DIAGNOSI DIFFERENZIALE DELLA DEBOLEZZA MUSCOLARE • Anomalie metaboliche
Malattie muscolari: miopatie ereditarie ed acquisite
9 Cause non neurologiche DEBOLEZZA MUSCOLARE 9 Cause neurologiche MALATTIE NEUROMUSCOLARI (M. unità motoria)
DEFINIZIONE
Le malattie neuromuscolari includono una serie di quadri clinici caratterizzati da disturbi della postura e del movimento legato a patologie dell’unità motoria Unità motoria motoneurone spinale-assone-fibre muscolari
La lesione può localizzarsi a diversi livelli Motoneurone spinale Nervo periferico: neuropatie Fibra muscolare: miopatie
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9 9 9 9
(endocrinopatie, elettroliti)
• Malattie sistemiche infettive, neoplastiche, immunologiche • Disordini muscoloscheletrici
• Disordini I㼻 motoneurone • Malattie neuromuscolari
M. cellule corna anteriori Polineuropatie Disordini giunzione neuromuscolare Miopatie
MIOPATIE Si tratta di condizioni morbose causate da alterazioni anatomopatologiche, fisiologiche o biochimiche delle cellule muscolari scheletriche o del tessuto interstiziale. Sono spesso causa di grave disabilità. Ereditarie: Distrofie muscolari Miopatie congenite Canalopatie Miopatie mitocondriali Miopatie metaboliche Acquisite: Miopatie infiammatorie, Tossiche ed Associate a malattie sistemiche
Anamnesi
Valutazione clinica
BIOPSIA MUSCOLARE
Sintomi negativi: debolezza (prossimale o distale, progressiva o non progressiva, esordio acuto, subacuto o cronico), affaticabilità Sintomi positivi: mialgie, contratture, crampi, rigidità Età di esordio Anamnesi familiare Esame Neurologico Distribuzione del deficit di forza (prossimale, scapolo peroneale, distale, oculare e/o faringeo, del collo) Presenza di atrofia
Indagini strumentali e di laboratorio EMG, RMN muscolare, dosaggio CK, ECG ed ecocardiogramma, biopsia muscolare, analisi genetico-molecolare
Istologia Segni miopatici Centralizzazioni nucleari, ipotrofia o ipertrofia con fessurazione cellulare (splitting), necrosi con invasione macrofagica, rigenerazione (fibre iperbasofile), aumento del connettivo endomisiale
Segni infiammatori
Manovra di Gowers
BIOPSIA MUSCOLARE Istologia Segni di denervazione Fibre angolate sparse o a piccoli gruppi, fibre target, raggruppamento, piccoli ammassi di nuclei picnotici
Gowers, 1879
difficoltà a rialzarsi dal pavimento dovendo necessariamente ricorrere al supporto degli arti superiori (manovre di arrampicamento)
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Esame elettromiografico (EMG)
DISTROFINOPATIE La distrofina è una proteina strutturale legata al sarcolemma, che garantisce l’integrità della membrana muscolare • X-legate
• Locus Xp21.2-p21.1 • Distrofia di Duchenne (DMD) • Distrofia di Becker (BMD)
• altre forme
DISTROFIE MUSCOLARI Miopatie genetiche, ad andamento progressivo, causate da un’alterazione di proteine strutturali di membrana o enzimatiche delle fibre muscolari.
Sintomatologia: essenzialmente debolezza muscolare. Tra le distrofie muscolari, ricordiamo le forme distrofinopatiche. Diagramma schematico della Distrofina e delle proteine associate
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LE DISTROFIE MUSCOLARI
LE DISTROFIE MUSCOLARI
Distrofinopatie TIPO
MUSCOLARE
SISTEMICO
Distrofia muscolare di Duchenne (2) DIFETTO MOLECOLARE
DUCHENNE
Esordio < 5 anni Deamb < 12 anni
Cardiomiopatia Insufficienza respirat. Ritardo mentale Dilatazione gastrica Occlusioni intestinali
Assenza o marcata riduzione della distrofina
BECKER
Esordio > 5 anni Deamb > 15 anni
Cardiomiopatia Insufficienza respirat. Ritardo mentale
Distrofina ridotta o alterata
QUADRI INTERMEDI
Esordio > 5 anni Deamb > 12 anni
Cardiomiopatia ritardo Distrofia ridotta o mentale alterata
MIALGIE/CRAMPI FAMILIARI X-LINKED
Mialgie/crampi Ipertrofia surale Non progressiva
nessuno
Distrofina alterata
LE DISTROFIE MUSCOLARI Distrofia muscolare di Duchenne (1) X-linked; 2/3 dei pazienti hanno mutazioni Xp21 di cui il 30% sono de novo! Incidenza di circa 1:3500 maschi nati vivi Esordio tra i 3 e i 5 anni Quadro clinico 9 Coinvolgimento precoce dei muscoli prossimali e flessori collo 9 Pseudoipertrofia dei polpacci 9 Retrazioni dei tendini di Achille e ileotibiali 9 Scoliosi 9 Cardiomiopatia
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Lenta progressione del deficit con dipendenza dalla sedia a rotelle entro i 12 anni Morte spesso nella II-III decade di vita per insufficienza respiratoria o polmonite Dati di laboratorio 9 Marcato aumento delle CK (fino a 40-50 volte il normale) 9 EMG miopatico 9 RMN muscolare mostra precoce interessamento dei muscoli vasti del femore, del retto femorale, del grande adduttore e dell’adduttore lungo 9 Biopsia con caratteri distrofici ed assenza/marcata riduzione della distrofina
Distrofia muscolare di Duchenne Esordio tra i 2-4 anni Precoce interessamento muscoli prossimali (manovra di Gowers) eflessori del collo; pseudoipertrofia polpacci
Retrazione tendini di Achille Scoliosi Cardiomiopatia Dipendenza sedia a rotelle a 12 anni circa CK molto aumentata Terapia con deflazacort ritarda la dipendenza dalla sedia a rotelle
Diagnosi delle distrofinopatie Anamnesi
Analisi molecolare Biopsia muscolare (immunoistochimica: scarsa reazion agli anticorpi anti-distrofina; analisi diretta dell’espressione della proteina con western blot)
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Distrofia di Duchenne
Distrofinopatie (X-legate, locus Xp21) Distrofia muscolare di Becker •Esordio tra i 5-15 anni •Stesso pattern di distribuzione della debolezza, ma minore progressività •Sopravvivenza almeno fino alla IV-V decade •Cardiomiopatia (possibilità di trapianto) Altri fenotipi
estrema variabilità di calibro delle fibre con necrosi cellulare, fibre ipotrofiche di forma arrotondata, fibre in rigenerazione, incremento del connettivo endomisiale
Se la malattia si è già manifestata nel ramo materno della famiglia, la diagnosi può essere confermata procedendo all’analisi molecolare su sangue.
Diagramma schematico della Distrofina
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• Sindromi mialgiche, crampiformi limitate al quadricipite
Distrofia Facio-Scapolo-Omerale Distrofia di Landouzy-Déjérine
terapia •Corticosteroidi
FSHD
•Terapia genica (vettori virali; oligonucleotidi antisenso) •Terapia cellulare (cellule staminali): mioblasti (Partridge et al., Nature 1989) o differenziaizione di cellule satelliti
DISTROFIE MUSCOLARI
DISTROFIA FACIO-SCAPOLO-OMERALE
DUCHENNE
BECKER
FSH
CINGOLI
DM1*
DM2**
Ereditarie
SLR
SLR
AD
AR
AD
AD
Cromosomi
Xp21
Xp21
4q
Numerosi
19q
3q
<5
< 10
10-20
10-30
15-30
30-40
COLLO
COLLO
SPALL E
Spalle – cingolopelvico
DISTALE
Prossimale
Tardivamente
Tardivamente
Precoc.
Tardivamente
Precoc.
(-)
Rapida
Lenta
Lenta
Lenta
Lenta
Lenta
nn
nn
N
N
ABN
ABN
ABN
N
Età d’esordio Iniziale debolezza
Muscoli facciali Progressione CK ECG
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N N
n Talora ABN
Prevalenza 5:100000 Autosomica Dominante, locus 4q35 (delezione) Deficit muscoli faciali (orbicolari, in particolare delle labbra, con difficoltà a fischiare, gonfiare, bocca a “tapiro” nel tentativo di gonfiare le guance), del braccio e fissatori della scapola (scapola alata) Deficit muscolatura loggia anteriore della gamba e prossimali arti inferiori Variabilità clinica anche intrafamiliare, forme asintomatiche
Asimmetria dei distretti colpiti Agenesia mm (es g.pettorale) Disartria per consonanti labiali Occhi aperti durante il sonno Debolezza mm addome inf. (segno di Beevor, protrusione dell’addome) Sedia a rotelle nel 20% dei casi
Distrofie muscolari dei cingoli (LIMB-GIRDLE MUSCULAR DYSTROPHY) (LGMD)
Le più frequenti sono rappresentate dal deficit di CALPAINA (2A) e di DISFERLINA (2B) – forme autosomiche recessive Notevole variabilità fenotipica. Classificazione non più basata su criteri clinici ma genetici.
Biopsia: caratteri aspecifici, modesta variabilità di calibro delle fibre ed a volte infiltrati infiammatori
Diagnosi molecolare: per valutare la dimensione delle delezioni si stima la taglia dei frammenti di restrizione che vengono generati in seguito ad una doppia digestione con gli enzimi Eco/BlnI. Frammenti inferiori a 38 Kb sono indice di malattia.
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LIMB-GIRDLE MUSCULAR DYSTROPHY
Le forme dominanti (LGMD1A-LGMD1H) sono di solito più benigne e relativamente rare, rappresentando meno del 10% di tutte le distrofie dei cingoli.
Attualmente descritte fino alla forma 2S
Distrofie dei cingoli Andamento lentamente progressivo
Quadro clinico variabile: da simil-Duchenne a forme
DISTROFIA OCULOFARINGEA • Autosomica Dominante 14q11.2, patologia da triplette Esordio IV-VI decade
lievi Frequente ipertrofia dei polpacci
Ptosi progressiva con oftalmoparesi
CK aumentata in modo variabile
Disfagia
Interessamento simmetrico primario o predominante
Lieve deficit muscoli del collo e arti
della muscolatura pelvica e scapolare
CK lievemente aumentato
Possibile cardiomiopatia
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Genetica: espansione tripletta GCG nel gene della proteina 2 legante poliadenilato (PABP2, gene PABPN1)
Biopsia: vacuoli bordati, inclusioni nucleari tubulo filamentose in microscopia elettronica (accumulo di proteina mutata)
Distrofia tipo Emery-Dreyfuss (EMD) • X-legata o (più raramente) AD (deficit emerina, proteina nucleare che interagisce con le lamine e la cromatina nucleare) • Debolezza lentamente progressiva soprattutto omero-peroneale. Le contratture articolari dominano il quadro clinico coinvolgendo gomito, rachide (spina rigida), collo e caviglie. • Cardiomiopatia con alterazioni della conduzione con ricorrente bradicardia (nella forma X-legata le portatrici possono presentare cardiopatia). • Aumento moderato del CK.
• Quadro aspecifico alla biopsia
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Deficit di emerina (immunoistochimica)
La forma AD o ar (allelica con LGMD1B) è causata dal deficit della lamina A/C (che co-localizza con l’emerina).
LE DISTROFIE MUSCOLARI Distrofie muscolari congenite (CMD) Si tratta di un gruppo di malattie che esordiscono alla nascita o in età infantile. Sono rare (prevalenza 0.68-2.5 casi/100000 abitanti). Bambini ipotonici (floppy babies) con iperCKemia. deficienza di alfa-2-laminina o merosina: cromosoma 6q22-23 (alfa-2 laminina) proteina strutturale della membrana basale 9 esordio neonatale con ipotonia severa 9 CK normali 9 solitamente scarso interessamento cognitivo 9 grave compromissione stenica 9 morte entro il 1㼻 anno per insufficienza respiratoria nel 50%
Sindromi miotoniche Miotonia è un mancato rilasciamento del muscolo dopo una contrazione muscolare volontaria. Può essere elicitata con stimolazione meccanica del muscolo. Scariche miotoniche diffuse all’EMG.
distrofia di Fukuyama (glicosilazione alfa-destroglicano della membrana basale): cromosoma 9q31-33 (fukutina) distrofia tipo spina rigida - mutazioni del gene della selenoproteina 1 (reticolo endoplasmico)
Distrofie miotoniche – tipo 1 di Steinert (DM1) – forma adulta (1) Autosomica dominante, CTG > 50 sul locus genico DMPK cromosoma 19q
il prodotto del gene è una chinasi utile per la regolazione della contrattilità dei filamenti di actina/miosina e per la modulazione dei canali ionici voltaggio-dipendenti
Incidenza 15:100000 nati circa Esordio variabile, sottostimato Diagramma schematico della Distrofina e delle proteine associate
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LE DISTROFIE MUSCOLARI
Distrofie miotoniche – tipo 1 di Steinert (DM1) – forma adulta (2) Quadro clinico 9 Atrofia ed ipostenia precoce dei muscoli distali e flessori collo 9 Ipostenia muscolatura facciale 9 Ptosi in assenza di deficit maggiori della MOE 9 Miotonia di azione, da percussione e liguale 9 Alterazioni della conduzione cardiaca tipo BAV, BBS, aritmie ventricolari tali da richiedere impianto di PM/defibrillatori. Rischio di morte improvvisa 9 Tipiche manifestazioni multisistemiche tra le quali insufficienza respiratoria o ipoventilazione notturna, sottostimata 9 Principali cause di morte nell’adulto sono cardiache e respiratorie
LE DISTROFIE MUSCOLARI
Distrofie miotoniche – tipo 1 di Steinert (DM1) – forma adulta (3)
Dati di laboratorio 9 Aumento delle CK (x3 - x4 volte il normale) 9 EMG miotonico
9 Biopsia con preferenziale atrofia delle fibre del I tipo
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DM1
DM1
LE DISTROFIE MUSCOLARI
Distrofie miotoniche – tipo 1 di Steinert (DM1) – forma congenita CTG > 1000, trasmessa per via materna Quadro clinico 9 Ipotonia grave (floppy baby) alla nascita 9 Difficoltà di suzione 9 Insufficienza respiratoria dalla nascita 9 Ritardo mentale nel 75% dei casi con idrocefalo, iperostosi, sofferenza della bianca da ipoafflusso 9 É fatale nel 25% dei neonati affetti solitamente per compromissione respiratoria 9 Può essere presente cardiomiopatia 9 La miotonia è assente alla nascita
Forma congenita estremamente grave
nella forma congenita la trasmissione è materna
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anticipazione nella distrofia miotonica
LE MIOPATIE CONGENITE Si differenziano dalle distrofie muscolari poichè presentano caratteristiche peculiari alla biopsia di muscolo, ma notevole eterogeneità genetica che rende la diagnosi genetica molto indaginosa.
La miopatia miotubulare o centronucleare (1) deve il nome all’aspetto tipico delle fibre che ricorda lo stadio miotubulare nella miogenesi X-linked; Xq28 (MTMX, miotubularina, una proteina tirosinafosfatasi) esordio neonatale; recessiva (esordio infantile); dominante (adulto)
LE MIOPATIE CONGENITE
DM1
La miopatia miotubulare (2) Quadro clinico (eterogeneità fenotipica). Comuni sono:
Biopsia: atrofia fibre tipo I, centralizzazioni nucleari genetica Molecolare: presenza di repeat CTG nel gene DMPK il prodotto del gene è una chinasi utile per il modellamento cellulare, per la regolazione della contrattilità dei filamenti di actina/miosina e per la modulazione dei canali ionici voltaggio-dipendenti
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9 Alterata motilità oculare estrinseca 9 Ipostenia grave muscolatura facciale, incapacità alla suzione 9 Ipostenia prossimo-distale ai 4 arti (floppy baby) 9 Areflessia OT ai 4 arti 9 Cardiomiopatia lieve associata 9 grave insufficienza respiratoria tale da necessitare, in alcuni casi, assistenza in sala parto
LE MIOPATIE CONGENITE
La miopatia miotubolare (3) Dati di laboratorio
9 Normale o modesto aumento delle CK (> 20 volte il normale) 9 EMG miopatico o con segni di instabilità di membrana 9 Biopsia tipica: 25-80% nuclei centralizzati tipo 1> tipo 2
LE MIOPATIE CONGENITE La miopatia nemalinica (o bastoncellare) (1)
LE MIOPATIE CONGENITE
La miopatia nemalinica (o bastoncellare) (2) Fenotipo 9 Varia a seconda dei geni responsabili, sebbene non sia tuttora possibile effettuare una sicura correlazione genotipo-fenotipo. Nel caso di mutazione del gene TPM3, nelle forme dominanti: 9 Solitamente ipostenia > distale agli arti inferiori (esordio I decade) 9 No bulbare 9 Tipiche alterazioni scheletriche (facies allungata, palato ogivale, petto scavato, cifoscoliosi, piede cavo, dita a martello) Progressione lenta ma ingravescente Interessamento respiratorio: 9 Frequente = 52% dei pazienti 9 Morte nel 21% per insufficenza respiratoria nel 1㼻 㼻anno (forme recessive)
Mitocondri cellule eucariotiche primordiali o batteri aerobi intracellulari?
Deve il nome all’accumulo di proteine della stria Z visibili nelle biopsie muscolari come ‘bastoncelli’ Trasmissione autosomica dominante/recessiva
9 3 loci genici: cromosoma 1q21-23 (TPM3, tropomiosina)
• Cromosoma 2q21-22 (NEM2, nebulina) • Cromosoma 1q42 (ACTA1, alfa-actina)
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DNA mitocondriale umano
Funzioni mitocondriali 1. ossidazione del piruvato 2. ciclo di Krebs 3. metabolismo di: acidi grassi, colesterolo ed aminoacidi 4. generazione di energia come ATP • catena di trasporto degli elettroni • fosforilazione ossidativa
sindrome di Kears-Sayre fibre rosso raggiate (A) dopo tricromica di Gomori modificata molte delle fibre muscolari presentano una deficitaria attività della COX (B)
A
B
MIOPATIE MITOCONDRIALI (Deficit della catena respiratoria)
Sindrome di Kearns-Sayre
disordine sporadico del mtDNA, con delezione o duplicazione del mtDNA
Esordio infantile •Oftalmoplegia progressiva
Tricromica di Gomori: -fibre rosso raggiate o Ragged red fibers
•Ptosi palpebrale •Retinite pigmentosa •Sordità neurosensoriale •Endocrinopatie •Deficit di conduzione cardiaca •Genetica: delezioni multiple del mtDNA
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COX: fibre negative
sindrome di Leigh
LE MIOPATIE MITOCONDRIALI – deficit di COX La miopatia fatale infantile
Ipotonia Ipostenia Insufficienza respiratoria Difetti del tubulo renale: glicosuria, aminoaciduria, ecc.
immagini RMN T2 pesate con alterazioni di segnale a livello dei nuclei cerebellari profondi (A) e del mesencefalo posteriore (B); alterazioni di segnale in T2 e FLAIR sono presenti a livello di testa del n. caudato e putamen, bilateralmente, (C, D), mentre, in tali sedi, la 1H-MRS mostra un elevato segnale di lattato (E)
B
A
E C
D
LE MIOPATIE MITOCONDRIALI – deficit di COX
La sindrome di Leigh è nota anche come encefalopatia necrotizzante subacuta; esordisce in età infantile ed è caratterizzata da ipotonia, oftalmoplegia, atassia, atrofia ottica, disturbi respiratori, regressione psicomotoria; l’exitus è in media a 5 anni Completo deficit di COX alla biopsia muscolare
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MIOPATIE INFIAMMATORIE
Polimiosite (PM) / Dermatomiosite (DM) DEFINIZIONE Gruppo eterogeneo di malattie muscolari acquisite caratterizzate da infiammazione a carico di muscolatura scheletrica e cute • • • • • • •
CLASSIFICAZIONE Polimiosite (PM) Dermatomiosite (DM) Dermatomiosite dell’infanzia Miosite da corpi inclusi (MCI) Miosite nelle neoplasie Miosite associata ad altre connettiviti
EZIOPATOGENESI Etiopatogenesi multifattoriale: fattori genetici: HLA B8, DR3, DRw52 fattori ambientali: Cocsackie virus, virus dell’influenza A e B, HBV, HCV, EBV, retrovirus, Toxoplasma gondii reazione autoimmune: Nella DM prevale l’immunità umorale, nella PM quella cellulo-mediata Immunità cellulo-mediata: Nella PM linfociti T citotossici CD 8+ e macrofagi (infiltrati endomisiali) Nella DM linfociti B e linfociti CD4+ (infiltrati perimisiali e perivascolari)
Autoanticorpi circolanti: miosite specifici: Jo-1, SRP, Mi2 miosite associati: PM SCl, RNP, SSA
ISTOLOGIA ASSOCIAZIONE CON ALTRE MALATTIE
• alterazioni infiammatorie, degenerative, aree di necrosi, fibrosi e atrofia del muscolo scheletrico con fibre in via di rigenerazione
1) Connettiviti (SSc, LES, SS, AR)
2) Malattie autoimmuni (m. di Crohn, sarcoidosi, celiachia, miastenia, trombocitopenia autoimmune, tiroidite di Hashimoto) 3) Neoplasie: - PM: polmone, mammella, linfoma, prostata - DM: ovaio, stomaco, mammella, stomaco La neoplasia può precedere, seguire o essere contemporanea alla miosite L’associazione è marcata soprattutto per la DM Uno screening per neoplasia è fondamentale in tutti i pazienti
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• alterazione dei vasi occlusioni vascolari)
muscolari
(proliferazione
endoteliale,
• nella PM: infiltrati CD8 + e macrofagici endomisiali con aree di necrosi diffuse o a chiazze • nella DM: infiltrati perivascolari e perimisiali di linfociti B e T CD4 +, aree di necrosi rare, coinvolgono solo porzioni dei fascicoli muscolari
BIOPSIA MUSCOLARE
Clinica manifestazioni cutanee della DM Papule di Gottron (superficie flesso/ estensoria articolare: 30% pz)
flogosi perivascolare e perifascicolare
Schema delle alterazioni istopatologiche nella Polimiosite
Rash eliotropo (a faccia, collo, torace) e soffusione violacea palpebre superiori (25%pz)
Esami diagnostici
Clinica esordio lentamente progressivo nella maggior parte dei casi ipostenia a carico dei muscoli dei cingoli scapolare e pelvico, ma anche tronco e collo (interessamento dei muscoli distali nei casi gravi) deficit muscolare: deambulare salire le scale accovacciarsi incrociare le gambe sollevare il capo dal cuscino deglutire voce nasale (incapacità di sollevare il palato, m. cricofaringeo) disfagia (10-15% casi) dolore spontaneo o provocato a carico delle masse muscolari
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LABORATORIO Enzimi muscolari aumentati: CPK- MM, LDH, aldolasi Mioglobina aumentata nel 70-80% delle PM, la mioglobinuria è più rara VES elevata
ELETTROMIOGRAFIA positiva nel 70-90% dei pz Pattern miogeno: bassa ampiezza dei potenziali, potenziali polifasici
BIOPSIA MUSCOLARE la sua negatività non esclude la diagnosi
MIOSITE A CORPI INCLUSI
CRITERI DIAGNOSTICI 1. 2. 3. 4. 5.
Caratteristiche peculiari:
Aumento enzimi muscolari Debolezza muscoli prossimali Alterazioni elettromiografiche Alterazioni bioptiche Rash cutaneo caratteristico
Polimiosite
Dermatomiosite
Definita
4 criteri
3 criteri oltre al rash
Probabile
3 criteri
2 criteri oltre al rash
Possibile
2 criteri
1 criterio oltre al rash
• • • • • • • •
molto più rara della PM classica esordio insidioso interessamento mm. prossimale e distale raramente associata ad altre connettiviti o a neoplasie CPK normale o aumentata alterazioni EMG miste: miopatiche e neurogene resistenza ai corticosteroidi ed immunosoppressori istologia: tipici granuli basofili (corpi inclusi) citoplasmatici e nucleari (rimmed vacuoles)
(Bohan and Peter criteria)
IBM
TERAPIA Terapia medica • steroidi (prednisone 1 mg/Kg/die per 4-6 settimane, seguite da graduale riduzione, monitorando accuratamente l'attività della malattia) • immunosopressori (methotrexate, ciclofosfamide, micofenolato mofetil) • plasmaferesi • boli di immunoglobuline e.v. Terapia fisica • terapia riabilitativa per ridurre l’ipotrofia muscolare
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invasione focale di fibre muscolari (positività per la fosfatasi acida)
cellule infiammatorie nell’endomisio (cellule T e macrofagi)
IBM- corpi inclusi Rimmed vacuoles (beta-amiloide)
http://neuromuscular.wustl.edu/syncm.html Washington University, St. Louis, MO Washington University, St. Louis, MO
www.uildm.org/
www.ninds.nih.gov/disorders/myopathy/
CRITERI CLINICI, DIAGNOSTICI, NELLE MIOPATIE INFIAMMATORIE POLIMIOSITE
DERMATOMIOSITE
Miosite a corpi inclusi
Età d’esordio
> 18 anni
Ogni età: 5-15 anni 45-65
> 50 anni
Rapporto M/F
2:1
2:1
1:3
Prox-Simmetrica
Prox-simmetrica
Dist-prox-asimm
Atrofia
+
(+)
++
Dolore muscolare
(+)
+
(+)
>50 x
Normali; >50 x
Normale;>10 x
Miopatico
Miopatico
Miopatico + segni neurogeni
Compromissione muscolare
CK seriche EMG Biopsia muscolare
Immunoistochimica
Inf peri-endomisiale Fibre MHC 1+ CD8+ T-cellule
ME
Atrofia perifascicolare +/infiltrati
Infiltrato endomis Fibre atrofiche Rimmed vacuoles
Cellule B T- cellule CD4+
Eamiloide Proteina prionica
Inclusioni tubulovescicolari (Endotel capillari)
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Filamenti elicoidali
USA USA