LABIRINTI
What is a Labyrinth? A labyrinth is a single path or unicursal tool for personal, psychological and spiritual transformation. “Il Labirinto e’uno strumento singolo o un sentiero unicorsale per la trasformazione personale, psicologica e spirituale” (The Labyrinti Society, Saint Louis, USA, November 6 , 1998) (1).
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Il Labirinto e la Cattedrale di San Martino in Lucca. INTRODUZIONE La tradizione attribuisce il progetto del primo Labirinto all’architetto Dedalo che lo disegno’ e ne diresse la costruzione per ordine del Re Cretese Minosse, figlio di Zeus e marito di Pasife. Pasife, presa dalla passione per un Toro, fece costruire da Dedalo una statua di legno a forma di vacca, si calo’ nel suo interno e riusci’ a congiungersi carnalmente con il Toro. Da questo rapporto innaturale nacque il Minotauro, un essere mezzo uomo e mezzo toro. Minosse allora decise di far costruire il Labirinto, sia per nascondere la mostruosa creatura, sia per impedire che questa provocasse lutti e distruzioni. Il Minotauro aveva bisogno di vittime umane ed a fornirle erano gli Ateniesi che , dopo la sconfitta subita da Minosse, erano stati condannati ad inviare a Creta, ogni nove anni, sette giovani e sette fanciulle. Teseo, figlio del Re di Atene, per porre fine a quel tributo di sangue, decise i unirsi alle vittime destinate a Creta. Arianna,figlia di Minosse e Pasife e quindi sorellastra del Minotauro, si innamoro’ di Teseo, lo aiuto’ ad entrare nel Labirinto ma gli forni’ anche il filo, che sorretto da Lei, servi’ a Teseo, dopo aver ucciso il Minotauro, a ritrovare l’uscita (2). LABIRINTO DELLA CATTEDRALE DI SAN MARTINO IN LUCCA La Cattedrale di San Martino in Lucca risale al VI secolo: venne fondata da San Frediano, ma fu distrutta e riedificata nel 1070 da papa Alessandro I e Matilde di Canossa secondo il progetto e sotto al direzione dei Maestri Comacini. Interessante e notare che in San Martino vi sono 2 richiami al tempio di Re Salomone : la sua collocazione e il Labirinto ( #) La Cattedrale occupa, rispetto alla pianta della Citta’ di Lucca , una posizione che ricalca quella del tempio di Re Salomone rispetto alla pianta di Gerusalemme: infatti San Martino e’ situata all’estremita’ del quadrante sud-orientale della Lucca romana, parimenti al Tempio di Re Salomone che si trovava nella stessa posizione rispetto a Gerusalemme (3).
(#) Il labirinto, sino al momento in cui viene riconosciuto l'unico cammino che conduce al centro, somiglia molto a un dedalo; esso presenta una rete di tortuosità sorprendenti, apparentemente senza scopo, se non si capisce chiaramente che tutto ciò porta a un determinato fine. Nel labirinto, contrariamente al dedalo, il cammino termina al centro. In un dedalo vi sono molti itinerari praticabili: i bivi insidiosi e le vie senza uscita non consentono una chiara visione del percorso, ci si smarrisce facilmente (14)
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Il Labirinto e’ citato nella Bibbia a proposito del Labirinto che si trovava nel cortile del Tempio di Salomone ed e ’ citato inoltre nel Manoscritto Alchemico Greco di S. Marco “Hai tu inteso parlare straniero, di un labirinto del quale Salomone formò il progetto nel suo spirito e che fece costruire con delle pietre assemblate in forma circolare? Vedendo i suoi mille circuiti, dall’interno all’esterno, le sue strade sferiche, che ritornano in circolo, di qua e di là, su esse stesse, apprendi il corso circolare della vita, le curve a gomito dei suoi percorsi bruscamente ripiegati” (4). Spesso nelle cattedrali medioevali ( ad es. Chartre), la sequenza di cerchi concentrici che costituiscono il percorso è interrotta in alcuni punti da sbarramenti detti Nodi di Salomone che simboleggiano, nella loro valenza originaria, l’unione profonda dell’uomo con la sfera del divino. Troviamo il labirinto nelle costruzioni minoiche di seimila anni fa, in quelle di Malta e nell’antica Roma, nelle sinagoghe ebraiche e nei templi cristiane. San Bernardo lo faceva incidere nelle sale capitolari dei suoi conventi, per cui il Priore ogni volta che doveva prendere una decisione aveva davanti a se il simbolo dell’eternità. I cristiani dei primordi lo incidevano nelle catacombe prima e sui mosaici e nei codici miniati dopo (5). L’atto di entrare nella cattedrale di San Martino ricorda l’entrata nella caverna cosmica descritta da Porfirio:l’arcata destra e’ stata realizzata piu’ piccola rispetto alle altre e sopra di essa si vede una scultura di un uomo con una tromba : l’iniziato,che comprende il messaggio, percepisce che la via giusta e’ quella dell’arcata destra dove e’ situato il Labirinto (3) Ci domandiamo: furono i Maestri Comacini a realizzarlo e collocarlo qui? C'è un legame tra la presenza delle colonne annodate in facciata e il labirinto? Guidetto da Como, Maestro Comacino, firmo’ la facciata di san Martino ed e’ raffigurato proprio sulla facciata della Cattedrale con una pergamena in mano datata 1204. I Maestri Comacini furono i precursore della Massoneria Operativa, ispirata a principi di Fratellanza e Unione, dei quali la colonna ofitica, recante il nodo di re Salomone, presente in Lucca anche in San Michele e in San Frediano, potrebbe essere uno dei simboli, un 'filo conduttore. Il labirinto ci stimola a penetrare nella coltre del passato,come a indicarci una strada che è già tracciata e che sta a noi percorrere senza perderci, consapevoli che esiste un'andata e un ritorno, un ciclo ordinato che porti al Centro. (6)
Labirinto della cattedrale di san Martino in Lucca
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Al lato del labirinto di San Martino e’ scritto: “Hic quem / creticus / edit deda /lus est / laberint / hus ded(U) / O nullu /s vader / e quivit / qui fuit / intus / ni these / us grat / is adrian / e stami /’ne iutus" "Questo e' il labirinto costruito da Dedalo di Creta dal quale nessuno entratovi pote' uscire salvo Teseo grazie al filo di Arianna". I Maestri Comacini, i Costruttori di Cattedrali, vollero probabilmente lasciare questo messaggio e simbolo laico, mascherato da una possibile interpretazione cattolica, a Lucca, centro nodale della Via Francigena per i pellegrini diretti a Roma e meta essa stessa di pellegrinaggio per la presenza del Volto Santo; testimone di questa volonta’ sarebbe proprio la iscrizione laica che e’ a lato del Labirinto, ma che ne fa parte integrale. . LABIRINTO : STORIA E SIMBOLOGIA IL labirinto e’ un simbolo che ricorre con frequenza nella storia dell’umanita’: e’ presente in culture, miti e religioni le piu’ disparate, ma anche nell’arte e nella filosofia. La storia dei labirinti e’ complessa , intricata e affascinante, cosi’ come lo sono i percorsi che li strutturano. In tutte le civilta’ antiche i labirinti erano utilizzati come strumenti per la riflessione, la meditazione e la preghiera. Essi compaiono in civilta’ ed epoche diverse ed in luoghi lontani come il Peru’, Creta, l’Egitto, l’India, la Grecia, la Cina e l’Europa. Il labirinto può essere oggetto di numerose interpretazioni tutte valide e coerenti. Esso è dunque un archetipo molto importante nella storia umana e quello di Creta (Civilta’ Minoica) è solo il più famoso di una serie di labirinti che da sempre, benché sotto varie vesti e differenti aspetti, hanno accompagnato l’evoluzione dell’uomo. Nel mito greco il labirinto è una prigione da cui non si può fuggire, nell’Eneide nasconde l’entrata dell’Ade. L’Arte Tantrica vede nel labirinto l’aspetto mentale dello spirito. L’antico labirinto egizio, invece, rifletteva la struttura dell’universo. Gli Indiani d’America (Native Americans) pensano che sia il passaggio da cui emersero ed entrarono nel mondo i loro antenati. In alcune regioni africane il labirinto ha la forma di una giostra strategica. Nell’isola di Malekula il labirinto è un gioco di abilità; in India il Kolam è una forma di buon auspicio. L’uomo medievale pensava che rappresentasse la via di un pellegrinaggio. In Cina il labirinto ha una funzione di difesa contro gli assalti del male.I vialetti davanti alle case sono sempre di forma sinuosa perché c’è la credenza che il drago del male può camminare solo dritto e quindi non percorre strade curve. In Corea un labirinto contiene e conserva il più antico testo buddhista. Per il buddhismo il labirinto è un’immagine del Mandala, il processo mediante cui il cosmo si è formato dal suo centro; attraverso un articolato simbolismo esso consente una sorta di viaggio iniziatico che permette di crescere interiormente. 4
Nell’Alto Medioevo il Labirinto diviene un simbolo dell’allegoria cristiana e rappresenta le prove e il tortuoso cammino che i fedeli devono affrontare per giungere alla Gerusalemme Celeste: i labirinti rappresentavano il cammino difficile verso la salvezza, un percorso alternativo al pellegrinaggio in Terra Santa, un percorso di penitenza che i fedeli intraprendevano inginocchiati come segno di mortificazione e umiliazione per espiarsi dal peccato.Il pellegrinaggio nel labirinto rappresentato sul pavimento della chiesa si svolgeva lungo un percorso spiraliforme e tortuoso che portava al centro, al fine di ritrovare la Gerusalemme celeste, la città di Dio, il bene assoluto. Come accade per tutti i simboli, anche questo possedeva una duplice chiave di lettura: una di dominio generalizzato da parte dei fedeli e l’atra occulta, di carattere iniziatico. Nelle cattedrali ogni particolare possedeva entrambi i risvolti, pubblico e segreto, spesso magico (7). Il simbolo del labirinto, dunque, esprime piu’ significati; come il mito, è quasi una costellazione di concetti e messaggi. IL LABIRINTO E LA MASSONERIA Per la Massoneria il labirinto è l’immagine della ricerca interiore; esso simboleggia la incessante ricerca della verità che prevede un cammino lungo, difficoltoso e generalmente solitario. l labirinto ricorda il ‘viaggio’dell’iniziazione massonica (8). Guenon osserva che il simbolismo piu’ autentico dei viaggi iniziatici è da ricercarsi nel cambiamento profondo che l’esperienza del viaggio stesso determina nel soggetto che lo compie; non è mai fuga, ma ansia di evoluzione, di elevazione spirituale, di affinamento etico e consente di procedere dal mondo delle tenebre - profano- a quello di luce .Ecco perché ogni viaggio iniziatico deve avvenire in primo luogo all’interno di noi stessi alla ricerca di quella conoscenza sintetizzata nell’antico motto "Conosci te stesso" inciso sul frontone del Tempio di Delfi (9). Questa forma di conoscenza,che tende all’identificazione dell’individuo con le strutture del macrocosmo,in qualsiasi modo la si definisca “ermetismo, filosofia occulta, dottrina esoterica, scienza iniziatica” ha sempre avuto l’unico fondamentale obiettivo di condurre l’uomo verso la sua realizzazione spirituale (10). Il nostro attaccamento di Massoni con il simbolo dei simboli, il Labirinto, rappresenta la vera via d’uscita dagli infiniti sentieri di smarrimento che il mondo profano ci offre ed e’ l’occasione per far riemergere quella energia che riavvicina la solitudine dell’anima alla molteplicità dell’universo(6). Osserviamo ce nel Labirinto predominano le linee verticali e orizzontali che possono ricordare la perpendicolare e la livella massonica , ma anche la croce che, prima ancora del simbolismo cristiano, rappresentava l’Universo con i quattro punti cardinali; la croce inoltre, nelle sue linee orizzontale e verticale, ricorda l’unione tra mondo terrestre (il piano orizzontale) e celeste (verticale, ascensionale) e ancora il dualismo : vita e morte, maschile e femminile, umano e divino, statico ed attivo, 5
opposti che in essa diventano complementari, armonici nel punto di fusione che è il centro. Oltre che come due bracci, però, la croce può anche essere letta come insieme di 4 semirette, o raggi di un cerchio, figura in cui non esiste né un inizio né una fine, l’universo nella sua perfezione, ed il suo centro è il punto in cui tutto nasce e torna. Essa rappresenta anche la continuità dell’uomo, poiché le sue braccia si possono prolungare all’infinito(11) Anche la croce egizia, la croce di Ankh, diffusamente raffigurata nei geroglifici e nelle decorazioni dei Templi Egizi, era un simbolo di vita e di immortalita’; veniva impiegata per equilibrare e armonizzare il campo energetico dell’uomo, in linea con il pensiero che esistono sulla terra oggetti e simboli che hanno il potere di attrarre, irradiare e indirizzare l’energia vitale e che costituiscono veri e propri dispositivi energetici come le piramidi, i cristalli e alcuni simboli come la svastica, il labirinto e appunto la Croce di Atlantide che gli Egizi trasformarono nell’Ankh o croce della vita (12) Il disegno del labirinto richiama per forma e significato l’ascia bipenne, o “labrys”, una delle più accreditate etimologie del termine labirinto. L’ascia bipenne, simbolo del potere minoico, la troviamo raffigurata un po’ ovunque a Creta: è l’arma che uccide il mostro. La trasformazione dell’io che avviene nel centro del labirinto, si evidenziera’ alla fine del viaggio, al ritorno dalle tenebre alla luce, contrassegnando la vittoria dello spirituale sul materiale e nello stesso tempo dell’eterno sull’effimero, dell’intelligenza sull’istinto, del sapere sulla violenza cieca. Il percorso del labirinto ha anche un significato rituale: serve a scongiurare – rappresentandola – la paura della morte, l’angoscia dell’uomo di fronte al ridursi al nulla di tutte le cose. E’ un percorso in due tempi: l’entrata nel labirinto e il faccia a faccia col mistero costituiscono la prima parte ; il ritorno alla luce rappresenta una nuova nascita, attesta la continuità della vita, che di generazione in generazione rinnova se stessa (13). Il “cuore” del labirinto puo’ essere paragonato anche ad un utero materno e il filo di Arianna ad un cordone ombelicale (14)
CONCLUSIONE Possiamo concludere con Antonio Perfetti : “E così Teseo esce dal Labirinto e scopre la Verità. Scopre che, dopo aver tutto esplorato, ha finito per ritrovarsi al punto di partenza. Scopre, infatti, che il punto di Partenza e d'Arrivo è Arianna e che il filo altro non è che il Cordone Ombelicale che unisce l'Uomo alla Caverna Fondamentale, cioè all'Utero Materno, nel cui interno il bambino si trova in uno stato di beatitudine e di felicità che viene paragonato a quello del Paradiso ed al quale l'Uomo deve ritornare. Dalla Grande Madre alla Grande Madre, dalla Terra alla Terra” (2) . Alessandro Antonelli 6
Libero Muratore Loggia Francesco Xaverio Geminiani n’ 1345 Or:. Lucca
BIBLIOGRAFIA 1) About Labyrinth Society, www. labyrinthsociety.org 2) A. Perfetti, “Il Labirinto, Teseo e il Minotauro” users.libero.it/claudioronco/teseo/html 3) G. Pavat et al, “In cammino…Fino all’ultimo labirinto”, Ed.Youcanprint, 2013 4) Manoscritto alchemico greco di S.Marco, trad.Ch.-Em. Ruelle, 1887 5) Loggia Roberto Assagoli, 1378, www.robertoassagoli.it 6) M.Uberti “ Lucca e il Labirinto, i Simboli e le Colonne Annodate del Duomo”, www.duepassinelmistero.com 7) C. Cesario, “Il Labirinto dall’antichita’ al Medioevo”, http:/host.uniroma.it 8) Fulcanelli, “ Il Mistero delle Cattedrali e l’interpretazione esoterica dei simboli ermetici della Grande Opera” Ed. Mediterranee,ristampa 2001 9) R. Guenon , “Simboli della Scienza Sacra” , Milano 1994 10) Sulla simbologia del Labirinto, www. duepassinelmistero.com 11)A.Economo, “Il Labirinto”, Gruppo Mizar, Google Sites 12) A. Maccarello “Dispositivi energetici: il cammino dell’anima” , wordpress.com 13) K.Kerenyi, “Nel Labirinto” ed. Bollati Boringhieri, 1983 14) P. Santarcangeli, “ Il libro dei Labirinti” Ed. Frassinelli, 2005 14) Dedalo e Labirinto , www.gnosi.it
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