UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI PADOVA FACOLTA' DI ECONOMIA
CORSO DI LAUREA IN ECONOMIA E MANAGEMENT PROVA FINALE
Il Nuovo Redditometro: evoluzione, rilancio e recenti traguardi dell'accertamento sintetico.
RELATORE: CH.MO PROF. Nunziata Luca
LAUREANDO/A: ANTONELLO NICOLETTA MATRICOLA N. 1001713
Data Approvazione: 24 Giugno 2013
Azienda ospitante Azienda ospitante: Studio Commercialista Bacchin Dott. Angelo. Tutor professionale: Dott. Angelo Bacchin. Denominazione sociale: Studio Commercialista Bacchin Dott. Angelo. Comune sede operativa: San Martino di Lupari (PD). Comune sede principale: Telefono: 049-9461706. Email istituzionale dell'azienda:
[email protected]. Ruolo organizzativo del supervisore: titolare dello studio, dottore commercialista e revisore contabile. Email del supervisore:
[email protected]. Sito aziendale: lo studio non possiede un sito web. Forma giuridica: ditta individuale. Settore di appartenenza: revisione contabile e attività di dottore commercialista. Settore in cui opera l'azienda (eventuale codice ATECO): 69.20.11 - 69.20.12 - 69.20.13. Attività svolta: lo studio svolge l’attività di gestione della contabilità, consulenza aziendale e revisione contabile, fornendo assistenza economico e finanziaria in materia contrattuale ai clienti. Inoltre lo studio si occupa della revisione legale dei conti, il Dott. Bacchin svolge la funzione di sindaco unico o presidente del Collegio sindacale. Lo studio fornisce inoltre assistenza ai soggetti privati nella compilazione della dichiarazione dei redditi o nell'adempimento di altri obblighi tributari. Altre sedi aziendali: esiste un'unica sede aziendale. Organico (anno precedente a quello in corso): alle dipendenze del Dott. Bacchin vi sono n.4 dipendenti che si occupano della gestione contabile e dei servizi amministrativi presso i diversi enti. Questi svolgono inoltre attività di front office. La struttura vede la presenza di un secondo Dott. Commercialista, il Dott. Simioni Augusto da cui dipendono altri 3 dipendenti. Si tratta di una struttura in cui sussiste la mera condivisione dei costi, non finalizzata alla cooperazione, che non fa capo ad una proprietà o ad un controllo comuni. Fatturato (anno precedente a quello in corso): il fatturato non mi è stato comunicato. Lo studio non ha alcun obbligo di rendere pubblico il bilancio. Eventuali altre informazioni: si tratta di uno studio professionale di medie dimensioni. Il Dott. Commercialista e Revisore Contabile ha circa un’ottantina di clienti, sia persone fisiche sia persone giuridiche. Tra questi clienti la maggior parte ha la forma giuridica di società, sia S.p.A. sia S.r.l..
Contesto Competitivo Contesto competitivo: La forza di uno studio professionale sta nella capacità di creare un rapporto di fiducia con i clienti, tale da indurli a prediligere il proprio servizio rispetto a quello degli altri: si tratta di un settore fortemente standardizzato. Di seguito il contesto competitivo è analizzato con l’ausilio del modello di Porter: ?Potere contrattuale dei clienti: il cliente ha la possibilità di valutare la qualità e il costo del servizio e di rapportare i suddetti elementi prima di scegliere a chi rivolgersi. Il settore presenta un sistema dei prezzi mediamente omogeneo, questo non può essere differenziato, trattandosi di un servizio standardizzato. La sensibilità dei clienti al prezzo è molto bassa, determinata fondamentalmente dall'importanza dell’acquisto del servizio per la gestione dell’attività dell’acquirente. La decisione del cliente si basa sulla valutazione delle capacità professionali, quali lealtà, fiducia e integrità; ?Potere contrattuale dei fornitori: i fornitori sono coloro da cui si acquistano materiali di cancelleria, guide normative, servizi di telefonia ecc.. Rientrano tra i fornitori anche i professionisti con cui il commercialista collabora quali avvocati, consulenti del lavoro, revisori contabili.
Il potere dell’offerta è basso, gli studi
professionali hanno la possibilità di scegliere la soluzione migliore a seconda delle loro esigenze quali-quantitative; ? Minaccia di nuove entrate: il settore non presenta forti barriere all'entrata: non vi sono limiti quantitativi e legali alla nascita di studi professionisti. Gli unici requisiti richiesti sono di tipo professionale: il possesso di una laurea magistrale, il superamento dell’esame di stato e l’effettuazione di un periodo di praticantato. Si tratta infatti di professioni intellettuali, per l’esercizio delle quali è necessaria l’iscrizione ad appositi albi; ?Minaccia di prodotti sostitutivi: in questo ambiente non vi sono molti prodotti sostitutivi, in quanto il servizio offerto è difficilmente differenziabile. Prodotti sostitutivi sono la gestione della contabilità all'interno dell’azienda, senza affidarsi ad un professionista esterno o servizi erogati da figure professionali quali il consulente del lavoro. Per l’attività di revisione legale un prodotto sostitutivo è quello offerto dalle società di revisione. La sostituibilità non deve essere analizzata solamente in relazione al servizio reso, ma anche al prodotto complementare offerto, ossia la competenza, la trasparenza e l’integrità nello svolgimento della professione; ?Minaccia di concorrenti: il settore presenta un alto grado di concentrazione, inoltre possono essere concorrenti anche gli studi associati dove collaborano professionisti legali e dottori commercialisti. L’alto livello di uniformazione implica elevata competizione, basata non solo sul prezzo, ma soprattutto sulla qualità del servizio. Sono determinanti elementi quali il grado di fidelizzazione e la comprensione dei bisogni del cliente. Nome file grafico pdf:
Job description Job Title: all'interno dell’organizzazione la mia posizione è quella di tirocinante – collaboratrice di studio. Area o funzione di appartenenza: la mia posizione rientra nell'area amministrativa, in particolare nell'area di revisione legale. Dipendenza gerarchica: dipendo direttamente dal titolare dello studio, dottore commercialista e revisore legale. Relazioni interfunzionali interne ed esterne: mi relaziono quotidianamente con il professionista che mi fornisce le indicazioni su come svolgere le attività. Nello svolgere le procedure di revisione prendo inoltre contatto con clienti e fornitori delle società revisionate, inviando loro lettere di circolarizzazione.
Mi rapporto con le
dipendenti dello studio in caso di necessità di documenti contabili. Scopo: l’attività di audit ha come obiettivo l’esame e la verifica del bilancio e delle scritture contabili della società revisionata e si conclude con l’espressione di un giudizio di conformità del bilancio rispetto ai criteri di redazione da parte di un professionista abilitato. Per quanto compete invece l’attività di gestione della contabilità del cliente, lo scopo principale è quello di rappresentare l’andamento di questa in maniera veritiera e corretta. Descrizione delle attività: principalmente ho svolto attività legate alla revisione aziendale. Mi sono confrontata inoltre con l’attività di analisi di bilancio e occupata degli adempimenti in materia di IVA, in particolare della redazione dei visti di conformità. Ho redatto qualche bilancio di fine esercizio, utilizzando il programma di gestione di contabilità dello studio e predisposto alcune note integrative. Altra attività è quella legata agli adempimenti richiesti alle aziende dalla normativa sull’antiriciclaggio. Responsabilità: output principale è la corretta e completa redazione dei verbali del Collegio Sindacale. Sono responsabile verso il professionista per il controllo della conformità del bilancio con le norme che ne disciplinano la redazione. La responsabilità principale è quella nei confronti del cliente che si affida al professionista per lo svolgimento delle procedure di revisione. La responsabilità verso il cliente si ripete anche in merito alla correttezza e alla veridicità del bilancio di esercizio. Conoscenze di base: sono necessarie conoscenze in materia giuridica: diritto privato, commerciale e tributario per l’attività di consulenza contrattuale e aziendale, ma anche per il rispetto degli adempimenti fiscali e per la consulenza fiscale. Auspicabili conoscenze di contabilità aziendale e ragioneria: fondamentale è la dimestichezza con i principi contabili nazionali e internazionali. È richiesta la capacità di utilizzare il pacchetto office e specifici programmi informatici per l’analisi di bilancio. Conoscenze specifiche: è necessario conoscere i principi base della revisione aziendale e la normativa in materia di organo di controllo societario. La conoscenza delle modifiche legislative è fondamentale per offrire al cliente un servizio puntuale e tempestivo, per questo il professionista partecipa periodicamente a corsi di aggiornamento in materia giuridica, contabile e aziendale. È inoltre richiesta la capacità di utilizzare il programma di contabilità utilizzato dallo studio commercialista. Competenze: si tratta di una professione caratterizzata dalla varietà dei servizi offerti per questo sono richieste competenze trasversali, tra cui capacità di relazionarsi con i clienti e con i dipendenti e un buon grado di organizzazione del lavoro, per rispettare le scadenze imposte dalla gestione aziendale. Sono richieste la capacità di mediare in situazioni di conflitto, ma anche quella di selezionare il personale con cui si collabora. È auspicabile inoltre un buon spirito di iniziativa.
Competenze sviluppate 1 - Competenza: 4 - Quali sono gli aspetti giuridici e commerciali della gestione aziendale Esempio: nel corso del mio stage ho potuto comprendere in modo più dettagliato l’obbligo di tenuta dei libri sociali ai sensi dell’art. 2421 C.C. per le S.p.a. e dell’art. 2478 per le S.r.l.. Presso lo studio sono presenti i Libri delle adunanze e deliberazioni del Collegio sindacale delle società di cui il revisore contabile figura come Presidente del Collegio sindacale. Nel Libro delle adunanze e delle deliberazioni del Collegio Sindacale sono stampati i verbali del Collegio sindacale. Questi hanno una periodicità trimestrale e vengono ordinati secondo criterio cronologico. Nel citato registro sono inoltre inserite le relazioni del Collegio sindacale al bilancio d’esercizio chiuso al 31/12, redatte ai sensi dell’art. 14 D. Lgs. 39/2010 e dell’art. 2429 C.C. e predisposte annualmente nel mese di Aprile, precedentemente all'approvazione del bilancio d’esercizio. Per le S.p.a. e le S.r.l. sono obbligatorie sia la numerazione sia la bollatura del suddetto libro. Le società sono tenute al pagamento annuale della tassa di concessione governativa nella misura forfettaria di € 309,87 nel caso di capitale fino a € 516.456,90 e di € 516,46 nel caso di capitale superiore a € 516.456,90. La società è tenuta inoltre al pagamento dell’imposta di bollo pari a € 14,62 per ogni cento pagine o frazione di cento pagine e dei diritti di segreteria per un importo di € 25,00 indipendentemente dal numero delle pagine. 2 - Competenza: 5 - Quali sono gli aspetti fiscali e tributari della gestione aziendale Esempio: in materia di Iva i soggetti che effettuano operazioni con soggetti aventi sede, residenza o domicilio in paesi a fiscalità privilegiata hanno l’obbligo di presentare la dichiarazione “Modello operazioni soggetti Iva paesi Black list” (art. 1, comma 1 dm 30 Marzo 2010). Lo studio commercialista provvede, per conto dei clienti, alla presentazione per via telematica della comunicazione delle operazioni con i suddetti paesi. I paesi Black list sono identifica con il decreto del Ministero delle Finanze del 4 Maggio 1999 e con il decreto del Ministero dell’ Economia e delle Finanze del 21 Novembre 2001. La comunicazione viene trasmessa telematicamente a mezzo del soggetto autorizzato all'Agenzia delle Entrate che ne attribuisce un numero di protocollo. La comunicazione può avere come periodo di riferimento il trimestre o il mese, a seconda delle caratteristiche del commercio con i paesi Black list. La comunicazione viene riferita al trimestre se i soggetti obbligati realizzano un ammontare per ciascuna categoria di operazioni (cessione di beni, prestazioni di servizi rese, acquisto di beni, prestazioni di servizi ricevute) non superiore a Euro 50.000. Nel caso di mancato rispetto del citato limite il periodo di riferimento è mensile. 3 - Competenza: 6 - Come si fa l’attività di audit e revisione contabile Esempio: quotidianamente ho predisposto i verbali dei Collegi sindacali con l’incarico congiunto della revisione legale di diverse società. Si tratta dell’ultimazione del processo di revisione aziendale, che consiste nell'esame del bilancio e della documentazione di supporto, con un’analisi della conformità di questi rispetto ai principi di redazione del bilancio. Il revisore svolge il suo esame basandosi sui principi di revisione, cioè norme etico-professionali per l’esercizio della professione. La revisione aziendale è divisa in due parti principali: la verifica del sistema di controllo interno attraverso test e questionari sui cicli caratterizzanti la gestione aziendale, quali il ciclo degli incassi e pagamenti, il ciclo salari/stipendi e sulla conoscenza dell’attività aziendale. La seconda parte si configura con la verifica del bilancio e dei principi di redazione di questo. Ho effettuato la circolarizzazione di clienti e fornitori delle società revisionate, controllando le riconciliazioni dei saldi risultanti dal bilancio al 31/12 con le risposte alle lettere di circolarizzazione inviate ai clienti e fornitori. Il revisore legale incontra personalmente il Presidente del Consiglio di Amministrazione delle società revisionate con il fine di evidenziare eventuali operazioni straordinarie poste in essere nel periodo sottoposto a verifica ed avere chiarimenti sull'andamento della gestione aziendale. 4 - Competenza: 7 - Come si redige e si analizza un bilancio
Esempio: l’attività di analisi di bilancio viene svolta nello studio operando una
riclassificazione finanziaria di stato
patrimoniale e redigendo lo schema di conto economico a valore della produzione e valore aggiunto. Punto di partenza per l’analisi di bilancio sono i bilanci CEE e i bilanci redatti in forma abbreviata, ai sensi dell’art. 2435 C.C., al 31/12/2011 e al 31/12/2012. Lo studio si avvale di appositi programmi per il check-up aziendale che permettono di ottenere stato patrimoniale e conto economico riclassificati, inserendo i dati normalizzati dei bilanci. Altro momento dell’analisi di bilancio è l’analisi degli indici finanziari, che consentono di sintetizzare rapidamente lo stato di salute di un’impresa. Lo studio fa un uso moderato degli indici finanziari, per il notevole contrasto tra la semplicità degli indici e la complessità della situazione aziendale che vanno a rappresentare. Questo tipo di analisi non viene quindi utilizzata in caso di dati anomali, per esempio dati negativi oppure in situazioni che richiedono un confronto tra dati patrimoniali ed economici. Il software per il check-up aziendale realizza automaticamente dai dati di SP e CE riclassificati degli istogrammi che permettono una visione dell’andamento aziendale semplice e immediata. 5 - Competenza: 13 - Sostenere una discussione giuridica Esempio: le controversie con il Fisco nello studio professionale vengono interpretate in chiave giuridica. Durante il periodo di stage mi sono trovata ad assistere il Dott. Commercialista nella definizione di una linea difensiva a favore di un cliente assistito in un procedimento penale. Al cliente è stato notificato dall'Agenzia delle Entrate un avviso di accertamento. L’avviso di accertamento è stato emesso contestando al cliente l’incongruità e le forti incoerenze tra i dati dichiarati dalla società sulla Comunicazione Annuale Dati Iva, presentata nel Febbraio 2008 per il periodo d’imposta 2007 e la Dichiarazione Iva relativa al medesimo periodo. Prova a sostegno della contestazione è rappresentata dagli elenchi clienti/fornitori. Lo sviluppo di una linea difensiva da parte del commercialista, dopo aver preso visione delle indagini preliminari ai sensi dell’art. 415-bis del C.P.P., si basa sulla natura non dichiarativa della Comunicazione Annuale Iva, come specificato dalla Circolare n. 6 del 25/01/2002 dell’ Agenzia delle Entrate, sull'inapplicabilità del ravvedimento operoso (Circolare n. 6 del 25/01/2002 dell’ Agenzia delle Entrate) e sulla valenza non probatoria degli elenchi clienti e fornitori. Lo studio cerca inoltre di ottenere la nullità dell’avviso di accertamento (art. 56 DPR 633/1972, art. 42 DPR 600/1973), ritenendolo immotivato in quanto la documentazione degli elenchi clienti/fornitori non è stata depositata contestualmente alla notifica dell’avviso di accertamento. 6 - Competenza: 14 - Come si redige un atto o un parere giuridico Esempio: Lo studio si occupa di pratiche di costituzione e trasformazione societaria. Durante il periodo di stage ho potuto prendere visione di un progetto di fusione per incorporazione, redatto e approvato in applicazione degli art. 2501-ter e seguenti del Codice Civile. Si tratta di un progetto di fusione cosiddetta “inversa” attraverso cui si procede all'incorporazione di una S.r.l. in una S.p.a.. Il testo del progetto di fusione motiva la scelte di un tale schema di fusione che viene preferito rispetto ad una classica operazione di fusione “diretta” per ragioni di tipo economico. Attraverso la fusione per incorporazione s’intendono infatti perseguire risparmi nella gestione ordinaria delle due società, rafforzandone la struttura patrimoniale e finanziaria. Il progetto di fusione presenta la denominazione, l’oggetto sociale e la sede legale delle società incorporante ed incorporata. Sono inoltre riscontrabili gli altri requisiti richiesti dall'art. 2501-ter C.C.. Le società partecipanti alla fusione allegano al progetto di fusione il testo dello Statuto adottato dalla società risultante dalla stessa. Il progetto di fusione deve essere depositato presso il Registro delle Imprese del luogo, dove è stabilita la sede legale delle società partecipanti alla fusione. Dal Verbale del Consiglio di Amministrazione della società incorporata, durante cui è approvato il progetto di fusione si rileva che è lo stesso presidente del Consiglio di Amministrazione ad avere il mandato per il deposito del progetto presso il Registro delle Imprese. A questo vengono inoltre attribuiti tutti i poteri per porre in essere quanto necessario per concludere l’operazione. 7 - Competenza: 16 - Interpretare e applicare nuove normative a casi concreti
Esempio: il D. Lgs. 39/2010 introduce rilevanti modifiche in materia di revisione aziendale. Il revisore legale dei conti deve quindi adattarsi alla nuova normativa che modifica i principi attraverso cui svolgere l’attività di audit. Come si evince dai verbali dei Collegi sindacali non si parla più di funzione di controllo contabile e revisione contabile ai sensi dell’art. 2409-ter, ma viene introdotto il concetto di revisione legale dei conti ai sensi dell’art. 2409-bis. In quest’ottica il Registro dei revisori contabili (D. lgs. 88/1992) è sostituito dal Registro dei revisori legali istituiti presso il Ministero dell’economia e delle Finanze. Al revisore legale l’incarico è conferito dal Collegio sindacale della società revisionata e la durata dell’incarico è di tre esercizi. Il nuovo testo unico della revisione riforma anche la revisione legale delle S.r.l., anche nelle suddette società la revisione deve essere effettuata dal Collegio sindacale, salvo presenza di diverse disposizioni risultanti dall'atto costitutivo. 8 - Competenza: 17 - Capire e applicare le norme procedurali e dell'iter processuale Esempio: nel mio periodo di stage ho avuto modo di poter prendere visione di un avviso di accertamento, spedito ad una società nel Settembre 2012 per il periodo d’imposta 2007, con cui l’Ufficio accertava maggior Iva a debito per operazioni imponibili non registrate o per cui la società non aveva fornito documentazione sufficiente. Nello stesso avviso di accertamento vengono specificati i termini da cui l’atto diventa esecutivo, ai sensi dell’art. 29 D. Lgs. 78/2010 e quelli da cui la riscossione delle somme è affidata all'Agente della riscossione, anche con esecuzione forzata, senza la preventiva notifica della cartella di pagamento. L’avviso di accertamento presenta un’apposita sezione denominata “avvertenze per il contribuente” in cui sono indicate le procedure necessarie per beneficiare dell’accertamento con riduzione delle sanzioni a un terzo (art.15, comma 1 D.lgs. 218/1997) e la possibilità per il contribuente di impugnare l’accertamento solo per le maggiori imposte, versando le sole sanzioni che poi non possono essere rimborsate (art. 17 D.lgs. 472/1997). Nell'avviso d’accertamento troviamo inoltre le modalità attraverso cui effettuare il ricorso. Altra possibilità per il contribuente è quella di presentare istanza di accertamento con adesione, è questa la procedura che ho visto applicata nel caso specifico: il consulente della società è infatti convinto della possibilità che parte dell’accertamento possa essere sgravato in sede di accertamento con adesione (art. 6, comma 2 D. Lgs. 218/1997). Procedendo con la suddetta istanza il termine di ricorso è sospeso a 90 giorni e se il contribuente sceglie di presentare ricorso rinuncia automaticamente all'istanza. 9 - Competenza: 19 - Reperire e utilizzare informazioni da banche dati e letteratura Esempio: durante il periodo di stage ho compreso che un importante aspetto del lavoro del commercialista è quello di mantenersi sempre in continuo aggiornamento, in modo da poter assicurare al cliente un servizio puntuale ed efficiente. Per fare ciò lo studio commercialista utilizza banche dati in ambito giuridico, fiscale, amministrativo e contabile, da cui è possibile accedere alle informazioni in modo tempestivo, avendo anche la possibilità di analizzare casi concreti, che possono presentare delle analogie con le problematiche che si stanno affrontando. Attraverso la consultazione delle banche dati si possono trovare risposte a frequenti problematiche connesse all'attività del professionista. Le banche dati consentano inoltre di avere sempre a disposizione i riferimenti normativi, aggiornati alle ultime modifiche legislative. In particolare nello svolgere l’attività di revisione aziendale ho potuto vedere che le banche dati offrono modelli dei questionari sul controllo interno con riferimento ai principali cicli aziendali, come per esempio il ciclo degli incassi e pagamenti, il ciclo degli acquisti, il ciclo delle immobilizzazioni, ma anche modelli per la pianificazione annuale delle verifiche dell’attività aziendale ex art. 2403 C. C.. 10 - Competenza: 32 - Sviluppare nuove iniziative Esempio: ho voluto interpretare questa competenza guardando al favore con cui il legislatore disciplina attività nuove o innovative. Nello svolgere le procedure di chiusura di bilancio al 31/12/2012 per l’approvazione del bilancio in data 30 Aprile 2013 ho potuto prendere visione delle modifiche introdotte dal D.L. n. 179/2012, c.d. decreto crescita, in materia di Start up innovative. Gli art. 25 – 32 del suddetto decreto prevedono una disciplina di favore in ambito camerale, societario, fiscale e occupazionale per le start up innovative, ovvero quelle società di capitali, residenti in Italia, aventi quote detenute in
maggioranza da persone fisiche, non negoziate in un mercato regolamentato con oggetto sociale esclusivo lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti e servizi innovativi ad alto valore tecnologico. Per fruire della disciplina di favore è necessario il rispetto di requisiti quali l’iscrizione in un’apposita sezione del Registro delle imprese. Le modifiche introdotte dal decreto crescita hanno lo scopo di favorire lo sviluppo tecnologico, la crescita sostenibile e l’occupazione giovanile. In particolare mi sono trovata a considerare le deroghe in materia di diritto societario: sono presenti deroghe di carattere generale e deroghe specifiche applicate alle sole S.r.l.. Per quanto riguarda la riduzione del capitale sociale per perdite oltre un terzo dello stesso il D. L. n. 179/2012 modifica gli art. 2446, co. 2 e 2482-bis, co. 4 per S.p.a. e S.r.l..
Argomento: Descrizione della prova finale: La prova finale presenta un’analisi dell’accertamento redditometrico. Partendo da una panoramica generale inerente il diritto tributario e i principi costituzionali, si passa a considerare i metodi accertativi a disposizione del Fisco. Segue un esame dettagliato della metodologia sintetica e della sua evoluzione. L’elaborato intende sviluppare una riflessione sull'incidenza degli strumenti accertativi sulla realtà economico-sociale, anche attraverso un caso pratico di accertamento sintetico. Nome file pdf della prova finale: 1001713-prova finale.pdf
Letteratura: 1 - Fonte: 1.BEGHIN, M., 2011. Diritto tributario. Principi, istituti e strumenti per la tassazione della ricchezza. Torino: G. Giappichelli Editore, pp. 1-24 e 175-203. Descrizione: Ho voluto iniziare il mio approfondimento partendo dalla lettura di questo manuale: si tratta di un'opera con cui avevo già avuto modo di confrontarmi durante il mio percorso di studi. Relazionandomi con questo lavoro ho potuto avere una panoramica generale della materia tributaria attraverso indicazioni elementari utili alla comprensione del funzionamento e delle nozioni-base del diritto tributario. L’autore nell'esposizione degli argomenti fa spesso riferimento ad esempi, il più delle volte molto semplici e comprensibili, che consentono un apprendimento chiaro anche ad un lettore inesperto. Il manuale mi ha permesso di prendere contatto con il mondo del diritto tributario e mi è stato di grande utilità soprattutto nella parte introduttiva, dove ho voluto descrivere l'oggetto della disciplina e i rapporti che intercorrono tra la materia delle imposte e i principi costituzionali. Per quanto riguarda la trattazione dei metodi di accertamento a disposizione del Fisco, questo testo mi ha fornito delle nozioni preliminari, che sono state per me punto di partenza. Avendo un quadro generale dell’accertamento ho potuto approfondire le parti da me ritenute più interessanti per il mio elaborato prendendo in considerazione altri manuali, più specifici e dettagliati per quanto riguarda l’evoluzione normativa e legislativa dell’accertamento. 2 - Fonte: 2.CISSELLO, A., ODETTO, G., VALENTE, G., 2011, Accertamento e riscossione. Milano: Ipsoa, pp. 1175-1182 e 1295- 1341. Descrizione: Per la parte riguardante le modifiche apportate all'accertamento sintetico, in particolare a quello redditometrico, dal decreto legislativo n. 78/2010 ho consultato questo testo, che mi ha permesso di guardare la materia sotto un’altra prospettiva: si tratta infatti di una collana di volumi scritta appositamente per i professionisti, che consente un punto di vista diverso, per così dire, dai manuali di diritto tributario, solitamente rivolti agli studenti. Trattandosi di una guida utile ai tecnici il volume è completato dalla presenza di schemi ed esempi pratici utilizzabili come punti di riferimento con cui rapportarsi nella risoluzione dei casi pratici che il professionista potrebbe trovarsi ad affrontare. Questi permettono al lettore di rendersi conto di quale sia il giusto modo di operare andando oltre la semplice nozione giuridica. Gli autori presentato ogni tema legato all'accertamento sintetico proponendo sia la disciplina ante D.L. n. 78/2010 sia le modifiche intervenute in materia successivamente alla sua emanazione. Nel capitolo dedicato all'accertamento redditometrico la presenza di elementi grafici consente una migliore comprensione di quale siano le procedure che interessano il contribuente e il professionista. Prendere contatto con l’accertamento sintetico basato su redditometro significa andare oltre al solo testo legislativo, per comprendere come si sviluppa il percorso operativo di accertamento nella realtà pratica. 3 - Fonte: 3.FALSITTA, G., 2012. Corso istituzionale di diritto tributario. Padova: CEDAM, pp. 3-19, 78-97 e 252-267. Descrizione: Nel trattare il tema dell’accertamento sintetico sono partita dalla lettura di questo testo, in quanto ho ritenuto fondamentale la conoscenza dell’argomento dal punto di vista giuridico, prima di pormi interrogativi riguardanti lo sviluppo e i mutamenti intervenuti nella disciplina stessa. Dall'esposizione generale sui possibili percorsi accertativi di cui il Fisco può avvalersi si entra sempre più nello specifico, considerando prima l’accertamento sintetico e poi quello redditometrico. L’autore sviluppa il tema in modo lineare facendo riferimento all'art. 38 D.P.R. n. 600/1973 e considerando i decreti legislativi che lo modificano. L’evoluzione normativa è presentata in modo dettagliato. Si tratta di un tradizionale manuale di diritto tributario, mi sono confrontata con vari testi aventi questa natura: i contenuti esposti sono i medesimi, seppur alle volte presentati con
un diverso ordine, ho voluto soffermarmi su questo per l’autorevolezza del punto di vista di Giuseppe Falsitta nella disciplina. 4 - Fonte: 4.FALSITTA, G., et al., 2011. Commentario breve alle leggi tributarie. Tomo III – Accertamento e sanzioni . Padova: CEDAM, pp. 227- 239. Descrizione: Il manuale mi ha consentito di riflettere su alcune tematiche di notevole interesse a mio avviso per un elaborato il cui fulcro è rappresentato dall'accertamento redditometrico. Le argomentazioni sostenute da G. Falsitta sono state l’incipit delle considerazioni relative alla natura della presunzione relativa, costituente l’accertamento basato su redditometro. In questo volume non vi è unicamente una trattazione normativa della materia, non si tratta infatti di un semplice manuale di diritto tributario; le nozioni base vengono infatti tralasciate, si tratta di un’opera rivolta a chi ha già una conoscenza preliminare della disciplina. L’autore espone il suo punto di vista riguardo la presunzione redditometrica, argomentandolo con appositi riferimenti normativi. Si tratta di una tematica su cui si sviluppano pareri contrastanti, considerati e citati opportunamente nell'esposizione, in cui vengono presentate le posizioni della dottrina e della Cassazione nel loro evolversi, anche in relazione all'emanazione di nuovi decreti legislativi e ministeriali. 5 - Fonte: 5.FORTE N., 17 Dicembre 2012. Il “Redditest”: deterrente all’evasione o vero strumento di controllo?. Corriere tributario, 48, pp. 3686-3689. Descrizione: Il Dottore commercialista Forte definisce nel presente articolo le funzioni, la valenza e le finalità del Redditest. La sua analisi mi ha aiutato a delineare alcune considerazioni in merito ad uno strumento innovativo, su cui vi è una forte incertezza, dovuta soprattutto alla mancanza di un supporto operativo effettivo fino all'emanazione del “nuovo” decreto ministeriale, avvenuta solamente nel dicembre 2012.
Come emerge
dall'articolo il Redditest si colloca in uno scenario di rafforzamento del ricorso all'accertamento sintetico, in particolare al accertamento basato su redditometro. La parte più interessante dell’articolo, ai fini della mia relazione, è stata quella contente le riflessioni sulla funzione del Redditest: l’autore analizza due tesi opposte concernenti le finalità di questo strumento, riportando elementi favorevoli e contrari alle due argomentazioni. La conclusione è la definizione di una funzione puramente “pedagogica” dello strumento, considerato come un ottimo deterrente all'evasione fiscale dei contribuenti. Vi è inoltre un riferimento all'accertamento sintetico puro, utile per comprendere la differenza tra questo e l’accertamento redditometrico. 6 - Fonte: 6.IORIO, A., ACIERNO, R., 4 Febbraio 2013. Il precedente redditometro. Corriere tributario, 5, pp. 414-420. Descrizione: L’analisi dell’evoluzione dell’accertamento sintetico ha reso necessaria la comprensione delle differenze tra il “vecchio” e il “nuovo” redditometro. Sono venuta a contatto con la diversa modalità di determinazione del reddito definita dal decreto ministeriale del 1992 e da quello del 2013 attraverso la lettura di questo articolo. Attraverso un concreto esempio di calcolo del reddito sintetico gli autori fanno emergere la differenza dei risultati che si ottengono a seconda che si tratti di periodi d’imposta fino al 2008 o degli anni dal 2009 in poi, di competenza del nuovo decreto ministeriale. Per aver chiare le differenze è necessario comprendere a fondo come vengono applicati i due decreti ministeriali, in questo senso d’aiuto è la parte iniziale della trattazione che si sofferma sul meccanismo di funzionamento del D.M. del 10 settembre 1992, mettendo in luce in maniera sintetica, ma funzionale i punti di forza e di debolezza della stessa disciplina. L’utilizzo di esempi riferiti a determinati beni indici, quali il possesso di un autovettura e la collaborazione di una colf mi ha permesso di addentrarmi nel vivo della materia, da me ritenuta anche la parte più interessante della stessa.
7 - Fonte: 7.PINO C., 4 Febbraio 2013. Il ruolo della famiglia fiscale per un redditometro più efficace. Corriere tributario, 5, pp. 395-400. Descrizione: Nel procedere all'analisi del decreto ministeriale del 24 dicembre 2012 mi sono interrogata su vari aspetti, in particolare l’articolo mi ha aiutato a sviluppare alcune considerazioni in merito alla rilevanza del nucleo familiare, uno dei nuovi parametri di accertamento post 2010, in un sistema fiscale quale quello italiano, dove il ruolo della famiglia risulta essere marginale, vista la natura individuale della dichiarazione tributaria e della tassazione delle ricchezze. Il nucleo familiare del contribuente non viene preso in considerazione fino al 2010, ma l’Amministrazione finanziaria denota già in precedenza la necessità di ripartire il maggior reddito accertato per svolgere un accertamento corretto dal punto di vista metodologico. Si può osservare come il legislatore, pur introducendo il tema, demandi la sua attuazione al decreto ministeriale. Questa scelta solleva alcuni dubbi in quanto la ripartizione del maggior reddito tra i componenti della famiglia non è una scelta puramente tecnica, andando ad intaccare un tema come la soggettività fiscale di competenza del legislatore. Il nuovo parametro per l’accertamento redditometrico lascia spazio a diverse perplessità, in considerazione alla valenza giustificativa che vuole essere data al concetto di nucleo familiare, contrastante con l’impossibilità del contribuente di confutare un criterio di ripartizione del maggior reddito automatico e matematico. 8 - Fonte: 8.VALCARENGHI, G., PELLEGRINO, S., 17 Dicembre 2012. Aperta la campagna al “Redditest”. Corriere tributario, 48, pp. 3681-3685. Descrizione: Per la parte relativa al Redditest il lavoro di Valcarenghi e Pellegrino mi ha permesso di comprendere le modalità di funzionamento attraverso cui si ottengono i risultati del test. Mi è sembrato necessario inserire nell'approfondimento una sezione dedicata al nuovo software di autodiagnosi, che rappresenta a mio avviso la parte più innovativa dell’accertamento sintetico. La descrizione della procedura vuole condurre ad una riflessione sui principali algoritmi di cui si avvale questo strumento, che costituiscono un momento di prova e di sperimentazione nell'ottica di approvazione di un decreto attuativo del nuovo redditometro. Nell'articolo viene inoltre inserita una riflessione sulla funzione del Redditest: in un clima di incertezza si cerca la giusta collocazione da dare al software per l’auto-accertamento, definito dagli autori come un mero strumento di autodiagnosi per il contribuente. Ai fini del mio lavoro ho considerato fondamentale considerare quale sia il peso da attribuire al Redditest, alla sua genesi ed ai suoi risultati.