OTTOBRE 2002
Questo numero è online su www.ice.it/lifestyle/moda.htm
VOLUME 2 • NUMERO 2
日本 NOTIZIE & ANALISI SUL MERCATO GIAPPONESE TESSILE MODA CALZATURE GIOIELLI ACCESSORI COSMETICI
PRIMO PIANO Damiani crea una rete di negozi.............1 Louis Vuitton...........................................1 Le giovani giapponesi in visibilio per i vecchi campioni del golf .........................2 DA TOKYO NUOVO INSERTO TENDENZE MODA GIOVANE ...............3 World espande le attività di collaborazione ........................................3 Tanto di cappello a Borsalino..................4 L’Apparel Council definisce nuovi piani per promuovere la moda giapponese all’estero .................................................4 Benetton aumenta il numero di mega store........................................................5 Il grande magazzino Odakyu acquista direttamente marche italiane di calzature.5 Mitsui Bussan crea Costume Nationale ...6 Marui Imai si rinnova.................................6 La rinascita di Egoist ..............................7 Mitsui Real Estate apre il palazzo della moda Namiki Dori...................................8 Ampliamento del 70% per il reparto cosmetici di Sogo Yokohama..................8 Shimamura continua, di soppiatto, la sua espansione .............................................9 Chiusure di negozi Mycal .....................10 Lancel apre un flagship store ...............10 Pratiche commerciali in Giappone........ 11 Tassi di cambio.....................................12 Dati ..................................................12-22 Fiere Campionarie Giapponesi.............23
Istituto nazionale per il Commercio Estero IN COLLABORAZIONE CON
Damiani crea una rete di negozi Damiani ha fondato, due anni fa, una società giapponese. Le vendite sono decuplicate dal primo anno di attività e la società è in espansione. Damiani ha aperto, per la prima volta, due anni fa a Ginza, un negozio di oreficeria-gioielleria di alta gamma e i consumatori nipponici hanno fatto ressa per entrare nel negozio. Da allora, la società affiliata giapponese interamente controllata da Damiani ha aperto un negozio a Osaka, oltre a 10 corner in grandi magazzini e specialty stores. Le vendite in Giappone, pari a circa 2,5 miliardi di yen, rappresentano solo il 5% circa del fatturato mondiale della società, ma Damiani si augura di raddoppiare la cifra. Dopo essersi costruito una solida base, Damiani si espanderà con nuovi negozi indipendenti a Nagoya, Kyoto, Kobe e altre principali città, nonché con maggiori concessioni nei grandi magazzini. Inoltre, la società ha in programma di espandere il negozio di Ginza e sta cercando una sede più grande. Damiani dispone di un notevole vantaggio, ossia i suoi principali clienti, fra i quali vi sono star di Hollywood come Brad Pitt e sua moglie, Jennifer Aniston. La coppia ha chiesto a Damiani di creare i loro anelli di fidanzamento e Damiani ha
un contratto con Jennifer Aniston per una partecipazione nella pubblicità della griffe in Giappone. Per accedere al mercato dei più giovani, Damiani introdurrà in autunno una linea più giovane che avrà prezzi inferiori ai 100.000 yen e una distribuzione separata.
DA TOKYO NUOVO INSERTO TENDENZE MODA GIOVANE Si informano i gentili lettori che a partire dal prossimo numero di novembre, la newsletter per gli operatori italiani sull’andamento del settore moda comprenderà uno speciale inserto bimensile sulle tendenze moda, che si occuperà degli orientamenti della moda giovane in Giappone per abbigliamento, accessori e calzature. L’inserto intende essere informativo sulle nuove tendenze e sulla tipologia di prodotti ricercati dai consumatori nipponici. Le relazioni consentiranno alle aziende italiane del settore di essere costantemente aggiornate sulle ultime tendenze del mercato giapponese, nonché di imparare a conoscere meglio i consumatori chiave compresi nella fascia di età fra i 16 e i 40 anni. www.ice.it/estero/giappone
NOTIZIE & ANALISI INDICE SOCIETÀ Adidas, 2, 9 Aeon, 10 Afternoon Tea, 8 Agnes B, 8 Apparel Council, 1, 4 Aquascutum, 2 Arnold Palmer, 2 Atsuro Tayama, 4 Avail, 9 Baccarat, 8 Baldain, 5 Beams, 9 Benetton, 1, 5 Bleuciel, 6 Blue Works, 5 Bobbi Brown, 7 Borsalino, 1, 4 Burberry, 8, 10 Bvlgari, 7 Chanel, 7 Christian Dior, 7 Christian Lacroix, 6, 8 Chrome Hearts, 9 Coach, 8 Cocue, 3 Comme Ca, 6 Comme Ca Ism, 6 Conran, 8 Cordier, 3 Cordoba, 10 Cosa Liebermann, 3 Cosmeexpress, 8 Costume Nationale, 1, 6 Daimaru, 6 Damiani, 1 Egoist Group, 7 Fast Retailing, 3, 9-10 Fendi, 7 Filanto, 5 Five Foxes, 3, 6 G-Star, 4-5 Giorgio Armani, 10 Green Label Relaxing, 8-9 Gucci, 6-7 Guerlain, 7 Guy Laroche, 6 Hermes, 7 House of Florence, 6 Hugo Boss, 8 Hush Hush, 3 Inditex, 10 Isetan, 10-11 Jane Packer, 8 JR, 5 Keita Maruyama,
3 Lacoste, 2 Lafuma, 3 Lancel, 1, 10 Lancetti, 7 Lancôme, 7 Lapine, 7 Laura Biagiotti, 5 Loro Piana, 8 Louis Vuitton, 1, 7 Love Boat, 7 LVMH, 6 Marui Imai, 1, 6 Max & Co, 9 Mitsui Bussan, 1, 6 Mitsui Real Estate, 1, 8 Mori Estates, 8 Mycal, 1, 10 Nagasakiya, 6 Narumiya International, 6 Nick Ashley, 8 Odakyu, 1, 5 Onward Kashiyama, 11 Ozoc, 3 Piaget, 7 Prada, 7 Puma, 2 Renown, 2 Richemont, 10 Sanei, 3, 7 Sankyo Seiko, 6, 8 Sanyo Shokai, 8, 10 Sazaby, 8 Scotch House, 8 Seibu, 4-5 Selfridges, 8 Shimamura, 1, 9-10 Simree, 3 Sogo, 1, 4, 8 Sony Plaza, 7 Starbucks, 8 Timberland, 5 Tokyu, 7 Uniqlo, 9 United Arrows, 8-9 Untitled, 3-4 Wacoal, 3 Wal-Mart, 11 Yellow Boots, 7 Yohji Yamamoto, 9 Zara, 10
Italian Trade Commiission
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Le giovani giapponesi in visibilio per i vecchi campioni del golf
Arnold Palmer, al pari di Stan Smith, Lacoste e altri anziani atleti, sono i nuovi idoli delle giovani giapponesi, o almeno lo sono i loro marchi e logo.
Distretti della moda come Harajuku, sono stati presi d’assalto da giovani donne in cerca di abbigliamento sportivo nuovo e vintage di ex nomi d’oro dello sport. Renown spera che il vecchio Arnie riporti i conti in attivo, per la prima volta dopo tredici anni. Top Eight, produttore di abbigliamento e proprietario del marchio Aquascutum, ha di recente lanciato un importante aggiornamento della sua linea su licenza Arnold Palmer. Sicuramente, ha bisogno di un nuovo allineamento per interrompere il ciclo di 12 anni consecutivi di conti in rosso. Nell’ultimo anno finanziario, Renown ha registrato la sua dodicesima perdita d’esercizio consolidata, che ha toccato 1,5 miliardi di yen. Per arrestare l’emorragia di liquidi, la società si è liberata delle divisioni non redditizie, ha lasciato i vecchi uffici di Harajuku, ha costretto al pensionamento forzato circa 380 dipendenti e, infine, ha scaricato le divisioni con performance scadenti alle società affiliate. Tuttavia, la ristrutturazione non servirà a nulla se Renown non riuscire a proporre un prodotto allettante per i consumatori. La nuova collezione Arnold Palmer è stata presentata dalla società come uno dei marchi chiave che, nell’anno in corso, riporteranno Renown ad avere degli utili. Ai tempi in cui la sua carriera era sulla
cresta dell’onda, negli anni ’80, Arnold Palmer vendeva intorno ai 40-50 miliardi di yen l’anno. Poi, la linea Arnold Palmer è rimasta invenduta per anni nei retrobottega dei grandi magazzini e i golfisti di mezza età se ne sono progressivamente distaccati, attenti a non cadere in quell’esibizionismo consumistico man mano che i loro posti di lavoro apparivano sempre meno sicuri. Lo scorso anno, Renown non ha neppure incluso la marca nei suoi report commerciali. Renown non si è limitata a mirare a giocatori di golf più giovani e più benestanti o, addirittura, alla nuova generazione di golfiste donne che stanno suscitando tanta costernazione presso i golf club tradizionali in tutta la nazione, ma al contrario, di fronte alla sempre crescente domanda di stili ed etichette vintage dei principali marchi sportivi, quali Adidas e Puma, Renown ha scritto un libro di stile per la collezione Arnold Palmer, destinata a un caposaldo a prova di recessione: le giovani donne lavoratrici. Sebbene gli articoli siano stati aggiornati in modo sostanziale, Renown ha saggiamente mantenuto il vecchio logo, creando un collegamento vintage con la marca originale. Con il logo vintage su una nuova linea basic di abbigliamento sportivo, Renown ha dato una svolta alla distribuzione, tagliando i vecchi contratti di conto merce in deposito presso i grandi magazzini e stipulando circa
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Louis Vuitton, il richiamo del lusso Jun si è appostato ad aspettare dalle 10 di giovedì sera, ma il nuovo centro Louis Vuitton non apriva prima delle 11 della domenica mattina. Per quell’ora, si era creata una fila di oltre 1.500 persone. Il punto vendita di 3.327 mq è il più grande negozio Vuitton del mondo, con 90 dipendenti, un salone VIP e una zona dedicata a una mostra sugli ultimi 148 anni della storia di Vuitton. Con questa apertura, il numero dei negozi Vuitton di grande formato è arrivato a 7, a questi si aggiungono le 37 boutique di dimensioni più contenute. Il nuovo negozio diventerà, con molta probabilità, il negozio Vuitton che realizza le maggiori vendite in Giappone e nel mondo. Nel 2003, si festeggia il 25° anniversario della creazione della filiale Louis Vuitton
in Giappone, la gestione diretta di più lunga data di un marchio di moda straniero nel paese. Non è detto che questa sia l’unica ragione del successo che, da sempre, Vuitton riscontra in Giappone, ma è sicuramente uno dei motivi.
NOTIZIE & ANALISI
Pagina 3 cinquanta nuovi contratti di conto vendita con dettaglianti di moda indipendenti. Una cosa sorprendente per un gruppo di abbigliamento di vecchio stampo quale Renown, è che sono stati aperti anche un gruppo di negozi gestiti direttamente, per creare una presenza del marchio. A Harajuku, il negozio di 20 mq di Arnold Palmer Premium Store ha registrato vendite per circa 30 milioni di yen il primo mese e altri negozi realizzano mediamente 10 milioni di yen il mese. Che il boom dell’abbigliamento sportivo
vintage tenga abbastanza a lungo da rappresentare un contributo sostanziale al recupero di Renown è ancora da vedere. Tutto dipenderà dalla forza del marketing delle primarie griffe sportive e dal capriccio dei giovani consumatori. Tuttavia, nel breve termine, le vendite della linea dovrebbero portare degli utili. Per quest’anno, Renown prevede di incassare dalle vendite Arnold Palmer circa 1 miliardo di yen.
World espande le attività di collaborazione Lo scorso mese, World ha lanciato una nuova catena SPA (Specialty store retailer of Private Apparel, dettaglianti specializzati in abbigliamento per privati) di lingerie in collaborazione con l’importante produttore di biancheria intima, Wacoal. Usando la propria abilità ed esperienza nello sviluppo di diverse catene SPA di successo, la società utilizza le sue collaborazioni per sviluppare rapidamente catene al dettaglio in nuove categorie di moda, confermando la propria posizione come uno dei principali gruppi SPA. Una possibilità per gli stilisti italiani di collaborare con World e aprire una catena di negozi a livello nazionale? Nell’anno conclusosi a marzo 2002, World ha messo a segno uno dei migliori risultati mai conseguiti. Le vendite non consolidate hanno registrato un più 6,6%, attestandosi a 258 miliardi di yen, l’utile di esercizio ha segnato un più 19,6%, portandosi a 15,5 miliardi di yen e l’utile al lordo delle imposte ha registrato un rialzo del 19,3%, salendo a 13,4 miliardi di yen. Tuttavia queste cifre, sebbene utili di per sé, non fanno giustizia alle operazioni al dettaglio di World. World è un gruppo diversificato con un numero di aziende all’ingrosso con consolidata esperienza, fra cui la sua originale attività nella vendita all’ingrosso del tessile. La divisione della vendita al dettaglio che rappresenta oggi l’obiettivo cui punta World, ha registrato un aumento delle vendite del 12,5%, realizzando 147 miliardi di yen. Questo risultato riguarda tutte le principali marche SPA, ma non comprende le marche basate sul conto deposito come Cordier, anche se World sta gradualmente convertendo queste ultime in concessioni e in quelli che definisce negozi SPA virtuali, nei prossimi anni. Nel corso dell’anno, World ha aperto 222 negozi e ne ha chiusi 131, concludendo l’anno con 862 negozi al suo attivo. Oltre al successo delle catene SPA di
società come Ozoc e Untitled, World è stata impegnata a creare iniziative in collaborazione per battere concorrenti come Onward, Sanei e Five Foxes. Ha tentato associazioni con altri grossi produttori, piccoli e grandi stilisti e sta acquistando i diritti di nuovi negozi di successo. La sua forma di partnership meno riuscita è stata quella con gli altri produttori e le grandi aziende. In marzo, World ha lanciato un nuovo negozio chiamato Typeface, un concetto mirato ai centri commerciali, che offre abbigliamento base di moda a prezzi ragionevoli, destinato a una clientela di trentenni e ai loro figli. La catena di negozi è gestita da World CP, una joint venture con Crossplus, ditta specializzata nella produzione di abbigliamento a costi contenuti. Tuttavia, dopo l’apertura di 11 negozi, oggi, ne rimangono solo 3. World si è concentrata sulla sua marca a basso prezzo, Hush Hush, che attualmente conta più di 30 punti vendita. Negli ultimi mesi del 2000, World ha concluso una partnership con Simree, l’azienda di ordini per corrispondenza, al fine di creare una nuova attività di vendita per corrispondenza per alcuni suoi marchi.
IL LAFUMA GROUP COSTITUIRÀ UNA CONSOCIATA PER GESTIRE LE MARCHE
LAFUMA E MILLET
Phillippe Joffard, chief executive officer del Lafuma Group, la più grande società francese di articoli per outdoors, ha costituito in Giappone la consociata Lafuma-Millet. I punti vendita per le marche “Lafuma” e “Millet”, attualmente gestiti da Cosa Liebermann K.K., saranno trasferiti alla nuova società che, fondamentalmente, continuerà a operare alle stesse condizioni commerciali. Yukihiro Oshida, presidente di Okura Sports, ricoprirà la carica di direttore delegato della consociata, mentre Joffer assumerà l’incarico di presidente. La nuova società dal valore capitalizzato di 24 milioni di yen, disporrà all’inizio di un organico di 13 persone, di cui 12 provenienti da Cosa Liebermann. Nel primo anno, si prevede un volume di vendite equivalente a quello attuale, ossia pari a circa 800 milioni di yen. Secondo i nuovi programmi, entro due anni saranno creati, a Tokyo e Osaka, negozi a gestione diretta.
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NOTIZIE & ANALISI L’APPAREL COUNCIL DEFINISCE NUOVI PIANI PER PROMUOVERE LA MODA GIAPPONESE ALL’ESTERO
La scorsa settimana, il comitato internazionale del Japan Apparel Industry Council (Consiglio dell’industria dell’abbigliamento giapponese) ha deciso di effettuare i preparativi necessari per la partecipazione, nel settembre del prossimo anno, alla Coterie Exhibition di New York e la contestuale apertura di un ufficio con showroom, sempre a New York, per realizzare il programma di attività del consiglio per l’attuale anno finanziario, volto a diffondere la moda giapponese nel mondo. Il consiglio ha già presentato una relazione sui propri programmi al Ministero dell’Economia, dell’Industria e del Commercio (METI) e all’Organizzazione per il commercio estero giapponese, che ha dichiarato la propria disponibilità a fornire tutta la cooperazione e l’assistenza possibili. Il consiglio ha indetto, a metà ottobre, una riunione del comitato per approvare in via definitiva il programma di esecuzione, che comprende anche un piano per una manifestazione in Cina. Il programma di attività per l’estero, nell’anno finanziario 2002, promosso dal consiglio, contempla l’organizzazione di manifestazioni per diffondere la moda giapponese nel mondo, realizzando stand o negozi in rappresentanza di varie marche nipponiche nelle zone nevralgiche dello shopping negli Stati Uniti, in Europa e in altri mercati della moda mondiale.
G-STAR SI INSEDIA IN GIAPPONE G-Star jeans ha completato la realizzazione di tutte le attività di vendita e marketing in Giappone dopo la creazione, lo scorso anno, a Tokyo, di G-Star Japan, una consociata interamente detenuta. Pur non seguendo la via di una rapida espansione, la società prevede di adottare un approccio aggressivo di vendita per i grandi magazzini e altri punti vendita che, in passato, non trattavano la linea G-Star. Nel primo anno di attività, sono previste vendite per 350 milioni di yen, destinate a salire a un miliardo di yen entro Italian Trade Commiission
Pagina 4 Nell’arco di un anno, la società ha chiuso i battenti, mentre Simree ha aperto un negozio con Fast Retailing. World ha cercato attivamente stilisti e negozi moda promettenti, offrendo loro la possibilità di sviluppare una catena di negozi a livello nazionale (e in futuro a livello asiatico), avvalendosi delle loro capacità stilistiche e delle capacità di SPA di World. Nel luglio dello scorso anno, World e il rinomato stilista Keita Maruyama hanno creato Knowledge International in cui World detiene una partecipazione del 59% e che gestisce la marca Keita Maruyama. Quest’anno, World ha rilevato i diritti dello stilista Kyoichi Fujita e ha aperto 2 negozi, mentre un terzo sarà inaugurato in autunno. Sempre quest’anno, World ha acquistato Minimum e la fortunata boutique in stile sud-est asiatico Cocue e ha in programma, per entrambe, la trasformazione in stile SPA, il prossimo anno. Nel mese di ottobre, World rileverà anche il 100% di AT, la marca ideata da Atsuro Tayama, che assieme alla collezione propria dello stilista possiede già 52 punti vendita in Giappone, che realizzano entrate per 5 miliardi di yen. World è stata anche uno dei più attivi
partecipanti a contribuire allo sviluppo di marchi propri da parte dei grandi magazzini. Nel 2000, World ha sviluppato quello che chiama il sistema della “società virtuale”. Di fatto, ciò significa che il processo dalla produzione alla vendita è gestito dalle due società senza la costituzione effettiva di una società mista. Invece, World non fa altro che dividere gli utili con il grande magazzino. Fra gli esempi, c’è Tuning, una marca sviluppata con Seibu che ora possiede 11 “shop-in-shop” all’nterno di Seibu e di Sogo. Riguardo ai grandi magazzini regionali, World ha trovato il modo di inserire le marche nei negozi senza dover investire nei negozi stessi. World fornisce ai negozi il design del formato e il prodotto e si assume gli eventuali rischi, mentre il grande magazzino gestisce i punti vendita. Questo sistema, assomiglia in parte al sistema del conto deposito, ma se ne differenza giacché le due parti si dividono gli utili dell’attività, ma non le vendite. Ciò significa che le parti sono motivate a vendere, un fattore del tutto mancante nel sistema del conto deposito.
Tanto di cappello a Borsalino Borsalino, la marca italiana di cappelli, ha riscosso grande successo in Giappone. Aurora, concessionario esclusivo della marca e società specializzata in accessori, che lo scorso anno aveva realizzato vendite per 17,5 miliardi di yen, grazie a Borsalino ha assistito a un aumento delle vendite di 2 miliardi di yen nell’anno che si è concluso nel luglio 2001 e di 2,5 miliardi di yen nell’anno in corso. Secondo Aurora, la marca è riuscita ad affascinare gli uomini con la sua ampia scelta di cappelli, che comprende non solo Panama e cappelli in feltro, ma anche copricapo casual in lana. Come di solito avviene nel caso di contratti di licenza esclusivi, Aurora ha anche fatto leva sulla popolarità della marca per aggiungere altri prodotti, ricorrendo a sottolicenze per produrli e distribuirli. In questo modo, si aumenta la presenza della marca realizzando nuove entrate, anche se nel lungo periodo ciò può diluire l’equità e l’immagine della marca. Molte grandi società di marca hanno eliminato questo tipo di accordi, che tuttavia per le aziende più piccole e produttrici di un solo prodotto può essere un utile mezzo per farsi conoscere in Giappone. Inoltre, aggiungendo altri prodotti su licenza, il licenziatario esclusivo può raggruppare merce sufficiente per aprire negozi di dimensioni soddisfacenti. Attualmente, Aurora dispone di sottolicenziatari per cappelli da uomo, cravatte, dispositivi ottici, occhiali da
sole, guanti, cinture, ombrelli e, a partire dall’autunno, anche per i fazzoletti, tipico prodotto concesso in licenza. Al momento, i prodotti correlati ai cappelli rappresentano la metà delle vendite giapponesi e Aurora sta considerando seriamente di aprire alcuni negozi. Un’eventualità questa che non mancherà di rafforzarsi dopo l’introduzione, la prossima primavera, di nuovi modelli di scarpe e articoli d’abbigliamento, in seguito alla presentazione a Pitti Uomo questa stagione.
NOTIZIE & ANALISI
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Il grande magazzino Odakyu acquista direttamente marche italiane di calzature Odakyu ha aperto un proprio reparto calzature gestito dall’ufficio acquisti interno, nell’ambito di una più vasta ristrutturazione del negozio. Si tratta di uno spazio di circa 23 mq, che Odakyu spera realizzi vendite per circa 15 milioni di yen nel restante periodo dell’anno. Il reparto mira principalmente a una clientela di giovani donne lavoratrici. Come anche Seibu a Shibuya, il magazzino anziché affidarsi a distributori e chiedere loro di assumersi il rischio, acquista le marche direttamente all’estero. È quindi una buona notizia per le società di moda
italiane che vogliono introdursi nei grandi magazzini senza prima stipulare accordi di licenza. Quest’autunno Odakyu ha presentato marche italiane come Baldain, Katey e Janet and Janet. Si tratta di un totale di circa 200 articoli il cui prezzo varia tra i 20.000 e i 30.000 yen. Nel complesso, le linee propongono capi basic contemporanei che piacciono alle giovani donne lavoratrici giapponesi. Per la prossima stagione, Odakyu introdurrà altre marche giapponesi e straniere di cinture, borse e prodotti casual.
LAURA BIAGIOTTI
Benetton aumenta il numero di mega store Benetton Japan, l’affiliata interamente controllata del colosso della moda italiano, ha annunciato l’apertura di altri mega store in Giappone. La società vanta già 5 mega store nel paese, ma prevede di arrivare a 9 entro la fine dell’anno. I prossimi punti vendita apriranno a Kyoto, Shinjuku e in Hokkaido, a Sapporo. Lo store di Kyoto aprirà questo mese e avrà una superficie di 1.100 mq. Il negozio di Shinjuku sarà ubicato vicino all’uscita est del complesso commerciale di JR (Japan Railways) East, in precedenza occupato dalla filiale di una banca, aprirà in ottobre e avrà una superficie di 890 mq. Lo store di Sapporo, che aprirà alla fine di ottobre, più piccolo con circa 600 mq, sarà situato nel complesso della stazione JR. Un altro negozio aprirà i battenti a Osaka la primavera prossima, portando a 2 il numero di mega store nella città, e coprirà una superficie di vendita di circa 1.500 mq. In occasione di una recente conferenza stampa, la società ha annunciato i propri progetti di avere 20 mega store
il 2004, quando la società aprirà i propri negozi a Tokyo e Osaka. Prima della creazione della consociata, le vendite erano gestite da Blue Works, società grossista e controllata di Blue Way. La società vendeva solo a 20 negozi e le sue vendite annue non superavano i 250 milioni di yen. Dalla sua base operativa in Giappone, la società intende espandersi in tutta l’Asia. Si tratta di una prassi sempre più diffusa tra le società di esportazione della moda, poiché il Giappone è il mercato più grande dell’Asia e Tokyo, ormai, non è più costosa di altre capitali dell’Estremo Oriente come base nel continente, anzi talvolta è più conveniente. G-Star prevede di aprire sei nuovi negozi in franchising: a Hong Kong, Singapore, Taipei, Seul e, il prossimo anno, a Kuala Lumpur.
operativi in Giappone entro il 2004. Benetton ha inoltre affermato che, rispetto al passato, il Giappone è diventato un mercato di ordinaria amministrazione e che sta diventando più facile trovare buone posizioni per la vendita al dettaglio. Per la marca italiana si prospetta certo un avvenire entusiasmante.
ITB, grossista con sede a Osaka, inizierà in autunno la distribuzione, sul mercato giapponese, delle linee di accessori della griffe italiana Laura Biagiotti. Per le vendite, ITB si concentrerà su select shop di moda, negozi specializzati e grandi magazzini e, inizialmente, distribuirà le due linee principali Calf e Monogram con prezzi al dettaglio, per le borse, che vanno da 19.500 a 49.000 yen. Nel primo anno, ITB auspica vendite per circa 200 milioni di yen a livello di prezzi all’ingrosso. Se tutto procederà secondo le previsioni, tra due anni, ITB introdurrà Laura Biagiotti Roma, la linea Diffusion di Laura Biagiotti.
Filanto si fa avanti Filanto, il più grande produttore italiano di calzature in pelle per marche come Clark’s e Timberland, ha annunciato l’apertura di una propria sede in Giappone. Anziché ricorrere a una società commerciale, Filanto
ha in programma di commercializzare direttamente ai principali grossisti e dettaglianti nipponici offrendo i suoi servizi di produzione di calzature.
Italian Trade Commiission
NOTIZIE & ANALISI HOUSE OF FLORENCE SIGLA UN ACCORDO DI FRANCHISE
House of Florence, la società costituita da Roberto Gucci, ha firmato un accordo esclusivo di distribuzione per il mercato giapponese con Bleuciel, una società in compartecipazione. Bleuciel (www.b-ciel.com/) è stata fondata nel 1995 e cura la distribuzione al dettaglio e su web di marche straniere. La sua divisione franchise distribuisce griffe della moda come Guy Laroche e Carole Gray, nonché gioielli e tessuti. La società dispone di una rete di franchising composta di 115 ditte sparse su tutto il territorio nazionale, per un totale di 180 negozi. Il reale sviluppo della marca inizierà a partire dal 2003 e, dall’autunno, sarà aggiunto anche l’abbigliamento. In vista di tale operazione, il personale si è recato presso Gucci, a Firenze, per partecipare a uno stage di formazione. Di recente, Bleuciel ha anche lanciato una catena di erboristerie, nonché una propria linea di moda. La società è attualmente in trattative per una nuova iniezione di capitali di circa 100 milioni di yen da parte di un’azienda specializzata nel venture capital.
SANKYO SEIKO AMPLIA I NEGOZI CHRISTIAN LACROIX Nel luglio 2001, grazie a un accordo di distribuzione con LVMH, Sankyo aveva aperto un negozio Christian Lacroix a Daikanyama. Da allora, Sankyo ha aperto 3 negozi principali, 16 concessioni e punti vendita all’ingrosso per 50 negozi specializzati in tutto il paese. Sankyo Italian Trade Commiission
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Mitsui Bussan crea Costume Nationale Mitsui Bussan e Costume Nationale, la marca di moda con sede a Milano, hanno annunciato la costituzione di una nuova joint venture, CNJ. Mitsui detiene il 67% della nuova società e Costume Nationale il 33%. La nuova società mista sostituisce l’ex società Costume Nationale Japan, di cui ha assorbito tutte le attività. Il nuovo accordo prevede, da parte di CNJ, la chiusura entro un anno del negozio di 200 mq a Aoyama e la costruzione di un nuovo punto vendita in una località simile, ma con una superficie doppia. Uno dei motivi è garantire spazio per una linea di calzature e accessori, che sarà presente anche in nuovi corner dei grandi magazzini. CNJ ritiene che calzature e accessori saranno uno dei principali motori trainanti della nuova crescita che porterà un incremento
delle vendite dall’attuale 10% a circa il 30%. Un secondo flagship sarà aperto a Osaka all’incirca nello stesso periodo. Contestualmente, saranno riesaminati gli attuali account dei grandi magazzini. Gran parte degli account dei 5 grandi magazzini sono attualmente ubicati sullo stesso piano delle marche griffate, ma in futuro con molta probabilità saranno spostati nelle aree “Tokusen” e inoltre saranno aperte altre concessioni. Nel complesso, entro un anno dovrebbero essere operativi circa 10 punti vendita e, entro tre anni, CNJ prevede di raggiungere un fatturato totale di 3,2 miliardi di yen dai 2,2 miliardi dell’anno conclusosi a fine febbraio 2002.
Marui Imai si rinnova. Prossima apertura, da parte di Five Foxes, di Comme ca Theater, con una superficie di 3500 mq Marui Imai già da tempo è in allerta per la prossima apertura dei nuovi magazzini Daimaru, nel palazzo di fronte. Marui Imai è ancora il grande magazzino più importante dell’Hokkaido e, ormai, acquista spesso direttamente dall’Europa. Cinque miliardi di yen di spese di ristrutturazione e un nuovo negozio d’ancoraggio Comme Ca fanno parte della strategia di risposta. Five Foxes è diventata famosa per avere aperto, lo scorso anno, una serie di negozi Comme Ca di oltre 2.000 mq, che espongono prevalentemente il suo marchio lifestyle, Comme Ca Ism. Il formato offre un’infinita varietà di articoli, dall’abbigliamento agli oggetti per la casa. In ottobre, la società ha deciso di lanciare un nuovo formato chiamato Comme Ca Theater, che si differenzierà da Comme Ca Ism per essere maggiormente incentrato sull’abbigliamento. Il negozio sarà ubicato nel vecchio punto vendita Nagasakiya a Sapporo, farà parte dell’ala meridionale dei grandi magazzini Marui Imai e coprirà 3.500 mq, quasi metà dello spazio totale. L’apertura segue la ristrutturazione dell’edificio principale di Marui Imai, che aprirà i battenti il 5 settembre. Il cambiamento rilevante è costituito da una più netta divisione tra target di consumo, con nuovi
piani dedicati a quella che Marui Imai chiama mezza età (45-54 anni), età matura (55-64), giovani (19-24) e giovani adulti (25-29). Le aree riservate all’abbigliamento donna, agli accessori e ai cosmetici sono state ampliate secondo un orientamento analogo seguito nella maggior parte delle ristrutturazioni dei grandi magazzini, nel corso dell’ultimo anno. Nel nuovo annesso, oltre a Comme Ca, Marui Imai introdurrà marchi della fortunatissima società di abbigliamento per bambini Narumiya International, che fa affari d’oro con le sue marche per “bubble junior”. Tutto il nuovo lavoro, una volta completato, sarà costato a Marui Imai circa 5 miliardi di yen. Marui Imai spera che le migliorie apportate agli edifici gli consentano di competere con il nuovo negozio Daimaru Sapporo, che aprirà nel marzo 2003. Il negozio Daimaru sarà leggermente più grande, con 45.000 mq rispetto ai 44.000 di Marui Imai, ma Marui Imai ha un vantaggio: una base di fedeli clientela locale.
NOTIZIE & ANALISI
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La rinascita di Egoist Egoist Group prevede, per quest’anno, vendite intorno ai 7 miliardi di yen. Una bazzecola rispetto agli standard di gruppi come Onward, World e Sanei, ma la società ha battuto tutti i concorrenti come marchio più venduto durante il boom delle ko-gal (in giapponese, “ko” significa piccolo/bambino e “gal” è la traslitterazione della parola inglese “girl”) di due anni fa. C’è stato un momento in cui il negozio 109, a Shibuya, ha registrato vendite per oltre 100 milioni di yen il mese. La maggior parte dei marchi che ha goduto di quel boom in Giappone ha, di lì a poco, attraversato a un lungo periodo di stasi, ma non Egoist. I nuovi marchi e il costante rinnovo della merce stanno a indicare che questo è un gruppo di abbigliamento da tenere d’occhio, un ottimo esempio di come una società di abbigliamento riesce a resistere nel tempo. Egoist ha iniziato come singolo rivenditore nel distretto tradizionale della moda di Sendagaya. Costituita da Kazuya Kito nel 1995, la società ha iniziato a importare griffe della moda francesi, britanniche e spagnole per giovani donne, fungendo da grossista per i piccoli negozi indipendenti di Shibuya e Shinjuku. Colpita dalla recessione a causa di scarse consegne e utili da parte dei negozi, Kito ha iniziato a produrre simili prodotti alla moda in Corea e a rivenderli ai negozi. Le vendite hanno registrato un’impennata e la società è stata subito contattata da Tokyu, che gli ha proposto l’apertura di un proprio negozio nel famoso edificio Shibuya 109, centro moda e vera “Mecca” per le giovani di età compresa tra i 14 e i 22 anni. Inizialmente, non sembrava che Egoist avrebbe avuto s u c c e s s o . Proponendo un mix di alcune griffe europee accanto al proprio prodotto, il posizionamento di Egoist al quarto piano non agevolava l’affluenza, che all’epoca era concentrata al pianterreno e al piano interrato, dove marchi come Love Boat e Yellow Boots richiamavano le folle. Ma quando il punto vendita Egoist ha ampliato la sua offerta di merce, inserendo quella che Kito ha chiamato la moda in stile “sexy resort-kei” (in altre parole minigonne e pantaloncini corti, top aderenti dai colori vivaci e molti luccichii), le ko-gal, che allora facevano tendenza, hanno iniziato ad abbandonare il piano interrato e a spostarsi al quarto piano. Kito ha acquisito un volto nella persona di Yoko Morimoto per gestire il negozio e consigliare gli stili, dando il via a quello che è diventato il boom dei Carisma per quanto riguarda gli stilisti dei negozi, che sono diventati popolari quanto gli idoli pop. Nell’arco di nove mesi, la marca Egoist era
diventata sinonimo del boom delle ko-gal e il negozio aveva battuto tutti i record di vendite mensili, spesso realizzando più di 200 milioni di yen il mese, nella stagione estiva. Oggi, Egoist è ancora presente all’interno di 109 ma si trova anche in molti principali grandi magazzini sparsi in tutto il Giappone. Vanta anche una buona presenza in Corea dove, a dire il vero, ha un numero di negozi maggiore che in Giappone. Il trucco per Egoist, tuttavia, è stato di trovare il modo di evitare il ciclo di boom e stasi di cui cadono vittime tante giovani marche, sia a livello interno sia internazionale. Attualmente, il punto vendita 109 principale di Egoist si trova al 5° o 6° posto nella classifica delle vendite del centro commerciale, non male ma non certo ai livelli di due anni fa. La differenza sta nel fatto che la società è di nuovo in crescita. Lo scorso anno, Kito ha assunto nuovi stilisti per sviluppare una linea di moda più all’avanguardia. Ha spostato nuovamente la produzione dalla Cina alla Corea e al Giappone; una mossa che si è rivelata fondamentale per la rinascita della griffe. Originariamente, tutti i prodotti Egoist erano fabbricati in Corea e spediti settimanalmente, con un tempo di attesa di tre settimane dal momento della progettazione a quello della spedizione. È stato questo sistema di risposta rapida alle tendenze odierne a rappresentare il successo della società. Nonostante i costi di produzione leggermente superiori, la società è riuscita a compensare il margine vendendo in grandi quantità il prodotto più richiesto. Ora con il ritorno della produzione in Corea e, in parte, in Giappone, la società è, ancora una volta, in grado di cavalcare le mode.
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afferma che, adesso, si concentrerà sull’apertura di altre concessioni dalle dimensioni di 20-30 mq nei grandi magazzini.
LAPINE PRODURRÀ LA NUOVA GENERAZIONE DI ABBIGLIAMENTO FORMALE CON LICENZA
LANCETTI
Lapine produrrà e venderà, dalla primavera/estate del prossimo anno, la linea di abbigliamento formale “Lancetti Ceremonia”, con licenza italiana. Le vendite, che saranno effettuate in prevalenza presso i grandi magazzini ma anche presso negozi specializzati, sono previste intorno ai 200 milioni di yen al dettaglio nel corso del primo anno di attività. Lapine possiede la propria marca di abbigliamento formale in nero “Lapine Formal.” Ma la sua clientela sta crescendo di età e sta sollecitando la società a sviluppare nuovi marchi. Il nuovo marchio è rivolto prevalentemente alle quarantenni e sebbene sia pensato come nero formale, si basa su un nuovo concetto contraddistinto da creazioni che vengono direttamente dalla “scena della cerimonia.” Il colore non è soltanto il nero ma comprende anche il grigio e il blu. I design che rappresentano un distacco dal nero formale tradizionale possono essere indossati con accessori alle feste e in altre diverse occasioni di vita sociale.
I LOVE BRAND LOVE Il quotidiano del tessile/abbigliamento Nihon Sen-i Shinbun ha lanciato un sito di notizie sulla moda i-mode chiamato Brand Love e destinato, secondo la rivista, a fornire le ultime informazioni sulle griffe straniere famose. Fra le marche interessate: Louis Vuitton, Hermes, Gucci, Prada, Chanel, Fendi, Christian Dior, Bvlgari, Piaget, Guerlain, Lancôme, Bobbi Brown e altre ancora. Il target del servizio, non c’è da stupirsene, sono le ventenni e trentenni. Oltre alle informazioni sui marchi, il sito offre servizi come lezioni di trucco da Bobbi Brown e consulenza sullo styling da Sony Plaza. Non mancano consigli su cosa indossare, su come abbinare gli abiti, rapporti sulle tendenze e interviste, nonché elenchi di negozi. Italian Trade Commiission
NOTIZIE & ANALISI IL MARCHIO ROPPONGI HILLS SI ALLINEA
È prossima l’apertura del Roppongi Hills, centro commerciale di 40.000 mq riservato alla vendita al dettaglio, con 120 negozi, 60 punti di ristoro e 20 centri di servizi. Stando a quanto dichiarato da Mori Estates, la società costruttrice, più di 60 dei 200 negozi saranno di marchi internazionali. Fra gli affittuari, ci saranno Coach, il marchio italiano leader nel settore del cashmere, Loro Piana, Hugo Boss, la ditta francese di cristalleria di lusso Baccarat, Christian Lacroix gestito però da Sankyo Seiko e, infine, il distributore di Lacroix, Leonard, altro marchio gestito da Sankyo Seiko.
SANYO ESPANDE L’ATTIVITÀ DI NICK ASHLEY Sanyo Shokai, il licenziatario di Burberry, Scotch House e primario gruppo di abbigliamento, ha annunciato il programma di espansione del marchio britannico Nick Ashley, nella stagione autunnale ormai alle porte. Oltre ai negozi già presenti a Tokyo e Kumamoto in Kyushu, Sanyo ha aperto altri 3 negozi, 2 a Tokyo e 1 a Nagoya. Il marchio è stato introdotto, per la prima volta, alcuni anni fa prima di entrare a far parte di Sanyo nell’autunno del 2000. Quest’anno, Sanyo presenterà una gamma di nuovi accessori per rispondere alla sempre crescente domanda dei giovani consumatori. I prodotti non di abbigliamento costituiranno circa il 20% dell’offerta merceologica.
UNITED ARROWS IN CRESCITA DEL 34,9% United Arrows, la catena di select shop della moda a maggiore crescita, ha registrato un ottimo trimestre tra aprile e giugno. Le vendite sono aumentate del 34,9%, arrivando a 7,5 miliardi di yen e anche le vendite confrontate per periodo hanno registrato un rialzo del 27,5%, in prevalenza dovuto a un aumento di affluenza. In precedenza, la crescita delle vendite era in gran parte dovuta al concetto, relativamente nuovo, di negozio per famiglia, Green Label Relaxing, ma in questo trimestre i migliori risultati sono stati ottenuti dalla catena principale, United Italian Trade Commiission
Pagina 8 Di conseguenza, le vendite, confrontate per periodo, sono aumentate del 15% nell’anno che si è concluso in agosto e Egoist è, di nuovo, il negozio al primo posto della classifica nella maggior parte degli edifici commerciali della moda in cui è presente. Nel mese di marzo, il negozio 109 ha registrato un incremento delle vendite del 30%, totalizzando nel mese 60 milioni di yen. Nell’arco del prossimo anno, Egoist aggiungerà altri quattro negozi agli 11 esistenti, gestiti direttamente e in franchising, in Giappone. Egoist punterà inoltre al mercato delle donne lavoratrici sui 22-23 anni di età, dopo la fortunata apertura, in marzo, di un negozio di 100 mq a Yokohama.
In febbraio, Egoist ha lanciato un nuovo marchio, Duras, presente a Shibuya 109, e per il quale prevede vendite per 500 milioni di yen nel corso del primo anno e di 1 miliardo di yen, compresa la vendita all’ingrosso. Come gruppo, Egoist si prefissa di raggiungere, quest’anno, 7 miliardi di yen di fatturato, un rialzo del 20% con un margine di utile, al lordo delle imposte, di circa il 20%. Un’altra marca di grido, Zodiac dovrebbe contribuire quest’anno per circa 2 miliardi di yen, Egoist per 3 miliardi di yen mentre un altro miliardo dovrebbe essere realizzato da Precision, la marca per il settore all’ingrosso.
Mitsui Real Estate apre il palazzo della moda Namiki Dori
Il 31 agosto si è assistito all’apertura di un nuovo palazzo della moda nella famosa Namiki Dori a Ginza. Di proprietà di Mitsui Real Estate, il complesso di 4.160 mq di superficie di vendita è stato affittato quasi per intero da Sazaby, una catena che spazia dai bar alla vendita al dettaglio di abbigliamento, e che è socia nella joint venture di Starbucks e Agnes B. Con il nuovo centro, la rete di 353 negozi di Sazaby (escluso Starbucks) si arricchirà di undici piani. Il palazzo di dieci piani espone alcune delle marche moda e lifestyle di Sazaby che vanno per la maggiore, nonché un bar e un salone di bellezza. Agnes B, che negli ultimi anni ha avuto delle difficoltà, non è presente. I primi quattro piani, compreso l’interrato, sono riservati alla marca Afternoon Tea, che comprende un ristorante, una pasticceria, un reparto di abbigliamento femminile e di articoli per interni. Il quarto piano contiene
il nuovo concetto di beauty salon introdotto da Sazaby lo scorso anno, Taacoba, che offre servizi di bellezza e “curativi”, quali massaggi e consigli per la salute. Questo è collegato a una scuola di nail art gestita da Taacoba, che si trova al nono piano. Uno dei negozi più interessanti è un nuovo franchising rilevato dall’attivissimo gruppo Sazaby, Jane Packer. Si tratta di un concetto di negozio di fiori, creato inizialmente nel 1981 da Jane Packer a Londra. Negli ultimi anni, sono stati aperti negozi Jane Packer nei principali grandi magazzini londinesi quali Selfridges e anche all’interno del negozio Conran a New York. Oggi il negozio è visto come una, se non l’unica, fioreria griffata e tutto sta a indicare che riscuoterà, anche in Giappone, notevole successo. Al decimo piano del palazzo di Namiki Dori è stata anche aperta una scuola di floricoltura Jane Packer.
Ampliamento del 70% per il reparto cosmetici di Sogo Yokohama
La riapertura, in febbraio, di Sogo Yokohama ha ricevuto un’ottima accoglienza sia dalla stampa sia dai consumatori. È stato, in particolare, il piano riservato ai prodotti di bellezza, con il suo mix di rinomate marche internazionali e centri di servizi che offrivano di tutto, dai trattamenti di bellezza ai salottini di rilassamento, alcuni gratuiti, ad attirare una folla di giovani lavoratrici del “dopo le 17” a Yokohama e nelle zone limitrofe. A partire da febbraio, Sogo Yokohama ha registrato un aumento delle vendite del 6070%; lo straordinario aumento dell’attività è attribuibile alla frequenza degli acquisti da parte di medesimi clienti ritornati due o tre volte nel corso della primavera e dell’estate, anche se un elemento coadiuvante è stato
l’ampliamento della superficie dell’area espositiva a 2.300 mq. La proposta di “retailtainement” del piano ha contribuito a rendere il negozio un luogo d’incontro privilegiato, soprattutto grazie alla presenza di sette “cabine di maquillage” gratuite. Un notevole richiamo è esercitato anche dalle sedute da 15 minuti nei saloni di bellezza per sessioni di trucco su prenotazione, a 1.500 yen. Un altro punto vendita piuttosto frequentato è Cosmeexpress, che classifica le marche di cosmetici secondo i voti assegnati dai clienti, anche attraverso internet. La merce è aggiornata mensilmente con l’offerta di marche raramente reperibili in altri grandi magazzini.
NOTIZIE & ANALISI
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Shimamura continua, di soppiatto, la sua espansione Rispetto alla sfrecciante lepre Fast Retailing, Shimamura è una goffa tartaruga. La catena di 800 negozi aveva ancora molto lavoro da fare in fatto di branding, merchandising e gestione della catena di distribuzione. A sorpresa, tuttavia, la società continua a espandere il numero e le dimensioni dei negozi, creando al tempo stesso un sistema di distribuzione a rete, nuovo ed efficiente, che collega i negozi alle fabbriche situate in Cina. Vi sono, inoltre, chiare indicazioni che anche branding e merchandising siano a buon punto. Shimamura si aspetta di mettere a segno vendite e utili interinali in rialzo rispetto allo scorso anno e rispetto al budget. Le vendite della prima metà dell’anno che si è concluso in agosto prevedevano di raggiungere il picco di 124,7 miliardi di yen, il 7,5% in più rispetto allo scorso anno e utili al lordo delle tasse di 8,5 miliardi di yen, una crescita del 17,2%. Le vendite confrontate per periodo sono previste in aumento del 2%. La cifra potrebbe sembrare modesta, ma si tratta invece di un’impresa notevole se si considera l’ambiente dei prezzi al dettaglio in calo in questo settore del mercato dell’abbigliamento. La concorrenza dei GMS (General Merchandise Stores) e il fattore Uniqlo hanno costretto tutti gli scontisti ad abbassare i prezzi. Diversi fattori hanno favorito il miglioramento delle vendite e degli utili confrontati per periodo. Anzitutto, il gruppo di negozi a catena ha introdotto collegamenti EDI (Electronic Data Interchange) diretti con le fabbriche in Cina e la sua vasta rete di vendita. La merce è raccolta dal produttore in un magazzino centrale, imballata secondo i negozi di destinazione, in modo che la spedizione possa avvenire direttamente dal porto nipponico a uno dei cinque centri di distribuzione locali e, quindi, al negozio. Come per Fast Retailing, anche il controllo della qualità e l’etichettatura sono stati trasferiti in Cina. Grazie ai prezzi più bassi e a questa nuova efficienza, i margini operativi lordi sono saliti dal 27,6% al 29,5%. Anche le vendite e il management sono stati rivisti e si prevedono riduzioni dei costi del 2%, che scenderanno al 19,5% entro l’anno. In termini di vendite confrontate per periodo, Shimamura ha potuto avvantaggiarsi della sensazione generale che i prezzi di abbigliamento discount cominciano a toccare il fondo. Contestualmente, la società ha lavorato sulla sua offerta merceologica, producendo una gamma di prodotti leggermente più orientati alla moda. Anche il merchandising è stato delegato a livello di negozio, consentendo al personale di scegliere il layout secondo la tipologia di clientela, il format e le dimensioni del punto vendita. In termini di design, il cambiamento
cruciale è stato l’espansione di marchi propri, con accento sul plurale. Se da un lato Shimamura ha imparato da Uniqlo e dal proprio marchio Avail, simile a Uniqlo, i vantaggi di avere marchi propri dei negozi, è stato attento a non investire in un’etichetta Shimamura. Attualmente, la società detiene circa quattordici marchi di negozi, che rappresentano circa il 20% delle vendite complessive. Ciò offre a Shimamura una flessibilità maggiore rispetto a Uniqlo, che al momento lamenta un giro d’affari limitato per la nuova merce. In una prospettiva di più lungo termine, si prevede che Shimamura sostituirà tutte le marche non-Shimamura con le proprie. I fornitori di lunga data saranno premiati con contratti per forniture di prodotti di marchi di negozi, solo tuttavia se saranno in grado di rispettare i prezzi. In effetti, la bilancia del potere è in mano a Shimamura e non più ai grandi produttori giapponesi di abbigliamento. Fra i marchi di negozio, Shimamura si sta adoperando anche per introdurre linee più alla moda e, in maniera analoga a altre primarie catene di moda internazionali, ha introdotto un programma di osservazione delle tendenze che interessa le principali capitali della moda. Il team addetto agli acquisti, quasi al completo, si reca all’estero due volte l’anno. Fondamentale per le nuove linee di moda è stata l’attuazione del sistema EDI di ordinazione diretta in Cina. La società non deve più fare affidamento sulle fabbriche locali per consegne in tempi brevi e può apportare cambiamenti alle nuove linee anche a produzione avviata. Shimamura ha anche un altro asso nella manica chiamato Avail. Lanciata nel 1997, sin dal 1999 la catena ha registrato una rapida espansione contribuendo per 100 miliardi di yen alle vendite per l’anno conclusosi nel febbraio 2002. Attualmente, è una delle tre principali catene di abbigliamento a crescita più rapida del paese e quella a crescita più rapida del suo settore. La catena sta diventando una seria minaccia per molti negozi Uniqlo situati fuori dei centri delle città. Inoltre, si sta assistendo all’apertura di
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Arrows, che ha segnato un più 24%. Green Label Relaxing ha registrato un incremento del 18,6% mentre Chrome Hearts, il negozio di gioielli in argento, ha incassato un +6%. Se United Arrows riuscirà a mantenere lo stesso livello di crescita delle vendite, quest’anno supererà Beams come più grande catena di select shop, ma con la metà di punti vendita, anche se molti di formato più grande rispetto a Beams.
TRE NEGOZI IN PIÙ PER MAX & CO Max & Co Japan ha annunciato, per l’autunno, l’apertura di altri 3 negozi dopo la risposta positiva alla ristrutturazione del negozio di Omotesando all’inizio dell’anno. Anche i negozi già esistenti trarranno vantaggio dalla ristrutturazione e alcune aree dei grandi magazzini saranno convertite in concessioni, con un investimento complessivo di circa 300 milioni di yen. I nuovi negozi porteranno a 33 il numero totale dei punti vendita Max & Co, ma la società spera di avere 40 negozi attivi entro due anni. Oltre ai nuovi punti vendita, Max & Co consentirà ai propri clienti di selezionare da sé circa il 20% della merce anziché fare affidamento sull’ufficio acquisti centrale, nella speranza di rispondere meglio alla domanda locale e di dare ai direttori dei negozi maggiori responsabilità. Grazie ai cambiamenti e ai nuovi negozi, Max & Co prevede un aumento delle vendite del 10% per questa stagione.
IL PROSSIMO MESE DEBUTTO DELLE COLLEZIONI ADIDAS E YOHJI L’annunciato progetto di collaborazione tra Adidas e Yohji Yamamoto debutterà con la prima collezione il mese prossimo e sarà esposta nei negozi la prossima primavera. Adidas e Yohji Yamamoto hanno iniziato la loro collaborazione l’autunno scorso con la collezione disegnata per Adidas dallo stilista. La nuova collezione tuttavia comprenderà anche abbigliamento, accessori e calzature. Sarà venduta al dettaglio, a livello globale, presso i principali negozi della moda con almeno 100 account in Europa e negli Stati Uniti, durante la prima stagione. Italian Trade Commiission
NOTIZIE & ANALISI LANCEL APRE UN FLAGSHIP STORE NELLA GINZA Lo scorso mese, Richemont Japan ha aperto a Ginza un nuovo importante negozio bandiera per la marca Lancel. Il nuovo punto vendita, di 300 mq, porta a 9 il numero totale di negozi gestiti direttamente, in Giappone. L’ampia dimensione ha consentito a Richemont di commercializzare alcune delle valigie Lancel di formato più grande e di aumentare l’offerta di accessori da uomo. Il negozio espone inoltre alcuni prodotti a edizione limitata, che in Giappone vanno sempre per la maggiore.
LANCIATA LA LINEA DEI PRODOTTI DI BELLEZZA
GIORGIO ARMANI La fine di agosto ha visto il tanto atteso lancio della gamma di cosmetici Giorgio Armani. Prodotta e distribuita da Nihon L’Oreal, la nuova collezione sarà venduta nel corso dell’anno in 3 principali grandi magazzini, fra cui Isetan Shinjuku, e altri 2 negozi si aggiungeranno il prossimo anno. Per mantenere la linea sempre nuova, Nihon L’Oreal, mensilmente, prevede di introdurre nuovi colori e prodotti e di inserire una serie di eventi di marketing all’interno del negozio. La società pronostica vendite per circa 500 milioni di yen nel corso del primo anno di attività.
Pagina 10 nuovi centri di abbigliamento per bambini e multiformat per le famiglie. Tutte queste attività sembrano funzionare. Per l’anno che si concluderà nel febbraio 2003, Shimamura prevede vendite consolidate in aumento del 10,3%, per complessivi 280 miliardi di yen e un incremento eccezionale del 20,1% degli utili al lordo delle imposte, che si attesteranno su 18 miliardi di yen. La Zara del paese del Sol Levante? Forse non ancora e senza importanti aggiornamenti al design dei negozi, al merchandising visivo e al marketing del marchio, non per
molto tempo. Shimamura non dispone del sistema di stabilimenti altamente integrato che l’operatore di Zara, Inditex, possiede a Cordoba. Tuttavia, con i sobborghi di Shanghai considerati, sempre più, come una prefettura limitrofa e meno costosi da raggiungere rispetto alle varie zone del Giappone, visti i prezzi dei voli interni, Shimamura ha certo delle possibilità. Con l’espansione della sua rete di negozi dalla zona centrale di Saitama, nel giro di pochi anni potrebbe benissimo superare Fast Retailing.
Chiusure di negozi Mycal I piani di ristrutturazione per Mycal si sono fatti più chiari da quando Aeon si occupa del rinnovo. Mycal era il quarto maggiore dettagliante, fino al fallimento della società lo scorso settembre. Alla fine di luglio, Mycal ha annunciato che avrebbe continuato le attività in 110 negozi, chiudendone una trentina nel corso dei 12 mesi successivi (cfr. grafico). I piani originali prevedevano la chiusura di 50 negozi, ma gli organi di stampa parlano invece di generose riduzioni sull’affitto che proprietari comprensivi hanno concesso a molti negozi. Con Aeon al timone, i proprietari sono incoraggiati a pensare che alcuni negozi Mycal possono avere un futuro e preferiscono così mantenerli aperti, anziché ritrovarsi con negozi vuoti che non riuscirebbero a vendere. Di conseguenza, sempre stando a quanto affermato dai giornali, Aeon ha negoziato riduzioni di affitto per circa 6,5 miliardi di yen annui ed è, quindi, sulla buona strada del suo obiettivo iniziale di un taglio di 9 miliardi di yen sui costi di affitto e di proprietà. Nel 2002, circa 19 negozi Mycal
chiuderanno, mentre la maggior parte sarà già chiusa nel momento in cui leggerete questo articolo. Altri 10 negozi cesseranno l’attività entro il febbraio 2003, compresi 6 negozi non ancora completati. Dei 23 punti vendita, 7 hanno una superficie di oltre 10.000 mq, ed uno di questi, Otaru Vivre, è un vero colosso di 40.000 mq, ma l’apertura di un così enorme complesso in una cittadina di provincia è apparsa discutibile sin dagli inizi. È interessante rilevare che il rappresentante di Aeon, Keiichi Emoto, ha annunciato che Mycal non avrebbe adottato uno schema di licenziamento volontario, poiché i negozi che chiuderanno sono stati in numero minore del previsto. Supponiamo, pertanto, che ciò significhi che i dipendenti che, a breve termine, intendevano lasciare il lavoro lo abbiano già fatto, e che molti dipendenti maschi possono tirare un sospiro di sollievo, almeno per l’esercizio finanziario corrente.
Sanyo amplia la gamma dellʼofferta uomo di Burberry. Importazioni in aumento
Sebbene Burberry abbia, di recente, assistito a un revival in altri mercati, in Giappone è riuscita a attingere a mercati diversi da quello tradizionale, che rappresentava il sostegno principale del marchio. Oltre a Burberry Blue Label che ha riscosso un buon successo presso le giovani giapponesi, Sanyo Shokai, il licenziatario principale, ha lanciato il marchio Burberry Black Label rivolto ai giovani uomini in carriera. Ora che la direzione del merchandising presso la sede centrale di Burberry è stata aggiornata, Sanyo si trova finalmente nella posizione di aumentare il livello dei prodotti importati. Per festeggiare, la società aprirà 3 concessioni Italian Trade Commiission
durante i prossimi mesi e molta della merce sarà importata. Forse per la prima volta, tutti gli articoli di accessori saranno costituiti solamente da merce di importazione.
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Pratiche commerciali in Giappone Presentiamo qui una sintesi dello stato attuale dei contratti tra fornitori e dettaglianti. Gli esportatori devono rendersi conto che i grandi magazzini giapponesi diventano sempre più sofisticati e cominciano a trovare più facile acquistare direttamente. Tuttavia, alcune tradizioni sono dure a morire. I maggiori dettaglianti preferiscono prezzi di acquisto più bassi rispetto al diritto di restituire i prodotti invenduti. Ciononostante, le vendite a prezzi ribassati in Giappone sono ancora una rarità, poiché grossisti e produttori continuano a limitare ogni forma di vendita al dettaglio inferiore ai prezzi all’ingrosso, per quanto illecito ciò possa tecnicamente sembrare. In maniera analoga, le
vendite su commissione sono diventate più rare, malgrado, anche qui, molti grandi magazzini tendano a utilizzare questa vecchia pratica per alcuni comparti merceologici. Contestualmente, circa il 60-70% di tutto il personale addetto alle vendite dei grandi magazzini è, tuttora, assunto e stipendiato dai fornitori in base a rapporti di concessione o di commissione, ma in altri settori, come ad esempio la rivendita di prodotti elettrici, è diventato meno frequente trovare addetti alla vendita assegnati d’ufficio, e la maggior parte dei commessi sono dettaglianti professionisti. Da una recente inchiesta Nikkei è emerso che le società stanno facendo sempre maggiori sforzi per ridurre gli utili del prodotto e per fare a meno dell’affidamento sugli incentivi finanziari di prefornitura, ma dalla stessa inchiesta risulta anche che il 74,4% delle società continua a restituire almeno una parte del prodotto, quando questo non tira. Nel complesso, il 43,8% dei 1.000 dettaglianti intervistati ha affermato di avere registrato, lo scorso anno, una contrazione degli utili cifra, che risulta assai più elevata se riferita ai grandi magazzini (51,0%). In questo contesto, sono sempre più apprezzati sia dai fornitori sia dai dettaglianti maggiori sforzi riguardo alle previsioni di vendita, per avere l’esatto volume di prodotto al momento giusto. Molto apprezzato è l’orientamento verso l’elaborazione effettiva di contratti di fornitura, un’iniziativa attesa da tempo. La Japan Department Store Association e la Japan Apparel Manufacturers Association, lo scorso anno, si sono riunite per elaborare linee guida contrattuali per corrette procedure di acquisto e smaltimento della merce. La cosa sorprendente è che l’iniziativa sia avvenuta solo ora, in quanto si tratta di una mossa ufficiale che avrebbe potuto favorire i grandi magazzini, in un qualsiasi momento, nel corso degli ultimi dodici anni. Nell’autunno del 2001, Isetan ha sottoscritto, per la prima volta, contratti per quantitativi di consegna di merce e procedure di smaltimento con cinque fornitori di abbigliamento. Isetan, attualmente, si sta anche attivando per estendere tale iniziativa ad altri comparti merceologici e, in primavera, ha stipulato contratti con otto produttori di borse. Anche Takashimaya ha siglato un contratto con il primario fornitore di abbigliamento Onward Kashiyama, indicando chiaramente il volume minimo di vendita atteso dalla catena e come procedere qualora la merce rimanga invenduta. A nostro parere, gli articoli continueranno a essere restituiti a Onward,
ma per la prima volta ciò avverrà, quanto meno, sulla base di clausole contrattuali. Wal-Mart, secondo il Nikkei, sostiene che non accetterebbe mai incentivi pecuniari dei fornitori per vendere il prodotto, e alcune società nipponiche cominciano a pensarla allo stesso modo. Il 17,4% degli intervistati da Nikkei hanno affermato di aver ridotto la ricezione degli incentivi, nel corso dell’ultimo anno. Pagamenti, come le quote d’ingresso, sono tuttavia una forte tentazione anche per i dettaglianti più grandi, e la mancanza di trasparenza contrattuale sta a indicare che non sono poche le società che ricevono pagamenti sostenuti in cambio di uno spazio garantito in negozio. La situazione è analoga per gli sconti. Gli sconti in Giappone sono negoziati caso per caso e molto peso è dato alla parola di singoli acquirenti e direttori commerciali. Anche per questo, nella maggioranza dei casi, non esistono accordi scritti, ma piuttosto la garanzia da parte del venditore in cambio di ordini ingenti, una pratica che ha portato ad acquisti eccessivi in alcuni settori. Queste modalità persistono, ma i produttori ben presto si
renderanno conto che con il potere oggi nelle mani dei grandi dettaglianti, molte di queste abitudini di controllo del canale possono ritorcersi contro di loro. I produttori, sempre di più, si trovano costretti ad accettare i prodotti resi, a fornire incentivi e ad aumentare gli sconti, mentre hanno poco controllo sulla determinazione del prezzo che, in origine quelle stesse pratiche imponevano. Nei prossimi anni, molti produttori e gruppi di pressione faranno il possibile per liberarsi, una volta per tutte, delle pratiche meno trasparenti. Se non altro, i produttori si adopereranno per recuperare potere nei canali della distribuzione al fine di combattere i grandi dettaglianti e, al tempo stesso, collaborare con loro.
Italian Trade Commiission
RETAIL NUMBERS
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GRANDI MAGAZZINI
VENDITE DEI GRANDI MAGAZZINI (REGIONE E CITTÀ)
VENDITE REALIZZATE DAI PUNTI VENDITA DEI GRANDI MAGAZZINI PRINCIPALI June, 2002 Company
Locations
Sales
YonY
Jun/May
¥m
%
%
Tokyo Stores Mitsukoshi Seibu Isetan Takashimaya Tokyu Tobu Odakyu Keio Takashimaya Matsuzakaya Matsuya Mitsukoshi Seibu
Nihonbashi, Ebisu, Tama Ikebukuro Shinjuku Nihonbashi Shibuya, Higashiyoko Ikebukuro Shinjuku Shinjuku Shinjuku Ueno Ginza Ginza Shibuya
26,149 20,863 18,768 14,590 12,307 11,115 9,793 8,992 6,253 5,857 5,423 5,145 4,491
-0.4 -2.0 -0.5 -11.2 -1.2 -3.1 -7.7 -6.7 3.2 -7.9 -0.6 -6.3 -3.7
14.8 -3.5 1.9 9.4 1.8 2.7 2.8 16.8 -1.0 7.5 -1.0 -1.0 2.0
Kansai Stores (Osaka, Kyoto, Kobe) Kintetsu Hankyu Takashimaya Daimaru Daimaru Hanshin Takashimaya Daimaru Sogo Seibu JR Isetan
Abeno & 6 other stores Umeda, Senri, Kawanishi Osaka & 3 others Shinsaibashi, Umeda Motomachi & 3 others Umeda Kyoto, Rakunishi Kyoto, Yamaka Kobe Takatsuki & 4 other stores Kyoto
21,021 18,959 15,838 12,982 10,074 8,569 8,240 7,189 5,554 5,208 3,981
-1.3 1.8 -5.7 -3.0 24.8 1.0 1.7 1.6 3.0 -1.7 7.6
-4.4 -0.9 6.6 6.8 1.0 -0.5 -1.5 4.3 14.4 16.6 -7.4
Other Regions Takashimaya Matsuzakaya Yokohama Sogo Izutsuya Nagoya Mitsukoshi Iwataya Sogo JR Takashimaya Marui Imai Daimaru Tokiwa Sogo Fukuya
Yokohama, Konandai Nagoya Yokohama Kokura, Kurozaki Sakae A Side, Z Side, Kitakyushu Chiba Nagoya Sapporo Hakata Oita, Beppu, Wasada Town Hiroshima Hiroshima
14,395 10,305 9,519 6,960 6,480 6,443 6,210 5,439 5,402 5,336 4,886 4,831 4,489
1.5 1.9 10.2 18.1 -4.8 8.7 2.9 12.5 5.6 0.7 -9.1 1.0 2.0
7.0 2.6 13.8 -2.0 -3.3 0.1 8.4 -11.0 7.0 -12.5 -7.4 9.8 -10.5
Source: Nikkei & Japan Department Store Association
June, 2002
Sales YonY ¥m % By Major Metropolitan Areas -3.7 Tokyo 171,524 -1.9 Osaka 83,570 -0.4 Nagoya 34,137 Kobe 17,556 2.7 Kyoto 23,958 1.3 Yokohama 35,317 2.7 -1.8 Total 366,062 By Region -3.0 Hokkaido 23,316 Tohoku 23,297 -6.9 -0.8 Kanto 114,216 Chubu 19,724 0.4 Kinki 19,353 2.7 Chugoku 31,057 0.4 Shikoku 13,235 3.2 Kyushu 52,768 3.6 Total 296,966 -0.2 -1.1 National Total 663,028
21/9/02
Euro US Dollar
¥ 123.48 116.07
Italian Trade Commiission
Jun/May %
46.9 22.8 9.3 4.8 6.5 9.6 55.2
4.2 1.7 -3.7 4.5 -0.9 7.7 2.8
7.9 7.8 38.5 6.6 6.5 10.5 4.5 17.8 44.8 100.0
-0.3 2.2 3.3 -4.7 6.5 -2.2 -1.3 -5.3 0.1 1.6
Source: NMJ
VENDITE PER CATEGORIE MERCEOLOGICHE RELATIVE AI GRANDI MAGAZZINI E ALLE CATENE DI NEGOZI June, 2002
Sales ¥m
YonY %
Department Store Sales by Category
Jun/May %
59,721 155,782 38,320 76,732 165,301 41,315 92,934 4,978 27,945 663,028
-3.4 -1.3 -2.4 0.2 1.9 -12.3 0.3 2.6 -1.1 -1.1
13.1 -9.3 -10.5 -6.8 25.6 -1.3 -1.8 -8.0 -4.8 1.6
Foods 655,747 Apparel 180,298 Household Goods 97,313 Medicines & Cosmetics 37,140 Furniture & Interior 28,717 Electrical Goods 25,504 Sport & Music 42,852 Services 9,253 Other 96,901 Total 1,173,725
1.2 -2.9 -3.7 1.8 -1.2 -14.8 -0.5 1.7 -4.5 0.1
-1.1 1.1 -8.4 1.0 -6.2 6.6 2.5 -1.7 -3.6 -1.4
Menswear Ladies Apparel Other Apparel Accessories Foods Household Goods General Merchandise Services Other Total
Chain Store Sales by Category
Source: NMJ & JDSA
TASSI DI CAMBIO
Ratio %
NOTIZIE & ANALISI
Pagina 13
GMS June, 2002 Company
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20
Aeon* Daiei Ito-Yokado Seiyu Uny Marui Life Corporation Maruetsu Izumiya Coop Kobe Heiwado Izumi Fuji Tokyu Store York Benimaru Inageya U-Store Kasumi Summit Tobu Store Total
Sales
YonY
Sales Space
Jun/May
¥mn
%
1,000 sqm
1,000 sqm
130,323 1.8 128,010 -6.1 117,782 0.6 63,094 5.2 58,926 -3.5 38,831 5.4 31,073 1.0 27,196 5.5 26,000 2.1 24,236 -4.0 24,158 0.7 23,639 6.4 22,923 11.6 21,930 -0.2 21,063 6.0 15,525 7.0 12,270 3.5 12,151 7.7 11,996 6.8 7,330 -1.1 818,456 0.9
Source: Nikkei and METI
Notes:
3,031 1,991 1,661 1,073 1,272 489 492 343 467 241 539 623 526 257 320 188 261 185 97 130 3,031
Jun/May Stores
-7 -151 -15 1 0 0 1 -1 0 -8 0 0 15 0 6 0 0 0 -1 0 -160
363 267 178 215 159 31 189 193 77 153 84 73 78 90 95 126 64 104 72 54 2,665
Stores
-1 -13 -1 0 0 0 0 0 0 -1 0 0 2 0 2 0 0 0 0 0 -12
Sales Performance By Sq.m. (¥)
By Store (¥m)
42,997 64,294 70,910 58,801 46,325 79,409 63,157 79,289 55,675 100,564 44,820 37,944 43,580 85,331 65,822 82,580 47,011 65,681 123,670 56,385 270,028
359 479 662 293 371 1,253 164 141 338 158 288 324 294 244 222 123 192 117 167 136 307
*Aeon was Jusco; Mycal & Kotobukiya removed from lists due to bankruptcy controls
METI DISTRIBUTION DATA
2000 Total 2001 Jan Feb Mar Apr May Jun Jul Aug Sep Oct Nov Dec 2001 Total 2002 Jan Feb Mar Apr May Jun
Large store Nos. 3,775 3,799 3,798 3,819 3,835 3,831 3,818 3,834 3,833 3,821 3,844 3,869 3,889 3,889 3,904 3,833 3,830 3,833 3,859 3,877
Department Stores Sales YonY
Sources: METI, BOJ, Nikkei and others
¥100m 100,107 8,064 6,593 8,456 7,667 7,573 7,538 9,389 6,347 6,997 7,861 8,356 11,443 96,284 7,957 6,230 8,429 7,438 7,340 7,451
% -2.4 -4.7 -5.6 -3.7 -3.7 -3.7 -1.6 -5.1 -4.2 -0.8 -5.2 -0.2 -5.9 -3.8 -1.3 -5.5 -0.3 -3.0 -3.1 -1.2
Chain Stores Sales YonY ¥100m 126,206 11,399 9,306 10,262 10,398 10,341 10,201 11,263 10,591 9,554 10,012 10,290 13,476 127,093 11,309 8,948 10,079 10,258 10,361 10,360
Convenience stores Sales YonY YoY†
% Store Nos ¥100m -1.8 35,461 66,573 4.3 35,526 5,334 0.4 35,793 4,922 1.9 35,693 5,693 0.6 35,692 5,585 1.0 35,650 5,722 0.8 35,690 5,682 1.3 36,055 6,523 1.4 36,055 6,287 2.2 36,046 5,718 -5.8 36,073 5,771 1.3 36,134 5,559 -0.6 36,176 5,992 0.7 36,176 68,788 -0.8 36,194 5,394 -3.8 36,496 4,998 -1.8 36,463 5,860 -1.3 36,512 5,642 0.2 36,427 5,816 1.6 36,474 5,793
% 3.3 4.3 2.2 4.4 4.4 3.6 5.1 4.7 0.9 1.2 5.6 2.2 1.6 3.3 1.1 1.5 2.9 1.0 1.6 2.0
% -1.4 na na na -0.8 -1.4 0.0 -0.7 -4.2 -2.6 -2.4 -1.5 -1.9 -1.7 -1.9 -1.7 -0.3 -2.2 -1.7 -1.4
Note: † Second Year on Year sales change for convenience stores indicates like-or-like sales
Wholesale Sales Sales YonY ¥bn 480,856 34,364 37,129 51,658 37,240 36,252 38,994 37,675 36,156 42,327 36,930 37,813 42,098 468,636 32,318 34,790 47,760 36,245 35,339 36,879
% 0.3 3.1 -0.6 -0.8 -0.3 -0.3 -1.3 -1.6 -3.9 -6.2 -4.3 -5.6 -6.8 -2.5 -6.0 -6.3 -7.5 -2.7 -2.5 -5.4
Retail Sales Sales YonY ¥bn 139,132 11,061 10,555 12,523 11,382 11,003 11,048 11,865 10,649 10,641 10,856 11,098 13,211 135,892 10,558 9,903 11,852 10,913 10,684 10,669
% -1.6 1.1 -0.6 1.7 -1.4 -1.8 -2.6 -3.1 -4.1 -2.8 -4.9 -2.7 -5.9 -2.3 -4.5 -6.2 -5.4 -4.1 -2.9 -3.4
Price Indices Retail Whs 2000= 1995= 100 100 100.0 96.1 99.8 95.7 99.5 95.7 99.3 95.6 99.5 95.5 99.6 95.5 99.3 95.4 99.0 95.5 99.4 95.4 99.2 95.2 99.2 94.8 98.7 94.6 98.6 94.6 99.3 95.3 98.4 94.4 97.9 94.4 98.1 94.4 98.4 94.4 98.7 94.4 98.6 94.4
Italian Trade Commiission
EXPORT DATA
Pagina 14
KNITTED ARTICLES (MAGLIERIA ESTERNA) HS
6101 - 6104
6106.10-011, 012
6108.91-011, 012
6105.10-011, 012
20-011-019
92-014, 016
6110 6111. 10-311 - 329
20-011 - 019
90-011-019
, 019
20-311 - 329
90-011 - 019
6107.91-011, 012
99-011-019
30-311 - 329
92-011-019
6109.10-011, 012
99-011-019
90-011-019
90-311 - 329 6112 - 6114
(Value: Yen 1,000 Quantity : Number) JAPANESE IMPORTS
2000
2001
2002
January - June
January - June
January - June
Value
TOTAL
Value
Share (Value)
Variation (Value)
Value
2000
2001
2002
02/01
263,068,015
293,445,781
282,661,254
179,741,724
216,737,198
216,781,066
68.3%
73.9%
76.7%
0.0%
2. Korea, South
32,486,881
23,677,723
16,143,836
12.3%
8.1%
5.7%
- 31.8%
3. Italy
12,942,680
14,312,901
15,015,017
4.9%
4.9%
5.3%
4.9%
4. United States
10,349,021
9,758,550
7,232,989
3.9%
3.3%
2.6%
- 25.9%
5. Thailand
4,230,222
5,115,790
3,807,089
1.6%
1.7%
1.3%
- 25.6%
6. France
3,195,956
2,935,614
3,512,155
1.2%
1.0%
1.2%
19.6%
7. Indonesia
2,977,888
4,205,489
3,265,636
1.1%
1.4%
1.2%
- 22.3%
8. Vietnam
3,359,962
3,131,976
2,624,607
1.3%
1.1%
0.9%
- 16.2%
9. United Kingdom
1,766,086
1,833,559
2,139,510
0.7%
0.6%
0.8%
16.7%
1,625,640
1,213,667
1,182,044
0.6%
0.4%
0.4%
- 2.6%
1. China
10. Hong Kong
2000
(Value: Yen 1,000) 250,000,000
2001
- 3.7%
2002
200,000,000
150,000,000
100,000,000
50,000,000
China
Korea, South
Italy
United States
Thailand
France
Indonesia
Vietnam
United Kingdom Hong Kong
Source: ICE TOKYO calculations on data from JAPANESE EXPORTS & IMPORTS COUNTRY BY COMMODITY by Ministry of Finance, Japan
Italian Trade Commiission
EXPORT DATA
Pagina 15
MEN'S WEAR (ABBIGLIAMENTO MASCHILE IN TESSUTO) HS
6201 6203 6207.91-100, 220 92-100, 220 99-100, 220
6210.20 40 6211.11
6211.20-110 210 220 230
6211.31 32 33 39
(Value: Yen 1,000 Quantity : Number) JAPANESE IMPORTS
2000 January - June Value
TOTAL
2001 January - June Value
2002 January - June Value
Share (Value) 2000
2001
Variation (Value) 02/01
2002
151,926,906
170,564,359
155,661,317
117,923,230
134,906,557
124,741,673
77.6%
79.1%
80.1%
- 7.5%
2. Italy
6,795,689
7,847,701
7,878,987
4.5%
4.6%
5.1%
0.4%
3. Vietnam
5,956,926
7,401,248
5,897,607
3.9%
4.3%
3.8%
- 20.3%
4. Philippines
2,301,735
2,442,985
2,894,182
1.5%
1.4%
1.9%
18.5%
5. Korea, North
2,838,372
2,763,117
2,708,417
1.9%
1.6%
1.7%
- 2.0%
6. Indonesia
2,327,344
3,607,568
1,920,902
1.5%
2.1%
1.2%
- 46.8%
7. Thailand
1,865,486
2,071,120
1,805,590
1.2%
1.2%
1.2%
- 12.8%
8. United States
4,377,689
2,600,134
1,372,630
2.9%
1.5%
0.9%
- 47.2%
687,639
725,930
688,864
0.5%
0.4%
0.4%
- 5.1%
1,353,088
1,153,132
558,580
0.9%
0.7%
0.4%
- 51.6%
1. China
9. France 10. Korea, South
(Value: Yen 1,000) 160,000,000
2000
- 8.7%
2001
2002
140,000,000 120,000,000 100,000,000 80,000,000 60,000,000 40,000,000 20,000,000 China
Italy
Vietnam
Philippines
Korea, North
Indonesia
Thailand
United States
France
Korea, South
Source: ICE TOKYO calculations on data from JAPANESE EXPORTS & IMPORTS COUNTRY BY COMMODITY by Ministry of Finance, Japan
Italian Trade Commiission
EXPORT DATA
Pagina 16
LADIES' WEAR (ABBIGLIAMENTO FEMMINILE IN TESSUTO) HS
6202
6208.91-100, 220
6210.10
6211.20-190
6204
92-100, 220
30
240
6206.10-100, 210
99-100, 220
50
20-100, 210
6209.10-210, 229
30-100, 210
20-210, 222
40-100, 210
30-210, 222
90-100, 210
90-210, 222
6211.41 42 43
290
49
6211.12
(Value: Yen 1,000 Quantity : Number) 2000 JAPANESE
2001
January - June
IMPORTS
Value
TOTAL
2002
January - June
Share (Value)
Variation
January - June
Value
(Value)
Value
2000
2001
2002
02/01
235,925,694
281,440,412
271,519,145
181,143,827
222,762,866
213,358,415
76.8%
79.2%
78.6%
- 4.2%
14,863,305
16,672,738
18,547,194
6.3%
5.9%
6.8%
11.2%
3. Vietnam
7,665,729
8,461,323
8,778,886
3.2%
3.0%
3.2%
3.8%
4. France
5,806,829
6,260,542
6,394,836
2.5%
2.2%
2.4%
2.1%
5. India
5,479,617
6,068,676
4,798,699
2.3%
2.2%
1.8%
- 20.9%
6. United States
4,047,072
4,327,771
3,588,456
1.7%
1.5%
1.3%
- 17.1%
7. Indonesia
2,331,520
2,327,589
2,042,543
1.0%
0.8%
0.8%
- 12.2%
8. Korea, South
3,068,426
2,408,586
1,848,424
1.3%
0.9%
0.7%
- 23.3%
9. Thailand
1,911,733
1,603,190
1,793,916
0.8%
0.6%
0.7%
11.9%
1,489,960
1,950,249
1,273,286
0.6%
0.7%
0.5%
- 34.7%
1. China 2. Italy
10. Spain
(Value: Yen 1,000) 250,000,000
2000
2001
- 3.5%
2002
200,000,000
150,000,000
100,000,000
50,000,000
China
Italy
Vietnam
France
India
United States
Indonesia
Korea, South
Thailand
Source: ICE TOKYO calculations on data from JAPANESE EXPORTS & IMPORTS COUNTRY BY COMMODITY by Ministry of Finance, Japan
Italian Trade Commiission
Spain
EXPORT DATA
Pagina 17
FABRICS (TESSUTI) HS
5007
5407~5408
5801~5804
5111~5113
5512~5516
5806
5208~5212
5603
5809~5810
6001~6003
5309~5311 (Value: Yen 1,000) JAPANESE IMPORTS
2000
2001
2002
January - June Value
January - June Value
January - June Value
TOTAL
Share 2000
2001
Variation 02/01
2002
74,823,508
78,130,510
65,184,884
1. China
21,277,614
24,387,665
20,587,542
28.4%
31.2%
31.6%
- 15.6%
2. Italy
12,483,294
14,104,112
12,481,910
16.7%
18.1%
19.1%
- 11.5%
3. Korea, South
9,560,381
8,066,819
6,485,566
12.8%
10.3%
9.9%
- 19.6%
4. United States
5,930,289
6,430,969
4,245,790
7.9%
8.2%
6.5%
- 34.0%
5. Indonesia
4,182,064
4,735,608
3,783,768
5.6%
6.1%
5.8%
- 20.1%
6. United Kingdom
3,253,248
2,730,085
2,410,434
4.3%
3.5%
3.7%
- 11.7%
7. Taiwan
3,464,024
3,165,242
2,356,334
4.6%
4.1%
3.6%
- 25.6%
8. Luxembourg
1,673,291
1,755,681
1,714,756
2.2%
2.2%
2.6%
- 2.3%
9. France
1,667,060
1,745,234
1,515,179
2.2%
2.2%
2.3%
- 13.2%
10. Germany
1,414,379
1,654,376
1,259,639
1.9%
2.1%
1.9%
- 23.9%
2000
(Value: Yen 1,000) 30,000,000
- 16.6%
2001
2002
25,000,000
20,000,000
15,000,000
10,000,000
5,000,000
China
Italy
Korea, South
United States
Indonesia
United Kingdom Taiwan
Luxembourg
France
Germany
Source: ICE TOKYO calculations on data from JAPANESE EXPORTS & IMPORTS COUNTRY BY COMMODITY by Ministry of Finance, Japan
Italian Trade Commiission
EXPORT DATA
Pagina 18 PELLETTERIE 2. LEATHER GOODS (1/6)
HANDBAGS (BORSETTE IN PELLE, PATENT LEATHER, PLASTIC SHEETING O TEXTILE MATERIALS) HS 4202.21-110 120 210 220
4202.22-100 4202.29-000 210 290
(Value: Yen 1,000) JAPANESE IMPORTS
2000 January - June Value
TOTAL
2001 January - June Value
2002 January - June Value
Share (Value) January - June 2000 2001 2002
Variation (Value) 02/01
28,638,847
35,341,670
28,193,224
10,365,492
13,344,328
8,650,545
36.2%
37.8%
30.7%
- 35.2%
2. China
7,487,255
9,075,848
8,119,761
26.1%
25.7%
28.8%
- 10.5%
3. France
6,532,514
8,721,069
7,980,362
22.8%
24.7%
28.3%
- 8.5%
4. Korea, South
1,180,506
767,704
696,427
4.1%
2.2%
2.5%
- 9.3%
5. United States
562,332
837,638
675,574
2.0%
2.4%
2.4%
- 19.3%
6. Spain
780,661
503,984
412,268
2.7%
1.4%
1.5%
- 18.2%
7. Germany
319,606
368,035
324,697
1.1%
1.0%
1.2%
- 11.8%
8. Taiwan
132,372
143,146
232,060
0.5%
0.4%
0.8%
62.1%
9. Thailand
136,189
376,320
221,966
0.5%
1.1%
0.8%
- 41.0%
10. Vietnam
189,477
349,038
217,213
0.7%
1.0%
0.8%
- 37.8%
1. Italy
(Value: Yen 1,000) 16,000,000
2000
2001
- 20.2%
2002
14,000,000 12,000,000 10,000,000 8,000,000 6,000,000 4,000,000 2,000,000 Italy
China
France
Korea, South
United States
Spain
Germany
Taiwan
Thailand
Vietnam
Source : ICE TOKYO calculations on data from JAPANESE EXPORTS & IMPORTS COUNTRY BY COMMODITY by Ministry of Finance, Japan
-6-
Italian Trade Commiission
COD. 60210
EXPORT DATA
Pagina 19 PELLETTERIE 2. LEATHER GOODS (4/6)
LEATHER WEAR (ABBIGLIAMENTO IN PELLE) HS
4203.10-100 200
(Value: Yen 1,000) JAPANESE IMPORTS
2000 January - June
2001 January - June
2002 January - June
Value
Value
Value
TOTAL
Share (Value) January - June 2000
2001
Variation (Value)
2002
02/01
6,068,581
8,019,349
5,973,906
1. Italy
1,180,384
1,790,906
1,772,648
19.5%
22.3%
29.7%
- 1.0%
2. China
1,718,933
2,691,071
1,732,541
28.3%
33.6%
29.0%
- 35.6%
3. Korea, South
1,844,156
1,815,814
784,101
30.4%
22.6%
13.1%
- 56.8%
4. France
353,481
394,351
437,539
5.8%
4.9%
7.3%
11.0%
5. Spain
209,234
319,767
352,763
3.4%
4.0%
5.9%
10.3%
6. United States
249,902
314,539
195,383
4.1%
3.9%
3.3%
- 37.9%
7. Turkey
19,614
18,955
92,797
0.3%
0.2%
1.6%
389.6%
8. Hong Kong
65,306
81,862
90,508
1.1%
1.0%
1.5%
10.6%
9. Pakistan
86,724
99,643
67,649
1.4%
1.2%
1.1%
- 32.1%
10. Hungary
23,533
34,909
48,701
0.4%
0.4%
0.8%
39.5%
(Value: Yen 1,000)
2000
2001
- 25.5%
2002
3,000,000
2,500,000
2,000,000
1,500,000
1,000,000
500,000
Italy
China
Korea, South
France
Spain
United States
Turkey
Hong Kong
Pakistan
Hungary
Source: ICE TOKYO calculations on data from JAPANESE EXPORTS & IMPORTS COUNTRY BY COMMODITY by Ministry of Finance, Japan
-9-
COD. 60240
Italian Trade Commiission
EXPORT DATA
Pagina 20 PELLETTERIE 4. SHOES AND PARTS OF FOOTWEAR (2) LEATHER SHOES (1/3)
LADIES' LEATHER SHOES (CALZATURE IN CUOIO - DONNA) HS 6403.59-032
6403.59-092
6403.99-013
035
095
016
(Value: Yen 1,000) JAPANESE IMPORTS
2000
2001
2002
January - June Value
January - June Value
January - June Value
TOTAL
Share (Value) January - June 2000 2001
Variation
2002
(Value) 02/01
9,657,232
14,217,101
16,298,623
1. Italy
5,173,731
8,020,385
8,696,360
53.6%
56.4%
53.4%
8.4%
2. China
1,341,543
1,326,517
2,067,076
13.9%
9.3%
12.7%
55.8%
3. Cambodia
437,165
1,464,059
1,862,449
4.5%
10.3%
11.4%
27.2%
4. Spain
792,756
1,035,057
994,186
8.2%
7.3%
6.1%
- 3.9%
5. France
456,913
656,791
650,659
4.7%
4.6%
4.0%
- 0.9%
6. Bangladesh
111,914
178,264
294,274
1.2%
1.3%
1.8%
65.1%
7. Germany
213,317
247,018
291,734
2.2%
1.7%
1.8%
18.1%
8. Taiwan
122,180
254,968
270,180
1.3%
1.8%
1.7%
6.0%
9. Brazil
109,373
186,249
215,180
1.1%
1.3%
1.3%
15.5%
16,519
38,798
165,515
0.2%
0.3%
1.0%
326.6%
10. Vietnam
(Value: Yen 1,000)
2000
2001
14.6%
2002
10,000,000 9,000,000 8,000,000 7,000,000 6,000,000 5,000,000 4,000,000 3,000,000 2,000,000 1,000,000 Italy
China
Cambodia
Spain
France
Bangladesh
Germany
Taiwan
Brazil
Vietnam
Source: ICE TOKYO calculations on data from JAPANESE EXPORTS & IMPORTS COUNTRY BY COMMODITY by Ministry of Finance, Japan
- 27 -
Italian Trade Commiission
COD. 60421
EXPORT DATA
Pagina 21 PELLETTERIE 4. SHOES AND PARTS OF FOOTWEAR (2) LEATHER SHOES (2/3)
MEN'S LEATHER SHOES (CALZATURE IN CUOIO - UOMO) HS 6403.59-031
6403.59-091
6403.99-012
034
094
015
(Value: Yen 1,000) JAPANESE IMPORTS
2000
2001
2002
January - June Value
January - June Value
January - June Value
TOTAL
Share (Value) January - June 2000 2001
Variation
2002
(Value) 02/01
7,326,214
8,502,186
9,406,311
1. Italy
2,193,737
3,084,564
3,665,938
29.9%
36.3%
39.0%
18.8%
2. China
1,802,549
1,442,498
1,707,799
24.6%
17.0%
18.2%
18.4%
3. Bangladesh
266,827
501,470
773,172
3.6%
5.9%
8.2%
54.2%
4. United Kingdom
524,955
604,939
523,636
7.2%
7.1%
5.6%
- 13.4%
5. Cambodia
379,939
633,963
511,205
5.2%
7.5%
5.4%
- 19.4%
6. Myanmar
389,747
244,248
493,859
5.3%
2.9%
5.3%
102.2%
7. Spain
321,778
410,049
382,386
4.4%
4.8%
4.1%
- 6.7%
8,908
115,846
243,385
0.1%
1.4%
2.6%
110.1%
429,143
478,650
201,777
5.9%
5.6%
2.1%
- 57.8%
217,002
176,936
170,679
3.0%
2.1%
1.8%
- 3.5%
8. Vietnam 9. Korea, South 10. Portugal
2000
(Value: Yen 1,000) 4,000,000
2001
10.6%
2002
3,500,000 3,000,000 2,500,000 2,000,000 1,500,000 1,000,000 500,000 Italy
China
Bangladesh
United Kingdom Cambodia
Myanmar
Spain
Vietnam
Korea, South
Portugal
Source: ICE TOKYO calculations on data from JAPANESE EXPORTS & IMPORTS COUNTRY BY COMMODITY by Ministry of Finance, Japan
- 28-
COD. 60422
Italian Trade Commiission
EXPORT DATA
Pagina 22 GIOIELLERIA
SILVER, PLATINUM, GOLD JEWELLERY TOTAL (OREFICERIA, GIOIELLERIA, ARGENTERIA) HS
7113.11-000
7113.19- 010 021 029
7113.20-000
7114.11-000 19-000
(Value: Yen 1,000 Quantity: Kg.) JAPANESE IMPORTS
2000 January - June Value Quantity
2001 January - June Value Quantity
2002 January - June Value Quantity
Share (Value) January - June 2000 2001 2002
Variation (Value) 2002/01
46,910,856
102,084
68,549,445
118,027
61,983,263
112,722
12,426,687
25,415
17,998,767
21,363
14,446,206
20,482
26.5%
26.3%
23.3%
- 19.7%
2. Italy
9,943,051
15,693
14,399,666
38,582
13,043,446
17,135
21.2%
21.0%
21.0%
- 9.4%
3. France
6,275,089
3,828
12,673,279
4,403
10,393,356
4,622
13.4%
18.5%
16.8%
- 18.0%
4. Thailand
4,591,588
26,924
5,235,476
24,270
5,351,211
31,390
9.8%
7.6%
8.6%
2.2%
5. Hong Kong
3,294,809
1,863
4,054,898
1,906
3,684,962
2,375
7.0%
5.9%
5.9%
- 9.1%
6. Switzerland
1,374,543
327
2,378,526
739
3,257,712
541
2.9%
3.5%
5.3%
37.0%
7. Spain
2,299,248
1,940
4,392,290
3,529
3,223,925
3,853
4.9%
6.4%
5.2%
- 26.6%
8. China
1,615,452
5,368
2,053,195
4,291
1,969,987
7,442
3.4%
3.0%
3.2%
- 4.1%
9. Korea, South
1,167,750
3,336
1,336,338
2,073
1,028,359
2,416
2.5%
1.9%
1.7%
- 23.0%
57,556
13
37,111
8
839,150
67
0.1%
0.1%
1.4%
2161.2%
TOTAL 1. United States
10. Australia
(Value: Yen 1,000) 20,000,000
2000
2001
- 9.6%
2002
18,000,000 16,000,000 14,000,000 12,000,000 10,000,000 8,000,000 6,000,000 4,000,000 2,000,000 United States
Italy
France
Thailand
Hong Kong
Switzerland
Spain
China
Korea, South
Source: ICE TOKYO calculations on data from JAPANESE EXPORTS & IMPORTS COUNTRY BY COMMODITY by Ministry of Finance, Japan
Italian Trade Commiission
Australia
FIERE CAMPIONARIE GIAPPONESI DEL SETTORE “PERSONA” 01-12/2002 Gennaio 16-18
(A)
23-26
IFF-International Fashion Fair
Tokyo Big Site
http://www.senken.co.jp/iff/
(O) International Jewelry
Tokyo Big Site
http://web.reedexpo.co.jp/ijt/
Febbraio (O) World Optical Fair
Tokyo Int'l Forum
http://www.meganeorosi.com
20-22
6-7
(A)
Active Collection 2002 (Active sports gear/apparel)
Tokyo Big Site
http://www.activecollection.com/
21-23
(A)
Sports and Leisure Show
Tokyo Big Site
http://www.jsif.or.jp/index_e.html
Marzo Aprile TBC ��� Mayfair - Textile Exhibition (JITAC)
Kokusai Forum
http://www.tif.or.jp/forum/ff/vol19fh.htm#7
17-19 ��� Formal Gift Fair (Bridal, ceremonial)
Sunshine City
http://www.giftshow.co.jp/premiumshow
11-12
(O) Design Festa
Tokyo Big Site
���������������������������
16-18
(O) Kobe International Jewelry 2002
Kobe Int'l hall
http://web.reedexpo.co.jp/ijk/
20-22
(O) Beauty World Japan 2002
Tokyo Big Site
�����������������������������
19-21
(O) Ambiente Japan - Heimtextil Japan
Tokyo Big Site
http://www.messefrankfurt.com/
(A)
Tokyo Big Site
����������������������������
Maggio
Giugno
Iuglio 31-2
IFF-International Fashion Fair
Agosto Settembre 20-22
(O) Japan Jewelry Fair 2002
Tokyo Big Site
http://www.jjf.ne.jp/
TBC
(O) Active Collection 2002 (Active sports gear/apparel)
Tokyo Big Site
http://www.activecollection.com/
TBC
(O) Fashion Show Asian Wind (Asia Collection)
Makuhari Messe
http://www.makuhari.or.jp
9-11
(O) 15th International Optical Fair Tokyo 2002
Tokyo Big Site
http://web.reedexpo.co.jp/ioft/
(O) Design Festa
Tokyo Big Site
http://www.designfesta.com/
(A)
Tokyo Big Site
�����������������������
Ottobre
Novembre TBC Dicembre TBC
Bridal Industry Fair
(T)Textile, (Y)Yarn, (A)Apparel, (L)Leather, (O)Other
ICE INFORMA Mostra autonoma di calzature 31ma SHOES FROM ITALY Collezione Primavera/Estate 2003 Tokyo 7-9 ottobre, Hotel Okura Osaka 10-11 ottobre, Hotel Hilton Espositori: Tokyo 55 ditte, Osaka 16 ditte Organizzatore: ICE Mostra di pelletteria 54ma PROMOPEL Tokyo 7-9 ottobre, Hotel Okura Osaka 10-11 ottobre, Hotel Hilton Espositori: Tokyo 27 ditte, Osaka 27 ditte Organizzatore: Aimpes
Mostra di pelletteria 64ma CI.PI.ELLE Tokyo 23-25/10 Hotel New Otani Osaka 28-30/10 Hotel New Otani Espositori: 13 ditte Organizzatore: Ci.Pi.Elle - Consorzio Pelletteri Lombardi Seminario presentazione tendenze filati ITALIAN YARN RENDEZ-VOUS Tokyo 6-7 novembre, Laforet Museum Roppongi Organizzatore: ICE, Pitti Immagine Srl
REALIZZATO DA SENSU www.sensu.com www.japanconsuming.com