I NOSTRI PRODOTTI
Notizie
Periodico della Banca di Credito Cooperativo di Filottrano
n. 36 Dicembre 2014
Autorizzazione del Tribunale di Ancona n. 34/05 del 21/12/2005 - Anno IX n. 36 - Dicembre 2014 - Poste Italiane S.p.A. Sped. Abb. Post. 70% - DCB Ancona
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SOMMARIO EDITORIALE Insieme si cresce Fare impresa diversificando
Le luci della ribalta Il vespista Terenzio Lega del Filo d’Oro gara di solidarietà Il gonfalone di Santa Maria Nuova Vedere attraverso l’audio I 40 anni dell’AVIS di Montefano Nuova stagione teatrale a Treia Nasce Riparto! Pensato per la tua azienda
Pagare i bollettini postali, senza fare file Il calendario delle gite 2015 I presepi della tradizione Il Grande presepe a Filottrano Nasce la Banca di Filottrano Consegnate 43 borse di studio ai figli dei soci Una buona finanza per guardare al futuro Educarsi a vivere bene la rete Liberi di credere I 100 anni di nonna Eleonora - Baby benvenuto Natale di tradizione e di buon cibo Le gite di ottobre
Notizie Direttore responsabile: Giuseppe Camilletti Comitato di redazione: Luciano Saraceni, Giustino Falasconi, Stefania Trillini, Francesca Paccamiccio, Carlo Cusini, Auro Stampella, Lauro Lancioni, Alessandro Andreoli, Borgoforte Gradassi Antonio, Luca Falcetta. Progetto grafico: Antonio Scarponi
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Editrice: BCC di Filottrano Stampa: Tipografia Luce - Osimo Periodico - anno IX n. 36 Spedizione in abbonamento postale Autorizzazione del Tribunale di Ancona n. 34/05 del 21/12/2005 Poste Italiane S.p.A. Sped. Abb. Post. 70% - DCB Ancona
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IL PRESIDENTE
Una questione di coerenza
L’assemblea dei soci ha approvato la fusione tra BCC di Filottrano e la CRA di Camerano
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o scorso 26 ottobre 2014, l’Assemblea straordinaria dei soci di Filottrano ha deliberato l’incorporazione della CRA San Giuseppe di Camerano. Una scelta non facile, specie in un contesto come quello attuale nel quale il perdurare della crisi non agevola operazioni straordiLuciano Saraceni narie come questa. Ma una scelta dettata anche dalla necessità di evitare forti ripercussioni negative su tutto il credito cooperativo marchigiano nel caso di chiusura di una delle più antiche Bcc delle marche. Sull’operazione di incorporazione si sono dette tante cose sia prima che dopo lo svolgimento dell’Assemblea. Spesso ci si è concentrati sugli aspetti negativi: la paura, l’incognita derivante dall’operazione di salvataggio, l’incertezza del quadro economico, il rischio legato al credito anomalo… Tutte argomentazioni più che valide specie in chiave prudenziale. Tuttavia è altrettanto vero che a volte, è proprio nella crisi che, con un po’ di lungimiranza, si possono intravedere delle opportunità importanti che potrebbero fare la differenza di un’impresa anche bancaria. Nel caso specifico l’aumento dei volumi (che rappresenta un mezzo importante per sostenere l’economia locale, ricca di piccole e medie imprese artigiane ed industriali particolarmente attive e diversificate in molteplici settori economici), il consolidamento mediante l’espansione su un territorio omogeneo e contiguo con interessanti potenzialità non pienamente sfruttate; le economie di scala, con la razionalizzazione ed il potenziamento della rete commerciale, l’unificazione e/o soppressione di uffici e di figure professionali sovrapposte; solo per citare alcuni dei benefici conseguibili.
Ma per cogliere le opportunità ci vuole il coraggio di “mettersi in gioco”. Uscire dall’indifferenza, dalla rassegnazione e da una apatia che rischia di frenare lo sviluppo dell’intero Paese.
Non si esce dalla crisi stando fermi e conservando lo “status quo” paghi dei risultati raggiunti, quasi a vivere in una sorta di cappa di vetro apparentemente protetta. Non era questo lo spirito dei nostri predecessori che 62 anni fa fondarono la Cassa Rurale e Artigiana di Filottrano. Loro ebbero il coraggio di andare “contro corrente” sfidando un mercato bancario riservato solo a pochi, che non era certamente alla portata degli agricoltori, dei piccoli artigiani e delle famiglie di mezzadri che si dibattevano quotidianamente tra mille difficoltà per reperire un “tozzo” di pane e “sfamare” la famiglia. Il progetto di fusione per incorporazione della CRA di Camerano, seppure complesso, può costituire un’op-
portunità. L’importante è crederci e lavorare tutti con determinazione e spirito costruttivo senza dimenticare mai i valori identitari della nostra mission che, insieme ai collaboratori, agli amministratori, di oggi e di ieri, rappresentano il patrimonio più importante
e il vero motore del successo della nostra Banca. Occorre continuare ad interpretare un modello alternativo di banca, che crede nelle relazioni umane, che da e riceve fiducia, che al momento opportuno e alle prime difficoltà, non si tira indietro, ma le affronta con determinazione e spirito di sussidiarietà, nella consapevolezza che, su questa strada, la nostra banca non è sola, ma opera all’interno del circuito del Credito Cooperativo che attiva, se necessaria, la solidarietà di sistema. V Vorrei ricordare a tal riguardo la Carta dei Valori del Credito Cooperativo la quale, al paragrafo dedicato ai Soci, recita testualmente così: “…Fedeli allo spirito dei fondatori, i soci credono ed aderiscono ad un codice etico fondato sull’onestà, la trasparenza, la responsabilità sociale e l’altruismo”; mentre in quello relativo alla solidarietà ci ricorda che quest’ultima “..si esprime anche attraverso la condivisione di principi e idee, l’elaborazione e la partecipazione a progetti e iniziative comuni, l’aiuto vicendevole nei casi di necessità” Il progetto di fusione che abbiamo approvato rappresenta un
segno concreto di coerenza rispetto ai principi statutari sopra enunciati, senza i quali difficilmente il credito
cooperativo ha delle prospettive. Una coerenza che si attua anche ridando speranza ai circa 50 collaboratori della CRA di Camerano, a cui fanno capo altrettante famiglie che, al contrario, avrebbero visto il loro futuro più incerto. E’ con questo spirito di collaborazione reciproca, di sussidiarietà e di solidarietà interna al credito cooperativo, insieme agli amministratori, ai collaboratori, ai soci e alle istituzioni locali che dobbiamo ritrovare la forza di uscire da questo stato di incertezza per ridare forza e slancio ai nostri territori e alle nostre comunità, ognuno rispettando il ruolo che gli è proprio. Con un sincero auspicio che i sacrifici richiesti vengano in un futuro non tanto lontano ripagati, l’occasione è gradita per augurare, ai soci, ai clienti, ai collaboratori e alle istituzioni locali, delle felici festività, un sereno Natale e un 2015 migliore. Luciano Saraceni
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I NOSTRI SOCI
Fare impresa diversificando
Luciano Rosetti dai prodotti della terra al mondo dell’intrattenimento e del benessere
Luciano Rossetti
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iversificare è ormai da alcuni anni la parola d’ordine per molti imprenditori, se si investe in più settori si ha la possibilità di affrontare meglio la crisi perché non tutti i comparti produttivi hanno un segno negativo. Quello che regge meglio può sostenere anche le altre attività e dare respiro a tutto il gruppo. Ci sono diversi esempi come il caso del marchigiano Diego Della Valle che oltre nella moda, ha investito nel terziario, nell’assicurativo e nell’editoria. Ma la regione Marche si sa è terra di persone intraprendenti che hanno vissuto sulla propria pelle i sacrifici dei genitori per sbarcare il lunario dopo che l’Italia era uscita mal ridotta dalla guerra. Tra questi merita una particolare attenzione Luciano Rosetti, titolare dell’omonima azienda agricola di commercio di cereali con sede a San Faustino di Cingoli. Quando si vivono sulla propria pelle le difficoltà quotidiane e si respira la voglia di emergere dei genitori è inevitabile che poi nella vita ci si riesca ad affermare ad ottimi livelli. Chi proviene da quella generazione a cavallo tra gli anni 40-50 aveva di fronte a sé l’opportunità di fare la tanto agognata scalata sociale puntando esclusivamente sulle proprie capacità. Siamo nel periodo in cui con l’Italia distrutta tutti ripartono nelle stesse condizioni, poveri e (ex) ricchi, e così ha fatto il padre Primo con il generi alimentari a San Faustino. Oltre a far crescere il volume di affari del negozio, incomincia a diventare un punto di riferimento per i coltivatori della zona commercializzandone i cereali. Gli affari ben presto iniziano ad andare bene tanto che arriva a vendere il grano persino a
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I NOSTRI PRODOTTI Cerignola in Puglia. Primo, facendo fede al suo nome, investe anzitempo nel settore dell’intrattenimento aprendo il locale da ballo “Sala Fausta”, un punto di ritrovo per tanti cingolani, ma anche per moltissime persone della zona a cavallo tra il maceratese e l’anconetano pronte a rilassarsi dopo le fatiche della settimana. Le attività vanno così bene che l’originario negozio di alimentari acquista un ruolo secondario. Negli anni sessanta la commercializzare di grano supera i 100mila qintali, tanto da costringere il figlio Luciano a ritornare in famiglia dopo gli studi al Montani di Fermo ed il triennio di Ingegneria ad Ancona. Figlio unico, Luciano già da piccolo aveva incominciato a respirare il senso degli affari seduto sul bancone del negozio tra i barattoli di sardoni, la cassa ed i libri di scuola. Il padre Primo da solo non riusciva più a gestire tutta l’azienda, c’era bisogno dell’aiuto di Luciano che comunque aveva sempre partecipato alle attività di famiglia. L’impresa cresce ancora tanto che occorre allargare il deposito di cereali. A quello di San Faustino si aggiungono i depositi di Cingoli e di Castelfidardo in località Cerretano. Il vero boom si registra negli anni novanta quando viene siglato un importante accordo con l’Italgrani, leader nella vendita di grano duro. L’azienda cingolana e quella della famiglia Ambrosio costituiscono l’Italstock che prevede l’esportazione di oltre 3 milioni di quintali di grano. Da quel momento la famiglia Rosetti entra nel gotha del commercio e stoccaggio dei prodotti agricoli tanto che oggi può contare su una capacità di deposito di 1 milione di quintali di grano, su numerose certificazioni e su un rapporto diretto con la famiglia Barilla. Ma, come dicevamo, anche Luciano Rosetti è di quei personaggi che non si sentono ancora arrivati nonostante una bella famiglia, tre figli: Maila, Davide e Michela e diversi nipoti. Nel tempo infatti ha perseguito l’idea del padre di investire nell’intrattenimento e così è stato tra i primi gestori della discoteca Odissea, quella che nei tempi d’oro veniva affollata da tantissimi ragazzini. Chiusa quell’esperienza ha dato vita al centro vacanze Verde Azzurro di San Faustino di Cingoli, trasformando in pochi anni una vecchia casa colonica in un centro di divertimento con piscine, scivoli, bar, ristorante, hotel e tanto altro ancora. Rosetti decide di investire anche all’estero: in Romania e Un-
gheria dove acquista un castello, il Sir David Balaton, trasformandolo in un lussuoso albergo. Ma nel cuore ha sempre la sua terra e così si sposta nella vicina Appignano dove compra e ristruttura Villa Verdefiore che diventa la meta preferita di tanti sposi, nonché centro congressi, ristorante e hotel per chi ama il silenzio e la bellezza dell’immenso parco che, quando può, lo stesso Luciano cura di persona per via del suo grande amore per gli alberi. Ovviamente in tutta la sua attività ha avuto un ruolo fondamentale la Bcc di Filottrano. “Mio padre Primo – ricorda Luciano Rosetti – ha la tessera socio numero 204. Mi ricordo ancora quando mi mandava in bicicletta a depositare gli assegni del negozio nella filiale di Cingoli. Con l’istituto di credito ho sempre lavorato bene, ho trovato quella disponibilità e familiarità che hanno sempre fatto parte del mio modo di fare impresa. Per me la Bcc ha rappresentato e continua ad essere un punto solido ed un partner affidabile”. Ma sul volto di Luciano si nota anche un po’ di disappunto: “Avrei potuto fare ancora di più come impresa, il commercio dei cereali non ha risentito della crisi, anzi sta andando forte, potrei continuare ad investire nel territorio e garantire occupazione, ma la burocrazia e l’eccessiva tassazione non mi consentono di perseguire le mie idee. Se non ci fosse la commercializzazione dei cereali avrei avuto difficoltà ad andare avanti perché con le altre attività a mala pena riusciamo a pareggiare i bilanci. Ma ho deciso lo stesso di continuare perché così si crea movimento economico nel territorio e si dà lavoro a tante brave persone. E’ impensabile che se guadagni 100 quasi il 70% se ne va per Tasi, Imu etc.”. Rosetti quindi a modo suo continua a credere nel territorio e nelle sue potenzialità nonostante il grave fardello che si devono portare dietro molti imprenditori come lui alle prese con i mille cavilli e balzelli imposti dallo Stato. Se tutti la pensassero come Luciano forse nelle Marche la crisi si sentirebbe di meno. Luca Falcetta
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DAL TERRITORIO CINGOLI
Le luci della ribalta
Il teatro a Cingoli tra passato e presente macchina funzionava a manovella come peraltro il grammofono per la colonna musicale. In breve la decima Musa contagiò tutta la Città ed i tre teatri furono subito riconvertiti in sale di proiezione. Negli spazi per le affissioni era un susseguirsi di manifesti dai contenuti inquietanti: La Torre dell’Espiazione, Alibi atroce, Sentinelle di bronzo. Il film Riccioli d’oro, uscito negli Stati Uniti nel 1935, protagonista Shirley Temple, fu proiettato nel Littorio il 14 marzo del ’38; curiosa ed autarchica è stata poi l’abitudine di italianizzare nei manifesti i nomi di attori come Renato Rachele e Vanda Osiri. Nell’agosto 1955 fu inaugurato l’attuale Cinema Teatro Farnese nel palazzo Mucciolanti in corso Garibaldi (già via Farnesia), struttura ann autunno la musica cambia. Le foglie secche che cadono cora oggi validissima. Su quelle tavole sono passati 60 anni di nel bosco silenzioso, affascinano con il loro suggestivo storia dello spettacolo locale e nazionale, della politica e delle suono; nella casa, mentre “lenta fiocca la neve pe’ l cie- tradizioni popolari; nell’anno 1956 ben novantamila furono gli lo cinereo”, il bambino sembra rapito, fissando la volubilità spettatori. Mi piace pensare che il Faro, che dal 1959 illumina del fuoco nel camino, quasi incantato dalle infinite lingue di le notti cingolane, sia il fratello maggiore di quello che dal giufiamma. Quelle fanno pensare al vociare sommesso di un’edu- gno di quest’anno sta proiettando in modalità digitale le nuove cata platea di spettatori in attesa dello spettacolo; il focolare da pellicole. Per questo scopo il C.d.A. del Circolo, proprietario parte sua è un teatro domestico in miniatura. E’ bello pensare, del cinema, ha sensibilizzato la Cittadinanza, l’Amministrache, nella magica atmosfera autunnale, molte delle nostre cit- zione comunale e la Regione a contribuire nell’acquisto del tà danno inizio alla loro stagione teatrale. La popolazione di proiettore Sony 4K con antenna satellitare. Determinante è Cingoli, “ove cadono li bracci raddoppiati di neve”, per la cura stato anche l’intervento della BCC di Filottrano, da decenni dell’anima poteva contare nell’accoglienza di decine di chiese, presente sul territorio e sensibile alle istanze della popolazioper i mali del corpo nell’assistenza di ben quattro ospedali, in- ne. Anche se ora la proiezione “live” permette al Farnese un fine per lo spirito fin dal 1778 nel piacere di un vero teatro (cu- collegamento “mondiale” e trasformare la sua galleria in una riosità: vicolo del Teatro già vicolo di santo Spirito). L’iniziativa curva del Maracana, chi sa perché quel caro vecchio proscenio per la sua realizzazione fu presa nel giugno di quell’anno dalla mi ricorda tanto il caldo camino acceso della mia infanzia. Congregazione Teatrale, associazione culturale cingolana, i laAntonio Borgoforte Gradassi vori eseguiti dai fratelli Bartoloni da Montecchio (oggi Treia) ed il costo fu di 1201 scudi. Esso trovò la sua sede all’interno del palazzo comunale; era costituito da tre ordini di palchetti: i due superiori per i nobili, quello inferiore con la platea per i cittadini; l’assegnazione dei posti avveniva per sorteggio, tuttavia molte nobildonne, per consolarsi di una “sorte avversa”, si recavano a teatro elegantemente vestite ed in portantina. Le rappresentazioni e le varie manifestazioni fatte nel teatro G.Verdi (fu dedicato al Maestro fin dal 1901) furono così numerose da logorarne irrimediabilmente la struttura in legno, che durante il secondo conflitto mondiale fu completamente smantellata; si dice che le tavole del palco servirono anche per la costruzione di bare. Se un sipario era sceso definitivamente e non senza gloria, altri tre erano pronti ad alzarsi; il teatro Pio VIII (già Tito Labieno) era situato nel pianterreno del Seminario vescovile e offriva spettacoli in prosa e cinematografici di natura prettamente confessionali; l’altro, il Littorio Teatro Casa del Fascio, di tutt’altro tenore, faceva rimbombare con marce ed inni il salone mensa dell’attuale Alberghiero; infine il G.Garibaldi elegantemente incastonato con platea e galleria nei locali del Circolo Cittadino. Nel 1895 i fratelli Lumière girarono a Parigi la loro prima pellicola cinematografica e già nel 1910 fu aperto a Cingoli in via Roma 36 il primo cinema; la
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DAL TERRITORIO SANTA MARIA NUOVA
Il Vespista Terenzio
A colloquio con Terenzio Palanca: un poliedrico che non passa inosservato e sognavo di vedere il mondo senza vincoli di tempo. Così, dopo aver lavorato per quasi 50 anni, ho deciso di andare in pensione. Disfarmi del bar è stato semplice, non altrettanto trovare una nuova casa per miei moltissimi amici scoiattoli e per i piranha. In casa non c’era abbastanza spazio per tutti, così ho iniziato a bussare a molte porte “sicure”, ho valutato le disponibilità e ho verificato che i nuovi ambienti in cui sarebbero vissuti fossero idonei e, soprattutto, amorevoli. Alla fine, i piranha li ho donati all’Acquario Mobile di Alba Adriatica, mentre gli scoiattoli li ho dati a persone che conoscevo. Poi tutto il mio tempo libero l’ho dedicato alla mia Vespa, che è diventata bellissima, unica e straordinariamente grande. Lo ammetto, sono un esibizionista, e da sempre mi piace che inuando, nel 1969, ho comprato la mia luccicante Ve- torno a me e alla mia Vespa gironzolino molti curiosi che ci spa 125 Gran Turismo, ho voluto diventasse uni- fotografano, ci guardano e chiedono di tutto e di più! La mia ca al mondo, installando con l’aiuto di due amici Vespa, è talmente strabiliante che, come per ringraziarmi di l’avviamento elettrico, mantenendo quello a pedale per i casi tanta attenzione prestatale, mi ha fatto conoscere migliaia di di emergenza. Ne ero fierissimo e in paese tutti ammiravano persone e continua a farmi dono dei sorrisi di tutti quelli che la mia inventiva. Pensai anche a brevettare tale sistema, ma il incontriamo per strada. Per questo motivo la mia Palma divencosto, che si aggirava sui tre milioni di lire, mi fece desistere. ta gelosa, anche se anche lei, così come la Vespa, è la mia vita”. Nel tempo libero dal mio lavoro al bar, dove preparavo ottimi Nella piazza della Madonna a Loreto, ero circondato da molti gelati, salivo sulla mia Vespa sognando, di farne un modello curiosi, pellegrini, arrivati fin dalla Cina, e tutti hanno voluto ancora più unico. Amavo e tuttora amo questa mia motoretta, fermare l’attimo con una foto ricordo. sopra ogni cosa, a eccezione di mia moglie Palma, che mi lascia andare ovunque purché resti lontano dalle donne e torni a casa in tempo per il pranzo! Ma la vespa non fu la mia unica passione. Nel mio bar, infatti, avevo costruito un grande acquario dove vivevano dei piranha. L’amore per questi famelici pesciolini era nato dopo la visione di un documentario, e il desiderio di farne degli amici personalissimi mi spinse a trovare il modo per acquistarli. Oltre ai pesci comprai simpaticissimi scoiattoli coreani e così dedicai il mio tempo libero a costruire un villaggio tutto per loro, con stradine, rifugi, pozzi d’acqua e ciotole per il cibo. La mia gioia era vedere tanti bambini incuriositi da questi inusuali creature infatti il bar era diventato una sorta di zoo parco. Finchè, un giorno, la passione per la moto è tornata prepotentemente a bussare nel mio cuore. Dopo una vita vissuta sempre nella stessa stanza ero stanco
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DAL TERRITORIO OSIMO
Lega del Filo d’Oro: gara di solidarietà
Un impegno costante per lo sviluppo di servizi a supporto delle persone pluriminorate
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a Lega del Filo d’Oro è una realtà unica in Italia che da 50 anni fornisce un servizio altamente qualificato alle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali, “Un filo prezioso che unisce il sordocieco con il mondo esterno” è il concetto che ha ispirato il nome e l’attività dell’Associazione, che fondata nel 1964, è divenuta Ente Rossano Bartoli morale nel 1967 e Onlus (Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale) nel 1998. L’ Ente è presente oggi in sette regioni ed ha la propria sede nazionale nelle Marche, ad Osimo (AN), dove opera con un Centro di Riabilitazione al cui interno si trovano il Centro Diagnostico, che formula una valutazione globale ed effettua interventi precoci per bambini al di sotto dei 4 anni, i Servizi educativo-riabilitativi, il Settore medico, il Centro di ricerca e il Centro di Documentazione. L’aumento costante di richieste di accoglienza e assistenza specialistica ha spinto la Lega del Filo d’Oro a portare sul territorio nazionale l’esperienza maturata ad Osimo e negli ultimi dieci anni l’Associazione ha vissuto un importante sviluppo. Un impegno volto ad offrire maggiori opportunità in particolare alla fascia di età giovane e adulta che più incontra difficoltà a trovare risposte qualificate a livello territoriale. Questo sviluppo ha portato ad avere più di 500 i dipendenti, tra operatori educativo riabilitativi, fisioterapisti, psicologi, medici e assistenti sociali oltre a tutto il personale amministrativo e dei servizi generali. L’Associazione inoltre può contare su altrettanti volontari, preparati e qualificati attraverso specifici corsi di formazione e grazie ai quali è possibile organizzare per gli utenti ogni anno i soggiorni estivi, oltre a momenti socio-ricreativi e culturali, gite e pratiche sportive. La Lega del Filo d’Oro ha davanti a sé una importante sfida, quella del “Progetto Linguetta” per la realizzazione di una nuova sede ad Osimo, che possa raccogliere in un unico polo di alta specializzazione tutti i servizi esistenti dislocati oggi in 15 edifici diversi. Un progetto importante ed oneroso che una volta concluso consentirà maggiori servizi per la diagnosi precoce e l’incremento dei posti disponibili presso il Centro di Riabilitazione,
con la conseguente riduzione delle lunghe liste di attesa. Sono molti gli sponsor tecnici che hanno risposto all’appello e la gara di solidarietà è sempre aperta perché l’investimento è notevole e in questo periodo di congiuntura lo Stato continua a tagliare le risorse per i più deboli. Tra i progetti in corso c’è anche quello di continuare ad estendere la presenza in Italia con nuove sedi territoriali per consentire un sostegno ulteriore alle famiglie e una maggiore integrazione con il tessuto sociale, le strutture presenti e i servizi locali. A questo si aggiunge l’impegno costante per offrire a utenti e famiglie un servizio affidabile e di qualità, attraverso la formazione di operatori qualificati, lo svolgimento di atti-
vità di ricerca e sperimentazione nel campo della sordocecità e della pluriminorazione psicosensoriale e la partecipazione a progetti di studio europei. Il forte legame con la solidarietà Le attività svolte vengono finanziate solo parzialmente da fondi pubblici e solo grazie alle risorse da privati, che rappresentano circa il 65% delle entrate, è possibile garantire agli utenti una completa assistenza, ampliare e potenziare i servizi offerti e dare risposte ai bisogni di un numero sempre maggiore di persone. Per questa ragione la raccolta fondi per la Lega del Filo d’Oro ha un ruolo fondamentale per la vita e lo sviluppo dell’Associazione stessa. Per aiutare la lega del filo d’oro Cc postale: n. 358606 Intestato a lega del filo d’oro onlus Numero verde 800.90.44.50 Donazioni sul sito www.donazioni.legadelfilodoro.it Nuova sede
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I NOSTRI DAL TERRITORIO PRODOTTI SANTA MARIA NUOVA
Il gonfalone di Santa Maria Nuova
Attraverso il vessillo del Comune riscopriamo la storia della città
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opo qualche anno di ricerche presso la Provincia ed il Ministero dei Beni Culturali, ebbi modo di leggere su di una rivista che questo Comune aveva ottenuto la “concessione di stemma con Regio Decreto 1884-07-31”. Pensavo di aver scoperto l’America! Invece...nessuna Gazzetta Ufficiale consultata fino alla data del 31-12-1885 Stemma attuale riportava il citato decreto. Mi rivolsi, allora, all’On. Laura Boldrini presidente della Camera dei Deputati, venuta a Jesi per l’inaugurazione della nuova sala lettura della Biblioteca Planettiana. Mi feci coraggio e le consegnai una lettera pregandola di risolvere l’annoso problema. Detto fatto; dopo pochi giorni un cortese funzionario della Biblioteca della Camera mi contattò e mi fornì tutte le indicazioni per ottenere la copia del carteggio della concessione di stemma araldico. Fatta la richiesta mi pervenne subito (ma dopo un versamento di 50 euro) una esaustiva documentazione formata da ben 42 pagine, tutte redatte all’epoca da una miriade di uffici romani nel volgere di circa un anno. Chiusa la pratica burocratica l’Amministrazione Comunale non diede seguito all’autorizzazione e tutto si fermò al 1885. Finalmente il Consiglio Comunale del 17 Giugno 1923, dopo 39 anni, diede il via all’ordinazione del labaro, creato 39 anni prima dal CINGOLI
concittadino Lucio Moreschi Rocchi, commissionandolo alla ditta Luigi Piazzesi di Firenze, al prezzo di 975 lire, arrivata poi, con gli annessi e connessi a 1.013,25 lire. Oggi, finalmente, Santa Maria Nuova può ammirare il disegno originale del proprio stemma araldico; bisogna riconoscere che i due stemmi sono simili ma non uguali; c’è molta differenza tra i due: l’originale è sempre molto più bello della copia. Augusto Onorati
Stemma originale del 1884
Vedere attraverso l’audio
Un cingolano crea un sistema audiovisivo per non vedenti e conquista l’America
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’ talmente innovativo il progetto TMW, che l’interesse si è dilatato fino agli Stati Uniti. TMW è la sigla di TeleMeWhat. “Questo è il sof software – ha spiegato Mirko Montecchiani – che, rivoluzionando sostanzialmente il modo di fare audiovisione a beneficio di utenti con disabilità visiva, consente di audiodescrivere contenuti multimediali (film, cartoni animati, documentari, video didattici e quant’altro)”. Montecchiani, cingolano, presidente provinciale dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti, direttore di Iriform Macerata, in servizio come centralinista nell’ospedale di Cingoli, ha sviluppato il progetto in collaborazione con Cristoph Damm esperto in audio descrizione e sottotitolaggio nella Masaryk University della Repubblica Ceca. “Lo scopo del nostro impegno – ha chiarito Mirko Montecchiani
Montecchiani – è stato l’abbattimento dei costi, riducendo i tempi di elaborazione grazie a un sistema unico al mondo, che oltre all’audiodescrizione permette anche d’inserire sottotitoli per i non udenti. L’applicazione on-line è compatibile con tutti i tipi di computer e consente a più utenti di lavorare sullo stesso video anche a chilometri di distanza”. In sostanza permette, tramite finora inediti e non dispendiosi programmi, ai non vedenti di “vedere” e ai non udenti di “udire”e ha destato una particolare attenzione in America. “L’Università statale della California – ha precisato Montecchiani - ci ha ufficialmente invitato a San Diego dal 2 al 7 marzo dell’anno prossimo, per presentare TMW all’Annual International Tecnology and Persons With Disabilities: è l’evento internazionale più importante sulle tecnologie per la “disabilità”presso la California State University. Affermare che l’invito costituisce per Montecchiani e Damm un comprensibile motivo di orgoglio, è forse dir poco. Gianfilippo Centanni
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DAL TERRITORIO MONTEFANO
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L’impegno dell’AVIS di Montefano
n gruppo di ragazzi volontari (circa 30), animati da un grande senso di solidarietà ha fondato l’AVIS di Montefano nel gennaio 1977. Un valido contributo umano e professionale è stato dato allora dall’indimenticabile dott. Francesco Cristallini, che stimolava i primi donatori a donare sangue con coraggio ed entusiasmo. I primi controlli li effettuava lui stesso nel suo ambulatorio. Successivamente l’Associazione è cresciuta e sempre più si è arricchita donando non solo sangue , ma anche plasma ed eritroplasmaferesi . Durante questo percorso di solidarietà è stato importantissimo lavorare per far aumentare il numero dei donatori , il cui scopo era quello di “Donare Sangue” cioè “VITA”. Da quel lontano 1977 (30 donatori) oggi l’AVIS di Montefano conta più di 370 donatori. L’educazione al dono del Sangue è un concetto proposto soprattutto ai giovani nelle scuole , nelle diverse manifestazioni, ecc…I donatori AVIS sono felici e TREIA
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orgogliosi di far parte di questa associazione che ha come base la disponibilità e l’amore al prossimo in contrasto ad una società spesso egoista e insensibile ai mali che affliggono gli altri. Per poter affrontare con dedizione ed efficacia questo impegno, però, occorre il sostegno sia affettivo ma soprattutto economico. Un ringraziamento speciale va pertanto alla BCC di Filottrano che da molti anni ci sostiene con un generoso contributo dimostrando la propria vicinanza ai valori della solidarietà.
La nuova stagione teatrale di Treia Un cartellone prestigioso e divertimento assicurato
i è aperta il 21 novembre la “Stagione di prosa” 2014/2015 del Teatro comunale di Treia, che si propone, anche quest’anno, come uno dei più importanti appuntamenti culturali della città, che è in lizza, piace ricordarlo, per il titolo di “Borgo più bello d’Italia”. Il cartellone proposto - di grande prestigio - è sicuramente uno dei più ricchi e accattivanti fra quelli in programma in ambito provinciale e regionale, con spettacoli di alto livello. Protagonisti assoluti tanti attori famosi e spettacoli in anteprima provinciale e nazionale: un ricco carnet per soddisfare un’ampia platea. Organizzata da Teatroservice soc. coop., sotto la Direzione artistica di Victor Carlo Vitale, la nuova stagione teatrale di Treia si snoda su sette appuntamenti di rilievo nazionale ed è affiancata dalla rassegna “Giovani e nuova drammaturgia”. L’inaugurazione è stata affidata allo spettacolo “Fausto e gli sciacalli” con Nicola Pistoia, Paolo Triestino, Elisabetta De Vito, Sandra Caruso e Ciro Scalera. “Una storia di oggi” come è stata definita, “esilarante ed amara, avvincente e poetica, accompagnata dalle note di una bellissima canzone, “Annalisa”, scritta proprio per questo spettacolo da Stefano D’Orazio e Roby Facchinetti”. Gli appuntamenti proseguono poi, nel periodo natalizio, quando salirà sul palcoscenico la Compagnia italiana operette, con due spettacoli: “Il paese dei campanelli”, in programma il 28 dicembre, e, a chiusura ideale e reale del 2014, “La vedova allegra”, in programma il 31 dicembre alle ore 20.00. Due appuntamenti leggeri e giocosi, adatti al clima di festa, che lasciano presagire momenti di puro svago e divertimento. Per chiudere l’anno in allegria e dare il benvenuto al 2015, dopo lo spettacolo del 31 dicembre si festeggerà il Capodanno con una cena presso l’Hotel Grimaldi, accompagnata da intrattenimento musicale con dj e ballo e che culminerà nel brindisi di mezzanotte con spumante e i tipici calcioni treiesi.
Gli appuntamenti del 2015 inizieranno il 29 gennaio, con una piece nuovissima, “Donne in cerca di guai”, con protagonista di eccezione il frizzante trio di star composto da Corinne Clery, Barbara Bouchet e Iva Zanicchi e proseguirà sabato 14 febbraio con il Gran Varietà “Peccato erotico” di e con Gennaro Cannavacciuolo. Il 28 febbraio sarà la volta della “Cavalleria Rusticana”, di Pietro Mascagni, con Mario Leonardi. Chiuderà il cartellone principale, sabato 14 marzo, lo spettacolo”Prima che mi dimentichi di tutto” di e con Vincenzo Mollica e Linda Valori. Ad arricchire la stagione anche la rassegna “Teatro per ragazzi”, in cui avrà spazio il saggio-spettacolo degli allievi di “Teatro in corso”. Un plauso particolare va agli sponsor, che, nonostante i tempi difficili, hanno voluto credere fortemente al valore di questa stagione teatrale, contribuendo con il loro prezioso apporto, alla sua realizzazione. A loro un ringraziamento sincero e un grazie anche a tutti i cittadini, agli appassionati estimatori di questa arte affascinante e a coloro che si stanno avvicinando, lasciandosi catturare dalla magia della polvere del palcoscenico.
I NOSTRI PRODOTTI
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bnc comunicazione grafica
Riparto!
Ce l’abbiamo fatta: abbiamo comprato casa!
Per costruire insieme il futuro delle persone che rappresentiamo.
Nasce Riparto! il finanziamento dedicato all'acquisto, alla costruzione o alla ristrutturazione della tua casa a tassi mai visti. Ti ricordiamo che, scegliendo di lavorare con imprese locali nostre clienti, potrai avere un ulteriore sconto sul tasso di interesse.
Credito Cooperativo di Filottrano e di Camerano
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Informati nella filiale più vicina a te. www.filottrano.bcc.it
Pagare i bollettini postali senza fare la fila allo sportello, è davvero semplice e rapido. Con l’Internet Banking della Bcc di Filottrano è ora possibile pagare i Bollettini Postali (premarcati e bianchi) direttamente dal tuo computer, in maniera comoda, semplice e sicura, con l’addebito diretto sul tuo conto corrente. Per accedere clicca dalla tua home page del servizio la voce Conti Correnti > Pagamento Bollettini Postali e scegli tra bollettino premarcato e bollettino bianco non premarcato.
La pagina di inserimento dati è semplice e guidata e, il giorno successivo all’operazione, sarà possibile stampare la quietanza di pagamento dall’apposito sottomenù Storico Bollettini.
Varie possibilità per pagare il canone RAI - Tramite il portale www.cartabcc.it addebitando l’importo dell’operazione direttamente sulla CartaBCC di credito o prepagata. E’ necessario che il titolare della carta disponga di user id e password di accesso alla parte riservata del sito e che la CartaBCC sia stata precedentemente abilitata ai servizi Acquisti Sicuri su internet (Verified by Visa e SecureCode MasterCard). Il servizio è disponibile nella sezione riservata del sito, selezionando la voce “Rinnovo Canone RAI”, nel menù verticale a sinistra nello schermo. A conferma del completamento dell’operazione il sistema invierà in automatico una e-mail all’indirizzo indicato dal titolare. - Tramite il web banking, addebitando l’importo sul proprio conto corrente. Una volta effettuato l’accesso al portale web con le proprie credenziali, nel menù Conti Correnti vi è una funzione specifica “Canone RAI TV” che vi permetterà di effettuare il pagamento, oppure si può procedere al pagamento del bollettino postale attraverso l’apposita funzione.
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STACCA IL PRODOTTO
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Presso i nostri sportelli saranno esposti i manifesti con l’elenco delle gite in programma per il 2015. Rivolgendosi alle casse, oppure sul sito internet ciascuno potrà trovare i programmi dettagliati con le date precise in cui si svolgerà ogni singolo viaggio, le quote di partecipazione e gli sconti praticati ai Soci. Per chi è interessato a qualche viaggio, si consiglia di fare subito le pre-iscrizioni. Si precisa che le gite sotto elencate sono solo delle proposte e potrebbero subire delle variazioni.
ATTIVITÀ SOCIALI
I Presepi della tradizione
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Un cartellone prestigioso e divertimento assicurato
a tradizione del presepio, in quest’area delle Marche centrali, è antica quanto il Francescanesimo. Le Marche, d’altra parte, sono considerate la regione più francescana d’Italia, quella che conserva il maggior numero di memorie delle visite e dei passaggi del Santo di Assisi, l’inventore del Presepio stesso. E anche quest’anno, quasi in ogni Parrocchia del territorio a cavallo delle Province di Ancona e Macerata, i maestri presepai si sono rimessi al lavoro per offrire alle famiglie dei visitatori, nuove scene di quella che continua ad essere la più suggestiva delle Sacre rappresentazioni. Da Cingoli ad Osimo, passando per Filottrano che ospita il monumentale presepio della Chiesa Nuova, con le statue originali del settecento, passando per le frazioni come Campocavallo, che pure vantano una grande tradizione, le stelle comete che annunciano la presenza di un presepio si moltiplicano e si arricchiscono. Ma grande o piccolo che sia il Presepio che andremo a visitare, bisogna ricordare che nelle Marche, oltre alla nascita del Salvatore, il presepio ha sempre un altro significato, un po’ più nascosto, ma non per questo meno importante: si tratta di uno specchio che riflette il passato, l’antica civiltà contadina, i suoi riti, i suoi segreti, la sua struttura sociale. Se è vero che il presepio napoletano è una sorta di teatro, una scena che ri-
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produce frammenti di vita cittadina, quello marchigiano è una nostalgica rievocazione del tempo che fu, la casa contadina, le stradine bianche, lo stagno, l’aia, le montagne all’orizzonte. E a volte, più i materiali sono semplici, lo specchio rotto a simboleggiare l’acqua, la farina per fare la strada, l’ovatta per la neve, più il tutto diventa vivo e vero, a misura di bambino, del bambino che tutti siamo stati. Anche per questo una visita ai presepi, quest’anno più che mai, diventa un vero e proprio obbligo oltre che un vero piacere. Giuseppe Camilletti
Il GRANDE presepe di Filottrano
rande per diversi motivi, prima di tutto perché occupa l’intera area di una chiesa, S. Maria degli Angeli, conosciuta a Filottrano come “Chiesa Nuova”. “GRANDE” per la sua bellezza, lo dicono tutti coloro che lo hanno visitato. “GRANDE” anche per le sue dimensioni. Per visitarlo infatti bisogna camminarci dentro. L’ingresso dà su una vecchia cucina a grandezza naturale, poi si esce su una grande piazza, dove si possono ammirare diversi scorci di paese, di case, paesi, vicoli, campagna e monti, tutto in proporzione. Camminando ci si sente coinvolti nel presepio con le splen-
dide statuine in cartapesta leccese dello scultore Luigi Guacci (Lecce 1871–1934). Ovunque si sente il rumore dell’acqua, sia che venga dal fiume con la cascata finale, sia dalle numerose fontane realizzate qua e là. Descrivere il Presepio di Filottrano non è cosa facile, chi può lo venga a visitare durante le festività Natalizie, inoltre da trenta anni, in una vicina chiesa “S. Michele” si apre una bella mostra di decine di “Minipresepi” in gran parte realizzati dai filottranesi. Auro Stampella
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Nasce la Banca di Filottrano
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Una nuova realtà più grande ma sempre a sostegno del territorio
i è svolta il 26 ottobre al Palabaldinelli di Osimo l’assemblea straordinaria dei soci della Banca di Credito Cooperativo di Filottrano che è stata chiamata a deliberare sull’ipotesi di aggregazione con la Cassa Rurale San Giuseppe di Camerano. L’operazione ha ottenuto il via libera dei soci con 644 voti favorevoli e 155 tra contrari e astenuti approvando di fatto quella che è una operazione di salvataggio realizzata dalla Bcc di Filottrano nei confronti della consorella di Camerano che non possedeva più i requisiti patrimoniali per continuare il suo cammino in autonomia. Nasce così la nuova BANCA DI FILOTTRANO – Credito Cooperativo di Filottrano e di Camerano., un istituto con 21 filiali operanti su due province: Ancona (16 sportelli) e Macerata (5 sportelli). Il numero dei collaboratori passa da 110 a 157 assorbendo di fatto gli attuali 47 dipendenti della CRA di Camerano. Una banca che aumenta le proprie dimensioni sia nel numero dei clienti (35.000), che dei soci (quasi 4000) ma anche nei volumi. Gli impieghi salgono a 650 milioni di euro, la raccolta passa da 600 a 820 milioni di euro. Dimensioni maggiori che, tuttavia, non stravolgono la filosofia di fondo di quella che è stata fino ad oggi la Banca di Credito Cooperativo di Filottrano: una banca a servizio dei soci, del
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territorio, che ha saputo valorizzare le proprie risorse umane svolgendo la sua attività creditizia con prudenza e mantenendo fede alla missione di responsabilità sociale sancita all’interno dell’articolo due del proprio statuto. Una banca solida e in salute che di fatto è stata chiamata ad intervenire in aiuto di una consorella mettendo a disposizione la propria esperienza e la propria organizzazione per dar vita ad un nuovo progetto. Un progetto che potrebbe portare nuove opportunità, possibilità di realizzare economie di scala, sfruttare le potenzialità di una maggiore dimensione e di un maggior radicamento territoriale (13 Comuni verranno serviti contro gli attuali 9 della Bcc di Filottrano) ma che presenta anche delle sfide da vincere, in particolare quelle legate alla gestione del credito deteriorato ed all’integrazione di tutto il personale ed al suo coinvolgimento nell’impegno comune di superare il difficile momento congiunturale. Anche per questo l’assemblea dei soci è stata partecipata e animata con numerosi interventi dei soci sia a favore che contro la fusione. Alla fine hanno prevalso i si e dal primo gennaio 2015 la nuova realtà sarà operativa a tutti gli effetti. Si apre una nuova pagina tutta da scrivere e sarà il futuro a decretare la validità della scelta.
Consegnate 43 borse di studio ai figli di soci
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n occasione dell’assemblea straordinaria dei soci tenutasi domenica 26 ottobre al Palabaldinelli di Osimo, la Banca di Credito Cooperativo di Filottrano ha consegnato, come di consueto, le borse di studio ai soci e figli di soci che, a conclusione del ciclo di studi relativo all’anno 2012/2013 si sono distinti per il merito scolastico. Quarantatrè in totale i ragazzi premiati dal Presidente della Bcc di Filottrano dott. Luciano Saraceni, dal Direttore Generale della Federazione Marchigiana delle Bcc dott. Franco Di Colli e dal Sindaco di Filottrano dott.sa Lauretta Giulioni. Complessivamente l’importo delle borse di studio erogate è stato di 17.000 euro Elenco Premiati: Borse di studio Scuola media secondaria Caterina Paccamiccio, Davide Pomeri, Maria Carloni, Giulia Carbonari, Cristina Angeletti, Elena Cucculelli.
Lauretta Giulioni
Borse di Studio Scuola media superiore Caterina Cardoni, Enrico Coppari, Sara Caprari, Michele Scatizza, Loris Tavoloni, Federica Ragni, Cristian Chiaraluce, Alessandra Casarola. Borse di studio Università Andrea Corallini, Alessia Liberti, Sofia Roncaglia, Luca Bordoni, Ylenia Gatti Naluedo, Ludovica Sabbatini, Luana Albanesi, Elena Sani, Tommaso Morresi, Ilenia Ombrosi, Elisa Zannini, Francesca Zitti, Ludovica Capponi, Caterina Tantucci, Silvia Carnevalini, Ilaria Sdrubolini, Elena Biagini, Monica Antinori, Luca Servasi, Francesca Pasquini, Alessandra Maccioni, Giulia Molitierno, Marco Antinori, Laura Scortichini, Marika Storani, Silvia Cardoni, Martina Mastrolorenzi, Marco Capponi.
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ATTIVITÀ SOCIALI
Una buona finanza per guardare al futuro La BCC di Filottrano partecipa con altre banche etiche europee al convegno di Leno
produca un diffuso benessere, equo e sostenibile, nelle comunità. “TAG Europa”, questo il titolo del convegno, è stata quindi
l’occasione per riunire intorno ad un tavolo soggetti bancari di diversi paesi europei accomunati da una precisa idea di finanza capace di generare ricchezza condivisa con le comunità. Una
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#TAG EUROPA etica
relazione
non profit
educazione
TERRITORIO benessere condivisione cultura AMBIENTE innovazione
GENERAZIONI
valori
sviluppo sostenibile
giovani futuro
ottobre scorso, presso la sede di Cassa Padana, nell’ambito del seminario organizzato dall’associazione per la promozione di Ethical Banking a cui aderisce da alcuni anni anche la nostra Banca. Territorio, Ambiente, Generazioni queste le parole chiave intorno alle quali si è sviluppato il convengo. Un evento che nasce da una precisa idea, condivisa da tutte le Casse Rurali e le Bcc aderenti all’associazione (23 Raiffeisen, Emil Banca, Cassa Padana e Bcc Filottrano) rispetto al ruolo fondamentale che la finanza etica riveste per l’affermazione di un modello di sviluppo, tanto locale quanto europeo, che
finanza, cioè, che diventi realmente motore dello sviluppo locale. Si è trattato di un incontro operativo con l’obiettivo concreto di favorire uno scambio di idee per lo sviluppo di progettualità innovative e il consolidamento di relazioni importanti. All’appuntamento del 9 ottobre hanno preso parte diverse realtà bancarie etiche come Ekobanken (Svezia), Credal (Belgio), Tyse(Polonia), Crédit Coopératif (Francia) e Ebanka (Croazia) tutte aderenti a Febea, la Federazione Europea delle Banche Etiche e Alternative le quali hanno presentato le proprie best practices su temi quali: sviluppo del territorio, promozione dei giovani, tutela ambientale. Queste, insieme alle esperienze italiane promosse da Ethical Banking e Banca Etica, hanno rappresentato la base per aprire una discussione sulle opportunità che possono essere colte per affrontare il futuro riportando al centro delle strategie e dell’operatività i valori e la pratica della finanza etica. Alessandro Andreoli
capitale umano
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n’occasione di confronto per la nostra Banca con altre realtà europee sul tema della finanza etica. Le migliori pratiche europee nel campo della finanza etica si sono infatti date appuntamento a Leno (BS) il 9
comunità responsabilità
Solo la finanza etica investe nel futuro.
WORKSHOP #TAG EUROPA GIOVEDÌ 9 OTTOBRE 10:30 - 17:00 CENTRO POLIFUNZIONALE DI LENO (BS) PIAZZA DOMINATO LEONENSE 1
Associazione per la promozione di Ethical Banking
L'Associazione Ethical Banking promuove questo spazio di riflessione per operatori sensibili al tema della finanza etica. Al workshop prenderanno parte, con testimonianze, diverse banche etiche europee.
ATTIVITÀ SOCIALI
Educarsi e vivere bene la rete
Insegnanti e genitori a Falconara al convegno “Si selfie chi può?” Guarda il video
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rano presenti oltre 150 tra educatori, insegnanti e genitori sabato 29 novembre all’Istituto “CambiSerrani” di Falconara all’apertura del convegno “Si selfie chi può? Educare ed educarsi al tempo della rete”, realizzato anche grazie al sostegno della Bcc di Filottrano. Un successo che va oltre le aspettative degli organizzatori – l’Ufficio Comunicazioni Sociali, Pastorale Giovanile, Coordinamento Oratori e Ufficio Catechistico dell’Arcidiocesi di Ancona-Osimo – e che è dovuto soprattutto all’approccio del convegno stesso: non si parla di problemi, ma si cercano strategie per vivere bene la rete ed educare anche attraverso di essa.
contenuto: tante possibilità di conoscenza e di informazione,
in una dimensione che oggi è autoriale: nei nuovi media sono gli utenti a produrre contenuti e non le istituzioni della comunicazione. Una libertà che spesso però è non pensata (ne sono esempio i “sexy selfie” pubblicati dai ragazzi).
Questo è il quadro in cui giovani e adulti si trovano ad interagire, a volte scambiandosi i ruoli: dove i primi si spingono oltre il confine del lecito, i secondi assumono atteggiamenti adolescenziali, rinunciando ad essere educatori. Su questo hanno dibattuto Paolo Petrucci, educatore e formatore, e Lorenzo Lattanzi, presidente dell’Aiart regionale (Associazione Spettatori Onlus), convergendo
Ad introdurre nelle dinamiche del virtuale è stato Pier sulla necessità di conoscere approfonditamente Cesare Rivoltella, docente dell’Università Cattolica, che ha la rete e le sue dinamiche perché solo così è sottolineato le potenzialità (ma anche i rischi) di quello che possibile agire non sull’onda dell’emergenza, oggi non è più un mezzo, ma un luogo da abitare in cui tempo, ma con la consapevolezza che alcuni preoccupanti fenomeni spazio, relazione e contenuto assumono significati nuovi. non sono causati dai nuovi media, ma sono piuttosto la In rete infatti il tempo cambia, sia nella sua percezione spia dell’inadeguatezza della relazione educativa. Che fare, (“infinitamente dilatato o opprimente a seconda, ad esempio dunque? Certamente riflettere. Ma soprattutto ingegnarsi per se si aspetta o se si debba dare risposta ad una mail), sia nel suo sfruttare le potenzialità dei nuovi media a favore anche di una uso (i nuovi media saturano il nostro tempo come neanche la evangelizzazione più efficace, che parta dalla vita e dalla realtà televisione sa fare). Così pure lo spazio: non c’è più quello dei giovani. reale opposto al virtuale, ma si assiste al migrare dei nuovi Per aiutare in questo compito, il pomeriggio del sabato è stato media all’interno delle nostre vite in un groviglio unico. Anche completamente dedicato a laboratori interattivi e pratici: dal e soprattutto la relazione si modifica: si moltiplicano confronto su Facebook con adolescenti alle prese con situazioni le opportunità di contatto e di socializzazione, ma attenzione difficili (bullismo, anticlericalismo…) alla formulazione di al rischio di una comunicazione deresponsabilizzata. Infine il proposte concrete su come inglobare la rete e i media nella relazione educativa. A concludere, nella mattinata di domenica, i lavori del convegno, è stato don Tonino Lasconi: “usare i nuovi media nella relazione educativa è il compito che ognuno di noi si prende al termine di questo incontro. Facebook non è una risposta assoluta e valida per ogni situazione, ma siamo chiamati ad evangelizzare nel presente, non possiamo scappare da questa realtà né affrontarla in modo approssimativo. Dobbiamo sfruttare i nuovi media per entrare nella vita dei ragazzi e rendere così più incisivo il nostro messaggio”. Anna Bertini
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ATTIVITÀ SOCIALI
Liberi di credere
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Guarda il video
A Jesi la prima conferenza nazionale sulla libertà religiosa
raq, Egitto, Nigeria, sono sufficienti questi esempi per rendersi conto che si è tornati indietro di secoli su temi delicati e importanti come quello riguardante la libertà religiosa.
Il risultato di questa situazione globale disperata e’ che quasi il 76% della popolazione mondiale (pari a circa 4,5 miliardi di persone) vive in paesi con alto o altissimo livello di violazioni della libertà di religione.
ramento della libertà di religione anche in molti paesi occidentali come la Francia, la Germania e l’Italia. Limitazioni all’edificazione di luoghi di culto, riduzione dei margini alla libertà di coscienza e difficile accettazione sociale per coloro che non accettano il pensiero dominante sono campanelli d’allarme che vanno presi in seria considerazione per non sottovalutare il problema. Ospiti d’eccezione della conferenza, il prof. Massimo Introvigne, presidente dell’Osservatorio sulla Liberta’ di Religione presso il Ministero degli Affari Esteri, premiato a livello internazionale dall’OCSE per il suo instancabile lavoro a favore dei cristiani perseguitati nel mondo; il delegato pontificio di Loreto mons. Giovanni Tonucci, ex diplomatico vaticano che ha rivestito anche il ruolo di rappresentante della Santa Sede presso le Nazioni Unite, e l’avvocato Antonio Mastri, professionista cristiano ed ex consigliere della Provincia di Ancona.
Di tutto questo si è discusso a Jesi in occasione della prima conferenza nazionale sulla libertà di religione promossa dall’associazione “Liberi di credere” con il sostegno della Banca di Credito Cooperativo di Filottrano. Il nostro istituto ha accolto con favore la possibilità di sostenere l’iniziativa in quanto perfettamente in linea con i propri valori di riferimento ispirati al pensiero sociale e cristiano sanciti anche all’interno dell’ articolo 2 del proprio statuto. Il presidente dell’associazione ha evidenziato il grave deterio-
I motivi che stanno alla base delle persecuzioni, come ricordava il prof. Introvigne, sono i più diversi e vanno dall’intolleranza culturale, alla speculazione economica che si alimenta sul traffico di armi. Rimuovere questi elementi non è semplice poiché si tratta di processi spesso radicati nei secoli ed è per questo fondamentale lavorare sul campo formativo e culturale affinché maturi una lettura precisa dei processi per evitare che vengano banalizzati e inneschino un clima ancora più radicale di intolleranza. Alessandro Andreoli
Sono sempre più frequenti infatti i casi di persecuzione per motivi di fede. Dal caso delle ragazze cristiane rapite in Nigeria alla distruzione di luoghi di culto in Egitto, alle impressionanti aggressioni in Siria e Iraq. Vittime i cristiani, ma non solo visto che al secondo posto tra i fedeli più perseguitati risultano proprio i musulmani in particolare in India, Birmania, Pakistan.
Per un Natale più Buono
Panettone e torrone della solidarietà
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Anche quest’anno la BCC di Filottrano, in collaborazione con la cooperativa il Biroccio di Filottrano e la coop. Mondo Solidale ripropone l’iniziativa del panettone e torrone della solidarietà. Un progetto il cui successo non è solo legato alla qualità dei prodotti (realizzati interamente con ingredienti del commercio equo e solidale provenienti dall’Ecuador) ma al fatto che vengono realizzati a partire da una sinergia tra soggetti del territorio uniti da una comune sensibilità e attenzione ai temi del sociale e della cooperazione. A questo si aggiunge un ulteriore valore rappresentato dalla iniziativa che la Banca collega da sempre a questa proposta natalizia. Attraverso la formula del 2 x 1 la Banca, per ogni panettone venduto, aggiunge due euro a quello versato da chi acquista uno dei due prodotti (compreso nel prezzo di acquisto). Il tutto da destinare a sostegno di un progetto di solidarietà a favore dell’Ecuador con cui esiste da anni un legame con la nostra Banca. Anche in occasione di questo Natale quindi, tutti quelli che lo desiderano, potranno acquistare sia il panettone che il torrone della solidarietà presso i punti vendita del Biroccio e i supermercati SI con te di Filottrano. Diamo al Natale il sapore della solidarietà! Andreoli Alessandro
EVENTI CINGOLI
I cento anni di nonna Eleonora
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o scorso 3 novembre a Cingoli ha compiuto 100 anni la signora Eleonora Donnini vedova Sopranzetti. E si è felicemente inserita nell’attuale quintetto di quattro donne e un uomo che nell’anagrafe cingolana hanno tagliato il traguardo del secolo di vita. La signora Eleonora è stata festeggiata nel ristorante “da Antonia” a Bachero: hanno brindato con lei, dopo averle donato cento rose rosa, le figlie Isabella
e Maria, il genero Gilberto Bruni, i nipoti Anna Rita, Rossano, Andrea, Simona, i pronipoti Michela, Matteo, Giulia, Irene. Sempre sorridente e lucida, malgrado l’età la signora Eleonora è ancora arzilla e, nelle belle giornate, si concede tranquille passeggiate lungo i viali. Alla bisnonna Eleonora, sinceri auguri anche dalla Bcc di Filottrano di cui è correntista da lungo tempo. Gianfilippo Centanni
Camilla Falappa figlia della socia Moira Massei Sharon Scuppa figlia del socio Sandro
Davide Marchetti figlia della socia Maria Morgana
Samuele Falappa figlio del socio Jonathan
Eleana Montecchiesi figlia della socia Eleonora
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LA TRADIZIONE
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Natale di tradizioni e buon cibo
e ricette della tradizione e le cene in famiglia diventano un’occasione importante per raccontare la cultura dello stare insieme. Parlando di ricette da inserire nel menù di Natale c’è davvero l’imbarazzo della scelta. La nostra cucina regionale, di transizione tra nord e sud del Paese, entroterra appenninico e litoranea adriatica, è basata su prodotti di terra e di mare. Alcune delle tipicità sono notissime: dalle olive ascolane, al ciauscolo, al prosciutto di Carpegna, i vincisgrassi, il brodetto all’anconetana, i passatelli alla marinara, i maccheroncini di Campofilone, i formaggi di fossa. Sontuosi gli arrosti, come la faraona ripiena o il coniglio in porchetta. Anche le Marche da bere meritano interesse. Basti pensare al Verdicchio di Jesi alla Vernaccia di Serrapetrona, il Falerio dei Monti ascolani, il Rosso Piceno o la Lacrima di Morro d’Alba. A fine pasto impossibile non provare i liquori d’anice come l’Anisetta Meletti o il Varnelli, usati anche nella composizione dei dolci. Proviamo dopo questa magnifica carrellata di prodotti tutti marchigiani, a proporvi un menù natalizio che possa deliziare la vostra tavola. Antipasto, uova in cocotte con tartufo nero Pulite con delicatezza il tartufo e af affettatelo a lamelle sottili. Imburrate abbondantemente quattro cocotte monoporzione e versate la besciamella. Sgusciate al centro di ciascuna un uovo, salate, pepate e cospargete con il formaggio le lamelle di tartufo. Aggiungete abbondanti foglioline di dragoncello, lavate e tagliuzzate, e il rimanente burro a fiocchetti. Coprite le cocotte con piccoli fogli di carta da forno e cuocete a bagnomaria in forno a 180 °C per circa 7 minuti. Sfornate e servite subito.
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Primo piatto, passatelli in brodo Preparate un impasto di pangrattato, parmigiano grattugiato, uova, noce moscata e scorza di limone. Passate l’impasto attraverso l’apposito attrezzo, dotato di fori di circa 4/5 mm di diametro così da ottenere dei grossi e ruvidi spaghettoni della lunghezza di circa 4 cm. In alternativa all’attrezzo tradizionale potete utilizzare uno schiacciapatate
con fori larghi. Secondo la tradizione, dovranno essere cotti in un buon brodo di carni miste. Secondo piatto, tacchino con castagne Poniamo sul fuoco una pentola con abbondante acqua, che faremo andare ad ebollizione. Quando l’acqua sarà bollente, ci tuffiamo le castagne (pochine per volta) per una decina di minuti, quindi le sbucciamo e le spelliamo, avendo cura di eliminare bene anche la pellicina interna. Intanto saliamo e pepiamo, all’interno e all’esterno, il tacchino; spelliamo la salsiccia e mescoliamo, in una terrina, ai 2/3 delle castagne, insieme a un pizzico di sale e pepe. Con questo composto si farcisce il tacchino, cucendo poi l’apertura per evitare che il ripieno fuoriesca. Scaldiamo il forno a 200°. Cospargiamo d’olio il fondo di una teglia e vi disponiamo il tacchino, irrorandone anche la superficie con un filo d’olio. Uniamo il rosmarino e il timo e inforniamo, lasciando cuocere a 200° per circa 1 ora. Uniamo quindi il vino e lasciamo cuocere ancora per 1 ora, abbassando leggermente la temperatura. A cottura ultimata, estraiamo il tacchino dal forno, raccogliamo il fondo di cottura in un pentolino, eliminando il rosmarino e il timo; uniamo le castagne rimaste e facciamo addensare, a fuoco basso, per circa 10’. Disponiamo quindi il tacchino sul piatto da portata, versando sopra la salsa alle castagne e serviamo. Il dolce, panettone ripieno di gelato Mettete la frutta secca sminuzzata ad ammollare in un po’ di rum. Tagliate il fondo del panettone ad un’altezza di circa 3 cm. Svuotate l’interno del panettone lasciando uno spessore di 3 cm. e bagnate l’interno con poco rum. Sminuzzate i pezzetti di panettone scavati, uniteli alla frutta secca e mettete 1/3 di questo composto all’interno del panettone, distribuitevi il gelato alla crema, poi 1/3 del composto, il gelato al cioccolato, il restante miscuglio di panettone e frutta secca e terminate riposizionando il fondo che avrete precedentemente bagnato con un po’ di rum. Mettete subito il dolce nel congelatore e tenetevelo per alcune ore. Prima di servire mettete il panettone su di un piatto da portata e passatelo nel forno già caldo per 5 minuti. Antonio Scarponi
GITE
I viaggi di Ottobre
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11-12 Ottobre – Enogastronomia in Franciacorta
er l’11 Ottobre, previsione del tempo “pioggia”, partiamo armati di ombrello…Invece no, è andata molto meglio del previsto, senza sole ma anche senza pioggia. Alle ore 11 del mattino eravamo già con il calice in mano per gli assaggi di tre diversi tipi di “bollicine Franciacorta” dopo aver visitato la cantina e ascoltato il cerimoniale di come si produce. Molto buono, hanno ragione loro, bere poco, ma quel poco, che sia buono…Anche se costa un po’ di più. Ne usciamo già abbastanza allegri e via per una breve escursione
a Monteisola sul lago d’Iseo dove abbiamo degustato un buon pranzo a base di pesce di lago, passeggiata sul lungolago e successiva visita guidata del centro storico di Iseo. Domenica 12 visita guidata del centro di Brescia e poi ancora in cantina e ancora un calice di “bollicine”. Nel pomeriggio visita guidata dell’Abbazia Olivetana di Rodengo, molto interessante. Per finire visita ad un caseificio per l’assaggio di formaggi locali. Anche quest’anno, il viaggio a carattere enogastronomico è stato molto apprezzato dai numerosi partecipanti.
25 Ottobre Piancastagnaio per la raccolta delle castagne
Anche quest’anno, come lo scorso, la raccolta non è stata abbondante, è stato un brutto anno per la maggior parte di tutti i tipi di frutta, fresca e secca, speriamo sempre sia meglio il prossimo. Comunque, nel pomeriggio ci siamo rifatti gli occhi con la visita a due splendidi “Borghi” quali Bagno Vignoni e San Quirico D’Orcia, veramente molto belli. Non ci perdiamo d’animo, se la stagione sarà migliore,torneremo anche il prossimo anno. Auro Stampella
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Il Natale sembra una festa di molto rumore: farà bene fare un po’ di silenzio per sentire parole di amore, di vicinanza e di tenerezza... Papa Francesco