Riscatto degli anni di laurea
Riscatto degli anni di laurea Chi è giovane e fresco di laurea, di regola, non vede l’ora di mettersi a lavorare e, certamente, per prima cosa non pensa alla pensione. Solo più tardi, ci si rende conto di non aver versato i contributi durante il periodo dedicato agli studi e che, pertanto, questi “mancano all’appello” nella propria storia previdenziale. Chi non intende rinunciarvi, può ricorrere al riscatto degli anni di laurea. In ogni caso, è bene farci un pensierino, poiché la possibilità di anticipare il momento del pensionamento e godere di una rendita più “corposa”, proprio in un’epoca di costante invecchiamento della popolazione, non è un aspetto trascurabile.
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Quali sono i vantaggi del riscatto? Dall’introduzione della nuova disciplina, nel 2008, il riscatto è diventato più interessante: attualmente, infatti, i contributi versati a fronte degli anni di laurea sono agevolati fiscalmente e possono essere riscattati ratealmente, senza interessi. Il riscatto garantisce una rendita più elevata e l’anticipo del pensionamento, una volta soddisfatti i requisiti per l’ottenimento della pensione d’anzianità.
Quali periodi possono essere riscattati? - Gli anni relativi alla durata del corso di studi, come previsto in Italia dalla legge, ad es. quattro anni per giurisprudenza, cinque per ingegneria, ecc. - Corsi universitari con una durata di almeno due anni e non oltre i tre - Corsi di specializzazione - Dottorati di ricerca della durata di almeno due anni - Periodi di studio relativi anche a due o più lauree - Corsi di abilitazione “post-maturità”, qualora costituiscano il requisito per la carriera professionale. Attenzione: per il riscatto degli anni di laurea è, in ogni caso, necessario aver concluso con esito positivo il corso di studi. È necessario riscattare tutti gli anni di laurea? No, il riscatto può interessare anche solo una parte del periodo di studi previsto dalla legge. È possibile riscattare anche gli anni di studio all’estero? Sì, qualora il titolo conseguito abbia efficacia giuridica e sia riconosciuto in Italia. Tuttavia, è possibile riscattare solo gli anni di studio contemplati dall’ordinamento scolastico italiano, anche se all’estero è prevista una durata maggiore.
Chi può richiedere il riscatto? - Lavoratori dipendenti e autonomi (artigiani, commercianti, agricoltori, mezzadri, albergatori, ecc.), iscritti all’Istituto nazionale di previdenza sociale (INPS) - Liberi professionisti che aderiscono a un fondo pensionistico di categoria (avvocati, commercialisti, ecc.) - Dipendenti del pubblico impiego - I genitori per i propri figli, se fiscalmente a carico - Chiunque non sia ancora assicurato, ovvero non abbia versato alcun contributo previdenziale. A chi conviene, in particolare, il riscatto? - A chiunque abbia concluso gli studi entro dicembre 1995, poiché in tal caso la pensione viene calcolata in base al sistema misto e non esclusivamente in base a quello contributivo, che è meno vantaggioso. In questo caso, è da tener presente che il calcolo dell’importo del riscatto è più complesso. - A tutti coloro che, grazie al riscatto, raggiungono i 18 anni di contribuzione al 31 dicembre 1995, poiché la loro pensione sarà calcolata in base al sistema retributivo. - A chi ha appena concluso gli studi, ma non esercita ancora un’attività lavorativa: quale base di calcolo per il riscatto viene utilizzato il reddito minimo dei commercianti (14.334 euro per il 2010). - A chi ha da poco fatto il proprio ingresso nel mondo del lavoro e dispone di un reddito modesto.
In linea di massima, si può affermare che l’incremento della pensione risultante dal riscatto sarà superiore all’importo dell’esborso. In ogni caso, la convenienza di tale operazione dipende da diversi fattori, tra cui gli anni di godimento della pensione e il sesso del contribuente. Per questo, ciascuno deve valutare attentamente la propria situazione, stimando la convenienza dell’operazione sulla base dei calcoli predisposti dall’INPS.
Come viene calcolato il riscatto? Sul reddito lordo attuale dei lavoratori dipendenti viene applicato il tasso del 33 percento, previsto per il calcolo della pensione; per chi esercita una collaborazione coordinata e continuativa, il tasso è ridotto al 25%. In altre parole, il costo del riscatto può variare tra il 25 e il 33 percento del reddito annuo lordo.
Dove dev’essere presentata la domanda per il calcolo e/o il riscatto? - Chi è iscritto all’INPS può fare domanda direttamente all’Istituto, utilizzando un apposito modulo, disponibile presso tutti i patronati, presso l’INPS stesso o scaricabile al sito www.inps.it/ modulistica. - Tutti gli altri devono rivolgersi al proprio ente previdenziale o cassa pensionistica, la maggior parte dei quali ha predisposto i moduli di richiesta online. Quali documenti devono essere acclusi alla domanda? - Copia del diploma - Attestato d’immatricolazione (da richiedere presso la segreteria della facoltà) - Certificato d’iscrizione (da richiedere presso la segreteria della facoltà)
Esempio 1 Lavoratore dipendente Reddito lordo annuo: 20.000 euro Riscatto della “minilaurea” (3 anni di corso) Calcolo: 20.000 € x 33% = 6.600 € per anno di corso 6.600 € x 3 anni = 19.800 € (costo complessivo del riscatto) Esempio 2 Neolaureato che esercita un’attività di collaborazione coordinata e continuativa Reddito lordo annuo: 20.000 euro Riscatto della “minilaurea” (3 anni di corso) Calcolo: 20.000 € x 25% = 5.000 € per anno di corso 5.000 € x 3 anni = 15.000 € (costo complessivo del riscatto)
Come vengono versati i contributi? I versamenti mensili possono essere rateizzati, senza interessi, nell’arco di dieci anni (ad es. 15.000 € / 120 rate mensili = 125 € al mese). Le rate devono essere versate mediante bollettino postale o bonifico bancario all’INPS e possono essere portate in detrazione fiscale (19%) dall’imposta dovuta, qualora lo studente sia a carico dei genitori. In caso contrario, i versamenti possono essere “scaricati” interamente dal reddito imponibile del lavoratore.
Il consulente Raiffeisen è a vostra disposizione! A chi ne fa richiesta, il consulente Raiffeisen predispone la domanda di riscatto da presentare all’INPS, che trasmette al richiedente il calcolo dell’importo complessivo e le rate mensili da versare, qualora questi decida di procedere con l’operazione. Importante: la presentazione della richiesta di calcolo non comporta l’obbligo del riscatto! Per aderire, è necessario effettuare il primo versamento all’INPS entro sessanta giorni, mediante bollettino postale o bonifico bancario.
www.raiffeisen.it Aggiornamento: gennaio 2011