11
11
L’ambiente in Ticino · 1
Siti inquinati 330
L’essenziale in breve
331 332 334 335
Introduzione
336 336 337 339 339
I siti inquinati in Ticino
Basi legali Procedura per la valutazione e la gestione dei siti inquinati Compiti e competenze
Preparazione del catasto Siti inquinati o presunti tali Prime indagini preliminari in Ticino I primi risanamenti dei siti inquinati
11.1 11.1.1 11.1.2 11.1.3
11.2 11.2.1 11.2.2 11.2.3 11.2.4
11
< Vecchi serbatoi della Petrolchimica di Preonzo
329
Sezione della protezione dell’aria, dell’acqua e del suolo · 2003
L’ambiente in Ticino · 1 Siti inquinati
L’essenziale in breve
11
La scoperta di terreni contenenti rifiuti e sostanze, a volte molto tossiche, ha aumentato negli ultimi anni il timore per le conseguenze ambientali e sanitarie dei residui delle attività e dei comportamenti della nostra società nei decenni passati, soprattutto nella seconda metà del XX secolo. I «siti inquinati» sono quelle aree in cui è presente un inquinamento puntuale del suolo o del sottosuolo (superficie ben definita), causato da un agente inquinante o da un rifiuto depositato oppure pervenuto sul posto a seguito di un incidente. Rientrano in questi siti le discariche, i luoghi d'incidente e le aree industriali attive o dismesse, dove sono state utilizzate o disperse sostanze inquinanti. Non sono invece considerati siti inquinati tutti i luoghi la cui contaminazione è dovuta ad una fonte di tipo «diffuso» quali ad esempio le emissioni nell'atmosfera (autostrada) o l'utilizzo di sostanze a fini agricoli (prodotti fitosanitari). Allo scopo di prevenire i danni all'ambiente o alle persone dovuti alla trasmissione di sostanze pericolose presenti in un sito contaminato come pure di sgravare le future generazioni da ipoteche ambientali dovute agli errori e ai cattivi comportamenti del passato è entrata in vigore, alla fine del 1998, l'Ordinanza federale sul risanamento dei siti inquinati (OSiti). La valutazione del loro impatto ambientale si svolge a tappe. Innanzitutto si tratta di individuare tutti i siti potenzialmente inquinati presenti sul nostro territorio con l'iscrizione degli stessi in un catasto cantonale, successivamente di valutarne il potenziale di trasmissione per l'acqua (di falda o di superficie), per l'atmosfera (rilasci di gas), per il suolo (fertilità, tossicità) e indirettamente per le persone e per tutta la biosfera. Infine sulla base dei risultati si decide se è sufficiente il monitoraggio dei comparti ambientali minacciati oppure se occorre adottare provvedimenti di protezione che possono andare fino al risanamento del sito contaminato.
330
In Ticino si sta attualmente procedendo all'allestimento del catasto dei siti inquinati la cui pubblicazione è prevista per la fine del 2003. La valutazione dei siti si sta svolgendo contemporaneamente per le tre categorie soggette all'ordinanza: i siti di deposito, i siti aziendali e i luoghi d'incidente. Sulla base delle valutazioni effettuate fino all'inizio del 2002 si stima che i siti potenzialmente inquinati in Ticino dovrebbero aggirarsi attorno ai 1300. Di questi, il 76% sono siti industriali o artigianali, il 23% depositi di rifiuti e l'1% siti d'incidenti. Dei 1300 siti si ipotizza che ca. 50 dovranno essere risanati (siti contaminati) e ca. 300-400 sorvegliati, mentre i restanti rimangono iscritti nel catasto finché viene accertato che non sono inquinati o fino a quando non sono risanati.
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L’ambiente in Ticino · 1 Siti inquinati
Introduzione
11.1
La scoperta di terreni contenenti rifiuti e sostanze, a volte molto tossiche, ha aumentato il timore per le conseguenze ambientali e sanitarie dei residui delle attività e dei comportamenti della nostra società nei decenni passati, soprattutto nella seconda metà del XX secolo. A volte si è trattato di depositi irresponsabili di prodotti tossici, effettuati all'insaputa delle autorità e in spregio a qualsiasi norma di prudenza (vedi anche il capitolo 13); altre volte di depositi di sostanze pericolose effettuate in modo dichiarato ma in base a valutazioni, risultate poi errate, del pericolo costituito da queste discariche. In altri casi poi il deposito di rifiuti corrispondeva ad una prassi del tutto normale in un periodo in cui non esisteva ancora nessuna conoscenza e nessuna sensibilità per la protezione dell'ambiente. Le persone di mezza età ricordano certamente quando, i rifiuti domestici e delle attività artigianali erano scaricati, su indicazione delle autorità comunali, in un prato, in un torrente o sulla riva del lago. Le notizie sui «siti inquinati» sono così entrate nella cronaca quotidiana e hanno portato, nel 1995, a una modifica della Legge federale sulla protezione dell'ambiente con lo scopo di prevenire danni all'ambiente naturale e alle persone come pure di sgravare le future generazioni da ipoteche ambientali dovute agli errori del passato. Sono considerati «siti inquinati» le aree nelle quali è presente un inquinamento puntuale del suolo o del sottosuolo (superficie ben definita), causato da un agente inquinante o rifiuto depositato o finito li a seguito di un incidente. Rientrano in questi siti le discariche, i luoghi d'incidente e le aree industriali attive o dismesse, dove sono state utilizzate o disperse sostanze inquinanti (figura 11.1). Sono escluse invece tutte le contaminazioni «diffuse» dovute per esempio a emissioni nell'atmosfera o all'utilizzazione di sostanze a fini agricoli. La figura 11.2, mostra un sito inquinato a Preonzo, dove i rifiuti o le sostanze pericolose per l'ambiente sono visibili anche a occhio nudo.
Tipi di siti inquinati Figura 11.1
Sito aziendale
Sito di un incidente
Sito di deposito 11
Acque sotterranee
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L’ambiente in Ticino · 1 Siti inquinati
Siti inquinati - siti contaminati I siti inquinati sono siti il cui inquinamento proviene da rifiuti (sostanze) e la cui estensione è limitata. Essi comprendono: • i siti di deposito: discariche chiuse o ancora in funzione e altri depositi di rifiuti; • i siti aziendali: sono aree il cui carico proviene da impianti o stabilimenti chiusi oppure ancora in funzione e nei quali sono state utilizzate sostanze pericolose per l’ambiente; • i siti di un incidente: sono luoghi nei quali, a causa di un incidente, sono pervenute nell'ambiente sostanze inquinanti che non sono state rimosse.
Basi legali
I siti contaminati sono i siti inquinati che devono essere risanati in quanto all'origine di effetti dannosi o molesti per l'ambiente (acque di falda, acque superficiali, suolo, aria). Osservazione: la presenza di sostanze nocive nel sottosuolo non è dunque ancora sufficiente per costituire un sito contaminato; solo gli eventuali effetti dannosi per l'ambiente (acque, suolo, aria) sono determinanti. Ad esempio, un barile di veleno depositato su di un terreno non costituisce un sito contaminato fintanto che non perde e il veleno si trasmette all’ambiente!
L'Ordinanza sul risanamento dei siti contaminati ha per scopo la prevenzione di danni all'ambiente o alle persone dovute alla trasmissione di sostanze pericolose presenti in un sito contaminato. Essa prevede innanzitutto l'individuazione di tutti i siti inquinati presenti sul territorio. Successivamente si tratta di valutare se questi siti presentano effettivamente un pericolo per l'acqua (di falda o di superficie), per l'atmosfera (rilasci di gas), per il suolo (fertilità, tossicità) e indirettamente per le persone e per tutta la biosfera. In base ai risultati delle indagini si decide poi se è necessario un monitoraggio dei comparti ambientali minacciati o se occorre adottare provvedimenti di protezione che possono andare fino al risanamento del sito contaminato con l'asportazione di tutto il materiale pericoloso. L'obiettivo è di eliminare o mettere sotto controllo tutti i siti contaminati entro un termine di circa 25-30 anni. Tutti i siti inquinati devono essere registrati in un catasto accessibile al pubblico. L'ordinanza regola anche le procedure che devono accompagnare l'iscrizione di un sito nel catasto. Le attuali disposizioni di legge in materia di protezione dell'ambiente dovrebbero poi garantire che in futuro non si producano più nuovi siti contaminati. La figura 11.1 illustra schematicamente i tipi di siti contaminati considerati dall'ordinanza.
11
332
Sezione della protezione dell’aria, dell’acqua e del suolo · 2003
11.1.1
11
Siti inquinati
Sopra: il sedime della Petrolchimica di Preonzo, un sito inquinato di tipo industriale.
Figura 11.2
Sotto: discarica reattore di Valle della Motta
333
Sezione della protezione dell’aria, dell’acqua e del suolo · 2003
L’ambiente in Ticino · 1 Siti inquinati
Procedura per la valutazione e la gestione dei siti inquinati
11.1.2 Fase 1 Compilazione del catasto
▲
Sito inquinato?
▲
Sito contaminato? (necessità di risanamento)
▲
Valutazione preliminare
Valutazione dei siti potenzialmente inquinati
Obiettivi e urgenza del risanamento?
▲
Fase 2 Indagine preliminare
Figura 11.3 La gestione di un sito inquinato si suddivide in 4 fasi, descritte nel testo e si conclude con il risanamento del sito.
Valutazione
▲
Fase 3 Indagine dettagliata
Fonte: UFAFP (2001) Valutazione
▲
Fase 4 Progetto di risanamento Risanamento
▲
Sito risanato!
11
Fase 1: censimento dei siti inquinati
In base ad accertamenti di massima fondati su criteri stabiliti da una direttiva federale, i siti inquinati o presunti tali vengono iscritti nel catasto cantonale. Prima della pubblicazione del catasto, i titolari dei siti inquinati sono informati e hanno l'opportunità di pronunciarsi in merito. Se lo desiderano possono procedere ad indagini d'accertamento. L'iscrizione di un sito nel catasto non implica necessariamente l'immediata messa in atto di misure di intervento. Taluni siti inquinati, per esempio, non necessitano né di sorveglianza né di risanamento perché le sostanze pericolose sono immobili e non causano alcun pericolo. Tuttavia se il terreno dovesse essere rimosso o essere oggetto di un progetto di costruzione, il materiale inquinato dovrà essere separato e smaltito in modo adeguato.
Fase 2: valutazione della necessità della sorveglianza e del risanamento (indagine preliminare)
Mediante un'indagine preliminare si valuta la necessità di sottoporre il sito a un monitoraggio, saltuario o continuo, rispettivamente di procedere al risanamento. L'indagine dev'essere eseguita per tutti i siti inseriti nel catasto, in base a una lista di priorità stabilita a seconda del potenziale inquinante e dei comparti ambientali eventualmente coinvolti (acque di falda, corsi d'acqua, suolo, aria). Le acque sotterranee rappresentano di regola il bene da proteggere maggiormente esposto ai pericoli di inquinamento.
Indagine preliminare L'indagine preliminare di regola è costituita da un’indagine storica e un’indagine tecnica. L'indagine storica ha lo scopo di identificare gli eventi e l'evoluzione temporale e spaziale delle attività nel sito e i processi in seguito ai quali nel sito sono per venute sostanze pericolose per l'ambiente.
334
L'indagine tecnica ha lo scopo di accer tare il tipo e la quantità di sostanze presenti nel sito, le possibilità di trasmissione e l'impor tanza dei settori ambientali toccati.
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L’ambiente in Ticino · 1 Siti inquinati
Il sito inquinato dev'essere di regola sorvegliato quando si accerta la presenza di sostanze nocive nelle acque sotterranee o quando le sostanze nocive che si dilavano dal materiale inquinato presente superano determinati valori di concentrazione (test di eluizione). In questi casi il monitoraggio comprende il confronto dell'acqua di falda prelevata a monte e a valle del sito. Se si constata una leggera trasmissione di inquinante nelle acque l'OSiti non impone il risanamento. I provvedimenti di sorveglianza di un sito inquinato sono normalmente adottati dal titolare del sito inquinato sotto la supervisione della Sezione della protezione dell’aria, dell’acqua e del suolo. In questo caso le analisi sono eseguite tramite laboratori privati. Occorre invece risanare se nella corrente delle acque di falda a valle del sito la concentrazione di sostanze provenienti dallo stesso è superiore al relativo limite di risanamento. I valori di concentrazione stabiliti dall'Ordinanza sul risanamento dei siti contaminati si basano sulla legislazione svizzera in materia di derrate alimentari.
Fase 3: valutazione degli obiettivi e dell'urgenza del risanamento
Se dall'indagine preliminare risulta che il sito inquinato deve essere risanato (sito contaminato) il detentore dovrà procedere ad un'indagine di dettaglio che dovrà fornire precise informazioni sul tipo, la portata e i possibili effetti causati dall'inquinamento. Sulla base dei risultati, saranno stabiliti gli obiettivi e l'urgenza del risanamento.
Fase 4: Per i siti che devono essere risanati dev'essere preparato un progetto di risanarisanamento, mento. A seconda dei casi possono essere adottati provvedimenti per rimuovere le sorveglianza e controllo sostanze pericolose (decontaminazione), per impedirne e controllarne a lungo terdei risultati mine la diffusione (circoscrizione), oppure si può limitare l'utilizzo del sito se il suolo risulta deteriorato in superficie (limitazione d'utilizzo). Terminati i lavori di risanamento deve essere fornita la prova che gli obiettivi del risanamento sono stati raggiunti.
Compiti e competenze
L'indagine preliminare, l'esecuzione della sorveglianza e il risanamento devono essere attuati dal titolare del sito inquinato mentre la verifica compete all'autorità. La ripartizione delle spese avviene in base al principio di responsabilità. Essa è comunque regolata da disposizioni particolari perché spesso si tratta di situazioni complesse dovute a fatti successi in tempi remoti e che coinvolgono più persone o istituzioni. A questo proposito, una modifica della Legge federale sulla protezione dell’ambiente è stata messa in consultazione nel 2001.
11.1.3
11
335
Sezione della protezione dell’aria, dell’acqua e del suolo · 2003
L’ambiente in Ticino · 1 Siti inquinati
I siti inquinati in Ticino
11.2
Il censimento dei siti inquinati in Ticino è iniziato nel 1999. La prima fase della valutazione è eseguita con l'ausilio di uno specifico programma informatico elaborato dall'Ufficio federale dell'ambiente delle foreste e del paesaggio, che permette una prima selezione dei siti considerati secondo tre criteri: • potenziale dell'inquinante: pericolosità e quantitativo delle sostanze presenti nel sito; • potenziale di trasmissione: possibilità di emissione degli inquinanti nell'ambiente (velocità, distanza): • esposizione dei beni da proteggere: possibilità che le sostanze nocive possano raggiungere dei «beni da proteggere» quali ad esempio: un pozzo di captazione delle acque, zone residenziali sensibili, ecosistemi, ecc. Questi tre criteri possono essere rappresentati con un modello tridimensionale (figura 11.4). Il volume del «cubo» fra i tre assi rappresenta l'entità della minaccia per l'ambiente. La valutazione dei siti in Ticino si sta svolgendo contemporaneamente per le tre categorie soggette all'ordinanza: siti di deposito, siti aziendali e luoghi d'incidente.
Siti di deposito
Tutti i siti di deposito vengono iscritti nel catasto perché sono evidentemente presenti rifiuti. La difficoltà consiste nell'individuare tutte le discariche autorizzate o abusive nelle quali in passato sono stati depositati rifiuti urbani, artigianali o industriali, spesso alla rinfusa e senza alcun controllo. Questi depositi sono generalmente poi stati quasi sempre ricoperti di terra, in buona fede o per nascondere il malfatto, per cui risulta spesso difficile rintracciarli. Anche in caso di segnalazioni può essere difficile stabilire se le indicazioni sono attendibili senza procedere a scavi o indagini impegnativi e costosi. Sono esclusi dal catasto i siti nei quali è pervenuto esclusivamente materiale di scavo non inquinato.
Modello tridimensionale di valutazione dei siti inquinanti
▲
Potenziale dell'inquinante
Figura 11.4 Potenziale dell'inquinante, potenziale di trasmissione, esposizione ed impor tanza dei beni da proteggere. Fonte: UFAFP (1994)
▲
Esposizione e importanza dei beni da proteggere
Potenziale di trasmissione
▲
11
Preparazione del catasto
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11.2.1
L’ambiente in Ticino · 1 Siti inquinati
Siti di deposito
10%
Figura 11.5 15%
64% 3% Vecchie discariche comunali Scarti vegetali Rifiuti edili Rifiuti urbani Rifiuti industriali
8%
Siti aziendali
Per la valutazione dei siti aziendali, si è partiti da un elenco contenente 17'000 aziende in esercizio o attive in passato. Sulla base del tipo di attività svolta, con l'aiuto di una specifica direttiva dell'UFAFP sono state escluse tutte le attività per le quali non si utilizzano sostanze chimiche pericolose per l'ambiente, ad esempio, le attività amministrative. Per le ca. 7'000 aziende rimanenti (tra le quali le aziende del gas, le industrie galvaniche, le stazioni di servizio, gli stand di tiro, i garages e stazioni di servizio, ecc.) si sta procedendo a un ulteriore selezione.
Siti d'incidenti
Per i siti d'incidenti la prima fase di valutazione è conclusa. Gli inquinamenti dovuti a incidenti spaziano dalla piccola fuoriuscita di benzina a seguito di un incidente stradale, al rovesciamento di un'autocisterna con fuoriuscita di decine di migliaia di litri di olio combustibile o di benzina. Fino agli anni ’90 molteplici sono state le fuoriuscite di olio combustibile causate dal cattivo funzionamento delle installazioni di deposito. Questo tipo di incidente è drasticamente diminuito in seguito al loro risanamento e all'installazione di congegni di sicurezza e di controllo. Anche gli incidenti durante le operazioni di rifornimento di combustibili e carburanti hanno conosciuto un'importante diminuzione, grazie all'istruzione del personale addetto. Sono per contro aumentate le piccole fuoriuscite di benzina a seguito di incidenti stradali. Dal 1971 al 2001 sono stati registrati ca. 5200 casi, come mostra la figura 11.6. In basso, la figura indica invece la ripartizione tra i vari tipi di incidenti. Già in passato, dopo un incidente si procedeva subito alla rimozione dei liquidi o delle sostanze fuoriuscite. Restano iscritti nel catasto pochi siti per i quali non è stato possibile procedere alla rimozione totale del materiale inquinato.
Siti inquinati o presunti tali
Sulla base dei lavori effettuati fino all'inizio del 2002 si stima che i siti potenzialmente inquinati in Ticino dovrebbero aggirarsi attorno ai 1300. Di questi, il 76% sono siti industriali o artigianali, il 23% depositi di rifiuti e l'1% siti d'incidenti (figura 11.7). Si ipotizza infine che ca. 50 dovranno essere risanati (siti contaminati) e ca. 300 – 400 sorvegliati.
337
Sezione della protezione dell’aria, dell’acqua e del suolo · 2003
11
11.2.2
L’ambiente in Ticino · 1 Siti inquinati
Incidenti con fuoriuscita di sostanze inquinanti (dal 1971 al 2001)
n° di incidenti 400 350 300
Figura 11.6
250
Evoluzione del numero di incidenti
200 150 100 50
Ripartizione degli incidenti
Incidenti
5%
di altro tipo di causa ignota dovuti a negligenza sul lago (natanti, alluvioni) legati al deposito di idrocarburi strada, FFS, aerei, ecc. legati al trasporto di idrocarburi
39%
7%
18%
6% 6%
11
19%
Siti inquinati censiti o presunti 23%
Figura 11.7 In Ticino sono stimati ca. 1’300 siti inquinati 76%
Siti industriali e artigianali Siti di deposito Siti di incidente
338
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1%
2001
1999
1997
1995
1993
1991
1989
1987
1985
1983
1981
1979
1977
1975
1973
1971
0
L’ambiente in Ticino · 1 Siti inquinati
Risultati delle prime indagini preliminari in Ticino eseguite su 70 siti aziendali
24%
Figura 11.8 56%
né sorvegliato né risanato da sorvegliare da risanare nessun sito inquinato
4%
16%
Prime indagini preliminari
In seguito a progetti di costruzione, di operazioni di compra e vendita, di incidenti o per altri motivi, fino alla fine del 2001 si è proceduto per una settantina di siti inquinati o potenzialmente tali, all'esecuzione dell'indagine preliminare (fase 2 nella figura 11.3). Dall'esame è scaturito che il 16% dei siti non era inquinato, permettendo lo stralcio dal catasto. Nel 56% dei casi si è riscontrato un inquinamento del suolo che non provoca però nessun effetto dannoso per l'ambiente. Questi siti rimangono iscritti nel catasto come siti inquinati che non necessitano di ulteriori provvedimenti di sorveglianza o di risanamento. Il 24% dei siti indagati deve essere invece sorvegliato e il 4% risanato (figura 11.8).
11.2.3
I primi risanamenti
La rilevanza ambientale di alcuni siti inquinati ha richiesto l'avvio immediato di un programma di monitoraggio o di risanamento prima dell'entrata in vigore dell'Ordinanza sul risanamento dei siti inquinati (OSiti). Tra i casi più significativi e in parte noti, citiamo i terreni della Petrolchimica a Preonzo, della ex-Monteforno a Bodio, della discarica Miranco a Stabio, il sito delle FFS a Rivera (ex-Galvacrom), le vecchie installazioni delle aziende del gas sotto la Piazza Castello di Locarno, il Pozzo B4 di Coldrerio (vedi pagina seguente), una lavanderia chimica a Bellinzona (solventi), la discarica rifiuti a Bioggio (rifiuti solidi urbani e scorie impianto incenerimento). A titolo illustrativo, di seguito sono illustrati esempi di siti contaminati e degli interventi di risanamento effettuati.
11.2.4
Risanamento stabile ex-Galvacrom di Rivera. La colorazione «gialla» del materiale è data dalla presenza di CrVI (cromo esavalente). Figura 11.9
11
L’ambiente in Ticino · 1 Siti inquinati
Ubicazione dei piezometri, del pozzo B4 e dello stabile ex Penrex Figura 11.10
Il pozzo B4 di Coldrerio: un esempio di sito contaminato con effetti su una captazione di acqua potabile
11
I fatti Nel febbraio del 1990 in occasione di un ordinario controllo sulla qualità delle acque del pozzo di captazione «B4» del Comune di Coldrerio è stata rilevata la presenza di solventi clorurati (percloroetilene e tricloroetilene) nell'acqua. Immediatamente si è interrotta la sua erogazione nella rete di distribuzione comunale. Le indagini hanno permesso poi di stabilire che la contaminazione proveniva dal terreno dove sorge uno stabile nel quale, negli anni '60 e '70 si fabbricavano penne a sfera (ex Penrex). Questa ditta utilizzava i solventi principalmente per lo sgrassaggio delle puntine delle penne. Non si è però riusciti a stabilire il punto da cui si è originato l'inquinamento e neppure di individuare la presenza di una «sacca» di solventi nel terreno o un deposito abusivo di fusti contenenti solventi.
Provvedimenti Per i motivi esposti, l'allontanamento del terreno inquinato non ha potuto essere preso in considerazione. Per garantire la potabilità dell'acqua del pozzo B4 si è quindi optato per l'istallazione di un filtro a carbone attivo in grado di trattenere i solventi clorati. Il filtro è tuttora in funzione. La qualità delle acque di falda nella zona del pozzo viene controllata tramite una rete di piezometri. La planimetria sulla figura 11.10 illustra l'ubicazione del pozzo di captazione B4, dei piezometri utilizzati per il monitoraggio delle acque e dello stabile all'origine dell'inquinamento. I piezometri sono stati posti in modo da permettere la valutazione dell'estensione e dell'evoluzione dell'inquinamento.
340
Sezione della protezione dell’aria, dell’acqua e del suolo · 2003
L’ambiente in Ticino · 1 Siti inquinati
Evoluzione dell’inquinamento dal 1991 al 2001
1991
Figura 11.11
1992
1999
11
2001
Inquinamento (µg/l) 390 300 100 40 8
341
Sezione della protezione dell’aria, dell’acqua e del suolo · 2003
L’ambiente in Ticino · 1 Siti inquinati
Situazione delle acque di falda La figura 11.11 rappresenta l’evoluzione dell’inquinamento tra il 1990 e il 2001. Le superfici colorate indicano le linee di uguale inquinamento. Le analisi chimiche indicano una costante diminuzione dei solventi clorati nelle acque. Nel 1990 la concentrazione di percloroetilene misurata nel piezometro no. 614.092 (punto nel quale si misuravano sempre le concentrazioni più elevate) raggiungeva quasi 800 µg/l, è diminuita fino a 390 µg/l nel 1999, e nell'ultima campagna eseguita nel 2001 la concentrazione misurata era solo di 90 µg/l. Anche in tutti gli altri piezometri si è riscontrato una costante diminuzione degli inquinanti.
Limiti di legge per la valutazione del sito Per la valutazione della qualità delle acque di falda utilizzate a scopo potabile valgono i limiti stabiliti dall'Ordinanza sulle sostanze estranee e sui componenti presenti negli alimenti (OSoEL). Essa fissa un valore di tolleranza di 8 µg/l (soglia di attenzione; l'acqua può essere bevuta anche se il valore è superato) e un valore limite (40 µg/l per il percloroetilene e di 70 µg/l per il tricloroetilene) oltre il quale l'acqua non è più considerata potabile. In base all'OSiti, un sito inquinato dev'essere risanato se nelle acque sotterranee immediatamente a valle dello stesso la concentrazione di sostanze provenienti dal sito è superiore a 20 µg/l per il percloroetilene e a 35 µg/l per il tricloroetilene. Questi valori corrispondono al 50% del valore limite di potabilità dell'OSoE.
Obiettivi di risanamento L'obiettivo del risanamento del sito contaminato è quello di ridurre la concentrazione di solventi clorati nell'acqua del pozzo B4 a 8 µg/l e la concentrazione nell'acqua di falda direttamente a valle dello stabile ex Penrex a 20 µg/l, in modo da rispettare sia i limiti stabiliti dall'OSoE e sia quelli dell'OSiti.
Situazione al pozzo di captazione B4 La concentrazione di solventi nelle acque del pozzo viene controllata regolarmente. La figura 11.12 illustra l'andamento delle concentrazioni di solventi nelle acque (prima della filtrazione) a partire dal 1990. Le curve di concentrazione indicano che, attorno al 2010-2020, le concentrazioni di solventi nelle acque dovrebbero rientrare nei limiti di potabilità stabiliti dall'Ordinanza sulle derrate alimentari.
µg/litro 180
Concentrazioni di solventi clorurati nel pozzo B4 di Coldrerio e proiezione dell’evoluzione dell’inquinamento
160 140 120 100
Figura 11.12
80 60 40 Percloretilene 20
342
Sezione della protezione dell’aria, dell’acqua e del suolo · 2003
2020
2018
2016
2014
2012
2010
2008
2006
2004
2002
2000
1998
1996
1994
0 1992
Tricloretilene Totale
1990
11
L’ambiente in Ticino · 1 Siti inquinati
Esempio: sedime ex Monteforno
La Monteforno si trovava in territorio di Giornico dove ha svolto l'attività tra il 1948 e il 1995. L'azienda occupava una superficie di ca. 350'000 m2 comprendente capannoni, aree asfaltate e superfici non impermeabilizzate. Le materie prime utilizzate dall'acciaieria per la produzione erano principalmente i residui ferrosi di ogni tipo (carcasse d'auto, profilati in acciaio, ecc.). Questi materiali prima di essere utilizzati in fonderia erano depositati sul terreno di proprietà delle FFS della superficie di ca. 60'000 m2 ubicato a nord-ovest degli stabilimenti, area denominata «parco rottami»(vedi figura 11.13). A partire dal 1995, anno della chiusura della ditta, si sono svolti gli accertamenti per chiarire la situazione ambientale di questo sito. Le indagini eseguite comprendevano in particolare delle analisi chimiche del terreno e delle acque di falda.
Terreno Nell'area del «parco rottami», le analisi chimiche del terreno hanno evidenziato un inquinamento da idrocarburi, metalli pesanti, PAK e PCB fino alla profondità di ca. 50 cm. Esso è stato provocato dal dilavamento di oli, metalli e altre sostanze presenti sui residui ferrosi depositati. Per l'area della ex-Monteforno (stabilimenti e terreno adiacente) non si dispone ancora di un quadro completo sullo stato del suolo. Si presume che non vi sia un inquinamento elevato e diffuso su tutta la superficie ma che siano presenti soltanto degli spot di materiale fortemente inquinato. A questo proposito, per quanto attiene la valutazione del sito è stato chiesto di aggiornare le perizie alle disposizioni della OSiti e di procedere a delle nuove indagini. La OSiti è infatti entrata in vigore alla fine del 1998 e la maggior parte delle indagini svolte non sono state eseguite secondo le nuove prescrizioni di legge. Le analisi finora svolte hanno rilevato delle contaminazioni del terreno nella zona dove venivano scaricati i vagoni, nella zona denominata piccolo parco rottami (ulteriore zona di deposito dei residui ferrosi) e nella zona delle officine delle locomotive (solventi).
Sedime ex Monteforno e «parco rottami» Figura 11.13
▲
11
343
▲
«sedime ex-Monteforno»
«parco rottami»
Sezione della protezione dell’aria, dell’acqua e del suolo · 2003
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Stabilimento ex Monteforno
Ubicazione dei piezometri
© PK25 Swisstopo – DV503
11 Fiume Ticino
Figura 11.14
parco rottami
BP03 zona scarico vagoni
BP02
«piccolo parco rottami»
BP01
Officina locomotive
BP04
Autostrada A2 ex-deposito delle scorie
344
Sezione della protezione dell’aria, dell’acqua e del suolo · 2003
L’ambiente in Ticino · 1 Siti inquinati
Acque di falda La qualità delle acque di falda è stata controllata a scadenze regolari dal 1994 tramite 4 piezometri (BP01, BP02, BP03 e BP04) indicati sulla figura 11.14. Le analisi chimiche hanno rilevato unicamente la presenza di tracce di solventi clorati. In nessuno dei campioni analizzati si è invece riscontrata la presenza di idrocarburi, metalli pesanti o altri tipi di inquinanti. L'assenza di inquinanti nelle acque di falda è dovuta alle caratteristiche delle sostanze presenti, che sono poco mobili e poco solubili e immobilizzate nello strato più superficiale di terreno. La figura 11.15 illustra l'andamento delle concentrazioni di percloroetilene misurate nei 4 piezometri tra il 1994 e il 2000. Si osserva un picco tra il 1997 e il 1998. Le concentrazioni di solventi nelle acque sono nettamente inferiori al valore limite di potabilità (40 µg/l) e al limite di tolleranza (8 µg/l) dell'Ordinanza sulle sostanze estranee e sui componenti presenti negli alimenti (OSoE), come pure al limite di risanamento dell'OSiti di 20 µg/l (limite per i siti nel settore di protezione delle acque Au). Valutazione del sito secondo l'OSiti I risultati delle analisi chimiche mostrano che nessun valore limite di risanamento è superato. Il sito della ex-Monteforno è dunque da considerarsi come un sito inquinato che deve essere sorvegliato ma che non necessita del risanamento, in quanto non vi è trasmissione delle sostanze inquinate nell'acqua di falda. Un risanamento del sito, o di una sua parte, sarebbe necessario nell'ambito di un progetto di costruzione, se questo rendesse più difficile o impossibile l'eventuale futura bonifica. Inoltre qualsiasi movimento di terreno in quest'area richiede una verifica della qualità del materiale e l'eventuale smaltimento in una discarica idonea.
µg/litro 22
Concentrazione di percloroetilene nelle acque di falda
20
Limite di risanamento OSiti
18
Figura 11.15
16 14 12 11 10 8 6 4 2
345
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2001
2000
1999
1998
1997
1996
1995
0 1994
BP01 BP02 BP03 BP04