INDAGINE SULL’AGRICOLTURA BIOLOGICA IN TRENTINO
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a cura di Associazione Trentina Agricoltura Biologica e Biodinamica
Novembre 2009
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Indagine sull’agricoltura biologica in Trentino
Provincia autonoma di Trento Servizio vigilanza e promozione dell'attività agricola
A.T.A.Bio. Associazione Trentina Agricoltura Biologica e Biodinamica
La presente indagine è stata realizzata dall'Associazione Trentina Agricoltura Biologica e Biodinamica su incarico del Servizio vigilanza e promozione dell'attività agricola della Provincia autonoma di Trento
Indagine conoscitiva a cura di: ASSOCIAZIONE TRENTINA AGRICOLTURA BIOLOGICA E BIODINAMICA Interviste e raccolta dati: LE DRIADI SERVICE, DI MICHELA LUISE Elaborazione: OP S’ATRA SARDIGNA STEFANO DEBIASI, ATABio MARCO VENDER, ATABio Revisione testi MARCO VENDER, ATABio
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Indice
Premessa
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7
1.
Fotografia del biologico trentino
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9
1.1
Il peso del biologico trentino nel panorama nazionale
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9
1.2
Esiste una azienda media biologica in Trentino?
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11
1.3
Le superfici aziendali
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13
1.4
La presenza e l’utilizzo di mezzi meccanici
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13
1.5
Il numero di occupati ed il fabbisogno annuo di giornate lavoro
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14
1.6
La commercializzazione
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15
2.
La multifunzionalità
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17
2.1
La trasformazione in azienda
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17
2.2
La vendita diretta in azienda o presso fiere e mercati
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17
2.3
Le altre attività connesse presenti in azienda
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17
3.
L’impronta ecologica dell’azienda
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19
3.1
La presenza e l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili
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20
3.2
Gli impianti di biogas
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20
3.3
Il risparmio idrico
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20
4.
I problemi delle aziende biologiche trentine
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21
4.1
Assistenza amministrativa
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20
4.2
Servizi commerciali e promozione delle produzioni
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22
4.3
Aggiornamento e assistenza tecnica
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24
5.
Conclusioni
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25
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Premessa Questa indagine rientra nel Piano provinciale per la promozione dell’agricoltura biologica e dei
propri prodotti approvato con determinazione n. 199 del 12 luglio 2006 dal Servizio vigilanza e promozione dell'attività agricola della Provincia autonoma di Trento ed affidato per la sua realizzazione ad ATABio, Associazione Trentina Agricoltura Biologica e Biodinamica. Il Piano prevedeva di svolgere un'indagine su 30 aziende biologiche trentine campione, scelte nelle diverse zone geografiche e nei diversi comparti produttivi della provincia. Da subito la difficoltà è stata quella di individuare il “campione significativo”: quante aziende vegetali e quante zootecniche intervistare; quante aziende piccole scegliere e quante di più grande dimensione; quale tipologia, quanti produttori e quanti trasformatori. È così che si è voluto fare uno sforzo considerevole per aumentare significativamente il campione intervistato, estendendo la ricerca a 95 aziende biologiche su 323, in modo da farlo diventare percentualmente significativo (30%). Questa decisione ha comportato una dilatazione dei tempi di indagine e di analisi dei dati raccolti. L’indagine di ricerca qualitativa si è svolta con interviste semi-strutturate fatte in azienda da personale qualificato e poi raccogliendo le risposte e analizzandole secondo metodologie sociologiche normalmente in uso. Si è potuto verificare che non esiste, nel comparto biologico nazionale, un’altra indagine simile per livello di approfondimento e per qualità/quantità delle informazioni raccolte; è stato pertanto molto difficile effettuare comparazioni con altre analisi di settore. Sono comunque stati di aiuto, se non altro per l’analisi dei dati raccolti, i confronti e gli scambi di opinione con altri soggetti (ad es. SINAB; ISTAT) che lavorano nel comparto della ricerca in agricoltura biologica.
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1. Fotografia del biologico trentino 1.1 - Il peso del biologico trentino nel panorama nazionale Come è possibile verificare dai dati delle tabelle n. 1 e n. 2 che seguono, il comparto agricolo biologico trentino ha un peso ancora marginale anche se non secondario nel panorama nazionale del biologico e questo nonostante una leggera crescita del numero di aziende biologiche trentine nel corso degli anni (elaborazione su dati SINAB). In effetti dal 2002 al 2007 le aziende biologiche trentine sono passate da 305 a 330, con un incremento del 10%. Nonostante questo, il numero di operatori biologici trentini rappresenta nel periodo di osservazione molto meno dell'1% del totale nazionale. Tab. 1 - Operatori biologici in Trentino, in Italia e peso percentuale Anno
Trentino
Italia
% su Italia
2002
305
55902
0,55%
2003
311
48.476
0,64%
2004
320
40.965
0,78%
2005
329
49.859
0,66%
2006
323
51.065
0,63%
2007
350
50.276
0,69%
Fonte: nostra elaborazione su dati SINAB e Provincia autonoma Trento
Dal 2002 ad oggi questa percentuale non si sposta significativamente e dopo aver raggiunto il picco nel 2004 (+ 0,78%), negli anni successivi torna a diminuire e a non mostrare scostamenti rispetto al dato di partenza: dal + 0,55% del 2002 al + 0,69 % nel 2007. Tab. 2 - Variazioni annue Operatori biologici in Trentino ed in Italia Anno
Variazione Trentino
Variazione Italia
2002
5,90%
-0,96%
2003
1,97%
-13,28%
2004
2,89%
-15,49%
2005
2,81%
21,71%
2006
-1,82%
2,42%
2007
8,35%
-1,55%
Fonte: nostra elaborazione su dati SINAB e Provincia autonoma Trento
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Nonostante tali piccole percentuali, dal 2002 al 2007 il numero di operatori biologici trentini è in costante anche se leggerissimo aumento tutti gli anni, eccetto che nel 2006 quando registra una flessione. Tra l’altro, in Trentino, a differenza del resto d’Italia, la crescita non è “supportata” dagli incentivi comunitari inseriti a favore del comparto biologico nei diversi Programmi di Sviluppo Rurale (PSR) in attuazione dell’omonimo Regolamento Europeo che, specie nel Sud e nelle Isole, hanno condizionato in modo rilevante la crescita del numero di operatori biologici negli ultimi sei anni. In definitiva, come appare evidente anche dai grafici sotto riportati, pur tenendo conto delle proporzioni, se l’evoluzione del numero di aziende biologiche in Trentino è più costante e lineare che in Italia, tuttavia nel complesso il biologico trentino è poco rilevante rispetto al biologico italiano.
Grafico n° 1 - Evoluzione aziende Bio in Italia 60.000
N° aziende
50.000 40.000 30.000 20.000 10.000 2002
2003
2004
2005
2006
2007
Evoluzione aziende Bio del Trentino 360 350
N° aziende
340 330 320 310 300 290 280 2002
2003
2004
2005
2006
2007
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Si è cercato di capire se questo peso modesto dell’agricoltura biologica trentina rispetto all'agricoltura biologica italiana fosse un dato comune dell'agricoltura trentina più in generale. Il confronto, come si vede con le tabelle n. 3 e n. 4, tra settore biologico e settore agricolo in generale è a sfavore del comparto biologico e conferma l’impressione che in Trentino l’agricoltura biologica cammini più lentamente di quella convenzionale. Infatti, mentre le aziende biologiche trentine rappresentano lo 0,63% del totale delle aziende biologiche italiane (dato 2006), nel caso delle aziende agricole prese nel loro complesso, quelle trentine rappresentano l’1,34% del totale italiano (ultimo censimento agricoltura ISTAT). Tab. 3 - S.A.U. ed operatori biologici in Trentino, in Italia e peso percentuale Anno 2006
Trentino, ettari
Italia, ettari
% su Italia
S.A.U. Bio
3.705
1.148.162
0,32%
Aziende
323
51.065
0,63%
Fonte: nostra elaborazione su dati SINAB
Se è vero che parliamo di una provincia che ha una superficie agraria limitata rispetto alla superficie agraria totale dell’Italia, tuttavia anche prendendo il dato della S.A.U. (superficie agricola utilizzata) vediamo come, mentre nel comparto agricolo in generale la S.A.U. del Trentino rappresenta il 2,40% della S.A.U. italiana (Tab. 4), invece, nel comparto biologico la S.A.U. del Trentino è solo lo 0,32% del totale nazionale (Tab. 3). Tab. 4 - S.A.U. ed aziende agricole in Trentino, in Italia e peso percentuale Anno 2000
Trentino
Italia
% su Italia
S.A.U.
469.657
19.607.094
2,40
Aziende
34.694
2.593.000
1,34
Fonte: nostra elaborazione su dati ISTAT
1.2 - Esiste una azienda media biologica in Trentino? L'analisi dei dati rilevati dimostra che in Trentino non esiste una tipologia media di azienda biologica a cui è possibile riferirsi. Un dato per un certo verso largamente atteso considerate le caratteristiche peculiari di un territorio in gran parte montano e con polverizzazioni aziendali marcate. Ma non per forza di cose un elemento da leggere solo in chiave negativa: concetti come biodiversità e multifunzionalità meglio si applicano se si è di fronte ad una varietà e ad una articolazione dei modelli produttivi. Pag. 11
Se dunque non esiste un’azienda biologica trentina media, dal punto di vista dell’orientamento produttivo esistono piuttosto alcune tipologie di azienda. Di seguito si è cercato di fare un elenco dei modelli più frequenti senza che l’ordine di presentazione costituisca in ogni caso una classifica di importanza . Ricordiamo che i dati si riferiscono alle 95 aziende biologiche rilevate e che di queste 67 si occupano e producono solo col metodo biologico, dunque il 70% del campione intervistato, mentre 28 sono di tipo misto:
1) l’azienda produttrice di mele/pere: si è registrata la presenza di 27 aziende produttrici di mele e/o pere, sono il 30% del totale delle aziende intervistate. In realtà non esistono aziende produttrici di sole pere, mentre 20 aziende producono solo mele e in 7 aziende sono presenti entrambe le coltivazioni. La superficie aziendale media è di 3,12 ettari: 13 aziende, cioè la metà delle aziende che producono mele, hanno una superficie inferiore ad 1 ettaro e solo 6 aziende (il 22% delle 27 produttrici di mele) hanno una superficie superiore a 3 ettari. La produzione media delle aziende intervistate è di 807 quintali che corrisponde ad una media produttiva di 259 quintali per ettaro;
2) l’azienda produttrice di ortaggi: se ne sono censite 40 sul totale delle 95 intervistate con l'indagine. Sono tutte aziende di modesta dimensione che devono fare i conti con i problemi della frammentazione aziendale: oltre alla dimensione media molto piccola (0,77 ettari), spesso questa superficie è suddivisa in diversi appezzamenti e quindi non permette il pieno sviluppo della meccanizzazione. La produzione media di queste aziende è di circa 250 quintali per ettaro ma è praticamente impossibile fare commenti su questo dato, considerata la diversificazione delle produzioni coltivate che variano da prodotti come patate e carote fino agli ortaggi da foglia;
3) l’azienda viticola (per lo più in compresenza di altri indirizzi produttivi): si sono rilevate 22
aziende
viticole,
cioè
il
23%
del
campione
intervistato,
che
interessano
complessivamente poco più di 38 ettari con una media produttiva di 96 quintali per ettaro. Si tratta per lo più di aziende che conferiscono a cantine sociali, ma alcune (6) vinificano in proprio. Non è comunque questo un settore particolarmente significativo nel complesso del comparto biologico trentino anche se esperienze interessanti si stanno facendo largo in particolare nella produzione e trasformazione biodinamica;
4) l’azienda produttrice di piccoli frutti: si sono censite nell'ambito dell'indagine 18 aziende produttrici di piccoli frutti, con una produzione media di 46 quintali per ettaro. La dimensione media della superficie coltivata a piccoli frutti è di 0,63 ettari; si noti che è
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quasi uguale alla superficie media coltivata ad ortaggi, ma da un numero di aziende orticole che è un po' più del doppio di quelle che coltivano piccoli frutti;
5) l’azienda zootecnica: sono state rilevate 10 aziende bovine e 1 ovicaprina sulle 95 oggetto dell'indagine con una produzione media aziendale di latte vaccino pari a 920 litri per anno. 5 aziende possiedono un caseificio aziendale;
6) l’azienda di trasformazione dei propri prodotti: si sono censite ben 16 aziende produttive che operano nella trasformazione dei propri prodotti, per lo più ortaggi e frutta. I trasformati riguardano sia prodotti dolci che salati: confetture e composte, succhi di frutta e nettari, passata di pomodoro e conserve, creme, crauti, ecc. 1.3 - Le superfici aziendali La maggioranza delle aziende biologiche trentine opera nel settore vegetale, senza attività zootecnica. Del campione osservato solo il 18% pratica anche attività zootecniche. La superficie media aritmetica delle aziende biologiche trentine prese in considerazione è di 11 ettari, ma con una suddivisione per classe di superficie molto particolare che ne illustra efficacemente la polverizzazione: due terzi delle aziende biologiche trentine hanno una S.A.U. (superficie agricola utilizzata) inferiore a 5 ettari e ben il 40% non supera i 2 ettari. Tab. 5 - S.A.U. aziende biologiche trentine Classe di S.A.U.
Valore assoluto
Valore %
SAU > 100 ha
2
2,11%
SAU 100 > 50
3
3,16%
SAU 50 > 20 ha
7
7,37%
SAU 20 > 10 ha
7
7,37%
SAU 10 > 5 ha
13
13,68%
SAU 5 > 2 ha
25
26,32%
SAU 2 > 1 ha
20
21,05%
SAU < 1 ha
18
18,94%
TOTALE
95
100,00%
Fonte: nostra elaborazione
1.4 - La presenza e l’utilizzo di mezzi meccanici Delle 95 aziende intervistate 71 sono quelle che hanno almeno una trattrice agricola; di queste, 32, cioè un terzo del campione, possiede 2 o più trattrici; 35 aziende possiedono anche almeno un motocoltivatore. Delle 95 aziende intervistate solo 10 non possiedono alcun mezzo meccanico e operano tramite operatori in conto terzi. Pag. 13
In linea generale il livello di meccanizzazione, anche potendo osservare il dettaglio dei mezzi posseduti, è buono e certamente non è questo elemento che crea ostacolo allo sviluppo del comparto biologico trentino. Non a caso questa problematica è assente tra quelle individuate nella autodiagnosi dei produttori biologici che vedremo in seguito.
1.5 - Il numero di occupati ed il fabbisogno annuo di giornate lavoro Non ci può sorprendere, naturalmente, quanto andremo ad osservare su questo punto, dal momento che abbiamo già visto la dimensione media dell’azienda biologica trentina. Come si vede dalla tabella n. 6 notiamo che 2/3 delle aziende biologiche trentine intervistate occupano manodopera familiare a tempo pieno: si tratta di 62 aziende che impiegano 110 familiari (tra uomini, donne e giovani), cioè una media di due familiari occupati per azienda. Tab. 6 - Familiari a tempo pieno occupati nelle aziende biologiche trentine Tipo di occupati
Aziende
Occupati
Familiari uomini
54
66
Familiari donne
32
36
Familiari giovani
7
8
Familiari totale
62
110
Fonte: nostra elaborazione
In realtà oltre ai familiari occupati a tempo pieno, le stesse aziende impegnano familiari anche a tempo parziale; oltre le 62 aziende appena citate, ci sono 26 aziende che occupano manodopera familiare solo a tempo parziale e sono solo 7 le aziende biologiche trentine che non impegnano almeno un familiare, anche solo a tempo parziale. La forte prevalenza di manodopera familiare conferma che l'azienda biologica trentina è a conduzione diretta. Il dato è suffragato anche dal numero delle aziende che ricorrono a salariati esterni, che sono appena 18 sul totale del campione intervistato, per un totale di 88 salariati impiegati (tabella n. 7). Tabella n° 7 - Salariato occupati nelle aziende biologiche trentine Tipo di occupati
Aziende
Occupati
Salariati tempo pieno
8
29
Salariati avventizi
12
59
Salariati totale
18
88
Fonte: nostra elaborazione
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1.6 - La commercializzazione Analizziamo ora come avviene la commercializzazione nelle aziende biologiche trentine intervistate con la presente indagine. Data la tipologia di aziende per lo più a conduzione diretta, con una piccola dimensione aziendale, non c’è da meravigliarsi se la commercializzazione avvenga per lo più in proprio. Ben 49 aziende su 96, la metà di quelle intervistate, provvedono alla commercializzazione in parte (10) e completamente (39) dei propri prodotti. Sono 53 le aziende che aderiscono a strutture cooperative o consortili: 43 aziende conferiscono esclusivamente a struttura cooperativa; 10 aziende praticano anche la commercializzazione in proprio. Di seguito indichiamo le strutture cooperative maggiormente importanti dal punto di vista dei conferimenti delle aziende biologiche trentine.
Tab. 8 - Principali cooperative di conferimento delle aziende biologiche trentine Cooperativa
Aziende
Consorzio Ortofrutticolo Val di Gresta
16
Caseificio Sociale Fiavè-Rovereto
7
Cooperativa Sant'Orsola
6
Cantina Sociale Isera
4
Fonte: nostra elaborazione
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2. La multifunzionalità 2.1 - La trasformazione in azienda Abbiamo già visto che sul campione analizzato sono ben 27 le aziende che fanno trasformazione in azienda dei propri prodotti (cfr. 1.2). È una percentuale davvero notevole e superiore alla media delle aziende agricole non biologiche. Tuttavia va anche rilevato che salvo piccolissime eccezioni si tratta di aziende con laboratori (16), caseifici (5) o cantine (6) di dimensione medio-piccola e capaci di lavorare essenzialmente poco più della produzione aziendale. In sostanza si rileva come manchino impianti che permettano a gruppi di produttori di operare nella trasformazione dei propri prodotti, con la conseguenza che la maggior parte delle aziende debba conferire la materia prima tal quale a strutture scollegate dalle realtà produttive. Da segnalare, tuttavia, il caso del Consorzio Ortofrutticolo Val di Gresta che per quanto riguarda le produzioni orticole costituisce per i propri soci produttori biologici un punto di riferimento per le attività di trasformazione, condizionamento e commercializzazione. 2.2 - La vendita diretta in azienda o presso fiere e mercati Senza dubbio interessante il dato delle aziende biologiche che fanno vendita diretta. Si tratta di 26 aziende con diversificati prodotti merceologici, sia del comparto del fresco che del trasformato. Ancora più rilevante è il numero di aziende biologiche che si presenta in modo diretto al consumatore in occasione di mercatini e fiere, per lo più in ambito provinciale: ben 29, cioè un terzo delle aziende biologiche trentine rilevate, partecipa ad almeno un’occasione, spesso periodica, di vendita diretta al di fuori della propria azienda. 2.3 - Le altre attività connesse presenti in azienda Come è possibile rilevare dalla tabella n. 9 sono parecchie le aziende biologiche della rilevazione che a parte la trasformazione e/o la vendita diretta svolgono attività complementari a quella agricola. Si tratta di dati estremamente interessanti che dimostrano la dinamicità e la sensibilità di questo settore anche nei confronti del comparto turistico e didattico.
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Tab. 9 - Attività connesse delle aziende biologiche trentine Attività
Aziende
Trasformazione
27
Vendita diretta
26
Partecipazione a fiere e mercati
29
Fattoria didattica
12
Visite guidate
28
Agriturismo
11
Almeno una attività connessa
34
Fonte: nostra elaborazione
Sono 6 le aziende biologiche che si occupano anche di ristorazione; 11 quelle che esercitano l’attività di fattoria didattica; 28 organizzano e permettono visite guidate. Nel complesso sono ben 34 le aziende che esercitano almeno una attività connessa a quella produttiva principale. Il fatto che più di un terzo delle aziende intervistate “pratichi” la multifunzionalità conferma l'originalità del comparto produttivo agricolo biologico del Trentino che contribuisce, tra l’altro, alla valorizzazione dell’ambiente e delle tradizioni e della cultura del territorio. Non sfugga, pertanto, che questa propensione alla multifunzionalità potrebbe essere una pista da sperimentare per un piano di sostegno e sviluppo del comparto biologico che faccia della logica di filiera l’asse metodologico di intervento.
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3. L’impronta ecologica dell’azienda In generale, raccogliendo le impressioni degli operatori biologici di altre Regioni e di ricercatori del settore, emerge che il comparto agrobiologico del Trentino registra valori dal punto di vista della eco-sostenibilità al di sopra della media nazionale. L’impressione (dato che non esistono tabelle nazionali di comparazione) è che le aziende biologiche trentine, che come tutte le aziende che utilizzano questo metodo di produzione già applicano le tecniche agronomiche più rispettose dell’ambiente, siano mediamente più attente alle tecnologie eco-sostenibili, cioè che abbiano verso questa tecnologia una sensibilità ben oltre gli aspetti agronomici in senso stretto. Tuttavia, se questo è vero, è anche vero che le potenzialità del territorio sono molto ampie e non sono sfruttate appieno, tanto che potrebbero essere avviate politiche attive per stimolare ancora una maggiore “ecologia aziendale” del comparto biologico (e agricolo in generale) in Trentino. Vediamo nelle tabelle seguenti il dettaglio dei dati e le osservazioni su specifici aspetti della eco-sostenibilità.
Tab. 10 - Presenza di impianti tecnologici ecologici Aziende
Valore assoluto
Valore %
Aziende con pannelli solari
18
18,95%
Aziende con pannelli fotovoltaici
4
4,21%
Aziende con impianti biogas
0
0,00%
Aziende con cisterne raccolta acqua piovana
15
15,79%
Valore assoluto
Valore %
Aziende che installeranno pannelli solari
25
26,32
Aziende che installeranno pannelli fotovoltaici
20
21,05
Aziende che installeranno impianti biogas
3
3,16
Aziende che installeranno cisterne raccolta acqua piovana
20
21,05
Fonte: nostra elaborazione
Tab. 11 - Installazione di impianti tecnologici ecologici Aziende
Fonte: nostra elaborazione
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3.1 - La presenza e l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili Con la rilevazione abbiamo censito quante aziende agricole biologiche hanno installato pannelli solari e quante dispongono di pannelli fotovoltaici. Come si evidenzia dalla tabella n. 10 solo un quinto delle aziende dispongono di impianti produttori di energia elettrica rinnovabile; per contro molto interessante è il dato che mostra come più della metà delle aziende intervistate (vedi tabella n. 11) intende installare un pannello solare o un pannello fotovoltaico nel prossimo futuro. Oltre la metà delle aziende biologiche trentine mostra quindi sensibilità sul tema delle fonti energetiche rinnovabili, è già attrezzato in tal senso o lo sta per fare.
3.2 - Gli impianti di biogas Dai dati della rilevazione, attualmente nessuna azienda agricola biologica dispone di un impianto di produzione di biogas e solo 4 (vedi tabella n. 11) hanno manifestato l'intenzione di installarne uno. Ci sembra un aspetto che meriti un approfondimento e, forse, anche la predisposizione di specifiche azioni di promozione, viste le grosse potenzialità, sia per la produzione zootecnica che forestale, presenti in Trentino anche nelle aziende biologiche.
3.3 - Il risparmio idrico Abbiamo chiesto, infine, quante aziende biologiche dispongono di cisterne di raccolta acqua piovana e quante intendano procedere ad installarne in futuro. Solo il 15% ne possiede una, ma il 21% dichiara di volerne installare una nel prossimo futuro. Anche in questo caso vale il discorso fatto al punto precedente riguardo una maggiore sensibilizzazione, pur tenendo in debito conto che se le intenzioni dichiarate troveranno effettivo riscontro nella realizzazioni di nuove cisterne, si avrà che più di un terzo delle aziende biologiche saranno dotate di cisterna raccolta acqua piovana.
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4. I problemi delle aziende biologiche trentine Alle aziende agricole biologiche trentine incluse nel campione dell'indagine è stato chiesto di fare una sorta di autodiagnosi al fine di mettere in evidenza quelle che sono le maggiori problematiche percepite. Sono state presentate una serie di situazioni alle quali le aziende potevano esprimere un punteggio valoriale da 1 (= poco) a 5 (= molto). I quesiti che non hanno raggiunto almeno 2,5 punti sono stati considerati di scarsa o inesistente percezione da parte delle aziende intervistate. Come evidenziato nella tabella n. 12 nessuna situazione prefigurata raggiunge il punteggio massimo (tutte si fermano ben sotto il 4) e quindi parrebbe che anche quelli che sono percepiti dalle aziende come problemi in realtà lo sono in maniera blanda o comunque non acuta. Non è facile capire se si è difronte a sottovalutazione o a mancanza di consapevolezza rispetto alle problematiche poste. Forse, semplicemente, aleggia anche tra le aziende biologiche quella rassegnazione e disincanto che negli ultimi anni serpeggia più in generale nel mondo rurale davanti alle gravi problematiche relative anche alla globalizzazione dei mercati, che fa apparire sempre più distante e difficile da raggiungere la soluzione dei problemi stessi. Se analizziamo più nel dettaglio le risposte contenute nella tabella n. 12, comunque, non tutte le domande provocano uguale reazione; così vediamo che i maggiori problemi individuati riguardano nell’ordine: • • • • •
assistenza amministrativa (incluse le procedure del sistema di controllo biologico); servizi commerciali; aggiornamento; assistenza tecnica; promozione delle produzioni. Tabella n° 12 - I problemi individuati dalle aziende bio
rinnovo parco macchine presenza macelli certificati vendita prodotti aziendali reperimento manodopera reperimento materiale vegetale scorte agrarie
Serie1
promozione delle produzioni servizi commerciali assistenza amministrativa aggiornamento assistenza tecnica 0,00 0,50 1,00 1,50 2,00 2,50 3,00 3,50 4,00
Fonte: nostra elaborazione
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Se ne possono ricavare quindi indicazioni utili sulla direzione verso cui debbano muoversi i servizi verso gli agricoltori biologici trentini, fermo restando che, così come non esiste un’azienda biologica trentina media, così non esiste un’esigenza di servizi che può essere generalizzata e valida per tutte le aziende. A maggior ragione anche la risposta deve essere diversificata e contestualizzata per territori e per indirizzi produttivi. Di seguito si analizzano, raggruppate per tipologia omogenea, le tre questioni che sono state indicate dagli intervistati come maggiormente critiche. 4.1 - Assistenza amministrativa Anche per l'azienda agricola biologica trentina il peso degli oneri burocratici ed amministrativi è sempre meno tollerata. L'imprenditore agricolo biologico - con una dimensione modesta della superficie aziendale e con una gestione per lo più familiare della propria attività
- non sopporta che debba essere
“perso” tanto tempo nel tenere contabilità e registri del biologico, oneri aggiuntivi rispetto a quelli amministrativi ordinari dell’azienda agricola in quanto tale. Come noto, il sistema di controllo delle produzioni biologiche è regolato a livello europeo e poi viene tradotto in norme attuative dai singoli Stati membri e dagli Organismi di controllo. Le attività di questi ultimi, a loro volta, sono verificate dalle Regioni e dalle Province autonome. Si suggerisce che la Provincia autonoma di Trento, forte anche delle competenze primarie in materia, si adoperi per una semplificazione burocratica-amministrativa che pur salvaguardando l'attività di controllo, ne riduca per contro gli oneri a carico delle aziende biologiche. Parallelamente, si intravede una possibile risposta all'istanza emersa con l'indagine nel rafforzamento del servizio di assistenza amministrativo-burocratica prestata alle aziende biologiche dalle associazioni di produttori biologici. Un servizio che tuttavia avrebbe bisogno di adeguato supporto e sviluppo.
4.2 - Servizi commerciali e promozione delle produzioni Il dato che manifesta la necessità di migliori servizi commerciali e di promozione si incrocia con quelli che abbiamo già visto sopra riguardo la ripartizione tra commercializzazione in proprio e tramite altre strutture. In sostanza, dal momento che la maggioranza delle aziende conferisce a strutture cooperative spesso non specializzate nella commercializzazione delle produzioni biologiche, pare di
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leggere al proposito un certo grado di insoddisfazione, dovuto ad una non completa valorizzazione del prodotto conferito. A maggior ragione si pone quindi la necessità di studiare e realizzare forme di aggregazione tra produttori e percorsi con filiere corte che permettano incrementi di reddito ai produttori stessi e una più alta soddisfazione, in generale, dall’attività di vendita dei prodotti. In questo quadro si inserisce la recente normativa sulla regolamentazione introdotta dalla Provincia autonoma di Trento per la costituzione ed il funzionamento delle Organizzazioni di Produttori. È senza dubbio una opportunità da cogliere e sta ai produttori individuarne le forme di attuazione, oltre che all’Amministrazione provinciale di supportarla nelle modalità compatibili con le disponibilità organizzative e finanziarie. È da auspicare, dunque, un programma di attività congiunto tra Associazioni produttori biologici e Provincia autonoma di Trento, volto a favorire l’aggregazione dei produttori biologici in strutture commerciali capaci di incrementare il reddito delle aziende biologiche e di promuovere l’innovazione di prodotto, il miglioramento del packaging, la soluzione dei problemi logistici e la continuità delle forniture. Tutte questioni sulle quali la singola azienda non è in grado di mettere in campo risorse, umane e finanziarie sufficienti. Parlare di Organizzazioni di Produttori ovviamente non è possibile se non si tiene conto del contesto specifico del Trentino. Per quanto sia possibile ed auspicabile che l’aggregazione sia trasversale ai diversi settori produttivi, è comunque indispensabile tenere conto della dispersione territoriale delle aziende, delle difficoltà di comunicazione e trasporto tra le diverse valli. Ed anche la differenza di tipologia delle aziende deve far riflettere sulla necessità che un piano per costituire esperienze durature di organizzazione di produttori non può mettere insieme alla rinfusa settori produttivi che richiedono competenze complesse e differenziate in termini di logistica e di marketing. In questo contesto si inserisce la domanda di una maggiore promozione delle produzioni biologiche trentine. Evidentemente è sentita l’esigenza di far conoscere ai consumatori ed ai turisti che esiste una agricoltura biologica e biodinamica trentina e che può essere persino un veicolo di promozione più ampio dell’immagine della Provincia. Nell’immaginario collettivo degli italiani il Trentino agricolo è individuato con la produzione delle mele; per nulla con le produzioni biologiche e con i diversi prodotti trasformati che, non solo dalle mele, sono ottenuti in Trentino nel comparto biologico (confetture; passate e conserve; vini; formaggi; etc.). Pag. 23
È pertanto auspicabile un programma strategico di iniziative nel settore della promozione delle produzioni biologiche trentine, molto meglio se condotto insieme a organizzazioni di produttori biologici che coinvolgano i loro soci nell’attuazione della campagna promozionale stessa. Tenuto conto, infine, della vivacità in Trentino dei gruppi di consumatori organizzati nelle politiche di acquisto diretto dei prodotti biologici, non sarebbe da trascurare neppure un loro coinvolgimento nella ideazione e nella realizzazione della campagna stessa, per lo meno per la parte indirizzata al territorio stesso della provincia.
4.3 - Aggiornamento e assistenza tecnica Aggiornamento e assistenza costituiscono, secondo i dati emersi, il terzo pilastro degli interessi/bisogni degli imprenditori agricoli biologici trentini. L’esperienza diretta del soggetto che realizza l’indagine (ATABio) - attraverso il buon livello di partecipazione alle iniziative formative e di aggiornamento che vengono organizzate sul territorio - dimostra che c’è da parte delle aziende biologiche trentine fame di conoscenza e disponibilità all'apprendimento.
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5. Conclusioni La presente indagine, che ha coinvolto 95 aziende agricole biologiche sulle 323 iscritte nel 2007 nell'Elenco degli operatori biologici della Provincia autonoma di Trento, restituisce una fotografia significativa dell'agricoltura biologica e biodinamica del Trentino. A fronte di una realtà di dimensioni e peso contenuti rispetto al panorama nazionale (meno dell'1%), si rilevano tuttavia alcune peculiarità che caratterizzano un comparto economico molto vivace e che negli ultimi anni ha mantenuto costante la sua presenza territoriale e produttiva. Tra questi, va sottolineato il fatto che più di un terzo delle aziende oggetto della presente indagine fa della multifunzionalità (trasformazione; vendita diretta; partecipazione a fiere e mercati; fattoria didattica; visite guidate; ospitalità rurale e agrituristica; etc.) il proprio elemento distintivo a conferma quindi dell'originalità del comparto produttivo agricolo biologico che contribuisce, tra l’altro, alla salvaguardia dell’ambiente e alla valorizzazione delle tradizioni e della cultura del territorio trentino. Come è già stato ribadito, l'anello mancante nel sistema produttivo biologico trentino è rappresentato dal basso grado di aggregazione tra le aziende produttrici e dalla debole collaborazione tra queste e le istituzioni provinciali preposte alla promozione e valorizzazione delle produzioni biologiche trentine. Restiamo convinti che colmare questa distanza potrà rappresentare l'opportunità per valorizzare appieno i prodotti biologici e biodinamici ed il territorio da cui provengono. Potrà altresì contribuire alla crescita di un comparto che nel rapporto con il consumo trova oggi più che mai un elevato grado di interesse ed una costante prospettiva di crescita.
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ATABio - Associazione Trentina Agricoltura Biologica e Biodinamica Via Giusti 40, 38122 Trento e-mail:
[email protected] web: www.atabio.eu
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