W|Évxá| w| YÉÜĶ @UxÜà|ÇÉÜÉ CONSIGLIO PASTORALE DIOCESANO Verbale dell'incontro CPD del 12 Marzo 2014 Informazione omofobia".
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Dopo la preghiera di Vespri, l'incontro inizia con una informazione relativa alla "legge sulla omofobia". Don Franco Appi : la cosiddetta "legge Scalfarotto", in discussione al Parlamento e sulla strada dell'approvazione finale, richiede la nostra attenzione. La legge intenderebbe contrastare l' omofobia e transfobia, ma presenta forti criticità. Così come la diffusione di un opuscolo nelle scuole che presenta l'identità sessuale come un semplice fatto culturale. E' un tema emerso anche alla settimana sociale di Torino. Ci fa rendere conto che la politica è un fatto importante, che richiede la nostra attenzione tutti i giorni, non solo quando si toccano certi temi. Ci vorrebbe maggiore attenzione, anche alle iniziative qui in diocesi sui temi socio-politici (come al ciclo di incontri del lunedì a S.Francesco). Come cristiani dobbiamo informarci, intervenire. Cerchiamo di giocare in attacco. Prendere tutta la problematica indicata da Bagnasco sul ruolo della donna nella Chiesa e nella società. Chiesa sinodale e non gerarchica. Questa legge rischia di rendere reato d'opinione avere certe idee sull'identità sessuale e richiede una nostra mobilitazione. Gabriella Pivi: un gruppo di una quindicina di persone, rappresentanti degli uffici pastorali, aggregazioni e parrocchie, si è trovato con il Vescovo per parlare di questo tema. Si è pensato di muoversi su due direzioni: formazione e informazione. Formazione: organizzare entro aprile un incontro pubblico con l'avvocato Amato, presidente nazionale dei "giuristi per la vita" (lun 28 aprile). Per ripercorrere quello che sta dietro la proposta di legge sull'omofobia, i passi fatti, ed il discorso del gender. Poi approfondire con un ciclo di incontri a ottobre-novembre. Informazione: prendere accordi con Ufficio famiglie della CEI per coordinare iniziative nelle varie diocesi. C'è l'idea di promuovere una raccolta di firme, per evitare che la legge introduca il reato di opinione. Poi chiederemmo opuscoli chiari, semplici, da far girare nelle Verbale Consiglio Pastorale Diocesano - 12 marzo 2014
parrocchie, nelle scuole. Articoli sul Momento. Lettera del Vescovo ai Sacerdoti per dare massima diffusione a queste iniziative. Un opuscolo per spiegare bene e dare ragione a queste iniziative dedicato agli operatori pastorali. Far girare le varie petizioni che circolano su Internet volte a fermare la legge. Chiedere le dimissione del Presidente dell' UNAR (ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali), fautore dell'opuscolo fazioso fatto girare nelle scuole senza l'avvallo del Ministero Istruzione. Inviteremo le parrocchie ad ospitare persone preparate che potranno intervenire su questi temi in assemblee o informazioni a fine Messa. Utilizzare il sito diocesano e delle associazioni, e far sentire la nostra voce anche nelle TV locali. Sabato 22 marzo il gruppo si troverà ancora; tutti gli interessati possono partecipare. Franco Garavini segnala iniziative legislative preoccupanti su questi temi anche da parte del parlamento europeo. Mons. Lino Pizzi: si spera nella data del 28 aprile, per non andare tropo sotto le elezioni. Don Marino Tozzi: è positivo che emerga il tema antropologico. Sarebbe opportuno che il Momento dedichi spazi di approfondimento e sensibilizzazione. Verbale Il Segretario Ugo Mazzetti: informa che il Verbale del precedente incontro non è ancora stato pubblicato per imprevisti tecnici, ma lo sarà presto. Progetto pastorale diocesano sui Giovani. Il progetto pastorale diocesano del prossimo biennio sarà dedicato alla pastorale giovanile. Elena Annuiti (vice resp. del Centro Diocesano Pastorale Giovanile - CDPG) presenta l'identità, finalità, la struttura, gli ambiti di progettazione e di presenza negli organismi pubblici del CDPG (vedi allegato) Don Enrico Casadio (resp. del CDPG) presenta le linee elaborate sinora dal CDPG per il progetto Pag. 1 di 10
del prossimo biennio, i "luoghi di pensiero" in cui sono state elaborate (vedi allegato) Lavori in gruppo Si è proseguito divisi 5 gruppi, chiamati a confrontarsi con la griglia di domande (anticipate nella convocazione). 4 gruppi formati dai rappresentanti di UP e Vicariato, così formati: A) Vicariati Centro Storico e Forlì Est B) Vicariati Forlì Sud, Forlì Sud Ovest e Bertinoro-Forlimpopoli C) Vicariati Forlì Ovest, Forlì Nord-Ravennate D) Vicariati Val Bidente, Val di Rabbi e Acquacheta con questa griglia: - nella tua realtà (UP, Vicariato), quali esperienze di pastorale giovanile sono in atto - quali bisogni, quali criticità, quali punti di forza - come il biennio dei giovani potrebbe rispondere a questi bisogni e criticità - come potrebbe valorizzare i punti di forza - quali osservazioni, idee, suggerimenti e criticità riguardanti il biennio dei giovani, in particolare per quanto riguarda il livello territoriale Il quinto gruppo (E) formato dai rappresentanti degli uffici, associazione e movimenti, con questa griglia: - quali osservazioni, idee, suggerimenti e criticità riguardanti il biennio dei giovani, in particolare per quanto riguarda il livello diocesano - come ogni ufficio/associazione/movimento può dare il proprio contributo al biennio dei giovani - è possibile una progettazione comune sui temi indicati, a partire dagli stimoli raccolti dal territorio Ad ogni gruppo è stato dato un foglio in cui appuntare quanto emerso, da consegnare al CDPG. Dibattito e proposte Si è iniziato con un breve resoconto di quanto emerso nei gruppi. Susy Lorenzoni relazione per il gruppo (B). Non abbiamo esaurito il lavoro. C'è carenza di educatori, sacerdoti, capi-scout e diaconi. Criticità è abbandono nel dopo-cresima. Punti di forza: tanta buona volontà di chi frequenta, il teatro che attira anche i piccoli. Dove ci sono educatori e capi-scout sono punti di forza notevoli perchè punti di riferimento e testimoni credibili. Sul biennio abbiamo rilevato che i
giovani non si aggregano più in parrocchia ma altrove (locali, sport, discoteche,..). Rischiamo di leggere la realtà con i nostri occhi "diversamente giovani" e di non essere incisivi. Per capire la realtà sarebbe utile incontrare gli insegnanti di religione nelle scuole. Arianna Pivi relaziona per il gruppo (A). Noi come giovani ci siamo riferiti agli over-18. Ci siamo raccontati le varie realtà presenti. Criticità: in ogni parrocchia ci sono realtà, ma in genere una sola, non c'è grande scelta. Carenza di educatori. Necessità di percorsi di catechesi e formazione a livello di UP. E' difficile l'educazione alla fede in questa età. Un giovane fa fatica a partecipare anche perchè le nostre liturgie sono o per i bambini o per gli adulti. In parrocchia operano di più gli adulti; ma quando ad un giovane è dato spazio, responsabilità e fiducia, spesso si dimostra capace. Barbara Berretti per gruppo (C). In ogni parrocchia c'è qualche gruppo, associativo o meno. Ci sono anche gruppi di oratorio. Criticità: le parrocchie del ravennate hanno il problema della distanza (oltre ad essere in comuni diversi). Occorre formazione costante per gli educatori, per motivarli se no si perdono. Punti di forza: incontro tra gruppi e movimenti diversi, è stimolante. Luisa Corazza per il gruppo (D). La famiglia gioca un ruolo importante perchè il giovane continui la frequenza. Ci sono iniziative nei vicariati: campi estivi, gruppi interparrocchiali post-cresima. Incontro con ragazzi di alcune parrocchie della Croazia. (In allegato la scheda pervenuta alla segreteria) Elena Annuiti per il gruppo (E): ci siamo chiesti come avvicinare i giovani alla liturgia; inchiesta sui migrantes di seconda generazione ci dà dati interessanti da approfondire. Opportuno coinvolgere anche università teologica. Partire e potenziare quello che già esiste è importante. Coinvolgere davvero i giovani, renderli protagonisti. Non fare solo teoria, ma dare loro spazio. Guardiamoci attorno. Abbiamo concordato che ogni ufficio o equipe continui la riflessione su come dare il proprio contributo, per poi a maggio ritrovarci. Don Pietro Fabbri: vogliamo mettere in primo piano i giovani, ma chi sono i soggetti chiamati a interrogarsi ed operare ? Diocesi, associazioni, uffici, vanno bene, ma nel territorio sono le UP. Questa può essere l'opportunità perchè ci si
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muova seriamente; nei consigli di UP chiedersi: noi che siamo la comunità cristiana nel territorio come possiamo intercettare, ascoltare i giovani ? Oltre ai programmi generali, dal centro arrivino gli stimoli, strumenti per le UP. Individuare dei percorsi per i giovani nelle realtà del loro territorio. Sono le UP che hanno la consistenza per operare concretamente. Questa è una priorità assoluta. Segnalo una notizia bella: il campo shalom, organizzato per i giovani stranieri, ha già esaurito i posti. Se abbiamo fantasia e creatività i giovani ci sono. Elena Annuiti: territorio è fondamentale. Ogni vicariato dovrebbe avere un sacerdote di riferimento per la past.giov. Insieme ai rappresentanti giovani nella consulta, elaborino un progetto relativo alla propria realtà. Sarebbe bello che per il prossimo CPD ogni UP Vicariato abbia già un proprio progetto. Da anni proponiamo che vanga fatto un ritiro giovani insieme a livello di UP-vicariato. Sinora solo uno ci è riuscito. Gli incontri del Vescovo con i giovani nei vicariati sono spesso molto riusciti. Sono dinamiche comunitarie da riattivare. Il centro non può fare tutto. Chiedeteci quello che vi serve, ma ognuno faccia la propria parte. Don Loriano Valzania: non ci sia il tarlo che questo sia un discorso che "s'ha da fare". La diocesi è una comunità di persone che vivono in un tempo. Il Papa ci richiama ad andare verso le periferie. Verso chi ha smesso dopo la cresima. Verso chi si è allontanato anche per colpa nostra. E' occasione per smontare e rimontare la nostra past.giov. E' occasione per coinvolgere, per volare alto. Coinvolgiamoli nella costruzione. Past. giovanile vuol dire anche "evangelizzare gli adulti sui giovani". Gabriella Pivi: occorre coinvolgere gli insegnanti di religione delle scuole superiori Elena Annuiti: la Consulta coinvolgerà le scuole con i ragazzi dai 18 anni in su; avremo poi momenti aperti a tutti, per le fasce di età più basse. Don Davide Brighi: tema caldo è quello vocazionale. La radicalità evangelica attira. Ci sono realtà carismatiche nella nostra diocesi. Una chiesa senza vocazioni è una chiesa senza carisma. Puntare alla santità, sfida alle scelte più difficili. Abbiamo alcune realtà come le Clarisse nel centro storico che sono molto vivaci.
Arianna Pivi: è importante come diceva Don Pietro partire dalle realtà nelle UP. E' critica la presenza di educatori. Dovremmo riuscire a coinvolgere i giovani stessi nel farsi educatori. Molte occasioni di crescita un giovane le può trovare anche fuori dalla parrocchia. La Diocesi può proporre stimoli importanti. Mons. Lino Pizzi: durante la visita pastorale ho fatto notare come nei CPP ci fossero pochissimi giovani, sotto i 25 anni; anche qui nel CPD, di under-25 anni ce ne sono pochi. Chiediamoci quanti gruppi ci sono di giovani tra i 18 e i 25 anni che fanno un cammino di fede per loro, non solo come educatori di altri. Se non ricevono si sgonfiano presto. Chiediamoci quanti giovani frequentano le nostre parrocchie. Se la media per le Messe è del 13%, compreso bambini e anziani, i giovani sono molto meno. Vorrei che in questo biennio tutte le realtà della comunità cristiana, a partire dalle parrocchie, fossero più sensibili ai giovani. Almeno che stessero male constatando che i giovani non ci sono. Se li amiamo non possiamo essere indifferenti, a meno che non pensiamo che tanto ci siano o meno è lo stesso. Occorre far cadere un muro di indifferenza, di distanza, di incomprensione. C'è la distanza del linguaggio. Noi non capiamo quello dei giovani, i giovani non capiscono il nostro, o lo intendono in un altro modo. Ho insistito con gli uffici diocesani: preoccupiamoci soprattutto dei giovani che non vengono, che sono fuori. I giovani che frequentano si facciano apostoli verso i loro amici, coetanei. Noi possiamo sostenerli, aiutarli, ascoltarli prima di tutto. E' un occasione molto bella per incontrarli. I giovani ci passano accanto, vivono nelle nostre case, le nostre scuole, paesi, università. Cosa possiamo fare per renderli protagonisti, perchè mettano in campo quello di positivo che anno ? Non è tanto per il male che possono fare, ma per il bene che non fanno. Partiamo da lì dove sono. Le Diocesi creerà occasioni stimolanti, in cui si può essere anche in tanti. I giovani ci sono, se li cerchiamo ! Raccogliamo idee, suggerimenti, anche critiche perchè chi opera in centro diocesi possa lavorare, sussidiare davvero. Meno rassegnazione, più fiducia, più coraggio, più amore ! E' una scommessa che possiamo vincere. Ugo Mazzetti: recependo il richiamo post-visita del Vescovo, ai Cappuccinini nelle ultime
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elezioni per il rinnovo del Consiglio Pastorale Parrocchiale, abbiamo adottato un meccanismo di "quote verdi": un parte dei componenti fosse riservata agli under 25. Avvisi Iolanda Zanetti: come pastorale della scuola stiamo facendo il possibile per favorire la partecipazione a Roma dal Papa il 10 maggio, giornata dedicata a studenti, insegnanti e genitori. Per gli insegnanti la preparazione è fatta attraverso gli incontri mensili. Le scuola cattoliche stanno preparando due pullman. Le associazioni, in particolare l' Agesc si stanno dando molto da fare. Gabriella Pivi: come associazione Buon Samaritano stiamo organizzando un incontro con la ASL per tutti coloro che operano nelle cucine parrocchiali, per feste. Ci illustreranno per bene le norme da seguire. Presto vi diremo la data. Ugo Mazzetti: la festa diocesana della famiglia a Dovadola il 18 maggio, sarà un momento forte per tutta la diocesi, e tutti sono coinvolti. Ogni UP raccolga l'invito di prima: entro maggio fare un piccolo progetto per i giovani, raccogliendo le idee, concrete, realizzabili. Al prossimo incontro del CPD possa essere portato. Ricordiamoci che nel farlo vanno coinvolti i giovani. Il prossimo incontro del CPD è confermato per mercoledì 4 giugno. ALLEGATI: Presentazione: - Centro Diocesano di Pastorale Giovanile - Linee progetto prossimo biennio - Scheda gruppo D
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ALLEGATI
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SCHEDA GRUPPO D
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