Francesco Rocco Rossi Storia della Musica Antica
8 marzo iniziamo ricordando una delle prime donne musiciste della storia della musica HILDEGARDE VON BINGEN (1098-1179)
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altre donne in musica il Concerto delle Dame di Ferrara (fine XVI sec.) Concerto Secreto di Margherita Gonzaga trio costituito da Laura Peperara (cantante e arpista) Anna Guarini (cantante e liutista) Livia d'Arco (cantante e violista da gamba),
per loro LUZZASCO LUZZASCHI scrisse appositamente dei madrigali
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Aura soave di segreti accenti, che penetrando per l’orecchie al core, Svegliasti la dove dormiva Amore. Per te respiro e vivo, Da che nel petto mio, Spirasti tu d’Amor vital desio. Vissi di vita privo, Mentre amorosa cura in me fu spento. Hor vien che l’alma senta Virtù di quel tuo spirto gentile Felice vita oltre l’usato stile.
Verso la nascita del teatro musicale
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Preferenza per esecuzione a una sola voce
BASSO CONTINUO
(prima attestazione nei Cento concerti ecclesiastici di Lodovico Grossi di Viadana - 1602)
Associazione sempre più frequente di Musica/spettacolo teatrale
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Associazione Musica/teatro
INTERMEDI
Associazione Musica/teatro
La Pellegrina
di Girolamo Bargagli 1589
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Intermedi da “La Pellegrina” (1589) per le nozze di Ferdinando de' Medici e Cristina di Lorena
Progetto del conte Giovanni Maria Bardi Messa in scena presieduta da Emilio de’ Cavalieri
Intermedi da “La Pellegrina” (1589) 26 numeri musicali 6 scene mitologiche
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Intermedi da “La Pellegrina” (1589) Testi di Ottavio Rinuccini Musiche di Luca Marenzio, Cristofano Malvezzi, Emilio De Cavalieri, Jacopo Peri, Giulio Caccini Scene di Bernardo Buontalenti
Primo intermedio: L'armonia delle sfere
L'Armonia discende sulla Terra accompagnata dalle Sirene, dalle Parche e dai Pianeti; i mortali sono invitati a festeggiare con la coppia dei fidanzati
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Secondo intermedio: La gara fra Muse e Pieridi
Un certame di canto vede gareggiare le Pieridi e le Muse; le Ninfe si pronunciano a favore delle Muse
Terzo intermedio: Il combattimento pitico d'Apollo
Gli abitanti di Delfi sono tormentati dal mostro Pitone; essi implorano il soccorso di Apollo; questi discende dai cieli e dopo un cruento combattimento trionfa sull'aggressore; la vittoria è seguita da una generale danza di gioia.
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Quarto intermedio: La regione de' demoni
Uno stregone chiede agli spiriti di scendere e di pronunciarsi sulla coppia di sposi. I demoni preannunciano una nuova Età dell'Oro. La scena si sposta quindi sulla terrificante regione degli Inferi, ove i demoni intonano un canto di lamento: d'ora in poi essi non avranno più anime da tormentare .
Quinto intermedio: Il canto d'Arione
Anfitrite emerge dalle profondità dell'Oceano in compagnia del figlio Tritone e delle Ninfe del mare per cantare la giovane coppia. Nella sinfonia Arione, minacciato di morte dal suo equipaggio, intona un canto di lamento. Viene gettato a mare ma un delfino, attratto dal suo canto, lo mette in salvo. I marinai, credendolo morto, esultano con un canto di gioia.
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Sesto intermedio: La discesa d'Apollo e Bacco col Ritmo e l'Armonia
Apollo e Bacco discendono dal Cielo in compagnia di altri dei dell'Olimpo: L'Armonia, il Ritmo, le Grazie, le Muse, i Pianeti, Flora, e altri ancora. Gli dei intonano un'ode agli sposi. Nel ballo conclusivo i mortali si uniscono agli dei e cantano un'ode in onore di Ferdinando e Cristina.
Intermedi alla Pellegrina (1589) La musica: Madrigali a 5 e 6 voci Doppi e tripli cori Madrigale conclusivo (sette diverse formazioni per un totale di 30 parti) IMPIANTO ANCORA POLIFONICO
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altri ingredienti della nascita del teatro musicale: la sempre più frequente associazione musica-teatro nel rinascimento
FAVOLA PASTORALE Esordio con “ORFEO” di Poliziano (tra 1472 e 1483) a Mantova Con inserti solistici e un coro
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FAVOLA PASTORALE Il genere si afferma con “ARCADIA” di Sannazzaro (1504)
FAVOLA PASTORALE T. Tasso, Aminta (Ferrara, 1583) B. Guarini, Pastor fido (Ferrara 1581/1590)
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Accademie fiorentine
CAMERATA FIORENTINA Giovanni Bardi di Vernio Vincenzo Galilei, Dialogo della musica antica et della moderna (Firenze, 1581)
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CAMERATA FIORENTINA Teoria della nuova musica dal Dialogo di Galilei
punto fondamentale: il segreto della musica greca nel perfetto connubio musica/poesia
CAMERATA FIORENTINA • evitare la polifonia (intelligibilità del testo) •Accompagnamento se possibile con uno strumento suonato dal cantante stesso •Declamazione corretta evitando ritmi marcatamente musicali (di danza, per es.) ed evitando strutture strofiche “troppo musicali”
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1600 6 OTTOBRE 1600 Palazzo Pitti Nozze di Maria de’ Medici con Enrico IV Re di Francia
EURIDICE di Peri e Caccini su testo di Rinuccini la prima opera della storia della musica a noi arrivata
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la novità è il RECITATIVO
tra gli invitati alle nozze fiorentine c’era anche il duca di Mantova che decide di ‘importare’ la nuova forma musicale
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alla sua corte era viva l’associazione musica teatro PASTOR FIDO di Guarini (forse i madrigali di Monteverdi [Cruda Amarilli] erano inseriti nella rappresentazione)
ORFEO Musica di C. Monteverdi Testi di Alessandro Striggio Prima rappresentazione: 24/2/1607 Nel palazzo ducale Seduta privata dell’Accademia degli Invaghiti
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Alessandro Striggio
La favola d’Orfeo
[Prologo e cinque atti]
Toccata strumentale d’apertura
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Possente spirto e formidabil nume, senza cui far passaggio a l'altra riva alma da corpo sciolta in van presume, non viv'io no, che poi di vita è priva mia cara sposa, il cor non è più meco, e senza cor com'esser può ch'io viva? A lei volt'ho il cammin per l'aër cieco, a l'inferno non già, ch'ovunque stassi tanta bellezza il paradiso ha seco. Orfeo, son io che d'Euridice i passi seguo per queste tenebrose arene, ove già mai per uom mortal non vassi. O de le luci mie luci serene; s'un vostro sguardo può tornarmi in vita, ahi, chi nega il conforto a le mie pene? Sol tu, nobile dio, puoi darmi aita,né temer déi che sopra un'aurea cetra sol di corde soavi armo le dita contra cui rigida alma invan s'impetra
GIAN FRANCESCO BUSENELLO 1643
LA CORONAZIONE DI POPPEA
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Sento un certo non so che, che mi pizzica, e diletta, dimmi tu che cosa egli è, damigella amorosetta. Ti farei, ti direi, ma non so quel ch'io vorrei. Se sto teco il cor mi batte, se tu parti, io sto melenso, al tuo sen di vivo latte, sempre aspiro e sempre penso. Ti farei, ti direi, ma non so quel ch'io vorrei.
Astutello, garzoncello, bamboleggia amor in te. Se divieni amante, affé perderai tosto il cervello. Tresca Amor per sollazzo coi bambini, ma siete Amor e tu, due malandrini.
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duetto conclusivo “Pur ti miro, pur ti godo”
Pur ti miro, pur ti godo, pur ti stringo, pur t'annodo, più non peno, più non moro, o mia vita, o mi tesoro. Io son tua... Tuo son io... Speme mia, dillo, dì, tu sei pur, l'idol mio, sì, mio ben, sì, mio cor, mia vita, sì. Pur ti miro, pur ti godo, pur ti stringo, pur t'annodo, più non peno, più non moro, o mia vita, o mi tesoro.
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e con questo vi saluto e vi ringrazio
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