Tremore
Valutazione del paziente affetto da morbo di Parkinson
Rigidità o ipertono plastico
A.A. 2006/07
Ipocinesia e bradicinesia
Disturbi neurovegetativi
Ipo(a) e bradi(a)cinesia la motilità spontanea è ridotta (ad esempio ipomimia facciale, con inespressività del volto) sono ridotte le sincinesie (in particolare quelle della marcia: durante la deambulazione le braccia non oscillano ma sono ferme aderenti al corpo) i movimenti sono rallentati (bradicinesia) Si valuta mediante prove di diadococinesia (si chiede al paziente di compiere movimenti rapidi alternati di pronazione-supinazione delle mani (per gli arti inferiori si può chiedere al paziente supino di muovere le gambe come se pedalasse).
Passaggio da supino a seduto
Perdita delle rotazioni dei cingoli che consentono il passaggio in decubito laterale. Il pz non riesce più ad alzare la spalla, a spingere con il piede per ruotare il bacino e a bilanciare il peso in modo da favorire il passaggio dal fianco alla posizione seduta
Disturbi neurovegetativi Ipotensione ortostatica: brusco (> 20 mmHg) calo della pressione arteriosa nel passaggio dal clino all’ortostatismo Æ rischio di caduta a terra e/o di sincope ; aumento della sudorazione e della secrezione sebacea;
classicamente è un tremore a riposo (si evidenzia con il completo rilassamento muscolare, è accentuato dall’ emozione, dalla fatica e scompare nel sonno), di bassa frequenza (4 – 6 Hz), generalmente compare distalmente agli arti superiori (“far pillole o contar monete”); può essere associato ad un tremore posturale molto raramente interessa il capo, il mento, la lingua da un punto di vista diagnostico è forse il segno clinicamente più rilevante
Limitazioni articolari: da retrazioni muscolo-tendinee e capsulo-legamentose;
debolezza da non uso;
osteoporosi;
problemi respiratori: dovuti alla ridotta elasticità della gabbia toracica peggiorata dall’atteggiamento camptocormico (da sindrome restrittiva si passa a sindrome ostruttiva) ;
disturbi del linguaggio: la parola è lenta, monotona, fatta di frasi corte, paucisillabiche, ipofonica (per deficit del mantice respiratorio), a volte è “accelerata” ed ecolalica;
disturbi di memoria e attenzione;
difficoltà psicologiche: depressione.
alterazioni della termoregolazione (vampate di calore);
Compensi:
di entità costante per tutto il movimento coinvolge sia gli agonisti che gli antagonisti indipendente dalla velocità del movimento se le manovre di mobilizzazione vengono interrotte i segmenti corporei conservano la posizione assunta; in maniera incostante, può associarsi alla presenza del segno della troclea / ruota dentata (durante la mobilizzazione passiva si può apprezzare un cedimento a scatti del tono);
Valutazione dei segni secondari:
disturbi della minzione;
scialorrea.
Rigidità: ipertonia plastica (“a tubo di piombo”)
Tremore
Valutazione dei segni primari
Valutazione funzionale con osservazione di:
a) passaggio da supino a seduto b) passaggio dalla posizione seduta alla stazione eretta; stazione eretta;
cammino;
prensione e manipolazione
Energica contrazione degli addominali
passaggio diretto dalla posizione supina a quella seduta
Compensi:
perdita del movimento di estensione globale della colonna vertebrale che permette al paziente di portarsi progressivamente verso la stazione eretta
Passaggio dalla posizione seduta alla stazione eretta
perdita dell’estensione congiunta delle anche e delle ginocchia
perdita dello spostamento anteriore del capo e del tronco che porta in avanti il baricentro corporeo
passaggi posturali:
contrazione degli addominali che consentono lo spostamento anteriore del tronco
Cammino
Stazione eretta L’atteggiamento posturale è quello del portiere in attesa del calcio di rigore (atteggiamento camptocormico):
a piccoli passi con frequenza normale o aumentata; tendenza a rincorrere il proprio baricentro (proiezione del tronco in avanti a cui segue il progressivo aumento
è per questo che una delle prime difficoltà riscontrate è quella di alzarsi da solo ed il pz finisce, spesso, per ricadere pesantemente all’indietro
capo proiettato in avanti,
spalle in antepulsione e intrarotazione,
braccia e gambe lievemente flesse,
tronco flesso in avanti,
caviglie in flessione dorsale
della frequenza dei passi: festinazione) difficoltà nell’avvio e nell’arresto; difficoltà nei cambi di direzione; riduzione dei movimenti pendolari delle braccia; base d’appoggio ristretta; tendenza a strisciare i piedi e ad entrare in contatto con il terreno con l’avampiede
Prensione e manipolazione
Difficoltà nei movimenti fini (imputabile al tremore);
Principali forme di malattia parkinsoniana
forma acinetico-rigida (in cui prevalgono acinesia
e ipertono);
tendenza a mantenere le metacarpofalangee flesse, le interfalangee estese e il pollice addotto (impossibilità di pinze distali); la scrittura tende a rimpicciolirsi (micrografia) diventando incomprensibile
forma ipercinetica (in cui prevale il tremore);
forma completa o mista (in cui sono presenti rigidità, tremore e acinesia)
Fenomeno del freezing
Fenomeno ON-OFF
È la comparsa improvvisa dell’acinesia e talvolta della rigidità e del tremore (fase off) alternata alla ripresa della motricità con una certa funzionalità (fase on).
È l’improvviso “congelamento” del movimento.
Si può manifestare nell’attraversamento di una porta (proporre al pz di immaginare di raggiungere un oggetto che sta oltre la porta), alzandosi da una sedia (flettere dorsalmente i piedi e dondolare il tronco), quando inizia il cammino (dondolarsi lateralmente, flettere esageratamente anca e ginocchio, calpestare qualcosa facendo il primo passo).
La fase off può durare alcuni minuti o diverse ore e ripetersi nella giornata. I fenomeni ON-OFF si verificano dopo un trattamento con L-Dopa
A.A. 2006/07
Ipotonia
Tremore
Atassia
Atassia
Tremore
Ipotonia cerebellare
Si apprezza come riduzione della resistenza al movimento passivo degli arti; Si osserva nelle lesioni acute; Dondolio degli arti in risposta a rapide spinte passive; Manovra di StewartStewart-Holmes (segno del rimbalzo): consiste nel sollecitare un movimento volontario contro resistenza e poi togliere bruscamente questa resistenza: in caso di lesione cerebellare si ottiene un rimbalzo più più ampio ed energico
È un tremore intenzionale (o cinetico o d’azione) in quanto compare elettivamente durante il movimento volontario
è maggiore nei movimenti diretti ad un bersaglio
è più più vistoso all’ all’avvicinarsi dell’ dell’arto al bersaglio
Per atassia si intende un disturbo della coordinazione del movimento, in assenza di deficit di forza muscolare
braditelecinesia
nella stazione eretta si manifesta con una distribuzione inadeguata del tono dei muscoli antigravitari; antigravitari;
nel cammino si manifesta con la mancata sinergia tra i muscoli del tronco e degli arti inferiori; inferiori;
negli adattamenti posturali (chinarsi in avanti o di lato) con una cattiva integrazione delle risposte parziali. parziali.
asinergia
Asinergia È la frammentazione di un movimento fluido in una serie di componenti irregolari e a scatti: è anche detta scomposizione del movimento o intercisione; intercisione;
discronometria
Adiadococinesia
Incapacità Incapacità di eseguire con ritmo rapido movimenti in direzioni opposte (es. battere la coscia alternativamente con il palmo o con il dorso della mano), Il pz con una lesione cerebellare non riuscirà riuscirà a ottenere, con gli arti omolaterali alla lesione, la stessa velocità velocità nell’ nell’alternanza dei movimenti degli arti controlaterali
I muscoli in cui appare più più marcata sono quelli che svolgono un ruolo antigravitario: antigravitario:
all’ all’arto superiore deltoide, deltoide, sopraspinoso e trapezio superiore
all’ all’arto inferiore gluteo
adiadococinesia
È un’ un’alterazione della misura del movimento: movimento: è ritenuta l’espressione di una contrazione di muscoli antagonisti ritardata o anticipata rispetto ai tempi del movimento. Può essere rilevata mediante la prova indiceindice-naso: naso: il pz viene invitato a toccarsi la punta del naso con il dito indice partendo col braccio disteso lungo il fianco. Il pz cerebellare compie un movimento non lineare e discontinuo, può arrestarsi prima di raggiungere il naso (frenage) frenage) o superarlo. Analoga è la prova tallonetallone-ginocchio. ginocchio. Questa dismetria non è aggravata dalla chiusura degli occhi, occhi, al contrario dell’ dell’atassia dovuta a disturbi della sensibilità sensibilità profonda
Braditelecinesia
Discronometria
È il ritardo iniziale di un movimento;
si può osservare facendo chiudere simultaneamente le due mani o facendo portare i due indici al naso
ileoileo-psoas, psoas, grande e medio
Dismetria
dismetria
dal greco “a + tàxis” xis” mancanza di ordine
Il “mosaico” mosaico” dell’ dell’atassia cerebellare
Si può intendere anche come espressione della fase off.
Ipotonia cerebellare
Valutazione dei segni primari
Valutazione della sindrome cerebellare
Alcuni Autori sostengono che l’elemento scatenante sia dovuto ad un eccesso di percezione delle afferenze (“ingorgo sensoriale”).
È il rallentamento terminale del movimento
L’atassia può interessare qualsiasi segmento corporeo:
Arti superiori
atassia del gesto
Arti inferiori
atassia della marcia
Tronco
Sono presenti nelle forme in cui al disturbo cerebellare si associano disturbi di tipo piramidale o extrapiramidale (SM, eredoatassie, eredoatassie, TC) e sono complicanze legate ad immobilità immobilità:
atassia posturale
A. Capacità Capacità di controllo posturale nelle principali posizioni:
posizione quadrupedica; quadrupedica;
posizione in ginocchio;
stazione eretta
La base d’ d’appoggio può essere ulteriormente ridotta sollevando un arto. Si crea così così una superficie pseudopseudo-triangolare, triangolare, la cui ampiezza è circa la metà metà di quella relativa alla superficie precedente: in questo caso la difficoltà difficoltà è notevolmente aumentata e, se il pz è in grado di mantenere l’l’equilibrio, possiamo pensare ad una evoluzione positiva dell’ dell’atassia
Retrazioni muscolomuscolo-tendinee e capsulocapsulo-legamentose, legamentose, debolezza da non uso, piaghe da decubito, decubito, osteoporosi, osteoporosi, problemi respiratori, respiratori, deterioramento mentale, mentale, difficoltà difficoltà psicologiche e disturbi del linguaggio (disartria) disartria)
È un disturbo della parola dovuto a cattiva coordinazione dei muscoli della fonazione (atassia della parola); la parola è rallentata, rallentata, scandita, scandita, il ritmo è irregolare con volume variabile (a volte esplosivo)
La base d’ d’appoggio della persona, rispetto alla posizione supina, è ridotta di circa un terzo (la lunghezza della coscia) ed il baricentro viene viene sollevato per una lunghezza corrispondente alla distanza tra addome addome e suolo;
Posizione in ginocchio
La sequenza di raddrizzamento del corpo prosegue verso la stazione eretta con la verticalizzazione del tronco, l’estensione delle anche ed il distacco delle mani dal suolo
sul piano cinesiologico questa posizione rappresenta una difficoltà difficoltà: la flessione a 90° 90° delle ginocchia determina uno stiramento del quadricipite, quadricipite, attraverso un allontanamento della sua inserzione distale, che mette in tensione tutta la muscolatura anteriore della coscia e fissa in antepulsione ed antiversione il bacino (l’ (l’origine prossimale del retto femorale è sulla SIAS):
Stazione eretta
Compensi
Ammesso che il pz riesca a mantenere la posizione in ginocchio reclutando correttamente tricipite surale, surale, ischioischiotibiali, glutei ed extrarotatori deve attuare un secondo compenso che gli consente di spostare posteriormente il proprio baricentro: può inclinare all’ all’indietro cosce, cosce, tronco e capo mantenendoli allineati per neutralizzare le forze gravitazionali e muscolari
A. capacità capacità di controllo posturale nelle principali posizioni; posizioni; B. capacità capacità di effettuare autonomamente passaggi posturali e spostamenti; spostamenti; C. funzionalità funzionalità e modalità modalità di attuazione della prensione e della manipolazione. manipolazione.
In questa posizione siamo in uno stato di equilibrio attivo ed è necessario l’l’intervento di una contrazione muscolare per opporsi alla naturale tendenza che il corpo assume verso la ricerca di un nuovo equilibrio: i fulcri su cui si possono realizzare gli spostamenti del tronco sono le 4 articolazioni prossimali degli arti che, essendo enartrosi, consentono qualsiasi tipo di spostamento. La caduta anteriore è la più più pericolosa perché perché espone al rischio di trauma facciale. Anche la caduta laterale ha una certa pericolosità pericolosità non essendoci alcuna struttura in grado di diminuire l’l’effetto traumatico del fianco sul terreno.
questa energia potenziale tenderà tenderà a portare il baricentro in avanti rischiando di mettere in crisi la stabilità stabilità del sistema
Valutazione funzionale con osservazione di:
Posizione quadrupedica
Si ricercano le reazioni di equilibrio e di paracadute in:
Disartria
Valutazione dei segni secondari
La base d’ d’appoggio può essere ulteriormente ridotta sollevando un ginocchio ed appoggiando il piede a terra (posizione (posizione a cavalier servente): servente): i pz con disturbi dell’ dell’equilibrio non sono in grado di eseguire correttamente questa prova per la difficoltà difficoltà incontrata nell’ nell’esecuzione del trasferimento anteriore della gamba e nello spostamento di carico su un arto solo.
Il soggetto è in condizione di massima instabilità instabilità poiché poiché la base d’ d’appoggio è ridotta alla superficie ricoperta dalle piante dei piedi, mentre il baricentro è nel suo punto di massima altezza. altezza. L’equilibrio in questa postura risente dell’ dell’azione gravitaria che tende a portare il corpo verso tutte le direzioni, ed è quindi necessario neutralizzare completamente le forze che agiscono sulle numerose articolazioni soggette a carico, cercando di portare il corpo verso il basso
Il pz con un disturbo dell’ dell’equilibrio si atteggerà atteggerà spontaneamente con il bacino in posizione leggermente posteriore per evitare i pericoli maggiori. Cinesiologicamente questo si traduce in :
> Flessione di anche e spalle con reclutamento di muscoli antigravitari (deltoide posteriore, posteriore, tricipite brachiale, brachiale, gran dorsale, dorsale, gli extrarotatori della spalla piccolo rotondo e sottospinoso ed i glutei) glutei)
Il baricentro di un soggetto che si trova in ginocchio cade anteriormente rispetto al rettangolo d’ d’appoggio. Questo è molto importante nella valutazione dell’ dell’equilibrio e ci indica 2 cose : la tendenza del soggetto verso una caduta anteriore (soprattutto in presenza di un disturbo dell’ dell’equilibrio); l’automatico compenso che il soggetto effettua portando il proprio baricentro all’ all’indietro, con uno spostamento posteriore del bacino ed un movimento di leggera flessione delle anche e delle ginocchia. ginocchia.
Atassia della stazione eretta
Il disturbo dell’ dell’equilibrio si manifesta con un’ un’anormale instabilità instabilità dell’ dell’asse corporeo che richiede l’l’allargamento della base d’ d’appoggio (per abbassare il baricentro) e l’l’abduzione delle spalle ( la paura di cadere porta automaticamente a predisporre tutte le possibili strategie per limitare i danni dell’ dell’impatto);
B. Capacità Capacità di effettuare autonomamente passaggi posturali e spostamenti:
tendenza alla caduta in molte direzioni;
quando si avvicinano i piedi per la prova di Romberg l’instabilità instabilità aumenta ma non è aggravata dalla chiusura degli occhi;
l’equilibrio è mantenuto da un’ un’incessante attività attività dei muscoli tibiali anteriori (danza (danza dei tendini) tendini)
Si osservano le modalità modalità con cui vengono effettuati: cammino
scale
spostamenti in carrozzina
Atassia della marcia Quando cammina, il pz cerebellare barcolla come un ubriaco: base d’ d’appoggio allargata, allargata, ampie oscillazioni del tronco sia sul piano frontale che sagittale
In fase di appoggio monopodalico talvolta il pz attua un reclutamento dei flessori delle dita del piede (“grasping” grasping”) per aumentare gli attriti dello stesso col terreno
presenza di incertezze nella partenza e nella fermata con ricerca di appigli da parte degli arti superiori
Spesso il tronco tende ad essere arretrato rispetto agli arti inferiori (asinergia)
passi brevi e di lunghezza disuguale
nella fase di oscillazione del passo si osserva un “lancio” lancio” dell’ dell’arto con successivo approccio del piede non graduato (tallonamento) tallonamento)
le braccia sono abdotte “a bilanciere” bilanciere”, sono frequenti brusche lateropulsioni che daranno luogo ad un percorso a zigzig-zag (atassia (atassia dinamica) dinamica)
C. Funzionalità Funzionalità e modalità modalità di attuazione della prensione e della manipolazione
Si cerca di comprendere come e in quale misura i segni dello specifico patologico (tremore, ipotonia, ipotonia, dismetria, dismetria, ecc.) interferiscono nelle diverse funzioni. Nella prensione e manipolazione si nota: difficoltà difficoltà nell’ nell’approccio all’ all’oggetto, nel rilascio, nella presa e manipolazione di oggetti di piccole dimensioni; la mano va oltre l’l’oggetto, poi torna indietro oppure si arresta prima di arrivare all’ all’oggetto e quindi compie piccoli successivi movimenti fino a raggiungerlo;
Se si esamina la scrittura: scrittura:
la penna è impugnata in maniera non corretta ed è premuta con troppa forza sulla carta;
attribuire valore a qualcosa
Valutazione neurologica
è rallentata;
faticosa;
le lettere sono grandi, disuguali con tratti verticali smisurati (macrografia) macrografia)
2° anno – 1°semestre A.A. 2006/07
Emiplegia fare un piano di lavoro = porsi degli obiettivi da raggiungere
esposizione ordinata e particolareggiata di ciò che si vuole fare
valutazione
Turbe associate all’emiplegia stereoagnosia
insieme di segni e sintomi disturbi sensibilità
progetto
programma
Valutazione • Sensibilità: emianestesia o emipoestesia • Tattile: toccando la cute con batuffolo cotone • Termica: acqua calda (30°/40°) e fredda (3°/5°) • Dolorifica: toccando la cute con spillo smusso
• sindrome caratterizzata da paralisi di metà del corpo
• Sensibilità: senso di posizione
agnosie
afasia
aprassia
• Sensibilità: cinestesica
• Sensibilità: discriminazione tattile capacità di riconoscere la posizione degli arti o di segmenti di arti nello spazio Capacità di localizzare il punto della cute ove è applicato uno stimolo (topognosia) e la capacità di discriminare 2 stimoli simultanei (distanza)
Si pone l’arto plegico in una posizione e si chiede al pz (ad occhi chiusi) di mettere l’arto sano nella stessa posizione
capacità di riconoscere il tipo di movimento che l’arto o il segmento di arto sta compiendo
Si muove l’arto plegico chiedendo al pz di effettuare lo stesso movimento con l’arto sano
Stereoagnosia o agnosia tattile primaria • Incapacità a riconoscere con la palpazione le caratteristiche fisiche degli oggetti, nonostante la sensibilità sia integra
Valutazione stereoagnosia • Riconoscimento della forma: si esamina ponendo nella mano del pz oggetti di forma diversa (cubi, piramidi, cilindri, sfere)
• Riconoscimento di pesi: si usano oggetti di volume identico ma di peso diverso
Riconoscimento di superfici: si chiede di riconoscere superfici ruvide o lisce
Aprassia ideativa o di utilizzazione
Aprassia • Incapacità a compiere, su comando e su imitazione, un gesto finalistico (in assenza di disturbi paralitici, atassici ed extrapiramidali). Nel paziente emiplegico ricerchiamo l’aprassia ideativa, ideomotoria, costruttiva e buccofacciale)
• • • •
• • • •
Agnosia
(lesione area 6 premotoria sx) Tirare fuori la lingua Fischiare Soffiare Dare un bacio
Errori più comuni: sono le perseverazioni (ripetizione di movimenti o parti di movimento che fanno parte di un’azione precedentemente effettuata)
incapacità a discriminare le qualità percettive elementari dell’oggetto: forma, dimensione, contorni e materia. • Il pz fallisce nelle prove di accoppiamento di immagini, nelle quali deve scegliere quale, tra una serie di figure, è uguale ad una determinata figura di riferimento
incapacità ad attribuire un significato ed un nome ad oggetti, anche dopo averne sufficientemente discriminate le caratteristiche fisiche (come la forma, la materia, le dimensioni). • Si invita il pz a denominare alcuni oggetti di uso comune (chiavi, monete, matite, ecc.) che gli vengono mostrati: il pz non li riconosce attraverso la vista mentre è in grado di riconoscerli mediante il tatto o sentendone il rumore.
tanto, normalmente, poco), la lunghezza della frase (nelle afasie non fluenti è di 4-5 parole, nelle fluenti le frasi sono più lunghe) N.B. La valutazione del tipo di afasia va affrontata successivamente dal logopedista mediante appositi test (test dei gettoni di Vignolo e De Renzi, esame del linguaggio, ecc.)
• È un disturbo delle capacità di costruzione, composizione e disegno (lesione parietale
• Si invita il pz a disegnare, liberamente o su modello, figure geometriche (triangolo, quadrato, cerchio, piramide) e oggetti semplici (casa, bicchiere, ecc.)
Agnosia uditiva
Tipi di agnosie
• È il mancato o difettoso riconoscimento di rumori e suoni non verbali (lesione lobo temporale sx) • Il pz si comporta come un sordo perché non presta la minima attenzione a qualsiasi rumore avvenga nella stanza
visiva
spaziale uditiva
• associativa (lesione area parieto-occipitale sx):
• eloquio: si deve tener presente la quantità dell’eloquio (parla
controlaterale al lato plegico - disturbo bilaterale)
Fare il segno della croce Fare il saluto militare Fare ciao Fare le corna
Disturbo del riconoscimento degli oggetti o degli stimoli esterni non riconducibile a deficit delle afferenze sensitive o sensoriali.
Agnosia visiva • Incapacità a riconoscere, mediante la sola informazione visiva, colori, fisionomie, figure, oggetti e simboli grafici. Si distinguono 2 forme: • appercettiva (lesione area parieto-occipitale dx):
comune e di sfere semantiche diverse, ad es. penna, orologio, bicchiere) che poniamo davanti a lui. Se la comprensione di parole è discreta, si passa alla comprensione di frasi semplici, come “apra la bocca, alzi la mano sinistra, ecc.)
Aprassia costruttiva • Incapacità del paziente di tradurre il programma motorio che ha in mente, di cui è “conscio”, in una corretta sequenza motoria: non sa come deve fare (lesione parietale sx ma il disturbo è bilaterale)
Usare lo spazzolino da denti Usare le forbici Cancellare con la gomma Accendere e spegnere una candela
• comprensione: si chiede al pz di toccare oggetti (di uso
Aprassia ideomotoria
• Incapacità a compiere un movimento a richiesta o su imitazione con i muscoli dell’apparato faringo-bucco-facciale • • • •
Valutazione afasia
• Incapacità a “rappresentarsi”, ad “ideare”, ad “evocare” il gesto da compiere: il paziente non sa cosa deve fare (lesione temporo-parietale sx – disturbo bilaterale)
Errori più comuni: omette alcuni gesti o ne inverte l’ordine logico o li esegue su punti sbagliati (es. porta il fiammifero sullo stoppino senza averlo acceso o lo strofina sulla candela)
Aprassia bucco-facciale
Afasia • Disturbo del linguaggio caratterizzato da perdita o alterazione della produzione verbale che si manifesta: • con eloquio assente o ridotto e conservazione della comprensione (afasia di Broca – lesione area 44 di Brodmann frontale sx) • con eloquio fluente, cattiva comprensione e ripetizione, espressione verbale logorroica, spesso incomprensibile per presenza di neologismi, parafasie (afasia di Wernicke – lesione area 22 di Brodmann temporale sx)
tattile secondaria
Agnosia tattile secondaria o asimbolia tattile pura • Incapacità a riconoscere mediante la palpazione un oggetto, nonostante non sia presente alcun disturbo della sensibilità superficiale, profonda e della stereognosi (lesione lobo parietale dx ma il disturbo è bilaterale).
Si esamina facendo ascoltare: • Tic tac dell’orologio • Suono di un campanello • Rumore prodotto da un mazzo di chiavi
Valutazione agnosia tattile secondaria • Si esegue ponendo sul palmo della mano del paziente piccoli oggetti che dovranno essere identificati senza l’ausilio della vista; • Il pz non sa identificare l’oggetto manipolato pur essendo in grado di descriverne le caratteristiche fisiche.
Agnosia spaziale o neglect o eminattenzione • È la negligenza degli stimoli che provengono dall’emispazio controlaterale all’emisfero leso (lesione parieto-occipitale dx); • Il pz ignora tutti gli stimoli provenienti dalla metà spazio controlaterale alla lesione e tende a tenere il capo diretto verso il lato opposto.
Emianopsia laterale omonima • L’emianopsia laterale omonima dx consiste nella cecità delle metà destre del campo visivo di entrambi gli occhi per lesione delle vie retrochiasmatiche di sinistra e viceversa. • Viene rilevata con l’esame del campo visivo. Spesso il pz urta contro oggetti e persone che si trovano nello stesso lato del difetto visivo.
Le sinergie • Sono schemi elementari di movimento, innati nella specie, che si liberano a livello midollare: il pz non riabilitato tenderà ad utilizzare questi schemi ed a strutturare la patologia in modo tale da non riuscire più ad uscire da questi circuiti primitivi. È importante, quindi, impedire questa fissazione, impedendo al pz di usarli. • Le sinergie che più frequentemente si manifestano nel pz emiplegico sono quella flessoria all’arto superiore ed estensoria all’arto inferiore.
Sinergia flessoria arto inferiore Le componenti sono le seguenti: ANCA: flessione, abduzione, rotazione esterna; GINOCCHIO: flessione; PIEDE: flessione dorsale, inversione
Valutazione eminattenzione • Test del barrage o delle crocette; • Test di copia (orologio, margherita); • Test di lettura
Esame motorio • Tono muscolare: è la resistenza opposta da un muscolo ad uno stiramento passivo. • Il tono muscolare viene valutato mobilizzando le principali articolazioni e valutando la resistenza incontrata in queste manovre • Ogni movimento va ripetuto più volte, invitando il paziente a rilassarsi e a non opporre resistenza attiva
Sinergia flessoria arto superiore
Emisomatoagnosia • È la negazione dell’esistenza di una metà del proprio corpo o di sue singole parti (lesione lobo parietale dx); • Si evidenzia per il particolare comportamento del pz che mostra di considerare estranea la metà del corpo colpita: questo atteggiamento è, spesso, reso ancor più evidente dal fatto che il pz, con la mano sana, allontana da sé queste parti che considera estranee.
Il tono muscolare • Nella fase acuta il tono muscolare del pz emiplegico diminuisce (ipotonia, fase flaccida). • Successivamente vi è un aumento del tono (ipertono spastico) e del movimento che si manifesta seguendo schemi elementari di movimento o sinergie.
Sinergia estensoria arto superiore
Anosognosia • È la negazione o il misconoscimento dell’esistenza della malattia (lesione lobo parietale dx). • Il pz non ammette di essere paralizzato, si comporta come se l’alterazione patologica non esistesse ed in genere è euforico.
Il tono muscolare • La resistenza alla mobilizzazione passiva aumenta progressivamente con l’aumentare dello stiramento, e l’arto riprende la posizione iniziale appena viene lasciato libero • La resistenza può cedere bruscamente • Tale fenomeno, detto del "coltello a serramanico", è legato all'intervento inibitorio degli organi muscolotendinei del Golgi, che si oppongono ad un eccessivo aumento della tensione del muscolo
Sinergia estensoria arto inferiore
Si presenta nel seguente modo:
Si presenta nel seguente modo:
Le componenti sono le seguenti:
SCAPOLA: elevazione, retropulsione; SPALLA: abduzione, retropulsione; GOMITO: flessione; POLSO: supinazione, flessione o estensione; DITA: flessione, adduzione
SCAPOLA: abbassamento, antepulsione; SPALLA: adduzione, rotazione interna; GOMITO: estensione; POLSO: pronazione, flessione o estensione; DITA: flessione, adduzione
ANCA: estensione, adduzione, rotazione esterna;
Irradiazione • È quel fenomeno per cui la contrazione di un muscolo può determinare la contrazione di altri muscoli. • L’irradiazione ha degli schemi di propagazione preferenziali che sono le diagonali e le spirali. • Ci sono muscoli attraverso i quali si propaga più facilmente, che sono in genere poliarticolari. • Aumenta con l’aumentare dello sforzo che la produce: quanto è più complessa la sequenza di attivazione richiesta, tanto più facilmente si verifica l’irradiazione.
Il cammino
GINOCCHIO: estensione; PIEDE: flessione plantare, inversione