0828. 720114 - unicosettimanale. it - redazione@unicosettimanale. it Editore: Calore s. r. l. Sede Legale: Via S. Giovanni, 86 - Villa Littorio - Laurino (Sa); Sede Redazionale: Via maggiore Gorga, 8 - Roccadaspide- Poste Italiane - Spedizione in a. p. - 45% - art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Dir. Com. Business Salerno - Abb. annuale 25, 00€
ALBANELLA
ROCCADASPIDE
CILENTO
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Anno XIV n° 34 del 05 Ottobre 2013
CAPACCIO
ROTUNNO, MENO
CAPEZZUTO
ROMINA FUSILLO
LE “CARTE”
ANTINFIAMMATORI
SI SPOSA...
SALVA LE LONTRE
DELLA MATRONE
PAZZANESE A PAG. 8
SERRA A PAG. 5
FIERRO A PAG. 10
MANDETTA A PAG. 7
ESSERE ARTISTI OGGI NEL CILENTO
PIERA LOMBARDI
ANGELO LOIA
STORIE DI SOLDI, ENTI E PLAGI... VITA DA ARTISTA
EBOLI
VALLO DELLA LUCANIA
MIRAGGIO O REALTA? GLI ARTISTI SI RACCONTANO My Land, la rassegna musicale svoltasi lo scorso 26 agosto a Pellare, è stata un’interessante occasione per ascoltare le canzoni cilentane interpretate da tredici artisti di casa nostra. Questa manifestazione ha dato libero sfogo ai pensieri e ad alcune domande che riguardano i nostri artisti. Interpellarli tutti sarebbe stato un po’ difficile. Per questo ho sentito l’opinione di
“ANNO ZERO” PER LA FIERA NUMERO 50 E’ un mercato coperto. E’ un fallimento in partenza. Fatta così, è un disastro. Sulla Fiera di Eboli piovono sentenze di condanna. Ancor prima del taglio del nastro. L’inaugurazione è prevista per il 5 ottobre. A settembre, però, il centrodestra ha già stampato i manifesti funebri. Lunga è la lista delle contestazioni. “La Fiera è stata affidata anche quest’anno a una società privata. La data non coincide con la festa
D’AGOSTO: “MENO SAI FARE E PIU’ TI PREMIANO”. Antonio d’Agosto si è davvero impegnato: tra biblioteca e cinema ha donato molto tempo a questi due canali della vita culturale vallese. Ha anche sposato il progetto politico LeAli per Vallo e il sindaco Toni Aloia lo ringraziò dal palco. Dopo di che, tutto è andato appannandosi misteriosamente. Sabato le suore di santa Teresa hanno ringraziato mons. Casale per aver donato i suoi libri come fondo ini-
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ALBANELLA
“Pentart”, il fenomeno 2013 per la cultura La marcia in più assicurata da Pia Zito e Doriano Aquino
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E’ quasi terminato il tour estivo 2013 della Compagnia “Artisti per caso” dell’Associazione culturale Pentart di Albanella, iniziato il 27 aprile ad Albanella con una serata di beneficenza, portando in scena “Agenzia Investigativa” una commedia in due atti di Samy Fayad revisionata e adattata dalla regista Pia Zito, ottenendo il consenso del numerosissimo pubblico. Hai poi continuato il suo tour con le seguenti tappe: 25 maggio, IPSSEOA (Alberghiero di Capaccio), il 09 luglio, presso la Basilica Paleocristiana di Paestum, l’11 luglio alla rassegna teatrale presso la Parrocchia Gregorio VII di Battipaglia, il 14 luglio alla rassegna teatrale Ascea Comedy, il 28 luglio a Teggiano, il 30 agosto alla rassegna teatrale di Pisciotta e ancora con date a San Cesareo di Albanella il 4 settembre e il 07 settembre a Pollica. Nel corso di queste rappresentazioni la compagnia “Artisti per Caso” guidata dalla regista Pia Zito, con la collaborazione di Doriano Aquino, ha riscosso sempre il pienone delle serate e il consenso del numerosissimo pubblico, conseguendo inoltre alla rassegna teatrale “Ascea Comedy” del 14 luglio, la premiazione con targa all’attore protagonista Vincenzo Farsetti e all’attrice non protagonista Antonella Di Lucia. Inoltre la compagnia Artisti per Caso ha ricevuto una menzione speciale per la scelta di un testo in lingua italiana di un autore non popolare, nella Rassegna teatrale del 30 luglio a Pisciotta. La Compagnia Teatrale “Artisti per caso” di Albanella, entra in scena nell’ordine: Vincenzo Farsetti -
DA SINISTRA ANTONELLA DI LUCIA E VINCENZO FARSETTI PREMIATI A CASALVELINO
Volpe Adele - Antonio Vernieri - Ciro Olivieri - Laura Di Mieri - Antonella Di Lucia - Giovanni Florenzano – Maria Busillo- Saguri Miniaci, Matteo Rinaldi, Simona Chiella, Massimo Volonnino, Gerardo Vairo e Alberto Vernieri Jiunior. Scenografie: Doriano Aquino, Pia Zito e Giovanni Florenzano Per la parte tecnica: mixer- audio: Alex Minichino. Regia Zito Pia. Coordinatore degli eventi, l’ Avv. Angelo Arciello – Presidente dell’Associazione Culturale Pentart. C’ è da dire che queste due indomite persone, Pia Zito e Doriano Aquino, riescono ad interagire bene con il mondo della cultura, infatti quando trovano una buona idea, la mettono in pratica incuranti delle eventuali o meno critiche, perché loro ci mettono la passione e la determinazione in quello che fanno e lo hanno ampiamente dimostrato nel tour delle rappresentazioni teatrali, e nella serata del 23 agosto ad Albanella, organizzando con l’Associazione Culturale Pentart , in collaborazione con il Porf. Gaetano Ricco, Presidente dell’Associazione Culturale Galleria d’Arte “ La Fanciulla Offerente” di Albanella. E’ stata poi la volta della sfilata un po’ particolare di
soli uomini che voleva essere in effetti una parodia sull’estetismo, sul concetto della bellezza inculcatoci dai mass media, poi si è passato a Sketch di Cabaret della Compagnia “Artisti per Caso”, poi al ballo contemporaneo di Elisa Zito, per poi deliziarci di un piccolo saggio di esibizione drammaturgica della Compagnia ospite della serata Diesis Teatrango di Arezzo con gli attori Zito Giovanni e Barbara Petrucci. La vera arte, quella fatta con il cuore in genere riesce a trasmettere queste emozioni, perché l’arte, non ha confini, non ha religione, non ha preconcetti, non ha militanza politica, l’arte è trasmissione di emozioni, attraverso la passione, il talento e l’impegno di persone preparate. Infatti l’artista attraverso la sua arte, nel dare sfogo alla sua creatività, regala all’osservatore attento un messaggio culturale e nello stesso tempo di benessere, in quanto l’uomo è da sempre alla ricerca del bello e il suo scopo è solo quello di sensibilizzare attraverso le varie forme di arte, le persone a riflettere, a ricordare che la vita senza l’arte è grigia e buia, dove non c’è l’arte non c’è colore, non c’è vita. Doriano Aquino
MUSICA CILENTANA
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Piera Lombardi: “la musica é gioia, sacrifici e rinunce” Angelo Loia:”ho le spalle coperte poiché faccio l’insegnante” LONGO DALLA PRIMA
Angelo Loia e Piera Lombardi, due tra i più noti artisti cilentani. Entrambi non hanno bisogno di presentazioni, Unico ha già parlato in altre occasioni di loro, della loro carriera artistica, dei loro progetti. Nel Cilento si può fare una “vita da artista”? Angelo: “Ti direi di no, ma di fatto cerchiamo di fare in modo che sia possibile perché, mi duole dirlo, la vita da artista qui è un po’ difficile da realizzare. Io ho la fortuna di insegnare e questo mi consente di avere le spalle coperte e di poter anche investire nella mia attività. Nel Cilento non ci sono le strutture né i riferimenti adeguati. Per gli eventi di una certa importanza bisogna rivolgersi a strutture pubblicitarie, di produzione e di realizzazione che non sono nel territorio o sono troppo piccole”. Piera: “Dipende da cosa si intende per ‘vita da artista’! Tonino Valletta, il mio produttore, dice sempre: ‘La musica è gioia, sacrifici e rinunce!’. Il nostro lavoro è una grande incognita. Nonostante ciò, non puoi farne a
Tel 0828. 720114 Fax 0828. 720859 e-mail: redazione@unicosettimanale. it url: www. unicosettimanale. it Direttore Oreste Mottola Condirettore Responsabile Bartolo Scandizzo Grafica ed Impaginazione Luciano Marino Stampa C.G.M. s.r.l. Contrada Malagenia, 84061 Ogliastro Cilento - (SA) tel. 0974 844039 Cellofanatura e spedizione A.M,G. Press - 84069 Roccadaspide Tel. 0828 1962550 Fax. 0828 1999030 Iscritto nel Registro della Stampa periodica del Tribunale di Vallo della Lucania al n. 119 Responsabile Trattamento Dati Bartolo Scandizzo Abbonamento annuale 25, 00 Euro Abbonamento a I Piccoli € 10, 00 Unico + I Piccoli € 30, 00 Conto corrente postale num. 53071494 intestato a Calore s. r. l. Tiratura: 5000 copie Arretrati: € 2,00 + sp.di sped. Il N° 34 di Unico è stato chiuso in redazione il 02/10/2013 ed è stato avviato alla spedizione agli abbonati il 04/10/2013 presso il CPO di Salerno
meno, ci investi e vai avanti, rinunciando a tante cose pur di perseguire il tuo sogno e provare l’ebbrezza che solo la musica riesce a regalarti. La mia terra mi ha dato e mi dà tantissimo, l’ho cantata in lungo e in largo in centinaia di concerti e questo, per me, è un enorme risultato”. Spesso gli Enti, nel bene o nel male, sono vicini ai musicisti. Che ruolo giocano? Cercano di rendere possibile la “vita da artista” attraverso la promozione? Angelo : “Vorrei che ci fossero Enti capaci di promuovere il territorio, in grado di trovare fondi per riuscirci. La promozione nel territorio serve relativamente perché per poter fare una vita da artista è necessario imporsi nel mercato nazionale e internazionale. Inoltre anche il ritardo o l’assenza di pagamenti, da parte degli Enti, non aiuta gli artisti. Per questo io ho deciso di non lavorare con gli Enti. Non per questioni personali, ma perché persiste questo loro malcostume quando bisogna retribuire gli artisti per il lavoro che hanno fatto”. Piera: “Un artista non può dipendere dagli Enti, sono altre le strade che una produzione artistica deve percorrere. Però, nell’ambito di eventi costosissimi organizzati periodicamente, che il più delle volte poco o nulla lasciano al territorio in termini di ricaduta economica e di continuità, sarebbe tanto improbabile dare spazio sia ai grandi nomi che agli artisti cilentani più rappresentativi?” Ormai anche le polemiche, o pseudo-polemiche, avvengono virtualmente. Ogni tanto sui social network, Facebook in particolare, capita di leggere diatribe sulla musica cilentana: musica o testi copiati o troppo simili a canzoni già esistenti. Tu cosa ne pensi?
TUTTO E’ COMINCIATO CON IL DOTTORE ANIELLO DE VITA
Aniello De Vita nasce il 6 gennaio 1941 a Moio della Civitella, un piccolo paese della provincia di Salerno immerso nel rigoglioso verde collinare della Terra del Cilento. Dalla quinta elementare alla maturità classica frequenta le scuole nella vicina Vallo della Lucania. A Napoli si laurea in Medicina e consegue il titolo di speialista in anestesiologia. Esercita la nobile arte di anestesista-rianimatore, prima al Cardarelli di Napoli, poi, agli Opedali Riuniti di Salerno e prosegue gli studi medici a Bologna ove si specializza in Cardiologia. L'amore per
la sua terra, la passione per il canto e la cultura umanistica portano alla raccolta di canti e canzoni popolari "Cilentana" un elegante cofanetto che custodisce quattro LP ed un volume con testi e lessico. L'esigenza di sostenere questo impegno culturale, con un'adeguata preparazione, porta De Vita ad intraprendere gli studi antropologici presso l'Università di Salerno. Con Paolo Apolito il 20 giugno del 1989 si laurea in Sociologia discutendo la tesi: "Sessualità rurali del Cilento. Documenti e testimonianze di culture popolari.".
A ngel o: “Sicuramente, soprattutto nell'ambito popolare, le melodie ritornano spesso, ma raramente parto da un giudizio in malafede. Quando componiamo convergono in questa attività tante cose: creatività, ispirazione, competenza, ma anche molta reminiscenza. A volte hai in mente dei temi musicali che la tua memoria ha raccolto e conservato in qualche anfratto. Poi emergono. Penso che queste polemiche non siano utili. Più che dei temi popolari che vengono ‘copiati’, rifletterei sul lavoro di promozione del Cilento, che necessita di espressioni musicali più convinte della loro storia e della loro tradizione cercando di non cedere alla lusinga del repertorio già conosciuto, ma proponendo e rinnovando quello che abbiamo. Il Cilento è una terra che può dare ancora molto e fare la differenza in un contesto nazionale”. Piera: “Quando ho iniziato il mio percorso ho dato una direzione precisa
al mio progetto: avere come punto di riferimento la radice della canzone popolare (non solo cilentana) e rivestirla in chiave etno-pop, contaminarla, renderla contemporanea. È stato un progetto all’avanguardia per il territorio e, perciò, ha segnato una nuova strada: un nuovo modo di intendere e proporre il popolare. Penso che per far sì che un progetto musicale funzioni, sia coinvolgente o semplicemente bello, si debba essere coerenti con la propria idea, con la propria sensibilità musicale. Quindi, non si può essere ‘puristi’ oggi e ‘contaminati’ domani, solo perché così va di moda!” Un po’ realtà, un po’ miraggio. La vita da artista cilentano si divide ancora tra queste due strade. Il nostro augurio è che possa incamminarsi definitivamente lungo la strada giusta: la realtà. Ilaria Longo
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CAPACCIO
Stefano Benni a Paestum: “Grazie per avermi invitato a Dubai” Una promessa di follia e il potere dell’immaginazione...lo scrittore tiene una conferenza all’Ariston “Grazie per avermi invitato al vostro congresso a Dubai” così ha esordito lo scrittore tra il fulgore di palme dell’Hotel Ariston. “Quando gli psichiatri organizzeranno un congresso a Cinisello Balsamo significa che sono depressi pure loro”. Vai con le prime risate. “La Psicoterapia in evoluzione, modelli storici e nuove sfide” organizzato dalla società Italiana di Psicoterapia: il congresso è proprio quello da strizzacervelli di grande fama, e Benni mi sembra l’ideale per iniziare, con la sua forma ironica e la sua follia creativa, un “paziente” che aiuta la disciplina scientifica a districarsi nei meandri degli squilibri dell’arte e dell’immaginazione letteraria. Quell’autentico mistero della creatività artistica, che mai nessun Profeta o scienziato sia riuscito a spiegare e ad estrapolare dall’animo umano. Il seminario dello scrittore “Riflessioni sull’immaginazione quotidiana, necessaria, cognitiva, sociale” è stato davvero interessante. Benni ha citato studi scientifici, esperienze personali, racconti orali del passato, ma anche intermezzi comici e satirici, alla sua maniera. Un vero istrione, un affabulatore che proviene dalla via Emilia e quel west padano raccontato da Guccini negli anni ’80. “Quando scrivo un libro, faccio la mia parte di scrittore, la seconda parte la fa il lettore: immagina lui l’ambiente, i personaggi, è un incontro di immaginazioni, è il completamento della narrazione”. “Il regista dei miei libri sono i lettori, la finitura finale la fanno loro” ha raccontato Erri De Luca, non molto tempo fa, a
integrare il pensiero di Stefano Benni. “Quando leggiamo un libro lo trasformiamo: è il nostro libro, l’immaginazione viene usata non per fuggire ma per restare interi”. Ed ancora: “Sul nostro logo (è un seminario che Benni e i suoi collaboratori portano avanti da molti anni), volevamo usare una pentola fumante dipinta sul muro, come appare all’inizio di “Pinocchio”, una fantasia contadina dell’abbondanza, contro la miseria della realtà, una visione onirica”. Molto attuale. “Il potere della fantasia esatta, avrebbe detto Einstein”. Il discorso prosegue ancora su come nasce un racconto, un prodotto letterario: “Trovare, confrontare, memoria, armonia, raccontare, delirare, ossessione: così nasce un libro”, gli ingredienti necessari secondo l’autore di Bar Sport, Margherita dolcevita e Di tutte le ricchezze uscito nel 2012. “La mia infanzia cambiò quando scoprii la biblioteca di paese, non c’era molto, ma c’era tutto Edgar Allan Poe ed altri maestri d’immaginazione. Altri maestri d’immaginazione importanti sono stati i vecchi di montagna, la loro capacità di raccontare, incontravi ex partigiani ed ex repubblichini di Salò, incontri di coscienze diverse, si raccontavano a vicenda le loro storie, noi ascoltavamo: lì c’è stata la nascita della Psicoterapia. Un personaggio del paese, (dal soprannome impronuncia-
Benni è autore di vari romanzi e antologie di racconti di successo, tra i quali Bar Sport, Elianto, Terra!, La compagnia dei celestini, Baol, Comici spaventati guerrieri, Saltatempo, Margherita Dolcevita, Spiriti, Il bar sotto il mare e Pane e tempesta. Ha collaborato con i settimanali L'espresso e Panorama, con i satirici Cuore e Tango, i mensili Il Mago (dove esordì e dove pubblicò a puntate parte di Bar Sport) e Linus, i quotidiani La Repubblica e Il manifesto. Autore televisivo fu "battutista" di Beppe Grillo agli esordi. Sua la celebre gag del teorema "Pietro Longo=P2" per la quale L'Umanità, l'or-
gano del Psdi, chiese senza successo alla commissione parlamentare di vigilanza RAI la rimozione di Grillo dalla RAI TV. Con il jazzista Umberto Petrin è autore di Misterioso. Viaggio nel silenzio di Thelonius Monk. I suoi romanzi e racconti contengono, non solo tramite la costruzione di mondi e situazioni immaginarie, una forte satira della società italiana degli ultimi decenni. Il suo stile di scrittura fa ampio uso di giochi di parole, neologismi e parodie di altri stili letterari. Tra gennaio e febbraio 2010 ha presentato la serata Bennac, un incontro tra Benni e lo scrittore francese Daniel Pennac.
bile e non trascrivibile visto la difficoltà del dialetto Emiliano) raccontava della carpa Marta, la carpa aveva il nome della moglie: la prima parte del racconto era perfetta, tecnica, precisa, vera; la seconda parte era inventata, falsa, immaginata: il narratore -pescatore doveva incantare, affabulare gli ascoltatori, lo sapevamo, ed andava bene così a tutti. Oggi c’è la mancanza di fantasia, di umorismo, sebbene siamo un popolo di grande consumo umoristico televisivo. Un mio amico ritorna da un viaggio in India durato due anni: - racconta gli chiedo, non so raccontare vieni a casa e ti guardi le diapositive. La
gente ha perduto la capacità di raccontare, di narrare, dell’autoironia. Calato il senso di immaginazione. Il potere ha paura dell’immaginazione, è atterrito, teme l’unicità delle persone. Oggi la società si divide tra i fautori del “Lei non sa chi sono io” e i fautori del “Ma mi faccia il piacere… ” Totò maestro di Psicoanalisi ante litteram. “L’immaginazione non è un giardino di rose, è un posto dove si combatte. L’amore, come l’immaginazione, come le passioni, è una meravigliosa malattia mentale” ha risposto ad una simpatica signorina nel dibattito finale. Antonio Pecoraro car
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ALBANELLA
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Capezzuto si sposa e si prepara a lasciare il municipio I protagonisti della nuova fase politica comunale. Chi sfida chi... i nuovi nomi E Capezzuto si sposa. Sarà il preludio dell'addio alla vita politica? Sia come sia, anche da parte mia, tanti auguri di una felice vita matrimoniale. L'unica cosa certa è che tutti, contro tutti e con tutti, si preparano alle elezioni politiche. Nella stessa amministrazione si prepara la lotta. Giancarmine Verlotta che, secondo fonti certe, sarebbe già stato nominato segretamente il successore di Capezzuto, si prepara a scalzare Giovanni Mazza. Come? Si vocifera del blocco dei lavori pubblici e l'addebito delle colpe e delle responsabilità allo stesso Mazza. Come se di lavori pubblici ad Albanella se ne facessero a iosa. Verlotta direbbe "ho restituito pan per focaccia". Tanto per capirci, in una confessione privata Capezzuto ha confermato la notizia della paralisi delle attività amministrative ad Albanella e non solo a causa delle diatribe dei due assessori. Il dato di fatto è che quel piccolo paese ridente sulle colline ulivetate è diventato in poco tempo ricettacolo di spazzatura e topi. Monnezza a cui lo stesso Verlotta non ha saputo dare soluzione se non
un’azione flash solo a favore di telecamera compiacente. E Mazza cosa fa? Tratta con tutti, soprattutto con Renato Josca che vorrebbe tornare a fare il sindaco con il solito motto "sono l'usato sicuro". I suoi compagni di ventura dicono, però, che è un usato già abbondantemente rottamato da Capezzuto. E Renato, per rimanere coi piedi a terra, dice "farò un passo indietro solo per qualche giovane davvero meritevole che ho individuato in Pasquale Mirarchi". In tutto questo il PD vuole candidare Adriano Cammarano che per cinque anni ha fatto opposizione seria ma lo stesso vuole tirarsi indietro per impegni familiari e cedere il posto a Enzo Bagini, l'integerrimo e autorevole ragioniere della Dipogas che appoggiò Carmine Aquino a sindaco. Ma non tutte le ciambelle riescono con il buco. Ma Carmine Aquino? Su Facebook, ormai tutti affidano le proprie memorie ai socialnetwork, confessa che il suo tempo libero è dedicato alla raccolta dei funghi e al giardinaggio. All’evergreen Pasquale Quaglia ha consigliato di “passare la
mano” e dedicarsi agli hobby finora trascurati. Dalla Toscana, però, si prepara “all'invasione” Vincenzo Rocciolo che vorrebbe arruolare Giuseppe Verrone in quota “grillini”, Katia Lettieri come futura “country manager” e un manipolo di giovani per dare discontinuità alla classe politica albanellese. Giuseppe Verrone dichiara che dal suo eremo di Fontana di Jacopo dovrà rifletterci sopra e farà un referendum in rete, voto riservato ai soli albanellesi, per vedere cosa ne pensa il movimento ed afferma: "se perdo me ne vado a Torino, [dove già risiede la moglie] non
posso vivere in un paese di burini dove lo sport principale è lasciare spazzatura per la strada e poi incolpare gli incolpevoli amministratori". In tutto questo Salvatore Pinto affila già le armi sicuro della chiamata di Capezzuto che, sempre secondo fonti vicine al sindaco, l’ingegnere – imprenditore sarebbe l'uomo della salvezza per placare l’oggettiva, seppur sempre negata, feroce lotta intestina tra Giancarmine Verlotta e Giovanni Mazza. Ma intanto si affaccia un’altra opzione tra i Capezzuto boys: Vito Capozzoli. Mario Ser ra
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VALLO DELLA LUCANIA
La denuncia di Antonio D’Agosto: “Qui premiati i mediocri” La massima del potere locale: “cambiare tutto per non cambiare niente” DALLA PRIMA
ziale della biblioteca Edit Stein, ma Vallo ha una Biblioteca comunale: perché è chiusa e cosa è stato del suo impegno passato nell’aprirla al pubblico? “ Tutte le cose volte al bene comune, devono nascere per passione.La gestione della Biblioteca nasce solo come contentino elettorale, per una mancata elezione al consiglio comunale. Con questo criterio, si vive un luogo comune come proprio e il senso di possesso diventa ossessione. Le chiavi della porta di accesso sono in possesso solo di chi gestisce la struttura, non dell’ente comunale. Un dramma sono i dirigenti incapaci, o se vogliamo aiutanti politici, che invece di spingere alla fruizione dei luoghi pubblici tendono ad immobilizzare tutto. Un esempio di Biblioteca che nasce per passione è quella inaugurata all’istituto S. Teresa, dove una capace bibliotecaria, Tina Bruno, ha catalogato i testi per immetterli nel circuito nazionale SBN. Il già vescovo Casale ha donato fondi librari e non solo. Sul mio impegno passato c’è solo tanta amarezza per aver fatto morire l’entusiasmo di giovani che avrebbero voluto un luogo d’incontro. L’associazione che gestiva la Biblioteca mi chiese di collaborare. Il progetto fu finanziato dalla Schiavo spa, a costo Zero. Una giovane architetta progettò la sistemazione degli arredi, una pittrice disegnò il logo, una regista girò i video, ragazzi che volevano donare libri e fare volontariato, un’esplosione di entusiasmo collettivo. Per non parlare dei libri donati dal Presidente
della Repubblica e da attori e registi di rilievo, tutto su YouTube. Poi, il senso di possesso e di appartenenza ha preso il sopravvento; tutto è finito come in una brutta storia. Ma non preoccupatevi: da qui a poco ci sarà la Biblioteca più grande al mondo… Con la megalomania non si amministra, si fanno disastri”. Cinema: in passato ha collaborato con la “Provvidenza”, ora…Proposi una mini retrospettiva dei film di Piccioni, accettarono volentieri, il successo andò oltre le aspettative: 70 paganti nelle serate infrasettimanali. Anche il regista fu contento, inviando un video di ringraziamento.Invogliato da amici cineasti in vacanza qui, ho chiesto, come presidente di PASPAM la collaborazione dei commercianti di Vallo e della Banca del Cilento e Lucania Sud per l’acquisto di uno schermo retroproiettante e un videoproiettore, per proiettare film nel teatro comunale. Siamo in dirittura di arrivo. Il ritardo è dovuto alla mancanza di assicurazione nella struttura, ma abbiamo risolto anche quello. Al teatro sono state sostituite le porte antincendio. Tutto a costo zero, cercando di tenere fuori da queste iniziative politica e amministratori, i quali hanno un unico intento: vantarsi di ciò che i cittadini fanno per la collettività. Che peso ha la Cultura nelle priorità di Vallo, capitale del Cilento? “Non serve cultura, ma marionette. Vallo mi sembra il paese dove viene premiato chi non sa fare, ‘meno sai fare e più fai’, ecco, questo potrebbe essere lo slogan per la cultura vallese. Prendete il Parco della musica,
con tutti i sui difetti. Hanno dovuto fare ricorso al TAR per un atto illegittimo del Comune, il quale grazie alle prestazioni dell’avvocato della comunità montana Gelbison Cervati, capace in questi casi, ha portato l’ente fino al Consiglio di Stato. Il comune aveva torto, l’atto era illegittimo. Una cara amica a Salina, mi ha confidato che tutti gli anni rilegge il Gattopardo, ottima pratica, comincerò anche io. Nicola Nicolett
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CAPACCIO
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A Tavernelle”I giorni felici” della commercialista artista Marianna Matrone scopre la “Paper Art” e ne fa un’impresa Nel 2007, la novella commercialista Marianna Matrone, con tanto di professione avviata ed esame di stato in vista, decise di aiutare suo fratello, che aveva un negozio di oggettistica, nei momenti liberi. Cominciò dunque a creare inviti per nozze, scatoline e portaconfetti vari, scoprendo così di avere la passione per il Paper Art. Il negozio fu chiuso perché il fratello trovò un altro lavoro ma Marianna era ormai decisa a fare di questa sua passione una professione. Contro il parere della sua famiglia, che si preoccupava per l’imminente crisi economica, la coraggiosa dottoressa aprì il suo laboratorio/negozio in Vico Tavernelle n. 62, che era stato previamente casa dei nonni. Date le forti restrizioni edilizie per via degli scavi archeologici, Marianna potette solo alterare da dentro la finestra del laboratorio per avere
una vetrina nel suo minuscolo negozio. Molti le hanno suggerito di spostarsi a Capaccio Scalo o ad Agropoli, ma lei si rifiuta di abbandonare il Vico Tavernelle. “Qui ho vissuto gli anni felici della mia infanzia, ed è per questo che il mio negozio si chiama I Giorni Felici di Milú, e poi non c’è luogo che possa avere il lustro che ha la zona archeologica di Paestum.”Il ragionamento, senza dubbio, fila. Chi di noi non vorrebbe andare a lavorare in un posto che ci mette di buon umore e che si affaccia su uno dei Patrimoni dell’ Umanità? In questo nido di creatività, nascono, dalle dita abili di Marianna, centinaia di prodotti destinati a rallegrare la vita di una persona, dal momento della nascita fino alle nozze di diamante. “Non importa quanto piccolo sia il budget del cliente, qualcosa di bello si può sempre
fare”, dice la nostra industriosa dottoressa. Parlando di materiali e pubblicità, Marianna confessa che deve ricorrere all’estero per comprare carta di qualità a buon prezzo, che per il momento le è impossibile assumere un aiutante ma che grazie alla famiglia, che ora la appoggia in tutto, riesce a sbrigare anche gli ordini più impegnativi, e che è il passaparola dei clienti soddisfatti a portarne di nuovi al suo laboratorio. “Questo mi spinge a dare il massimo ogni volta che creo un nuovo prodotto.”Parla poi di questa catena di solidarietà e concorrenza leale che si è creata fra le varie imprenditrici della zona e si mostra entusiasta all’idea di usare i social media per promuovere il lavoro di tutte. Spiega inoltre che, in questo periodo tanto difficile, molti sentono la necessità di circondarsi di piccole cose gradevoli che al-
MARIANNA MATRONE
lietino la giornata. Sicuramente, in Vico Tavernelle n. 62, il lettore ne potrà trovare di tutti i tipi e colori. Per farsene un’ idea, vale la pena visitare la pagina di facebook “I Giorni Felici di Milú”, dove Marianna sfoggia le foto dei suoi lavori più belli. Agnese Mandetta
ALBURNI Gli ex Udeur imboccano la strada verso il Pd. Landolfi: “Andare adagio” POLITICA. Lo stop del centrodestra rimette in movimento gli ex mastelliani erranti Negli Alburni ecco tornare a manifestarsi il pendolo nella politica. I protagonisti sono gli esponenti politici che nella “già Udeur” mastellata avevano trovato la loro coperta di Linus per trattare con gli uni e gli altri. E’ da loro che riparte Rosario Gallo, a lungo ex sindaco di Altavilla e con segnalata l’ultima presenza politica come candidato alle provinciali con Cirielli, che forte di un buon rapporto con Franco Alfieri, sindaco di Agropoli, amicizia “occasionata” dal ruolo giocato nel “subentro” della banca dei comuni
cilentani a Altavilla, sta tentando il passaggio nel Partito Democratico. Da vecchia volpe della politica locale Gallo sa bene che il tempo attuale non è più quello delle avventure individuali ma delle cordate, meglio ancora se spalmate su un territorio più vasto. Eccolo quindi in azione per “tentare” i suoi vecchi amici: Carmine Cennamo a Postiglione, Guglielmo Storti a Controne, Pietro e Tonino Letizia a Castelcivita. Nessuna dichiarazione da parte degli “arruolati” da Gallo. Il segretario provin-
CARMINE CENNAMO
ciale del Pd, Nicola Landolfi, conferma lo stato di difficoltà dei “democratici” negli Alburni, - “Solo a Serre abbiamo aperto
ROSARIO GALLO
una sede” - ma si dice non entusiasta dell’arrivo di nuovi “generali”: “Abbiamo già dato. Adesso ci si deve pensare un po’ su”.
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ROCCADASPIDE
Iniziativa del dott. Rotunno: “Ridurre l’uso di antinfiammatori” All’ospedale parte il progetto Cardio Pain per evitare i rischi di uso improprio di farmaci “CardioPain in Roccadaspide… l’isola che c’è”. Questo il nome del progetto pilota legato al trattamento del dolore che parte, dall’ospedale rocchese. Primo presidio in Italia, a seguire la nota “Aifa 66” (Agenzia italiana del farmaco) sui danni di alcuni farmaci nei pazienti affetti da malattie cardiovascolari. Il responsabile del progetto è il primario della cardiologia, Raffaele Rotunno, ma l’iniziativa è estesa a tutti reparti del presidio rocchese «perché il paziente, oltre alla divisione cardiologica, può aver bisogno della chirurgia, della lungodegenza riabilitativa, dell’ ortopedia e della medicina», precisa Rotunno circa il progetto che mira a limitare e, in alcuni casi, eliminare l’uso di alcuni infiammatori che hanno effetti collaterali a livello cardiovasco-
lare, epatico, renale e gastrointestinale. «Questi farmaci antinfiammatori si dividono in due categorie: i Fans e gli inibitori selettivi della Cox-2. I primi peggiorano l’ipertensione e lo scompenso. I secondi aumentano il rischio di trombosi, spiega il primario. Perciò vanno usati con la massima cautela nelle situazioni in cui servono, non per periodi prolungati e, in alcuni casi, non vanno presi affatto». Obiettivi su cui punta il progetto «Cercheremo nell’arco di sei mesi di modificare le abitudini del trattamento del dolore cronico del nostro territorio». Partendo dai dati di consumo di questi farmaci, in un mese, con la collaborazione di tutti i reparti dell’ospedale e dei 25 medici di famiglia afferenti al distretto sa-
nitario del territorio. «Ad ogni dimissione dai reparti dell’ospedale verranno sconsigliati questi farmaci, di cui vi è un uso eccessivo, spiegandone i motivi, continua Rotunno. Così il paziente è condizionato a rispettare le valutazioni non solo dell’ospedale, ma anche del medico di famiglia, una volta tornato a casa. Ciò per evitare usi impropri di tali farmaci. E dopo 6 mesi si rivedrà il loro consumo nel territorio per valutare se si sia abbassato o meno ». E circa la riduzione di tale consumo «L’auspicio, è arrivare a meno 50% nei cardiopatici e meno 30% nella popolazione. La scelta di questo territorio è collegata alla possibilità di operare in un contesto circoscritto per controllare agevolmente i protocolli terapeutici e valutarne
i risultati». Grazie al progetto “CardioPain” che , come accennato, parte dall’ospedale di Roccadaspide «Finora, la nota Aifa dell’agosto 2012 non è stata inserita in nessun progetto di lavoro, conclude Rotunno. Il reparto cardiologico e l’intero ospedale di Roccadaspide, difatti, sono i primi, a livello nazionale, a promuovere un progetto di applicazione di questa nota». Nel rapporto nazionale dell’anno 2011 sull’uso dei farmaci in Italia, difatti, si rileva che il 3.7% dei soggetti a rischio cardiovascolare fa un uso improprio dei Fans, adottandoli per oltre 90 giorni/anno; in Campania tale percentuale è più elevata - del 5.1% - e grosso modo tanto accade in tutte le regioni del Sud.
DAL 31 OTTOBRE AL 2 NOVEMBRE. IN SCENA LA CASTAGNA ROCCHESE Si terrà, dal 31 ottobre al 2 novembre , la manifestazione denominata “II Festa della Castagna, città di Roccadaspide (Sa)”. La rassegna è organizzata dal “Forum dei giovani” di Roccadaspide, presieduto da Massimo Sabetta, con la partecipazione dell’associazione “Arcobaleno”. E intende promuovere, valorizzare e riscoprire il noto “Marrone” di Roccadaspide, riconosciuto a livello nazionale e oltre per il conferimento del marchio Igp (Indicazione geografica protetta). La “Festa della Castagna” si terrà nel centro storico di Roccadaspide da dove sarà possibile osservare il castello medievale “Filomarino”; la chiesa dell’Assunta; lo spazio in cui anticamente sorgevano la
piazza ed il centro del paese. Ciò per riscoprire i luoghi storici e la cultura del passato attraverso un percorso enogastronomico che risalti le tradizioni culinarie locali e cilentane. Durante la festa, oltre alla degustazione di piatti e dolci a base di castagna e non, si potranno osservare mostre fotografiche e si terranno dei convegni i cui temi spazieranno dalla tutela dell’ambiente alla difesa dell’ecosistema, all’educazione alimentare e dieta mediterranea e relativi risvolti sul piano economico, sociale e culturale. Nel corso della manifestazione, inoltre, si avrà la presenza di stand espositivi per pubblicizzare, esporre e degustare prodotti tipici, cui potranno accedere le aziende presenti sull’intero terri-
torio regionale che ne fossero interessate. E le serate saranno allietate dalla presenza di gruppi musicali folcloristici cilentani e si potranno degustare, gratuitamente, caldarroste gentilmente offerte dai produttori castanicoli di Roccadaspide. Una manifestazione, come accennato, tesa a valorizzare le specialità enogastronomiche del territorio, in particolar modo della castagna, nonché aspetti culturali e tradizioni come promozione del patrimonio ambientale rocchese. Anche se la produzione castanicola di Roccadaspide e del comprensorio saranno penalizzate, ancora, nei prossimi anni, per la presenza del Cinipide galligeno. «Organizzare un evento di questo calibro in un momento così
difficile per la castanicoltura locale è arduo- ha affermato nei giorni scorsi, il presidente del Forum dei Giovani, Massimo Sabetta- ma sono del parere che noi giovani, seppur con sacrificio, abbiamo il dovere di mandare avanti le tradizioni migliori dei nostri borghi; per far sì che un prodotto eccellente, come il “Marrone” di Roccadaspide, rimanga tale, non bisogna stancarsi di promuoverlo nemmeno nei momenti più bui. La produzione castanicola di Roccadaspide non sarà alta come negli scorsi anni ma è comunque attiva, se restiamo attivi anche noi, anche la lotta al Cinipide avrà un esito positivo». Pagina a cura di Francesca Pazzanese
IL CASO - ROSCIGNO
Chiesa San Nicola di Bari a Roscigno Vecchia Abbandonata dalle istituzioni nazionali, regionali, provinciali e locali Nel corso della storia la chiesa madre di Roscigno ha subito diverse disgrazie. Nel 1770 la chiesa, ubicata nella zona seicentesca di Roscigno Vecchia, venne prima abbattuta a causa del terreno franoso e poi riedificata in località Piano dove si pensava che il terreno fosse più compatto e resistente alle frane. Nel 1774, durante la notte di Natale, un'altra sciagura colpì l'antica chiesa di San Nicola di Bari in Roscigno Vecchia. Un terribile incendio, causato dalla caduta di alcune candele accese lasciate incustodite, distrusse completamente l'intero corpo della chiesa, risparmiando solo l'altare maggiore. Dopo alcuni anni, con enormi sacrifici economici e grazie alla testardaggine dei roscignoli, la chiesa madre in Roscigno Vecchia risorse dalle sue ceneri ed ebbe nuova dignità e maestosità. La storia dei nostri giorni ci racconta, invece, una chiesa di San Nicola di Bari non ancora recuperata a causa di diatribe, di dimenticanze e di ritardi, ormai ultra-trentennali, da parte delle istituzioni che non hanno saputo o voluto completare i restauri per restituire al culto o ad altro uso il corpo monumentale. Il turista che giunge nel centro storico del famoso comune alburnino, infatti, rimane deluso dall'impossibilità di poter visitare la chiesa perché i lavori di restauro sono stati sospesi da anni ed il plesso non è agibile. Eppure di tempo ne è passato dai primi lavori di recupero, consolidamento e restauro iniziati dopo il terremoto del 23 novembre 1980. Tutto faceva presagire che la strada fosse in discesa per
un recupero veloce dell'intero complesso monumentale, sotto la sorveglianza della Soprintendenza ai Beni Culturali di Salerno e Avellino, ma così non è stato. Non si capisce nemmeno perché la valanga di milioni di euro, provenienti dai bilanci della Provincia, del Parco Nazionale, della Regione e dell'Unione Europea per il recupero e per la messa in sicurezza del centro storico di Roscigno, abbia risparmiato fra le priorità il recupero totale della chiesa San Nicola di Bari in Roscigno Vecchia. L'unica cosa certa è invece che l'ultimo finanziamento a pioggia caduto sulla storica chiesa madre di Roscigno non è servito nemmeno a completare il rifacimento dell'intera pavimentazione. In nessun altro paese del mondo si sarebbe dato vita ad un piano di recupero di un centro storico senza aver prima completato o incluso il recupero completo di una chiesa come quella dedicata San Nicola di Bari in Roscigno Vecchia. Qui purtroppo nel Cilento interno, nel territorio del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni le priorità delle istituzioni locali sono
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altre e nella maggior parte dei casi rispondono a logiche di “altra natura”, fatte di spesa pubblica fine a se stessa ed a programmazioni di recupero di centri storici frutto di razionalità molto discutibili. Le istituzioni nazionali, regionali, provinciali e locali possono continuare a guardare da un'altra parte e possono aspettare altri 30 anni prima di concludere i restauri sulla chiesa San Nicola di Bari in Roscigno Vecchia. Intanto però, anno dopo anno, le inestimabili opere d'arte presenti al suo interno (stucchi, affreschi, ecc.) sono destinate ad una lenta e degradante agonia e quello che potrebbe diventare un utile attrattore turistico resta solo un altro monumento abbandonato e l'emblema di un Cilento, di un territorio del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni e di una Italia che non funziona, che inizia un investimento su un bene artistico e culturale e che non lo conclude mai, abbandonandolo a se stesso nell'indifferenza e nella rassegnazione generale. Vito Gerardo Roberto vitor
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LE ECCELLENZE DEL CILENTO
Romina Fusillo e le lontre da salvare I protagonisti del Parco.Con il suo compagno vive in un casolare immerso nel verde... Romina Fusillo è una zoologa esperta in ecologia della lontra (Lutra lutra), che dal 2001 vive e lavora nel Cilento. Una storia particolare quella di Romina che, dopo aver vissuto a Roma ed essersi laureata all' Universitá La Sapienza, arriva nel Cilento per studiare la lontra, la regina dei fiumi che, estinta ormai in tutto il Centro Nord Italia, continua a vivere nelle regioni del Sud e, in particolare, nei fiumi dell' area del Parco. Tra il 2001 e il 2005 Romina e il compagno Manlio Marcelli realizzano il Progetto Lontra Cilento, promosso e finanziato dall' Ente Parco Nazionale del Cilento in collaborazione con l'
Universitá La Sapienza, che aggiorna i dati sulla distribuzione e stato della lontra in Italia ( n.d.r. i dati erano stati solo parzialmente aggiornati dal 1985) e indaga le abitudini alimentari della specie. Inoltre, per la prima volta in Italia, vengono catturati e dotati di radiotrasmittente due esemplari di lontra per studiarne il comportamento e gli spostamenti sul territorio. Le attivitá di ricerca svolte in quegli anni sono di tale rilevanza da indurre Manlio e Romina a scegliere il Cilento quale luogo definitivo di vita e di lavoro. Conclusa l' esperienza con l' Universitá, i due ricercatori proseguono il loro impegno nello studio e nell' elaborazione di strategie e progetti per la conservazione della lontra attraverso la costituzione di una societá specializzata in questo settore, denominata Lutria dal termine dialettale usato in Cilento per identificare questo mammifero. Nel 2008 la coppia di zoologi entra a far parte dell' Otter Specialist Group della IUCN ( Unione Internazionale per la Conservazione della Natura) diffondendo le conoscenze e le esperienze sullo stato ecologico dei fiumi del territorio e sullo stato di conservazione della lontra a livello internazionale. Oggi Romina e Manlio vivono in un casolare immerso nel verde, conducendo uno stile di vita semplice ma pieno di soddisfazioni, lontani anni luce dalla metropoli di Roma, consapevoli del fatto che in Cilento si sta bene, come dimostrato anche dalle loro amiche lontre. Parlando del Cilento Romina ri-
corda: " quando sono arrivata qui sono stata subito colpita dalla straordinaria bellezza del paesaggio e degli ambienti naturali, fiumi in primis, e dalla genuina accoglienza dei cilentani. Negli anni però, mi sono resa conto che i residenti non sono del tutto consapevoli della ric-
chezza e del valore inestimabile di questo territorio.Tutto ciò limita fortemente le potenzialitá di queste zone e mette a rischio il futuro del Cilento che, secondo me, deve essere maggiormente tutelato per preservarne la Natura e la Biodiversitá ". Maria Giulia F ier ro
PROCEDURE D’ASTA
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Rubrica a cura di «www.astetrasparenti.it»Via Vernieri, 51 84125 Salerno Tel. 089-222970 Fax 089-255425 E-mail:
[email protected] TRIBUNALE DI SALERNO UFFICIO ESECUZIONI IMMOBILIARI SI RENDE NOTO che nella procedura esecutiva N° 17/99 R.E., promossa da BCC di Montecorvino Rovella, il G.E. ha fissato il pubblico incanto per il 28.11.2013, h.10, al prezzo base ridotto di E.14.358,52 lotto 2, E.6.341,84 lotto 3, E.2.531,53 lotto 4, E.2.496,00 lotto 7, E.2.464,00 lotto 8, E.7.872,00 lotto 9, E.4.992,00 lotto 12, E.13.568,00 lotto 14, E.14.080,00 lotto 15. Per partecipare occorre depositare in Cancelleria entro le ore 12.30 del giorno precedente la vendita, domanda in bollo e cauzione:10%. Offerte in aumento:E.700,00 lotti 2, 14 e 15, E.250,00 lotti 3 e 12, E.130,00 lotti 4, 7 e 8, E.400,00 lotto 9. Maggiori informazioni e modalità di partecipazione in Cancelleria o consultando il sito www.astetrasparenti.it . DESCRIZIONE DEGLI IMMOBILI LOTTO 2:Locale commerciale in Laviano via Fontana, di superficie catastale mq.125, p.terra, in NCEU fg.36, p.lla 588/4. LOTTO 3:garage con annesso deposito in Laviano via Fontana, di mq.51,58, suddivisi in mq.37,84 per il garage e mq.14,30 per il deposito, p.terra, in NCEU fg.36, p.lla 588/5. LOTTO 4:garage in Laviano via Fontana, di mq.20,67, p.terra, in NCEU fg.36, p.lla 588/6. LOTTO 7:garage in Laviano via Fontana, di mq.19,36, p.terra, in NCEU fg.36, p.lla 588/9. LOTTO 8:garage in Laviano via Fontana, di mq.20,01, p.terra, in NCEU fg.36, p.lla 588/10. LOTTO 9:Locale commerciale in Laviano via Fontana, di mq.60,83, distribuito su due livelli di mq.41,56 il primo livello e mq.19,27 il soppalco, p.terra, in NCEU fg.36, p.lla 588/11. LOTTO 12:garage in Laviano via Fontana, di mq.43,58, p.terra, in NCEU fg.36, p.lla 588/13. LOTTO 14:Locale commerciale in Laviano via Fontana, di mq.110,76, p.1°, in NCEU fg.36, p.lla 588/14. LOTTO 15:Locale commerciale in Laviano via Fontana, di mq.115,31, p.1°, in NCEU fg.36, p.lla 588/15. TRIBUNALE DI SALERNO UFFICIO ESECUZIONI IMMOBILIARI SI RENDE NOTO che nella procedura esecutiva N° 381/98 R.E., promossa da Banco di Napoli, il G.E. ha fissato l’udienza del 28.11.2013, h.10, per la vendita con incanto, al prezzo base ridotto di E.16.800,00 lotto 1, E.23.640,00 lotto 2, E.60.536,00 lotto 3, E.8.080,00 lotto 4, offerte in aumento non inferiori ad E.840,00 lotto 1, E.1.200,00 lotto 2, E.1.550,00 lotto 3, E.410,00 lotto 4. Per partecipare oc-
corre depositare in Cancelleria entro le ore 12.30 del giorno precedente la vendita, le domande di partecipazione all’incanto unitamente alla cauzione pari al 10% del prezzo base d’asta. Maggiori informazioni e modalità di partecipazione in Cancelleria o consultando il sito www.astetrasparenti.it, dove sono pubblicate anche l’ordinanza e la CTU. DESCRIZIONE DEGLI IMMOBILI LOTTO 1: Piena proprietà di locale macelleria in Castel San Lorenzo via San Cosmo, di mq.25,62 circa. In NCEU fg.7, p.lla 32/2. Piena proprietà di locale terraneo in Castel San Lorenzo via San Lorenzo, 120. In NCEU fg.7, p.lla 21/6, mq.24. LOTTO 2: Piena proprietà del fondo uliveto “Calore” in Aquara, in NCT fg.29, p.lla 97, mq.3.975. Piena proprietà di fondo in Aquara, in NCT fg.29, p.lla 338, mq.4.852 e p.lla 340, mq.5.100.LOTTO 3: Piena proprietà di fondo in Castel San Lorenzo loc. “Tempa delle Monache”, con entrostanti due fabbricati. In NCT fg.4, p.lla 247, mq.304; p.lla 248, mq.1.580; p.lla 249/2, p.lla 249/3, p.lla 253, mq.2.759; p.lla 254, mq.510; p.lla 464, mq.1.711; p.lla 466, mq.660; p.lla 507, mq.13; p.lla 511, mq.20. LOTTO 4: Quota pari ad 1/2 della piena proprietà di fondo rustico in Castel San Lorenzo loc. Tempa delle Monache, in NCT fg.4, p.lla 319, mq.3.322. Piena proprietà di fondo rustico in Castel San Lorenzo loc.Pisciolo, denominato “Vallone del Pulcino”, in NCT fg.4, p.lla 153, mq.400 e mq.484; p.lla 154, mq.4.350; p.lla 155, mq.400 e mq.469; p.lla 156, mq.4.571. Tutti gli immobili relativi ai quattro lotti sopra descritti sono in possesso e nella disponibilità dell’unico figlio del debitore. TRIBUNALE DI SALERNO UFFICIO ESECUZIONI IMMOBILIARI SI RENDE NOTO che nella procedura esecutiva N° 552/97 R.E., promossa Banca di Roma S.p.A. il G.E. ha fissato il pubblico incanto per il 28.11.2013 h. 10 al prezzo base ridotto di E.26.799,36. Per partecipare occorre depositare in Cancelleria entro le ore 12.30 del giorno precedente la vendita, domanda in bollo e cauzione:10%. Offerte in aumento:E.1.400,00. Maggiori informazioni e modalità di partecipazione in Cancelleria o consultando il sito www.astetrasparenti.it . DESCRIZIONE DEGLI IMMOBILI Lotto unico: Nuda proprietà dell’appartamento in Giffoni Valle Piana, fraz.Curti, via L.Sica, 44, p.t., mq.59,60, composto da tre vani. In NCEU fg.25, p.lla 680/1 e 681/2 graffate. INFORMAZIONE PUBBLICITARIA A CURA DE
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Roccadaspide. Giornalisti e operaio forestale “prosciolti” Due magistrati “bocciano” tre impiegati della comunità montana Il gip Maria Zambrano, accogliendo la richiesta formulata dal dott. Roberto Penna, ha chiesto l'archiviazione del procedimento penale che Carmelo Rubano, Vincenzo Molinaro e Antonio Pecora avevano "acceso" a carico di Edi Cembalo, operaio forestale, e i giornalisti Oreste Mottola, Angela Sabetta e Angelo Di Marino. I giornalisti erano "rei" di aver divulgato le parole dell'operaio Edi Cembalo sulle modalità di distribuzione delle risorse pubbliche vigenti all'interno della comunità montana del Calore Salernitano. Oreste Mottola e Edi Cembalo sono stati patroci-
nati dall’avvocato Alfonso Amato. Così Edi Cembalo ci ha voluto raccontare il rapporto con il sindaco di Sicignano degli Alburni: “Un grazie vigoroso va all’avv. Alfonso Amato non solo per aver difeso brillantemente me e Oreste Mottola ma per la sua vicinanza e conoscenza alle problematiche di tutti noi operai forestali. Mi piace raccontarvi di come l’uomo Alfonso Amato, venuto a conoscenza della querela a mio carico mi ha chiamato per esprimere la sua indignazione per l’accaduto e per confortarmi in quel triste momento. Si è offerto come avvocato, di difendermi senza chiedermi
nulla in cambio, con la piena consapevolezza di difendere il mio diritto di critica e non solo, a fronte dei tanti soprusi perpetrati a mio carico e a carico di tutti i colleghi che ancora oggi vanno a lavorare senza percepire il relativo salario. Il suo intervento provvidenziale a difesa di un diritto (alla critica e alla cronaca) è a difesa di una categoria che per troppo tempo è stata ed è ancora oggi martoriata”. Da Mottola e Cembalo è venuto anche l’invito “cristiano” a Pecora, Molinaro e Rubano di trovare i modi pubblici per “chiudere” amichevolmente la vicenda.
L’AVVOCATO ALFONSO AMATO
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EBOLI
Quest’anno sarà la volta buona per la rinascita della fiera? Il 5 riparte. Gratis l’ingresso e il parcheggio DALLA PRIMA
di San Cosimo e Damiano. L’ente fiera non è stato istituito. Bisognava lavorarci tutto l’anno. Bisogna aprire un sito internet. Contattare le aziende bufaline, la quarta gamma, nominare un assessore che si occupa di questo
settore”. La bocciatura di Ennio Ginetti, commerciante e consigliere comunale del Nuovo Psi, hanno indignato non poco l’assessore Francesco Bello, commerciante pure lui. “Inviterei Ginetti a essere più cauto. Parla male della Fiera non ancora iniziata, danneggiando l’impresa privata che sta lavorando per la ricerca degli standisti” è la premessa legalistica di Bello. Negli ultimi anni la Fiera ha creato lo stesso entusiasmo di un Bersani in campagna elettorale. La partecipazione degli standisti e dei visitatori è diminuita. Perché non l’avete trasferita nella centralissima piazza della Repubblica? “Ho contattato gli imprenditori e i commercianti locali. Ci hanno risposto che non avremmo avuto alcun beneficio nel farla in piazza. Checchè ne dica qualche Solone dell’opposizione”. Il centrodestra vi contesta anche la data: “nella settimana della festa di San Cosma e Damiano, a fine settembre, ci sono già altre fiere. il Nuovo Psi è bravo a fare polemiche e a non partecipare ai lavori di preparazione. Per un anno intero li abbiamo invitati al tavolo delle attività produttive. Nessuno li ha visti” assicura Bello. Una novità c’è. Il simbolo della Fiera di Eboli è stato registrato. Nessuno potrà appropriarsene. Una conferma pure c’è. La Multiservizi a cosa serve se non fa nemmeno la Fiera? “Si occupa dei parcheggi. Metà della manodopera è in cassa integrazione. Farle organizzare la Fiera era un rischio troppo alto”. Il vero miracolo dell’assessore Bello è di aver trovato una società privata che ancora crede
nella Fiera di Eboli. Il Palasele invece sembra confermarsi un attrattore commerciale senza fascino. A parte i concerti e qualche raduno religioso o sportivo, gli eventi al Palasele sono stati sempre un buco nell’acqua. Bello scuote la testa. Conferma che in piazza della Repubblica sono stati gli ebolitani a non volere la Fiera. Il 5 ottobre si parte. E’ deciso. Il biglietto di ingresso sarà gratis, così come il parcheggio non più amalfitano, un tempo costava 3 euro, ora sarà gratis. In comune fervono i preparativi per i convegni, altro punto dolente delle edizioni precedenti. Ci sarà sicuramente il sindaco viceministro Vincenzo De Luca. Forse le telecamere di Report e delle Iene, al suo seguito. Scherzi a parte, De Luca è l’ospite più atteso. Di sera, ci saranno spettacoli comici e musi-
cali. La cinquantesima edizione doveva essere una celebrazione trionfale. Somiglierà invece all’anno zero della Fiera Campionaria. Nei comuni e nelle regioni limitrofe non se la passano meglio. “Siamo al quinto anno consecutivo della più grave crisi economica occidentale- ricorda Bello- forse l’opposizione ancora non se ne è accorta, benché sia piena di esperti del settore”. L’assessore risponde a tono al collega commerciante, Ennio Ginetti. Se la 49esima edizione della Fiera è stata giudicata come il punto più basso della storia espositiva ebolitana, quest’anno i margini di miglioramento potrebbero essere la vera sorpresa. Vedere per credere. Dal 5 ottobre si parte. A metà mese, si riparte con le polemiche. Da novembre a settembre dell’anno prossimo, calerà il silenzio.
LE PAGELLE EBOLITANE
Il contratto con la Salernitana non ha nulla di promozionale, a quelle condizioni. Tremila euro di spese e trecento di incasso? E’ una roba che ci ricorda i fasti di Lele Mora e Fabrizio Corona. Di Bertolaso e Balducci. Di Brunetta e Schifani. Dell’Aquila che crollava e dei brindisi dei costruttori a telefono. Il Nuovo Psi ha smascherato una brutta faccenda. Il centrosinistra si è difeso, attaccando: “Cariello non ha contenuti, Cariello danneggia l’immagine del paese”. Una scelta che somiglia tanto alla strategia di Schettino che in tribunale dà la colpa al suo timoniere mentre lui è stato beccato sullo scoglio, con la nave che affondava. Chiedere scusa agli ebolitani era l’unica cosa da dire. I politici possono sbagliare. E dovrebbero anche dimettersi, se dopo il macroscopico sbaglio pretendono anche di avere ragione. Pagina a cura di Francesco Faenza
Sergio Antonini e Liberato Martucciello, voto 3: il Nuovo Psi scopre un contratto scandaloso. La Salernitana e le sue squadre minori pagano 300 euro al mese per fare allenamento allo stadio Dirceu. Per le società di calcio ebolitane non c’è spazio al Dirceu. Ma questo è il male minore. L’accusa più forte è un’altra. La Salernitana paga una miseria di 300euro alla Multiservizi piegata sulle ginocchia (finanziarie). La Multiservizi, però, si accolla tutte le spese dello stadio. Che ammontano a 3000 (tremila) euro al mese. Nemmeno l’insuperabile cortigiano Sallusti sarebbe riuscito in questa impresa. Difendere questo contratto è come credere nella santità penale di Silvio. Antonini e Martucciello ci hanno provato. Danneggiando però la loro credibilità istituzionale di presidente della Multiservizi e di assessore allo sport.
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AGRICOLTURA
Rimpatriata di ex allievi dell’ITAS di Eboli Dopo 33 anni si rivedono e si raccontano la loro storia Lo scenario dell’oasi Wwf di Persano è stato scelto apposta poiché i “convocati”, oltre trent’anni fa, nella seconda metà degli anni ’70, si conobbero e si frequentarono a lungo sui banchi dell’istituto tecnico agrario “Giustino Fortunato” di Eboli. Così l’ha commentato Oreste Mottola, direttore di questo giornale: “ Ci siamo raccontati la storia di Sabatino che a un certo punto non vedemmo più seduto con noi tra i banchi ma che è Washington giardiniere alla Casa Bianca e forse aiutante di Michelle Obama nel suo famoso orto biologico. “Colpa” di una ragazza americana in vacanza in Italia alla fine degli anni Settanta che se ne prese il cuore. E’ impossibile stare appresso alle mille storie che un gruppo di ragazzi, cresciuti negli anni più cupi dell’Italia moderna, quelli degli anni di un post Sessantotto che incupiva verso gli anni piombo, della droga e dell’Aids incipiente, ma che se ne stettero più meno al sicuro tra le mura monumentali di uno degli istituti superiori più vecchi del salernitano, l’istituto tecnico agrario “Giustino Fortunato” di Eboli. Molti venivano dalla Lucania, Sardegna. L’irpino Michele Sessa, rimasto oggi come allora, nel fisico come nello spirito. I più venivano dagli allora paesotti della Piana del Sele oggi tutti piccole e medie cittadine che hanno largamente edificato e urbanizzato le campagne di allora. . Oggi poliziotti, ristoratori, giornalisti, macellai, docenti e finanche un dirigente di case di cura per anziani. Meno di un terzo lavora nel settore primario. A 33 anni dall’ultimo
AMOROSO, BALZANO, BUCCELLA, , CAMPANILE, D’AIUTOLO, DESIDERIO, DI VECE, FUNICELLI, MOTTOLA, PAGLIUCA, PETOLICCHIO, RAGO, SENESE, SESSA, SIDDI, VASSO CARLO, VASSO MARCO
suono della campanella, ci siamo rivisti presso il ristorante l’Airone, all’interno dell’Oasi di Persano del Wwf, di fronte a quella diga sul fiume Sele che dal 1934 ha rivoluzionato la ricca agricoltura della Piana del Sele. E’ qui che uno di noi, Renato Funicelli ha aperto il suo ristorante. Di Giuseppe Senese, serio e composto da sempre, altri s’incaricano di raccontare i successi della sua azienda, Orto Romi, al limitare dell’aeroporto di Pontecagnano, Peppe imbusta le insalate della IV gamma e che fa concorrenza alla grande Bonduelle. Non sappiamo l’olivetano Onofrio Moscato da dove ci osservi ma anche lui aveva la sua dose di aneddotti, scherzi, canagliate e professori da ricordare con piacere e altri meno. Angelina Pagliuca, lucana di Muro, era l’unica ragazza e ne dovette cacciare fuori di carattere per sopravvivere a un gruppo di ragazzi che non erano cresciuti propriamente nelle migliori borghesie cittadine”. Un’altra notazione è di Bruno Campanile: “Sono rimasto molto colpito dalla disponibilità
di tutti a ricordare e rivivere insieme i momenti che tanti anni fa ci videro ragazzi a condividere il percorso della formazione scolastica. Sicuramente non siamo ringiovaniti nel fisico e nell'età, ma l'allegria e la voglia di rivivere quei momenti comuni ci hanno fatto ritornare, alla mente, la spensieratezza dei giorni più belli della vita di ogni persona, quelli della scuola. Allora forse vissuti senza la consapevolezza e la pienezza che oggi, da uomini e donne mature, da genitori e persone impegnate nel lavoro, possiamo rivivere pienamente ma hainoi solo nei ricordi. Mi farebbe piacere se quella trascorsa non fosse solo un'occasione unica, ma il primo di una lunga serie di incontri, anche perchè di cose da condividere e raccontare ce ne sono ancora molte”.
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N° 34 05 Ottobre 2013
VALLO DI DIANO
Le pietre parlano per la storia Successo a Padula per i giorni della pietra e il Premio Joe Petrosino I giorni della pietra è il titolo della II edizione del Simposio Internazionale e Premio di Arte Scultorea per la valorizzazione culturale della Pietra di Padula che si è tenuta dal 25 al 28 settembre presso il centro storico di Padula, nell’ultima giornata è arrivata la premiazione. “L’evento che ha richiamato nomi altissimi del panorama artistico si è sviluppato nell’ambito di un più vasto panorama culturale di ricerca tecnico - scientifica che ha inteso promuovere valorizzare e diffondere la storia, la cultura e la identità della pietra ornamentale di Padula la cui massima espressione artistica è presente nella Certosa di San Lorenzo - dice l’ass. Tiziana Bove Ferrigno- il tema assegnato quest’anno agli scultori è stato la Scultura in pietra tra tradizione e arte, dal quale si sono estrapolate sculture intelligibili sia sul punto artistico che su quello comunicativo e culturale”. L’iniziativa organizzata dalla Città di Padula, da Ambiente
Mediterraneo e dallo scultore Giovanni Cancellaro ha proposto un percorso di sviluppo dell’artigianato lapideo e dell’ars sculptorea di un’area ricca di un patrimonio edilizio storico monumentale unico. Nel segno della legalità e della giustizia si è svolta la XIII edizione del prestigioso premio “Joe Petrosino”. Tre i premi conferiti, il primo premio al Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria Dottor Francesco Cafiero de Raho, gli altri due premi alla me-
moria di Don Pino Puglisi e Peppino Impastato. Un premio importante in memoria del poliziotto italo-americano che dichiarò guerra alla Mano Nera e che morì per questa a Palermo e che ogni anno premia il coraggio degli uomini che in silenzio lottano in nome della giustizia e legalità. Una grande commozione tra i presenti quando si è fatto cenno alla vicenda legata alla soppressione del Tribunale di Sala Consilina. Antonella Citr o
IN FARMACIA. CAPELLI LISCI: MA A CHE PREZZO? Le recenti indagini della GF hanno permesso di riaprire il fascicolo relativo all'uso illecito di prodotti cosmetici per la stiratura dei capelli. In Brasile dove questa tecnica per lisciare i capelli è nata circa 6 anni fa,sono già da diversi anni che il Ministero della Salute ne impedisce la commercializzazione,e lo stesso vale per gli Stati Uniti, il Canada ed alcuni paesi Europei. Il problema della tecnica è legata all'applicazione di formaldeide nei capelli. La formaldeide viene infatti applicata sui capelli e fissata a caldo sul loro fusto, così da formare un guscio
protettivo che, fissato sui capelli li rende lisci e lucidi per 2-3 mesi. Per legge, nella Comunità Europea, la concentrazione di formaldeide massima nei prodotti cosmetici è dello 0.2% del prodotto finito.Al di sopra di questa concentrazione la formaldeide può essere dannosa sia nell’immediato che nell’esposizione ripetuta, ed i prodotti per uso industriale che la contengono devono avere l’etichetta di allarme ‘contiene formaldeide’. E’ opportuno prima di utilizzare un prodotto assicurarsi della sua composizione in etichetta. E' per
altro vero, però, che trattandosi spesso di prodotti illegali, sfuggiti ai normali controlli d'importazione le etichette non sempre possono essere veritiere. A tal proposito l'Unipro ha ricordato che molte sono le aziende italiane che rispettano le norme in materia di salute e sicurezza, garantendo e tutelando la salute dei consumatori, a dispetto di molte altre che tentano di eludere ed aggirare il sistema per ottenere maggiori profitti. Alberto Di Muria
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GASTRONOMIA
a cura di Diodato Buonora
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Enoteca Manzo a Salerno, dal 1956 vini e oli selezionati Succede spesso di andare in un negozio qualsiasi e renderci conto che la persona che ci riceve è un autentico sprovveduto. Voglio dire gente che lavora con l’identico spirito e passione di un impiegato pubblico. Non ha amore per il proprio lavoro e se hai voglia di acquistare qualcosa, te la fa passare. Questo sicuramente non accade all’Enoteca Manzo a Salerno situata in zona Pastena. Questa attività, come documentano foto d’epoca esposte nel locale, è stata creata nel 1956 da Salvatore Manzo. Ci è stato raccontato che Salvatore faceva il garzone da “Campagnuolo”, locale al centro di Salerno che a quei tempi vendeva vino e olio, faceva da osteria tipica salernitana ed aveva il forno per le pizze. Cosa particolare per quei tempi, Campagnuolo fu brevettato per “Marchio d’impresa” dall’allora titolare Samuele Giugliano e in città nacquero diversi punti vendita con questo nome. In pratica un “franchising” vero e proprio. Tra questi c’era anche
LA RICETTA
RIGATONI AL FORNO CON PROVOLA AFFUMICATA E PORCINI
l’enoteca Manzo. Infatti, sull’insegna davanti al locale, ancora oggi, troviamo in modo imponente la scritta “Campagnuolo”. Attualmente a gestire il posto troviamo Tonino Manzo, figlio di Salvatore, che ha degnamente preso il posto del papà. Tonino ha frequentato tutti i corsi dell’Ais ed è sommelier professionista dal 2004. Vedendolo all’opera è facile intuire che mette il suo sapere al servizio dei clienti con molta passione. Da Manzo si trovano vini sfusi come falanghina,
aglianico e primitivo di Manduria, oltre a birre artigianali del territorio, olio extravergine d’oliva della Valle del Calore e un’ampia scelta di vini regionali e nazionali, selezionati con estrema pignoleria. Tra i suoi obiettivi c’è quello di proporre alla sua fedele clientela vini che hanno un ottimo rapporto qualità prezzo e vi posso assicurare che ci riesce molto bene. Complimenti. Enoteca Manzo, Lungomare Colombo 44, 84129 Salerno. Tel. 089.752520
PAESTUM. Impariamo a conoscere i salumi
Dopo l’Ais, la Fisar, l’Onaf, la Slow Food ecco l’Onas, l’Organizzazione Nazionale Assaggiatori Salumi. Ebbene, non esistono solo gli assaggiatori di vini, formaggi, grappe e tante altre cose, ma anche chi degusta, valuta e giudica i salumi. A Paestum prende il via, il 15 ottobre presso il ristorante l’“Olimpo dei Golosi”, il corso di 1° livello su questo argomento che tradizionalmente ci è molto caro, in quanto sin dall’antichità nelle nostre zone si producono salumi di grande qualità. L’Onas si è costituita a Cuneo nel 1999, è un’associazione no profit che programma e realizza, per i soci, corsi di formazione per tecnici assaggiatori di salumi. La sua organizzazione si avvale di referenti tecnici territoriali provinciali e regionali, che programmano periodicamente sedute di degustazione a cui partecipano i soci che costituiscono i panel di Assaggiatori Esperti. L’analisi sensoriale dei salumi ha come finalità quella di
formulare una valutazione dei caratteri organolettici dei prodotti, in particolare di quelli tipici legati al territorio per favorirne la conoscenza e la diffusione. Il corso di 1° livello si terrà in 6 lezioni. Questi gli argomenti che saranno trattati: (1ª lezione) Definizione, storia e sviluppo dell’analisi sensoriale. Elementi di fisiologia degli organi di senso. Vocabolario: termini da utilizzare per definire le varie sensazioni. Percezione, identificazione e descrizione degli stimoli visivi, olfattivi, gustativi e tattili. Costituzione di panel di analisi sensoriale, utilizzo di schede di degustazione. (2ª lezione) Allevamento ed alimentazione dei suini, importanza della selezione genetica. L'allevamento biologico. Le razze in via di estinzione. Macellazione. Classificazione dei tagli e loro utilizzazione nei prodotti di salumeria. (3ª lezione) Materie prime per la produzione dei salumi: caratteristiche fisiche, chimiche e microbiologiche.
Additivi chimici. Starter microbiologici. (4ª lezione) Le varie categorie di salumi: caratteristiche merceologiche e tecnologiche. I prosciutti cotti. La mortadella. I wurstel. (5ª lezione) I prodotti DOP, IGP e le specialità tradizionali. I salami crudi: cenni tecnologici. Il prosciutto crudo. La coppa. La pancetta. (6ª lezione) Il maiale nero casertano. Dopo ogni lezione è prevista una parte pratica con la degustazione guidata di 3 salumi, di cui 1 in abbinamento con il vino. Al termine del corso ci sarà un esame, costituito da una parte teorica e da una pratica. Il superamento dell’esame darà diritto al passaggio da Socio Novizio a Tecnico Assaggiatore. Il corso completo, comprensivo della quota d’iscrizione dell’anno in corso è di 130 euro. Chi è interessato (ci sono ancora pochissimi posti a disposizione) può contattare Diodato Buonora 338 942 62 45. Dibbì
Ingredienti per 4 persone: 320 g di rigatoni, 200 g di provola affumicata, caciocavallo stagionato grattugiato, 1 cipolla media, 200 g di funghi porcini freschi, 1 mestolo di brodo vegetale, olio extravergine d’oliva salernitano, pepe nero, sale. Preparazione: Sbucciare la cipolla, tagliarla a metà e affettarla sottilmente. Pulire e tagliare i funghi porcini a lamelle. In una padella antiaderente mettere un filo dl'olio, la cipolla e portarla sul fuoco. Farla cuocere qualche minuto a fiamma vivace finché non sarà lucida e brillante, quindi unire un mestolo di brodo vegetale, un pizzico di sale ed una grattugiata di pepe. Cuocere per 5 minuti, coperto, a fiamma media. Alzare la fiamma e unire i funghi porcini. Cuocere per 2-3 minuti a fiamma media, fintanto che i funghi non saranno cotti. Spegnere e tenere coperto. Lessare i rigatoni in abbondante acqua salata e scolarli al dente. Metterli in una pirofila con un filo d’olio e mescolare. Unire il sugo preparato con cipolla e funghi, la provola affumicata a pezzetti e mescolare. Coprire con il caciocavallo stagionato grattugiato ed infornare sotto il grill a 200° C per 5-10 minuti finché non sarà ben gratinato. Vino abbinato: Gragnano 2012, Penisola Sorrentina Doc, Sannino.
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