Strumenti per politiche di riduzione delle emissioni
TASSE SULLE EMISSIONI / SUSSIDI Gli strumenti fiscali agiscono attraverso gli incentivi generati da modificazioni dei prezzi relativi: • • •
Tasse sull’utilizzo di determinati input Tasse sui livelli di emissione Sussidi per la riduzione delle emissioni
Una tassa sulle emissioni corregge falsi segnali di prezzo nel mercato: aggiungendo al prezzo i costi dell’inquinamento, elimina la divergenza (dovuta all’esternalità) fra i prezzi privati e quelli efficienti dal punto di vista collettivo – consente cioè di incorporare il costo dei danni ambientali nel prezzo dei prodotti e servizi che li causano. "Al fine di realizzare la necessaria ridistribuzione delle risorse economiche per il conseguimento dello sviluppo sostenibile, tutti i costi sociali ed ambientali devono essere incorporati nelle attività economiche, internalizzando i costi ambientali esterni. In altre parole, i costi ambientali e gli altri costi connessi con uno sfruttamento sostenibile delle risorse naturali e sostenuti dal paese fornitore devono essere riflessi nelle attività economiche. Gli strumenti economici e fiscali potrebbero far parte delle misure atte a raggiungere questo obiettivo". (Consiglio dei Ministri dell’ambiente, Conferenza UNCED 1992)
• Per ridurre l’inquinamento al livello efficiente, occorre imporre una tassa per unità di emissione = al valore monetario del danno marginale causato dall’inquinamento quando il livello di inquinamento è quello efficiente.
Costo marg. sociale = costo marg. privato + costo marginale esterno Costo marg. privato
P2 P1
costo marginale esterno Beneficio marg. sociale
Q,M Q2
Q1
In presenza della tassa, la decisione ottimale dal punto di vista dell’impresa (max Π) corrisponde a quella socialmente ottimale.
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Una tassa per unità di emissione uniforme per le due fonti consente di ottenere la riduzione di emissioni desiderata al minimo costo:
t
MNPB è il beneficio marginale privato netto (beneficio marg.- costo marg.) Senza tassa: profitto max dove MNPB = 0 (M*) Con tassa: profitto max dove MNPB = t (Mt) Costo totale per ridurre l’inquinamento = aM1*M1t + bM2*M2t Non c’è alcuna possibile riallocazione dell’onere di riduzione delle emissioni fra le due imprese che possa abbassare il costo totale.
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TASSE SULLE EMISSIONI / SUSSIDI (segue) Il risultato di costo-efficienza di una tassa uniforme è stato derivato assumendo inquinanti flusso che si distribuiscono uniformemente. Per inquinanti che tendono ad accumularsi nell’area di emissione il sistema deve essere corretto in modo da tenere conto degli effetti locali. L’obiettivo delle tasse sulle emissioni non è generare gettito, ma influenzare i comportamenti (‘tasse di incentivazione’). Il gettito può essere impiegato in qualunque modo: per spese di protezione ambientale, per ridurre la tassazione su altre basi imponibili (es. lavoro, capitale o risparmio), etc. Proprietà fondamentale degli strumenti fiscali è l’efficienza dinamica: promuovono l’innovazione e il cambiamento tecnologico. La tassa non dev’essere sull’output, ma sulle unità di emissione: questo favorisce effetti di sostituzione ed efficienza dinamica. Tasse versus sussidi Il medesimo incentivo a ridurre le emissioni si può ottenere offrendo alle imprese un sussidio per unità di riduzione delle emissioni. Differenze: - effetti distributivi - in termini di riduzione dell’inquinamento: equivalenza di breve periodo ma differenza nel lungo periodo.
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TASSE e SUSSIDI in PRATICA Tasse sulle emissioni in atmosfera, acqua, e rumore: oltre 50 casi nei paesi OCSE INQUINAMENTO IDRICO: Francia, Italia, Germania, Olanda. Spesso il gettito è utilizzato per interventi ambientali. Germania e Italia: tasse + standard (alle imprese con emissioni < allo standard è imposto un prelievo con tasso unitario ridotto) INQUINAMENTO ATMOSFERICO: Francia: il gettito torna alle imprese sotto forma di sussidi per l’adozione di tecnologia anti-inquinamento • Giappone: fondo per il risarcimento dei danni dell’inquinamento
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Italia, UK e Svezia: tassi differenziati su carburanti con/senza piombo come imposta indiretta sulle emissioni di piombo CARBON TAX: Proposte e difficoltà in EU. Adozione unilaterale di Finlandia, Svezia, Norvegia e Paesi Bassi. USA: tasse solo su emissioni di CFC ITALIA: Il gettito delle imposte ambientali (incluse le tasse sull’energia) nel 2006 è stato di oltre 40 miliardi di euro, pari a poco meno del 7% delle entrate totali (media UE 5,2%) e a quasi il 3% del PIL. Circa l’1% del gettito totale delle imposte ambientali risulta finalizzato al finanziamento di interventi di protezione ambientale.
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Valutazione di alcune tasse ambientali in EU Didascalia: +/++/+++ = effetto modesto/medio/elevato 0 = effetto nullo o trascurabile ? = effetto sconosciuto La valutazione dell'effetto incentivante si basa sulla prova del fatto che i contribuenti sono incoraggiati a ridurre l'inquinamento soprattutto a causa della notevole differenza tra l'aliquota dell'imposta e il costo delle misure di riduzione (o simili). L'efficacia ecologia si basa sui benefici ambientali riscontrati a seguito dell'impostazione della tassa. Il punto interrogativo indica mancanza di prove.
strumento
effetto ambientale
effetto incentivante
efficacia
Imposta sullo zolfo (Svezia)
+++
+++
In due anni il contenuto medio di zolfo dei carburanti è diminuito del 40%, provocando una significativa riduzione delle relative emissioni. Sostanziale effetto incentivante a causa dell'elevata aliquota dell'imposta.
Imposta su CO2 (Svezia)
?/+
?
Passaggio, nel riscaldamento, dai combustibili fossili a quelli biologici in due anni; maggiore competitività della produzione combinata di energia termica e elettrica.
Imposta su CO2 (Norvegia)
++
?
Analisi parziali rivelano effetti quali una riduzione del 3-4% in 2-3 anni delle emissioni totali di CO2, benché la tendenza fosse all'aumento.
Imposta sui voli nazionali (Svezia)
+
?
Qualche effetto sull'accelerazione della sostituzione delle camere di combustione da parte di una compagnia aerea e sulle emissioni in generale in 1-3 anni.
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Valutazione di alcune tasse ambientali in EU strumento
effetto ambientale
effetto incentivante
efficacia
Imposta differenziale sulla benzina senza piombo (Svezia)
+++
+++
Progressiva eliminazione del piombo in 5-7 anni; il valore dell'aliquota è servito a coprire i costi di produzione della benzina senza piombo - marcato effetto incentivante.
Imposta differenziale sul carburante diesel più pulito (Svezia)
+++
+++
Notevole aumento della quota de mercato dei carburanti conformi a standard ambientali più severi in 3-4 anni. Le agevolazioni fiscali rendono i costi di produzione inferiori a quelli dei carburanti normali.
Imposta sui rifiuti tossici (Germania)
++
++
Riduzione della produzione di tali rifiuti di almeno 15% in 2-3 anni. Si é quindi ridotto il numero di impianti di incenerimento messi precedentemente in programma.
Imposta sui NOx (Svezia)
+++
+++
Riduzione delle emissioni di NOx del 35% in due anni; positivo rafforzamento delle misure di autorizzazione.
Imposta sull'inquinamento idrico (Germania)
+
+
Effetto positivo sulla richiesta e sulla concessione di permessi per la riduzione dell'inquinamento. L’effetto annuncio ha contribuito ad incrementare la costruzione di sistemi di trattamento delle acque reflue.
Imposta sull'inquinamento idrico (Francia)
+
+0
Il sistema di agevolazioni fiscali ed i contratti nel settore hanno avuto probabilmente effetti ambientali positivi in 10-12 anni; il gettito è modesto.
Imposta sui fertilizzanti (Svezia)
+
?
Uno dei fattori che, nell'ambito della riforma della politica agricola, ha contribuito a ridurre l'impiego di fertilizzanti artificiali in 5-10 anni.
Strumenti per politiche di riduzione delle emissioni
Valutazione di alcune tasse ambientali in EU strumento
effetto ambientale
effetto incentivante
efficacia
Imposta sui rifiuti (Danimarca)
++
?
Valutazione in corso; spettacolare aumento (del 1282%) del riuso dei rifiuti da demolizione in 6-8 anni; diminuzione della produzione di rifiuti; l'aliquota dell'imposta quasi raddoppia il costo dell'eliminazione dello smaltimento dei rifiuti.
Imposta sull'inquinamento idrico (Paesi Bassi)
+++
+
Ha permesso di costituire fondi per un rapido aumento della capacità di trattamento; nonostante la modesta incentivazione fiscale, l'impiego del gettito per aumentare la capacità di trattamento ha provocato un notevole miglioramento della qualità delle acque in 10-15 anni.
Imposta sui rifiuti domestici (Paesi Bassi)
+
?/+
Più equa distribuzione dei costi della gestione dei rifiuti domestici; le aliquote variabili hanno probabilmente fornito un'incentivazione alla riduzione dei rifiuti (meno 10-20% procapite).
Imposte sulle batterie (Svezia)
++
0
Rende possibile il riciclaggio delle batterie al Pb; nel 1993 il tasso di raccolta è stato del 95% (60% nel 1989); per le altre batterie gli effetti sono ancora incerti.
Tassa sul rumore degli aerei (Paesi Bassi)
+
0
Soddisfacente per quanto riguarda il gettito; ha permesso di coprire il costo delle misure di isolamento acustico nei pressi degli aeroporti.
Fonte: European Environment Agency (1999), “Tasse ambientali: attuazione ed efficacia per l’ambiente”, Environmental Issue Report No 1. URL: http://reports.it.eea.europa.eu.
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Ostacoli politici e modalità di estensione POTENZIALI OSTACOLI • effetti su competitività e occupazione • effetti distributivi (es. impatto di una carbon tax sui ceti più poveri?) • conflitti tra tasse nazionali e norme dell'UE o del commercio mondiale • regola dell'unanimità nell'UE per l'adozione delle misure fiscali.
• eliminazione di sussidi e regolamenti dannosi per l'ambiente • attenta progettazione • misure per compensare eventuali effetti distributivi indesiderati • impiego delle tasse ambientali e del loro gettito nell'ambito di pacchetti di provvedimenti e di riforme fiscali ecologiche • attuazione graduale • ricorso a un'ampia consultazione • diffusione dell'informazione.
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