I sassi
dell'uomo di Enrico Caracciolo e Paolo Simoncelli
Matera, città antichissima, protegge sentimenti, istinti, abitudini. La leggerezza del vuoto, la consistenza di pietra, scale e corti, ma soprattutto gli spazi del “vicinato” raccontano l’umanità, da Giovanni Pascoli a Roberto Linzalone.
Potenza
Matera
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ono arrivato in Affrica”. Quando Giovanni ravano mai sole. “I cattivi vicini sono spine punPascoli giunse a Matera per ricoprire la genti”, dice un vecchio canto materano, “perché cattedra di latino e greco presso il ginnasio lo- parlano male della mia bella”. Era disumana e cale, era il 7 ottobre 1882, l’esodo dalla natia Ro- dolce la vita nei sassi. Solo il gigantesco monomagna doveva assomigliare ad un viaggio sulla lite in calcare del Monterone, su cui spuntavaluna. Ci vollero due giorni di viaggio in corriera no le chiesette rupestri di San Giovanni e della e uno di treno. “Arrivai dopo molto trabalzar di Madonna dell’Idris, dava un briciolo di speranza. vettura”, scrisse il poeta all’amata sorella Ma- Eppure di sera, sotto le stelle, sembrava di viveria, “per vie selvagge, attraverso luoghi che io re in un presepe. Ah non ci fossero stati il freddo ho intravisto notturnamente, sinistramente bel- e la miseria nera! Pascoli a Matera era a suo li.” Per la precisione “Zvanin” arrivò di domeni- agio. “... in generale sto bene a Matera” scrisca e così parlò di contadini avvolti nei loro abiti se ancora alla sorella il 19 ottobre 1882, “ ….sai di una cosa mi lagno: antiquati che in quel qui è troppo caro l’algiorno di festa, con loggio e tira quasi corti brachieri, grossi sempre scirocco”. Nei scarponi e berrettino primi tempi il poeta bianco in testa, se dormì nel sottoscala ne stavano “girelloni”, di palazzo Lanfranchi, a oziare nella piazza. nella piazza che oggi La città era poverissiporta il suo nome. Da ma. La vita era grama. lassù, case-grotte l’uUomini e bestie condina sull’altra, qua e là videvano gli umori delle pietre che li avvolge- IPOGEI La casa grotta di Vico Solitario. Nella pagina punte di campanili, vano come madri pre- a fianco: Matera vista dal Parco della Murgia Materana. cicatrici di mulattieri, occhiaie di vicinati, almurose, giù, nelle casette dei Sassi. Che non erano case ma grotte, cuni tirati a lucido, altri abbandonati al degrado. forse spelonche abitate da fattucchiere, senza Strano destino quello dei Sassi. Da vergogna finestre, strette l’una all’altra in un abbraccio che nazionale a patrimonio Unesco. Quando nel dosi scioglieva solo per dar spazio ai “vicinati”. Chi poguerra Alcide De Gasperi arrivò a Matera ed se li ricorda oggi i vicinati - il loro brulicare per- entrò in una casa-grotta dei Sassi per verificare duto rumoreggia solo nelle tele naif del pittore in quale abisso era sprofondato l’uomo, si portò materano Tony Montemurro - piazzette e angu- una mano alla testa e se la grattò preoccupato. sti cortili dove s’affacciava al massimo una deci- C’è una vecchia foto in bianco e nero che ricorda na di case? In queste sorte di famiglie allargate l’evento. Bisognava agire in fretta. Lo sgombein cui una vita intera si consumava nello spazio ro dei Sassi e l’insediamento degli abitanti nella di pochi metri quadrati, albergavano sentimenti Matera nuova iniziò con la legge del ’52 e proopposti e contrari, invidia e solidarietà, rabbia seguì fino agli anni ’70. La gente non credeva ai e assuefazione. Commette un errore mortale propri occhi quando vide rubinetti, termosifoni chi pensa che i rapporti umani nei vicinati fos- e lampadine elettriche. La dignità di Matera era sero rose e fiori. Sull’argomento c’è uno studio salva. dell’antropologa Lidia De Rita che negli anni ’50 abitò nei Sassi analizzando le relazioni sociali Città riabitata degli abitanti. Nulla sfuggiva al mondo asfittico Ma dov’era finita la sua anima? C’era chi sentidel vicinato. Delle donne da marito per esempio, va che il futuro sarebbe rimasto qui nei Sassi: le vacantje, che pe r evitare malelingue non gi- dove la povertà aveva generato abbruttimento
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poteva rifiorire la speranza. E cosi i “ri-abitanti” ritornarono dove tutto era incominciato. Ripopolarono abusivamente le case, le restaurarono trasformandole in gioielli architettonici dove la fusione tra antico e moderno imprigionava il passato senza mortificarlo. Sono decenni che i Sassi stanno subendo accuratissimi maquillage. Dove prima s’annidava la miseria nera adesso ci sono abitazioni di lusso, resort a cinque stelle dal fascino unico. Il Sextantio per esempio, l’albergo diffuso creato nelle case-grotte dall’imprenditore svedese Daniele Kihlgren, un tuffo nel passato; oppure l’hotel San Giorgio, frutto dei lunghi restauri conservativi voluti da Alberto Antodaro, con sale ipogee, grotte, volte ed archi scavati nel tufo, una cantina nell’abisso e una chiesetta rupestre, il tutto sotto la protezione della settecentesca statua di San Giorgio. Uno dei primi ri-abitanti, deciso a non abbandonare le proprie radici, è stato Raffaele Stifano, guida turistica che nei Sassi ha respirato gli anni giovanili e adesso trasmette ai visitatori quell’anima antica. Raffaele vive in una casa ristrutturata di Sasso Caveoso, tra odori di bucato e refoli di vento. Ovviamente nella sua casa non c’è più il freddo e nemmeno l’umidità. C’è la luce e l’acqua corrente. E in più c’è un’altalena.
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Che dice di tenere per i bambini ma in realtà è la macchina del tempo che lo riporta al passato. Non è per nulla se Mel Gibson si è affidato a lui durante i sopralluoghi per individuare le location del film The Passion. Vicino a Raffaele, in una polverosa casa-studio, abita in compagnia dei suoi gatti, lo scultore tedesco Ralf Koslowski, che negli anni ‘80 migrò nei Sassi, popolando un ambiente fatiscente perché voleva “restare in silenzio nella città vuota”. Ralf è l’unico tedesco del mondo che parla e capisce il dialetto stretto materano, lavora il legno, il vetro e l’ottone ma soprattutto la pietra. In particolare incide labirinti su uova di tufo che sono percorsi iniziatici alla ricerca della memoria perduta. Da più di un secolo a Matera non c’è più nemmeno Pascoli: ecco allora apparire Roberto Linzalone, il “giocoliere delle parole” che lavora al museo Ridola. Roberto è un poeta anarchico e irriverente e nuota controcorrente. Il suo mondo, la “poesia d’occasione”, accoglie solo gente comune. Aristocratici, cattedratici e sapientoni con la puzza sotto il naso sono banditi. Anche lui ha fatto il nido in una grotta-pensatoio ristrutturata dove campeggia un cartello con la scritta “Mat-era, la città dell’imperfetto”. C’è un altro angolo dove pulsa il cuore di Matera:
via Volpe 2, l’antro della creatività dove Michelangelo Pentassuglia crea lavori in cartapesta: santi, madonne, presepi. Ma il vanto del maestro è il monumentale Carro trionfale della Bruna in onore di Maria Santissima; ne ha costruiti a decine, che ogni anno il 2 luglio, dopo la sfilata in città coi cavalieri e la processione, vengono presi d’assalto, spolpati fino all’osso dalla folla oceanica, in preda a un delirio di fede e passione. Volti di santi, teste e braccia strappati al Carro sono i trofei che come reliquie verranno esposti per tutto l’anno in case e botteghe. Distruggerlo non è peccato ma il modo più diretto per testimoniare la propria devozione. A proposito di peccato. La Cripta del Peccato Originale, col suo straordinario repertorio di millenarie figure dipinte tratte dal Vecchio e Nuovo Testamento, tempestate dalla poesia dei fiori rossi, vertice artistico di un sistema di chiese ipogee che costellano il territorio (quasi 150), se ne sta nella grotta di una gravina, fuori città. E come tanti altri luoghi qui
a Matera, ha una storia straordinaria da raccontare. Fu infatti scoperta dall’avvocato Raffaello De Ruggieri, anima del Centro Culturale La Scaletta, solo perché diede un passaggio ad un pastore che, gli raccontò, era solito dormire insieme al suo gregge in una caverna piena di strani personaggi che lo fissavano con gli occhi schecchieti (sgranati). Non dovrei discostarmi dal vero se affermò che Matera è una delle città più belle del mondo. Ma per evitare la replica dei benpensanti, che a me come a Linzalone fanno venire l’orticaria, mi affido alla lettera che nel 1902 il buon Zvanin, in vena di bilanci terreni, inviò a Vincenzo Di Paolo, Preside del Liceo materano: “Come mi giova, dopo una vita così torba tornare a cotesta serenità di pensiero e di parole, che avrei dovuto prendere da lei in quella povera città di trogloditi, in cui vissi così felice, sebbene così pensoso! Sì: delle città in cui sono stato, Matera è quella che mi sorride di più, quella che vedo meglio ancora, attraverso un velo di poesia e malinconia”.
ANTRI PECCAMINOSI Cripta del Peccato Originale. In alto: Michelangelo Pentassuglia, artista della cartapesta. Nella pagina a fianco, in ato: il Sasso Caveoso. In basso: Roberto Linzalone, il “giocoliere delle parole”.
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Shopping d’autore
Salumi, formaggi, pasta, vino, olio presso Il Buongustaio del Cavalier Samuele Olivieri, piazza Vittorio Veneto 1/2, tel. 0835.331982, vera e propria mecca dei sapori lucani. Caprini alle erbe, al vino aglianico e salumi lucani da Rizzi, via Duni 2, tel. 0835.312058. Pane di Matera, peperoni cruschi, latticini, conserve, pasta artigianale, legumi, farine e spezie, miele, olio, vino e birra artigianale da Sapori dei Sassi, via Bruno Buozzi 9, tel. 0835.314262, www.saporideisassi.it, punto vendita specializzato anche nell’e-commerce. Pane di Matera tradizionale presso la Casa del Pane di Martino Cosimo Damiano, piazza Vittorio Veneto 4, tel. 0835.336161. Libri e guide presso la Libreria dell’Arco, via Ridola 37, tel. 0835.311111, www.libreriadellarco. it. Presepi in cartapesta, pupi in terracotta, ceramiche e maioliche d’arte, timbri del pane e fischietti tipici presso Il Bottegaccio di Mario Daddiego, via Madonna dell’Idris 10, tel. 0835.311158, www.ilbottegaccio.it. Sculture d’autore in pietra di Lecce a tema popolare da Pietro Gurrado, via Duomo 3/5, via delle Beccherie 42, tel. 0835.330447, cell. 338.8394487, www.pietrogurrado.com. Labirinti in pietra e sculture artistiche da Ralf Koslowski nel Sasso Caveoso, via Casalnuovo 24. Gioielli e oggetti in legno e oro di Lela Campitelli e Michele Ascoli nel laboratorio Materia, via Bruno Buozzi 89, tel. 0835311136, www.materia-lab.it. Terrecotte d’autore da Raffaele Pentassuglia, via San Biagio 15, cell. 320.3009196, www.materaterrecotte.it. Tradizionali cuccù, i fischietti di Matera in terracotta da Geppetto, piazza del Sedile 19, tel. 0835.331857. Tradizionali timbri per il pane in legno presso il laboratorio di arte e restauro di Manuele Mancini, via Bruno Buozzi 87, cell. 328.3856753. Lavori a maglia come sciarpe, cappelli, scialli e pizzi nel cuore del Sasso Barisano presso Crea che Ricrea - L’arte di intrecciare i fili di Angela Ramundo, via Rosario 31, tel. 0835.240327, cell. 329.3655168. Lavori in ceramica e pittura presso il Laboratorio Daciarte , via San Biagio 17, cell. 328.7959189. Stampe a mano su tela con aceto di vino, farina e ferri arruggniti da Feelosphy, via Ridola 38, cell. 339.5329718.
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LASTRICATO Piazza Vittorio Veneto. In basso in senso orario: la famiglia Rizzi con la Matera in miniatura; la cisterna della Locanda San Martino; caffè al Bar Tripoli. Carmine Daddiego artista della cartapesta. Nella pagina a fianco, in senso orario: Raffaele Pentassuglia artigiano della terracotta; Lela Campitelli e un suo gioiello: Pietro Gurrado, scultore; sformato di verdure al ristorante Le Botteghe; il Cavalier Samuele Olivieri, alias “Il Buongustaio”; alla Casa del pane in piazza Vittorio Veneto.
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cia sulla complessità del Sasso Barisano. Si lascia la piazza Vittorio Veneto imboccando via delle Beccherie, sulla sinistra dell’edificio che ospita il Banco di Napoli e nei pressi del Caffè Vittorio Veneto, altra tentazione dopo soli 30 passi dalla partenza. Dopo poco si raggiunge piazza Sedile senza perdersi lo spettacolare affaccio sul Sasso Barisano dai gradoni di Sant’Antonio. Piazza Sedile è un luogo storicamente ospitale e molto frequentato già nel XIV secolo quando era nota come piazza del Mercato con osterie e botteghe. Si caratterizza per il Palazzo del Sedile, fino al 1944 Palazzo Comunale, oggi sede del Conservatorio Nazionale Egidio Romualdo Duni. Le statue di terracotta ai lati del grande arco rappresentano le virtù cardinali del buon governo: giustizia, forza, prudenza, temperanza; mentre le due statue fra i torrini rococò sono i santi patroni della città: Sant’Eustacchio e Maria Santissima della Bruna. Detto questo, se si è aperto un buco nello stomaco, eventualità
sempre possibile, c’è Arturo che prepara panini insuperabili; insensato resistere a questa tentazione. Le sculture e il teatrino a 12 posti di Pietro Gurrado e i cuccù di Geppetto sono tappe da non perdere intorno a piazza Sedile. Da qui si consiglia una deviazione nel cuore del Sasso Barisano dove, percorrendo via Fiorentini, si può risalire verso piazza Vittorio Veneto o comunque andare a esplorare vicoli, scalette e corti di questa zona estremamente interessante. Si prosegue su via Duomo lambendo la parte alta del Sasso Barisano passando fra la torre di Castelvecchio (sulla destra) e palazzo Ridola. Raggiunta la piazza del Duomo con bella vista sul Sasso Barisano si procede sul percorso pedonale verso via Muro. Si cammina attraverso un passaggio coperto da archi iniziando a scendere verso lo spettacolare ambiente del Sasso Caveoso con suggestivo colpo d’occhio sulla chiesa di San Pietro Caveoso. È qui che si scavalca la sella tra i due sassi (Caveoso e Barisano). Si scen-
LE LUCI DELLA SERA Duomo e Sasso Barisano all'ora del crepuscolo. In alto: il Palazzo del Sedile.
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Informazioni turistiche
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21 Chiesa di S. Francesco d’Assisi to rr. Gr av ina d i Mate r a d Caffè Vittorio Veneto 16 Chiesa del Purgatorio Vecchio o n Palazzo del Sedile na Palazzo Lanfranchi (Conservatorio Nazionale 17 (Museo Nazionale d’Arte de “Egido Romualdo Duni”) Medievale e Moderna) ll e Torre di Castelvecchio Vi piazza rt S. Rocco S A S S O B A R I S A N O 3 ù o i g a 4 i B v
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11 Duomo Palazzo della Prefettura 12 Chiesa de S. Pietro Caveoso Chiesa di San Domenico 13 MUSMA (Museo d’Arte Contemporanea) Ipogei 14 Casa Grotta di Vico Solitario Chiesa del Mater Domini 15 Madonna de Idris
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Archeologico 18 Museo Nazionale “Domenico Ridola” 19 Chiesa di Santa Chiara 20 Chiesa del Purgatorio
10 Palazzo Ridola
1 Caffè Tripoli 2 Cine Teatro Comunale
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Casa Grotta del Casalnuovo
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La visita: viaggio nei Sassi
Punto di partenza e arrivo: piazza Vittorio Veneto Lunghezza: circa 2 km Durata: un giornata Note: nei Sassi l’orientamento può essere un problema ma seguendo le indicazioni, chiedendo informazioni ai sempre gentili materani, e procedendo a vista è difficile sbagliare.
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Tutto inizia al Caffè Tripoli, in piazza Vittorio Veneto. L’ouverture è obbligata: caffè nel salotto della città accompagnato da gelato al gianduia o al torroncino. Alle nostre spalle il palazzo del Cine Teatro Comunale mentre a sinistra sono ben visibili il Palazzo della Prefettura e la chiesa di San Domenico. Al centro della piazza è possibile scendere negli spettacolari ipogei della città, enormi cavità utilizzate in passato come cisterne e neviere. Oltre gli ipogei si trova la chiesa del Mater Domini e un accogliente belvedere impreziosito da tre archi che si affac-
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MONDO DI PIETRE Vista sul Sasso Caveoso dalla chiesa di San Pietro. In basso: particolare del portale di San Giovanni Battista. Nella pagina a fianco, in senso orario: la chiesa rupestre di San Nicola dei Greci; uno scorcio del sasso Barisano, in via Fiorentini; Ralf Koslowski, scultore di labirinti; Pasquale Cantore con l’Ape “turistico”; Arturo e i suoi leggendari panini in Piazza Sedile.
de lambendo sulla sinistra il tipico ambiente del “vicinato”, corte in cui convergono diverse abitazioni. A questo punto si prosegue verso il MUSMA (Museo d’Arte Contemporanea) sulla sinistra e poi si scende verso via Madonna delle Virtù, la strada che delimita l’area dei Sassi e offre una bella vista sul canyon della Gravina. Raggiunta la chiesa di San Pietro Caveoso (XII-XIV sec), si passa sotto l’arco sulla destra seguendo le tracce della Via Crucis. Si cammina davanti alla Casa Grotta di Vico Solitario (merita una visita in quanto non è una ricostruzione ma l’originale) per risalire verso Santa Lucia alle Malve e successivamente, lungo scalette, verso la bellissima chiesa rupestre della Madonna de Idris (XVI sec), dalle forme essenziali e impreziosita da affreschi. Siamo nei pressi della casa laboratorio di Ralf Koslowski, scultore di sogni e labirinti. Seguendo le indicazioni della Via Crucis fino all’immissione nella via Bruno Buozzi, la strada principale che attraversa il Sasso Caveoso. La si attraversa proseguendo verso la Raccolta delle Acque e la chiesa del Purgatorio Vecchio (segnalata) e, mantenendo la sinistra, si comin-
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cia a salire con decisione attraverso la Calata Ridola verso il belvedere di piazza Pascoli, nei pressi di palazzo Lanfranchi, sede del Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna. Straordinario da questo punto il panorama sul Sasso Caveoso. L’itinerario prosegue ora nella elegante via Ridola, cuore pulsante ed elegante della vita cittadina. Oltrepassati il Museo Archeologico Nazionale Domenico Ridola e la chiesa di Santa Chiara si arriva davanti alla chiesa del Purgatorio con la facciata tardobarocca impreziosita da simbologie allegoriche sul tema della morte (fiamme che avvolgono anime penitenti, scheletri affiancati a un’anima dannata, tibie e teschi). In breve si raggiunge la monumentale piazza San Francesco con l’omonima chiesa, anch’essa con la facciata tardobarocca, la cui prima costruzione risale al XIII secolo. Ci si dirige quindi verso piazza Vittorio Veneto dove si chiude l’itinerario. E dove si può ricominciare con un buon caffè, oppure provare i nobili carboidrati del pane di Matera, oppure ancora entrare nella pregiata salumeria del Cavalier Samuele Olivieri, noto come il Buongustaio.
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Come arrivare In auto: da ovest, A3 per Potenza, poi SS407 fino a Ferrandina e da qui SS7 per Matera; da nord-est, A14 fino a Bari, quindi SS96 per Altamura (45 km) e poi SS99 per Matera (20 km); da sud-ovest, autostrada A3 uscita Sibari, quindi SS106 fino a Metaponto, poi E847 direzione Bernalda-Ferrandina e SS7 fino a Matera; da sud-est, da Taranto SS106 fino a Metaponto, quindi direzione Bernalda fino a Matera. In bus: Autolinee Marino, tel. 080.3112335, www.marinobus.it, collegamenti con città italiane tra cui Milano; Matera è collegata a Roma anche dalle autolinee Liscio, www.autolineeliscio.it, e Marozzi, www. marozzivt.it. In treno: Matera è capolinea della tratta a scartamento ridotto proveniente da Bari e gestita dalle Ferrovie Appulo Lucane per Bari, www.ferrovieappulolucane.it In aereo: l’aeroporto Bari Palese è 70 km circa. Dove dormire Sextantio, via Civita 28, tel. 0835.332744, www.sextantio.it, ambiente dei Sassi con comodità a 5 stelle, prezzi adeguati allo standard, offerte nel sito. Hotel San Giorgio (nella foto), via Fiorentini 259, tel. 0835.334583, cell. 329.6111995, www.sangiorgio.matera.it, nel cuore di Sasso Barisano, antico palazzo gentilizio ristrutturato, Alessandra gestisce l’hotel ed è anche guida turistica, 95-110 e per la doppia. L’hotel in Pietra, via San Giovanni Vecchio 22, tel. 0835.344040, www.hotelinpietra. it, in una chiesa sconsacrata, fascino, eleganza, 85-160 e la doppia. Hotel I Sassi, via San Giovanni Vecchio 89, tel. 0835.331009, www. isassi.it, struttura settecentesca ristrutturata, alcune stanze ricavate in antiche grotte, formidabile panorama, animali benvenuti, 90-125
Ostelli Ostello La Tenda, via Cappuccini 15, tel. 0835.314369, cell. 327.9803776, www.oltrelartematera.it, centrale nel Sasso Caveoso, accogliente e pulito, camerate a sei letti con lenzuola e asciugamani, posto letto 20 e. Campeggi Cea Matera, tel. 0835.332262, cell 320.2636528, sosta camper e tenda presso la Masseria Radogna, in zona panoramica con vista sui Sassi, 10 e al giorno per piazzola, 2 e allaccio elettricità. Agriturismo Masseria Pantaleone (vedi sopra). Dove mangiare Il Cantuccio, via delle Beccherie 33, tel. 0835.332090, antipasti indimenticabili, eccellenze come la ricotta di capra con cotto di fichi e mandorle, da provare i cavatelli del frantoio e la zuppa di funghi. I Due Sassi, via Ospedale Vecchio 1, tel. 0835.1971131, cell. 349.1621401, www.trattoriaduesassi.it, trattoria con cucina tradizionale di qualità, piatti “come a casa”, lagane cicerchie e funghi, orecchiette alla materana con peperone crusco, agnello alla contadina e baccalà alla materana. Le Botteghe, piazza San Pietro Barisano 22, tel. 0835.344072, www.hotelmatera. it, ristorante braceria, tagliatelle ceci, cipolle e molliche fritte, orecchiette e rafano, salsiccia di maiale pezzente con fave e cicorielle, ottima la cantina. Nadì, via Fiorentini 1/3, tel. 0835.332892, cell. 339.6010828, www.ristorantenadi.com, nel cuore del Sasso Barisano, strascinati alle cime di rapa, peperoni cruschi
Cosa vedere Musma (Museo Scultura Contemporanea, nella foto), palazzo Pomarici, via San Giacomo, cell. 366.9357768, www. musma.it, nov-mar 10-14, apr-ott 10-14 e 16-20, 5 e, chiuso lunedì. Museo Ridola, via Ridola 24, tel. 0835.310058, tutti i giorni 9-20 (lun 14-20), 2.50 e. Cattedrale, piazza Duomo, tutti i giorni 9-13 e 16-19. Chiesa di San Francesco, piazza San Francesco, 10-12.30 e 16-20. Cripta del Peccato Originale, solo visita guidata su prenotazione mar-dom, info Fondazione Zetema, tel. 0835.336439, www. zetema.org, prenotazioni Coop. Artezeta, cell. 320.5350910, www.artezeta.it, 8 e. Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna della Basilicata, palazzo Lanfranchi, piazza Pascoli 1, tel. 0835.310137, 9-13 e 16-19, 2 e, chiuso lunedì. Casa Grotta, vico Solitario 11, tel. 0835.310118, tutti i giorni dalle 9.30 a sera, 2 e. Chiese rupestri, non ci sono orari fissi per tutte, le visite sono gestite da enti e cooperative diverse, ne segnaliamo alcune: San Pietro Barisano, Santa Maria de Idris e Santa Lucia alle Malve, tel. 329.8032639, www.oltrelartematera.it, biglietto per le tre chiese 6 e; chiesa Madonna delle Virtù e San Nicola dei Greci, Centro Culturale La Scaletta, tel. 0835.336726, cell. 335.8341414. Parco Regionale Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri del Materano, gestione ad opera di Cea/Centro Educazione Ambientale, tel. 0835.332262 (Paolo Montagna), www. ceamatera.it, escursioni guidate da 1 a 8 ore nelle chiese rupestri disseminate della Murgia materana: San Vito, Sant’Agnese, Madonna delle Tre Porte, Madonna delle Croci, San Fal-
cione. I sassi in miniatura, di Eustachio Rizzi, via Fiorentini 82, cell. 3386510623, www.materasassiinminiatura.it. Cosa fare Visite guidate: Raffaele Stifano, tel. 333.4563440 “l’uomo dei Sassi”, guida materana doc; Luigi Mazzoccoli, cell. 347.0622542, www.guida-matera.it, guida turistica di Matera e Basilicata, viaggiatore e conoscitore del territorio; Alessandra Antodaro, cell. 320.9763532, guida turistica, escursionistica e ambientale di Matera e Parco della Murgia Materana; Apetour Matera, cell. 339.4656553, visite guidate della città e della murgia a bordo di un vecchio Apecar riadattato in compagnia di Pasquale e i suoi cagnetti. Outdoor: punto di riferimento per gli amanti del cicloturismo e dell’outdoor sono i ragazzi di Ferula Viaggi, via Cappelluti 34, tel. 0835.336572, cell. 328.4561652, www.ferulaviaggi.it, escursioni a tema, Matera in bicicletta e 4 tour giornalieri con partenza e arrivo da Matera, anche viaggi in bici e a piedi in Basilicata.
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3-5 giorni tutto l’anno
e braceria con ottima carne podolica. Francesca, vico Bruno Buozzi 9, tel. 0835.310443, www.ristorantefrancescasassi.com, , antipasti leggendari e piatti della tradizione rivisitati con gusto, buon rapporto qualità-prezzo. L’Arturo Enogastronomia, piazza Sedile 15, tel. 0835.330678, panini con prodotti di salumeria tipica lucana, secondo alcuni, i migliori di Matera. Il Buongustaio, via Lucana 166, tel. 0835.331982, rosticceria e salumeria con tavoli, ideale per ottimi pranzi informali e gustosi. Rizzi, via Duni 2, tel. 0835.312058, piatti freddi a base di ottimi formaggi e salumi.
Appuntamenti Luglio: Madonna della Bruna, riti, processioni e splendidi cavalieri in parata in onore della protettrice di Matera, al termine il carro di cartapesta viene distrutto dalla folla. Bibliografia M.A. Siepe, A. Di Gennaro, I Sassi di Matera - Guida turistica, Edizioni Giannatelli. Puglia e Basilicata, EDT/Lonely Planet. Basilicata, Touring Club Italiano. Filmografia Tra i tanti segnaliamo: Il Vangelo Secondo Matteo, P. Paolo Pasolini (1964); La Lupa, Alberto Lattuada (1953); King David (1985), B. Beresford; Anno Uno, (1974), R. Rossellini; Cristo si è fermato a Eboli, F. Rosi (1979); The Passion, Mel Gibson, (2002). Indirizzi utili Apt Basilicata, via De Viti De Marco 9, tel. 0835.331983, www.aptbasilicata.it. IAT, via Casalnuovo 15, numero verde 800.733789. Cea/Centro Educazione Ambientale, www. ceamatera.it, Centro Visite di Jazzo Gattini e Masseria Radogna, contrada Murgia Timone, tel. 0835.332262, cell. 388.8925407 e 320.2636528.
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BLOCKNOTES BASILICATA MATERA 42
Durata Quando
e la doppia. Air B&B (Luigi De Pace), via San Giacomo 52, cell.347.6041948, www.airbnb.it, a due passi dalla cattedrale, ottimo per qualità-prezzo, camera doppia 50 e. B&B Sassolino, via B. Buozzi 180, tel. 0835.259369, cell. 329.4383503 (Grazia), vecchia abitazione contadina ristrutturata a due passi da piazza San Pietro Caveoso, parcheggio gratuito per i clienti, ampie stanze con wi-fi, matrimoniale 65-105 e. Agriturismo Masseria Pantaleone, contrada Chiancalata 27, tel. 0835.335239, www.agriturismopantaleonematera.it, 2 km da Matera, pernottamento e colazione in doppia 65 e, mezza pensione 50 e a persona, anche sosta camper, ottimi piatti della tradizione ricercati dal mitico Angelo Loperdifo, appassionato cultore di antiche ricette.
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