REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA TRIENNALE IN TECNICHE DI LABORATORIO BIOMEDICO (Classe L/SNT/3) abilitante alla professione di ai sensi del D.M. 270/2004 e del D.I. 19/02/2009
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PERUGIA FACOLTA’ DI MEDICINA E CHIRURGIA
REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA TRIENNALE in TECNICHE DI LABORATORIO BIOMEDICO ai sensi del D.M. 270/2004 e del D.I. 19/02/2009
(Classe L/SNT/3) abilitante alla professione di Tecnico di Laboratorio Biomedico
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INDICE TITOLO I- DATI GENERALI ARTICOLO 1- Funzioni e struttura del Corso di studio ARTICOLO 2- Obiettivi formativi specifici, sbocchi occupazionali e professionali ARTICOLO 3- Commissione paritetica per la didattica ARTICOLO 4- Articolazione didattica e calendario dell’anno accademico ARTICOLO 5- Sessioni e modalità di esame e di laurea ARTICOLO 6- Organizzazione del Corso di Laurea ARTICOLO 7- Requisiti di ammissione e modalità di verifica ARTICOLO 8- Passaggi e trasferimenti ARTICOLO 9- Esami presso altre università o università estere
TITOLO II - PERCORSO FORMATIVO ARTICOLO 10- Curricula ARTICOLO 11- Percorso formativo ARTICOLO 12- Studenti part-time ARTICOLO 13 - Propedeuticità, obblighi di frequenza, regole di sbarramento ARTICOLO 14- Piano di studio ARTICOLO 15- Prova finale
TITOLO III - DOCENTI – TUTOR ARTICOLO 16- Docenti ARTICOLO 16bis- Coordinatore didattico ARTICOLO 17- Orientamento, tutorato
TITOLO IV - NORME COMUNI ARTICOLO 18- Approvazione e modifiche al regolamento ARTICOLO 19- Norme transitorie
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UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PERUGIA FACOLTA’ DI MEDICINA E CHIRURGIA REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA TRIENNALE in TECNICHE DI LABORATORIO BIOMEDICO (Classe L/SNT/3) abilitante alla professione di ai sensi del D.M. 270/2004 e del D.I. 19/02/2009
TITOLO I DATI GENERALI ARTICOLO 1 Funzioni e struttura del Corso di studio 1. E’ attivato presso l’Università degli Studi di Perugia, Facoltà di Medicina e Chirurgia, il Corso di Laurea triennale in Tecniche di Laboratorio Biomedico (Laboratory’s Biomedical Techniques) della classe delle Lauree delle Professioni Sanitarie L/SNT/3. 2. Il Corso di Laurea in Tecniche di Laboratorio Biomedico è organizzato secondo le disposizioni previste dal Decreto n. 270 del Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica del 11 ottobre 2004 e dal Decreto Interministeriale del 19 febbraio 2009 per la determinazione delle Classi di Laurea delle Professioni Sanitarie. Esso rappresenta una trasformazione del precedente Corso di Laurea in Tecniche di Laboratorio Biomedico realizzato ai sensi del Decreto Interministeriale del 2 aprile 2001. 3. Il presente regolamento disciplina le norme per l’organizzazione didattica e per lo svolgimento delle attività formative del Corso di Studio. Per quanto non definito da questo Regolamento, vale il Regolamento Didattico di Ateneo ed il Regolamento di Facoltà. 4. Il Corso di Laurea in Tecniche di Laboratorio Biomedico ha durata triennale e conferisce la qualifica di dottore in Tecniche di Laboratorio Biomedico (Laboratory’s Biomedical Techniques). Per il conseguimento del titolo, lo studente dovrà acquisire 180 Crediti Formativi Universitari (da ora in avanti CFU). Il calendario di lavoro previsto per ogni Anno Accademico non può richiedere un impegno superiore a 60 CFU. 5. La sede e le strutture logistiche di supporto alle attività didattiche e di laboratorio sono di norma quelle della Facoltà di Medicina e Chirurgia, Piazzale Gambuli n. 1, Perugia, fatta salva la possibilità che alcuni insegnamenti possano essere mutuati o tenuti presso altri Corsi di Studio dell’Università di Perugia. Attività didattiche e di tirocinio potranno essere svolte presso altre strutture didattiche e scientifiche dell’Università degli Studi di Perugia, nonché presso Enti esterni, pubblici o privati, nell’ambito di accordi e convenzioni specifiche stipulate ai sensi della normativa vigente. 3
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6. Sono organi del Corso di Laurea: a. Presidente. E’ eletto dal consiglio di Corso di Laurea secondo le norme definite dallo Statuto di Ateneo e resta in carica per 4 anni accademici. Al Presidente sono demandate dal Consiglio di Corso di Laurea tutte le attività previste dalle leggi dello Stato, dallo Statuto e dal Regolamento Didattico dell’Università degli Studi di Perugia. Presiede le sedute del consiglio, è responsabile del corso e rappresenta il corso stesso nei consessi accademici ed all’esterno, nel rispetto del deliberato del Consiglio. b. Consiglio di Corso di Laurea. Ne fanno parte, secondo le modalità previste dall’articolo 28 del Regolamento di Ateneo, i Professori di ruolo, i docenti del SSN convenzionati, i Ricercatori ed equiparati, i Professori a contratto, personale non docente dell'università ed i rappresentanti degli Studenti. Il consiglio coordina le attività didattiche dell'intero curriculum formativo, avendo la responsabilità complessiva della pianificazione didattica e delle attività dei docenti del corso, garantendo una uniforme distribuzione del carico didattico. c. Coordinatore degli insegnamenti tecnico pratici e di tirocinio. E’ nominato dal Consiglio di Corso di Laurea fra i tra i docenti dello specifico settore scientificodisciplinare e dello specifico Profilo Professionale, che siano in sevizio presso le sedi formative del corso ed in possesso della Laurea Specialistica o Magistrale della rispettiva classe. La nomina avviene sulla base della valutazione di specifico curriculum che esprima la richiesta esperienza professionale, non inferiore a cinque anni, nell’ambito della formazione. Dura in carica tre anni. E' responsabile degli insegnamenti tecnico pratici (settore MED/46), delle attività di tirocinio e della loro interazione con gli altri insegnamenti. Organizza le attività complementari, assegna gli studenti ai tutori, supervisionandone le attività; regola l'accesso degli studenti alle strutture sede degli insegnamenti tecnico pratici e di tirocinio. Mantiene uno stretto contatto con i docenti di tutti i settori in particolare con quelli incaricati dell'insegnamento delle discipline tecnico pratiche, concorrendo alla definizione della quota tecnico pratica della didattica, nel rispetto degli obiettivi definiti dal Consiglio di Corso di Laurea. Propone la nomina dei Tutor Professionali al Consiglio di Corso. 7. Presidente: Prof. Angelo SIDONI 8. La versione aggiornata del presente Regolamento ed il Manifesto degli Sudi del Corso di Laurea, predisposti prima dell’inizio delle lezioni, sono consultabili sul sito www.med.unipg.it/tecnlab. Nello stesso sito gli studenti potranno ottenere anche informazioni utili al buon andamento del percorso di studi.
ARTICOLO 2 Ordinamento Didattico, Obiettivi formativi specifici, sbocchi occupazionali e professionali L’Ordinamento Didattico del Corso di Laurea, con gli obiettivi formativi specifici ed il quadro generale delle attività formative redatto secondo lo schema della banca dati ministeriale, è riportato nell’Allegato n. 1, che forma parte integrante del presente regolamento. 4
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Obiettivi 2.1 - Obiettivi formativi qualificanti della classe: L/SNT3 Professioni sanitarie tecniche I laureati nella classe, ai sensi dell'articolo 6, comma 3 del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 e successive modificazioni ed integrazioni, ai sensi della legge 26 febbraio 1999, n.42 e ai sensi della legge 10 agosto 2000, n. 251, sono professionisti sanitari il cui campo proprio di attività e responsabilità è determinato dai contenuti dei decreti ministeriali istituivi dei profili professionali e degli ordinamenti didattici dei rispettivi corsi universitari e di formazione post base nonché degli specifici codici deontologici. I laureati nella classe delle professioni sanitarie dell'area tecnico-diagnostica e dell'area tecnico assistenziale svolgono, con titolarità e autonomia professionale, le procedure tecniche necessarie alla esecuzione di metodiche diagnostiche su materiali biologici o sulla persona, ovvero attività tecnico-assistenziale, in attuazione di quanto previsto nei regolamenti concernenti l'individuazione delle figure e dei relativi profili professionali definiti con decreto del Ministro della sanità. I laureati nella classe sono dotati di un'adeguata preparazione nelle discipline di base, tale da consentire loro la migliore comprensione dei più rilevanti elementi che sono alla base dei processi patologici che si sviluppano in età evolutiva, adulta e geriatrica, sui quali si focalizza il loro intervento diagnostico. Devono inoltre saper utilizzare almeno una lingua dell'Unione Europea, oltre l'italiano, nell'ambito specifico di competenza e per lo scambio di informazioni generali. Le strutture didattiche devono individuare e costruire altrettanti percorsi formativi atti alla realizzazione delle diverse figure di laureati funzionali ai profili professionali individuati dai decreti del Ministero della sanità. Le strutture didattiche individuano a tal fine, mediante l'opportuna selezione degli ambiti disciplinari delle attività formative caratterizzanti, con particolare riguardo ai settori scientifico disciplinari professionalizzanti, gli specifici percorsi formativi delle professioni sanitarie ricomprese nella classe. In particolare, i laureati nella classe, in funzione dei suddetti percorsi formativi, devono raggiungere le competenze professionali specifiche relative ai singoli profili identificati con provvedimenti della competente autorità ministeriale. 2.2 - Obiettivi formativi qualificanti (D.M. 19/02/2009) I laureati in Tecniche di Laboratorio Biomedico, sono fra i professionisti sanitari definiti ai sensi dell'articolo 6, comma 3 del Decreto Legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 e successive modificazioni ed integrazioni, ai sensi della Legge 26 febbraio 1999, n.42, della Legge 10 agosto 2000, n. 251 e della Legge 1 febbraio 2006, n. 43. Il loro campo di attività e responsabilità è determinato dai contenuti del Decreto Ministeriale 26 settembre 1994 n.745, istituivo del profilo professionale e dall’ordinamento didattico del Corso di Laurea abilitante alla professione definito dal Decreto Ministeriale 270 del 22 ottobre 2004 e dal Decreto Ministeriale applicativo del 19 febbraio 2009, nonché dello specifico codice deontologico. I laureati in Tecniche di Laboratorio Biomedico svolgono, con titolarità e autonomia professionale, le procedure tecniche necessarie alla esecuzione di metodiche diagnostiche su materiali biologici o sulla persona, in attuazione di quanto previsto dal citato decreto istitutivo dello specifico Profilo Professionale. Sono dotati di un'adeguata preparazione nelle discipline di base, tale da consentire loro la migliore comprensione dei più rilevanti elementi che sono alla base dei processi patologici che si sviluppano in età evolutiva, adulta e geriatrica, sui quali si focalizza il loro intervento diagnostico.
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Devono inoltre saper utilizzare almeno una lingua dell'Unione Europea, oltre l'italiano, nell'ambito specifico di competenza e per lo scambio di informazioni generali. L’acquisizione delle competenze professionali si attua attraverso una formazione teorica e pratica che includa anche il conseguimento di competenze comportamentali e che venga conseguita nel contesto lavorativo dello specifico profilo, così da garantire, al termine del percorso formativo, la piena padronanza di tutte le necessarie competenze e la loro immediata spendibilità nell'ambiente di lavoro. Particolare rilievo come parte integrante e qualificante della formazione professionale, riveste l'attività formativa pratica e di tirocinio clinico, svolta per 60 C.F.U. con la supervisione e la guida di tutori professionali appositamente formati ed assegnati, coordinata da un docente appartenente al più elevato livello formativo previsto per il profilo professionale di Tecnico Sanitario di Laboratorio Biomedico come definito al punto 6, lettera c, dell’articolo 1 del presente regolamento. I laureati in Tecniche di Laboratorio Biomedico sono responsabili degli atti di loro competenza, svolgono attività di laboratorio di analisi e di ricerca relative ad analisi biomediche e biotecnologiche ed in particolare di biochimica, di microbiologia, parassitologia e virologia, di farmacotossicologia, di immunologia, di patologia clinica, di ematologia, di citologia e di istopatologia. I laureati in Tecniche di Laboratorio Biomedico svolgono con autonomia tecnico professionale le loro prestazioni lavorative in diretta collaborazione con il personale laureato di laboratorio preposto alle diverse responsabilità operative di appartenenza; sono responsabili, nelle strutture di laboratorio, del corretto adempimento delle procedure analitiche e del loro operato, nell'ambito delle loro funzioni in applicazione dei protocolli di lavoro definiti dai dirigenti responsabili; verificano la corrispondenza delle prestazioni erogate agli indicatori e standard predefiniti dal responsabile della struttura; controllano e verificano il corretto funzionamento delle apparecchiature utilizzate, provvedono alla manutenzione ordinaria ed alla eventuale eliminazione di piccoli inconvenienti; partecipano alla programmazione e organizzazione del lavoro nell'ambito della struttura in cui operano; svolgono la loro attività in strutture di laboratorio pubbliche e private, autorizzate secondo la normativa vigente, in rapporto di dipendenza o liberoprofessionale; contribuiscono alla formazione del personale di supporto e concorrono direttamente all'aggiornamento relativo al loro profilo professionale e alla ricerca. I laureati in tecniche di laboratorio biomedico devono inoltre acquisire conoscenze e capacità nel settore di attività degli istituti di zooprofilassi e nel settore delle biotecnologie. 2.3 – Obiettivi formativi specifici Il laureato in Tecniche di Laboratorio dovrà acquisire durante il percorso formativo le conoscenze e le competenze riconducibili alle seguenti aree: 2.3.1 – Competenze professionali − Valutare l’attendibilità del processo pre-analitico e analitico e di quello produttivo applicando le conoscenze dei fenomeni biologici, fisiologici e patologici; − Conoscere e valutare concetti dinamici di reingegnerizzazione dei processi di automazioneinformatizzazione-comunicazione; − Applicare le conoscenze del progresso scientifico al fine di migliorare l’efficienza e l’efficacia dei processi di analisi e di produzione; − Monitorare e verificare l'attendibilità analitica e diagnostica delle metodiche utilizzate, anche attraverso l'uso di opportuni strumenti statistici;
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− Attuare la verifica del corretto funzionamento e l’efficienza delle tecnologie biomediche attraverso test funzionali, calibrazione e manutenzione preventiva, nonché straordinaria in caso di guasti; − Pianificare, realizzare e valutare le attività tecnico-diagnostiche relative ad indagini biochimiche, di biologia molecolare, ematologia ed immunoematologia, tossicologia, radioimmunologia, immunologiche ed immunometriche, microbiologiche e virologiche, genetiche, citologiche, istologiche e d’anatomia patologica (incluse le tecniche di riscontro diagnostico autoptico) secondo gli standard definiti dalla letteratura scientifica; − Pianificare e realizzare le preparazioni galeniche e magistrali, le mescolanze di farmaci antiblastici e chemioterapici, sacche per la nutrizione parenterale, emocomponenti da trasfondere secondo le norme previste dalle leggi sanitarie e secondo gli standard definiti dalla letteratura scientifica; − Pianificare, realizzare e valutare le attività produttive nei settori delle diagnosi e terapie cellulari e molecolari secondo gli standard predefiniti dal responsabile della struttura; − Realizzare e verificare il Controllo di Qualità e identificare gli interventi appropriati in caso di non accettabilità dei risultati; − Interagire e collaborare attivamente con equipes interprofessionali al fine di programmare e gestire attività di analisi e produzione anche decentrate; − Apprendere le basi della metodologia della ricerca e applicare i risultati di ricerche nel campo tecnico-metodologico per migliorare la qualità delle metodiche di analisi; − Verificare l’applicazione dei risultati delle attività di ricerca in funzione del miglioramento continuo della qualità dell’assistenza; − Conoscere gli elementi metodologici essenziali dell’epidemiologia; − Effettuare una ricerca bibliografica sistematica, anche attraverso banche dati, e i relativi aggiornamenti periodici; − Effettuare criticamente la lettura di articoli scientifici. 2.3.2 – Responsabilità e Deontologia Professionale − Conoscere la normativa e le leggi dello Stato che disciplinano la professione tecnica, l’attività di laboratorio, i presidi medico-chirurgici e la sanità pubblica; − Operare nel rispetto delle principali norme legislative che regolano l’organizzazione sanitaria, nonché delle norme deontologiche e di responsabilità professionale; − Riconoscere e rispettare il ruolo e le competenze proprie e degli altri operatori, stabilendo relazioni di collaborazione; − Rispettare le norme relative a segreto professionale e tutela della privacy. 2.3.3 – Prevenzione e sicurezza − Identificare, prevenire ed affrontare gli eventi critici relativi ai rischi di varia natura e tipologia connessi con l’attività nelle diverse aree del laboratorio nel rispetto della normativa vigente in merito di protezione e sicurezza; − Conoscere le norme per la tutela della salute dei lavoratori relativamente al rischio chimico, al rischio biologico e al rischio fisico con particolare riferimento alla radioprotezione; − Individuare i fattori di rischio ambientale, valutarne gli effetti sulla salute e predisporre interventi di tutela negli ambienti di lavoro. 2.3.4 – Gestione e management
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Conoscere i principi del diritto pubblico e del diritto amministrativo applicabili ai rapporti tra le amministrazioni e gli utenti coinvolti nei servizi sanitari; Contribuire alla programmazione ed organizzazione, compresa l’analisi dei costi e l’introduzione di nuovi materiali e tecnologie, dell’attività diagnostica e produttiva; Conoscere le principali tecniche di organizzazione aziendale e i processi di ottimizzazione dell’impiego di risorse umane, informatiche e tecnologiche; Conoscere i principi dell’analisi economica e le nozioni di base dell’economia pubblica e aziendale; Conoscere i principali elementi dell’analisi organizzativa e del controllo di gestione e di spesa nelle strutture sanitarie; Conoscere gli elementi essenziali dell’organizzazione aziendale con particolare riferimento all’ambito dei servizi sanitari; Applicare i metodi di analisi costi/efficacia, costi/utilità-benefici e i metodi che consentono di monitorare la qualità delle prestazioni; Conoscere ed utilizzare in modo appropriato e per le specifiche competenze gli indicatori di efficacia e di efficienza dei servizi sanitari.
2.3.5 Formazione − Acquisire il metodo per lo studio indipendente e la formazione permanente finalizzato anche a successivi percorsi formativi; − Dimostrare capacità didattiche orientate alla formazione del personale ed al tutorato degli studenti in tirocinio; − Svolgere esperienze di tirocinio presso servizi sanitari e formativi specialistici in Italia o all’estero, con progressiva assunzione di responsabilità e sotto la supervisione di professionisti esperti. 2.3.6 – Comunicazione e relazione − Dimostrare capacità nella gestione dei sistemi informativi ed informatici, nella comunicazione con gli operatori professionali, con i fornitori e gli utenti del servizio; − Conoscere e applicare tecniche adeguate alla comunicazione individuale e di gruppo e alla gestione dei rapporti interpersonali con i pazienti e i loro familiari; − Gestire gruppi di lavoro e applicare strategie appropriate per favorire i processi di integrazione multi professionale ed organizzativa. 2.3.7 – Competenze informatiche e linguistiche − Raggiungere un elevato livello di conoscenza sia scritta che parlata di almeno una lingua della Unione Europea; − Acquisire competenze informatiche utili alla gestione dei sistemi informatizzati dei servizi, e ai processi di autoformazione. 2.4 Risultati di apprendimento attesi, espressi tramite i Descrittori europei del titolo di studio (D.M. 19/02/2009, art. 4, comma 6) 2.4.1 - Conoscenza e capacità di comprensione (Knowledge e understanding) I laureati in TLB possiedono conoscenze integrate derivanti dallo studio approfondito sia sul versante teorico che pratico, di discipline di base e delle principali metodiche e tecnologie diagnostiche utili ad indagare la natura e l’entità delle alterazioni di struttura e di funzione , su 8
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campioni ottenuti dal paziente o sul paziente stesso, con mezzi chimici, fisici, biologici e biomolecolari. Possiedono abilità informatiche e di utilizzo delle principali banche dati e fonti bibliografiche, oltre a conoscenze di etica, diritto, management ed organizzazione sanitaria. Sono in grado di utilizzare una lingua dell’Unione Europea oltre l’italiano (inglese), con particolare riferimento ai lessici disciplinari. Il grado di apprendimento sarà valutato mediante esami di profitto orali e/o scritti e prove pratiche. 2.4.2 - Capacità di applicare conoscenza e comprensione (Applying Knowledge e understanding) I laureati TLB in virtù del percorso che porta al raggiungimento delle loro competenze professionali, attuato attraverso una formazione teorica e pratica sviluppata nel contesto lavorativo dello specifico profilo e che include anche l’acquisizione di competenze comportamentali e relazionali, sono in grado di affrontare immediatamente il mondo del lavoro, secondo un approccio professionale sia dal punto di vista più squisitamente tecnico, sia nella capacità di affrontare e risolvere problemi pratici ed organizzativo-relazionali, nonché nella fase di progettazione e realizzazione di piani di studio e/o ricerca. Lo sviluppo di queste capacità sarà maturato nel corso di studi, attraverso un’importante parte di didattica pratica, seminari ed esercitazioni, ed in particolare, attraverso una consistente quota di attività di tirocinio professionalizzante, svolto sotto la guida di tutori appartenenti allo specifico profilo professionale. 2.4.3 - Autonomia di giudizio (making judgements) I laureati TLB, possiedono le conoscenze e le competenze che gli consentono autonomia e responsabilità operativa e professionale, anche in fase organizzativo-gestionale e progettuale. Essi infatti, sono in grado di interpretare in maniera critica i risultati derivanti sia da protocolli e procedure diagnostiche sia da progetti di ricerca, formulando giudizi atti a mettere in opera correttivi finalizzati alla migliore qualità tecnica e globale e portando un significativo contributo all’innovazione scientifica. I laureati sapranno affrontare e valutare nei diversi aspetti del proprio lavoro, le implicazioni etiche, deontologiche e medico legali, ponendo al centro il benessere e la dignità della persona. Lo sviluppo dell’autonomia di giudizio dello studente avverrà attraverso il continuo confronto con le varie figure responsabili della loro formazione in una serie di attività caratterizzate da un elevato grado di interattività. 2.4.4 - Abilità comunicative (communication skills) I laureati TLB nel corso degli studi, confrontandosi con diverse metodologie didattiche anche pratiche e ad elevato grado di interattività, avranno sviluppato la capacità di interagire in merito a problematiche di diversa origine, sia con altre figure professionali sia con l’utenza. Saranno inoltre in grado di sostenere dibattiti e relazionare sugli argomenti inerenti il proprio lavoro, in diverse sedi e secondo differenti necessità, incluse quelle che prevedono la formazione di figure professionali uguali e/o affini. Questa capacità verrà sviluppata nel confronto durante le ore di didattica e di attività pratiche, nonché nel corso di attività seminariali svolte dagli studenti. 2.4.5 - Capacità di apprendimento (Learning skills)
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Grazie alle conoscenze di carattere specialistico e generale conseguite durante il ciclo di studi, i laureati TLB avranno acquisito gli strumenti conoscitivi e l’approccio metodologico per affrontare successivi percorsi formativi utili alla loro crescita professionale ed alla progressione di carriera. Saranno inoltre portati ad aggiornare in modo costante le proprie conoscenze, in maniera tale da potersi confrontare stabilmente ed in maniera adeguata con i ritmi imposti dal progredire del sapere scientifico e tecnologico, offrendo sempre una risposta competente ed efficace al mutare della domanda di salute espressa dalla società. A tal fine risulterà utile, oltre che l’intero impianto didattico del corso, la capacità di stimolo derivante dall’implementazione di progetti singoli o di gruppo. 2.5 Sbocchi occupazionali e professionali I principali sbocchi professionale del laureato in Tecniche di laboratorio Biomedico sono: − Laboratori di analisi biochimiche-cliniche, microbiologiche, virologiche, ematologiche ed immuno-ematologiche, immunologiche, genetico-molecolari, tossico-farmacologiche, citoisto– anatomopatologiche e medico-legali operanti nelle strutture ospedaliere ed extraospedaliere del S.S.N. e nelle analoghe strutture private e di istituti di ricovero e cura a carattere scientifico; − Laboratori di analisi e di ricerca nell’ambito della sanità pubblica veterinaria ed igiene ed ispezione degli alimenti − Laboratori di controllo di qualità in campo biomedico di industrie farmaceutiche − Laboratori di ricerca universitaria ed extrauniversitaria nel settore biomedico in ambito umano e veterinario − Laboratori di ricerca e produzione di industrie farmaceutiche − Industrie di produzione ed agenzie di vendita operanti nel settore della diagnostica di laboratorio 2.6 Accesso a studi ulteriori Il conseguimento della Laurea in Tecniche di Laboratorio Biomedico, consente l’accesso alla Laurea Specialistica in “Scienze delle professioni sanitarie tecniche diagnostiche” specifica della Classe SNT3, oltre che permettere l’iscrizione a specifici Master di primo livello o corsi di perfezionamento.
ARTICOLO 3 Commissione paritetica per la didattica La Commissione paritetica docenti-studenti per la didattica è istituita a norma del Regolamento Didattico di Ateneo ed in conformità allo Statuto ed alle norme statali. La Commissione per la didattica è composta pariteticamente da minimo quattro studenti eletti come rappresentanti nel consiglio di corso di laurea e da un analogo numero di docenti e ricercatori proposti dal Presidente. La Commissione per la didattica esplica le seguenti funzioni: a) formula, di norma entro il mese di marzo per l’anno accademico successivo, al Consiglio di corso di studio proposte in materia di calendario delle attività e di programmazione annuale dell'attività didattica; 10
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b) sulla base dei criteri oggettivi per la valutazione del carico di lavoro che il singolo insegnamento comporta per lo studente, la Commissione effettua il monitoraggio del carico didattico delle singole unità di corso e propone al Consiglio di corso di studio periodicamente la modifica dei carichi di lavoro all’interno dei crediti assegnati a ciascun insegnamento o modulo; c) verifica l’integrazione fra i diversi insegnamenti del corso e propone eventuali adeguamenti dei contenuti di singoli insegnamenti alle esigenze e agli obiettivi complessivi del corso stesso; d) esamina i risultati della elaborazione dei questionari sulla valutazione della didattica effettuata dal Nucleo di valutazione, comunicati dal Presidente di corso di studio; e) redige, prima dell’inizio del nuovo anno accademico, sulla scorta anche dei risultati di cui sopra, una relazione annuale sulle attività didattiche svolte nel corso, evidenziandone le criticità e i risultati positivi e formulando consigli e soluzioni; tale relazione viene trasmessa al Consiglio di corso di studio e al Nucleo di Valutazione; f) formula proposte al Consiglio di corso di studio in ordine a sistemi di valutazione della qualità delle attività svolte, diversi dalla raccolta delle opinioni degli studenti frequentanti; g) sulla base di criteri di massima individuati dal Consiglio di corso di studio, coordina e programma le attività di tutorato e i servizi di orientamento offerti dal corso di studio.
ARTICOLO 4 Articolazione didattica e calendario dell’anno accademico Il Corso di Laurea in Tecniche di Laboratorio Biomedico è articolato in semestri in numero di sei su tre anni di corso. Sono previste circa ventitre settimane annue di frequenza alle attività didattiche convenzionali, svolte in due semestri (I semestre: ottobre, novembre, dicembre, gennaio; II semestre: marzo, aprile, maggio). E’ previsto un periodo di frequenza obbligatoria ad attività tecnico pratiche di tirocinio nel periodo compreso fra maggio e settembre di ciascun anno. Sono inoltre previste sessioni di esame e sessioni di laurea articolate come specificato nel successivo articolo 5.
ARTICOLO 5 Sessioni e modalità di esame e di laurea La data di inizio delle attività didattiche è prevista per il 1 Ottobre 2012. Sessione di esami Sono previste, come definito dal Regolamento Didattico di Ateneo, tre sessioni ordinarie di esami: due coincidenti con il termine delle attività dei relativi periodi didattici (Febbraio e Giugno/Luglio) ed una identificata nel mese di Settembre. E’ inoltre prevista una sessione di recupero identificata nel mese di febbraio dell’anno successivo. In ogni sessione sono definite le date di inizio degli appelli, opportunamente distanziati temporalmente. Il numero degli appelli è fissato in almeno due per ogni sessione di esame.
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Per gli Studenti ripetenti (senza obbligo di frequenza) e fuori corso, possono essere istituiti ulteriori appelli d’esame. Eventuali sessioni straordinarie possono essere istituite su delibera del Consiglio di Corso di Laurea, in ogni caso al di fuori dei periodi di attività didattica. Il calendario degli esami sarà affisso, con adeguato anticipo, presso le bacheche del Corso di Laurea e nella pagina WEB del Corso all’indirizzo http://www.med.unipg.it/tecnlab. La Commissione di esame è costituita da almeno due Docenti impegnati nel relativo Corso di insegnamento ed e presieduta, di norma, dal Coordinatore. Sessioni di laurea: L’esame di Laurea si svolge nelle due sessioni indicate per legge a livello nazionale con decreto del Ministero dell’Università e della ricerca scientifica e tecnologica di concerto con il Ministero della Sanità di norma nei mesi di Ottobre/Novembre e Marzo/Aprile. Calendario delle lezioni: Il calendario delle lezioni viene stabilito, secondo criteri volti a garantire la razionale utilizzazione delle strutture e a favorire la frequenza ed in conformità con quanto previsto dall’art. 14 del Regolamento Didattico di Ateneo, circa un mese prima dell’inizio delle lezioni del semestre e affisso, con adeguato anticipo, presso le bacheche del Corso di Laurea e nella pagina WEB del Corso all’indirizzo http://www.med.unipg.it/tecnlab.
ARTICOLO 6 Organizzazione del Corso di Laurea Ai fini del raggiungimento degli obiettivi didattici previsti, il corso di laurea prevede 180 CFU complessivi, 60 per ciascun anno di corso, di cui almeno 60 da acquisire in attività formative pratiche e di tirocinio, volte all’acquisizione di specifiche capacità professionali. Il corso è articolato in 20 insegnamenti; a questi sono assegnati specifici CFU dal Consiglio di Corso di Laurea in conformità a quanto previsto nella tabella delle attività formative indispensabili. Ad ogni CFU corrisponde un impegno-studente di 25 ore di cui almeno il 50% destinato allo studio personale o ad altre attività formative di tipo individuale. Per ogni CFU sono previste di norma non più di 12 ore di lezione frontale. Ad ogni C.F.U. professionalizzante corrispondono 25 ore di lavoro per studente. Obbligo di frequenza La frequenza delle attività didattiche formali, non formali e professionalizzanti è obbligatoria. La frequenza viene verificata dai Docenti adottando le modalità di accertamento stabilite dal Consiglio di Corso di Laurea, su indicazione della Commissione Didattica. L’attestazione della frequenza di almeno il 75% alle attività didattiche obbligatorie di un Corso di insegnamento, è necessaria allo Studente per sostenere il relativo esame nella prima sessione utile. Lo Studente che non abbia ottenuto tale attestazione di frequenza, dovrà concordare con i docenti opportune forme di recupero, nella misura dei contenuti da recuperare, per essere ammesso a sostenere l’esame nelle sessioni successive. Nel caso che non sussistano tali condizioni, lo studente viene iscritto, anche in sovrannumero, come ripetente del medesimo anno di corso, con l’obbligo di frequenza ai corsi per i quali non ha ottenuto l’attestazione. Lo Studente che non abbia ottenuto l’attestazione di frequenza del 100% delle ore previste per l’attività di tirocinio tecnico pratico, dovrà concordare con il docente Coordinatore di tali attività, le possibili forme di recupero. 12
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Nel caso che non sussistano tali condizioni, lo studente viene iscritto, anche in soprannumero, come ripetente del medesimo anno di corso, con l’obbligo di frequenza delle attività di tirocinio tecnico pratico per le quali non ha ottenuto l’attestazione.
Modalità di verifica dell’apprendimento Il Consiglio di Corso di Laurea, su indicazione della Commissione Didattica, stabilisce le tipologie ed il numero delle prove di esame necessarie per valutare l'apprendimento degli Studenti nonché, su proposta dei Coordinatori dei Corsi, la composizione delle relative Commissioni. Il numero complessivo degli esami curriculari non può superare quello dei corsi ufficiali stabiliti dall’ordinamento e non deve comunque superare il numero di venti nei tre anni di corso. La verifica dell'apprendimento può avvenire attraverso valutazioni formative e valutazioni certificative. Valutazioni formative: - prove in itinere: sono esclusivamente intese a rilevare l’efficacia dei processi di apprendimento e d’insegnamento nei confronti di contenuti determinati. Valutazioni certificative: - idoneità: per Corsi svolti su semestri di anni diversi può essere prevista una valutazione certificativa che permette il riconoscimento dei crediti ai fini della carriera. - esami di profitto: sono invece finalizzati a valutare e quantificare con un voto, il conseguimento degli obiettivi globali dei corsi, certificando il grado di preparazione individuale degli Studenti. Gli esami di profitto possono essere effettuati esclusivamente nei periodi a ciò dedicati e denominati sessioni d’esame. I momenti di verifica non possono coincidere con i periodi nei quali si svolgono le attività ufficiali, ne con altri che comunque possano limitare la partecipazione degli Studenti a tali attività.
ARTICOLO 7 Requisiti di ammissione e modalità di verifica Il Corso in Tecniche di Laboratorio Biomedico è un corso ad accesso programmato nazionale. Conoscenze richieste per l'accesso (D.M. 270/04, art. 6, comma 1) I pre-requisiti richiesti allo studente che si vuole iscrivere al Corso di Laurea in Tecniche di Laboratorio dovrebbero comprendere: buona capacita al contatto umano, buona capacita al lavoro di gruppo, abilità ad analizzare e risolvere i problemi, abilità ad acquisire autonomamente nuove conoscenze ed informazioni riuscendo a valutarle criticamente (Maastricht, 1999). Oltre alle conoscenze scientifiche utili per la frequenza del primo anno di corso, dovrebbe quindi possedere anche buone attitudini e valide componenti motivazionali. Per essere ammessi al Corso di Laurea in Tecniche di Laboratorio occorre essere in possesso di un diploma di scuola secondaria superiore o di altro titolo di studio conseguito all'estero, riconosciuto idoneo. E' altresì richiesto il possesso o l'acquisizione di un'adeguata preparazione iniziale secondo quanto previsto dalle normative vigenti relative all’accesso ai corsi a numero programmato a livello nazionale. Il numero programmato di accessi al primo anno di corso è definito ai sensi delle vigenti norme in materia di accesso ai corsi universitari. 13
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Il termine ultimo per l'iscrizione al 1° anno del Corso di Laurea in Tecniche di Laboratorio e fissato dal Bando per il concorso all’ammissione ai Corsi di Laurea delle Professioni Sanitarie, (Legge 2 agosto 1999, n. 264) attivato presso la sede di Perugia.
Debito formativo L'organizzazione didattica del Corso di Laurea in Tecniche di Laboratorio prevede che gli Studenti ammessi al 1° anno di corso possiedano una adeguata preparazione iniziale, conseguita negli studi precedentemente svolti. Allo scopo di consentire l'annullamento dell’eventuale debito formativo, il Consiglio di Corso di Laurea può istituire attività didattiche propedeutiche che saranno svolte nell'arco del 1° semestre del primo anno di corso e che dovranno essere obbligatoriamente seguite dagli Studenti in debito. Tali attività didattiche propedeutiche saranno garantite da docenti designati dal Consiglio di Corso di Laurea. La verifica dei risultati conseguiti nelle attività didattiche propedeutiche avverrà nell’ambito della valutazione dei corsi corrispondenti.
ARTICOLO 8 Passaggi e trasferimenti Il termine ultimo della presentazione delle domande di trasferimento da corsi di laurea in Tecniche di Laboratorio Biomedico di altre sedi universitarie della Unione Europea, è fissato entro e non oltre il 31 agosto di ogni anno, in modo tale che la Commissione Didattica del corso possa valutare le domande e pubblicare una graduatoria entro e non oltre la prima metà del successivo mese di settembre. Le domande presentate devono essere corredate oltre che dalle attestazioni degli esami sostenuti e delle frequenze fino a quel momento ottenute, dai programmi di studio relativi agli esami sostenuti certificati dall’università di provenienza. Dopo avere deliberato il riconoscimento di un definito numero di crediti, il Consiglio di Corso di Laurea dispone per l'iscrizione regolare dello Studente ad uno dei tre anni di corso, adottando il criterio che stabilisce che, per iscriversi ad un determinato anno di corso, lo Studente deve avere superato tutti gli esami previsti per gli anni precedenti, con un debito massimo stabilito dal Consiglio di Corso di Laurea. L'iscrizione ad un determinato anno di corso è comunque condizionata dalla disponibilità di posti, nell'ambito del numero programmato precedentemente definito dalla programmazione nazionale. Inoltre, per essere ammessi nel Corso di Laurea, lo Studente proveniente da altra sede non deve essere iscritto come ripetente o “fuori corso” da più di un anno. Per quanto non espressamente definito al presente articolo si rimanda all’articolo 25 del Regolamento Didattico di Ateneo.
ARTICOLO 9 Esami presso altre università o università estere Per il riconoscimento degli esami sostenuti presso Corsi di laurea in Tecniche di Laboratorio Biomedico di altre Università della Unione Europea o di esami sostenuti in altri corsi di studio della stessa o di altre Università, il Consiglio di Corso di Laurea affida l'incarico all’apposita Commissione 14
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Didattica di esaminare il curriculum ed i programmi certificati degli esami superati, definendo la congruità con gli obiettivi formativi di uno o più insegnamenti compresi nell'ordinamento didattico del Corso di Laurea. Sentito il parere della Commissione Didattica, il Consiglio di Corso di Laurea delibera l’eventuale riconoscimento.
TITOLO II PERCORSO FORMATIVO
ARTICOLO 10 Curricula Il Corso di Laurea in Tecniche di Laboratorio Biomedico è articolato in un unico curriculum denominato “Tecniche di Laboratorio Biomedico”.
ARTICOLO 11 Percorso formativo Il percorso formativo del Corso di Laurea in Tecniche di Laboratorio Biomedico, definito ai sensi del D.M. 270/2004 e del D.I. 19/02/2009 è articolato come segue: - Attività formative di base: 42 cfu - Attività formative caratterizzanti: 113 cfu di cui 60 cfu destinati a Tirocini professionalizzanti - Attività formative affini: 1 cfu - A scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a del D.M. 270/2004): 6 cfu. - Laboratori professionali dello specifico SSD del profilo: 3 cfu - Altre attività quali informatica, attività seminariali etc…: 6 cfu - Prova finale e lingua inglese: 9 cfu Lo schema riepilogativo e dettagliato del percorso formativo è riportato nello schema allegato al presente regolamento (Da allegare successivamente alla completa copertura degli insegnamenti/moduli di insegnamento) L’elenco degli insegnamenti e di tutte le altre informazioni relative alla Programmazione Didattica è riportato nello schema allegato al presente regolamento (Da allegare successivamente alla completa copertura degli insegnamenti/moduli di insegnamento)
I docenti di riferimento del corso (incardinati) sono: 1. Prof. Elio Cenci 2. Prof.ssa Antonella Mencacci Successivamente alla completa copertura degli insegnamenti moduli di insegnamento, saranno definiti
ulteriori necessari incardina menti.
ARTICOLO 12 15
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Studenti part-time Data l’obbligatorietà di frequenza, non è prevista l’opzione di studente part-time
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ARTICOLO 13 Propedeuticità, obblighi di frequenza, regole di sbarramento 1. Propedeuticità Fatto salvo il vincolo di propedeuticità fra anni di corso, le propedeuticità degli esami sono fissate come segue: - gli insegnamenti di Scienze fisiche statistiche ed informatiche, Scienze strutturali e funzionali delle biomolecole, Scienze Biomorfologiche sono propedeutici a Biologia applicata e fisiologia umana; - l’insegnamento di Scienze strutturali e funzionali delle biomolecole è propedeutico a Scienze di medicina di laboratorio; - l’insegnamento di Scienze della patologia umana è propedeutico a Metodologie diagnostiche di immunoematologia e medicina trasfusionale e a Scienze cliniche. Eventuali ulteriori propedeuticità potranno essere definite e consigliate dal competente Consiglio della Struttura didattica. 2. Obblighi di frequenza La frequenza viene verificata dai Docenti adottando le modalità di accertamento stabilite dal Consiglio di Corso di Laurea, su indicazione della Commissione Didattica. L’attestazione della frequenza di almeno il 75% alle attività didattiche obbligatorie di un Corso di insegnamento, è necessaria allo Studente per sostenere il relativo esame nella prima sessione utile. Lo Studente che non abbia ottenuto tale attestazione di frequenza, dovrà concordare con i docenti opportune forme di recupero, nella misura dei contenuti da recuperare, per essere ammesso a sostenere l’esame nelle sessioni successive. Nel caso che non sussistano tali condizioni, lo studente viene iscritto, anche in sovrannumero, come ripetente del medesimo anno di corso, con l’obbligo di frequenza ai corsi per i quali non ha ottenuto l’attestazione. Lo Studente che non abbia ottenuto l’attestazione di frequenza del 100% delle ore previste per l’attività di tirocinio tecnico pratico, dovrà concordare con il docente Coordinatore di tali attività, le possibili forme di recupero. Nel caso che non sussistano tali condizioni, lo studente viene iscritto, anche in soprannumero, come ripetente del medesimo anno di corso, con l’obbligo di frequenza delle attività di tirocinio tecnico pratico per le quali non ha ottenuto l’attestazione. 3. Regole di sbarramento Il passaggio agli anni successivi è consentito solo se lo studente ha frequentato non meno del 75% dell’attività didattica formale, completato il monte ore di tirocinio previsto, superato con valutazione positiva il tirocinio e tutti gli esami dell'anno precedente. Detto passaggio è peraltro consentito con riserva agli studenti che, al termine della sessione autunnale o, comunque, prima dell’inizio dei corsi del primo semestre dell’anno successivo, abbiano conseguito almeno 40 dei crediti formativi (tirocinio incluso) previsti dal piano di studio dell’anno precedente. La riserva verrà sciolta al conseguimento dei rimanenti crediti formativi che dovrà avvenire entro la sessione autunnale dell’anno accademico successivo. Qualora la riserva
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non venga sciolta nei termini suddetti, lo studente passa alla condizione di “ripetente” all’anno precedente. Lo studente che non abbia maturato almeno 40 dei crediti formativi previsti, viene iscritto direttamente come “ripetente” allo stesso anno di corso. Lo studente si considera “fuori corso” quando, avendo frequentato tutte le attività formative previste dall’ordinamento, non abbia superato tutti gli esami e tutte le prove utili ad acquisire il numero di crediti necessario per essere ammessi a sostenere l’esame finale o non abbia ancora conseguito il titolo di studio. La durata massima del corso è di sette anni; trascorso tale periodo, in casi eccezionali (ad esempio grave malattia documentata), il Consiglio di Corso di Laurea si riserva di adottare provvedimenti diversi valutando l’eventuale obsolescenza dei crediti formativi precedentemente conseguiti.
ARTICOLO 14 Piani di studio Non sono previsti piani di studio individuali
ARTICOLO 15 Prova finale La prova finale, ai sensi dell’articolo 6, comma 3, del Decreto legislativo 502/92 e successive modificazioni, ha valore di Esame di Stato abilitante all’esercizio professionale. La prova finale si compone di: a) una prova pratica nel corso della quale lo studente deve dimostrare di aver acquisito le conoscenze ed abilità teorico-pratiche e tecnico-operative proprie del profilo di Tecnico di Laboratorio Biomedico; b) la redazione e discussione di un elaborato di natura teorico-applicativa (tesi) elaborato in modo originale dallo studente sotto la guida di un relatore; può essere prevista la figura di un docente correlatore. E’ prevista la redazione di una breve sintesi dei contenuti della tesi (abstract) da redigere anche in lingua inglese. Per essere ammesso a sostenere l’Esame di Laurea, lo Studente deve: 1. aver seguito tutti i Corsi ed avere superato i relativi esami; 2. avere ottenuto, complessivamente 180 CFU entro 12 giorni dalla data prevista per il conseguimento del titolo; 3. avere consegnato alla Segreteria Studenti: a) domanda al Rettore almeno 45 giorni prima della seduta di Laurea b) una copia della Tesi almeno 20 giorni prima della seduta di Laurea. La Commissione e composta da non meno di 7 e non più di 11 membri nominati dal Rettore su proposta del Consiglio di Corso di Laurea e comprende almeno due membri designati dalle
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associazioni professionali maggiormente rappresentative individuate secondo la normativa vigente.
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A determinare il voto di laurea, espresso in centodecimi, contribuiscono i seguenti parametri: a) la media dei voti conseguiti negli esami curriculari, nelle attività didattiche elettive e nel tirocinio, espressa in cento decimi; b) i punti attribuiti dalla Commissione di Laurea in sede di discussione della tesi, ottenuti mediando i punteggi attributi individualmente dai commissari (da 0 a 6 punti); c) il punteggio attribuito alla prova pratica (da 0 a 4 punti); d) i punti attribuibili alla carriera scolastica (2 punti se il corso viene chiuso in tre anni con almeno tre lodi, 1 punto se il corso viene chiuso in tre anni con meno di tre lodi); e) altri punti attribuiti relativamente ad altre esperienze didattiche (Erasmus, …), comunque a discrezione della commissione. La lode può venire attribuita con parere unanime della Commissione ai candidati che conseguano un punteggio finale > 110. La prova finale può essere ripetuta una sola volta.
TITOLO III COORDINATORE DIDATTICO E TUTOR
ARTICOLO 16 Coordinatore didattico Il Consiglio di Corso identifica, tra i docenti dello specifico settore scientifico-disciplinare e dello specifico Profilo Professionale di Tecnico Sanitario di Laboratorio Biomedico, in possesso della Laurea Specialistica o Magistrale della rispettiva classe, un Coordinatore Didattico per ciascun ciclo di corso e ciascuna sede. La nomina avviene sulla base della valutazione di specifico curriculum che esprima la richiesta esperienza professionale, non inferiore a cinque anni, nell’ambito della formazione. Dura in carica tre anni.
ARTICOLO 17 Orientamento, tutorato 1. Tutori Si definiscono tre distinte figure di Tutore: a. la prima, con funzioni di orientamento, è quella del Tutore Consigliere e cioè del Docente al quale il singolo Studente può rivolgersi per avere suggerimenti e consigli inerenti la sua carriera scolastica. Tutti i Docenti del Corso di Laurea sono tenuti a rendersi disponibili per svolgere le mansioni di Tutore Consigliere. b. La seconda figura è quella del Docente-Tutore la cui attività è finalizzata ad assistere gli studenti nel loro corso di studio ed a renderli attivamente partecipi del processo formativo, rimuovendo gli ostacoli ad una proficua frequenza dei corsi. Questa attività configura un vero e proprio compito didattico ed è attribuita dal Consiglio di corso di laurea ai sensi del 20
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punto 4 del Decreto Rettorale 1380 del 2004 e successive modificazioni ed integrazioni. Ogni Docente-Tutore è tenuto a coordinare le proprie funzioni con le attività didattiche dei corsi di insegnamento che ne condividono gli obiettivi formativi e può essere impegnato anche nella preparazione dei materiali da utilizzare nella didattica tutoriale. c. La terza figura è quella del Tutore Professionale, appartenente di norma allo specifico profilo professionale, al quale un piccolo numero di studenti è affidato per lo svolgimento delle attività formative pratiche e di tirocinio clinico. Il suo compito è quello di facilitare gli Studenti a lui affidati nell'acquisizione di conoscenze, abilità, modelli comportamentali, cioè di competenze utili all'esercizio della professione. Anche questa attività tutoriale configura un vero e proprio compito didattico. Il Consiglio di Corso di Laurea nomina i Tutori Professionali su proposta del Coordinatore degli insegnamenti tecnico pratici e di tirocinio.
TITOLO IV NORME COMUNI ARTICOLO 18 Approvazione e modifiche al regolamento Le modifiche del Regolamento didattico (come previsto nel regolamento didattico di Ateneo all’art.9, comma 3) sono deliberate, previo parere favorevole della Commissione paritetica per la didattica di cui all'art. 30 dello Statuto, dal Consiglio di Corso di Laurea su iniziativa del Presidente, e successivamente sottoposte all’approvazione definitiva del Consiglio di Facoltà. Il presente regolamento è conforme all’ordinamento. Il presente regolamento entra in vigore all’atto dell’emanazione con decreto rettorale.
ARTICOLO 19 Norme finali e transitorie Per quanto non specificatamente normato dal presente Regolamento, si rimanda agli atti di regolamentazione dell’Ateneo.
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