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SEMINATRICI
Un buon raccolto da una buona semina Domenico Pessina, Davide Facchinetti
Si potrebbe anche dire: “Chi ben comincia è già a metà dell’opera”. Proverbi a parte, è indubbio che la semina sia un passaggio chiave di qualsiasi coltivazione. Oltre ad una perdita di tempo prezioso, una scarsa o mancata germinazione causa 52
infatti una diminuzione certa dell’entità del raccolto, specie per quelle colture che non hanno capacità di accestimento. Ecco perché, ad esempio tipicamente per il mais, si utilizzano seminatrici cosiddette “di precisione”, in grado cioè di collocare nel terreno
i semi a distanze pressoché costanti sulla fila e tra le file, e sempre alla medesima profondità predefinita, con le minime fallanze possibili di natura meccanica. Ma è veramente così? L’efficienza di una seminatrice si evidenzia soprattutto quando le condizioni
di campo (specie del terreno) non sono ottimali e operativamente si adottano velocità di avanzamento elevate. Ci sono significative differenze anche tra le seminatrici meccaniche e quelle pneumatiche, più o meno adatte in relazione anche alle caratteristiche della
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Sotto osservazione la seminatrice pneumatica di precisione MS 8230, prodotta da una giovane e dinamica azienda di S. Vito al Tagliamento (PN), la MaterMacc.
all’avanguardia tra le seminatrici Alla MaterMacc questo lo sanno bene, e il fatto di esportare con successo in numerosi Paesi in tutto il mondo (specie UE, USA e Sud America, e ora anche in Siberia!) depone a loro favore. Il prodotto finito che viene offerto è davvero completo e versatile: le linee di seminatrici si basano tutte sul MagicSem (fig. 1), che rappresenta il cuore del sistema e viene montato su macchine da 2 a 18 file. Il telaio delle seminatrici può essere dotato del sistema Easy-set, un’originale soluzione per la variazione della larghezza di lavoro interfilare (fig. 2). Alla MaterMacc sono comunque in grado di soddisfare qualsiasi esigenza della clientela, anche la più estrema: è infatti in avanzata fase di assemblaggio e sarà consegnata nel corrente 2007 una mastodontica seminatrice a
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semente (forma, massa unitaria, ecc.). Non esiste una “ricetta” valida per tutte le occasioni (se ci fosse, l’avrebbero già trovata), ma una buona macchina deve essere in grado di fornire risultati più che soddisfacenti in un’ampia varietà di situazioni.
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30 file, destinata ad operare nelle sconfinate distese siberiane! Nel catalogo MaterMacc non mancano seminatrici pneumatiche in linea per cereali (serie MSD 400, 500 e 600): si tratta di macchine con telaio a ripiegamento idraulico e sistema di distribuzione modulare per cereali, nonché colza, soia, erba medica ed altre foraggere. Il dispositivo per la deposizione di semi minuti può essere usato contemporaneamente alla semina di cereali anche per la distribuzione di fertilizzanti microgranulari. Sui vari modelli è possibile montare gli assolcatori di semina su due o tre ranghi. Oltre alle macchine complete, punto di forza di MaterMacc sono i componenti: tra quelli meccanici, il più conosciuto e richiesto (che è anche il cuore della macchina in prova) è proprio il MagicSem, distributore pneumatico per seminatrici monogerme, un concentrato di accorgimenti tecnici (quasi tutti brevettati). Ad esempio, una lamella collocata in posizione centrale sotto i fori del disco di semina impedisce ai semi di incastrarsi, evitandone il maltrattamento e la rottura, inconveniente grave che può diminuire pesantemente la germinabilità, causando
vistose fallanze in campo (fig. 3). Con il MagicSem i semi rimangono invece in superficie, "galleggiando" sul disco: al momento del distacco, essi non subiscono alcuna alterazione della traiettoria, cadendo così con uniformità. Con la divisione in due parti della luce del foro grazie alla presenza della lamella, è possibile seminare nella stessa giornata varietà diverse dello stesso tipo di seme senza dovere essere costretti a cambiare il disco, ma solamente regolando il selettore per evitare di avere semi doppi. Inoltre, il disco di semina non è appoggiato sulla guarnizione, ma su un piatto porta-disco rotante dotato di cuscinetti, che riducono al minimo l'attrito tra il disco stesso e la guarnizione, eliminando così il problema dovuto all'usura, e richiedendo tra l’altro uno sforzo minore per l'azionamento del distributore. In tal modo, la rotazione è estremamente fluida,
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4 a vantaggio di una maggiore uniformità di distribuzione anche a velocità elevate. Lo sforzo minimo richiesto per la movimentazione del tutto è testimoniato dal fatto che è possibile azionare fino a 12
elementi seminanti con la sola ruota della seminatrice. Infine, la camera di aspirazione dei distributori MagicSem è di notevoli dimensioni, ed è posta dietro al disco di semina: ciò consente
elevate velocità di lavoro, perché crea una maggiore uniformità della depressione. L'insieme di tutti questi fattori permette alle seminatrici MaterMacc di lavorare con la massima precisione anche
oltre i 10 km/h. Altri elementi meccanici fondamentali delle macchine MaterMacc sono gli elementi di semina della Serie 8000, forniti con assolcatore a doppio disco (in versione standard, fig. 4), oppure su richiesta con assolcatore a falcione; la trasformazione, facile e veloce, è attuabile anche successivamente alla scelta di uno dei due sistemi. Una coppia di ruote provvede al controllo della profondità di semina. Sulle macchine pneumatiche vengono montati ventilatori centrifughi, mentre per la distribuzione di fertilizzanti granulari sono impiegati distributori volumetrici della serie Variovolumex, con un’ampia scelta di tramogge, con capacità variabili tra 70 e 1000 l. La distribuzione è operata con trasmissione meccanica o idraulica (o anche elettrica in casi particolari). Non mancano ovviamente i distributori volumetrici per la distribuzione
MaterMacc, ovvero… Quando il Materiale si trasforma in una Macchina In una realtà italiana che non è mai stata particolarmente rosea, sorge quasi 25 anni or sono a S. Vito al Tagliamento la MaterMacc, una giovane e dinamica azienda friulana oggi conosciuta ed apprezzata in tutto il mondo, capace di crescere costantemente fino agli attuali 6.500 m² coperti, oltre a 13.500 m² all’aperto destinati allo stoccaggio dei prodotti. Rientrano nel corpo aziendale anche parecchi altri ettari di terreno, situati non lontano dall’azienda e utilizzati per prove di messa a punto dei vari macchinari. A partire dal 1983, la MaterMacc si è occupata di progettazione e produzione di macchine agricole, industriali, di accessori e affini, ed è attualmente indirizzata verso il campo dell'agricoltura tecnologicamente avanzata, specializzandosi anche nella progettazione e produzione di componenti ed apparecchiature elettroniche. La crescita della MaterMacc è sempre stata costante, anche in termini di personale occupato, che oggi consta di circa 50 unità presso la sede centrale, con un indotto di dimensione almeno tripla rispetto a questa cifra, dedicato alla vendita e all’assistenza in numerosi Paesi esteri e soprattutto per l’effettuazione delle lavorazioni conto terzi, che vengono affidate ad un gruppo di aziende artigianali del circondario, altamente specializzate. La sua area di commercializzazione comprende i Paesi dell’UE, gli USA e il Sudamerica. Grazie alla guida del titolare Antonino Fiorido, l’azienda si è sempre più specializzata verso la produzione di macchine seminatrici e relativi componenti, ponendo particolare attenzione al distributore pneumatico, basato su un innovativo sistema ad attrito minimo (teflon su teflon), con un disco in acciaio inox da soli 0,6 mm di spessore. Proprio tale elemento risulta essere molto apprezzato: grazie all’eccellente scorrimento, all’elevata precisione e alla delicatezza del trattamento della semente, è adottato da molti altri costruttori, che si riforniscono presso la MaterMacc proprio per questo componente. La struttura aziendale particolarmente snella permette alla MaterMacc di recepire e rispondere molto velocemente agli stimoli provenienti dal mercato: l'azienda è impegnata quotidianamente sul fronte della ricerca per offrire al mercato soluzioni innovative e di avanguardia, testimoniate anche dai numerosi brevetti che coprono i suoi prodotti.
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di insetticidi e fertilizzanti microgranulari (Microvolumex), che permettono regolazioni micrometriche con un’affidabilità elevata, con la possibilità di montare contestualmente più serbatoi, per effettuare in una sola passata la geodisinfestazione e la fertilizzazione. La distribuzione dei prodotti si avvale di trasmissione meccanica oppure di un sistema elettrico a bassa tensione in corrente continua. Ulteriori optional a disposizione sono un serbatoio per microgranulati da 27 l, una prolunga per aumentare fino a 800 l la capacità del serbatoio dello spandiconcime, il kit per il funzionamento con la pdp a 1000 giri/min, un sistema a molla per alleggerire l’elemento seminante e dischi speciali per semi particolari. Le dotazioni standard delle macchine complete MaterMacc Serie 8000 comprendono il distributore di semi MagicSem, il
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disco di semina, la coppia di ruote di profondità, un serbatoio semi da 35 l (fig. 5), una coppia di ruote posteriori di compressione in gomma, da 1" di larghezza come standard, oppure da 2" (fig. 6), o ancora in ghisa, uno spartizolle e una molla di carico sull’elemento. Tutte le parti descritte sono montate su telai progettati con sistema CAD e software Solid Edge, costruiti con acciaio di ottime caratteristiche meccaniche (Fe 510), a garanzia di un’elevata robustezza unita ad una notevole leggerezza. MaterMacc produce anche componenti elettronici dedicati : - i monitor MSC 12000 e MSC 8000 per il controllo delle seminatrici, con le usuali funzioni quali il contaettari totale e parziale, l’indicatore della velocità di lavoro e della distanza percorsa; - i dispositivi AE 8X e AE 12X, per attivare l'esclusione di una o più file di semina direttamente dal posto di guida.
Seminatrici e… dintorni Oltre alle seminatrici e ai relativi componenti, la dinamicità della MaterMacc si esprime anche nella produzione di altre macchine per operazioni complementari alla semina. Dallo stabilimento di S. Vito al Tagliamento escono infatti anche sarchiatrici e distributori per la fertilizzazione e il diserbo localizzati, in entrambi i casi con prodotti anche in formulazione liquida. Le sarchiatrici sono a telaio fisso o ripiegabile, sia manualmente in orizzontale che idraulicamente in verticale. Per tali macchine vengono offerti anche una serie di accessori, quali l’elemento standard a 3 o 5 molle flessibili, una paratia oscillante proteggi pianta, un sistema a dischi proteggi pianta, delle zappe a gambo rigido con dischi bombati e degli assolcatori, a versoi regolabili o a dischi bombati. MaterMacc costruisce anche spandiconcime per la distribuzione interfilare di fertilizzanti granulari (serie Concimatore SX), sia in versione portata che trainata, con differenti capacità dei serbatoi (tutti in acciaio inox), e trasmissione meccanica nella versione base. In opzione si possono montare la trasmissione idraulica, che consente elevate velocità di lavoro e può operare anche in presenza di colture in fase di crescita avanzata, distribuendo quantità elevate di prodotto. La distribuzione del prodotto è pneumatica, di serie per i modelli oltre 6 file, e a richiesta per macchine più piccole, soprattutto per garantire una distribuzione ad uniformità elevata anche nelle file più esterne. L’Interratore ISX è invece una macchina per la distribuzione localizzata di concimi granulari e microgranulari in vigneti e frutteti. MaterMacc offre anche un sistema modulare per la distribuzione localizzata dei prodotti diserbanti, applicabile alle proprie seminatrici.
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La Matermacc MS 8230 utilizzata in prova TELAIO - tipo: a 3 sezioni; profilati in tubo quadro 120x120x8 mm, in acciaio Fe 510 - modalità di apertura: idraulica ELEMENTI DI SEMINA - numero complessivo: 8 - distanza tra le file: regolabile, 45÷75 cm - ruote, regolazione della profondità: larghezza 2½”, Ø 15” - profondità: regolazione a 9 posizioni - dischi aprisolco: Ø 390 mm - ruota coprisolco: larghezza 1”, Ø 12"; 4 posizioni di carico e 4 angoli di inclinazione - spartizolle: regolazione a 6 posizioni - molla di appesantimento dell’elemento: regolazione a 14 posizioni - distanza tra le ruote coprisolco: 3÷6 cm DISTRIBUTORE SEMINA - numero complessivo: 8 - trasmissione del moto: a catena - disco: Ø 240 mm; per mais a 24 fori Ø 5,5 mm; per soia a 72 fori Ø 4,5 mm VENTILATORE - carter esterno: in acciaio - girante: in acciaio, a 10 pale, Ø 400 mm - trasmissione: a cinghia; rapporto con pdp pari a 1:9,7; regime di rotazione standard 4300÷5300 giri/min - depressione tipica prodotta: 40÷60 mbar SERBATOI DEL SEME - numero complessivo: 8 - materiali: corpo in polietilene resistente ai raggi UV; coperchio in nylon - capacità singola: 35 l - riempimento: dall'alto, a 120 cm da terra
SERBATOI DEL GEODISINFESTANTE - numero complessivo: 4 - materiale corpo e coperchi: acciaio verniciato con polveri epossidiche - capacità singola: 25 l - riempimento: dall'alto, a 170 cm da terra RUOTA MOTRICE E CAMBIO - ruota motrice: pneumatica, tipo “tractor” 20.8/10, gonfiata a 2,5 bar - tipo cambio: centralizzato, con 2 alberi e 21 rapporti (3 ingranaggi conduttori x 7 condotti); - assi di trasmissione agli elementi: telescopici - trasmissione: a catena, con tendicatena a doppio rullo, per il cambio del rapporto DISPOSITIVI ELETTRONICI - monitor per il controllo semina, con contaettari: opzionale - dispositivo per l'esclusione elettromeccanica delle file: opzionale - impianto diserbo localizzato per ogni fila: opzionale TRACCIAFILE - tipo: ad azionamento idraulico - lunghezza: variabile tra 1,6 e 6 m, tramite sostituzione della sezione esterna - tracciante: con zappetta (a disco: opzionale) MISURE E INGOMBRI - carreggiata: 1800 mm - ingombro in lavoro: altezza 1,7 m (3,2 m con segnafile); larghezza: 5,5 m con interfila 75 cm e 3,4 m con interfila 45 cm; profondità 1,95 m (2,1 m con accessorio per diserbo) - ingombro in trasporto: altezza 2,43 m (3,2 m con segnafile); larghezza 2,54 m; profondità 1,95 m (2,1 m con accessorio per diserbo)
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LE PROVE Il modello MS 8230, sottoposto a prova (vedi box), si dimostra molto versatile grazie alla gestione dello spostamento laterale di tipo idraulico, coperta da uno specifico brevetto; unitamente al telaio pieghevole idraulicamente, mantiene larghezze di trasporto ridotte (entro i canonici 2,55 m, fig. 7 a sinistra) anche per macchine di elevate larghezze di lavoro (fino a 6 m). L’elevata escursione del parallelogramma negli elementi di semina consente alla macchina di potersi ben adattare anche a terreni non del tutto pianeggianti, in modo che le parti estreme possano adeguatamente seguire il naturale profilo del terreno. Le ruote di profondità della versione provata, per motivo di ingombro stradale, erano nella configurazione stretta (larghezza 65 mm, Ø 400 mm), basculanti, in gomma a pressione zero (quindi senza
MASSA - a vuoto: 1481 kg - con serbatoi seme carichi: 1687 kg - con serbatoi seme e microgranulatori carichi: 1767 kg
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rischio di foratura), mentre il tipo standard (115 mm di larghezza e 400 mm di diametro, fig. 8) viene montato su tutti gli altri modelli. Le ruote di chiusura solco della macchina provata erano disposte nella tipica conformazione a “V”, in materiale plastico e larghezza di 1” (fig. 6). Per il monitoraggio e la regolazione fine della depressione nell’aspirazione dei semi è presente un vacuometro (un manometro per misurare le depressioni, ovvero valori di pressione inferiori a quello atmosferico), con un indicatore di 63 mm di diametro (fig. 9); la visibilità dal posto di guida è discreta, ma trattandosi in pratica dell’unico strumento meccanico di controllo della funzionalità della macchina si potrebbe montarne uno di diametro maggiore (ad esempio Ø 100 mm) che consentirebbe all’operatore una visibilità più agevole. La MS 8230 provata era dotata del monitor elettronico MSC
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8000, con display dedicato alle funzioni di contaettari (parziale e totale), indicatore della velocità di lavoro e della distanza percorsa, e anche del controllo di eventuali fallanze tramite segnale acustico e luminoso (fig. 10). Il modulo AE 8X (a sinistra nella figura 10) consente l’esclusione di una o più file di semina direttamente dal posto di guida, utile ad esempio per le chiusure del campo.
Prove al banco Il distributore pneumatico MagicSem è il fiore all’occhiello della gamma di seminatrici: la MaterMacc lo commercializza infatti in tutto il mondo, anche come elemento di base per macchine di altri produttori. Per promuovere le qualità tecniche di questo componente non ha esitato a farlo valutare presso qualificati Istituti di prova. Nel Novembre 2003 il MagicSem è stato testato
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presso la DLG di Gross Umstadt, il prestigioso ente tedesco che rilascia i noti riconoscimenti “Signum Test” e “Fokus Test” di certificazione della qualità di un prodotto per l’agricoltura, soprattutto macchine e suoi componenti. In fig. 11 sono illustrati i risultati della prova al banco di simulazione con semente calibrata di mais, per diverse velocità di avanzamento, tra 6 e quasi 11 km/h: i risultati sono eccellenti, con un numero assai ridotto di deposizioni doppie e di fallanze, anche a più di 10 km/h. Pur con più che giustificabili differenze tra le diverse rilevazioni, a tutte le velocità di lavoro la variazione della distanza tra le singole deposizioni rimane nella quasi totalità dei casi tra 0,5 e 1,5 volte quella nominale, di 150 mm (e quindi tra 75 e 225 mm), dando così origine a deposizioni accettabili, in conformità a quanto definito nella norma specifica ISO 7256-1.
11 Prova al banco dell’elemento di semina Matermacc, eseguita presso la DLG di Gröss Umstadt (Germania) nel Novembre 2003.
Dati di prova - d isco di semina: per mais, ∅ 240 mm, ∅ fori 5,5 mm; - d istanza sulla fila nominale: 150 mm; - altezza di caduta seme: 140 mm; - numero deposizioni seme: 250; - intervallo di depressione utilizzata: 37÷60 mbar.
Velocità di avanzamento ���� 6,0 ����� km/h� ���� 7,9 ���������� km/h������ 10,9 ���� km/h Distanza media sulla fila 151,0 mm (+ 0,7 %) 152, 5 mm (+ 1,7 %) 152,3 mm (+1,5 %) Deposizioni corrette, n 240 (96,0 %) 242 (96,8 %) 234 (93,6 %) Deposizioni doppie, n 5 (2,0 %) 4 (1,6 %) 5 (2,0 %) Fallanze, n 5 (2,0 %) 4 (1,6 %) 11 (4,4 %) Deviazione standard, % 19,53 23,69 29,75
Uno dei pregi del distributore MagicSem che MaterMacc sottolinea è quello di operare egregiamente non solo con semi calibrati, ma anche con un’ampia varietà di semi comuni: nel Gennaio 2007 il MagicSem è stato a lungo provato presso l’INTA di Castelar (un Istituto di Ingegneria Rurale che è autorevole riferimento nell’ambito della prova
di macchine agricole in Argentina, e più in generale per l’intero Sud America), con 4 varietà di semente di mais (tra cui una di semi non calibrati) e altrettante di girasole, simulando il lavoro a 3 velocità di avanzamento. I risultati indicano comunque un ottimo comportamento del dosatore, con livelli di semina accettabile sempre superiori al 95% (figg. 12 e 13). settembre 2007
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Prova al banco dell’elemento di semina MagicSem di MaterMacc, eseguita presso l’INTA di Castelar (Argentina) nel Gennaio 2007, con semente di mais non calibrata, in conformità alla norma ISO 7256-1.
Prova al banco dell’elemento di semina MagicSem di MaterMacc, eseguita presso l’INTA di Castelar (Argentina) nel Gennaio 2007, con semente di girasole, in conformità alla norma ISO 7256-1.
Dati di prova - d isco di semina: ∅ 240 mm, ∅ fori 5,5 mm;
Dati di prova
- d istanza sulla fila nominale: 187 mm;
- d isco di semina: ∅ 240 mm, ∅ fori 3,0 mm;
- d ensità di semina simulata: 7,6 semi/m²;
- d istanza sulla fila nominale: 234 mm;
- t ipi di semente: semente non calibrata (larghezza media: 11,1 mm; altezza media: 8,3 mm; spessore medio: 4,9 mm);
- densità di semina simulata: 6,1 semi/m²; - tipo di semente: ibrido Paraiso 24 G2 (larghezza media: 10,7 mm; altezza media: 5,3 mm; spessore medio: 3,8 mm).
- numero deposizioni seme: 150.
Semente di mais non calibrata Velocità di avanzamento ���� 5,0 km/h� ����� 7,0 ���� km/h����� ��������� 8,5 km/h ���� Distanza media sulla fila 187,0 mm (0,0 %) 185,0 mm (+ 1,1 %) 193,0 mm (+3,2 %) Deposizioni corrette, n 150 (100,0 %) 145 (96,7 %) 147 (98,0 %) Deposizioni doppie, n 0 (0,0 %) 3 (2,0 %) 0 (0,0 %) Fallanze, n 0 (0,0 %) 2 (1,3 %) 3 (2,0 %) Deviazione standard, % 11,87 15,75 14,13
L’INTA sottolinea che, in generale, alla velocità di prova più bassa (5 km/h), più dell’80% delle deposizioni sono avvenute entro una variazione di ±30 mm rispetto alla distanza nominale; a velocità superiori (7,0 e 8,5 km/h) il valore è comunque rimasto tra il 70 e l’80 %. Il dato positivo che emerge è che in presenza di un aumento del 70% della velocità di lavoro (passando da 5 a 8,5 km/h), l’aumento della dispersione media della distanza di semina è stata solo del 48% per il mais e del 37,5% per il girasole, risultando pertanto significativamente meno che proporzionale, e indicando quindi un’ottima attitudine del 58
componente in prova a fornire buoni risultati anche per elevate velocità (e quindi capacità) di lavoro. Anche MA ha voluto effettuare una veloce prova quantitativa multipla “in bianco” dei distributori MagicSem
Girasole Paraiso 24G2 Velocità di avanzamento ���� 5,0 ����� km/h� ���� 7,0 ��������� km/h����� 8,5 ���� km/h Distanza media sulla fila 237,0 mm (+ 1,3 %) 235,0 mm (+ 0,4 %) 234,0 mm (0,0 %) Deposizioni corrette, n 148 (98,6 %) 148 (98,6 %) 145 (96,7 %) Deposizioni doppie, n 1 (0,7 %) 1 (0,7 %) 3 (2,0 %) Fallanze, n 1 (0,7 %) 1 (0,7 %) 2 (1,3 %) Deviazione standard, % 13,86 15,96 14,61
montati sulla macchina in prova, simulando una semina per un tratto di circa 65 m sulle 8 file della seminatrice, raccogliendo e poi pesando la quantità di seme in uscita da ogni dosatore. Allo scopo è stata utilizzato il lotto
Tabella 1 - Prova quantitativa multipla “in bianco” degli 8 distributori MagicSem montati sulla macchina in prova. Distributore n. Quantità seme, g 1 153,1 2 152,6 3 153,5 4 156,6 5 153,0 6 149,4 7 153,3 8 158,1 Media 153, 7
Semi, n Variazione rispetto alla media, % 545 - 0,4 543 - 0,7 546 - 0,1 557 + 1,9 544 - 0,5 532 - 2,8 546 - 0,3 563 + 2,9 - 2,8 + 2,9
M8128/08, partita TWP 1088, della varietà DKC 5783, con calibro MP2 (purezza 99% e germinabilità 92%). La pezzatura dichiarata era di 276 g/1000 semi (281 g/1000 semi quella verificata), ad un’umidità (misurata) del 10,9%. In tab. 1 sono mostrati i risultati ottenuti, che in pratica evidenziano una variazione di meno del ±3% rispetto al valore medio delle misure, praticamente coincidente con quello impostato come regolazione. Si tratta di un valore assolutamente in linea con le prove precedentemente illustrate, che confermano la precisione e l’affidabilità del MagicSem.
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Prova in campo La seminatrice è stata accoppiata ad un Fendt 209 S (già testato da MA nella versione “P”, si veda il n. 3/2006), un trattore a 4 ruote motrici equipaggiato di un motore da 95 CV, con una massa in ordine di marcia di 3400 kg circa. Dal punto di vista della richiesta di potenza, tale scelta non comporta alcun problema: il costruttore dichiara per il ventilatore un assorbimento molto contenuto (circa 9 CV) per una depressione media di 35-40 mbar (fig. 9); d’altra parte, per il traino della seminatrice si può ipotizzare, nella condizione peggiore, la necessità seguente: - peso della seminatrice a pieno carico (P): 1770 kg x 9,81 N/kg ≈17360 N - coefficiente di resistenza al rotolamento (Crr) (terreno soffice e sabbioso): 0,15 - velocità di avanzamento massima praticabile (V): 12 km/h ≈ 3,3 m/s
In relazione a questi dati, si può ipotizzare la potenza necessaria per il traino: P x Crr x V = 17360 N x 0,15 x 3,3 m/s = 8593 W ≈ 8,6 kW ≈ 12 CV Per l’azionamento degli organi deputati alla distribuzione si può pensare ad una richiesta aggiuntiva di 7 CV circa; il totale della potenza necessaria ammonta quindi a 28 CV, che possono diventare 35 tenendo conto dello spunto necessario alle partenze. Anche considerando, infine, che il trattore per il suo funzionamento (assorbimenti dovuti all’autodislocamento, alla trasmissione, alla pdp, all’impianto idraulico, all’eventuale slittamento) richieda il 35% della potenza motore, si può facilmente dedurre che i 60 CV circa comunque disponibili sono più che sufficienti in tutti i casi. Non è così invece per la stabilità dell’insieme: il Fendt 209 S si rivela un po’ “leggerino” non
tanto per il sollevatore (la cui capacità risulta perfettamente in grado di gestire la seminatrice), quanto piuttosto per una corretta distribuzione delle masse sui due assi anteriore e posteriore. Occorre pertanto porre attenzione in fase di trasporto, sia su strada poderale e ancora di più su quella pubblica, verificando che in ogni caso almeno il 20% della massa gravi sull’asse anteriore (quello sterzante), in modo da garantire una tenuta di strada (e frenate) ottimali. È stata simulata una semina di soia e successivamente una di mais, in un appezzamento in piano di terreno di medio impasto, di forma pressoché rettangolare, della lunghezza di 155 m, precedentemente arato alla profondità di 35 cm e poi erpicato, con poco scheletro presente. Per la soia, il motore del Fendt 209 S è stato regolato a 1850 giri/min; inserendo la marcia 2 M, la velocità di avanzamento
media effettiva è stata di 9,5 km/h. Gli 8 elementi della seminatrice sono stati distanziati di 45 cm uno dall’altro, per una larghezza di lavoro reale di 3,6 m (fig. 7, al centro). La svolta a fine campo ha richiesto mediamente 34 s, per la necessità di effettuare un paio di manovre, data la capezzagna di dimensioni piuttosto ridotte (fig. 14). In queste condizioni, in 17 min è stata simulata la semina di una superficie di 0,6 ha: la capacità di lavoro teorica è stata di 3,4 ha/h, quella effettiva (considerando le svolte) di 2,2 ha/h. Per l’effettuazione di questa lavorazione, il Fendt 209 S ha richiesto 1,1 l di gasolio, che portano ad un consumo orario di 3,9 l/h e, riferito alla superficie, di 1,8 l/ha. È la riprova che per questa operazione la motrice non risulta impegnata, merito anche della seminatrice Matermacc, “risparmiosa” in termini di potenza richiesta.
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le impressioni d’uso ECCELLENTE!
Per il mais, la macchina è stata allargata ad un’interfila di 75 cm, che l’ha portata ad una larghezza di lavoro di ben 6 m (fig. 7, a destra). Il motore del trattore è stato regolato a 1500 giri/min e la marcia inserita è stata la 3 M, ad ottenere una velocità di avanzamento media effettiva di 12,2 km/h. In questa condizione, la seminatrice ha lavorato 1,1 ha in 9 min, evidenziando un’eccellente capacità di lavoro teorica (ben 7,3 ha/h) che, però, a causa del tempo impiegato per le svolte (che in questo caso incide in modo significativo), si riduce a 4,1 ha/h di capacità effettiva, che resta comunque un ottimo risultato. I consumi di gasolio sono risultati inferiori del 10% circa rispetto alla prova precedente, anche in virtù del regime motore adottato, del 20% più basso. Durante la simulazione della semina di soia (con il motore regolato a 1850 giri/min), è stata misurata anche
la rumorosità all’orecchio del conducente e ambientale, con e senza il ventilatore in funzione, per verificare il contributo di questo componente sui livelli globali (tab. 2): al posto di guida, la differenza è sensibile, con un aumento di ben 6 dB(A), dovuto soprattutto alla robusta componente in alta frequenza che tipicamente viene generata; viceversa, a 7,5 m di distanza il disturbo aggiuntivo è molto meno percepibile, riducendosi ad un lieve incremento di 1 dB(A). In ogni caso, va sottolineato che nella cabina (chiusa) i livelli sono sempre comunque molto bassi, raggiungendo un massimo di 81,5 dB(A), un valore abbondantemente al di sotto dei limiti di tutte le norme in materia, anche quelle più restrittive. In definitiva, la Matermacc MS 8230 si è rivelata una seminatrice di precisione funzionale ed efficiente, che fa del distributore MagicSem il suo punto di
Tabella 2 - Livelli di rumorosità rilevati nella simulazione di semina di soia (rumore di fondo 42 dB(A)). ventilatore in funzione ventilatore fermo orecchio conducente, dB(A) ����������� sx��������� �������� dx������ ����� sx��� dx 81,0 80,5 75,0 74,5 ambientale a 7,5 m, dB(A) lato sx lato dx lato sx lato dx 81,5 79,5 80,5 79,0
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Materiale: la seminatrice evidenzia soluzioni meccaniche interessanti dal punto di vista del telaio; la scelta dell’acciaio (un “lussuoso” Fe 510) testimonia oltre misura l’estrema attenzione posta nella progettazione di questo basilare componente. Versatilità: la MS 8230 è stata progettata per potersi adattare a condizioni operative molto diverse, con una modularità accentuata e una ricca dotazione di accessori. Interessante il sistema di variazione dell’interfila che permette di ridurre questa 8 file ad una larghezza di trasporto di 2,54 m. Propulsione: per una seminatrice di questo tipo si tratta di un fattore fondamentale: se la ruota che muove gli organi di distribuzione accusa slittamento o strisciamento (specie quando i serbatoi sono quasi vuoti), la precisione nella deposizione ne soffre, e non poco. La MS 8230 monta pneumatici attentamente studiati, e soprattutto montati correttamente! Agilità: messa al lavoro, la MS 8230 sembra che sfiori il terreno, andando via veloce, agile, richiedendo poca potenza; le verifiche confermano in pieno questa impressione.
SI PUÒ MIGLIORARE... Materiale: se il telaio è un punto di forza, per aumentare l’affidabilità e la durata della macchina i cablaggi elettrici vanno ulteriormente migliorati, aumentandone robustezza e tenuta agli agenti atmosferici, due parametri il cui livello, nel severissimo ambiente agricolo, non è mai abbastanza elevato. Manometro del ventilatore (vacuometro): la visibilità dal posto di guida è difficoltosa, a causa del diametro del quadrante, di soli 63 mm. Dato che quello della depressione è un dato da tenere comunque sott’occhio, sarebbe meglio applicare uno strumento da almeno 100 mm. Adduttori geodisinfestanti: l’utilizzo di canaline da elettricista e tubi da giardinaggio per i microgranulatori su una macchina tecnologicamente avanzata stona un po’.... Forse era meglio adottare anche in questo caso un tubo unico spiralato. forza; è una macchina che sta riscuotendo un ottimo successo in numerosi mercati mondiali, anche oltreoceano, grazie alla validità delle soluzioni tecniche (anche di dettaglio) adottate. “Chi si ferma è perduto”, recita un ben noto motto, che anche in questo caso trova utile applicazione: è importante che i tecnici di Matermacc continuino a migliorare
dal punto di vista ingegneristico la gamma MS 8000, per renderla sempre più versatile, adatta ad affrontare in modo egregio le più svariate (e severe) sollecitazioni che potrebbero verificarsi in regioni lontane dal nostro Paese, dove le condizioni climatiche, ambientali ed operative sono estremamente diverse. ■ Segnare 710 cartolina servizio informazioni
Macchine Agricole settembre 2007
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