1 Ottobre 2012
I MUSCOLI PER I MOVIMENTI DELLA TESTA I movimenti di flessione, di estensione e di rotazione della testa sono dati da muscoli del collo e della parte superiore del dorso. Questi muscoli sono lo sternocleidomastoideo, lo splenio della testa, il semispinale della testa e il lunghissimo della testa. Il muscolo sternocleidomastoideo è un muscolo che si trova nella parte laterale del collo (origine: sterno, clavicola; inserzione processo mastoideo dell'osso occipitale). La contrazione del muscolo permette la rotazione della testa verso il lato opposto a quello del muscolo che si contrae. La contrazione di entrambi i muscoli provoca la flessione della testa sul torace. La contrazione degli sternocleidomastoidei avviene nell'inspirazione forzata. Appartiene al gruppo dei muscoli scheletrici della testa. È innervato dal nervo accessorio, undicesimo nervo encefalico. Il muscolo splenio della testa è un muscolo largo, nastriforme, che si trova nella parte posteriore del collo e che, dalle vertebre cervicali e toraciche superiori si porta fino alla base del cranio. La contrazione del singolo muscolo ruota la testa e la inclina da un lato; la contrazione di entrambi permette il mantenimento della posizione eretta della testa. Appartiene al gruppo dei muscoli spino-dorsali. È innervato dal nervo grande occipitale, ramo posteriore del 2° nervo cervicale. Il muscolo semispinale della testa è un muscolo ampio, simile a una lamina, che si estende dalle vertebre cervicali e toraciche fino all'osso occipitale. La sua azione consiste nell'estendere la testa, nel reclinarla da un lato o nel farla ruotare. Appartiene al gruppo dei muscoli spino-dorsali. È innervato dai rami posteriori dei primi quattro nervi cervicali. Il muscolo lunghissimo della testa è uno stretto nastro che si estende dalle vertebre cervicali e toraciche all'osso temporale. La sua azione è identica a quella del semispinale della testa. Appartiene al gruppo dei muscoli spino-dorsali. È innervato dai rami posteriori dei nervi cervicali, toracici e lombari.
I MUSCOLI PER I MOVIMENTI DEL CINGOLO SCAPOLARE Il muscolo trapezio è un muscolo di notevoli dimensioni che si trova nella parte superiore del torace e appare costituito da tre fasci di fibre, superiore (discendente), medio (trasverso) ed inferiore (ascendente). Si estende dalla base cranica fino alle vertebre cervicali e toraciche e
2 s’inserisce sulla scapola. La contrazione del muscolo, nell'insieme, provoca la rotazione della scapola. Se la scapola viene mantenuta in posizione dalla contrazione di altri muscoli, il trapezio determina la flessione della testa verso l'indietro o lateralmente. La contrazione della sola parte superiore provoca il sollevamento della scapola. La contrazione del fascio medio avvicina la scapola alla colonna vertebrale. Infine, la contrazione del fascio inferiore provoca l'abbassamento della scapola e della spalla. Appartiene al gruppo dei muscoli spino- appendicolari. È innervato dal nervo accessorio, undicesimo nervo encefalico. Il muscolo romboide è posto tra le vertebre toraciche superiori e la scapola. La sua contrazione determina il sollevamento e l'adduzione (avvicinamento alla linea mediana) della scapola. Appartiene al gruppo dei muscoli spino-appendicolari. È innervato dal nervo del muscolo romboide, ramo del plesso brachiale. Il muscolo elevatore della scapola è un muscolo che si porta dalle vertebre cervicali alla scapola, con un decorso pressoché verticale; determina l'elevazione della scapola. Appartiene al gruppo dei muscoli spino-appendicolari. È innervato dal nervo del muscolo elevatore della scapola, ramo del plesso brachiale. Il muscolo dentato anteriore è un muscolo costituito da più fasci carnosi situati nella parete laterale del torace e che dalle coste superiori si estendono fino alla faccia anteriore (o costale) della scapola. Permette lo spostamento della scapola in basso e in avanti. Appartiene al gruppo dei muscoli toraco-appendicolari. È innervato del nervo toracico lungo , ramo del plesso brachiale. Il muscolo piccolo pettorale si trova sotto al grande pettorale e si estende dalle prime coste fino alla scapola. La sua contrazione determina lo spostamento della scapola in alto e in avanti. Se la scapola viene mantenuta in posizione dalla contrazione di altri muscoli, il piccolo pettorale può sollevare le coste (es. nell'inspirazione forzata). Appartiene al gruppo dei muscoli toracoappendicolari. È innervato dal nervo del muscolo piccolo pettorale, ramo del plesso brachiale.
I MUSCOLI PER I MOVIMENTI DEL BRACCIO Questi muscoli si estendono dal cingolo scapolare, dalle coste e dalla colonna vertebrale all'omero e si distinguono in base alla loro azione in: flessori (coraco-brachiale e grande pettorale), abduttori (sopraspinato e deltoide), estensori (grande rotondo e gran dorsale) e rotatori (sottoscapolare, sottospinato e piccolo rotondo). MUSCOLI FLESSORI II muscolo coraco-brachiale è un muscolo del gruppo anteriore del braccio; si estende dalla scapola all'omero (diafisi) e determina i movimenti di flessione e di adduzione del braccio. Appartiene al gruppo anteriore dei muscoli del braccio. Il muscolo grande pettorale è posto nella parte anteriore e superiore del torace e si estende dalla clavicola, dallo sterno e dalle prime sei cartilagini costali fino all'omero. La sua contrazione determina lo spostamento in avanti, l'intrarotazione e l'adduzione del braccio. Appartiene al
3 gruppo dei muscoli toraco-appendicolari. È innervato dal nervo muscolocutaneo, ramo del plesso brachiale. MUSCOLI ESTENSORI II muscolo grande rotondo si estende dalla scapola all'omero e la sua contrazione consente l'estensione, l'adduzione e l'intrarotazione del braccio. Appartiene al gruppo dei muscoli della spalla. È innervato da uno dei nervi sottoscapolari, rami del plesso brachiale. Il muscolo grande dorsale è un grande muscolo di forma triangolare e si estende dai processi spinosi delle ultime sei vertebre toraciche, dalla cresta iliaca e dalle ultime quattro coste fino all'omero. Permette l'estensione, l'adduzione e l'intrarotazione del braccio. Appartiene al gruppo dei muscoli toraco- appendicolari. È innervato dal nervo del muscolo grande dorsale, ramo del plesso brachiale. MUSCOLI ABDUTTORI II muscolo sopraspinato si trova nella fossa sopraspinata della scapola. Si estende dalla scapola all'omero (grande tuberosità) e con la sua azione consente di abdurre il braccio. Appartiene al gruppo dei muscoli della spalla. È innervato dal nervo sottoscapolare, ramo del plesso brachiale. Il muscolo deltoide è posto al di sopra dell'articolazione della spalla e si estende dalla clavicola e dalla scapola fino all'omero. La sua contrazione, nell'insieme, permette l'abduzione del braccio, mentre quella della sua parte anteriore consente la flessione del braccio ed infine con quella della sua porzione posteriore è possibile l'estensione del braccio. Appartiene al gruppo dei muscoli della spalla. È innervato dal nervo ascellare, ramo terminale del plesso brachiale. MUSCOLI ROTATORI II muscolo sottoscapolare è posto sulla faccia anteriore della scapola e raggiunge l'omero; permette l'intrarotazione del braccio. Appartiene al gruppo dei muscoli della spalla. È innervato dai nervi sottoscapolari, rami del plesso brachiale. Il muscolo sottospinato si trova nella fossa sottospinata della scapola e si estende fino all'omero; permette l'extrarotazione del braccio. Appartiene al gruppo dei muscoli della spalla. È innervato dal nervo sottospinato, ramo del plesso brachiale. Il muscolo piccolo rotondo si porta dal margine laterale della scapola all'omero e consente l'extrarotazione del braccio. Appartiene al gruppo dei muscoli della spalla. È innervato dal nervo ascellare, ramo terminale del plesso brachiale.
4 I MUSCOLI PER I MOVIMENTI DELL'AVAMBRACCIO MUSCOLI FLESSORI II muscolo bicipite brachiale è un muscolo del gruppo anteriore del braccio; si estende dalla scapola al radio e la sua contrazione permette la flessione dell'avambraccio sul braccio e il movimento di supinazione. Il muscolo brachiale è anch'esso del gruppo anteriore del braccio ed è posto sotto al bicipite brachiale; si estende dall'omero (diafisi) all'ulna ed è il più potente flessore dell'avambraccio sul braccio. Il muscolo brachioradiale appartiene al gruppo laterale dell'avambraccio e si porta dall'omero fino al radio; agisce flettendo l'avambraccio sul braccio. Questi tre muscoli sono innervati dal nervo muscolo-cutaneo, ramo terminale del plesso brachiale. MUSCOLO ESTENSORE II muscolo tricipite brachiale è uno dei due (l'altro è l'anconèo) muscoli posteriori del braccio. Ha tre capi e si estende dall''omero (due capi) e dalla scapola (un capo) fino all'ulna (olecrano) ed è il più potente estensore dell'avambraccio sul braccio. È innervato dal nervo radiale, ramo terminale del plesso brachiale. MUSCOLI ROTATORI II muscolo supinatore si porta dall'ulna e dall''epicondilo laterale dell'omero al radio; contribuisce, insieme al muscolo bicipite al movimento di supinazione dell'avambraccio. É uno dei muscoli posteriori dell'avambraccio. È innervato dal nervo radiale, ramo terminale del plesso brachiale. Il muscolo pronatore rotondo si estende dalle estremità dell'omero e dell'ulna al radio e, con la sua contrazione, determina il movimento di pronazione, ovvero l'intrarotazione dell'avambraccio. É uno dei muscoli anteriori dell'avambraccio. È innervato dal nervo mediano, ramo terminale del plesso brachiale. Il muscolo pronatore quadrato decorre, invece, dall'estremità distale dell'ulna e quella del radio; concorre con il pronatore rotondo all'intrarotazione dell'avambraccio. É uno dei muscoli anteriori dell'avambraccio. È innervato dal nervo mediano, ramo terminale del plesso brachiale.
I MUSCOLI PER I MOVIMENTI DEL POLSO, DELLA MANO E DELLE DITA Questi muscoli vengono suddivisi in due gruppi principali: il gruppo flessore, costituito da muscoli che si trovano nella loggia anteriore dell'avambraccio, e il gruppo estensore, formato dai
5 muscoli che occupano la loggia posteriore, e in parte quella laterale, dell'avambraccio. Del primo gruppo sono i muscoli: flessore radiale del carpo, flessore ulnare del carpo, palmare lungo, flessore profondo delle dita e flessore superficiale delle dita; al secondo appartengo i muscoli: estensore radiale lungo del carpo, estensore radiale breve del carpo, estensore ulnare del carpo ed estensore delle dita. MUSCOLI FLESSORI II muscolo flessore radiale del carpo, oltre al movimento di flessione della mano sull'avambraccio, consente in parte anche l'abduzione e la pronazione della mano stessa. È innervato dal nervo mediano, ramo terminale del plesso brachiale. Il muscolo flessore ulnare del carpo consente la flessione della mano sull'avambraccio e l'adduzione della stessa. Il muscolo palmare lungo permette la sola flessione della mano dell'avambraccio. È innervato dal nervo ulnare, ramo terminale del plesso brachiale. Il flessore superficiale delle dita determina, con la sua contrazione, la flessione della seconda falange delle ultime quattro dita sulla prima falange. Non aiuta in maniera significativa il movimento di flessione delle dita sulla mano, poiché tale movimento spetta in maniera molto più evidente ai muscoli interossei, che rappresentano parte della muscolatura intrinseca della mano. È innervato dal nervo mediano, ramo terminale del plesso brachiale. Il muscolo flessore profondo delle dita determina, con la sua contrazione, la flessione della terza falange sulla seconda e la flessione della seconda falange sulla prima. Come il precedente non contribuisce in maniera significativa alla flessione delle dita sulla mano, che, come detto, spetta piuttosto ai muscoli interossei. È innervato, nella parte laterale, dal nervo mediano e, per la parte mediale, dal nervo ulnare, entrambi rami terminale del plesso brachiale. MUSCOLI ESTENSORI II muscolo estensore radiale lungo del carpo permette l'estensione della mano sull'avambraccio e anche contribuisce all'abduzione della mano. Il muscolo estensore radiale breve del carpo agisce come il precedente, ma partecipa in minima parte al movimento di abduzione della mano. Il muscolo estensore ulnare del carpo, con la sua contrazione, determina il movimento di estensione della mano sull'avambraccio e contribuisce alla sua adduzione. Il muscolo estensore comune delle dita, con la sua contrazione, permette il movimento di estensione delle prime falangi, e secondariamente delle altre due, delle prime quattro dita; può, in misura minima, abdurre l'indice e addurre l'anulare e il mignolo. Questi quattro muscoli sono innervati dal ramo profondo del nervo radiale, ramo terminale del plesso brachiale.
I MUSCOLI PER I MOVIMENTI DELLA COSCIA Si distinguono in muscoli dell'anca, del gruppo anteriore, del gruppo posteriore e del gruppo mediale della coscia. Muscoli dell'anca: muscolo ilio-psoas (dato dall'unione del grande psoas con l'iliaco), muscolo piccolo psoas, muscoli grande, medio e piccolo gluteo.
6 MUSCOLI FLESSORI II muscolo grande psoas, che si porta dalle vertebre lombari al femore, e il muscolo iliaco, che si porta dalla cresta iliaca al femore, si uniscono tra loro formando il muscolo ileo-psoas che rappresenta il principale muscolo flessore della coscia sul tronco. A quest’ azione di flessione, come detto più avanti, partecipa anche il muscolo quadricipite femorale. Il muscolo ileo-psoas è innervato da rami muscolari collaterali del plesso lombare e del nervo femorale. Il muscolo tensore della fascia lata, che si estende dall'ileo alla fascia della coscia, consente l'abduzione, la flessione e il movimento di intrarotazione della coscia. È innervato dal nervo gluteo superiore, ramo terminale del plesso sacrale. MUSCOLI ESTENSORI II muscolo grande gluteo si porta dall'ileo, dal sacro e dal coccige al femore, ed è estensore della coscia sul tronco. È innervato dal nervo gluteo inferiore, ramo terminale del plesso sacrale. I muscoli medio gluteo e piccolo gluteo si portano dall'osso iliaco al femore; la loro contrazione provoca il movimento di abduzione e di intrarotazione della coscia. Sono innervati dal nervo gluteo superiore, ramo terminale del plesso sacrale. MUSCOLI ADDUTTORI Il muscolo pettineo origina dall'osso pubico e si inerisce sul femore. È un muscolo adduttore che però determina anche un movimento di flessione e di extrarotazione della coscia. È innervato dal nervo femorale (n. muscolo-cutaneo mediale), ramo terminale del plesso lombare. Il muscolo adduttore lungo e adduttore breve, sono muscoli del gruppo mediale della coscia e si portano dall'osso pubico fino al femore e la loro contrazione determina il movimento di adduzione e, in parte, di flessione e di extrarotazione della coscia. Sono innervati dal nervo otturatore, ramo terminale del plesso lombare. Il muscolo grande adduttore è anch'esso del gruppo mediale della coscia e si estende dall'ischio fino al femore. La sua azione consente l'adduzione della coscia e, in parte, anche i movimenti di estensione e di intrarotazione (se la gamba è ruota all'esterna e flessa). È innervato in parte dal nervo otturatore e in parte dal nervo ischiatico, rispettivamente rami terminali dei plessi lombare e sacrale. Il muscolo gracile è un muscolo che si porta dall'osso pubico alla tibia. Appartiene al gruppo mediale e determina il movimento di adduzione della coscia e la flessione della gamba. Sono innervati dal nervo otturatore, ramo terminale del plesso lombare.
I MUSCOLI PER I MOVIMENTI DELLA GAMBA MUSCOLI FLESSORI Il muscolo bicipite femorale è un muscolo del gruppo posteriore della coscia ed origina dall'osso ischiatico e dal femore e si porta sulle estremità prossimali del perone e della tibia. La sua contrazione determina la flessione e l'extrarotazione della gamba sulla coscia; inoltre, permette l'estensione della coscia sul tronco. È innervato da rami del nervo sacrale, ramo terminale del plesso sacrale.
7 Il muscolo semitendinoso è anch'esso un muscolo del gruppo posteriore della coscia. Si estende dall'ischio all''estremità prossimale della tibia. Consente la flessione e l'intrarotazione della gamba, oltre a partecipare all'estensione della coscia sul tronco. È innervato da rami del nervo ischiatico, ramo terminale del plesso sacrale. Il muscolo semimembranoso è un muscolo posteriore della coscia; si estende dall'osso ischiatico alla tibia e la sua contrazione provoca la flessione e l'intrarotazione della coscia, oltre a partecipare all’estensione della coscia sul tronco. Il muscolo sartorio appartiene al gruppo anteriore di muscoli della coscia. Si porta dalla spina iliaca anteriore superiore fino alla superficie mediale del ginocchio. Permette la flessione della gamba e della coscia, oltre a consentire il movimento di abduzione e di extrarotazione della coscia. È innervato da rami del nervo sacrale, ramo terminale del plesso sacrale. MUSCOLO ESTENSORE II muscolo quadricipite femorale appartiene al gruppo anteriore della coscia ed è formato da quattro ventri muscolari (il retto del femore, il vasto laterale, il vasto mediale e il vasto intermedio) che si riuniscono formare il tendine rotuleo, il quale va ad inserirsi al davanti del ginocchio (tuberosità tibiale). É il principale estensore della gamba sulla coscia e partecipa alla flessione della coscia sul tronco (m. retto del femore). È innervato dal nervo femorale (n. per il muscolo quadricipite), ramo terminale del plesso lombare.
I MUSCOLI PER I MOVIMENTI DELLA CAVIGLIA, DEL PIEDE E DELLE DITA Questi muscoli si estendono dal femore, dalla tibia e dal perone (o fibula) a varie ossa del piede e, con la loro contrazione determinano la flessione dorsale (flessione verso l'alto), la flessione plantare (flessione verso il basso), l'inversione (rotazione della pianta del piede verso l'interno) o l'eversione (rotazione della pianta del piede verso verso l'esterno). I muscoli della gamba si distinguono in muscoli del gruppo anteriore (m. tibiale anteriore, m. estensore lungo delle dita, m. estensore lungo dell'alluce, m. peroniero anteriore), del gruppo posteriore (m. tricipite surale, m. plantare, m. popliteo, m. flessore lungo delle dita, m. flessore lungo dell'alluce) e del gruppo laterale (m. peroniero lungo, m. peroniero breve). MUSCOLI FLESSORI DORSALI II muscolo tibiale anteriore è un muscolo del gruppo anteriore della gamba, origina dal condilo laterale e dalla metà superiore della faccia laterale della tibia e va ad inserire sulle ossa della caviglia e del piede. La contrazione
8 di questo muscolo determina la flessione dorsale e l'inversione del piede. È innervato dal nervo peroniero profondo, ramo del nervo peroniero comune. Quest’ultimo è uno dei due rami di divisione terminale, insieme al nervo tibiale, del nervo ischiatico. Il muscolo estensore lungo delle dita è un muscolo del gruppo anteriore della gamba; origina dall'estremità prossimale della tibia e dalla diafisi della fibula e, sul dorso del piede, il suo tendine si suddivide in quattro tendini secondari che si vanno ad inserire sulle quattro dita laterali. La contrazione di questo muscolo provoca la dorsiflessione e l'eversione del piede e, inoltre, l'estensione delle dita. È innervato dal nervo peroniero profondo. Il muscolo peroniero anteriore è un muscolo del gruppo anteriore della gamba; si porta dal perone alla parte laterale del piede e determina il movimento di flessione dorsale e di eversione del piede. È innervato dal nervo peroniero profondo. MUSCOLI FLESSORI PLANTARI II muscolo gastrocnemio è uno dei muscoli posteriori della gamba. Origina con due capi dal femore e si inserisce con il suo tendine (tendine di Achille) sul calcagno. Questo muscolo determina, con la sua contrazione, il movimento di flessione plantare del piede e contribuisce alla flessione della gamba sulla coscia. Il muscolo sòleo è anch'esso uno dei muscoli posteriori della gamba. Esso origina dalla tibia e dal perone e s’inserisce sul calcagno mediante il tendine di Achille. È innervato dal nervo tibiale. Il muscolo sòleo si unisce al muscolo gastrocnemio per andare a formare il muscolo tricipite surale e contribuisce al movimento di flessione plantare del piede. Il muscolo plantare, uno dei muscoli posteriori della gamba, origina sopra all'origine del muscolo gemello laterale e col suo tendine si fonde con il tendine d'Achille, oppure si inserisce medialmente ad esso; condivide la funzione del muscolo gastrocnemio. È innervato dal nervo tibiale. Il muscolo popliteo, altro muscolo posteriore della gamba, origina dall'epicondilo laterale del femore e s’inserisce sulla tibia. É un flessore della gamba sulla coscia e ne determina anche un modesto movimento di intrarotazione. È innervato dal nervo tibiale. Il muscolo flessore lungo delle dita è uno dei muscoli posteriori della gamba e si porta dalla superficie posteriore della tibia fino al piede. Il suo tendine passa dietro al malleolo mediale e si porta sulla superficie plantare del piede per poi andare ad inserirsi, con quattro diramazioni, alle falangi distali delle quattro dita laterali. L'azione di questo muscolo provoca i movimenti di flessione plantare del piede, flessione delle quattro dita laterali e, infine, di inversione del piede. È innervato dal nervo tibiale.
9 Il muscolo flessore lungo dell'alluce è un muscolo del gruppo posteriore della gamba; prende origine dalla fibula e dalla membrana interossea e si va ad inserire sulla falange distale del primo dito del piede. Il suo tendine circonda dall'indietro in avanti il malleolo mediale. Permette la flessione plantare dell'alluce e la flessione plantare del piede. È innervato dal nervo tibiale. II muscolo tibiale posteriore è il più profondo dei muscoli del gruppo posteriore della gamba. Si estende dalla tibia e dalla fibula, con un tendine che circonda all'indietro il malleolo mediale, fino alla pianta del piede. Questo muscolo contribuisce alla flessione plantare e all’ inversione del piede. È innervato dal nervo tibiale. È innervato dal nervo peroniero superficiale, ramo del nervo peroniero comune. II muscolo peroniero lungo e il muscolo peroniero breve si estendono dalla fibula fino all’osso del piede, tramite due tendini distinti che circondano dall'indietro in avanti il malleolo laterale. Contribuiscono ai movimenti di flessione plantare, di abduzione e di eversione del piede. Sono innervati dal nervo peroniero superficiale, ramo del nervo peroniero comune.