UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PALERMO Complemento di Programmazione del P.O.R. Sicilia 2000/2006 Misura 3.15– Sottoazione C “Potenziamento delle infrastrutture e laboratori esistenti per la realizzazione di centri per il testing di nuove tecnologie che abbiamo a riferimento particolari bacini di utenza appositamente identificati” PIT 7
PROGETTO: RETE DI LABORATORI PER L’INNOVAZIONE E LE NUOVE TECNOLOGIE AL SERVIZIO DELLE IMPRESE
RENDICONTAZIONE SCIENTIFICA FINALE
Resp. Scientifico: Prof. Maurizio Leone Resp. Amministrativo: Dott.ssa Maria Averna
Questo documento costituisce un atto formale di rendicontazione finale delle attività scientifiche previste dal progetto presentato e ammesso al finanziamento. In allegato, viene anche riportato la rendicontazione amministrativa. 1. Principali obiettivi del progetto. Il progetto prevedeva il potenziamento di alcuni laboratori esistenti presso l’Ateneo di Palermo, adeguandoli in relazione alle esigenze del sistema produttivo locale e prevedendo la certificazione ISO 9000. Contestualmente all’intervento di potenziamento dei singoli laboratori era prevista la realizzazione di un’unità centrale di coordinamento e marketing per il sistema dei laboratori d’Ateneo, per l’offerta di servizi anche ad altri laboratori che insistono nella provincia di Palermo. In tale unità centrale si prevedeva di integrare risorse derivanti da diversi progetti finanziati all’Università degli Studi di Palermo, aventi come obiettivo il completamento di laboratori esistenti. Il progetto presentato si integra con quello relativo all’istituito ufficio di Liason-office capace di produrre e diffondere ricerca applicata. In tale ambito potranno essere sviluppati alcuni progetti pilota di eccellenza orientati all’innovazione tecnologica delle imprese. L’intervento si integra altresì con quello di istituzione dell’Incubatore d’impresa finanziario all’Ateneo in ATS con SINTESI ed altre imprese. Il sistema costituito dalla rete di laboratori, dal Liaison office e dall’Incubatore d’impresa, consentirà il trasferimento di competenze alle imprese, per favorire le azioni di innovazione.
Il progetto prevedeva inoltre una costante attività di formazione di giovani ricercatori e personale tecnico.
2. Obiettivi raggiunti. - Sono stati potenziati i seguenti Laboratori:
1) Centro di taratura per il settore elettrico ed elettronico. La struttura operativa coinvolta in questo laboratorio è il Dipartimento di Ingegneria Elettrica (resp. Prof. Salvatore Nuccio, ordinario di Misure Elettriche ed Elettroniche).
2) Il Centro ricerche e servizi in saldatura. La struttura operativa coinvolta in questo laboratorio é il Dipartimento di Tecnologia Meccanica, Produzione ed Ingegneria Gestionale (responsabile: prof. Attilio Masnata, associato di Tecnologie e Sistemi di Lavorazione).
3) Laboratorio di Ingegneria Sanitaria. La struttura operativa coinvolta in questo laboratorio è il Dipartimento di Ingegneria Idraulica ed Applicazioni Ambientali (responsabile: dott. Ing. Salvatore Nicosia, Assistente Ordinario).
4) Laboratorio per la gestione, fruizione di beni culturali con tecnologie informatiche avanzate. Le strutture operative coinvolte in questo laboratorio sono il Dipartimento di Rappresentazione (responsabile: prof. Benedetto Villa, straordinario di Topografia e Cartografia) e il Dipartimento di Storia e progetto dell’Architettura (responsabile: prof. Francesco Tomaselli).
5) Laboratorio per le applicazioni industriali ed ambientali delle radiazioni ad alta energia. La struttura operativa coinvolta in questo laboratorio è il Dipartimento di Ingegneria nucleare (responsabile: prof. Elio Calderaro associato di Tecnologie ed Applicazioni Nucleari).
6) Laboratorio per la caratterizzazione dei materiali. La struttura operativa coinvolta in questo laboratorio è il Dipartimento di Ingegneria Meccanica (responsabile: prof. Antonino Pasta). - Tutta la strumentazione prevista è stata acquistata e collaudata (si vedano le precedenti relazioni sulle attività svolte) ed è attualmente in piena utilizzazione; - L’attività di formazione e addestramento è stata svolta con efficacia durante tutta la durata del progetto e ha visto interessate circa venti unità di personale, reclutate a vario livello (Borsisti, Co.Co.Co. etc) a valere sul progetto; - E’ stata realizzata la struttura di coordinamento delle attività, denominata UniNetLab, ed è stata avviata la fase di coordinamento con le altre strutture dell’Ateneo, quali Liason-office e Incubatore d’impresa; - E’ stato realizzato un sito Web di UniNetLab, contenente la descrizione dei vari laboratori con le loro potenzialità e i principali servizi offerti; - Alcuni dei risultati ottenuti sono stati oggetto di lavori scientifici, diffusi in congressi internazionali e pubblicati su riviste dei vari settori; - E’ stata messa a punto la procedura per la certificazione ISO 9000; - Sono state realizzate numerose iniziative di publicizzazione delle attività svolte, a cui la stampa locale e nazionale ha dedicato notevole attenzione.
Di seguito vengono riportate in una breve sintesi lo stato dell’arte delle attività di ciascun laboratorio e le previste azioni da svilupparsi in un prossimo futuro. Alla luce di quanto riportato, si può senz’altro concludere che le linee programmatiche del progetto sono state tutte rispettate. Attualmente il Sistema Integrato dei Laboratori d’Ateneo, così potenziato, è in grado di incidere positivamente sullo sviluppo tecnologico delle PMI Siciliane. Desidero quindi esprimere un sentito ringraziamento a quanti hanno operato in questi anni per la riuscita del progetto, in particolare sia il personale strutturato che il personale reclutato, e all’Assessorato all’Industria che ha permesso con il finanziamento di cui sopra la realizzazione di queste attività. Va infine notato che il patrimonio di competenze scientifiche, così difficile da ritrovare altrove grazie alla larga partecipazione di giovani con un background culturale multidisciplinare, e i rapporti stretti con il mondo produttivo locale, verrebbero dispersi se non si assicurasse continuità alle azioni intraprese, ad es. nell’ambito della programmazione del POR 20072013.
Distinti saluti Prof. Maurizio Leone (Resp. Scientifico del Progetto)
1) LABORATORIO DI TARATURA PER IL SETTORE ELETTRICO ED ELETTRONICO Struttura operativa Dipartimento di Ingegneria Elettrica (responsabile: Prof. Salvatore Nuccio). Obiettivi previsti dal progetto L’obiettivo è quello di realizzare un laboratorio per la taratura di strumenti per misura elettriche ed elettroniche, operante secondo le norme ISO/IEC 17025 ed ISO 9001 accreditabile come centro di taratura SIT (Sistema Italiano Taratura), nonché in grado di effettuare prove su apparecchiature elettriche ed elettroniche (accreditabile come laboratorio SINAL) al servizio di enti e imprese siciliane. In particolare le principali attività previste sono: verifica di taratura di strumentazione di misura di grandezze elettriche ed elettroniche utilizzata nei vari settori dell’industria, della ricerca, del terziario e medicale; assistenza sia teorica che sperimentale per lo sviluppo di prototipi, collaudo e verifica di sicurezza di apparecchiature elettriche ed elettroniche; prove di pre-conformità EMC e misure di inquinamento elettromagnetico; collaudo e verifiche su impianti ed installazioni elettriche ed elettroniche; consulenza per lo sviluppo di soluzioni per stazioni automatiche di misura e prova e per sistemi di monitoraggio industriale ed ambientale consulenza per l’ implementazione di sistemi di gestione per la qualità di laboratori di misura e prova interni alle aziende.
Risultati conseguiti In questo periodo è stata consegnata e collaudata la strumentazione relativa al banco tarature grandezze elettriche previsto in progetto. Tale banco è all’avanguardia in quanto utilizza la più moderna la struttura di riferibilità dei laboratori di taratura elettrici consigliati dal SIT (Sistema Italiano Taratura). Tale struttura, basata su Multimetro numerale e Calibratore Multifunzione dotati di “artifact calibration”, è riportata in figura dove sono indicate ( ) le strumentazioni acquisite.
Dopo il collaudo è stato svolto, a cura del fornitore, un corso di tre giorni per addestrare il personale del laboratorio.
Nel periodo giugno 2007- giugno 2008
ha
preso
servizio
ed
ha
collaborato un tecnico co.co.co che ha iniziato a sviluppare il manuale
qualità del laboratorio con le correlate procedure gestionali e di taratura al fine
di
un
possibile
futuro
accreditamento SIT e/o SINAL.
In
particolare
il
è
stato
sviluppato
Manuale operativo delle grandezze elettriche, le Procedura di conferma metrologica
dei
campioni,
la
Procedura per la taratura di misuratori esterni al laboratorio, gli Schemi di collegamento, i Moduli (fogli excel) per la raccolta ed elaborazioni dati relative alle procedure di taratura e conferma metrologica degli strumenti. Si sono poi sviluppate la Procedura di conferma metrologica degli artifact calibration (campioni utilizzati per la conferma metrologica dello strumento campione di lavoro), e due procedure automatiche in ambiente METCAL per la taratura di multimetri numerali. Sono stati anche preparati i format dei report per la raccolta dati di taratura. Si è poi sviluppata una procedura di taratura di contatori di energia attiva monofasi e trifasi nelle varie configurazioni, con le relative valutazioni delle relativa incertezze con il contatore campione in classe 0,1. Nell’ultimo periodo, continuando con le attività di sviluppo delle varie procedure tecniche, si sono poi acquistati materiali di consumo per il funzionamento delle attrezzature del laboratorio e si è eseguita la manutenzione dell’impianto di condizionamento dell’aria. Si sono poi definiti gli acquisti di strumenti specifici non previsti in fase progettuale, per prove di precisione su contatori di energia (e del materiale di consumo per il funzionamento delle attrezzature del laboratorio): Contatore campione ZERA in classe 0,02 e Alimentatore trifase, che sono pervenuti e collaudati nel settembre 2008. Si intende ora procedere anche all’accreditamento del laboratorio da parte dell’Agenzia delle dogane (ex UTF) per la verifica dei contatori di energia, secondo le attuali disposizioni. Infatti la notevole e crescente diffusione in Sicilia di impianti di
produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili (eolica e fotovoltaica) sta producendo una domanda di verifiche di taratura ai fini fiscali dei contatori che conteggiano l’energia elettrica prodotta. Infine tale nuova attrezzatura rende il laboratorio uno dei primi attrezzati per prove particolari sui contatori di energia previsti col recepimento in Italia della nuova direttiva europea MID. Nello stesso periodo, grazie alla strumentazione acquistata, si sono continuate, avviando anche nuove linee, le attività di ricerca, anche industriale, in collaborazione con aziende ed enti siciliani (Layer Electronics (TP), ST Microelectronics (CT), ARPA Sicilia (PA). Alcuni risultati di tali attività sono stati pubblicati in ambito nazionale ed internazionale.
2) CENTRO DI RICERCA E SERVIZI IN SALDATURA – CERISA Struttura operativa Dipartimento di Tecnologia Meccanica, Produzione e Ingegneria gestionale (responsabile: Prof. Attilio Masnata). La presente relazione sintetizza le attività svolte dal laboratorio nel periodo ottobre 2005
-
settembre 2008 e i risultati conseguito, suddivisi per macroattività. ATTIVITÀ DI FORMAZIONE La formazione del personale, costituito mediamente nel periodo da 1 ½ unità (tecnici laureti), ha svolto un ruolo centrale nelle attività eseguite, in dipendenza della tipicità delle mansioni e dall’elevata specializzazione richiesta da metodiche complesse. Tra queste sinteticamente possiamo annoverare: - l’esecuzione di prove meccaniche, quali: trazione (con determinazione del diagramma di flusso o reale), piega, durezza, resilienza (a temperatura controllata), fatica (con definizione dei cicli di carico/scarico); Foto n. 1; - il controllo ultrasonoro classico e con phased array; questo ultimo consente il controllo di componenti a geometria complessa (controllo di tipo ecografico); attività che ha richiesto la creazione di blocchi campione, contenenti difetti artificiali, per la taratura della sensibilità di indagine e per la verifica di conoscenza dell’operatore; trattamento del segnale ultrasonoro per ridurre il rapporto rumore/segnale al fine di elevare l’accuratezza di rilevamento difetti; Foto n. 2;
- la misura dei campi di deformazione piana e tridimensionale a campo intero mediante il sistema DIC (digital image correlation); a questo riguardo il sistema è stato impiegato per l’analisi dei campi di deformazione che si generano su componenti saldati. I risultati di tale indagine sono oggetto di una pubblicazione in corso di accettazione; Foto n. 3;
- l’analisi chimica mediante spettrometro con lo sviluppo di procedure che hanno richiesto una intensa attività di calibrazione mediante l’uso di campioni di riferimento a composizione nota. In particolare le prove sono state mirate ad elevare la conoscenza del personale, individuando le tolleranze fornite dalla strumentazione; Foto n. 4;
- analisi metallografica che ha richiesto l’apprendimento: delle tecniche di preparazione dei campioni, della scelta dei reagenti, delle metodologie di acquisizione e trattamento delle immagini digitali, dell’analisi delle strutture metallografiche con particolare riguardo a componenti saldati. Nel dettaglio: individuazione delle dendriti in zona fusa e calcolo del rapporto di diluizione, caratterizzazione delle strutture presenti in zona termicamente alterata, determinazione del contenuto di ferrite e cementite nel metallo base, caratterizzazione della geometria del giunto con l’individuazione del numero di passate e definizione dei parametri geometrici; Foto n. 5.
- il rilievo di forme con l’uso del sistema COMET V; l’attività di formazione è stata mirata da un lato ad accrescere il livello di conoscenza di base con riguardo alle tecniche di acquisizione e trattamento delle immagini; dall’altro ad estendere i campi di applicazione della strumentazione a strutture di grandi dimensioni con lo sviluppo e la messa a punto di una metodica che si basa sulla sovrapposizione di singole immagini; Foto n. 6. L’attività di formazione è stata inoltre mirata a creare profili professionali in grado di operare autonomamente l’esecuzione di prove nel rispetto delle normative (che regolamentano il settore) e delle procedure sviluppate. ATTIVITÀ SCIENTIFICA L’attività scientifica è stata rivolta alla ricerca applicata con l’intento di: • accrescere il livello di competenze del personale, elevando il livello di conoscenza delle attrezzature e delle metodiche tipiche di un laboratorio ad alta specializzazione;
• sviluppare nuove metodologie di indagine a supporto dei progettisti ed esecutori con un duplice fine. Il primo di creare prove di cui il Laboratorio è unico depositario e che costituiscono una innovazione nel settore; rientrano tra queste la determinazione delle proprietà meccaniche puntuali delle giunzioni saldate (Foto n. 7), la valutazione della resistenza alla propagazione di cricche in componenti saldati (Foto n. 8), la misura dei carichi effettivamente agenti sui pilastri di strutture in cemento armato. Il secondo concerne la possibilità di estendere i campi di indagine di alcune attrezzature al fine di ampliare le attività di servizio e diagnostica a grandi strutture; nel dettaglio è stata sviluppata una metodica che consente di acquisire più immagini, con il sistema COMET V, provvedendo
poi a creare una immagine unica mediante sovrapposizione; a questo riguardo sulla superficie degli oggetti vengono posizionati dei marcatori che costituiscono un riferimento nelle operazioni di sovrapposizione; Foto n. 9. Sempre in tale ambito rientra la creazione di un programma di trattamento del segnale ultrasonoro, in grado di ridurre il rapporto rumore/segnale, che consente l’individuazione di difetti di piccole dimensioni e/o l’esame di componenti aventi elevati spessori; Foto n. 10. • attività di promozione con la partecipazione a congressi nazionali e pubblicazione sulle riviste specializzate. ATTIVITÀ DI PROMOZIONE La promozione delle attività che il laboratorio è in grado di svolgere sono state, al momento, mirate a conseguire commesse che prevedono l’esecuzione di prove all’esterno e contestualmente a stipulare convenzioni con Enti di certificazione nell’ambito della qualifica dei saldatori e delle saldature. In questo ultimo caso il Lab. CERISA assumerà il ruolo di laboratorio di riferimento per l’Istituto Italiano della Saldatura nella Regione Sicilia. L’attività di promozione è stata perseguita mediante il sito web di UniNetLab, l’invio di documentazione, contatti diretti. Ulteriori attività sono pertinenti la realizzazione di due seminari, di una giornata ciascuno, e destinati agli specialisti di settore; in particolare il primo (presso il DIMPIG in data 06/06/2008) ha coinvolto i laboratori autorizzati (ai sensi della L. 1086/72) e professionisti che operano nel settore delle prove non distruttive in ambito civile; nel corso del seminario è stata mostrata la metodologia sviluppata per il rilievo dei carichi agenti sui pilastri. Il secondo seminario, da svolgere (il prossimo 12/01/2009) con il patrocinio dell’Istituto Italiano della Saldatura, vede , quale tema centrale, la caratterizzazione delle proprietà meccaniche in giunti saldati. Nel seguito sono riepilogati gli Enti e le società contattate suddivise per tipologia: Enti di Certificazione
IIS - Istituto Italiano della Saldatura - Lungobisagno Istria, 1516141 - Genova Tel. (+39) 010 83411; Fax (+39) 010 8367780
DNV - Centro Direzionale Colleoni, Palazzo Sirio 2, Viale Colleoni 9 - 20041Agrate Brianza (MI), Tel. +39 039 6899 905; Fax+39 039 6899 930
ABS SERVICES LTD - V. al Porto Antico 16128 Genova (GE) Tel. 010 2512090
Laboratori Terzi
DISMAT S.r.l. - C.da Andolina S.S. 122 Km 28 - 92024 Canicattì (AG) - Tel. 0922 859406;
Metalcontrol S.r.l. - 90144 Palermo (Pa) - Sozzi, 14 – Tel.091 325907 Geolab s.r.l. - Via De Spuches, s.n. - 90044 Carini (PA) - Tel. 091 8674029; PMI
Metalmeccanica Meridionale S.p.A. - Zona Industriale Brancaccio – via Ducrot, 23/29 - Tel. 091 6211399; Fax 091 6215594
Dannav S.n.c. -Via Colombo Cristoforo,3 - 90142 Palermo - Tel. 091 545089; EFFEDI S.r.l. - S.S. 113 Km 281, 900 - 90044 Carini (PA) - Tel. 091 8633511; SIM S.p.A. – ex S.S. 114 n. 136b - 96010 - Priolo G. (SR) - Tel. 0931 761416; A.t.s.m. S.r.l. - C.da Notarbartolo - 90018 - Termini Imerese (PA) - Tel. 091 8140594 BRODBECK S.r.l. - Zona Industriale - 95100 Catania – CT – Tel. 0957357340.
PROCEDURE DI PROVA Ulteriore attività preminente ha riguardato lo sviluppo di procedure di prova con la decodifica delle norme (UNI, ISO, ASTM, IWS) che regolamentano l’esecuzione delle indagini e definiscono i limiti di precisione dei risultati. Tale attività è stata mirata anche all’ottenimento della certificazione ai sensi della norma UNI ISO 9001/2000, con la quale il laboratorio è in grado di certificare la qualità della struttura di prova. Sempre in tale ambito sono state sviluppate procedure interne di calibrazione e verifica delle attrezzature, con la definizione di intervalli e metodologie (secondo schemi di tipo unifilare). Le procedure sviluppate sono pertinenti le seguenti norme:
Proced.
Norma
1
UNI EN 13007-1
2
UNI EN 12517
3
UNI EN 1330-4
4
UNI EN 1712
5
UNI EN 1713
6
UNI EN 1714
7
UNI EN 12668-3
Titolo Prove non distruttive - Terminologia - Parte 7: Termini utilizzati in magnetoscopia Controllo non distruttivo delle saldature - Controllo radiografico dei giunti saldati - Livelli di accettabilità Prove non distruttive - Terminologia - Parte 4: Termini usati nel controllo con ultrasuoni Controllo non distruttivo delle saldature - Controllo mediante ultrasuoni dei giunti saldati - Livelli di accettabilità Controllo non distruttivo delle saldature - Controllo mediante ultrasuoni Caratterizzazione delle indicazioni nelle saldature Controllo non distruttivo delle saldature - Controllo mediante ultrasuoni dei giunti saldati Prove non distruttive - Caratterizzazione e verifica delle apparecchiature per esame ad ultrasuoni - Parte 3: Apparecchiatura completa
Proced.
Norma
8
UNI EN 12668-1
9
UNI EN 13100-2
10
UNI EN 13100-3
11
UNI EN 13705
12
UNI EN 13925-3
14
UNI CEN/TS 15053 UNI EN ISO 7438
15
UNI EN ISO 9018
13
16 17 18 19
UNI EN ISO 99341 UNI EN ISO 99343 UNI EN ISO 14324 UNI EN ISO 18265
20
UNI EN 287 - 2
21 22
UNI EN 10045 UNI EN 287-1
23
UNI EN 10002-1
24 25
UNI EN ISO 14577-1 UNI EN ISO 15607
26
UNI EN 288 parte 3°
27 28
UNI 7704 UNI 7679
29
UNI EN 1435
30
UNI 6327-68
31
UNI EN 444
32
UNI EN 571-1
33
UNI EU 160
34
UNI EN 462 parte 1°
35
UNI EN 462 parte 2°
Titolo Prove non distruttive - Caratterizzazione e verifica delle apparecchiature per esame ad ultrasuoni - Parte 1: Apparecchi Prove non distruttive di giunti saldati di prodotti semifiniti di materiale termoplastico - Parte 2: Controllo radiografico a raggi X Prove non distruttive di giunti saldati di prodotti semifiniti di materiale termoplastico - Parte 3: Controllo per ultrasuoni Saldature dei materiali termoplastici - Macchine ed attrezzature per saldature a gas caldo (incluso la saldatura per estrusione) Prove non distruttive - Diffrazione a raggi X dai materiali policristallini e amorfi - Parte 3: Strumenti Prove non distruttive - Raccomandazioni per i tipi di discontinuità nei campioni d’esame Materiali metallici - Prova di piega Prove distruttive sulle saldature nei materiali metallici - Prova di trazione su giunti a croce ed a sovrapposizione Prove non distruttive - Magnetoscopia - Parte 1: Principi regionali Prove non distruttive - Magnetoscopia - Parte 3: Apparecchiature Saldatura a punti a resistenza - Prove distruttive sulle saldature - Metodo per le prove di fatica sui giunti saldati a punti Materiali metallici - Conversione dei valori di durezza Prove di qualificazione dei saldatori - Saldatura per fusione Alluminio e sue leghe Materiali metallici - Prova di resilienza su provetta Charpy - Metodo di prova Prove di qualificazione dei saldatori - Saldatura per fusione - parte 1 Acciai Materiali metallici - Prova di trazione - Parte1: Metodo di prova a temperatura ambiente Materiali metallici - Prova di penetrazione strumentata per la determinazione della durezza ed altri parametri dei materiali - Parte 1: Metodo di prova Specificazione e qualificazione delle procedure di saldatura per materiali metallici - Regole generali Specificazione e qualificazione delle procedure di saldatura per materiali metallici - Prove di qualificazione della procedura di saldatura per la saldatura ad arco di acciai Giunti saldati - Modalità generali per il controllo magnetoscopio Giunti saldati - Modalità generali per il controllo con liquidi penetranti Controllo non distruttivo delle saldature - Controllo radiografico dei giunti saldati Esame microscopico dei materiali metallici - Metodo di esame mediante replica con vernici o con film Prove non distruttive - Principi generali per l'esame radiografico di materiali metallici mediante raggi X e gamma Prove non distruttive - Esame con liquidi penetranti - Principi generali Controllo ad ultrsuoni delle lamiere di acciaio di spessore maggiore o uguale a 6 mm (Metodo per riflessione) Prove non distruttive - Qualità dell'immagine delle radiografie - Indicatori della qualità dell'immagine (tipo a fili) - Determinazione del valore della qualità dell'immagine Prove non distruttive - Qualità dell'immagine delle radiografie - Indicatori della qualità dell'immagine (tipo a gradini ed a fori) - Determinazione del valore della qualità dell'immagine
Proced.
Norma
Titolo Prove non distruttive - Controllo magnetoscopico con particelle magnetiche Tecniche di magnetizzazione, parametri relativi e caratterizzazione delle apparecchiature magnetoscopiche
36
UNI 8930
37
UNI EN ISO 15614-1
38
UNI EN 1043-1
39
UNI EN 1290
40
UNI EN 1291
41
UNI EN 23878 UNI EN ISO 6506Materiali metallici - Prova di durezza Brinnell - Metodo di prova 1 UNI EN ISO 6507Materiali metallici - Prova di durezza Vickers - Metodo di prova 1 Materiali metallici - Prova di penetrazione strumentata per la determinazione UNI EN ISO della durezza ed altri parametri dei materiali - Parte 2: Verifica e taratura 14577-2 delle macchine di prova Materiali metallici - Prova di penetrazione strumentata per la determinazione UNI EN ISO della durezza ed altri parametri dei materiali - Parte 3: Taratura dei blocchetti 14577-3 di riferimento UNI EN ISO 6508- Materiali metallici - Prova di durezza Rockwell - Metodo di prova (scale A, B, 1 C, D, E, F, G, H, K, N, T) UNI EN ISO Prova di resilienza su provetta Charpy con intaglio a V - Metodo di prova 14556 strumentato Materiali metallici - Prova di trazione - Parte5: Metodo di prova a temperatura UNI EN 10002-5 elevata (sostiutuisce UNI 3918) Prove distruttive sulle saldature di materiali metallici - Prova di durezza UNI EN 1043-2 Prova di microdurezza su giunti saldati. UNI EN 910 Prove distruttive sulle saldature di materiali metallici - Prova di piegamento Prove distruttive sulle saldature di materiali metallici - Prova di trazione UNI EN 876 longitudinale sui giunti saldati per fusione Prove distruttive sulle saldature di materiali metallici - Prove di resilienza UNI EN 875 Posizione della provetta, orientazione dell'intaglio ed esame Prove non distruttive - Terminologia - Parte 7: Termini utilizzati in UNI EN 1330-7 megnetoscopia Analisi chimica dei materiali ferrosi - Determinazione del piombo negli acciai non legati - Metodo per spettrofotometria di assorbimento atomico nella UNI 7714 fiamma (metodo previa estrazione del ferro) - con UNI 7715 sostituisce UNI 3334 Prove meccaniche dei materiali metallici non ferrosi - Prova di durezza UNI 4655 Brinnell a caldo UNI 1307-2 Terminologia per saldatura dei metalli - Tipi di giunti saldati UNI 1307-1 Terminologia per saldatura dei metalli - Procedimenti di saldatura
42 43 44
45 46 47 48 49 50 51 52 53
54
55 56 57
Prove di qualificazione della procedura di saldatura - Parte 1 Prove distruttive sulle saldature di materiali metallici - Prova di durezza Prova di durezza su giunti saldati ad arco. Controllo non distruttivo delle saldature - Controllo magnetoscopico con particelle magnetiche delle saldature Controllo non distruttivo delle saldature - Controllo magnetoscopico con particelle magnetiche delle saldature - Livelli di accettabilità Metalli duri - Prova di durezza Vickers
ATTIVITÀ CONTO TERZI In relazione ai limiti legati alla indisponibilità dei locali, in cui troveranno ubicazione le attrezzature, le attività esterne sono, al momento, limitate a quelle prove che possono essere svolte all’esterno e che non richiedono particolari preparazioni dei campioni. In tale direzione sono state eseguite prove chimiche sui metalli (analisi della composizione) e indagini sulle cause di rottura di
componenti meccanici. I lavori hanno avuto inizio dal mese di giugno del c.a. con un fatturato di € 13.000, ulteriori € 10.000 riguardano prove in corso di esecuzione; nel dettaglio: - failure analysis, BASIS Engineering S.r.l. (MI)
€
3.000
- analisi spettrometrica
€
10.000
Lab. DISMAT S.r.l. di Canicatì (AG)
- prove meccaniche, Metalcontrol S.r.l. (da fatturare)
€
2.000
- analisi chim. e prove meccaniche, Lab. DISMAT (da fatturare) €
8.000
FASI OPERATIVE Per quanto attiene le fasi previste per lo sviluppo del progetto la Figura 1 mostra il cronoprogramma di previsione mentre la Figura 2 sintetizza le fasi realizzate sino al 30/09/2008. a) le opere infrastrutturali (all’interno dei locali del Dipartimento di Tecnologia Meccanica) sono state completate entro i termini previsti per quanto attiene la realizzazione dei basamenti per i macchinari aventi struttura rigida (pendolo di Charpy, pressa universale); occorre precisare che è in corso di realizzazione la ristrutturazione dei locali destinati alle attività del laboratorio.
Tali opere hanno avuto inizio nel mese di settembre 2006 e
dovrebbero concludersi entro il mese di dicembre p.v.; l’indisponibilità dei locali non consente di ottenere la certificazione ISO 9001 senza la quale il laboratorio non può emettere, a sua volta, certificati di prova. Tale condizione, unitamente alla carenza di spazi operativi, ha comportato lo slittamento delle prove verso terzi limitando la gamma di prove a quelle per le quali non è richiesta l’emissione di certificati. b) le procedure di acquisto attrezzature hanno subito uno slittamento iniziale di 3 mesi; il parco macchine è stato completato nel mese di settembre del c.a., utilizzando i fondi destinati originariamente all’acquisto di materiale di consumo che, causa la ridotta attività, né ha ridotto il fabbisogno. Si precisa che tale conversione è stata autorizzata nel mese di luglio u.s..
c) le attività di sviluppo procedure di qualificazione ISO 9000 hanno subito un ritardo di 3 mesi da imputare allo slittamento degli acquisti. Tale attività è stata completata nello scorso mese di luglio con la redazione di n. 57 procedure di prova, il cui dettaglio è sopra specificato. Durata [mesi] Opere infrastrutturali Acquisizione strumentazione e impl.zione Sviluppo procedure di qualificazione Attività di promozione
3 6 9 12 15 18 21 24 27 30 33 36
Assunzione e formazione personale
Figura 1 – Cronoprogramma di previsione novembre 2006 – ottobre 2008.
Durata [mesi]
3 6 9 12 15 18 21 24 27 30 33 36
a) Opere infrastrutturali b) Acquisizione strumentazione e implementazione c) Sviluppo procedure di qualificazione d) Attività di promozione e) Assunzione e formazione personale
Figura 2 – Cronoprogramma consuntivo al 30/09/08 (corrispondente al 36mo mese da inizio progetto)
d) Le attività di promozione del Laboratorio hanno avuto inizio nel mese di giugno 2005 (tre mesi prima avvio progetto) è sono tutt’ora in corso; si sottolinea che le attività proseguiranno nel prossimo futuro secondo un programma articolato che vede, tra l’altro, la realizzazione di un seminari il prossimo 12/01/09. e) Il progetto prevedeva l’assunzione, con contratto della durata di 3 anni, di n. 2 unità (Tecnici Laureati); in tale direzione la prima assunzione è avvenuta con un ritardo di 9 mesi, la seconda unità è stata assunta nel mese di marzo 2007. Complessivamente nel periodo sono state impiegate 1 ½ unità.
PIANO FINANZIARIO Il piano finanziario, concesso per il laboratorio, è stato completato con l’assunzione di costi pari allo stanziamento iniziale. La tabella che segue riepiloga, per macro voce, gli importi di spesa. ATTREZZATURE STANZIAMENTO INIZIALE IMPEGNI AL 30/09/2008 RESIDUO ATTREZZATURE MATERIALE DI CONSUMO STANZIAMENTO INIZIALE IMPEGNI AL 30/09/2008 RESIDUO CONSUMO PERSONALE STANZIAMENTO INIZIALE IMPEGNI AL 30/09/2008 RESIDUO PERSONALE PRESTAZIONI ESTERNE
543.330,00 543.330,00 0,00 22.625,00 22.625,00 0,00 60.171,00 60.171,00 0,00
STANZIAMENTO INIZIALE IMPEGNI AL 30/09/2008 RESIDUO CONSUMO SPESE GENERALI STANZIAMENTO INIZIALE IMPEGNI AL 30/09/2008 RESIDUO SPESE GENERALI
0,00 0,00 0,00 11.500,00 7.500,00 4.000,00
ALLEGATO FOTOGRAFICO
Foto 1 – Pressa universale Galdabini da 600 kN per l’esecuzione di prove di trazione, piega e fatica a ridotto numero di cicli.
Foto n. 2 – Sistema Omniscan per il controllo ultrasonoro, con tecnica phased array, di giunzioni saldate, componenti forgiati e/o ottenuti per fusione.
Foto n. 3 – Sistema ARAMIS per la misura dei campi di deformazione piani e/o tridimensionali che utilizza la tecnica della correlazione delle immagini (DIC).
Foto 4 – Sistema per l’analisi chimica di campioni metallici - Spettrometro
Foto 5 – Macrografia di una giunzione saldata; si noti le diverse zone che presentano una microstruttura differente.
Foto 6 – Sistema COMET V per l’acquisizione tridimensionale di oggetti; il particolare mostrato è una girante di turbina posta su una tavola rotante.
Foto 7 - Mappa delle deformazioni in un giunto saldato sottoposto a trazione; immagine rilevata con il sistema ARAMIS.
Foto 8 – Campo di deformazione all’apice di una cricca rilevata con il sistema ARAMIS che utilizza la tecnica della correlazione delle immagini.
Foto 9 – Immagine della fiancata sinistra di una autovettura (Ferrari mod. Dino) acquisita con il sistema di acquisizione forme COMET V.
Foto 10 – Software di elaborazione dei segnali ultrasonori che consente di ridurre il rapporto rumore/segnale; i difetti rilevati presentano un diametro apparente compreso tra 0,1 e 0,25 mm.
3) LABORATORIO DI INGEGNERIA SANITARIA Struttura operativa Dipartimento di Ingegneria Idraulica ed Applicazioni Ambientali (responsabile: Dott. Ing. Salvatore Nicosia)
1-
Laboratorio di Ingegneria Sanitaria: presentazione Ricordiamo che i servizi e le ricerche di questo laboratorio interessano Imprese ed Enti esterni
sotto tre profili: A- progetto, costruzione e collaudo di prototipi di impianti (o di componenti speciali) destinati allo sviluppo industriale; B- verifica di funzionalità di impianti in esercizio; C- diagnosi di situazioni di degrado ambientale e supporto nella gestione degli interventi di risanamento. La struttura operativa nella quale questo laboratorio è integrata è il DIIAA - Dipartimento di Ingegneria Idraulica ed Applicazioni Ambientali (responsabile: dott. ing. Salvatore Nicosia, Professore Associato). Il Laboratorio opera nei campi: 1-a- dei trattamenti biologici avanzati delle acque reflue; 1-b- della diagnosi di funzionalità dei processi di depurazione; 1-c- della fermentazione delle sostanze organiche di scarto, con recupero di energia; 1-d- dell’accertamento e modellizzazione della qualità delle acque superficiali; 1-e- del risanamento dei terreni contaminati. In questi campi esso svolge da oltre trent’anni anni i compiti istituzionali di Ricerca scientifica e di Formazione degli allievi Ingegneri (Esercitazioni sperimentali; Tesi di laurea, Tirocini), con frequenti collaborazioni con Aziende pubbliche e private.
2-
Il Laboratorio di Ingegneria Sanitaria nel contesto del progetto In questo Progetto si è voluto potenziare le capacità del Laboratorio di eseguire, su richiesta delle
Aziende operanti in questi settori: operazioni di campionamento e di analisi nelle acque e nei suoli; simulazioni di trattamenti depurativi nelle acque e nei suoli. Per allinearsi alla dotazione dei Laboratori europei analoghi sono stati acquistati 1) uno spettrometro di Assorbimento Atomico e uno spetto-fotometro UV-Vis con ampi corredi di accessori;
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2) due accessori, per la determinazione dell’Azoto totale e del carbonio nei suoli, come potenziamento di un apparecchio per il Carbonio Organico Totale (TOC); 3) un accessorio per la misura della torbidità nelle acque superficiali come potenziamento di una sonda multi-parametrica oceanica; 4) attrezzature per la conservazione e il pre-trattamento di campioni di terreni e di rifiuti solidi prima dell’analisi chimica; i principali di questi è un forno a micro-onde per la mineralizzazione di campioni o l’estrazione con solventi; 5) due apparecchi per la misura dei gas prodotti dall’attività di biomasse nel trattamento dei rifiuti organici (compostaggio) e nel risanamento di terreni contaminati; 6) un set di campionamento per gas; 7) nuovi arredi di laboratorio e attrezzature generali (cappe, rete di gas tecnici, rete di acqua distillata, armadi per reagenti, cella frigorifera ecc.), necessari per ottemperare alle norme vigenti sull’igiene e la sicurezza nei luoghi di lavoro e alle regole della Buona Pratica di Laboratorio. Questi potenziamenti di attrezzature non competono con la crescita e l’affermazione di Società di Ingegneria e di Laboratori privati di Chimica Ambientale nella Sicilia Occidentale, perché le attività formative e di consulenza scientifica nelle quali esse sono usate nell’Università (attività tipicamente pubbliche) sono complementari a quelle libero-professionali o imprenditoriali degli altri soggetti.
3-
Attività svolte Tutte le attrezzature acquistate con i fondi del Progetto sono state installate e collaudate, con
un lavoro che ha impegnato in modo integrato il personale strutturato del Dipartimento e i Collaboratori a contratto assunti con i fondi del Progetto. Contemporaneamente sono stati intensificati i rapporti con Aziende industriali, Società di Servizi e Laboratori privati per definire possibili progetti di collaborazione o di svolgimento di ricerche su commessa nei campi da 1-a a 1-e. Terreni contaminati da idrocarburi: si riteneva e si ritiene tuttora che sul tema dell’accertamento della loro composizione attuale e
della velocità di risanamento il contesto
siciliano sia molto ampio. Infatti in Sicilia sono stati individuati tre “Siti di interesse nazionale” con terreni probabilmente contaminati: Siracusa – Augusta (SR), Gela (CL) e Milazzo (ME). I rapporti con le Imprese si sono concretati finora nello svolgimento di alcune Tesi di laurea sperimentali e modellistiche di alto livello, i cui autori subito dopo la laurea hanno trovato impiego proprio in questo campo.
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E’ in corso la stesura di un protocollo d’intesa fra una Società industriale, il Dipartimento e il Laboratorio – inteso come parte della Rete di Ateneo – per svolgere attività di interesse comune con un corrispettivo economico per l’Università. Recupero e riciclo di materiali provenienti da costruzioni e demolizioni civili: si è tentato di interessare a un rapporto di consulenza con l’Università un gruppo di titolari di piccole Imprese della Provincia di Palermo (come seguito del Progetto INNOVA nel quale l’Ateneo palermitano era rappresentato da SINTESI). Il ruolo del Laboratorio sarebbe stato di certificazione delle materie prime – seconde, in collaborazione col Laboratorio di Tecnologia dei Materiali da Costruzione del DICPM. Purtroppo gli imprenditori hanno espresso la convinzione che questa attività in Sicilia non sia ancora remunerativa, stante il basso prezzo degli inerti vergini e la relativa facilità di aprire o ampliare cave di pietra da costruzione e sabbia. Diagnosi di funzionalità dei processi di depurazione: fra i contatti tenuti due soli appare promettente a breve termine. Il primo riguarda una Società (una PMI) che produce già serbatoi di PEAD nella Provincia di Caltanissetta e intende aggiungere una nuova tipologia di manufatti, consistente in impianti preformati per trattare acque di officina. Le trattative per un programma di prove di certificazione sono in corso. Il secondo contatto è attivo a titolo esplorativo da qualche mese e consiste nella esecuzione della diagnosi in 72 ore dell’efficienza di un impianto biologico di trasformazione dei rifiuti organici in terriccio (compost). La tecnica analitica consiste nella misura della respirazione della biomassa in condizioni di ossigeno non-limitante (IRD – Indice di Respirazione Dinamico). Il possibile committente di questo servizio è una Società titolare di uno Stabilimento di compostaggio nella Provincia di Agrigento, inquadrato nel Piano Regionale di Smaltimento dei rifiuti. Non si è invece concretato l’interesse espresso nel 2006 da alcuni Enti gestori di impianti per il trattamento delle acque reflue urbane in Sicilia (dove ne esistono oltre 400) per migliorare il livello della depurazione a) per soddisfare ai requisiti comunitari e nazionali (D. Lgs. 152/06), ed eventualmente b) per arrivare al livello prescritto per il riuso nelle sue possibili forme.
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Appare verosimile che negli ultimi anni la nicchia che è naturale per l’Università, quale sede di ricerca applicata e di prestazione di alta consulenza, sia stata occupata da Enti ed Agenzie della Regione Sicilia il cui ruolo tradizionale era – ancora nel recente passato - il controllo fiscale del ciclo dell’acqua, a garanzia della collettività. Questo può aver portato i gestori pubblici (p.es. i Comuni) e i gestori privati a scelte diverse in tema di assistenza nelle verifiche di processo e nell’innovazione per gli impianti. Anche nel campo della diagnosi di funzionalità dei processi di depurazione con le attrezzature acquistate coi fondi del Progetto sono state svolte alcune Tesi di laurea sperimentali e Tesi di Dottorato. I Collaboratori a contratto hanno acquistato confidenza con problematiche tecniche e metodi di laboratorio speciali, sui quali il livello del Dipartimento è allineato con quello dell’IRSACNR e di altri importanti Istituti. Questa “ricaduta” del Progetto nell’area della formazione superiore e professionale appare comunque un beneficio importante. Fermentazione delle sostanze organiche di scarto, con recupero di energia: una proposta di Raggruppamento temporaneo di Scopo è venuta da una Società di Ingegneria che stava partecipando a un Bando per un impianto consortile. Il progetto della Società non è risultato vincitore, pertanto la proposta non ha fino ad oggi avuto sviluppo. A medio termine sembra che si possa fare una Convenzione con un’Azienda del comparto agro-alimentare per l’ottimizzazione del suo impianto di trattamento dei rifiuti e la valorizzazione energetica
dei sottoprodotti. Questo rapporto include il Dipartimento di Ingegneria Chimica
(DICPM), che fa parte anch’esso di UniNetLab. Però le strategie produttive dell’Azienda (e con esse l’interesse per processi nuovi) sono a loro volta condizionate dall’accesso a finanziamenti per l’innovazione tecnologica, senza i quali gli azionisti non sembrano disposti a fare investimenti.
4-
Attività accessorie e prospettive a medio termine L’avviamento dei nuovi e complessi apparecchi acquistati con i fondi del Progetto ha dato lo
spunto al personale strutturato del Laboratorio, al personale a contratto e ai dottori di ricerca e dottorandi per scrivere delle schede tecniche di introduzione all’uso. Questo tipo di pubblicazione, cha fa da supporto ai tesisti sperimentali, è universalmente diffuso nelle Università britanniche (in senso ampio) e statunitensi. I testi escono con l’intestazione UniNetLab e saranno pubblicati nel Sito della Reate di laboratori di Ateneo. La disponibilità di nuovi strumenti moderni di campionamento ed analisi tecnologica nei campi delle acque e dei rifiuti fornisce al Laboratorio di Ingegneria Sanitaria – nella sua doppia veste di 24
sotto-struttura del Dipartimento di Ingegneria Idraulica ed Applicazioni Ambientali e di componente della Rete di Laboratori dell’Ateneo – una base per proporre progetti di ricerca applicata competitivi nell’ambito del “VII Programma Quadro di Ricerca e Sviluppo”. E’ in corso di scrittura la bozza di una proposta per tre progetti, destinata ad Istituzioni e Imprese di altri Stati della Comunità Europea coi quali il DIIAA è in contatto (precisamente Belgio, Danimarca, Francia, Grecia, Slovenia e Repubblica Federale Tedesca).
4) LABORATORIO PER LA GESTIONE, FRUIZIONE DI BENI CULTURALI CON TECNOLOGIE INFORMATICHE AVANZATE Sottolaboratorio_1 “Conoscenza, gestione e fruizione di beni culturali con tecnologie informatiche avanzate” Struttura operativa Dipartimento di Rappresentazione (responsabile: prof. Benedetto Villa) Attività svolte Nel periodo sopra indicato il Laboratorio di Rappresentazione è stato impegnato sia a supporto delle attività didattiche e di ricerca, svolte presso il Dipartimento di Rappresentazione, che nell’ambito delle attività di trasferimento tecnologico e di conoscenze verso l’esterno, come previsto dallo Statuto del Sistema dei laboratori di Ateneo. Per quanto riguarda il primo aspetto, con l’impiego della strumentazione del Laboratorio è stato effettuato il rilievo topografico, fotogrammetrico e tramite laser scanner del complesso dell'Albergo delle Povere, sito in Corso Calatafimi a Palermo, nell'ambito delle attività del Master di 2° livello in “Progettazione e gestione per la conservazione dei beni culturali ed ambientali” – Percorso in “Rilevamento dei beni culturali”. Fra le attività di studio e di ricerca rientrano inoltre il completamento del Programma di ricerca nazionale “Reti di Stazioni permanenti GPS per il rilievo in tempo reale in impieghi di controllo ed emergenza” (PRIN 2005), il proseguimento del “Progetto di documentazione digitale del soffitto della Sala Magna di Palazzo Steri”, nell’ambito di una Convenzione con l’Università di Palermo e il Centro Regionale per l’Inventario, la Catalogazione e la Documentazione dei BB.CC.AA. e del Programma di ricerca nazionale “ArcheoMedSat: progetto e sperimentazione di rilevamento satellitare e web gis per la valorizzazione di monumenti e siti archeologici del Mediterraneo tra Oriente e Occidente” (FIRB 2005). Con riferimento a quest’ultimo progetto di ricerca, nel mese di settembre è stata effettuata una missione in Turchia, presso il sito archeologico di Elaiussa Sebaste, per una campagna di rilievo GPS finalizzata all’inquadramento cartografico del sito stesso. 25
È stato inoltre completato il progetto di ricerca dal titolo: “Tecniche innovative di rilievo e monitoraggio della formazione rocciosa naturale, denominata Arco Azzurro, in località Mongerbino (PA)”, nell’ambito di una Convenzione tra il Dipartimento Rappresentazione e il Comune di Bagheria. Gli esiti di tale lavoro sono stati presentati al 53° Convegno Nazionale SIFET (Società Italiana di Fotogrammetria e Topografia) svoltosi a Sorrento nel giugno 2008. Sempre nell’ambito dell’attività di sperimentazione, è stato effettuato il rilievo e la restituzione della volta “a foglio” della casa del Barone di Carcamo a Santo Stefano di Camastra (ME), in collaborazione con colleghi del Dipartimento di Progetto e Costruzione edilizia. Con riferimento al secondo aspetto, è stata realizzata e rilevata con l’impiego di tecniche GPS una rete di vertici plano-altimetrici nel territorio comunale di Palermo, per conto della Impresa Tecap Studio s.r.l. di Roma. Per conto del Dipartimento di Ingegneria delle Infrastrutture viarie dell’Università di Palermo, inoltre, è stato effettuato il rilievo planoaltimetrico dello svincolo di Piazzale Einstein a Palermo con tecniche topografiche e GPS e il successivo inquadramento nel sistema cartografico nazionale. Al fine di potenziare ulteriormente la dotazione strumentale del Laboratorio, con le somme residue del finanziamento ottenuto si sono acquistate attrezzature hw e sw che consentissero l’integrazione e l’aggiornamento di quelle già acquisite in precedenza.
Attività previste Attualmente sono in fase di organizzazione le seguenti attività, relative a Convenzioni già stipulate con soggetti esterni: -
Realizzazione di un prototipo di guida multimediale per siti archeologici operante su computer palmari con l’impiego di tecniche integrate GPS/GIS, per conto dell’Assessorato Regionale dei BB.CC.AA. e della P.I.;
-
realizzazione di un modello speculare virtuale dell’ariete bronzeo di Siracusa, per conto del Rotary Club di Siracusa.
Delle seguenti attività sono invece in corso di elaborazione apposite Convenzioni: -
Rilevamento con tecniche GPS dei punti di appoggio fotogrammetrici necessari alla realizzazione dell’ortofoto digitale di una delle unità fisiografiche individuate, nell’ambito delle operazioni di monitoraggio dell’erosione costiera in Sicilia, per conto dell’ARPA Sicilia; 26
-
determinazione di punti fotografici di appoggio GPS nel territorio della Provincia di Palermo, per conto della CO.RI.P. srl. di Roma;
-
realizzazione di un’ortofotocarta digitale alla scala 1:2000 del territorio comunale di Palermo, per conto del Comune di Palermo.
Conclusioni Da quanto si è detto, emerge come il Laboratorio di Rappresentazione sia già perfettamente inserito nel contesto non soltanto isolano, per quanto riguarda il settore del rilievo di beni culturali ed ambientali. Le commesse relative a Convenzioni già attivate dal Laboratorio, o delle quali è prevista a breve l’attivazione, ammontano complessivamente a circa € 70.000. Questa intensa attività iniziale lascia ipotizzare la possibilità per il Laboratorio di potersi agevolmente autofinanziare in un prossimo futuro. Ovviamente purchè venga garantita la disponibilità, già a partire dal mese di ottobre, di almeno due unità di personale, visto che l’incarico dei due tecnici afferenti al Laboratorio è terminato con la scadenza del progetto. Sottolaboratorio_2” Indagini e Restauro dei Beni Architettonici” - LIRBA Struttura operativa Dipartimento di Storia e Progetto dell’Architettura (responsabile: prof. Francesco Tomaselli).
Nella fase conclusiva del progetto PIT l’attività del LIRBA ha continuato a svolgersi secondo il programma fissato e si è avvantaggiata con l’apporto delle unità operative selezionate per l’azione operativa. Con l’assunzione di tre architetti specialisti nel settore della diagnostica delle patologie degli edifici storici si è potuto mettere a punto la taratura delle attrezzature acquisite e sperimentare le capacità diagnostiche secondo i vari campi di applicazione nel settore delle murature e delle finiture dell’architettura monumentale, allo scopo di progettare la conservazione del patrimonio culturale. Una pratica particolare si è sviluppata principalmente nell’impiego della termografia applicata sia in esterni (con l’ausilio dell’irraggiamento solare) che in ambienti interni con l’impiego di fonti per il preriscaldamento. Dopo la conclusione della fase di applicazione sperimentale di un sistema diagnostico complesso che si avvale della sinergia di più sistemi di indagine non invasiva (termografia, ultrasuoni, radar delle murature e delle pavimantazioni), si è messo a punto un protocollo per il monitoraggio continuo e sostenibile dell’architettura storica.
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L’esperienza maturata dal gruppo di lavoro ha dato l’opportunità di accettare l’incarico di esecuzione di una campagna diagnostica in un edificio monumentale in cui sono state messe a profitto le qualità delle macchine e le acquisite capacità degli operatori.
5) LABORATORIO PER LE APPLICAZIONI INDUSTRIALI ED AMBIENTALI DELLE RADIAZIONI AD ALTA ENERGIA Struttura operativa Dipartimento di Ingegneria Nucleare (responsabile: prof. Elio Calderaro) . Risultati conseguiti Allo stato attuale (26 settembre 2008) è stato completato il Laboratorio per le applicazioni industriali ed ambientali delle radiazioni ad alta energia dedicato allo studio delle utilizzazioni industriali delle radiazioni ionizzanti ed al rilevamento di radioattività ambientale. Detto Laboratorio costituirà un polo di riferimento per la ricerca ed i servizi alle imprese principalmente per la realtà meridionale e mediterranea. Per il potenziamento delle dotazioni esistenti e la costruzione del centro sono state acquistate: -
sorgenti gamma di Co-60 di adeguata attività per una utilizzazione ottimale dell’irradiatore gamma IGS3 già esistente;
-
nuova strumentazione ed adeguati dispositivi per la gestione automatica e controllata dell’IGS3;
-
strumentazione informatica (hardware e software) funzionale al controllo dell’IGS3 ed alle attività del laboratorio;
-
attrezzatura di supporto per le operazioni di ricarica dell’IGS3;
-
attrezzature per la manipolazione ed il trattamento dei campioni
-
attrezzature per la dosimetria per alte dosi di radiazioni
-
attrezzature per la rilevazione di radioattività ambientale
tutto come previsto nel progetto “Rete dei laboratori d’Atenei- POR Sicilia 2000-2006 misura 3.15 azione C”.
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6)LABORATORIO PER LA CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI Struttura operativa Dipartimento di Ingegneria Meccanica (responsabile: prof. Antonino Pasta) Il laboratorio di caratterizzazione meccanica consente: •
di soddisfare le esigenze connesse alla caratterizzazione di nuovi materiali
•
l’utilizzo dei controlli non distruttivi con ultrasuoni
•
il controllo delle strutture tramite estensimetri elettrici a resistenza e accelerometri.
L’attività del laboratorio è principalmente diretta alla esecuzione di: prove per la caratterizzazione meccanica dei materiali tradizionali e materiali compositi sia a temperatura ambiente che a basse ed alte temperature prove di resistenza statica ed a fatica su materiali e su componenti prove di meccanica della frattura misure di stati di tensione residua su provette e su componenti determinazione degli stati tensionali attraverso misure estensimetriche con prove in laboratorio ed in situ misure di deformazione su pannelli in composito mediante sensori in fibra ottica (FBG) controllo non distruttivo dello stato di integrità di componenti tramite, controllo di qualità, rilievo e caratterizzazione di difetti e misure di spessore con gli ultrasuoni sviluppo di sistemi basati sulla tecnologia ad ultrasuoni in grado di rilevare senza contatto le difettosità dei materiali per specifiche applicazioni I servizi del laboratorio sono diretti alle aziende siciliane, ma anche nazionali ed estere, operanti in settori diversificati, per mettere a disposizione un centro di prove di caratterizzazione meccanica dei materiali e dei componenti, e di prove non distruttive, attrezzato con apparecchiature innovative dove effettuare prove sperimentali. Inoltre, il laboratorio è uno strumento per creare o intensificare collaborazioni con centri di ricerca e altre università nella ideazione e sviluppo di nuove tecnologie.
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Attrezzature Le attrezzature di cui questo laboratorio dispone comprendono: Macchina universale di tipo servoidraulico MTS 810 da 100kN Centrale di misura HBM MGC plus
Sistema per il controllo con ultrasuoni
Obiettivi stategici del laboratorio: Il Laboratorio si configura come un reparto per la caratterizzazione meccanica dei materiali, la cui creazione all’interno di una piccola-media impresa (PMI) risulta economicamente ingiustificata in relazione agli investimenti fissi (in mezzi ed attrezzature) e ai costi per la formazione di figure altamente specializzate necessarie all’implementazione della funzione. L’obiettivo del progetto proposto è la realizzazione di un complesso integrato di apparecchiature scientifiche con particolare riferimento allo studio del comportamento meccanico dei materiali innovativi. Detta qualificazione è finalizzata principalmente al potenziamento della capacità di collaborazione con il bacino di utenza di tipo industriale diffuso sul territorio e al potenziamento delle attività di ricerca nei settori considerati trainanti. Il laboratorio si articola nelle seguenti sezioni: •
Estensimetria
•
Caratterizzazione meccanica di materiali e componenti
•
Controllo non distruttivo con ultrasuoni.
a. Scopo della sezione estensimetria è effettuare analisi e misure dello stato di deformazione su provini di materiali per i quali è richiesta la caratterizzazione meccanica e su componenti o strutture meccaniche e civili con lo scopo di determinare la loro risposta alle sollecitazioni di natura statica o dinamica.
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b. La sezione caratterizzazione meccanica, grazie all’acquisizione di una moderna macchina universale di tipo servoidraulico, consente di soddisfare le esigenze connesse alla caratterizzazione di nuovi materiali e dei componenti adeguando il laboratorio agli standard europei.
c. Lo scopo della sezione ultrasuoni è aprire sbocchi all’utilizzo estensivo dei controlli non distruttivi con ultrasuoni per lo studio della difettosità dei componenti meccanici e delle giunzioni.
Attrezzature acquistate:
a) Sistema Universale servoidraulico MTS 810 da 100 kN per prove statiche e di fatica con frequenza di carico sino a 50Hz composto da: 1. Macchina monoassiale a due colonne con capacità massima del telaio di 100 kN 2. Attuatore con trasduttore LVDT incorporato 3. Cella di carico assiale 4. N° 2 servovalvole 5. Pompa idraulica con portata da 64 l/min 6. Sistema digitale per la programmazione del carico 7. Afferraggi idraulici completi di inserti 8. Programmi di gestione
b) Centrale di misura HBM MGCplus con capacità di lettura sino a 100 canali per misure con estensimetri,accelerometri, termocoppie
c) Laser pulsato Nd:YAG, trasduttori non a contatto(piezoelettrici e capacitivi), trasduttori a contatto (piezoelettrici normali e angolati), generatore di segnali ad alta potenza, amplifi catore ad alta potenza, ricevitore di segnali con amplifi cazione e filtri passa-banda, oscilloscopi digitali, computer,misuratori di potenza ed energia per laser.
A. Relazione sull’utilizzo della centralina di misura HBM MGCplus 31
L’attrezzatura, utilizzata presso il laboratorio di misure meccaniche ed estensimetria, è composta da numerose schede dedicate per acquisizione e condizionamento di segnali. In particolare è dotata di schede per ingressi ER a quarto di ponte, mezzo ponte e ponte completo, di schede per acquisizione di segnali da termocoppie, da trasduttori generici con uscite in tensione, da trasduttori piezoresistivi, piezoelettrici e capacitivi.
La configurazione utilizzata prevede una alimentazione in c.c. nel campo 12-24 V per potere funzionare anche ‘sul campo’ mediante alimentazione a batteria, ove sia non disponibile la tensione di rete.
L’impiego della suddetta apparecchiatura, grazie alla sua versatilità è stato piuttosto ampio. In particolare è stata utilizzata nel corso di una campagna di misure di vibrazione e deformazione condotta in collaborazione con l’ISSIA-CNR di Palermo , utilizzando sensori estensi metrici, accelerometri piezoelettrici commerciali e trasduttori in PVDF realizzati da prof. D’Acquisto, per la messa a punto di un sistema per misure di vibrazioni su motori elettrici mediante sensori PVDF e correlazione con misure di coppia torcente erogata da motore ad induzione. La campagna di prove effettuate ha portato alla validazione del prototipo di sensori PVDF impiegati per la misura indiretta della coppia torcente erogata dal motore. Un’altra significativa campagna di misure di tipo estensi metrico è stata realizzata presso il laboratorio di misure meccaniche ed estensimetria per la caratterizzazione dell’effetto rinforzante di estensimetri elettrici a resistenza, forniti da due noti fornitori europei ed americani, per valutare l’errore (non quantificato dai rispettivi fornitori) di misura nell’impiego di detti trasduttori quando sono installati su materiali a basso modulo di elasticità.
A. Relazione sull’utilizzo della macchina prova materiali MTS
Nell’ambito di esecuzione del progetto proposto si è provveduto alla realizzazione di un complesso integrato di prove sperimentali con particolare riferimento allo studio del comportamento meccanico dei materiali innovativi. La fatica nei materiali compositi a fibra rinforzata è un fenomeno abbastanza complesso e si sta spendendo un grande sforzo di ricerca al riguardo: attualmente sono in corso una serie di prove sperimentali riguardanti la modalità di danneggiamento progressivo di strutture in composito ibrido 32
costituite dall’unione di lamine in fibra di vetro con lamine di alluminio e sollecitate a fatica pulsatoria con una configurazione di flessione a tre punti. A partire dai dati sperimentali si sta elaborando un modello di degrado analitico in grado di descrivere il comportamento del composito durante la relativa vita a fatica.
Nell’ambito di una collaborazione con la Ditta Valenti è stata eseguita la caratterizzazione sperimentale di tubi e raccordi in polietilene sottoposti a processi di saldatura di testa per elettrofusione che sono stati confrontati quelli relativi ad una della simulazione agli elementi finiti in ambiente ABAQUS. Le prove di caratterizzazione sono state effettuate su provini realizzati da giunzioni tubo-tubo in polietilene
(medesime caratteristiche meccaniche e
geometriche), su tubi e raccordi e infine solo raccordi in polietilene. Dalle giunzioni tubo-tubo sono stati ricavati i provini di trazione secondo la norma….per la determinazione della curva tensione-deformazione. I parametri sperimentali ricavati da tale prova hanno consentito di simulare con analisi EF non lineare (non linerrità del materiale) l’intera prova di trazione. E’ stata simulata la prova di trazione tubo-tubo; sono inoltre state considerati due altre tipologie di giunzione: raccordo di transizione pead–ottone e manicotto elettrico saldato ad un tubo di polietilene. Per entrambi i casi è stato realizzato un modello tridimensionale (ambiente Solid Edge di UGS). Il modello è stato importato nell’ambiente di calcolo FEM per effettuare una simulazione di prova di sfilamento del raccordo a trazione. Per la seconda giunzione l’analisi è stata condotta in accordo con la norma ISO 13954 (1997) . Nell’ambito di una collaborazione con la Ditta Mirrione Francesco è stata studiata la normativa di riferimento per la caratterizzazione sperimentale delle travi lamellari. Sono state eseguite prove di trazione sulla zona giuntata a dita, prove di delaminazione e di taglio su provette. E’ stato eseguito il progetto per un apparecchio di carico di flessione a quattro punti per travi di dimensione sino a 5m. Per la Ditta Irritech sono state eseguite prove di scoppio su un filtro in nylon rinforzate e prove di crrep. Le prove meccaniche sono state simulate con una analisi agli elementi finiti e il comportamento a creep è stato misurato con estensimetri elettrici a resistenza
Personale
33
n.1 assegno di ricerca (periodo 1 settembre 2007 – 31 agosto 2008) per l’esecuzione e l’interpretazione dei risultati di prove distruttive e non distruttive per la caratterizzazione dei materiali e dei componenti meccanici
Relazione sull’utilizzo del laboratorio ultrasuoni
Preliminarmente l’attività ha riguardato lo sviluppo del seguente programma:
1) Sviluppo della procedura di prova, definizione del “manuale di qualità”, certificazione dei macchinari, sviluppo delle attività di certificazione secondo ISO 9002 e UNI EN 927. Durata: 18 mesi. 2) Attività di promozione con diffusione capillare nel territorio siciliano anche con creazione di un sito informatico; durata: 36 mesi.
Assunzione e formazione di una unità di personale per attività di laboratorio; durata: 36 mesi
E’ stata effettuata ricerca di base ed industriale per il controllo con ultrasuoni. In particoare: 1. controllo di saldature per attrito di lamiere di alluminio 2. misure di difetti superficiali affioranti 3. misure di assottigliamento di lamiere per corrosione 4. controllo di strutture multistrato 5. rilievo di porosità in tubi di ghisa
Attività previste 1. prove ed analisi con la tecnica laser-ultrasuoni su: •
materiali compositi
•
saldature per fusione
•
componenti soggetti a fatica
2. servizi alle imprese 3. ricerca di base ed industriale.
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4. possibile collaborazione con alcune aziende siciliane per la messa a punto di tecniche di ispezione non a contatto per applicazioni specifiche 5. attività sperimentale eseguita dai tesisti 6. attività di didattica
Personale
-
n.1 contratto co.co.co rinnovato (periodo 1 agosto 2007 – 30 settembre 2008) per l’esecuzione e l’interpretazione dei risultati di prove distruttive e non distruttive (con particolare riguardo agli ultrasuoni non a contatto) per la caratterizzazione dei materiali e dei componenti meccanici.
Risultati conseguiti
E’ stata fatta ricerca di base ed industriale su diverse tipologie di componenti: 6. saldature per attrito di lamiere di alluminio 7. misure di difetti superficiali affioranti 8. assottigliamenti di lamiere per corrosione 9. strutture multistrato 10. porosità in tubi di ghisa
Le principali attività del laboratorio ultrasuoni sono state incentrate sull’esecuzione di prove per l’ispezione di ruote monoblocco, al fine di condurre uno studio di fattibilità tecnica. La possibilità di eseguire l’ispezione delle ruote senza dover smontare le ruote dal carrello nelle officine di manutenzione costituisce un aspetto altamente strategico poiché permette una programmazione più flessibile delle ispezioni periodiche. L’indagine non distruttiva è stata diretta alla individuazione di difettosità interne e superficiali appositamente realizzate in campioni di taratura, rappresentati da blocchi di anello e dischi in miniatura, a geometria variabile. Il sistema ad ultrasuoni non a contatto basato sull’impiego del laser e di un trasduttore non a contatto (frequenza 2 MHz) ha permesso di rilevare le delaminazioni sub-superficiali nella corona circolare ed anche i difetti radiali affioranti lungo la superficie di rotolamento.
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Le dimensioni minime di difetti interni e superficiali rilevati sono di circa 4-6 mm a seconda della posizione del difetto nel volume/superficie della corona. Naturalmente la metodologia può essere estesa ed applicata a tutti i corpi a simmetria assiale (anelli, tubi, etc..), anche a spessore sottile. La problematica principale da considerare è il tempo disponibile per l’ispezione di ciascun elemento poiché per rilevare i difetti minimi richiesti bisogna effettuare delle scansioni piuttosto fitte.
Altra attività sperimentale conseguita è l’esecuzione di una serie di test per poter effettuare il confronto con i risultati ottenuti utilizzando una tecnica numerica per simulare problemi di propagazione di ultrasuoni. La simulazione riguarda le onde generate tramite laser, con frequenze nel campo dei MHz, che propagano prima in corpi estesi e poi si trasmettono in aria. Tale approccio permette di scegliere, in maniera ottimale e riducendo al minimo l’attività di laboratorio, la configurazione ottimale per sorgente laser e per trasduttori accoppiati in aria per il rilievo di determinate tipologie di difetti. I risultati conseguiti mostrano pieno accordo tra approccio sperimentale e numerico.
Sono state inoltre eseguite delle prove sperimentali su strutture multi-strato incollate impiegando diverse metodologie ad ultrasuoni (con contatto, senza contatto ed ibride) al fine di definire quale delle tecniche presenta più alta sensibilità. Le tipologie di difetti esaminati sono state delaminazioni e cattiva adesione. I risultati indicano che per difetti più piccoli di 6 mm le tecniche a contatto sono molto più sensibili, visto che si può operare con frequenze elevate (prove eseguite a 4 e 5 MHz); per difetti più estesi (maggiori di 6 mm) le tecniche non a contatto sono da preferire invece, a parità di sensibilità.
Sono state effettuate inoltre indagini sui seguenti argomenti:
Rilievo di difetti su lamiere di alluminio con ultrasuoni non a contatto Ispezione ultrasonora con tecnica laser di semilavorati di fusione di cilindri per motori Controllo di mozzi ruota per automobili con tecnica laser Rilievo di porosità in cilindri di motore con tecniche ad ultrasuoni non a contatto 36
Processi di saldatura: verifica dell’integrità Controllo post-produzione di rotaie con tecnica ultrasonora non a contatto Rilievo mediante tecnica ad ultrasuoni innovativa di difetti superficiali in dischi di frizione ottenuti per stampaggio
Foto della centrale di misura HBM MGCplus
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Foto del laboratorio ultrasuoni e strumentazioni
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Foto della macchina universale di tipo servoidraulico MTS 810 da 100kN
Foto degli afferraggi idraulici:
Sistema digitale per la programmazione del carico
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Foto del laboratorio caratterizzazione meccanica e del macchinario:
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Principali partner industriali F:lli Valenti S.r.l., Via On. G. Palazzolo 8 90041 BALESTRATE (PA)
Francesco Mirrione Legnami s.r.l- c.da Gammara,25 -91011 Alcamo (TP)
Irritec s.r.l. – Via S. Lucia – 98071 Capo D’Orlando (ME)
Metal Control , SrL – Via Olivio Sozzi 14 Palermo
Italtel SPA 90044 ss113 Bivio Foresta CARINI (PA)
AICON SpA Zona Industriale 98042 Giammoro (ME) TECNOGAMMA S.p.A. - Palermo LAB c/o Studio Spataro Via Dante, 55 90141 Palermo (PA)
Ador.Ter.Mar.Srl.Via Papa Sergio I,87/A Palermo
ISSIA – CNR Palermo Via Dante 12 90121 Palermo Honda - Anna Engine Plant 12500 Meranda Road Anna, OH 45302-9699 USA
OMEGA - Officine Meccaniche S.p.A. 20031 Cesano Maderno (MI) – Via Manzoni, 142
Alenia Aeronautica Spa Via Comunale Tavernola 80145 Napoli (NA)
GM Powertrain
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Ecorse & Wiard Rds. Ypsilanti, MI 48198 - USA
Tecnogamma Spa Vicolo Ongarie 13 31050 Morgano (TV)
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Elenco di lavori scientifici prodotti nel periodo 2007-2008 riconducibili alla attività del laboratorio AJOVALASIT A, D'ACQUISTO L., FRAGAPANE S, ZUCCARELLO B. (2007). Stiffness and Reinforcement Effect of Electrical Resistance Strain Gauges. JOURNAL OF STRAIN ANALYSIS FOR ENGINEERING DESIGN. vol. 43, pp. 299-305 ISSN: 0309-3247.
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