TAILANDIA GUIDA PER LE IMPRESE ITALIANE
Ambasciata d’Italia Bangkok
Sportello Unico Bangkok: Ufficio Economico e Commerciale dell’Ambasciata d’Italia Ufficio ICE Camera di Commercio Italo-Tailandese Incollaborazione con MDA SARA Company Limited Bangkok 2006 Redazione Federico Bogna
Ufficio ICE Bangkok
MDA SARA CO.,LTD
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Indice Introduzione …………………………….......................…………............................…. 2 Perché la Tailandia …………………………………………..……….....................…… 3 Notizie sul Paese ………………………………………….................................……… 4 Popolazione …………………………………………………...……….........……… 4 Struttura politica ………………………………………………………….......…… 4 Economia …………………………………………………………………….......…. 5 Struttura produttiva ……………………………………………………….......….. 5 Rapporti con l’estero ………………………………………………………........... 6 L’Italia e la Tailandia …………………………………………………………................ 7 Gli operatori italiani in Tailandia ………………………………………....…...… 7 Interscambio commerciale …………………………………………………….… 7 Investimenti italiani in Tailandia …………………………………………....…... 8 Rapporti Bilaterali …………………………………………………………….....… 9 Fare affari in Tailandia ………………………………………………………................ 10 Il “Foreign Business Act”..………..………………………………………....….. 10 Come si costituisce una società in Tailandia ………………………….......… 10 Le principali forme societarie riconosciute in Tailandia ……………….….. 11 La Tassazione ………….……………………………………….......................…. 13 Incentivi locali ……………………………………………………………….............…. 14 BOI ………………..…………………………………………............................….. 14 IEAT……………….……………………………………………....…...................… 15 OSMEP……………...…………………………....………........................…......… 15 Incentivi italiani ….……......…...........…........…………………………...................... 16 SIMEST …………………………………….......………………...........................… 16 SACE …………………………………………………………….............................. 17 Altre questioni di accesso al mercato ……………………………………...........…. 18 Barriere tariffarie ............................................................................................. 18 Barriere non tariffarie ..................................................................................... 18 Tutela dei diritti di proprietà intellettuale ..................................................... 19 Contatti utili ………………………………....….......................................................... 21 Siti web ………….....................…………………………………………........……........ 23 Appendice ………………………………………………………………….................… 24
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INTRODUZIONE Obiettivo di quest’opuscolo e’ quello di fornire informazioni utili per gli operatori italiani che intendano avviare un’attività economica e/o commerciale in Tailandia. A tal fine, il documento offre un quadro introduttivo delle principali normative locali di riferimento, degli incentivi o degli altri strumenti di supporto per gli operatori economici interessati a questo Paese e degli eventuali ostacoli di accesso al mercato. Per eventuali approfondimenti, si suggerisce di consultare la lista di siti utili elencati in appendice e di considerare, in particolare, oltre ai servizi di supporto offerti dallo “Sportello Unico” (l’integrazione logistica dell’Ufficio Economico e Commerciale dell’Ambasciata e dell’ICE) e dalla Camera di Commercio ItaloTailandese, anche i vantaggi di un’assistenza prestata da esperti legali a livello locale. Una versione sempre aggiornata della guida potrà essere consultata sul sito web dell'Ambasciata d'Italia di Bangkok www.ambbangkok.esteri.it
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PERCHE’ LA TAILANDIA La Tailandia rappresenta oggi uno dei paesi più interessanti del Sud-Est Asiatico sotto il profilo commerciale ed economico, anche grazie alla posizione strategica e alla sua appartenenza all'ASEAN, che la pongono al centro di un mercato di oltre 500 milioni di persone. Il Paese ha saputo superare con tempestività ed efficacia il periodo di rallentamento economico susseguente alla crisi finanziaria del 1997, recuperando in breve tempo piena competitività sui mercati internazionali. La Tailandia si propone oggi come “hub” regionale per la penetrazione in tutto il mercato asiatico, grazie ad un insieme di elementi favorevoli che possono rendere questo Paese di estremo interesse per gli imprenditori stranieri. La Tailandia, che già gode di un sistema infrastrutturale di alto livello, ha programmato di spendere oltre 40 miliardi di dollari in progetti pubblici di modernizzazione e sviluppo delle infrastrutture nei prossimi anni. Tali investimenti riguarderanno in via prioritaria le infrastrutture per il settore dei trasporti (19%) e lo sviluppo dei trasporti di massa (25%), ma anche l’edilizia privata, il sistema idrico e il settore energetico, le telecomunicazioni, l’educazione e la sanità. Allo scopo di affermare il suo carattere di “porta d’accesso” per il sud-est asiatico e più in generale per altri mercati strategici dell'Asia, la Tailandia sta investendo già da tempo nelle sue potenzialità di 'hub' regionale. Grazie allo sviluppo di migliori collegamenti e alla costruzione del nuovo aeroporto internazionale di Bangkok, il Paese intende proporsi come rotta privilegiata per tutti i trasporti asiatici, favorendo anche la propria vocazione produttiva fortemente orientata all’export ed al commercio internazionale. Oltre alla rete dei trasporti e delle comunicazioni, il Paese vanta un ottimo livello d’infrastrutture e può contare sia su un forte settore produttivo, che su un eccellente settore dei servizi, qualificati ed efficienti. Nel complesso, la Tailandia e’ un Paese dinamico e moderno che sta investendo molto nell’innovazione, anche tecnologica e scientifica. Negli ultimi anni sono state adottate diverse misure di incentivo per i settori dello sviluppo tecnologico, la riqualificazione del personale e la realizzazione di prodotti ad alto valore aggiunto e, al fine di incoraggiare gli investimenti, sono stati inaugurati anche diversi parchi industriali che offrono strutture e servizi all’avanguardia per le aziende che intendano investirvi. Paragonato per esempio alla Cina, il mercato Tailandese è certamente più facilmente accessibile ed occidentalizzato. La legislazione del lavoro è flessibile, la mano d'opera è qualificata e a costo relativamente basso, le garanzie giudiziarie affidabili. Per un’azienda di piccole o medie dimensioni, che intenda avventurarsi in Asia, la Tailandia può rappresentare un’alternativa di grande interesse. Il Governo tailandese promuove fortemente gli investimenti esteri diretti, con specifici programmi ed incentivi, gestiti da appositi istituti come il Board of Investment (BOI) e l’Office of Small and Medium Enterprises Promotion (OSMEP). Già nel 2004, uno studio della Commissione per il Commercio e lo Sviluppo delle Nazioni Unite classificava la Tailandia come la quarta nazione più attraente per gli investimenti stranieri. Di pari passo con queste politiche, si è registrata una evoluzione normativa che, nel conformarsi agli impegni presi sul piano internazionale, ha favorito sia gli scambi commerciali che la penetrazione di imprese straniere sul mercato locale. Lo stesso sistema finanziario e creditizio, fortemente colpito dalla crisi finanziaria del 1997, ha beneficiato di un incisivo processo di riforme che ne ha aumentato la trasparenza e la solidità. Inoltre, a dimostrazione della sua crescente apertura agli scambi ed alla cooperazione internazionale, il Paese sta lavorando attivamente per risolvere alcune questioni aperte in tema di accesso al mercato, come i programmi di lotta alla contraffazione e la tutela della proprietà intellettuale promossi di concerto con l'Unione Europea.
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NOTIZIE SUL PAESE Popolazione La Tailandia conta circa 65 milioni di abitanti1, di cui oltre 8 milioni residenti nella capitale Bangkok e 1,6 milioni nella città di Chiang Mai. Il Paese presenta una cospicua varietà etnica e culturale, che, oltre ai thai, comprende gruppi sociali di origine cinese -circa il 14% della popolazione nazionale, nonché il 70% della popolazione di Bangkok- malesi mussulmani (circa il 4% della popolazione) ed i gruppi etnici che appartengono alle diverse tribù del nord. In questo quadro di riferimento le due grandi forze unificatrici sono la religione buddhista (che interessa circa il 95% della popolazione) e la Monarchia. Struttura politica La Tailandia è una democrazia parlamentare con una monarchia costituzionale dal 1932, anno in cui fu abolita la monarchia assoluta. Dal dopoguerra e sino alla fine degli anni ’80 la Tailandia e’ stata spesso governata da regimi militari ma, a partire dal 1992 si sono succeduti solo Governi civili e la dialettica democratica sembra aver messo forti radici nella società thai. A partire dalle elezioni generali del gennaio 2001, è al potere il Thai Rak Thai (TRT), guidato da Thaksin Shinawatra.
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Fonte Economist Intelligence Unit
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Economia A seguito della crisi finanziaria del 1997, la Tailandia ha adottato una serie di politiche e di riforme che la hanno aiutata a superare in tempi sorprendentemente brevi la difficile congiuntura. Nel settore finanziario, i diversi provvedimenti intesi a rafforzare la “corporate governance” e ad introdurre nuove procedure per il rilascio di prestiti a breve e medio termine, hanno comportato una ristrutturazione del sistema creditizio che presentava una eccessiva espansione dei ‘non performing loans’, mentre le misure restrittive perseguite dalle autorità centrali hanno permesso di ripagare il prestito del Fondo Monetario Internazionale in anticipo sui tempi previsti, nel luglio del 2003. La politica del governo fondata sulla c.d. ‘dual track economy’, che mira ad incentivare, al tempo stesso, tanto le esportazioni che la domanda interna e gli investimenti, ha favorito la già notevole capacità di ripresa dell’economia tailandese, che e’ tornata rapidamente ai livelli registrati nel periodo precedente la crisi. In effetti, dopo il crollo del 1998, il prodotto interno lordo tailandese ha cominciato a registrare valori di crescita sostenuti (intorno al 6-7% tra il 2003 e il 2004) che, nonostante il permanere di forti disparità sociali ed economiche, ha sicuramente favorito anche i programmi di lotta alla povertà implementati dal Governo. Struttura produttiva Basata tradizionalmente sull’esportazione di prodotti agricoli, l’economia Tailandese è divenuta negli ultimi 20 anni una delle economie più diversificate del Sud Est Asiatico. A partire dagli anni ’70 la promozione degli investimenti diretti esteri aveva già creato un settore industriale basato sulla sostituzione delle importazioni. Negli anni ’80 si sono poste le basi per lo sviluppo di un settore manifatturiero fortemente orientato alle esportazioni che, attraverso un tasso di crescita costante -intorno ad una media annuale del 13-14% -, ha in breve tempo raggiunto una quota di circa il 36-38% del PIL. A partire dagli anni ’90 si e' cominciato a registrare una crescita veloce anche nella produzione di beni a tecnologia più elevata, come parti di computer e componenti per l'industria automobilistica che, nonostante la crisi del ’97-’98, ha mantenuto considerevoli tassi di crescita (9-10 % tra il 2003 e il 2004). Il settore dell’agricoltura impiega circa il 40% della popolazione attiva (nel 1995 era il 52%) pesando solamente per il 9-10% sul Prodotto Interno Lordo del Paese. La Tailandia e’ il più grande esportatore mondiale di riso, oltre ad essere grande produttore di mais, cassava, ananas e gomma. Negli ultimi trenta anni le aree coltivate sono triplicate e il 50% del totale è dedicato alla coltivazione del riso. Il settore ha incontrato varie difficoltà a causa di diversi fattori esterni come la siccità e l'influenza aviaria ma ha potuto contare su importanti politiche di supporto da parte del governo. Il settore dei servizi, che conta oggi per circa il 46% del PIL con un impiego di circa il 40% della forza lavoro, e’ in costante crescita soprattutto grazie alla forza trainante del settore turistico.
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Rapporti con l’estero La Tailandia e’ sostanzialmente favorevole alla liberalizzazione del commercio internazionale e le sue posizioni in ambito multilaterale (ASEAN, WTO, ASEM, APEC) sono solitamente coerenti con tale posizione. Negli ultimi anni essa ha inoltre avviato vari negoziati per accordi bilaterali di libero scambio. Oltre ad alcuni accordi specifici con i propri partner dell’Asean, il Governo tailandese ha stipulato accordi o avviato negoziati di libero scambio con diversi Paesi dell’Asia e del Pacifico, quali l’Australia, la Nuova Zelanda, la Corea e il Giappone. Con India e Cina, il Governo ha già concluso degli accordi “Early Harvest” che riguardano delle liste di prodotti agricoli, ma sta già considerando la negoziazione di accordi di libero scambio in altri settori. Con gli Stati Uniti, esiste già un rapporto preferenziale in virtù dell'Amity Treaty del 1966. Al momento i due Paesi stanno negoziando un accordo di libero scambio di ampio respiro. Per quanto riguarda i Paesi dell’UE, i rapporti bilaterali fanno riferimento all’accordo di cooperazione economica UE-ASEAN del 1980 e, sebbene non esista un accordo specifico tra la Tailandia e l’Unione Europea, la Tailandia trae beneficio dal Sistema delle Preferenze Generalizzate che favorisce le importazioni di alcuni suoi prodotti nell’area dell’UE. Attualmente principali destinatari delle esportazioni tailandesi sono gli Stati Uniti(15,39%), il Giappone (13,67%), Cina (8,28%), Singapore (6,76%), Hong Kong (5,56%) Tra i Paesi dell’Unione Europea il primo cliente è il Regno Unito, che si colloca al nono posto tra i Paesi acquirenti. Per quanto riguarda le importazioni, il principale partner è il Giappone (22.05%), seguito da Cina (9,44%), Stati Uniti (7,35%), Malesia (6,85%), Emirati Arabi Uniti (4,82%) Singapore (4,55%), il primo paese fornitore dell’Unione Europea è la Germania che si colloca all’undicesimo posto (2,71%). I principali prodotti esportati dalla Tailandia sono i prodotti informatici, gli apparati elettrici, i prodotti chimici, gioielleria e abbigliamento. L’industria automobilistica è in grande crescita, così come il numero di vetture esportate. Le principali voci di prodotti importati riguardano i prodotti petroliferi, i beni capitali ed i semi lavorati.
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L’ITALIA E LA TAILANDIA Gli operatori italiani in Tailandia In Tailandia risultano circa 1700 italiani residenti e oltre 500 imprese a partecipazione italiana (dati del Ministero del Commercio tailandese, comprensivi delle società legate alla ristorazione). Dal 1979 esiste una Camera di Commercio Italo -Tailandese ( The Thai-Italian Chamber of Commerce). In Tailandia operano soprattutto aziende italiane di piccole medie dimensioni, sotto forma di joint venture con imprese locali, filiali od uffici di rappresentanza. L’attività economica italiana si concentra su alcuni settori dei servizi (import-export, ristorazione e rivendita, packaging e imballaggi, fornitura di macchinari, materiali elettrici ed edili) e solo alcune aziende sono impegnate in attività produttive. Nel settore finanziario e creditizio sono presenti il San Paolo IMI, con un Ufficio di Rappresentanza a Bangkok, e le Generali tra le assicurazioni (da segnalare, la presenza di ABN Ambro e Paribas, visto il controllo da essi di recente acquisito su alcuni istitui di credito italiani). La presenza italiana è particolarmente forte nella ristorazione, nel settore eno-gastronomico ed in quello del design e del lusso. Il crescente interesse italiano per il mercato locale, nonché il particolare momento propizio dei rapporti economici bilaterali, ha più recentemente incoraggiato l'apertura di nuovi Uffici di Rappresentanza commerciale e di società di consulenza a supporto dell’imprenditoria italiana. Interscambio commerciale Negli ultimi anni l’interscambio tra l’Italia e la Tailandia ha registrato valori via via crescenti, toccando quota 2,4 miliardi US$ nel 2005. Le esportazioni italiane sono costantemente cresciute ad un ritmo molto elevato fin dal 2002, toccando un +20% circa nel 2004. Nel 2005 la crescita è rallentata assestandosi ad un +12,74% mantenendo comunque il trend positivo degli ultimi anni. Di pari passo, risulta diminuire anche il nostro disavanzo commerciale (intorno ai 124 milioni US$ nel 2005). L’Italia rappresenta il 23° paese fornitore ed il 19° paese acquirente della Tailandia. Per quanto riguarda i prodotti scambiati2, i cd. prodotti della meccanica strumentale (tra cui le macchine per uso industriale e il macchinario elettrico) rappresentano la principale voce delle nostre vendite sul mercato tailandese, con una quota superiore al 39%. Altre voci importanti sono costituite da: prodotti chimici, con una quota di circa il 7-8% sul totale dell’export ed un incremento annuale del +12%, manufatti metallici ( circa il 6-7% dell’export), tessuti, una quota di circa il 5% sul totale dei prodotti esportati ed un valore di oltre 56 milioni di US$. Per quanto riguarda gli acquisti italiani le principali voci sono costituite da: apparecchiature per l’aria condizionata con una quota tra il 15% e il 19% sul totale delle esportazioni tailandesi, le parti e gli accessori per autoveicoli, con una quota tra il 7-10 %, e il lattice di gomma con una quota di circa il 7%. Interscambio Italia-Tailandia (in milioni US$)
Export Italia Import Italia Totale Saldo della Bilancia commerciale
2002(gen-dic) 2003(gen-dic) 2004(gen-dic) 2005(gen-dic) 04/05 Var%(gen-dic) 720,9 812,5 1.004,70 1.132,70 12,74% 701,80 951,80 1.340,10 1.256,70 -6,22% 1.422,70 1.764,30 2.344,80 2.389,40 1,90% 19,1 -139,3 -335,40 -124,00
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vedi appendice
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1600 1400 1200 1000 Export Italia
800
Import Italia
600 400 200 0 2002
2003
2004
2005
Investimenti italiani in Tailandia La partecipazione italiana agli investimenti diretti del Paese e’ piuttosto limitata e comunque inferiore a quella di altri Paesi europei. Tuttavia, anche sotto questo profilo, emergono segnali di miglioramento. Secondo i dati della Bank of Thailand, gli IDE italiani del quinquennio (2000/2005) hanno registrato un valore di circa 57 milioni US$ ma, a partire dal 2005, sono state registrate nuove operazioni che comprendono anche investimenti diretti finalizzati ad attività industriali produttive promosse dal Board of Investment (l’ente locale preposto alla promozione degli investimenti) e fortemente orientati anche all’esportazione. Tali investimenti hanno interessato diversi settori, tra cui l’agroalimentare, la metalmeccanica, l’industria chimica, l’elettronica, l’industria tessile, la gioielleria, l’arredamento e l’illuminazione.
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Rapporti bilaterali Negli ultimi anni, si e’ assistito ad un forte rilancio dei rapporti bilaterali che ha investito tutti i settori. Stanno emergendo grandi opportunità di cooperazione economica tra i due Paesi. La firma di un ‘Memorandum of Understanding per la promozione delle Piccole e Medie Imprese’ avvenuta in occasione della visita del Primo Ministro Thaksin a Roma, nel settembre 2004, ha creato i presupposti per una più stretta collaborazione a livello economico. Le PMI svolgono un importante funzione produttiva e commerciale nella struttura economica di entrambi i Paesi e, in tale veste, possono rappresentare un settore chiave per lo sviluppo della collaborazione economica bilaterale. L’interesse a collaborare in tale settore e’ stato ribadito anche in occasione della visita in Tailandia del Vice-Ministro per le Attività Produttive, Adolfo Urso, accompagnato dal Presidente dell’ICE, dal Vice Presidente di Confindustria, e da oltre 40 aziende. Nel corso della visita è stato adottato un nuovo ‘Action Plan’ congiunto che intende implementare alcune priorità di intervento da parte dei due Governi. In tal senso, è stato deciso di istituire un “Desk Italia” presso le istituzioni tailandesi (BOI, OSMEP) al fine di facilitare il flusso di informazioni e monitorare lo sviluppo dei rapporti tra i due paesi in collaborazione con le istituzioni italiane già presenti in loco (Ambasciata, ufficio ICE). Durante la visita è emerso un forte interesse per le ampie opportunità di collaborazione tra Piccole e Medie Imprese (PMI) che richiedono appropriati incentivi sia per il commercio che per gli investimenti. Da parte tailandese è stato illustrato un ambizioso piano d’azione per rilanciare la cooperazione in tutti i settori di maggiore interesse, moda, gioielleria, cucina, automotive, macchinari, turismo, energia e ambiente. La Tailandia e’, inoltre, molto interessata al modello dei distretti industriali italiani. Dato il riconosciuto ‘Know How’ delle aziende italiane e la necessità per molte di esse di internazionalizzare le proprie attività, si può ipotizzare la creazione di sinergie con le aziende tailandesi che mancano di esperienza ma possono offrire mano d’opera qualificata a costi decisamente contenuti e contare sul supporto di un Paese in forte crescita.
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FARE AFFARI IN TAILANDIA Il Foreign Business Act ( 2000) La legislazione che disciplina l’attività economica straniera in Tailandia è in costante evoluzione e, negli ultimi anni, in conformità ad una politica che tende ad attrarre maggiori investimenti nel Paese, si e’ assistito ad una graduale apertura al commercio ed agli investimenti esteri in diversi settori. Nel 2000, la normativa che si riferisce alla costituzione e all’attività economica di imprese straniere in Tailandia è stata riassunta nel “Foreign Business Act”. Oltre a dare la definizione di una società straniera (per cui generalmente si intende una società con partecipazione estera superiore al 49%), la suddetta Legge fornisce un elenco delle attività economiche ancora precluse agli stranieri o fortemente condizionate attraverso l’approvazione di specifiche licenze e/o autorizzazioni da parte delle autorità competenti (Ministero del Commercio, il Food and Drugs Administration del Ministry of Public Health). Tra le attività ‘protette’ o non liberalizzate, rientrano soprattutto quelle che toccano specifici interessi nazionali, come la coltivazione del riso, e talune attività nel settore dei servizi, quali, ad esempio, i servizi bancari, le assicurazioni, i trasporti e le spedizioni, l’import/export, le consulenze, la rivendita al dettaglio, la ristorazione ecc. Pertanto, la maggior parte di tali attività possono essere intraprese da un’impresa straniera soltanto sotto forma di joint-venture, nella quale la maggioranza del capitale sia detenuto da un socio tailandese (minimo 51% del capitale). Non risultano invece particolari restrizioni per gli investimenti stranieri nei settori industriali e produttivi. Per una più approfondita consultazione della Legge ed i suoi Allegati, vedasi anche il sito www.dbd.go.th .
Come si costituisce una società in Tailandia Redazione dell’atto costitutivo L’atto costitutivo (Memorandum of Association) va registrato presso l’Ufficio del Registro delle Società (il Business Development Office) del Ministero del Commercio e deve includere: il nome dell’azienda, i nomi dei soci che ne fanno parte, la sede della società, l’oggetto sociale e l’ammontare del capitale sociale. Il nome dell’azienda non può essere uguale o simile a quello di altre compagnie e non può utilizzare alcuni nomi elencati dalla normativa che disciplina la registrazione delle società. Le informazioni sul capitale sociale devono invece includere il numero di azioni emesse ed il loro valore nominale. Non esiste un limite minimo di capitale, ma deve essere in linea con gli scopi della società. Convocazione dell’assemblea dei soci Una volta stabilita la struttura azionaria, la prima riunione dell’assemblea dei soci sancisce l’inizio delle attività attraverso l’elezione del comitato direttivo e la nomina di un revisore della società. Registrazione Entro tre mesi dalla data della prima assemblea, i direttori dell’impresa devono compilare una richiesta formale di registrazione della società. Entro 60 giorni dalla registrazione, l’ufficio delle imposte consegnerà una carta d’identità aziendale. Permessi e licenze Nel 1969 è stato introdotto il Factory Act al fine di conformare i regolamenti industriali e commerciali alle normative di altri Paesi. Questo corpus normativo, modificato ed aggiornato, più volte, tra il 1972 e il 1992, contiene tutte le disposizioni relative alla creazione, alla gestione, all'espansione ed alla sicurezza di un’azienda. Negli ultimi anni, il Ministero dell’Industria (Dipartimento dei Lavori Industriali), ha invece
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introdotto delle nuove disposizioni che tengono anche conto di alcune problematiche ambientali (inquinamento, emissioni e rifiuti, gestione delle acque ecc.) e che prevedono particolari permessi e licenze per lo svolgimento di determinate attività. Le aziende produttive sono divise in tre categorie: aziende che non devono richiedere licenza di produzione, aziende che devono notificare in anticipo l’inizio della propria attività alle autorità competenti, aziende che devono richiedere licenze al ministero competente per poter iniziare le attività. Per ulteriori approfondimenti si può consultare il sito del Board of Investment (BOI) www.boi.go.th . Le principali forme societarie riconosciute in Tailandia Società a responsabilità limitata o per azioni chiusa (private limited company) E’ la forma societaria maggiormente diffusa per realizzare investimenti esteri diretti in Tailandia. Affinché la società sia costituita, è indispensabile registrare l’atto costitutivo presso il Ministero del Commercio, evidenziando la ragione sociale, l’ammontare del capitale sociale, il numero ed il valore delle azioni e l’elenco dei soci fondatori (che devono essere almeno sette tra persone fisiche e persone giuridiche). Non esiste un ammontare minimo di capitale sociale, ma la personalità giuridica e la responsabilità limitata si considerano acquisite dopo che l’intero capitale è stato sottoscritto e versato (per almeno un 1/4 del totale). Le azioni, che possono essere nominative o al portatore, sono liberamente trasferibili, ma devono avere lo stesso valore del valore nominale totale. E’ prevista la possibilità di emettere azioni privilegiate. Le decisioni vengono deliberate a maggioranza semplice tranne che in particolari casi (per esempio, la decisione di aumentare il capitale sociale). L’amministratore unico e i membri del consiglio di amministrazione possono essere anche cittadini stranieri e vengono nominati o revocati dall’assemblea dei soci. L’assemblea approva anche il bilancio della società, una volta certificato da una società di revisione. Società per azioni (public limited company) Mantiene sostanzialmente le caratteristiche delle private limited company. In questa categoria rientrano anche le società che offrono azioni al pubblico. L’organismo di controllo per la Borsa (SEC) impone delle severe regole per quanto concerne la tutela degli azionisti di minoranza. Il consiglio di amministrazione deve essere composto da almeno cinque membri, la cui metà deve risiedere nel Paese, e lo statuto deve contenere precise disposizioni in tema di trasferimento delle quote. Società in nome collettivo (ordinary partnership) E’ una forma societaria priva di una propria personalità giuridica, all’interno della quale tutti i soci rispondono llimitatamente e solidalmente delle obbligazioni sociali. La sua costituzione è molto semplice e si limita, di fatto, alla redazione dell’atto costitutivo in forma scritta. Società in nome collettivo registrata (registered ordinary partnership) Mantiene le caratteristiche della precedente, dalla quale differisce per l’iscrizione nel registro delle società e, conseguentemente, per l’acquisizione di una propria personalità giuridica. Esiste una netta separazione tra il patrimonio dei soci e quello della società. Società in accomandita semplice (limited partnership) E’ costituita da due distinte categorie di soci: i soci accomandatari, che rispondono in modo illimitato delle obbligazioni sociali, e quelli accomandanti, che risultano estranei all’amministrazione della società e rispondono delle obbligazioni entro i limiti della quota di partecipazione Ufficio di rappresentanza Costituisce la forma più semplice per stabilire una rappresentanza di un’impresa nel Paese. Non può svolgere attività commerciali e può agire solo per un periodo limitato (in generale 5 anni). Le spese di funzionamento sono sostenute dalla casa madre. La sua attività deve limitarsi ad una serie precisa di compiti che contempla: le ricerche di mercato e la ricerca di fornitori per la casa madre; la verifica ed il controllo dei prodotti acquistati dalla casa madre sul mercato locale; la diffusione e la promozione dei prodotti forniti dalla casa madre e l’attività di supporto ai clienti locali.
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Sede regionale operativa (Regional Operative Headquarters- ROH) Si tratta di una soluzione introdotta dal governo nel 2002 in sostituzione della regolamentazione riguardante gli uffici regionali. La “sede regionale operativa”, sotto la legislazione del Board of Investment, offre un pacchetto di incentivi fiscali e non, oltre alla possibilità per l'azienda di offrire supporto manageriale e tecnico o di offrire servizi di supporto alle imprese associate o alle filiali in Tailandia e non.
Filiale Non costituisce un’entità giuridica autonoma e non gode del privilegio della responsabilità limitata: rappresenta una sorta di ‘appendice’ della casa madre sul territorio tailandese, operando sotto il suo diretto controllo e responsabilità. Sussidiaria Pur facendo capo alla casa madre ha una propria personalità giuridica ed è costituita sotto forma di società a responsabilità limitata. Può svolgere attività commerciali ma deve muoversi all’interno di una serie di linee definite in accordo con il Ministero del Commercio dal quale ottiene le necessarie licenze per operare. Joint-Venture Secondo la pratica comune, può essere descritta come un gruppo di persone (giuridiche) che siglano un accordo al fine di svolgere una comune attività economica. Il Codice Civile e Commerciale tailandese non riconosce ancora la joint-venture come entità legale. Tuttavia, i profitti provenienti da una joint-venture vengono tassati secondo le regole del Revenue Code, che la classifica come una sola entità.
La Tassazione Al fine di evitare la doppia imposizione fiscale degli operatori che operano con l’estero, la Tailandia ha firmato diverse convenzioni con i principali Paesi industrializzati, inclusa l’Italia. Tali accordi permettono un trattamento fiscale agevolato rispetto a quello generale definito dal Revenue Code. Il Revenue Code distingue principalmente tre tipologie di imposte: la tassa sui profitti per l’impresa, la tassa sul valore aggiunto e la tassa sui profitti personali. Vi sono poi altre imposte che fanno riferimento a particolari settori di attivita’. La tassa sui profitti di impresa (corporate income tax) Tutte le società registrate in Tailandia sono soggette ad una tassazione sugli utili provenienti sia dall’interno che dall’esterno del Paese. Alle società che operano in Tailandia viene applicata un’aliquota fissa pari al 30% degli utili netti. Le fondazioni e le associazioni devono corrispondere una quota compresa tra il 2% ed il 10% delle entrate lorde. Le società straniere non registrate in Tailandia sono soggette solamente alle tasse sui profitti derivanti da fonti tailandesi. Il versamento delle imposte avviene 2 volte l’anno. Per alcuni tipi di spese, (ad esempio, le spese di rappresentanza) sono ammesse delle detrazioni comprese tra il 5% ed il 20% del valore lordo dei profitti. La tassa sul valore aggiunto (VAT) L’imposta sul valore aggiunto (VAT), corrispondente alla nostra IVA, è stata introdotta il 1 gennaio 1992. L’aliquota standard è fissata al 7% e viene applicata, secondo il tradizionale sistema a cascata, ad ogni livello della catena produttiva e distributiva. La VAT deve essere versata su base mensile al Revenue Department, entro i primi 15 giorni del mese successivo a quello di riferimento. In caso di credito d’imposta, l’importo verrà conguagliato con il versamento del mese successivo. Esistono, inoltre, alcune operazioni e tipologie di attività che sono esentate dal pagamento se sono svolte da società tailandesi, come ad esempio: -i trasporti (ad eccezione dei trasporti aerei e dei trasporti marittimi internazionali). Anche le società straniere possono essere esentate da tali pagamenti, qualora siano vigenti specifici accordi in tal senso tra i rispettivi Governi, a livello bilaterale;
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-la vendita di beni o la fornitura di servizi per Enti pubblici o istituzioni statali; -la vendita di beni o la fornitura di servizi tra magazzini doganali. Esistono, infine, diverse categorie che usufruiscono dell’esenzione dell’imposta a seconda del settore di appartenenza o dell’attività svolta, quali i commercianti o gli importatori di prodotti agricoli, animali e prodotti chimici utilizzati in ambito agricolo e zootecnico, la vendita o l’importazione di materiale editoriale o libri, servizi di revisione dei conti, legali, di medicina o altri servizi professionali, i servizi culturali o religiosi, la vendita di beni specificati da decreti del Re. Le tasse sui profitti personali Ogni persona residente o non residente in Tailandia che tragga profitti tassabili da affari o attività lavorative in questo paese, o possegga risorse in Tailandia, è soggetta al pagamento delle tasse sui profitti personali. Esenzioni sono garantite ad alcune tipologie di persone. L’aliquota viene calcolata per scaglioni di reddito. Anche chi risulta residente in Tailandia per più di 180 giorni è tassato su tutti i suoi redditi interni ed esterni. Esistono poi alcune deduzioni per alcune tipologie di redditi. Petroleum Income Tax Riguarda le società che possiedono interessi diretti nelle concessioni petrolifere, nella loro gestione e nello sfruttamento. Stamp Tax Il Revenue Code contiene uno Stamp Duty Schedule, che evidenzia la documentazione commerciale che deve essere corredata da marche da bollo di importo variabile, in base alla natura delle transazioni. Excise tax Si tratta di un’imposta sul consumo che corrisponde alla nostra accisa e si applica sulla vendita di alcuni prodotti, come i prodotti petroliferi, il tabacco, i liquori ed altri tipi di bevande, il cemento, gli apparecchi elettrici e gli autoveicoli. Property Tax Riguarda i proprietari di terreni e/o di edifici ubicati in aree specifiche del Paese, possono essere soggetti al pagamento di tasse annuali fissate dal Governo.
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INCENTIVI LOCALI A seguito della crisi economica del 1997, il Governo tailandese ha adottato nuove misure e provvedimenti al fine di incentivare gli investimenti esteri diretti nel Paese. Tra gli strumenti più efficaci, si collocano senz'altro i programmi del Board of Investment (BOI) e della Industrial Estate Authority of Thailand (IEAT), finalizzati ad attrarre grandi investimenti produttivi. Peraltro, in considerazione del fondamentale ruolo svolto dalle PMI nello sviluppo del Paese, negli ultimi anni il Governo ha sviluppato anche una politica di incentivi volta specificatamente a tale settore. Board of Investment (BOI) Le esenzioni fiscali e gli altri incentivi previsti dai programmi del BOI riguardano soprattutto gli investimenti che possono giovare a settori considerati strategici per l’economia del Paese. Il Comitato del BOI analizza, caso per caso, i progetti avanzati dalle aziende, in base ad una lista di “attività eleggibili” e criteri di assegnazione molto precisi. Al fine di continuare ad usufruire degli incentivi, le imprese devono sistematicamente rendere conto al BOI dei risultati conseguiti. Gli incentivi di base previsti dal BOI si distinguono in due principali categorie: Incentivi fiscali: includono l’esenzione o la riduzione dei dazi sull’importazione di macchinari e materie prime, nonché l’esenzione dal pagamento della corporate income tax (tassa sui profitti d’impresa). Incentivi non fiscali: includono la possibilità di portare in Tailandia personale straniero, di detenere la proprietà di terreni, di esportare i profitti dell’azienda. Tali incentivi, accordati sotto forma di privilegi, possono variare a seconda dell’entità del progetto, del settore economico e/o della zona in cui si intende effettuare l’investimento. In particolare, le tre c.d. Investment Zones privilegiate dal BOI, hanno lo scopo di promuovere una decentralizzazione della produzione industriale -attualmente concentrata nell’area di Bangkok - verso specifici parchi industriali o zone considerate economicamente arretrate o depresse del Paese.
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Per maggiori informazioni sui programmi ed i criteri di assegnazione degli incentivi del BOI, e’ possibile consultare il sito www.boi.go.th, sito ufficiale del Board of Investment (BOI).
Industrial Estate Authority of Thailand (IEAT) L’Industrial Estate Authority of Thailand (IEAT) e’ un’azienda di stato sotto il controllo del Ministero dell’Industria, che dal 1972 e’ incaricata di promuovere lo sviluppo industriale in tutte le aree del Paese. Allo scopo, la IEAT ha promosso anche la costruzione di appositi distretti (i c.d. Industrial Estates), attrezzati per accogliere gli apparati industriali. In tale ambito, la IEAT svolge un ruolo molto importante anche in tema di ambiente, prevedendo adeguate infrastrutture di supporto, quali i collegamenti logistici, gli impianti di fornitura energetica, i sistemi di smaltimento dei rifiuti, di gestione delle acque ecc., nonché di prevenzione e/o gestione delle emergenze. Attualmente, la Tailandia conta oltre 30 Industrial Estates, distribuiti in 13 province del Paese, di cui nove gestiti e controllati direttamente dalla IEAT e 21 sviluppati congiuntamente con il settore privato. Nel complesso, tali distretti ospitano circa 2500 fabbriche, rappresentando un investimento complessivo di 27 miliardi US$ e un impiego di oltre 370,000 persone. A grandi linee, le province interessate dai distretti della IEAT coincidono con le zone economicamente più depresse del Paese e con quelle di investimento privilegiate dal BOI (Board of Investment). Al fine di favorire al massimo gli investimenti in tali distretti, evitando inutili e dispendiose procedure burocratiche per le aziende, la IEAT ha creato il cosiddetto One Stop Service (OSS), che offre la possibilità di raccogliere tutte le informazioni sugli incentivi previsti, nonché di ottenere i necessari permessi e licenze per le nuove attività di investimento, tramite un unico ufficio. Per ulteriori informazioni si può consultare il sito www.ieat.go.th (Industrial Estate Authority of Thailand) In generale, gli incentivi del BOI e dei distretti industriali promossi dall’IEAT non sono in contrasto e quindi possono essere perseguiti contemporaneamente. Office of Small and Medium Enterprises Promotion (OSMEP) L’OSMEP dipende dal Ministero per l’Industria ed ha lo scopo di elaborare adeguate politiche di promozione e di sostegno per le Piccole e Medie Imprese. In tale prospettiva, l’OSMEP lavora in sinergia con altri uffici e istituzioni del Governo che hanno una competenza o svolgono un ruolo di rilievo per questo specifico settore. In considerazione dell’importante ruolo che questa categoria di aziende svolge per l’economia del Paese, in uno scenario di crescente competizione con altri Paesi asiatici, negli ultimi anni la Tailandia ha sentito la necessità di incoraggiare una incisiva riqualificazione del settore, con mirati piani di intervento sia politici che normativi. Tenendo conto dei principali punti di forza, nonché dei punti di debolezza delle PMI, l’Ufficio dell’OSMEP sta quindi puntando sull’innovazione di prodotti ad alto valore aggiunto e sul mantenimento di elevati standard qualitativi. In tale prospettiva, svolge un’importante funzione la Ricerca & lo Sviluppo, la formazione e la riqualificazione del personale e la possibilità accedere più facilmente a fonti di finanziamento. Per maggiori informazioni delle politiche e gli incentivi dell’OSMEP e’ possibile consultare il sito www.sme.go.th .
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INCENTIVI ITALIANI L’impresa italiana che intende avviare un’attività economica o commerciale in Tailandia può prendere in considerazione alcune misure di supporto offerte dal Sistema Italia. Oltre ai servizi offerti nell’ambito del nuovo Sportello Unico (Ufficio commerciale dell’Ambasciata, Istituto per il Commercio Estero) e dalla Camera di Commercio Italo-Tailandese, esistono specifici servizi di supporto offerti da SACE (la Società di Assicurazione del Commercio Estero) e SIMEST (finanziaria di sviluppo e promozione delle imprese italiane all’estero). SIMEST3 La Simest offre una vasta gamma di servizi alle imprese intenzionate ad espandersi in territorio straniero, sia attraverso la pura e semplice esportazione, che attraverso l’impianto di strutture di supporto per il commercio e/o la delocalizzazione produttiva. Un occhio di riguardo viene riservato anche alle PMI che intendano svolgere attività all’estero, ivi incluse le imprese commerciali, artigiane e turistiche, nonché le cooperative ed i consorzi. La Simest può intervenire in tutti i paesi al di fuori dell’Unione Europea e, per quanto riguarda il supporto agli investimenti, esso viene concesso in tutti i paesi ove siano state adottate misure di salvaguardia o che siano firmatari di accordi destinati alla protezione degli investimenti stranieri. Per gli investimenti all’estero: la Simest sottoscrive fino al 25% del capitale delle società all’estero partecipate da imprese italiane; agevola il finanziamento di quote sottoscritte dal partner italiano in società o imprese all’estero; gestisce fondi di Venture Capital. Per gli scambi commerciali: la Simest agevola i crediti all’esportazione; finanzia studi di fattibilità e programmi di assistenza tecnica; finanzia programmi di penetrazione commerciale; finanzia spese di partecipazione a gare internazionali; fornisce servizi di assistenza e consulenza per tutte le fasi dell’avvio e della realizzazione di investimenti all’estero; in quanto membro dell’INTERACT-EDFI (l’associazione europea delle finanziarie di sviluppo) è in grado di attivare una fitta rete di relazioni e informazioni da mettere a disposizione delle imprese italiane per le loro attività all’estero. Per quanto riguarda la Tailandia è da notare che, dal settembre 2005, le imprese italiane che intendano operare con/in questo Paese possono accedere anche al Fondo Mediterraneo, reso operativo per i Paesi colpiti dal maremoto del 26 dicembre 2004.
------------------3 Nel corso della visita del Vice Ministro Adolfo Urso, del Novembre 2005, e’ stato firmato un Memorandum of Understanding tra Simest ed il Board of Investment (BOI) tailandese riguardante la cooperazione nell’ambito della promozione degli investimenti nei rispettivi Paese.
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Tale Fondo ha una dotazione di circa 55 milioni di Euro e interessa già le imprese che operano in diversi Paesi del Mediterraneo, Medio Oriente e Africani. Ne possono beneficiare le imprese italiane che realizzano investimenti in detti Paesi, con o senza partner locali. Una quota del Fondo è riservata alle iniziative delle PMI mentre un’altra quota è riservata alle imprese aventi sede nel Mezzogiorno o nelle altre aree depresse del Paese, anche in associazione con altre imprese nazionali, con una priorità riservata alle PMI. Per maggiori informazioni si consiglia di visitare il sito web www.simest.it
SACE SACE, la Società di Assicurazione del Commercio Estero, svolge attività di assicurazione, riassicurazione e garanzia dei rischi di carattere politico, valutario e commerciale a favore delle imprese e delle banche italiane che esportano o investono in Paesi esteri. SACE è una Società per Azioni e il suo capitale sociale è interamente detenuto dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. Tradizionalmente impegnata a sostenere operazioni a medio-lungo termine in paesi non OCSE, SACE ha recentemente costituito la società SACE BT (controllata al 100%) attraverso la quale può operare anche sul mercato delle esportazioni a breve termine verso paesi OCSE, un comparto molto dinamico che interessa in particolar modo le aziende di piccole e medie dimensioni. Inoltre, SACE BT ha recentemente acquisito (per una quota del 70%) la società Assedile, specializzata nel Ramo Cauzioni. SACE, la cui missione è quella di favorire la crescita di competitività delle imprese italiane, offre soluzioni assicurative destinate alle aziende, alle banche (istituti di credito italiani e esteri che concedono finanziamenti per le esportazioni) e soluzioni relative a “prodotti globali” caratterizzati da un alto contenuto finanziario. SACE ha adottato a tal fine un modello produttivo, articolato in 5 linee di business, che consente di ottimizzare lo sviluppo delle attività e di presidiarle con expertise focalizzate su prodotti e clientele specifiche: Banche, Aziende, PMI, Prodotti Globali (come credit insurance, polizze assicurative a copertura degli investimenti, servizi di consulenza, altri prodotti finanziari) e SACE BT. Per maggiori informazioni consultare il sito web www.sace.it .
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ALTRE QUESTIONI DI ACCESSO AL MERCATO Barriere tariffarie Per le importazioni provenienti dai Paesi dell’Unione Europea, il sistema doganale tailandese presenta, a titolo generale, le seguenti caratteristiche: 1. E’ piuttosto favorevole per le importazioni di quasi tutti i tipi di macchinari ed impianti industriali, ai quali si applicano aliquote basse, nella media del 5% sul valore CIF, mentre si applicano aliquote più elevate - tra il 20% e il 30% sul valore CIF- per le parti ed i componenti. 2. Ha tariffe molto elevate per le importazioni di beni di consumo, in particolare per i beni considerati di lusso, per i quali dal 1998 si applicano aliquote che vanno mediamente dal 20% al 49% (profumi, cosmetici, pelletteria, cristalleria, gioielleria, ecc.), anche se negli ultimi anni la situazione è gradualmente migliorata. Le merci provenienti dai Paesi ASEAN sono soggette ad un trattamento daziario preferenziale. Godono di un regime tariffario preferenziale anche le merci contenute in alcune liste sensibili indicate nei diversi trattati bilaterali di libero scambio. Per approfondimenti, consultare il sito web della dogana tailandese www.customs.go.th
Barriere non tariffarie Per quanto riguarda le licenze ed i permessi di importazione, negli ultimi anni la Tailandia si e’ impegnata a modificare diverse procedure di importazione per far fede agli impegni presi in sede WTO. Le licenze di importazione sono ancora necessarie per 42 categorie di prodotti, tra cui molte materie prime, come caffè, riso, te’, sete, tessuti, prodotti petroliferi e farmaceutici. E’ invece vietata l’importazione di alcuni articoli, come i motocicli usati e le relativi parti di ricambio, i frigoriferi CFC e altri specifici apparecchi (ad esempio le slot-machines). L’importazione di prodotti che non richiedono licenza potrebbe essere comunque subordinata ai regolamenti delle autorità competenti, che prevedono speciali permessi, balzelli supplementari, certificati sanitari e/o di origine. Farmaci, cosmetici e prodotti alimentari La normativa locale richiede specifici permessi sanitari e fitosanitari per le importazioni di prodotti di origine animale e/o vegetale, mentre l’importazione di farmaci e cosmetici, nonché di tutti i prodotti alimentari, devono essere registrati ed autorizzati dal Food and Drug Administration (FDA), attraverso una minuziosa procedura che riguarda ogni confezione di prodotto destinato alla distribuzione. Una recente regolamentazione prevede inoltre un certificato di sicurezza alimentare da allegare a ciascun lotto di spedizione di alcuni determinati prodotti, tra cui il latte in polvere ed il latte per l’accrescimento, il miele, la frutta e la verdura fresca, i prodotti alimentari congelati od essiccati, gli integratori dietetici ed cibi o le bevande in contenitori sigillati ecc.. Carne bovina A seguito delle indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Salute Animale (OIE) il Department of Livestock Development (DLD) ha siglato una direttiva per eliminare i divieti all’importazione di muscolo di manzo disossato e prodotti derivati dal sangue bovino provenienti da paesi a rischio BSE, qualora siano rispettati alcuni parametri specificati dalla OIE (ad es. sull’età dell’animale e sulle tecniche di macellazione).
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La direttiva è divenuta effettiva a gennaio del 2006. Bevande alcoliche e tabacco L’importazione di questi prodotti richiede una particolare licenza di importazione rilasciata dal Thai Excise Department. Le importazioni di alcolici e di vino sono inoltre soggette a elevate tassazioni extra doganali che fanno quadruplicare il prezzo del prodotto ancora prima di essere immesso nel mercato. Distribuzione e rivendita al dettaglio Il Governo tailandese intende modificare alcune norme che riguardano la localizzazione di centri commerciali stranieri con una superficie superiore ai 1000 mq, che, attualmente, possono essere costruiti solo a 15km dalle aree urbane. Marmo La Tailandia si è recentemente dichiarata disponibile ad eliminare le restrizioni sulle importazioni di blocchi e lastre grezze di marmo e granito.
Dal 2003 il Governo tailandese ha provveduto ad attenuare i limiti
all’importazione di questi prodotti. Settore bancario Le banche straniere hanno diritto all’apertura di quattro succursali, tre delle quali fuori dalla capitale o nelle province adiacenti Bangkok. Inoltre esistono dei limiti sulla percentuale di personale straniero che può prestarvi servizio. Tuttavia, gli Istituti di Credito che operano sul mercato locale assicurano che i permessi di assunzione di personale straniero sono concessi facilmente dalle autorità competenti. Dal 1997, la quota di proprietà estera di banche tailandesi può superare il 49%, per un periodo di 10 anni, una volta trascorsi i quali, l’investitore straniero non potrà più acquistare quote aggiuntive nella stessa banca. Telecomunicazioni Dal novembre 2004 e’ stato istituito il National Telecommunication Committee (NTC) che ha il compito di implementare il Telecommunication Business Act (TBA) siglato nel 2001. Il tetto di partecipazioni straniere nelle compagnie di telecomunicazione è del 49%.
Tutela dei diritti di proprietà intellettuale La Tailandia non è tra i firmatari della Convenzione di Parigi per la Protezione della Proprietà Intellettuale, ma e’ membro del WTO e, in quanto tale, vincolata dai termini del TRIPs (Trade Related Aspects of Intellectual Property). La volontà di adeguarsi a quanto previsto in materia dal WTO negli ultimi anni ha portato il Paese a dotarsi di una legislazione più completa in questo campo. Sebbene la legislazione si stia gradualmente adeguando alle nuove esigenze del mercato internazionale, il Paese risulta ancora essere centro di transito, ed in parte di produzione, di un’elevatissima quantità di beni contraffatti. I più recenti dati dell'UE mettono in luce come la Tailandia sia il principale Paese di provenienza di alcune categorie di prodotti contraffatti (abbigliamento, borse e accessori, orologi e gioielli, prodotti audioottici, giocattoli ed articoli per bambini, etc.). In considerazione di ciò, le autorità tailandesi stanno cercando di utilizzare adeguati strumenti di tutela della proprietà intellettuale (ad esempio la Central Intellectual Property and International Trade Court ) inasprendo la lotta alla contraffazione ed alla pirateria. Recentemente il governo ha effettuato operazioni più frequenti di sequestro e di distruzione di prodotti contraffatti ed ha avviato specifiche campagne d'informazione.
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In tale ambito, il Governo tailandese lavora in sinergia con la EU IPR Network, e il programma ECAP II che, per il periodo 2003-2006, prevede oltre 100 progetti e iniziative (seminari, workshops, assistenza tecnica, corsi di formazione etc.) diretti a promuovere il rispetto della Proprietà Intellettuale in questo Paese. Brevetti stranieri (Patents) Secondo la normativa locale, i brevetti stranieri che non abbiano ottenuto un apposito brevetto dalle autorità tailandesi non hanno diritto ad alcuna protezione. Tuttavia, gli stranieri titolari di brevetti, o che detengano i diritti relativi ad invenzioni o modelli in Paesi terzi, possono concludere accordi commerciali con controparti tailandesi e ricercare un livello equivalente di protezione per mezzo di obblighi contrattuali e licenze. Marchi di fabbrica (Trademarks) I marchi di fabbrica possono essere registrati presso il Dipartimento per la Proprietà Intellettuale del Ministero del Commercio. La registrazione, che garantisce la tutela nel mercato nazionale, ha una validità di 10 anni e può essere rinnovato per ulteriori 10 anni. Diritto d’ Autore (Copyright) Il Copyright Act del 1994 tutela i diritti d’autore per opere letterarie, artistiche, cinematografiche etc., senza che sia necessaria la registrazione. Tuttavia, a maggiore garanzia di tutela, e’ possibile registrare le opere presso il Dipartimento di Proprietà Intellettuale del Ministero del Commercio. Le pene per i reati connessi in questa materia prevedono forti multe finanziarie, e in alcuni casi, anche l’incarcerazione.
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CONTATTI UTILI Ambasciata d’Italia 399, Nang Linchee Rd, Thungmahamek, Yannawa, Bangkok 10120 Tel. +662 2854090/1/2/3, +662 2854433, +662 2854434 Fax. +662 2854793 E-mail:
[email protected] Ufficio Economico e Commerciale dell’Ambasciata d’Italia 14th floor, Bubhajit Building 20 North Sathorn Rd, Silom Bangrak, Bangkok 10500 Tel. +662 2666512-13-14, Fax. +662 2666511 E-mail:
[email protected] Istituto per il Commercio Estero Ufficio di Bangkok 14th floor, Bubhajit Building 20 North Sathorn Rd, Silom Bangrak, Bangkok 10500 Tel. +662 6338491, 6338355, Fax. 662 6338494 E-mail:
[email protected],
[email protected] Thai Italian Chamber of Commerce 16th floor (Room 1601B), 1126/2 Vanit Building 2, New Petchburi Rd, Bangkok 10400 Tel. +662 253.9909 or 255.8695 Fax. +662 253.9896 E-mail:
[email protected] The Office of Small and Medium Enterprises Promotion 17th floor, TST Building Tower, 21 Vipavadi-Rangsit Rd, Jatujak, Bangkok 10900 Tel. +662 278-8800 Fax. +662 273-8850 E-Mail:
[email protected] The Board of Investment Head Office: 555 Vibhavadi-Rangsit Rd, Chatuchak, Bangkok 10900 Tel. +662 537-8111-55, 2537-8555, Fax. +662 537-8177, E-Mail:
[email protected] Industrial Estate Authority of Thailand 618 Nikommakkasan Rd, Rajthevee, Bangkok 10400 Tel. +662 253 0561, Fax. +662 253 4086 E-mail:
[email protected]
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MDA SARA CO., LTD 14th floor (Suite1410) River Wing West, Empire Tower 195 South Sathorn Rd, Yannawa, Bangkok 10120 Tel. +662 670 3888 Fax. +662 670 2888 E-mail:
[email protected]
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SITI WEB
www.boi.go.th
Board of Investment (BOI)
www.ieat.go.th
Industrial Estate Authority of Thailand (IEAT)
www.sme.go.th
Office of Small and Medium Enterprise Promotion (OSMEP)
www.moc.go.th
Ministry of Commerce Thailand Department of Trade and Negotiation
www.nesdb.go.th
National Economic and Social Development Board
www.bangkokpost.com
Bangkok Post
www.nationmultimedia.com
The Nation
www.ambbangkok.esteri.it
Ambasciata d’Italia Bangkok
www.ice.it
Istituto per il Commercio Estero
www.thaitch.org
Thai Italian Chamber of Commerce
www.mda.it
MDA SARA CO., LTD
www.simest.it
SIMEST
www.sace.it
SACE
www.worldbank.org.th
World Bank
www.eiu.com
Economist Intelligence Unit (EIU)
www.economist.com
The Economist
www.bbc.com
British Broadcasting Company, Country Profiles
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APPENDICE Esportazioni dell'Italia 2002, 2003, 2004 e 2005 (gennaio-dicembre) (Valori in milioni di US$) 2002 Prodotto (gen-dic)
1 Macchine per uso industriale
241.3
2002 Quota % (gen-dic)
33.47%
2003 (gen-dic)
2003 Quota % (gen-dic)
2004 (gen-dic)
2004 Quota % (gen-dic)
2005 (gen-dic)
2005 Quota % (gen-dic)
05/04 Var% (gen-dic)
292.6
36.01%
370.9
36.92%
366.6
32.37%
-1.16%
2 Prodotti chimici
58.2
8.07%
65.6
8.07%
77.1
7.67%
86.4
7.63%
12.06%
3 Macchinario elettrico e loro parti
65.5
9.09%
66.2
8.15%
76.3
7.59%
78.3
6.91%
2.65%
4 Manufatti metallici
17.0
2.36%
15.4
1.90%
33.8
3.36%
72.8
6.43%
115.34%
5 Tessuti
45.3
6.28%
45.1
5.55%
55.8
5.55%
56.3
4.97%
0.90%
6 Medicinali e prodotti farmaceutici
27.7
3.84%
31.5
3.88%
41.8
4.16%
48.6
4.29%
16.35%
7 Strumenti ottici, scientifici, medici
16.0
2.22%
18.2
2.24%
28.9
2.88%
47.3
4.18%
63.78%
8 Miscellaneous manufactured articles
19.2
2.66%
23.3
2.87%
25.8
2.57%
37.5
3.31%
45.33%
19.4
2.69%
24.8
3.05%
30.2
3.01%
34.8
3.07%
15.14%
10 Animali e prodotti animali
9 Prodotti di plastica
19.2
2.66%
38.8
4.78%
34.0
3.38%
32.0
2.82%
-6.00%
11 Altri cascami e rottami di metalli e prodotti
13.0
1.80%
12.9
1.59%
17.6
1.75%
25.5
2.25%
44.74%
12 Ferro e accaio e loro prodotti
27.0
3.75%
18.0
2.22%
8.4
0.84%
20.1
1.77%
139.04%
13 elettrodomestici elettrici
12.1
1.68%
15.3
1.88%
13.8
1.37%
16.1
1.42%
16.54%
14 Circuiti integrati
5.7
0.79%
10.1
1.24%
13.9
1.38%
11.3
1.00%
-18.81%
15 Cemento, amianto, mica e prodotti
3.3
0.46%
5.5
0.68%
9.0
0.90%
11.0
0.97%
22.37%
16 Gioielleria
8.6
1.19%
6.5
0.80%
9.8
0.98%
10.9
0.96%
11.46%
17 filati e fili per tessili
6.9
0.96%
9.6
1.18%
12.3
1.22%
10.6
0.94%
-13.48%
18 Altri prodotti capitali
5.9
0.81%
6.8
0.84%
7.0
0.69%
10.0
0.89%
44.19%
19 Lenti, occhiali e parti
4.3
0.60%
5.2
0.64%
7.1
0.71%
10.0
0.88%
40.45%
20 Abbigliamento
3.3
0.46%
4.9
0.60%
5.6
0.56%
8.8
0.78%
57.09%
618.8
85.85%
716.3
88.16%
879.1
87.50%
994.9
87.83%
13.18%
102.0
14.15%
96.2
11.84%
125.6
12.50%
137.8
12.17%
9.71%
720.9
100%
812.5
100%
1,004.7
100%
1,132.7
100%
12.74%
Subtotal of 20 products 21 Altri Totale
Fonte: Information and Communication Technology Center with cooperation of the Customs Department Department of Trade Negotiation, Ministry of Commerce
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Importazioni dell'Italia, 2002, 2003, 2004 e 2005 (gennaio-dicembre) (Valori in milioni di US$) 2002 Prodotto (gen-dic)
2002 Quota % (gen-dic)
2003 (gen-dic)
2003 Quota % (gen-dic)
2004 (gen-dic)
2004 Quota % (gen-dic)
2005 (gen-dic)
2005 Quota % (gen-dic)
05/04 Var% (gen-dic)
1 Apparecchiature aria condizionata
52.2
7.44%
176.0
18.49%
252.2
18.82%
187.0
14.88%
-25.87%
2 Parti e accessori per autoveicoli
60.4
8.61%
68.6
7.21%
103.9
7.75%
94.0
7.48%
-9.50%
3 Lattici di gomma
37.2
5.30%
61.4
6.45%
85.0
6.34%
84.6
6.73%
-0.45%
4 Molluschi freschi e congelati
50.5
7.20%
64.9
6.82%
77.4
5.78%
79.5
6.33%
2.71%
5 Gioielleria / pietre preziose
33.9
4.83%
34.4
3.61%
39.7
2.96%
50.9
4.05%
28.27%
6 Abbigliamento
26.8
3.82%
35.0
3.68%
45.7
3.41%
40.7
3.24%
-10.89%
7 Telescriventi, apparecchi telefonici
17.6
2.51%
21.3
2.24%
38.9
2.90%
40.2
3.20%
3.46%
8 Prodotti di gomma
29.6
4.22%
35.5
3.73%
36.7
2.74%
39.1
3.11%
6.54%
7.2
1.03%
8.5
0.89%
17.6
1.31%
37.0
2.94% 110.23%
28.7
4.09%
31.6
3.32%
39.3
2.93%
35.3
2.81%
-10.10%
9.1
1.30%
13.6
1.43%
69.9
5.22%
31.5
2.51%
-54.94%
12 Macchine elaborazione dati e loro parti
15.4
2.19%
26.2
2.75%
28.5
2.13%
31.1
2.47%
9.12%
13 Conserve di pesci inscatola
15.8
2.25%
15.6
1.64%
13.8
1.03%
31.0
2.47% 124.64%
5.7
0.81%
10.6
1.11%
9.6
0.72%
25.4
2.02% 164.79%
15 Lenti
12.8
1.82%
17.8
1.87%
21.7
1.62%
23.8
1.89%
16 Altri tessuti
11.6
1.65%
15.7
1.65%
22.0
1.64%
20.6
1.64%
-6.40%
5.8
0.82%
9.8
1.03%
18.4
1.37%
20.2
1.61%
10.19%
18 Filati e filamenti
12.8
1.82%
17.0
1.79%
17.5
1.31%
18.4
1.47%
5.35%
19 Oggetti per il servizio da tavola e da cucina
13.3
1.90%
13.6
1.43%
17.1
1.28%
18.0
1.43%
5.08%
5.3
0.76%
6.8
0.71%
10.6
0.79%
16.8
1.34%
58.55%
451.7
64.36%
683.9
71.85%
965.5
72.05%
925.3
73.63%
-4.16%
250.1
35.64%
267.9
28.15%
374.6
27.95%
331.4
26.37%
-11.53%
701.8
100%
951.8
100%
1,340.1
100%
1,256.7
100%
-6.22%
9 Macchine per uso industriale e parti 10 Tessitura di filati 11 Ferro e accaio e loro prodotti
14 Apparecchi di telecomunicazione
17 Pet food
20 Prodotti di plastica Subtotal of 20 products 21 Altri Totale
Fonte: Information and Communication Technology Center with cooperation of the Customs Department Department of Trade Negotiation, Ministry of Commerce
25
9.53%
Indicatori Annuali
PIL (Thai Baht bn) PIL US$ bn PIL crescita reale (%) Inflazione (%) Popolazione (milioni) Exportazioni di beni fob (US$ m) Importazioni di beni fob (US$ m) Partite correnti (US$ m) Debito estero (US$ bn)
2001 5,134 115,5 2,2 1,6 62,9 64,854 -61,945 6,191 67,2
2002 5,451 126,9 5,3 0,5 63,5 68,478 -64,379 7,015 59,4
2003 5,929 142,9 7 1,8 64 80,085 -75,381 7,953 51,8
2004 2005 6,503 7,264 161,7 180,6 6,2 4,5 2,8 4,5 65,1 65,5 97,701 110,883 -94,978 -118,223 6,632 -3,729 50,8 50,8
Percentuale di contribuzione di ciascun settore al PIL
Settori peso sul PIL nel 2005 % Settore agricolo 8,7 Altri settori 91,3 Settore manifatturiero 39,1 Costruzioni 3,4 fornitura di acqua, gas, elettricità 2,5 Commercio 14 Trasporti e comunicazione 10,1 Hotel e ristoranti 3,5 Servizi finanziari 3,6 altro 15
26
27