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Classificazione di sicurezza Security Index
IMPIANTO IDROELETTRICO DI ISOLA SERAFINI PROGETTO
1
Nuovo impianto idroelettrico sul rilascio DMV presso lo sbarramento
USO AZIENDALE
PROCEDURA DI VERIFICA DI ASSOGGETTABILITA’ A V.I.A. “Progetto di impianto idroelettrico denominato Isola Serafini in Provincia di Piacenza” – Proponente Enel Green Power S.p.A. – Integrazioni volontarie per gli Enti Locali
TITOLO Title
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DIVISIONE ENERGIE RINNOVABILI INOLTRO AL CLIENTE
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TIPO DOCUMENTO ST
DISCIPLINA E
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DESCRIZIONE DELLE REVISIONI / Revisions Description
01/2013
BD
LC G.Pennella
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COLLABORAZIONI Co-operations
M.Blandino
G.Cavagnolo
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APPROVAZIONE Approved by
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INDICE 1
PREMESSA ........................................................................................................................ 3
2
SCALA DI RISALITA DELL’ITTIOFAUNA E PROGETTO LIFE PLUS ............................... 4
3
VALUTAZIONE DI INCIDENZA .......................................................................................... 6
4
RISCHIO IDRAULICO ......................................................................................................... 8
4.1
Descrizione del sito........................................................................................................................................... 10
4.2
Stato della pianificazione relativa al rischio idraulico ........................................................................................ 11
4.3
Portate caratteristiche e modalità di regolazione dell’impianto ......................................................................... 11
4.4
Caratteristiche del deflusso in piena nel tratto di interesse ............................................................................... 12
4.5
Potenziali effetti degli interventi in progetto sui campi idrodinamici del tratto di asta fluviale interferente ..... 13
4.5.1
Condizioni di esercizio ...................................................................................................................................... 13
4.5.2
Fase di cantiere ................................................................................................................................................ 13
5
ESERCIZIO IMPIANTO ESISTENTE ................................................................................ 17
6
GESTIONE MATERIALE DI SCAVO ................................................................................ 18
6.1
Modalità di esecuzione degli scavi ................................................................................................................... 18
6.2
Gestione dei materiali di scavo ......................................................................................................................... 21
7
ATTIVITA’ DI CANTIERE E IMPATTI INDOTTI ................................................................ 21
7.1
Attività di cantiere ............................................................................................................................................. 22
7.1.1
Intorbidamento delle acque/sversamenti di idrocarburi..................................................................................... 22
7.1.2
Produzione rifiuti ............................................................................................................................................... 23
7.1.3
Produzione acque reflue ................................................................................................................................... 23
7.2
Traffico indotto .................................................................................................................................................. 23
7.2.1
Entità dei flussi ................................................................................................................................................. 23
7.2.1.1
Cantiere Centrale Idroelettrica per il recupero del DMV ..........................................................................................................24
7.2.1.2
Cantiere scala di risalita per l’Ittiofauna (Progetto LIFE) ..........................................................................................................25
7.2.2
Percorsi dei mezzi di cantiere ........................................................................................................................... 28
7.3
Clima acustico .................................................................................................................................................. 31
7.4
Inquinamento atmosferico ................................................................................................................................ 33
7.5
Interferenze con la realizzazione della Conca di Navigazione .......................................................................... 35
8
STATO DI QUALITA’ DEL FIUME PO .............................................................................. 36
8.1
Qualita’ dell’acqua a monte e a valle dell’impianto ........................................................................................... 36
8.2
Caratteristiche biologiche dell’ecosistema fluviale ............................................................................................ 39
9
COMPENSAZIONI ............................................................................................................ 44
10
MANUTENZIONE DELLA SCOGLIERA ESISTENTE ...................................................... 46
11
SICUREZZA DELLA NAVIGAZIONE A VALLE................................................................. 50
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PREMESSA Lo sbarramento di Isola Serafini, la più grande traversa fluviale in Italia, fu costruito negli anni 1958-1962 a servizio dell’omonimo impianto realizzato per la produzione idroelettrica, che utilizza un salto su un’ansa del fiume Po, poco a monte della città di Cremona ed è ubicato nel territorio dei comuni di Monticelli d’Ongina (PC) e di Castelnuovo Bocca d’Adda (LO). Nell’ottica di utilizzo del rilascio che garantisce un deflusso minimo vitale (DMV) di 98 m3/s è prevista la realizzazione di un nuovo impianto idroelettrico, con la costruzione di un nuovo edificio di centrale e la realizzazione di nuove opere di presa a fianco dello sbarramento esistente. Nell’ambito della procedimento autorizzativo per la realizzazione dell’impianto, si evidenziano i seguenti principali eventi autorizzativi: 23/03/2012
Enel Green Power presenta istanza di “Verifica della assoggettabilità a VIA” alla Regione Emilia Romagna servizio VIPSA (screening).
16/05/2012
Regione Emilia Romagna VIPSA comunica che competenza di screening non è regionale bensì statale.
07/06/2012
Enel Green Power presenta istanza al Ministero Ambiente MATTM per la “Verifica di assoggettabilità a VIA”.
la
Il presente documento risponde alle richieste integrative alla relazione di “Verifica di assoggettabilità a VIA” del progetto in esame, effettuate da: - Regione Emilia Romagna, del 08/11/2012 – PG.2012.02261124 (ns. rif. Enel-EGP14/11/2012-0024430) - Provincia di Piacenza, del 08/08/2012 N.0053770 (ns. rif. Enel-EGP-11/09/20120019477) - Comune di Monticelli d’Ongina, del 25 luglio 2012 Prot. 8985. Nei successivi paragrafi sono riportate le risposte alle richieste degli Enti Locali, raggruppate con riferimento alle specifiche tematiche oggetto di approfondimento e integrazione. Per semplicità di lettura si riporta integralmente il testo delle singole richieste degli Enti Locali.
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SCALA DI RISALITA DELL’ITTIOFAUNA E PROGETTO LIFE PLUS Richieste degli Enti Ente
Regione ER
Comune
Richiesta Al fine di poter apprezzare le interferenze e le possibili sinergie tra il progetto in esame e la scala di risalita pesci che sarà realizzata nello stesso sito nell'ambito del progetto LIFE plus (LIFE11 NAT/IT/188), cofinanziato dalla stessa Enel Green Power SpA, si chiede di fornire la planimetria del suddetto dispositivo di rimonta mostrata in sede di sopralluogo del 31 ottobre 2012, e la relazione tecnica illustrativa dell'intervento. La Deliberazione della Giunta Regionale 27/12/2007 n. 2183, relativa alla Valutazione dì Impatto Ambientale (VIA) della nuova Conca di Navigazione, prevede, al punto 9) la necessità della verifica degli effetti del progetto della Conca rispetto alla già prevista realizzazione del dispositivo di trasferimento della fauna ittica e del sabbiodotto. Si ritiene che tali verifiche si rendano ora necessarie anche rispetto agli effetti attesi a seguito della realizzazione del presente "Progetto per la realizzazione di un nuovo impianto idroelettrico di potenza nominale 8.387 kW per lo sfruttamento del Deflusso Minimo Vitale (DMV) al fine della produzione energetica".
Integrazioni/chiarimenti Il programma LIFE+ finanzia progetti che contribuiscono allo sviluppo e all'attuazione della politica e del diritto in materia ambientale. Questo programma facilita in particolare l'integrazione delle questioni ambientali nelle altre politiche e, in linea più generale, contribuisce allo sviluppo sostenibile. L’unione europea ha approvato nell’ambito del bando 2011 del programma LIFE Natura il progetto LIFE11 NAT/IT/188 finalizzato al ripristino della percorribilità del fiume Po da parte della fauna ittica. Il cuore dell’intervento è la costruzione di due scale di rimonta ittica per la risalita e la smonta dello sbarramento della centrale idroelettrica Enel Green Power di Isola Serafini, tra le sponde piacentine e lodigiane del Po. Oltre alla realizzazione delle scale vere e proprie sono previsti interventi di Questo documento è proprietà di Enel SpA. E’ severamente proibito riprodurre parte del documento o divulgare ad altri le informazioni contenute senza la preventiva autorizzazione di Enel SpA. This document is property of Enel SpA. It is strictly forbidden to reproduce this document, in whole or in part, and to provide to others any related information, without the previous written consent of Enel SpA.
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monitoraggio, prelievo selettivo delle specie esotiche invasive e liberazione progressiva dei riproduttori delle specie in interesse (storione cobice). Dopo la costruzione saranno previste attività do comunicazione e formazione naturalistica, destinate principalmente alle scuole e alle associazioni territoriali sportive ed escursionistiche. Sono coinvolte tutte le regioni del Po (Lombardia, Emilia Romagna, Veneto e Piemonte) il Canton Ticino (CH), il Ministero dell’Ambiente, le Provincie di Piacenza e Rovigo, il parco Regionale Valle del Ticino, Enel Green Power, GRAIA srl e l’associazione Nazionale di Pesca Sportiva (FIPSAS). L’Autorità di Bacino del fiume Po (AIPO) è partner ed ente di supporto istituzionale per il coordinamento e monitoraggio dei passaggi delle specie ittiche. Enel Green Power cofinanzia il progetto ed è proprietaria dei terreni su cui saranno realizzate le scale di risalita. Nell’ambito del progetto Life+, il progetto delle scale di risalita sarà curato dalla società GRAIA srl. Nel progetto presentato in prima istanza non era rappresentata la presenza della scala di risalita in adiacenza all’impianto idroelettrico in progetto di utilizzo del DMV. Su espressa richiesta degli enti indicati in premessa, è stato ora integrato il progetto con l’emissione del nuovo documento: PIDRO 02869
NUOVO IMPIANTO SUL RILASCIO DMV - PRESSO LO SBARRAMENTO -INSERIMENTO PASSAGGIO PER PESCI PLAN. GENERALE PROFILO E SEZIONI – rev. 00
Nonché sono stati revisionati i seguenti documenti del progetto originario: PIDRO 02834
Relazione Tecnica Illustrativa – rev.01
PIDRO 02827
Situazione a Progetto - Planimetria Sponda destra – rev. 01
PIDRO 02828
Situazione a Progetto - pianta e sezioni opere di progetto – rev. 01
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VALUTAZIONE DI INCIDENZA Richieste degli Enti Ente
Regione ER
Provincia
Provincia
Richiesta Si chiede di rivedere la Relazione di Incidenza presentata, prendendo in considerazione: - i dati e le azioni contenute, rispettivamente, nelle "Misure Specifiche di Conservazione" e nel "Piano di Gestione, in corso di elaborazione da parte della Provincia di Piacenza per il SIC-ZPS IT4010018 "Fiume Po da Rio Boriacco a Bosco Ospizio" in cui ricade l'intervento in esame; la documentazione citata, seppur non definitiva, è interamente scaricabile dal sito della Provincia di Piacenza (www.provincia.pc.it) alla sezione "Territorio", sotto sezione "Percorso partecipato per la redazione delle Misure Specifiche di Conversazione e dei Piani di Gestione dei siti Rete Natura 2000"; - il progetto LIFE plus (LIFE11NAT/IT/188), di cui al punto precedente. In esito a quanto richiesto nella nota in riferimento si rappresenta, preliminarmente, che ai fini della valutazione d'incidenza di cui all'art. 5 del D.P.R. n. 357/1997 (da effettuarsi nell'ambito dell'eventuale procedimento di VIA o in sede di rilascio dell'autorizzazione unica di cui al D. Lgs. n. 387/2003) si ritiene necessario che il relativo Studio consideri i dati e le azioni contenute, rispettivamente, nelle Misure Specifiche di Conservazione e nel Piano di Gestione, in corso di elaborazione da parte di questa Provincia per il SIC - ZPS IT4010018 Fiume Po da Rio Boriacco a Bosco Ospizio in cui ricade l'intervento in esame. Tale documentazione, seppur non definìtiva, è interamente scaricabile dal sito della Provincia di Piacenza w.provincia.pc.it) alla sezione "Territorio", sotto sezione "Percorso partecipato per la redazione delle Misure Specifiche di Conversazione e dei Piani di Gestione dei siti Rete Natura 2000". In virtù di tali considerazioni, nonché richiamando i contenuti della nota provinciale n. 47080 dei 5/07/2012 allegata in copia, pur tenendo conto delle valutazioni effettuate dalla Regione Lombardia con nota prot. n.10694 del 30.07.2012, che, peraltro, sembrerebbero contrastare con i contenuti dell'elaborato "Relazione d'incidenza"
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Ente
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Richiesta allegato al progetto in esame, si ritiene che quest'ultimo debba essere integrato e coordinato con quello che emergerà dal progetto LIFE plus (LIFE11 NAT/IT/188) di prossima realizzazione e, a tal fine, l'attivazione del procedimento di VIA potrebbe consentire una valutazione complessiva degli impatti.
Integrazioni/chiarimenti Il documento “Relazione di Incidenza” allegato al progetto in esame è stato revisionato con riferimento a quanto sopra richiesto dagli Enti, il documento è identificato come: PIDRO 02841
Relazione di Incidenza - rev. 01
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RISCHIO IDRAULICO Richieste degli Enti Ente
Regione ER
Comune (punto 1 della lettera)
Comune (punto 2 della lettera)
Richiesta Si chiedono approfondimenti circa le ricadute del progetto sul regime idraulico attuale, che consentano di valutare l'adeguatezza o meno delle difese spondali esistenti in corrispondenza della zona interessata dalle opere di scarico. Qualora gli approfondimenti richiesti evidenziassero la necessità di prevedere nuove difese spondali o l'adeguamento di quelle esistenti, si chiede di presentare il relativo progetto preliminare. Si ritiene che la realizzazione del canale di scarico previsto al precedente punto 4) della premessa potrebbe provocare, in aggiunta alle già rilevanti interferenze prodotte dalle attività della centrale idroelettrica, una variazione significativa del regime idraulico del corso d'acqua a valle dello sbarramento, e che le conseguenze di tale opera non siano state sufficientemente esaminate nella documentazione allegata al progetto, in tal senso, sarebbe necessario approfondire la questione sia dal punto di vista idraulico che ambientale, anche con ulteriori analisi e simulazioni, valutando, in particolare, l'adeguatezza delle difese spondali esistenti in corrispondenza della zona interessata dalle opere di scarico e considerando la necessità di adeguarle nella loro, consistenza ed, estenderle nel loro sviluppo planimetrico. Nella Relazione Tecnico - Paesaggistica allegata al progetto per i "Lavori di ricarica sistema di difesa spondale del Fiume Po in località Isola Serafini a valle dello sbarramento della Centrale Idroelettrica ENEL nel territorio del Comune di Monticelli d'Ongina", predisposto dall'Agenzia Interregionale per il Fiume Po (AIPO) ed approvato in data 10/07/2007 perizia 569 prot 1249, viene espressamente indicato: "La costruzione dello sbarramento di Isola Serafini, entrato in esercizio nel 1963, sovrappostasi al taglio di meandro dell'Isola Mezzadra nel corso della piena del 1951, ha comportato due effetti che si sono sommati: ha impedito lo svilupparsi a seguito del taglio di meandro, della naturale tendenza all'erosione del tratto a monte, e di deposito a valle; il tronco a valle della traversa ha di conseguenza sviluppato una forte erosione di fondo e una elevata instabilità morfologica dell'alveo; ha ridotto il trasferimento a valle del trasporto solido di monte, in relazione sìa alle
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Richiesta modifiche strutturali dell'alveo sia alle modalità di gestione della regolazione della traversa (a quota idrica dì monte invariata); il bilancio del trasporto solido riferito al periodo 1954-63, anteriore all'entrata in esercizio dell'opera, e 1963-70, posteriore, porta a stimare in circa 2 milioni di mc, fanno il volume di trasporto solido trattenuto dallo sbarramento. L'effetto complessivo è rappresentato da elevati abbassamenti di fondo che hanno interessato il tronco di fiume immediatamente a valle della traversa, con valori particolarmente rilevanti in corrispondenza di Cremona, accompagnati da fenomeni di instabilità morfologica complessiva; non è per altro nota, in quanto di valutazione complessa e in mancanza della disponibilità degli elementi conoscitivi sufficienti sull'evoluzione complessiva, quale può essere l'estensione verso valle degli effetti ascrivibili all'intervento (……….) L'opera idraulica esistente in sponde destra nella località 'Isola Serafini" del Comune di Monticelli d'Ongìna, posta a difesa da eventuali erosioni della golena del fiume Po, costituisce l'unica e più consistente opera posta a proiezione del retrostante argine maestro e del relativo ampio territorio dallo stesso difeso. La particolare ubicazione morfologica della già citata concavità fluviale, fa si che in occasione di eventi di piena o di morbida, indipendentemente dalla quantificazione idrometrica, le opere spondali, o per meglio dire l'intero sistema difensivo, viene violentemente sollecitato dall'azione della corrente a causa della velocità periferica delle acque in senso trasversale all'alveo, che esercita azione scompaginante sulle vecchie strutture. La concomitanza delle seguenti connotazioni: 1) Presenza dell'arginatura maestra collocata a poco più di 100 m. dall'orlo della sponda in dissesto; 2) Limitatezza della fascia di territorio golenale; 3) Consistenza e resistenza praticamente nulla di tale terreno golenale (trattandosi per lo più di sedime fluviale sabbioso), determina circostanza favorevole - in caso di completo colassamento o asportazione dell'opera spondale - all'instaurarsi dì erosioni traslantì velocemente verso l'opera arginale. Una tale circostanza, in condizioni di estrema accentuazione, può determinare l'instaurarsi di condizioni di rìschio per la stabilità e l'integrità dell'arginatura maestra che, se raggiunta dal dissesto evolutivo, può sicuramente essere coinvolta con cedimenti localizzati o estesi. Nell'ambito della area fluviale illustrata, il tratto che si estende a valle della centrale idroelettrico ENEL di Isola Serafini, è quello che all'attualità presenta maggiori dissesti, indotti dagli scompaginamenti e depauperamenti conseguenti agli eventi di piena verificatisi nell'ultimo decennio, ed in maniera più determinante gli eventi di piena dell'ottobre 2000. Tale situazione di degrado difensivo, in effetti pregiudica la perfetta funzionalità delle opere di difesa stesse (argine pennello) e può provocare, quindi, oltre al rischio
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Ente
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Richiesta per la pubblica incolumità degli insediamenti presenti nello zona in caso del verificarsi di successivi eventi di piena, anche l'instaurarsi di fenomeni pericolosi di disalveo con possibile salto di meandro, in quanto le caratteristiche geotecniche dei terreni sono a prevalenza limo sabbiose, essendo aree di sedime di ex paleo-alvei del fiume, che possono agevolare rapidi eventi erosivi " (come illustrato dalla planimetria descrittiva allegata alia presente). In relazione a quanto riportato, si richiede una precisa valutazione, anche in relazione alla realizzazione delle opere in progetto, degli effetti idraulici delle operazioni di apertura e chiusura delle paratie, e dei possibili effetti sulla resistenza delle difese spondali esistenti. In considerazione della particolare situazione ambientale, si ritiene necessario che tale approfondimento non sia limitato alle sole opere del progetto in esame, ma consideri tutti gli effetti indotti dalla centrale idroelettrica nel suo complesso, anche attraverso il coinvolgimento degli enti istituzionalmente preposti alla tutela idraulica (in particolare AIPO e Servizio Tecnico di Bacino).
Integrazioni/chiarimenti 4.1
Descrizione del sito Le opere relative alla nuova centrale insistono sul primo tratto della sponda destra del Po immediatamente a valle dello sbarramento, attualmente difesa da una scogliera in massi raccordata alle strutture murarie dell’impianto. A valle dell’area dell’impianto si innesca l’argine golenale a protezione degli insediamenti di Isola Serafini che prosegue verso valle parallelamente alla sponda sinistra. Enel Green Power ha in carico, in base al Disciplinare di Concessione del 1960, il mantenimento e la conservazione dei primi 370 m della suddetta scogliera in destra, corrispondenti alle ricalibrature e sistemazioni spondali originariamente messe in atto per la realizzazione dell’impianto idroelettrico. Per la descrizione dell’impianto idroelettrico esistente e della nuova centrale (caratteristiche strutturali-funzionali e fasizzazione realizzativa) si rimanda agli elaborati di progetto. Nel seguito viene fornito un inquadramento dell’assetto idrologico-idraulico del nodo, da cui si evidenzia che l’intervento in progetto non comporta fattori di incidenza sul livello di rischio idraulico del sito.
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Stato della pianificazione relativa al rischio idraulico La corografia allegata (figura 1) rappresenta il nodo idraulico complessivo costituito dall’ansa del fiume Po su cui confluisce l’Adda a valle dello sbarramento e dal canale di scarico delle portate turbinate dalla centrale. Viene rappresentato l’andamento delle fasce di pertinenza fluviali A, B, C , delle opere di protezione (argini e difese spondali) e delle sezioni di rilievo batimetrico AIPO disponibili (risalenti al 2005 per quanto riguarda l’asta del Po). In particolare il tratto di difese spondali di interesse è quello in destra dell’asta principale a valle della traversa, compreso tra la sezione S24 (sbarramento) e la sezione S24B. L’area di intervento si trova all’interno della fascia A, il cui limite segue il tracciato dell’argine golenale di Isola Serafini. L’intero settore interno all’ansa del Po non è in sicurezza rispetto all’evento di progetto duecentennale: la fascia B corre sul tracciato delle arginature maestre, esterne all’ansa.
4.3
Portate caratteristiche e modalità di regolazione dell’impianto In regime idrologico ordinario le portate del Po vengono turbinate e rilasciate nel canale di scarico; sull’asta principale defluisce la portata di deflusso minimo vitale, pari a 98 mc/s, attualmente rilasciata mediante idonea apertura delle paratoie della traversa. L’impianto è in grado di turbinare fino a circa 1000 mc/s (valore prossimo al deflusso medio annuale in arrivo alla traversa) regolando l’apertura dei 4 gruppi al crescere della portata in modo da mantenere a monte dello sbarramento il livello di 41,00 m s.m. Per portate superiori avviene la graduale apertura delle 11 paratoie della traversa, in modo da mantenere fino a quando possibile il livello di regolazione sopra indicato, con l’impianto in funzione. In regime di piena, con portate in arrivo dell’ordine di 3800 mc/s, l’impianto viene fermato quando, in condizioni di traversa completamente aperta, il livello a monte supera la quota limite di concessione di 41,50 m s.m.(spesso la fermata avviene prima per problemi di elevato trasporto di materiale galleggiante contro le griglie della presa). Con portate superiori a 4000 mc/s inizia la tracimazione in sponda sinistra, che interessa il settore golenale tra lo sbarramento e l’arginatura maestra, mentre in destra il deflusso viene contenuto dall’argine golenale di Isola Serafini fino a portate di piena molto elevate, prossime all’evento con tempo di ritorno duecentennale.
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Le portate di assegnato tempo di ritorno in arrivo allo sbarramento (rif. idrometro di Piacenza) risultano: TR (anni) 50 100 200 500
Q (mc/s) 8.970 11.550 13.000 14.100
A fronte delle portate caratteristiche sopra indicate gli eventi storici recenti più gravosi si sono verificati nel 1951 (12.800 mc/s), nel 1968 (9.500 mc/s), nel 1977 (8.400 mc/s), nel 1994 (11.000 mc/s), nel 2000 (12.250 mc/s).
4.4
Caratteristiche del deflusso in piena nel tratto di interesse
La figura 2 rappresenta la scala di deflusso delle portate di piena in corrispondenza della sezione S24B tratta dalla simulazione con modello numerico dell’evento del 2000, rappresentativa del comportamento idraulico del tratto di asta fluviale immediatamente a valle della traversa. L’incremento di livello tra la piena ordinaria (attivazione della condizione di deflusso “naturale” con traversa completamente aperta e impianto fermo), e il deflusso dell’evento di progetto con tempo di ritorno 200 anni è pari a 4 – 5 m. Le velocità medie in piena su questo tratto di alveo sono piuttosto stabili al crescere del deflusso, variando da valori di base dell’ordine di 2 m/s con portate di circa 4000 mc/s ai valori massimi di 2,2 – 2,5 m/s che si verificano con portate dell’ordine di 6.000 – 8.000 mc/s. Al crescere ulteriore della portata le velocità si stabilizzano intorno a 1,8 – 2 m/s per effetto dell’espansione dei flussi nelle aree golenali, prima in sinistra (sormontando l’argine golenale esistente) e poi in destra (delimitata dall’argine golenale a protezione di Isola Serafini). Il campo idrodinamico che investe le scogliere spondali in destra non risulta pertanto gravoso, se si considera che le velocità in piena ipotizzabili in corrispondenza delle sponde non sono superiori a quelle medie in alveo sopra indicate. In base ai dati idraulici relativi alle condizioni di deflusso con velocità maggiore, la tensione tangenziale sul fondo risulta dell’ordine di 15 kg/mq e quella sulle sponde dell’ordine di 12 kg/mq. Il fattore di sicurezza rispetto al rischio di instabilizzazione dei massi della scogliera spondale risulta estremamente elevato (superiore a 5 – 6) se si considera che la tensione di trascinamento critica per un masso di dimensioni medie pari a 40 cm, sensibilmente inferiori a quelli costituenti la scogliera, risulterebbe (in base all’espressione di Shields – Kalinske) dell’ordine di 65 kg/mq. Recenti accertamenti diretti eseguiti sulle opere di protezione spondale hanno peraltro consentito di verificare il buono stato funzionale delle scogliere e confermato la loro stabilità rispetto ai deflussi di piena.
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4.5
Potenziali effetti degli interventi in progetto sui campi idrodinamici del tratto di asta fluviale interferente
4.5.1
Condizioni di esercizio
In condizioni di piena le opere in progetto nel loro assetto definitivo non sono in grado di produrre alcuna variazione percettibile nello stato idrodinamico del tratto fluviale a valle dello sbarramento, in quanto: • l’impianto sarebbe in ogni caso fermo; • la geometria delle strutture (limitata allo sbocco del canale di scarico della nuova centrale per quanto riguarda le parti in alveo) non è in grado di incidere sui livelli e sulle velocità nel fiume, salvo contenuti effetti locali in corrispondenza dei muri d’ala laterali del canale di scarico, del tutto ininfluenti sui flussi di piena. Le condizioni di livello e velocità a contatto con le scogliere resteranno pertanto inalterate rispetto al comportamento descritto nel paragrafo precedente, che non evidenzia criticità nell’assetto delle opere di protezione spondale. Analogamente non sono ipotizzabili variazioni, rispetto alla situazione attuale, del trend evolutivo morfologico del tratto di asta fluviale immediatamente a valle dello sbarramento. Eventuali effetti localizzati di alterazione del campo di flusso (peraltro di carattere dissipativo e quindi con velocità inferiori rispetto alla situazione attuale) in corrispondenza dei muri d’ala del tratto terminale del canale di scarico saranno messi in conto, in fase di progettazione più avanzata, nel dimensionamento di dettaglio delle opere di raccordo con la scogliera esistente e della soglia del manufatto di sbocco. In regime ordinario la portata defluente, sia nella situazione attuale che in quella di progetto, corrisponde al DMV. La portata minima di 98 mc/s attualmente viene rilasciata attraverso le paratoie della traversa, con effetti dissipativi assorbiti dalla platea immediatamente a valle della stessa. A centralina ultimata la stessa portata sarà rilasciata attraverso lo sbocco del canale di scarico, prossimo all’attuale punto di rilascio dalla traversa, con velocità nettamente inferiori (la dissipazione, in questo caso, sarà effettuata direttamente dalla turbina che sarà ottimizzata per assorbire il maggior carico cinetico possibile) e pertanto con effetto migliorativo rispetto ad eventuali fenomeni di instabilità locali attualmente innescabili alla base delle scogliere dai flussi di rilascio. 4.5.2
Fase di cantiere
Il progetto prevede di realizzare le opere in alveo in periodo di magra idrologica, escludendo di fatto l’unico fattore di potenziale interferenza con l’assetto idrodinamico in piena nel sito in esame, riferibile alla possibilità di innesco di flussi nelle aree di scavo, con aggravamento degli effetti erosivi nei pressi dell’arginatura golenale. Questo documento è proprietà di Enel SpA. E’ severamente proibito riprodurre parte del documento o divulgare ad altri le informazioni contenute senza la preventiva autorizzazione di Enel SpA. This document is property of Enel SpA. It is strictly forbidden to reproduce this document, in whole or in part, and to provide to others any related information, without the previous written consent of Enel SpA.
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In ogni caso il progetto prevede una procedura attuativa specificatamente studiata per mantenere in tutte le fasi realizzative la separazione idraulica a monte e a valle della traversa, attuando in particolare gli scavi e la posa di paratoie di intercettazione a tergo della sponda prima di procedere alla demolizione delle strutture modulari in c.a. che delimitano attualmente la linea spondale in corrispondenza della futura opera di presa della nuova centrale. Le paratoie di intercettazione sarebbero pertanto in grado, in ogni caso, di proteggere l’area di lavoro da eventuali flussi di piena. In regime idrologico ordinario nella fase di cantiere non sono previste attività che richiedano prolungate modificazioni nelle attuali modalità di rilascio del DMV attraverso le paratoie della traversa; pertanto le condizioni di deflusso nell’alveo principale resteranno inalterate, salvo la necessità di eventuali opere provvisionali localizzate e temporanee, comunque non in grado di produrre effetti sulla stabilità dei tratti di scogliera esistenti.
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Figura 1 – Corografia del nodo idraulico di Isola Serafini
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Figura 2 – Scala di deflusso nella sezione S24B
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ESERCIZIO IMPIANTO ESISTENTE Richieste degli Enti Ente
Regione ER
Comune
Comune
Richiesta Al fine di verificare la compatibilità del progetto con la pianificazione di
bacino, si chiede di predisporre e presentare il "Regolamento di cui all'art. 6 del Disciplinare 2735 del 3/10/1961, per definire la gestione delle paratoie dello sbarramento funzionale al riequilibrio del deficit di trasporto solido" in ottemperanza all'art. 4 del disciplinare della vigente concessione di derivazione, approvato con determina dirigenziale del Servizio Tecnico Bacini Affluenti del Po n. 8233 del 7/07/2011. La Determinazione n 8233 del 06/07/2011 "Prat. PCPPA 1379 - Enel Green Power - Impianto di Isola Serafini - Approvazione in sanatoria della variante non sostanziale della concessione" prevedeva che entro un anno dalla notifica il concessionario provvedesse alla predisposizione dell'aggiornamento del regolamento di cui all'art. 6 del Disciplinare 2735 del 3/10/1961, per definire la gestione delle paratoie dello sbarramento funzionale al riequilibrio del deficit di trasporto solido. Si ritiene che tale regolamento debba ora essere verificato ed eventualmente rivisto ed adeguato in base alle risultanze degli approfondimenti di carattere idraulico ed ambientale, la cui necessità è stata evidenziata ai punti precedenti. II punto 5) del documento "Approfondimenti sull'esercizio dell'impianto”, anch'esso allegato al "Progetto per la realizzazione di un nuovo impianto idroelettrico di potenza nominale 8.387 kW per Io sfruttamento dei Deflusso Minimo Vitale (DMV) al fine della produzione energetica" indica che Io sfruttamento ai fini energetici del Deflusso Minimo Vitale dovrebbe avvenire "lasciando sostanzialmente inalterato l'importo dei canoni in essere", in quanto la produzione della nuova turbina dovrebbe compensare la perdita di rendimento della centrale a seguito dell’obbligo di cessione del Deflusso Minimo Vitale. In realtà, nel disciplinare allegato alla concessione originaria dì gestione della centrale (anno 1961), era già previsto il rilascio di una minima quantità d’acqua, attraverso l'apertura periodica delle paratie. Conseguentemente, si ritiene che l’energia prodotta dalla nuova turbina vada adeguatamente valutata ai fini dell'aumento del canone concessorio e dei relativi sovracanoni.
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Integrazioni/chiarimenti Per il Regolamento di cui all'art. 6 del Disciplinare 2735 del 3/10/1961, si veda l’elaborato “REGOLAMENTO DI GESTIONE DELLE PARATOIE – Centrale Idroelettrica di Isola Serafini”.
6
GESTIONE MATERIALE DI SCAVO Richieste degli Enti Ente
Richiesta
Regione ER
Si chiede di fornire informazioni in merito alle modalità di esecuzione degli scavi e di gestione dei materiali prodotti durante tale attività, tenendo conto di quanto previsto dal D.Lgs. 161/2012 (terre e rocce di scavo).
Integrazioni/chiarimenti 6.1
Modalità di esecuzione degli scavi L’area dove è prevista la costruzione dell’impianto è stata sottoposta ad una approfondita campagna di indagine geotecnica e stratigrafica. I risultati di queste indagini evidenziano che il terreno da scavare è formato sostanziamente da materiale granulale di piccola pezzatura tipo sabbia . La caratterizzazione granulometrica è dettagliatamente riportata nella relazione geologica e relativa planimetria di riferimento. Detti documenti sono già allegati al progetto ed identificati con i numeri:
PIDRO02854
Relazione Geologico-Geotecnica
PIDRO02853
Planimetria posizione dei sondaggi eseguiti
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A carattere indicativo si riporta di seguito la serie delle curve granulometriche ricavate sulla veriticale di indagine 3 che dimostra che la percentuale di sabbia è prevalente sulle altre granulometrie. CIOTTOLI
GHIAIA
60
6
20
SABBIA
0.6
2
0.2
ARGILLA
LIMO
0.06
0.02
0.006
0.002
100
90
80
70
60
] [% e t n 50 a s s a P 40
30
20
10
0 1000
100
10
1
0,1
0,01
0,001
0,0001
Diametro [mm] S5-P3 CI1 23.25 - 23.35 18,6
S5-P3 SPT 9-10 4.5 - 5.45 36,9
S5-P3 SPT 20-21 10 - 10.95 31,4
S5-P3 SPT 28-29 14 - 14.95 27,4
S5-P3 SPT 40-42 20 - 21.45 21,15
S5-P3 SPT 48-49 25.5 - 26.45 15,9
S5-P3 SPT 54-55 30 - 30.95 11,4
S5-P3 SPT 63-65 34.5 - 35.95 6,7
S5-P3 SPT 73-74 39.5 - 40.45 1,9
S5-P3 SPT 77-78 44.5 - 46.45 -3,1
S5-P3 SPT 80-81 49 - 50.95 -7,8
S6-P3 CR1 6.4 - 6.8 35,3
S6-P3 CR2 11.5 - 12 30,15
S6-P3 CR3 16 - 16.4 25,7
S6-P3 CR4 22 - 22.4 19,7
S6-P3 CR5 27.7 - 28 14,05
Figura 1 - curve granulometriche dei campioni prelevati in corrispondenza della verticale d’indagine P3 Il tipo di terreno comporta la necessità dell’esecuzione prima degli scavi di robuste opere contenimento delle pareti di scavo. In pratica la protezione dello scavo è fatto in parte con palancole metalliche ed in parte con la tecnica del Jetgrouting.
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Dopo aver infisso le palancole e aver relizzato le colonne di jetgrouting lo scavo è previsto a cielo aperto. Man mano che lo scavo procede saranno posizionati opportuni puntelli per ridurre le sollecitazioni che scaturiscono nelle opere di sostegno dello scavo. Il programma di realizzazione dell’opera, valido ad oggi, inserito nella relazione descrittiva del progetto, prevede una lunga fase di apprestamento che durerà circa 8 mesi, dopo di che iniziano gli scavi, in parallelo all’esecuzione degli scavi, ovvero con uno sfasamento minimo per evitare problemi statici alle opere provvisionali, sono previsti l’esecuzione delle pareti in calcestruzzo costituenti il canale di derivazione e le pareti della centrale. Tutta questa fase durerà all’incirca 12 mesi, quindi con buona approssimazione si può ipotizzare che tutto il volume di scavo sarà rimosso in circa 10 mesi.
Figura 2 – programma temporale di esecuzione dei lavori (estratta dalla relazione pidro 02834 allegata al progetto)
Noto il volume totale di scavo, pari a 76.000 mc, la durata e ipotizzando automezzi della portata media di circa 16 mc, si può stimare il flusso medio di automezzi che si troveranno a transitare giornalmente durante la detta fase di scavo.
Flusso medio orario =
75830mc ≅ 3,4 camion / ora giorni orelavorative mc 16 × 8mesi × 22 ×8 mese giorno camion
Questo flusso medio orario è molto inferiore a quello già attualmente presente sulla Questo documento è proprietà di Enel SpA. E’ severamente proibito riprodurre parte del documento o divulgare ad altri le informazioni contenute senza la preventiva autorizzazione di Enel SpA. This document is property of Enel SpA. It is strictly forbidden to reproduce this document, in whole or in part, and to provide to others any related information, without the previous written consent of Enel SpA.
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strada che costeggia la centrale dovuto alla coltivazione delle cave presenti sull’isola. Verosimilmente, data la buona qualità presumibile del materiale da scavare, il trasporto del materiale non va a sommarsi con quello della coltivazione delle cave qualora detto materiale venisse ceduto con i criteri stabiliti dalla legge alla stessa concessionaria che coltiva le cave già presenti. Una previsione più dettagliata dei camion previsti per tutta la fase realizzativa che tiene conto anche degli altri materiali da trasportare e del volume dei materiali che riguardano anche la scala pesci è riportata nel paragrafo 7 della presente relazione.
6.2
Gestione dei materiali di scavo Per la gestione dei materiali di scavo, si veda la risposta di integrazione/chiarimento 2.8 inclusa nel doc. PIDRO02870 rev.00.
7
ATTIVITA’ DI CANTIERE E IMPATTI INDOTTI Richieste degli Enti Ente
Regione ER
Regione ER
Richiesta Si chiedono informazioni di maggior dettaglio rispetto alla seguente generica affermazione contenuta nella relazione di Verifica di Assoggettabilità: "Dal punto di vista qualitativo sarà adottata particolare cura nell’evitare intorbidamenti delle acque, per quanto temporanei, o sversamenti accidentali di oli o idrocarburi, definendo opportune procedure di cantiere". Con riferimento alle attività di cantiere si chiede di fornire: informazioni circa l'eventuale produzione di rifiuti, e descrizione delle modalità di gestione degli stessi; informazioni circa l'eventuale produzione di acque reflue, anche di tipo domestico; specifiche in merito al traffico indotto, quali: tipologia dei mezzi utilizzati e numero di veicoli all'ora che percorrono la viabilità ordinaria, individuazione dei percorsi ed indicazione degli eventuali recettori sensibili, confronto con il traffico veicolare preesistente; documentazione concernente l'impatto acustico prodotto dal
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Ente
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Richiesta suddetto traffico veicolare indotto, generato dal transito dei veicoli adibiti al trasporto dei materiali e delle maestranze necessari alla realizzazione delle opere; considerazioni in merito all'inquinamento atmosferico derivante dal traffico veicolare indotto.
Regione ER
Comune
Gli approfondimenti richiesti al punto precedente circa gli impatti correlati alla fase di cantiere ed in particolare al traffico indotto, dovranno tener conto, per quanto nella possibilità di Enel Green Power di reperire le informazioni necessarie, degli analoghi impatti derivanti dalla realizzazione della nuova Conca di Navigazione e dall'attuazione del citato progetto LIFE plus (LIFE11 NAT/IT/188), che interessano entrambi l'area di intervento e che presentano tempistiche di cantiere che si sovrappongono o possono sovrapporsi a quelle del progetto in argomento. In riferimento al fatto che gli impatti ambientali indotti dal cantiere per il nuovo impianto idroelettrico andranno a sovrapporsi a quelli generati dalla realizzazione della nuova Conca di Navigazione, della quale sembra imminente l'avvio dei lavori, si richiede un approfondimento puntuale, esteso almeno a livello di tutto l’intorno locale, delle specifiche interferenze, con particolare riguardo alle prevedibili conseguenze sul traffico veicolare.
Integrazioni/chiarimenti 7.1
Attività di cantiere
La rappresentazione grafica delle varie fasi di cantiere è riportata nel disegno: PIDRO02873 – PROGETTO – DETTAGLIO FASE DI CANTIERE
7.1.1
Intorbidamento delle acque/sversamenti di idrocarburi
Dal momento che le opere in progetto sono in corrispondenza dell’alveo del fiume, per evidenti necessità costruttive, l’area interessata dalle lavorazioni di scavo e di getto dei calcestruzzi saranno confinate dal fiume mediante opportune palancole che impediranno l’intorbidamento dell’acqua del fiume stesso. Nel contempo tutte le fasi di scavo che necessiteranno il sollevamento e l’allontanamento Questo documento è proprietà di Enel SpA. E’ severamente proibito riprodurre parte del documento o divulgare ad altri le informazioni contenute senza la preventiva autorizzazione di Enel SpA. This document is property of Enel SpA. It is strictly forbidden to reproduce this document, in whole or in part, and to provide to others any related information, without the previous written consent of Enel SpA.
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di acqua mediante impianti di aggottamento, queste acque saranno convogliate a vasche di chiarificazione prima di essere restituite in alveo. Per quanto riguarda sversamenti accidentali di oli o idrocarburi bisogna tener conto che, di detti prodotti, in cantiere sono previsti solo quelli relativi alla lubrificazione e rifornimento dei mezzi di cantiere. Questi prodotti saranno stoccati in serbatoi omologati, dotati di opportuno bacino di contenimento proporzionato alla capienza del serbatoio, in conformità delle prescrizioni di sicurezza previste dal D.M. 19/03/1990 e sue m.i.
7.1.2
Produzione rifiuti
Per il cantiere in esame, i rifiuti prevedibili sono relativi a tutti gli imballaggi del materiale impiegato nella costruzione. All’interno del cantiere questi rifiuti saranno differenziati e stoccati temporaneamente in un’area dedicata prima di essere conferiti nelle discariche autorizzate. Attualmente il materiale che viene raccolto dagli sgrigliatori dell’impianto esistente è conferito a Puli Eco Srl, Via Fermi 7 Ospedaletto Lodigiano (LO). Questo potrà essere l’impianto a cui ragionevolmente sarà conferito il poco materiale prodotto.
7.1.3
Produzione acque reflue
Su tutta l’area dei baraccamenti sarà realizzata una rete raccolta di scarichi biologici che conferirà in un impianto di trattamento anch’esso realizzato appositamente del tipo prefabbricato da cantiere.
7.2
Traffico indotto
7.2.1
Entità dei flussi L’analisi dell’entità dei flussi indotti dalle attività di cantiere è stata sviluppata considerando separatamente i tre cantieri che potrebbero insistere nell’area oggetto di studio ossia quello relativo alla Centrale Idroelettrica per il recupero del DMV, quello dedicato alla realizzazione della Scala di risalita per l’Ittiofauna (Progetto LIFE) e, infine, quello deputato alla costruzione della Conca di navigazione di Isola Serafini. Si ritiene opportuno sottolineare che i primi due (Centrale DMV, Scala Ittiofauna) afferiscono al progetto oggetto di valutazione e approfondimento e saranno realizzati contestualmente mentre il terzo fa capo ad un progetto già autorizzato.
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7.2.1.1
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Cantiere Centrale Idroelettrica per il recupero del DMV
Per la realizzazione dell’impianto che utilizza le acque del DMV si possono ipotizzare i flussi di automezzi tra l’area di cantiere e l’esterno, inteso come luogo lontano dall’area di interesse, riportati in Tabella 1. NUMERO AUTOMEZZI (A/R) FASE
OGGETTO DEL TRASPORTO
Container per i baraccamenti; Macchine movimento terra ; Apprestamento del
Impianto di Betonaggio (impastatrici, serbatoi, cabina di
cantiere
comando, etc);
30 + 30
Macchine per la realizzazione dei Jetgrouting ; Macchine per l’infissione delle palancole; Realizzazione delle opere di sostegno degli scavi Scavo Realizzazione dell’opera
Cemento per il Jetgrouting Palancole Materiale proveniente dallo scavo
320 + 320 (1)
4750 + 4750 (2)
Cemento, sabbia, Ghiaia, ferri d’armatura per il calcestruzzo armato
2330 + 2330 (3)
Travi prefabbricate
Arretramento del cantiere delle opere
Tutto ciò che è stato portato in fase di Apprestamento
30 + 30
civili Istallazione delle
Turbina, Alternatore, Quadri elettrici,
apparecchiature
Sgrigliatori, Carro ponte di centrale
TOTALE VIAGGI automezzi pesanti
20 + 20
7480 pieni + 7480 vuoti
Tabella 1 – Flussi indotti per la realizzazione della Centrale Idroelettrica Si riporta nel seguito il dettaglio delle ipotesi fatte per il calcolo dei flussi specifici: (1) Realizzazione delle opere di sostegno degli scavi: Le stime svolte in sede progettuale indicano la necessità di circa 12000 ml di colonne Jet grouting da 1.2 metri di diametro. In base ad esperienze svolte in casi analoghi il consumo di cemento per la realizzazione di una colonna di Jet grouting varia tra 4 a circa 7 q.li / ml, nelle stime si è considerato un valore medio di 5 q.li /ml. Si è pertanto calcolato la quantità di cemento necessario (12000 x 5 = 60.000 q.li). Considerando che un autobotte è in grado di trasportare fino a 20 tonnellate di Questo documento è proprietà di Enel SpA. E’ severamente proibito riprodurre parte del documento o divulgare ad altri le informazioni contenute senza la preventiva autorizzazione di Enel SpA. This document is property of Enel SpA. It is strictly forbidden to reproduce this document, in whole or in part, and to provide to others any related information, without the previous written consent of Enel SpA.
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cemento ((1,4 mc/ton x 20 = 28 mc) si è giunti ad un flusso veicolare complessivo di autobotti pari a 300 camion. Le palancole sono stimate nel peso totale di circa 600 tonnellate. Un autotreno trasporta fino a 30 tonnellate di palancole per cui si prevedono 600 / 30 = 20 camion. (2) Scavo: Il conto è fatto sulla base di un volume stimato di scavo pari a 76000 mc che divisi per una portata di un automezzo di circa 16 mc, determina un flusso di 4750 camion. (3) Realizzazione dell’opera: Valutazioni effettuate in sede progettuale hanno stimato la necessità di circa 28400 mc di calcestruzzo armato, valore che determina i flussi indicati nella tabella seguente: Numero di camion Componente
x 1 mc
x 24800 mc
Portata Numero camion
Cemento
300 kg (0,3 ton)
7440 ton
20 ton
372
Ghiaia
0,8 mc
19840 mc
16 mc
1240
Sabbia
0,4 mc
9920 mc
16 mc
620
Armatura
80 kg (0,08 ton)
1984 ton
20 ton
99
totali
7.2.1.2
2330
Cantiere scala di risalita per l’Ittiofauna (Progetto LIFE)
I flussi di mezzi indotti per la realizzazione della scala di risalita per l’Ittiofauna sono riportati nella Tabella 2. NUMERO AUTOMEZZI (A/R) FASE
OGGETTO DEL TRASPORTO
Scavo
Materiale proveniente dallo scavo
Realizzazione
Cemento, sabbia, Ghiaia, ferri d’armatura per il CA
dell’opera
Travi prefabbricate
TOTALE VIAGGI automezzi pesanti
770 + 770 (4) 435 + 435 (5)
1205 pieni + 1205 vuoti
Tabella 2 – Flussi indotti per la realizzazione della Scala di risalita per l’Ittiofauna
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Si riporta nel seguito il dettaglio delle ipotesi fatte per il calcolo dei flussi specifici: (1) Scavo: Lo scavo è stimato 12300 mc che divisi per una portata di un automezzo di circa 16 mc determina un flusso di 770 camion. (2) Realizzazione dell’opera: Valutazioni effettuate in sede progettuale hanno stimato la necessità di circa 460 mc di calcestruzzo armato, valore che determina i flussi indicati nella tabella seguente: Numero di camion Componente
x 1 mc
x 4600 mc
Portata
Numero
camion Cemento
300 kg (0,3 ton)
1380 ton
20 ton
70
Ghiaia
0,8 mc
3680 mc
16 mc
230
Sabbia
0,4 mc
1840 mc
16 mc
115
Armatura
80 kg (0,08 ton)
370 ton
20 ton
20
totali
435
Noti il numero di mezzi necessari e i mesi dedicati ad ogni singola attività, è possibile stimare il numero di transiti (A/R) in concomitanza di ogni mese di attività. Le analisi, che considerano l’attività contemporanea per la realizzazione della centrale idroelettrica e della scala di risalita, sono sintetizzate nella Tabella 3 da cui si evince un flusso massimo di 50 mezzi/giorno pari a circa 7 mezzi/ora ipotizzando una durata del cantiere di 8 ore.
Mesi da IPC
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
Mesi coinvolti
x
x
x
x
x
x
x
Viaggi/mese
71
71
71
71
71
71
71
11
12
71
71
Mesi coinvolti
x
x
x
x
Viaggi/mese
789
789
789
789
FASE Mesi coinvolti
x
Viaggi/mese
60
approntamento
sottofondazioni
scavi
realizzazione opera
Mesi coinvolti
x
x
x
civile
Viaggi/mese
307
307
307
montaggi
Mesi coinvolti
elettromeccanici
Viaggi/mese
Questo documento è proprietà di Enel SpA. E’ severamente proibito riprodurre parte del documento o divulgare ad altri le informazioni contenute senza la preventiva autorizzazione di Enel SpA. This document is property of Enel SpA. It is strictly forbidden to reproduce this document, in whole or in part, and to provide to others any related information, without the previous written consent of Enel SpA.
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Mesi da IPC
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1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
a = viaggi totali per mese (viaggi/mese)
60
71
71
71
71
71
71
71
860
1167
1096
1096
b = giorni/mese
22
22
22
22
22
22
22
22
22
22
22
22
numero viaggi medi / giorno = a / b
3
3
3
3
3
3
3
3
39
53
50
50
Mesi da IPC
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
FASE smobilitazione
Mesi coinvolti
cantiere
Viaggi/mese
FASE Mesi coinvolti approntamento Viaggi/mese Mesi coinvolti sottofondazioni Viaggi/mese Mesi coinvolti scavi Viaggi/mese realizzazione opera
Mesi coinvolti
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
civile
Viaggi/mese
789
789
789
789
789
789
789
789
789
789
montaggi
Mesi coinvolti
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
elettromeccanici
Viaggi/mese
307
307
307
307
307
307
307
307
307
307
307
smobilitazione
Mesi coinvolti
x
x
x
x
cantiere
Viaggi/mese
10
10
10
10
a = viaggi totali per mese (viaggi/mese)
1096
1096
1096
1096
1096
1096
1096
1096
1106
1106
317
10
b = giorni/mese
22
22
22
22
22
22
22
22
22
22
22
22
numero viaggi medi / giorno = a / b
50
50
50
50
50
50
50
50
50
50
14
1
Mesi da IPC
25
26
27
28
29
30
31
32
33
TOT
FASE Mesi coinvolti
60
approntamento Viaggi/mese Mesi coinvolti
640
sottofondazioni Viaggi/mese Mesi coinvolti
11040
scavi Viaggi/mese realizzazione opera
Mesi coinvolti
x
x
x
x
civile
Viaggi/mese
307
307
307
307
montaggi
Mesi coinvolti
x
x
5530
60
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Mesi da IPC
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10
11
12
FASE elettromeccanici
Viaggi/mese
smobilitazione
Mesi coinvolti
x
x
cantiere
Viaggi/mese
20
20
a = viaggi totali per mese (viaggi/mese)
10
10
-
-
-
307
307
327
327
b = giorni/mese
22
22
22
22
22
22
22
22
22
numero viaggi medi / giorno = a / b
1
1
-
-
-
14
14
15
15
40
17370
Tabella 3 – Flussi giornalieri indotti per la realizzazione della Centralina Idroelettrica recupero DMV
7.2.2
Percorsi dei mezzi di cantiere Nella Figura 3 si riportano i percorsi ipotizzati per i mezzi pesanti per la connessione del cantiere con le principali viabilità dell’area (Autostrada A1 e A21). Nelle Figura 4 ÷ Figura 5 si riportano le viste aeree del sistema ricettore potenzialmente interferito dalle due ipotesi di percorso. L’ipotesi 1 interessa l’abitato di Casazza, nucleo agricolo non completamente abitato con prevalentemente fronti cechi lungo la viabilità interessata dai transiti, e gli edifici, prevalentemente residenziali, ubicati lungo Via Bodrio e Via Granelli San Nazzaro. L’ipotesi 2 interessa solo due nuclei agricolo/residenziali che risultano arretrati rispetto al ciglio stradale. Tra i due percorsi per quanto possibile si cercherà di privilegiare l’ipotesi 2 che interessa una porzione di territorio caratterizzata da una minor presenza di ricettori in prossimità dell’infrastruttura stradale.
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Figura 3 – Percorsi mezzi pesanti per il raggiungimento della viabilità principale
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Figura 4 – Ricettori Ipotesi 1
Figura 5 – Ricettori Ipotesi 2 Questo documento è proprietà di Enel SpA. E’ severamente proibito riprodurre parte del documento o divulgare ad altri le informazioni contenute senza la preventiva autorizzazione di Enel SpA. This document is property of Enel SpA. It is strictly forbidden to reproduce this document, in whole or in part, and to provide to others any related information, without the previous written consent of Enel SpA.
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7.3
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Clima acustico Le opere interesseranno il territorio del Comune di Monticelli d’Ongina che dispone di una classificazione acustica del suo territorio. Nella Figura 6 si riporta lo stralcio planimetrico della zonizzazione relativo all’ambito di studio. Come si può osservare i percorsi dei mezzi interesseranno aree classificate in classe III e IV.
Figura 6 – Stralcio Zonizzazione Acustica Comune Al fine di avere alcune indicazioni sui livelli di rumore che si verranno a determinare in corrispondenza del sistema ricettore a seguito del transito dei mezzi pesanti è stato prodotto mediante il software di calcolo SOUNPLAN un abbaco che, considerato il flusso massimo di 7 veicoli/h ad una velocità di 50 Km/h, consente di valutare i livelli di impatto a 4 m dal piano campagna in funzione della distanza dall’asse dell’infrastruttura. I risultati sono rappresentati in forma grafica nella Figura 7 e in forma numerica nella Tabella 4. La verifica del rispetto delle prescrizioni normative è stata effettuata ipotizzando che le viabilità interessate dai flussi veicolari possano essere considerate viabilità extraurbane secondarie (Classe Cb - D.P.R. 30 marzo 2004, n. 142) con limiti Questo documento è proprietà di Enel SpA. E’ severamente proibito riprodurre parte del documento o divulgare ad altri le informazioni contenute senza la preventiva autorizzazione di Enel SpA. This document is property of Enel SpA. It is strictly forbidden to reproduce this document, in whole or in part, and to provide to others any related information, without the previous written consent of Enel SpA.
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normativi, all’interno della fascia A (da 0 a 100 m), pari a 70/60 dBA (diurni/notturni) e all’interno della fascia B (da 100 a 250 m) pari a 65/55 dBA (diurni/notturni). Considerando che i flussi saranno solo diurni si osserva che in corrispondenza dei fronti maggiormente prossimi alla sede stradale i livelli di impatto saranno pari a circa 57 dBA e, pertanto, inferiori di oltre 10 dBA ai limiti normativi, ossia il loro contributo al raggiungimento del limite può essere ragionevolmente essere considerato trascurabile. Anche nell’ipotesi di considerare le suddette viabilità locali (classe E - D.P.R. 30 marzo 2004, n. 142) i limiti di legge, che in corrispondenza alla zone di classe III, risulterebbero pari a 60 dBA per il periodo diurno, sarebbero rispettati, in ragione del fatto che le arterie ad oggi non sono caratterizzate da flussi particolarmente significativi, anche se il contributo al raggiungimento del limite non potrebbe essere considerato trascurabile.
70
Leq diurno [dBA]
65 60 55 50 45 40 35 30 0
20
40
60
80
100
120
140
160
180
200
Distanza dall'asse stradale [m]
Figura 7 – Leq 6-22 in funzione della distanza dall’asse - Flusso giornaliero di 50 veicoli pesanti
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Distanza dall’asse stradale
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Leq 6-22 [dBA]
[m] 5
57.2
10
54.5
15
52.6
20
51.1
30
48.9
40
47.1
50
45.6
100
40.7
200
35.7
Tabella 4 - Leq 6-22 in funzione della distanza dall’asse - Flusso giornaliero di 50 veicoli pesanti
7.4
Inquinamento atmosferico La presenza di flussi indotti produrrà inevitabilmente anche degli impatti sulla componente atmosfera che, in ragione del numero di veicoli, in ogni caso non determineranno emissioni di inquinanti particolarmente significative. In ogni caso sarà cura delle imprese che opereranno contenere il più possibile i quantitativi di inquinanti emessi attraverso l’adozione di specifiche scelte e modalità operative. In primo luogo verrà privilegiato l’impiego di mezzi non vetusti e costantemente manotenuti. In particolare l’impiego di mezzi di recente omologazione garantisce una significativa riduzione delle sostanze inquinanti alla fonte. L’Unione Europea, infatti, ha avviato da alcuni decenni una politica di riduzione delle emissioni di sostanze inquinanti da parte dei autoveicoli e, più in generale, di tutti i macchinari dotati di motori alimentati da combustibili. Tale politica si è concretizzata attraverso l’emanazione di direttive che impongono alle case costruttrici di autoveicoli emissioni di inquinanti via via più contenute. Nelle Figura 8 ÷ Figura 10 si riportano i coefficienti di emissione forniti dal modello COPERT IV relativamente ai veicoli commerciali pesanti alimentati a diesel e circolanti ad una velocità di 50 Km/h.
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Come si può osservare l’impiego di veicoli conformi alla direttiva Euro IV e V garantisce, relativamente al Pm10, una riduzione delle emissioni pari mediamente al 95% rispetto alle emissione dei veicoli Pre Euro e superiori all’80% rispetto ai veicoli Euro III. Relativamente agli Ossidi di Azoto la riduzione tra veicoli PreEuro e Euro V risulta pari a circa l’80%, mentre il confronto tra Euro IV e Euro V evidenzia una diminuzione delle emissioni superiore al 40%. Molto significativa risulta anche la riduzione dei NMVOC che, confrontando veicoli PreEuro e Euro V, risulta superiore al 98%.
0.6
Coefficiente di emissione [g/km*veicolo]
Pre Euro Euro I
0.5
Euro II Euro III 0.4
Euro IV-V
0.3
0.2
0.1
0.0 <=7,5 t
7,5 - 12 t
12 - 14 t
14 - 20 t
20 - 26 t
26 - 28 t
28 - 32 t
>32 t
Tipologia veicoli diesel commerciali
Figura 8 – Coefficienti di emissione Pm10 veicoli diesel commerciali pesanti (Copert IV)
16.0 Pre Euro Coefficiente di emissione NOx [g/km*veicolo]
14.0
Euro I Euro II
12.0
Euro III Euro IV Euro V
10.0 8.0 6.0 4.0 2.0 0.0 <=7,5 t
7,5 - 12 t
12 - 14 t
14 - 20 t
20 - 26 t
26 - 28 t
28 - 32 t
>32 t
Tipologia veicoli diesel commerciali
Figura 9 – Coefficienti di emissione NOx veicoli diesel commerciali pesanti (Copert IV)
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1.4
Coefficiente di emissione NMVOC [g/km*veicolo]
Pre Euro 1.2
Euro I Euro II
1.0
Euro III Euro IV-V
0.8
0.6
0.4
0.2
0.0 <=7,5 t
7,5 - 12 t
12 - 14 t
14 - 20 t
20 - 26 t
26 - 28 t
28 - 32 t
>32 t
Tipologia veicoli diesel commerciali
Figura 10 – Coefficienti di emissione NMVOC veicoli diesel commerciali pesanti (Copert IV) Inoltre verrà posta particolare attenzione al contenimento delle possibili sorgenti di polveri a seguito dei fenomeni di risollevamento determinati dal transito dei veicoli pesanti.
-
-
7.5
Gli interventi previsti riguarderanno: copertura dei carichi al fine di evitare dispersioni di materiale; riduzione delle velocità di transito in particolare in prossimità di ricettori. Tale intervento è di particolare importanza in presenza di piste non asfaltate lungo le quali la velocità non deve superare i 30 km/h; bagnatura (solo per le piste non asfaltate); pulizia del fondo stradale mediante spazzatrici/aspiratrici periodica e in concomitanza di eventuali sversamenti eventuale impianto di lavaggio ruote all’uscita del cantiere in concomitanza dei periodi caratterizzati dai flussi maggiormente significativi e qualora si evidenziassero effettivi casi di imbrattamento della viabilità pubblica.
Interferenze con la realizzazione della Conca di Navigazione I flussi di traffico indotti nella fase di cantiere relativa alla realizzazione della Conca di Navigazione di Isola Serafini, sono stati dedotti da quanto riportato nello Studio di Impatto Ambientale del progetto. Le informazioni rintracciabili nel suddetto Studio, relativamente alla situazione più gravosa in termini di flussi indotti (assenza di un impianto di betonaggio in cantiere ma fornitura mediante autobotti dall’esterno), indicano un flusso totale di 10800 betoniere (A/R) in un anno di attività, e un flusso di 100 mezzi/giorno per la movimentazione delle terre in esubero durante le fasi di scavo.
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Si ritiene opportuno sottolineare che difficilmente si assisterà ad una sovrapposizione tra le fasi maggiormente critiche dei due cantieri. Infatti ad oggi (dicembre 2012) il cantiere per la realizzazione della Conca risulta già operativo a differenza dei cantieri relativi alle opere oggetto di approfondimento (centrale DMV e scala di risalita) per le quali si è ancora in piena fase autorizzativa. Inoltre l’analisi della distribuzione dei flussi dei veicoli in funzione dei mesi di attività per la realizzazione della Centrale idroelettrica e della scala di risalita dell’ittiofauna, di cui al progetto LIFE (Tabella 3) evidenzia che i flussi maggiormente significativi si determineranno dopo 8 mesi dell’avvio delle attività, ossia in un periodo in cui è ragionevole ritenere che le attività per la realizzazione della Conca saranno o concluse o in fase di conclusione.
8
STATO DI QUALITA’ DEL FIUME PO Richieste degli Enti Ente
Richiesta
Regione ER
Relativamente all'impatto sulla matrice acqua, si chiede di integrare la documentazione depositata, considerando lo Stato di qualità del Fiume Po (mutuato dai risultati del monitoraggio effettuato con la Rete Regionale Acque Superficiali-RER), anche a valle dell'impianto e non solo a monte (vedi stazioni di monitoraggio F. Po in provincia di Parma), considerato che è a valle che si esplicano eventuali impatti; tale Stato di qualità dovrà considerare anche le caratteristiche biologiche dell'ecosistema fluviale e non solo quelle fisico-chimiche (fauna macrobentonica, popolamenti floristici, ecc.).
Integrazioni/chiarimenti 8.1
Qualita’ dell’acqua a monte e a valle dell’impianto Per quanto riguarda gli aspetti relativi alla qualità delle acque del fiume Po nel tratto in esame, a valle di Piacenza, si è fatto riferimento ai risultati delle attività di monitoraggio e analisi resi disponibili nell’ambito degli studi recenti a supporto della pianificazione a scala di bacino (PTA regione Emilia Romagna, Piano di Gestione del Distretto del Fiume Po).
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Due sono le sezioni della rete di monitoraggio della qualità dell’acqua dell’Agenzia Provinciale per la Protezione dell’Ambiente della Regione Emilia Romagna localizzate sul tratto di fiume Po in Provincia di Piacenza, una presso Castel S. Giovanni (circa 66 km a monte di Isola Serafini) ed una a Piacenza, sul ponte della SS 9 per Lodi (circa 28 km a monte della sezione in esame). Una ulteriore sezione di monitoraggio della qualità delle acque del fiume Po, di interesse per il tratto fluviale in esame a valle della traversa di Isola Serafini, è localizzata a Ragazzola-Roccabianca in Provincia di Parma, circa 40 km a valle della sezione fluviale in esame. Ancora più a valle (circa 65 km) si trova la sezione di controllo sul Po Ponte di Casalmaggiore.
Figura 11 – Tratto fluviale del Po con indicazione delle sezioni di controllo della qualità delle acque in Provincia di Piacenza e in Provincia di Parma (mappa Google Earth) E’ rilevante osservare che nel tratto fra Castel S. Giovanni e Isola Serafini confluiscono nel Po i torrenti Tidone, Trebbia, Nure e Chiavenna. Nel tratto a valle della traversa in oggetto, fino alla sezione di controllo di Casalmaggiore, confluiscono i torrenti Arda e Taro. Sezioni di controllo sono anche localizzate sui torrenti Tidone (a Ponte Tidone), Trebbia (foce Po a Borgotrebbia), Nure (al ponte presso Biana per Spettine) e Chiavenna (al ponte sulla strada Caorso - Chiavenna Landi), nonché sul torrente Arda (a Villanova) e sul Taro a Fornovo.
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Figura 12 – Localizzazione dello sbarramento di Isola Serafini (mappa Google Earth).
Figura 13 – Vista dello sbarramento di Isola Serafini. Questo documento è proprietà di Enel SpA. E’ severamente proibito riprodurre parte del documento o divulgare ad altri le informazioni contenute senza la preventiva autorizzazione di Enel SpA. This document is property of Enel SpA. It is strictly forbidden to reproduce this document, in whole or in part, and to provide to others any related information, without the previous written consent of Enel SpA.
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Il controllo della qualità delle acque in provincia di Piacenza, riferito al tratto a monte della sezione di Isola Serafini in Provincia di Piacenza, è effettuato dalla sezione provinciale di ARPA, che ha prodotto un quadro aggiornato al 2009 della qualità delle acque del fiume Po sul tratto di interesse. Dalla relazione del 20101 si riportano nel seguito le principali considerazioni. Similmente per le sezioni di monitoraggio in provincia di Parma, con riferimento all’ultimo report del 2011 pubblicato, con i dati aggiornati al 2009, da cui si riportano nel seguito i dati principali2. Nelle more dell'applicazione della Dir. 2000/60/CE ed in attesa dell’emanazione dei decreti applicativi specifici, per classificare lo stato qualitativo delle acque superficiali, ARPA Emilia ha utilizzoto fino al 2009 gli indicatori e gli indici previsti dal D.Lgs. 152/99, utili a determinare lo stato ecologico ed ambientale delle acque, ai fini del raggiungimento degli obiettivi di qualità ambientale fissati nel Piano Regionale di Tutela Acque (PTA Regione Emilia Romagna 2005), recepiti nei Piani Territoriali di Coordinamento Provinciale (PTCP 2009).
8.2
Caratteristiche biologiche dell’ecosistema fluviale Lo Stato Ecologico dei corpi idrici superficiali esprime la complessità degli ecosistemi acquatici e viene determinato dall’incrocio dell’indice LIM - Livello di Inquinamento dei Macrodescrittori, sintesi di parametri chimici e microbiologici di base, con l’IBE Indice Biotico Esteso, espressione della composizione della comunità macrobentonica. Il LIM è espresso dalla somma del 75° percentile dei punteggi ottenuti dalla concentrazione di 7 specifici macrodescrittori, come indicato nella tabella seguente. L’IBE corrisponde alla media dei singoli valori rilevati durante l’anno nelle campagne di misura, distribuite stagionalmente o rapportate ai regimi idrologici più appropriati per il corso d’acqua indagato.
1
“Reti di monitoraggio della qualità delle acque superficiali della provincia di Piacenza – Report dei dati anno 2009” (set. 2010) 2
“Relazione sulla qualità delle acque superficiali interne della rete ambientale della Provincia di Parma” anno 2009, anno 2008 Arpa Sezione Provinciale di Parma Questo documento è proprietà di Enel SpA. E’ severamente proibito riprodurre parte del documento o divulgare ad altri le informazioni contenute senza la preventiva autorizzazione di Enel SpA. This document is property of Enel SpA. It is strictly forbidden to reproduce this document, in whole or in part, and to provide to others any related information, without the previous written consent of Enel SpA.
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Tabella 5 – Indicatori di qualità delle acque previsti dal D. Lgs. 152/99. La definizione di stato ambientale del D.Lgs. 152/99 è riportata nello schema seguente.
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I valori degli indicatori stimati da ARPA nelle stazioni sul Po in provincia di Piacenza sono riportati nel seguito.
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Tabella 6 – Indicatori di qualità ambientale sul Po nel tratto di interesse: tratto di monte in Provincia di Piacenza. Lo stato ecologico del fiume Po in provincia di Piacenza si attesta quindi, fin dal 2000, in classe terza (sufficiente) in entrambe le stazioni di monitoraggio: è da sottolineare che la sezione a Castel San Giovanni è a ridosso del punto in cui in sponda sinistra si immette il Lambro. E’ evidente, quindi, che tutto il tratto di Po in Provincia di Piacenza risente degli scarichi provenienti da Milano e interland. Anche lo stato ambientale rimane “sufficiente”. I valori degli indicatori stimati da ARPA nelle stazioni sul Po in provincia di Parma sono riportati nel seguito. Corpo
STAZIONE
idrico
Cod.
Tipo
LIM
IBE
SECA
LIM
IBE
SECA
LIM
IBE
SECA
regionale
stazione
2004
2004
2004
2005
2005
2005
2006
2006
2006
F. Po
Ragazzola -Roccabianca
01000300
B
160
5
Classe 4
180
5-6
Classe 4
170
5
Classe 4
F. Po
Ponte di Casalmaggiore
01000400
AS
180
5
Classe 4
170
5-6
Classe 4
190
5
Classe 4
SECA
LIM
IBE
Corpo
STAZIONE
idrico
LIM
IBE
SECA
LIM
IBE
SECA
SACA
2007
2007
2007
2008
2008
2008
2009
2009
2009
2009
F. Po
Ragazzola -Roccabianca
210
6
Classe 3
210
6
Classe 3
300
6
Classe 3
---
F. Po
Ponte di Casalmaggiore
200
6
Classe 3
210
6
Classe 3
300
6
Classe 3
Sufficiente
Tabella 7 – Indicatori di qualità ambientale sul Po nel tratto di interesse: tratto di monte in Provincia di Parma. Lo stato ecologico nel tratto a valle di Isola Serafini in provincia di Parma ha invece subito un miglioramento negli anni più recenti, sia a livello di IBE sia, specialmente, a livello di LIM, e dal 2007 è anch’esso classificato in classe terza; lo stato ambientale è stimato “sufficiente”. L’eventuale impatto sugli aspetti qualitativi del fiume Po che si potrebbe verificare durante la fase di cantiere per la realizzazione dell’intervento in oggetto alla traversa di Isola Serafini si ritiene non possa essere di entità tale da alterare lo stato qualitativo attuale, che mostra comunque un trend in leggero miglioramento specialmente sul tratto fluviale a valle della traversa stessa. Il Piano di Gestione del Distretto del Po 3 conferma condizioni di stato ecologico e complessivo sufficiente su tutto il tratto fluviale di interesse, con obiettivo sia ecologico sia chimico ad un livello di stato buono al 2015.
3
adottato in data 24 febbraio 2010 dal Comitato Istituzionale dell'Autorità di bacino del fiume Po
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E’ utile richiamare che sull’asta del Po sono stati definiti, da parte dell’Autorità di Bacino del Po (delibera n.7/2004), anche degli obiettivi per la tutela della qualità delle acque superficiali, in termini di concentrazioni massime di fosforo totale, BOD5, COD e azoto ammoniacale; la sezione a Piacenza è una delle sezioni di controllo dello stato qualitativo delle acque.
Fra le azioni previste, ad Isola Serafini il PdGPo prevede l’effettuazione di uno studio per il riequilibrio del trasporto solido allo sbarramento, attraverso l’avvio di una sperimentazione finalizzata alla gestione dello sbarramento stesso e nel tratto fra Piacenza e Cremona. E’ importante riportare che negli anni recenti ARPA Emilia-Romagna ha condotto attività di implementazione della direttiva quadro 2000/60/CE, recepita dal D.Lgs 152/06 finalizzate principalmente alla revisione delle reti di monitoraggio, sia in termini di scelta di protocollo analitico, sia di frequenza di controllo in funzione della classe di rischio di non raggiungimento degli obiettivi di qualità di ciascun corpo idrico. Il D.M. 260/2010 per le acque superficiali e il D.Lgs 30/2009 per le acque sotterranee, prevedono il controllo di numerose grandezze - inquinanti, fitofarmaci e altri microinquinanti organici e inorganici - da monitorare con standard di qualità estremamente bassi, con un aumento delle attività analitiche. Il monitoraggio dei corsi d’acqua ha come obiettivo la classificazione dello stato ecologico e chimico di tutti i corpi idrici sulla base degli elementi chimici, biologici e idro-morfologici. I dati dei monitoraggi recenti non sono però ancora pubblicati né sul sito di ARPA Emilia-Romagna né sul sito regionale. Pertanto non è possibile attualmente dettagliare l’analisi dello stato qualitativo aggiornato sul fiume Po sul tratto in esame nè pertanto approfondire l’analisi sulle caratteristiche biologiche dell’ecosistema fluviale - come richiesto nella lettera del servizio regionale VIA.
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COMPENSAZIONI Richieste degli Enti Ente
Regione ER
Comune
Richiesta Si chiede di specificare in modo più preciso le opere di compensazione ambientale volontarie da realizzare nell’immediato intorno della centrale, con riferimento, in particolare, a: - consolidamento e potenziamento delle opere idrauliche di difesa dell'abitato di Isola Serafini e miglioramento della sua accessibilità anche attraverso la sistemazione o la ridefinizione di collegamenti ciclopedonali; - miglioramento delle modalità di fruizione delle aree di golena nell'intorno della zona interessata dai lavori anche attraverso la realizzazione di aree attrezzate; - interventi di mitigazione e salvaguardia ambientale anche attraverso la realizzazione di infrastrutture ed impianti in grado di garantire ricadute positive in termini di risparmio energetico e tutela ecologica. Dovrebbero essere specificate in modo più preciso tutte le opere di compensazione ambientale volontarie da realizzare nell'immediato intomo della centrale, con riferimento, in particolare, alle seguenti azioni: • Consolidamento e potenziamento delle opere Idrauliche di difesa dell'abitato di Isola Serafini e miglioramento della sua accessibilità anche attraverso la sistemazione o la ridefinizione di collegamenti ciclopedonati; • Miglioramento delle modalità di fruizione delle aree di golena nell'intorno della zona interessata dai lavori anche attraverso la realizzazione di aree attrezzale; • Interventi di mitigazione e salvaguardia ambientale anche attraverso la realizzazione di infrastrutture ed Impianti in grado di garantire ricadute positive in termini dì risparmio energetico e tutela ecologica;
Integrazioni/chiarimenti In fase di Autorizzazione Unica saranno sviluppate proposte progettuali di dettaglio delle opere di compensazione ambientale. In particolare si verificherà la possibilità tecnica di realizzare: Questo documento è proprietà di Enel SpA. E’ severamente proibito riprodurre parte del documento o divulgare ad altri le informazioni contenute senza la preventiva autorizzazione di Enel SpA. This document is property of Enel SpA. It is strictly forbidden to reproduce this document, in whole or in part, and to provide to others any related information, without the previous written consent of Enel SpA.
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La naturalizzazione di tutta l’area di proprietà ENEL (figura 14) tra l’abitato di Isola Serafini e la centrale in progetto con la relaizzazione di un’area attrezzata completa di:
Servizi igienici ecocompatibili, dotati di pannelli solari per il riscaldamento e l’alimentazione elettrica;
Vari gazebos per l’ombra;
Ampio parcheggio, calcestruzzo.
Area a prato, con sedute e tavoli.
in parte in ghiaia, in parte in autobloccanti di
Figura 14 – Vista aerea dell’area da naturalizzare in adiacenza all’abitato di Isola Serafini.
•
Un collegamento ciclopedonale dalle piste, già previste nel progetto della nuova conca di navigazione, dalla zona in destra idraulica del canale di scarico della centrale, fino all’abitato di Isola Serafini. In merito alle piste ciclabili si ricorda che, nell’ambito del progetto della conca è prevista la sistemazione del ponte esistente, finalizzata a riservare una parte dell’impalcato al passaggio ciclopedonale. Pertanto la nuova pista imboccherebbe dal ponte esistente e si svilupperebbe fino all’abitato di Isola
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Serafini e all’area attrezzata di cui sopra. La rappresentazione grafica delle opere è riportata nel disegno: PIDRO02874 – PROGETTO AMBIENTALIZZAZIONE
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MANUTENZIONE DELLA SCOGLIERA ESISTENTE Richieste degli Enti Ente
Comune
Richiesta .
Alle pagine 25 e 26 della Relazione Paesaggistica allegata al "Progetto per la realizzazione di un nuovo impianto idroelettrico di potenza nominale 8.387 kW per lo sfruttamento del Deflusso Minimo Vitale (DMV) al fine della produzione energetica”, viene indicato che "Per la realizzazione dei nuovi fabbricati si prevedono scavi di sbancamento di terreno che comporteranno una modifica della morfologia dell'attuale scarpata. La scogliera in massi sciolti della difesa della sponda destra, presente subito a valle dello sbarramento, sarà interrotta dall’inserimento del tratto terminale del canale dì scarico, ma i previsti lavori di consolidamento tra i manufatti garantiranno il riprìstino della funzionalità idraulica e la continuità dell'aspetto visivo". In relazione a quanto riportato e considerando che il successivo paragrafo 8.1 "Opere mitigative proposte" in realtà non prevede la realizzazione di alcuna opera, si ritiene indispensabile un approfondimento puntuale dell'interferenza delle lavorazioni in progetto, sia dal punto di vista ambientale che dal punto dì vista idrografico, con particolare attenzione alle azioni idrauliche in caso di piena;
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Integrazioni/chiarimenti Enel Green Power ha l’obbligo di mantenimento di un tratto di sponda destra a valle dello sbarramento per una lunghezza di circa 370 m., come si evince dalla lettera inviata da ENEL, (allora ENEL PRODUZIONE) al Comune di Monticelli d’Ongina, sotto allegata.
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Le opere della nuova centrale interessano una porzione limitata (circa 100 metri) della sponda destra, a valle dello sbarramento, ove è presente la scogliera sopra menzionata, di cui ENEL ha obbligo di mantenimento. Questo documento è proprietà di Enel SpA. E’ severamente proibito riprodurre parte del documento o divulgare ad altri le informazioni contenute senza la preventiva autorizzazione di Enel SpA. This document is property of Enel SpA. It is strictly forbidden to reproduce this document, in whole or in part, and to provide to others any related information, without the previous written consent of Enel SpA.
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Sarà pertanto assoluto onere ENEL garantire e preservare la funzionalità idraulica nelle immediate vicinanze delle opere in progetto.
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SICUREZZA DELLA NAVIGAZIONE A VALLE Richieste degli Enti Ente
Comune
Richiesta Dovrebbero essere adeguatamente valutate le condizioni di sicurezza delle imbarcazioni che si trovassero a transitare in prossimità delle opere di deflusso, anche considerando la possibilità di prevedere un servizio permanente di presidio delle attività della centrale, al fine di garantirne la gestione in condizioni di assoluta sicurezza;
Integrazioni/chiarimenti Innanzitutto si precisa che non cambia la stuazione attuale, in quanto la stessa portata è rilasciata a poche decine di metri di distanza, rispetto all’attuale rilascio del DMV dalle paratoie della diga. Inoltre, per il funzionamento stesso della nuovo gruppo idroelettrico, sono escluse variazioni repentine di portata o l’ingenerarsi di onde. Soprattutto, come previsto dalla normativa attuale, vige il divieto di navigazione a meno di 50 m dai manufatti: l’unica variabile è costituita dalla diga stessa, le cui paratoie potrebbero aprirsi per diversi motivi, ma ogni movimento è largamente preannuciato dai cicli sonori come previsto dalle leggi vigenti per evitare incidenti e lasciare un tempo più che adeguato alle imbarcazioni per allontanarsi. Anche dal manufatto di scarico della nuova centralina sarà previsto un analogo divieto, tuttavia il flusso sarà costante e non saranno alterate le attuali condizioni di assoluta sicurezza delle imbarcazioni eventualmente presenti. Pertanto, essendo le sirene installate quelle stabiliti dal Foglio Condizioni per l’Esercizio e la Manutenzione della Diga (edito dal Ministero Infrastrutture / Ufficio Tecnico per le Dighe competente, di Milano) e semestralmente provati e certificati dallo stessoUffico, si esclude ogni motivazione che possa indurre ad ipotizzare un servizio permanente di presidio della centrale.
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