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INTERROGAZIONE A SORPRESA HIJABISTE IN ITALIA
Ciao Amina, innanzitutto ti ringrazio a nome di tutta la redazione di "Scritti senza frontiere" per il tempo che stai dedicando a questa piccola intervista. Amina, 17 anni, nata a Firenze ma con origini marocchine porta il hijab. In una società in cui cultura e tradizione sono distinte: “Assalamo Alaykom wa rahmatullah (che pace e misericordia divina sia su di voi). Grazie a voi per l'interesse che state dedicando al hijab.E’ un piacere per me esservi di aiuto in qualche modo.” • A che età e perché hai deciso di metterti l' hijab? Ho deciso di mettermi il hijab all'età di setteotto anni in seguito alla curiosità ma anche perché mi affascinava. Per la gente che mi conosceva è stato uno “shock” vedermi con il hijab ed hanno subito pensato: “Poverina, l'hanno obbligata a mettere quel fazzoletto in testa”. Invece per me è stato il contrario! Tengo a precisare che NESSUNO mi ha obbligata a metterlo: né i miei GENITORI, né i miei parenti. • Che difficoltà hai incontrato nell'integrarti in una società in cui spesso l' hijab è visto come "straccio" che limita la libertà di una persona? Ho avuto molte difficoltà perché non credevo che il mio hijab avrebbe fatto la differenza. Quando ho deciso di indossarlo non sapevo a cosa andavo incontro. Con ciò intendo insulti ed occhiate disprezzanti, oserei dire discriminazioni e anche purtroppo un periodo di bullismo. Non reagivo, non sapevo come e cosa dire: l'unica risposta che davo erano le lacrime. Non ho ceduto, anzi ho imparato molto, sono andata avanti e ho creato la mia identità! Voglio essere considerata per ciò che ho nella testa e non sulla testa. In fondo le donne che hanno cambiato il mondo non hanno avuto bisogno di mostrare nulla, se non la loro intelligenza. • Cos'è il hijab nell' Islam? Nell'Islam, Dio (la lode sia in Lui), l' Altissimo, ha ordinato nel Sacro Corano di indossare il hijab. Anche il profeta Muhammad (la benedizione su di Lui), l'ha detto nella sunnah (detti del Profeta). Il Corano riferisce tali parole: “O Profeta, di’ alle tue spose, alle tue figlie e alle donne dei credenti di coprirsi dei loro veli, così 2
da essere riconosciute e non essere molestate. Allah è perdonatore, misericordioso,”(Corano, 33:59). La modestia e il pudore sono due valori estremamente importanti per l'Islam. • Secondo te c'è differenza tra una musulmana con hijab e una musulmana senza hijab? Per rispondere a questa domanda bisogna precisare che chi porta il hijab deve indossarlo rispettando ciò che ci è stato detto:”E di’ alle credenti di abbassare i loro sguardi ed essere caste e di non mostrare i loro ornamenti se non quello che appare; di lasciar scendere il loro velo fin sul petto(...). (Corano 24:31). Se vengono rispettati questi parametri, sì, c'è differenza tra una musulmana che indossa il hijab e una che non lo indossa.
• Quale consiglio daresti ad una persona che ha paura di mettersi l’hijab a causa delle critiche della società? La paura o meglio la preoccupazione più grande è quella del giudizio altrui ma ricordati che, in qualunque modo tu agisca nel bene o nel male, il giudizio degli altri ti perseguiterà. Questo tende a diminuire la sicurezza in te stessa. Hai paura di non essere accolta e accettata dagli altri, vero? Perché permettere una cosa del genere? Perché permettere agli altri di condizionarti? Non devi vergognarti di affermare te stessa, devi tu cercare un modo di farti accettare per quello che sei e non per quello che fingi di essere. Per cosa poi? O meglio per chi? Per paura del loro giudizio? Sarà quello a salvarti il giorno del giudizio? NO! L'unico di cui devi compiacere e temere il giudizio è Allah (Subhana wa Taala). Quindi ti consiglio non dare importanza al giudizio altrui, abbi autostima in te stessa e dai importanza a ciò in cui credi, sii felice e orgogliosa di esprimere quello che sei. "Porto un foulard questo è vero, credimi amico, non è un telo. Si chiama hijab, a volte di seta, a volte di cotone ma la maggior parte delle volte è la mia protezione: io nel mio hijab trovo la mia dignità. La gente mi chiede: "Ti è stato imposto?" Ed il sorriso è la miglior risposta. L'Islam è la mia religione, molto spesso messa in discussione, a volte criticata, addirittura odiata, quando in realtà è una religione che va semplicemente studiata. Vorrei urlare al mondo che questo scialle non fa male a nessuno: chiedo semplicemente rispetto perché mai nella vita potrei fare del male a qualcuno. Se chi è tatuato può coprire la pelle con colori colorati, perché io non posso coprire i miei capelli con colori illuminati? Ma credetemi: giuro, sono una ragazza dal cuore puro; sono educata e, come vedete, un po' abbronzata; amo ridere, amo giocare ed amo scherzare, quindi sono una ragazza normale. Davvero il mio velo fa la differenza? Credete che quest'ultimo copra la mia intelligenza? E se di bellezza vogliamo parlare: la bellezza è dentro, non fatevi ingannare" #NONMOLLIAMOUNCAPELLO.
Iman Loutfi 3°B
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COLTAN: IL MINERALE SANGUINOSO Dall’Africa ai nostri cellulari Da dove arriva il coltan, minerale usato per produrre i condensatori dei computer, parti dei telefoni cellulari, consolle di giochi e dei sistemi di localizzazione satellitare? Dietro a questo prezioso materiale, resistente al calore e alla corrosione, corrono commerci e scambi che animano l’Africa, in particolare la Repubblica Democratica del Congo. Il futuro sembra non poter esser scritto senza queste pietre di cui è ricchissima la parte orientale del Paese: la zona del Kivu, lago che s’adagia al confine con il Rwanda, dall’altra parte della Paese, rispetto alla capitale Kinshasa.Qui giace una preziosa risorsa per l’Africa e il mondo, bande armate e guerriglieri sono riusciti a creare un vero e proprio
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regime del terrore, facendo dell’estrazione del coltan un business che viene sfruttato come fonte di introiti per i loro affari. Li chiamano “Lords of war” e sono i padroni di queste aree, terre in cui la legislazione e la forza del governo centrale non riesce a far valere alcun tipo di autorità, costringendo i minatori a pagare alle bande armate una quota per ogni chilo di minerale estratto. Con i proventi che ne traggono i guerriglieri acquistano armi che garantiscono loro ulteriore potere sul territorio. Dopo aver pagato questa “tassa”, i minatori camminano per due giorni portandosi sulle spalle sacchi che contengono svariati chili del minerale estratto. Il loro obbiettivo è quello di arrivare a Goma, punto di raccolta dove il coltan viene per la prima volta registrato in maniera ufficiale. Fino a questo momento, infatti, non esiste alcun documento che possa garantire l’origine e la storia del minerale estratto. Da Goma, il coltan viene caricato in piccoli aerei che raggiungono il Ruanda, l’Uganda, la Tanzania e il Kenya, dove le aziende incaricate dalle multinazionali lo acquistano per farlo arrivare nelle catene di montaggio dei nostri cellulari. Chi lo estrae, adulti ma anche bambini, lo fa spesso a mani nude. Incidenti e tumori fanno apparire i ragazzi, di sette-otto anni, delle persone ormai adulte. Le guerre intorno a queste miniere fino ad oggi hanno causato al morte di oltre undici milioni di bambini.
Yasmin
Chtioui
2°At
L'ADOLESCENZA O LA DOMINAZIONE DEI GENITORI? Il periodo dell'adolescenza è un periodo molto difficile per noi ragazzi, perché caratterizzato da sbalzi d'umore e continui litigi con i genitori. Molte persone considerano questo periodo come il più bello di tutta la vita in quanto si fanno esperienze che in futuro non si potranno piu
fare. Il problema più grande è il confronto tra noi adolescenti ed i nostri genitori che proprio in questo periodo diventano sempre più oppressivi. Alcuni adolescenti interrompono il dialogo con i genitori, in quanto quando provano ad esprimere le proprie idee ed opinioni, i genitori hanno sempre 4
qualcosa da controbattere. Hanno da ridire su tutto: sulla moda e sul modo di vestire di noi adolescenti, non amano quando ci mettiamo i jeans a cavallo basso, non amano le maglie troppo scollate o troppo corte. Proibiscono alle ragazze di truccarsi in modo eccessivo e di ritornare a casa più tardi del solito. In più
come se non bastasse controllano le amicizie che frequentiamo e fanno di tutto pur di conoscere tutti gli aspetti i della nostra vita. Altri genitori, per altro, sono più permissivi ma, appena vedono comportamenti strani o risultati scolastici sotto la sufficienza, ritirano tutta la liberà proibendo l'uso del computer, del motorino, del telefono, e limitando le uscite. I genitori pretendono rispetto per le regole da loro imposte perché hanno come obiettivo quello di migliorare la vita dei loro figli ed evitare che
intraprendano brutte strade: droga, fumo, alcol... A volte però tendono a trattare i loro figli come bambini immaturi e
irresponsabili, non riescono a capire che noi adolescenti stiamo crescendo. A volte fanno paragoni con i loro tempi e con la loro generazione ma non hanno capito che nel frattempo è cambiato tutto. Nell'ambito della società e della famiglia ci
dovrebbe essere più libertà per gli adolescenti e meno proibizioni, per poter vivere tutti in un mondo più sereno e tranquillo. Invece noi ragazzi dovremmo invece comportarci meglio, in modo da non perdere la fiducia dei nostri genitori. Ricorda: "Non hai avuto modo di scegliere i genitori che ti sei trovato, ma hai modo di poter scegliere quale genitore potrai essere."
Najwa Enhali 2°At
AMORE UNIVERSALE Dicono che al cuor non si comanda ma non tutti la pensano così. L’omosessualità è da sempre presente nella società ma, nonostante i secoli, non è ancora accettata dalla società odierna. Dal mio punto di vista ognuno è libero di amare chi vuole senza distinzione di sesso, e comunque non dovremmo essere noi a giudicare chi può amare chi e come. La cosa che mi stupisce maggiormente è il fatto che ci sono persone che considerano l’omosessualità come qualcosa di blasfemo o, peggio, viene considerata una malattia e come tale debba essere curata. La verità è che chi pensa così è accecato dalla paura di qualcosa di diverso, qualcosa di inusuale e inaspettato. L’omosessuale è sempre stato oggetto di giudizio e soprusi da parte della società, ma ancora oggi si dibatte se sia “naturale” o meno essere omosessuale. La Chiesa è stata al centro di questi dibattiti dichiarando la propria contrarietà all’omosessualità perché “non naturale”: perché Dio ci ha creato maschio e
femmina per creare nuove vite. Penso che sia naturale amare, penso che non possiamo decidere a chi dare amore, e di conseguenza non possiamo deciderne il sesso. L’amore è qualcosa che va oltre la fisionomia dell’individuo, oltre l’essere maschio piuttosto che femmina, e di conseguenza sopra la stessa natura. La cosa che mi delude in particolar modo è che la società invece di evolversi tende a regredire, e invece di avere una mentalità aperta si ritrova ad avere una mentalità a dir poco “medievale”. Fortunatamente ci sono dei fatti che mi fanno pensare che forse non tutto è perduto, che forse uno spiraglio di speranza c’è. Mi rende felice vedere che paesi come Irlanda e USA hanno reso legali le unioni civili. Spero che un giorno anche l’Italia lo permetta, ma spero soprattutto che siano gli Italiani ad imparare che il mondo è bello perché vario, e che l’amore non lo puoi comandare. Rachele Zakhary 3°Bss
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GIOVANI MAMME Al giorno d'oggi molte ragazze rimangono incinte a quindici anni. Questa è la testimonianza di una delle tante ragazze che ha avuto questa esperienza… "Quando ho saputo di essere incinta mi sono sentita crollare il mondo addosso. Avevo quindici anni, stavo per concludere un ciclo di studi ed il mio ragazzo ed io ci eravamo lasciati da due settimane. Quando gliel'ho detto, lui pensava che la decisione riguardasse solo me. Per me è stato chiaro fin dall'inizio: volevo quel bambino. Per fortuna mia mamma mi ha aiutato molto e dopo lo shock iniziale ero contenta di aspettare un figlio. Mi ha subito detto: “Dai che ce la facciamo!” Anche i miei amici e i professori non hanno mai parlato male della mia gravidanza anzi, mi hanno aiutata ad arrivare alla fine dell'anno, a gravidanza ormai inoltrata, e con i voti tra i più alti della classe. Con il papà del mio bambino avevo un rapporto tranquillo, ma lui non si è mai preoccupato granché di me, né del bambino. Non si è preoccupato neanche quando, alla ventesima settimana, ho avuto delle doglie precoci e mi hanno ricoverata due settimane in ospedale. Anche il parto di mia figlia Margherita nel 2002 è stato molto difficile, ma quando ho potuto tenerla tra le braccia è svanito qualsiasi dolore.” Nella maggior parte dei casi a quest’eta’ ti viene presentato come un’errore: ma quell’errore si trosforma nella cosa piu’ importante della tua vita. Letizia Pinna 2°At
QUANDO RIVEDREMO LE FARFALLE? Siamo dentro una nuvola caliginosa, il cielo, a seconda di come l'umidità si addensa negli stati freddi dell'aria, è bianchiccio, azzurrastro, grigio o plumbeo. I livelli di inquinamento atmosferico da tempo superano i limiti di pericolosità: i dati statistici rilevano valori sempre più alti di polveri sottili, biossido di ozono, biossido di zolfo, monossido di carbonio e ozono. Fra le città più inquinate di Europa, Firenze è al trentaduesimo posto. Molte sono le proteste di Lega Ambiente e delle associazioni cittadine. Ora da parte del governo, sul modello delle città nordiche, si prospettano incentivi per chi va a lavoro in bicicletta. Il Ministro dell'ambiente ha infatti stanziati 35 milioni per i comuni sopra i 100 mila abitanti per progetti di mobilità sostenibile. Sembra che il Comune di Firenze non abbia idee per l'emergenza. Leggendo la pagina web della campagna contro lo smog, troviamo non iniziative risolutive, ma “slogan ammiccanti": -“ Close the door”, per i negozianti, per risparmio energetico. - “'MOTORI PRUDENTI, BICI LUCENTI”, meno 6
velocità, rispetto delle regole e più bici lucenti possono salvare una vita. - Pedalata in tandem con non e ipovedenti. Ma nella stessa pagina troviamo, paradossalmente, una notizia che contraddice queste iniziative: - “Alla stazione Campo di Marte rimozione bici”. Tutti questi sembrano rimedi propagandistici e palliativi, ma chi ci ridarà un cielo azzurro limpido e luminoso? Quando rivedremo le farfalle sulle nostre colline di Firenze? Giulia Meoni 3°Bss
SEZIONE GIOCHI
REBUS! SOLUZIONE: 8, 7.
SOLUZIONE: 8.
Rachele Zakhary 3°Bss
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SUDOKU!
Livello facile
Livello medio
Livello difficile Rachele Zakhary 3°Bss
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SOLUZIONI DEI GIOCHI DELLO SCORSO GIORNALINO! SOLUZIONE REBUS: “VIETATO FUMARE”
SOLUZIONI SUDOKU:
Livello facile
Livello medio 9
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