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Contatto elettrico 166 | Aprile | 2007
Tavola rotonda | DOMOTICA E BUILDING AUTOMATION
Che attorno ai temi della domotica e della building automation regnasse tanta confusione, avvertita già in fase di raccolta adesioni al nostro invito a partecipare alla Tavola Rotonda, è stata per noi una vera sorpresa. L’incontro, caratterizzato da una presenza massiccia di aziende fra le più rappresentative del settore, è stato così un’importante occasione per chiarire termini e competenze in un mercato tanto articolato Camilla Fiorin
Facciamo un po’ di chiarezza…
olevamo confrontarci con le aziende del comparto per cercare di definire la filiera della building automation. Invece, una volta trasmessi gli inviti dalla nostra redazione, ci siamo resi conto che
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il problema si presentava assai più complesso del previsto. E la situazione richiedeva un lavoro più sottile e incisivo. Grazie al quale fare prima di tutto chiarezza su termini e competenze, per mettere dei
punti fermi capaci di identificare le segmentazioni nel complicato mondo delle automazioni domestiche e dell’edificio. Così è nata questa tavola rotonda, che alla fine si è trasformata in un autentico mo-
Dello statto dell’arte hanno detto che... “Fare chiarezza in questo mercato, è fondamentale. Il passo successivo però deve essere quello di adottare un linguaggio comune anche nei protocolli. Cerchiamo di parlare la stessa lingua, sotto tutti i punti di vista, e il mercato ne avrà sicuramente un bel vantaggio” Elio Milanese - Esac
“Sono contento che finalmente si siano trovate delle definizioni condivise, perché questo aiuta tutti a muoversi meglio. Soprattutto nell’ambito delle realizzazioni di domotica e home automation, dove fino adesso non si era mai arrivati a tracciare confini netti” Giorgio Favaretto - FAAC
“Era necessario adottare una terminologia chiara e comune. Adesso però mi piacerebbe si fare un ulteriore passo avanti. Ci sono aziende che hanno aperto i loro protocolli. Altre invece no. Mentre l’interoperabilità dei sistemi è un’esigenza fondamentale. Perché i produttori non adottano almeno dei trasduttori in grado di far dialogare i vari sistemi tra loro?” Sergio Tucci - Easydom
“Sono pienamente d’accordo: un linguaggio comprensibile è alla base di un mercato vivace e stabile, che cresce e si rafforza. In questo crediamo moltissimo, tanto da decidere di
aprire a tutti il linguaggio con cui si comandano i nostri sistemi. Una scelta che evidentemente va proprio nella direzione giusta, a giudicare dagli interventi di oggi!” Ernesto Santini - Bticino
“Abbiamo stabilito definizioni comuni per questi mercati. Ora il problema vero sta nel linguaggio dei protocolli, che spesso limitano la possibilità di azione di installatori e progettisti. È il momento di passare oltre, e creare dei linguaggi standardizzati capaci di dialogare tra loro” Sandro Succi - Apice
“Il mercato ha bisogno di semplificazione. Sotto tutti i punti di vista. Fare chiarezza nei termini che si usano, è un primo passo importante in tale direzione. Ma bisogna lavorare anche sui prodotti, sulle loro funzioni. Sono proprio gli utenti finali, a chiederlo” Marco Bernacchioni - A.M.E.
“Credo che il mercato abbia bisogno di certezze. Nei termini ma anche nelle competenze. Per questo sarebbe auspicabile una certificazione degli installatori qualificati, per dare alla filiera una visione nitida di tutti i suoi punti di riferimento” Massimiliano Palazzi - Mega Italia
“Credo che la fascia di maggior crescita in questi mercati sia quella di mezzo. Non più solo home automation, e non necessariamente mega sistemi di building. Bensì una domotica diffusa, proposta e installata da professionisti competenti che da installatori tecnologici si sono evoluti in domotici, e guidata da produttori capaci si semplificarne al massimo gli aspetti tecnici e funzionali” Claudio Suigo - Sistem Air
“L’interoperabilità dei sistemi, è ormai una priorità imprescindibile. Parliamo lo stesso linguaggio, ma sotto tutti i punti di vista. O quanto meno facciamo parlare i sistemi tra loro. È questo il prossimo obiettivo da raggiungere!” Alberto Poli - Wago Elettronica
“Far crescere la cultura della domotica, è fondamentale per promuovere tutti gli ambiti dell’automazione. Credo che coinvolgere e aiutare l’installatore elettrico tecnologico a capire questo ambito di specializzazione, possa essere veramente trainante per tutti. Anche per noi che in realtà di domotica, così come oggi è stata definita e circoscritta, in questo momento non ci occupiamo” Ermanno Minotti - Ditec
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Marco Bernacchioni, A.M.E.Advance Microwave Engineering.
Sandro Succi, Apice.
mento di riflessione. Con una partecipazione eccezionale di ben diciannove aziende, tutte tra le più significative e incisive del settore. Non avevamo mai percepito che regnasse tanta confusione intorno ai temi della domotica e della building automation. Confusione dettata da una certa approssimazione nell’identificazione di target, competenze e tecnologie,
Luca Fabbri, Automatismi Benincà
vamo lasciati distrarre dall’entusiasmo, perdendo così di vista l’analisi puntuale dei mercati di riferimento. Niente di meglio quindi che mettere intorno a un tavolo le aziende più vivaci dei rispettivi mercati, per cercare di ricomporre questo puzzle, adottando definizioni comunemente accettate, frutto sì di approssimazioni e compromessi (ognuno di noi,
Fabio Pasa, BPT.
Ernesto Santini, Bticino.
La differenza la fanno i target Il primo punto da chiarire, è fondamentale anche se magari a qualcuno potrà apparire un po’ banale. Domotica e automazione dell’edificio presuppongono una
e aggravata dalla complessità di sistemi e applicazioni. E noi stessi, che pure osserviamo le cose da un’angolatura che solitamente ci consente una buona astrazione delle situazioni, in questo caso ci era-
parte dalle sue esperienze e convinzioni, e quindi fatica non poco ad avvicinarsi alle posizioni degli altri), ma idonee a sintetizzare per sommi capi un’idea condivisa e chiara. Ed ecco i risultati.
“Segmentare il mercato, identificare i nostri interlocutori in maniera chiara, ci aiuta a strutturare un’offerta di prodotti e servizi mirata. Per questo è importante adottare definizioni comuni e condivise. In questo modo l’obiettivo appare più nitido”
dotazione di impianti tecnologici capaci di dialogare e interagire tra loro e con una centrale di comando dalla quale prendere ordini e alla quale riportare eventi, in un complesso integrato di impianti e funzioni. Insomma, si può parlare di domotica e automazione dell’edificio solo in
“Per fare chiarezza in questi mercati è necessario partire da una corretta analisi dei target. Per questo condivido pienamente le definizioni a cui siamo arrivati. Da qui poi si può partire per approfondire l’analisi” Gianmarco Rossi - Lab.Net
Paolo Amerio - Sesamo
“L’integrazione è il cuore del problema. È dal livello di integrazione che si comprende l’ambito operativo in cui si può collocare una realizzazione rispetto a un’altra. E per raggiungere un’ottimale capacità di integrazione, gli installatori devono dedicare tempo ed energie alla loro qualificazione e specializzazione” Paolo Mongiovì - Sistema Casa
“La domotica, così come la building automation, prevede che i sistemi dialoghino tra loro. Credo quindi che l’interoperbilità dei sistemi sia necessaria. Così come già successo in altri ambiti, l’utente finale deve poter sostituire gli apparati senza bisogno di preoccuparsi della loro marca”
“In effetti spesso i singoli prodotti possono valere tanto per un’applicazione che per l’altro. Quindi, per chiarire cosa si intende per building automation, home o domotica, la soluzione più efficace è di identificarne i target di riferimento. E i risultati di oggi mi trovano pienamente d’accordo” Luca Migliazzi - Sinthesi
“E’ importante capirsi parlare un linguaggio condiviso e comprensibile. L’aver finalmente messo dei punti fermi, che per altro condivido al cento per cento, sulle definizioni che compongono il complesso mondo dell’automazione e della domotica, credo sia un bel passo avanti” Luca Fabbri - Automatismi Benincà
Gianluca Fabiani - Meta System
“La differenza oggi la fa l’utente finale. È lui, sempre più consapevole e attento, a pretendere competenza dai suoi interlocutori. Per questo ritengo determinante un’azione di costante aggiornamento sugli installatori professionisti. Con supporti adeguati, e un linguaggio comune e condiviso che non lo mandi in confusione” Giorgio Giacomozzi - STS Elettronica
presenza di una reale ed effettiva integrazione degli impianti. Ma allora, come distinguere la domotica, dall’automazione dell’edificio? Una storica suddivisione ripartiva il mercato in ciò che sta dentro la porta di casa e in ciò che sta fuori. Ma al-
Sergio Tucci, Easydom.
Marinella Scabia, Easydom.
“I mercati di cui stiamo parlando, hanno necessità di molta chiarezza, di semplificazione e di servizi mirati. Per questo partire con delle definizioni condivise è importante. Aiuta noi a organizzare l’offerta che strutturiamo, e aiuta gli installatori a scegliere la strada di qualificazione e specializzazione più adatta al loro percorso professionale” Fabio Pasa - BPT
Ermanno Minotti, Ditec.
Elio Milanese, Esac.
lora, l’automazione di una stanza d’albergo, è da considerarsi domotica, oppure building automation? E un sistema di automazione e controllo degli accessi e delle luci, in un piccolo condominio con quattro residenti, come lo classifichiamo? La questione si è posta in modo ancora più evidente nel momento in cui, durante il nostro incontro, abbiamo chiesto a tutte le aziende, di collocarsi all’interno degli specifici mercati, nel tentativo di strutturare una suddivisione logica a partire dai marchi di riferimento. Operazione impossibile. Pennarello e foglio di lavagna alla mano infatti, abbiamo riscontrato che pochi operatori si consideravano specialisti in un unico settore. Mentre per la maggior parte, la sovrapposizione di competenze, anche se poco incisiva o parziale, risultava essere una costante. Insomma, chi nasce nella domotica, oggi non può non strizzare l’occhio anche all’automazione dell’edificio, e viceversa. Da questa situazione, è quindi emersa una certa difficoltà a riportare la questione su un mero livello tecnologico, funzionale o applicativo. Improbabile anche segmentare il comparto per aziende e operatori di riferimento. È stato affrontando la questione sotto tutt’altro aspetto, che siamo invece riusciti a mettere finalmente dei punti fermi.
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Forse non tutti sanno che… Il termine “Domotica” nasce dalla fusione di due parole Domus, termine latino che sta per casa, e Cibernetica (dal greco, arte di pilotare, navigare), definizione che in passato si riferiva alla teoria che ruotava intorno al controllo delle macchine. Ecco allora chiarito l’arcano: domotica magari non sarà un gran bel nome, ma sintetizza perfettamente il concetto che si desidera esprimere.
Giorgio Favaretto, FAAC.
Stefano Orsi, FAAC.
I partecipanti Un sentito ringraziamento a tutti i partecipanti alla Tavola Rotonda per il prezioso contributo offerto. In particolare: • M. Bernacchioni – A.M.E.-Advance Microwave Engineering • S. Succi - Apice • L. Fabbri - Automatismi Benincà • F. Pasa - BPT • E. Santini – Bticino • E. Minotti - Ditec • M. Scabia-S.Tucci - Easydom • E. Milanese – Esac • G. Favaretto-S. Orsi - FAAC • S. Carfagna-G. Dinnella – Fantini Cosmi • G. Rossi – Lab.Net • M. Palazzi – Mega Italia • F. Bruno-G. Fabiani - Meta System • F. Borghi-P. Amerio – Sesamo • M. Bani-L. Migliazzi - Sinthesi • C. Bezzi-C. Suigo - Sistem Air • P. Mongiovì - Sistema Casa • G. Giacomozzi - STS Elettronica • A. Poli - Wago Elettronica
Sara Carfagna, Fantini Cosmi.
Perché è risultato più opportuno ed efficace cercare di definire gli ambiti di competenza lavorando su un altro fronte: quello dei target di riferimento. Queste le conclusioni alle quali siamo arrivati. Domotica: partiamo con la domotica . La discussione lunga ed accesa, alla fine ha messo tutti d’accordo: di questa categoria fanno parte tutte quelle realizzazioni dove utente e amministratore del sistema, coincidono. Building automation: di conseguenza sono impianti di building automation quelli dove a fruire dei servizi sono utenze diverse rispetto a chi amministra il sistema. E’ chiaro, una ripartizione tanto netta può apparire approssimativa. Ma se si riflette su possibili casi pratici, ci si rende conto che questo è il modo migliore e più efficace, di classificare gli impianti appartenenti a una o all’altra categoria. Una volta creata una macro divisione delle due aree di competenza, e chiarita la distinzione a prescindere da tecnologie e
complessità dei sistemi per concentrarsi sui target di riferimento, abbiamo potuto procedere per entrare nel merito degli specifici mercati.
Building automation Nella building automation, prodotti e sistemi sono creati per risolvere situazioni molto difformi tra loro: si pensi ad esempio a uno stabile per uffici paragonato a un ospedale. Quello che prevale quindi nell’automazione dell’edificio è la personalizzazione delle soluzioni, che prevede l’intervento di un progettista-installatore che si ponga al committente come una specie di sarto tecnologico, capace di mettere in-
Giuseppe Dinnella, Fantini Cosmi.
sieme soluzioni diverse, pur di creare un perfetto abito su misura. In questa area di specializzazione quello che conta quindi è la capacità di leggere aspettative e necessità del committente, selezionare i prodotti più idonei a risolvere tutti, problemi, progettare un insieme di sistemi, installarli e infine programmarli e configurarli in modo tale che si parlino e riportino tutto ciò che si dicono a un’intelligenza centrale, in grado di governarli in maniera efficiente e senza intoppi. Nella building automation (così come accade ad esempio negli impianti stereo di tipo professionale o semi professionale), difficilmente tutte le funzioni vengono da
Gianmarco Rossi, Lab.Net.
Massimiliano Palazzi, Mega Italia.
Della loro collocazione di mercato hanno detto che... “La porta automatica, è un tipico prodotto da building automation. E in questo ambito noi ci collochiamo” Paolo Amerio - Sesamo
“Il nostro catalogo nasce al 100% per utilizzi in ambiti di home automation. Anche se è chiaro: non sappiamo mai con certezza quello che avviene a valle del mercato” Marco Bernacchioni - A.M.E.
“Sia il controllo accessi che i nostri specifici sistemi di automazione sono interamente dedicati al mercato della building automation” Sandro Succi - Apice
“Il taglio dei nostri prodotti, è incentrato sulle applicazioni di automazione domestica. Ciò non toglie che vengano utilizzati anche in alcune realizzazioni di building” Gianluca Fabiani - Meta System
“Esatto, tanto più che alcuni gruppi di continuità sono pensati proprio in funzione delle necessita delle medie e piccole attività commerciali” Fabio Bruno - Meta System
“Le nostre automazioni sono prevalentemente destinate al mercato della building, anche se ultimamente ci stiamo affacciando, con un 10% circa del nostro catalogo, al mercato della home automation”
Ermanno Minotti - Ditec
“Noi nasciamo nella home automation, alla quale dedichiamo circa il 90% dei prodotti. Il restante 10% invece è destinato ad applicazioni di building.” Sergio Tucci - Easydom
“Proprio così. E comunque vorrei evidenziare che alcune nostre soluzioni, anche se nate per la home, in realtà ben si adattano anche alla building automation” Marinella Scabia - Easydom
Paolo Mongiovì - Sistema Casa
“Da sempre i nostri prodotti si dividono equamente tra realizzazioni di building e home automation. Stiamo proprio a cavallo di queste due categorie” Giorgio Giacomozzi - STS Elettronica
Luca Fabbri - Automatismi Benincà
“Noi invece nasciamo nella home automation, e solo recentemente abbiamo avviato delle nuove linee di prodotti, destinate alla building automation, e che vorremmo far crescere, nei prossimi anni, fino a raggiungere un 20% circa del nostro volume di vendite” Fabio Pasa - BPT
“Le nostre automazioni coprono tre tipologie di mercati (residenziale, industriale e commerciale), ma alla fine direi che nel 90% dei casi vengono adottate in impianti di building automation”
“La mia attività è tutta incentrata nei sistemi domotici. Non solo funzioni singole quindi (home automation, ndr), ma integrazione delle stesse in un’intelligenza centralizzata, gestita dal fruitore dell’impianto”
“Essendo specializzati nella realizzazione di software gestionali è chiaro che nel nostro DNA c’è una dominanza di building automation. Solo recentemente, con un 5% circa di nuovi prodotti, stiamo entrando anche nel mercato della home” Gianmarco Rossi - Lab.Net
“I nostri sono prodotti border line , validi tanto per il mercato della home che per quello della building.Volendo quantificare le percentuali di riferimento, direi che ci collochiamo rispettivamente a un 70% e un 30%” Claudio Suigo - Sistem Air
“Inizialmente siamo partiti con prodotti specifici per il mercato della building automation, ma oggi un buon 20% dei nostri prodotti è destinato alle realizzazioni home” Alberto Poli - Wago Elettronica
“Il mercato ci ha spinti a dedicare parte delle nostre energie, un tempo tutte destinate alla building automation, anche al mercato della home, che oggi rappresenta circa un 20% della nostra attività” Luca Migliazzi - Sinthesi
“Siamo integratori di sistemi, e non produttori. Di conseguenza la nostra attività si concentra in particolar modo nelle realizzazioni di building automation, dove la nostra specializzazione è indispensabile per ottenere i risultati voluti” Massimiliano Palazzi - Mega Italia
“Se la nostra vocazione aziendale è tutta nella building automation, ci rendiamo però conto che circa un 20% dei nostri prodotti, alla fine vengono utilizzati per realizzazioni di tipo domestico. Il mercato evidentemente sta cambiando, e con lui le aspettative degli utenti” Elio Milanese - Esac
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un’unica fonte. Si preferisce piuttosto creare un prodotto ad hoc, mettendo insieme pezzi e funzioni di differenti produttori, cercando di identificare in questo modo quelli più idonei alle singole e specifiche applicazioni richieste. Per questo, il lavoro si presenta decisamente complesso, al di là della difficoltà evidente, costituita dall’elevato numero di utenze che, di norma, in queste realizzazioni, si devono connettere alla struttura di automazione.
Domotica Quando si parla di domotica ci si riferisce a un sistema di impianti integrati, capaci di interagire tra loro e governati da una intelligenza la cui amministrazione è affidata allo stesso fruitore dei servizi. Come nella building automation, è necessaria un’analisi puntuale di esigenze e aspetttaive degli utenti, prima di procedere all’installazione, ma in questo caso, almeno nella stragrande maggioranza delle realizzazioni, l’installatore tende ad adottare un unico sistema monomarca, comprensivo di tutte le funzioni richieste (che potremmo definire kit domotico), facile da installare e configurare (preprogrammato, quindi) e assai semplice e intuitivo da utilizzare.
Ma la domotica è anche automazione domestica? No, e facciamo bene attenzione ai termini e alle definizioni. La domotica e l’automazione domestica si rivolgono al medesimo target: quel famoso frui-
“Oggi la nostra azienda, nata nella domotica più che nella home automation, sta dedicando parte delle risorse di ricerca, sviluppo e produzione al consolidamento e all’ampliamento dell’offerta building. Segmento di applicazione che attualmente rappresenta circa un 30% del nostro operato” Ernesto Santini - Bticino
“Difficile collocare la nostra attività, che per prodotti e soluzioni si posiziona proprio a cavallo dei due target” Giuseppe Dinella - Fantini Cosmi
“Diciamo che oggi il nostro sguardo è rivolto al 30% verso il mercato della home e al 70% verso quello della building automation. Con una forte attenzione a realizzare prodotti sempre più semplici da utilizzare e installare” Giorgio Favaretto - FAAC
“Proprio grazie a questa volontà di semplificazione, la nostra attenzione si sta spostando verso il mercato della home, che richiede soluzioni facili da utilizzare” Stefano Orsi - FAAC
tore che è anche amministratore del sistema. Ma si distinguono per una sostanziale differenza. Mentre la domotica presuppone che gli impianti tecnologici siano integrati tra loro e riportino eventi a un’intelligenza che li comanda, l’automazione domestica è la categoria dentro la quale confluiscono
tutte le singole funzioni installate, quando operano in maniera autonoma tra loro. Ci spieghiamo meglio: un impianto di sicurezza (antintrusione classica: sensori, centrale, sirene) rientra a pieno titolo nell’automazione domestica. Ma se questo impianto è collegato a un sistema di videosorveglian-
za che lo attiva quando una telecamera registra movimenti non previsti, a un impianto luci che di notte si accendono quando il sistema registra un’anomalia e scatta un preallarme, e a una intelligenza che registra gli eventi e decide, sulla base di parametri prestabiliti, se far partire le chiamate di al-
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larme oppure no, allora siamo già nell’ambito di un piccolo (perché limitato solo ad alcune funzioni) sistema domotico.
A proposito di installazione Bene, una volta strutturate le categorie installative, si è reso necessario un ulteriore momento di riflessione, al fine di identificare le competenze da associare alle singole aree professionali. Anche in questo caso, a beneficio di una sintesi chiara di quanto definito, cercheremo di procedere in maniera assolutamente schematica, perdendo magari un po’ in
Fabio Borghi, Sesamo.
narrazione, ma guadagnando certamente in efficacia espositiva. Building automation - Abbiamo già ampiamente esposto i target, le prestazioni e le caratteristiche intrinseche dei sistemi che fanno capo a questa categoria. Appare chiaro quindi che una complessità tecnologica e sistemica che presuppone la capacità di operare scelte sartoriali, debba fare riferimento a un pool di specialisti altamente qualificati ed esperti, molto ferrati in materia, che conoscano a fondo tutto ciò che il mercato propone. Solo in questo modo infatti è possibile selezionare i prodotti giusti, per le specifiche
prestazioni richieste. Ma non basta. Un installatore che voglia effettivamente porsi sul mercato come punto di riferimento affidabile, dovrà acquisire specifiche conoscenze anche in materia di programmazione elettronica. Dovrà in buona sostanza evolvere la sua attività nella direzione dell’integrazione dei sistemi. Un lavoro non semplice, che presuppone una reale e concreta volontà di investire tempo e risorse, con un ritorno medio che si aggira intorno ai due anni dall’inizio del percorso formativo. Domotica - Un po’ per il minor numero di variabili, periferiche e funzioni in gioco, un po’ per la possibilità di sce-
Paolo Amerio, Sesamo.
gliere sistemi preconfezionati (praticamente in kit) già pre-programmati dalle aziende, quella dell’installatore qualificato di sistemi domotici è un’attività mediamente meno complessa. A meno che, naturalmente, non si sia in presenza di una necessità talmente particolare da parte dell’utente-amministratore, da richiedere la progettazione di una soluzione personalizzata sulla falsa riga di quanto avviene di norma nella building automation. Attenzione però: un installatore che voglia fare della domotica una professione vera e propria, deve imparare a considerare l’impianto come un insieme di funzioni
Massimiliano Bani, Sinthesi.
Luca Migliazzi, Sinthesi.
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In sintesi
Cristina Bezzi, Sistem Air.
Claudio Suigo, Sistem Air.
Paolo Mongiovì, Sistema Casa.
ne (quella per la quale non sono previsti gli abiti su misura) presuppone una scelta di campo e un legame molto forte con alcune (poche) case di produzione alle quali affidarsi per la formazione normativa, tecnica e commerciale, e con le quali lavorare in manieGiorgio Giacomozzi, STS Alberto Poli, Wago Elettronica Elettronica. ra privilegiata. È questa la strada più semplice tecnologiche da far interagire tra loro. per essere certi di ottenere ottimali riIn definitiva, deve diventare un vero e sultati con adeguata competenza e un proprio integratore di impianti, svin- approfondito aggiornamento. colandosi così dal suo tradizionale ruo- Automazione domestica (home autolo di installatore. Questa specializza- mation) - Trattandosi di singole funzione, nella sua espressione più comu- zioni tecnologiche slegate tra loro e
Building automation È l’area tecnologica dove gli impianti integrati, interagiscono tra loro, attraverso un’intelligenza elettronica dalla quale ricevere ordini e alla quale riportare eventi. In questa categoria rientrano tutte le realizzazioni dove la figura del fruitore delle funzioni non coincide con quella dell’amministratore del sistema. Questa tecnologia è una sorta di abito su misura, dove la personalizzazione e le scelte tattiche di progettisti e sistemisti, possono fare la differenza rispetto alle mere prestazioni dei singoli prodotti. Domotica È quell’area tecnologica, dove gli impianti integrati, interagiscono tra loro in almeno tre delle funzioni possibili (gestione carichi, sicurezza attiva, luci, automazione chiusure, controllo accessi, ecc.), attraverso un’intelligenza elettronica dalla quale ricevere ordini e alla quale riportare eventi. Quindi, non solo funzioni singole e slegate tra loro, ma integrazione degli impianti. Nella domotica rientrano tutte le realizzazioni dove la figura del fruitore delle funzioni e quella dell’amministratore, coincidono. Automazione domestica È l’insieme dei sistemi che compongono la domotica, qualora siano installati slegati tra loro, ovvero senza integrazione degli impianti e senza quell’unica intelligenza centralizzata dalla quale prendere ordini e alla quale riportare eventi.
non integrate in un unico impianto, l’approccio installativo si semplifica. E ritorna alle origini di quella che noi da tempo definiamo attività mono o plurispecializzata. Un installatore generalista quindi, che si specializza (ma lo fa sul serio, imparando e lavorando a lungo sulla sua formazione a tutto campo) in impianti di sicurezza piut-
tosto che in trasmissione del segnale Tv e così via, è a pieno titolo un professionista dell’automazione domestica. Per essere un installatore di domotica gli manca però il passo successivo: quello che gli consente di gestire adeguatamente tutta l’integrazione degli impianti. In realtà, l’esperienza ci insegna che un installatore tecnologi-
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Lo schema dell’installazione Installatore tecnologico (Mono/plurispecializzato)
Impianti tecnologici in parallelo
Installatore domotico (plurispec. e integratore)
Impianti tecnologici integrati pre-programmati
Utente=amministratore
Domotica
System Integrator
Impianti tecnologici integrati che richiedono programmazione
Utente≠amministratore
Building automation
co plurispecializzato (e competente) è il professionista ideale per entrare nel mondo della domotica.
Comunicazione, priorità a tutto… campo Per concludere, è opportuno porre l’accento su una questione. Appurata la necessità di creare delle definizioni comu-
Utente=amministratore
ni e condivise, e creati i presupposti perché finalmente ci si intenda chiaramente quando si parla di domotica, building automation, home automation, è emersa l’esigenza di lavorare su un ulteriore aspetto, della comunicazione: quello che fa riferimento ai protocolli degli equipaggiamenti a bordo sistema. Perché in molti casi non è garantita l’interoperabilità
Automazione domestica
tra apparati, e questo genera confusione e pone limiti allo sviluppo dei mercati. In realtà, alcune delle aziende più significative e attente hanno ben presente la questione, tanto da operare scelte coraggiose al fine di rendere liberamente accessibili i loro protocolli. Ma questo sembra non bastare. Il passo auspicato (non da tutti, ma da molti), è an-
L’outsider Tra i partecipanti alla nostra tavola rotonda, anche una voce fuori dal coro. Luca Gasparri, agente rappresentante di Ancona, ha voluto essere presente Luca Gasparri, per portare la agente rappresentante. testimonianza di una figura professionale a cavallo tra produzione e installazione. Con una visuale prospettica che ci aiuta a comprendere meglio quello che effettivamente il mercato recepisce di queste nuove opportunità di crescita professionale. Ecco il suo commento. “Effettivamente l’installatore, per quanto attento e qualificato, fa una certa fatica a orientarsi nel mondo delle nuove tecnologie. Questo per differenti motivi. Primo fra tutti il fatto di essere costantemente bombardato di notizie e informazioni dalle quali fa fatica a estrapolare l’effettivo cuore del problema. Credo che il mercato abbia quanto mai necessità, per crescere e consolidarsi, di chiarezza nei termini e nelle definizioni. E da qui competenze nette e professionalità chiare. Perché non è semplice porsi un obiettivo, quando non si sa bene di cosa si sta parlando. Quando a seconda del tuo interlocutore, le parole assumono sfumature diverse. Le nuove tecnologie sono già così complesse e articolate! Per questo credo che siano necessari momenti di confronto come questo. Volti a dare qualche certezza in più al mercato dell’installazione”.
cora più lungo. E porta verso una situazione del tutto simile a quello che oggi avviene nell’elettronica di consumo. Dove l’utente non deve preoccuparsi della periferica che acquista, perché tanto è sicuramente installabile nel suo Pc. Naturalmente, la maturità di questi due mercati, ha il suo bel peso. Inevitabile quindi che il processo di standardizzazione dei linguaggi del nostro mercato, sia ancora piuttosto arretrato. Quello che ci si può augurare, in questa precisa fase, è che i produttori cerchino strade alternativa, come alcuni pionieri insegnano, per agevolare al massimo la vita di installatori, system integrator e utenti finali. n