ANNO VII
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NUMERO 7 MENSILE DI INFORMAZIONE - PARROCCHIA “NOSTRA SIGNORA DEL CEDRO” - S. MARIA DEL CEDRO (CS) E-Mail:
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SOMMARIO Un po’ di magistero
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Consigli per la salue
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Nella festa la bellezza dell’appartenenza all’AC
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Ancora festa: famiglia e anniversari
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Apostolato della preghiera
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Calendario
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Da ricordare: • Domenica 2: Giornata proseminario • Domenica 9: Offertorio per i bisognosi • Domenica 23: giornata di solidarietà per l’Aiuto alla Chiesa che soffre
Appello ai lettori Ricordiamo ai nostri affezionati lettori che abbiamo sempre bisogno delle contribuzioni volontarie. Chiunque vuole può lasciare una modesta offerta al momento del ritiro della propria copia. Per offerte consistenti ci si può rivolgere al Parroco o al Direttore. Teniamo a precisare che si tratta di contribuzioni volontarie, che nessuno deve sentirsi minimamente obbligato, “Il Dialogo” resta gratuito per tutti.
Il segreto dell’amore cristiano, l’Eucaristia
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ual è il segreto delle opere d’amore che la Chiesa offre al mondo? L’Eucaristia, ha risposto Benedetto XVI domenica 18 giugno, Solennità del Corpus Domini, ad introduzione della preghiera dell’Angelus. “Dalla comunione con Cristo Eucaristia scaturisce la carità che trasforma la nostra esistenza e sostiene il cammino di tutti noi verso la patria celeste”, ha spiegato parlando dalla finestra del suo studio di fronte alle migliaia di pellegrini presenti in piazza San Pietro in Vaticano. Il Pontefice ha dedicato al “‘tesoro’ della Chiesa”, l’Eucaristia, la sua allocuzione di questa domenica, in cui in molti Paesi si è celebrata la solennità del Corpus Domini, anche se in genere la liturgia prevede questa festività il giovedì precedente. L’Eucaristia, ha spiegato, è “la preziosa eredità che il suo Signore” ha lasciato alla Chiesa. “Ma questo tesoro, che è destinato ai battezzati, non esaurisce il suo raggio d’azione nell’ambito della Chiesa: l’Eucaristia è il Signore Gesù che Continua a pag. 5
LA GIORANTA DIOCESANA DEI CATECHISTI (Fatima Rezzuti)
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2 giugno scorso, rispettando una ormai stabile consuetudine, si è svolta la IV giornata diocesana dei catechisti, organizzata dall’Ufficio Catechistico Diocesano presso la colonia San Benedetto di Cetraro. Il tema era: “Andate e predicate il Vangelo ad ogni creatura” – il dinamismo missionario della parola, molto adatto a coronare l’anno catechistico appena concluso dedicato alla missione. Il clima della giornata è stato come sempre estremamente gioioso e sereno ed è un particolare cui i membri dell’equipe dell’UCD tengono molto,
perché la giornata diocesana dei catechisti è sempre stata vista come un momento di condivisione fraterna e non di un pedante e magari noioso convegno. Alle 9,00, come previsto dal programma, è iniziata l’accoglienza dei partecipanti che, dopo aver eseguito la registrazione in segreteria e aver ricevuto il cartellino con l’indicazione del laboratorio cui avrebbero partecipato nel pomeriggio, sono stati riuniti nel salone dove il direttore dell’UCD, Don Franco Liporace, ha condotto l’iniziale ed essenziale momento di preghiera. Alle 10,00 è iniziata la relazione di padre Elio Gazzotti, missionario, respon- Continua a pag. 6
Un pò di Magistero
società, di coltivare e di attuare la sua integrale vocazione.
36. La legittima autonomia delle realtà terrene Molti nostri contemporanei, però, sembrano temere che, se si fanno troppo stretti i legami tra attività umana e religione, venga impedita l’autonomia degli gno della grandezza di Dio e frutto uomini, delle società, delle scienze. Se del suo ineffabile disegno. Ma per autonomia delle realtà terrene si quanto più cresce la potenza degli vuol dire che le cose create e le stesse uomini, tanto più si estende e si società hanno leggi e valori propri, che allarga la loro responsabilità, sia l’uomo gradatamente deve scoindividuale che collettiva. Da ciò si , prire, usare e ordinare, a vede come il messaggio cristiano, c i r si tratta di r ub uti, allora lungi dal distogliere gli a r t u n ’ e s i g e n z a nos a Rezz ni d’autonomia uomini dal compia l legittiua atim i alcu to di edificare il n i t ma: non solamente n F mondo o Co da osta d umenti essa è rivendicata a t a r dall’incitarli a cu prop dai doc dagli uomini del a l a d i s i n te r e s s ar s i con i s t t e i a nostro tempo, ma i tr ella Ch del bene dei pron a r è anche conforme al li d pri simili, li impe- b a i c volere del Creatore. Infatti è i gna piuttosto a tutto uff dalla loro stessa condizione di creature ciò con un obbligo che le cose tutte ricevono la loro proancora più pressante. pria consistenza, verità, bontà, le loro leggi proprie e il loro ordine; e tutto ciò 35. Norme dell’attività umana l’uomo è tenuto a rispettare, riconoL’attività umana come deriva scendo le esigenze di metodo proprie di dall’uomo così è ordinata all’uomo. ogni singola scienza o tecnica. Perciò la L’uomo, infatti, quando lavora, non ricerca metodica di ogni disciplina, se trasforma soltanto le cose e la soprocede in maniera veramente scientificietà ma perfeziona se stesso. Apca e secondo le norme morali, non sarà prende molte cose, sviluppa le sue mai in reale contrasto con la fede, perfacoltà, esce da sé e si supera. Tale ché le realtà profane e le realtà della sviluppo, se è ben compreso, vale fede hanno origine dal medesimo Dio. più delle ricchezze esteriori che si Anzi, chi si sforza con umiltà e con perpossono accumulare. L’uomo vale severanza di scandagliare i segreti della più per quello che realtà, anche senza prenderne coscien“è” che per quello za, viene come condotto dalla mano di che “ha”. Parimenti Dio, il quale, mantenendo in esistenza tutto ciò che gli uo- tutte le cose, fa che siano quello che mini compiono allo sono. A questo proposito ci sia concesso scopo di conseguire di deplorare certi atteggiamenti mentauna maggiore giuli, che talvolta non sono mancati nemstizia, una più estemeno tra i cristiani, derivati dal non sa fraternità e un avere sufficientemente percepito la leordine più umano gittima autonomia della scienza. Suscinei rapporti sociali, tando contese e controversie, essi traha più valore dei scinarono molti spiriti fino al punto da progressi in campo ritenere che scienza e fede si oppongatecnico. Questi, inno tra loro. Se invece con l’espressione fatti, possono fornire, per così dire, “autonomia delle realtà temporali” si la base materiale della promozione intende dire che le cose create non diumana, ma da soli non valgono in pendono da Dio e che l’uomo può adonessun modo a realizzarla. Pertanto perarle senza riferirle al Creatore, allora questa è la norma dell’attività umaa nessuno che creda in Dio sfugge na: che secondo il disegno di Dio e quanto false siano tali opinioni. La crela sua volontà essa corrisponda al atura, infatti, senza il Creatore svanisce. vero bene dell’umanità, e che per- Del resto tutti coloro che credono, a metta all’uomo, considerato come Continua a pag. 6 individuo e come membro della
“NON VOGLIATE ADATTARVI ALLO STILE DI QUESTO MONDO” I° Parte (Rm 12, 2)
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valore dell’attività umana Per i credenti una cosa è certa: considerata in se stessa, l’attività umana individuale e collettiva, ossia quell’ingente sforzo col quale gli uomini nel corso dei secoli cercano di migliorare le proprie condizioni di vita, corrisponde alle intenzioni di Dio. L’uomo infatti, creato ad immagine di Dio, ha ricevuto il comando di sottomettere a sé la terra con tutto quanto essa contiene, e di governare il mondo nella giustizia e nella santità, e così pure di riferire a Dio il proprio essere e l’universo intero, riconoscendo in lui il Creatore di tutte le cose; in modo che, nella subordinazione di tutta la realtà all’uomo, sia glorificato il nome di Dio su tutta la terra. Ciò vale anche per gli ordinari lavori quotidiani. Gli uomini e le donne, infatti, che per procurarsi il sostentamento per sé e per la famiglia esercitano il proprio lavoro in modo tale da prestare anche conveniente esercizio alla società, possono a buon diritto ritenere che con il loro lavoro essi prolungano l’opera del Creatore, si rendono utili ai propri fratelli e donano un contributo personale alla realizzazione del piano provvidenziale di Dio nella storia. I cristiani, dunque, non si sognano nemmeno di contrapporre i prodotti dell’ingegno e del coraggio dell’uomo alla potenza di Dio, quasi che la creatura razionale sia rivale del Creatore; al contrario, sono persuasi piuttosto che le vittorie dell’umanità sono se-
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sole è sicuramente la più importante fonte naturale di energia e di radiazioni. Gran parte delle radiazioni SANI E ABBRONZATI solari vengono assorbite nella ionosfera e nell'atmosfera terrestri: sulla terra giunge circa il 7% di questa immensa energia, le radiazioni ultra- Naturalmente se l’esposizione al esporsi al sole con attenzione, vale violette, quelle visibili e una parte di sole è graduale, in ore adatte, op- a dire utilizzando adeguati filtri infrarossi. Le radiazioni vengono as- portunamente distanziate, la pelle solari, evitando gli orari troppo sorbite dalla pelle con modalità diver- riesce a difendersi da sola dai dan- rischiosi ed esponendosi per periose e determinano effetti differenti; ad ni sia immediati che cronici provo- di di tempo ragionevoli, non è noesempio le radiazioni ionizzanti, cor- cati dalle radiazioni ultraviolette. civo per la pelle, ma dà come risulpuscolari, i raggi gamma e i raggi X S e l’esposizione è ec- tato un'abbronzatura omogenea e attraversano la pelle fino a raggiungecessiva o brutale, la duratura. L’utilizzo delle creme gna cute perde la sua protettive è fondamentale e la loro re i tessuti più profondi (per queste a r ua caratteristiche vengono usati a G di me naturale elastici- efficacia consiste nel bloccare i d a t per terapie mediche o ura entessa ni pic tà, diventa gial- raggi U.V., che provocano c a cu . ic stud per esami radiogralastra e opaca l’abbronzatura. Due sono le comubr e al e fici). I raggi U.V. R rena, e offr a salut in base alla fo- ponenti principali (e complemeno l h vengono riflessi in M ina, c li per tosensibilità indivi- tari) dei prodotti solari: i principi minima parte dallo dic consig attivi, i coduale. i strato superficiale col siddetti filPer capire meglio le dell’epidermide (detto tri, (che caratteristiche degli corneo) e penetrano negli strati più individui e la loro proteggono profondi con un'intensità che aumen- risposta all'esposila pelle dai ta con l'aumentare della lunghezza zione solare, è posraggi U.V.) d'onda e secondo le caratteristiche del sibile distinguere 3 e soggetto e delle zone corporee. I raggi tipi di persone in l’eccipiente U.V. sono distinti in: (crema, lattermini di fotosenU.V.C: trattenuti dall’atmosfera (buco sibilità: TIPO I: te...) che dell’ozono escluso!) senza effetti par- persone con una permette di ticolari sulla pelle. U.V.B: responsabili normale fotoresidistribuire dell’eritema solare. U.V.A: responsa- stenza, che possono in modo bili dell’abbronzatura ed in misura esporsi al sole senuniforme il minore di eritemi. Queste radiazioni za una particolare principio dal punto di vista dell’esposizione so- attenzione ma in attivo sulla lare sono state ignorate per lungo modo progressivo. pelle. Il fattempo, e ritenute in pratica innocue Appartengono a questa categoria i tore di protezione di un prodotto per la pelle. Oggi invece si sa che sono bruni e i castano scuri che otten- solare è calcolato con metodologie proprio gli U.V.A ad essere responsa- gono una veloce abbronzatura. diverse e la sua efficacia dipende bili dell’invecchiamento precoce e del- TIPO II: persone a lenta pigmen- dalla qualità e dalla quantità del la comparsa di danni cellulari che pre- tazione che per i primi giorni de- filtro presente. Per questo è oppordispongono ai tumori della cute. vono esporsi al sole per pochi mi- tuno che sulla confezione dei solari Non bisogna dimenticare però che i nuti utilizzando filtri solari con siano riportati i valori protettivi raggi ultravioletti hanno varie azioni adeguata protezione; appartengo- sia contro gli U.V.B che U.V.A. Ibenefiche sulla pelle. Ad esempio sti- no a questo tipo i castano chiari. noltre un solare non è uguale molano la funzione pigmentogena, TIPO III: persone poco resistenti all’altro, sarebbe, infatti, più consivale a dire la formazione di nuova me- e con una pigmentazione non uni- gliabile una crema protettiva piutlanina nell'epidermide che dà la tinta- forme. Hanno questi requisiti i tosto che uno spray acquoso che rella, svolgono un’azione disinfettante biondi e i rossi che devono mode- evaporerebbe in breve tempo, disia livello della cute e stimolano la sin- rare l’esposizione al sole e utilizza- dratando la pelle e vanificando tesi della vitamina D utile per la mine- re creme solari ad alta protezione. l’effetto protettivo contro le radiaralizzazione delle ossa. Tra gli effetti È comune l’idea che i tessuti della zioni. negativi c'è l'eritema ("la scottatura"), maglietta e dell’ombrellone ripara- Se si usano filtri solari con indici che coinvolge le cellule e i vasi dell'e- no dai raggi U.V, questo è vero, ma di protezione troppo elevati non è pidermide e si manifesta con rottura dipende anche dal tipo di tessuto: vero che non ci si abbronza, la tindi piccoli vasi, bolle, edemi, fuoriusci- ad esempio il cotone e la lana sono tarella compare solo più lentamenta di liquido. Inoltre gli U.V. accelera- molto più protettivi dei tessuti sin- te ed è meno intensa. In questo no la proliferazione di peluria e talvol- tetici e se bagnato il tessuto è più modo però l’abbronzatura che si ta possono determinare la comparsa permeabile ai raggi ultravioletti. Si ottiene è più uniforme e dura di di tumori cutanei. può in ogni modo affermare che
CONSIGLI PER LA SALUTE...
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Segue da pag. 3: Consigli salute
A MIA FIGLIA Mi ricordo quand’eri piccina figlia mia, quando piangevi in braccio ti prendevo, e ti cullavo, e ti parlavo, e la ninna nanna ti cantavo perché tu non piangessi più. Mi sentivo tanto felice e nel guardarti il mio cuore gioiva, avevo fra le braccia un tesoro. Per tanta gioia gli occhi alla mamma Luccicavano vedendo con quanto affetto ti tenevo mentre forte al cuore ti stringevo. 15 anni da allora son passati e il tempo che inesorabile va mi dice che ormai donna tu sei. Se pianger dunque dovessi ora figlia mia, sappi che nulla potrò più fare poiché queste saranno lacrime di dolore e ne soffrirà soltanto il cuore: questa è l’età dell’amore. A coccolarti fra le mie braccia più non verrai Pag. 4
più. Ogni parte del corpo ha una diversa sensibilità al sole, ciò non dipende solo dalla “delicatezza” della pelle delle diverse zone, ma nelle maggiori o minori occasioni d’esposizione ai raggi U.V.. Le pelli più sottili, come quella del viso e del collo, hanno una difesa inferiore dai raggi U.V., mentre quelle più consistenti sono più difese, ma solo dai raggi U.V.B: quando si abbronza, la pelle s’ispessisce provvedendo così ad aumentare la protezione naturale. Assieme all’abbronzatura, l’ispessimento è una reazione di difesa della pelle che però per funzionare ha bisogno di giorni di adeguamento. Il viso, il decolleté e le braccia sono le zone che si scoprono per prime e che quindi si possono scottare più spesso, ma sono anche quelle più abituate alla luce del sole e che quindi traggono maggior vantaggio da un’esposizione continuativa. Inoltre avete mai notato che il colorito del viso è il primo a sparire? La durata dell’abbronzatura, infatti, dipende dalla velocità del rinnovo cellulare cutaneo, che varia a seconda delle parti del corpo. Le cellule del viso, ad esempio, si rinnovano completamente nel giro di 2-3 giorni ed è per questo che il colorito si attenua prima qui rispetto ad altre parti, e lascia solo un “ricordo” da una stagione all’altra. Meglio trattare con cautela anche le cicatrici recenti, molto sensibili e che se sottoposte al sole potrebbero risultare poi indelebili: prima di esporle parlatene con un dermatologo e comunque proteggetele con particolare cura. Per proteggere la pelle dall’esposizione ai raggi solari sarebbe opportuno seguire anche una dieta adeguata. L’esposizione al sole favorisce infatti la formazione di radicali liberi, sostanze derivate dall’ossigeno che possono favorire l’invecchiamento e risultare “tossiche” per l’organismo. Gli esperti, in realtà, non hanno ancora completamente dimostrato la relazione tra i radicali liberi e i danni cutanei da esposizione al sole, ma nel frattempo consigliano di consumare alimenti ricchi di antiossidanti (vitamina C, vitamina E, beta -carotene, zinco, selenio e glutatio-
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ne) a scopo preventivo, anche nei 30-40 giorni che precedono l’esposizione al sole. Meglio una dieta quindi di frutta e verdura ( si consigliano carote, kiwi e verdura a foglia verde) e pochi grassi, che possono favorire la formazione di radicali liberi. Per aiutare a mantenere la pelle idratata è inoltre utile bere molti liquidi, acqua, spremute e succhi di frutta. Ecco alcuni consigli: ESPORSI AL SOLE CON GRADUALITA’ Il primo giorno è quello più a rischio: non fidarsi delle sensazioni, ma limitate molto il tempo di esposizione. NON ESPORSI AL SOLE NELLE ORE CALDE Dalle 11 alle 15 i raggi del sole non sono verticali e perciò risultano pericolosi. ATTENZIONE ALLE SUPERFICI RIFLETTENTI (ACQUA, NEVE…) Il rischio di eritemi aumenta. UTILIZZARE I FILTRI SOLARI Specialmente i primi giorni anche se si ha una carnagione scura. Applicarli mezz’ora prima dell’esposizione al sole e dopo i bagni di mare.
La vostra collaborazione è sempre gradita Ribadiamo quanto detto in precedenza, aspettiamo i vostri scritti, i vostri suggerimenti e, perché no, le vostre eventuali critiche. Per ogni comunicazione potete rivolgervi al parroco, anche in eemail:
[email protected] Vi preghiamo di far pervenire i vostri articoli entro il giorno 20 di ogni mese La Direzione Numero 7
sempre facile, ma quando Nella festa sperimentiamo avviene esprime comunque la bellezza della nostra la capacità di appartenenza all’AC affrontare con (Maria Avolicino) fiducia ogni difficoltà e fatica che la vita ci pone davanti. La festa, poi, mi a sempre la dimensione pare sia anche quella dimensione della festa, dice Mirko della nostra vita capace di dare Campoli, responsabile nazionale tempo al tempo, aiutandoci a ACR, si intreccia profondamente scandire, a contare e a dare un con la vita di ogni uomo che, in significato ai giorni della nostra ogni epoca della storia, ha sentito esistenza. Qui si comprende coil bisogno di interrompere la quoti- me tra vita e festa ci sia un prodianità della propria esistenza, la fondo legaregolarità del proprio studio e del me: imparare proprio lavoro, l’esercizio stesso a far festa è, delle proprie specifiche responsa- in un certo bilità, proprio grazie a momenti di senso, impafesta. rare anche a Sulla base di ciò, riflettere sul tema vivere. della festa risulta determinante Come ogni non solo per ciascuno di noi preso anno la Settisingolarmente, ma anche per tutta mana Mariala nostra Associazione. Guardando na ci offre la nostra esperienza associativa, ci l’occasione di accorgiamo che è proprio nella fe- sperimentare sta che riusciamo a sperimentare nella festa la tutta la bellezza della nostra appar- bellezza dello tenenza all’AC; ed è proprio nella stare insieme e la ricchezza delle gioia della festa che tocchiamo con relazioni. La nostra Associazione mano la ricchezza del ritrovarci, ha pensato di dedicare agli andel conoscerci, dell’incontrarci, ziani una serata per far festa con dello stare tutti insieme… piccoli e loro e con loro condividere mograndi. Ecco, allora, che la festa menti di gioia. assume anzitutto il significato di L’AC tutta, dagli adulti all’ACR, è dare tempo all’altro. Il tempo del- stata impegnata a preparare quela festa è, infatti, gratuito per defi- sta festa tanto attesa capace di nizione e piene di gratuità dovreb- far cogliere tutta l’importanza di bero essere tutte le sue dimensioni. quelle dimensioni festive che, Condividere gioia e doni non è invece di essere inutili parentesi,
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si dona ‘per la vita del mondo’”, ha sottolineato. “In ogni tempo e in ogni luogo”, Cristo “vuole incontrare l’uomo e portargli la vita di Dio”. “Per questo la festa del Corpus Domini si caratterizza in modo particolare per la tradizione di recare il Santissimo Sacramento in processione, un gesto ricco di significato”. “Portando l’Eucaristia nelle strade e nelle piazze, vogliamo immergere il Pane disceso dal cielo nella quotidianità della nostra vita; vogliamo che Gesù cammini dove camminiamo noi, viva dove viviamo noi”, ha spiegato. “Il nostro mondo, le nostre esistenze devono divenSegue da pag. 1: L’Eucaristia...
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danno luce e significato alla ferialità dei nostri giorni. Altro spunto importante della festa è stato quello di sollecitare le famiglie a vivere il loro servizio all’uomo anche mediante l’accoglienza, l’attenzione, la vicinanza agli anziani riconoscendo e accogliendo il dono della sapienza maturata nel loro cuore nei lunghi anni della propria esistenza. Più di sessanta anziani hanno partecipato alla festa intrattenuti dall’amico Renato, animatore a livello diocesano di AC al quale va il nostro ringraziamento per aver allietato la serata. Certamente l’attenzione agli anziani non si risolve con la tradizionale “festa “ programmata ogni anno, ma ognuno di noi si adoperi perc h é l’anziano, nei limiti del possibile, possa trascorrere gli anni della sua vecchiaia nell’ambito naturale della famiglia, circondato dalla stima e dall’affetto dei suoi in modo tale che, i genitori anziani , giunti al termine del loro cammino, possano trovare nei figli quella accoglienza e quella solidarietà che essi hanno vissuto nei confronti dei figli quando questi si sono affacciati alla vita.
tare il suo tempio”, ha affermato il Papa, che giovedì scorso ha presieduto la processione eucaristica a Roma dalla Basilica di San Giovanni in Laterano a quella di Santa Maria Maggiore. Nel Corpus Domini, ha aggiunto, la comunità cristiana “proclama che l’Eucaristia è tutto per lei, è la sua stessa vita, la fonte dell’amore che vince la morte”. Il Vescovo di Roma ha concluso pregando, per intercessione della Vergine Maria, “perché ogni cristiano approfondisca la fede nel mistero eucaristico, per vivere in costante comunione con Gesù ed essere suo valido testimone”.
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Segue da pag. 1: Giornata catechisti
sabile della rivista “Evangelizzare”, che ci ha parlato di cos’è la missione e di quale ruolo svolge la parola nella missione, sottoponendo alla nostra attenzione l’esempio di Maria, donna missionaria, attraverso la riflessione dei seguenti brani biblici: l’annunciazione (Lc 1, 26-38); la visita (Lc 1, 39-56); la natività (Lc 2, 1-20); le nozze di Cana (Gv 2, 1-12); l’Addolorata (Gv 19, 25-37); cenacoloPentecoste (At 1, 1214; 2, 1-48). Padre E. Gazzotti ci ha poi dato degli interessanti suggerimenti su come mettere in pratica la parola appena ascoltata e quindi su come svolgere la missione nelle nostre comunità di appartenenza, soffermandosi su ogni realtà di catechesi eventualmente presente in parrocchia: iniziazione cristiana, fidanzati, genitori, credenti praticanti, coppie con bambini, centri di Segue da pag. 2: Un po’ di Magistero
qualunque religione appartengano, hanno sempre inteso la voce e la manifestazione di Dio nel linguaggio delle creature. Anzi, l’oblio di Dio rende opaca la creatura stessa. 37. L’attività umana corrotta dal peccato La Sacra Scrittura, però, con cui si accorda l’esperienza dei secoli, insegna agli uomini che il progresso umano, che pure è un grande bene dell’uomo, porta con sé una seria tentazione. Infatti sconvolto l’ordine dei valori e mescolando il male col bene, gli individui e i gruppi guardano solamente agli interessi propri e non a quelli degli altri; così il mondo cessa di essere il campo di una genuina fraternità, mentre invece l’aumento della potenza umana minaccia di distruggere ormai lo stesso genere umano. Tutta intera la storia umana è
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ascolto, imprevisti, terminando con la missio ad gentes. Ciò su cui ha particolarmente insistito è che noi catechisti dobbiamo portare sempre e solo Gesù Cristo alle persone che ci vengono affidate, anche a costo di mettere da parte le programmazioni fatte ad inizio anno. Dobbiamo essere un esempio vivente e non degli insegnanti che hanno una dottrina da far imparare a memoria. ”Il catechista non offre un avere di più, ma un essere di più”, come ci ammonisce anche Giovanni Paolo II nell’enciclica Redemptoris Missio (n.58). Dopo la pausa pranzo, i catechisti sono stati suddivisi in laboratori in base alle fasce d’età dei propri catechizzandi: iniziazione cristiana, giovani, adulti, centri d’ascolto. Ognuno ha vissuto tre momenti: un primo momento di interiorizzazione, in cui ogni catechista è stato invitato a
infatti pervasa da una lotta tremenda contro le potenze delle tenebre; lotta cominciata fin dall’origine del mondo, destinata a durare, come dice il Signore, fino all’ultimo giorno. Inserito in questa battaglia, l’uomo deve combattere senza soste per poter restare unito al bene, né può conseguire la sua interiore unità se non a prezzo di grandi fatiche, con l’aiuto della grazia di Dio. Per questo la Chiesa di Cristo, fiduciosa nel piano provvidenziale del Creatore, mentre riconosce che il progresso umano può servire alla vera felicità degli uomini, non può tuttavia fare a meno di far risuonare il detto dell’Apostolo: “Non vogliate adattarvi allo stile di questo mondo” (Rm 12, 2) e cioè a quello spirito di vanità e di malizia che stravolge in strumento di peccato l’operosità umana, ordinata al servizio di Dio e dell’uomo. Se dunque ci si chiede come può essere vinta tale miserevole situazione, i cristiani per rispo-
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riflettere sul proprio essere missionario e sulla reale esigenza di missione percepita nel proprio ambiente; un secondo momento di approfondimento, basato sulle parti della relazione ascoltata nel mattino più direttamente riguardanti il laboratorio in questione ed infine un terzo momento di elaborazione in cui i catechisti sono stati sollecitati a proporre soluzioni realistiche e fattibili da proporre nell’immediato futuro a tutte le realtà di catechesi della diocesi. Lo stile dei laboratori è stato come sempre quello dell’ascolto silenzioso e della condivisione delle varie esperienze, che permette ai catechisti di produrre quei buoni frutti che saranno poi alla base del prossimo anno catechistico. La giornata, che si è conclusa alle ore 18,30 dopo la celebrazione della santa messa, ha visto anche la gradita partecipazione del nostro vescovo, Mons. Domenico Crusco, sempre molto attento a che tutti i catechisti della diocesi sentano fortemente la sua vicinanza spirituale, il suo paterno incoraggiamento ed il suo sincero affetto per ognuno di noi.
sta affermano che tutte le attività umane, che son messe in pericolo quotidianamente dalla superbia e dell’amore disordinato di se stessi, devono venir purificate e rese perfette per mezzo della croce e della risurrezione di Cristo. Redento da Cristo e diventato nuova creatura nello Spirito Santo, l’uomo, infatti, può e deve amare anche le cose che Dio ha creato. Da Dio le riceve: le vede come uscire dalle sue mani e le rispetta. Di esse ringrazia il divino benefattore e, usando e godendo delle creature in spirito di povertà e di libertà, viene introdotto nel vero possesso del mondo, come qualcuno che non ha niente e che possiede tutto: “Tutto, infatti, è vostro: ma voi siete di Cristo e il Cristo è di Dio” (1 Cor 3, 22-23). Tratto da: GAUDIUM ET SPES, costituzione dogmatica sulla Chiesa nel mondo contemporaneo del Concilio Vaticano II
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ltra iniziativa preziosa a livello pastorale per la crescita della coppia e della famiglia, durante la Settimana Mariana, è l’annuale celebrazione della ricorrenza del 25° e 50° Anniversario di matrimonio e la Consacrazione delle famiglie a Maria. Venerdì 9 giugno, dedicato a Maria, Regina della famiglia, la celebrazione Eucaristica è stata preceduta dalla celebrazione del “Rosario della famiglia” recitato da una coppia di sposi, Lucia e Santino, che rinnovavano le promesse matrimoniali del loro 25° anniversario di matrimonio. La celebrazione degli anniversari è stata curata con intelligente zelo pastorale: agli sposi interessati ha offerto l’occasione di rinnovare i loro impegni matrimoniali e di riscoprire e ravvivare la grazia sacramentale della loro unione. Inoltre ha dato modo all’intera comunità parrocchiale di ringraziare per la testimo-
aiuto verso altre famiglie in difficoltà, poiché il matrimonio e la famiglia sono annuncio della carità di Dio che oltre a sperimentare la solidarietà al suo interno può e deve generarla intorno a sé, nell’attenzione vigile e cordiale al quotidiano, nelle azioni piccole e umili di ogni giornata, attraverso le quali si rivela e si concretizza l’amore per gli altri. Per il 25° anniversario di matrimonio hanno rinnovato le promesse matrimoniali quattro coppie: Rosa Margherita Bianchi e Angelo Adduci, Lucia Picerno e Santino Adduci, Filomena Ciriaco e Angelo Farace, Carmela Tieso e Egidio Stabilito. Per il 50° anniversario di matrimonio: Ida Carmela Galiano e Antonio Avolicino, Maria Antonia Crusco e Pietro Fortunato Ruffo. Siamo vicino a voi, partecipiamo alla vostra vesta e alla vostra gioia, augurandovi tutto quel che c’è di più bello.
ANCORA FESTA … “FAMIGLIA E ANNIVERSARI” (Massimo Ferraguto)
nianza di fedeltà coniugale che la vivifica e di riflettere sull’importanza e sulle caratteristiche di questa dimensione dell’amore sponsale. All’offertorio gli sposi hanno portato all’altare oltre al pane e al vino, lumi, fiori e fedi nuziali come simboli della presenza di Cristo e dono di sé, due cesti di doni segno di condivisione e di
Mi è stato chiesto: “che cosa è la Chiesa?” La Chiesa non è un gruppo qualsiasi di persone, che si ritrovano perché tra di loro insieme stanno bene e vogliono fare qualcosa per gli altri, seguendo i propri gusti. Essa è invece una comunità di amore convocata dal Signore per essere nel mondo una testimonianza viva di fraternità nel cammino terreno verso l’incontro con Lui. Dunque nella Chiesa si deve amare: chi fa parte di questa grande amatissima comunità che chiamiamo Chiesa, ha il dovere prioritario di amare il Signore e amare il prossimo… nella Chiesa quindi si deve amare e si deve servire. Non è sempre facile servire, perché non è cosa spontanea pensare agli altri in determinati momenti, per particolari servizi e sapendo che non verremo affatto capiti e ben poco gratificati. In quei momenti ci troviamo a disagio, facciamo fatica a dire di sì e la nostra comunità può vivere un momento di difficoltà per mancanza di servitori e quindi potrebbe soffrire per mancanza di amore. Abbiamo bisogno dello Spirito di Gesù per amare e per servire. Dobbiamo essere uomini e donne ricchi di fede, di preghiera per essere innanzitutto persone spirituali e per vivere la nostra disponibilità in Parrocchia in aiuto ai nostri sacerdoti. A tutti noi, il Papa, ha ricordato con parole semplicissime , ma chiare: “ chi prega non spreca il suo tempo.” La preghiera dona sempre una grande forza spirituale, fa sentire la presenza dello Spirito Santo, per cui non proviamo mai solitudine e ci aiuta a sperare sempre con un ottimismo non soltanto di parole, di maniere, ma con i fatti.
Suor Ines
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GLIO U L I SE D E M IL PER A R IE EGH R P INTENZIONE DEI I NI D O VESCOVI I Z N Perché il tempo estivo sia occaINTE INTENZIONE MISSIONARIA
APOSTOLATO
INTENZIONE GENERALE AFFIDATA DAL PAPA Perché quanti sono in carcere, specialmente giovani, ricevano il necessario sostegno da parte della società per riuscire a ridare senso alla propria esistenza. I carcerati sono molti: assassini, ladri, stupratori, truffatori, ma anche INNOCENTI; questi vengono trattato peggio di coloro che hanno commesso veri reati, in genere non vengono creduti e per essere scarcerati, occorrono molti anni. In carcere si dovrebbero capire gli errori commessi e poi cambiare, ma i detenuti vengono puniti severamente e, una volta fuori, sono così arrabbiati da commettere reati ancora più gravi e non capiscono che così facendo, perdono definitivamente la loro libertà. Spesso gli addetti del carcere non sono competenti, c’è poco controllo. Preghiamo affinché i carcerati siano sostenuti nel ritrovare il senso della propria esistenza e una volta fuori trovino l’accoglienza nella comunità con amore
Perché nei territori di missione i vari gruppi etnici e religiosi vivano in pace, e insieme costruiscano una società ispirata ai valori umani e spirituali. In diversi paesi dove ci sono missionari, ci sono persone di diverse cultura e razza; ognuno vuole imporre la propria idea, la propria religione, la propria politica. È proprio questo che fa scoppiare le guerre tra di loro, per colpa di questi fanatici. Dove c’è guerra non possono esistono i valori; non esiste il bene comune, ma un bene egoistico che fa dimenticare perché siamo al mondo: -non per distruggere, ma per costruire- e se esistono guerre, come in questo periodo, non c’è costruzione, ma morte e odio. Per ritornare la pace occorre molto tempo. Chi fa la guerra non può credere in Dio perché non ha rispetto del mondo intero creato da lui. Preghiamo perché durante le missioni si costruisca un regno di pace per una società migliore.
sione proficua per il riposo fisico e spirituale. Molto atteso, è arrivato il periodo delle vacanze. Abbiamo bisogno di prenderci un pò di svago, fermare le nostre attività per prendere carica ed energia. Tutto questo non significa che dobbiamo trascurare i9l nostro spirito; lo spirito non deve essere abbandonato mai…non è uno sforzo!...praticare la carità…..si può fare! Anche in vacanza dobbiamo rispettare prima noi stessi (specialmente i giovani)nei divertimenti più spietati, senza aver paura, facendo attenzione a non sciupare la vita che è un dono di Dio e come tale dobbiamo rispettarla sempre
DELLA PREGHIERA
CALENDARIO DEL MESE DOMENICA DOMENICA Martedì 17-20 lug. Giovedì DOMENICA Martedì Giovedì Domenica
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Giornata di Solidarietà per il nostro Seminario Diocesano Offertorio libero per i bisognosi della comunità; Incontro di formazione al Sacramento del Battesimo per i genitori e padrini; Triduo di preparazione per la festa di S. Giuseppe Festeggiamenti solenni in onore di S. Giuseppe, patrono della città; Giornata di Solidarietà per “L’Aiuto alla Chiesa che soffre” Incontro di formazione al Sacramento del Battesimo per i genitori e padrini; Adorazione Eucaristica per i membri del Gruppo Caritativo; Celebrazione Comunitaria del S. Battesimo;
Anno VII
Numero 7