L’IMPORTANZA DI CONOSCERE IL TUO TERRENO OBIETTIVO Sia che tu la coltivi, sia che tu abbia un appezzamento di terra abbandonato da tempo, conoscerne la composizione geochimica del suolo nonché disporre di un inquadramento geologico del substrato può essere molto utile per migliorare la produttività o per capire a che tipo di coltivazione è più idoneo. Gli elementi sia minerali che chimici presenti nei terreni, infatti, influenzano le condizioni di crescita e le caratteristiche organolettiche dei frutti ed è pertanto utile, ai fini di programmare eventuali trattamenti conoscerne la presenza e in che percentuale. In più se a questa informazione aggiungi l’inquadramento climatico e le notizie relative alla morfologia avrai un quadro sufficientemente completo delle caratteristiche/potenzialità del tuo terreno per valutarne il miglior utilizzo. MODALITA’ OPERATIVE L’innovazione in agricoltura è oggi necessaria per migliorare la qualità dei prodotti, rendere più competitiva l’impresa agricola e garantire al consumatore le migliori caratteristiche organolettiche dei prodotti e quella qui proposta aiuta in modo determinante a comprendere se il tuo terreno è utilizzato al meglio. Come? Grazie al lavoro di ricerca dell’Università di Genova, che attraverso l’istituzione di Spin Off1 è in grado di trasferire innovazione nel mondo produttivo. In particolare il Dipartimento di Scienze per l’Architettura (DSA) e il Dipartimento Scienze della Terra dell'Ambiente e della Vita (DISTAV) hanno dato vita ad uno Spin Off denominato GeoSpectra s.r.l. che offre servizi di consulenza in ambito geologico e ambientale ed in particolare sulle analisi delle componenti del suolo e del sottosuolo secondo le modalità operative qui di seguito descritte. L’area di indagine viene suddivisa tramite una griglia di campionamento realizzata con criteri sistematici e in base alla morfologia della zona. Il numero di analisi può variare in funzione del grado di dettaglio con il quale si vuole condurre l’indagine, con un minimo di 10 punti/ha. Ciascun punto è georeferenziato con sistemi GPS (Global Position System) per le successive rielaborazioni cartografiche. Le indagini geochimiche sono realizzate con uno spettrofotometro XRF portatile (FP-EDXRF - Field Portable Energy Dispersive X-Ray Fluorescence), il quale permette 1
Si definiscono “Spin off universitari” le società aventi le finalità sopra specificate e costituite su iniziativa dell’Università, o del personale universitario di cui al comma 1, lettera e) dell’art. 2 del Decreto Legislativo n. 297/99, o che prevedono il coinvolgimento dell’Università in termini di capitale sociale o del personale universitario sia in termini di partecipazione al capitale sia in termini di impegno diretto nel conseguimento dell’oggetto sociale, offrendo l’impiego del know how e delle competenze generate in un contesto di ricerca.
di effettuare sia analisi ‘in situ’ a diretto contatto con il suolo, sia analisi su campioni opportunamente preparati in laboratorio.
Spettrofotometro XRF portatile operativo su un suolo
I risultati dell’indagine sono restituiti sotto forma di mappe di distribuzione spaziale, grafici e di tabelle numeriche, sulle quali verranno in seguito formulati eventuali interventi di approfondimento.
Esempio di elaborazione grafica. Nella figura si riporta l’esempio della distribuzione del Cadmio (a sinistra) e dello Zirconio (a destra) effettuati in un meleto. I valori sono espressi in ppm (parti per milione)
Le normative vigenti prevedono di effettuare indagini a partire da 20 cm di profondità; per poi eventualmente eseguire approfondimenti di indagine a 40 e 60 cm. E’ possibile operare secondo tre fasi di approfondimento Fase 1 – Screening diretto Con questo procedimento di analisi, si otterrà uno screening direttamente in situ, ponendo a diretto contatto con il suolo lo spettrofotometro XRF. Il suolo viene preventivamente preparato sul campo, effettuando un prelievo a 20 cm e setacciando la matrice, come previsto dalle normative. Verrà quindi analizzata la frazione risultante, ovvero quella con granulometria < 2 mm. Va specificato che la precisione analitica, in questo caso, potrà risentire delle caratteristiche fisiche del suolo al momento del campionamento, in particolare del grado di umidità del terreno; nello specifico si potranno avere risultati con
concentrazioni degli elementi di interesse sottostimate, ma comunque tra loro confrontabili. Fase 2 – Analisi geochimica con campionamento Per ciascun punto di campionamento, questa procedura prevede il prelievo di un campione di suolo alla profondità di 20 cm, il quale verrà sottoposto al trattamento fisico previsto dalla normativa vigente: setacciatura, essiccamento, quartatura. Questo procedimento restituisce campioni omogenei e rappresentativi su cui svolgere le analisi, poiché, grazie al trattamento eseguito in laboratorio, vengono eliminate le interferenze dovute all’umidità e ad eventuali eterogeneità del campione. In questo caso non è prevista l’analisi diretta in situ. Il set di dati analitici, inoltre, sarà tarato mediante la realizzazione di analisi di riferimento su campioni rappresentativi con strumentazione ICP (Inductively Coupled Plasma). Fase 3 – Analisi chimica di profili pedologici A seguito dei risultati ottenuti mediante la fase 1 e/o la fase 2, sarà possibile formulare una campagna di approfondimento secondo profili pedologici a 20, 40 e 60 cm. Sono previsti il campionamento ed il trattamento delle matrice in laboratorio; quindi le analisi saranno effettuate con le specifiche indicate nella fase 2 prevedendo un minimo di 1 profilo verticale per ettaro.
RISULTATI ATTESI Dalle analisi sopra descritte è possibile ottenere una caratterizzazione dei terreni che evidenzi la distribuzione areale delle varie componenti sulla base delle quali gli esperti agronomi possano programmare gli interventi più idonei.
Un ulteriore obiettivo è l’Etichettatura Geologica del Prodotto (EGP) che è un processo di certificazione volontaria delle produzioni agroalimentari tipiche e di qualità, che lega un prodotto al suo territorio, garantendo tipicità, diversità e qualità attraverso la caratterizzazione geo-analitica del sito produttivo. GeoSpectra sta mettendo a punto un apposito disciplinare per i produttori che aderiranno al processo di certificazione e vorranno fregiarsi di questo ulteriore
attestato di qualità.
L’etichetta geologica viene inserita sulla confezione del prodotto e dotata di un sistema di rimando utilizzando uno smartphone o un tablet (in questo caso un QRcode) al sito GeoSpectra che descrive le caratteristiche del prodotto stesso
E’ nostra convinzione, infatti, che la «reputazione» di un terroir, di un prodotto, soprattutto di un prodotto legato ad un territorio e quindi non delocalizzabile, debba essere costruita anche comunicando al consumatore quali siano le caratteristiche intrinseche del luogo di produzione: clima, posizione geografica, le particolarità del suolo, il paesaggio, la morfologia e la storia. Dietro all’etichetta ci devono essere quindi, le seguenti parole chiave: tipicità, diversità, e soprattutto QUALITA’ rese tangibili dalla caratterizzazione geologica del sito. Per saperne di più potete prendere contatto, attraverso officine del levante (www.officinelevante.org;
[email protected]; cell. 3357737927) oppure direttamente (www.geospectra.it;
[email protected]; Cell. 3899748495).