N. 402/08 R.G. notizie di reato N. R. Gip
TRIBUNALE DI REGGIO CALABRIA Ufficio del iudice per le indagini preliminari Ordinanza di applicazione di misura cautelare
Il Giudice. Dr. Kate Tassone Letti gli atti del procedimento penale n.402/08 R.G.N.R nei confronti di: ARTUSO ANTONIO DEMETRIO nato a Reggio Calabria il 14.09.1973 res. in Reggio Calabria alla via Arangea Inf. Gallina n. 74 GIOVANNI TORNATOLA nato a Reggio Calabria il 28.04.1971 e res. in Reggio Calabria alla via Vito Inferiore n. 30; GIUSEPPE MELCHINI nato a Reggio Calabria il 11.11.1956 e res. in Reggio Calabria alla via Torrione n. 30; difeso di fiducia dall’avv. ALDO RAFFAELLO ABBENAVOLI del foro di Reggio Calabria con studio in Reggio Calabria alla via Castello n. 9 MARILENA MASTRANDREA nata a Cinquefrondi (RC) il 18.09.1960 e res. in Reggio Calabria in via Aldo Moro Trav. D. Priv. N. 5; difeso di fiducia dall’avv. BRUNO ARENA del foro di Reggio Calabria con studio in Reggio Calabria al viale Aldo Moro Trav. D. n. 5 ; elezione di domicilio ex art 161 c.p.p. presso lo studio professionale sito in Reggio Calabria alla via alla via Vico Vitetta n. 27; DIANO FRANCESCO MARIA nato a Reggio Calabria il 13.01.1960 res. in Brescia alla via Marco Polo n. 5; D’ASCOLI PASQUALE nato a Reggio Calabria il 18.06.1956 e res. in Reggio Calabria alla via Consortile Catona San Roberto n. 82; LO RE’ CARMELO MARIA nato a Catania il 11.08.1972 e res. in Reggio calabria alla via Vico Ferruccio n. 19 scala C; CHIRICO GIUSEPPE nato a Reggio Calabria il 18.05.1955 e res. in Reggio Calabria alla via Marina Arenile n. 7/F; CONDO’ MARCO nato a Reggio Calabria il 06.02.1979 e res. in Reggio calabria alla via p. Andiloro n. 42/B; CALI’ FRANCESCO nato ad Oppido Marmetina (RC) il 30.01.1954 e res. in Reggio Calabria alla via Pio XI Dir. Privata n. 6;
1
D’ELIA FRANCESCO nato a Reggio Calabria in data 25.01.1976 e res. in Reggio Calabria; CRUCITTI GIUSEPPE nato a Reggio Calabria il 5.6.1953, residente in via delle Camelie nr. 25; persone sottoposte alle indagini, in ordine, ai seguenti reati: ARTUSO ANTONIO DEMETRIO e TORNATOLA GIOVANNI A) del reato previsto e punito dagli artt. 110 e 476 e 61 n. 9 c.p. per avere in concorso tra loro e previo concerto, il Tornatola nella qualità di impiegato presso l’Ufficio Risorse Europee e Nazionali – Segreteria di Settore – del Comune di RC quindi pubblico ufficiale e l’Artuso, consapevole della qualifica soggettiva del Tornatola, interamente formato un atto pubblico falso, costituito dal “permesso di costruire n. 198” consegnato al Condo’ Pietro Paolo, numero in realtà afferente ad altra pratica edilizia (n° 573/02-A) intestata alla ditta TRAPANI ANTONINO, attribuendo alla pratica del Condò il falso n. 519/06 di protocollo. Condotta posta in essere anche introducendosi abusivamente nel sito intranet del Comune di Reggio Calabria al fine di modificare dati preesistenti e far apparire fraudolentemente che la pratica era stata approvata con parere favorevole (condotta meglio descritta nel capo C) ed inducendo ulteriormente in errore il Condò Pietro Paolo, in ordine il riconoscimento del permesso di costruire, chiedendo allo stesso di versare (pagamento effettuato il 04.05.2007), per il rilascio del permesso, una somma relativa gli oneri di costruzione pari ad euro 5.230,00 su c/c postale 30103980 afferente alle pratiche di condono edilizio, anziché sul c/c 30103923 relativo alle pratiche di nuove costruzioni, così ulteriormente dissimulando la condotta di falsificazione. Con l’aggravante di avere commesso il fatto con violazione dei doveri inerenti ad una pubblica funzione In Reggio Calabria il 18.07.2007. ARTUSO ANTONIO DEMETRIO B) del reato previsto e punito dall’art 481 e 81 cpv c.p. per avere, in esecuzione di medesimo disegno criminoso, interamente formato atti falsi, nella specie documenti progettuali relativi alla pratica edilizia n. 519/06 presentati quale integrazione del 29.11.2006 della pratica di permesso a costruire della ditta Condò Pietro Paolo; per la precisione: tavole progettuali a firma di professionisti inesistenti anche utilizzando timbri falsi (arch. Francesco Albanese e arch. Vittorio Ciccone); documento di denuncia con falso numero di protocollo (nella realtà tale numero di prot. è attribuito altro progetto; non un fabbricato di 2 p.f.t ad uso rurale da erigersi a Pietrastorta a RC bensì al progetto per la demolizione e ricostruzione di un fabbricato ad un p.f.t. a RC ditta Zito Vittoria); relazione geologica falsamente redatta dal dott. Putrino; indicazione del nominativo dell’arch. Bevacqua quale direttore dei lavori. In Reggio Calabria il 29.11.2006
2
TORNATOLA GIOVANNI C ) del reato previsto e punito dall’art 615 ter cpv n. 1 c.p. per essersi abusivamente introdotto in sistema informatico o telematico protetto da misure di sicurezza; nella specie per esseresi abusivamente introdotto nel sito intranet dell’Ufficio Urbanistica del Comune di RC, al fine di operare una manomissione consistita nel commutare rispetto alla pratica sub a) il parere da “contrario” a “favorevole” in ordine il permesso sub a); Commesso in Reggio Calabria il 17.06.2006 e il 21.06.2006 ARTUSO ANTONIO DEMETRIO e TORNATOLA GIOVANNI D) del reato previsto e punito dagli artt. 110 e 317 c.p. per avere, previo accordo tra loro, Tornatola in qualità di pubblico ufficiale e Artuso consapevole della qualifica soggettiva dello stesso, abusando dei poteri inerenti alla qualità di pubblico ufficilae rivestita, quale dipendente dell’UTC del Comune di RC, in particolare prospettando che il “progetto così come era stao presentato” tramite altro studio professionale “non sarebbe stato accolto” inducevano i coniugi Condò ad affidare l’incarico relativo alla richiesta di permesso a costruire all’arch. Artuso Antonuo Demetrio, facendosi consegnare indebitamente un assegno bancario dell’importo di euro 1.500,00 per la istruzione della pratica. Commesso in Reggio Calabria in data antecedente e prossima il 05.10.2006 (data di presentazione della istanza di permesso a costruire) MASTRANDREA MARILENA E) del reato previsto e punito dagli artt. 482 e 476 c.p. per avere interamente formato un atto pubblico falso; per la precisione “permesso di costruire n. 322” datato il 20.11.2003 intestato alla ditta “Mauro” (mentre il numero di protocollo nella realtà attribuito a ditta Cutrupi Giovanni). In Reggio Calabria in epoca imprecisata successiva al 20.11.2003 MARILENA MASTRANDREA e FRANCESCO DIANO F) del reato previsto e punito dagli arttt. 110, 48 e 479 c.p. per avere, in concorso tra loro, falsamente attestato nell’atto unico di collaudo del 16.02.2004, depositato presso l’Ufficio dell’ex genio civile, relativo la costruzione dell’immobile sito in località San Brunello di proprietà di Mauro Antonino, stato di fatto non corrispondente al vero, così inducendo in errore i funzionari del predetto ufficio in ordine la collaudabilità del predetto immobile; in particolare attestavano, nella “relazione a struttura ultimata” circa l’esito delle prove di compressione sui campioni di calcestruzzo, che già in data 12.02.2003 era stato completato il telaio di base, mentre la concessione edilizia era datata 20.11.2003. In Reggio Calabria il 16.02.2004 ARTUSO ANTONIO DEMETRIO G) del reato previsto e punito dagli art 481 cp perché, formava falsi elaborati progettuali allegati alla istanza, presentata all’UTC di RC, ai fini dell’ottenimento del permesso di costruire in sanatoria, nell’interesse della ditta POSILLIPO ANGELA utilizzando il timbro di professionisti inesistenti. In Reggio Calabria 16.11.2007
3
H) del reato previsto e punito dall’art 348 c.p. per avere abusivamente esercitato la professione di architetto per la quale è richieta una speciale abilitazione dello stato; nella specie senza essere iscritto ad alcun albo, ma solo in possesso del diploma di laurea in architettura, esercitava attività che non gli erano consentite. In Reggio Calabria in data antecedente e prossima il 24.12.2005 a tutt’oggi MELCHINI GIUSEPPE,D’ASCOLI PASQUALE, LO RE CARMELO, CALI’ FRANCESCO, CONDO’ MARCO, CHIRICO GIUSEPPE: I) del reato p. e p. dall’art 416 co I, II e III c.p perché, si associavano tra loro, attraverso uno stabile vincolo, realizzato e costantemente alimentato da molteplici contatti personali e telefonici tra i componenti del sodalizio ovvero tra costoro e soggetti estranei all’organizzazione, allo scopo di commettere una serie indeterminata di delitti di corruzione per atti d’ufficio, corruzione per atti contrari ai doveri di ufficio, abusi di ufficio e falsi, in parte meglio indicati nei capi che seguono, ponendo in essere, altresì, strumentali condotte delittuose finalizzate al conseguimento di una consolidata egemonia nella acquisizione della clientela per lo svolgimento di attività professionale necessaria per il riconoscimento di atti autorizzativi e la realizzazione di opere urbanistiche; in particolare, realizzavano il programma criminale: - MELCHINI Giuseppe, agendo quale organizzatore del sodalizio, avvalendosi della propria posizione all’interno dell’ufficio urbanistica, quale funzionario responsabile del settore edilizia privata dal 10 maggio 2001 all’1 settembre 2009, assicurava l’esito favorevole di un numero indeterminato di progetti presentati in violazione della normativa urbanistica, o assicurava un iter agevolato a quelli presentati da tecnici e professionisti a lui collegati compiendo una serie di abusi in atti d’ufficio, omettendo di rilevare falsità operate nella presentazione dei progetti, ed in particolare, oltre che nei casi descritti negli altri capi di imputazione, altresì in quelli di cui ai seguenti separati procedimenti: - proc. pen. n. 109/2004 RGNR definito con sentenza 17-9-2009 del Tribunale di Reggio Calabria; - proc. n. 1112/2006 RGNR definito con sentenza 16-7-2009 del Tribunale di Reggio Calabria; - proc. n. 125/2004 RGNR definito con sentenza del 30-6-2009 del Tribunale di Reggio Calabria; - proc. n. 125/2006 RGNR in corso dibattimento presso il Tribunale di Reggio Calabria in tal modo assicurandosi nel tempo compensi e profitti allo stato non quantificabili; garantiva inoltre a CHIRICO Giuseppe, DASCOLI Pasquale, CALI’ Francesco ed altri tecnici dell’ufficio, non identificati, ed ai professionisti ad essi di volta in volta collegati, quale responsabile del settore e del procedimento, ogni adeguata copertura per il conseguimento di vantaggi illeciti in danno dell’amministrazione comunale. Agiva, inoltre, dopo il passaggio ad altro incarico per assicurarsi comunque tramite i predetti tecnici ed altri soggetti non ancora identificati il controllo delle informazioni sui procedimenti edilizi di suo interesse,
4
allo scopo di preservare la struttura affaristica creata nel tempo, mutandone le modalità operative. D’ASCOLI Pasquale agendo in qualità di partecipe ed in costante contatto con il MELCHINI, avvalendosi della propria posizione di geometra in servizio presso l’UTC di Reggio Calabria (per lungo periodo sottoordinato al MELCHINI) ed incaricato dell’istruzione di pratiche edilizie, operava sotto le direttive o comunque con il costante sostegno del MELCHINI; gestiva altresì, per il proprio personale profitto, le pratiche di numerosi utenti che indirizzava presso lo studio privato di LO RE’ Carmelo, ove di fatto svolgeva arbitrariamente la libera professione, trattando il buon esito delle pratiche ed incamerando illeciti compensi. Condotte poste in essere anche appropriandosi di atti pubblici arbitrariamente sottratti dall’ufficio di appartenenza e falsificando atti pubblici e certificazioni pubbliche al fine di fare apparire fatti non corrispondenti al vero, ma essenziali al successivo riconoscimento degli atti autorizzativi necessari per la realizzazione di opere edilizie e richiedendo il pagamento di somme di denaro per tali illecite condotte. LO RE Carmelo, agendo in qualità di partecipe, utilizzava il proprio studio professionale privato di architetto, anche mettendolo a disposizione del D’ASCOLI (che vi operava sostanzialmente quale contitolare) e all’occorrenza del MELCHINI, al quale entrambi facevano capo per la “soluzione” di problemi concernenti sia i tempi di completamento delle pratiche, sia il buon esito di quelle portate avanti in violazione della normativa urbanistica. Condotte poste in essere anche occultando atti pubblici arbitrariamente sottratti dall’ufficio di appartenenza dal D’Ascoli e falsificando atti pubblici e certificazioni pubbliche al fine di fare apparire fatti non corrispondenti al vero, ma essenziali al successivo riconoscimento degli atti autorizzativi necessari per la realizzzazione di opere edilizie, richiedendo il pagamento di somme di denaro per tali illecite condotte. CHIRICO Giuseppe, agendo in qualità di partecipe, quale impiegato addetto all’Ufficio Edilizia Scolastica dell’Ufficio Patrimonio Edilizio del Comune di Reggio Calabria, avvalendosi dei rapporti con il MELCHINI allo scopo di potere liberamente “seguire”, all’interno dell’ufficio, in concorso con altri soggetti non ancora identificati, i procedimenti per i quali aveva interessi diretti o indiretti, giungendo grazie all’appoggio del MELCHINI ad operare liberamente ed illegalmente anche dopo il suo trasferimento ad altro ufficio, accedendo ai sistemi informatici di registrazione e scarico dei provvedimenti; avvalendosi, allo scopo di realizzare quanto sopra, della disponibilità di professionisti privati sotto la cui copertura lo stesso svolgeva attività professionale ed imprenditoriale (Diano Francesco, Mastrandrea Marilena, altri soggetti in corso di identificazione) CALI’ Francesco agendo in qualità di partecipe, in collegamento con il D’ASCOLI, il LO RE e il MELCHINI, avvalendosi della propria posizione di responsabile dell’Ufficio Condono Edilizio dell’Ufficio Urbanistica del Comune di Reggio Calabria, assicurava agli stessi un canale privilegiato di conoscenze ed intervento anche appropriandosi di atti pubblici arbitrariamente sottratti dall’ufficio di appartenenza, falsificando atti e certificazioni pubbliche al fine di fare apparire
5
fatti non corrispondenti al vero, essenziali alla emanazione di atti autorizzativi in materia urbanistica ottenendo il pagamento di somme di denaro. CONDO’ Marco nipote del D’ASCOLI, agendo in qualità di partecipe, come collaboratore dello studio professionale di LO RE’ Carmelo, falsificando atti e certificazioni pubbliche per la realizzazione di opere edilizie illegali percependo somme di denaro per tali illecite condotte. Con l’aggravante, per il MELCHINI , di avere organizzato e diretto l’associazione. Associazione costituitasi in Reggio Calabria operante almeno dall’anno 2001 e tutt’ora in atto. D’ASCOLI PASQUALE e LO RE CARMELO: L) del reato p. e p. dall’art 110 e 318 c.p. perché, in concorso tra loro, D’Ascoli in qualità di pubblico ufficiale – Istruttore tecnico nel settore edilizia privata dell’Ufficio urbanistica del Comune di Reggio Calabria - ed il Lorè consapevole della qualifica soggettiva dello stesso, per compiere atto del suo ufficio, ricevevano per sé denaro non dovuto; nella specie ricevevano somma di denaro da tale Alampi (soggetto attualmente deceduto) per seguire le istanze dallo stesso presentate. Accertato in Reggio Calabria il 20.10.2010 (come risulta dalla conversazione tra presenti del 20/10/2009 ore 19:47:39 progressivo 760) D’ASCOLI PASQUALE e LO RE’ CARMELO: M) del reato p. e p. dall’art 110 e 318 c.p. perché, in concorso tra loro, D’Ascoli in qualità di pubblico ufficiale – Istruttore tecnico nel settore edilizia privata dell’Ufficio urbanistica del Comune di Reggio Calabria - ed il Lorè consapevole della qualifica soggettiva dello stesso, per compiere atto del suo ufficio, ricevevano per sé denaro non dovuto; nella specie ricevevano somma di denaro da persona n.m.i. per seguire le istanze dallo stesso presentate. Accertato in Reggio Calabria il 27.10.2009 (come risulta dalla conversazione tra presenti del 27/10/2009 ore 18:18:33 progressivo 1315) D’ASCOLI PASQUALE e LO RE’ CARMELO N) del reato p. e p. dall’art 110 e 319 c.p. perché, in concorso tra loro, D’Ascoli in qualità di pubblico ufficiale - Istruttore tecnico nel settore edilizia privata dell’Ufficio urbanistica del Comune di Reggio Calabria - ed il Lorè consapevole della qualifica soggettiva degli stessi, per compiere atto del suo ufficio, ricevevano per sé denaro non dovuto; nella specie ricevevano euro 1.000 da persona n.m.i. per procurare un certificato di agibilità in soli quattro (4) giorni. Accertato in Reggio Calabria il 04.12.2009 (come risulta dalla conversazione tra presenti del 04/12/2009 ore 16:11:55, progressivo 3863 )
6
D’ASCOLI PASQUALE, LO RE’ CARMELO, MELCHINI Giuseppe O) del reato p. e p. dall’art 110 e 319 c.p. perché, in concorso tra loro, D’Ascoli e Melchini in qualità di pubblici ufficiali – rispettivamente D’ascoli geomentra con mansione di istruttore tecnico all’UTC di Rc e Melchini funzionario presso l’Ufficio programmazione dell’assessorato dei LLPP del comune di Reggio Calabria, quindi pubblici ufficiali - ed il Lorè consapevole della qualifica soggettiva degli stessi, per compiere atto contrario ai doveri di ufficio, ricevevano per sé denaro non dovuto; nella specie sottraevano ed occultavano atti pubblici prelevati dall’ufficio di appartenenza e successivamente modificavano dati degli atti sottratti al fine di fare corriponedere fatti non corrispondenti al vero per il successivo riconoscimento di atti autorizzativi a favore di Alampi Giovanni (soggetto deceduto); il tutto sotto il coordinamento del Melchini che firmava tali atti facendoli risultare emessi in epoca precedente al suo trasferimento Accertato in Reggio Calabria il 05.02.2010 e il 09.02.2010 (come risulta dalla conversazione tra presenti del 05/02/2010, alle ore 17:30:52, progressivo 5637 e del 09/02/2010, alle ore 18:20:47 progressivo 5739)
D’ASCOLI PASQUALE, LO RE’ CARMELO, CALI’ FRANCESCO, CONDO’ MARCO, D’ELIA FRANCESCO e CRUCITTI GIUSEPPE: P) del reato previsto e punito dagli artt. 110 e 319 c.p. per avere in concorso tra loro, il D’ASCOLI ed il CALI’ in qualità di pubblici ufficiali – rispetivttivamente D’ascoli geomentra con mansione di istruttore tecnico all’UTC di Rc e Calì responsabile dell’Ufficio Condono edilizio dell UTC del comune di Rc - ed il Lorè e il Condò consapevoli della qualifica soggettiva dei predetti, per compiere atto contrario ai doveri di ufficio, ricevevano per sé denaro non dovuto; nella specie sottraevano ed occultavano atti pubblici prelevati dall’ufficio di appartenenza, alteravano dati concernenti la regolarizzazione di un fabbricato nella titolarità di CRUCITTI GIUSEPPE attraverso moduli non più in uso falsamente compilati, ottenendo da D’ELIA Francesco interessato alla successiva compravendita immobiliare imprecisate somme di denaro Accertato in Reggio Calabria il 10.02.2010 (come risulta tra l’altro dalla conversazione tra presenti del 10/02/2010, alle ore 17:31:35, progressivo 5768, e n^ progressivo 5769 e del 11/03/2010, alle ore 18:53:48, n^ progressivo 6899))
D’ASCOLI PASQUALE, LO RE’ CARMELO, CONDO’ MARCO, SMERALDO ANTONINO, SMERALDO PAOLA, SMERALDO CATERINA e PRISTIPINO DEMETRIO FILIPPO
Q) del reato previsto e punito dagli artt. 110 e 319 c.p. perché in concorso tra loro, il D’ASCOLI in qualità di pubblico ufficiale –geometra con mansione di
7
istruttore tecnico all’UTC di Reggio Calabria - il Lorè e il Condò consapevoli della qualifica soggettiva del predetto, per compiere atto contrario ai doveri di ufficio, ricevevano per sé denaro non dovuto; nella specie sottraevano ed occultavano atti pubblici prelevati dall’ufficio di appartenenza; falsificavano atti necessari per il successivo riconoscimento di permesso a costruire attraverso indicazione di dati non corrispondenti al vero, così ottenendo parere favorevole da parte dell’organo comunale, permesso riconosciuto per la realizzazione di fabbricato di interesse dei
fratelli SMERALDO Paolo, Caterina, Antonino Pristipino Demetrio, che a tali fini elargivano somme di denaro (complessivamente euro 12.250,00) Accertato in Reggio Calabria il 18.08.2010 (data di approvazione della delibera comunale)
(come risulta tra l’altro dalle conversazioni tra presenti
del 23/11/2009, alle ore 16:20:28, n^ progressivo 3169; dello 01/12/2009, alle ore 18:11:38, n^ progressivo 3719; dello 01/12/2009, alle ore 18:51:38, n^ progressivo 3720; del 04/12/2009, alle ore 18:42:41, n^ progressivo 3898; dalle conversazioni telefoniche del 24.11.2009 progr. 2065; del 25.11.2009 progr. 2133; del 29.11.2009 progr. 6982; del 09.12.2009 progr. 2339 del 14.12.2009 progr. 2413; del 21.12.2009 progr. 2518; del 22.12.2009 progr. 2563; del 29.12.2009 progr. 2738; del 19.01.2010 progr. 3103; del 19.01.2010 progr. 3107; del 19.01.2010 progr. 3109 del 19.01.2010 progr. 1792)
Letta la richiesta con cui il Pubblico Ministero ha chiesto applicarsi misura cautelare personale OSSERVA L’ordinanza che segue pronunzia sulla richiesta del P.M. depositata il 15\2\2011 e sulla richiesta integrativa depositatal’11\3\2011 con la quale e’ stato riqualificato il capo N) e contestato ex novo il capo Q) . Cosi’ scrive il Pubblico Ministero nella premessa alla richiesta con cui chiede applicarsi agli indagati misura cautelare personale : “La presente indagine rappresenta la confluenza di vari accertamenti, originati da vicende anche anche non collegate tra loro, che hanno consentito di focalizzare l’esistenza di un sistema di potere illegale interno all’ufficio (unità operativa)
8
“Urbanistica” del Comune di Reggio Calabria, che ha operato (e prosperato) negli anni tra il 2001 ed il 2009, e in molti suoi aspetti ancora vitale. Le indagini avevano originario sviluppo dall’intervento della Polizia Municipale per una costruzione edilizia risultata irregolare in Via Reggio Campi II tronco Trav. Campolo (cfr. informativa della Polizia Municipale di RC del 23.01.2008 in atti) in data 7 gennaio 2008. Dall’esame della documentazione inerente il presunto permesso di costruire n. 198 del 18.08.2007, risultato falso ed esibito dal proprietario tale CONDO’, emergeva una situazione di eccezionale gravità interna agli uffici, nell’ambito dei quali un semplice impiegato con mansioni esecutive, TORNATOLA Giovanni, si era “proposto” per occuparsi in tutto della pratica, aveva avuto libero accesso ai sistemi informatici, aveva reclutato un architetto ARTUSO Antonio Demetrio con il compito di gestire l’esecuzione dei lavori. Nel marzo 2008 il dirigente arch. Saverio Putortì, comunicava alla Procura della Repubblica, di avere effettuato nel mese di gennaio una riunione presenti oltre al CONDO’ l’arch. ARTUSO ed il Responsabile del Procedimento dott. MELCHINI Giuseppe per valutare l’accaduto. La vicenda della falsa concessione diveniva di pubblico dominio e contribuiva a rafforzare un dibattito “politico” già da tempo vivace su tante denunce circa presunte illegalità interne all’ufficio; in esito a ciò il Consiglio Comunale istituiva una commissione d’inchiesta che concludeva i suoi lavori nel giugno 2009. Alla relazione, i cui contenuti vedremo più avanti, seguivano una serie di trasferimenti, il più importante dei quali era, in data 1 settembre 2009, quello del responsabile dell’edilizia privata, arch. MELCHINI. L’indagine intanto vedeva susseguirsi due consulenze tecniche, eseguite da CT nominato da questa Procura, che portavano alla luce una situazione sconcertante relativa a numerose pratiche edilizie irregolari, costellate da falsa documentazione, con il ricorrere di alcuni professionisti già emergenti nella vicenda CONDO’. Figura centrale rispetto a tutte le pratiche palesemente irregolari appariva - o per intervento diretto nel procedimento o per omissioni di controlli che sarebbe stato agevole eseguire – proprio il MELCHINI Giuseppe, architetto responsabile del settore edilizia privata, sostanzialmente il vertice in questo settore dell’ufficio posto immediatamente al di sotto del dirigente dott. PUTORTI’. Acquisite ai sensi dell’art 117 c.p.p. (cfr. provvedimento in atti), le schede individuali relative i dipendenti dell’UTC e svolti i primi accertamenti emergeva come il MELCHINI Giuseppe risultasse proprietario (lui o familiari diretti) di svariati immobili in Reggio Calabria e di beni mobili registrati; che tra i tecnici anche il DASCOLI Pasquale risultasse proprietario di svariati beni mobili ed immobili, che il figlio del MELCHINI Giuseppe, MELCHINI Tommaso agiva come titolare di ditta individuale che esercita “Attività di studi di architettura “. Inoltre la P.G. accertava che giornalmente il D’ASCOLI si recava presso lo studio professionale dell’arch. LO RE Carmelo, senza alcuna legittima motivazione. Ritenendo pertanto che tale studio professionale fosse collegato ai fatti oggetto del procedimento (cfr. annotazione di PG in atti) e dalle conversazioni ivi captate potessero acquisirsi fondamentali elementi di prova del sistema di potere interno all’ufficio, alla base delle gravissime irregolarità accertate, in data 01.07.2009 (cfr. provvedimento di aggiornamento di iscrizione ex art. 335 c.p.p. in atti); si attivava con richiesta del 6-7-2009 un servizio di intercettazione telefonica ed ambientale per
9
il reato di cui all’art 476 c.p. che il GIP in sede autorizzava con decreto del 06.07.2009 (cfr. decreto e succ. proroghe in atti RIT 1414/09) Il servizio, particolarmente quello ambientale nello studio LO RE, ha fatto emergere svariati aspetti di questo sistema illecito confermando la posizione apicale e centrale del MELCHINI che si pone quale riferimento indispensabile per gruppi di professionisti e loro partner tecnici interni all’ufficio (DASCOLI, LO RE,CALI’), spesso anche in competizione tra loro, ma accomunati dalla sistematica possibilità di godere mano libera nella gestione agevolata, illecita, se necessario, delle pratiche che interessano i loro clienti. Altri segmenti illeciti collegati al MELCHINI sono invece rimasti nell’ombra, ma non vi è dubbio che il MELCHINI si sia appoggiato ad altri tecnici e professionisti, rimasti non identificati. Tra essi la posizione del CHIRICO Giuseppe ha trovato infatti adeguati riscontri: trattasi di un geometra che, grazie ai rapporti col MELCHINI, ha potuto lavorare indisturbato all’ufficio urbanistica persino dopo che a seguito della vicenda penale di cui si dirà viene trasferito ad altro settore. Sotto il profilo indiziario i riferimenti ad altri tecnici e professionisti non appaiono idonei a sostenere una loro stabile e cosciente adesione al sodalizio, sebbene la conoscenza di questo “assetto” di potere sia stata assolutamente diffusa. Sono stati parimenti acquisiti gli atti di alcune vicende giudiziarie già pervenute a sentenza che fungono da ulteriore riscontro così come operati accertamenti patrimoniali, ancora parziali, che delineano un quadro abbastanza ampio e completo dei fatti che si andranno ad esaminare. Appare tuttavia importante trattare prima di esaminare i risultati delle indagini quanto emerso dai lavori della commissione d’inchiesta.” Va, sin da ora, anticipato che l’esame del compendio indiziario offerto alla valutazione del Gip ha condotto a ritenere sussistente , senza significativi margini di dubbio, un grave quadro indiziario rispetto a tutti i reati per i quali e’ stata formulata richiesta di applicazione di misura cautelare. Ancora una volta deve essere evidenziato che le intercettazioni telefoniche e, sopratutto, ambientali si sono rivelate formidabile strumento di indagine e
hanno consentito agli
inquirenti di riprendere e immortalare, in diretta, uno sconcertante spaccato di illegalita’ diffusa elevata a sistema ordinario di gestione della propria funzione di pubblici dipendenti. La cosa pubblica e l’amministrazione della stessa, intesa come governo ordinato e armonico del territorio, risorsa preziosa
di una terra creata splendida ma
sistematicamente e brutalmente sfregiata dalla criminale spregiudicatezza e dall’ottusa insipienza di alcuni uomini , e’ stata intesa dagli indagati come avida occasione di illeciti guadagni.
10
Come
gli
indagati,
inconsapevolmente,
“confesseranno”
nel
corso
delle
conversazioni captate dagli inquirenti, l’esame di una richiesta di permesso di costruire, di una domanda di condono veniva vista non come momento di verifica della legittimita’ dell’interesse del cittadino a ottenere un provvedimento concessorio della P.A. ma come famelica opportunita’ per costringere o indurre taluno a dare, a se o a un terzo, utilita’ non dovute , in cio’ abusando della qualita’ e dei poteri attribuiti dalla pubblica funzione, o per ricevere retribuzioni non dovute per compiere un atto del proprio ufficio o per compiere
un atto
contrario ai doveri dell’ufficio. Tale sistema , di cui e’ qui emersa in termini di gravita’ indiziaria solo una parte accreditando gli atti di indagine la ragionevole probabilita’ che ben piu’ ampi siano i termini del fenomeno, deve aver
contribuito a radicare in parte della
cittadinanza la convinzione che gli atti normativi e amministrativi in ambito urbanistico non siano strumenti diretti a regolamentare, nel superiore interesse della collettivita’, l’uso e lo sfruttamento razionale del territorio nel rispetto della miglior tutela del paesaggio, della salubrita’ dell’ambiente, della funzionalita’ e della sicurezza degli insediamenti abitativi, della bellezza dei luoghi , beni alla cui fruizione l’intera popolazione ha diritto , ma inutili ostacoli al miope e asfittico interesse individuale, cervellotici orpelli, inutile freno all’egoistica prospettiva del singolo, individuo o impresa, facili da aggirare sol che si fosse interpellato il funzionario giusto e corrisposto il prezzo adeguato con la conseguenza che chi, per scelta o legittime
altro,
aspettative
rimaneva fuori del sistema vedeva mortificate le proprie ad
una
fisiologica
interlocuzione
con
la
pubblica
amministrazione.
Quanto ai criteri giuridici da applicare in sede di valutazione della
valenza
indiziaria delle conversazioni intercettate e registrate (e che in base all’art. 273 comma 1-bis cpp sono omogenei nel giudizio cautelare ed in quello di merito) va premesso che una questione fondamentale affrontata dalla Giurisprudenza riguarda la possibilità di assimilare le affermazioni fatte dai conversanti a carico
11
dei medesimi o di terzi a delle chiamate di correo con conseguente estensione alle prime della regola di giudizio di cui all’art. 192 comma 3° cpp. La soluzione offerta da un ormai consolidato orientamento giurisprudenziale è nel senso che << il contenuto di un’intercettazione, anche quando si risolva in una precisa accusa in danno di terza persona, indicata come concorrente in un reato alla cui consumazione anche uno degli interlocutori dichiara di avere partecipato, non è in alcun senso equiparabile alla chiamata in correità e, pertanto, se va anch’esso attentamente interpretato sul piano logico e valutato su quello probatorio, non va però soggetto, nella predetta valutazione, ai canoni di cui all’art. 192 comma 3° cpp >> (Cass. Pen. Sez. V°, n. 13614 del 19.01.2001, PRIMERANO; in senso analogo vedi Cass. Pen. Sez. V°, n. 38413 del 9.10.2003, ALVARO ed altri; Cass. Pen. Sez. V°, n. 603 del 13.01.2004, GRANDE ARACRI; Cass. Pen. Sez. I°, n. 1683 del 21.01.2004, BARILLA’ ed altri; Cass. Pen. Sez. IV n. 35860 del 28.09.2006, DELLA VENTURA)). Ovviamente, se per un verso si deve ritenere che nella valutazione delle affermazioni intercettate non si applichi la regola di giudizio di cui all’art. 192 comma 3° (che richiede la sussistenza di “altri elementi di prova che ne confermino l’attendibilità”), per altro verso si deve comunque riconoscere che anche nei confronti delle intercettazioni si ponga un problema di “esatta comprensione” e di “credibilità” delle affermazioni fatte dai conversanti.
Sotto il profilo dell’esatta comprensione la Suprema Corte di Cassazione ha affermato che <<…con riferimento ai risultati delle intercettazioni di comunicazioni, il giudice di merito deve accertare che il significato delle conversazioni intercettate sia connotato dai caratteri di chiarezza, decifrabilità dei significati, assenza di ambiguità, di modo che la ricostruzione del significato delle conversazioni non lasci margini di dubbio sul significato complessivo della conversazione. In questo caso ben
può il giudice di merito fondare la sua decisione sul contenuto di tali
conversazioni.
12
Se invece la conversazione captata non è connotata da queste caratteristiche – per l’incompletezza dei colloqui registrati, per la cattiva qualità dell’intercettazione, per la cripticità del linguaggio usato dagli interlocutori, per la non sicura decifrabilità del contenuto o per altre ragioni – non per questo si ha un’automatica trasformazione da prova ad indizio, ma è il risultato della prova, che diviene meno certo con la conseguente necessità di elementi di conferma che possano eliminare i ragionevoli dubbi esistenti. E, quindi, in definitiva, i criteri di valutazione della prova divengono quelli della prova indiziaria >> (Cass. Pen. Sez. IV° n. 21726 del 7.05.2004, SPADARO ed altri; IN SENSO ANALOGO VEDI Cass.. Sez. VI n. 29350 del 3.05.2006, RISPOLI)). Ed, infatti, già in precedenza la Suprema Corte aveva in più affermato
occasioni
che << gli indizi raccolti nel corso delle intercettazioni telefoniche
possono costituire fonte diretta di prova della colpevolezza dell’imputato e non devono necessariamente trovare riscontro in altri elementi esterni qualora siano: -
gravi, cioè consistenti e resistenti alle obiezioni e quindi attendibili e convincenti; precisi e non equivoci, cioè non generici e non suscettibili di diversa interpretazione altrettanto verosimile; concordanti, cioè non contrastanti tra loro e, più ancora, con altri dati od elementi certi…>> (Cass. Pen. Sez. IV° n. 22391 del 21.05.2003, QEHALLIU LUAN).
Come si vedra’, nel caso di specie, le conversazioni intercettate non presentano particolari problemi interpretativi, apparendo evidente l’assoluta spontaneità delle stesse, circostanza questa che si desume chiaramente -
dallo stesso contenuto degli argomenti affrontati nel corso dei dialoghi.;
-
dal tenore inusualmente esplicito di alcuni dialoghi captati, da attribuire certamente al fatto che i conversanti ritenevano di parlare in un luogo assolutamente sicuro, nel quale appunto era possibile affrontare con assoluta chiarezza questioni di rilevantissimo interesse investigativo.
13
Sotto il diverso profilo della “credibilità” delle affermazioni intercettate e, quindi, della
loro
valenza
probatoria
appare
opportuno
distinguere
tre
tipi
d’intercettazione: le intercettazioni totalmente auto-accusatorie, le intercettazioni parzialmente auto-accusatorie e le intercettazioni totalmente etero-accusatorie.
Intercettazioni totalmente auto-accusatorie
Si tratta di intercettazioni relative a conversazioni nel corso delle quali è lo stesso conversante che esplicitamente od implicitamente accusa sé di aver commesso un dato reato. Le affermazioni “contra se” pronunciate dall’imputato equivalgono praticamente ad una sorta di confessione extragiudiziale e, pertanto, << hanno integrale valenza probatoria >> (vedi Cass. Pen. Sez. VI° n. 27656 del 9.07.2001, CORSO G. ed altri). La Suprema Corte di Cassazione, ritornando sulla valenza probatoria di tali intercettazioni auto-accusatorie, ha, inoltre, sottolineato che: << in materia di intercettazioni telefoniche non trovano applicazione gli artt. 62 e 63 cpp, in quanto
le
ammissioni
di
circostanze
indizianti,
fatte
spontaneamente
dall’indagato nel corso di una conversazione telefonica, la cui intercettazione sia stata ritualmente autorizzata, non sono assimilabili alle dichiarazioni da lui rese del corso dell’interrogatorio dinanzi all’Autorità giudiziaria od a quello di polizia giudiziaria, né le registrazioni ed i verbali delle conversazioni telefoniche sono riconducibili alle testimonianze “de relato” sulle dichiarazioni dell’indagato, in quanto integrano la riproduzione fonica o scritta delle dichiarazioni stesse di cui rendono in modo immediato e senza fraintendimenti il contenuto >> (Cass. Pen. Sez. VI° n. 31739 del 28.07.2003, CORTEGGIANO ed altri).
Intercettazioni parzialmente auto-accusatorie
14
Si tratta di intercettazioni relative a conversazioni nel corso delle quali uno dei conversanti accusa sé di avere commesso un dato reato, in concorso con un terzo del tutto estraneo alla conversazione. Come si è già visto in precedenza, tali conversazioni possono, in linea di principio, costituire prova diretta della responsabilità senza bisogno di ulteriori elementi di conferma,
ma,
essendo
coinvolto
pur
sempre
un
terzo
estraneo
alla
conversazione, la loro valutazione deve sempre avvenire con particolare rigore. Intercettazioni totalmente etero-accusatorie
Si tratta di intercettazioni relative a conversazioni nel corso delle quali uno od entrambi i conversanti accusano un terzo di avere commesso un determinato reato. In relazione a tali intercettazioni la Suprema Corte di Cassazione ha in più circostanze sancito un principio diverso, sottolineando che <<…nel caso di generiche affermazioni fatte da terze persone nel corso di conversazioni alle quali non è partecipe l’indagato, è necessario che esse trovino riscontro in altri elementi di supporto che integrino con riferimenti specifici la genericità dell’accusa…>> (vedi Cass. Pen. Sez. I°, n. 6234 del 2.11.2000, ZAVETTIERI; Cass. Pen. Sez. I°, n. 6232 del 2.11.2000, PRIMERANO).
In altra occasione la Suprema Corte ha
ritenuto necessaria la sussistenza di un <<…riscontro obiettivo ed estrinseco, in qualche modo verificabile, che consenta di ritenere attendibili le dichiarazioni provenienti
da
intercettazioni
ambientali
avvenute
tra
persone
diverse
dall’indagato…>> (Cass. Pen. Sez. II° n. 34423 del 16.03.2001, LIBRI).
Nel
corso
dei
colloqui
registrati
sono
state
captate
dichiarazioni
sia
autoaccusatorie sia eteroaccusatorie. In proposito nulla quaestio con riferimento alle c.d. dichiarazioni autoaccusatorie intercettate, da considerare intrinsecamente attendibili e logicamente credibili e che sicuramente non necessitano di alcun elemento di riscontro o di conferma.
15
Per gli indagati che siano stati direttamente intercettati le rispettive dichiarazioni costituiscano una piena ammissione di responsabilità quali autori dei delitti contestati. Non é emersa ragione alcuna, del resto, per ritenere che le dichiarazioni autoccusatorie registrate fossero oggetto di invenzione o fantasia, tenuto anche conto dell’assoluta delicatezza e importanza delle questioni oggetto dei dialoghi.
Quanto alle dichiarazioni eteroaccusatorie, é evidente che queste abbiano una maggiore e più pregnante valenza probatoria soprattutto quando la fonte conoscitiva del soggetto conversante sia diretta. Nel procedimento in esame le dichiarazioni etero-accusatorie provengono dai concorrenti nell’associazione di cui al capo I), da parte di pubblici funzionari che operavano nel medesimo settore dell’amministrazione comunale della citta’, da professionisti o clienti dello studio professionale Lo Re protagonisti dei fatti oggetto del presente procedimento, conversanti che si limitavano a commentare i fatti e che non avrebbero avuto alcuna ragione per diffamare i soggetti che nelle dichiarazioni captate venivano accusati. Emerge, di contro, un rapporto di mutua solidarieta’, di assoluta reciproca fedelta’, ad esempio, fra D’Ascoli Pasquale, Cali’ Francesco, Melchini Giuseppe e Lo Re Carmelo e anche quando D’Ascoli o Cali’ parlano, stigmatizzandone l’avidita’, ad esempio, di Chirico Giuseppe non si esprimono come se parlassero di altro da se’ ma lo fanno come attori della stessa piece i quali vorrebbero che tutti, D’Ascoli, Cali’, Chirico e altri soggetti non identificati, partecipassero in egual misura alla spartizione illecita’ della ancor piu’ illecita torta sotto la onnipresente protezione di Melchini Giuseppe. Rimandando le valutazioni più specifiche all’esame delle singole posizioni, va dunque, in linea generale, condiviso il giudizio di piena attendibilità espresso dal PM, atteso che le dichiarazioni eteroaccusatorie non consistono in una scarna e isolata affermazione, ma in plurimi riferimenti a fatti specifici, sovente rubricati in un apposito capo di imputazione,
al ruolo e all’attivita’ in concreto svolta ,
provenienti da persone che operano nello stesso ambito della pubblica amministrazione , da personaggi intranei al medesimo circuito dei vari indagati .
16
Le dichiarazioni quindi si integrano e si raccordano, riscontrandosi sia reciprocamente che trovando preciso eco nei documenti acquisiti agli atti, nelle CTU disposte dal P.M., nelle dichiarazioni rese da indagati e da persone informate sui fatti . Il giudizio, pertanto, è di massima affidabilità e valenza indiziaria non emergendo dagli atti, peraltro, ragioni di calunnia o millanteria. Quanto alle fattispecie penale chiamate in causa scrive il P.M. con condivisibili argomentazioni: “Le indagini svolte (acquisizioni documentali,consulenze tecniche, intercettazioni) evidenziano come MELCHINI Giuseppe abbia creato un sistema di gestione “occulta” degli affari dell’ufficio urbanistica che ha inciso in modo eccezionalmente grave negli anni scorsi sulla legalità dell’azione amministrativa. Che ciò sia potuto accadere nell’assoluta ignoranza da parte del dirigente del settore quel PUTORTI’ Saverio che per anni ha operato quotidianamente a contatto con il MELCHINI,
lo
stesso
PUTORTI’
che
ha nominato
segretario
un elemento
spregiudicato come il TORNATOLA, anche in questo caso non accorgendosi dei clamorosi illeciti da questo perpetrati, è circostanza piuttosto anomala; dall’altra parte deve prendersi atto del dato che il più penetrante strumento di indagine utilizzato – costituito dall’intercettazione ambientale nello studio LO RE – non ha mai visto pronunciare alcun riferimento al PUTORTI’. Chiarire questa circostanza sarà compito della ulteriore fase delle indagini che dovrà far seguito ai provvedimenti cautelari. L’attività ha consentito di evidenziare come gli ostacoli della normativa urbanistica e i vincoli di piano e regolamento fossero superati in maniera fraudolenta, spesso sollecitando agli utenti di rivolgersi ad uno studio professionale gradito all’ufficio. Ma non solo. Sono emersi elementi concordanti che dimostrano come non sia sufficiente all’utente pagare le prestazioni professionali, ma a queste debba essere aggiunto un beneficio economico anche per i tecnici comunali attenzionati, nonché in alcuni casi altro denaro debba essere destinato all’acquisto di moduli utili per le falsificazioni.
17
Questa la desolante situazione che emerge dalla complessa, articolata e necessariamente lunga attività di indagine che ha interessato l’UTC del Comune di Reggio Calabria, dove l’illegalita è divenuta la prassi, dove il fine pubblico, obiettivo che i pubblici funzionari dovrevvero perseguire, sembra perseguito in modo occasionale e residuale.
Paradossale la situazione del Condò, il quale sebbene indagato, nell’ambito di questo p.p., per il reato di abuso edilizio, cerca ancora recandosi proprio presso lo studio LO RE’ di trovare una strada di favore per la soluzione dei suoi problemi e accetta (o è costretto ad accettare), che per potere sbloccare la situazione ci si debba rivolgere a determinate persone.
La ricostruzione degli episodi criminosi descritti, pertanto, conduce ad una valutazione complessiva dei risultati investigativi sino ad ora raccolti tale da giustificare l’affermazione dell’esistenza di una associazione a delinquere nei termini in rubrica delineati (verosimilmente anche con altri soggetti allo stato non ancora individuati) abitualmente dedita ad attività delittuosa in danno della pubblica amministrazione, oltre che alla commissione di tutte le altre ipotesi di reato in apertura contestate. Va ricordato che la giurisprudenza in materia non esige per il riconoscimento del delitto associativo una completa e ben organizzata organizzazione, ritenendo piuttosto fondamentale: 1) L’esistenza di un generico ed indeterminato programma criminoso, ricorrente nel caso di specie per la posizione “parassitaria” assunta dagli indagati, d’intesa tra loro, sugli affari del proprio ufficio costantemente strumentalizzati, dove possibile, ad interessi privati in una logica spartitoria assolutamente evidente. 2) L’esistenza di una pur rudimentale ripartizione di ruoli e la consapevolezza da parte di ciascuno dell’apporto altrui al conseguimento degli obiettivi non limitati a singole operazioni illecite. Dato parimenti ricorrente se si pensa alla posizione sovraordinata del MELCHINI ed al sostegno a lui dato da soggetti
18
come CHIRICO, DASCOLI, CALI’ il cui agire illecito si poneva in sinergia con quello del responsabile del settore. Che poi all’interno di questo ampio coacervo di potere illegale si siano formati sottogruppi in sostanziale competizione tra loro (come si evince dai toni di critica manifestati da DASCOLI nei confronti del CHIRICO e il riferirsi dei tecnici a diversi professionisti (LO RE da un lato, Diano e Mastrandrea dall’altro); che ancora altri soggetti abbiano potuto godere di un autonomo legame con il MELCHINI (cosa assai probaile per l’ARTUSO e il TORNATOLA, pur non raggiunti allo stato da indizi del reato ex art. 416 cp), sono tutte circostanze che non sembrano poter mettere in discussione il paradigma associativo come sopra tracciato, nelle sue linee minime essenziali sussistente.
Elementi di responsabilità per la partecipazione a questo “sistema” sono chiaramente emersi anche a carico di CONDO’ Marco, collaboratore dello studio LO RE e nipote di D’ASCOLI Pasquale. Si rinvia per questo al tenore delle intercettazioni, inequivoco sul punto, sebbene il suo ruolo appaia assolutamente subalterno. Si rappresenta, infine, sempre al fine di evidenziare l’urgenza dellla presente richiesta, che a tutt’oggi i soggetti attenzionati prestano servizio presso Uffici del comune di RC; in particolare: 1) GIUSEPPE MELCHINI: Funzionario presso l’Ufficio Programmazione dell’Assessorato Lavori Pubblici del Comune di Reggio Calabria; 2) PASQUALE D’ASCOLI: Istruttore Tecnico nel Settore Edilizia Privata dell’Ufficio Urbanistica del Comune di Reggio Calabria; 3) CALI’ FRANCESCO: Responsabile dell’Ufficio Condono Edilizio dell’Ufficio Urbanistica del Comune di Reggio Calabria; 4) GIOVANNI TORNATOLA: presta servizio presso l’Ufficio Risorse Europee e Nazionali – Segreteria di Settore – del Comune di RC. 5) CHIRICO GIUSEPPE:
impiegato addetto all’Ufficio Edilizia Scolastica
dell’Ufficio Patrimonio Edilizio del Comune di Reggio Calabria.
19
In conclusione, al solo fine di sgombrare il campo da possibili equivoci di fondo, si sottolinea la piena utilizzabilità di ogni atto di indagine effettuato ivi compresa la intera attività tecnica per ogni ipotesi di reato contestato.
Infatti, solo per completezza espositiva, si sottolinea che, nel caso di specie, rispettate le rigide regole della richiesta di intercettazioni di comunicazioni telefoniche ed ambientali (sempre fatta in via ordinaria, cfr. richieste e decreti del GIP in atti) assolutamente utilizzabili sono le intercettazioni di conversazioni raccolte. Sul punto in modo assolutamente chiaro si è espressa la Suprema Corte, nel senso che, nell'ipotesi in cui una intercettazione venga ritualmente e legittimamente ordinata con riferimento al reato per il quale si procede, che in astratto preveda la pena massima superiore a cinque anni (nel caso di specie art 476 c.p.) la prova acquisita è utilizzabile anche per gli altri reati dello stesso procedimento, in quanto il divieto previsto dall'art. 271 c.p.p. è imposto soltanto con riferimento ai provvedimenti adottati in casi non consentiti; pertanto, con riferimento al momento genetico dell'atto dispositivo del mezzo di ricerca della prova, se l'atto probatorio è stato legittimamente acquisito, i suoi risultati non possono che essere altrettanto legittimi (sul punto la Suprema Corte si è spinta anche oltre affermando la utilizzabilità delle intercettazioni anche laddove, successivamente, viene data diversa qualificazione giuridica cfr. Cass. Sez. 6, Sentenza n. 33751 del 24/06/2005 Ud.
- dep. 21/09/2005 - Rv. 232046. “Qualora, disposta
legittimamente, ai sensi dell'art. 270, comma primo, cod. proc. pen., l'acquisizione dei risultati di intercettazioni effettuate in altro procedimento, sulla base del riferimento al titolo di reato per il quale si procedeva, quest'ultimo, a seguito di diversa qualificazione giuridica del fatto, venga mutato in altro per il quale l'acquisizione non sarebbe stata consentita, ciò non comporta l'inutilizzabilità dei suddetti risultati, non dandosi luogo, in tale situazione, alla operatività del divieto previsto dall'art. 271, comma primo, cod. proc. pen. per l'ipotesi di intercettazioni eseguite fuori dei casi consentiti dalla legge”)
Orbene, prima di passare alle definitive conclusioni, è bene, in via del tutto sintetica, al fine di valutare in concreto la configurabilità delle ipotesi contestate, esaminare
20
quale la posizione della Suprema Corte; tale sintetica rassegna, si precisa, non riguarderà l’ipotesi associativa sopra delineata che non sembra necessitare ulteriori chiarimenti, oltre quanto già detto nel corso nella presente richiesta. Con riferimento la contestazione di cui all’art 476 c.p. si sottolinea che; “In tema di falsità in atti, la scheda tecnica relativa ad edificio da costruire redatta dal funzionario dell'ufficio tecnico comunale ha natura di atto pubblico, in quanto ha la funzione di accertare la corrispondenza del progetto allo strumento urbanistico”. (cfr. Cass Sez. 5, Sentenza n. 38332 del 04/06/2009 Ud. - dep. 30/09/2009); ed ancora che “Ai fini della configurazione del reato di falso ideologico in atto pubblico, la nozione di atto pubblico comprende non solo gli atti destinati ad assolvere una funzione attestativa o probatoria esterna, con riflessi diretti ed immediati nei rapporti tra privati e pubblica amministrazione, ma anche gli atti c.d. interni. Tali devono intendersi sia quelli destinati ad inserirsi nel procedimento amministrativo, offrendo un contributo di conoscenza o di valutazione, che quelli che si collocano nel contesto di una complessa sequela procedimentale - conforme o meno allo schema tipico ponendosi come necessario presupposto di momenti procedurali successivi (Nel caso di specie, la S.C. ha ritenuto corretta la valutazione del giudice di merito che aveva qualificato come atto pubblico la richiesta di un parere, rivolta dal responsabile dell'ufficio tecnico comunale a quello legale, in merito ad una concessione edilizia, in quanto tale atto proveniva da un pubblico ufficiale e investiva un'altra unità operativa comunale del compito di esprimere una valutazione legale, rilevante e decisiva ai fini dell'emanazione del provvedimento di concessione edilizia”. (Cass. Sez. 5, Sentenza n. 49417 del 06/10/2003 Ud. - dep. 30/12/2003 ) pertanto, alcun dubbio può sorgere in ordine la corretta contestazione della fattispecie di cui all’art 476 c.p. per le ipotesi di falsificazione materiale dei permessi a costruire. Egualmente per le ipotesi di cui all’art 481 c.p. e 479 c.p. laddove le fattispecie in esame risultano contestate per le condottte di falso relative i documenti progettuali ed atto unico di collaudo; anche in tal caso, seguendo le indicazione della suprema corte, si rileva che “In materia di falso, le planimetrie presentate a corredo della domanda per il rilascio del permesso di costruire redatte, secondo le vigenti disposizioni, dall'esercente una professione necessitante speciale autorizzazione dello Stato, hanno natura di certificato, poiché assolvono la funzione di dare alla
21
P.A. una esatta informazione dello stato dei luoghi. Ne consegue che rispondono del delitto previsto dall'articolo 481 cod. pen. il professionista che redige le planimetrie e la committente che firma la domanda fondata sulla documentazione infedele.” (Cass.Sez. 5, Sentenza n. 15860 del 21/03/2006 Ud. - dep. 08/05/2006 ); così come per l’ipotesi di atto unico di collaudo “Il certificato di collaudo, con il quale si attesta la conformità di un fabbricato al progetto approvato, costituisce atto pubblico, sia perché ha effetti costitutivi rispetto alla licenza di abitabilità cui l'accertamento è preordinato, sia perché documenta l'attività di accertamento direttamente compiuta dal pubblico ufficiale. “ (Cass. Sez. 5, Sentenza n. 11364 del 14/04/1989 Ud. dep. 04/09/1989 ) Corretta, inoltre, è, indubbiamente, la contestazione di cui all’art 615 ter c.p. rilevato che: “ L'archivio informatico di una Pubblica Amministrazione deve essere considerato alla stregua di un registro (costituito da materiale non cartaceo) tenuto da un soggetto pubblico, con la conseguenza che la condotta del pubblico ufficiale che, nell'esercizio delle sue funzioni e facendo uso dei supporti tecnici di pertinenza della P.A., confezioni un falso atto informatico destinato a rimanere nella memoria dell'elaboratore, integra una falsità in atto pubblico, a seconda dei casi, materiale o ideologica (art. 476 e 479 c.p.), ininfluente peraltro restando la circostanza che non sia stato stampato alcun documento cartaceo.” (cfr. Cass. Sez. 5, Sentenza n. 32812 del 18/06/2001 Cc. - dep. 03/09/2001).
Infine, si ritiene necessario sottolineare che sicura è l’integrazione delle fattispecie di cui agli artt. 318 e 319 c.p. per ogni ipotesi contestata, rilevato che “Ai fini della configurabilità del reato di corruzione, sia propria che impropria, non è determinante il fatto che l'atto d'ufficio o contrario ai doveri d'ufficio sia ricompreso nell'ambito delle specifiche mansioni del pubblico ufficiale o dell'incaricato di pubblico servizio, ma è necessario e sufficiente che si tratti di un atto rientrante nelle competenze dell'ufficio cui il soggetto appartiene ed in relazione al quale egli eserciti, o possa esercitare, una qualche forma di ingerenza, sia pure di mero fatto. (Fattispecie relativa al mutamento di destinazione urbanistica di un terreno, da suolo agricolo ad area produttiva).” (Cfr. Cass. Sez. 6, Sentenza n. 20502 del 02/03/2010 Ud. -
22
dep. 28/05/2010 ); così come sicuramente gli atti commessi rientrano nella nozione di atti di uffico rilevato che “ In tema di delitti contro la P.A., la nozione di "atto di ufficio"
comprende
una
vasta
gamma
di
comportamenti
umani,
effettivamente o potenzialmente riconducibili all'incarico del pubblico ufficiale, e quindi non solo il compimento di atti di amministrazione attiva, la formulazione di richieste o di proposte, l'emissione di pareri, ma anche la tenuta di una condotta meramente materiale o il compimento di atti di diritto privato. “ (Cass. Sez. 6, Sentenza n. 38698 del 26/09/2006 Ud. dep. 22/11/2006 ).
Infine, anche con riferimento la cotestazione del reato di cui all’art 317 c.p., appare a chi scrive corretta rilevato che possono ravvisarsi gli estremi per la configurabilità della "concussione mediante induzione" nella condotta descritta al capo D; infatti l’ipotesi
ricorre tutte le volte in cui attraverso, anche
larvate, prospettazioni di
ritardi o difficoltà burocratiche, vere o presunte, il p.u spinga il privato a dazioni o promesse, nel caso di specie, costituite dall’ottenimento di un comportamento produttivo di “utilità”, vale a dire indurlo a rivolgersi allo studio Artuso, con ciò ottenendo la
promessa di un comportamento che si risolve in una utilità per
quest’ultimo e per lo stesso autore del reato. Non v’è dubbio infatti che l’induzione si può concretizzarsi anche in velate allusioni e maliziose previsioni di danni futuri o intralci come nel caso di specie in cui fu prospettato che ” il progetto così come era stato presentato non sarebbe stato accolto”. (sul punto cfr. Cass. Sez. 6, Sentenza n. 9730 del 30/04/1992 Ud. - dep. 13/10/1992 “L'art. 317 cod. pen. assume quale condotta rilevante penalmente non solo l'abuso dei poteri cioè l'esercizio delle attribuzioni in violazione delle regole giuridiche di legalità, imparzialità e buon andamento, ma anche l'abuso della qualità pubblica, cioè l'utilizzazione per tornaconto personale del ruolo che l'agente ha assunto nell'ambito dell'organizzazione amministrativa e quindi dell'ufficio, distorcendo il suo scopo di servizio a mezzo per limitare o condizionare la volontà degli amministratori, operando con suggestioni o minacce. Ne consegue che commette concussione il direttore dell'Ufficio tecnico di un Comune che, per quanto non titolare del potere di deliberare una concessione edilizia, indirizza al proprio studio professionale, gestito
23
attraverso prestanome, con la prospettazione del vantaggio di una spedita trattazione e approvazione della pratica, una persona che abbia chiesto la concessione stessa tramite altro studio professionale”) Tutto cio’ premesso in diritto , seguendo la scansione del materiale indiziario effettuata dal P.M. si rileva, in fatto, quanto segue: “2. LA COMMISSIONE D’INCHIESTA COMUNALE Con deliberazione n. 12 del 27 giugno 2008 il Consiglio Comunale di Reggio Calabria votava all’unanimità l’istituzione di una commissione speciale di indagine sulle unità operative dell’Urbanistica, Lavori pubblici e Manutenzione del Comune, a seguito di pubbliche denunce, ancorchè generiche, di una situazione generalizzata di illeciti e gravi disfunzioni, che rendevano questi settori ad elevato rischio per sentore di “mazzette” La conferenza dei capigruppo in Consiglio aveva tra l’altro formalizzato sospetti di anomalie gestionali “quali il possibile rapporto d’interessi tra dipendenti comunali e attività di studi privati”(pag. 3 rel.). La Commissione rilevava al termine dell’esame di diversi casi come “l’esistenza di un sistema di vasi comunicanti tra determinati dipendenti dell’ufficio urbanistica e taluni studi privati professionali che farebbero da prestanome firmando i progetti, privilegiati nell’iter autorizzativo” era oggetto di denunce troppo generiche e mai confermate per iscritto (pag. 37 Rel.). La Commissione inoltrava alla Procura della Repubblica solo due denunce delle quali una per vicende urbanistiche nella quale appariva “chiara l’ipotesi di reati penali” (pag. 7 rel.). Segnalava come proprio la notte prima dell’audizione del dirigente dott. Saverio Putortì tra l’1 e il 2 ottobre 2008 si era verificato un attentato a due autovetture di sua proprietà che erano state date alle fiamme. Riferiva come in particolare l’avv. Aurelio Chizzoniti, Presidente del Consiglio, che aveva vibratamente parlato dei soprusi patiti all’interno dell’ufficio urbanistica da un suo conoscente si era poi sottratto a dire di più perché nel frattempo “il problema si era risolto”(pag. 11 rel.). La Commissione indicava nell’istruttoria delle pratiche di edilizia privata un punto nevralgico del sistema con possibili “responsabilità individuali a vari livelli di singoli funzionari o di gruppi di interesse organizzati…finalizzati all’ingiusto vantaggi personale patrimoniale”(pag. 32 rel. ). La relazione si sofferma anche sui casi già all’epoca noti dei cd “permessi fantasma” di cui si parlerà più avanti. A pag. 37 e segg. la relazione menziona poi la vicenda (intitolata “IL GEOMETRA CON L’ASCENDENTE”) relativa alla posizione del CHIRICO Giuseppe, avendo cura di non nominarlo, per riserbo verso le indagini in corso, ma icasticamente così defmito: funzionario comunale “con un lungo e chiacchierato trascorso nell’ufficio urbanistica”. Così prosegue la relazione (pag.38): “Da informazioni attinte, a partire dalle audizioni formali ed informali, è emersa la possibilità che lo stesso dipendente comunale, in forza di un ascendente anche dopo il trasferimento dal settore urbanistica ad altro settore, avesse negli uffici benevola se non interessata tolleranza di altri impiegati che gli avrebbe permesso di occuparsi tranquillamente e per lunghi anni della gestione privatistica delle sue pratiche”. Come vedremo queste notazioni, del tutto irrilevanti di per se prese sul piano probatorio, hanno trovato riscontri dalle indagini svolte. Un sistema insomma del quale molti sapevano, ma che a livello giudiziario restava inesplorato. La Commissione registrava in modo sconsolato che nessun procedimento disciplinare risultava mai avviato, nemmeno a fronte dei procedimenti penali instaurati (pag. 40)
24
Fin qui quanto emerso in sede di commissione di inchiesta . In ambito investigativo giudiziario accadeva che una denunzia per un apparentemente ordinaria violazione dilizio-urbanistica aprisse un fecondo filone di indagine. I reati di cui ai capi A)-B)-C) D) Premesso che vi e’ richiesta di misura cautelare di applicazione degli arresti domiciliari per i reati di cui ai capi A) per Artuso Antonio Demetrio e Tornatola Giovanni , C) per Tornatola Giovanni,
D) per Artuso Antonio Demetrio
e
Tornatola Giovanni, si trascrive quanto dedotto , analiticamente , dal P.M. :
“3. LA VICENDA CONDO’. PRIME INDAGINI In data data 07.01.2008 perveniva presso gli uffici della Polizia Municipale di Reggio Calabria una denuncia segnalante una costruzione abusiva in via Reggio Campi II tronco Trav. Campolo (cfr. informativa della Polizia Municipale di RC del 23.01.2008 in atti); a seguito di tale denuncia, in data 09.01.2008 personale della PM di RC si recava sul posto, identificava il proprietario/committente in Condò Pietro Paolo ed acquisiva copia del permesso di costruire n. 198 del 18.08.2007. Successivamente veniva effettuato ulteriore sopralluogo presso il sito di interesse sempre dalla PM di RC congiuntamente a personale dell’ UTC che, all’esito del sopralluogo, intimava verbalmente al Condò Pietro Paolo il fermo dei lavori in quanto erano state riscontrate delle difformità rispetto il permesso di costruire; contestualmente si iniziava verifica interna relativa il permesso di costruire n. 198 e dall’esame della pratica agli atti dell’ufficio emergeva che il Responsabile dell’Unità Organizzativa dott. Giuseppe Melchini, in data 10.11.2006, esprimeva parere contrario pertanto la costruzione realizzata era completamente abusiva e per tali motivi veniva sottoposta a sequestro; inoltre, sempre dall’esame degli atti presenti in ufficio ed anche da un esame de visu del permesso emergeva che il permesso n. 198 risultava essere una fotocopia di altro permesso manomesso nei dati salienti (verosimilmente attraverso un fotomontaggio) e dalla verifica dei registri al n. 198/07 dei permessi di costruire il numero corrispondeva ad altro permesso riconosciuto ad altra ditta, per tali motivi veniva sottoposto a sequestro anche il permesso a costruire del Condò e tutta la pratica edilizia (cfr. informativa ed allegati in atti). Sin dai primissimi accertamenti emergeva, dunque, che i dati inseriti sul sito dell’URBANISTICA erano stati modificati ripsetto al vero parere che da contrario era diventato favorevole; non è stato mai trasmesso da parte dell’U.P.T. il parere del responsabile del procedimento dott. Giuseppe Melchini prot. 174694 del 10.11.2006 al sig. CONDO’; l’integrazione dei documenti allegati, artatamente, non erano quelli richiesti, m altri sottoscritti da tale arch. CICCONE VITTORIO. Tanto emerso, al fine di chiarire l’iniziale attività di verifica effettuata dalla polizia municipale e dal personale dell’UTC, questa AG provvedeva ad assumere a sit il geom. D’ASCOLI Pasquale dipendente dell’UTC di Rc che aveva proceduto all’attività prima riferita; in particolare lo stesso riferiva: “ Domanda: Quale la procedura seguita dall’Ufficio a cui appartiene per il rilascio del permesso a costruire?
25
Risposta: In generale viene presentata dalla ditta o dalla persona interessata un progetto presso i nostri Uffici che viene protocollata; ricevuto il nr. di protocollo la pratica viene assegnata ad uno di noi istruttori – ne siamo circa 5 o 6 – che ci occupiamo dell’istruzione della pratica ad esempio il tipo di progetto , la destinazione e comunque se corrispondente alle norme del P.R.G. . Dopo che la pratica e’ stata da noi istruita viene passata al responsabile dell’Unità Organizzativa Arch. Giuseppe MELCHINI che insieme al dirigente dell’Ufficio Urbanistica Arch. Saverio PUTORTI’ esprimono un parere. Anzi per meglio dire esaminano insieme la pratica, per evitare perdite di tempo successive in caso di pareri difformi, e MELCHINI esprime all’esito il parere con il visto del PUTORTI’. Successivamente in caso di parere favorevole la ditta dovrà integrare con i necessari documenti e con il pagamento degli oneri che vengono da noi indicati e determinati ( Es.: se la zona è sottoposta a vincolo paesaggistico indichiamo la necessità di acquisire preventivamente il Nulla Osta ) . Solo all’esito dell’intera procedura se presenti tutti i documenti necessari ed effettuati i pagamenti degli oneri viene rilasciato il permesso a costruire dal dirigente PUTORTÌ su proposta del responsabile del procedimento. Domanda: Quale la procedura seguita per il rilascio del permesso a costruire nr. 198 del 18.08.2007? Risposta: Verosimilmente il signor CONDO’ avrà presentato proposta di progetto al nostro ufficio e successivamente assegnato ad uno degli istruttori, come normalmente avviene. Nel caso di specie, per quanto a mia conoscenza, si è verificato questo: si e’ presentato verso la metà di gennaio 2008 presso i nostri uffici il cognato del CONDO’ per avere notizie sull’iter della pratica relativa al permesso a costruire nr. 198. Da verifiche effettuate nel nostro registro tale numero non corrispondeva alla pratica del CONDO’. Quindi lo abbiamo informato che ci aveva dato delle notizie sbagliate, ed al nome del CONDO’ non figurava alcun permesso di costruire. Successivamente l’Ufficio si interessava della verifica di questa pratica, anche perché la stessa persona presentava denuncia presso la Polizia Municipale , motivo per cui veniva effettuato un sopralluogo presso il sito d’interesse da me personalmente con agenti della Polizia Municipale in data 15.01.2008. Al momento del sopralluogo i VV.UU. mi consegnavano copia del permesso di costruire che io subito capivo essere falso; prima di pronunciarmi però volevo esaminare l’intera pratica motivo per cui veniva comunicato verbalmente alla ditta di sospendere i lavori. Il giorno successivo in data 16.01.2008 verificavo che il responsabile dell’U.O. Melchini in data 10.11.2006 aveva espresso parere contrario pertanto essendo il fabbricato realizzato da CONDO’ interamente abusivo si esprimeva la necessità di sottoporlo a sequestro. Il permesso di costruire nr. 198 datato 18.07.2007 e’ palesemente falso, infatti: la data di avvenuto deposito del progetto presso il servizio di edilizia asismica ( ex Genio Civile) e’ antecedente alla data di presentazione della domanda presentata al nostro Ufficio. Non e’ stata indicata la data in cui e’ stato espresso il parere favorevole del responsabile del procedimento. Le somme degli oneri di urbanizzazione sono eccessivi rispetto alla consistenza del manufatto oggetto del permesso a costruire. Presumibilmente , a mio avviso, si tratta di un file modificato, copiato nel mio computer il quale non e’ munito di password come credo la maggior parte dei computer in dotazione al nostro ufficio, e poi modificato in maniera grossolana sicuramente da persona/e non competente/i in materia. A seguito di quest’ulteriore controllo si ordinava ai Vigili Urbani di procedere al sequestro del fabbricato. Non sono però a individuare la originale pratica a quale nominativo corrispondeva, presumibilmente si tratta di pratica istruita dopo il giugno 2005. Risposta: “In sede del primo sopralluogo il Condo’ ci aveva dichiarato che a suo giudizio il permesso era regolare e che lo aveva consultato pure sul sito internet dell’Ufficio Urbanistico del Comune di Reggio Calabria” Risposta: “Il mio ufficio settimanalmente inserisce nel suddetto sito le pratiche esaminate dal dirigente e dal responsabile del procedimento con i relativi pareri”
26
Risposta: Per l’inserimento dei dati suddetti sul sito e’ necessaria una password che e’ a conoscenza del dirigente e del suo segretario; credo che la password non sia a conoscenza di altri. Risposta: L’incarico di inserire i suddetti dati sul portale del Comune era stato affidato dal Dirigente PUTORTI’ al signor TORNATOLA Giovanni, il quale risulta assente per malattia dall’Ufficio se non sbaglio dal 15.08.2007. Risposta: Mi risulta per averlo personalmente verificato che effettivamente il CONDO’ ha versato alla tesoreria comunale la somma di € 5.123,13 corrispondenti agli oneri urbanistici. Il parere relativo il progetto presentato dal sig. CONDO’ avendo ricevuto all’esito della prima istruttoria parere contrario da parte del MELCHINI non e’ stata successivamente istruita. Il parere era contrario perché non rispettava le norme tecniche di attuazione e della L.R.. Attualmente i dati che prima venivano inseriti dal TORNATOLA vengono oggi inseriti da MAIOLINO Nicola dipendente comunale, assegnato alla segreteria del dirigente PUTORTI’. Il computer che utilizza il MAIOLINO è lo stesso che utilizzava il TORNATOLA. Risposta: In base alla mia esperienza posso dire che un tecnico non poteva non capire che il permesso nr. 198 intestato a CONDO’ Pietro era falso. Risposta: Non ho riscontrato se il file arbitrariamente acquisito dal mio pc sia stato trasportato su altro pc in dotazione dell’Ufficio. Risposta: Il terreno dove e’ stato costruito il manufatto poi sequestrato al CONDO in località Condera era precedentemente del cognato del CONDO’. Il progetto relativo il manufatto costruito dal Condo’ so che e’ stato seguito dall’Arch. ARTUSO Antonio Demetrio. Il progetto così come presentato dal CONDO’ sicuramente non poteva essere approvato” (cfr. verbale di sit dinnanzi al PM del 01.04.2008 in atti). Successivamente al fine di chiarire con maggiore precisione i fatti, veniva interrogato, dinnanzi al PM, il Condò Pietro Paolo il quale, nelle more presentava denuncia per i fatti accaduti, ed in sede di interrogatorio alla presenza del difensore di fiducia riferiva: “Confermo interamente quanto esposto nella denuncia presentata in data 20.02.2008 che mi viene integralmente riletta.” A.D.R. “ Inizialmente affidai la pratica relativa alla richiesta del permesso di costruire al Geometra VENTURA, che riteneva possibile fare una richiesta di permesso a costruire per il manufatto che intendevo realizzare; il VENTURA mi era stato presentato da alcuni conoscenti poco tempo prima; nell’anno 2006, se non erro nel mese di marzo, presentiamo una prima richiesta con allegato progetto come seguito dal geometra VENTURA; successivamente vs fine luglio inizio agosto mia moglie si recava presso l’Ufficio Urbanistica del Comune di Reggio Calabria per avere notizie. In quell’occasione gli veniva comunicato che l’architetto Saverio PUTORTI’, dirigente dell’Ufficio, era assente per ferie e pertanto veniva ricevuta dal suo segretario sig. TORNATOLA Giovanni. In quella occasione il TORNATOLA verificato il motivo per il quale mia moglie si era recata presso quell’Ufficio subito si manifestava disponibile a seguire lui la pratica e fornire le notizie necessarie in assenza del dirigente. Presa la pratica subito comunicò a mia moglie che il progetto così come era stato presentato non sarebbe stato accolto e per tali motivi consigliava di rivolgersi ad altro professionista facendo il nome di tale Architetto ARTUSO Antonio Demetrio che ben poteva seguire la pratica che ci interessava. A tal riguardo voglio precisare che poco dopo ho verificato sul sito del Comune di Reggio Calabria che la pratica relativa la richiesta da me presentata con il progetto del geometra VENTURA era stata rinviata. Mia moglie tornata a casa mi comunicava quanto consigliatole dal sig. TORNATOLA pertanto decidevamo di liquidare il geometra Ventura al quale pagavamo la somma di € 700,00 per quanto sino a quel momento fatto, e di far seguire la pratica all’arch. ARTUSO come ci era stato consigliato. Preciso che al VENTURA non comunicammo i motivi per cui abbiamo deciso di interrompere con lui la collaborazione .
27
Il giorno seguente il TORNATOLA contattava mia moglie dalla quale si era fatta dare l’utenza cellulare per prendere un appuntamento per la stessa mattina al ritrovo Morabito. Mia moglie si recava all’appuntamento ed in quella occasione comunicava alla stessa che l’arch. ARTUSO era disponibile a seguire la pratica e che bisognava pagare € 1.500,00 per la istruzione della pratica. A quel punto mia moglie mi contattava e prese un appuntamento per il pomeriggio al bar Arangea per recarci dall’arch. ARTUSO. Preciso che mi presentai unitamente a mia moglie all’appuntamento al citato bar. In quell’occasione subito abbiamo consegnato i 1.500,00 euro richiesti al Tornatola, se non erro con assegno, e subito dopo ci recammo allo studio-abitazione dell’architetto ARTUSO a circa 2 km. Alla presenza dell’ARTUSO veniva ribadito che erano stati consegnati 1.500,00 euro e che sarebbero stati scorporati dagli onorari successivi come da copia della dichiarazione che produco. Da quel momento in poi la pratica veniva seguita interamente dall’architetto ARTUSO ed ogni qualvolta era necessario pagare le ulteriori spese venivano subito liquidate come da fatture che esibisco in copia” A.D.R. “Nel mese di dicembre l’arch. ARTUSO mi chiama per telefono e mi avvisa che il Comune aveva rilasciato il parere favorevole e che si poteva visionare anche via internet, cosa che feci. Quindi unitamente a mia moglie ci recammo allo studio dell’architetto ed alla presenza anche del BEVACQUA, suo collaboratore, pagavamo altri 1.500,00 euro per la seconda fase. Dopo alcuni mesi venivo nuovamente contattato telefonicamente dall’ARTUSO il quale mi comunica che il TORNATOLA aveva fatto i conteggi necessari per stabile quanto dovevamo pagare per gli oneri di urbanizzazione; per tali motivi mi chiedeva recarmi all’Ufficio Urbanistica al fine di ritirare i bollettini postali ed effettuare i versamenti in quanto lui si trovava fuori città. Io mi recai all’Ufficio Urbanistica e ritirai dal TORNATOLA il bollettino postale, in parte già compilato, in particolare era già compilata la parte relativa il quantitativo della somma da pagare, il numero di conto corrente, l’intestazione e la causale; di mio pugno ho completato solo la parte relativa ai miei dati, come da copia allegata alla denuncia presentata. Il TORNATOLA mi riferiva che il conteggio e la compilazione era stata fatta direttamente dall’Ufficio Urbanistica ma io materialmente non ho visto chi compilava parzialmente il bollettino posso solo dire di averlo ricevuto come sopra riferito. Io il giorno stesso feci il versamento ed ho consegnato la ricevuta di avvenuto pagamento al TORNATOLA.” A.D.R. “ L’architetto ARTUSO se non erro nel mese di luglio mi contatta per dirmi che il permesso di costruire era stato rilasciato e di recarmi unitamente a lui presso l’Ufficio Urbanistica per il ritiro. Pochi giorni dopo ci siamo recati all’Ufficio Urbanistica ed il Tornatola scese dal suo Ufficio e materialmente mi consegno’ il permesso di costruire nr. 198 alla presenza dell’arch. ARTUSO. Anche in tale occasione non vidi il dirigente dell’Ufficio Urbanistica architetto PUTORTI’ che preciso fino ad allora non avevo mai incontrato.” A.D.R. “Successivamente mi misi d’accordo con l’arch. ARTUSO per iniziare i lavori e chiesi un prestito all’UNICREDIT. Nel mese di dicembre, ottenuto il prestito, iniziammo i lavori e la tabella esposta fu compilata proprio dall’Arch. ARTUSO progettista dei lavori. Chiesi all’atto della compilazione della tabella all’arch. ARTUSO dove si trovavano gli allegati a cui si fa riferimento nel permesso di costruire. Lo stesso mi rispondeva che materialmente li deteneva lui ed a lui si dovevano rivolgere eventuali vigili o forze di polizia che avrebbero potuto richiederli a seguito di controllo.” A.D.R. “ Verso il 10-14 gennaio 2008, si sono presentati i Vigili Urbani a controllare il cantiere ai quali ho mostrato il permesso a costruire in copia e ho fornito loro una copia di tale permesso di costruire, se non erro erano gli agenti ROSSI e PELLICANO’ i quali mi dissero che era tutto regolare. Successivamente si presentarono altri agenti della Polizia Municipale se non erro anche in quell’occasione c’era il ROSSI unitamente al D’Ascoli dell’Urbanistica i quali mi fecero delle prime contestazioni e mi dissero di sospendere i lavori cosa che io feci. Preciso che in
28
quell’occasione avevano con sé il progetto e l’intera pratica che mi riguardava. Sempre in quella occasione mi dissero che il direttore dei lavori doveva presentarsi presso l’ufficio Urbanistica per chiarimenti relativi la pratica. Io avvertii subito l’arch. ARTUSO che contattai in loro presenza. Poco dopo l’ARTUSO si recava presso l’Ufficio Urbanistica e successivamente mi comunicava telefonicamente che il permesso nr. 198 era in realtà stato attribuito ad altra persona ma che lui non c’entrava nulla in questo disguido e che, ove esistessero, le responsabilità andavano cercate all’ufficio urbanistica. A seguito di queste novità mi portai insieme a mia moglie all’Ufficio Urbanistica e dall’arch. PUTORTI’ il quale mi riceveva alla presenza di MELCHINI e mi chiese di portargli in originale il permesso di costruire; io subito mi recai a casa per prendere il permesso, glielo mostrai e loro mi dissero che era falso in particolare mi fecero notare che la firma verosimilmente era stata fotocopiata e mi fecero altre considerazioni che in questo momento non ricordo con precisione. Sicuramente mi e’ stato detto di non preoccuparmi. Preciso che alla presenza del PUTORTI’ del MELCHINI e di altra persona, credo la segretaria, discutendo sulla mia pratica , mi dissero che la mia pratica richiesta con il progetto dell’arch. ARTUSO era stata bocciata. Mi veniva chiesto se mi era stata data comunicazione. Io rispondevo negativamente ed in effetti dalla documentazione in loro possesso la stessa non era mai stata trasmessa tra l’altro in quella occasione mi chiedevano di firmare per ricevuta proprio con riferimento a tale comunicazione negativa, ma io rifiutai in quanto dal sito del Comune di Reggio Calabria avevo visionato che risultava parere favorevole per la pratica 519/06 a mio nome come risulta dalla schermata che ho stampato e prodotto in allegato alla denuncia e che per quanto mi risulta tutt’ora è ancora presente sul sito.” A.D.R. “Nella sera stessa ci siamo recati allo studio di ARTUSO per rappresentargli quanto accaduto molto rammaricati e di fronte alle nostre doglianze lui rispondeva che non aveva responsabilità e che le eventuali responsabilità erano da ricercare all’interno dell’Ufficio Urbanistica.” A.D.R “Nel gennaio del 2008 il giorno 21 si sono presentati agenti della Polizia Municipale e personale dell’Ufficio Urbanistica sottoponendo a sequestro il manufatto e la documentazione in mio possesso.” A.D.R. “Su sua domanda preciso che mai il TORNATOLA né l’ARTUSO hanno manifestato perplessità o dubbi sul fatto che io potessi ottenere il permesso a costruire così come richiesto.” A.D.R. “Mi risulta che mio cognato, il marito di mia sorella, si e’ recato all’Ufficio Urbanistica a chiedere notizie sul permesso a costruire in quanto da lui stesso mi veniva riferito. Preciso che l’ha fatto di sua iniziativa forse perché ha maggiori conoscenze rispetto a me in materia urbanistica ma mai gli ho chiesto di fare verifiche per conto mio. Preciso che mio cognato era l’originario proprietario del terreno da me acquistato nel 1998. Mio cognato ha altri terreni nella zona ed ha costruito sulla zona confinante con il mio terreno tre appartamenti e due officine e lo stesso abita proprio in uno di questi appartamenti.” A.D.R. “Non mi risulta che mio cognato SURACE Paolo abbia presentato denunce presso la Polizia Municipale.” A.D.D. “Voglio però precisare che poco tempo fa ho comprato sempre da mio cognato un terreno confinante con il mio per la somma € 10.000,00, allo stato solo con scrittura privata, tale terreno precedentemente era del dott. CRISTOFORO LOGIUDICE residente in Bassano del Grappa; preciso che questo terreno è stato da me bonificato anni addietro, per tali motivi iniziai una trattativa con il LOGIUDICE che però non si concluse in quanto nel frattempo veniva acquistato da mio cognato o per meglio dire dalla figlia di mio cognato”. (cfr. verbale di interrogatorio dinnanzi al PM del 21.05.2008 ed allegati in atti). Orbene, già da questa iniziale attività di indagine si aveva una prima conferma; infatti, dalla documentazione acquisita, emergeva che l’elaborato di progetto allegato alla richiesta di permesso
29
di costruire del Sig. CONDO’ vedeva quali progettisti l’arch. ARTUSO Antonio Demetrio, l’arch. Bevacqua Antonio e il Geom. Albanese Francesco, nonchè l’apposizione del timbro dello studio Associato ATLANTIDE (cfr. documenti in atti e rilievi fotografici allegati alal informativa del 23.01.2008); inoltre veniva acquisita, prsso lo studio del Geom. Ventura la pratica relativa il permesso di costruire del sig. Condò, documentazione che conferma quanto riferito dal Condò in sede di interrogatorio. Nel corso della attività di indagine, inoltre, con nota datata 31.03.2008, il dirigente arch. Saverio Putortì, comunicava alla Procura della Repubblica, di avere effettuato una riunione a Palazzo San Giorgio in data 18.01.2008 e di avere convocato Condò Pietro Paolo, l’arch. Artuso ed il Responsabile del Procedimento dott. Melchini; in quella occasione il Condò, assente l’arch. Artuso mostrava il permesso di costruire in loro possesso che si presentava come visibilmente falso; che probabilmente è frutto di fotomontaggio con marca da bollo in originale e falso uso di sigillo; che verosimilmente è stato costruito digitalmente al computer in uso alla segreteria dello stesso dirigente e che in data 14.02.2008 è stata emessa ordinanza di demolizione. Contestualmente veniva effettuata ulteriore attività internamente l’UTC di RC; da questa emergeva, per come comunicato con nota del 10.04.2008, che oltre al permesso di costruire n. 198 riconosciuto alla ditta Condò Pietro Paolo, direttore dei lavori arch. Artuso, anche altro permesso di costruire risultava falso il n. 322/03, direttore dei lavori Arch. Marilena Mastrandrea (cfr. denuncia dell’UTC del 10.04.2008 e permesso di costruire n. 322 in atti); comunicazione trasmessa agli Uffici della Procura anche dall’Ufficio Esecuzioni del Tribunale di RC in quanto a seguito di giudizio civile egualmente emergevano profili di rilievo penale in ordine al permesso di costruire n. 322 (cfr. comunicazione del 15.05.2008 in atti). Successivamente questo Ufficio provvedeva, oltre che a delegare ulteriore attività di indagine ritenuta necessaria per la prosecuzione delle indagini, a conferire CT al fine di accertare la falsità dei permessi a costruire n. 198 e 322 (cfr. conferimento di incarico del 07.07.08 in atti); ad acquisire con decreto di esibizione le pratiche relative i permessi a costruire di interesse (cfr. decreti di esibizione in atti); alla compiuta identificazione delle persone interessate dalla attività di indagine, provvedendo successivamente alla riunione al p.p. Dalla attività di esecuzione del decreto di esibizione la PG delegata riferiva che non si rinveniva la iniziale pratica del Condò n.203/06 (cfr. comunicazione del Comune di Rc del 18.07.2008 allegata alla informativa di PG del 21.07.2008 in atti) nel registro delle Concessioni Edilizie, oggi permessi di costruire; nella specie per l’anno 2003 si rilevava il rilascio di permesso di costruire in data 20.11.2003 e dall’esame dello stesso, specificatamente nella terza colonna destinata al nome della ditta, si rilevava “Cutrupi Giovanni o Cotrupi Giovanni” sovrapposto ad uno strato di bianchetto, oltre al nome “Mauro snc”, per tali motivi si ritiene che il registro sia stato manomesso e pertanto veniva acquisito in originale (cfr. comunicazione del comune di RC – Dipartimento Programmazione – Settore urbanistica e Pianificazione territoriale del 22.07.2008 allegata alla informativa di PG del 22.07.2008 in atti). Successivamente si presentavano spontaneamente dal PM l’ing. Albanese Giuseppe funzionario responsabile dell’Ufficio dell’area di Reggio Calabria, ex genio civile, e l’arch. Mario Panzera, i quali in sede di spontanee dichiarazioni riferivano ulteriori circostanze utili alle indagini ed in particolare per l’accertamento della verifica della falsità del permesso a costruire riconosciuto alla ditta Condò: “ in data 21.luglio.2008 si presentava presso i nostri Uffici, Servizio Vigilanza e Controllo OOPP – Sismico – Supporto tecnico – Protezione Civile di RC , di cui sono il dirigente
30
dal 06.08.2007, l’arch. Patrizia Gagliano, la quale in qualità di consulente nominata dalla Procura di Reggio Calabria ci chiedeva informazioni circa n. 2 pratiche. Preciso che in quella data ero assente, ma l’istanza veniva comunque protiocollata in pari data al n. 4145 di prot. L’arch. Gagliano, che dalla richiesta apprendevamo essere stata nominata da lei quale consulente, motivo per il quale mi sono presentato presso questi Uffici, ci chiedeva per la precisione informazioni, circa le pratiche 1) n. 0501424 prot. 1700 del 28.06.2005 e 2) n. 0710780 prot. 9238 del 18.12.2006. Dall’esame della documentazione relativa la seconda richiesta, l’ing. Albanese Giuseppe, dopo avere visionato l’intera pratica, veniva da me e mi rappresentava quale la situazione riscontrata. Preciso che già tempo addietro la Polizia Municipale di Reggio Calabria ci chiedeva informazioni con richiesta del 10.07.2008 sulla ditta CONDO’ Paolo e noi in data 22.07.2008 rispondevamo che agli atti del nostro Ufficio non risulta la DITTA CONDO’ Pietro; pertanto rispondevamo che la ditta Condò Pietro non aveva ottemperato agli obblighi della normativa sismica vigente, come da comunicazione che esibisco. Successivamente, visionando, come già detto, la documentazione presso i nostri Uffici relativi la pratica n. 0710780 e la copia della domanda che ci veniva fornita dall’arch. Gagliano intestata alla ditta Condò Pietro emergeva che: nella copia che ci veniva fornita vie era una discordanza tra il numero di pratica e la data di presentazione perché l’indicazione dei primi due numeri 07 vuol dire che la domanda viene presentata nell’anno 2007 e non come indicato nell’anno 2006 (18.12.2006), non è possibile che venga protocollata una pratica con inizio 07 per l’anno 2006 precedente alal indicazione del numero di pratica; emergeva che il numero di protocollo 9238 non esiste nell’anno 2007 e neanche nell’anno 2006 perché il protocollo si chiude per quegli anni molto prima; emergeva che il timbro utilizzato non era quello in utilizzo nell’anno 2007. Questo quello che emerge dall’esame della copia, ma facendo il raffronto con la pratica originale presso i nostri archivi con numero di pratica corrispondente allo 0710780 prot. 5610 del 04.01.2008 – in questo caso ad. es. abbiamo che la richiesta entrava nel mese di novembre 2007, il 30.11.2007, ed usciva nel gennaio 2008; pertanto è ben possibile che entra alla fine dell’anno precedente ed esce nell’anno successivo, ma certamente mai può accadere che venga indicato il numero dell’anno successivo, 07, per l’anno precedente - corrisponde ad una dichiarazione di inizio attività della ditta Zito Vittoria, dunque tutt’altra persona, mentre quella che ci era stata consegnata in copia si trattava di una denuncia di inizio lavori intestata alla ditta Condò; che, come detto prima, il timbro è differente rispetto a quello utilizzato per la copia e quindi nell’anno 2007 è quello sull’originale che era in utilizzo; che le marche da bollo sono di diverso importo perché nell’originale è 3,62 in aggiunta ad altra marca di 10,33 euro; mentre sulla copia vi è unica marca da bollo di 14,62. Da tutti questi elementi ci siamo accorti che la denuncia che ci è stata data in copia dall’arch. Gagliano è falsa, pertanto subito ci siamo presentati, io e l’ing. Albanese, presso questi Uffici per rendere noto quanto è emerso e per presentare formale denuncia per quanto accaduto. ADR: non abbiamo ancora verificato la documentazione relativa la pratica n. 0501424, abbiamo recuperato la pratica negli archivi, se anche in questo caso verranno riscontrate falsità informeremo l’A.G. tempestivamente. ADR: io sono rimasto sconcertato da quanto è emerso, sono a completa disposizione della Procura. ADR: normalmente presso i nostri Uffici si presentano per il deposito dei progetti o il professionista che segue il progetto o il committente personalmente; comunque tutto il progetto deve essere corredato dalla lettera di trasmissione a firma del responsabile dello sportello unico per l’edilizia, altrimenti non si può protocollare la richiesta; di recente ho predisposto una circolare che posso esibire o comunque trasmettere in copia relativa il ritiro dei progetti. Il Panzera riferiva: “in data 21.luglio.2008 si presentava presso i nostri Uffici, Servizio Vigilanza e Controllo OOPP – Sismico – Supporto tecnico – Protezione Civile di RC - l’arch. Patrizia
31
Gagliano quale consulnte nominata dalla Procura di Reggio Calabria chiedendoci informazioni circa n. 2 pratiche. Io sono il funzionario responsabile dell’Ufficio dell’area di Reggio Calabria, sono in servizio presso l’ex genio civile dal novembre del 1986. Non ricordo se visionai subito la richiesta, credo il giorno dopo, ma l’istanza veniva comunque protocollata in pari data. L’arch. Gagliano, che dalla richiesta apprendevamo essere stata nominata da lei quale consulente, motivo per il quale mi sono presentato presso questi Uffici, dopo avere consultato l’arch. Panzera dirigente del sevizio, ci chiedeva per la precisione informazioni, circa le pratiche 1) n. 0501424 prot. 1700 del 28.06.2005 e 2) n. 0710780 prot. 9238 del 18.12.2006. Dall’esame della documentazione relativa la seconda richiesta, dopo avere visionato l’intera pratica presso i nostri archivi, riscontravamo una serie di difformità, rispetto alla copia che ci veniva fornita dall’arch. Gagliano intestata alla ditta Condò Pietro. Per la precisione emergeva che: nella copia che ci veniva fornita vi era una discordanza tra il numero di pratica e la data di presentazione perché l’indicazione dei primi due numeri 07 vuol dire che la domanda viene presentata nell’anno 2007 e non come indicato nell’anno 2006 (18.12.2006); infatti non è possibile che venga protocollata una pratica con inizio 07 per l’anno 2006, anno precedente alla indicazione del numero di pratica; a tal riguardo voglio precisare che è posibile che una pratica venga protocollata con indicazione dell’anno in cui viene presentata ed emessa nell’anno successivo ad. es. come nel caso dell’originale reperito presso i nastri archivi vìche viene presenttaa nel novembre 2007 ed evasa nel gennaio 2008, ma mai può accedere che venga protocollata con la indicazione dell’anno successivo alla presentazione; emergeva che il numero di protocollo 9238 non esiste per l’anno 2007 e neanche per l’anno 2006 perché il protocollo per quegli anni si chiude molto prima; emergeva che il timbro utilizzato non era quello in utilizzo nell’anno 2007, infatti dal mese di maggio 2007, fine maggio, 2007, cambiata la legge, per la precisione entrava in vigore la L.R. n. 9/07 in parziale sostituzione della precedente L.R 7/98, si è proceduto al cambio sia dei timbri che dei modelli da utilizzare per la presentazione dei progetti per i quali non si parlava più di denuncia ma di dichiarazione di inizio attività; altra differiomità riscontrata è il modello utilizzato che non era quello in utilizzo nell’anno 2007 a partire da fine maggio. Questo quello che emerge dall’esame della copia, ma facendo il raffronto con la pratica originale presso i nostri archivi con numero il di pratica corrispondente allo 0710780 prot. 5610 del 04.01.2008 – in questo caso ad. es. abbiamo che la richiesta entrava nel mese di novembre 2007, il 30.11.2007, ed usciva nel gennaio 2008 corrisponde ad una dichiarazione di inizio attività della ditta Zito Vittoria, dunque tutt’altra persona eperr tuut’altro oggetto, mentre quella che ci era stata consegnata in copia si trattava di una denuncia di inizio lavori intestata alla ditta Condò; che, come detto prima, il timbro è differente rispetto a quello utilizzato per la copia e quindi nell’anno 2007 quello in uso è quello che risulta dall’originale. Da tuti questi elementi ci siamo accorti che la denuncia che ci è stata data in copia dall’arch. Gagliano è falsa, pertanto con l’arch. Panzera abbiamo concordato di recarci subito presso questi Uffici per rendere noto quanto è emerso e per presentare formale denuncia per quanto accaduto. Altra cosa che mi aveva insospettito è stata la richiesta di integrazione fatta dal Condò, richiesta che ci veniva fornita dal consulente, relativamente i calcoli statici in base all’art 4 della L. 1086/71; perchè il deposito dei calcoli ai sensi dell’art. 4 della L. 1086/71 relativo il progetto originale della ditta Zito Vittoria non è stato concesso dall’Ufficio per mancanza dei presupposti necessari. ADR: non abbiamo ancora verificato la documentazione relativa la pratica n. 0501424, abbiamo già recuperato la pratica negli archivi, ma non abbiamo ancora proceduto al confronto perché l’arch. Gagliano non ci ha fornito per questa seconda pratica la copia della denuncia e/o dichiarazione; comunque anche in questo caso se verranno riscontrate falsità informeremo l’A.G. tempestivamente.
32
ADR: siamo rimasti sconcertati da quanto è emerso; io sono a completa disposizione della Procura. ADR: il deposito dei progetti presso i nostri Uffici viene normalmente fatto dai professionisti o dal committente personalmente, preciso che la pratica viene prima acquisita allo Sportello Unico del Comune competente per territorio e poi trasmessa con lettera di accompagnamento dello Sportello Unico ai nostri Uffici nelle forme che ho prima detto.(cfr. verbali di spontanee dichiarazioni in atti). 4. LA CONSULENZA TECNICA Proseguendo, nella ricostruzione dei fatti, in data 10.11.2008 veniva depositata relazione di consulenza tecnica che così concludeva: - quesito n. 1: il permesso di costruire n. 198 è un evidente documento falso; - quesito n. 2: nella zona in cui ricade il manufatto non è possibile l’edificazione e dunque il rilascio di permesso; - quesito n. 3: il permesso di costruire n. 322 è un evidente documento falso; - quesito n. 4; nella zona in cui ricade il manufatto poteva essere riconosciuto e rilasciato permesso di costruire; - quesito n. 5: il Tornatola era in servizio nella settimana di interesse; è stata riscontrata una manomissione tramite ingresso informatico al sito internet dell’Ufficio Urbanistica; sono state riscontrate irregolarità nei documenti progettuali; i timbri utilizzati non corrispondono a quelli usati dall’ordine degli architetti di riferimento; sono state riscontrate irregolarità nelle iscrizione agli ordini ed albi di riferimento. (cfr. relazione consulenza in part. conclusioni pag. 13 e ss in atti) Orbene, già da quanto sinteticamente espsosto, emergeva la falsità degli atti pubblici acquisiti; l’uso di falsi sigilli e la manomissione tramite ingesso informatico al sito internet dell’Ufficio Urnbanistica. Al fine di comprendere meglio quanto sinteticamente ora precisato si riporta integralmente la Consulenza in atti : “Nominata consulente tecnico con ordinanza del 07/07/08 c/o gli Uffici della Procura di Reggio Calabria dal P.M. Dott. ssa Maria Luisa Miranda in merito il Procedimento Pen. in epigrafe ; Compito della sottoscritta consulente è di soddisfare i quesiti contenuti in ordinanza , ovvero : 1) Di stabilire se il permesso a costruire n°198 riconosciuto alla ditta Condò Pietro è falso ; 2) Di stabilire se nella zona in cui ricade il manufatto sottoposto a sequestro del Condò Pietro Paolo poteva essere rilasciato permesso a costruire ; 3) Di stabilire se se il permesso a costruire n° 332 riconosciuto alla ditta Mauro s.n.c. è falso 4) Di stabilire se se nella zona in cui ricade l’immobile costruito dalla ditta Mauro s.n.c. poteva essere riconosciuto permesso a costruire ; 5) Di rappresentare quant’altro di interesse emerga dall’esame degli atti e dei luoghi di interesse di giustizia. OPERAZIONI DI SOPRALLUOGO In data 24/07/08, hanno avuto inizio le operazioni peritali contestualmente al sopralluogo effettuatosi presso l’immobile posto a sequestro sito nella particella n° del fg. 783 di mappa 91 in località Pietrastorta a Reggio Calabria di proprietà Condò ; si rimanda all’allegato verbale ( All.
33
32 ) per quanto attiene le modalità e i particolari che hanno caratterizzato le stesse operazioni di sopralluogo. DESCRIZIONE DELL’IMMOBILE Confini Il lotto in oggetto confina a nord , con strada della larghezza di metri lineari 5 circa , ricadente in parte sulla medesima particella 783 (part.783/b) e parte sulla particella 897 ; ad est sempre con strada particella 784 e parte della particella 783/b ; a sud con maggiore fondo di proprietà Surace – Bova particelle 916 e 928 ; ad ovest con particella 905. (All. 33). Dal sopralluogo si verificava la seguente situazione di fatto : L’immobile in oggetto sorgeva in una zona collinare e panoramica il cui ingresso principale si affaccia sulla strada di percorrenza non ancora asfaltata. L’immobile si presentava parzialmente costruito ovvero : il piano terra era rappresentato e raggiungibile dalle scale di accesso alla soletta del piano terra sulla quale erano visibili i pilastri . Dalla stessa insisteva una seconda rampa di scale posta a collegamento verticale e di accesso al piano interrato e al piano primo, costituito anch’esso esclusivamente da soletta e pilastri . Il piano interrato era anche collegato esternamente da altra rampa di scale che dal piano di calpestio scendeva al sottostante piano menzionato , nel quale il C.T.U. poteva rilevare la presenza di arredamenti precari costituiti da oggetti appartenenti alla famiglia Condò . Tutto ciò si evinceva anche dalla documentazione allegata afferente ai rilievi fotografici . (vedi allegati fotografici tavola n° 1 - 2 - 3) Risultanze del rilievo Celerimetrico eseguito con l’ausilio di una “Stazione Totale” modello “GTS 212” della Topcon Dalle misurazioni effettuate alla particella 783 del foglio di mappa 91 del comune di Reggio Calabria, allibrata presso l’agenzia del territorio di Reggio Calabria con la superficie di mq 900 con il R.D. pari a euro 4,18 ed il R.A.pari ad euro 1,16 ,emerge quanto segue : 1) superficie catastale sviluppata particella 783 pari a mq 945 circa 2) superficie occupata dalla strada pari a mq 50 circa (particella 783/b) 3) superficie d’ingombro destinata ad area cortilizia con sovrastante manufatto in c.a. a due piani f.t. e interrato corrispondente alla particella 783 , risultata essere pari a mq 895 circa (particella 783/a) 4) superficie sviluppata e destinata ad area cortilizia del manufatto di cui sopra , occupata sul limitrofo fondo dal sig.Condò, corrispondente a porzione del maggior terreno alle particelle 928 (per mq 120 circa particella 928/b ) e 916 (per mq195 circa particella 916/b) (superficie dallo stesso Condò acquistata con scrittura privata del 24/01/08 , dal sig. Surace Paolo ancora non frazionata e né inserita in mappa) 5) Si precisa che il C.T.U. ha liberamente aggiunto al numero delle particelle le lettere - a - ; besclusivamente ai fini di una distinzione tra le particelle d’origine e delle stesse le parti ricadenti all’interno dell’area di proprietà Condò Pertanto all’attualità del sopralluogo, la superficie risultava avere un estensione complessiva pari a mq 1210 circa corrispondente al manufatto ed all’area cortilizia annessa , ( 783/a + 928/b + 916/b) ( all.n°34, n°34 bis e n°35) Manufatto in c.a. due piani f.t. : PIANO TERRA superficie totale pari a mq 156,23 di cui mq 23,82 83,06 destinati a volumetria con altezza pari a 2,94 ml e la restante superficie complessiva pari a mq 73,17 ballatoio e scale di accesso; PIANO PRIMO privo di solaio di copertura , misura una superficie totale pari a mq 163,43 di cui mq 83,13 presumibilmente destinati a volumetria e la restante superficie pari a mq 80,30 a veranda e PIANO SEMINTERRATO della superficie pari a mq 54,33 per un altezza netta pari a 2,28 ml.
34
Si precisa che nelle superfici suddette è compreso il vano scala che occupa una superficie nella struttura pari a mq11,22 INDAGINI EFFETTUATE PRESSO GLI UFFICI DELLA PROCURA In data 11/07/08 presso i locali della Procura , il C.T.U. , prendeva visione del fascicolo d’ufficio dell’Urbanistica di Reggio Calabria afferente alla pratica edilizia n° 15132 avvedendosi dell’assenza delle seguenti certificazioni : 1) RELAZIONE A STRUTTURA ULTIMATA del 10/02/04 ; 2) CERTIFICAZIONE DELLA “TECNO SUD” ovvero le “ Prove di compressione su campioni di calcestruzzo ” delle quali le relative certificazioni . ORDINE CRONOLOGICO DEGLI EVENTI - Dal verbale di interrogatorio del Condò Pietro presente nel fascicolo d’ufficio, emergevano le seguenti circostanze : la pratica edilizia afferente alla richiesta del permesso a costruire , del manufatto prima citato veniva inizialmente affidata , da parte dello stesso Condò , al Geometra Ventura Vincenzo , il quale presentava il 30/03/06, prot. n°55160 del 04/04/06 presso l’Ufficio d’Urbanistica di Reggio Calabria , gli elaborati grafici afferenti alla “ Realizzazione di un fabbricato rurale in c.a. a due piani f.t.”e quelli di rito a corredo dei predetti , ai fini del rilascio del permesso a costruire in merito alla pratica edilizia di tale fabbricato . La pratica edilizia veniva istruita dal sig. Comi Domenico, in servizio presso lo stesso ufficio Urbanistica ( All. 2) . - Risultà altresì dal predetto interrogatorio, che dopo diverso tempo rispetto alla data di presentazione di tali elaborati , la moglie del Condo’ Pietro riteneva necessario chiedere presso l’Ufficio urbanistica , e di rimando al dirigente Arch. Saverio Putortì ( che a quei tempi era assente dal servizio per ferie), le motivazioni del prolungarsi dell’attesa per l’emissione del parere relativo al progetto presentato . In quella occasione veniva ricevuta da certo Tornatola Giovanni presso la segreteria del dirigente d’ufficio ; questi, consigliava di rivolgersi ad altro professionista per l’elaborazione di tale progetto perché quello già presentato non sarebbe risultato idoneo ai fini della concessione del permesso a costruire e suggeriva di affidare una nuova progettazione ad un altro professionista , certo Arch. Artuso Antonio Demetrio . A rafforzare tale opinione, veniva sottoposto all’attenzione della moglie del Condo’ , un documento di stampa estratto dal sito internet del Comune di Reggio Calabria riportante il “ parere di rinvio “ della predetta pratica edilizia , protocollata al n° 203/06 . Il documento di stampa, riportava quale arco temporale informativo relativo alle pratiche presentate presso l’Ente , quello compreso tra il 17/07/06 e il 21/07/06 ( All. 3) - Il geometra Ventura Vincenzo, a seguito di ciò, veniva sollevato dall’incarico ricevendo , a saldo della propria prestazione la somma di euro 700.00 dalle mani del Condò ( All. 3a) . In fase successiva lo stesso dava mandato d’ incarico all’Arch. Artuso Antonio Demetrio per l’esecuzione di un nuovo progetto , (di fatto redatto , dall’arch. Antonio Bevacqua ) . A seguito di accettazione da parte del professionista per l’incarico afferente alla redazione del progetto in questione, il Condò rilasciava un acconto di 1.500,00 euro al Tornatola per istruire la pratica n.519/06. Tale acconto sarebbe stato scorporato dagli onorari successivi ( All. 4) - Nelle date comprese tra il 04/12/2006 e il 07/12/2006 veniva reso pubblico attraverso il sito del Comune di Reggio Calabria – dipartimento Programmazione – Settore Urbanistica il parere favorevole alla pratica n° 519/06 ( All. 5) . Il Condò corrispondeva altri 1.500,00 euro (in contanti) per curare la seconda fase della pratica. Versava, altresì, su c/cp n.30103980 la somma di € 5.230,00 a titolo di oneri e costi di costruzione. (All. 6) - Successivamente diventavano parte integrante del progetto gli elaborati grafico-tecnici redatti dall’Arch. Francesco Albanese e del Geologo Domenico Putrino datati 18/12/2006. - A seguito di quanto detto veniva rilasciato al sig. Condò , personalmente dal sig. Tornatola e in presenza dell’Arch. Artuso Antonio , l’atto autorizzativo afferente alla Concessione Edilizia n° 198
35
del 18/07/2007 Il sig. Condò , in possesso dell’atto afferente alla Concessione Edilizia n°198 e a seguito del prestito elargito dalla Banca UNICREDIT ai fini della costruzione del manufatto , dava seguito all’inizio dei lavori in economia come da indicazioni date dall’ Arch. Artuso Antonio . Il professionista era egli stesso l’esecutore materiale per la compilazione della Tabella da apporre all’esterno del cantiere ( All. 7) come per legge è fatto obbligo . - A seguito della segnalazione/denunzia fatta da ignoti ( All.1 ) pervenuta in data 07/01/2008 presso il Comando di Polizia Municipale di Reggio Calabria , avente ad oggetto la presunta esecuzione abusiva di un immobile parzialmente costruito e sito nella particella n°783 del fg.91 di mappa , in località Pietrastorta a Reggio Calabria, veniva emesso relativamente al medesimo immobile, provvedimento di sequestro da parte degli Ufficiali ed agenti del Comando Polizia Municipale di Reggio Calabria U.O. Polizie Specializzate e del personale dell’U.P.T. nella persona del Geom. D’Ascoli Pasquale, in quanto veniva rilevata dagli stessi, l’emissione di un permesso di costruire falso. Risultava, dal predetto atto asseritamene falso, essere proprietario dell’immobile, l’indagato Condo’ Pietro Paolo, nato il 29/06/1948 a Reggio Calabria. In data 09/01/2008 veniva effettuato il sopralluogo da parte del personale dipendente del Comando di Polizia Municipale (U.O. Polizie Specializzate) unitamente al Geometra D’Ascoli Pasquale (U.P.T. sezione Edilizia Privata) ai fini di un controllo della conformità dei lavori rispetto al progetto depositato all’Urbanistica. In quella occasione veniva identificato il proprietario del costruendo fabbricato che esibiva relativa copia del permesso di costruire n°198 del 18/07/2007. Il Geometra D’Ascoli riscontrava che in data 10/11/2006 il Responsabile dell’Unità Organizzativa Dott. Giuseppe Melchini aveva già espresso parere “contrario” (all. n° 8 ; n° 9 ; n° 9a ; n° 9b ) al progetto relativo alla pratica edilizia 519/ 06 (in contrasto con il parere Favorevole pubblicato sul sito del Comune per le pratiche esaminate tra il 04/12/2006 e il 07/12/2006 ). Pertanto, il fabbricato già in fase di parziale costruzione, era completamente abusivo. Il Geom. D’ascola, inoltre, riscontrava che il permesso a costruire risultava essere una fotocopia manomessa di altro permesso, e che al n° 198/07 dei loro registri risultava, tale concessione, attribuita ad altra ditta . DOCUMENTAZIONE ESAMINATA ED INDAGINI EFFETTUATE DAL C.T.U. 1) Prima progettazione redatta dal Geom.Ventura Vincenzo. Pratica Edilizia N° 203/06 In data 03/10/08 il C.T.U. prendeva visione della documentazione acquisita dalla Questura di Reggio Calabria, in copia conforme all’originale, afferente al progetto redatto dal geometra Ventura Vincenzo, iscritto all’Ordine del Geometri di Reggio Calabria al n° 2029. Il predetto progetto veniva presentato in data 30/03/2006 con protocollo istanza n° 55160, presso gli Uffici dell’Urbanistica di Reggio Calabria e la pratica edilizia N° 203/06 veniva istruita dal Sig Domenico Comi come attestava il documento afferente alla Relazione d’Istruttoria . L’intervento edilizio prevedeva il “Progetto per la costruzione di un fabbricato rurale in c.a. a due piani f.t. da erigersi in località Pietrastorta a Reggio Calabria “ , particella 783 del fg. 91 , are 9.00. la cui destinazione della stessa , secondo il P.R.G. del Comune di Reggio Calabria era “Zona per attività primarie” , zona omogenea “E”. Il predetto progetto comprendeva i seguenti elaborati documentali e grafici: 1) Richiesta di permesso a costruire”; 2) Relazione tecnica illustrativa; 3) Inquadramento territoriale; 4) Planimetria in scala 1: 50; 5) Disegni scala 1:200; 6) Titolo di proprietà relativo all’atto notarile del 18/11/1998, notaio Dott. Maria Luisa Autuori afferente alla particella n°783 del fg. di mappa 91 censito al N.C.T. del comune di Reggio Calabria di a. 9.00; certificazione di destinazione d’uso, visura per immobile della particella 783 fg.91 (catasto terreni) e fotografie dei luoghi; 7) Tabella comparativa urbanistico- edilizia, visura per soggetto della particella n° 4 fg.58 -catasto terreni
36
8) Piante piano terra e primo piano con relative superfici in mq , dei relativi vani (All.n° 10 – 10A ; 10B; 10C; 10D ; 10E ; 10F). Dalla “Relazione tecnico-illustrativa e dalla “Scheda urbanistica” relative al progetto si evinceva : - Che la particella ricadente all’interno del comune di Reggio Calabria nella fattispecie la particella n°4 del fg. 58 di a. 77, località Terreti (All.10G) asserviva alla particella n° 783 fg. 91 in località Pietrastorta di R.C. - Che venivano applicati i seguenti indici di fabbricabilità = mq/mq 0,013 - il dimensionamento dell’intervento in progetto veniva effettuato nel rispetto delle vigenti normative nazionali , regionali e locali in materia di urbanistica ed edilizia, nonché delle prescrizioni delle norme tecniche d’attuazione del P.G.R. e del Regolamento Edilizio per le zone omogenee “E”. - la superficie del lotto era pari a mq 8.600 - la volumetria dell’appartamento (primo piano) era pari a mc 239,40; del deposito e del garage (piano terra) mc 240 Si cercherà, adesso, di argomentare circa l’opportunità dell’emissione del parere di rinvio espresso dalla Commissione urbanistica, nei confronti della progettazione dal Geom.Ventura Vincenzo. Nel far ciò, è indispensabile una disamina degli elaborati documentali e grafici del progetto afferenti alla pratica edilizia 203/06 , un diretto riferimento alla legge Regionale del 16/aprile 2002 n°19 , art.51 c.4 e 5, art.52 c.2 e 3, ( All.10H ) e alla destinazione d’uso dei fabbricati e agli standard urbanistici (mc/mq 0,013) dettati dal P.R.G. del Comune di Reggio Calabria che qualifica la particella 783 del fg 91 come ricadente nella “ Zona per attività primarie” e Zona omogenea “E” ( agricola ) , compatibilmente con la congruità delle normative interne dell’Ufficio di Urbanistica di Reggio Calabria, rispetto alle stesse normative di legge. Vediamo in dettaglio : 1) La legge afferma che pur non essendo coltivatori diretti ( è il nostro caso , non essendo allegata alla progettazione alcuna visura camerale dell’interessato con qualifica di coldiretto.) , nè titolari di azienda agricola , si possono costruire strutture a scopo residenziale entro e non oltre gli standard di edificabilità di 0,013 mq su mq , (ovvero 13 mq ogni 1000 mq di terreno con destinazione agricola). 2) La legge prescrive che , ” e’ consentito l’asservimento di lotti non contigui (etimologia della parola contiguo: molto vicino adiacente , limitrofo ) ma funzionalmente legati (che interagiscono tra loro in quanto l’uno parte integrante dell’altro ) per il raggiungimento “ dell’unità culturale minima ” (superficie minima per i non coltivatori ). In buona sostanza , il terreno asservito serve a mantenere la volumetria e pertanto, per legge , è fatto obbligo della trascrizione dei vincoli relativi all’attuazione dei rapporti volumetrici e di utilizzazione residenziale o produttiva, presso la Conservatoria dei Registri Immobiliari a cura e spese del titolare del permesso di costruire . Si pone in evidenza , inoltre, che , la legge non esprime la dimensione in mq afferenti all’unità culturale minima rimandando al Piano Strutturale Comunale ; d’altronde , una legge Regionale non può assolvere in uguale misura a tutti i problemi urbanistici dei vari comuni , perché diversi anche dal punto di vista geomorfologico ; la legge stessa , però , all’art. 51 del comma 4 , indica il P.S.C. ( Piano Strutturale Comunale ) , quale strumento attuativo che stabilisce le regole interne al comune d’appartenenza . Nella fattispecie, il comune di Reggio Calabria a tutt’ora non è in possesso del Piano Strutturale Comunale e le disposizioni circa le misure in mq afferenti “all’unità culturale minima” ; la fonte,
37
in carenza di direttive da parte del Piano strutturale, è il Piano Regolatore Generale che, nella fattispecie , però , nulla statuisce circa le dimensione dell’ ”unità culturale minima” ; ecco che , allora , resta da valutare l’opportunità e la validità di una fonte quale la direttiva interna all’ufficio senza alcun indizio di coerenza con alcuna fonte di diritto. La motivazione addotta al parere di rinvio si fonda sull’assenza di documentazione atta a comprovare la proprietà del fondo asservente , oltre alla assenza di dichiarazione di asservimento da parte del proprietario. Muovendo unicamente dai presupposti di legge è da osservare che : 1) Il progetto , per come redatto , riportava valori rientranti negli indici di fabbricabilità soddisfacendo il presupposto di cui al c.2 art.52. 2) Ai fini del raggiungimento volumetrico dell’unità culturale minima ( doveroso affermare ) i due fondi in questione non risultavano essere funzionalmente legati ; in questo caso viene meno il requisito di cui al c5. dell’art. 51. mentre nulla è statuito , per le ragioni sopra esposte , circa l’entità volumetrica dell’unità culturale minima ; a questo proposito si ritiene , non riscontrandone il c.t.u. alcun fondamento di legge, arbitrario l’aver fissato i parametri per come stabiliti dalla missiva del Dirigente dell’Ufficio Arch. Saverio Putortì, ( ottenuta a seguito di istanza della sottoscritta C.t.u. ) ( All. A ) determinandoli in metri quadri 5.000 di terreno agricolo . 3) La volumetria del fabbricato da realizzare era eccessiva ( complessivi mc 479,40 ), rispetto alla superficie del lotto d’intervento pari a mq 900 pertanto : la decisione del parere di rinvio, nonostante la propria motivazione su cui si basa , tragga fondamento esclusivamente da punto di vista dell’assenza di documentazione del trasferimento del diritto reale, nonché dalla mancanza della dichiarazione di asservimento , tralasciando ogni specificazione relativa ai parametri di legge , risulta , in ogni caso , dovuta. 2) Seconda progettazione redatta dal Arch.Bevacqua Antonio, Arch Artuso Antonio Demetrio, Geom.Albanese Francesco, e Arch.Cicone Valerio . – Dirett.lavori : Geom.Albanese Francesco Pratica Edilizia N° 519/06) In data 05/10/2006 veniva prodotta istanza ( prot. n° 0153695 ) di richiesta del permesso di costruire per “ Un fabbricato rurale a due piani f.t. in località Pietrastorta di R.C.” Pratica Edilizia n° 519/06 (All. n°11 e 12) Il C.T.U. , da indagini effettuate sulla documentazione presente nel fascicolo della pratica edilizia in oggetto , non rilevava la presenza del documento relativo alla “ Relazione istruttoria ” , quindi , a seguito di istanza presentata presso il Comune di Reggio Calabria – Settore Urbanistica e Pianificazione Territoriale, in data 23/10/08 e prot. 188824 veniva rilasciato atto documentale attestante l’assegnazione della pratica al tecnico istruttore Arch. Domenico Zinnarello (All. C) . Si evinceva , inoltre, che , sia il nominativo del tecnico che avrebbe istruito la pratica sia l’assegnazione della data alla pratica stessa , non potevano essere certificati dall’Ufficio Urbanistica in quanto “ ..non esiste un registro che contiene le indicazioni delle date di avvenuta istruttoria e del nominativo del tecnico redattore..” . Rimaneva il fatto che , in ogni caso, la pratica veniva vagliata dalla commissione perché trascorsi i trenta giorni di rito dal momento della presentazione del progetto. Lo stesso veniva redatto dal professionista redattore : Arch. Bevacqua Antonio . I progettisti ( associati ) di tale progettazione erano : Arch. Bevacqua Antonino , Arch. Artuso Antonio Demetrio , Geom. Albanese Francesco , tutti appartenenti allo Studio Tecnico Associato – “ATLANTIDE” sito in c/da Arangea Inferiore n°74 a Reggio Calabria con P.Iva 02365840806 Il progetto si componeva di quattro copie costituite dai seguenti elaborati tecnici e documentali : 1) Relazione tecnico illustrativa ; 2) Relazione tecnica sui materiali ; 3) Scheda tecnica dei volumi ; 4) Inquadramento generale e Stralcio catastale; 5) Planimetria particolareggiata in scala 1:200 ; 6) Progetto delle opere in scala 1:100 ;7) Documentazione fotografica ; 8 ) Documentazione dell’immobile .
38
*** il consulente propone di seguito tutti gli elaborati grafici e documentali relativi alla pratica edilizia n. 519/06 conferendo un ordine numerico successivo ai relativi allegati, descrivendoli successivamente , in dettaglio : - allegato 13-A : la relazione tecnico illustrativa – relazione tecnica sui materiali –scheda tecnica dei volumi - allegato 13-B : l’inquadramento generale e lo stralcio catastale - allegato 13-C : planimetria particolareggiata in scala 1:200 - allegato 13-D : progetto delle opere scala 1:100 - allegato 13-E : documentazione fotografica - allegato 13-F : documentazione varia – dichiarazione di asservimento terreno agricolo - allegato 13-F1 : “ “ - certificato di destinazione urbanistica - allegato 13-G : integrazione pratica di permesso di costruire - allegato 13-G1 : progetto delle opere scala 1:100 (arch. Vittorio Cicone) - allegato 14 –A : denuncia - allegato 14 –B : dichiarazione di responsabilità - allegato 14-C :relazione sui materiali - allegato 14- D: relazione geologica e geotecnica - allegato 14- E : relazione di calcolo - allegato 14- F : esecutivi travi piano primo - allegato 14-G : esecutivi travi piano terra - allegato 14-H : esecutivi travi e pilastri piano interrato - allegato 14- I : esecutivi travi torrino scala , travi scala , pilastri piano primo - allegato 14- L : esecutivi pilastri torrino scala - allegato 14-M : progetto architettonico - allegato 14- N : relazione sulle fondazioni - allegato 30 – Integrazione alla pratica edilizia 519 /06 per il deposito calcoli statici. Da una prima ricognizione degli atti documentali il C.T.U. rilevava che : Allegati 13 A – 13 D 1) La “Relazione tecnica illustrativa” presente in all.13 A , il progettista redattore , definiva l’edificio “ di prossima costruzione , ricadente nella particella 783 del mappale n°91 della sez R.C. Terreni , destinata dal P.R.G. del Comune di Reggio Calabria come “zona omogenea E – attività primarie” , contestualmente veniva fatto riferimento , sia di una superficie di terreno poco distante dalla particella 783, la cui superficie era di circa 7000 (il terreno in questione era anche per questa progettazione afferente alla particella n°4 del fg. 58 ) sia la “duplice funzionalità” dell’edificio , che unificava quella abitativa a quella lavorativa . Sempre nello stesso allegato e precisamente alla “Scheda tecnica “ ai punti : a) “Caratteristiche planovolumetriche”si evincevano gli indici , tra cui : Iff.= mq/mq 0,03. Dalla stessa scheda, si evinceva l’attestazione di un vano “garage” i cui indici avrebbero dovuti essere adeguati alla legge 122/89. b) “Calcolo delle superfici e dei volumi” , in merito si evincevano le due misure : Piano terra = mc complessivi 239,40 Piano primo = mc complessivi 223,44 c) La “Scheda urbanistica “ indicava i seguenti valori : - superficie lotto = mq 900,00 - superficie lotto asservito = mq 7700,00 - superficie coperta dall’edificio = mq 79,80 - volume dell’edificio progettato = mq 462,84 dei quali mq 267,12 venivano destinati all’attività primaria agricola , mentre 195,72 per la residenza del proprietario .
39
Per quanto relazionato dal professionista Arch. Bevacqua Antonio si evinceva che , la volumetria totale assommata dell’edificio a due piani f.t. era di mc 462,48 di cui solo per la residenza 195,72 mc sicuramente inferiore a quanto consentiva l’art. 22 delle N.T.A. che dava la possibilità di edificare una volumetria pari a mc 240,00 per la residenza . E’ proprio a proposito di detta duplice funzionalità è preminente osservare : 2) L’allegato 13-D , rappresentava elaborati grafici afferenti al “progetto delle opere in scala 1:100” redatti dall’arch. Bevacqua Antonio ; la pianta piano terra ; la pianta piano primo ; la pianta copertura ; la sezione AA1 ; la sezione B-B1 ; il prospetto principale ; il prospetto laterale ; il secondo prospetto laterale e il prospetto secondario. Contestualmente il C.T.U. verificava la “destinazione d’uso” dei vani afferenti al piano terra : deposito attrezzi/macchine agricole – deposito prodotti – bagno. Mentre al primo piano la “destinazione d’uso” era : cucina – letto – bagno –ripostiglio – ufficio amministrativo. In fine sempre nello stesso allegato era presente un ulteriore elaborato grafico afferente alla “pianta piano interrato” la cui destinazione d’uso era “deposito prodotti”. Tale piano interrato era evidente anche dalle sezioni progettuali A-A1 e B-B1 . **** In funzione della disamina dei sopradescritti allegati è preminente osservare: - La “Relazione tecnica illustrativa “ dell’allegato 13A , riportava in due occasioni riferimenti in merito al tipo di fabbricato e alla sua destinazione d’uso che doveva essere, secondo il progettista , sia abitativo che lavorativo , senza però che nella relazione , venisse indicata nello specifico , il tipo di attività lavorativa (sicuramente da attribuire al sig. Condò) che doveva essere svolta all’interno del fabbricato . In merito alla presunta attività lavorativa , vi era riscontro esclusivamente nelle tavole di progetto in scala 1:100 dell’allegato 13D , perché chiaramente indicate le destinazioni d’uso nei vari ambienti . - In merito alla “Descrizione dell’edificio di progetto” (all.13-A) venivano indicate le destinazioni d‘uso dei locali a supporto dell’intero edificio in contrasto con quanto, invece , emergeva delle tavole progettuali in scala 1 :100 dell’allegato 13-D . Infatti si citava una costruzione a due livelli fuori terra ( piano terra e primo piano ) il cui piano terra era costituito dai seguenti locali destinati a : cantina ; locale tecnico ; locali deposito ; al primo piano venivano assegnati : cucina - soggiorno ; camera da letto matrimoniale ; bagno ; disimpegno – ripostiglio. Di contro , le tavole progettuali prevedevano due piani fuori terra più piano interrato (all.13-D) ; Al piano terra erano previsti due ampi locali comunicanti tra loro , le cui destinazioni d’uso risultavano diverse , ossia : “deposito attrezzi e macchine agricole” ; il “deposito prodotti” ; il bagno. Al piano primo invece : ufficio amministrativo , letto , cucina , bagno , ripostiglio. Quanto al piano interrato, non previsto , come detto , dall’oggetto della progettazione, si indicava quale destinazione d’uso ( in ogni caso inappropriata, proprio perché non previsto progettualmente il piano interrato stesso) quella di “ deposito prodotti ”. - Dalla progettazione e dalle relazioni in oggetto si evince l’intenzione da parte del redattore responsabile, di far figurare l’edificio in progetto, non come casa ad uso rurale , bensì come “ edificio – abitazione ” (!) per uso “attività agricola” , inserendo nello stesso progetto dei locali non confacenti per una civile abitazione rurale. - Sempre in riferimento all’ allegato 13-A e precisamente nella “Scheda tecnica” al capitolo “Caratteristiche planovolumetriche” il C.T.U. riscontrava la difformità tra l’indice di fabbricabilità adottato dai progettisti , ( il valore previsto, prima dell’entrata in vigore della legge 19/02 relativamente alle zone omogenee “ E” ) ovvero:
40
Iff. =mc/mq 0,03 e l’indice di fabbricabilità previsto dalla legge al momento della redazione del progetto ovvero : Iff. =mq/mq 0,013 - Sempre nello stesso capitolo sopra riportato , veniva menzionato il locale garage , di cui , non si trova né riscontro progettuale in nessuna delle tavole , nè in quanto a destinazione d’uso . Allegato 13 F – ( posto in relazione con l’all.13A ) - Dalla “ Scheda urbanistica “ e dal “Calcolo delle superfici e dei volumi” contenute in allegato 13-A e dalla “Dichiarazione sostitutiva di certificazione” contenuta in all.13F , in tema di asservimento del terreno corrispondente alla particella n°4 del gf. 58 , si evince che il progettista redattore sommava le superfici afferenti , al lotto di proprietà , di mq 900,00 (corrispondente alla particella 783 del fg.91 ) con il lotto asservito di mq 7700,00 ottenendo un totale di mq 8600,00 . Progettava , in tal modo , l’edificio con una volumetria pari a 462,84 , e secondo quanto dichiarato , mq 267,12 venivano destinati all’attività primaria agricola , e 195,72 per la residenza del proprietario, palesando , ancoraì una volta , l’intenzione di rappresentare il presupposto della sussistenza di un’attività agricola, di fatto non dimostrabile. - Dall’allegato n°13-F contenente la “Dichiarazione di asservimento terreno agricolo” risultava che i signori: Doldo Paola Carmela e Lombardo Vincenzo dichiaravano di voler consegnare il proprio “fondo” afferente alla particella n°4 del foglio di mappa 58 censito al catasto terreni di Reggio Calabria , al sig. Condò Pietro , ai fini dell’ottenimento della volumetria necessaria per l’edificazione della costruzione in oggetto . Fermo restando il dubbio significato della descritta azione di “ consegnare il fondo “ , non inquadrata , mediante opportuna descrizione, in una situazione giuridica di alcun tipo, tale cioè da comportare una modifica nell’esercizio dei rispettivi diritti reali dei soggetti che tale documento hanno stilato , sempre in merito a tale “..promessa a consegnare..” è controverso se essa sia sufficiente a comprovare il raggiungimento dei parametri di volumetria voluti dalla legge, non ritenendo , la sottoscritta C.t.u. , esaurienti e legittimamente fondate le motivazioni addotte e i requisiti fissati dall’Ufficio urbanistica , nella persona del dirigente Arch. Saverio Putortì , atteso che non se ne conosca la fonte che li determina, se non scaturenti da una arbitraria e del tutto personale valutazione. - Il predetto terreno asservito ricadeva su altro foglio di mappa ovvero fg. 58 (località Terreti) , distante dalla particella 783 del fg. di mappa 91 . Del predetto lotto asservito il C.T.U. non riscontrava alcun vincolo inibitorio ( all.13f”) . Allegato 13 G – 13 G’ Esso è rappresentato dal documento afferente “ all’integrazione alla pratica di permesso di costruire ” , che , come emergeva dall’atto stesso era necessario ai fini dell’espletamento dell’istruttoria della pratica stessa. Tale atto integrava i seguenti elaborati : n°2 sezioni dell’opera d’intervento ; n°4 prospetti dell’immobile . Nell’allegato 13-G1 , venivano di fatto riproposti alcuni elaborati progettuali in scala 1:100 già presenti nell’allegato 13-D, ovvero : - n°2 sezioni A-A1 e B-B1 ; - n°4 prospetti : prospetto principale; il prospetto laterale ; un secondo prospetto laterale e il prospetto secondario . Questi elaborati erano a firma di altro redattore , l’Arch. Vittorio Cicone , iscritto all’Ordine degli Architetti di Latina al n° 335 , come attestava in merito , il timbro apposto in detti elaborati , assenti di protocollo. ( la descrizione di tali allegati, porta ad importanti conclusioni dal punto di vista delle gravi difformità procedurali, sviluppate nel quesito n.5 relativo alla richiesta di informare il P.m. di fatti da portare a conoscenza dello stesso. ) All.14 – A – B - C - D – E – F – G – H – I - L – M Relativi , questi , agli elaborati grafici , tecnici , geologici recanti il timbro dell’Ufficio “Servizio di Edilizia Asismica”, datati 18/12/2006 pratica n° 0710780 e protocollo n°9238 , redatti
41
dall’Arch. Francesco Albanese, Ordine degli Architetti di Roma al n° 9560 e del Geologo Domenico Putrino, dell’Ordine dei Geologi della Regione Calabria, ( sono stati allegati alla perizia , per intero, solo alcuni degli elaborati ; dei rimanenti si sono allegate solamente le copertine d’intestazione alle tavole progettuali in quanto , le stesse , sono già presenti nel fascicolo d’Ufficio presso la Procura del Tribunale di Reggio Calabria) per l’esattezza : - la “ denuncia ” di inizio lavori afferenti al “ Progetto per la costruzione di un fabbricato rurale a due piani f.t. sito in località Pietrastorta di Reggio Calabria” ; Progettista e Direttore dei Lavori per le Opere in c. a.” ; Calcolatore delle strutture e Progettista e Direttore dei Lavori per la parte Architettonica”: Arch. Francesco Albanese (vedi allegato n°14-A) ; - La “ Dichiarazione di Responsabilità” a firma del progettista Arch. Francesco Albanese (all.n°14-B) ; - “ Relazione sui materiali ” redatta sempre a firma del progettista Arch. Francesco Albanese (vedi allegato n°14-C); - La “ Relazione geologica e geotecnica ” a firma del Geologo Dott. Domenico Putrino . (all.n°14D) - Ed ancora gli elaborati , tutti a firma e timbro dell’Arch. Francesco Albanese , ovvero : “relazione di calcolo “ (di cui alla pag. 16 al punto 8 viene menzionato “ edificio in c.a. a due piani f.t. oltre ad un piano seminterrato destinato a civile abitazione” ) ; esecutivi travi piano primo ; esecutivi travi piano terra ; esecutivi travi e pilastri piano interrato ; esecutivi travi torrino scala , pilastri piano primo ; esecutivi pilastri torrino scala ; progetto architettonico e relazione sulle fondazioni . Allegato 30 Attestava la “Richiesta di integrazione del deposito calcoli statici in base all’articolo 4 della legge 1086/71” afferente alla pratica edilizia 519/06 , arrecante protocollo in entrata del 31/05/2007 dell’Ufficio Urbanistica di Reggio Calabria “. Si cerca , adesso , relativamente al progetto redatto dall’Arch.Bevacqua, di argomentare circa l’opportunità dell’emissione del parere contrario espresso dalla Commissione urbanistica. Si è già più che ampiamente ( ! ) argomentato circa i presupposti di legge per la concessione a costruire nelle zone considerate ( confrontare disamina del progetto Ventura) , atteso che le condizioni , ai fini del rilascio del parere e l’oggetto del costruire sono identiche, fatta eccezione per la circostanza , in questo ultimo caso , del rilascio della dichiarazione di asservimento ( e del suo più che controverso valore giuridico ) da parte del proprietario. Si riproporrà , la disamina degli elementi dai quali deve scaturire un giudizio circa il parere finale , oltre alle considerazioni finali circa il parere contrario : 1). Il progetto , per come redatto , riportava valori rientranti negli indici di fabbricabilità soddisfacendo il presupposto di cui al c.2 art.52. 2) Ai fini del raggiungimento volumetrico dell’unità culturale minima ( doveroso affermare ) i due fondi in questione non risultavano essere funzionalmente legati ; in questo caso viene meno il requisito di cui al c5. dell’art. 51. mentre nulla è statuito , per le ragioni sopra esposte , circa l’entità volumetrica dell’unità culturale minima ; a questo proposito si ritiene , non riscontrandone il c.t.u. alcun fondamento di legge, arbitrario l’aver fissato i parametri per come stabiliti dalla missiva del Dirigente dell’Ufficio Putortì, ( ottenuta a seguito di istanza della sottoscritta C.t.u. ( All. A ) determinandoli in metri quadri 5.000 di terreno agricolo . 3) La volumetria del fabbricato da realizzare era eccessiva ( complessivi mc 479,40 ) , rispetto alla superficie del lotto d’intervento pari a mq 900 pertanto : La decisione di parere contrario , basata sulla non rispondenza ai parametri dettati dalla l.regionale n.19/2002 , ( cfr punto 3 della disamina qui sopra riprodotta ) risulta dovuta. RISPOSTA AI QUESITI
42
Q U E S I T O N° 1 : “Dica il consulente se il permesso di costruire n° 198 riconosciuto alla ditta Condò è falso” Dalle risultanze dell’esamina del documento (vedi allegato n° 36) afferente al Permesso di Costruire N° 198 del 18/07/2007 per la “Costruzione di un fabbricato rurale in c.a. a due piani f.t. in località Pietrastorta di Reggio Calabria” , sull’area distinta in catasto al fg. 91 della sezione di Reggio Calabria , con la particella 783 e dalle verifiche effettuate presso gli uffici di competenza , il C.T.U. dichiara tale atto essere FALSO in base alle seguenti e significative evidenze : a) Descrizione del documento oggetto d’indagine dal punto di vista fisico : Esso si compone da un foglio unico formato A3 , ripiegato in due parti onde garantire la lettura dello scritto , di fatto composto da tre pagine , ovvero : - la prima pagina è caratterizzata dall’intestazione riportante lo scritto : “ Comune di Reggio Calabria ” e termina con l’ultimo rigo dello scritto “ il testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia n°380 del 6.6.2001 ” - la seconda pagina è caratterizzata dal primo rigo riportante lo scritto “ Dato atto che …” terminante con l’ultimo rigo riportante lo scritto “… presente permesso di costruire .” - La terza pagina è caratterizzata al primo rigo dello scritto riportante : “ 5) Nei cantieri dove …” e terminante con il rigo riportante lo scritto “Allegati . Copia progetto munito di visto ” ; nella medesima pagina sono presenti il timbro del Comune di Reggio Calabria , il timbro del Dirigente del settore (Arch.Saverio Putortì) e la firma dello stesso . A seguito di istanza prodotta dal C.T.U. in data 22/10/08 prot. 0187907 veniva rilasciata una nota in data 23/10/08 , prot. 188824 ( all.C ) dal Comune di Reggio Calabria – Dipartimento di Programmazione – Settore Urbanistica e Pianificazione Territoriale – Unità Operativa Edilizia Pubblica e Privata , dal quale si attestava che , il Permesso di Costruire n°198/07 del 18/07/2007 non è attribuito alla ditta CONDO’ PIETRO , bensì alla ditta TRAPANI ANTONINO del 29/10/07 pratica edilizia n° 573/02-A b) Analisi dei vari punti afferenti ai righi di appartenenza degli scritti dell’atto oggetto d’indagine . Del documento in questione , al rigo che contempla : “Accertato che l’istante ha titolo a richiedere il suddetto permesso di costruire nella qualità di proprietario , come risulta dalla documentazione esibita ; ” Il C.T.U. in merito dichiara che : non è riportata la data di presentazione del progetto . Del documento in questione , al rigo che contempla : “ Visto il parere favorevole del Responsabile del procedimento , espresso in data ;” Il C.T.U. in merito attesta che : non è riportata la data di riferimento perché mai è stato rilasciato il parere favorevole ; diversamente , infatti , attesta il parere CONTRARIO ufficiale espresso in data 10/11/2006 dal procedimento l’Arch. Giuseppe Melchini , e come attesta l’atto afferente la copia del Sito internet del Comune (all.n°8 e n°9) ; detto parere risultava comunicato alla ditta Condo’ nella medesima data con prot. al n° 174694 ( all.9a e all. C al punto 7) Del documento in questione , al rigo che contempla : “ Rilevato che è stato espresso parere favorevole dall’Ufficiale Sanitario a norma dell’art. 220 del T.U. delle leggi sanitarie 27 luglio 1934 n. 1265 in data 25/01/2007” , Il C.T.U. , a seguito di istanza del 17/07/2008 prot. 1323 , prodotta presso l’Ufficio di Igiene e Sanità Pubblica – Dipartimento di Prevenzione con la quale otteneva il documento attestante : - l’inesistenza a far data dall’ 01/01/2004 della pratica edilizia intestata alla ditta Condò Pietro , - l’inesistenza agli atti di protocollo della pratica n° 519/06; - l’inesistenza del rilascio dall’Ufficio il Parere “favorevole” alla ditta in questione in data il 25/01/07 (All.n° 37)
43
Del documento in questione , al rigo che contempla : “Vista l’attestazione dell’avvenuto deposito del progetto presso il Servizio di Edilizia Asismica del settore Tecnico Regionale di Reggio Calabria con protocollo n° 1700 del 28/06/2005 prat. n° 0501424” , Il C.T.U. in merito attesta che : a seguito di istanza presentata in data 21/07/2008 prot.4145 presso l’Ufficio - Servizio di Edilizia Asismica del settore Tecnico Regionale di Reggio Calabria ,veniva rilasciata in data 25/07/2008 presso la Procura di Reggio Calabria , da parte dell’Architetto Mario Panzera dirigente dell’Ufficio in questione il “Verbale di presentazione spontanea” (vedi allegato n° 17) dal quale verbale si attestava che : la pratica edilizia n°0501424 del 28/06/2005 apparteneva ad altra ditta , ovvero alla “Veneto Costruzioni S.r.L.” e ad altro progetto ,ovvero , “ Lavori di costruzione di un complesso residenziale previa demolizione degli edifici esistenti in Reggio Calabria Vie De Nava , Miceli , Veneto e M. Preti” , particella 25 , fg. 123 – località Reggio Calabria e successiva “Variante” (all.N°38 e 38 bis) Del documento in questione , al rigo che contempla : “Vista la proposta avanzata dal responsabile del procedimento al Dirigente del settore per il rilascio del permesso di costruire ;” Il C.T.U. in merito attesta che , ancora una volta non veniva identificata la data di tale rilascio . Del documento in questione , al rigo che contempla : “Dato atto che l’opera di cui al presente permesso di costruire non rientra nel caso di permesso gratuito perché trattasi di nuova costruzione ad uso familiare in zona omogenea “E” con aumento di volumetria entro il 20% ;” Il C.T.U. . in merito attesta che : il progetto oggetto d’indagine prevede una costruzione ad uso rurale e non familiare , nella zona omogenea “E” e che non è ammesso in tale zona l’aumento di volumetria e del 20% come dichiarato , invece consentita solo nelle zone “B” previa demolizione e costruzione dei manufatti . Del documento in questione , al rigo che contempla : “Accertato che : a) la somma dovuta a titolo oneri di urbanizzazione di cui all’art. 5 della legge n. 10/77 ,stabiliti in base alla deliberazione del Consiglio Comunale n. 3739 del 24/10/1977 , è stata determinata in euro 5123.13 già versata con bollettino di c.c.p. n. 0304 del 22/02/07 sul n. di c.c.p. 30103923 agenzia n. 12 di Reggio Calabria ; b) la somma dovuta come costo di costruzione , di cui all’articolo 6 della legge n. 10/77 , stabilito in base alla deliberazione del Commissario prefettizio n. 946 del 3/05/ 1983 , è stata determinata in euro 71.507,00 già versata con bollettino di c.c.p. n. 0305 del 22/02/07 sul n. di c.c.p. 30103923 agenzia n. 12 di Reggio Calabria” Il C.T.U. . in merito al punto a) attesta che : - Alla data 22/02/07 non veniva effettuato alcun pagamento di euro 5.123,13 afferente agli Oneri di urbanizzazione . - I numeri di c.c.p. n°0304 e n°0305 non corrispondono ad alcun tipo di conti correnti postali. - Il numero di c.c.p. 30103923 : è quello a tutt’ora utilizzato per i pagamenti afferenti gli Oneri di U Urbanizzazione – Costo di Costruzione - Monetizzazione , ma che non corrisponde con il reale numero del c.c.p. effettivamente utilizzato dal sig. Condò , infatti lo stesso ha effettuato in data 04/05/07 , un solo pagamento su alto c.c.p. del Comune , ovvero n° 30103980 (tale numero si attestava dal il sito internet del Comune) ,corrisponde alla somma di euro 5.230,00 afferente agli oneri e costi di costruzione “prat. n°519/06 (all.n° 6 e all.39 ) - Non veniva dimostrato in alcun documento , il pagamento di euro 71.507,00 . Del documento in questione , al rigo che contempla : “ PERMETTE punto c) sia concordata con l’Ufficio Urbanistica , la coloritura dei prospetti prima della messa in opera” Dal documento del 23/10/08 ,prot. 188824 il C.t.u. attesta che , non risulta che mai sia stato concordato alcun piano colore relativo ai prospetti di cui al premesso di costruire n198/07 con l’Ufficio dell’Urbanistica (All.C punto 5)
44
Del documento in questione , al rigo che contempla : “PERMETTE punto d) l’inizio dei lavori sia comunicato con preavviso di trenta giorni alla S.A.C.” Il C.T.U. in merito attesta che: a seguito di istanza prodotta dal consulente in data 06/08/08 prt.14019 la Soprintendenza di Reggio Calabria dichiara con atto documentale del 07/09/2008 prot. 14126 , che non ha mai effettuato sopralluoghi nella particella 783 fg. 91 ne ha mai rilasciato pareri di alcun tipo , di conseguenza non è stata mai data comunicazione di trenta giorni alla S.A.C. (all.n° 40) Nella pagina finale del documento afferente al Permesso di Costruire n°198/07 sono presenti il timbro del Comune di Reggio Calabria ; il Timbro del Dirigente del settore (arch. Saverio Putortì ) e la firma dello stesso. Il C.T.U. in merito attesta che , dall’indagine effettuata all’atto oggetto d’indagine , risulta , questa pagina , palesemente fotocopiata da altro permesso di costruire in originale . Si attesta in merito che , negli atti originali ed unici , la firma del Dirigente è apposta sempre, con una penna a inchiostro azzurro e il cui “tratto” è di tipo “grosso”. c) Analisi della metodologia eseguita per la falsificazione dell’atto oggetto d’indagine . Il C.T.U. attesta che il PERMESSO DI COSTRUIRE n° 198 del 18/07/2008 della pratica edilizia 519/06 , è un evidente documento FALSO in quanto , come già detto , il documento che risulta visibilmente caratterizzato da un’unica fotocopia eseguita su carta formato A4 ripiegata in due parti , i cui scritti si articolano su tre pagine. Il predetto deriva dall’esecuzione materiale afferente a tre operazioni di contraffazione così eseguite : 1) Gli scritti afferenti alla prima pagina e la pagina corrispondente al retro della stessa ,ovvero la seconda pagina, risultano essere artefatti, in quanto modificati nei punti di riferimento più salienti al fine di rendere veritiero tale atto . L’operazione di modifica è stata eseguita per mezzo di un documento che fungeva da “base” afferente ad un permesso di costruire originale precedentemente rilasciato ad altra ditta , copiato sicuramente su “file” di computer ; posto quanto detto , dal documento emergevano le seguenti situazioni : a) di alcuni righi sono stati aggiunti dati posti in relazione a date mai esistite , nello specifico si veda : la data del parere favorevole dell’Ufficiale Sanitario ; la data del deposito presso il Servizio di Edilizia Asismica del settore Tecnico Regionale di Reggio Calabria . b) In atri righi , non sono menzionate le date relative : alla presentazione della documentazione esibita ; del parere favorevole del Responsabile del procedimento. c) Si riscontravano discordanze per quanto attiene l’individuazione del tipo di costruzione , dichiarata ad uso “familiare” invece di “rurale” come quella invece oggetto della progettazione presentata . d) ed ancora, incongruenze , afferenti ai numeri dei c.c.p. dichiarati , diversi da quelli realmente utilizzati ai fini del pagamento degli oneri di urbanizzazione , così pure il costo degli oneri dichiarati ,euro 5.123,00 , diverso da quelli realmente versati euro 5.230,00 . 2) L’ultima pagina afferente alla terza del documento oggetto d’indagine , risulta essere per intero il risultato di una fotocopia estratta da altro documento relativo all’ultima pagina di altro Permesso di Costruire del quale era apposta la firma del Dirigente del settore . 3) Attraverso una semplice operazione di fotocopiatura sono stati assemblati in un unico foglio formato A3 tutte le tre pagine afferenti al documento oggetto d’indagine , apponendo solo in originale la marca da bollo di 14,62 e il timbro in originale . Q U E S I T O N° 2 : “Dica il consulente se nella zona in cui ricade il manufatto sottoposto a sequestro del Condò Pietro Paolo poteva essere rilasciato permesso a costruire”
45
Nel lotto afferente alla particella 783 del fg. 91 , l’oggetto d’intervento ricade secondo il P.R.G. del Comune di Reggio Calabria , nella zona omogenea “E” agricola , “attività primarie” . Si evidenziano , con priorità , due circostanze : 1) Nella zona in cui ricade il manufatto sottoposto a sequestro del Condò Pietro Paolo poteva essere rilasciato permesso a costruire a condizione che si fossero rispettati gli indici di fabbricabilità di zona ovvero 0,013 mq/mq , previsti dalla legge Regionale 19/02 , art.52. (si ricorda in merito che il sig.Condò non ha rispettato quanto previsto per legge , superando gli standard urbanistici) 2) In tali zone in base alla legge 47/85 e alla Legge Regionale all’articolo n° 51 comma 3 ,lettera b che contempla : “ nelle zone a destinazione agricola è comunque vietata …. : b) ogni intervento comportante frazionamento del terreno a scopo edificatorio (già lottizzazione di fatto)” Il C.T.U. , per quanto esposto, attesta che , nel lotto in oggetto non è possibile l’edificazione e quindi il rilascio del permesso di costruire , in quanto si è riscontrato dagli atti visionati presso il Catasto di Reggio Calabria un frazionamento abusivo , ( comprovato in all.n.45 ) e riscontrato diffusamente , peraltro , per la quasi totalità della zona limitrofa ; ( comprova di ciò , è anche l’inserimento , in tale zona, di strade di collegamento tra i vari fondi ). Il predetto frazionamento abusivo è stato posto in essere dal Campolo Francesco , proprietario della originaria particella , la n°124 , che di fatto veniva frazionata nel tempo ripetute volte. ( cfr visure catastali allegate ). Le particelle così frazionate e vendute costituiscono una lottizzazione abusiva . A conferma di quanto detto si allegano al presente elaborato : - Lo schema di lettura circa i frazionamenti succeduti nel tempo , che partivano dalla particella originaria , la 124 , di proprietà di Francesco Campolo , fino ad arrivare alla 783 di proprietà di Pietro Condò ( all.41 ) - Le “Visure per immobile” e le “Visure storiche per Immobile” afferenti ai terreni nel tempo frazionati dalla particella n.124 alla n.783 - L’atto notarile di compravendita del 13/06/1997, rogante notaio Andrea Zagami , ( all.n° 42) , stipulato tra il Francesco Campolo nato a Reggio Calabria il 17/11/1930 e i coniugi Antonino Bova e Paola Surace nati rispettivamente il 19/03/1970 e il 17/04/1973 a Reggio Calabria avente ad oggetto la vendita (che , di fatto, costituisce un frazionamento) delle particelle 763 e 764 ; quest’ultima veniva nuovamente frazionata nella corrispondente particella 783 di proprietà Condò Pietro a mezzo dell’ulteriore : - Atto notarile del 18/11/1998 , rogante notaio Maria Luisa Autuori , tra i coniugi Bova Antonino e Surace Paola e il Condò Pietro. (all.n° 10E). - sovrapposizione di mappe catastali relative alle particelle attuali comprese le 916 (a) e 928 (a) derivanti dalle particelle 169 e 136 (acquistate con atto di compravendita con scrittura privata tra Condò Pietro e Surace Paolo) ( all.n° 43 e n°35) - Atto attestante i Vincoli Inibitori , afferenti alla particella 783 del fg 91 ricadente nella Zona Omogenea “E” (zona per attività primarie) dal quale si evince l’inesistenza di vincoli tranne quello aeroportuale . (all.n° 44) - Modello 51 – Frazionamento del tipo mappale , protocollo 14353 del 29/09/98 , delle particelle 782 –783 – 784 ex 763 (all.n°45) PROCURA DELLA REPUBBLICA Q U E S I T O N° 3 “Dica il Consulente se il permesso di costruire n°322 riconosciuto alla ditta Mauro s.n.c. è falso” Il C.T.U. dichiara , soddisfacendo , in tal modo , il quesito testè menzionato posto dal P.M. , di confermare appieno quanto dichiarato nell’elaborato peritale afferente all’esecuzione immobiliare n° 145/2004 R.G.Es. promossa da Società Italiana Cauzioni S.p.A. nei confronti di soc. Mauro
46
s.n.c. e Mauro Antonino e Giordano Amalia. Attestando : la falsità del documento di concessione edilizia relativa al “ progetto di variante in corso d’opera per la costruzione di un fabbricato a due piani f.t. e cantinato , in località S.Brunello, Via Casalotto , a Reggio Calabria , “ n.322 del 20/11/03. Si pone all’attenzione del Giudice il procedimento di indagine che ha permesso di attestare la falsità del suddetto documento di concessione edilizia . La concessione ha ad oggetto l’unità immobiliare recante ( prima dell’accatastamento modificativo operato dalla stessa sottoscritta consulente ) i seguenti dati : Comune di Reggio Calabria (RC) Cod. T1AA - Catasto T – Sez. – Fgl. 43 – Part. 167 – Nat T – Ettari - Are 7 – Centiare 38 - Località Casalotto Terreno in piena proprietà sito in Reggio Calabria, località Casalotto , pervenuto da Gangemi Francesco , Gangemi Domenico e Gangemi Domenica , con compravendita 18/01/01 rogante Notaio Zagami. ( all.1 - Mauro ) Venivano , dunque apportate le modifiche operate dalla sottoscritta C.t.u. presso il N.C.E.U. di Reggio Calabria , riportate come segue : - In data 03/04/2008 presso l’Agenzia del Territorio di Reggio Calabria , veniva aggiornato il Tipo Mappale per quanto atteneva la soppressione della particella 167 del fg. 43 , per costituzione della particella 593. - In data 10/04/2008 presso l’Agenzia del Territorio di Reggio Calabria , Catasto Fabbricati , veniva fatta denunzia di Avvenuta Dichiarazione di Fabbricato Urbano al Fg.43 particella 593 e dei relativi i subalterni: sub. 1 - bene comune non censibile sub. 2 - bene comune non censibile sub. 3 - piano terra , categoria A/10, classe 1 , cons. 10, sup. cat. 200 sub. 4 - piano terra , categoria C/02 , classe 1 , cons. 125 , sup. cat. 134 sub. 5 - piano primo , categoria A/10 , classe 1, cons. 10 , sup. cat. 200 sub. 6 - bene comune non censibile ( lastrico solare ) sub. 7 – piano S1, cat. C/02 ,classe 1 , cons. 345 , sup.cat. 383 Innanzitutto, la concessione fu rilasciata dal professionista Arch. Marilena Mastrandrea in data 16/03/08 ; il C.T.U. , allo scopo di verificare la effettiva emissione e veridicità dell’atto amministrativo , produceva n.2 istanze rispettivamente in data 17/03/08 (prot. 0049879) e in data 19/03/2008 ( prot. 0051850) nei confronti del Comune di Reggio Calabria – Dipartimento Programmazione Settore Urbanistica – Edilizia Pubblica e Privata , affinché le venissero rilasciate copie documentali degli elaborati grafici relativi alla concessione edilizia N°322 , pratica edilizia 15132/B del 20/11/2003. (All. n. 27 - Mauro ) Si allegano ( all.34 – 35 Mauro) i due documenti che attestano l’effettiva emissione della concessione da parte dell’Arch. Marilena Mastrandrea . A seguito del temporaneo silenzio da parte dell’Ente locale la sottoscritta C.T.U. , constatava , per iniziativa personale, le seguenti gravi difformità : 1) Il Registro delle trascrizioni delle concessioni edilizie presso il Settore Urbanistica del Comune di Reggio Calabria, (reg.anni 2002/2003/2004 ) attribuiva la concessione n. 322 , non alla Mauro S.n.c. bensì alla ditta Cutrupi Giovanni . ( il C.T.U. notava contestualmente, che tale registrazione era stata effettuata sul registro , a seguito di precedente cancellazione a mezzo “correttore” ). 2) La data di rilascio della concessione n°322 ( 20/11/2003 ) è in forte contrasto con quelle presenti nei certificati delle “ Prove di Compressione sui campioni di calcestruzzo all’interno della “ Relazione a struttura ultimata ”, prodotta dalla Regione Calabria – Dipartimento LL.PP.Politica della casa - Settore Tecnico Decentrato di Reggio Calabria (ex Genio Civile ). Precisamente :
47
alla data 12/02/2003 , veniva completato il telaio di base ; alla data 14/08/2003 , venivano completate le pareti e il solaio del corpo aggiunto ; Atteso che il documento di concessione edilizia reca solo data successiva ( appunto il 20/11/03 !! ) si evince che tali strutture sono state eseguite in assenza della concessione edilizia . ( all.A – A’ – D - Mauro ) 3) Il documento di concessione, inoltre, riporta il parere favorevole espresso dall’Ufficiale Sanitario in data 09/04/2002 A seguito , però , di istanza del C.t.u. , prodotta in data 02/04/2008 prot. 629 , il Dipartimento di Prevenzione – Ufficio Igiene e Sanità Pubblica , dichiarava che in data 09/04/2002 era stato espresso , in contrasto con quanto riportato nel documento di concessione, parere di rinvio e , mai rilasciato parere favorevole dal 2002 al 2004 (all.n°36 + 23 e retro - Mauro) . 4) Infine , a seguito di istanza del 31/03/08 ( prot. 0058812 ) , rivolta al responsabile del procedimento di Concessione Edilizia - Ufficio Pianificazione Territoriale del Comune, con cui il C.t.u. chiedeva di essere notiziato circa l’effettivo conferimento del parere favorevole espresso nell’ambito della Concessione edilizia in data 26/02/2002 , veniva emesso il documento protocollato al n.68380 del 14/04/2008 con cui lo stesso Ente attestava la falsità del documento di permesso di costruire n.322/03 e la contestuale trasmissione degli atti alla Procura. ( all.n. 37 ) . Si fa evidenza del fatto, inoltre, che tale permesso di costruire recava la vidima di copia conforme dell’atto, a firma del Geom.Romeo Carmelo , in servizio presso l’Ufficio d’Urbanistica di Reggio Calabria , con la qualifica di istruttore tecnico . Q U E S I T O N° 4 “Dica il consulente se nella zona in cui ricade l’immobile costruito dalla ditta Mauro s.r.l. poteva essere riconosciuto permesso a costruire” La zona in cui ricade l’immobile, ovvero la particella n°167 del fg. di mappa n°43, è destinata , secondo il P.R.G. del Comune di Reggio Calabria adottato dall’Amministrazione Comunale , ad “ Aree per servizi alla residenza ” ; in tali aree si possono realizzare servizi secondo quanto dispone l’art.3 del d.m. n° 1444 del 02/04/1968 ovvero : “Comprende le parti del territorio comunale destinate ad attrezzature ed impianti di interesse generale”. Tale zona omogenea “ F “ è individuata nelle tavole di P.R.G. con le condizioni : - aree a verde pubblico - aeree ad uso e attrezzature di servizio pubblico e privato a carattere regionale urbano - aeree per le sedi ed attrezzature sanitarie ed assistenziali (indici di fabbricabilità mc/mq 2.00) ( il nostro caso ) - aree per attrezzature sportive e per il tempo libero aree per attrezzature di carattere annnonario - aree per attrezzature tecnologiche - aree per sedi ed attrezzature per culto - aree per chiese ed opere parrocchiali - aree per centri civili e sociali - aree per parchi e giochi - aree per asili nido e scuole materne - aree per scuole dell’obbligo - aree per attrezzature scolastiche di grado superiore (all. n°0 Mauro ) *** Posto quanto detto sopra il C.T.U. dichiara che in tale zona /particella poteva essere rilasciato e riconosciuto permesso di costruire a patto che l’edificio fosse attinente ad una delle indicazioni di destinazioni d’uso prima citate. Nello specifico il manufatto era destinato a “Laboratorio Odontotecnico”, e , quindi , conforme con quanto ammesso dal P.R.G. .
48
*** Si pone , però un punto di primaria importanza : Ferma restando la già argomentata attestazione di falsità del permesso a costruire , in origine , il progetto , pur avendo avuto dalla Commissione esaminatrice parere positivo , ( All.n.20 Mauro ) riceveva , questa volta da parte dell’ Ufficiale Sanitario parere di rinvio ( All.n.23 + retro - Mauro) ( per difformità riscontrati nella progettazione ai fini igienico –sanitari), 1) Il progettista , nonché direttore dei lavori Arch.Marilena Mastrandrea , in merito a ciò , non provvedeva alle rettifiche richieste dall’Ufficiale Sanitario con “integrazione al progetto”. 2) La ditta Mauro s.n.c. iniziava i lavori senza la imprescindibile “ Comunicazione di inizio lavori ” all’Ufficio d’Urbanistica . 3) Veniva effettuato , in data 13/02/2004, “ Collaudo Statico ” alla struttura in assenza di concessione edilizia a cura del tecnico collaudatore Arch. Francesco Maria Diano che conseguentemente emetteva, in data 16/02/2004 , “ l’Atto unico di collaudo” (all.n° 26 ) 4) La Mauro s.n.c. , effettuava , in data 18/02/2004, nei confronti dell’Ufficio Urbanistica la “ Comunicazione di fine lavori “ ( all. n°24 ) sottolineando , in tale occasione , il grave comportamento di inerzia da parte dell’Ufficio ricevente. Q U E S I T O N° 5 “ Rappresenti il consulente quant’altro di interesse emerga dall’esame degli atti e dei luoghi , di interesse di giustizia ” 1) in relazione al permesso di costruire N°198 del 18/07/2007 attribuito alla ditta Condò Pietro si evidenzia : a) Non è stato trasmesso , in ordine alla pratica edilizia n. 203/06 , il parere di rinvio alla ditta Condò Pietro . Il sottoscritta C.t.u. riteneva indispensabile ottenere informazioni in merito al “ parere di rinvio” ufficializzato sul sito internet del Comune in data 21/07/2006 , con istanza del 27/10/08 rivolta al Comune di Reggio Calabria – Dipartimento Programmazione – settore Urbanistica e Pianificazione Territoriale , con la quale si chiedeva : 1) Se risultasse inviata alla ditta la comunicazione del parere di “rinvio” ( istruttore della pratica in oggetto : Geom.Domenico Comi) 2) Quale tecnico risultasse in servizio, presso la segreteria del Dirigente , nelle date comprese tra il 17/07/2006 e il 21/07 /2006 , abilitato, all’inserimento dei dati nel sito del Comune , afferenti ai pareri delle pratiche esaminate . 3) Quale tecnico risultasse in servizio presso la segreteria del dirigente nelle date comprese tra il 17/07/2006 e il 21/07 /2006 , abilitato , all’assegnazione del protocollo per le comunicazioni da inviare alle ditte circa i pareri. In riscontro il Dirigente dell’Ufficio rispondeva , quanto segue : 1) il parere di “rinvio” , veniva ufficializzato , solamente sul sito del Comune in data 21/07/2006 ; non risultava mai inviato per la protocollazione all’U.O. Sportello Unico , il parere di “rinvio” della pratica esaminata in data 21/07/2006 ; tale circostanza veniva certificata dalla responsabile della medesima Unità , Arch. Carta (all.B punto 1 e all.1 ) 2) alla data segnalata i soggetti abilitati all’inserimento dei dati erano i soggetti: Sapone Rosa Antonia (funzionaria allora “ ..comandata.. “ dalla Regione Lombardia e , a far tempo dall’ 01/10/2006, ritornata definitivamente all’ufficio di provenienza ) La signora Sapone ,
49
durante la settimana evidenziata , risultava assente , così come certificato dalla Responsabile dell’U.O. Segreteria Sig.ra Libri all.B punto 2 e all.2 Tornatola Giovanni presente in servizio nella settimana interessata. ( cedolino di presenza in all.B ) Veniva , inoltre spiegato, nell’ambito di tale riposta che “ l‘assegnazione del protocollo avviene con la richiesta da parte dei soggetti abilitati all’inserimento dei dati , alla U.O. Sportello Unico del relativo protocollo; una volta assegnato e riportato sul parere , questo ritorna alla segreteria del dirigente e da questa imbustato e spedito tramite il servizio di pony . I soggetti abilitati a tale servizio sono esattamente quelli del precedente punto n°2 “ b) E’ stata appurata una manomissione , tramite ingresso informatico al sito internet dell’Ufficio urbanistica , del parere relativo al permesso citato , commutato da “ contrario “ a “ favorevole “ In data 10/11/06 , risultava sul sito internet dell’Urbanistica di Reggio Calabria il predetto parere contrario alla pratica edilizia n.519/06 redatto dall’Arch. Antonio Bevacqua, espresso dal Responsabile del procedimento , Arch. Giuseppe Melchini . Detto parere risultava comunicato alla ditta Condò nella medesima data con protocollo n°174694 (vedi allegato n°9-a) , nonostante che , in merito ai questi fatti , il Condò dichiarasse dinanzi al P.M. in sede di interrogatorio di non aver mai ricevuto alcuna notifica dall’Ufficio ) Giungiamo , quindi , agli elementi comprovanti la manomissione informatica del parere relativo al permesso citato , commutato da “ contrario “ a “ favorevole ( all.n°5 ) . La sottoscritta C.t.u. , in data 22/10/2008 , produceva istanza , rivolta all’ufficio Urbanistica , contenente, tra l’altro , richieste cognitive circa il chi fosse il responsabile addetto all’inserimento dei dati sul sito internet relativi ai pareri sulle pratiche edilizie, operante nell’arco temporale ricompreso tra il 04/12/06 e il 07/12/06 ; l’Ufficio attestava che : “ la Segreteria del Dirigente si occupava all’inserimento dei dati sul sito internet delle pratiche esaminate e dei relativi pareri dell’Ufficio scrivente nelle persone del sig. Giovanni Tornatola (trasferito all’U.O. “Lavoro Sviluppo Risorse U.E.” dal mese di giugno 2008) e del Sig. Maiolino Nicola (che alle date comprese tra il 04/12/06 e il 07/12/06 risultava in ferie . (all.C e C’) Da tale attestazione risultava evidente che l’unica persona al presente nel periodo considerato , addetta all’inserimento dei dati era il sig. Tornatola , precisando che : “ in merito al terminale abilitato , per l’inserimento dei dati afferenti ai pareri , questo , era sprovvisto di password.” Sempre dallo stesso atto afferente all’allegato B’ ,al punto 2 , si evinceva inoltre che, non risultava acquisita o registrata in entrata e in uscita alcuna richiesta ai Beni Ambientali A seguito del parere contrario la pratica edilizia 519/06 non veniva mai più riesaminata dall’apposita commissione e , tanto meno , rilasciato dall’Ufficio il permesso a costruire. C ) Irregolarità relative ai documenti progettuali relativi alla pratica edilizia 519/06 ; alle strumentazioni e alle metodologie atte alla falsificazione dei documenti ; alle posizioni professionali dei soggetti coinvolti. - in merito al documento illustrato in all. 13 G – G’ : L’atto in questione è afferente l’allegato 13- G ovvero, “ L’Integrazione pratica di permesso di costruire” del 29/11/2006 (sprovvista di protocollo) , finalizzata all’espletamento dell’istruttoria della pratica edilizia 519/06 e consistente in n°2 sezioni dell’opera d’intervento e n°4 prospetti dell’immobile presenti nell’allegato 13- G’ , a firma del professionista arch. Vittorio Cicone , come attestava il timbro d’iscrizione all’Ordine degli Architetti di Latina al N°335. I descritti elaborati grafici , componenti la predetta integrazione , si palesavano agli occhi del C.t.u , superflui ai fini degli esiti progettuali perché già presenti nel fascicolo progettuale e di fatto redatti dall’arch. Bevacqua Antonio .
50
A seguito di approfondimento di indagini al fine di chiarire le motivazioni della produzione di questi atti il C.t.u. apprendeva dall’Ufficio d’Urbanistica di Reggio Calabria ( a seguito di istanza del 22/10/08 , prot. 0187907 ) , con atto del 23/10/08 , prot. 188824 che non risultava agli atti alcuna integrazione presentata a firma dell’Arch. Vittorio Cicone e che l’Ufficio non aveva mai richiesto formalmente un integrazione al progetto ( all.C p. 6 ) - in merito alla posizione professionale dell’Arch. Cicone Vittorio, ( nominativo inesistente presso l’albo professionale degli architetti di Latina ). Il nominativo a firma del quale sono stati emessi i documenti presenti in all. 13 G – 13 G’ e cioè Arch.Vittorio Cicone , identificato dal timbro e numero di iscrizione presso l’Ordine degli Architetti di Latina , risultava , a seguito di istanze trasmesse dal C.t.u. a mezzo fax email in data 22/09/2008 prot. 08/505 , attestato quale inesistente dallo stesso Ordine professionale : “ non risulta iscritto al n°335 l’Arch. Vittorio CICONE , bensì allo stesso numero d’iscrizione risultava l’Arch. Valerio Ciccone … il timbro utilizzato dall’arch. Vittorio Cicone non corrisponde a quello usato dagli iscritti all’ordine degli architetti di Latina “ ( all. 14) - In merito agli allegati 14 – A – B - C - D – E – F – G – H – I - L – M - N – N’. Sono, questi , elaborati grafici , tecnici , geologici , tutti recanti il timbro dell’Ufficio “ Servizio di Edilizia Asismica ” , datati 18/12/2006 - pratica n° 0710780 e protocollo n°9238 , redatti dall’Arch. Francesco Albanese iscritto all’ordine degli Architetti di Roma al n° 9560 , e del Geologo Domenico Putrino dell’Ordine dei Geologi della Regione Calabria . Tali atti , che risultavano essere inizialmente ( come si era già detto al momento dell’individuazione di tutta la documentazione afferente alla pratica edilizia oggetto d’indagine ) parte integrante della pratica stessa , in verità non potevano esserlo in quanto l’iter progettuale terminava di fatto , con il parere contrario espresso in data 10/11/06 . Posto quanto detto , a seguito di Istanza presentata dal consulente in data 21/07/08 prot. 4145 presso l’Ufficio del Servizio Tecnico Regionale Vigilanza e Controllo OO.PP. (ex Genio Civile) e in merito ai chiarimenti che il C.T.U. richiedeva afferenti al numero di pratica n° 0710780 e al protocollo n°9238, venivano rese spontanee dichiarazioni dall’Arch. Mario Panzera Dirigente dell’Ufficio prima citato , presso la Procura del Tribunale di Reggio Calabria ( all.n° 15 ) ovvero il “ Verbale di presentazione spontanea” ) nella persona del P.M. dott.ssa Maria. Luisa Miranda , dalle quali emergeva che , al n° 0710780 prot. 9238 non era attribuito il “Progetto per l’edificazione di un fabbricato a due piani f.t. ad uso rurale , da erigersi a Pietrastorta –Reggio Calabria” – particella 783 fg.91 Catasto Terreni - ditta Condò , bensì il “Progetto per la demolizione e ricostruzione di un fabbricato a un piano f.t.” a Reggio Calabria particella 36 fg. 8 NCT/NCEU SEZ. CNA – ditta Zito Vittoria (all.n° 16). Si analizzano , di seguito, il numero di pratica 0710780 e il relativo protocollo n°9238 , nonché il tipo di timbro apposto sul documento , chiamando in causa , anche qui, il “ Verbale di presentazione spontanea” unitamente alle dichiarazioni che venivano rilasciate al C.T.U. , oltre che dal Dirigente Arch. Mario Panzera , anche dall’Ing. Giuseppe Albanese , responsabile dell’Area Sismica del prima citato Ufficio. - Il numero di pratica 0710780 afferente al all’allegato 14 – A , ovvero la “ Denuncia di inizio lavori “ del progetto oggetto d’indagine , è discordante con la data di presentazione , in quanto l’indicazione dei primi due numeri 07 indicano , di norma , che la domanda veniva presentata nell’anno 2007 ; di fatto non è possibile che venga protocollata una pratica con inizio 07 per l’anno 2006 precedente alla indicazione del numero di pratica - Il numero di protocollo 9238 , non esisteva nell’anno 2007 e neanche nell’anno 2006 , perché il protocollo si chiudeva per quegli anni “ .. molto prima..” . - Il timbro utilizzato non era lo stesso che era stato utilizzato nell’anno 2007 ; il timbro vero è quello afferente alla vera pratica originale - ditta Zito Vittoria. - Dal raffronto tra la pratica originale presente negli archivi dell’Ufficio , la n.0710780 prot. 5610 del
51
04/01/2008 intestata alla ditta Zito Vittoria , con quella 0710780 prot. 9238 ditta Condò Pietro emergeva che : per la richiesta inoltrata dalla ditta Zito Vittoria , questa “..entrava.. “ (meglio se detto : veniva depositata all’ex Genio Civile ) nel mese di novembre ovvero il 30/11/2007 ed “..usciva..” ( con la vidima dell’Ufficio ) a gennaio 2008 ; per la richiesta della ditta Condò , veniva indicato l’anno successivo 07 per l’anno precedente! - La marca da bollo apposta è unica di euro 14,62 , mentre negli originali , le marche sono due di importo pari ad 3,62 euro e di 10,33 euro . Per tutto quanto appena esposto , il documento afferente alla “Denunzia” di inizio lavori n° 0710780 prt.°9238 del 18/12/2006 ditta Condò Pietro è FALSO. L’atto rappresentato in allegato 14-B , ovvero la “ Dichiarazione di responsabilità ’” a firma del progettista Arch. Francesco Albanese è falso perché falso è già risultato essere il timbro, per come argomentato appena sopra . - in merito alla posizione professionale dell’Arch. Albanese Francesco, ( nominativo inesistente presso l’albo professionale degli architetti di Roma ). Il C.T.U. decideva di verificare il nominativo relativo al presunto professionista , Arch.Albanese Francesco , ( firmatario dei documenti testè menzionati , con qualifica di progettista e direttore dei lavori per le opere in cemento armato, calcolatore delle strutture e progettista e direttore dei lavori per la parte architettonica, con apposizione di timbro professionale , recante n.9560 di iscrizione all’ dell’Ordine di Roma , degli atti e di tutti gli elaborati grafici sopra descritti ) attraverso istanze tramite e.mail e fax con il predetto Ordine professionale, ottenendo , in data 26/08/08 , a mezzo racc. A/R , la seguente attestazione : l’arch. Francesco Albanese non risultava iscritto al numero d’Ordine 9560 ; a tale numero di iscrizione corrispondeva il nominativo dell’architetto Monica Livanotti ; la stessa nota dell’Ordine , inoltre, attestava che, il timbro professionale apposto sui documenti non era conforme a quello rilasciato agli iscritti del predetto Albo (all.n° 17) - in merito alla posizione professionale del Geom. Albanese Francesco, C.F.: LBNFNC79P29L219M. Tale nominativo risulta iscritto presso il “Collegio dei Geometri Laureati della provincia di Reggio Calabria ” , il C.T.U. attraverso l’indagine effettuata presso il sito internet dell’Ordine in oggetto , riscontrava la stessa iscrizione del 30/04/2004 al n° 2202 del Geom. Francesco Albanese , codice fiscale LBNFNC79P29L219M : il codice fiscale e il nominativo coincidono con i dati presenti nell’atto notarile afferente all’atto di Costituzione del repertorio 76931 . ( all.n° 31) n.b. non è stato possibile acquisire la certezza che il soggetto che si firma e appone il timbro con titolo di Architetto e quello che utilizza il titolo di geometra , entrambi a nome di Albanese Francesco, siano la stessa persona. - in merito alla posizione professionale del Geol.Dott.Domenico Putrino. (iscritto all’Albo dei Geologi della Regione Calabria ). Il C.T.U. decideva di verificare il nominativo relativo al professionista Geol.Dott.Domenico Putrino, ( iscritto all’albo dei geologi della Regione Calabria al n° 296 - tanto risultava da timbro apposto sul documento di seguito descritto - presunto redattore della “ Relazione geologica e geotecnica” afferente all’allegato 14-D ) attraverso istanze tramite e.mail e fax con il relativo Ordine professionale, ottenendo , in data 17/09/08 e in data 13/10/2008 a mezzo racc. A/R , le seguenti attestazioni : - il dott. Domenico Putrino risultava effettivamente iscritto all’Albo professionale , - il timbro apposto alla suddetta relazione non corrispondeva agli standard obbligatori adottati dall’Ordine a partire dal 1999, - la relazione in questione risultava palesemente contraffatta ( all. n°18 e allegato n°19 ) .
52
- la relazione in questione risultava non essere mai stata redatta dal dott. geol. Domenico Putrino, che nell’ambito della seduta di Consiglio del 02/10/2008 dichiarava , oltre alla sua estraneità alla redazione, di non conoscere il Sig. Condò Pietro , di non conoscere il progettista arch. Francesco Albanese , di riconoscere , però , nella distribuzione del testo e nella sequenza dei paragrafi , la “struttura” che lo stesso ha utilizzato per la redazione di studi geologici nel Comune di Reggio Calabria per conto di altre ditte ( all.n°20 e n°21 ) - in merito alla posizione professionale dell’Arch. Antonio Bevacqua : tale nominativo risulta regolarmente iscritto al n° 2007, sez. “A”dell’Albo degli Architetti , Pianificatori , Paesaggisti e Conservatori della provincia di Reggio Calabria, come attestava il documento che rilasciava il predetto ordine professionale in data 11/09/08 prot. 1816 , ( all.n°22 ) (sempre dal detto Ordine , ed in via assolutamente ufficiosa , sebbene autorevole, si aveva informazione di una richiesta di cancellazione dall’Albo Professionale che sarebbe stata presentata recentemente dal professionista. Il C.t.u., nel caso che questa circostanza fosse confermata ufficialmente dall’Ordine , presenterà senza indugio , all’attenzione del P.M. un’integrazione contenente la siffatta informazione ) - in merito alla posizione professionale dell’Arch.Antonio Demetrio Artuso , ( nominativo inesistente presso l’albo professionale degli architetti di Reggio Calabria ). Il C.T.U. decideva di verificare il nominativo relativo al presunto professionista Arch.Antonio Demetrio Artuso mediante istanza del 04/ 09/08 prot.1798 e prot. 1799 volta all’Ordine degli Architetti , Pianificatori , Paesaggisti e Conservatori della provincia di Reggio Calabria , ottenendo la seguente certificazione : il nominativo non risultava iscritto allo stesso Ordine professionale . Lo stesso nominativo ( senza firma né timbro ) dell’Artuso Antonio Demetrio , si noti bene , compare, con qualifica di progettista , nel frontespizio del Progetto della pratica edilizia 519/06 , proveniente dallo studio tecnico associato “Atlantide” e redatto dall’Arch. Bevacqua Antonio. ( all.n°22) A seguito di istanza prodotta dal C.T.U. in data 07/08/2008 prot.132 presso L’Ufficio Entrate P.IVA di Reggio Calabria , veniva rilasciato l’Atto di Costituzione di Associazione Professionale del 24/12/2005 n° di repertorio 76931 rogante notaio Maria Luisa Autori, afferente lo Studio Tecnico Associato “Atlantide” c/da Arangea Inferiore n° 74 - Ravagnese di Reggio Calabria P.I. 02365840860 . Dallo stesso documento emergeva il titolo professionale di architetto , di Artuso Antonio Demetrio . Il titolo professionale risultava apposto , inoltre , nei seguenti atti : a) documento del Comune di Reggio Calabria afferente alla presentazione del progetto datato 05/10/26 a firma Artuso Antonio D. : b) nel “ Preventivo spese relativo alle pratiche tecnico- burocratiche inerenti al progetto per la costruzione di un fabbricato rurale in c.a. a due piani f.t.” ( all.n°23 ; n°24 ; n° 25 ; 26 ) A seguito di istanza presentata in data in data 05/09/08 , presso L’Ufficio Entrate P.IVA di Reggio Calabria veniva rilasciato in pari data ( All. n.27 ) atto attestante la corrispondenza con la P.I. 02181950805 , allo “Studio Futura Costruzione” di Antonio Demetrio Arch. Artuso , c/da Arangea Inferiore n° 74 Ravagnese di Reggio Calabria . Nel fascicolo intestato alla procedura presso la Procura di Reggio Calabria, il sottoscritto C.t.u. rinveniva i seguenti documenti da attribuire all’Artuso Demetrio Antonio : 1) “Preventivo di spesa” del 20/09/06 per “presentazione progetto presso vari uffici pubblici – bolli e c/c vari” euro 370.00 ; di estrema gravità , invece, gli sviluppi relativi al documento descritto di seguito: 2) Fattura n° 8 del 10/10/06 , afferente alla “Relazione geologica” redatta dal Dott. Putrino Domenico , euro 734,40 .
53
La fattura , emessa dal presunto studio professionale ( presunto , cioè , non nella entità fiscale perché contrassegnato pur sempre da un numero di partita i.v.a., ma nel possedere, chi ne è titolare, i titoli professionali atti ad esercitare la relativa professione. ) Futura costruzione di Artuso Antonio Demetrio, ha come oggetto una prestazione inesistente , atteso che si è assunto il già argomentato disconoscimento della prestazione professionale da parte del professionista citato in fattura ( Geologo Dott.Putrino Domenico) (all. n°28 ; n°29) - in merito alla acquisizione da parte dell’ufficio urbanistica della richiesta di integrazione del deposito dei calcoli statici – Art. n.4.l.1086/71 La sottoscritta C.t.u. rileva, infine, una anomalia contraddicente, di non poco conto nell’iter procedurale relativo alla pratica edilizia n. 519/06, consistente nel fatto che la richiesta di integrazione del deposito dei calcoli statici – ( All.30 ) prevista dall’art. n.4.l.1086/71 depositata a firma del Condò Pietro il 31/05/2007 con n. prot.86653, effettivamente ricevuta dall’Ente ( All.30 A ) , sia stata , per l’appunto , ricevuta e protocollata nonostante il provvedimento di parere contrario alla pratica edilizia in oggetto! Vi è di più: il contenuto dei due allegati testè menzionati , è ampiamente discordante : 1) il richiedente risulta il Condò Pietro, mentre l’Ufficio attesta che la trasmissione dell’atto proviene dall’ufficio dell’ (ex) Genio Civile. 2) in relazione al : permesso di costruire n.322 del 20/11/2003 – Ditta Mauro S.n.c. Si evidenzia, da subito, completando in questo quesito l’analisi di tale atto , già argomentata precedentemente , una circostanza di irregolarità : E’ stato posto in essere il collaudo statico alla struttura in assenza dell’atto autorizzativo alla costruzione : la concessione edilizia : Veniamo al dettaglio : una volta verificati presso l’Ordine di appartenenza le credenziali dei professionisti ( All.B ) e della autenticità dei timbri professionali apposti, da parti dei professionisti Arch. Francesco Maria Diano e Arch. Marilena Mastrandea , firmatari in qualità rispettivamente di collaudatore alla struttura , e di progettista e direttore dei lavori, in merito all’immobile su riportato , il C.t.u. riteneva doveroso accertare il riconoscimento della firma apposta sull’atto di collaudo. Lo stesso Arch. Francesco Maria Diano riconosceva l’autenticità della firma da lui apposta sul documento dichiarando di aver condotto le operazioni di collaudo personalmente. ( All.C ) Medesime responsabilità sono da attribuire al Direttore dei Lavori arch. Marilena Mastrandrea (All.n.22) , la quale , inoltre, redigeva la ” relazione a struttura ultimata” ( All.25) citando una concessione edilizia (n.35) diversa da quella oggetto di indagine, e addirittura recante data antecedente ( 2 03.2000) rispetto alla data del primo prelievo delle prove di compressione su campioni di calcestruzzo ( 12. 02. 2003 ). Avendo soddisfatto i quesiti posti dal P.M. la sottoscritta si accinge al deposito della presente relazione. Questo quanto emerge dalla relazione del CT. Preme sottolineare il dato riferito nel corpo della consulenza in ordine gli accertamenti effettuati c/o ordini e consigli; infatti con nota del 26.08.2009 prot. 00152 l’Ordine degli Architetti di Roma comunicava che il sig. Francesco ALBANESE non risulta mai iscritto all’ordine di Roma; si precisava, inoltre, che la matricola 9560 è attribuito all’arch. Monica LIVIADOTTI iscritta all’albo di Roma dal 11.09.1991. Con nota del 17-09-2008 l’Ordine dei Geologi della Calabria comunicava che il dott. Putrino Domenico risulta effettivamente iscritto all’Albo professionale dei geologi; che in realzione alla autenticità del timbro, da un attento esame, lo stesso non corrisponde agli standards obbligatori adottati dall’ordine; che il dott. Putrino disconosce la relazione geologica e tecnica redatta; che mai è
54
pervenuta richiesta di vidimazione o liquidazione di aprcelle relative la redazione degli elaborati geologici o geotecnici. Con nota del 22.09.2008 prot. N. 08/505 l’Ordine degli Architetti di Latina comunicava che non risulta e non risultava iscritto al n. 335 l’arch. CICONE VITTORIO (in quanto al n. 335 risulta iscritto l’arch. CICCONE VALERIO) e che il timbro utilizzato nella documentazione trasmessa non corrisponde al timbro utilizzato dall’ordine di latina. Obene, alla luce di quanto emerso dalla relazione di consulenza tecnica, questo PM, effettuava attività di monitoraggio al fine di verificare se risultavano iscrizioni e/o pendenze relative permessi di costruire per uno o più aspetti collegati a quelli esaminati (es. direttore dei lavori; denunce ditte interessate etc..); già da questa prima verifica emergevano altri n. 3 permessi che presentavano aspetti di irregolarità; pertanto, acquisiti agli atti ai sensi dell’art 117 c.p.p. copie dei permessi di costruire di interesse (poi acquisiti in originale con decreto di esibizione di questa AG), veniva conferito nuovo incarico al CT (relativo i n. 3 permessi di costruire successivamente acquisiti riconosciuti alle ditte: 1. Zagari/Chinnì; 2. Posillipo Angela; 3. Cardia/Gallo) ed in data 24.06.2009 veniva depositata seconda relazione di consulenza tecnica. Ora, anche, da questa successiva relazione emergevano dati allarmanti (cfr. relazione di consulenza in atti); nella specie, riportando in maniera del tutto sintetica alcuni dei dati di maggiore rilievo, per ognuno dei permessi esaminati emergevano elementi di falsità e/o irregolarità; che per il permesso di costruire riconosciuto alla ditta Posillipo Angela lo studio associato (Artuso/Bevacqua) si è avvalso di timbri falsi (o non più in uso) al fine di ottenere concessioni edilizie; per i progetti spesso veniva alterato, nella documentazione depositata presso gli uffici competenti, lo stato dei luoghi; che sono stati eseguiti depositi a firma di professionisti inesistenti (cfr. conclusioni e risposte ai quesiti della relazione di consulenza in atti). Si riporta anche in questo caso integralmente la relazione di consulenza tecnica: “Con verbale di conferimento d’incarico del 18/11/08 , la sottoscritta Arch. Gagliano Patrizia veniva nominata consulente tecnico presso il P.M. Dott. ssa Maria Luisa Miranda in merito il Procedimento Pen. indicato in epigrafe ; Compito della sottoscritta consulente è di soddisfare i quesiti contenuti in ordinanza , ovvero : 1) Dica il consulente se dall’esame della documentazione acquisita al p.p 402/08 RGNR ai sensi dell’ articolo 117 c.p.p. , relativa alle pratiche edilizie delle ditte : 1) Zagari/ Chinnì ; 2) Posillipo/; 3) Cardia/Gallo presentano aspetti di irregolarità e /o falsità 2) Rappresenti il consulente quant’altro di interesse emerga dall’esame degli atti e dei luoghi , di interesse di giustizia . 1) PREMESSA : INDAGINI DI NATURA TECNICA Con riferimento ai quesiti posti dal P.M. il Consulente si apprestava a svolgere indagini di natura tecnica : a) PRESSO GLI UFFICI DELLA PROCURA In data 18/11/08 presso i locali della Procura , il C.T.U. , acquisiva i fascicoli d’ufficio afferenti ai seguenti procedimenti penali : 1) 506/07 R.G.N.R. nei confronti di Zagari Vincenzo e Chinnì Vincenza 2) 3642/07 R.G.N.R. nei confronti di Posillipo Angela 3) 3590/05 R.G.N.R. nei confronti di Cardia Luigi e Gallo Caterina b) PRESSO ENTI : 1 ) COMUNE DI REGGIO CALABRIA - UFFICO URBANISTICA 2) UFFICIO DI VIGILANZA E CONTROLLO OO.PP .- SISMICO – SUPPORTO TECNICO – PROTEZIONE CIVILE – (EX GENIO CIVILE) DI REGGIO CALALABRIA 3) DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE - UFFICIO D’IGIENE E SANITA’ PUBBLICA di R.C.
55
4) UNIVERSITA’ DEGLI STUDI “MEDITERRANEA” DI REGGIO CALABRIA 5) CATASTO URBANO E TERRENI DI REGGIO CALABRIA 6) UFFICIO RISORSE UMANE DELLA PROVINCIA DI REGGIO CALABRIA c) ACQUISIZIONE DOCUMENTAZONE E INFORMAZIONI C/O PROFESSIONISTI 1 ) ARCH. DIANO FRANCESCO MARIA – nato a Reggio Calabria il 13/01/1960 - ORDINE DEGLI ARCHITETTI ,PIANIFICATORI ,PAESAGISTI e CONSERVATORI di Reggio Calabria – n°833 2) ARCH. MARILENA MASTRANDREA – nata a Cinquefrondi (R.C.) il 18/09/60 - ORDINE DEGLI ARCHITETTI ,PIANIFICATORI ,PAESAGISTI e CONSERVATORI di Reggio Calabria –n° 858 3) NOTAIO ALESSANDRA MALTESE d) ACQUISIZIONE DOCUMENTAZONE E INFORMAZIONI C/O DITTE 1 ) PRESSO I CONIUGI CARDIA LUIGI E GALLO CATERINA e) INDAGINI SVOLTE PRESSO ORDINI PROFESSIONALI 1)ORDINE DEGLI ARCHITETTI ,PIANIFICATORI ,PAESAGISTI e CONSERVATORI di Reggio Calabria 2) ORDINE DEI GEOLOGI DELLA CALABRIA 3) COLLEGIO DEI GEOMETRI E GEOMETRI LAUREATI DI REGGIO CALABRIA 1) PRATICA EDILIZIA n°104/07 – Ditta : ZAGARI VINCENZO e CHINNI’ VINCENZA RISPOSTA AL Q U E S I T O - N° 1 Dica il consulente se dall’esame della documentazione acquisita al p.p 402/08 RGNR ai sensi dell’ articolo 117 c.p.p. , relativa alle pratiche edilizie delle ditte : 1) Zagari/ Chinnì ; 2) Posillipo/; 3) Cardia/Gallo presentano aspetti di irregolarità e /o falsità ; A) EVENTI DETETRMINANTI AI FINI DELLA PROCEDURA . Il Consulente espone brevemente i fatti che hanno dato origine al sequestro dell’immobile sito in via Messina adiacente al n.6 , di Reggio Calabria , già oggetto di procedimento penale per abuso edilizio . A seguito di denunce /segnalazioni pervenute nelle date 17/01/07 e 29/01/07 presso il Comando della Polizia Municipale – Ufficio Polizia Edilizia e del sopralluogo del tecnico dell’U.T.P. – Sezione Edilizia Pubblica e Privata (geom. Romeo Carmelo ) , in data 01/02/2007 veniva posto a sequestro il cantiere afferente ad un costruendo immobile . Il cartello esterno di riferimento citava la Concessione n° 534 de 2006 : proprietaria Chinnì Vincenza , progettista Arch. Ciccone V. , direzione del cantiere Ferrante Francesco . Sin dal prima citato sopralluogo, si riscontrava l’irregolarità data dal soggetto committente Chinnì Vincenza esposto nella “ tabella ” del cantiere , anziché Zagari Vincenzo , proprietà di Zagari Vincenzo con atto di compravendita rep. n°4646, racc. 1498 del 17/03/2006 , unico soggetto avente titolo al rilascio del Permesso di Costruire . A momento del sopralluogo , il costruendo immobile era sprovvisto dell’atto afferente il Permesso di Costruire. A seguito del sequestro , la Custodia giudiziaria” , veniva trasferita in data 03/02/2007 , all’appaltatore e direttore di cantiere Arch. Artuso Antonio Demetrio, con “Verbale di Affidamento redatto dal responsabile dell’Ufficio di Polizia Edilizia Istrut. Dir. Domenico Porcino.” B) IRREGOLARITA’ DI CARATTERE SOGGETTIVO Si incomincia a porre all’attenzione del PM che per ciò che attiene ai soggetti : 1) Arch. Ciccone V. tale nominativo è menzionato nel cartello esposto nel costruendo immobile oggetto d’indagine e negli elaborati grafici afferenti alla pratica edilizia 543/06 , che riportano la firma apposta sul timbro professionale afferente all’Ordine degli Architetti della Provincia di Latina a nome , però di Vittorio Cicone , con numero d’iscrizione all’albo 335 ; 2) Arch. Artuso Antonio , nato a Reggio Calabria il 14/09/1973 , CF: RTS NND 73P14 H224B che risulta essere , in base al Contratto d’Appalto delle opere del 21/10/2006 sottoscritto da Egli stesso
56
e dai coniugi Zagari / Chinnì (cfr. allegato 2) , direttore dei lavori e di“…tutti i permessi necessari per la realizzazione dell’opera , gli oneri previdenziali , sociali e relative responsabilità civile e penali anche per terzi” La sottoscritta consulente si era già occupata in merito al procedimento penale 402/08 RG : “ Notizie di reato a carico di 1) Condò Pietro Paolo nato a Reggio Calabria il 29/06/1948 – nel procedimento penale n° 3554/08 RG notizie di reato a carico di : 1)Ignoti “ , della posizione di detti soggetti nell’ambito della rispettiva relazione tecnica : in tale occasione la consulente evidenziava che : 1) con atto rilasciato al CTU a mezzo fax e raccomandata prodotto dall’Ordine degli Architetti Pianificatori , Paesagisti e Conservatori della Provincia di Latina in data 22/09/2008 prot. 08/505 veniva attestata l’inesistenza di detto soggetto : “… non risulta iscritto al n° 335 l’Arch. Vittorio Cicone , bensì allo stesso numero risulta l’Arch. Valerio Ciccone … il timbro utilizzato dall’arch. Vittorio Cicone non corrisponde a quello usato dagli iscritti all’Ordine degli Architetti di Latina” (cfr. allegato 3) 2) con atto rilasciato dall’Ordine degli Architetti , Pianificatori , Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Reggio Calabria in data 11/09/2008 prot. 1816: “.. non risulta iscritto a questo ordine l’architetto Artuso Antonio Demetrio per come riportato nell’atto di costituzione di Associazione professionale alla Vs. nota prt. N. 1978 /2008” , ed ancora : “… dalla consultazione in data 10/09/2008 del Registro Unico , ai sensi e per scopi dell’art. 15 del Dl.gs. n. 157/1995 e s.m.i. tenuto dal consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori , Paesaggisti e Conservatori non risulta iscritto presso alcun Ordine Provinciale degli Architetti P.P. e C. “Artuso Antonino Demetrio” , ovvero “Artuso Antonio Demetrio”, né “Artuso Antonino” o “Artuso Antonio”. (cfr. allegato 4 , ovvero allegato 22, i cui originali sono parte integrante dell’elaborato peritale relativo al procedimento 402/08 RG : “ Notizie di reato a carico di 1) Condò Pietro Paolo nato a Reggio Calabria il 29/06/1948 – nel procedimento penale n° 3554/08 RG notizie di reato a carico di : 1)Ignoti “ e relativi allegati afferenti al Registro Unico in numero di 4 ) . Sempre in merito al soggetto Artuso la sottoscritta consulente , a seguito di istanza presso l’Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria assumeva in data 11/03/2009 prot. 2831 documentazione attestante che : “ Il Sig. Artuso Antonio Demetrio , nato il 14/09/1973 a Reggio Calabria (R.C.) di cittadinanza Italiana , - ha superato presso questa Università l’Esame finale di Laurea in Architettura indirizzo Generale , in data 14/06/2001 , con votazione 108/110”, ed ancora con prot. 2832 : - “ .. agli atti d’ufficio non risulta che il dott. Artuso Antonio Demetrio nato a Reggio Calabria il 14/09/1973 abbia conseguito l’abilitazione all’esercizio della professione di Architetto presso questo Ateneo” . (cfr. allegato 5 – 6 - 7 ) Risultavano , invece , regolari le credenziali degli altri due soggetti sotto menzionati , che , come Artuso , sono riconducibili allo Studio Tecnico Associato “Atlantide” , (sito in c. da Arangea Inferiore ,74 – 89067, a Reggio Calabria – p.iva 02365840806) : 3) Geom. Albanese Francesco , nato a Torino il 29/09/1979 ,CF: LBN FNC 79P29 L219M risulta iscritto all’Ordine dei Geometri e Geometri Laureati della provincia di Reggio Calabria , (cf. allegato 7a) 4) Arch. Bevacqua Antonio , nato a Reggio Calabria il 21/07/1979, CF : BVC NTN 79L21 H224 ,risulta iscritto all’albo dell’ordine provinciale nella sessione “A” – settore Architettura con numero 2007 dal 23/05/2005 (cfr. allegato 4 , ovvero allegato 22, i cui originali sono parte integrante dell’elaborato peritale relativo al procedimento 402/08 RG : “ Notizie di reato a carico di 1) Condò Pietro Paolo nato a Reggio Calabria il 29/06/1948 – nel procedimento penale n° 3554/08 RG notizie di reato a carico di : 1)Ignoti “
57
C) IRREGOLARITA’ E FALSITA’ DOCUMENTALI Si passa , a questo punto, alla chiarificazione, afferente alle risultanze dell’analisi della documentazione acquisita al p.p 402/08, della Procura , in relazione alla quale si riscontrano le seguenti irregolarità e falsità riscontrate ; si attesta che tutta la documentazione facente parte di detta perizia è in ordine cronologico di produzione . Tale ordine darà chiara comprensione dell’iter progettuale e dei fatti : A) Atto notarile del 05/05/2006, registrato repertorio 78365 rogante Notaio Maria Luisa Autori , stipulato tra il venditore Artuso Antonio Demetrio e acquirente dott. Zagari Vincenzo , circa la vendita del terreno afferente alla particella 580 del fg. 104 . di mq 190.00 . ( cfr. allegato 8) Tale atto notarile , presente nel Fascicolo della Procura è stato acquisito dalla stessa Procura di Reggio Calabria in data 03/02/07. In merito a tale atto , la sottoscritta consulente ha riscontrato una grave falsificazione riscontrata dal confronto tra l’atto presente in copia nel fascicolo della Procura e quello , sempre prodotto in copia , depositato ai fini dell’ l’istruttoria della pratica edilizia n°104/07 ai sensi della art. 36 DPR 380 , sotteso al rilascio della Concessione Edilizia presso Urbanistica di Reggio Calabria . Precisamente : - L’atto presente in copia , nel fascicolo della Procura , ( risultato essere perfettamente conforme con il proprio originale acquisito presso il Notaio Maria Luisa Autuori con studio in Bova Marina,) ( cfr. allegato 8 bis) riportava quale dato relativo alla superficie della particella 580 del foglio 104 di mappa , “ are 01.90 ( are una e centiare novanta )” ovvero 190,00 Mq. - l’atto depositato ai fini dell’ l’istruttoria della pratica edilizia n°104/07 , riportava in merito al medesimo dato , are 02.90 ( are due e centiare novanta ) ovvero 290,00 Mq B) 21/10/2006 – Contratto d’Appalto - I coniugi Zagari stipularono il contratto d’appalto sottoscritto con l’Architetto Artuso Demetrio Antonio “Titolare dell’Impresa” che si impegnò a ricevere la “ direzione dei lavori e a redigere tutti i permessi necessari per la realizzazione dell’opera” (cfr allegato 9) Irregolarità riscontrata : Tale atto è già viziato a monte , per il fatto che il soggetto Artuso non possiede il titolo professionale di architetto abilitato alla libera professione , e non può recepire né direzione dei lavori ai fini della realizzazione dell’opera , né la redazione di tutti i permessi necessari in merito . C) 17/10/2006 - “Richiesta di Permesso di Costruire , per un fabbricato a quattro piani f.t. ad uso residenziale”, ditta Zagari Vincenzo ; Pratica 534/06 e Relazione d’Istruttoria del 17/10/2006 prot. 160919 , Istruttore Geom. Romeo Carmelo. ( cfr. allegati 10-11 ) In merito a detti atti il CTU ha potuto constatare la corrispondenza con gli stessi in copia conforme all’originale rilasciato dall’Urbanistica di Reggio Calabria in data 28/11/08 Tale atto di richiesta riporta negli scritti “…alla presente allega quatto copie di progetto ognuna di esse comprendente” : Stralcio P.G.R. Corografia sc. 1:5000 Planimetria Catastale sc. 1:2000 Planimetrica generale sc. 1:500 Planimetria Particolareggiata sc. 1:200 Progetto delle opere sc. 1:100 Documentazione Fotografica Relazioni tecniche Documentazione Varia Di fatto allegano i seguenti elaborati afferenti al progetto a firma Arch. Vittorio Ciccone , ovvero : 1) Relazione tecnica illustrativa – scheda Urbanistica (allegato 12 ) 2) Inquadramento generale e Stralcio Catastale (allegato 12a )
58
3) Planimetria particolareggiata 1:200 (allegato 12b ) 4) Progetto delle opere sc. 1:100 (allegato 12c ) 5) Documentazione Varia – Atto di compravendita del 17/03/2006 del terreno , di natura seminativo irriguo , afferente alla particella 580 del fg 104, stipulato tra Giuseppe Margariti , nato il 12/01/1970 e Antonio Demetrio Artuso , rogante Alessandra Maltese , (allegato 12d ) . Con riferimento a tale terreno negli scritti della seconda pagina di detto atto , è riportata la reale metratura , ovvero mq 190 .00 Falsità attestata in detti atti : Si è già argomentato precedentemente circa l’inesistenza del professionista individuato nel nominativo dell’ Arch.Vittorio Cicone ; 1) l’atto di progetto di “ Richiesta di permesso di costruire per un fabbricato a due piani fuori terra” è , pertanto , viziato per inesistenza del tecnico redattore. Falsità riscontrate negli allegati di progetto: - In merito al documento afferente all’allegato 12 , Relazione Tecnica illustrativa e Scheda urbanistica , si è potuto riscontrare la falsità del dato della metratura del lotto , che viene dichiarata in mq 235,00 e riconfermata nella scheda urbanistica , e risultante , come detto , di mq 190.00 come chiaramente riportato nell’atto notarile del 17/03/2006 , tra l’altro atto allegato al progetto . - Con riferimento alla planimetria in scala 1:200 , dell’allegato 12b viene falsamente disegnato e attestato che l’immobile ricade in una area ben più ampia della particella 580 , unendo la stessa con la particella 579 appartenente ad altra ditta ovvero della S.I.RE. (vedi atto di vendita del 06/02/1992 e relativo frazionamento (cfr. allegato 18) . Con questa falsificazione la particella 579 viene attribuita falsamente alla “ stessa ditta ” ( dizione presente in planimetria ) ovvero al proprietario , Zagari , della particella 580 . Quanto disegnato però non trova riscontro nella Planimetria Catastale , dell’allegato 12a, dove è individuata correttamente la particella in oggetto (580) e suoi esatti confini . La reale situazione delle particelle è invece individuabile nel catastale che si allega al presente elaborato periziale,(cfr. allegato catastale A) D) 04/12/2006 - “Parere di Rinvio” protocollo 188258. Istruttore della pratica 534/06 , Geom. Romeo Carmelo : Egli esprimeva parere di “Rinvio” al progetto presentato , motivando che “ non era chiara la proprietà del lotto ed il numero di particella ; planimetria 1:200 con stato di fatto e di progetto con quote , distanze , distacchi e destinazioni d’uso ” (cfr. allegato 13- 13a ) Infatti come si legge bene in detto atto afferente alla Relazione d’Istruttoria e più precisamente al paragrafo della “Descrizione dei luoghi e dell’intervento”, l’istruttore rilevava dal “Titolo di proprietà” del 17/03/06 che la superficie della particella 580 è di mq 190 rispetto a mq 235,00 attestati in Relazione Tecnica allegata al progetto. Nel fascicolo della Procura si riscontrano altri atti che presentano sia irregolarità che falsità: E) 19/02/2007 – Richiesta Permesso di Costruire in sanatoria art. 36 DPR 380/01 – a firma di Artuso Antonio Demetrio . (cfr allegato 14 ) 1) con riferimento al rigo che identifica lo scritto “Oggetto” di detta richiesta , l’arch. Artuso Antonio Domenico si qualifica come “Ditta” , 2) al rigo della stessa , ovvero nello scritto “Il sottoscritto” si qualifica questa volta come “delegato della ditta proprietaria” ; 3) successivamente negli scritti afferenti a “Premesso che” si qualifica “proprietario – delegato di un suolo…” Irregolarità riscontrate nell’atto : In merito alla chiarificazione del primo punto la terminologia adottata dall’Artuso non è chiara , in quanto in realtà la qualifica di “Ditta” è intesa in riferimento al “nome” del proprietario del
59
terreno nonchè “nome” della ditta della futura Concessione Edilizia e non altro . Per detti motivi il soggetto di fatto stesso non può essere Ditta . In merito alla chiarificazione del secondo punto si dirà che tale affermazione è mancante dell’effettivo documento di delega da parte dei coniugi Zagari , che specifichi sia le modalità sia i termini di tale delega. Al terzo punto la qualifica come proprietario - delegato è contraddittoria in quanto lo stesso non è proprietario in quanto con atto notarile del 05/05/2006 ha venduto il terreno afferente alla particella 580 del fg.104 a Zagari Vincenzo e come fin ora detto non esiste nessun atto che attesti una qualsiasi delega riferita allo stesso. F) 26/06/2007 - Dichiarazione dell’Architetto Artuso Antonio Demetrio ai coniugi Zagari ( cfr.allegato 15 ) Falsità riscontrate nell’atto: Trattasi di lettera di risposta ai coniugi Zagari dove l’Artuso , nella quale , ammette di non aver mantenuto gli impegni professionali assunti con quanto stipulato nel Contratto d’Appalto del 21/10/2006. In detto atto si riscontra la falsità , costituita dall’utilizzo del “ falso titolo professionale ” ( con il quale avrebbe dovuto assolvere oltre agli adempimenti necessari alla regolarità dell’opera , anche quello della direzione dei lavori ) . G) 20/02/07 - prot. 0918 – “Relazione d’istruttoria” per il nuovo progetto ai sensi dell’art. 36 del DPL 380/01 a firma dell’Arch. Bevaqua Antonio – Istruttore della pratica Carmelo Romeo Responsabile del procedimento Dott. Giuseppe Melchini . La pratica esaminata veniva “rinviata” per chiarimenti circa: l’ effettiva superficie del terreno la proprietà del lotto e il numero di particella con quote distanze e distacchi ( cfr. allegato 16 - 17) Commento all’atto : In tale atto si riscontra la falsità ad opera del professionista progettista delle opere , Architetto Antonio Bevacqua , nuovamente afferente alle superficie del lotto dichiarata essere 235,00 mq invece di 190.00 come invece dichiarato nel titolo di proprietà del 17/03/06. Infatti , tale ulteriore rinvio veniva motivato dall’istruttore tecnico Geom. Carmelo Romeo che asseriva che : “ per lo stesso intervento esiste pratica edilizia n° 534 /06 che in data 01/12/2006 è stata esaminata dalla C.E., la quale ha espresso il seguente parere : “rinviata” al fine di chiarire la proprietà del lotto, la superficie dello stesso ed il n° di particella, planimetria 1:200 con lo stato di fatto e di progetto con , quote , distanze , distacchi e destinazione d’uso. RISPOSTA AL Q U E S I T O N° 2 Rappresenti il consulente quant’altro di interesse emerga dall’esame degli atti e dei luoghi , di interesse di giustizia . La sequela di atti che verranno di seguito analizzati , proviene dagli Uffici dell’Urbanistica Reggio Calabria: a seguito di prima istanza del 20/11/08 , il C.T.U. acquisiva in data 28/11/08 , le copie conformi agli originali della pratica edilizia : N° 104/07 della Ditta Zagari Vincenzo . Si ricorda che tra gli atti di detta pratica si sono rinvenuti gli atti già citati recanti numero di pratica edilizia 534/06 afferenti alla “Richiesta del Permesso di Costruire” e “alla Relazione Istruttoria” entrambe del 17/10/2006 , fatta esclusione delle tavole di progetto perché come già ribadito sono stati reperiti nel fascicolo d’ufficio della Procura . A) Atto notarile del 06/02/1992 , rogante notaio Gregorio Gangemi ; repertorio n.71076 ; raccolta 15584 . Trattasi di atto di compravendita stipulato tra il sig. Antonio Margariti in nome e per conto delle sue sorelle Mariantonia , Rosaria , Vincenza e Francesca Margariti e Maria Sergi agente nella sua qualità di Amministratore Unico della Società “S.I.R.E. – Società Immobiliare Reggina S.P.A.”. I germani Margariti vendono “… parte del terreno di loro comune proprietà , sito in Reggio Calabria , Via Sbarre Inferiori , riportato in catasto alla partita 16806 del fg. 104 di mappa , particelle 30 –562 – 563 e precisamente vendono … quella porzione di detto terreno … che costituisce in catasto e nel frazionamento catastale eseguito … dall’ing. Pietro Cozzupoli
60
sull’estratto di mappa n.58615 rilasciato dall’Ufficio Tecnico Erariale di Reggio Calabria 11/12/1991…, tipo n. 2906/1991 presentato al comune di Reggio Calabria il 10/12/1991 …si allega al presente atto sotto la lettera “A” , le particelle 562 – 30 – e la neo formata 579 (ex 563/a )”. (cfr. allegato 18) Questo atto in copia conforme all’originale è stato collocato al primo posto dell’elencazione di tutti i documenti acquisiti dal CTU , poiché è di fondamentale importanza ai fini dell’esatta individuazione del lotto nel quale è presente l’immobile posto a sequestro . Detto lotto , su cui insiste l’immobile posto sequestro , appartiene alla particella 580 (fg. 104). Tale particella deriva dal frazionamento menzionato in detto atto notarile . Infatti proprio nel frazionamento allegato all’atto di compravendita , sono distinguibili le due particelle 579 e 580 derivanti dalla ex 563 . E’ chiara la vendita della “parte” o “porzione” di terreno alla S.I.RE , quale afferente alla particella 579 ; di rimando , la particella 580 rimane in proprietà ai germani Margariti. Sempre in detto frazionamento risulta chiaramente la superficie della particella ex 563, quale complessivamente essere mq 270 ; così pure distinguibili le superfici delle particelle neo formate , ovvero : la particella 579 è di mq 80 , la 580 è di mq 190 . Si pone aticipatamente all’attenzione del PM la rilevazione , di mq 190 , afferente alla particella 580 , sarà un dato sistematicamente manipolato negli atti acquisiti dall’Ufficio Urbanistica di Reggio Calabria , ai fini dell’ottenimento della Concessione Edilizia . B) Cartello di cantiere : ( rilevazione fotografica ) ( cfr. allegato 18 a) Falsità riscontrata : Nonostante il parere di rinvio del 20/02/07 la “ Ditta Chinnì Vincenza ” , dà comunque inizio ai lavori , con apposizione del “cartello” di cantiere , che indica appunto la falsità del nome della ditta, che doveva essere Zagari Vincenzo e non Chinnì Vincenza ; l’oggetto dei lavori con numero di pratica 534/06 progettista , direttore dei lavori e calcolatore statico Arch. Vittorio Cicone . Il cartello è falso in quanto come precedentemente argomentato , l’Architetto Vittorio Cicone è soggetto inesistente e falsamente iscritto all’Ordine degli Architetti di Latina . La concessione riportata , ovvero la 534/06 , di fatto non esisteva . Dunque tale cartello è stato fatto di proposito per sviare la percezione dell’irregolarità della costruzione , assente nella Concessione Edilizia . Si ricorda per quanto emerge dagli scritti con riferimento della “Comunicazione di abuso edilizio” del 05/02/2007 (cfr. Allegato 19 della Procura ) che al momento dell’intervento di sequestro era presente il titolare dell’impresa edile Ferrante Francesco , che nel cartello risultava essere “direttore di cantiere ”. Successivamente in data 03/02/2007 , l’Arch. Artuso si presentava presso gli Uffici degli UUVV prt. 4301 che dichiarava contrariamente a quanto riportato in tabella di essere il responsabile dell’impresa nonchè direttore dei lavori delegato . In pari data lo stesso Artuso , esibiva : - copia dell’atto notarie del 05/05/2006 attestante atto di compravendita tra lo stesso e i coniugi Zagari , rogante Autori Maria Luisa avente come n° di repertorio 78365 raccolta n°18283 (allegato 8 -9 ) - il “Contratto d’ Appalto” stipulato tra lui e la ditta Zagari . C) 08/01/2007 prt. 2873 – Richiesta d’integrazione pratica di Permesso di Costruire con protocollo 534/06 – per la costruzione di un edificio a quattro piani f.t. ( cfr. allegato 20 ) Trattasi di atto che indica l’integrazione alla pratica edilizia in oggetto dei seguenti elaborati mancanti al progetto stesso ( si ricorda il progettista Arch. Cicone Valerio) : Relazione tecnica illustrativa Copia titolo di proprietà Estratto di mappa dell’immobile oggetto d’intervento Elaborati grafici Irregolarità: Tali documenti richiesti di fatto non vengono reperiti nel fascicolo depositato presso l’Urbanistica di Reggio Calabria , perché mancanti.
61
D)31/01/07 prot. 7393 – “ Richiesta di integrazione documenti per il rilascio del Permesso di Costruire in base al DPR n° 380/01 per un fabbricato a quattro piani f.t.”. pratica edilizia 543/06 (cfr. allegato 21) In detto atto d’integrazione alla pratica n° 534/06 a firma della ditta Zagari , dagli scritti si evidenzia voler integrare i seguenti elaborati : - Titolo di proprietà - Grafici planimetrici in scala 1:200 - Relazione tecnica integrativa Osservazioni in merito : Gli elaborati sopra menzionati , di fatto , non venivano mai integrati , e mai reperiti dalla sottoscritta consulente presso l’ Urbanistica di Reggio Calabria. E) 05/02/07 prt. 19730 – Dimissioni del tecnico Arch. Valerio Cicone e allegata Comunicazione alla Ditta (cfr. allegato 22 e 22a) Falsità riscontrata in tali atti: Tale atto risulta chiaramente falso in quanto non risulta la persona fisica attribuibile . (!) F) 19/02/07 – “Richiesta del Permesso di Costruire in Sanatoria , ai sensi dell’articolo DPR 380/01- per un fabbricato a quattro piani fuori terra ad uso residenziale” presentata da Artuso Antonio Demetrio – da questo documento ai successivi , la pratica edilizia passa da n°534/06 a nuovo numero 104/07. Si ricorda che tale atto è già stato citato come facente parte della documentazione acquisita presso la Procura, illustrando in merito la particolare terminologia adottata dal soggetto Artuso con riferimento a insussitenti qualità che egli stesso si arroga ( quando ditta , quando Delegato o quando ancora Proprietario Delegato ) . (cfr. allegato 23) A detta richiesta in pari data ,vengono integrati gli “allegati di progetto” a firma dell’Arch. Antonio Bevacqua , Iscritto all’Ordine degli Architetti di Reggio Calabria, al n. 2007 (cfr allegato 4) . Si rappresenta il fatto che tali atti di progetto arrecano unitamente al il timbro del professionista Bevacqua anche quello dello Studio Tecnico Associato “Atlantide” . Si elencano ora gli elaborati di progetto dei quali si evidenzieranno le irregolarità e falsità riscontrate negli stessi : 1) Relazione tecnica illustrativa – scheda urbanistica ( cfr. allegato 24 ) 2) Titolo di proprietà (cfr. allegato 25 ) 3) Foto (cfr. allegato 25a ) 4) Planimetrie : PRG ; planimetria 1:10000 ; planimetria Catastale (cfr. allegato 26 ) Falsità riscontrate in detti allegati: 1) Nella Relazione Tecnica illustrativa in merito alla superficie della particella 580 del fg. di mappa 104 viene riportato il dato 290 mq ; nell’ambito della stessa relazione , al “ paragrafo scheda urbanistica “, viene falsamente dichiarata e attribuita la superficie del lotto in oggetto , in mq 235.00 , che si ricorda invece essere mq 190 come riporta l’atto notarile di vendita stipulato in data 05/05/2006 tra Artuso Antonino e Zagari Vincenzo, n° di repertorio 78365 e di raccolta 18283. 2) Per ordine di esposizione , analizzandolo in questa sede come atto pertinente al progetto di richiesta a costruire , si richiama l’atto notarile di vendita stipulato in data 05/05/2006 tra Artuso Antonino e Zagari Vincenzo, n° di repertorio 78365 e di raccolta 18283. ( cfr allegato 21) . Alla seconda pagina dello stesso , al rigo IV degli scritti , è evidente una manomissione in merito alla superficie del lotto afferente alla particella 580 . Infatti viene dichiarato “… al foglio 104 particella 580 di aree 02.90 ( aree due e centiare novanta ) , seminativo irriguo …”. Tale falso è stato prodotto per aumentare gli standar urbanisti e quindi aumentare la volumetria edificabile ma soprattutto per trarre in inganno le valutazioni dell’istruttore.
62
G) 01/06/2007 - Notifica del parere di “Rinvio” - protocollo 88473. Esaminato il progetto (fin ora descritto) in data 01/06/2007 , viene successivamente notificata alla ditta Zagari Vincenzo , da parte del Responsabile del Procedimento Dott. Giuseppe Melchini, il parere di “Rinvio” “… al fine di produrre una scheda urbanistica ai sensi dell’articolo 19 delle Norme Tecniche di Attuazione ; planimetria 1:200 con quote , distanze e distacchi dei fabbricati adiacenti” (cfr. allegato 27 - 28 ) H)27/07/2007- “Integrazione alla pratica di richiesta di permesso di costruire in base all’art. 36 del DPR 06 06/2001 , n. 380 e s.m. i. per un fabbricato a quattro piani fuori terra ad uso abitativo”. A seguito di detto parere di rinvio , si fa presente che è Artuso Antonino Demetrio che presenta formalmente istanza d’ integrazione documentale . Gli elaborati non sono datati , ma riportano nelle copertine esterne l’apposizione manoscritta della parola : “integrazione”. (cfr. allegato 29 ) I) 27/07/2007- ( I° ) Integrazione ( alla documentazione richiesta al progetto del 19/02/07 ) Questa documentazione di progetto è ancora una volta a firma dell’Architetto Antonio Bevacqua , : 1) Documentazione Varia = Contratto d’ appalto (cfr. allegato 30 ) 2) Relazione illustrativa (cfr. allegato 31 ) 3) Scheda Tecnica e Urbanistica (cfr. allegato 32 ) 4) Progetto scala 1:100 = pianta piano terra ; piano primo ; piano secondo; piano terzo; piano copertura (cfr. allegato 33 ) 5) Progetto scala 1:100 = sezione A- A’; sezione B-B’; prospetto secondario ;prospetto principale (cfr. allegato 34 ) 6) Planimetria particolareggiata 1:200 = Planimetria stato di fatto ; Planimetria stato di progetto (cfr. allegato 35 ) In detta integrazione non sono presenti le planimetrie catastali e planimetriche Osservazioni in merito ai suddetti allegati: a) Nella “Relazione Tecnica illustrativa” nonché nella scheda “Tecnica e Urbanistica” , la superficie del lotto ritorna ad essere 190 mq . b) Nulla da rilevare in merito agli elaborati progettuali integrati in quanto identici a tutti quelli presentati a quelli afferenti al precedete progetto , ovvero del 19/02/07 , tranne che per quanto attesta la Planimetria dello Stato di Fatto in scala 1:200 (cfr. allegato 35 )recante oltre il timbro del professionista Arch. Bevacqua , anche quello dello Studio Tecnico Associato “Atlantide” . L’elaborato progettuale alla Nota 1 indica la demolizione completa del piccolo costruito . La nota riporta anche lo scritto “…vedi Dia ”. Detta pratica di Dia , invece, non è stata allegata al progetto non è stata mai inoltrata. Tanto risulta da indagini svolte presso l’Urbanistica di Reggio Calabria c) invece , con riferimento alla Planimetria dello Stato di Progetto (cfr. allegato 35) si nota che il progettista utilizza il “terreno” , ovvero la “corte di altra particella” (Part.24 proprietà Margariti), ai fini dell’ingresso carrabile all’immobile . Il CTU nutrendo perplessità in merito alla legittimità di detto ingresso , posizionato in altra particella appartenente ad altra ditta , ha iniziato una serie di indagini tese alla chiarificazione di quanto fin ora esposto , eseguendo indagini di natura tecnica presso lo studio notarile del Notaio Alessandra Maltese e l’Archivio Notarile di Reggio Calabria . Si era già fatto riferimento circa l’Atto notarile del 06/02/1992 che legittimava il “frazionamento” della particella 563 scissa nelle neo formate particelle 579 ( di proprietà dei germani Margariti , venduta alla S.I.R.E.) e la 580 , rimasta in proprietà al Sig. Margariti Antonio . In merito al suddetto frazionamento , la consulente ha verificato la conformità sia presso il Catasto di Reggio Calabria che presso l’Archivio Notarile di Reggio Calabria con numero di richiesta 788 , (cfr. gli Allegati A A’ , A” ) .
63
Si era altresì fatto riferimento all’atto notarile di “compravendita repertorio n. 78365 e raccolta n. 18283” rogante notaio Maria Luisa Autori , stipulato tra i soggetti Artuso e Zagari , in merito alla vendita del “terreno” afferente alla particella 580 del fg. 104, mq 190.00 . A seguito di indagini in merito alla proprietà di detto terreno (part. 580) la sottoscritta Consulente acquisiva presso lo studio professionale del Notaio Maltese , l’atto afferente alla “Divisione transattiva” del 08/08/2005, repertorio n.4148 raccolta n. 1335 , tra i soggetti Tintori Giovanni e Giuseppe Margariti , legittimi eredi dei beni dei germani Margariti . (cfr allegato B) . Detto atto notarile attestava l’assegnazione , di beni dell’asse ereditario , al soggetto Margariti Giuseppe nato a Reggio Calabria il 12/01/ 1970 , tra cui la : “… casetta baraccata …. costituente nel nuovo Catasto Edilizio Urbano , al foglio 104 di mappa sez R.C. la particella 24 … Il suolo sul quale insiste tale casetta è anche individuato nel catasto terreno con la particella 24 del fg. 104 ente urbano di mq 130 e l’annessa corte è individuata nel detto catasto terreni con la particella 580 del fg. 104 di mappa , seminativo irriguo di mq 190.00… ” L’atto notarile del 17/03/2006 , stipulato tra i soggetti Artuso Antonio e il Margariti Giuseppe , attesta la vendita della particella 580 del fg 104 di mappa. Si ricorda che già precedentemente tale particella 580 era stata resa come “pertinenza alla 24” e che per questo terreno di pertinenza, cita l’atto : “ … graverà servitù di passaggio pedonale e carraio , nonché servitù per collocazione di condotte elettriche , telefoniche , fognanti e di gas , a favore del limitrofo terreno attualmente di proprietà di Giuseppe Margariti (particella 24 del fg. 104)” Posto quanto detto nell’atto , al punto (2) dello stesso si legge ancora che : “ il compratore Antonio Demetrio Artuso si impegna fin da oggi , per l’ipotesi di costruzione sul detto terreno attualmene di proprietà di Giuseppe Margariti (particella 24) di assoggettare alla futura costruzione , la superficie di terreno , necessaria per la realizzazione della cubatura”. Ciò significa urbanisticamente che nell’ipotesi progettuale proposta doveva essere inserito e calcolato nei “parametri urbanistici” e quindi verificato (verde , parcheggio ecc.) anche il fabbricato realizzato nella particella 24. Per cui quanto proposto nella progettazione non è conforme a quanto convenuto e sottoscritto nell’atto notarile . Tale particella , anche di esclusiva pertinenza alla 24 , poteva essere venduta ed edificata a condizione che fossero rispettati i vincoli imposti nell’atto notarile . (cfr allegato B’) Si prosegua alla disamina della documentazione in copia conforme all’originale acquisita presso l’Urbanistica di Reggio Calabria , afferente all’ iter progettuale dell’immobile : L) Nomina del Direttore dei Lavori – (documento senza data) . Trattasi di atto presumibilmente appartenente a detta integrazione . Dagli scritti emerge che “… il sottoscritto Artuso … in qualità di proprietario delegato dalla ditta Zagari… Nomina… come Direttore dei lavori Arch. Antonoio Bevacqua”, iscritto All’Ordine degli Architetti di Reggio Calabria , n° 2007 d’iscrizione , a firma dello stesso e presentata da Artuso Antonio Demetrio (cfr. allegato 36 ) Irregolarità riscontrate nell’atto: Ancora una volta in detto atto l’Artuso si dichiara “proprietario delegato” dalla ditta Zagari . Ci si chiede di cosa sia proprietario e quale atto di “delega ” conferma quanto attestato da lui stesso. M) 21/09/2007 – Relazione Istruttoria . Oggetto :” proposta per la realizzazione ai sensi dell’art. 36 D.P.r. 380/01 di un fabbricato , in c.a. a quattro piani f.t.”. Istruttore tecnico : geom Carmelo Romeo ; responsabile del procedimento Dott. Giuseppe Melchini . Gli elaborati di progetto ovvero, l’integrazione del 07/07/2007, vengono esaminati dal responsabile del procedimento il quale esprime parere di “Rinvio” motivato : “…al fine di adeguare il progetto al rispetto delle distanze tra fabbricati e del rapporto di copertura ( bowindows al quarto piano producono superficie coperta)” . Tale parere veniva comunicato alla ditta Zagari Vincenzo in data 25/09/27 al prot. 154302 (cfr. allegato 37- 38 )
64
O)14/01/2008 –( II°) “Integrazione alla richiesta di rilascio Permesso di Costruire per un fabbricato a quattro piani fuori terra ad uso residenziale” (DPR 380/01) (della documentazione richiesta al progetto del 19/02/07 ). A seguito di detto ulteriore parere di “Rinvio”, è sempre il soggetto Artuso che anche questa volta presenta formale richiesta d’istanza d’integrazione . Irregolarità riscontrate in detto atto : Dagli scritti di detto atto si legge che l’Artuso è “…delegato dai signori Zagari… effettivi proprietari del terreno” . Questa volta il titolo di “delegato” di cui si è sempre arrogato il soggetto , sta ad intendere con ogni probabilità , la qualità di “delegato dalla ditta alla presentazione di detta ulteriore integrazione”. Il documento è corredato delle firme dei “ Delegatori ” Zagari Vincenzo e Chinnì Vincenzaì (cfr. allegato 39) Per quanto si attesta in merito agli elaborati di cui ora si parlerà , anch’essi (come quelli afferenti alla precedente integrazione) non sono datati , ma riportano nelle copertine esterne lo scritto calligrafico “integrazione 2”. Gli elaborati progettuali questa volta presentati sono , gli stessi già presentati per la precedente integrazione . Di fatto il professionista non integra quanto invece specificatamente richiesto alle motivazioni del parere di Rinvio del 21/09/07. Di seguito , comunque , si riportano i seguenti allegati di progetto dei quali si sono riscontrate falsità: 1) Scheda tecnica dei volumi : .( cfr. Allegato 40 ) 2) Planimetria 1:200 = Stato di fatto e di progetto ( cfr. Allegato 41 ) 3) progetto opere 1:200 ( cfr. Allegato 42 ) Falsità riscontrate in detti atti : Nella Scheda “Tecnica dei volumi” il professionista redattore del progetto dichiara correttamente la particella 580 essere mq 190 , mentre nella successiva seconda pagina ( paragrafo scheda dei parametri di progetto ) lo stesso altera nuovamente , contraddicendosi , la superficie del lotto quantificandola in mq 272,00. In data 04/06/07 Parere di “Rinvio” espresso 01/06/07 con protocollo 88473 , si richiede questa volta nuova scheda urbanistica e proprietà del lotto.( cfr. Allegato 31 ) CONSIDERAZIONI FINALI L’Arch. Ciccone V. si è verificato essere soggetto inesistente , (paradossale il certificato di dimissioni) da ciò tutti gli elaborati grafici del 17/10/26 per l’ottenimento del permesso di costruire , della pratica edilizia 543/06 cadono dal punto di vista della legittimità . In detti elaborati di progetto, inoltre, emergevano falsificazioni circa i veri metri quadri della particella 580 , lotto su cui è posto l’immobile , dichiarati 235.00 invece di 190.00 come attestato nell’atto notarile del 17/03/2006 . Il soggetto Artuso Demetrio in tutti i documenti si dichiara possedere titolo professionale di Architetto ,di fatto è solamente Dottore in Architettura , da ciò non poteva in alcun modo svolgere attività di direttore dei lavori di cantiere ne assolvere a tutti i permessi necessari per la realizzazione dell’opera , come attestato irregolarmente nel contratto di appalto , L’architetto Bevacqua Antonio soggetto appartenente allo studio Tecnico Associato “Atlanide” nel progetto a sua firma , afferente alla “Richiesta di Permesso di Costruire in base all’articolo 36 del DPR 380/01”, dichiara anch’egli ,in riferimento sempre all’esatta metratura del lotto afferente alla particella 580 , falsamente possedere 235.00 mq . In detto progetto si è riscontrata la manomissione dell’atto notarile del 05/05/06 , afferente sempre alla metratura del lotto di fatto mq 190.00 , che in detto atto è volutamente sostituita in 290.00 .Visto che tale progetto è anche controfirmato dallo Studio sopra menzionato , la responsabilità di tale azione di sostituzione e
65
manomissione coinvolge altri componenti del gruppo dei soggetti che vi appartengono , ovvero Artuso Antonio , e geom. Albanese Francesco e Arch.Bevacqua Antonio. Tutti i progetti rappresentati sostanzialmente dalla medesima proposta progettuale afferenti all’immobile oggetto di sequestro , compresi anche quelli “ d’integrazione ” , per gli stessi venivano espressi , ben cinque pareri di Rinvio , sostanzialmente sempre per gli stessi motivi : verifica della proprietà del lotto , numero della particella , planimetria 1:200 con stato di fatto e di progetto con quote , distacchi , destinazioni d’uso ecc... La “ripetuta” proposta progettuale comunque, anche, d’appartenenza dello Studio Tecnico Associato Altantide è stata gestita in modo ingannevole , al fine di realizzare una costruzione di fatto sul lotto in oggetto( part. 580) con volumetria superiore al dovuto . I soggetti che hanno operato per detta progettazione appositamente , non hanno voluto rispettare quanto rappresentato nell’atto notarile del 17/03/2006 , quindi considerare la particella 580 come corte della particella 24 ; da ciò la proposta progettuale dunque sarebbe dovuta scaturire dal calcolo dei “parametri urbanistici” e quindi comprensivo del volume del fabbricato insistente sulla particella 24 . 2) PRATICA EDILIZIA n ° 672/07– Ditta : POSILLIPO ANGELA RISPOSTA AL QUESITO N° 1 Dica il consulente se dall’esame della documentazione acquisita al p.p 402/08 RGNR ai sensi dell’ articolo 117 c.p.p. , relativa alle pratiche edilizie delle ditte : 1) Zagari/ Chinnì ; 2) Posillipo/; 3) Cardia/Gallo presentano aspetti di irregolarità e /o falsità ; Nella pratica d’ufficio della Procura sono presenti , elaborati afferenti al progetto per l’immobile sito in località Reggio Calabria , via Sbarre Centrali n°176 , avente come oggetto : “ Richiesta del permesso di costruire per un fabbricato a due piani fuori terra più mansarda oltre interrato per uso residenziale”a firma del soggetto Arch. Vittorio Cicone , dell’Ordine degli Architetti di Latina n. 335 . Gli stessi recano il timbro di avvenuto Deposito presso l’Ente ex Genio Civile di Reggio Calabria , del 06/04/2006 , assenti però del numero di pratica , ma con numero di protocollo 1892 . In merito a detti elaborati progettuali contrassegnati con le sigle che vanno da A/51 ad A/82 e A/45 ; A/46 ; A47 , essendo tutte a firma del detto soggetto , si attesterà , come si è gia detto , dell’inesistenza dello stesso , confermato con atto prodotto dall’Ordine degli Architetti Pianificatori , Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Latina in data 22/09/2008 prot. 08/505 : “… non risulta iscritto al n° 335 l’Arch. Vittorio Cicone , bensì allo stesso numero risulta l’Arch. Valerio Ciccone … il timbro utilizzato dall’arch. Vittorio Cicone non corrisponde a quello usato dagli iscritti all’Ordine degli Architetti di Latina”(cfr. allegato 3 perizia Zagari) Da ciò tutti gli elaborati di progetto per il motivo detto, sono da considerarsi viziati , appunto perché redatti da inesistente professionista . 2) In merito al soggetto Artuso nato a Reggio Calabria il 14/09/1973 , si è già dichiarato e confermato dallo stesso Ordine Professionale degli Architetti di Reggio Calabria essere soggetto non abilitato all’esercizio della professione. (cfr. allegati 4 –5 –6 –7 della perizia Zagari ). Oltre alla descritta assenza di requisiti, in una occasione ( cfr allegato A/78 ) ha apposto un falso numero d’iscrizione d’Ordine Professionale , ovvero “N. 1153 Roma.” 3) nella pratica d’ufficio dell’Urbanistica di Reggio Calabria si sono reperiti , elaborati progettuali afferenti al Deposito presso l’Ente ex Genio Civile di Reggio Calabria del progetto , per l’immobile sito località Reggio Calabria , via Sbarre Centrali n°176 , avente come oggetto : “ Richiesta del permesso di costruire per un fabbricato a due piani fuori terra più mansarda oltre interrato per uso residenziale”a firma del soggetto Arch. Dott. Arch. Albanese Francesco dell’Ordine degli Architetti di Roma n.9560 si ricorda che la sottoscritta ha già ampiamente notiziato nella propria relazione tecnica riferita al
66
procedimento penale 402/08 : “ RG notizie di reato a carico di 1) Condò Pietro Paolo nato a Reggio Calabria il 29/06/1948 – nel procedimento penale n° 3554/08 RG notizie di reato a carico di : 1)Ignoti “, che detto nominativo si è rivelato inesistente ; tanto è attestato dallo stesso Ordine degli Architetti di Roma con atto acquisito in data 26/08/08 prot. 42 (cfr. Allegato 17 )della precedente corrispondente all’allegato 0 dell’attuale) . Infatti in detto atto veniva attestato che , l’arch. Francesco Albanese non risultava iscritto al numero 9560 dell’Ordine professionale ; tale numero di iscrizione corrispondeva al nominativo dell’Arch. Monica Livanotti ; la stessa nota dell’Ordine attestava che , il timbro professionale apposto sui documenti non era conforme a quello rilasciato agli iscritti del predetto Albo . Per quanto esposto tutti gli elaborati del progetto , pertanto , sono da considerarsi viziati , appunto perché redatti da inesistente professionista. 2) Con riferimento a tutti i rimanenti allegati presenti nel fascicolo d’ufficio si è potuto constatare che la quasi totalità degli stessi è conforme a quelli acquisiti dalla sottoscritta , presso l’Urbanistica di Reggio Calabria per i quali ha prodotto istanza ai fini dell’ottenimento delle copie conformi agli originali . Quindi , in merito all’individuazione degli aspetti di falsità o irregolarità la sottoscritta ha inteso allegare in perizia quest’ultima documentazione attestata dall’Ente del Comune di Reggio Calabria . Detta documentazione , d’altronde , è contrassegnata con delle sigle alfanumeriche che la riconducono a quella acquisita dalla sottoscritta consulente dal fascicolo della Procura . Detta documentazione verrà analizzata tenendo conto dell’ordine cronologico facendo luce sui fatti determinanti riconducibili alla progettazione dell’immobile . Copie conformi della pratica di asseverazione 203/06 e della pratica del Permesso di Costruire in Sanatoria n° °672/07 rilasciate dall’ufficio urbanistica di Reggio Calabria dalle quali emergono due “fasi progettuali” afferenti a due pratiche progettuali : 1 ) PRIMA FASE PROGETTUALE AFFERENTE ALLA PRATICA DI ASSEVERAZIONE 203/06 A) In data 10/03/06 - la ditta Posillipo Angela presentava “DENUNCIA DI INIZIO ATTIVITA’” (cfr. allegato n1) relativa all’ “ Asseverazione in base al DPR 380 /2001art. 21 –22 per ristrutturazione interna ed esterna compreso i risanamento statico dell’edificio in oggetto” del fg.104 , patr.86 sub. 5 a firma dei progettisti e direttori dei lavori : Arch. Artuso Antonio , Arch. Bevacqua Antonio e Geom. Albanese Francesco appartenenti allo Studio Associato Atlantide registrato con atto pubblico del 27/12/2005 repertorio 76931n° raccolta 18005. Irregolarità dell’atto di denuncia : In detta denuncia effettuata a nome della ditta Posillipo, non vengono menzionati gli altri proprietari dell’immobile , visto che nello stato di progetto , l’intervento di “ristrutturazione esterna” viene eseguito sull’intere facciate con modifiche essenziali , ed in assenza di autorizzazione da parte degli altri proprietari . A tale denuncia furono allegati gli elaborati afferenti al progetto di seguito descritti ( dall’1 al : 1) In data 24/04/2001 - Atto notarile di cessione di quote a favore di Posillipo Angela - raccolta n° 8655 , repertorio n°224407. Trattasi di documento facente parte il progetto di asseverazione in base al DPR 380/01 art. 21- 22 per ristrutturazione interna ed esterna. In tale atto notarile si evince chiaramente la descrizione dell’immobile di proprietà della Posillipo , “… porzione immobiliare facente parte dello Stabile sito in Comune di Reggo Calabria con ingresso dalla Via Sbarre Centrali n°176 e precisamente l’unità immobiliare per uso di civile abitazione composta da tre vani e d accessori al piano terreno con sovrastante lastrico solare di pertinenza esclusiva e con annessa corte di pertinenza ” .(cfr. allegato n 2) 2) : Relazione tecnica di asseverazione . : Illustra le opere di ristrutturazione interna ed esterna al fabbricato . Viene riportata in tale relazione , il rifacimento della struttura del solaio portante di copertura con getto di calcestruzzo armato . (cfr . allegato 3 )
67
3) Stato di fatto : nella pianta piano terra sono disegnate due unità immobiliari , così pure al primo piano .(cfr. allegato 4 ) Falsità dell’atto : Tale atto presenta una marchiana difformità ( rappresentando di fatto una circostanza falsa ) tra l’atto notarile del 24/04/2001 e lo stesso stato di fatto presentato nel 2006 : - l’atto notarile attesta “ la composizione dell’immobile caratterizzata da un esclusivo piano terra con sovrastante lastrico solare d pertinenza esclusiva e con annessa corte di pertinenza esclusiva al piano terreno” - Lo stato di fatto , presentato presso il 10/03/2006 con riferimento al primo piano , invece di riportare graficamente il lastrico solare di pertinenza esclusiva della Posillipo, di fatto rappresenta un immobile suddiviso in ambienti , dando ad intendere la presenza di un immobile adibito a civile abitazione . 4) Progetto delle opere 1:100 = Stato di progetto : negli elaborati di progetto si nota : a) al piano terra , una unità immobiliare posta al lato desto dell’entrata principale , di proprietà di altra ditta , mentre sul lato sinistro , l’unità immobiliare della ditta Posillipo che viene trasformata a garage e ripostiglio ; b) al piano primo vengono rappresentati due unità immobiliari di cui a destra del vano scala di altra ditta , mentre l’unità immobiliare posta a destra , della ditta Posillipo , si nota una diversa distribuzione e destinazione d’uso degli ambienti rispetto allo stato di fatto , con demolizione di alcuni muri. .(cfr. allegato 5 ) Irregolarità degli atti di progetto : La pianta piano terra dello stato di progetto , di fatto introduce una indebita modifica alla destinazione d’uso rispetto a quella rappresentata dalla pianta piano terra dello stato di fatto : - La pianta piano terra dello stato di fatto riporta quale destinazione d’uso , in maniera coerente rispetto a quanto attestato nell’atto notarile, quella di civile abitazione. - La pianta piano terra dello stato di progetto riporta quale destinazione d’uso , quella di garage , ripostiglio e bagno. Tra l’altro, quanto indicato nel grafico relativo alla stato di progetto, è in contrasto persino con quanto richiesto nella stessa domanda di Asseverazione (che indica civile abitazione) , nonché da quanto illustrato nella Relazione Tecnica che non richiede il cambio d’uso . Tali modifiche irregolari , afferenti al cambio d’uso , sono date dalla chiusura della porta e della nuova realizzazione di una serranda eseguita nel prospetto principale lato strada ( Via Sbarre Centrali). Per quanto detto , tali opere risultano non asseverabili ma eseguibili solo in Concessione Edilizia in quanto si modifica il prospetto principale ed si eseguono modifiche interne rilevanti . c) Foto : Gli allegati fotografici alla pratica focalizza solo parte del fabbricato , e non per intero , in tutte le sue parti. (cfr. allegato 6 ) Falsità Le foto allegate al progetto risultano astutamente artefatte : FOTO 1 : è stata eseguita ritraendo appositamente solo porzioni dell’immobile , affinché si potesse trarre in inganno l’istruttore della pratica . Infatti la foto lato Via Sbarre Centrali è stata eseguita omettendo il resto del fabbricato , proprio per occultare l’immobile nello stato in cui versa al piano terra , alla sinistra di chi lo osserva frontalmente , e il relativo lastrico solare ; tutto ciò per permettere agli interessati di poter attestare falsamente , anche partendo dagli elaborati progettuali , l’esistenza di un immobile preesistente al primo piano. FOTO 2 : stessa metodica tendente a falsare la verità è utilizzata nella foto che illustra il prospetto laterale posto sulla strada privata , anch’essa eseguita in modo parziale e in modo da occultare la mancanza del primo piano . FOTO n°3 : dalla foto relativa al prospetto interno non si nota la presenza di un balcone al primo piano che invece è stato progettato ed è chiaramente disegnato nella pianta piano primo di progetto (cfr. allegato 5)
68
Si nota un piano seminterrato che non è riportato in alcun disegno , nè nello stato di fatto , né di progetto . La foto , perciò , è composta da un seminterrato da un piano terra e da un “ voluto camuffamento ” che vuole fare intendere un ipotetico piano primo che materialmente non è mai esistito ( come diversamente attestato nell’atto atto notarile del 24/04/2001) D)- 23/03/06 Atto di I° “Diffida” prot. 48345 : trattasi di atto dell’Ufficio Asseverazioni che comunica , sia alla ditta Posillipo Angela che al Direttore dei lavori Arch. Artuso Antonio , la diffida a iniziare i lavori , richiedendo a chiarimento della pratica stessa i seguenti documenti ; a) atto di notorietà che attesti che l’immobile è stato realizzato in data antecedente il 1942 b) Nulla Osta calcoli settore Edilizia Asismica c) Smaltimento inerti Nelle note di tale atto di Diffida l’Ufficio valuta gli elaborati prodotti dichiarando :”L’opera non è assentibile in quanto si evince un aumento di volumetria” (cfr. allegato n 7 ) Commento all’atto : Tale atto di diffida conferma (scaturendone in maniera diretta) le difformità palesate dalla documentazione fotografica , realizzata in modo da dare a intendere l’esistenza di un altro piano, ovvero il piano primo che di fatto non esisteva , ma che veniva riportato falsamente come unità immobiliare già esistente nelle piante relative allo stato di fatto e di progetto . E) 21/03/2006 prot. 46155 - Integrazione pratica Denuncia di inizio Attività prat. 230/06 del 10/03/06 A tale Diffida la ditta Posillipo “integra” 21/03/2006 prot. 46155 la seguente documentazione, mancante , però , del nulla osta Deposito Calcoli Settore Edilizia Sismica : ” (cfr. allegato n 8 ) a)Delibera del Commissario per l’emergenza Rifiuti n°1495 del 03/07/2001 a firma della ditta Posillipo”; (cfr. allegato n 9 ) b)Dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà volta ad attestare che le strutture sono state realizzate con regolari permessi edilizi risalenti ad epoca che precede gli anni quaranta , a firma della ditta Posillipo ; (cfr. allegato n 10 ) c)Relazione tecnica sui materiali ” (cfr. allegato n 11 ) Falsità In merito al punto b) La dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà , “ attesta che l’appartamento di mia proprietà è facente parte integrante di un fabbricato di più vasta entità ; inoltre si afferma che tali strutture sono state edificate con regolari permessi edilizi dell’epoca , in epoca antecedente gli anni quaranta…” La dichiarazione sostitutiva è mendace laddove essa afferma che tali strutture sono state edificate in epoca antecedente agli anni quaranta , nel momento in cui la si associa allo stato in cui versa l’immobile per come rappresentato nello stato di fatto , perché smentita (l’attestazione e lo stesso stato di fatto ) da quanto attestato dall’atto notarile. (cfr. allegato 2) F ) 08/05/06 - Integrazione Documentazione della pratica DIA n°230/06 Trattasi di atto a firma ditta Posillipo Angela integra a seguito della I° Diffida 23/03/06 la documentazione richiesta con protocollo 725104 . (cfr. allegato 12) : G) 06/04/2006 pratica 610069 protocollo 1892 - Deposito presso il Genio Civile avente oggetto : “Ristrutturazione + risanamento statico di un edificio a due piani f.t” a firma dell’Architetto Vittorio Cicone n° 335 d’iscrizione all’Ordine professionale di Latina. (cf. allegato 13 e 13a – 13b –13c – 13d – 13e –13f – 13g) Sono riportati come allegati , sia gli elaborati afferenti a detto deposito come copie conformi agli originali acquisite presso l’urbanistica di Reggio Calabria , sia quelle acquisite dal fascicolo della Procura , corrispondenti agli allegati che vanno da A/51 ad A/55 ; detto deposito, risulta essere realmente avvenuto presso l’ente come verrà attestato dall’ufficio ex Genio Civile. (cfr. allegato 16) Falsità riscontrata in tali atti :
69
Appurata l’inesistenza del detto soggetto depositario degli atti (Arch.Ciccone Iscr.335 Ordine Arch.Latina), questi ultimi non possono avere alcuna valenza. Ad ogni modo si descriveranno anche le difformità e le circostanze di fatto rappresentate falsamente , da tali atti . Allegati a tale deposito risultano i disegni progettuali dello stato di fatto e di progetto.(cfr. allegato 13d e 13e) Tutti gli elaborati progettuali hanno quale oggetto d’intervento , altro tipo di richiesta che si evidenzia nella “copertina esterna” degli allegati progettuali ossia : “Richiesta del Permesso di Costruire per un fabbricato a due piani più mansarda oltre interrato per uso residenziale” . Si sottolinea che la Ditta Posillipo con allegato 12 dell’08/05/2006 integra “parte della documentazione” richiesta di tali elaborati alla pratica di Dia n°230/06 , ma nell’istanza allegato 13 (istanza deposito del Genio Civile) riporta come oggetto: “Ristrutturazione + risanamento statico” (opere asseverabili). Negli elaborati grafici di stato di fatto e di progetto allegato 13d e 13e si richiede un’opera non asseverabile in quanto è descritto l’oggetto d’intervento come “richiesta di permesso di costruire”, totalmente fuori di ogni logica procedurale . Si rileva che tutti gli allegati di progetto , e precisamente nelle “copertine esterne” vi è il timbro dell’Ente dell’ex Genio Civile con un numero di protocollo 1892 , datato il 06/04/06 ; su tale timbro , inoltre, non è apposto il numero di pratica che avrebbe dovuto essere 610069 (vedi modello di deposito allegato 12) . Si evidenza negli stessi l’apposizione di due timbri professionali : 1) il primo afferente al timbro del professionista Arch. Vittorio Cicone che corrisponde allo stesso nominativo che firma la “Direzione Lavori” e La “Progettazione” , nonché il documento di “Dichiarazione di Responsabilità” e di conformità degli elaborati. 2) Sempre nella stessa copertina esterna degli elaborati di progetto vi è il timbro “Studio Tecnico Associato” Atlantide Contrada Arangea Inferiore n° 74 R.C. ; P.I. 02365840806 Tra gli atti della pratica di Asseverazione dell’ufficio urbanistica si rileva un ulteriore II° Deposito presso l’Ente ex Genio Civile , .(cfr. allegato 14 ) avente come oggetto d’intervento , anche questa volta , “la Ristrutturazione + risanamento statico di un edificio a due piani f.t” con l’apposizione del timbro di avvenuto deposito , e recante , guarda caso , data 06/04/06 e protocollo 1892 n°pratica 010069. Quest’ultimo documento attesta, in primis , un deposito falso : Il Dipartimento Infrastrutture – lavori pubblici – Politiche della casa ( ex.Uff.Genio Civile ) , innanzitutto , afferma che “….il progetto prelevato presso gli archivi di questo Servizio , che risulta essere l’unico depositato a nome di Posillipo Angela …”; tale certificazione esclude la veridicità di ulteriori depositi avvenuti in pari data . .(cfr. allegato 16 ) E’ di per sé un atto falso in quanto recante timbro e firma del progettista nonché direttore dei lavori , di soggetto inesistente ( Arch.Francesco Albanese iscr.ord.n.9560 Ordine Architetti Provincia di Roma) .(cfr. allegato 14.14b; 14c; 14d;14e ;14f; 14g) Aspetti di falsità degli elaborati di progetto realmente depositato . Per quanto concerne gli elaborati progettuali si sono rilevate le seguenti irregolarità :L’oggetto dell’intervento menzionato del modello di Deposito ove risulta l’enunciato di “ Ristrutturazione più risanamento statico di un edificio a due piani fuori terra “, quindi differente rispetto all’oggetto dell’intervento che si evince nelle tavole progettuali dove è presente l’enunciato : “Richiesta del permesso di costruire per un fabbricato a due piani f.t. + mansarda oltre interrato per uso residenziale” . Negli elaborati grafici di progetto non si evincono ne il predetto interrato nè la mansarda ; inoltre al primo piano si evidenzia la progettazione di una unità immobiliare data falsamente come preesistente ma mai edificata (sempre in contrasto con quanto affermato negli scritti dell’atto notarile di riferimento del 24/04/01) Dal Fascicolo della Procura acquisito , si rinveniva un ulteriore deposito ( il 3° ) avente come oggetto :
70
“Ristrutturazione + risanamento statico di un edificio a due piani f.t.”. .(cf. allegato 15 e 15a ) Tale atto , si precisa , è rappresentato solo dal modello e dalla Dichiarazione di Responsabilità , è sprovvisto di timbro dell’Ente ex Genio Civile ed è a firma dei soggetti : Arch. Artuso Antonio , Arch. Bevacqua Antonio e geom. Albanese Francesco . Gli stessi firmano la Dichiarazione di Responsabilità e risultano essere progettisti delle opere e direttori dei lavori . tale atto risulta diverso dai precedenti depositi pur avendo lo stesso oggetto di progettazione . (allegato 13-14) Falsità Vale la considerazione fatta in merito al secondo falso deposito : - Il Dipartimento Infrastrutture – lavori pubblici – Politiche della casa ( ex.Uff.Genio Civile ) , innanzitutto , afferma che “….il progetto prelevato presso gli archivi di questo Servizio , che risulta essere l’unico depositato a nome di Posillipo Angela …”; tale certificazione esclude la veridicità di ulteriori depositi avvenuti in pari data . .(cfr. allegato 16 ) - Inoltre , per quest’ultimo modello destinato anch’esso all’Ufficio dell’ex genio Civile, è persino mancante il timbro ( vero o falso ) che attesta ( falsamente o veramente ) l’avvenuto deposito presso il predetto Ente. D) 04/05/2006 protocollo 70434 : II° Diffida Trattasi dell’atto afferente la Sezione Asseverazione a firma del Responsabile dell’U.O. geom. Franceso Zema, che trasmetteva alla ditta Posillipo nonché al direttore lavori Arch. Artuso Antonio, la II° “Diffida”. In tale atto si confermava l’avvenuta integrazione degli elaborati progettuali a timbro dell’Ente ex Genio Civile , ma contestualmente avvertiva gli stessi, che detta documentazione era ancora carente, sempre degli stessi documenti richiesti nella diffida precedente . Diffidava , pertanto , l’inizio dei lavori in oggetto e faceva presente al progettista in oggetto, ai sensi del punto 12 del 380/01 , dell’aspetto penale nel caso di dichiarazioni non veritiere. Infatti nelle “note” di detto atto , l’Ufficio dichiarava : “Vista la documentazione integrativa si conferma l’inammissibilità dell’opera considerato che dal confronto tra gli elaborati presentati e la documentazione fotografica si evince un aumento di volumetria . Inoltre qualsiasi variante dei prospetti deve essere trasmessa all’unità operativa di II° Livello Edilizia Privata” .(cfr. allegato 17) E) 14/11/2006- Integrazione pratica di asseverazione con il numero di riferimento DIA n.230/06 (cfr allegato 18) A seguito di tale diffida la ditta Posillipo integrava i predetti elaborati: 1- Relazione integrativa a firma dei tecnici associati Bevacqua Antonio ; Artuso ; Albanese Francesco 2 - Progetto delle opere e stato di progetto : integrazione a firma dei tecnici associati Si fa presente che la documentazione afferente alle integrazioni nonché agli elaborati di progetto è stata reperita dal fascicolo d’Ufficio della Procura di Reggio Calabria ; di tali elaborati , però , non vi è traccia presso l’ufficio di Asseverazione. (cfr. allegato 18 – 18a - 18b ). Commento a tali atti : Tale integrazione è completamente differente da quanto asseverato fin ora . I progettisti in questo intervento di “Asseverazione dei lavori di ristrutturazione interna ed esterna di un fabbricato pratica Dia 230/06”, dichiarano nella Relazione Integrativa : “ Che le opere da realizzare nell’immobile … risultano non più di costruzione di un elemento ex novo , come indicava la precedente relazione asseverante , ma solo opere di ordinaria manutenzione” . Gli elaborati di progetto risultano questa volta conformi a quanto rilevato nell’atto notarile del 2001 , e con l’atto di accatastamento (cfr. allegato 18b) eseguito dal tecnico Arch. Bevacqua Antonio nel 2007.
71
Infatti , in tali atti , si evidenzia che l’immobile è costituito da un piano terra più parziale piano primo in testa alla ditta Violi. Per cui l’immobile al primo piano lato sud , che negli elaborati presentati presso l’Ufficio urbanistica ed il Genio Civile è stato sempre riportato ed attestato falsamente come esistente, con questi elaborati, invece, è riportato l’effettivo stato dell’immobile . Si precisa che per detto accatastamento, eseguito dal professionista in oggetto , tuttavia , si è riscontrata una sostanziale irregolarità, data dal fatto che al piano terra l’immobile viene accatastato arbitrariamente come “negozio” senza la richiesta e quindi il rilascio di atti autorizzativi in merito al cambio d’uso da parte dell’Urbanistica come richiesto per legge. F) III Diffida 24/11/2006 con protocollo 183139 , la Sezione Asseverazione a firma del Responsabile dell’U.O. geom. Franceso Zema trasmette alla ditta Posillipo nonché allo studio tecnico associato Atlantide via Contrada Arangea Inferiore n°47 R.C. una ulteriore diffida motivata dal fatto che la documentazione afferente alla pratica era ancora carente , sempre degli stessi documenti richiesti nelle diffide precedenti ; diffidava , quindi , ulteriormente la ditta dei lavori in oggetto e faceva presente al progettista ai sensi del punto 12 del 380/01 dell’aspetto penale nel caso di dichiarazioni non veritiere. Atti reperiti nel fascicolo della Procura . 1) Si è già parlato degli atti afferenti al fascicolo d’Integrazione (allegato –18a e 18b) mai reperito nel fascicolo dell’Urbanistica Ufficio Asseverazione . 2) “ Dichiarazione spontanea” a firma Posillipo Angela del 23/08/2007 che attesta che le opere realizzate nell’immobile di proprietà della sottoscritta e dei signori Scarfò e Viola “… che le opere sono state realizzate di mia esclusiva volontà in economia per cui in assenza delle guide tecniche e dell’impresa prima interpellata” .(cfr. allegato 20 ) Irregolarità. La dichiarazione resa dalla ditta Posillipo Angela (punto 2) è volta a estromettere dalle responsabilità per la realizzazione delle opere , i tecnici progettisti , nonchè direttori dei lavori appartenenti allo studio Associato Atlantide , dichiarando , appunto , di aver eseguito i detti lavori in loro totale assenza ; tutto ciò risulta improprio e incoerente in quanto tutti i progetti presentati fino alla pratica edilizia n°672/07 , sono sempre stati eseguiti dai detti progettisti facenti capo allo Studio Associato Atlantide ; vi è di più : il reale costruito oggetto di sequestro corrisponde stranamente agli elaborati grafici falsamente prodotti presso l’Ufficio Asseverazione del Comune mentre l’ente ha sempre notificato tutti gli atti di diffida e richiesta documentazione , sia con la Ditta che con i tecnici fin ora menzionati. SECONDA FASE PROGETTUALE AFFERENTE ALLA PRATICA DEL PERMESSO DI COSTRUIRE IN SANATORIA n°672/07 Copie conformi rilasciate dall’ufficio urbanistica di Reggio Calabria . A) 14/11/2007 : “Richiesta di Permesso in Sanatoria di un fabbricato due piani f.t. ai sensi dell’art. 36” – a firma della ditta Posillipo . In detto atto la dichiarante asserisce di essere stata delegata dagli altri proprietari Scarfò Marianna e germani Viola , in merito ai lavori da eseguire nell’immobile. Vengono riportati i seguenti documenti : Relazione tecnica illustrativa ; Inquadramento territoriale; Planimetria Catastale in scala 1:2000; planimetria particolareggiata in scala 1:200 ; Progetto delle opere in scala 1:100 ; Documentazione fotografica . Irregolarità 1) In tale atto d’istanza mancano di fatto le firme dei deleganti ovvero Scarfò Marianna e germani Viola , cosìcchè , si presume che tale autorizzazione di delega all’esecuzione dei lavori non è stata mai concessa dagli stessi . B) Allegati di progetto (esaminato dalla commissione il 24/04/08)(cfr. allegati – 22 – 23 – 24 – 25 – 25a – 26 – 27 - 28 ) Aspetti di irregolarità : 1) in merito dall’elaborato progettuale afferente al piano terra , si osserva che non è specificato se si tratta di uno stato di fatto o di progetto ; tuttavia , si evince una cancellatura apposta a penna
72
che fa intravedere l’uso del locale che affaccia sulla Via Sbarre Centrali , destinato in un primo momento a Magazzino , per poi successivamente diventare Garage nella pianta dello “ Stato di Progetto “ . Entrambe le soluzioni sono in contrasto con quanto descritto nell’atto notarile del 24/04/2001 ,che indica tale unità abitativa posta al piano terra destinata ad uso civile abitazione .(allegato 25) 2) Si evince nella tavola progettuale afferente allo stato di progetto della pianta piano primo , la presenza di un appartamento già esistente , in contrasto con quanto attestato sempre nell’atto notarile 2001 che lo individua come lastrico solare e non appartamento . Non si sono reperiti atti che attestano la legittimità di tale unità abitativa , né l’istanza articolo 36 così come prodotta , avrebbe mai potuto sanare la stessa unità abitativa , in quanto l’eventuale spostamento della volumetria del garage supera del 10% quella consentita dalla N.T.A. , e da quanto stabilito dal regolamento interno redatto dal Dirigente Arch. Saverio Putortì. 3) dalle tavole progettuali si evince una ulteriore tavola di “stato di progetto” afferente all’allegato 25° ; in tale elaborato , di fatto , viene data per tutto l’immobile posto al piano terra , destinazione d’uso di garage . Aspetti di falsità : Tutti gli atti progettuali recano il timbro del Dott. Arch. Albanese Francesco , soggetto inesistente ; ne deriva che tutto il progetto è da ritenersi non valido. C) 15/10/2008 – Relazione istruttoria per la pratica edilizia 672/07 esaminata dalla commissione edilizia del 24/04/2008 . Istruttore della pratica Geom. Pasquale D’Ascoli responsabile del procedimento Dott. Giuseppe Melchini . Professionista della opere : Arch. Francesco Albanese . tale relazione istruttoria , recita : “… dalla struttura del fabbricato si evince che lo stesso è stato costruito in epoca non recente e comprende due unità immobiliari per ogni livello… , di cui una al piano terra , con ingresso indipendente è destinata ad attività commerciale , mentre le altre sono tutte destinate a residenza e servite da un vano scala ad unica rampa...” In detta istruttoria , non è specificato quando effettivamente sia stata realizzata tale struttura comprensiva dell’unità immobiliare posta al piano primo , o da quali atti ne sia venuto a conoscenza l’istruttore , che con ogni probabilità ha valutato esclusivamente la documentazione fotografica . Da dette foto si evince l’esistenza al primo piano di un immobile già eseguito ( abusivo) . L’istruttore aveva , di contro , a sua disposizione , l’ unico atto valido afferente all’atto notarile ( nella pratica non si sono reperiti altri documenti o richiesta di ulteriore documentazione da parte dell’istruttore che attestino la regolarità dell’unità immobiliare posta al primo piano , che , al piano terra , era stato individuato , nella propria destinazione d’uso , come abitazione e non magazzino e esclusivo lastrico solare . Tale atto non è stato valutato (tra l‘altro presente come allegato di progetto) Ma vi è di più : l’istruttore in detta relazione d’istruttoria dichiara , inoltre “… la ditta propone il cambio di destinazione d’uso dell’unità immobiliare posta al piano terra da attività commerciale a Garage” . Dagli atti al momento reperiti e presenti nel fascicolo della sezione urbanistica , e dalla disamina dell’istanza e della relazione tecnica , non si evince che cosa la ditta intenda veramente sanare con l’articolo 36, in quanto nell’istanza si richiede una sanatoria “… per un fabbricato a due piani f.t. …” . Nella Relazione Tecnica non si menziona il motivo della Sanatoria , poiché si descrive solo la “composizione” dell’immobile . Se poi si considerano le tavole progettuali , queste attestano solamente le destinazioni d’uso. Da quanto affermato dall’Istruttore nella Relazione Istruttoria , lo stesso asserisce che la ditta propone il solo cambio di destinazione d’uso da attività commerciale a garage . Nulla viene detto in merito alla sopraelevazione posta al piano primo (di fatto comunque abusivamente già realizzata).
73
Si precisa che da nessuna documentazione del fascicolo emerge alcun atto che attesti una variazione di “cambio d’uso” effettuata precedentemente da civile abitazione a magazzino ; da ciò è facile comprendere l’illegittimità di tale atto d’istruttoria e relativo parere favorevole che scaturisce dagli inganni effettuati da chi ha redatto la relativa progettazione . ( cfr. allegato 29) CONCLUSIONI - Lo studio associato si è avvalso di timbri falsi al fine di poter ottenere concessioni edilizie . - Fin dal primo progetto alterano la realtà dello stato di fatto dei luoghi, di contro certificata da atto notarile , cercando di far passare un piano sovrastante al piano terra , di fatto inesistente, producendo foto camuffate al fine di indurre l’istruttore ad ottenere le concessioni edilizie. - Vengono eseguiti due depositi nello stesso giorno per lo stesso oggetto a firma di professionisti inesistenti . Risultano false le dichiarazioni del soggetto Posillipo Angela quando asserisce di aver eseguito l’intero iter procedurale senza guide tecniche ; - L’architetto Bevacqua Antonio , nel 2007 , accatastò l’immobile al piano terra arbitrariamente con destinazione d’uso “negozio” , senza considerare la vera destinazione d’uso quale civile abitazione . 3) PRATICA EDILIZIA n°491/98– Ditta : CARDIA LUIGI e GALLO CATERINA RISPOSTA AL QUESITO N° 1 Dica il consulente se dall’esame della documentazione acquisita al p.p 402/08 RGNR ai sensi dell’ articolo 117 c.p.p. , relativa alle pratiche edilizie delle ditte : 1) Zagari / Chinnì ; 2) Posillipo; 3) Cardia /Gallo presentano aspetti di irregolarità e /o falsità ; Esistono, sicuramente, aspetti di falsità afferenti al Permesso di Costruire n°194 del 07/07/2004 . Tali situazioni verranno ampiamente descritte alla risoluzione del Quesito 2 . Si è inteso unificare i due quesiti posti dal P.M. , poichè nella fattispecie , e per l’oggetto della indagine , l’uno è di fatto consequenziale all’altro . Si è inteso , quindi , procedere con l’elencazione di tutti i documenti reperiti in ordine di produzione , al fine di dare informazione al PM circa l’iter progettuale dell’immobile . Per ogni atto verrà attestata l’irregolarità e la falsità. In data 18/11/08 presso i locali della Procura , la sottoscritta , acquisiva i fascicoli d’ufficio afferente al procedimento penale in oggetto prendendo atto dei fatti che hanno dato origine al sequestro dell’immobile sito in via Borrace Crocevia dir. privata n°6 , di Reggio Calabria ( Fg. 70, particella 1354 di R.C.) Documentazione : - Verbale del 12/08/05 redatto a seguito di segnalazione anonima dal Luogotenente Rosario Diamante della Stazione Carabinieri di Cannavò a Reggio Calabria ; dall’Arch. Oliva Antonio e geom. Latella Natale dell’Ufficio d’Urbanistica –U.O. Edilizia Pubblica e privata – Sez. Vigilanza Edilizia del Comune di Reggio Calabria (e successivo verbale d’integrazione redatto da quest’ultimi) . Veniva posto a sequestro penale dell’immobile anzidetto : la tettoia e il balcone ampliato , ai sensi dell’art. 354 c.p.p.. Secondo il predetto verbale , al momento del sequestro si palesava la seguente situazione : l’immobile in oggetto che ricade in zona sottoposta a Vincolo Paesaggistico , esponeva la “tabella” di lavori in corso d’opera , dalla quale si evinceva che gli stessi erano stati assentiti da permesso a costruire n.194 del 07/07/2004 . L’immobile si presentava composto da un piano f.t. con copertura a solaio e su di esso insisteva sopraelevazione in ferro con tettoia in lamiera a tre falde . Ed ancora , in detto verbale veniva illustrata la situazione del reale costruito , afferente agli immobili limitrofi al costruendo fabbricato oggetto di sequestro , che risultava difforme rispetto agli elaborati progettuali , redatti dall’ arch. Diano Francesco Maria , nonché direttore dei lavori . Infatti : 1) la tettoia che dalle tavole di progetto risultava essere a quattro falde in realtà era a tre ;
74
2) al lato sud-est è indicato un fabbricato in aderenza a due piani f.t. mentre in realtà è un fabbricato a due p. f.t. con un cortile ; 3) al lato est è indicata una strada privata , mentre , per quanto rilevato dalle autorità competenti era presente un suolo chiuso con cancello in ferro con passo carrabile e pedonale ; 4) il balcone posto sul lato est che da elaborati progettuali è di mq. 2.20 , veniva eseguito più ampliato . Sempre al momento del sequestro , oltre ai coniugi Cardia che esibivano il Permesso a Costruire n. 194 del 07/07/2004, era presente il professionista prima menzionato , che non forniva spiegazioni adeguate in merito alle difformità già descritte e dichiarava di aver disegnato le planimetrie sulla scorta di due sentenze emesse dal Tribunale e dalla Pretura di Reggio Calabria nelle date 23/07/1982 e 09/11/1990 . In pari data veniva affidata la custodia giudiziaria dell’immobile al Cardia Luigi . Il verbale di ricezione di denuncia – querela, sporta dai coniugi Cardia Luigi e Gallo Caterina in data 12/08/2005, riporta, che sin dal 1999, i coniugi si erano rivolti al geom . Chirico Giuseppe (impiegato dell’ufficio d’Urbanistica di Reggio Calabria) per l’espletamento di tutte le pratiche edilizie , necessarie ai fini della ristrutturazione del piano terra esistente e successivamente alla nuova sopraelevazione . Emergeva , inoltre , che nonostante il progetto fosse a firma dell’Arch. Diano Francesco Maria , di fatto , la pratica edilizia era stata sempre seguita in prima persona dal geom. Chirico Giuseppe , assunto quale loro unico riferimento , anche in tema di pagamenti afferenti alla progettazione in oggetto. Contestualmente al sequestro , le autorità giudiziarie acquisivano in data 16/08/2005, presso l’Ufficio del Comune Urbanistica di Reggio Calabria , le seguenti documentazioni facenti parte degli atti nel fascicolo d’Ufficio della Procura: - Pratica edilizia n°491/98 relativa a Concessione Edilizia n°18 del 27/01/2003 - Pratica edilizia n°491/98a relativa a Permesso di Costruire n° 194 del 07/07/2004 - Elaborati progettuali relativi alle pratiche ovvero : - Documentazione relativa agli atti che hanno originato le planimetrie redatte dall’Arch. Diano Francesco Maria , più precisamente : 1) atto del Tribunale di Reggio Calabria – Declaratorio negatoria Servitutis del 23/07/1982 ( cfr. allegato 1) ; 2) atto della Pretura di Reggio Calabria del 09/11/1990 (cfr. allegato 2) La sottoscritta consulente , ritenendo insufficiente la documentazione presente nel fascicolo d’ufficio della Procura , ai fini della stesura dell’elaborato peritale , ha ritenuto procedere all’acquisizione di altra documentazione attraverso attività e metodologia d’indagine di natura tecnica , tesa al reperimento degli atti documentali dei quali si verificherà : - L’iter progettuale dell’immobile di Via Borrace Crocevia dir. privata n°6 , di Reggio Calabria ( Fg. 70, particella 1354 di R.C. ) , interessato , come vedremo , da due progetti. - La documentazione prodotta , posta in ordine cronologico . Gli atti sono stati reperiti presso : 1)Uffici dell’Urbanistica di Reggio Calabria: a seguito di prima istanza del 20/11/08 , la consulente acquisiva , in data 28/11/08, le copie conformi agli originali della pratica edilizia : N° 491/98 della Ditta Cardia Luigi 2)La Regione Calabria – Assessorato ai Lavori Pubblici – settore Tecnico di Reggio Calabria – Servizio Edilizia Asismica (ex Genio Civile) : a seguito di istanza dell’08/03/09, la stessa consulente acquisiva le copie conformi agli originali delle pratiche 1) n° 9810527 prot. RC860 ; 2) n° 3628 ,prot.3052 ;3) n° 1957 , prot. 2352 3) Intestatario della ditta Cardia Luigi : a seguito di istanza del 04/03/2009 la consulente richiedeva atti in originale.
75
Dall’indagine degli atti desunti , come già detto in merito alla storia progettuale dell’immobile posto a sequestro , si sono riscontrati due progettazioni , afferenti a periodi diversi ovvero : 1998 - I° Progetto :a firma del Progettista Arch. Marilena Mastrandrea , n°858 di iscrizione all’Ordine degli Architetti di Reggio Calabria – desunto solo all’Ente ex Genio Civile di R.C.e non all’Urbanistica perchè mai presentato. 2002 - II° progetto :a firma del Progettista Arch. Diano Francesco Maria n°833 di iscrizione all’Ordine degli Architetti di Reggio Calabria – desunto presso l’Urbanistica di Reggio Calabria I° Deposito – desunto presso ll’Ente ex Genio Civile di R.C. 2005- II° Deposito del II° progetto : a firma del Progettista Arch. Diano Francesco Maria – desunto presso l’Ente ex Genio Civile di R.C .e non all’Urbanistica perché mai allegato nella pratica edilizia n° 491/98 1998 - I° Progetto : Progettista Arch. Marilena Mastrandrea , n°858 di iscrizione all’Ordine degli Architetti di Reggio Calabria A) Atto del 28/08/1998 prot. 7892 : trattasi di copia conforme all’originale rilasciata dall’Ufficio dell’Urbanistica di Reggio Calabria afferente al fascicolo della pratica edilizia 491/98 ,attestante richiesta /presentazione in triplice copia del “Progetto di ristrutturazione e sopraelevazione del fabbricato a un piano f.t. sito in Reggio Calabria , via Borrace Cocevia Dir. Privata” censito al catasto al fg. di mappa 70 , particella n°1354. Tale atto si precisa essere a firma dei richiedenti Cardia Luigi e Gallo Caterina . (cfr. allegato 3) In tale richiesta non sono indicati nè il nome del progettista ne l’individuazione del direttore dei lavori . Gli scritti, inoltre, attestano che unitamente a tale richiesta veniva depositato il progetto in triplice copia , afferente alla “Ristrutturazione e sopraelevazione del fabbricato”(sito in via Borrace Crocevia , Strada privata n°6 , riportata in catasto al fg. 70 particella 1354) . Contrariamente a quanto emergeva dagli scritti , non si riscontrava nel fascicolo della pratica edilizia n°491/98 tale progetto . Tale circostanza era altresì contrastante con il fatto che il consulente era in possesso di una copia del Deposito , presso l’Ente ex Genio Civile con Relazione di progetto e relativi elaborati progettuali , (acquisita dalla documentazione privata dal sig. Cardia che in CTU richiesto con regolare istanza ). Successivamente a formulava istanza presso dall’Ufficio d’Urbanistica (cfr.allegato 4) per verificare se tale progetto fosse stato depositato presso altra sezione dell’Ente stesso . Quindi , in data 02/04/2009 con prot. 61992 , assumeva attestazione di risposta sul se il predetto progetto fosse stato presentato anteriormente alla data 05/10/1998 presso la Sezione Asseverazione o Edilizia Privata. L’ente rispondeva che “…risulta solo la richiesta… prot. 7892 del 27/08/1998” e “…non risulta presentata alcuna pratica di Asseverazione a nome della ditta Cardia Luigi”(cfr.allegato 5 – 6 – 7) Appare a questo punto strano che l’Ente abbia potuto aprire una pratica edilizia sprovvista di elaborati . In tali condizioni , la pratica doveva essere subito archiviata , mentre , di fatto, si è aperta prendendo il n° 491- 98 . A conferma di quanto detto è ben evidente , nel foglio di richiesta , la nota della Responsabile Settore Sportello Unico Arch. Melina Carta che pone in evidenza che “mancano allegati” (cfr. allegato 3) B) Atto del 14/09/1998 : “ Richiesta presso il Sindaco del Comune di Reggio Calabria – Ufficio Pianificazione Territoriale per la realizzazione di opere ai sensi dell’articolo 2 comma 60 della L. n°662/1996”, recante unico timbro di entrata rilasciato dallo sportello di Palazzo San Giorgio del Comune di Reggio Calabria e sprovvisto di firma o sigla del funzionario che o ha ricevuto. Atto reperito dai documenti privati del Cardia Luigi . (cfr. allegato 8) Trattasi di atto riferito alla richiesta di realizzazione di ristrutturazione del fabbricato ad un piano f.t. già esistente in Via Borrace a Reggio Calabria di proprietà Cardia Luigi .
76
Dall’atto (che si riferisce al I° progetto del 1998) , emerge che la progettista in questione , è l’Arch. Marilena Mastrandrea . Il tipo d’intervento “…veniva meglio descritto nella relazione tecnica con elaborati grafici in duplice copia che venivano allegati al documento stesso”. Irregolarità dell’atto Al fine di verificare se quanto dichiarato negli scritti , corrispondesse a verità , e se lo stesso atto , in possesso del Cardia , fosse realmente pervenuto al Comune di Reggio Calabria , il consulente presentava istanza Presso l’Ufficio Urbanistica (cfr. allegato 9), acquisendo , con atto del 16/04/2009 prot. 70209 , le note riguardanti le ricerche effettuate , sia al protocollo dell’Ufficio scrivente che al protocollo Generale del Comune . (cfr. allegato 10) ; Da ciò il consulente assumeva che : “ In data 08/04/2009 , prot. 65481 il Comune di Reggio Calabria – Unità Organizzativa di servizio – Coordinamento Archivio Protocollo Messi Albo – Palazzo San Giorgio comunicava alla sottoscritta consulente che ,“…effettuata la ricerca d’archivio , ..l’atto in copia, allegato alla richiesta in riferimento di pari oggetto , non risulta acquisito al protocollo dell’Ente ” (cfr. allegato 11) ; l’Ufficio urbanistica in data 16/04/2009 , prot. 70109 , trasmetteva le “…copie del registro protocollo dal 14/10/1998 al 26/10/1998 in cui non risulta alcuna istanza a firma dell’Arch. Marilena Mastrandrea” così pure , in merito , non risulta la ditta Cardia Luigi . (cfr. allegato 12) Congiuntamente a tale atto venivano allegati le copie conformi del registro che attestano quanto detto. (cfr. allegato 13)C ) 05/10/1998 - Deposito (I°) - Pratica n° 9810527 , prot. RC860 , presso La Regione Calabria – Assessorato ai Lavori Pubblici – settore Tecnico di Reggio Calabria – Servizio Edilizia Asismica (ex Genio Civile) avente oggetto : “Progetto per la ristrutturazione di un fabbricato in muratura ordinaria ad un piano f.t. in Reggio Cal.”, Ditta Cardia Luigi , Via Borrace Crocevia Dir. Privata a Reggio Calabria , Foglio di mappa 70 ,particella 1354 ; Progettista , calcolatore , direttore dei lavori Arch. Marilena Mastrandrea n°858 di iscrizione all’Ordine degli Architetti di Reggio Calabria e “Dichiarazione di Responsabilità” sempre a firma del professionista in oggetto.Trattasi di documentazione in copia conforme all’originale assunta dal consulente a seguito di istanza in data 09/03/2009, presso l’Ente in oggetto.(cfr. allegato 14 – 14° di Cardia ; 15; 16; 17) Irregolarità negli atti :Nella Relazione Tecnica redatta dalla predetta professionista la stessa dichiara : “…di essere stata incaricata dalla ditta in oggetto …” per la redazione della presente relazione tecnica con elaborati grafici relativi ai lavori da eseguire …” ; ed ancora : “… l’immobile oggetto dell’intervento è un vecchio fabbricato in m.o. ad un piano f.t…” ; successivamente afferma che: “…il progetto prevede la ristrutturazione totale dell’immobile e più precisamente : la sostituzione dell’attuale solaio di copertura realizzato parte in legno e parte in calcestruzzo con uno in c.a. costituito da travetti in calcestruzzo e ferro , laterizio e solettina collaborante dello spessore di cm 5…” ( “Relazione tecnica” dell’allegato 17a) . L’ irregolarità è data dal fatto che tale progetto , presentato all’ex Genio Civile ai sensi dell’articolo 2 della L.R.17/1994 doveva essere la “copia identica” di quella sottoposta all’esame del Sindaco ai fini della concessione edilizia, come per legge dichiarato al punto (e) della “Dichiarazione di Responsabilità” a firma della professionista Arch. Marilena Mastrandrea ( cfr. allegato16). Tale progetto non risulta mai pervenuto all’Ufficio d’Urbanistica di Reggio Calabria . In tali condizioni , a chiarimento di quanto evidenziato , la consulente presentava istanza presso lo studio tecnico della professionista progettista e direttore dei lavori Arch. Marilena Mastrandrea , ponendo i seguenti quesiti di natura tecnica , (cfr. allegato 18) ovvero : “Se in qualità di progettista , e direttore dei lavori e calcolatore è in suo possesso copia della pratica di Asseverazione o numero di protocollo della stessa , oppure copia della Concessione Edilizia afferente al solaio”;
77
“se fossero stati effettuati le prove di collaudo e i provini del collaudo del getto del solaio ; Chi fosse stato designato collaudatore della struttura” Con atto di risposta a mezzo email del 08/04/2009 , la professionista dichiarava che : “dato il lasso di tempo trascorso , 11 anni circa , la sottoscritta non conosce l’iter burocratico che ha avuto la pratica . La cosa che ricorda , non trovandosi più tale pratica nel proprio studio è che la progettazione è stata avviata su richiesta del proprietario e poi non portata a termine in quanto il proprietario stesso ha richiesto alla sottoscritta la pratica per visione prima della presentazione presso gli uffici competenti , ha temporeggiato nel decidere e nel restituirla , sicuramente non restituendola più alla sottoscritta” (!) . “Il ritiro presso il Genio Civile non è stato infatti effettuato dalla sottoscritta , né un eventuale ritiro di concessione presso l’Ufficio d’Urbanistica , né è stato comunicato un inizio di lavori o una fine lavori. La firma apposta sul timbro professionale nel documento presentato al Genio Civile nel 1998 è comunque della sottoscritta. Per quanto sopra affermato , non essendo mai stati iniziati nè completati i lavori su progetto della sottoscritta , non sono state effettuate né prove di collaudo , né provini del getto di solaio. Sempre per quanto sopra affermato , non essendo mai stata realizzata alcuna struttura su progetto della sottoscritta , non è stato designato alcun collaudatore della stessa . Ciò che la sottoscritta può dire a completamento della presente è che da informazioni assunte successivamente è emerso che il Sig. Cardiaì Luigi dopo alcuni anni , si è rivolto ad altri tecnici modificando l’oggetto del progetto e presentando pertanto una pratica completamente diversa non a firma della sottoscritta”. (cfr. allegato 19) Si desume , quindi , che la stessa non ha mai presentato richiesta presso l’Urbanistica di Reggio Calabria ,in quanto non autorizzata dalla ditta Cardia (che ha trattenuto la copia di progetto ) ; quanto detto è contrastante con quanto invece sottoscritto da lei stessa , nella “Dichiarazione di Responsabilità” al punto (e) che ai sensi dell’art. 2 della L.R. 17/1994 sottolinea : “la copia del progetto presentato a codesto Settore per il deposito è perfettamente identica a quella sottoposta all’esame del Sindaco competente per il territorio , per il rilascio della Concessione Edilizia”. Ed ancora , la stessa dichiara di non aver mai ritirato la pratica presso ex Genio Civile, ma appare strano come riconosca nel modello di deposito , la propria firma e il relativo timbro ; ma appare ancora più strano come la ditta Cardia sia venuta in possesso di copia in originale ovvero l’allegato 14 del deposito del Genio Civile . Non si comprende , infine , quale tecnico autorizzato a questo punto possa aver ritirato l’atto afferente all’allegato 15 ( rilasciato al consulente in data 16/03/2009 , in copia conforme all’originale dall’Ente ). Si pone all’attenzione , che in data 19/03/2009 a seguito di decreto di esibizione da parte del P.M. dott.ssa Maria Luisa Miranda veniva acquisita la pratica e consegnata alla C.T.U. per l’espletamento delle indagini di ordine tecnico , con riferimento all’analisi degli atti in originale (allegato 19 a e 19b) : Analisi al documento afferente al “modello” di Deposito del 05/10/1998: Dall’analisi della copia in originale del detto Deposito del 05/10/98 , (allegato 15) alla prima pagina , sotto l’ultimo rigo dello scritto “…vigenti leggi ”, il consulente rileva essere apposta una firma , ; precisamente, sotto la parola “Ritirato 05/10/98” , vi è una firma per il ritiro non identificata , ma sicuramente apposta da soggetto abilitato al ritiro. Nella seconda pagina del detto Deposito nello spazio riservato alla firma del denunciante è apposta la firma a nome di Cardia Luigi. La consulente , con istanza del 22/03/09 rivolta al Cardia , poneva il quesito di natura tecnica in merito al riconoscimento della firma apposta in tale documento in originale e in pari data lo stesso dichiarava “… che sembrasse essere la sua”. (cfr. allegato 20- 21) D) 1-“Preventivo di spesa per la ristrutturazione di un appartamento” ; impresa edile Lacava geom. Filippo , datato 07/09/1998 ; 2- Ricevute , di pagamento (due) del 13/10/98 e 13/04/99
78
3- Dichiarazione di “Conformità dell’impianto a regola d’arte ” ; impresa edile Lacava geom. Filippo del 13/04/1999 4 - Dichiarazione di “Conformità dell’impianto a regola d’arte” ; impresa artigianale De SimoneSergio datato 04/09/1999(cfr. allegati 22- 23 - 24 -25) Trattasi di atti reperiti dalla documentazione privata del Cardia Luigi che attestano i lavori eseguiti presso l’immobile di Via Borrace Crocevia , sicuramente eseguiti dopo la data di deposito del progetto presso l’ex Genio Civile , ovvero 15/10/98 . Quanto detto è dimostrato dalla ricevuta del I° acconto n°50 del 13/10/98 (cfr. Allegato 23). I lavori sono risultati conformi con quanto presentato e richiesto dall’ex Ufficio del Genio Civile , ma non consentiti perchè in assenza di atti autorizzativi rilasciati dall’Urbanistica : autorizzazione o Concessione per i lavori eseguiti; nomina del Direttore dei lavori ; collaudatore e provini del getto del solaio . Tali opere venivano eseguite dall’impresa edile geometra Lacava Filippo come attestano le ricevute di pagamento per i lavori eseguiti . Dall’atto afferente al preventivo di spesa proposto dal Geom. Lacava Filippo e dalla lettura dei capitoli di ristrutturazione nello stesso, è importante evidenziare quelli che maggiormente interessano il consolidamento della struttura : a) Costruzione di dodici plinti in c.a. di fondazione , e realizzazione di dodici pilastri in c.a. dim . 0,30 x 0,30 x 3.80 h con cemento dosato a Kg 300 mc 900 ; b) Costruzione solaio di copertura (con putrelle in ferro da 10, tabelloni da 100x0,06 , rete elettrosaldata a maglia quadrata 15 x15 diam.0,06 mq 95.00. A chiarimento del punto a) a seguito del sopralluogo eseguito della sottoscritta in data 05/03/09, non è stata rilevata la realizzazione di detti plinti e pilastri né internamente nè esternamente al predetto immobile . Tale dato di fatto veniva prontamente confermato dalla ditta Cardia , evidenziando che tale esecuzione di dette opere venivano sicuramente menzionate nel “Preventivo di spesa” .(cfr. allegato 22 - 23), ma poi , di fatto , mai realizzati , come risulta dalla fattura di pagamento prodotta dal Cardia, che attesta lo scorporo delle somme afferenti alla realizzazione di tali opere di consolidamento. 2002 - II° progetto : Progettista Arch. Diano Francesco Maria n°833 di iscrizione all’Ordine degli Architetti di Reggio Calabria A) 21/10/2002 – “Relazione Istruttoria” (copia conforme all’originale della pratica edilizia 491/98 ) del “Progetto per la ristrutturazione del piano terra e per la sopraelevazione di un fabbricato a un piano f.t. in Reggio Cal. via Borrace Crocevia Diramazione Privata”; istanza del 27/08/98 , prot. n°7892 del 27/08/98 ; progettista ed esecutore dei lavori : Arch. Diano Francesco Maria , n° iscr.833 Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori di Reggio Calabria ; istruttore e responsabile tecnico del procedimento Dott. Giuseppe Melchini e relativo “Parere” espresso “Favorevole”. (cfr. allegato 26) Aspetti di irregolarità e falsità riscontrati nell’atto : 1) L’Istruttoria viene aperta con lo stesso numero di pratica 491/98 corrispondente all’istanza del 27/08/98 (periodo del primo progetto a firma dell’arch. Marilena Mastrandrea) carente , come già detto , degli allegati ,e per tali ragioni , da archiviare . In merito all’apertura di detta istruttoria non si sono riscontrati , nel fascicolo della pratica edilizia in oggetto , nè gli atti afferenti alla rinuncia all’esecuzione della progettazione dell’arch. Marilena Mastrandrea, né le motivazioni di incarico del nuovo progettista . Non si capisce come nel 2002 è stata ripresa la stessa istanza con lo stesso numero di pratica , senza alcuna richiesta da parte della ditta o del nuovo progettista possa giustificare tale riapertura d’istruttoria , che andava , in ogni caso, individuata con numero di pratica 491/98/A , a seguito di regolare richiesta protocollata presso lo sportello dell’Urbanistica di Reggio Calabria .
79
2) Nella prima pagina della detta “Relazione istruttoria” si nota lo scritto : “Elenco Vincoli Esistenti sul Lotto: No”. Da tale relazione scaturiva il parere “favorevole” e il successivo rilascio della Concessione Edilizia n°18 , del 27/01/2003 pratica edilizia n. 491/98. Tale concessione non è valida , in quanto la zona è sottoposta a vincolo Paesaggistico Ambientale . Quanto detto trova riscontro nell’atto richiesto dal consulente per verifica , all’Ufficio Vincoli del Comune di Reggio Calabria , Beni Paesaggistico- Ambientali” ,in data 06/02/09 , prot. n°18509/09 , che dichiara l’esistenza del Vincolo . (cfr. allegato 27) . Inoltre , in detto certificato è menzionato un ulteriore vincolo : quello Aeroportuale , ai sensi della legge 58/63. Per tale vincolo non si è riscontrato nel fascicolo della pratica edilizia , la richiesta di parere , tanto meno viene citato nella Relazione Istruttoria , nè nella Concessione n°18. A tal proposito si ritiene , quindi , che l’apposizione dello scritto “NO” , in merito all’inesistenza dei detti vincoli attesti una circostanza falsa ed è irregolare il rilascio del parere “favorevole” , nonché l’atto finale : la Concessione Edilizia n°18 che in assenza di parere di vincoli è da ritenersi non valida . Nella seconda pagina della Relazione d’Istruttoria , in tema di “Descrizione dei luoghi” : viene riportato quanto segue : “…per quanto riguarda la scheda urbanistica si evidenzia che sia la superficie coperta che la distanza dal confine non sono rispettate in quanto già esistenti…” infatti ,vengono riportati nella tabella sovrastante e relativa agli “indici” : - la superficie coperta risulta essere , secondo il P.R.G. , di mq 80.00 , mentre di progetto è di mq 100.32 ; la distanza confine secondo il P.R.G. è di ml.7.00 , di progetto risulta essere ml 4.70 . In merito a detti “indici” , se per il piano terra sono state “accettate” dall’istruttore ( anche se non previsti dalla norma del regolamento edilizio ) , in quanto appartenenti ad un fabbricato preesistente , per quanto , invece, riguarda la sopraelevazione , si riscontra nella proposta progettuale , una “forzatura” in eccesso sulla superficie coperta e sulla distanza dal confine che non rientra con le “deroghe” ammissibili in zona B del 20% . Infatti , anche applicando la deroga del 20% ad esempio sulla distanza dal confine , che secondo le norme del P.R.G. per tale zona, è di ml 7,00 , la riduzione del 20% è pari a 1,40 ; quindi la distanza minima dal confine è 5,60 e non 4.70 ; stesso dicasi per gli altri parametri che non osservano le normative dettate dal Piano Regolatore Generale . In merito a tali “deroghe” non risulta nel fascicolo della pratica edilizia alcun atto d’istanza a firma del progettista o della ditta Cardia , comprovante una richiesta in merito , come pure , di fatto, non è menzionato né negli elaborati : alla Relazione Tecnica , “Tabella degli indici urbanistici” , che sono allegati di progetto . Sempre nella seconda pagina della Relazione Istruttoria , i dati inseriti in tabella non sono supportati da atti che ne confermano la veridicità , ossia : il “titolo di proprietà” e il “certificato catastale” entrambi attestanti l’ effettiva superficie dell’immobile . Posto quanto detto , l’istruttore non ha verificato i dati di progetto , ma ha trascritto integralmente quelli indicati dal progettista nella Relazione Tecnica . Infatti ulteriori anomalie si rilevano : a) nella l’area destinata a “verde” , che nella tabella secondo il PRG è 40.00 mq , confermato con il “SI” in “Verifica” , in realtà nell’unica planimetria di progetto mal riportata graficamente risulta essere 34,05.(cfr. allegato 29) b) Il parcheggio esterno secondo il PRG, è 50.00 mq in progetto 50.00, confermato con il “SI” in “Verifica” ; in realtà nella planimetria di progetto risulta essere 28.00 mq. c) Il vano garage in PRG è 48.19 , dichiarato in progetto 50.00mq ; esso è confermato con il “SI” in
80
“Verifica” ; nell’elaborato grafico della “pianta piano terra” risulta essere invece 33.00mq coperti , che aggiunti ad altri 15.00 mq come dichiarati nella scheda urbanistica presente nella relazione tecnica , risultano , in totale , 48,00mq . d) Nell’elaborato planimetrico in scala 1:200 non viene chiarificata l’esatta posizione di tali 15,00 mq di garage , in quanto il disegno è molto schematico, ovvero , non è delimitata tale area destinata a garage scoperto , né si evince la funzionalità dei percorsi all’interno della stessa . Tali 15,00 mq esterni , vengono accettati dall’istruttore nonché responsabile del procedimento che però non ne fa menzione nelle “Note” afferenti alla Scheda Urbanistica come garage esterno . d) In merito alla superficie coperta prevista dal PRG mq 80.00 mentre di progetto è di 100,32 , è da rilevare , che nel progetto di Diano (cfr. allegato 29 fg 8- 6 – pianta piano terra) si nota un ampliamento posto al lato - est . Tale ampliamento è stato riscontrato dal consulente in fase di sopralluogo che attualmente corrisponde al locale con destinazione d’uso , “ripostiglio” (cfr. rilievo sopralluogo allegato “A”). Si nota che nell’elaborato di progetto redatto dal predetto professionista , afferente all’aerofotogrammetria in scala 1:2000 , tale ampliamento non è riportato , mentre ci si accorge che tale aerofotogrammetria è conforme ed identica a quelle allegata nel progetto del 1998 dell’Arch. Mastrandrea in quanto derivante dalla vecchia struttura dell’immobile che si evince anche dagli elaborati progettuali allegati ( cfr. allegato 17 fogli 5 - 8. ). Appare strano come il progettista Arch. Diano , allegando tali documenti , non si sia accorto della differenza tra le due planimetrie , tra l’atro difformi rispetto agli elaborati di progetto afferenti allo “stato di fatto”, . L’istruttore, di contro, per tale atto fotogrammetrico, che , come detto , non riporta tale ampliamento, non valuta la diversità planimetrica , che è , invece , evidente nell’allegato afferente allo “stato di fatto” e nel progetto ; da ciò si ribadisce l’opinione della sottoscritta che l’istruttore, non ha visionato i documenti , valutando il progetto in assenza della documentazione richiesta per legge , ovvero : planimetria catastale obbligatoria e indispensabile ai fini dell’istruttoria nonché il titolo di proprietà Per quanto fin ora esposto , l’istruttoria , nonchè i relativi pareri favorevoli che portano al rilascio della concessione n°18 sono da ritenersi non validi , ( soprattutto per la mancanza del nulla Osta Beni Ambientali) A seguito d’istanza presso il Catasto Urbano di Reggio Calabria , la consulente verificava che in data 21/05/1966 a firma del Geom Modafferi Demetrio , veniva eseguito accatastamento dell’immobile , stranamente con la stessa planimetria riscontrata nel progetto dell’architetto Diano , che è difforme con quanto disegnato nella planimetria 1:500 afferente al rilievo eseguito dall’Architetto Marilena Mastradrea e susseguenti tavole di progetto. (1998 , ( cfr. allegato 17 ) Per meglio dire , si riscontrava l’ampliamento nella parte sud- est come già esistente . (cfr allegato B) B ) 21/10/2002 : (copie conformi agli originali della pratica edilizia 491/98 ) - Elaborati grafici progettuali del “Progetto per la ristrutturazione del piano terra e per la sopraelevazione di un altro piano su un preesistente fabbricato a un piano f.t. sito in Reggio Calabria via Borrace Crocevia Diramazione Privata” , Progettista Arch. Diano Francesco Maria . Gli elaborati grafici in oggetto , verranno da questo momento in poi posti in evidenza al PM in quanto presentano aspetti di irregolarità e falsità . Individuazioni delle irregolarità e falsità riscontrate negli elaborati di progetto : Si dà elencazione degli stessi : - Stato di fatto - Relazione tecnica - Corografia ; - Stralcio P.R.G.; - Planimetria 1:2000; - Planimetria 1:200 ;
81
- Pianta piano terra ; - Pianta piano primo ; - Pianta copertura ; - Prospetto principale ; - Sezione A-A. (cfr. allegati 28 - 29) 1) Stato di fatto : piano terra ; copertura ; prospetto principale ; prospetto laterale ; sezione A-A. Irregolarità riscontrata Tali elaborati , (cfr. allegato 28) come precedentemente detto sono difformi con l’aerofotogrammetria in scala 1:2000 ( cfr allegato 29) in quanto negli stessi è riportato come stato di fatto l’ampliamento posto a – est dello stesso immobile 2) Relazione Tecnica – (cf. allegato 29) si attesta la natura dell’intervento “… Volendo la ditta realizzare un altro piano è stato redatto il presente progetto che prevede la riorganizzazione generale di tutto il fabbricato adeguandolo alle esigenze abitative della famiglia che sostanzialmente prevede : la ristrutturazione del piano terra…” ; “…la realizzazione del primo piano” ; “… la copertura definitiva sarà realizzata a tetto a più falde …” Della suddetta relazione, ovvero al paragrafo delle “Caratteristiche costruttive” è ben specificato che : “… L’edificio sarà strutturalmente costituito da : Platea generale in conglomerato cementizio” Irregolarità riscontrata Per quanto affermato negli scritti di detta relazione , facevano sorgere perplessità , circa la vera natura dell’intervento , perchè sicuramente difforme dall’oggetto riportato in progetto ,ovvero : “Progetto per la ristrutturazione del piano terra e per la sopraelevazione di un altro piano su un preesistente fabbricato a un piano f.t…” . Infatti nella così detta “riorganizzazione generale” ,quindi dell’intero fabbricato , rientravano anche le fondazioni , visto che veniva menzionato anche la “strutturazione della platea generale” (parte su cui poggia il telaio di base dell’edificio stesso , per intervenire sulla stessa bisogna , per logica conseguenza, demolire il fabbricato) . Ma c’era di più , veniva specificato che “le strutture portanti sarebbero state in c.a.”allo stato attuale di fatto mai realizzate . 3) Planimetria in scala 1:200 Falsità riscontrate in tale atto : la planimetria risulta essere falsamente disegnata in quanto ,con riferimento al sopralluogo eseguito in data 05/03/09 dal C.T.U. presso l’immobile in oggetto, risulta evidente che : - nel lato sud-est è indicato in tavola progettuale , un fabbricato in aderenza a due piani f.t. mentre si tratta di un fabbricato a due piani f.t. con un cortile ; - sul lato est è indicata una strada privata , mentre , è presente un suolo chiuso con cancello in ferro automatico con passo carrabile e pedonale ; - il balcone posto sul lato est che da elaborati progettuali è di mq. 2.20 di fatto , è di fatto , più ampliato ; - la tettoia che era stata progettata a quattro falde è di fatto a tre . Con riferimento a detta planimetria , si ricorda al PM , come relazionato nel verbale del 12/08/05 redatto dal Luogotenente Rosario Diamante della Stazione Carabinieri di Cannavò , che al momento del sequestro dell’immobile l’Arch. Diano Francesco Maria , progettista e direttore dei lavori , dava giustificazione della non conformità della stessa , con lo stato dei luoghi , perché seguita tenendo in considerazione , a suo dire , due “sentenze”afferenti una al Tribunale di R.C. del 23/07/1982 e l’altra della Pretura di Reggio Calabria del 09/11/1990 . (cfr. allegati 1-2) Non sono stati riscontrati gli atti surriportati in allegato alla planimetria nel contesto della pratica edilizia, nè gli stessi erano riportati nella Relazione Tecnica a chiarimento dell’intervento proposto . Tale situazione al momento dell’istruttoria del progetto induceva , pertanto, a valutazione errata il Responsabile del procedimento nonché istruttore.
82
In merito alla natura di dette “sentenze” citate dal Diano è da dire che , di fatto , sono solo provvedimenti del Tribunale di Reggio Calabria aventi quali dispositivo obblighi di fare , acquisite dal fascicolo della Procura , che comunque , non accertano con valore definitivo i diritti reciproci delle parti in causa , per cui le “misurazioni utilizzate nella planimetria di progetto” costituiscono un valore ipotetico e non un valore reale riconosciuto dalle parti . Il criterio di base ai fini progettuali adottato dall’Arch.Diano permane errato . Ad ogni modo anche se questi provvedimenti fossero stati allegati alla progettazione , lo stato di fatto rilevato dall’architetto Diano doveva essere conforme ai luoghi . Pertanto , avendo lo stesso disegnato uno “stato” diverso dal reale , si può affermare con certezza , che tale situazione ha indotto l’istruttore della pratica in oggetto ad una valutazione “errata”. Per quanto esposto tutto il progetto è da ritenersi non valido oltre che falso per essere stata falsamente rappresentata in grafica la reale sussistenza degli ambienti . 3) Sezione A-A – (cfr. Allegato 29) dalla tipologia del disegno , trattasi di struttura in c.a. comprendente le fondazioni e le sottofondazioni . Da detta sezione A- A , oltre a quanto espressamente confermato in Relazione Tecnica, si evince che trattasi di un’ unica tipologia strutturale tutta in c.a. sia al piano terra che sopraelevazione , in netto contrasto con il reale costruito esistente che è inconfutabilmente costruito , al proprio piano terra , in muratura ordinaria . 4) Per ciò che attiene alla pianta piano terra e alla pianta piano primo , non sono ivi riportati graficamente i pilastri in c.a. ; quanto riscontrato è un errore grafico che induce a pensare o ad una progettazione superficiale o a presupporre , una struttura costruenda ( quella del piano superiore ) in muratura ordinaria ( in banale quanto evidente contrasto con quanto affermato in atti dal progettista. ) 5) La pianta copertura individua un tetto a quattro falde, mentre attualmente è a tre . Dentro il fascicolo della pratica edilizia si è riscontrata copia del progetto , recante timbro del municipio di Reggio Calabria del 27/01/2003 , n° 18. che si allega in perizia in copia conforme all’originale. Trattasi degli stessi elaborati di progetto fin ora descritti, di cui si allegherà solo la copertina esterna (cfr. allegato 30 ) C) 30/12/2002 - Deposito “Progetto per la ristrutturazione del piano terra e per la sopraelevazione di un altro piano su un preesistente fabbricato a un piano f.t. sito in Reggio Calabria via Borrace Crocevia Diramazione Privata” , della pratica 3628 prot. 3052 recante il timbro della Regione Calabria – Assessorato ai Lavori pubblici- Settore tecnico di Reggio Calabria – Servizio Edilizia Asismica (ex Genio Civile) attestante il deposito del progetto alla data sopra indicata . Irregolarità degli elaborati : Trattasi di due copie conformi agli originali, presenti nel fascicolo della pratica edilizia 494/98 . Le stesse comprendono : Relazione tecnica – corografia – stralcio del P.R.G. – planimetria 1:2000 – sistemazione dell’area 1:200 ; Stato di fatto : piano terra ; copertura ; prospetto principale ; prospetto laterale ; sezione A-A. ; Piante prospetti e sezione A-A del progetto. Si riscontrano le medesime irregolarità di cui appena discusso , degli elaborati fin ora citati in quanto identici elaborati grafici . (cfr. allegato 32 -33) Nel fascicolo relativo alla pratica edilizia in questione , erano presenti solo i sopra descritti elaborati e non una copia completa del progetto come richiesta dalla normativa . La sottoscritta consulente , ritenendo che fosse stato effettuato il deposito del progetto fin ora descritto , ed avendo assunto dal Cardia il modello di Deposito di detto progetto (cfr. allegato 34) , produceva istanza presso l’Ente ex Genio Civile , assumendo tutte le copie di tale progetto comprensive degli elaborati mancanti all’Urbanistica. (cfr. allegato 35) Si è acquisita così la pratica n° 3628 , prot. 3052 del 30/12/2002 presso La Regione Calabria – Assessorato ai Lavori Pubblici – settore Tecnico di Reggio Calabria – Servizio Edilizia Asismica
83
(ex Genio Civile) avente oggetto la Denuncia afferente al Deposito (I°) del “ Progetto per la ristrutturazione del piano terra e per la sopraelevazione di un altro piano su un preesistente fabbricato a un piano f.t. sito in Reggio Calabria via Borrace Crocevia Diramazione Privata ”, ditta Cardia Luigi ; foglio di mappa n°70 , particella 1354 ;. Progettista e direttore dei lavori Arch. Diano Francesco Maria n°833 d’iscrizione all’Ordine degli Architetti di Reggio Calabria (cfr. allegato 36 – 37- 38 ) Irregolarità degli atti : a) Nella prima pagina del modello di detto Deposito dell’atto in originale (cfr. allegato 39 – 40 allegati in perizia in copia ) sotto l’ultimo rigo dello scritto “ … leggi” , la consulente ha rilevato essere apposta una firma tra la frase “Ritira due copie no articolo 4” e la data “30/12/2002” , la cui identificazione non è chiara , per l’attribuzione a soggetto fisico . b) Nella seconda pagina del detto modello di Deposito sempre del medesimo atto in originale , nello spazio riservato alla firma del “denunciante” è apposta la firma riferibile al nominativo Cardia Luigi . Si informa , per pura completezza descrittiva , - e senza volere , la consulente , sostituirsi nell’azione accertatrice che gli organi competenti intendessero promuovere , dietro eventuale ed opportuna querela di falso da parte dell’interessato, volte all’accertamento della paternità della firma , - che , in questo caso , il Cardia Luigi dichiara , per quanto attiene alla firma nell’ambito dell’atto che si osserva , “…di non riconoscere essere la sua” . (cfr. allegato 21) c) Ancora , per quanto attesta la seconda pagina dello stesso , dove sono elencati gli elaborati presenti nel fascicolo, si riporta quanto scritto : 1) Stato di fatto 2) Relazione – Progetto 3) Calcolo - Relazione geotecnica - relazione sulle fondazioni - relazione sui materiali – armature – carpenteria – particolari . Si nota nel rigo sottostante una cancellatura a mezzo “bianchetto” che però fa intravedere ( ancor meglio nel documento in originale) lo scritto non chiaro afferente , o a “Relazione Geologica”o Relazione Geotecnica. Dall’analisi effettuata dal consulente , ai fini della corrispondenza con quanto dichiarato nel “modello” e gli effettivi elaborati presentati , nella pratica risultano mancanti : la relazione geotecnica e i particolari. Si nota nella stessa pagina il timbro dell’Ente , che attesta l’avvenuto Deposito in data 30/12/2002 e la firma apposta sullo scritto “D’ordine del Dirigente …l’incaricato (A.Panetta) . Tale soggetto nato a Reggio Calabria il 09/10/1958, assunto in ruolo presso la Regione Calabria , in data 22/06/1989 con la qualifica funzionale di “istruttore”, all’epoca era facente funzione presso l’Ente ex Genio Civile ( cfr. allegati 40a -40b) e abilitato al ricevimento per il Deposito dei progetti . L’espletamento dell’ operazione d’Ufficio , afferente all’avvenuto deposito consisteva , (e consiste tutt’ora), nella verifica ad opera dell’Istruttore , della corrispondenza e “completezza” degli elaborati tecnici relativi al progetto , che devono essere dichiarati dal tecnico progettista ai sensi dell’articolo 3 R.R. n° 1 del 12 novembre 1994 (cfr. allegato 41) e secondo le vigenti normative di legge in materia di costruzioni in “zona sismica di primo grado ”. Tale operazione di “verifica”, consiste , dunque , nel confronto tra quanto “dichiarato in elenco” nella seconda pagina del “modello” di Deposito al punto : “Allegati di progetto” , e gli effettivi elaborati tecnici allegati a detto modello . Nel caso specifico , non è stato osservato dal Panetta , prima di attestare l’avvenuto deposito , che pur essendo stati dichiarati in elenco di detto modello, gli elaborati riconducibili alla relazione geotecnica e i particolari , questi di fatto , mancavano ai fini della “completezza del progetto” , da ciò il deposito risultava incompleto . Si ritiene adesso , di voler fornire chiarimenti sulle irregolarità e falsità riscontrate in detto progetto depositato in data 30/12/2002 e più precisamente nella Relazione Tecnica e nelle tavole progettuali : (cfr.allegato 37) -Si ricorda , trattandosi degli stessi elaborati , come detto in precedenza , che dalla Relazione Tecnica emergeva il tipo d’intervento identificato da una
84
“organizzazione generale” di tutto il fabbricato che sostanzialmente prevedeva : la ristrutturazione del piano terra ; la realizzazione del primo piano , la copertura definitiva realizzata con tetto a più falde . Così pure nelle “Caratteristiche costruttive” (paragrafo della suddetta relazione ) veniva dichiarato dal progettista che l’edificio “…sarà strutturalmente costituito da : Platea generale in conglomerato cementizio” Dalla “Relazione sulle fondazioni” , (cfr. allegato 38) emergono dichiarazioni assolutamente inattendibili perché non supportate da indispensabile relazione geologica non presente tra gli atti in fascicolo , qui di seguito riportate : “In osservanza delle disposizioni di legge sono state eseguite delle indagini tendenti ad accertare la natura del sottosuolo su cui dovrà essere realizzata la struttura in progetto , per definire il tipo di fondazione che più si adatta alla natura del terreno riscontrato” ; inoltre “ … la capacità portante del terreno supera i 2.5 kg/cmq” ed ancora “… il terreno può classificarsi un A3 per la sua compattezza e consistenza”. La relazione geologica oltre ad essere obbligatoria per legge, è indispensabile e necessaria ai fini della stesura dei consequenziali elaborati afferenti : alla Relazione Geotecnica ; alla relazione di Calcolo delle strutture e Calcolo dei Cedimenti in quanto , dalle risultanze della stessa emergono i parametri geotecnici (che vengono riportati nella Relazione Geotecnica) afferenti alle proprietà fisico meccaniche del terreno che consentono di calcolare il così detto carico di rottura , causato dalla sollecitazione del peso della struttura che conseguentemente grava sul terreno . Considerando , dunque, che risulta mancante nel fascicolo di Deposito della pratica n° 3628 , prot. 3052 del 30/12/2002 l’elaborato afferente alla Relazione Geotecnica , non si capisce da quale relazione geologica , si siano originati i parametri geotecnici (quali : coefficienti numerici di sicurezza , parametri numerici rapportati in Kg/cmq ) riportati in dette relazioni , dal progettista e calcolatore Arch. Diano Francesco Maria , ovvero , negli elaborati di progetto afferenti al “Calcolo dei Cedimenti” e nella Relazione del “Calcolo Capacità portante delle fondazioni” . Le affermazioni , rese nell’ambito della Relazione sulle fondazioni sono dunque da ritenersi : - contraddittorie con l’oggetto dell’intervento che si ribadisce essere solo di ristrutturazione e sopraelevazione di un altro piano ; - improprie e illogiche nella parte attinente alla redazione della capacità portante delle fondazione , nel calcolo dei cedimenti , nella relazione di calcolo , ed infine , - inattendibili , per il solo fatto , come detto , di non essere supportate dalla predetta relazione geologica. Si riscontrano inoltre , le seguenti incongruenze nella tavola di progetto afferente ai “Calcoli” che risultano mancanti : - La verifica statica dell’intera struttura ; - Le armature della travi e dei pilastri che non risultano disegnate. - Le staffature e gli impalcati della carpenteria ,( presente solo un calcolo generico del solaio e dei balconi ;) - Un progetto riferito alla planimetria strutturale e nodale - Un elaborato di verifica o calcolo del tetto a falde con struttura obliqua; (cfr. allegato 38) 27/01/2003 - Concessione Edilizia n°18 , pratica edilizia n°491/98 (cfr. allegato 42) Irregolarità dell’atto : Come precedentemente si è anticipato , tale concessione non poteva essere rilasciata alla data sopra riportata in tema di Beni Ambientali , nonché il Nulla Osta per il parere Aeroportuale . Per la stessa Concessione n°18 , si è accertato : è regolare il parere favorevole espresso dall’Ufficiale Sanitario in data 03/12/2002 (cfr. allegato 44) è veritiero l’avvenuto deposito del progetto presso il Servizio Edilizia Asismica del Settore è accertato che gli oneri di urbanizzazione sono stati pagati sul c/c postale n°30103923 intestato alla Tesoreria Comunale la cui somma di euro 727,37 il 11/12/2002 n°VCY0282 , e di euro 663,33 il
85
11/12/2002 n° VCY 0283 dovuti per costo di costruzione relativamente al rilascio del permesso di costruire n° 18 del 27/01/2003 (cf. allegato 61) Con la concessione n.18, la ditta Cardia nonché il direttore dei lavori , Arch. Diano , davano inizio alla ristrutturazione senza comunicare all’Urbanistica , né l’inizio dei lavori , né la ditta appaltatrice , né quale tecnico fosse stato incaricato del collaudo strutturale dell’opera. F) Richiesta da parte dei coniugi Cardia Luigi e Gallo Caterina ai fini dell’ottenimento del Nulla Osta dei Beni Ambientali del 18/05/2004 prot. 6742 (cfr. allegato 45) Irregolarità dell’atto : Tale istanza del 18/05/2004 , (a firma di Cardia) , risulta tardiva e irregolare rispetto alla data della Concessione Edilizia del 27/01/2003 ; è ben evidente che nonostante il progettista Diano fosse a conoscenza della invalidità di tale atto , la ditta fa istanza nella data su riportata , volta al l’ottenimento del Nulla Osta dei Beni Ambientali senza chiedere l’annullamento della Concessione n°18. G) Istruttoria prot. 6742 del 27/05/2004 e parere “Favorevole”Rilasciato dal Comune per il rilascio del Nulla Osta ai fini Paesaggistici ed Ambientali . (cfr. allegato 46 ) Osservazioni all’atto : Tale atto consequenziale all’istanza del 18/05/204 , reca la data del 27/05/2004. L’istruttoria e il relativo parere favorevole risultano al consulente tardive e irregolari rispetto alla data della Concessione Edilizia del 27/01/2003 che per tali motivi non è valida . H) Richiesta del “Rinnovo” del Permesso di Costruire del 29/06/04 , prot. n° 9041 (cfr. allegato 47) Tale atto di nuova richiesta è a firma Cardia Luigi e Gallo Caterina titolari del permesso N°18 sopra citato, che motivano tale rinvio a causa del mancato inizio dei lavori entro i termini (dodici dalla data del rilascio dalla Concessione Edilizia) . Irregolarità all’atto: Tale richiesta che fa rinnovare la nuova Concessione (07/07/2004) desta qualche perplessità : infatti la concessione n°18 rilasciata il 27 gennaio 2003 imponeva alla ditta (vedi secondo foglio allegato 43 ) , al comma 1 della lettera (a) :” l’ inizio dei lavori entro dodici mesi dal rilascio della presente . “ I dodici mesi per tanto scadevano il 27/01/2004 , perciò tale Concessione in tale data decadeva. La richiesta di rinnovo è stata fatta al di fuori di tutte le normative : infatti è datata 29/06/2004 , ossia sei mesi dopo la scadenza della concessione n.18 , ed è proprio la stessa ditta che dichiara di non aver mai iniziato i lavori. I) Trasmissione Nulla Osta del 07/07/2004 ; Nulla Osta Paesaggistico Ambientale n° 167 del 07/07/2004 Nulla Osta Paesaggistico della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio per la Calabria del 12/10/2004 prot. 5457/P – relativo alla “Ristrutturazione del piano terra e per la sopraelevazione del fabbricato ad un piano f.t.”; In data 07/07/2004 con protocollo 6742 , il Comune di Reggio Calabria inviava alla Sovrintendenza B.B. A- di Cosenza Nulla Osta preventivo, della Soprintendenza dei Beni Ambientali n° 167. La Soprintendenza , con protocollo nota 54/57/P del 07/07/2004 non ha riscontrato motivi di illegittimità al rilascio di tale parere. (cfr. allegati 48 - 49 -50) L) Copia , della copia conforme all’originale del Permesso di Costruire n°194 del 07/07/2004 ; pratica edilizia n°491/98/a (cfr. allegato 51)Irregolarità :Nel periodo afferente l’istruttoria dei Beni Anbientali viene rilasciato il Permesso di Costruire n°194 del 07/07/2004 (cfr. allegato 51) identificato con il n° 491/98/a di pratica edilizia , in merito a tale atto si evidenzia quanto segue : 1) che tra gli atti della pratica 491/98 non esiste una nuova pratica edilizia identificata con “/a” 2) non si rileva una nuova istruttoria o un parere o presa d’atto per giustificare tale rilascio . 3) il Permesso a Costruire 194/del 07/07/2004 è stato rilasciato lo stesso giorno in cui veniva trasmesso con protocollo n° 6742 del 7/7/2004 ; il Parere Provvisorio relativo ai Beni Ambientali
86
presuppone quello definitivo rilasciato dalla Regione Calabria, rilasciato invece , solo in data 12/10/2004 (cfr. allegato n°50) tale parere definitivo è vincolante ed obbligatorio per rilascio della concessione. La mancanza di tale parere rende per tanto il permesso di costruire non valido come nella fattispecie. Infatti tale parere perviene ben tre mesi dopo il rilascio del permesso. 4) Il Parere Favorevole espresso dal Responsabile del procedimento è sempre quello emanato in data 21/10/2002 per il vecchio Permesso di Costruire n°18, lo stesso dicasi per il parere favorevole dell’Ufficiale Sanitario( 03/12/2002) no chè del Deposito presso l’Ente ex Genio Civile di Reggio Calabria (30/12/2002) Il documento afferente alla concessione edilizia n.194 , allegato in perizia , è copia conforme di una copia non in originale, del Permesso di Costruire n°194 del 07/07/2004 della pratica edilizia n°491/98/a , rilasciata dal Comune di Reggio Calabria nella persona del Responsabile del settore Arch. Saverio Putortì. Tale Concessione Edilizia n°194 riporta la data del 07/07/2004 ; per i motivi già esposti , tale permesso non poteva essere rilasciato nella medesima data del rilascio del Nulla Osta Paesaggistico Ambientale (preventivo) del Comune di Reggio Calabria , bensì avrebbe dovuto riportare una datazione successiva a quella del 12/10/2004 , che come già riportato , è la data del “Nulla Osta della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio per la Calabria”(definitivo). Indagini svolte dalla consulente volte al conseguimento almeno una delle cinque copie in originale dell’atto afferente alla Concessione Edilizia del 07/07/2004 . la sottoscritta ha rivolto istanze ai seguenti soggetti : 1) Ditta Cardia Luigi : a seguito di istanza del 04/03/2009 nella quale la consulente chiedeva di poter ottenere atti in originale in loro possesso, constatava che il permesso di Costruire n°194 del 07/07/2004 , in possesso dei coniugi Cardia , era una copia e non un originale (cfr. allegato 52) 2) Il progettista e direttore dei lavori Arch. Diano Francesco Maria : con prima istanza a mezzo fax del 03/03/09 gli veniva richiesto di poter visionare l’atto in originale afferente al Permesso di Costruire 194 del 07/07/2004 e successivamente l’ottenimento dello stesso( cfr. allegato 53). Il professionista in risposta a quanto richiesto , dichiarava che : “…non era in grado di fornire l’atto in originale afferente al permesso di costruire n°194 del 07/07/2004 e di possedere solo una copia nella documentazione in suo possesso..” , dichiarava in oltre che : “…l’originale così come è consuetudine fare , era stato consegnato alla ditta Cardia – Gallo , per essere esibito , durante i lavori , a eventuali ispezioni da parte delle autorità competenti” ed ancora “…infatti in data 12/08/2005 durante il sopralluogo dei tecnici del Comune e due rappresentanti dei Carabinieri , venivano riscontrate delle difformità che inducevano al sequestro di tutta la documentazione e l’apposizione dei sigilli al cantiere . In quella occasione i tecnici del Comune non riscontravano l’assenza del documento in oggetto ne deduco quindi che a quella data fosse presente nell’incartamento” ( cfr. allegato 54). Ad una seconda istanza sempre a mezzo fax del 18/03/09 venivano posti allo stesso professionista una serie di quesiti di natura tecnica , ovvero : 1) Se in qualità di progettista Egli abbia ricevuto il Permesso di Costruire n° 194 del 07/07/2004 2) In qualità di istruttore gli era stata rilasciata la concessione in oggetto e se fosse in possesso dell’atto che attesta tale consegna ; 3) Sempre in qualità di istruttore se avesse Egli istruito la pratica afferente al permesso in oggetto ; 4) Se Egli stesso abbia consegnato alla ditta Cardia /Gallo l’atto in oggetto; 5) Se in qualità si direttore dei lavori avesse seguito i lavori di cantiere della ditta Cardia/Gallo L’Arch. Diano a mezzo fax rispondeva : Al punto 1-2-3 “… non ricordo chi fosse formalmente l’istruttore , posso dichiarare che una volta presentato il progetto ho sempre conferito con l’arch. Melchini . Non riesco a ricordare al momento in quale occasione o eventuali circostanze io abbia ritirato quel Permesso di Costruire e se alla sua presenza o in altra stanza”
87
Al punto 4 “… non ricordo se il documento è stato consegnato personalmente da me alla Ditta Cardia o ad una persona amica ad entrambi” Al punto 5 “… Sono stato io a seguire i lavori ” In detto documento di risposta si legge a piè di pagina un post scriptum : “…Se allora avessi potuto prevedere quanto oggi sta accadendo intorno alla vicenda certamente avrei adottato un atteggiamento più guardingo e perché no , lo riconosco , più professionale” ( cfr. allegato 55 -56). 3) Ufficio dell’Urbanistica di Reggio Calabria : 1) A seguito di istanza , tesa alla verifica della “registrazione” di tale atto , l’Ente rispondeva con atto del 16/02/09 prot. 30343, che le Concessioni edilizie n°194/04 e n°18/03 in ditta Cardia Giovanni ( improprio perché il nome è Luigi )e Gallo Caterina erano state regolarmente registrate nel registro delle Concessioni e che “…dette registrazioni risultano autentiche” , venivano altresì allegate le copie del registro. (cfr allegati 57 - 58 - 59) Con riferimento all’allegato (58), si nota l’indicazione del nominativo “MELCHINI” quale istruttore e l’idicazione del nominativo Latella N. (Natale) ; ci si chiede con quale effettiva qualifica è stato associato il nominativo del soggetto Latella visto che di fatto nel fascicolo dell’Ufficio non si rileva nessuno atto o scritto a suo nome . Ed ancora , con riferimento all’allegato (59) la concessione n°194 reca lo scritto “rinnovo”e nello stesso rigo non vi sono riportati il pagamento dei “diritti di segreteria” per tale rinnovo. Appare strano che un Rinnovo viene rilasciato con una nuova concessione con proroga di tre anni ed inizio dei lavori entro dodici mesi . La normativa invece prevede che il rinnovo o proroga della concessione può essere concesso solo per gravi motivi ampiamente documentabili ( fermo giudiziario; ricalcolo della struttura ; sostituzione di tecnico) e al massimo solo per un periodo dai sei ai dodici mesi. A seguito di istanza del 02/03/09 tesa all’ottenimento dell’atto in originale della concessione in oggetto ,nochè dell’istruttoria della stessa e degli oneri concessori , l’Ente rispondeva con atto del 23/03/09 prot. 53867 (cfr allegati 60 - 61) - che la copia originale del Permesso di Costruire n°194 del 07/07/2004 non risulta presente agli atti dell’Ufficio U.O. Edilizia Privata; - che la relazione istruttoria della Concessione Edilizia 194/04 nonché il verbale di deposito non risultano presenti né esistenti agli atti dell’Ufficio stesso ; - che le copie in originali delle concessioni edilizie sono firmate in numero di cinque così distribuite: I° copia originale con marca da bollo viene consegnata alla Ditta II° copia originale viene inserita nella pratica edilizia III° e IV° copia originali vengono trasmesse all’Albo pretorio per la pubblicazione V° copia originale viene trasmessa agli atti della segreteria dell’U.O. Edilizia Privata Ritenendo l’atto del 16/02/09 prot. 30343 determinante ai fini della stesura dell’elaborato peritale , in quanto il consulente nutriva serie perplessità circa l’autenticità della registrazione , nei registri dell’Ente , della concessione edilizia n°194 del 07/07/2004 , la sottoscritta formulava con istanza del 09/03/09 esplicita richiesta al Dirigente Arch. Saverio Putortì per la risoluzione dei seguenti quesiti : 1) che venisse convalidato quanto espresso con atto del 16/02/09 prot. 3034; e vidimato con la firma apposta del Dirigente ; 2)che venisse chiarificato quale funzionario fosse abilitato all’iscrizione nel registro delle concessioni e nel caso specifico ,per le concessioni n°18 del 27/01/2003 e n° 194 del 07/07/2004 chi avesse materialmente protocollato le concessioni in oggetto ; 3) che potesse visionare la copia (originale) delle concessioni n° 18 del 27/01/2003 e n° 194 del 07/07/2004 affisse all’Albo Pretorio , nonché il verbale di avvenuta pubblicazione delle stesse ; (cfr allegato 62)
88
In merito a quanto richiesto in data 19/03/2009 , prt. 51801, il Comune di Reggio Calabria – Dipartimento Programmazione – Settore Urbanistica e Pianificazione Territoriale , nella persona del Dirigente Arch. Saverio Putortì dava seguito alla risoluzione dei quesiti . Quanto dichiarato dal Dirigente è di fondamentale importanza in quanto in merito al primo quesito posto egli stesso dichiara che : “ Con riferimento alla nota del dr. G. Melchini si chiarisce che Egli è il Responsabile dell’U.O. Edilizia Pubblica e Privata oltre ad essere Responsabile del Procedimento di tutte le pratiche edilizie attinenti l’Unità . Nell’ambito delle sue competenze egli gestisce le procedure nel rispetto delle leggi , norme e regolamenti ; pertanto il sottoscritto può solamente prendere atto di quanto da egli dichiarato relativamente alla procedura amministrativa di registrazione negli appositi registri , dei Permessi di Costruire” . Il consulente afferma che quanto dichiarato è improprio, in quanto, essendo lui stesso il Dirigente dell’Ufficio è vero che assume la responsabilità e la correttezza dei provvedimenti rilasciati , in quanto il solo , che firma i provvedimenti finali in qualità di unico responsabile. In merito al secondo quesito posto , egli stesso dichiara che : “… al registro delle Concessioni sono abilitati tutti i geometri istruttori dell’Unità di specie oltre allo stesso RUP o alla sua segreteria ; in generale registra il procedimento di permesso lo stesso istruttore che ha seguito la pratica ovvero il Responsabile dell’unità , oppure la segreteria dell’Unità alternativamente onde garantire il servizio in caso di assenza del diretto interessato . La registrazione avviene nel momento in cui è rilasciato il provvedimento all’utente interessato o al suo delegato . Lo stesso registro è custodito nell’ufficio di Segreteria dell’U.O. Edilizia Pubblica e Privata”. Per quanto dichiarato se ne deduce che il responsabile della trascrizione della Concessione in oggetto è l’Arch. Giuseppe Melchini , già istruttore del procedimento in oggetto, come precedentemente detto. Con riferimento al terzo quesito posto egli stesso dichiara che : “… per le copie dei Permessi richiesti si allega apposita certificazione della segreteria dell’Unità Edilizia Pubblica e Privata responsabile dell’attività di trasmissione per la pubblicazione all’Albo Pretorio” . (cfr. allegato 63) a) con atto del 19/03/2009 prot. 52129 relativo ai permessi di costruire n° 18 del 27/01/2003 e n° 194 del 07/07/2004 , la segreteria dell’U.O. certificava “.. che non risultavano le due concessioni inseriti negli elenchi di trasmissione del periodo. Veniva inoltre specificato che “…le trasmissioni dei permessi di costruire per la pubblicazione di rito , nel periodo interessato , erano espletate , per motivi di organizzazione interna dalla U.O Edilizia Privata” , e precisamente ndr “ ..dal personale della Segreteria Amministrativa del Settore a seguito della consegna delle relative pratiche edilizie da parte degli istruttori stessi ”. b) con atti rilasciati dal Comune di Reggio Calabria – dipartimento Programmazione settore “Urbanistica” – Unità Organizzativa di III° Livello – Segreteria Generale Amministrativa nelle date 04/03/09 , prot.42257 e del 16/03/09 ,prot. 49321 , si attestava che non risultava pubblicato all’Albo Pretorio dell’Ente il permesso di Costruire n°194 del 07/07/2004 in testa alla ditta Cardia Luigi e Gallo Caterina nel periodo intercorrente dal 07/07/2004 al 31/12/2004 ; così pure dicasi per la Concessione edilizia n°18 del 27/01/2003. (cfr. allegato 64- 65 –66 –67 - 68) Se ne deduce che il Responsabile del procedimento, nonché Responsabile dell’U.O Edilizia Pubblica e Privata nella persona dell’Arch. Giuseppe Melchini non ha ottemperato , invece (!) , alle “…sue competenze gestendo le procedure non nel rispetto delle leggi , norme e regolamenti…” La non pubblicazione presso l’Albo Pretorio è un ulteriore elemento che rende di fatto tali atti concessori la n°18 e la 194 illegittime ; e la n°194 di fatto falsa per i seguenti motivi : - non si è trovata nessuna delle cinque copie in originale . Si considera tale atto falso e viziato sia nella forma che nella sostanza per i motivi fin ora esposti. - La registrazione di dette concessioni nel registro apposito, , è stata fatta ad opera di terze persone che sicuramente ben conoscono le procedure interne dell’ufficio . Falsità: Per tutto ciò esposto la consulente dichiara che la Concessione edilizia n°194 del 07/07/2004 della pratica edilizia n° 491/98a è un atto falso.
89
M)- II° Deposito del 08/09/2005 , pratica 1957 prot. 2305 per il “Progetto per la ristrutturazione del piano terra e per la sopraelevazione di un altro piano su un fabbricato esistente a un piano f.t.”, Ditta Cardia Luigi , Via Borrace Crocevia dir. Privata , foglio di mappa n°70 , particella 1354; Progettista e direttore dei lavori Arch. Diano Francesco Maria ; Appaltatore delle opere Bellissimo Francesco; Collaudatore designato Arch. De Caridi Cecilia n° 742 d’iscrizione all’Ordine degli Architetti di Reggio Calabria. (cfr. allegato 69) 08/08/2005 - Dichiarazione di Responsabilità a firma del suddetto professionista (cfr. allegato 70) In data 19/03/2009 a seguito di provvedimento di esibizione da parte del P.M. Dott.ssa Maria Luisa Miranda veniva acquisita la pratica in questione e consegnata alla sottoscritta consulente per l’espletamento delle indagini di ordine tecnico (allegato 19a) . Per quanto esposto gli atti allegati in perizia sono prodotti in copia e non autenticati dall’Ente . Essi sono tuttavia , conformi agli originali presenti nel fascicolo della Procura (vedi verbale di restituzione documentazione del 11/05/2009 – allegato 19b) : Irregolarità riscontrate negli atti Tale Deposito veniva acquisito presso l’ex Genio Civile quattro giorni prima dell’intervento eseguito da parte dei Carabinieri della stazione di Cannavò e del personale del Comune Vigilanza Edilizia di Reggio Calabria che ha portato al sequestro dell’immobile espletato in data 12/08/2005 . Da una prima ricognizione degli atti risulta essere identico negli elaborati , al precedente deposito , ovvero quello del 30/12/2002 , Pratica n° 3628 , prot. 3052 , tranne che per la sostituzione , modificazione e aggiunta dei seguenti elaborati : 1)Sostituzione della Relazione Tecnica : con la Relazione Tecnica Ambientale (cfr. allegato 71) 2)Modifica strutturale della pianta copertura : la cui progettazione precedente indicava un tetto a quattro falde , di fatto modificato con il tetto a due falde (cf. allegato 71) -Modifica strutturale della pianta sezione A-A : dove la precedente progettazione afferente alla sopraelevazione indicava una struttura in c.a. con solaio di piano in c.a. modificata con una struttura a due elevazioni con solai e pilastri in ferro (cf. allegato 71) -Nuovo elaborato : “Relazione Geotecnica”a firma dell’Arch. Diano Francesco Maria . (cf. allegato 72) Irregolarità riscontrate negli atti : Tali elaborati modificati nel modo sopra descritto , vengono presentati presso l’Ente in oggetto come se fossero pertinenti ad una nuova pratica ; infatti la pratica assume numero e protocollo diverso , ovvero n° 1957 prot. 2305 dell’08/08/2005 . Non si comprende come lo stesso soggetto che ha timbrato sia la “Dichiarazione di Conformità” del 30/12/2003 che quest’ultima , non abbia dichiarato, al momento del deposito , che era già esistente un’altra pratica pregressa per lo stesso immobile . Ed ancora, come lo stesso , non l’abbia presentata come Variante strutturale in corso d’opera . In ogni caso non poteva essere presentata né come progetto nè come variante in quanto, modificando la tipologia dei tetti da quattro a due in zona sottoposta a vincolo ambientale , doveva in ogni caso (oltre a comunicare tale variazione al Comune e nuovo deposito dei calcoli al Genio Civile ) riproporre nuovo Nulla Osta alla soprintendenza della B.B.A.della Calabria. Di tutti gli elaborati descritti e afferenti al nuovo Deposito (08/08/2005) non vi è traccia presso l’Urbanistica di Reggio Calabria . Diretta conseguenza di ciò , è che tutte le irregolarità e falsità riscontrate a firma del professionista Arch. Diano Francesco Maria devono essere necessariamente imputate allo stesso . Egli , ha sottoscritto l’atto afferente la “Dichiarazione di Responsabilità , secondo la legge Regionale dell’11 luglio 1994 n°17 art.4 comma 2 , assumendosi responsabilità penale in caso di “dichiarazione mendace”. (cfr. allegato 70)
90
Infatti lo stesso soggetto sottoscrive falsamente la Dichiarazione di Conformità agli elaborati progettuali prodotti presso il Comune , di fatto mai pervenuti all’Ente . Per quanto attiene al “modello di denuncia di deposito” del progetto in oggetto, tale atto in originale (in perizia prodotto in copia cfr. allegato 63) , si nota nella propria seconda pagina, il timbro dell’Ente , che attesta l’avvenuto Deposito in data 08/08/2005 e la firma apposta sullo scritto “D’ordine del Dirigente …l’incaricato (geom. Olando Russo) . Tale soggetto nato a Reggio Calabria il 18/06/1957, assunto in ruolo presso la Regione Calabria , in data 28/11/1989 con la qualifica funzionale di “istruttore”, all’epoca era facente funzione presso l’Ente ex Genio Civile ( cfr. allegati 73) abilitato al Deposito dei progetti . Gli elaborati dichiarati dal professionista in oggetto , nella seconda pagina sono : - Stato di fatto - Relazione - Planimetrie - Progetto - Calcolo - Rel. sulle fondazioni - Rel. sui materiali - Rel. geotecnica - Carpenterie - Particolari - Armature Anche in questo caso l’espletamento dell’ operazione d’Ufficio prima del deposito , consiste nella verifica ad opera dell’Istruttore , della corrispondenza e “completezza” degli elaborati tecnici afferenti al progetto , che deve essere attestata dal tecnico progettista ai sensi dell’articolo 3 R.R. n° 1 del 12 novembre 1994 (cfr. allegato 41) e secondo le vigenti normative di legge in materia di costruzioni in “zona sismica di primo grado ”. Dall’esame della documentazione il CTU afferma che quanto dichiarato in elenco è conforme agli allegati di progetto presenti nel fascicolo ( cfr. allegati 71 – 72 - 74 -75) Nel caso specifico , non è stato osservato dal Geom Russo , prima di attestare l’avvenuto deposito , ai fini della “completezza del progetto” , la mancanza dell’elaborato afferente alla Relazione elaborato necessario e indispensabile, in quanto di supporto alla Relazione Geotecnica . In data 20/03/09 la sottoscritta consulente , a seguito di istanza , poneva il quesito di natura tecnica , al Geom. Orlando Russo in merito al riconoscimento della firma apposta in detto deposito che Egli riconosceva appartenere allo stesso . (cfr. allegato 76 - 77 ) Falsità riscontrate Nella seconda e nella terza pagina del “modello di denuncia di deposito” il CTU riscontrava le seguenti falsità ovvero : a) Nella seconda pagina , quella recante il timbro dell’avvenuto deposito in data 08/08/2005 della pratica 1957 ,prot. 2305, nello spazio riservato alla firma del “denunciante” reca la firma riconducibile al nominativo di Cardia Luigi. Si evidenzia , richiamando quanto già detto in precedenza , che , anche in questo caso il Cardia disconosceva la relativa paternità della firma. (cfr. allegato 21 )Nella terza pagina , quella attestante la “Dichiarazione del Collaudatore Designato” è apposto il sigillo professionale e la firma dell’Arch. De Caridi Cecilia . A seguito di istanza presso l’Ordine professionale degli Architetti Pianificatori ,Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Reggio Calabria con atto prt. 874 del 19/03/2009 , la consulente apprendeva che , la stessa era regolarmente iscritta presso l’Ordine professionale dal 12/12/1989 a tutt’ora. (cfr. allegato 78 ) A seguito di istanza prodotta alla stessa professionista arch. De Caridi , la C.T.U.( cfr. allegato 79), la professionista dichiarava di disconoscere la firma apposta nel suddetto atto dichiarando,
91
inoltre, che , non aveva mai partecipato al collaudo della pratica edilizia in oggetto ; che non aveva mai avuto rapporti di lavoro con l’architetto Diano Francesco Maria ; di non conoscere l’appaltatore delle opere Bellissimo Francesco ; di essere in possesso del proprio timbro professionale dal settembre 1989 e di non averlo mai smarrito né di averlo prestato ad alcuno . Sempre la predetta professionista allegava a tale dichiarazioni due copie di progetti da lei eseguiti di cui una in originale , al fine di rendere partecipe la consulente circa l’autenticità della propria firma in tali atti a comparazione con quella apposta in detto Deposito del 2005 che si presentava completamente diversa. La stessa a seguito di tali fatti si è riservata di formulare denuncia cautelativa a chi ne fosse stato responsabile . Valga quanto detto e ripetuto circa la individuazione della sede opportuna che possa accertare un eventuale falso , in ogni caso verificabile, quest’ultimo , solo azionando un procedimento separato , per impulso di una querela da parte dell’interessato . Tale opportuna sede non è certamente quella che dimora nell’elaborato della sottoscritta consulente , debordando , una tale verifica , dalle proprie competenze professionali. (cfr. allegato 80 - 81 - 82 ) Irregolarità Si passi , adesso , alla disamina della attendibilità dell’atto di Relazione Geotecnica ; secondo quanto ribadito precedentemente , è un atto che non trova valenza se non è supportato dalla Relazione Geologica . ( cfr. allegato 75 ) Ora , se è pur vero che la redazione della Relazione Geotecnica è per legge un atto che rientra nelle competenze degli architetti , e ciò trova maggiore supporto dalla risposta rilasciata a seguito di istanza formulata all’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Reggio Calabria (cfr. allegato 83); è vero infatti che non può materialmente essere redatta , senza l’assunzione delle risultanze derivanti dalle “indagini geologiche ”attribuite alla natura del terreno nel quale si dovrà realizzare una costruenda opera . Per quanto detto , l’unica figura professionale abilitata a tali indagini afferenti alla natura dei terreni è esclusivamente il Geologo . La mancanza di detta Relazione Geologica invalida la Relazione Geotecnica. Risultano, quindi, estremamente inattendibili le risultanze dei valori geometrici e i parametri geotecnici , utilizzati nella Relazione Geotecnica presente nel fascicolo di Deposito a firma dell’ Arch. Diano Francesco Maria . Risultano , inoltre , impropri i testuali scritti che asseriscono : “.. Nella presente relazione vengono riportati i risultati di uno studio geologico eseguito nel comune di Reggio Calabria” , di fatto non vi è allegata alcuna Relazione Geologica . A tal proposito la Consulente , nutrendo forti dubbi sulla validità di detto elaborato per quanto fin ora esposto , in data 18/03/09 a mezzo fax poneva dei quesiti/ pareri di natura tecnica al Presidente dell’Ordine dei Geologi della Calabria , con riferimento a detta Relazione Geotecnica , ovvero : 1) se i contenuti della “Relazione Geotecnica” di cui si allega copia, corrispondono ai dettami del D.M. 11/03/88 ; 2) se nell’ambito delle Sue competenze professionali , si riscontrassero eventuali anomalie o omissioni rispetto alle prescrizioni di legge. (cfr. allegato 84 e 85 ) La consulente riceveva la seguente risposta ; “ il D.M 11/03/1998 : Norme tecniche riguardanti le indagini sui terreni e sulle rocce , la stabilità dei pendii naturali e delle scarpate , i criteri generali e le prescrizioni per la progettazione , l’esecuzione e il collaudo delle opere di sostegno delle terre e delle opere di fondazione . Istruzioni per l’applicazione” ,dove al punto A.1 “oggetto e scopo delle norme”, prevede che “con le presenti norme si stabiliscono i principali criteri da seguire per…” e cita tutte casistiche d’applicazione in merito ; contempla successivamente che “le presenti norme si applicano a tutte le opere pubbliche e private da realizzare nel territorio della Repubblica , come disposto dall’art. 1 della legge 02/02/ 1974 , n° 64 , ivi comprese le zone dichiarate sismiche ai sensi dell’art. 3 , titolo II , della citata legge …” Visto che all’art. B 5 il Decreto Ministeriale stabilisce che “ la relazione geologica è prescritta per le opere a cui fanno riferimento le sezioni E, F,G ,H ,I ,L ,M e O, della presente normativa , e per le
92
areee dichiarate sismiche o soggette a vincoli particolari” , ne consegue che l’elaborato afferente alla Relazione Geologica redatta dall’Arch. Diano Francesco Maria , è carente dell’elaborato Relazione Geologica , come prescrito dall’art. A3 : “ Nei casi in cui le presenti norme prescrivano uno studio geologico , deve essere redatta anche una relazione geologica che farà parte integrante degli atti progettuali” Emergono ancora , le chiarificazioni ai quesiti posti dalla consulente che : “ La caratterizzazione geotecnica e la ricostruzione geologica devono essere reciprocamente coerenti . A tal riguardo la relazione geotecnica deve fare esplicito riferimento alla relazione geologica e viceversa” Veniva , inoltre , precisato : “ Il progetto di sopraelevazione in un territorio classificato di prima Categoria è carente dell’elaborato Relazione Geologica , non risultando conforme ai dettami della normativa sismica vigente all’epoca dei fatti .” Ed ancora : “ La relazione geotecnica a firma dell’Arch. diano Franceso Maria espone in maniera incompleta e lacunosa , i risultati di indagini che dovrebbero essere contenuti in una relazione Geologica (che è di esclusiva competenza del geologo) , senza affrontare alcuna delle richieste di cui all’art. B5 del DM 11/03/88 per gli aspetti geotecnici.” “ Il calcolo della capacità portante allegato al progetto , indica i risultati finali senza esporre quali siano i parametri geotecnica utilizzati e i valori geometrici di fondazione considerati. “ Per quanto fin ora esposto sono conseguentemente irregolari e non validi gli elaborati : “Calcolo delle capacità portante delle fondazioni”; “Relazione sulle fondazioni”; “Calcolo dei Cedimenti”; “Relazione sui Materiali da impiegare”; “Relazione di Calcolo” (cfr. allegato 75 ) A chiusura di detta perizia si allega il documento , allegato 86 , afferente all’Impresa delle Costruzioni Metalliche Bellissimo Francesco (nato a Polistena di Reggio Calabria il 25/07/1953). Tale atto è stato acquisito dalla documentazione privata del Cardia .Tale atto , riporta la data del 03/03/05 riguardante l’offerta di lavoro in merito al “…tetto con struttura di acciaio …” . E’ desumibile che alla data surriportata riceva : - un primo acconto di euro settemila con assegno bancario , - un secondo acconto il 12/08/05 di euro cinquemila . Quanto riportato in merito all’attribuzione dell’esecuzione di detti lavori, al Bellissimo è contenuto nel verbale di sommarie informazioni redatto dai Carabinieri di Polistena del 28/07/2006 dove viene specificato che , lo stesso ha “…lavorato tre giorni di seguito sotto la direzione del tecnico Geometra Giuseppe Chirico…”. Tale soggetto viene menzionato , anche nelle dichiarazioni rilasciate nella Acquisizione e Comunicazione di Notifica Criminis – ex art. 330 e 347c.p.p. – in ordine alla denuncia – querela posta oralmente dai coniugi Cardia /Gallo del 16/08/2005 prot.n. 203/1 . In dette dichiarazioni i coniugi asseriscono di essere stati sempre seguiti nell’iter burocratico della pratica edilizia dal detto geometra Chirico .” Tanto emerso dalle consulenze, questo Ufficio, procedeva con monitoraggio in ordine i procedimenti incardinati presso la Procura relativi gli immobili abusivi esaminati nella realzione di consulenza. Da tale attività di monitoraggio emergeva che in data 10.02.2010 il G.M. della seconda sezione penale del Tribunale di RC, Dott.ssa Barbara Bennato, emetteva sentenza di condanna a carico di Posillipo Angela condannandola alla pena di 30 gg di arresto e euro 8.000 di ammenda per il reato di cui agli artt. 44 DPR 380/01; 64, 71 e 72 DPR 380/01; 93 e 95 DPR 380/01; 44 lett c) DPR 380/01 in relazione all’art 181 D. Lvo 42/04 (cfr. sentenza in atti); che la Posillipo chiedeva, successivamente, permesso in sanatoria e che gli elaborati tecnici venivano redatti dall’arch. Artuso Antonio Demetrio. Con riferimento all’immobile sito in via Borrace Crocevia Dir. Privata n. 6, di proprietà dei coniugi Cardia/Gallo in data 19.05.2007 veniva emesso decreto di citazione a giudizio per i reati di cui agli artt. 44. DPR 380/01; 64, 71, 76 e 72 DPR 380/01; 83 e 95 DPR 380/01 e per il reato di cui agli artt. 480 e 481 a carico, oltre che dei predetti, anche di DIANO Francesco e di CHIRICO Giuseppe.
93
Infine con riferimento la richiesta di permesso a costruire relativo l’ immobile di proprietà dei coinugi Zagari/Chinnì, attualmente risulta pendente procedimento penale a carico dei coniugi Zagari/Chinnì, per i reati di abusoedilizio, ed anche in tal caso gli elaborati progettuali sono stai redatti dallo studio dell’arch. ARTUSO (cfr. atti acquisiti ai sensi dell’art 117 c.p.p.).” Orbene, gli elementi innanzi richiamati attestano l’esistenza di gravi indizi di reita’ a carico degli indagati Artuso e Tornatola in merito a tutti i reati loro contestati . Quanto accertato dalla consulenza tecnica in atti, anche lle luce delle dichiarazioni rilasciate dalle persone informate sui fatti, non lascia margine per significativi dubbi in ordine alla consumazione del reato di cui ai capi A)-C) - D). Tornatola Giovanni, Tornatola nella qualità di impiegato presso l’Ufficio Risorse Europee e Nazionali – Segreteria di Settore – del Comune di RC , quindi pubblico ufficiale,
e Artuso, consapevole della qualifica soggettiva del Tornatola, in
concorso fra di loro hanno interamente formato un atto pubblico falso, il “permesso di costruire n. 198” consegnato al Condo’ Pietro Paolo. Il numero del predetto permesso e’ risultato afferire ad altra e diversa
pratica edilizia, la n.
573/02-A, intestata alla ditta TRAPANI ANTONINO, laddove alla pratica del Condò è stat attribuito il falso n. 519/06 di protocollo. La realizzazione di tale condotta e’ stata possibile perche’ Tornatola si e’
introdotto abusivamente nel
sito intranet del Comune di Reggio Calabria, ufficio Urbanistica, sistema protetto da sistemi di sicurezza, e questo al fine di modificare dati preesistenti e far apparire, fraudolentemente, che la pratica era stata approvata con parere favorevole – condotta che costituisce oggetto del reato di cui al capo C)
ed
inducendo ulteriormente in errore Condò Pietro Paolo, in ordine al riconoscimento del permesso di costruire, chiedendo allo stesso di versare
(pagamento effettuato
il 04.05.2007), per il rilascio del permesso, una somma relativa agli oneri di costruzione pari ad euro 5.230,00 su c/c postale 30103980 afferente alle pratiche di condono edilizio, anziché sul c/c 30103923 relativo alle pratiche di nuove costruzioni, così ulteriormente dissimulando la condotta di falsificazione. Sussiste, altresi’, l’aggravante di avere commesso il fatto con violazione dei doveri inerenti ad una pubblica funzione Non solo.
94
I fatti di cui ai capi A) e C) sono strettamente connessi con i fatti descritti al capo D) e pacificamente emersi dalle dichiarazioni di Condo’ Pietro Paolo in atti, dichiarazioni con le quali, alla presenza del difensore , Condo’ confermava quanto oggetto della denunzia presentata il 20\2\2008. Tornatola, in evidente accordo con Artuso, prospettando alla signora Condo’ che il “progetto cosi’ come era stato presentato
( tramite lo studio Ventura) non sarebbe stato accolto” induceva i
coniugi Condo’ a rivolgersi all’arch. Artuso Antonio Demetrio affinche’ curasse lui la richiesta di permesso di costruire facendosi consegnare indebitamente un assegno bancario di 1500,00 euro per l’istruzione della pratica. Le successive vicende descritte ai capi E), F), G), H) per le quali non vi e’ richiesta cautelare non ricorrendo i minimi edittali di pena
ma la cui consistenza
indiziaria emerge in termini di palese gravita’ dagli accertamenti in atti, dalla CTU a firma dell’Arch. Patrizia Gagliano, dalle dichiarazioni assunte , depongono nel senso che le irregolarità accertate si inseriscono in un panorama di ben altra vastita’ . Allo stesso modo emerge gia’ il ruolo rivestito all’interno dei procedimenti delle persone
(DASCOLI, MELCHINI, CHIRICO) verso le quali si sono indirizzati i
successivi approfondimenti.
Il reato associativo di cui al capo I) I reati per cui non vi e’ richiesta di misura capi L) – M). I reati per cui vi e’ richiesta di misura cautelare capi O)-P) a carico di Melchini Giuseppe ( capi I- O), D’Ascoli Pasquale ( capi I, O, P), Chirico Giuseppe ( capo I), Lo Re Carmelo ( capi I, O, P), Cali Francesco ( capi I-P), D’Elia Francesco ( capo P) Scrive il Pubblico Ministero
“ 5. LE INTERCETTAZIONI Orbene, emerso questo desolante quadro anche dalla seconda relazione di consulenza tecnica, al fine di accertare ulteriori elementi utili per la esatta ricostruzione dei fatti, questo Ufficio provvedeva ad acquisire agli atti, ai sensi dell’art 117 c.p.p. (cfr. provvedimento di acquisizioni in atti), schede individuali relative i dipendenti dell’UTC che dall’organigramma acquisito risultavano in servizio
95
per tutto il periodo di interesse. Da tali schede, oltre dati relativi la dichiarazioni dei redditi che in questa sede non interessa, ciò che, invece, rileva e che ai nostri fini è di particolare interesse è che il MELCHINI risulta proprietario (lui o familiari diretti) di svariati immobili in Reggio Calabria e di beni mobili registrati; che anche il DASCOLI risulta proprietario di svariati beni mobili ed immobili, ma soprattutto che il figlio del MELCHINI GIUSEPPE, MELCHINI Tommaso, è titolare di ditta individuale che esercita “Attività di studi di architettura “ (sebbene allo stato non risulta svolgere alcuna attività) e che giornalmente il D’ASCOLI si reca presso studio professionale, studio dell’arch. LO RE, senza alcuna legittima motivazione, non risultando reddito per “libera professione”; dunque, è ben possibile, che tale studio professionale sia collegato ai fatti oggetto del presente procedimento (cfr. annotazione di PG in atti) Per tali motivi in data 01.07.2009 (cfr. provvedimento di aggiornamento di iscrizione ex art. 335 c.p.p. in atti) si provvedeva all’aggiornamento della iscrizione anche a carico del DASCOLI PASQUALE (con riferimento le dichiarazioni rilasciate in sede di s.i.t. dinnanzi al PM dal predetto D’Ascoli si sottolinea la piena utilizzabilità delle dichiarazioni rilasciate nei confronti di terzi; in tal senso, infatti, si è, anche di recente, espressa la Suprema Corte con sent. N. 35400 Sez. VI 17 giugno-1 ottobre che robadisce: “ Le dichiarazioni rese da un soggetto quale persona informata dei fatti, quando assunte in assenza di indizi di una sua possibile responsabilità, restano utilizzabili nei confronti dei terzi anche se nel prosieguo del procedimento l’interessato assume, in relazione agli stessi fatti diversamente qualificati la veste di indagato o imputato.) Tanto emerso, pertanto, ritenuto indispensabile per la prosecuzione delle indagini, presenti gravi, precisi ed oggettivi indizi di reato, si procedeva con richiesta di intercettazione telefonica ed ambientale al Gip in sede per il reato di cui all’art 476 c.p. (cfr. richiesta del PM del 06.07.2009 in atti) che il GIP in sede autorizzava con decreto del 06.07.2009 (cfr. decreto e succ proroghe in atti RIT 1414/09); in particolare era necessario accertare quale la situazione attuale e il possibile concorso di altri soggetti nelle condotte criminose sino a tale momento accertate, rilevato che era verosimile ritenere che altri soggetti partecipassero al “ricco piatto” delle concessioni edilizie. Infatti, oltre i ben gravi rilievi messi in evidenza dal CT, per quanto di sua competenza, sono emerse svariate circostanze con preoccupante chiarezza: i nominativi dei professionisti interessati alla vicenda sono quasi sempre gli stessi (Artuso e Bevacqua); il responsabile del procedimento, per tutto il periodo di interesse, che va almeno dall’anno 2003 ad oggi, è sempre stato il dott. Giuseppe Melchini (cfr. organigramma in atti); che, inevitabilmente, all’interno dell’UTC deve esserci persona che fornisce il materiale necessario, che indirizza le modalità operative ed eventualmente che, con l’apporto di studi professionali compiacenti, si occupa anche della fase successiva; che lo studio professionale interessato deve essere necessariamente più di uno; che, probabilmente, i soggetti privati coinvolti in tali vicende sono ignari di quanto accade e forse anche truffati da chi dirige. In effetti dalla attività tecnica si aveva conferma (ed altro) di quanto sino a questo momento ricostruito. Si riportano di seguito le conversazioni di maggiore interesse, per sintesi o per intero, avvenute sulle utenze telefoniche di MELCHINI Giuseppe e D’ASCOLI Pasquale e delle conversazioni ambientali captate all’interno dello studio professionale LO RE. (cfr. informativa di PG del 26.111.2010 in atti): Studio Tecnico LO RE di LO RE Carmelo Maria nato a Catania in data 11.08.1972, sito a Reggio Calabria in via Cantaffio nr. 16.-----/ In data 20 ottobre u.s., veniva registrata una conversazione intercorsa tra il titolare dello studio
96
professionale LO RE Carmelo Maria e proprio il citato tecnico comunale, D’ASCOLI Pasquale, nel corso della quale i due discutevano dell’importo da chiedere ad un non meglio indicato avvocato. I due dopo essere stati interrotti riprendevano la discussione parlando di alcuni lavori che il LO RE doveva effettuare per conto di una terza persona che a dire dello stesso erano abusivi e del relativo compenso da chiedere. Conversazione del 20/10/2009 ore 19:47:39 è stata registrata una conversazione tra presenti all’interno dell’ufficio in oggetto indicato, della durata di 00:12:54, risultante con n^ progressivo 760, sui Server della ditta RT RADIO TREVISAN Elettronica Industriale s.p.a., installato presso la sala server della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, presso il Tribunale.--\ La stessa ritenuta particolarmente utile è qui trascritta.--\ INTERLOCUTORI: LO RE Carmelo.D'ASCOLI Pasquale.UOMO (non identificato).In ufficio sono presenti LO RE Carmelo e D'ASCOLI Pasquale, il primo afferma che ha parlato con un avvocato al quale ha spiegato che loro il lavoro lo stanno facendo seriamente, gli ha spiegato anche che hanno fatto pure i preventivi e i computometrici, infine LO RE chiede a D'ASCOLI secondo lui quanto gli devono chiedere di parcella. Alle ore 19:49:40 la conversazione tra i due si interrompe, all'interno dello studio entra terza persona, si salutano, quindi LO RE e D'ASCOLI ricominciano a conversare, parlano della pratica del professore ALAMPI, in merito LO RE afferma che è da Luglio che è pronto per questa pratica, D'ASCOLI gli dice che il professore gli ha telefonato, ma al telefono non ha ritenuto opportuno spiegargli il meccanismo...--\ LO RE:
...allora qua ci ci sono tre discorsi da fare, c'è il discorso DIA, il discorso tuo e poi tutti questi lavori che gli devo seguire, abusivi...--\ D'ASCOLI: Uhm.--\ LO RE: ...la stanza, la soletta che...(inc.)...da là, tutti questi lavori interni del ripristino, lui li vuole eseguiti, vuole una persona là...--\ D'ASCOLI: Vuole una persona?--\ LO RE: ...li vuole eseguiti...io non ho difficoltà però non possiamo uscire come ora con mille euro...(inc.)...--\ D'ASCOLI: ...(Inc.)...per non pagare dice che ce l'ha MARCIANO', hai capito?--\ LO RE: Ah, per non pagare dice che lo...--\ D'ASCOLI: Eh.--\ ...Poi ricominciano a parlare dell'avvocato, che LO RE ha intenzione di chiamare e far andare allo studio, dove gli preparerà un prospettino delle spese che deve affrontare. Continuando ridono e scherzano, alle ore 19:55:35 D'ASCOLI afferma che secondo lui a quel povero Pino MELCHINI lo dovrebbero fare santo, continuando LO RE chiede a D'ASCOLI se hanno approvato la pratica al Sindaco di Galati, D'ASCOLI risponde che non lo sa, quindi Lo RE si alza e va in un'altra stanza dove ci sono altre persone, quindi uno di questi si alza e conversa con D'ASCOLI in merito ad una pratica che l'uomo gli stava seguendo, l'uomo gli risponde che è pronta gliela deve solo consegnare, sicuramente devono pagare qualcosa in più che non hanno pagato, quello dell'ufficio che la tratta è Lorenzo SURACE...--\ UOMO: ...o glielo facciamo falso...gli scriviamo che è agricolo...--\ D'ASCOLI: Dove?--\ UOMO: ...glielo mandiamo all'Agenzia e non pagano un cazzo...--\
97
D'ASCOLI: Perchè, va bè ma risulta nel...zona C...--\ UOMO: ...risulta in base a che cosa, siamo noi che dichiariamo no?--\ D'ASCOLI: ...no...(inc.)...--\ UOMO: ...ci rompono i coglioni, lo so! Comunque andiamo là a Catona Pasquale, vediamo se...(inc.)...abbiamo fatto le foto, domani mattina vedo questa cosa, poi...(inc.)...--\ D'ASCOLI: Ma parli di...--\ UOMO: ...di TRIPODI!--\ D'ASCOLI: ...di TRIPODI.--\ UOMO: Si.--\ ...La conversazione continua tra i due, sono discorsi vari non utili alle indagini, poi si spostano in un'altra stanza, quindi la loro conversazione diventa lontana e incomprensibile.--\ Fine della conversazione.--\ Già da questo primo progressivo si comprende come all’interno dello studio LO RE, si usi “rilasciare” permessi a costruire falsi, analogamente a quanto accertato a carico dell’ARTUSO, o comunque la condotta di falsificazione di circostanze nella redazione dei progetti, UOMO:...o glielo facciamo falso...gli scriviamo che è agricolo...D'ASCOLI: Dove? UOMO: ...glielo mandiamo all'Agenzia e non pagano un cazzo...D'ASCOLI: Perchè, va bè ma risulta nel...zona C... UOMO: ...risulta in base a che cosa, siamo noi che dichiariamo no?, fanche acendo ragionevolmente ritenere di godere di appoggi all’interno dell’Ufficio Urbanistica del Comune di Reggio Calabria; ma, soprattutto, sin da questa prima conversazione emerge quello che emergerà sovente in seguito ovvero una condotta di corruzione improria, infatti emerge con chiarezza che privati cittadini si rivolgono all studio attenzionato ben sapendo che all’interno vi lavora il D’Ascoli il quale tutto segue dalla presentazione della DIA sino alla conlclusione della pratica , e questo nella consapevolezza che trattasi di canale preferenziale. Ancora in data 26/10/2009, ore 16:04:54 veniva registrata un’altra conversazione utile ai fini per cui si procede della quale si riporta la trascrizione al progressivo nr. 1214: In ufficio LO RE con D'ASCOLI e altro uomo, inizialmente parlano di funghi, poi nominano un tale FILIPPONE che fa parte del gruppo di lavoro numero sedici, poi LO RE afferma che è da stamattina che fatto sopralluoghi per delle DIA, poi si allontana, si fanno il caffè, alle ore 19:09:38 si avvicina a D'ASCOLI...--\ LO RE: ...tu sai niente del fabbricato vicino l'argine destro Calopi...vicino la Tamoil, di fronte la fine del Viale Calabria, di quel...(inc.)...triangolare che c'è là? Mi ha chiamato Pino oggi che...di andare a fargli...a timbrargli il progetto a questi qua...--\ D'ASCOLI: Viale Calabria?--\ LO RE: La Via del Viale Calabria...--\ D'ASCOLI: Uhm.--\ LO RE: ...sull'argine destro lato mercato.--\ D'ASCOLI: Uhm.--\ LO RE: ...c'è la Tamoil, la colonnina della benzina...--\ D'ASCOLI: Uhm.--\ LO RE: ...accanto c'è quel terreno libero triangolare...--\ D'ASCOLI: ...(Inc.)...che vuol dire?--\ LO RE: Via Argine Destro Calopinace!--\
98
D'ASCOLI: Ah, la fuori all'inizio del Viale Calabria, eh.--\ LO RE: C'è la Tamoil, la colonnina dall'altra parte delle bratelle?--\ D'ASCOLI: Si.--\ LO RE: Dopo...dopo la colonnina c'è quel terreno triangolare?--\ D'ASCOLI: Uhm.--\ LO RE: Che è di un avvocato, mi ha detto tu per ora presentalo, mi ha detto: fottitene, poi ti spiego!--\ D'ASCOLI: E che gli devi fare?--\ LO RE: Gli ha messo i timbri Tommaso, mi ha detto: mettigli due bolli e portaglielo! Tu non sai niente, niente...(inc.)...?--\ D'ASCOLI: No, non so...no, sarà una cosa di Pino...--\ LO RE: Ah, a me sembrava...se lui mi dice mettigli due bolli, io gli metto due bolli, cioè non mi metto...(inc.)...--\ D'ASCOLI: ...e praticamente lo sta presentando ora il progetto di questi?--\ LO RE: Eh!--\ D'ASCOLI: E allora che vuoi che ne sappia io se è una cosa...--\ ...A questo punto LO RE afferma che l'ha chiamato Enzo SPANTI, D'ASCOLI gli risponde di farlo passare, alle ore 16:12:20 squilla il telefono, LO RE si alza e va a rispondere, quindi conversa al telefono, parla di particelle eccetera, poi chiude e chiede a D'ASCOLI se vuole il caffè, si sente chiacchierare, ridere e scherzare. Alle ore 16:17:52 D'ASCOLI Pasquale afferma che ne hanno risolte situazioni lui assieme a Pino MELCHINI con un timbro! L'uomo elenca tutto quello che bisogna presentare per avere una DIA comma due, successivamente parlano di alcune assunzione che hanno fatto nelle ferrovie, quindi continuano a discutere di questo, tutti affermano che vengono assunti solo quelli raccomandati dai sindacati, poi inziano a parlare di BERLUSCONI della vita che conduce, del fatto che è separato, eccetera, poi esprimono le loro opinioni sulla vicenda MARRAZZO. Alle ore 16:25:20 squilla nuovamente il telefono, LO RE si alza e va a rispondere, poi torna nuovamente ed afferma che l'ha chiamato Bruno GRENCI che è l'architetto del comune che sta facendo il sopra-luogo con la sovrintendenza per una strada che stanno facendo a Via Ferruccio, ed hanno parcato l'autovettura all'interno di un cantiere rimanendo chiusi dentro, poi continua a conversare con D'ASCOLI e l'altro uomo, LO RE afferma che devono chiamare l'avvocato PITASI, quindi detta il numero di POSTORINO a D'ASCOLI che è tre tre cinque sei sei cinque cinque nove due quattro (3356655924) poi squilla nuovamente il telefono, LO RE risponde nuovamente. Poi Pasquale D'ASCOLI telefona all'architetto CACCAMO con il quale si accorda per vedersi tra circa dieci minuti davanti alla stazione centrale. D'ASCOLI si alza e chiede se agli altri se vogliono andare con lui, quindi esce ed afferma che tra dieci minuti torna. Voci in lontananza.--\ Fine della conversazione.--\
Nel corso del dialogo sopra riportato D’ASCOLI e LO RE discutevano di un terreno situato nei pressi dell’Argine destro Calopinace, per il quale a dire del LO RE, Pino, da intendersi MELCHINI Giuseppe, era interessato a quel locale e gli aveva chiesto di apporre un timbro e firmare un progetto; ora è proprio in tale contesto che D’ASCOLI ribatteva che con l’apposizione di un timbro insieme a MELCHINI Giuseppe avevano risolto tante pratiche, facendo con tale affermazione chiaramente intendere che in passato avevano concesso permessi a costruire che non potevano essere rilasciati. A conferma del coinvolgimento di MELCHINI Giuseppe, D’ASCOLI Pasquale e LO RE
99
Carmelo, nella illecita attività collegata alla concessione di permessi a costruire, (nel corso del medesimo servizio di intercettazione ambientale il 27 ottobre 2009) veniva registrata la seguente conversazione. Conversazione del 27/10/2009 ore 18:18:33, tra presenti all’interno dell’ufficio in oggetto indicato, della durata di 00:39:58, risultante con n^ progressivo 1315, sui Server della ditta RT RADIO TREVISAN Elettronica Industriale s.p.a., installato presso la sala server della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, presso il Tribunale.--\ La stessa ritenuta particolarmente utile è qui trascritta.--\ INTERLOCUTORI:
LO RE Carmelo.--\ D'ASCOLI Pasquale.--\ UOMO 1(in corso d'identificazione) UOMO 2(in corso d'identificazione)
All'interno dell'ufficio CARMELO , PASQUALE con alcune persone conversazione varia di lavoro, CARMELO spiega alle due persone i versamenti da fare e le domande da presentare, alle 18.21.00 una delle persone presenti esce dalla studio.-\ Alle 18.21.35 PASQUALE con CARMELO, i due fanno accomodare nella stanza delle persone, PASQUALE cita una domanda d'impatto ambientale, PASQUALE dice che la domanda la dovrà fare il tecnico, nella loro situazione il tecnico è un certo Mimmo Saraceno.--\ Alle 18.22.35 CARMELO mostra a PASQUALE alcuni moduli che devono firmare CALABRO' Giacomo Santo e FILIPPONE Maria Concetta, si tratta di un documento da presentare all'ufficio del registro, successivamente conversazione di natura varia.-\ Alle 18.24.21 l'UOMO 1 chiede a CARMELO notizie sul lavoro che CARMELO gli ha fatto due anni prima, per il quale l'UOMO 1 pagò CARMELO con un assegno. La conversazione prosegue i presenti parlano di un terreno e di un accatastamento in maniera generale; Alle 18.29.06 CARMELO spiega all'UOMO 1 come siano andate le cose in merito a quel lavoro che lui stesso gli fece, CARMELO spiega cosa successe in merito alla fattura per il lavoro, alle 18.29.40...--\ CARMELO: ...poi c'è quest'altro discorso, di questo discorso noi della concessione in sanatoria, a parte che ringraziare il geometra D'ASCOLI a me non dovete niente perchè io non ho fatto fisicamente niente se non che prendermi queste pratiche e tenermele qua allo studio, però di questo non ho fatto niente e non pretendo niente.--\ UOMO (1): Uh!--\ CARMELO Per quanto riguarda la pratica edilizia ancora dobbiamo vedere cosa manca qua dentro se manca qualcosa, poi c'è la...(inc.)... agibilità, la faremo noi, la farà un altro?--\ UOMO (1): No, no se sono venuto qua la dovete fare voi! la dovete fare voi!--\ CARMELO: Io dico se siamo qui seduti...--\ UOMO (1): Infatti...(inc.)...--\ CARMELO: ...no! Voi siete qui perchè vi ha mandato Mimmo CANGERI e quindi è giusto...(inc.)...--\ UOMO (2): A me non mi ha mandato nessuno.--\ UOMO (1): No! No da solo sono venuto qua!--\ UOMO (2): Con Mimmo CANGERI, con Mimmo CANGERI quando si è parlato di quel, di quel discorso là.--\ CARMELO: Mimmo mi ha detto cerca di aiutarli...(inc.)...--\ UOMO (2): ...(inc.)...--\ CARMELO: Mi pare, mi pare che ci siamo messi a disposizione?--\ UOMO (1): E noi...--\
100
CARMELO: Che si possa negare questo fatto?--\ UOMO (1): E noi siamo venuti qua!--\ CARMELO: Giusto per capirci...(inc.)...--\ UOMO (1): E allora, e... mi avete preparato piu' o meno tutte le cose?--\ CARMELO: No! Non so cosa dirvi! UOMO (1): E allora io vengo in questi giorni e vi porto un acconto perchè spese ne avete.--\ UOMO (2): Infatti ieri prima di andare via mio zio vi ha detto quando quantizzate fatemi sapere in modo tale che quanto meno uno ve li paga a voi un po' alla volta o...--\ ... PASQUALE con CARMELO conversazione di natura varia su alcuni documenti citano un articolo tredici. Successivamente l'UOMO(2) chiede a CARMELO per conto di chi si occuperà dell'agibilità, visto che nella loro situazione ci sono degli accordi tra loro e il proprietario del fabbricato che prevedono dei lavori che dovranno fare loro, e lavori che dovra fare il proprietario, lavori che il proprietario a deciso di far seguire a un certo SARACENO; CARMELO gli risponde che nella loro situazione alcune cose le ha fatte SARACENO, la pratica edilizia l'ha fatta Mimmo CANGERI e l'agibilità la farà lui, l'UOMO(2) giustifica la domanda fatta dicendo che vuole saperlo per sapere chi dovrà pagare e anche perchè SARACENO, a suo parere non sta facendo nulla.--\CARMELO spiega il perchè SARACENO ha perso molto tempo nel procedere con i lavori e con la documentazione, l'UOMO(2) commenta le parole di CARMELO dicendo che se le cose stanno come dice CARMELO allora farà in modo di contattare SARACENO e di prendere accordi con quest'ultimo al fine di finire il lavoro e di dividere le spese.--\Alle18.35.33 CARMELO dice che per il completamento sorge un altro problema, la pratica edilizia è dell'anno duemila, nel duemilatre ha avuto un'altra rivisitazione, pratica firmata dal responsabile del procedimento MELCHINI Giuseppe; CARMELO aggiunge che ora il responsabile è cambiato ed il nuovo dovrebbe fare ...(inc.)... sul permesso di MELCHINI e rilasciare la concessione edilizia per la casa di cura, questo perchè, continua CARMELO, all'epoca MELCHINI rilascio' la pratica in quanto era stata rilasciata preliminarmente la concessione edilizia in sanatoria, pratica che ebbe il parere favorevole già nel duemilatre per il discorso del condono.L' UOMO (2) chiede se suo cognato era a conoscenza di questa pratica , CARMELO dice di si, Alle 18.36.52...---\ PASQUALE: ...parliamo piano, parliamo che qua ci sono problemi grossi già!--\ UOMO(2): Uh!--\ PASQUALE: Qua c'è un parere di Pino MELCHINI!--\ UOMO(2): Scusate posso?--\ PASQUALE: Un cambio d'uso!--\ CARMELO: Queste non le avete visto, l'avete visto in ufficio, mi raccomando! tutte queste carte!--\ UOMO(1): Io queste carte non le ho nemmeno viste!--\ CARMELO: No! Non ...(inc.)...--\ UOMO(1): Io ce le ho in mano in questo momento...--\ CARMELO: Sta cosa non va allo sportello unico..(inc.)...?--\ PASQUALE: No! Questa non è dello sportello unico, questa cosa qua...--\ CARMELO: Uh!--\ PASQUALE: Zona con ...(inc.)... D--\ CARMELO: Uh!--\ PASQUALE: E' previsto la casa di riposo per gli anziani...(inc.)...--\ CARMELO: Per...(inc.)...--\ PASQUALE: Per il sanitario non mi interessa!Urbanisticamente, cioè non è che Giovanni LATELLA se ne esce ...--\ CARMELO: E dice: << No questa è zona ...(inc.)...>>...--\ PASQUALE: ... e non ce la fà!--\
101
CARMELO: sanitario assistenziale!--\ UOMO(1): No! E' zona D sapete perchè?--\ PASQUALE: Non è zona D?--\ UOMO(2): Si è zona D ed è prevista , sapete perchè?--\ PASQUALE: Uh!--\ ...L'UOMO(2) spiega ai presenti che circa un anno e mezzo prima un certo NATINO quello che vende dei mobili e altre cose che ha un terreno in fabbricato in zona saracinello , terreno che loro avevano intenzione di comprare, alle 18.38.33 la conversazione diventa incomprensibile a causa del sovrapporsi delle voci.--\ Alle 18.39.00...-\ CARMELO: Io non sono convinto che si puo' fare una casa di risposo in zona D.--\ PASQUALE: Comunque!--\ CARMELO: Perchè se no non c'era nella zona F , strutture sanitarie assistenziali.--\ PASQUALE: Uh!--\ CARMELO: Giusto?--\ PASQUALE: ...(inc.)..., annulliamo sta cazzo di pratica così ci buttiamo...(inc.)...,se c'era MELCHINI era ...(inc.)...! ora con questo!--\ CARMELO: ...(inc.)... ci hanno risolto il condono a questo signore ,chiamiamolo signore per non offenderlo, e resta con una mano davanti e uno da dietro, che c'è questa concreta possibilità--\ UOMO(2): Cioè che con la nuova normativa non posso adibire un fabbricato a casa di cura.--\ CARMELO: A casa di cura!--\ UOMO(2): Ma per una questione strutturale, o per una questione...?--\ CARMELO: Di destinazione! Nella zona D non è prevista! Nella zona D sono previste queste cose!-\ PASQUALE: ...(inc.)...--\ CARMELO: No! Ma c'era una cosa però l'avevamo fatto questo ragionamento!...--\ ...i quattro inziano a discutore sulla destinazione urbanistica permessa in una zona D, CARMELO legge alcune normative , invita i presenti a trovare una destinazione vicina a quella della casa di cura alla quale possono "Appendersi"; Suona un telefono CARMELO risponde, la conversazione prosegue tra PASQUALE e i due UOMINI sempre inerente la destinazione urbanistica del loro terreno, l'UOMO(2) dice che loro sono come un albergo, precisamente un albergo per anziani; alle 18.42.18...--\ PASQUALE: ...per me puo' andare!--\ UOMO(2): ...(inc.)...--\ PASQUALE: ...(inc.)... che PINO avese fatto una forzatura, aldilà.--\ UOMO(2): Uh!--\ PASQUALE: Comunque la cosa lo prevede!--\ UOMO(1): ...(inc.)... ad un chilometro in linea d'aria, un chilometro, un chilometro e mezzo, a Croce Valanidi, Croce Valanidi c'è una casa...(inc.)...--\ UOMO(2): Che sarebbe quella del dottore Palermo!--\ ...CARMELO finisce di parlare al telefono e si inserisce nella conversazione... CARMELO: Che succede? Scusate?--\ PASQUALE: Albergo e pensione!--\ CARMELO: Ma con la pensione e che centra con la casa di riposo?--\ UOMO(2): No! Scusatemi !Comunità alloggio per anziani a livello di cosa, si intende un albergo per anziani! Come lì c'è scritto alberghi e pensioni ...--\
102
... la coversazione prosegue in merito alla definizione di Casa di riposo per anziani, i quattro discutono sulla possibilità di considerare la casa di riposo un albergo, l'UOMO (1) dice che la loro struttura e denominata COOPERATIVA COMETA alloggi per anziani; I presenti continuano a discutore sull'effettiva destinazione urbanistica della struttura suddetta.Alle 18.46.05 PASQUALE: ...(inc.)... PINO per averlo dato, non è che PINO avesse così un motivo..., perchè casa di riposo ..., non che per forza, non li puoi considerare neanche ospedale ecc...--\ UOMO(2): No! Casa di riposo, casa di riposo rientra nel sanitario invece, in tutto e per tutto, perchè casa di riposo ci deve essere il responsabile del...(inc.)...--\ CARMELO: Un medico!--\ UOMO(2): ...un medico , un medico che sia nominato come responsabile sanitario , ammettiamo Sant'Antonio...--\ ...l'UOMO(2) spiega come la Casa di Riposo Sant'Antonio sia una vera e propria clinica a differenza della comunità alloggio che è una struttura aperta come un albergo. Alle 18.46.50...--\ PASQUALE: Questa qua io domani mattina io me la porto all'ufficio, perchè dobbiamo andare subito a parlare con GIOVANNI , se c'è PINO parlo con PINO.--\ CARMELO: Di questa cosa?--\ PASQUALE: Uh!--\ CARMELO: Prima che facciamo qualche fesseria!--\ PASQUALE. No! Non vorrei che ci intoppassimo! Che...(inc.)...sai come sono no?--\ CARMELO: ...(Inc.)...--\ PASQUALE. No! No! me ne stanno succedendo pratiche dove PINO ha firmato, ma io non sono tanto d'accordo, capito? Ma io tanto non sono tanto d'accordo ma io non è che posso garantire..., cioè se l'aveva firmato Pino e c'era PINO..., non c'erano problemi!--\ CARMELO: ...(Inc.)...--\ UOMO(2): Comunque se vi puo' essere utile è da quindici anni che siamo là, che sono là!--\ PASQUALE: No! Non quello ...--\ ...L'UOMO(2) interrompe PASQUALE dicendo che cercherà da qualche parte perchè è sicuro che quella zona è D, PASQUALE con CARMELO rispondono che la zona è la D, ma il problema è la fattibilità dell'opera, alle 18.48.19...--\ PASQUALE: Comunque vi posso dire una cosa MELCHINI lo ha fatto perchè è una forzatura, l’ha voluta fare a titolo di amicizia, in realtà, in realtà non è una cosa che potrebbe pure andare, sono cose...--\ UOMO(2): No perchè adesso...--\ PASQUALE: Sono cose che...--\ UOMO(2): da quello che mi state dicendo...--\ PASQUALE: ...sul discorso su Reggio Calabria, c'è..., si dicono barzellette, cioè nel senso, noi ve l'abbiamo data per attività commerciale la cosa e si sono fatti tutti la residenza, non certo uno si va a creare il discorso dice: ma non è compatibile con la zona.--\ CARMELO: Però il sanitario non ha detto niente, è vero?--\ PASQUALE: Il sanitario non è che si crea il problema.--\ ...D'ASCOLI afferma e spiega al cliente che il problema potrebbe essere che l'istruttoria della pratica era stata iniziata da MELCHINI, mentre adesso il responsabile è cambiato, quindi si potrebbe, la è sempre zona D che non va bene per casa di riposo per anziani! Poi LO RE gli chiede
103
se hanno i vari certificati di tutti gli impianti dello stabile, l'uomo risponde di si. Poi ancora conversazione varia tra i presenti, gli spiega che la struttura ha ufficialmente venti posti letto. D'ASCOLI prima di parlare con il responsabile parlerà con MELCHINI. Alle ore18:58:10 squilla il telefono, D'ASCOLI risponde.--\ Fine della conversazione.--\ Il contenuto del dialogo si presenta estremamente chiaro consentendo di comprendere che in passato era stata concessa l’autorizzazione a realizzare una casa di cura per anziani in una zona urbana dove non era consentito, ragione per cui D’ASCOLI si riprometteva di andare a discuterne con il nuovo responsabile dell’Ufficio facendosi comunque accompagnare dallo stesso MELCHINI, che era stato colui che aveva rilasciato, facendo una forzatura, il permesso malgrado il vincolo di zona. Anche in questo caso, inoltre, emerge che ci si è rivolti alla studio LORÈ per velocizzare l’iter di pratiche che fisicamente dall’UTC (a mezzo del D’ascoli) vengono portate all’interno dello studio Lorè che poi segue tutta l’iter dei lavori dietro il pagamento di corrispettivo in denaro Il giorno 11 novembre 2009 veniva registrata una conversazione all’interno dello studio professionale di LO RE Carmelo con l’impiegato dell’Ufficio Urbanistica D’ASCOLI Pasquale, i due dicono di due costruende villette in Condera di tale LOGIUDICE, progettate da LORE Carmelo. Direttore dei lavori è tale MAZZACUVA Maurizio, ed i due si pongono il problema di avvertire un collega del D’ASCOLI di qualcosa relativa alle costruzioni, ma convengono di non farlo stante la personalità del direttore dei lavori. I due interlocutori asseriscono che dalle villette il costruttore ricaverà un grosso guadagno sfruttando la loro amicizia e quella di MELCHINI Giuseppe. E’ evidente che alla base della discussione vi sono irregolarità nelle autorizzazioni ed avvertendo il collega risulterà l’inidoneità del permesso rilasciato. Si trascrive l’integrale conversazione: Conversazione dell’11/11/2009, alle ore 16:03:16, è stata registrata una conversazione tra presenti all’interno dell’ufficio in oggetto indicato, della durata di 00:16:17, risultante con n^ progressivo 2642, sui Server della ditta RT RADIO TREVISAN Elettronica Industriale s.p.a., installato presso la sala server della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, presso il Tribunale.--\ La stessa ritenuta particolarmente utile è qui trascritta.--\
INTERLOCUTORI:
D'ASCOLI Pasquale.--\ LO RE Carmelo.--\
************ Alle 16.04 circa Carmelo LO RE con Pasquale D'ASCOLI all'interno della stanza conversazione di natura varia; alle 16.06.30 CARMELO inzia a parlare dell'uscita di una nuova legge regionale in materia di edilizia e di alcuno corsi da frequentare, alle 16.07.35 CARMELO cambia discorso chiedendo a PASQUALE di parlare del fatto di LO GIUDICE prima che succeda qualche casino, in merito un collega di CARMELO gli ha telefonato per chiedere delle notizie su due villette di un tale LO GIUDICE situata a Condera e progettata da CARMELO, secondo il collega il prezzo di questi due immobili da costruire si aggirerebbe rispettivamente sui trecentomila euro per la piccola e
104
trecentoventimila per la piccola; CARMELO domanda a PASQUALE se sia il caso di informare il suo collega di qualcosa riguardante le due villette, PASQUALE gli chiede chi sia il direttore dei lavori, CARMELO gli risponde MAURIZIO MAZZACUVA, a queste risposta PASQUALE lo invita a fregarse, CARMELO ribatte dicendo che non vorrebbe che si creasse qualche casino, vedendo il soggetto...--\ CARMELO: ... non lo so, io mi sto ponendo il problema, secondo te c'è il problema o me lo sto ponendo inutilmente?--\ PASQUALE: ...(inc.)...--\ CARMELO: Però chiamarlo questo qua significa..., poi gli dice , gli rompe le scatole ...il permesso che ci avete fatto non è che ..., non vale un cazzo...(inc.)... a queste condizioni a me ...(inc.)... a costruire.--\ PASQUALE: Ma l'inizio lavori lui lo ha fatto?--\ CARMELO: No assolutamente!--\ PASQUALE: E quando lo farà ...(inc.)..., tu pensi che Maurizio MAZZACUVA non le sa queste cose?...Uh? Domanda!--\ CARMELO: Tu dici quando..., ma questi non e che fanno l'inizio lavori, questi inziano e poi cercano di giustificarsi in corso d'opera...--\ PASQUALE: Io non è che ...(inc.)...chiamarlo e dirglielo , arrivato ad un certo punto è sempre un amico no? Però posso pure non essendo piu' io ...(inc.)...--\ CARMELO: Interessato!--\ PASQUALE: ... dire scusate avevate un tecnico che non era ...(inc.)...no? E' sempre una persona competente che va ad inziare i lavori e sa che c'è questa situazione! No? Perchè poi non vorrei che a tipo che ci ...(inc.)... a noi! Capito? Si già se la vende cento, centocinquantamila euro a villetta!--\ CARMELO: Villetta! Si ha trecentomila euro di ...(inc.)... ha questo qua, e ...e viene ad elemosinare a noi , un porco di questi!--\ PASQUALE: Non viene , non ci dice poi...--\ CARMELO: Facciamo i calcoli!--\ PASQUALE: Facciamo i calcoli un'altra volta! Che non si possono fare!... E' questo che mi preoccupa di piu' a me!--\ CARMELO: Ci facciamo i fatto nostri?--\ ... la conversazione diventa incomprensibile a causa di alcuni rumori in sottofondo...--\ PASQUALE: ...non ci ho pensato proprio! CARMELO scusa!--\ CARMELO: Eh!--\ ...PASQUALE chiede a CARMELO di aiutarlo in quanto sulla sua Pendrive probabilmente c'è un virus...--\ CARMELO: Io pure l'ho pensato se questo lo chiamiamo ci caca il cazzo sai come a quel dio biondo! O no?--\ PASQUALE: Si!Si!--\ CARMELO: ...(inc.)... ma ti rendi conto come cazzo viviamo! PASQUALE , scusa ma mi ricordo male ma mi avevi detto tu che ...(inc.)... le sue figlie che doveva rispiarmiare che non voleva pagare ...(inc.)...ah?--\ PASQUALE: Si!--\ CARMELO: Uh! Porco dinci tutti qua vengono a piangere possibile?--\ PASQUALE: Certo noi ce la passiamo bene no? ce li possiamo fare questi sconti a questi poveretti!--\ CARMELO: Uno non deve guardare in faccia a nessuno questa è la verità! E' che non siamo capaci questo è!...Minchia trece...trecentoventimila euro Pasquale!--\ PASQUALE: Uh!--\
105
CARMELO:
Settanta! Perchè una è di settanta e una è di ottanta e sui cinquanta metri quadrati per tre livelli, quattrocentocinquanta metri quadrati, michia! Ti rendi conto di che stiamo parlando? Il terreno chissà come glielo hanno estorto al proprietario? No?...(inc.)... là non paga un cazzo che è lui, c'è riesce piu' facendo queste due villette che facendo un fabbricato.--\ PASQUALE: Forse questo, questo...--\ CARMELO: No veramente direi, ...una villetta gli viene gratis gli restano trecentomila euro là.-\ PASQUALE: Allora ti sto dicendo questi sfruttano le nostre amicizie...--\ CARMELO: C'è gli esco, gli escono trecentomila euro--\ PASQUALE: ... pigliano l'amicizia mia, l'amicizia di PEPPE MELCHINI...--\ CARMELO: Trecentomila euro--\ PASQUALE: ... trovano una "MINNA"! (TETTA)--\ ...la conversazione si interrompe con CARMELO e PASQUALE parlano di un certo professore ALAMPI che devono incontrare. In seguito in due parlano di calcoli e una documentazione che un geologo deve fare al professore ALAMPI. Alle 16.16.38 CARMELO inizia a parlare di un certo ARMANDO di alcuni soldi che una terza persona deve dare a quest'ultimo per dei lavori. I due discutono in merito, PASQUALE dice che devono fare presto, non vorrebbe che con questo ritardo le cose si potrebbere complicare, PASQUALE dice che potrebbero invetarsi i documenti che servono per poi presentarli dopo, CARMELO dice che non si puo' perchè ci sono i protocolli, ipotizza di chiamare un tale ALBANESE, PASQUALE gli chiede di fare il possibile per risolvere la situazione in breve tempo, CARMELO si arrabbia dicedo che lui ci impiegherà una settima e non vuole saperne nulla.--.\ Poco dopo alle ore 16,26 dell’11 novembre 2009, veniva registrata all’interno dello studio professionale sottoposto ad intercettazione ambientale un’ulteriore conversazione tra l’architetto LORE Carmelo ed il tecnico comunale D’ASCOLI Pasquale, la conversazione aveva origine dal commento che i due interlocutori, facevano circa una sentenza appena emessa che condannava il Comune di Reggio Calabria, per i trasferimenti d’ufficio effettuati nel settore Urbanistica, in esito alla quale i ricorrenti sarebbero dovuti rientrare al precedente impiego. In tale contesto i due si soffermavano sull’importanza di rimanere all’interno dell’Ufficio Urbanistica seppure con mansioni diverse, in quanto ciò comportava la possibilità di continuare a gestire in maniera quantomeno clientelare le pratiche relative alle varie autorizzazioni ed eventualmente spingere ad una positiva conclusione l’iter delle pratiche, circostanze queste che gli consentivano di acquisire sempre nuovi clienti per lo studio professionale; Si trascrive l’integrale conversazione: Conversazione del 11/11/2009 ore 16:26:22, è stata registrata una conversazione tra presenti all’interno dell’ufficio in oggetto indicato, della durata di 00:37:50, risultante con n^ progressivo 2646, sui Server della ditta RT RADIO TREVISAN Elettronica Industriale s.p.a., installato presso la sala server della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, presso il Tribunale.--\ La stessa ritenuta particolarmente utile è qui trascritta.--\ Interlocutori: D’ASCOLI Pasquale LO RE Carmelo All'interno della stanza PASQUALE con CARMELO, CARMELO dice a PASQUALE che PINO gli ha detto che per riassestare l'ufficio ci vorranno quattro mesi, perchè il comune o farà ricorso o lascerà stare, secondo PINO, sempre a dire di CARMELO, al Comune fare ricorso non conviene
106
per una serie di ragioni economiche, quindi appena sarà pubblicata la sentenza dopo alcuni passaggi burocratici dopo un paio di mesi ci sarà la delibera che riporterà i dipendenti trasferiti rispettivamente ai propri posti.CARMELO aggiunge che PINO non ha intenzione di ritornare a lavorare presso l'ufficio urbanistico e qualora succederà non firmerà nessun permesso se non dopo la formazione della nuova giuta comunale; I due commentano l'intenzione di PINO, successivamente, CARMELO racconta a PASQUALE che PINO ha detto espressamente che all'urbanistica c'è posto o per lui o per PUTORTI', poi parlano di un certo NATALE e di altre persone che sono state trasferite. Alle 16.30.52...--\ PASQUALE:
CARMELO: PASQUALE: CARMELO: PASQUALE: CARMELO: PASQUALE: CARMELO: PASQUALE: CARMELO: PASQUALE: CARMELO: PASQUALE:
CARMELO: PASQUALE: CARMELO: PASQUALE:
CARMELO: PASQUALE:
CARMELO: PASQUALE: CARMELO: PASQUALE: CARMELO: PASQUALE:
E secondo me quello vanno a guardare loro, vanno a vedere chi cazzo è stato a firmato...(inc.)...cioè che un'azione contro chi ha fatto questa cosa loro non la intendono come una cosa,...<< e che non voglio che mi cacciate, mi piace stare qua! >>, D'accordo?..E...questi se ne possono anche andare, domani mattina a marzo quando sarà...--\ E tu pensi che prima di andasene questi si fanno questo bordello?--\ Il discorso qual'è parliamoci chiaro, che a certe persone non era questa amministrazione ...(inc.)...a certe persone...(inc.)...--\ Ho capito!Ma dico tu pensi che questi qua...--\ Dove li metti...(inc.)... dove c'è CICCIO ZEMA dove c'è qualcun'altro , secondo me che è la volontà un po' di tutti...--\ Ho Capito che dici! Ma che mossa è come politica?--\ No ma...(inc.)...--\ Trenta giorni prima...--\ No è trenta...--\ A sessanta giorni dal voto voi mi fate i trasferimenti!--\ CARMELO, non è era la mossa politica!--\ No! Sarà pure una mossa politica , dico a marzo, dico fai una delibera e li cacci!--\ E forse il motivo per cui non faranno un cazzo è proprio questo , se noi ce ne stiamo andando, si prende la palla ...(inc.)...il problema è uno, quando lo hanno fatto non è stato per fare il discorso..., lo hanno fatto semplicemente perchè professione...--\ Politico!--\ ...(inc.)...--\ ...(inc.)...--\ ...questa situazione, prendi provvedimenti o agiremo in una maniera un pochettino...., purtroppo vengono persone a lamentarsi, punto! Facciamo questa azione che è indolore! Non è stata recepita come tale...--\ E va bene!--\ Hanno protestato pure, alla protesta come si comportano?Ci sono la possibilità o di fare quello che ti dico io e hanno detto :<< non facciamo piu' niente però...--\ ...(inc.)...tutti così PASQUALE!...(inc.)...--\ Si ma quel ...(inc.)...PEPPE MELCHINI lo prendono e me lo mandano sotto alla vigilanza ...(inc.)... alla vigilanza.--\ Che senso ha?--\ No! Che senso ha che uno resta all'urbanistica?...No?--\ Certo!--\ Oh! O ti mando all' asseverazione, dipende o al posto di
107
CARMELO: PASQUALE: CARMELO: PASQUALE: CARMELO: PASQUALE: CARMELO:
PASQUALE: CARMELO:
PASQUALE: CARMELO: PASQUALE: CARMELO: PASQUALE: CARMELO:
PASQUALE: CARMELO:
PASQUALE: CARMELO:
PASQUALE: CARMELO:
...(inc.)... CASSALIA, dai? Che fai? Perchè poi viene il dirigente e mi dici tu qui non è il caso che mi guardi pratiche!Perchè avrà ordini dall'alto se li deve cacciare, li deve cacciare!Stesso discorso per CICCIO ...(inc.)... ma che fai l'istruttore!--\ Eh! E qual'è il problema?--\ No dico, ...(inc.)...faranno l'istruttoria?--\ Questi si PASQUALE, perchè loro vogliono rientrare all'urbanistica vogliono avere quantomeno il controllo, il riferimento--\ Si ma il controllo sai qual'è?--\ Il riferimento con questo tempo!--\ Il controllo sai qual'è?Ah? Che chiunque poi sarà il dirigente avrà ordinidi controllo per davvero, a loro!--\ PASQUALE se stai là dentro riesci a gestirti un CICCIO ...(inc.)..., un CICCIO ZEMA, un MIMMO COMI, si riesce a gestirli perchè se ti devono dire a te "ngarramu "(facci avere) sta pratica , gliela fai avere!Alla fine!--\ Questo si!--\ O c'è questo lavoro o c'è sta...,che cazzo dici pure tu! Ti stai ubriacando! L'importante è essere però all'interno della situazione, un conto è dall'esterno venirsi e dire, e comunque...-\ Questi no...--\ ...no ma gli manca il gettito di clienti! Capito? --\ E' questo...--\ E....buttana!--\ Questo è piu', è più una cosa!--\ Gli manca il gettito di clienti! Quindi una volta che sono dentro loro, se devono farsi il loro se lo fanno! C'è non è ...,un MIMMO SCARDINO che problema ha?--\ Comunque, guarda è..., tutto questo ...--\ Tu immagina ..., allora la stessa cosa e..., il discorso di....(inc.)... di MIMMO SCARDINO , quant'è che non è piu' sopra? Che non fa certificati, NINO, quanto era? Tre anni, due anni? Ha continuato regolarmente a farsi le ditte private, il condono, tutto quello che si doveva fare.--\ Si, si.--\ E con chi se li faceva? Con Nino..., con CAMPOLO giusto? Con GIOVANNI CAMPOLO! Dove era GIOVANNI CAMPOLO? All' asseverazione! Forse non sono mai andati all'asseverazione tutti e due!...(ride)... (inc.)... con pratiche di edilizia privata e di condono, e alla fine di che cazzo stai parlando? Di niente, stai parlando!--\ ...(inc.)...--\ L'importante è stare dentro! Capito? Questo è il discorso! Per loro l'importante è stare dentro ..., come a CICCIO ...(inc.)... il condono? Tutto sommato puo' essere..., ma no, non ti fissare! Puo' essere una cosa alla buona, anche per lui , perchè così gli da il contentino all'amministrazione che lo ha cacciato dall'ufficio condono, lui ha ottenuto di rimanere all'urbanistica e si, e si, e si vedeva in questi termini la cosa.Che questi qua ora dicono che hanno vinto la causa e che hanno avuto stress psicologico e vanno dal cardio..., il primo che ha una cardiopatia va da un cardiologo se la fa segnare e gli dice che l'ha avuta a causa di questo trasferimento e...ecc..., ci sono danni per il comune poi! Ma non così, non stiamo parlando di duemila, cinquemila o cinquantamila euro, stiamo
108
parlando di soldi!-\ ...PASQUALE lo interrompe e gli dice che i fatti non stanno così, infatti un certo MIMMO ha vissuto lo stesso problema, ha fatto causa per conto di una signora dell'ufficio anagrafe e l'ha vinta; PASQUALE dice che all'Anagrafe c'era un gruppo che faceva carte d'identità false, atti di nascità "imbrogliati",qualcuno lo riferì al responsabile dell'ufficio, quest'ultimo dopo aver accertato la cosa ha inziato a non firmare piu' nulla per evitare di firmare qualcosa di falso. Documenti falsi che potevano , racconta PASQUALE, essere serviti a mafiosi e latitanti. Il responsabile dell'ufficio quindi riferì che se c'erano problemi sul registro era dovuto alla manomissione di altre persone...alle 16.38.50...--\ PASQUALE: CARMELO: PASQUALE:
...E' come il permesso di costruire! No?--\ Certo!--\ Veniva PEPPE CHIRICO e scaricava! Io non sapevo niente, chi PEPPE MELCHINI! PEPPE MELCHINI poi ne risponderà!...--\
era
...CARMELO interrompe PASQUALE e gli dice che la maggior parte dei latitanti che hanno arrestato ad oggi avevano in possesso delle carte d'identità valide. E il novanta per cento di questi documenti è sempre usciti da degli uffici comunali, CARMELO dice che falsificare il timbro è un discorso ma falsificare la carta dei documenti significa andare a prendere quella originale, PASQUALE dice che ci sono persone che fanno questi favori; poi ritorna a parlare dell'episodio raccontanto in precedenza aggiungendo che dopo la denucia del responsabile molti degli impiegati dell'ufficio anagrafe furono trasferiti,tra questi PASQUALE cita una certa MARCIANO' , che dopo il trasferimento fece causa al comune, la vinse ma non ottenne nessun risarcimento.La conversazione prosegue tra CARMELO e PASQUALE che continuano a parlare dei presunti imbrogli dell'ufficio anagrafe, CARMELO racconta a PASQUALE dell'arresto di PAOLO DE STEFANO dicendo che all'epoca dell'arresto gli trovarono una carta d'identità a nome di una persona inestistente, rilasciata da una circoscrizione della zona sud della città, probabilmente un favore che la cosca LABATE fece ai DE STEFANO.--\ PASQUALE dice che alla fine per queste cose non arresteranno mai nessuno, perchè non sapranno mai chi veramente ha rilasciato il documento.--\ Successivamente PASQUALE racconta, le parole sono solo a tratti comprensibili, la vicenda di una donna, che nascondeva in casa dei documenti.--\Seguono commenti vari sugli illeciti dell'ufficio anagrafe.--\Alle 16.46.05...--\ PASQUALE: CARMELO: PASQUALE: CARMELO: PASQUALE: CARMELO: PASQUALE:
Tu guarda le nostre situazioni! Le nostre situazioni..., c'è se tu hai fatto la pratica là , il ...(inc.)..., non si poteva dare e glielai data!--\ Si qua stiamo parlando di una cosa che difficilmente facciamo!Anzi che quasi mai facciamo!--\ Ah!--\ Qua di favori, stiamo parlando che gliela facciamo avere prima del tempo.--\ ...(inc.)...--\ Questo facciamo...(inc.)...--\ Che hai fatto uno sconticino sull'onere di urbanizzazione ti ...(inc.)...no? Quelli se ne fottono tre cazzi!--\
...CARMELO interrompe PASQUALE e gli chiede di un trasferimento di un tale ADRIANO RIZZA, PASQUALE gli risponde di non saperlo, poi riprendono a commentare le vicende dell'ufficio anagrafe, PASQUALE dice che secondo lui queste persone che hanno bisogno di carte
109
d'identità false difficilemente si presentano a persone a loro sconosciute, per non rischiare che queste poi possano denunciare la cosa.--\ CARMELO spiega a PASQUALE che le forze dell'ordine, precisamente la squadra catturandi, hanno accesso a molte banche dati dall'anagrafe alla cessione fabbricati, e nonostante siano un gruppo di nove persone riescono comunque ad ottenere eccellenti risultati.Il lavoro grosso che hanno , secondo CARMELO, e quello che a volte di notte devono uscire per installare le cimici in qualche casa o in qualche automobile.CARMELO prosegue spiegando alcuni tecniche che la polizia segue per l'arresto dei latitanti, dal pedinamento, all'appostamento, pertanto racconta l'episodio di un polizioto che per un appostamento si era nascosto in un furgone--\ Alle 16.52, circa CARMELO si allontana per risponde al telefono; alle 16.59.20 CARMELO rientra nella stanza ed inzia a parlare di una gara comunale relativa ad un ponte, successivamente conversazione di natura varia tra i due.-\ Alle 17.04.13 cade la linea.--\ Fine della conversazione.--\ La conversazione sopra riportata ha origine dal commento che i due interlocutori, D’ASCOLI Pasquale e LO RE Carmelo, fanno di una sentenza appena emessa che condanna il Comune di Reggio Calabria, per i trasferimenti d’ufficio effettuati nel settore Urbanistica, in esito alla quale i ricorrenti dovrebbero rientrare al precedente impiego presso quella struttura. In tale contesto i due si soffermano sull’importanza di rimanere all’interno dell’ufficio Urbanistica seppure con mansioni diverse, in quanto ciò comporta la possibilità di continuare a gestire in maniera quantomeno clientelare le pratiche relative alle varie autorizzazioni ed eventualmente spingere ad una positiva conclusione l’iter delle medesime, circostanze queste che gli consentono di acquisire sempre nuovi clienti per lo studio professionale. Il prosieguo della conversazione, inoltre, consente di registrare un passagio di particolare rilevanza investigativa: i due dopo avere commentato varie irregolarità commesse in passato presso l’Ufficio Anagrafe del Comune, (rilascio di atti e carte di identità false ad appartenenti ad organizzazioni mafiose e latitanti), le raffrontano con quelle frequentemente da essi stessi commesse, ritenendole di minore gravità, PASQUALE:Tu guarda le nostre situazioni! Le nostre situazioni..., c'è se tu hai fatto la pratica là , il ...(inc.)..., non si poteva dare e glielai data!--\ ….ed ancora: Carmelo: Pasquale ..inc..Qua di favori, stiamo parlando che gliela facciamo avere prima del tempo.--\ Carmelo: Questo facciamo...(inc.)...Pasquale: Che hai fatto uno sconticino sull'onere di urbanizzazione ti ...(inc.)...no? Quelli se ne fottono tre cazzi!, in tal modo, si ottiene una confessione extragiudiziale, sono gli stessi interlocutori che dichiarano che la loro condotta consiste nel fare avere autorizzazioni e/o prermessi prima del tempo, così confermando il canale di sorpasso e di preferenza. Il successivo 16.11.2009 nel corso del medesimo servizio di intercettazione ambientale erveniva registrata un’altra conversazione che qui di seguito si riporta . 16/11/2009, alle ore 18:05:19, è stata registrata una conversazione tra presenti all’interno dell’ufficio in oggetto indicato, della durata di 00:40:00, risultante con n^ progressivo 2856, sui Server della ditta RT RADIO TREVISAN Elettronica Industriale s.p.a., installato presso la sala server della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, presso il Tribunale.--\ La stessa ritenuta particolarmente utile è qui trascritta.--\ INTERLOCUTORI: LO RE Carmelo.D'ASCOLI Pasquale.-
110
MELCHINI Giuseppe (Pino).Massimo (in corso di identificazione).-
Nell'ufficio sono presenti LO RE, D'ASCOLI, MELCHINI e tale Massimo, iniziano a parlare di pesca e di altri vari discorsi non utili alle indagini, poi alle ore 18:21 MELCHINI conversa per qualche minuto con d'ASCOLI, i due parlano di una pratica di condono. Dopo, tutti i presenti ricominciano a conversare di pesca e di altri discorsi vari, LO RE parla con MELCHINI di un nuovo deposito al genio civile che devono fare, poi gli dice che oggi ha presentato la manifestazione di interesse, quella che è uscita, ci sono esecuzioni, coordinamento e progettazione, MELCHINI a tal proposito pensa che dopo li tratterà lui queste cose. MELCHINI afferma che per quanto riguarda i lavori pubblici fino alla soglia dei dieci mila euro si possono dare a chi si vuole. LO RE cambia discorso e spiega a MELCHINI che tale INUSO lo chiama, ma lui non gli risponde perchè non sa cosa dirgli, MELCHINI gli dice che deve la sua planimetria, non quella che è presente allo sportello unico, poi continuando LO RE parla di terza persona che insiste a sapere un conteggio di massima di quanto gli costerebbe quel progetto, MELCHINI gli dice che lui gli deve fare la parcella normale, dicendogli questo è quello che viene...poi deve parlare con me punto...! LO RE afferma che domani andrà allo sportello unico, MELCHINI gli dice di parlare con Pino MODAFFERI, ancora varia tra i due.--\ Cade la linea.--\ Fatto, letto, confermato e sottoscritto.--\ Nel corso di questo progressivo si aveva modo di ascoltare una conversazione intercorsa tra MELCHINI Giuseppe, D’ASCOLI Pasquale e LO RE Carmelo che dimostrano di avere un comune interesse economico nella gestione di una non meglio indicata pratica per la cui risoluzione infatti oltre alla parcella dovuta allo studio del LO RE dovrà essere versata una somma di denaro in favore del MELCHINI. Il 17.11.2009, alle ore 18:21:45, viene registrata un’ulteriore conversazione il cui contenuto appare interessante; il colloquio ha inizio tra D’ASCOLI ed un personaggio, un costruttore edile, il quale riferisce di un terreno allocato nei pressi del Calopinace, alle spalle dei mercati generali, in relazione al terreno un intervento di persona a lui vicina consentirebbe la cancellazione della dicitura catastale. Alla conversazione subentra LO RE Carmelo titolare dello studio professionale ove il colloquio avviene, si studiano le caratteristiche del sito e gli interlocutori convengono che va tolta la “viabilità” ed in tal senso dimostrano di essere in grado di incidere sulle scelte del Consiglio Comunale. Si trascrive la conversazione: Il 17/11/2009, alle ore 18:21:45, è stata registrata una conversazione tra presenti all’interno dell’ufficio in oggetto indicato, della durata di 00:39:58, risultante con n^ progressivo 2903, sui Server della ditta RT RADIO TREVISAN Elettronica Industriale s.p.a., installato presso la sala server della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, presso il Tribunale.--\ La stessa ritenuta particolarmente utile è qui trascritta.--\
INTERLOCUTORI: D'ASCOLI Pasquale.--\ LO RE Carmelo.--\
111
UOMO 1 (in corso d'identificazione) UOMO 2 (in corso d'identificazione) ************ All'interno della stanza LO RE Carmelo con due persone conversazione amichevole e di natura varia, alle ore 18.24.45, circa, entra all'interno della stanza D'ASCOLI Pasquale, la conversazione prosegue di natura varia.--\ Alle ore 18.26.30, circa, CARMELO inzia a parlare della pratica relativa ad un tale ALAMPI , CARMELO dice che mancano alcune cose all'interno della pratica dai timbri alle firme , relative all'impresa, al geologo , al direttore dei lavori, CARMELO dice che lui non si costituirà come direttore dei lavori, i due discutono sulla questione, CARMELO dice che per sistemarla impiegheranno non prima di due settimane.--\ In seguito conversazione di natura varia, i presenti si organizzano per rivedersi nei giorni seguiti per risolvere la pratica.--\ Alle ore 18.31.57 CARMELO esce dalla stanza insieme all'UOMO(2), la conversazione prosegue tra PASQUALE e l'UOMO(1)...--\ UOMO(1): ...sapete che altro vi volevo domandare?Quel progetto che ha presentato SAMMARCO?--\ PASQUALE: Uh!--\ UOMO(1): La posso chiedere una copia io?--\ PASQUALE: ...(inc.)...--\ UOMO(1): Si!...No ma siccome lui...--\ PASQUALE: ...(inc.)...l'ha abbandonata!--\ UOMO(1): E'! Però lui non che l'ha abbandonata sta aspettando che finisce questo piano casa , per fare..., per presentare un progetto...--\ PASQUALE: ...(inc.)...--\ UOMO(1): Ora io che cosa ti voglio ...(inc.)...--\ PASQUALE: ...(inc.)...--\ UOMO(1): Eh! Ma non poteva ...(inc.)...--\ PASQUALE: Ma non si possono fare!--\ UOMO(1): No! Comunque io sai che voglio ...(inc.)..., siccome lui fa sempre le solite ...(inc.)... vuole i soldi, ma vuole che io non faccia niente sopra di soprelevazioni! Allora io ...(inc.)... mi sono buttato sopra questo progetto ...(inc.)...--\ PASQUALE: Ma perchè che ti ha dato?--\ UOMO(1): ...(inc.)...quello vuole, vuole, addirittura è uscito fuori che ...(inc.)...--\ ...La conversazione diventa a tratti comprensibile a causa di alcui rumori e voci in lontananza di sottofondo, alle ore 18.33.37...--\ UOMO(1): ...(inc.)...vuoi che ti faccio una richiesta?--\ PASQUALE: No! Se la non vuoi fare, se non la vuoi fare! Ma ti serve per te?--\ UOMO(1): No , io ...(inc.)... a me!--\ PASQUALE: Se ti serve per te?--\ UOMO(1): ...(inc.)... siccome il mio avvocato vuole rendersi conto di quello che gli sta chiedendo, però non ...(inc.)..., vedi che tu, la ditta che ha detto ...(inc.)...--\ PASQUALE: Ti sto dicendo! Se tu voi fare una cosa...--\ UOMO(1): Per me!--\ PASQUALE: Che non vai ad esibirla da nessuna parte!--\ UOMO(1): No per me!--\
112
PASQUALE: fotocopie!--\ UOMO(1): PASQUALE:
Tu prendi a MARCELLO! Gli segni la pratica a MARCELLO e si fanno le Va bene! E..., poi ma non ...(inc.)...--\ ...(inc.)...ti puoi prendere pure la pratica e portartela a casa!--\
L'UOMO(1) dopo queste parole interrompe la conversazione dicendo a PASQUALE che una persona di sua conoscenza ( l'uomo pronuncia il nome ma è incomprensibile) ha per le mani un terreno nei pressi della Calopinace, precisamente alle spalle dei mercati generali, e dal piano regolatore su quel terreno risulta esserci una strada; Ora l'UOMO (1) dice a PASQUALE che la persona di sua conoscenza tramite un suo intervento al'interno del consiglio comunale potrebbe far cancellare la dicitura catastale. PASQUALE chiede informazioni all'UOMO(1) sull'esatta posizione del terreno, i due discutono in merito, successivamente suonano alla porta entrano alcune persone e per alcuni minuti la conversazione diventa incomprensibile--\Alle ore 18.37.18 entra CARMELO nella stanza, PASQUALE mostra il progetto del terreno suddetto a CARMELO, il quale riferisce ai due di esserne già a conoscenza, prende la pratica relativa e la mostra ai presenti.--\CARMELO riferisce che il terreno si trova in zona "D".-\I tre discutono sulle caratteristiche del terreno studiando le relative misure.-\Alle ore 18.40.34...--\ CARMELO: ...ma lui è interessato a questa cosa?...Allora loro, questi qua soldi non ne hanno...--\ PASQUALE: ...(inc.)...--\ CARMELO: ...soldi non ne hanno dice: << ho troviamo qualcuno che ce lo finanzia, in effetti, o facciamo una permuta, o troviamo...>>--\ PASQUALE: Questa ...(inc.)... DEMETRIO gli ha detto che se si interessa lui ...(inc.)...--\ UOMO(1): Ha detto DEMETRIO: << Tu vedi ..., prenditelo tu! ...(inc.)..., una mano tu! Una mano io!...--\ PASQUALE: A come ...(inc.)... interna! Capisci!--\ UOMO(1): No!...<< Io non pensavo di farlo io direttamente per me con il fatto del consiglio>> , dice: <
>--\ CARMELO: E che cosa? Però cacci la viabilità?--\ UOMO(1): A questo punto il problema non c'è! Quindi ...(inc.)...--\ PASQUALE: No! Il problema..., quello ...(inc.)..., cacciamo questa viabilità senza ...(inc.)... metriquadrati ...(inc.)...--\ CARMELO: PASQUALE! Lasci la viabilità non è niente ... (inc.)...--\ ... la conversazione a causa del tono basso della voce e da alcune voci in lontananza di sottofondo divente per alcuni tratti incomprensibile...--\ Alle 18.41.40...--\ CARMELO: ...certo se decade la viabilità!Non è , non è viabilità come zona urbanistica ma è una zona bianca , cioè non ...(inc.)... da indici.--\ PASQUALE: Il problema ...(inc.)...--\ CARMELO: Hai capito?--\ PASQUALE: Non si puo' far niente!--\ CARMELO: Non è zona B!--\ PASQUALE: Ci sono, delle viabilità che non si faranno! Però da zona "D" ...(inc.)...sempre quella ...(inc.)...--\ CARMELO: Ma vedi che questo l'ha detto a cazzo che lui ti fa la cosa in consiglio poi, decade la
113
viabilità però..--\ UOMO(1): ...(inc.)...non avete le vostre cose, possiamo pure vedere di farlo ...(inc.)...--\ CARMELO: ...(inc.)... appuntamento!--\ UOMO(1): ...(inc.)...--\ CARMELO: Mi raccomando però , per favore , non ne parlare ne con DEMETRIO, ne con nessuno! C'è! Te lo sto facendo vedere per il rapporto d'amicizia che abbiamo però...--\ UOMO(1): ...(inc.)... non mi hai detto niente!--\ ...la conversazione diventa incomprensibile a causa del sovrapporsi delle voci, alle 18.42.42 la conversazione prosegue di natura varia tra PASQUALE e l'UOMO(1).--\ Alle ore 18.55.35 l'Uomo(1) esce dalla stanza, CARMELO fa entra all'interno di quest'ultima alcune persone tra cui una donna, i presenti iniziano a parlare ed escono dalla stanza spostandosi in un 'altra limitrofa, la conversazione risulta essere incomprensibile .--\ Alle 18.58, 20 squilla il telefono risponde CARMELO, quest'ultimo parla con il suo interlocutore conversazione di natura varia.--\ Alle 19.01.44 cade la linea.--\ Fatto, letto, confermato e sottoscritto.--\ In data 23/11/2009, alle ore 16:20:28, veniva registrata la conversazione tra D’ASCOLI Pasquale e due soggetti evidentemente clienti dello studio LORE, il cui cognome è individuato in SMIRALDO (o SMERALDO). I tre dicono di un terreno sito in località ARANGEA nei pressi della chiesa e il D’ASCOLI Pasquale dopo aver esaminato l'incartamento dice ai due che provvederà a controllare se sia stata mai presentata presso l' ufficio urbanistico di Reggio Calabria, dicendo di lasciargli la pratica. La relativa pratica è stata avviava dall’archietto ARTUSO, professionista oggetto della presente attività che a parere del D’ASCOLI non è abilitato a svolgere attività professionale. Proprio per tale motivo e per procedere speditamente nella definizione della pratica gli SMIRALDO hanno deciso di consultare l’impiegato dell’urbanistica D’ASCOLI non presso il suo Ufficio al CEDIR, bensì presso lo studio professionale dell’architetto LORE. Nel prosieguo della conversazione il D’ASCOLI avverte i suoi interlocutori che molto verosimilmente quella pratica era stata già bloccata dall’Ufficio proprio per essere stata presentata dall’ARTUSO che nel recente passato era stato denunciato per la falsificazione in concorso con un dipendente infedele dell’Ufficio Urbanistica, impiegato proprio all’interno dell’ufficio del dirigente, di un permesso a costruire (che dal tenore della conversazione intercettata risulta essere quello per cui si procede), permesso che era stato ricavato dal computer del D’ASCOLI. (in effetti in data 21.01.2010 veniva comunicato a questa AG, dal dirigente arch. Saverio PUTORTI’, che in data 07.12.2009 al prot. N. 212991 veniva registrata richiesta della ditta Smiraldo Paola tendente ad ottenere informazioni circa la presentazione di una proposta progettuale intestata a Smiraldo Paola e Caterina per la costruzione di un fabbricato in località Ravagnese Arangea presentata in data 10.07.2009) Si trascrive la conversazione: Il 23/11/2009, alle ore 16:20:28, è stata registrata una conversazione tra presenti all’interno dell’ufficio in oggetto indicato, della durata di 00:25:13, risultante con n^ progressivo 3169, sui Server della ditta RT RADIO TREVISAN Elettronica Industriale s.p.a., installato presso la sala
114
server della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, presso il Tribunale.--\ La stessa ritenuta particolarmente utile è qui trascritta.--\
INTERLOCUTORI:
D'ASCOLI Pasquale.--\ UOMO 1(in corso d'identificazione)--\ UOMO 2(in corso d'identificazione) ************
A'interno della stanza PASQUALE con uomo(1) conv. di natura varia, successivamente PASQUALE chiede all'uomo la conferma se il terreno relativo alla sua pratica sia ad Arangea, l'uomo gli risponde che precisamente il terreno e nei pressi della chiesa di Arangea, i due discutono sulla situazione del terreno e sul suo relativo incartamento.PASQUALE chiede all'uomo due chi siano le persone di nome SMERALDO presenti nelle pratica, l'uomo (1) dice che sono sue sorelle.-\ PASQUALE dopo aver esaminato l'incartamento dice ai due che provvederà a controllare se sia stata mai presentata presso l' ufficio urbanistico di Reggio Calabria, chiede alle due persone di lasciargli la pratica.--\In seguito alle 16.26.20 PASQUALE cita una lottizzazione riguardante il terreno, poi aggiunge che comunque chi si sia occupato del pratica non ha fatto, a suo parere, un lavoro eccelso, l'uomo (1) chiede se sia possibile rivolgersi ad un nuovo tecnico e rifare il tutto da capo, alle 16.26.49 PASQUALE gli risponde...--\ PASQUALE: ...il problema è che..., questi due sono nell'occhio per altri motivi, pare che questo Architetto ARTUSO ...--\ UOMO(1) ...(inc.)...--\ PASQUALE: Non sia neanche ...(inc.)...--\ UOMO (1): Si! Lo so! Lo ho saputo ora!...(inc.)... perciò vi ho detto io prendetevi la pratica! Lo ho saputo ora che non è...--\ UOMO (2): Abilitato!--\ UOMO (1): Lo saputo ieri ...(inc.)...--\ PASQUALE: E noi, e noi..., a questo non ce ne ...(inc.)... piu'! E le sue pratiche le mandiamo in tribunale...--\ UOMO(1): ...(inc.)...--\ PASQUALE: ...perchè questo non si puo' permettere di fare queste cose!--\ UOMO(1): Ma stiamo scherzando ragazzi! Ma stiamo scherzando?--\ PASQUALE: Però!--\ UOMO(1): A parte che abbiamo uscito un sacco di soldi , già!--\ PASQUALE: ...(inc.)...sa benissimo come si comportano le persone,ma poi questo qua , un ...(inc.)...--\ UOMO(1): Eh!--\ UOMO(2): Ed è oltre due anni che ci prende per culo!--\ PASQUALE: Eh?--\ UOMO(2): Ed è oltre due anni che ci prende in giro! Poi parlando con lui glielo l'ho detto e ieri ho saputo che non è iscritto neanche all'albo..! Ieri l'ho saputo!--\ PASQUALE: Guardate, voi mi lasciate tutto!--\ UOMO(1): Tutto! Noi lasciamo tutto!--\ UOMO(2): Volete la busta?--\ ...la conversazione diventa incomprensibile a causa del sovrapporsi delle voci...— \PASQUALE: Il problema è..., il grosso intanto è questo qua, che la pratica sicuramente è stata bloccata...--\
115
UOMO(2): Pasqualino, vedete che noi siamo qua non per una informazione,mi dovete portare a fine questa pratica.--\ UOMO(1): Oppure...(inc.)...--\ UOMO(2): Noi annulliamo quella e se ne fa una ex-nuova--\ PASQUALE: Secondo me STEFANO al proprietario ...(inc.)...mettere a conoscenza, avete capito!-\ ...la conversazione prosegue, PASQUALE chiede di nuovo ai due se sapessero già chi fosse o meno l'ARTUSO, l'uomo (1) dice di aver parlato solo con il cugino di nome TOTO' , e questo gli ha detto testuali parole: << Compare NINO! Per me puo' pure morire! E' un imbroglione! Non vi mettete con lui che è un imbroglione >>; Alle 16.29.30... PASQUALE: Se voi mi guardate in faccia! Io sono un imbroglione all'apparenza, rispetto a lui, ma ...(inc.)...vedete , vedete, come una persona squisitissima!--\ UOMO(1): Ti sviluppa a dire proprio...--\ UOMO(2): ...(inc.)...--\ PASQUALE: Ma io , generalmente non pensavo mai e poi mai che..., mi è capitato una delle poche volte che è venuto in ufficio per una domanda di condono, però erano corrette, precise , gliele ho fatte in tutte le cose, quando ha incominciato a presentare qualche pratica di questo genere ...--\ UOMO(2): ...(inc.)...?--\ PASQUALE: No!Anzi ho cercato di aiutarlo! Non pensavo che facevano le cazzate! Le cazzate sapete quali sono state? Che mentre la pratica era ancora al riesame nostro , lui già incominciava i lavori!--\ UOMO(1): Già incominciava i lavori?--\ PASQUALE: Si!Dicendo che aveva avuto già il permesso ..., si ma le persone si trovavano con la casa bloccata! E poi scopri questo , e scopri quest'altro praticamente si era associato ad un altro PLUTINO...(inc.)...--\ ...la conversazione diventa incomprensibile a causa del sovvrapporsi delle voci...--\ UOMO(1): PASQUALE: UOMO(1): PASQUALE:
UOMO(2): PASQUALE: UOMO(2): PASQUALE: .. UOMO(2): PASQUALE:
UOMO(2):
...lo hanno arrestato!Lo hanno condannato a questo!--\ No! C'è una causa ..., che poi a ..., se lo era messo il dirigente nell'ufficio della ...(inc.)...--\ Minchia!--\ ...e mi ha fatto questo giochetto! Che ...(inc.)... di un permesso falso, e...(inc.)... tutto le cose, che l'ha fatta grossa e quindi , ne ho portate persone e...(inc.)..., dopodichè e...quando ho visto che il dirigente non rischiava niente, perchè pensavo che gli avesse fatto firmare una cosa falsa! E...a quel punto abbiamo sperato che lo avrebbero cacciato d'ufficio, il dirigente! Lo hanno mandato in un altro ufficio! Ora c'è la causa non so! Io mi auguro che non gli facciano perdere il posto di lavoro , però quattro schiaffi se li meritava, perchè...(inc.)..., poi nei confronti del dirigente ...--\ Nei confronti dei colleghi, pure!--\ Dei colleghi stessi perchè...--\ Eh!--\ .il file lo ha preso nel mio computer!--\ Vedete voi!--\ E quindi io, meno male che , a me che...(inc.)..., sono stato quello che ha scoperto tutto!...(inc.)... il povero ...(inc.).. che ci è caduto si è messo nei guai...--\ Eh!--\
116
PASQUALE:
UOMO(2):
Perchè ha costruito una casa ...(inc.)...piu'!Non glielo lasceremo poi il permesso , allora ! ...(inc.)... quei quattro o cinque persone che sappiamo gestire l'ufficio non siamo disponibili al collega che è ignorante!Se ha bisogno di una cosa chiedi, vieni , ...(inc.)...nessuno ...(inc.)...--\ ...(inc.)...--\
...PASQUALE continua nel criticare il comportamento di persone come ARTUSO dicendo che persone come lui i clienti se li mangiano, mettendoli nei guai.--\ PASQUALE in seguito dice ai due che almeno la loro pratica ha una parvenza di qualcosa di regolare; La conversazione prosegue con i tre che discutono sul progetto riguardante il terreno.-\L'uomo(2) dice che al momento su quel terreno possono solo costruire un'officina solo pero' utilizzando una parte di quest'ultimo, PASQUALE conferma la cosa, L'uomo(2) continua dicendo che poi potranno chiedere , come gli è stato detto, il cambio di destinazione in abitazione, PASQUALE però gli risponde che quanto gli è stato riferito non è corretto, bisogna vedere bene se sul terreno si puo' e quanto costruire.-\PASQUALE lo invita a non imbrogliare le carte con nessuno altrimenti lo manderanno a quel paese e non combinerà nulla.--\I tre discutono sul progetto.-\ Alle 16.43.50 i due uomini escono dall'ufficio salutando PASQUALE.--\ Varie voci in lontananza.-\ Alle 16.45.32 cade la linea...--\ Fine della conversazione.--\ Appare alquanto strano che D’ASCOLI che ha individuato le illegali attività dell’ARTUSO, riceva persone che devono sanare una pratica non presso gli Uffici Comunali preposti, ma presso lo studio di un altro architetto che egli è solito frequentare; anche in tal caso il motivo si spiega con l’intenzione dei clienti che chiaramente dicono: Pasqualino, vedete che noi siamo qua non per una informazione,mi dovete portare a fine questa pratica.--\ Si ritiene utile riportare il contenuto di una ulteriore conversazione registrata in data 27.11.2009. Nel corso della conversazione LORE Carmelo, dopo avere ricevuto la visita di alcuni clienti indicati come eredi GIORDANO, che erano accompagnati da un legale, i quali chiedevano l’esito di una pratica a lui affidata ed il rilascio del permesso entro il successivo 30 dicembre, chiede a D’ASOLI Pasquale di occultare quella pratica, che era stata affidata in trattazione all’impiegato Mimmo COMI (Allegato nr. 02), al fine di impedire che i clienti potessero visionare gli atti contenuti all’interno del fascicolo. Il prosieguo della stessa permetteva altresì di accertare che quella pratica era stata materialmente istruita da MELCHINI Giuseppe, Questo al "quaglio" è! Ora mi hanno mandato una lettera, o ritirano il permesso entri il trenta dicembre... D'ASCOLI: ...(Inc.)... LO RE: Manca il deposito al genio civile. D'ASCOLI: Perchè...(inc.)...con parere favorevole tutte cose? LO RE: Tutto, si, però a me mi da fastidio, perchè ora se mancano documenti dentro la pratica... D'ASCOLI: ...con MELCHINI devi parlare di tutte cose! Nel corso della medesima, si comprende che all’interno dello studio LO RE’ il D’ASCOLI aveva documenti del suo Ufficio, in particolare nel corso della discussione LO RE invita D’ASCOLI, a prendersi la pratica degli eredi Giordano, farla sparire e tenerla conservata, in quanto questi si erano presentati presso il suo studio con un avvocato. Così come viene specificato che è necesario far sparire altre partiche dall’Ufficio urbanistica sempre tramite il D’ASCOLI, per la quella riguardante MICELI-ARCHINTO ed il condono Alampi.
117
Si trascrive integralmente la conversazione la cui lettura evidenzia che l’attività illecita menzionata è operata in pieno arcordo tra LO RE , D’ASCOLI e MELCHINI Giuseppe, Si riporta la trascrizione integrale della conversazione conversazione di particolare importanza. . Il 27/11/2009, alle ore 17:08:03, è stata registrata una conversazione tra presenti all’interno dell’ufficio in oggetto indicato, della durata di 00:06:56, risultante con n^ progressivo 3512, sui Server della ditta RT RADIO TREVISAN Elettronica Industriale s.p.a., installato presso la sala server della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, presso il Tribunale.--\ La stessa ritenuta particolarmente utile è qui trascritta.--\
INTERLOCUTORI: LO RE Carmelo.D'ASCOLI Pasquale.-
In ufficio LO RE con D'ASCOLI gli chiede se è possibile avere qualche dato di quella concessione in sanatoria a nome ALAMPI, D'ASCOLI gliela fa vedere, Carmelo commenta che non la trovava perchè si trova dentro una carpetta nuova, D'ASCOLI gli risponde che non l'ha cambiata lui la carpetta bensì Nando, poi Pasquale chiede a Carmelo di raccogliergli tutta la documentazione e vedere se manca qualcosa, di fargli due copie, poi afferma di portarsi quello che gli serve così poi quegli altri se li riporta all'ufficio...--\ LO RE: ...Pasquale ascolta, ora glielo dico a Pino se è stata là, mi incontro con queste teste di cazzo.--\ D'ASCOLI: Chi sono?--\ LO RE: Eredi GIORDANO, quelli di Michele IRTO, mi devi fare la cortesia devi procurare questa pratica e prendertela tu.--\ D'ASCOLI: E non ce l'ho io questa pratica o no?--\ LO RE: No, ce l'aveva Mimmo COMI, è nell'armadietto di Mimmo COMI, ti ricordi dov'era seduto, non Cristoforo, Mimmo COMI, di fronte, la dentro è!--\ D'ASCOLI: Vedi che ce l'ha Marcello ora queste cose!--\ LO RE: Dico, te la puoi prendere?--\ D'ASCOLI: Si, questo si!--\ LO RE: Eh, te la tieni tu, perchè questi vanno girando uffici uffici, chiedono copie, cose...bordelli, eccetera.--\ D'ASCOLI: Uhm, lo sai che è un problema lì, magari domani succederà...Pino PAVONE nel mezzo...--\ LO RE: ...bene esatto, la dobbiamo prendere questa pratica intanto farla scomparire, tenerla in un posto conservata.--\ D'ASCOLI: Ah, che non ce l'abbia nessuno?--\ LO RE: Eh, che non la tocchino e facciano e dicano...perchè questi si sono presentati con l'avvocato, questo un avvocato era stasera...--\ D'ASCOLI: Si.--\ LO RE: ...eh, voglio dire ora non l'ho buttato fuori perchè...--\ D'ASCOLI: Non ho seguito l'iter...--\ LO RE: ...no, non l'ho buttato fuori perchè...tra l'altro ci conosciamo, ora fa tutto il fico, fino a ieri vendeva fotocopiatori ora fa l'avvocato.--\ D'ASCOLI: Chi è questo qua?--\
118
LO RE: Non mi ricordo nemmeno come si chiama.--\ D'ASCOLI: Ma per che cosa tutto il discorso, ah, qual'è tutto il discorso?--\ LO RE: Questi qua non gli firmano il contratto di permuta a Michele IRTO, giustamente lui per andare avanti vorrebbe firmato il contratto di permuta perchè io sono arrivato quasi alla fine del progetto e qua ancora non si è visto niente, come al solito.--\ D'ASCOLI: Uhm, uhm.--\ LO RE: Questo al "quaglio" è! Ora mi hanno mandato una lettera, o ritirano il permesso entri il trenta dicembre...--\ D'ASCOLI: ...(Inc.)...--\ LO RE: Manca il deposito al genio civile.--\ D'ASCOLI: Perchè...(inc.)...con parere favorevole tutte cose?--\ LO RE: Tutto, si, però a me mi da fastidio, perchè ora se mancano documenti dentro la pratica...--\ D'ASCOLI: ...con MELCHINI devi parlare di tutte cose!--\ LO RE: Caso mai lunedì vengo, in qualche maniera ci cacciamo MICELI-ARCHINTO, mi porto MICELI-ARCHINTO, prendiamo questa pratica è...trovi un cassetto tu...tu sai dove le tiene...dove ha le pratiche Pino?--\ D'ASCOLI: No, ma non è...prendiamocela, poi l'appoggiamo da una parte e non la trova nessuno, punto, basta! Dopo che arriva il...(inc.)...troviamo tutto dai, non è questo il problema. Vedi che forse l'abbiamo fatto già questo lavoro noi, io non mi ricordo di questa pratica.--\ LO RE: No, no, il condono ALAMPI...--\ D'ASCOLI: Si.--\ LO RE: ...ed è fermo là per...(inc.)...--\ D'ASCOLI: Per...(inc.)...qualche giorno la butto dalla finestra se mi capita.--\ LO RE: Non è la mia, di Pino è, che cazzo so io che vuole fare con questa cosa, quello ogni tanto guarda una planimetria e dice piazzami un fabbricato qua dentro e buttiamolo là, che cazzo ne so, poi non è che lui dopo quattro, cinque anni esce fuori col...col giolli dal cartoccio.--\ D'ASCOLI: Non gliel'abbiamo data, non era quella dell'aeroporto?--\ LO RE: No, quale aeroporto, dietro casa mia è, un terreno dietro casa mia, è ALAMPI Francesco ed altri.--\ D'ASCOLI: Eh.--\ LO RE: Mi ha detto ma il progetto? Mi ha detto copiati quattro fabbricati di qualcosa che hai fatto e mettiglieli la dentro, gli ho detto io quanti, perchè sono qualche quattro mila metri in zona d, mi ha detto riempilo tutto a stivare...(inc.)...quel coso, poi...è un grande, poi...-\ D'ASCOLI: Io gli devo fare pure tutti quei cazzi di depositi del genio civile, che me ne faccio di tutti questi depositi, ne ho qualche cinquanta...--\ LO RE: E va bè ma...--\ D'ASCOLI: ...se venivano le persone e se li prendevano non facevano più figura, tanto non servono no diciamo ormai?--\ LO RE: Il modellino ti serve!--\ D'ASCOLI: Manco, solo per dimostrare che è entrato?--\ LO RE: Va bè protocollato è giusto pure...(inc.)...ma mandali all'archivio che cazzo te ne fotti.--\ D'ASCOLI: E all'archivio e dove li butta quel povero cristiano?--\ LO RE: Sono cazzi...sono cazzi suoi.--\ D'ASCOLI: Ha la pratica MARINO ancora, quello è il problema, hai capito?--\ LO RE: Fai faldoni e glieli carichi all'archivio, e glieli butti all'archivio.--\
119
D'ASCOLI: Onestamenrte non lo so nemmeno io.--\ Si sentono dei passi, poi altri rumori.--\ Cade la linea.--\ Fatto, letto, confermato e sottoscritto.--\
Anche nella conversazione registrata il 2 dicembre 2009, presso lo studio professionale di LO RE Carmelo si fa chiaro riferimento a quella che è prassi dell’Ufficio diretto da MELCHINI Giuseppe, la fruizione di “mazzette” , D'ASCOLI:...Lo sai perchè mi salgono i cazzi a me...perchè se ti capita a te qualcosina, qualche pezzo di pane da poterti spolpare, se te lo possono fottere...(inc. a causa di voci accavallate)...a me per questo mi salgono i cazzi, cioè voi volete mangiare...-\IRTO:...(Inc.)...un pezzo di pane ciascuno...(inc.)...--\ Si riporta di seguito l’integrale trascrizione. 02/12/2009, alle ore 18:32:08, è stata registrata una conversazione tra presenti all’interno dell’ufficio in oggetto indicato, della durata di 00:32:32, risultante con n^ progressivo 3764, sui Server della ditta RT RADIO TREVISAN Elettronica Industriale s.p.a., installato presso la sala server della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, presso il Tribunale.--\ La stessa ritenuta particolarmente utile è qui trascritta.--\
INTERLOCUTORI: D'ASCOLI Pasquale.LO RE Carmelo.IRTO Michele (imprenditore edile nato a Reggio Calabria il 04.10.1960).VIGLIANISI Massimo (collaboratore Studio LO RE, nato a Reggio Calabria il 02.01.1973) .Valerio (non identificato).BITTIS (non identificato).************ In ufficio D'ASCOLI Pasquale con LO RE Carmelo e IRTO Michele, Pasquale chiede a LO RE se ha fatto lui la pratica a nome IRTO Michele, si dovrebbe trattare di una voltura o un nuovo permesso, LO RE gli risponde che non si ricorda. IRTO Michele gli spiega che hanno fatto richiesta di una nuova concessione per l'ultimo solaio dopo aver fatto tre piani con un'altra concessione, poi LO RE discute con lui gli chiede tutto quello che ha fatto e gli da dei consigli su come deve fare gli atti notarili eccetera. Alle ore 18:35:00 LO RE chiama a Massimo e gli chiede di fargli quella dichiarazione che gli fa vedere. Poi IRTO afferma che deve andare a trovare a Marcello, LO RE gli dice che lui è andato a trovarlo ma non è riuscito a parlarci perchè era impegnato in una riunione al comune, continuando gli chiede di parlarne con Marcello e aggiornarlo di queste nuove vicende. Successivamente LO RE parla di un avvocato che è andato da lui allo studio a gridare e a minacciarlo, non l'ha buttato fuori per educazione. Continuando nominano un tale Pino PAVONE, collega d'ufficio di D'ASCOLI, che a dire di D'ASCOLI è peggio di Peppe CHIRICO ed è riuscito a mettere sotto tutti i colleghi, compreso Giovanni CAMPOLO, in ultimo il Pasquale D'ASCOLI afferma che Pino PAVONE si mette paura solo di lui. LO RE chiama Valerio e l'ingegnere BITTIS che stanno in un'altra stanza e glieli presenta a Michele IRTO, LO RE spiega a Valerio che Michele gli ha portato il versamento del risparmio energetico quindi i due vanno via...--\
120
D'ASCOLI: ...Lo sai qual'è il discorso, io a Peppe MELCHINI lo rimprovero per la sua troppa bontà, questo è un altro che ha comprato...(inc.)...delle persone per la troppa bontà che ha avuto Peppe MELCHINI, perchè Pino MELCHINI sopra a queste cose ha sbagliato, perchè lui era il proprietario di tutta Reggio Calabria ed ha fatto arricchire due fessi che non gli hanno usato mai rispetto, questo è...--\ IRTO: Questa è la verità.--\ D'ASCOLI: E poi se ne andavano all'ufficio a tipo che sono i padroni, a Peppe CHIRICO sai che gli ho detto io e Natino: fai una cosa, renditi conto di tutte queste pratiche che hai messe là, sequestrate, vedi quali secondo te non ti esce niente, così li mandiamo avanti noi, e lasciati quelle quattro dove secondo te, ti può uscire qualcosa. Ti è finito lo spasso!--\ IRTO: Gli è finito certo!--\ D'ASCOLI: Non te ne faccio passare una, mi prendo le pratiche, me le porto quà, me le guardo per bene...pane pane a vino vino, se ti esce...se è giusta è giusta, ma che tu fai imbrogli basta, hai finito! A Valerio gli ha detto di fargli tutti quanti i piani...coso fituso a trecento euro, tu fai un complesso edilizio e gli dai trecento euro per ogni piano...(inc.)...a quel ragazzo!--\ IRTO: Eh...--\ ...D'ASCOLI continua a parlare di questo discorso afferma che Pino PAVONE è come Peppe CHIRICO, ed afferma che ha circa sei sopraluoghi da fare a Pellaro ed ha intenzione di portarsi Peppe CHIRICO con lui...--\
D'ASCOLI: ...Lo sai perchè mi salgono i cazzi a me...perchè se ti capita a te qualcosina, qualche pezzo di pane da poterti spolpare, se te lo possono fottere...(inc. a causa di voci accavallate)...a me per questo mi salgono i cazzi, cioè voi volete mangiare...--\ IRTO: ...(Inc.)...un pezzo di pane ciascuno...(inc.)...--\ D'ASCOLI: ...(Inc.)...con Peppe...(inc.)...siamo andati a scuola assieme e poi siamo finiti nello stesso ufficio no, ma Peppe CHIRICO...se n'è venuta qualche dieci anni fa, appena arrivato là io, una signora: sapete sono proprietaria di un terreno pum...pum...pa...pa...dice voglio fare...(inc.)...gli ho detto io fermatevi un attimo che vediamo se si può fare qualcosa oppure ha detto...sapete ma io me lo voglio vendere...(inc.)...la signora...io ero all'inizio per comprarmelo...che ni devo comprare...ho cercato di chiamare un amico...il giorno dopo si ripresenta, gli spunta a lui davanti, e non si ricordava il mio nome, dice ho parlato giovedì con voi mi pare, ma signora sapete...se ne viene nella mia stanza, minchia che culo che ho avuto oggi, è venuta una signora, così...così...così e così...dice che ha parlato con me, ma chissà con chi cazzo ha parlato, gli ho detto guarda che ha parlato con me. Ha detto no, ormai mi sono comprato tutte cose, si è preparato prima la concessione e poi...gli ha detto Pino MELCHINI allora hai la bontà, visto che ormai hai fatto tutte cose, ti sei comprato il terreno, gli dai i soldi a Pasquale per il lavoro che ha fatto...(inc. a causa di voci accavallate)...--\ IRTO: ...(Inc. a causa di voci accavallate)...--\ D'ASCOLI: ...lo sai poi come mi sono combinato, che mi sono dimenticato poi il cognome della signora, e gli ho fatto scaricare io il permesso sopra il registro!--\ IRTO: ...(Inc...ride)...--\ D'ASCOLI: ...(Inc.)...--\ IRTO: ...(Inc.)...--\ D'ASCOLI: Se Pasquale D'ASCOLI a quei tempi si fosse "sciuppato" preso dieci mila euro coso fituso a te che cazzo ti cambiava?--\ IRTO: Certo, chissà quante villette si sono sparate in questo terreno...--\ D'ASCOLI: Due!--\
121
IRTO: Due villette ha fatto?--\ ...I tre continuano a parlare di questa signora che aveva il terreno, D'ASCOLI spiega che si trattava di una signora di Reggio, era anziana, ribadisce che anche Pino gli aveva detto di lasciare la pratica a Pasquale, quindi i presenti ridono parlando al comportamento di Peppe CHIRICO. Poi LO RE chiede la situazione della pratica degli eredi GIORDANO, quindi parlano di questo, si alza IRTO per andare via, Pasquale gli dice che domani mattina gli offrirà il caffè. Poi D'ASCOLI parla di terza persona che ha fatto un fabbricato a cinque piani ed ha avuto il coraggio di dare a Valerio solo trecento euro per ogni piano energetico. Alla fine della conversazione parlano dell'acquario che c'è nella stanza dove stanno parlando, quindi IRTO va via. Poi conversazione varia tra LO RE e D'ASCOLI.--\ La conversazione del successivo 4 dicembre avviene tra LO RE Carmelo, D’ASCOLI Pasquale ed un cliente, nel corso della quale D’Ascoli evidenzia che ottenere il certificato di agibililità in qualche giorno, gli costerà circa mille euro. Conversazione del 04/12/2009 ore 16:11:55, è stata registrata una conversazione tra presenti all’interno dell’ufficio in oggetto indicato, della durata di 00:39:58, risultante con n^ progressivo 3863, sui Server della ditta RT RADIO TREVISAN Elettronica Industriale s.p.a., installato presso la sala server della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, presso il Tribunale.--\ La stessa ritenuta particolarmente utile è qui trascritta.--\
INTERLOCUTORI:
D'ASCOLI Pasquale.--\ UOMO(non identificato).--\ LO RE Carmelo.--\ ************
All'interno della stanza PASQUALE, CARMELO e un UOMO, conversazione di natura varia, alle 16.13.25 i tre inziano a parlare di BERLUSCONI di quando scese a Reggio Calabria, e delle dichiarazioni rese da un pentito di mafia, dichiarazioni che accusano BERLUSCONI ; l'UOMO dice di aver visto una villa con una piscina che appartiene ad un pentito di Reggio Calabria che si trova in maremma, l'uomo critica la figura dei pentiti, dicendo che non sempre sono dei veri collaboratori.L'UOMO cita un uomo di Reggio Calabria anche egli possedente di una villetta, questa però a suo dire tipo bunker, il quale dopo aver ucciso una persona, (l'UOMO nomina la vittima come quello degli alberi di natale) ha ricevuto trecento milioni di lire per ingiusta detenzione in quanto l'unico testimone era un ubriaco ; succesivamente CARMELO con l'UOMO parlano della pratica dello zio dell'UOMO , quest'ultimo chiede a CARMELO notizie sul cambio di destinazione d'uso, alle 16.17.36...--\ UOMO: CARMELO: UOMO:
CARMELO: UOMO: PASQUALE: CARMELO: PASQUALE:
Architetto...--\ Sulla...--\ ...questi ve li manda mio zio! E poi mi dice di domandarvi a saldo, fino ad ora noi vi abbiamo dato mille! Giusto?--\ Ah!...cinquecento...--\ Se mi dite poi a saldo!--\ Allora guardate ...--\ Quello...(inc.)...ieri.--\ Questa agibilità deve uscire nel piu' breve tempo possibile!
122
UOMO: PASQUALE: UOMO: CARMELO: UOMO: PASQUALE: UOMO: PASQUALE: UOMO: PASQUALE: CARMELO: PASQUALE: CARMELO: UOMO: PASQUALE: CARMELO: UOMO: PASQUALE:
UOMO: PASQUALE: UOMO: CARMELO: UOMO:
CARMELO: UOMO: CARMELO: UOMO: CARMELO: PASQUALE: CARMELO: PASQUALE: CARMELO: PASQUALE: UOMO:
CARMELO: UOMO: CARMELO:
Uh!--\ Noi abbiamo questo lavoro qua del ...--\ Ah! Avete fatto tutti i conteggi?--\ Finalmente sono chiusi!--\ Ah!--\ Abbiamo tutti...(inc.)..., considerate mille euro per ...(inc.)...per il certificato di agibilità nel giro di qualche giorno.--\ Architetto non sto dicendo, non sto dicendo proprio niente io...--\ ...(inc.)...--\ ...voi mi dovete, mi dovete dire entro quando ne avete bisogno!--\ Allora quando lo hai presentato ieri ...(inc.)...?--\ No!--\ Due giorni fa?--\ E si ...(inc.)... due...--\ Ora c'è sabato e domenica, questa settimana...--\ Io lunedì vado là e gli dico...--\ Giorno due!--\ Qua c'è un problema per te, vedi quello che ...--\ ...uno! No per questo ti dico, c'è il pensiero, dimmi quello che vuoi subito il piu' presto possibile e dimmi in quanto tempo me la dai! Perchè se no, non chiudiamo!--\ Ma se glieli diamo prima finiamo!--\ Uh! Poi incominciano a cercare altre ...--\ Quindi in poche parole, allora qua come siamo?--\ Allora!--\ Primo acconto euro cinquecento e l'ha saldato! Secondo acconto euro duemila rilascio del permesso di costruire per il cambio d'uso da residenza a casa di riposo per anziani, terzo acconto euro mille e cinquecento, ma questi sono soldi che ...--\ Già avevamo pensato di dividerli così, poi voi mi avete preceduto e siete venuto stasera.--\ No lui mi ha detto...,allora io mi ...(inc.)... che doveva venire ieri sera!--\ Ah!--\ Poi non lo so gli è sorto un problema!--\ A va bene questo...--\ Lo sapete! Aspettate un attimo ve la posso dire una barzelletta!--\ Ah!--\ Ci siamo salvati per trenta e trentuno!--\ Non stanno rilasciando più concessioni in santoria ...paesaggistica ambientali.--\ Se avesse ritardato un'altra mezza giornata eravamo caduti sul punto migliore!--\ Architetto scusate un attimo! Allora è inutile che io guardo..., questo, scusate se io uso le penne arbitrariamente , ma a me mi piace scrivere ...(inc.)..., questo, è il dovuto! Giusto?--\ Si!--\ Bene! Mille che vi sono stati dati, noi restiamo, tremila! Ok?--\ Tremila! Di cui mille mi fate un assegno e vi faccio una fattura, e duemila contanti...--\
123
PASQUALE: UOMO: PASQUALE: UOMO: PASQUALE:
Considerate che esce..., qua in mezzo ci sono pure quelli per il collega !Avete capito?--\ Così mi dite, così io gli dico, ma non c'è, io in settimana oggi e domani...(inc.)..., dopo domani è domenica.--\ Lunedì ne dovremo avere sette non che...--\ Oh!Io vedo ora tra lunedi e martedì...--\ A me quello che ...(inc.)...è questa qua per il collega !Perchè poi dopo di questa abbiamo finito ve ne andate a Catanzaro e gli dite : << scusate ritardo e basta!>>...--\
...la conversazione prosegue solo a tratti comprensibile...;Alle 16.21.22 UOMO dice a PASQUALE che ieri si è presentato il signor CALABRO' con un avvocato per stipulare il contratto, il CALABRO', dice l'UOMO, ha data la sua parola che appena i documenti saranno pronti preparerà cinquemila euro, l'avvocato gli servirà solo per tutelarsi per alcune situazioni(incomprensibili).L'UOMO aggiunge sempre in merito al CALABRO', che ieri l'avvocato voleva andare a fare il sopralluogo e pertanto l'UOMO dice di aver chiamato subito MELCHINI e di aver accompagnato l'avvocato ad effettuare il giro del fabbricato. In seguito l' UOMO riferisce sempre a PASQUALE di aver notiziato l'avvocato di alcuni lavori che un tale ingegnere SARACENO doveva fare al fabbricato nell'ottantanove, PASQUALE lo interrompe e gli dice che all'poca non fu solo SARACENO a non fare il lavoro, ma la colpa fu anche delle altre persone che non pagarono gli oneri; l'UOMO a tal proposito dice di aver riferito all'avvocato testuali parole: << questo lavoro, che è stato fatto in tre mesi, grazie sempre agli amici, lui lo avrebbe dovuto fare in un mese e mezzo >>, PASQUALE prosegue invitando l'UOMO a parlare con MIMMO CANGERI, cognato dell' UOMO, per chiarirsi le idee, perchè secondo PASQUALE, loro all'epoca avevano preparato tutto; l' UOMO lo interrompe dicendo che quella persona sempre all'epoca dei fatti si reco' Catanzaro dicendo che si stavano pagando gli oneri di urbanizzazione e che si sarebbero attivati quanto prima per quel discorso, però dopo si presento' la dottoressa LEONE che gli diede sei mesi, a questo punto, la sorella dell' UOMO, non contenta chiamò a quello di Catanzaro che gli rispose che era inutile perchè erano ormai quindici anni che lo prendevano in giro. Seguono commenti vari di PASQUALE e dell' UOMO, PASQUALE dice che la pratica da loro all'epoca era pronta bastava solo che quelle persona avessero pagato gli oneri per sbloccarla,l' UOMO prosegue dicendo che di recente si è recato a da quella persona a Catanzaro dicendogli che tempo due mesi avrebbe avuto le carte in mano, la persona lo ha invitato a mandargli nell'immediatezza un'autorizzazione definitiva per poi presentarsi di nuovo da lui dopo dicembre.--\ PASQUALE racconta che cinque anni prima lui e PINO MELCHINI erano stati invitati ad una cena dove avevano conosciuto sia CALABRO' che MIMMO SARACENO, qui PASQUALE non si permise di dire ai due che dovevano pagare gli oneri, l'UOMO dice che la colpa è di suo cognato che sapeva come stava la situazione e non fatto nulla, ne tanto meno ha chiamato chi di dovere per dirgli che bisognava pagare gli oneri.--\ PASQUALE e l' UOMO criticano l'operato di SARACENO, PASQUALE cita alcuni episodi analoghi in cui SARACENO non si è comportanto in maniera professionale.--\ In seguito l'UOMO racconta il proseguo della situazione di Catanzaro dicendo di essere andato da quella persona umiliandosi affermando che avrebbero finalmente concluso in maniera positiva la cosa, visto che il cambio di destinazione d'uso è pronto.-\PASQUALE conferma che il cambio d'uso è ormai pronto quello che manca è l'agibilità.-\CARMELO mostra all' UOMO i documenti dicendo che affinchè il condono sia completo serve l'agibilità.--\ Alle 16.33.11...--\ CARMELO: ...vedete che è veramente impossibile fare queste tre cose in due mesi, non glielo dite a nessuno perchè...--\
124
PASQUALE: CARMELO: UOMO: PASQUALE:
No, guardate...--\ Non ne parlate con nessuno! Vi prego!--\ No io posso soltanto dire se avete bisogno di sistemare documenti ci ...(inc.)...--\ L'agibilità!...L'agibilità!...L'agibilità!...L'agibilità di mio nipote, casa di mio nipote gliela ha cercata da quattro mesi, nonostante sa che è mio nipote, non sono andato a dirgli ne A ne B e ne C, e sono quattro mesi e ancora non gliela data! Perchè ...(inc.)...--\
...l'UOMO dice che per lui le cose vanno bene così lunedi andrà a portargli il documento in modo da sistemare subito la situazione, CARMELO dice all' UOMO che comunque tutti gli originali se li terrà lui; i tre studiano la documentazione presente, l'UOMO dice di non aver intenzione di tenersi i progetti ma vuole portarli a SARACENO per ringraziarlo del suo comportamento.--\ UOMO prosegue raccontando alcuni fatti lavorativi accaduti al SARACENO.--\ Alle 16.39.26 CARMELO dice all' UOMO di stare attento qualora avesse intenzione di effettuare nuovi lavori , deve sempre chiedere altrimenti rischia di perderà l'agibilità.--\ I presenti inziano a parlare dell'ortopedico e dei suoi proprietari, CARMELO dice che l'ortopedico è abusivo, commenti vari sull'ortopedico e sui finanziamenti della regione calabria --\ Successivamente l'UOMO, PASQUALE e CARMELO iniziano a parlare di politica parlano della candidatura di SCOPELLITI e dell'andazzo del comune di Reggio Calabria; Commenti vari sulla politica nazionale, l'UOMO parla della lite tra FINI e BERLUSCONI, i tre commentano la situazione politica del momento. Alle 16.49.00 PASQUALE esce dalla stanza, CARMELO e l'UOMO continuano la conversazione, alle 16.51.05 l'UOMO dice a CARMELO che lunedì gli porterà quel documento, lo saluta ed abbandona lo studio.--\ Fine della conversazione.--\
Dal contenuto della stessa appare che il cliente dello studio, oggetto di attenzione investigativa, venga informato da D’ASCOLI Pasquale, che per ottenere l’agibilità di un edificio, nel giro di pochi giorni dovrà versare un importo supplementare di 1.000,00 euro, l'uomo chiede della destinazione d'uso e successivamente parlano dei conteggi che Pasquale ha fatto. Quest’ultimo dice all'uomo di considerare una spesa di 1000 euro per l'agibilità che hanno fatto entro 4 giorni Inoltre menziona la necessità di prevedere nell’importo una parte della somma che deve andare al collega: CARMELO: Tremila! Di cui mille mi fate un assegno e vi faccio una fattura, e duemila contanti...--\ PASQUALE:Considerate che esce..., qua in mezzo ci sono pure quelli per il collega! Avete capito?--\; anche in questo caso, pertanto, grazie alle parole dei soggetti direttamente coinvolti, si ha conferma del modus procedendi e della circostanza che sono previsti importi ulteriori per il collega che deve provvedere ad evadere velocemente la pratica o chi per chi dovrà interessarsi per far evadere velocemente la pratica. Il 17/12/2009, alle ore 18:40:18, veniva registrata una conversazione all’interno dello studio LO RE nel corso della quale questi informa i suoi clienti che per una variazione catastale occorrono trecento euro da consegnare ad un amico. 17/12/2009, alle ore 18:40:18, è stata registrata una conversazione tra presenti all’interno dell’ufficio in oggetto indicato, della durata di 00:40:00, risultante con n^ progressivo 4291, sui Server della ditta RT RADIO TREVISAN Elettronica Industriale s.p.a., installato presso la sala server della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, presso il Tribunale.--\ La stessa ritenuta particolarmente utile è qui trascritta.--\
125
INTERLOCUTORI: LO RE Carmelo.D'ASCOLI Pasquale.LO GIUDICE Fortunato(da identificare compiutamente) CANNIZZARO Maurizio (da identificare compiutamente) In ufficio ci sono l'Architetto LO RE Carmelo con il geometra D'ASCOLI Pasquale e LO GIUDICE Fortunato, il primo afferma che progettista rimane sempre lui, mentre come direttore dei lavori metteranno a Michele FAVANO, di quest'ultimo ancora gli mancano i dati da inserire in tutte le copertine, si accordano per vedersi con il LOGIUDICE lunedì oppure martedì, LO RE se ha problemi farà un colpo di telefono a Maurelio (figlio di LO GIUDICE Fortunato), quindi si salutano, il LO GIUDICE va via alle ore 18:44:35. La conversazione continua, LO RE fa vedere un progetto a D'ASCOLI ed a Maurizio, si tratta di un appartamento che loro devono strutturare, continuando LO RE afferma che se Maurizio ha bisogno gli fa una variazione catastale del piano di sotto, solo dell'interno, alla fine si accordano per questa variazione catastale, LO RE dice a Maurizio di lasciargli quelle carte che gli deve fare la perizia. Maurizio chiede se la variazione catastale si può fare entro l'anno, LO RE gli risponde che si può fare subito, continuando CANNIZZARO vuole sapere questa variazione catastale quanto gli coporterà in più di tasse, LO RE gli risponde che questo non lo sa...ma comunque si tratta di quattro soldi, poi LO RE informa D'ASCOLI che Valeria gli ha detto che hanno approvato la sua pratica e quella di Ferdinando...--\
LO RE: ...Maurizio intorno ai trecento euro la variazione catastale,è inutile che...sai perchè...te lo dico perchè me lo fanno due ragazzi che lavorano al catasto...--\ CANNIZZARO: Non hai capito, non ci sono problemi...--\ LO RE: ...non ci...cioè lui se lo fà, quello se lo approva...(inc.)...e quello ce lo restituisce, capito? Li devo pagare!--\ CANNIZZARO: ...mi sono tirato mai indietro io?--\ LO RE: No, era giusto dirtelo.--\ CANNIZZARO: Ma che mi devi dire, pare che...le spese sono le spese, che vuol dire Carmelo, il discorso...--\ LO RE: E mi pare...e ci sono cinquanta euro a unità immobiliare di tassa, una sola ne facciamo giusto, si?--\ ...A questo punto della conversazione LO RE dice A CANNIZZARO che deve andare a prendere qualche misura, potrebbero andare a prenderle anche di sera, quindi ancora varia in merito all'appartamento in questione, l'Architetto LO RE gli spiega che cosa comporta il fatto che a livello urbanistico non è apposto, cioè non lo può vendere e nemmeno ipotecare. CANNIZZARO continua a conversare con D'ASCOLI mentre LO RE si alza e si allontana per parlare al telefono, successivamente LO RE torna a discutere con CANNIZZARO e D'ASCOLI. LO RE gli spiega che se successivamente si presenterà un problema oggettivo, in qualche maniera lo risolveranno, in questo momento gli conviene fare come hanno parlato prima, ovvero fare la predetta variazione catastale...trecento euro glieli danno all'amico...cinquanta all'agenzia del territorio, per mercoledì o giovedì sarà pronta! Poi ancora varia in merito alla perizia che LO RE deve fargli, D'ASCOLI parla al telefono, la conversazione continua, si parla di pregresse fatture fatte dall'impresa MAZZA, alla fine si accorda per vedersi l'indomani pomeriggio, in quell'occasione il CANNIZZARO deve portare a LO RE tutta la documentazione di cui è in possesso. Alle ore 19:11:10 CANNIZZARO va via, quindi conv. varia tra LO RE e D'ASCOLI, il primo gli fa vedere la pratica a nome LAGANA' Giuseppe, si tratta di una richiesta di sopra elevazione e completamento
126
e Pino gliel'approva a condizione che gli vengano rilasciati i permessi in sanatoria, quindi LO RE spiega a D'ASCOLI tutto il cammino della pratica in questione.--\ Il progressivo successivo registrato alle ore 19:20:18 del 17.12.2009, confermava ulteriormente il coinvolgimento di MELCHINI Giuseppe nelle pratiche trattate da D’ASCOLI Pasquale e LORE Carmelo all’interno dello studio professionale di ques’ultimo, Ma mi pare che Pino...che con Pino abbiamo discusso... LO RE: Forse l'hai istruita tu questa pratica, lui è di larghe vedute mi ha detto, non c'è nessunissimo problema... D'ASCOLI: Lo so Carmelo ma... LO RE: ...eh, lo so il periodo è pure quello che è.... Conversazione del 17/12/2009, alle ore 19:20:18, è stata registrata una conversazione tra presenti all’interno dell’ufficio in oggetto indicato, della durata di 00:02:12, risultante con n^ progressivo 4292, sui Server della ditta RT RADIO TREVISAN Elettronica Industriale s.p.a., installato presso la sala server della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, presso il Tribunale.--\ La stessa ritenuta particolarmente utile è qui trascritta.--\
INTERLOCUTORI: LO RE Carmelo.D'ASCOLI Pasquale.-
In ufficio ci sono l'Architetto Carmelo LO RE e il Geometra D'ASCOLI Pasquale, tra i due conversazione lavorativa che continua dal progressivo precedente...--\ LO RE: D'ASCOLI: LO RE: D'ASCOLI: LO RE: D'ASCOLI: LO RE: D'ASCOLI: LO RE: D'ASCOLI: LO RE: D'ASCOLI: LO RE: D'ASCOLI: LO RE: D'ASCOLI: LO RE: D'ASCOLI: LO RE: Cade la linea.--\
...Il nullaosta delle ferrovie pure penso no?--\ ...(Inc.)...--\ ...no, no, questi ci danno la pratica edilizia, l'articolo cinquantacinque, articolo...--\ Eh, eh, se si è portato la pratica adilizia...(inc.)...del condono, no il problema che mi preoccupa se non troviamo questa pratica, ha un qualcosa lui a casa?--\ Mi ha detto gli ho dato tutto a quel cornuto, mi ha preso per il culo cinque anni, non mi ha fatto un cazzo a...b...per il nullaosta nuovo sopra?--\ Uhm.--\ Ma non abbiamo manco i tempi...--\ Il nullaosta.--\ ...vero? ...(Inc.)...i documenti, se la procedura è come dico io devi fare un impatto ambientale di questo e poi...(inc.)...hai capito?--\ E l'atto d'obbligo...(inc.)...ti viene in mente qualcosa a te?--\ Ma mi pare che Pino...che con Pino abbiamo discusso...--\ Forse l'hai istruita tu questa pratica, lui è di larghe vedute mi ha detto, non c'è nessunissimo problema...--\ Lo so Carmelo ma...--\ ...eh, lo so il periodo è pure quello che è...--\ Senti, ma si è fatto vedere quello là, il cognato di Mimmo GANGERI?\ No, lui ci deve dare mille euro ancora.--\ E non...si è perso?--\ Domani mattina...gli do fino a domani mattina.--\
Proseguendo la conversazione registrata il 15 gennaio 2010 appare particolarmente utile ai fini
127
per cui si procede, in quanto nel corso della stessa D’ASCOLI Pasquale nel discutere con un uomo allo stato non identificato confida che da quando MELCHINI Giuseppe è stato rimosso dal suo incarico presso l’ufficio Urbanistica del Comune di Reggio Calabria, non possono fare più determinati “lavori”. Conversazione del 15/01/2010 16:23:29, è stata registrata una conversazione tra presenti all’interno dell’ufficio in oggetto indicato, della durata di 00:18:25, risultante con n^ progressivo 5149, sui Server della ditta RT RADIO TREVISAN Elettronica Industriale s.p.a., installato presso la sala server della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, presso il Tribunale.--\ La stessa ritenuta particolarmente utile è qui trascritta.--\
INTERLOCUTORI: D'ASCOLI Pasquale.UOMO.In ufficio D'ASCOLI e uomo conversazione lavorativa, il primo afferma che quelli sono impicci e nient'altro, poi nomina un tale Morda', la sopra c'è un altro tecnico di nome Alberto...--\ D'ASCOLI: UOMO: D'ASCOLI:
UOMO: D'ASCOLI:
UOMO: D'ASCOLI: UOMO:
...Anche perchè poi tra l'altro non è che è un...un discorso che io sono in grado di fare...--\ Certo.--\ ...è una variante al piano regolatore, si deve andare a Catanzaro, si deve andare...la c'era un discorso...c'era Peppe MELCHINI...c'era questo, c'era quest'altro, e si poteva fare!--\ Ora no.--\ Oggi queste possibilità non li abbiamo, queste forze più, hai capito? Tutto questo è il discorso...io mi metto e faccio un coso dove sono in grado di potere andare avanti...--\ ...(Inc.)...certo.--\ Oh, dove sono...dove non sono in grado no! Dove non sono in grado io di andare avanti, mi sto zitto! Ora MORDA'...--\ Siccome una volta mi ha fermato per chiedermi questa cosa qua di...di agriturismo...--\
...Ancora conversazione varia tra i due, parlano di una eventuale demolizione e relativa ricostruzione di una vecchia casa, che a dire di D'ASCOLI non si può fare. Poi nominano un tale SMERALDO che non si è fatto più vedere. L'uomo gli afferma che Pasquale quello dell'impresa gli ha chiesto per due pratiche di condono, D'ASCOLI gli risponde che lo può chiamare domani mattina presto così glieli cerca in archivio, l'uomo afferma che domani mattina alle nome andrà a trovarlo di persona, una volta viste le pratiche gli farà il preventivo, D'ASCOLI a questo punto gli dice di portare a termine queste due pratiche che sta trattando e poi se ne prende altre due...l'uomo dice che lui non deve fare niente di particolare, quindi quando gli dà cento euro per un permesso a lui bastano, poi se deve smuovere in ufficio gli deve dare qualcosa in più...poi parlano di una donna che a dire di D'ASCOLI non è un buon Architetto...quindi continua ed afferma che non si possono mettere con determinate persone che a suo dire si tengono le pratiche fanno imbrogli...pensano che le persone sono stronze che gli fanno le cose a loro, ha mandato quel povero Peppe MARTINO allo sfracello e pensano di mandare anche gli altri, lo hanno messo in condizioni che gli dia cose che non gli poteva dare...ha fatto bordello, ha fatto quello che ha voluto, e ancora pretende che le persone vadano a fargli le cose a lui...fammi guadagnare come guadagni tu vaffanculo, e partecipo pure io all'imbroglio! Ma se io devo avallare per te una cosa
128
senza guadagnare niente...e tu vai a fare imbrogli strade strade...e la fregatura poi ce l'ho io...e tu che hai fatto l'imbroglio te ne esci pulito. D'ASCOLI afferma che ogni mattina con le pratiche di Peppe CHIRICO perde due o tre ore, e non riesce a portarne una a termine, a lui non lo fotte più...ha finito, fino che c'era Peppe CHIRICO o Peppe MARTINO...adesso non ci sono più, non c'è più nessuno che gli da fiducia!--\ Cade la linea.--\ Fatto, letto, confermato e sottoscritto.--\ E’ interessante l’affermazione di D’ASCOLI alla fine della conversazione, Ma se io devo avallare per te una cosa senza guadagnare niente...e tu vai a fare imbrogli strade strade...e la fregatura poi ce l'ho io...e tu che hai fatto l'imbroglio te ne esci pulito. D'ASCOLI afferma che ogni mattina con le pratiche di Peppe CHIRICO perde due o tre ore, e non riesce a portarne una a termine, a lui non lo fotte più...ha finito, fino che c'era Peppe CHIRICO o Peppe MARTINO...adesso non ci sono più, non c'è più nessuno che gli da fiducia! La successiva conversazione delle ore 17.09 del 15 gennaio 2010 fa riferimento alla difficoltà dello studio professionale LO RE derivate dallo spostamento ad altro incarico di MELCHINI Giuseppe. Nel corso della conversazione si ripropongono di trovare dei vecchi moduli ai quali apporre un bollo, per formare la documentazione per regolarizzare il condono relativo ad un appartamento, facendo apparire il tutto come una vecchia richiesta. Nella conversazione entra altro soggetto di interesse investigativo: CALI’ Francesco. I due, CALI' Francesco e D'ASCOLI Pasquale conversano di una pratica, sistemata prima che “si trasferirono” a nome di FRANCESCO COGLIANDRO, per la quale CALI’ Francesco “CICCIO” dovrà cercare la documentazione. Si trascrive la conversazione: Conversazione del 15/01/2010, alle ore 17:09:02, è stata registrata una conversazione tra commentarepresenti all’interno dell’ufficio in oggetto indicato, della durata di 00:39:49, risultante con n^ progressivo 5155, sui Server della ditta RT RADIO TREVISAN Elettronica Industriale s.p.a., installato presso la sala server della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, presso il Tribunale.--\ La stessa ritenuta particolarmente utile è qui trascritta.--\
INTERLOCUTORI: CALI' Francesco(Ciccio).--\ D'ASCOLI Pasquale.--\ UOMO (in corso d'identificazione).--\ ************ All'interno dell'ufficio PASQUALE, CICCIO ed una persona; CICCIO parla di unimmobile da destinare ad uso abitativo direttamente senza fare il doppio del lavoro PASQUALE lo interrompe dicendo: << anche perchè ora la situazione è venuta a cambiare, non è che c'è piu' GIUSEPPE MELCHINI che era un amico...>>, le voci si accavallano la conversazione diventa incomprensibile; alle 17.09.44 CICCIO racconta ai presenti che PINO MELCHINI in mattinata gli aveva confidato di essere dispiaciuto per il comportamento dei suoi ex-colleghi di lavoro, che prima lo trattavano da "dio", ed ora sembrano osservarlo ogni volte che lo vedono entrare nell'ufficio, CICCIO dice di aver consolato PINO dicendogli che anche con lui queste persone si comportano in questo modo, precisamente CICCIO racconta un episodio di qualche giorno prima,
129
quando recatosi presso il predetto ufficio, per svolgere,( come le definisce lui delle cose normali) per parlare a Giovanni LATELLA ha dovuto farsi accompagnare da un impiegato per l'intero tragitto che va dall'ingresso alla stanza di LATELLA.--\ I tre commentano l'episodio criticando il comportamento di alcune persone.--\ Alle 17.12.30 , circa, PASQUALE parla di PINO MELCHINI dicendo di avergli contestato piu' volte la sua grossa bontà, la conversazione è solo a tratti comprensibile a causa del sovrapporsi delle voci.--\ Alle 17.14.00 CICCIO interrompe la conversazione raccontando un altro episodio verificatosi qualche giorno addietro quando ad un suo amico aveva bisogno di una cortesia per una DIA , cortesia che CICCIO unitamente a CARMELO ha chiesto a delle persone dell'ufficio in questione. Dopo qualche giorno , però, questo favore non gli è stato fatto, pertan,o, CICCIO ha invitato CARMELO a fregarsene poi ha mandato qualcuno là dentro dicendogli di prendere quella cosa di fare le fotocopie di mettergli le marche , i bolli. CICCIO commenta l'episodio dicendo che così vogliono che si facciano le cose e così le cose le faranno, per lui nell'ufficio in quel momento c'è un clima strano che lui pensa di aver capito, e il colloquio avuto con PINO MELCHINI gli ha confermato i suoi sospetti.-\I tre commentano le parole dette da CICCIO, PASQUALE cita il nome di PINO MELCHINI e di un tale PEPPE CHIRICO, la conversazione e solo a tratti comprensibile a causa del sovrapporsi e dal tono basso della voce.---\ Alle 17.18.21 CICCIO inizia a parlare della denucia fatta nei confronti di alcuni appartenti all'ufficio urbanistica, CICCIO ipotizza che la ragione ,che hanno portato a chi di dovere a denunciare la situazione, è una ragione solo è strettamente politica. I presenti commentano la questione, per PASQUALE il polverone è stato alzato solo dalle chiacchere di alcune persone...--\ Alle ore 17.21.57 CICCIO interrompe la conversazione mostra delle cose a PASQUALE ed all'Uomo, a dire di CICCIO una di queste cose è stata per due anni tenuta nel portafoglio infatti ha assunto la forma di quest'ultimo, mentre dell'altra è difficile trovarne di simili in giro.\Alle 17.22.43...--\ CICCIO: ...se tu ne hai di questi modelli..., io ne ho uno già di questo modello che utilizziamo e lo facciamo ex-novo.--\ PASQUALE: E come fai...(inc.)...?--\ CICCIO: Un modello di quelli vecchi , che si usavano nella settecento...nella settecentoventiquattro...(inc.)...senza ...senza firma autentica, senza firma autentica, non ci serve!--\ PASQUALE: ...(inc.)...--\ CICCIO: Se riusciamo a trovarlo...(inc.)...troviamo un cazzo di bollo,con tua moglie, ci mettiamo un bollo per cosa, ci mettiamo un bollo per quelli vecchi del comune... per ...(inc.)... del novantacinque.--\ PASQUALE: ...(inc.)...--\ CICCIO: Se lo troviamo in qualche maniera, e ci mettiamo..., per farlo proprio perfetto..., perchè se no problema non esiste, sai perchè non esiste? Perchè tu passi diecimila pratiche ce ne sono almeno due o tre mila , per esperienza personale che tu non puoi mai autenticare...(inc.)...modelli, hai capito?--\ PASQUALE: Uh!--\ CICCIO: E se tu ricordi li presentavamo a mano la fuori ...(inc.)...là fuori a..., quindi non c'è problema pure che non abbiamo altri modelli, il problema non esiste ...(inc.)... glielo mettiamo--\ PASQUALE: ...(inc.)...si ma di ...(inc.)... tempi si scrive ...--\ CICCIO: No! Va bene...(inc.)...stampate, li facciamo tutti uguali, stampati...ne ho qualche dieci stampati uno diverso dall'altro, ma che...(inc.)...maora...(inc.)...lo troviamo...(inc.)... --\ PASQUALE: ...(inc.)...settecentoventiquattro.--\ CICCIO: Settecentoventiquattro uno li poteva fare come cazzo voleva...--\
130
PASQUALE: Uh!--\ CICCIO: ...hai capito?...--\ ...i due continuano il dialogo, CICCIO mostra alcuni documenti a PASQUALE definendoli sbagliati , PASQUALE chiede chi ha compilato tali modelli CICCIO gli risponde che secondo lui quei modelli sono stati redatti o da un tale PEPPE BARONETTO o CRUCITTI, CICCIO dice che puo' chiedere proprio a quest'ultimo il modo da seguire per una corretta compilazione dei moduli suddetti; continuano a controllare la documentazione; alle 17.25.29 CICCIO dice a PASQUALE che per la richiesta lui ha fatto un ragionamento, secondo lui possono chiedere il tutto come attività artiginale, PASQUALE, l'UOMO e CICCIO discutono sulle caratteristiche del locale in oggetto della richiesta. In seguito CICCIO illustra ai presenti come ha strutturato le richieste, dividendo i vari appartamenti con i garage in tre rispettive domande, in quanto, sempre a dire di CICCIO, con la vecchia normativa in materia di condono in una sola domanda potevano essere inseriti fino a dieci appartamenti, mentre nella nuova non è piu' così, seguono i commenti dei tre, la conversazione è solo a tratti comprensibile visto il sovrapporsi delle voci...--\ Alle 17.30.40 PASQUALE dice che devono trovare solo il momento opportuno per ...(inc.)..., CICCIO gli risponde che il problema non c'è con CARMELO se la vedrà lui, il problema non sussiste; alle 17.31.12...--\ UOMO: ...volete ...(inc.)... impegno sulla parola ci vediamo con PASQUALE e vi anticipiano qualcosa? CICCIO: No!...--\ UOMO: ...(inc.)...--\ CICCIO: ... io vedete, io voglio, a me piace , siccome quello che è ...(inc.)... ce la vediamo noi, non è questo , a me piacciono le cose..., quando abbiamo la certezza che le cose "quagliono", oranon facciamo chiacchere,perchè a me non piace ne ...(inc.)...--\ PASQUALE: ...(inc.)...--\ UOMO: E' giusto! E' giusto!--\ CICCIO: ...a me è sempre piaciuto una cosa...(inc.)...--\ ...la conversazione diventa incomprensibile per il sovrapporsi delle voci, alle 17.31.45 CICCIO dice che se loro vogliono fare gli atti possono farli con le copie conformi e poi in seguito possono fare la concessione, per CICCIO seguire questa procedura forse è ancora meglio; alle 17.32.59...--\ CICCIO: Addirittura, addirittura possiamo fare anche un altro discorso quanto per dare certezza e sicurezza alla situazione, possiamo, possiamo fare il doppio copia conforme, una di tre quattro anni fa...--\ PASQUALE: Uh!Uh!--\ CICCIO: ...Perfetto! che è sicuro che questa domanda era già qua dentro...(inc.)...hai capito?--\ UOMO: ...(inc.)...--\ CICCIO: Quella, quella della quarantasette si fa la copia conforme pure didieci anni, quindici anni fa tanto per dare ...(inc.)... hai capito?così ...(inc.)...questa qua...(inc.)... di quindici anni fa hai capito?--\ PASQUALE: ...(inc.)...--\ CICCIO: Questa qua!...(inc.)...--\ PASQUALE: ...(inc.)...--\ CICCIO: ...(inc.)... ne troviamo qualche dieci! Il discorso è ...(inc.)...cerchiamo di
131
creare piu' carte è possibili anche per fare vedere la certezza che qualsiasi ...(inc.)...questa ha dieci anni!...(inc.)...--\ UOMO: ...(inc.)...--\ PASQUALE: ...(inc.)...così poi qualsiasi...(inc.)...--\ CICCIO: Al limite, al limite qualche cosa nel momento in cui , nel momento in cui...(inc.)...--\ ...la conversazione è incomprensibile a causa del sovrapporsi della voci...-\ CICCIO: mi piace, a me piace pure cento lire , ma mi piace ...(inc.)... nel momento in cui abbiamo la certezza ...(inc.)... in cui siamo tutti soddisfatti delle nostre cose ...--\ ...la conversazione è incomprensibile a causa del sovrapporsi della voci...-\ PASQUALE: La buona volonta c'è sempre! Poi....--\ UOMO: ...(inc.)...--\ ...i tre continuano la conversazione CICCIO dice che cercheranno di ultimare il tutto per fine mese, PASQUALE chiede qualcosa a CICCIO d'incomprensibile, visto il tono basso della voce, i tre commentano , poi discurtono sulla data da fissare per un loro futuro incontro; alle 17.36.27 l'uomo abbandona lo studio salutando PASQUALE e CICCIO.--\ Alle 17.36.59 PASQUALE rientra nella stanza e chiede a CICCIO di fare un ragionamento , la conversazione è solo a tratti comprensibile a causa del tono basso della voce ; dalle 17.37.40 i due inziano a parlare di un avvocato, amico di CARMELO, che si è presentato da CICCIO chiedendo di risolvergli la situazione di un campetto di calcio in zona vincolata.--\ CICCIO spiega la situazione del campetto dicendo che la situazione è un bordello, tra genio civile e beni ambientali.--\ Alle 17.40.56 i due parlano di una pratica, PASQUALE dice che loro prima che si trasferirono l' hanno sistemata, commentano la cosa, PASQUALE nomina una pratica a nome di FRANCESCO COGLIANDRO, i due discutono su questa persona, CICCIO dice che dovrà cercare la documentazione, PASQUALE gli aggiunge che tempo fa lui ha riferito a FRANCESCO che quella operazione la deve fare solo CICCIO , in quanto quelle cose le ha date a CICCIO, CICCIO gli risponde che è giusto così in quanto qualora succedesse qualcosa...la conversazione è solo a tratti comprensibile a causa del sovrapporsi delle voci; seguono commenti su una terza persona fatti da CICCIO, persona presumilbilmete impiegata nel suo ufficio, CICCIO critica il comportamento di questa persona, PASQUALE si dice concorde con quanto dichiarato da CICCIO; i due ricordano alcuni episodi relativi al comportamento sbagliato seguito dalla persona;la conversazione diventa incomprensibile...--\ Alle 17.48.16 CICCIO esce dall'ufficio, squilla un telefono in lontananza, varie voci in lontananza.-\ Orbene, è di tutta evidenza l’importanza della conversazione sopra riportata; importanza non tanto (o non solo) per la ulteriore conferma dei comportamenti delittuosi posti in essere all’interno dello studio professionale di Lorè Carmelo, quanto piuttosto per la evidente e piena consapevolezza (e dunque partecipazione) del Calì Francesco agli accordi criminosi. Infatti è assolutamente evidente che anche in tal caso si sta ponendo in essere o si stanno creando i prodromi per successiva falsificazione di atto pubblico, ed è evidente che le persone che partecipano (nel caso di specie D’Ascoli e Calì entrambi a tutt’oggi dipendenti del Comune di RC) facciano riferimento ad una prassi consolidata.
132
Nella conversazione successiva, ancora, avvenuta all’interno dello studio LO RE, si programma di poter modificare il numero di protocollo di un permesso a costruire scaduto, tramite la complicità di un impiegato dell’Ufficio Urbanistica protagonisti delle conversazioni sono il titolare dello studio LO RE Carmelo, il tecnico dell’Urbanistica D’ASCOLI Pasquale. In particolare in data 26 gennaio 2010, D’ASCOLI Pasquale e LO RE’ Carmelo discutono del parere di un permesso a costruire che Pino (MELCHINI), gli aveva fatto fare con data retroattiva ed in tale contesto D’ASCOLI Pasquale e LO RE CARMELO, poiché non era mai stata fatta la dichiarazione di inizio lavori, programmano di alterare il numero di protocollo al fine di non incorrere in problemi anche con il Genio Civile. Gli stessi si propongono per tale alterazione, di rivolgersi all’impegato MODAFFERI Giuseppe. Conversazione del 26/01/2010, alle ore 18:58:32, è stata registrata una conversazione tra presenti all’interno dell’ufficio in oggetto indicato, della durata di 00:24:45, risultante con n^ progressivo 5252, sui Server della ditta RT RADIO TREVISAN Elettronica Industriale s.p.a., installato presso la sala server della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, presso il Tribunale.--\ La stessa ritenuta particolarmente utile è qui trascritta.--\
INTERLOCUTORI: LO RE Carmelo.D'ASCOLI Pasquale.-
LO RE: ...c'era pure il discorso del...(inc.)...c'erano parecchi bordelli là.--\ D'ASCOLI: Ah?--\ LO RE: Là da ALAMPI c'erano parecchi casini, cioè avevamo superato...anche con Pino aveva avuto difficoltà, il discorso del...(inc.)...il discorso dell'urbanizzazione, il discorso dell'Aeroporto che c'è il piani rischi, cioè se andiamo a guardarla ad oggi questa pratica, io non vedo...loro per riesame che intendono?--\ D'ASCOLI: Loro vorrebbero...--\ LO RE: ...riguardarla veramente?--\ D'ASCOLI: Eh, ora non lo so perchè con l'aeroporto com'è la situazione?--\ LO RE: Con l'aeroporto ad oggi non si può fare, ad oggi...(inc.)...il piano rischi, infatti Pino mi aveva fatto fare un parere in data retroattiva cioè...--\ D'ASCOLI: Va bene Carmelo, allora facciamo un altro discorso, facciamo finta per esempio che noi abbiamo dato inizio col vecchio permesso al...ai lavori, no...d'accordo...al Comune stesso.--\ LO RE: E senza dare...e senza dire niente al Genio Civile?--\ D'ASCOLI: Al Genio Civile gli diciamo guarda...alla luce...noi ci siamo fermati e iniziamo i lavori oggi, ma noi già avevamo iniziato il coso...il Genio Civile che ci può dire?--\ LO RE: E l'inizio lavori cioè non l'abbiamo fatto, cioè non l'abbiamo mai protocollato!--\ D'ASCOLI: Bè, mettiamo che abbiamo protocollato un lavoro, un inizio lavori là al nostro ufficio, l'abbiamo protocollato, abbiamo fatto lo sbancamento, ah?--\ LO RE: E quindi abbiamo fatto una DIA comma due perchè abbiamo iniziato i lavori ed è scaduto il permesso? Qua se parliamo di riesame tiriamo fuori un'altra volta il mare della cina...poi il riesame secondo me comporta la riacquisizione dei...dei pareri, dei nullaosta, cioè se la riesaminano...la riesaminano, se loro mi danno il rinnovo...cioè la riesaminano in forma leggera, nel senso che non è cambiato niente, è cambiato solo il Genio
133
Civile...dai inizio ai lavori e via...diamo per buono tutto quello che avevano fatto i miei...i miei predecessori è un discorso...se andiamo ad affrontarla...facciamo finta che la stiamo presentando oggi eh, non è nemmeno valido il nulla-osta paesaggistico!--\ D'ASCOLI: Perchè non è manco valido?--\ LO RE: Il nulla-osta paesaggistico è valido fermo restando che...che ti da un parere l'urbanistica, se tu fai un nuovo parere integrale, stiamo parlando di integrale, parere integrale, cioè se quelli riguardano la pratica...--\ D'ASCOLI: E se noi ci inventiamo quello che sto dicendo io? Che tu non gli dici niente prendi conoscenza tu ufficio urbanistica che io ho preso...ho fatto un nuovo deposito e sto costruendo un fabbricato alla luce della nuova...del nuovo deposito punto. Aveva dato inizio ai lavori...non te lo può protocollare Peppe MODAFFERI, un inizio lavori là da lui entro la scadenza, ah?--\ LO RE: Eh, e dopo?--\ D'ASCOLI: Tu li hai iniziati i lavori...col nuovo deposito stai costruendo...--\ LO RE: Senza che abbiamo nessun parere?--\ D'ASCOLI: Eh!--\ LO RE: Il permesso è scaduto non va le più, forse non...--\ D'ASCOLI: No, se tu metti il permesso vecchio con...--\ LO RE: Il permesso è scaduto Pasquale, me lo devi rinnovare comunque, l'atto autorizzativo me lo devi dare, è scaduto!--\ D'ASCOLI: Ma sei curioso, se io metto un...--\ LO RE: ...mi devi fare una DIA...mi devi fare una DIA comma due tu!--\ D'ASCOLI: Mannaia la colonna se io metto un inizio lavori entro il termine di un anno quando scadeva, quando è stato rilasciato?--\ LO RE: Mi pare a settembre duemilanove, facciamo l'inizio lavori fine agosto duemilanove!--\ D'ASCOLI: Eh, perfetto oh, hai tempo ora un anno e mezzo per finire i lavori, con il nuovo deposito!--\ LO RE: No, non è così, che entro dodici mesi devi iniziare i lavori...--\ D'ASCOLI: ...e io li ho iniziati...--\ LO RE: ...e comprensivi trentasei li devo completare.--\ D'ASCOLI: Eh, ha un anno mezzo per finire i lavori, ha un altro anno e mezzo per finire i lavori, io i lavori li ho iniziati.--\ LO RE: I dodici me li sono mangiati senza fare un cazzo...(inc.)...senza fare un cazzo, l'undicesimo mese inizio i lavori...--\ D'ASCOLI: Ho iniziato i lavori e ho fatto gli sbancamenti, ho fatto tutti questi lavori qua...di sbancamento e roba varia, no, va bene?--\ LO RE: Senza dare comunicazione al Genio Civile che faccio l'inizio lavori, pure tu...lo faccio solo allo sportello unico!--\ D'ASCOLI: No, allo sportello unico...al Genio Civile vai e gli dici oggi che avevi iniziato i lavori, non hai hai comunicato gli stessi perchè ti sei riproposto di presentare...--\ LO RE: Al Genio Civile non gliene frega un cazzo, gli devi portare l'inizio lavori nuovo sul nuovo calcolo, sulla base del nuovo calcolo.--\ D'ASCOLI: Oh, questo...(inc.)...e te ne fotti, con un deposito...con un iniziolavori da...da Peppe MODAFFERI, e ci mandiamo a fare in culo a tutti! Puoi fare questo lavoro tu?--\ LO RE: Ma gli devi parlare tu a Pino MODAFFERI di questa cosa, per farmi fare questa operazione, ma loro il protocollo ce l'hanno come voi, non hanno il protollo cartaceo, come cazzo me lo fa ad agosto l'inizio lavori? Ce l'hanno nel comnputer pure loro!--\ D'ASCOLI: Va bè, un inizio lavori messo là, chi cazzo va a controllarlo
134
Carmelo?--\ LO RE: Non deve avere il protocollo Pasquale l'inizio lavori Pasquale o no?--\ D'ASCOLI: Mannaia la colonna, alla fine dei conti ha ragione il professore ALAMPI, facciamo l'inizio lavori...facciamo l'inizio lavori e non l'abbiamo fatto!--\ LO RE: Pasquale io questo lavoro non lo potevo fare perchè non avevo l'impresa, cioè forse ragazzi non minchia, il deposito che avevamo fatto per il professore ALAMPI, non aveva l'impresa...ah no ce l'aveva l'impresa, allora facciamo finta allora che va in vigore la vecchia normativa, posso iniziare i lavori no, perchè sempre...--\ D'ASCOLI: No, devi rinnovare il permesso ora, appunto voglio un inizio lavori, una comunicazione di inizio lavori!--\ LO RE: ...(Inc.)...pure prima, si, ma non è colpa nostra che non abbiamo iniziato i lavori Pasquale, cioè non ti fissare con questo coso, l'ha detto hai sentito, tiriamo il collo più che possiamo perchè non lo faccio subito, non ho i soldi per farlo subito, io non è che me la posso tagliare!--\ D'ASCOLI: Ma alla luce di tutto questo...--\ LO RE: ...eh, alla luce di tutte queste cose lo so, va nel culo a lui poi.--\ D'ASCOLI: Perchè là non passa il coso.--\ LO RE: Secondo te Giovanni LATELLA lo...lo...lo ritiene lotto intercluso, secondo te?-\ D'ASCOLI: Va bè, lotto intercluso, già altre volte abbiamo parlato, ha un permesso...c'era quel discorso dell'azienda agricola, quindi c'era una giustificazione di Pino, e pure il dirigente la ragionava così, non è che se l'è inventata, ora parliamoci chiaro.--\ LO RE: Che è urbanizzato la sopra, lui il posto lo conosce non è che non lo conosce.--\ D'ASCOLI: Lui si porta le opere lui, si fa la condotta lui fino a la sotto!--\ LO RE: No, ci aveva chiesto...ci aveva chiesto...ci aveva chiesto Pino di dire che era urbanizzato, di dire che è urbanizzato che passa la fogna, l'acqua e la cosa...l'ultimo...tre volte che la rinviano questa cosa, l'ultimo rinvio era che con lo sbancamento che si faceva non si andava a ledere il confine del vicino, perchè giustamente sbancando la cosa gli tocchi il confine del vicino, infatti...(inc.)...all'epoca suo figlio.--\ D'ASCOLI: Quindi questo ragionamento che dico io non andrebbe bene secondo te?--\ LO RE: Con un inizio lavori non protocollato, che cazzo gli vale? Niente gli vale! Se lui riesce a protocollarlo, ma come cazzo lo protocolla, e come quello che c'è da...(inc.)...lo stesso non è cambia.--\ D'ASCOLI: Allora prendo un protocollo di una carta, di una integrazione di merda, e metto là...(inc. a causa di un rumore)...e tutte cose, chi cazzo va a controllare, non lo so, io che ne so poi come...gli posso fare un discorso del genere?--\ LO RE: E va bè gli devi parlare tu, io non è che gli posso parlare io di una cosa di queste, dobbiamo andare a parlarci assieme.--\ D'ASCOLI: Va bò, per lui i lavori...li abbiamo iniziati i lavori, va bene? Tu il Genio Civile gli mandi...domani mattina l'inizio lavori, e ce ne fottiamo tre cazzi.--\ LO RE: Ma comunque non lo posso fare l'inizio lavori io, sempre ho bisogno di una DIA comma due, perchè è scaduto il permesso.--\ D'ASCOLI: No, è in vita il permesso se c'è l'inizio lavori!--\ LO RE: Ah, se c'è l'inizio lavori...?--\ ...I due continuano a discutere di tutto quello che possono fare per sbrigare la pratica del professore ALAMPI, comunque alla fine ripetono tutto quello che hanno già detto. Poi iniziano a discutere d alcuni terreni che sono invendita, fanno le divisioni per capire a quento lo stanno
135
vendendo a metro quadro. Poi parlano di una pratica di un tale Sebio, quindi ricominciano a parlare della pratica di ALAMPI di un eventuale intervento di consolidamento strutturale che a dire di LO RE si può solo sulle travi e non sui pilastri, poi gli spiega pure il perchè, inoltre afferma che è consentita la sopra-elevazione solo se questa non scarica sulle travi di fondazione una influenza del dieci per centro della struttura. Quindi proseguendo dice che è stato da MUCCIOLA per fare un gazebo nel terrazzo, ed ha avuto lo stesso problema.--\ Fine della conversazione.--\ Proprio riguardo al tentativo di protocollare con data antecedente la pratica di inizio lavori, di cui si è sopra riferito, nei giorni successivi sono state registrate altre conversazioni utili ai fini per cui si procede che consentono di accertare l’avvenuta falsificazione dell’atto e l’individuazione della pratica. Il progressivo sotto riportato consentiva di apprendere che la pratica interessata riguardava un permesso a costruire rilasciato a nome dei coniugi ALAMPI Giovanni (RC 30.06.1928) e GILI Luisa (RC 09.05.1939), il cui parere era stato emesso da MELCHINI Giuseppe (Allegato nr. 03). (verosimilmente la stessa pratica di cui si e’ parlato in precedenza) Conversazione del 05/02/2010, alle ore 17:30:52, è stata registrata una conversazione tra presenti all’interno dell’ufficio in oggetto indicato, della durata di 00:14:29, risultante con n^ progressivo 5637, sui Server della ditta RT RADIO TREVISAN Elettronica Industriale s.p.a., installato presso la sala server della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, presso il Tribunale.--\ La stessa ritenuta particolarmente utile è qui trascritta.--\
INTERLOCUTORI: D'ASCOLI Pasquale.LO RE Carmelo.ALAMPI Giovanni (professore).************ D'ASCOLI: ...Allora protocollato il diciotto undici duemilaotto (18/11/2008).-\ ALAMPI: Quindi scausa te una cosa, la licenza è del duemila e...--\ D'ASCOLI: Non gli avete cacciato Maria Luisa...--\ ALAMPI: Ah, e come mai.--\ D'ASCOLI: Va bò, non fa niente, non ci attacchiamo ai peli, non vi preoccupate.--\ LO RE: ...(Inc.)...--\ D'ASCOLI: Professore non vi preoccupate.--\ ALAMPI: Lui non sa niente di queste cose.--\ D'ASCOLI: Va bò...(inc.)...ALAMPI Giovanni e GILI Maria Luisa, va bè Luisa dai, possiamo anche cancellarlo quello, titolari del permesso di costruire numero novanta (90) del dicianove nove duemilaeotto (19/9/2008) per la costruzione di due edifici a destinazione legale amministrativa, due piani fuori terra...(inc.)...in località Mortara di Pellaro in Reggio Calabria, comunica l'inizio dei lavori parziali per le sole opere di canterizzazione, scorticatura superficiale, sbancamento e tracciatura...--\ LO RE: ...dicianove nove duemilaeotto (19/9/2008)...(inc.)...--\ D'ASCOLI: Ad esclusione delle sole opere di cemento armato, pertanto gli stessi proprietari si riservano la facoltà di comunicare agli organi competenti l'inizio dei lavori per la realizzazione delle opere strutturali.--\ ALAMPI: Questo passaggio come vi ho detto...--\
136
LO RE: ALAMPI: LO RE: D'ASCOLI: i lavori.--\ ALAMPI: D'ASCOLI: ALAMPI: LO RE: ALAMPI: LO RE: ALAMPI:
LO RE: ALAMPI: condizione!--\ D'ASCOLI: LO RE: ALAMPI: D'ASCOLI: LO RE:
Uhm.--\ ...(Inc.)...--\ ...dicianove settembre duemilaeotto (19/9/2008).--\ Ultima data del diciotto settembre duemilaenove (18/9/2009) potevate iniziare Sisignore.--\ Va detto...--\ La circolare quand'è che è arrivata?--\ Tredici agosto duemilaenove.--\ Quindi prima...--\ Si.--\ ...del...del...del...della...allora in quel caso faccio un ragionamento architetto, secondo me non davano la nuova normativa, non venivano interessate dalla circolare coloro i quali avevano una...(inc.)...e che erano...entro l'anno avevano presentato domanda di inizio lavori.--\ Entro il trenta giugno!--\ Giugno, io non, con questo...non sono in questo...non sono inquesta No, aspettate, aspettate professore.--\ Perchè non siete in queste condizioni?--\ Perchè le...le date sono...(inc.)...--\ Professore...professore...--\ ...il trenta giugno duemila...duemilaenove, come non siete in queste date?--\
D'ASCOLI: Lui dice io non ho dato inizio entro il trenta giugno duemilaenove al Genio Civile, ma noi abbiamo dato...--\ ALAMPI: Non...non faccio questo ragionamento io, cioè le date non mi...non mi convincono, cioè io non ho ottemperato secondo le date...--\ LO RE: A che cosa?--\ ALAMPI: Alla comunicazione...--\ LO RE: ...di inizio dei lavori?--\ ALAMPI: ...di inizio dei lavori entro...entro il nove settembre, quant'era...va bene?...(inc.)...una circolare, dice come si...(inc.)...--\ D'ASCOLI: Professore mi fate spiegare a me, vi spiego io, noi eravamo...--\ LO RE: ...(Inc. a causa di voci accavallate)...che non ho capito.--\ D'ASCOLI: No, aspetta, ho capito cosa vuole dire lui.--\ LO RE: Io no.--\ D'ASCOLI: Ora te lo spiego io, noi abbiamo un permesso di costruire, no, che è stato rilasciato il dicianove settembre duemilaeotto, entro un anno noi dovevamo iniziare i lavori...--\ ALAMPI: ...entro il diciotto settembre duemilaenove io avrei dovuto iniziare i lavori!--\ D'ASCOLI: E l'abbiamo comunicati con questo.--\ LO RE: L'abbiamo iniziati i lavori con questo.--\ D'ASCOLI: Dove abbiamo...abbiamo detto...ascoltatemi professore, dove abbiamo detto: noi inizieremo i lavori, ci riserviamo per le sole opere di cantierizzazione, di sbancamento e tutta una sistemazione del lotto, non andiamo a realizzare le opere strutturali, ci riserviamo di comunicare l'inizio degli stessi al Genio Civile, noi al Genio Civile non l'abbiamo comunicato entro il diciotto settembre, per cui il permesso resta valido, quel deposito è decaduto...--\ LO RE: ...entro il trenta giugno no il trenta settembre!--\ D'ASCOLI: ...potevamo farlo...è venuta fuori la circolare, potevamo farlo entro il diciotto
137
settembre duemilaenove al Genio Civile, anzi no entro il trenta se...entro il trenta giugno è venuta fuori la circolare, venuta fuori la circolare dovevamo farlo entro il trenta giugno, non l'abbiamo fatto, è decaduto la possibilità di quel deposito, di iniziare i lavori con quel deposito, abbiamo presentato un nuovo deposito oggi con la nuova normativa, dobbiamo...mantenuto con questo...--\ LO RE: ...abbiamo mantenuto in vita il permesso di costruire con questo...--\ D'ASCOLI: ...il permesso di costruire.--\ LO RE: ...questo co mantiene in vita il permesso di costruire!--\ D'ASCOLI: ...mantenuto con questo in vita il permesso di costruire, andiamo a comunicare l'inizio dei lavori delle opere strutturali, e lo comunichiamo pure all'ufficio, non al...--\ LO RE: ...al Genio Civile e allo Sportello Unico!--\ D'ASCOLI: ...al Genio Civile e allo Sportello Unico, guarda che i lavori che sto andando ora ad iniziare delle opere strutturali, non li faccio più con quel vecchio deposito, bensì ai sensi dell'ultima normativa...--\ LO RE: ...del DM duemilaeotto!--\ D'ASCOLI: ...del DM duemilaeotto, ti comunico che io inizio i lavori e la scadenza delle opere rimane sempre quella del permesso di costruire, punto, non hanno niente da dirci, su questo potete stare tranquillo professore!--\ LO RE: Qual'è il dubbio, non ho capito che dubbio può avere?--\ D'ASCOLI: No, lui pensava che non, si è confuso un pochettino tra il...l'entrata della circolare, queste cose qua.--\ ALAMPI: Non ve ne abbiate a male.--\ LO RE: No, non...non capisco qual'è il problema scusate, qual'è il problema, ditemi?-\ ALAMPI: Il problema?--\ LO RE: Eh.--\ ALAMPI: Allora quando io leggo...--\ LO RE: Eh.--\ ALAMPI: ...la comunicazione che mi dice: non avendo iniziato i lavori entro il trenta giugno...--\ LO RE: ...quella là a proposito quella strappiamola, facciamola fuori quella là che avete ah, se avete altre copie strappatele che non...che non ci confodiamo che non rimangano in giro...!--\ ALAMPI: ...(Inc. a causa di voci accavallate)...--\ D'ASCOLI: Allora vi ripeto, noi quella l'avevamo scritta...--\ LO RE: ...io questa qua sapete perchè l'avevo scritta, perchè pensavo che riuscivo a trovare...--\ ALAMPI: Ho capito ma...--\ LO RE: ...questo protocollo in data più recente, purtroppo l'ho trovato in questa data quindi c'è stato quest'inghippo!--\ ALAMPI: Ecco qua!--\ LO RE: Eh.--\ D'ASCOLI: Avete capito professore, mica eravamo fessi che ci tiravamo la zappa sui piedi noi stessi?--\ LO RE: Quindi, questo ci mantiene in vita il permesso di costruire, che comunque scade a trentasei mesi da questa data, quindi duemilaenove, duemilaedieci, duemilaeundici, quindi il dicianove settembre duemilaeundici questo documento decade comunque, comunque okay?--\ ALAMPI: ...(Inc. a causa di voci accavallate)...--\ LO RE: Allora ricapitolando, il dicianove settembre duemilaeundici questo decade, noi il diciotto novembre duemilaeotto abbiamo dato inizio ai lavori, a questa concessione edilizia e quindi oggi è tutt'ora in vita, è tutt'oggi in vita perchè iniziano a
138
decorrere i trentasei mesi da questa data, non abbiamo fatto per il cemento armato per varie vicende di normativa sismica, per...prima perchè non...non avete iniziato voi, poi è subentrata la normativa, quindi abbiamo rifatto i calcoli, adesso sono operativi i calcoli, domani mattina se le cose rimangono come sono nel deposito, potreste iniziare a lavorare, e se invece...e lo dobbiamo fare, ci dobbiamo vedere con Consolato e cambiare il direttore dei lavori e l'impresa...--\ ALAMPI: Fatemi la cortesia...--\ LO RE: ...venerdì...venerdì si può fare!--\ ...A questo punto della conversazione iniziano a parlare del figlio di ALAMPI, quest'ultimo è arrabbiato con lui ed afferma che è un tipo tutto particolare ed è meglio che lo lascia stare, che non gli ha mai dato una mano in niente. LO RE certa di tranquillizzarlo e gli dice che comunque hanno fatto tutto aspetta che il figlio Consolato gli porti il DURC e i suoi dati anagrafici. Il professore ALAMPI effettivamente afferma che con l'impresa hanno chiarito quindi nella giornata di mercoledì gli porteranno effettivamente il DURC. Anche D'ASCOLI chiede al professore ALAMPI di stare tranquillo che è tutto apposto, alle ore 17:41:17 LO RE telefona a Consolato ALAMPI gli dice che è allo studio in compagnia di suo padre e gli chiede quando si possono vedere per avere il DURC dell'impresa.--\ Fine della conversazione.--\ Nella conversazione sopra riportata il cliente ALAMPI, precoccupato per la nota ricevuta che gli comunicava che il permesso a costruire era scaduto viene rassicurato da D’ASCOLI e LO RE che grazie a degli escamotage hanno superato la barriera normativa. La successiva conversazione del 09 febbraio 2010 forniva chiaro il riscontro all’avvenuta falsificazione dell’atto, ed era innestata da forti contestazioni che l’ALAMPI presentatosi allo studio aveva mosso ai professionisti. Premesso che LO RE commenta che se l’ALAMPI persisterà con quei comportamenti impedirà la costruzione della casa grazie anche all’intervento di MELCHINI Giuseppe, la conversazione registrata è utile per le indagini facendo anche emergere come tutta la pratica relativa all’ALAMPI fosse chiaramente viziata da irregolarità; era, infatti, lo stesso LO RE Carmelo nel raccontare a D’ASCOLI Pasquale dell’acceso litigio avuto in precedenza con ALAMPI Giovanni a chiedersi se questi avesse compreso l’irregolarità fatta in suo favore presso lo sportello unico, "MA QUESTO HA CAPITO CHE COSA ABBIAMO FATTO ALLO SPORTELLO UNICO l'altro giorno? SECONDO ME QUESTO NON LO HA CAPITO", affermazione alla quale di rimando D’ASCOLI Pasquale, che paventava la presenza all’interno dello studio la presenza di microspie, "a tipo che abbiamo le microspie", in relazione alle quali l’Alampi si fosse prestato ad essere una specie di agente provocatore, affermava che la stessa pratica non avrebbe potuto essere autorizzata, tanto che se l’avesse trattata un altro tecnico quale LATELLA Giovanni, non sarebbe passata. Ma ancora i due nel lamentarsi del comportamento tenuto dal “cliente” ALAMPI Giovanni, affermavano che il risentimento di questi non era giustificato in quanto per la risoluzione delle problematiche di quella pratica non avevano neanche pagato Pino, ..." DI NON AVER PAGATO PINO, ed ancora Pasquale lo interrompe dicendo "....inc… UNA LIRA A PINO, facendo in questo caso riferimento a MODAFFERI Giuseppe, , dipendente comunale in servizio presso lo Sportello Unico, concludendo che probabilmente ALAMPI Giovanni si era rivolto a loro proprio per gli imbrogli da fare per ottenere il parere favorevole, Pasquale aggiunge che secondo lui Alampi lo ha usato solo per ... GLI IMBROGLI DA FARE(?)... qualcuno aggiunge che lo hanno usato solo per il parere favorevole.
139
Si trascrive la conversazione: Conversazione del 09/02/2010, alle ore 18:20:47, è stata registrata una conversazione tra presenti all’interno dell’ufficio in oggetto indicato, della durata di 00:17:30, risultante con n^ progressivo 5739, sui Server della ditta RT RADIO TREVISAN Elettronica Industriale s.p.a., installato presso la sala server della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, presso il Tribunale.--\ La stessa ritenuta particolarmente utile è qui trascritta.--\ INTERLOCUTORI: LO RE Carmelo.D'ASCOLI Carmelo.MASSIMO (in corso di identificazione).In ufficio si sentono varie voci che conversano in lontananza, rumori, alle ore 18:25:18 si sente un uomo che saluta e va via, LO RE e D'ASCOLI iniziano a conversare prima in lontananza e poi da vicino, LO RE gli spiega che allo studio si è presentato il professore ALAMPI il quale gli ha gridato tanto che si stava perfino sentendo male, ha anche affermato che gli stanno boicottando la costruzione. LO RE ha anche parlato con la moglie e con il figlio del professore, ha cercato di spiegargli, a un certo punto l'Architetto Carmelo LO RE afferma che se lui continua a fare bordello, lui casa non ne fa, perchè poi si impegna lui a non fargli fare la casa, poi parla con Pino e vede se lui si fa la casa...--\ LO RE:
...gli ho detto io, io ho cercato di salvarvi la pratica fino alla fine, voi mi avete rovinato la vita, mi avete fatto spendere otto mila euro in più per lavostra ignoranza, perchè mi avete rimandato, mi avete fatto...mi avete detto...mi avete rubato i soldi! Gli ho detto io ma state scherzando professore, mi ha detto voi è un anno e mezzo che mi trattate male e con voi non si può parlare! Gli ho detto io professore ma se io vi dico una cosa, perchè ogni cosa che vi dico, voi mi dovete dire: ma cosa c'è sotto, cosa mi nascondete? Stamattina pure, ma c'è qualche cosa sotto voi mi nascondete qualcosa, come glielo devo dire che non posso parlare al telefono a questo qua, ! come glielo devo spiegare, che c'è un bordello, ma questo ha capito che cazzo abbiamo fatto l'altro giorno noi, allo sportello unico, l'ha capito, non l'ha capito?-\
D'ASCOLI: Certo che ha capito, se no così...(inc.)...a tipo che abbiamo le microspie qua dentro non ho capito!--\ MASSIMO: No, ha litigato sicuro, hai ragione Pasquale, ha litigato ed ha mandato a fare in culo a suo figlio.--\ D'ASCOLI: Se ha capito quel giorno, non lo dite, non parlate, ho capito tutto,ho capito tutto, qua o ha litigato con il figlio...perchè già...--\ MASSIMO: ...o c'è una questione sotto più grossa...--\ LO RE: No.--\ MASSIMO: ...no, non hai capito, sta cambiando l'impresa lui, perchè sta cambiando l'impresa?--\ LO RE: Perchè gli ha fatto un preventivo questo qua, che non gli piace.--\ MASSIMO: E se è andato qualcuno e lo ha stuzzicato, tu che cazzo sai?--\ D'ASCOLI: No, non è questo il discorso!--\ MASSIMO: Si...non è questo...--\ D'ASCOLI: No.--\ LO RE: No, non è...--\
140
D'ASCOLI: Il problema è che lui vuole che quando dice una cosa lui tutti si mettono a disposizione, compreso il figlio.--\ LO RE: Gli ho spiegato pure che...che questo cambio d'impresa si può fare venerdì e lunedì, perchè mi deve rompere i coglioni?--\ ...Ancora conversazione varia in merito al predetto argomento, D'ASCOLI afferma che lui si è messo sempre a disposizione, che non l'ha mai cacciato fuori nessuno, poi non comincia mai i lavori, questo non gli va bene, quest'altro lo stesso...--\ D'ASCOLI: ...questo quando viene suo figlio glielo devo dire, perchè non solo con le buone...e con la possibilità nostra di fare ca...carte false e inventarci la possibilità di...perchè questa se la prendeva Giovanni LATELLA la strappava, non è che dice la bocciava, la strappava, perchè non sono proposte nemmeno da presentare, ma lui queste cose non le ha capite pensando che lui può fare quello che cazzo vuole, gliel'ho spiegato, gliel'ho rispiegato, che il tutto abbiamo fatto sempre in buona amicizia e mai...(inc. a causa di voci accavallate)...--\ MASSIMO: Allora con queste persone, è inutile che parli così, li devi aggredire!--\ D'ASCOLI: No, aspetta un attimo, aspetta un attimo.--\ MASSIMO: Lo sai come li devi aggredire? Con le purghe, nel vero senso della parola, li devi purgare! Quando gli arriva una lettera di diniego di qualsiasi cosa, vedi come gli bolle il culo poi.--\ D'ASCOLI: ...(Inc.)...Massimo, Massimo forse non ci siamo capiti...--\ ...A questo punto della conversazione interviene LO RE il quale afferma che lui per questa pratica si è fatto il culo tanto, ha perfino litigato con Mariano per questa pratica, ha preso impegni con Pino, non hanno dato una lira a Pino, cioè hanno fatto mille cose per quella pratica. Quindi interviene D'ASCOLI e chiede che vuole dire che non hanno dato una lira a Pino...il problema è che si sono aggiustati per otto mila euro, quattro li abbiamo cacciati di qua...questi...alla fine sai che cosa è successo: mi ha usato solo per l'imbroglio della pratica, per il parere favorevole, dopo di chè...quindi ancora conversazione varia in merito alla pratica ALAMPI. I tre si alzano, e si allontanano, LO RE continua a urlare ripetendo quello che il professore gli avrebbe detto durante una loro precedente conversazione. LO RE spiega a D'ASCOLI che sta uscendo con Massimo per accompaganrlo da Bruno e presentarglielo in quanto siu deve sposare.--\ Fine della conversazione.--\ Fatto, letto, confermato e sottoscritto.--\ Ora, le conversazioni appena riportate sono oltremodo chiare: Melchini, d’Ascoli e Lorè, ognuno con il proprio specifico contributo, hanno posto in essere una serie di falsi (retrodatazioni di date, indicazione diversa di soggetti etc..) al fine di fare apaprire fatti non corrispondenti al vero anche sottraendo e successivamente occultando atti pubblici; condotte tenute per il riconoscimento di atto autorizzativo contrario ai doveri di ufficio, in quanto l’atto, impostato come doveva, non poteva essere riconosciuto. Ma la circostanza che sovente i sodali pongono in essere condotte finalizzate al riconoscimento di atti contrari ai doveri di ufficio, a seguito di dazione di denaro a tali fini, emerge chiaramente anche da successive conversazioni. Infatti proseguendo con l’esame delle conversazioni all’interno dello studio LO RE, emerge ulteriormente che, in data 10 febbraio 2010 dalle ore 17,31 in poi, D’ASCOLI Pasquale, LO RE e “Ciccio” (CALI’ Francesco) stessero alterando i dati di una pratica di condono edilizio. Noi sottoscritti Ufficiali ed Agenti di P.G., tutti appartenenti al suddetto Ufficio, diamo atto che
141
durante il turno di servizio del 10/02/2010, alle ore 17:31:35, è stata registrata una conversazione tra presenti all’interno dell’ufficio in oggetto indicato, della durata di 00:39:58, risultante con n^ progressivo 5768, sui Server della ditta RT RADIO TREVISAN Elettronica Industriale s.p.a., installato presso la sala server della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, presso il Tribunale.--\ La stessa ritenuta particolarmente utile è qui trascritta.--\ INTERLOCUTORI:
D'ASCOLI Pasquale.--\ LO RE Carmelo.--\ CALIì Francesco (CICCIO.) FRANCESCO.(in corso d'identificazione)--\ ************ All'interno dello studio Ciccio, Pasquale e Carmelo conversazione di natura varia in merito a delle pratiche di condono, la coversazione risulta a tratti incomprensibile a causa del sovrapporsi delle voci.--\ Alle 17.33.43 CARMELO interrompe CICCIO...--\ CARMELO: ...diceva MARCO che c'era un discorso del settecentoventiquattro?--\ CICCIO: C'era il discorso della data, siccome questa qua giustamente abbiamo dichiarato che è stata fatta nell'ottantacinque...--\ CARMELO: Ma te l'avevamo detta sta cosa tu hai detto: << No, no ho risolto>>!--\ CICCIO: Si, vero! Risolto! Lo ho risolto, lo stesso perchè lui, lui..., vedi qua, c'è inizialmente aveva fatto un conteggio facendolo, con ..., prima dell'ottantacinque, poi siccome l'aveva dichiarato lui ..(inc.)... domande , no?...--\ CARMELO: Uh!--\ CICCIO: ...ora mi sono reso conto che non è possibile questo discorso...(inc.)...entro...(inc.)... il quindindici, tre , ottantacinque, perchè? Perchè siccome questa qua la presentiamo nell'ottantasei...,--\ PASQUALE: Uh!--\ CICCIO: No? Queste dovevano essere allaragate nell'ottantatre, che poi uno riesce per l'ottantacinque , ce la possiamo fare ...(inc.)..., però siccome la domanda è stata presentata nell'ottantasei, giustamente dice se tu hai un condono...--\ CARMELO: come cazzo fai!--\ CICCIO: Come cazzo hai fatto! E quindi abbiamo dovuto cambiare la data per attaccarla...(inc.)...qua, e quindi ho dovuto cambiare il prezzo e ho fatto "quagliare" conti!--\ PASQUALE: Quindi questa ...(inc.)..., è entrata ...(inc.)..., quella là nel progetto...(inc.)...--\ CICCIO: Si, si!--\ PASQUALE: No, dico era l'ottantasei? --\ CICCIO: Per forza questa era la data, la data ci vincola la cosa, ma la erano immischiati, c'erano...--\ PASQUALE: C'erano i "B", i " B"--\ CICCIO: Si, ma erano immischiati, c'è n'erano di tutti i tipi là, la non sono, tutti a ...(inc.)...,ma erano immischiti di tutte le maniere, c'erano la, quello li avenivano immischiati di tutte le maniere ...(inc.)... perchè l'ho controllo questo fatto qua. Comunque...--\ PASQUALE: No! Comunque, inizio, entro marzo dell'ottantasei...--\ CICCIO: Si, ma in ogni caso dobbiamo ...(inc)... non siamo...(inc.)... non avete capito!--\ CARMELO: Non siamo ...(inc.)... a domanda!--\
142
CICCIO: Io ho questa, ...(inc.)...sopra come questa io.--\ CARMELO: ...(inc.)...--\ CICCIO: Questa qua è piu' di un anno che ce l'ho qua questo coso...(inc.)..., trenta luglio ottantasette...--\ PASQUALE: E ancora ...(inc.)... mila--\ CICCIO: No! Ti sto dicendo di no, ti sto dicendo di no!--\ PASQUALE: Ora guardo e ti so dire!--\ CICCIO: Ti sto dicendo di no! --\ PASQUALE: Ti sto dicendo di si!--\ CICCIO: E per ottomila non puoi ...(inc.)..., per ottomila puoi pagare ...(inc.)..., possiamo pure fare questo discorso qua, però poi ti capita qualche domanda che noi non sappiamo, dobbiamo avere la certezza..., ma questo qua ..., fammelo vedere a me! Non ti preoccupare! No...--\ PASQUALE: "Stai attento che non mo brucia"! Ora ...(inc.)...--\ CICCIO: No! Questo in ogni caso lo manda ...(inc.)...non puoi ...(inc.)...per me ...--\ ...la conversazione diventa incomprensibile a causa del sovvrapporsi del voci...--\ Alle ore 17.36.14 entra nello studio un'altra persona che CARMELO saluta chiamandolo Francesco. Alle 17.36.40...--\ CARMELO: ...si però questo fatto , mi stai mettendo ora la pulce nell'orecchio, è probabile, sai l'ottantasei...--\ PASQUALE: Ne sono convinto!--\ CARMELO: ...anche perchè...--\ CICCIO: Ottantasei, che cosa?--\ CARMELO: Come data...--\ CICCIO: Si!--\ CARMELO: ...se c'è un ottantasei, siamo intorno a ottomila, c'è ottomila no! Ma seimila....--\ CICCIO: Sono immischiate! Ti dico che sono immischiate!--\ CARMELO: ...(inc.)...--\ CICCIO: ...sono imbrogliate!--\ PASQUALE: Non ti rendi conto!--\ CICCIO: Si , va bene , non mi rendo conto! Pare che è la prima volta che ...(inc.)..., sono immischiate PASQUALE, lo ho visto pure io questo fatto qua! Va bene questo qua non è un problema lo risolviamo , no! Non è questo il problema!--\ PASQUALE: Se no! Se ne trova qualcuna ...(inc.)...--\ CARMELO: Ma come , come cavolo la trovi a sette mila a otto mila? E' impossibile!--\ PASQUALE: A sette mila ce ne sono, a otto mila ce ne sono gli deve dire , ne sono scomparse....ne ho sbagliato..., quelle erano integrazioni--\ CICCIO: Ma io...(inc.)... questo qui non è un problema...(inc.)...non è questo il problema! Non esiste questo...!--\ PASQUALE: No!No aspetta...--\ CICCIO: Non esiste! Non ti preoccupare non sbagli niente!E' quella, è quella e non sbagli niente, e stai tranquillo, si tratta solo di sbrigargli il numero, hai capito? Eh....,che è un problema di numero, noi in quella data dobbiamo sbrigargli un numero e lo troviamo .--\ PASQUALE: Dobbiamo fare in modo che questa qua ...(inc.)... me la devo prendere io per forza!--\ CICCIO: Si! Non ti preoccupare! ..(inc.)...--\ PASQUALE: Va bene!...(inc.)...--\ CICCIO: ... non ti preoccupare non è questo qua il problema!...--\ CARMELO: ...(inc.)... questi quattro?--\
143
CICCIO: ...(inc.)...rimangono sempre quelle, quelle, quel numero di pratica!--\ CARMELO: Anche se io ho, pero' ho dubbi sul numero dell'unità immobiliare!--\ PASQUALE: ...(inc.)...--\ CICCIO: Sono tre, tre domande! E allora che lo abbiamo fatto a fare tutto sto " traffico"?--\ PASQUALE: No, questo qua ...(inc.)...--\ CICCIO: Perchè, perchè hanno messo in gioco il vecchio?--\ CARMELO: A, perchè abbiamo il modello erre, qua, erre ventotto,...(inc.)...--\ CICCIO: Certo!I primi, i primi tre piani ...(inc.)..., i primi tre piani ...(inc.)..., i primi tre piani sono sistemati con il vecchio condono, cioè l'esistente è sistemato con il vecchio! L'esiste che era stato condono a cazzi suoi, ...(inc.)...con il nuovo... --\ CARMELO: Uh!--\ CICCIO: ...sono tornati ...(inc.)...--\ ...la conversazione risulta essere incomprensibile a causa del sovvrapporsi delle voci...--\ CICCIO: Non solo ! Ma gli abbiamo aggiustato anche la situazione, perchè...(inc.)...--\ CARMELO: Si, si! Con questo "scatafascio" di officina!--\ CICCIO: ...(inc.)...d'officina!..--\ CARMELO: Manco li cani ...(inc.)...--\ CICCIO: ...ci sono duecentro metri di roba là sotto!Sono trecentodiciotto metri e sono ...--\ CARMELO: Manco li cani!--\ PASQUALE: Eh!--\ CICCIO: ...allora con suo fratello , che di..., ora ! C'è quella attivita!...--\ CARMELO: è destinato ad attività commerciale!--\ CICCIO: ...attività artiginale che qua non c'era!...--\ PASQUALE: Che data era questa?--\ CICCIO: ... e quindi c'è anche il problema, c'è non solo...(inc.)..., ma qua non era neanche conforme quello di sotto!--\ PASQUALE: Che data era?--\ CICCIO: il trenta, trenta luglio ottanta sei!--\ PASQUALE: Diciasette, sei , millenovecentottantasei, tredicimilaquattrocentosessantadue!--\ CARMELO: "Puttana!"--\ CICCIO: No è un problema PASQUALE! Ti sto dicendo di non preoccuparti ora! Che me la vedo io per questo qua! Se ti dico che me la vedo io ..., te lo trovo io il numero! Questo qua non è un problema!--\ PASQUALE: Eh!--\ CICCIO: ...(inc.)...--\ PASQUALE: Hai tutte...(inc.)...?--\ CICCIO: Si! Ce l'ho un elenco! Me lo controllo io!Me la vedo io non ti preoccupare!--\ CARMELO: E quindi poi , diciamo, la cosa l'abbiamo , l'abbiamo traslata sopra ed è ...(inc.)... la settecentoventiquattro!--\ CICCIO: Perfetto! Ora, quelli..., qua, in questo noi abbiamo un modello "A" con due appartamenti , che sono, che sono quelli là...(inc.)... e un modello "D" ...(inc.)... diciottometri...; Qua! E' tutto fatto! L'unica cosa che io avevo bisogno prima di chiuderlo questo qua ...--\ CARMELO: Uh!--\ CICCIO: ...è di ...rimettere..., non so! Non vorrei che sbagliamo, lo stato civile, condizione professionole, glielo potremo mandare pure in bianco, volendo!Volendo!--\ CARMELO: Ma ce ne sono di questi in bianco?--\ CICCIO: Ce ne sono diversi in bianco, però siamo in
144
condizione ...(inc.)...--\ FRANCESCO: Ma chi è sua figlia, questa?--\ CICCIO: No! A nome suo, CRUCITTI Giuseppe! Per esempio, stato civile quando..., stiamo parlando del ottantasei..., nell'ottantasei!--\ FRANCESCO: Era sposato, ...(inc.)...era sposato!--\ CICCIO: Quindi stato civile..., questo qua ce lo possiamo segnare , quando poi arriva il nipote glieli segnala. Stato civile era, era coniugato, ed è due, stato civile due! Poi ci mancava qua il titolo di studio, è ...diplomato? --\ FRANCESCO: No!No!...--\ CICCIO: Licenza media?--\ FRANCESCO: Gli domando questo non lo so ...(inc.)...--\ CICCIO: Titolo di studio, o nessuno o licenza elemetare, licenza elemtare due, questo qua se lo abbiamo glielo completiamo, hai capito? viene piu', viene ancora piu'...!...Condizione professionale? Che facciamo con questo qua?--\ CARMELO: ...nell'ottanta...--\ CICCIO: ...(inc.)...? Ritirato dal lavoro?...(inc.)...--\ FRANCESCO: ...(inc.)...(ride)...--\ CICCIO: Occupato?--\ FRANCESCO: ...e se volete, così domani gliele passo, subito, subito, così ...--\ CICCIO: A me mi serve quello che faceva! Stato civile!...--\ FRANCESCO: ...(inc.)...--\ CARMELO: ...(inc.)...sei---\ CICCIO: ...titolo di studio, se aveva il titolo di studio!La condizione professionale se era occupato, o non era occupato, occupato, non occupato, ritirato dal lavoro, altra condizione. Se era occupato...o non lavorava!--\ FRANCESCO: O non lavorava!--\ CICCIO: La politica! La politica che aveva ...(inc.)... che tipo di lavori che faceva?--\ FRANCESCO: ...(inc.)...--\ CICCIO: ...(inc.)... e l'attività economica, attività economica che sarebbe, sarebbe il tipo di lavoro ...--\ ...la convesazione si interrompe per alcuni secondi, FRANCESCO chiede a quale anno debba far riferimento , CARMELO e CICCIO gli ripetono che l'anno in questione è il millenovecentottantasei, il mese preciso è luglio, ( in sottofondo un rumore di carte che vengono sfogliate), CICCIO ripete a FRANCESCO che per completare il documento servono titolo di studio e l' attività economica, invita FRANCESCO a procurarsi questi dati , se alcuni mancheranno li lasceranno in bianco poi alle 17.42.31....--\ CICCIO: ...e..., la firma! Che facciamo? Ce la vediamo noi direttamente? Che... (inc.)....--\ PASQUALE: ...(inc.)...--\ FRANCESCO: ...(inc.)...a lui direttamente?--\ CARMELO: No! La firma , chi ha scritto! Che metti firme...--\ PASQUALE: Firma , deve firmare chi...(inc.)...--\ CICCIO: ...(inc.)...possiamo metterle pure diverse...(inc.)...--\ ...la conversazione diventa incomprensibile a causa del sovrapporsi delle voci...--\ CICCIO:
...gliele diamo tutte in una volta a lui, sono tre domande, sono qua, tre! Piu' quelle altre tre! Sei! Le firma tutte in una volta lui!Così, così siamo...--\ PASQUALE: No!Li puo' far fare FRANCESCO a chi vuole !--\ CICCIO: ...no, no come volete voi, insomma..., le domande sono pronte!--\
145
PASQUALE: ...(inc.)...a questo?--\ FRANCESCO: No! Gliele posso portare, se volete, gliele faccio firmare!...--\ ...la conversazione diventa incomprensibile a causa del sovrapporsi delle voci...--\ Alle 17.43.29, FRANCESCO chiede a CICCIO se dopo aver risolto quella cosa possono andare a avanti, Ciccio dice che in serata completeranno le altre tre dove c'erano degli errori, poi CICCIO prende un'altra domanda dicendo che avevano lasciato alcune cose da completare in bianco, CICCIO chiede a FRANCESCO se i ...(inc.)... di sotto erano finiti ed agibile e abitabili nell'ottantasei, e se ricorda la dimensione del terreno a memoria. CARMELO lo interrompe dicendo che una copia del titolo di proprietà a loro serve per poi essere allagheta. Successivamente CARMELO chiede se a nome di quella persona essere rilasciato il permesso, CICCIO dice di si, aggiungendo che la domanda all'epoca la persona l'aveva presentata come tutore delle figlie minorenni, quindi delle tre domande ci sono una domanda per un appartamento a nome della persona e due domande per gli altri due appartamenti a nome suo ma come tutore delle figlie minorenni,i due commentano la situazione--\Alle 17.46.50 CICCIO dice a Carmelo che bisogna specificare nelle perizie, che i primi tre piani sono stati condonati con una domanda di condono ai sensi della legge quarantasette mentre gli ultimi tre piani con domanda di condono ai sensi della settecentoventiquattro.--\ Alle 17.47.25...--\ CICCIO: ...stasera, stasera noi siamo qua, penso che siamo qua, perchè stasera stessa ci completiamo, vediamo di completarci...--\ FRANCESCO: Vabbene!--\ CICCIO: ...(inc.)... perchè l'abbiamo dovuto cambiare perchè l'avevamo pure fatti e poi mi sono reso conto che...--\ FRANCESCO: Eh!..--\ CICCIO: ...quello l'abbiamo dovuto spostare, abbiamo dovuto cambiare certe date, l'avevamo già preparati così voi le potevate firmare, perchè solitamente questa qua, giustamente, se questa qua la domanda l'abbiamo portata all'ottantasei, con il vecchio condono dell'ottantasei, questo qui, nella dichiarazione come aveva scritto l'aveva fatta prima dell'ottanta..., prima dell'ottantatre...--\ FRANCESCO: Ummh! CICCIO: ...e prima dell'ottantatre, che non è possibile, perchè se giustamente, se questa qua se i primi tre piani erano fatti dopo, dopo questa qua ...--\ FRANCESCO: ...(inc.)... meno male.--\ CICCIO: ...meno male che ce ne siamo accorti, gli ho detto io << fermiamoci e torniamo indietro !>> glieli ho corretti!...--\ ...la conversazione diventa incomprensibile a causa del sovrapporsi delle voci...--\ CICCIO: ...(inc.)...--\ FRANCESCO: Allora...(inc.)...?--\ CICCIO: Va bene, va bene!--\ FRANCESCO: ...così accorciamo un po i tempi.--\ CICCIO: Va bene, va bene!--\ FRANCESCO: Va bene!--\ CICCIO: Va bene!--\ FRANCESCO: Mezz'oretta e torno!--\ Alle ore 17:48:22 FRANCESCO lascia lo studio. CICCIO, PASQUALE e CARMELO conversano in merito alla pratica di condono, CICCIO chiede a CARMELO se un particolare modello poi
146
PASQUALE chiede alcune cose a CICCIO che però risultano in comprensibili a causa del tono basso della voce.--\ Alle 17.49.00 CICCIO dice a PASQUALE che il numero lo troveranno... CICCIO:
...il numero, lo troviamo PASQUALE! Lo troviamo perchè ...(inc.)...--\ PASQUALE: ...(inc.)...lo sai?--\ CICCIO: Si! ...(inc.)...--\ PASQUALE: ...(inc.)...--\ CICCIO: Appunto!...(inc.)...--\ PASQUALE: ...(inc.)...giusto, giusto, questi qua ne hanno fatte di imbrogli....(inc.)...--\ CICCIO: No! Il coso lo possiamo pure trovare, si deve vedere se , se troviamo il coso, se troviamo il bollo, io "l’ho staccato " da una, ma sai da quanto lo ho, da anni, ora l'ho attaccato sopra quel foglio e non me lo tengo neanche a casa , l'ho messo nel portafoglio però ...(inc.)...--\ CARMELO: Ma uno ce l'ho anche io! CICCIO: ...(inc.)... ma ce l'ho pure io il coso, però manca il bollo capisci...--\ CARMELO: No!No! Il bollo ce l'ha!--\ CICCIO: Già bollato? ...(inc.)...--\ CARMELO: ...(inc.)...--\ ...la conversazione diventa incomprensibile a causa del sovrapporsi delle voci..\Successivamente Pasquale e CICCIO iniziano a parlare di una terza persona, PASQUALE dice che qualche giorno prima aveva saputo che quella terza persona era in malattia, e vista la cosa ha dimenticato di telefonare a CICCIO Alle 17.50.15...--\ PASQUALE: ...(inc.)... porco dinci! Quello era malato in questi in giorni! Non ti ho chiamato e forse ho sbagliato!--\ CICCIO: E hai sbagliato! Perchè se quello era là !Io mi sarei fatto questo cazzo di lavoro...(inc.)... qualcosa mia, personale, senza che ho ...(inc.)...--\ PASQUALE: Eh!... E facciamo una cosa!--\ CICCIO: Vedi se ...(inc.) ...che lui non c'è ...-\ PASQUALE: ...(inc.)...--\ CICCIO: ...mi chiami ! Eh....--\ PASQUALE: ...(inc.)...ci sono queste due pratiche ...(inc.)...--\ CICCIO: Si! O..., il coso ce l'ho là io! Vai tu?...(inc.)...--\ CARMELO: Va bene...(inc.)...--\ PASQUALE: ...(inc.)... io quel giorno non ti ho chiamato sono stato una " bestia", non ci ho pensato !...(inc.)...--\ CICCIO: Certo! Potevi chiamarmi!Mi facevi un cazzo di favore pure a me che io là dentro non vado, la dentro... apposta! Quando c'è lui....--\ PASQUALE: No ! Vero!--\ CICCIO: Non voglio entrare neanche ad aprire là, è tutto chiuso, se non c'è lui entro e apriamo, se non apro...(inc.)...--\ PASQUALE: Capisce, che per davvero apriamo queste cose a sua insaputa e finisce praticamente facciamo qualche ...(inc.)...--\ CICCIO: No! No! Lui non deve sapere niente !Perchè l'altra volta lui mi ha detto..., e gli ho
147
detto io:<< Vai a dirlo al dirigente >> visto che lui mi ha detto << ci sono...(inc.)...--\ PASQUALE: Siccome quelli che stanno facendo là...--\ ...CARMELO interrompe i due dicendo:<< ventotto, dicembre,novantaquattro!>>...--\ PASQUALE: ...eh...,...(inc.)...società...(inc.)... del coso..--\ CICCIO: Si!--\ PASQUALE: << ...(inc.)..., io ..., mi hanno riferito..., che mancano otto pratiche di condono vecchio, otto pratiche...(inc.)... me le volete dare..., ...(inc.)... in un archivio per fare il nostro lavoro? >>...--\ CICCCIO: Quello chi se li segna? Sai quante ne mancano? Un milione di pratiche, Pasquale! Un milione io le ho segnate! Che ...(inc.)....! Che è una novità questa!...(inc.)... posso avere, due pratiche rubate posso avere là di lato...--\ PASQUALE: ...(inc.)...--\ CICCIO: ...queste qua, che me le sono portate a casa...--\ PASQUALE: ...forse non hai capito! Io del progetto ...(inc.)...non gliene ho date!--\ CICCIO: Non glieli ha dati nessuno!Allora forse non hai capito--\ PASQUALE: Sto aspettando a te!--\ CICCIO: Non glieli ha dati nessuno!Pure, l'altra volta pure PIPPO mi ha detto che non glili ha dati, ...(inc.)...non glieli ha dati!--\ PASQUALE: No! No, nessuno ...(inc.)...--\ CICCIO: ...(inc.)...--\ PASQUALE: E dice che là con il permesso, che preparammo, che scaricammo, quello là, gli ho detto io: <>...(colpo di tosse)...<< se vengono i cristiani ...(inc.)...>>--\ CICCIO: ...(inc.)... secondo me , meno, meno roba c'è e meglio è!--\ PASQUALE: ...(inc.)...(colpo di tosse)...CICCIO, ma ...(inc.)...(colpo di tosse) un dirigente...(inc.)...-\ CICCIO: In tutti i sensi...(inc.)...in modo tale, anche per il futuro!--\ PASQUALE: Certo che è meglio!--\ ...i tre continuano a parlare di argomenti vari, alle 17.53.31 CARMELO e CICCIO iniziano la compilazione dei moduli riferiti sempre al suddetto condono...--\ CARMELO: ...cognome?--\ CICCIO: Cognome è sempre CRUCITTI Giuseppe!--\ CARMELO: Quindi qua scrivo CRUCITTI?--\ CICCIO: Si!...Sai che facciamo? Sai che facciamo? Questa qua la facciamo con la penna nera e quella con la penna blu!--\ CARMELO: Ormai questa la faccio con la penna nera, e poi cambiamo penna, non ti preoccupare!--\ CICCIO: ...(inc.)...--\ CARMELO: ...(inc.)...--\ CICCIO: ...CRUCITTI sotto, nome Giuseppe,.... luogo di nascità è...qua dice , nato a Cataforio, Reggio Calabria, mettici Reggio Calabria senza Cataforio, luogo di nascità Reggio Calabria!...Data zero, cinque, zero, sei, millenovecentocinquantatre....--\ CARMELO: ...(inc.)...--\ CICCIO: Qusto lo scriviamo! Codice Fiscale , codice fiscale è"C","R"," C","G","T","T",cinquantatre ,H, zero, cinque"...--\ CARMELO: ..."C" , zero, cinque?--\
148
CICCIO: ..."C", trecentocinquanta, e..., questa mi pare una "I"?..."I"!--\ CARMELO: Si! Una "I" è!--\ CICCIO: Si!--\ CARMELO: Residenza anagrafica...(inc.)...--\ CICCIO: ...(inc.)...dimora , comune Reggio, Reggio Calabria!--\ CARMELO: Località?--\ CICCIO: Localita? San Sperato, se glielo vuoi scrivere? Mettilo! San Sperato, "S" , sperato!--\ CARMELO: Via?--\ CICCIO: E..., via delle Camelie numero venticinque!--\ CARMELO: ...(inc.)...via delle Camelie, ora me lo stai...(inc.)...--\ CICCIO: Si! Pure quella volta!--\ CARMELO: Sicuro?--\ CICCIO: Si!--\ CARMELO: ...(inc.)...--\ CICCIO: Si!--\ CARMELO: Via ?--\ CICCIO: Delle Camelie ...--\ CARMELO: Camelie?--\ CICCIO: Numero, numero Venticinque!--\ CARMELO: Ottanta, novecento?--\ CICCIO: Ottanta, novecento! Si!... Nella qualità di esercente della patria potestà sul minore , sul minore CRUCITTI Giovanna...,nata a Reggio Calabria, il diciasette , zero, sei, millenovecentottanta. --\ CARMELO: Codice fiscale?--\ CICCIO: Non ci vuole il ... (inc.)... qua, sbarra, quello che vuoi! Codice fiscale è " C", "R", "C","G", "N", "N", ottanta, "H", cinquantasette, "H" , duecentoventiquattro, "R".--\ CARMELO: Localizzazione del...--\ CICCIO: Dell'abuso? E'....--\ CARMELO: Dentro il comune di Reggio Calabria!--\ CICCIO: ...(inc.)..., località? Ah...., sempre San Sperato!...(inc.)... numero venticinque!--\ CARMELO: Catasto terreni?--\ CICCIO: Foglio catasto terreni, qua siamo al foglio centoundici, particella e sezione ...(inc.)..., sezione "R","C", particella cento..., particella ottocentotrenta! Metti una barra qua, superficie, lotto, metti una barra!--\ CARMELO: Una barra, così?--\ CICCIO: Si!Si! Metti una barretta, là! Pure là! Partita catastale, barra tutto là!...--\ CARMELO: Che non abbiamo ancora ...(inc.)...--\ CICCIO: Si!barra tutto! Metti...--\ CARMELO: Particella, sub.--\ CICCIO: Aspetta!--\ CARMELO: Destinazione? E..., residenza!--\ CICCIO: Eh...., destinazione ? Residenza!--\ CARMELO: E ci ...(inc.)...--\ CICCIO: Però questi sono i dati catastali!--\ CARMELO: Si!--\ CICCIO: ...(inc.)... lo possiamo, pure, sbarrare là!--\ CARMELO: Residenza...(inc.)...--\ CICCIO: ...(inc.)...--\ CARMELO: Piano?--\ CICCIO: Il piano, il piano c'è dopo, il piano lo abbiamo dopo!--\
149
CARMELO: Uh!--\ CICCIO: Caratteristiche del fabbricato! E poi qua, sotto ti dice la descrizione , quindi qua, quindi qua secondo me...--\ CARMELO: Lasciamolo così, lo possiamo pure...--\ CICCIO: ....lo possiamo pure sbarrare!--\ CARMELO: ...(inc.)...lavori ultimati entro?--\ CICCIO: Eh....--\ CARMELO: Entro il sedici, tre, al trentuno, dodici naturalmente , giusto? Novantatre!--\ CICCIO: Si!--\ CARMELO: Giusto?--\ CICCIO: Si!--\ CARMELO: ...(inc.)...?--\ CICCIO: ...(inc.)..., si!Si!Perfetto!...--\ ...la conversazione prosegue, CARMELO continua nella compilazione della domanda chiede a CICCO cosa scrivere nelle caratteristiche del fabbricato, i due compilano la domanda scrivendo che il fabbricato è composto da cinque piani fuori terra e uno interrato, alla conversazione partecipa anche PASQUALE.--\ Successivamente alle 18.00.06 CARMELO chiede a CICCIO quale superficie del fabbricato inserire, Ciccio gli risponde usando le seguenti parole: --\ << Superficie coperta del fabbricato duecentoquarantametri, così, a occhio!Duecentoquaranta! Dai, metti duecentoquaranta si puo' pure sbagliare!>>; I tre continuano nella compilazione della domanda di condono inserendo altri dati del fabbricato, dal volume al tipo di struttura. Infine specificano la descrizione dell'abuso, specificando che l'abuso riguarda l'appartamento posto al terzo piano fuori terra.--\ I presenti continuano nella compilazione della domanda, alle 18.04.35 suonano due telefoni, ad uno risponde PASQUALE e si allontana dalla stanza, all'altro risponde CARMELO, quest'ultimo riferisce al suo interlocutore che lo richiamerà a breve in quanto è impegnato. Continuano nella stesura della domanda.--\ Alle 18.05.53...--\ CARMELO: La data?--\ CICCIO: Gira!...La data? La possiamo stabilire noi! Stabiliamola noi , la mettiamo qua e poi la mettiamo per tutti.--\ CARMELO: Eh!--\ CICCIO: Siccome là, la data! Se dobbiamo andare con quella data? Andiamo a luglio,andiamo a luglio...--\ PASQUALE: ...(inc.)...--\ CARMELO: I bollettini ...(inc.)... --\ PASQUALE: Lo stesso, lo stesso numero dicevi...--\ CICCIO: No! I bollettini ...(inc.)... del novantaquattro! Però questa qua lui l'aveva dichiarata prima del ottantacinque , e questa non va bene!--\ PASQUALE: No!No! La data di presentazione della domanda!--\ CICCIO: No! Questa non è la data della domanda questa è la data dell'ultimazione dell'opera!Che noi dobbiamo fare dopo dell'ottantasei, dopo dell'ottantasei e prima del novantatre...(inc.)...--\ CARMELO: Dal sedici, tre , ottantacinque, al trentuno , dodici, novantatre!--\ PASQUALE: ...(inc.)...--\ CICCIO: Eh!Eh...quella..., dopo dell'ottantacinque, dopo dell'ottantasei, in questo caso, non dell'ottantacinque, dell'ottantasei perchè c'era l'altro condono, e ...(inc.)... all'ottantasei....,
150
PASQUALE: Ottantasei!--\ CICCIO: ...fai ottantasette, ottantotto, novanta, quando cazzo vuoi! stabiliamo una data!--\ PASQUALE: Dov'è?--\ CARMELO: Nella data capita, se capita la domenica?--\ PASQUALE: No!No! Metti milllenovecentottantotto!--\ CICCIO: No! Aspetta! Aspetta e che ci vuole che si apre il computer e si sposta la data , prendi l'anno e troviamo una data che non è...--\ PASQUALE: No! ...(inc.)...stabilire piu' o meno il giorno preciso,ma noi generalemente qua mettevamo con il millenovecento ottantotto, millenovecentonovanta...--\ CICCIO: ...(inc.)..., trentuno , trentuno gennaio, trentuno gennaio... del stabiliamo una data, trentuno gennaio ...--\ CARMELO: Ottantanove ti va bene?--\ CICCIO: Il trenta gennaio, settembre!.... Una data " a muzzo" dobbiamo mettere PASQUALE!-\ PASQUALE: Il novanta, novantadue! Questo non è ...(inc.)..,no?--\ CICCIO: No!...(inc.)...scusate! Stiamo facendo tutto questo bordello e non c'è sequestro,...(inc.)... tu lo devi sapere PASQUALE!--\ PASQUALE: No! ...(inc.)...--\ CICCIO: Eh! Eh!Se no che stiamo facendo qua?--\ PASQUALE: Si!No! Questo me lo ha garantito che non...(inc.)...--\ CICCIO: CARMELO vieni qua! Metti trentuno dicembre..., trentuno dicembre...--\ CARMELO: Gennaio?--\ CICCIO: ...trentuno dicembre, novanta!--\ CARMELO: Trenta! Trenta gennaio ottantanove!Lunedì!--\ CICCIO: Il giorno del mio onomastico! Del mio compleanno!Lascia "futtere"! Metti trentuno , trentuno dicembre, trentuno! Trentuno, dodici, trentuno, dodici, .....(inc.)...dell'anno.-\ CARMELO: Ottantanove!--\ PASQUALE: Millenovecento novanta! Milllenovecentonovanta--\ CICCIO: Novanta! Novanta! Perfetto questa qua ricordiamoci che la dobbiamo mettere... --\ CARMELO: Ce la riportiamo...--\ CICCIO: ...ce la riportiamo ...(inc.)...--\ ...continuano nella compilazione della domanda, CARMELO chiede a CICCIO in merito alla destinazione urbanistica , CICCIO gli risponde di scrivere "D", dopo aver inserito i vincoli alle 18.09.26...--\ CICCIO: Prezzo metroquadro novantamila!--\ CARMELO: Quanto lo fai? Novantamila?--\ CICCIO: Novantamila! ...Dopodichè, ...(inc.)... qua! Perchè qua ho giocato un po' a fare il figlio di puttana, e ti spiego il perchè, perchè noi ...(inc.)..., per non cambiare quel modello, per non cambiare questo versamento, per tenerci questo versamento gli ho messo i numeri a "Muzzo" perchè uno puo' sbagliare , e poi il conteggio ce lo rifacciamo dopo per bene, il conteggio!...--\ CARMELO: ...(inc.)...--\ CICCIO: ...lo integriamo, se c'è da integrare lo integriamo! E allora qua io gli ho messo prima abitazione , riduzione di un terzo, gli ho messo un parametro zero trentasei, per giusto doveva essere zero sessantasei, no? Falla ...(inc.)...--\ PASQUALE: ...(inc.)...--\
151
CICCIO:
...hai capito? Facciamo che sbagliava! L'ho fatto...sai quanti ne ce ne sono di questi che sono sbagliati, che hanno modificato zero trentatre ecc..?Dopodichè ...hai capito?--\ CARMELO: ...(inc.)...ma sicuro che è zero trentatre...(ride)...?--\ ...la conversazione diventa incomprensibile a causa del sovrapporsi delle voci...--\ Alle 18.10.29...--\ CICCIO:
...ma io sto giocando su questi errori io, perchè è vero diventa ...(inc.)...<< si ha sbagliato!>>, dice: << come è che gli è uscito >>, ma io facendo questo conteggio arrivo qua io, Capisci? Mi ...(inc.)... ad arrivare qua! E allora tu metti qua uno zero virgola trentatre...--\ ...CARMELO continua la compilazione della domanda Alle 18.11.34 cade la linea.--\ Appare evidente come i protagonisti della conversazione sopra riportata stiano falsificando una pratica in favore di CRUCITTI Giuseppe nato a Reggio Calabria il 5.6.1953, residente in via delle Camelie nr. 25, nel corso della conversazione si apprende infatti come la pratica sia redatta all’interno dello studio su un modello dell’anno 1986, con bollo staccata da un’altra pratica e con l’impegno di trovare un numero di protocollo compatibile. Anche alle ore 18:11:34 successive del il 10/02/2010, contunua la conversazione precedente, e nel corso della medesima i prevenuti continuano nella compilazione della pratica. Da alcuni passaggi della conversazione emergono dati di particolare rilievo: il fascicolo deve essere ripulito dai documenti incompatibili a cura di D’ASCOLI Pasquale, ed è stato trovato un bollettino di versamento, evidentemente riferito ad un’altra pratica, che è compatibile con la falsificazione dell’atto di cui gli stesi discutono. Conversazione del 10/02/2010, alle ore 18:11:34, è stata registrata una conversazione tra presenti all’interno dell’ufficio in oggetto indicato, della durata di 00:06:33, risultante con n^ progressivo 5769, sui Server della ditta RT RADIO TREVISAN Elettronica Industriale s.p.a., installato presso la sala server della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, presso il Tribunale.--\ La stessa ritenuta particolarmente utile è qui trascritta.--\
INTERLOCUTORI: D'ASCOLI Pasquale LO RE' Carmelo CALI’ Francesco
I presenti continuano( vedi progressivo precedente) la compilazione di una domanda di condono, succesivamente alle 18.12.35...--\ PASQUALE: CICCIO: PASQUALE: CARMELO: PASQUALE: CARMELO:
...(inc.)... lettere!...(inc.)...--\ Ci fai fare una lettera come integrazione, e su questo poi...--\ E chi era ...(inc.)...?--\ Va bene ma che te ne frega della lettera?--\ No! E' molto importante!--\ La lettera?--\
152
CICCIO: Questo qua per esempio ...(inc.)....PASQUALE, ...(inc.)...--\ PASQUALE: No!--\ CICCIO: ...tu ancora non hai capito! Che è finito tutto il ...(inc.)... queste di qua dentro...--\ PASQUALE: No! Gliele faccio scomparire!--\ CICCIO: Queste! Queste sono quelle di ...(inc.)...--\ PASQUALE: .. queste qua ...(inc.)...--\ CICCIO: E questa qua ! No! No non ce ne sono PASQUALE, perchè non possono PASQUALE! Neanche con queste , questa qua, al limite lasciamo solo le lettere ma queste qua le dobbiamo far scomparire, qua sono centotrentatre e ventisei...--\ CARMELO: E ventisei!--\ CICCIO: ...(inc.)... questi li possiamo pure ... (inc.)..., PASQUALE! Poi lo vediamo! La pulizia che dobbiamo fare là dentro poi la vediamo a parte .--\ PASQUALE: No! Ma ...(inc.)...--\ CICCIO: Questa! Si deve vedere! Al limite si puo' lasciare questa! ..(inc.)..., ce ne freghiamo!-PASQUALE: ...(inc.)... la faccio scomparire!--\ CICCIO: Ma poi ce ne rediamo conto PASQUALE! ...(inc.)... la concessione...--\ PASQUALE: Glielo diciamo a NINO!--\ CICCIO: ...ma chi cazzo sa niente! Te la vedi tu con NINO glielo dici tu a NINO, se glielo vuoi dire, ma vuoi un consiglio mio? Non gli dire un cazzo a nessuno!Se vuoi un consiglio mio, perchè NINO..., non ti fidare tanto!--\ PASQUALE: NINO! Chi? FOTI?--\ CICCIO: NINO chi dicevi tu?--\ PASQUALE: ...(inc.)...--\ CICCIO: No pensavo invece di NINO ...(inc.)...--\ PASQUALE: No! ...(imprecazione)...(inc.)...--\ CICCIO: ...(inc.)...--\ PASQUALE: ...(inc.)... NINO FOTI...(inc.)...--\ CICCIO: No! Va bene NINO FOTI che problema c'è, se ci sono le lettere là che ...(inc.)...--\ PASQUALE: Eh!--\ CICCIO: ...anche se possono ...(inc.)...pure quelli! ...(inc.)...--\ PASQUALE: No , non penso!--\ ...la conversazione prosegue, i tre riprendono nella compilazione dei vari moduli relativi al condono, CICCIO invita CARMELO a cancellare dalla domanda conguaglio e scrivere acconto inserirendo la cifra di acconto di lire centomila versata in data trenta, dodici, novantaquattro. Alle 18.15.08...--\ CICCIO: ...eccolo! Qua!--\ CARMELO: Documentazione allegata?--\ CICCIO: E' questo è il versamento che diceva lui, un milio..e..., un milione e ...(inc.)... mila, quello corrisponde, tutto!--\ PASQUALE: Perfetto! Dagliela...--\ CICCIO: Tutto corrisponde! Documentazione allegata ...(inc.)...--\ CARMELO: ...(inc.)...--\ PASQUALE: ...(inc.)...--\ CARMELO: Letto, confermato e sottoscritto?--\ CICCIO: ...(inc.)...la domanda? La domanda mettiamoci la domanda che qua, che qua c'è ...--\ PASQUALE: ...(inc.)...--\ CICCIO: ...che abbiamo la fortuna di avere..., forse per questa non c'è, però le altre ci sono,
153
la domanda ci mettiamo la stessa che c'era qua, ci mettiamo ventitre , gennaio , ottantacinque.--\ PASQUALE: ...(inc.)...!--\ CICCIO: ...(inc.)... novanatcinque, ventritre gennaio novantacinque! ...(inc.)...quell'altro, perchè quell'altro ...--\ CARMELO: Perchè novantacinque?--\ CICCIO: Questo lo ha presentato nel novanta ...(inc.)...--\ PASQUALE: ...(inc.)...novantacinque ...(inc.)...--\ CARMELO: E tutto... trenta, dodici hai pagato?--\ CICCIO: Questa era ventotto febbraio ...--\ CARMELO: Per pagarli prima?--\ CICCIO: Si! Prima è pagato! Si, si, si pagava prima, ventotto, due , novantacinque, questo erano ventotto, due, novantacinque.--\ CARMELO: E qua? E quell'altra data invece?--\ CICCIO: L'altra è....--\ CARMELO: L'altra data che abbiamo messo è trentuno , dodici, novanta. Quindi il trentuno, dodici, novanta, abbiamo ultimato! --\ PASQUALE: ...(inc.)...--\ CICCIO: Poi nel novantacinque, come dici tu...--\ PASQUALE: Abbiamo presentato...--\ CARMELO: ...la domanda!E nel novantaquattro abbiamo pagato!--\ PASQUALE: ...(inc.)...--\ CICCIO: Nel novantaquattro si doveva pagare per forza! Novantotto, due, nova ...(inc.)...--\ PASQUALE: ...(inc.)... poi aspettate un mese, un mese e mezzo per presentare la pratica! --\ CICCIO: Ventotto, due, novanta ...(inc.)..!--\ PASQUALE: Eh!--\ CICCIO: ...si è così!Si faceva così, tranquillo!Ventotto, due ,novantacinque, aspetta che ...(inc.)..., quello che gli abbiamo messo qua gliele mettiamo...--\ CARMELO: Io nelle mie previsione rosee, quando c'era questa porcheria lavoravo , ...(inc.)...--\ ...la conversazione diventa incomprensibile a causa del sovrapporsi delle voci...si comprende solo CARMELO che cita un tale MICHELE BUONSANTI; Successivamente i tre continuano nella stesura della domanda--\ Alle 18.17.31...--\ CICCIO: ...ok! La firma ...(inc.)..., e questa! E questa è una!--\ CARMELO: ...(inc.)...--\ CICCIO: ... e qua ci vuole, poi, i bolli! I bolli poi ce li faccio mettere io! E ..., il bollino..., che sarebbe questa qua! Allora questa..., aspetta che ora facciamo una cosa! Per non fare confusione, mettiamolo qua dentro! --\ CARMELO: Vuoi che gli attacco un post it giallo sopra?--\ CICCIO: No! Gliela mettiamo qua dentro! Questa qua! Questa ...(inc.)...--\ CARMELO: Se non c'è roba che serve togliamola!--\ ...la conversazione diventa incomprensibile a causa dei rumori.--\ Nel prosieguo alle ore 19:13:50 del 10/02/2010 LO RE Carmelo, D’ASCOLI Pasquale CALI’ Francesco, come detto anch’esso impegato presso l’Ufficio Urbanistica ed un uomo allo stato non identificato esplicitano che devono produrre una concessione edilizia per uno stabile abusivamente edificato, composto da cinque piani più attico, al fine di poter vendere i relativi appartamenti e
154
stipulare l’atto dal notaio. I protagonisti del progressivo si ripromettono di sanare la pratica basandosi su un falso, perché l’immobile per il quale era stato richiesto il condono nel 1990 era stato acquistato dall’attuale proprietario nell’anno 1985 che aveva poi edificato abusivamente, esiste però una seconda domanda di condono presentata nel 1994 per i piani superiori del fabbricato, i tecnici comunali e l’architetto nello studio di quest’ultimo concertano di superare il tutto redigendo una scrittura privata a firma del venditore del terreno tale PRATICO’ Placido, redatta per l’occasione senza che questi ne sia a conoscenza, dalla quale risultasse che il terreno fosse stato venduto all’incirca nell’anno 1980 o 1982, il fatto avrebbe consentito di ottenere il rilascio di una concessione edilizia unica che coprisse tutto il fabbricato, da esibire dal notaio. Il rilascio della concessione sarebbe stato agevolato da D’ASCOLI Pasquale. La conversazione si conclude con un nostalgico rinvio ai tempi passati da parte di CALI’ Francesco, che ricorda al collega D’ASCOLI Pasquale, che per ogni pratica intascavano 1.000,00 2.000,00 euro. Conversazione del 10/02/2010, alle ore 19:13:50, è stata registrata una conversazione tra presenti all’interno dell’ufficio in oggetto indicato, della durata di 00:24:28, risultante con n^ progressivo 5774, sui Server della ditta RT RADIO TREVISAN Elettronica Industriale s.p.a., installato presso la sala server della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, presso il Tribunale.--\ La stessa ritenuta particolarmente utile è qui trascritta.--\
INTERLOCUTORI: D'ASCOLI Pasquale.--\ LO RE Carmelo.--\ Ciccio (in corso d'identificazione).--\ Uomo (in corso d'identificazione).--\ ************ All'interno dell'ufficio Pasquale D'ASCOLI con Carmelo LO RE, Ciccio e un uomo, Carmelo cita la data 24 Aprile del novanta, vari commenti incomprensibili, in seguito alle 19.14.17 Carmelo inzia a leggere un atto...--\ CARMELO: ...contro PRATICO Placido nato a Reggio Calabria nel 49', domiciliato..., imprenditore..., il quale sono in regime di separazione,...(inc.)...autenticata dal Notaio Pietro...(inc.)... il quale acquista in regime di comunione legale...(inc.)...la parte è estesa ...a cinquecento metri quadrati..., confina con via pubblica, proprietà ALATI VENTURA, ...(inc.)...--\ CICCIO: No, no, non va bene così! Non puo' andare!..(inc.)...--\ CARMELO: Un frazionamento dell'ottantotto.--\ CICCIO: Non va bene così!--\ PASQUALE: ...(inc.)...--\ CARMELO: Nell'ottanta...--\ UOMO: ...(inc.)...--\ CICCIO: Eh, chi cazzo lo aveva l'atto, l'atto di proprietà?--\ UOMO: ...(inc.)...il suo, quello fasullo, là...(inc.)...--\ CICCIO: No non c'era là dentro, no se c'era ...(inc.)...--\ UOMO: ...(inc.)...--\
155
CICCIO: UOMO:
No, no, no , no non c'è , non c'è...--\ ...(inc.)... voi, scusate, il ...(inc.)... che aveva lui che cosa ...(inc.)...?--\ CICCIO: Tanto è vero che lui, tanto è vero che lui, addirittura, lo aveva dichiarato prima dell'ottantacinque, quindi, quindi fu lui stesso a dichiararlo, apposta vi dico io...--\ CARMELO: Come cazzo lo ha dichiarato nell'ottantacinque se lo ha comprato nel novanta.--\ CICCIO: ...avete capito? E lui stesso che ci ha portato, ci ha portato a sbagliare!...--\ ...Ciccio prosegue nello spiegare all'uomo che la persona in questione li ha portati a sbagliare, Ciccio gli mostra alcune domande fatte dalla persona dove dichiara che ha fatto tale costruzione tra il settantasette e l'ottantacinque, alle 19.15.59 interviene LO RE Carmelo...--\ CARMELO:
Effettivamente di un terreno...,un fabbricato su di un terreno che non è il tuo.--\ CICCIO: L'unica cosa che si ..., appunto! L'unica cosa che si puo', si puo' cercare di fare e ...(inc.)... un terreno che poi ...(inc.)... fabbricato, questo è il discorso ...(inc.)...-\ UOMO: ...(inc.)...mi ha detto praticamente, ha fatto i pilastri subito appena lo ha comprato..., una soletta!--\ PASQUALE: Nel novanta? Nel novanta?--\ UOMO: Aspettate ...(inc.)... certo!--\ CICCIO: Però lui nell'altra domanda vedete qua!--\ UOMO: E poi è stato abbandonato per quattro anni quello...(inc.)...--\ CICCIO: E' ma lui una domanda lo vedi!--\ UOMO: ...lo ha dichiarato...(inc.)...--\ CICCIO: Però ...(inc.)... è stato lui che lo ha dichiarato quello dell'ottantacinque, lo vedi?--\ UOMO: Uh!--\ CICCIO: Quindi se tu lo hai comprato nel novanta come hai fatto..., le domande sue, queste sono le domande sue che ha fatto lui.-\ CARMELO: Che tra l'altro è il secondo condono...(inc.)... dell'ottantacinque è lui...(inc.)...--\ CICCIO: E' lui che ci porta in errore.--\...con la domanda ...(inc.)... del novantacinque, quindi, c'è, è inutile, nel condono del novantacinque dichiari ...(inc.)...--\ CICCIO: O se ne esce in un modo...--\ PASQUALE: Ma questa qua ...(inc.)...nella pratica?--\ CARMELO: Del condono?--\ UOMO: Poi quando fanno, quando fanno gli atti?--\ CICCIO: Quando fanno gli atti gli dai la concessione, nelle mani, del fabbricato..., apposta si deve avere la concessione, la ...(inc.)...concessione e poi mi fanno l'atto con la concessione, non che lo fanno con le domande di condono.Hai capito cosa voglio dire io?--\ CARMELO: Ma tu potresti raggirare con la copia conforme della domanda di condono.--\ UOMO: Si!--\ PASQUALE: Però con l'atto.--\ CARMELO: Però gli devi portare il titolo di provenienza del terreno!--\ UOMO: Uh!--\ CARMELO: Ok?--\ CICCIO: E li giustamente ...(inc.)... il problema dice, se tu il terreno lo hai comprato nel novanta come hai fatto nel coso, perchè una domanda l'abbiamo messa, la seconda presentata nel novantaquattro e quella è compatibile, però la vecchia non è compatibile.UOMO: Però scusate la seconda perchè,...(inc.)...per gli ultimi tre piani? La seconda è quella dei tre piani!--\ CICCIO: Si però con la vecchia, e la vecchia, e la vecchia...--\
156
UOMO: CICCIO:
No quella non va ...(inc.)...--\ Ecco voglio dire io, la vecchia, la vecchia ci resta a lui poi e inguaiamo a lui, se ha il terreno, ha il terreno fatto, fatto, acquistato nel novanta, a meno che lui non ci, non ci faccia un qualche, una qualche dichiarazione, che ce la fa PRATICO' una qualche dichiarazione, andiamo studiando una cosa del genere, ci fa PRATICO' una dichiarazione, dove c'è, in cui lui dice , ci dice che..., che ...ce l'aveva disponibile e quindi lui gli ha venduto il terreno, come è in effetti.--\ UOMO: Possiamo fare una scrittura privata!--\ CICCIO: Una scrittura privata dove lui dice...una scrittura privata e poi si è comprato questo terreno, mentre nel frattempo aveva ...(inc.)...--\ CARMELO: Naturalmente non gli diciamo niente a PRATICO'!--\ UOMO: Certo!--\ CICCIO: Uh!--\ CARMELO: Naturalmente senza dirgli niente a PRATICO'!Mi pare ovvio!--\ CICCIO: Una scrittura privata! Ma dove, ma dove lui..., una scrittura privata...--\ PASQUALE: Il problema io per la sua concessione non me lo creo, il problema è...--\ CICCIO: No voglio dire il discorso sai che cosa è? Il discorso sai che cosa è, però si deve fare una cosa PASQUALE!...(inc.)...noi dobbiamo fare una cosa, noi dobbiamo fare, noi dobbiamo fare una concessione...--\ PASQUALE: Uh!--\ CICCIO: ...la concessione la dobbiamo fare unica,il discorso che dicevi tu, di fare una concessione unica, ...(inc.)... e gli facciamo fare una dichiarazione dove è una dichiarazione di PRATICO' Placido e gli dice che lui il fabbricato e del terreno ce lo aveva dal millenovecentottanta, millenovecentottanta, ottantadue, che glielo aveva dato.--\ PASQUALE Uh!--\ CICCIO: Hai capito? Una dichiarazione dove gli dice che lui aveva il terreno dal millenovecentottantadue...--\ PASQUALE: Una scrittura privata!--\ CICCIO: Una scrittura privata!--\ CARMELO: Una promessa di vendità..., senza forma.--\ PASQUALE Ragioniamo io e te! C'è... PRATICO che era sempre proprietario,con la scrittura privata lui aveva già un ..--\ CARMELO: Un possesso!--\ CICCIO: Un possesso!...(inc.)...--\ PASQUALE: ...(inc.)...ha fatto l'abuso...(inc.)...--\ CICCIO: PRATICO...(inc.)...lo fatto lui!--\ PASQUALE: E lo ha condonato!--\ CICCIO: E lo ha condonato! E lo ha condonato!.--\ CARMELO: Nel novanta hanno fatto l'atto dal notaio.--\ PASQUALE: Nel novanta hanno...(inc.)...--\ CICCIO: ...(inc.)...--\ PASQUALE: ...ci inventiamo una scrittura privata, tanto doveva essere registrata? No?--\ CICCIO: No!No! UOMO: Uh!Un foglio di carta e...questa firma!--\ CICCIO: Se si fa tutto poi per rilasciare la concessione unica, rilasciando la concessione unica, poi l'atto si fa con la concessione, siccome la concessione copre tutto il fabbricato non che tu vai a vedere se è il condono vecchio o il condono nuovo, cioè, tu non gli porti le copie al notaio, hai capito? Del condono! Tu al notaio gli porti la concessione...(inc.)... hai capito cosa voglio dirti io? Noi la concessione la
157
rilasciamo, si fa una concessione, rilasciamo una concessione per un intero fabbricato, di cinque piani , più...--\ CARMELO: Quindi facciamo i piani di CRUCITTI e quelli ...(inc.)..., quindi facciamo tutto?--\ CICCIO: Si fa una concessione...(inc.)...--\ CARMELO: ...(inc.)...--\ CICCIO: ...(inc.)... tutto un'altra volta, si fanno le tre domande più quella vecchia...--\ CARMELO: ...(inc.)... lo lasciamo nella merda pure a lui?--\ CICCIO: ...(inc.)...--\ PASQUALE: No!No! Ma tu l'acquisto non lo puoi fare allora?--\ CICCIO: ...(inc.)... dobbiamo fare una concessione, ...(inc.)...una concessione, l'atto d'acquisto ...(inc.)... con le domande si integrga, si integra...--\ PASQUALE: ...(inc.)...--\ CICCIO: ...una concessione il piu' presto possibile ...(inc.)... tutto qua!--\ PASQUALE: ...(inc.)... no,no?--\ CICCIO: No!--\ CARMELO: Se lo devi stipulare ora no? Mettiamo nella fogna a lui!--\ UOMO: No, e... poi che facciamo lo lasciamo...,in mezzo a piedi..., che ...(inc.)... abbiamo Pasquale per questa concessione?--\ PASQUALE: Eh, eh, eh!--\ CICCIO: Oppure, oppure, oppure e..., gli diamo le copie del, delle ultime tre domande che riguardano gli ultimi tre piani e lui si va facendo la stipula...--\ CARMELO: Eh!--\ CICCIO: ...la stipula.--\ CARMELO: E poi ...(inc.)...si va avanti con la concessione.--\ CICCIO: E poi per il piano di sotto...--\ PASQUALE: Aspetta, possiamo fare una cosa di rivedere quelle tre domande, invece di mettere ultimazione dei lavori nel millenovecentonovanta ci mettiamo ultimazione millenovecentonovantadue...--\ CICCIO: ...(inc.)...--\ UOMO: le ultime tre!--\ CICCIO: ...(inc.)...--\ UOMO: ...(inc.)...--\ CICCIO: Il novanta va bene...--\ UOMO: Vedete che c'è scritto?--\ CICCIO: ...Il novanta, neanche a farlo apposta!Neanche se lo sapevano.--\ CARMELO: Minchia! Io...(inc.)... ottantanove!--\ CICCIO: Minchia! Per davvero!...--\ ...i quattro rileggono i documenti, l'uomo legge le carte e dice che l'atto risulta del ventiquattro Aprile del millenovecentonovanta, Pasquale interviene nella discussione dicendo che loro con quella data possono mettergli le tre domande di sopra, alle 19.22.48...--\ CARMELO: ...scusa ma ...(inc.)..., c'è lui per stipulare, lui puo' andare a stipulare...--\ CICCIO: Con le ultime tre domade!--\ CARMELO: ...perchè se là a lui interessa, a noi ...(inc.)... non interessa.--\ PASQUALE: Si!--\ CARMELO: Quindi lui puo' andare a stipulare, lui intanto stipula.--\ PASQUALE: Si!--\ CARMELO: E poi qual'è ...--\ CICCIO: Il problema è del piano di sotto, del piano di sotto a questo gli dico...--\
158
PASQUALE: No mettiamo la scrittura privata! Mettiamo la scrittura privata!--\ CICCIO: Mettiamo la scrittura privata, però io direi quello si va facendo l'atto e poi la concessione , la concessione la facciamo ...(inc.)...--\ PASQUALE: Ne facciamo una in una botta!--\ CICCIO: Una in una botta a nome di tutti e due, a nome suo e...--\ CARMELO: ...(inc.)...perchè è il nuovo proprietario...--\ CICCIO: ...il nuovo proprietario...--\ CARMELO: ...e quindi...(inc.)...--\ PASQUALE: No aspetta! Aspetta! Per non fare imbrogli, per non far credere niente, io la concessione a lui gliela faccio dei primi tre piani e quello gliela faccio...--\ UOMO: Degli altri tre!--\ PASQUALE: ...(inc.)...--\ UOMO: ...(inc.)...--\ CICCIO: Per gli altri tre di sotto!--\ CARMELO: Si è meglio, è meglio!--\ PASQUALE: Si fa una scrittura privata e poi ...(inc.)...--\ CARMELO: E' meglio!--\ PASQUALE: ..solo, solo, CICCIO...(inc.)...--\ CARMELO: Così non colleghiamo pure...--\ PASQUALE: Ci teniamo le tre domande di condono...--\ UOMO: ...della settecentoventiquattro!--\ PASQUALE: ...ultimazione dei lavori trentuno,dodici,millenovecentonovantadue, dammi...--\ CICCIO: Millenovecentonovanta!--\ PASQUALE: ...CICCIO!--\ CICCIO: Il proprietario... (inc.)...--\ PASQUALE: ...(inc.)...--\ CICCIO: ...(inc.)..., stiamo parlando PASQUALE!--\ UOMO: Però se tu gli dici, scusa compare! Se tu gli dice che questo ha costruito prima che il terreno non era ancora il suo...--\ CICCIO: No! Queste domande vanno bene, dico, queste domande in modo o nell'altro, neanche a farlo apposta, neanche senza saperlo, ci abbiamo messo che sono stati finiti il trentuno, dodici, millenovecentonovanta...--\ UOMO: Novanta!--\ CICCIO: ...quello il terreno lo ha comprato...--\ UOMO: ...il ventiquattro, aprile del novanta!...--\ ...la conversazione risulta incomprensibile a causa del sovrapporsi delle voci delle quattro persone...--\ UOMO:
...ma poi se prendiamo la domandina che gli risulta a loro, si presume che lui abbia fabbricato prima che abbia completato.--\ CARMELO: ...(inc.)...--\ CICCIO: ...(inc.)...però già questa va bene!--\ CARMELO: No va bene PASQUALE! Che ...(inc.)...--\ PASQUALE: Già questa va bene! Uh! Tranquillo!--\ CICCIO: Diventa più credibile!--\ CARMELO: Certo!--\ CICCIO: Dice! Lo ha comprato! E...--\ PASQUALE: Diventa più credibile la scrittura...(inc.)...dice, avessimo il coso che mi dice, giustamente come dice lui, mi dice che...--\
159
CARMELO: Quindi a lui ...(inc.)...gli facciamo ne...--\ CICCIO: Dobbiamo farlo sempre!--\ CARMELO: Certo!...--\ ...la conversazione risulta incomprensibile a causa del sovrapporsi delle voci...--\ CICCIO:
...perchè se c'erano solo questi tre piani, non c'era il problema, ma il discorso è che poi c'erano tre piani di sotto e, e quest'attico ...(inc.)...--\ CARMELO: ...(inc.)...--\ CICCIO: ...allora uno dice, uno dice... ...la conversazione risulta incomprensibile a causa del sovrapporsi delle voci...alle 19.25.36 ...--\ PASQUALE: ...allora si deve preparare una bella scrittura privata.--\ UOMO: Scritta a penna, proprio, una volta si facevano scritte a penna!--\ PASQUALE: O a penna o a macchina...--\ UOMO: Di queste qua ...(inc.)...--\ CICCIO: ...(inc.)...quando si prende la concessione lui ...(inc.)..., oppure, oppure nel momento in cui lui fa l'atto, lui fa l'atto, lui fa l'atto, se ..., con quell'atto e l'altra , unifichiamo tutte e due le pratiche e in ogni caso facciamo una concessione a nome di tutti e due, o se a lui lo possiamo svincolare?...--\ CARMELO: No, svincoliamolo, svincoliamolo!..FRANCO!...--\ CICCIO: Lo dobbiamo svicolare?--\ ...suona il telefono e PASQUALE risponde ...--\ CARMELO: Svincoliamolo così , poi...--\ ...la conversazione risulta incomprensibile a causa del sovrapporsi delle voci...alle 19.26.39--\ PASQUALE: E..., guarda come come lo mettiamo, ma lui ma allega l'atto di compravendità d'acquisto, quello mi porta invece , anzichè me lo porta ...(inc.)..., mi porta l'atto di compravendità tra lui e cosa, dove dice ...--\ CICCIO: ...che ha venduto, che ha venduto...(inc.)... il fabbricato.--\ PASQUALE: Hai capito CICCIO?--\ CICCIO: A , ecco si, questo si!--\ CARMELO: ...e ce ne freghiamo della scrittura privata!--\ ...la conversazione risulta incomprensibile a causa del sovrapporsi delle voci...--\ CICCIO: ...dove dice che ha venduto un fabbricato ecc...\ PASQUALE: Va bene!--\ CICCIO: E' una buona idea questa qua, è una buona idea--\ PASQUALE: E funziona!Così non ti puo' dire nessuno niente ...(inc.)..., non penso che il notaio ci mette ...--\ CICCIO: No, no.--\ UOMO: No, no!--\ PASQUALE: Ci vende i tre appartamenti e basta, non va a vedere come è pervenuto...--\ CICCIO: No, le tre domande là parlano di terzo, quarto e quinto piano, chiaramente...--\ CARMELO: Ma tu dici non ?...--\
160
CICCIO:
Con queste domande di sopra, quello, ne il notaio puo' vedere se, se i piani di sopra...--\ UOMO: ...(inc.)...--\ PASQUALE: Vai da un notaio tuo di fiducia e prepara l'atto, senza che mi viene ...(inc.)...--\ CICCIO: Che pure noi PASQUALE possiamo fare sempre un altro discorso!--\ CARMELO: Ma vedi che CICCIO viene una bellezza!--\ CICCIO: Dico questi tre...--\ PASQUALE: Si!--\ CICCIO: Li carichiamo in questa maniera.--\ PASQUALE: Si!Si!--\ CICCIO: E allora! Quello di sotto poi, noi abbiamo questa, noi abbiamo già questa, ma male che vada possiamo pure poi cambiare idea per farne un'altra di questa ...(inc.)...--\ PASQUALE: Intanto, intanto lavoriamo su questa ...(inc.)...--\ CICCIO: ...(inc.)... mettiamo a loro in condizioni di poter fare l'atto, e questa qua a lui lo abbiamo messo in condizione di poter fare l'atto, poi quello di sotto se non vogliamo utilizzare questa ...(inc.)...possiamo pure pensare se troviamo una soluzione...--\ PASQUALE: Se non ...(inc.)... va dal notaio e stipula...--\ CARMELO: No! usiamo l'atto CICCIO, una volta che va dal notaio usiamo l'atto!--\ CICCIO: Va bene! Va bene!--\ PASQUALE: Usiamo l'atto ...(inc.)...--\ CARMELO: Li metti nella carpetta per ora li metti?--\ CICCIO: Si!--\ CARMELO: Ah?--\ CICCIO: Si!--\ CARMELO: Ah?--\ CICCIO: Si!...--\ CARMELO: Va bene, allora ... (inc.)... però mettili così nella carpetta...--\ ...la conversazione risulta incomprensibile per il sovrapporsi delle voci,...alle 19.29.01...--\ CARMELO: ...è normale che la parte di sotto esiste, c'è quando il notaio, quando ...l'atto, che lui ha ,...(inc.)...quarto e quinto, è normale che queste cose non ...(inc.)...--\ CICCIO: ...(inc.)... ne al notaio, ne al notaio interessa ...--\ CARMELO: ... ci doveva essere un secondo e un piano terra...--\ CICCIO: ...ne al notaio interessa sapere sai che ha, o noi dobbiamo dire che i piani di sotto, sono, sono, che tipo di condono c'è.-\ UOMO: Va bene, ma neanche gli interessa saperlo.--\ CICCIO: Non gli interessa! Quello l'importante che i primi tre piani siano coperti dall..., per potergli fare l'atto.--\ PASQUALE: E...,quell'altro, quell'atto risana pure i piani sottostanti e ...(inc.)...--\ CICCIO: ...(inc.)... per quello di sotto poi ci regoliamo! Se lasciamo le cose come sono, oppure se riusciamo a trovare un'altra soluzione, ma è difficile da trovare. --\ CARMELO: No!No! Perchè ti fai questi problemi !--\ PASQUALE: ...(inc.)...ci facciamo la domanda, ci facciamo...del mio fabbricato, dell'intero fabbricato di tre piani..., proprietà....dell'interno fabbricato di tre piani, e a quello gli dice ti basta questo come atto.--\ CICCIO: Si!Si!--\ PASQUALE: E non c'è bisogno che me lo porti qua a vederlo...--\ ...la conversazione risulta incomprensibile per il sovrapporsi delle voci..., alle 19.30...-\ CARMELO
Senti una cosa FRANCO, senza che ne discutiamo al telefono, visto che siamo qua...-
161
CICCIO: Si!--\ CARMELO E...diamogli orientativamente una scadenza a FRANCESCO.--\ CICCIO: Si, si ora devo andare là all'ufficio, per fare...--\ CARMELO: Si, non ti dico, però dimmi domani mattina ...(inc.)...--\ CICCIO: Io mi auguro, mi auguro, che tra domani e dopodomani, tra domani e dopodomani me lo posso completare tutto.--\ CARMELO: Quindi una volta che tu hai messo i bolli, una copia conforme si deve fare?--\ CICCIO: Se io, se io riesco anche entro questa settimana ...(inc.)..., e poi la copia conforme se riesco entro venerdi stesso, oggi che è mercoledi, giovedì e venerdì ho due giorni, entro venerdi se riesco pure venerdi, se riesco...--\ PASQUALE: Eh! ...la conversazione risulta incomprensibile a causa del sovrapporsi delle voci..., alle 19.30.48, l'uomo si raccomanda con FRANCO (CICCIO) di completare tutto il prima possibile perchè sono già in ritardo, ... la conversazione risulta a tratti incomprensibile a causa del sovrapporsi delle voci...,alle 19.31.20 l'uomo saluta ed esce dall'ufficio; All'interno di quest'ultimo restano PASQUALE, CARMELO E CICCIO, i tre parlano della situazione lavorativa, Pasquale riferendosi all'uomo appena uscito dice che è la prima persona che si presenta da loro dopo il luglio scorso per portargli un certificato, Carmelo dice che non sa da CICCIO come vadano le cose ma là da loro c'è un'ecatombe, arrivano solo problemi, CICCIO commenta la sua situazione lavorativa dicendo che gran parte dei soldi che sta guadagnando sono destinati alla costruzione di una casa per sua figlia che a breve si sposerà, alle 19.34.33...--\ CICCIO:
...e allora se noi facciamo, facciamo qualche discorso sopra a questo, sopra a questo possiamo cercare..., purtroppo ci siamo combinati in questa maniera, è una cosa, è una cosa nauseante...--\ PASQUALE: Diamoci da fare ...(inc.)...--\ CARMELO: Non so a chi cazzo gliela devo portare.--\ CICCIO: ...(inc.)...che ti ho portato il progetto, perchè ancora non so neanche che cazzo ti devo portare , perchè avevamo fatto un progetto per fare un piano con i pilastri e..., ora dice ma io ho l'esigenze dove sono questi, e io non so neanche se riesco a tirarglielo al Genio Civile , posso andare a dirgli di darmi i soldi, sai come mi sono combinato, mi sono combinato che sabato mattina che sono dovuto a andare a chiamare ad Alfonso LATERZA, al geologo, e al calcolista che erano..., uno di Catanzaro , un ragazzo di Catanzaro che conosco , li ho riuniti quanto per vedere e valutare se ce la facciamo dopo tutto strutturalmente , se no che cazzo lo facciamo a fare questo progetto, e per come, e per non fargli fare spese di, di disagi, per vedere se funziona, se non funziona ...(inc.)..., pure gli ho detto : <>, che non posso andare a dire a questo qua : << tu devi cacciare già tanti euro al mese, duemila euro al mese >>...--\ CARMELO: ...(inc.)...--\ CICCIO: ... prima ancora di partire con il progetto...(inc.)...--\ CARMELO: ...(inc.)...--\ CICCIO: ..(inc.)...prima o poi lo ...(inc.).., no e allora ...(inc.)..., io non so ancora quello che cazzo ti devo fare...--\ PASQUALE: Si , no ...(inc.)...--\ CICCIO: ...che probabilmente..., non posso mai prendere io mille euro , cinquecento euro, ...(inc.)... << a te non ti do niente,che cazzo fai! Non me lo potevi dire che non si puo' fare niente >>...--\ CARMELO: E fai pure una figura di merda!...(inc.)... in questa maniera!--\
162
...la conversazione risulta incomprensibile a causa del tono basso della voce delle tre persone, alle ore 19.36.22...--\ CICCIO:
L'unico modo, l'unico modo ..(inc.)... era questo qua...(inc.)..., perchè lì avevo attivato un lavoro, questo lavoro del Condono, a me ha portato sacrifici , e mi ha portato lavoro no a me a questo ...(inc.)..., questo pezzo di merda ha bloccato una ditta e ha bloccato tutti i debiti, perchè se no qua sopra ci sono quattro o cinque anni di lavoro, mi ...(inc.)... l'unica cosa che, che ...--\ PASQUALE: Che ancora tira!--\ CICCIO: ...che ancora tira!Che tirava, che tirava e ancora continuava a tirare, ma non solo, ma dove è ancora meglio per noi, per noi ...(inc.)...era ancora meglio , perchè essendo dall'interno , tu non è che ti facevi tu le (inc.) azioni, le cose, se devi fare le ...(inc.)...azione le paghi, no? E quindi e..., non era il discorso quando preparavamo io e te e prendevi mille , duemila euro, i tempi che furuno, e....(inc.)...capisci...(inc.)...--\ ...la conversazione risulta incomprensibile dal sovrapporsi delle voci..., alle 19.37.38 CICCIO saluta PASQUALE E CARMELO dandogli appuntamento all'indomani ed esce dall'ufficio.Seguno varie voci in lontananza.--\ Cade la linea.--\ Fatto, letto, confermato e sottoscritto.--\ Nella conversazione del 17 febbraio 2010 LO RE e D’ASCOLI fanno chiara menzione della possibilità di sanare in maniera fraudolenta fabbricati privi delle relative autorizzazioni. LO RE e D’ASCOLI fanno riferimento alla possibilità di entrare in possesso, da un ingegnere di Rosarno dei necessari modellini, quest’ultimo per la cessione pretende 3.000,00 euro in contanti, incidentalmente si apprende che il suocero del LO RE è in possesso di “moduli rossi” che possono essere usati per sanare esercizi commerciali. I due asseriscono che per sanare la pratica occorrono 3.000,00 euro per il modulo più le spese di condono e tenuto conto che il nulla osta paesaggistico non è rilasciabile, valutano che la pratica verrà a costare tra i dieci ed i dodici mila euro, per assicurare loro un margine adeguato di guadagno in quanto occorrerà pagare Ciccio (CALI’), il quale ha evidentemente procurato il cliente faccia richieste adeguate. Successivamente la discussione si sposta su un altro argomento, ovvero la necessità di cambiare un numero di protocollo ad una pratica ed i due valutano se sia più opportuno rivolgersi a Ciccio (CALI’ Francesco) o a MELCHINI che è in possesso di non meglio indicati tabulati. Il 17/02/20 relativo 10, alle ore 18:41:20, è stata registrata una conversazione tra presenti all’interno dell’ufficio in oggetto indicato, della durata di 00:10:51, risultante con n^ progressivo 6029, sui Server della ditta RT RADIO TREVISAN Elettronica Industriale s.p.a., installato presso la sala server della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, presso il Tribunale.--\ La stessa ritenuta particolarmente utile è qui trascritta.--\
INTERLOCUTORI: LO RE Carmelo.D'ASCOLI Pasquale.-
163
LO RE:
...C'era uno a Gioia Tauro, mio suocero ha solo quelli rossi, quelli per destinazione commerciale, gliene sono rimasti due, abbiamo quindi le copie conformi, ti faccio le fotocopie?--\ D'ASCOLI: No...(inc.)...--\ LO RE: No, questi già sono...(inc.)...--\ D'ASCOLI: Senti ma questo fabbricato è accatastato?--\ LO RE: Qua c'è parecchio da lavorare.--\ D'ASCOLI: Questo fabbricato è accatastato?...(inc.)...questo?--\ LO RE: Ora guardo, ora guardo, Pasquale se non era condonato, secondo te è accatastato? Ora...ora vedo.--\ ...Si sente squillare il telefono, D'ASCOLI risponde e dice all'interlocutore di passare, LO RE gli chiede chi era al telefono, D'ASCOLI gli risponde che era Franco GATTUSO.--\ LO RE: Parliamo un attimo di questa cosa.--\ D'ASCOLI: Eh.--\ LO RE: Eh...mi hanno...mi ha mandato mio suocero da un...un vecchio ingegnere di Rosarno...--\ D'ASCOLI: Uhm.--\ LO RE: ...per questo ti chiedevo stamattina...--\ D'ASCOLI: Eh.--\ LO RE: ...che era lo stesso con...se non era lo stesso...comunque le domandine sono le stesse!-D'ASCOLI: Si, lo so.--\ LO RE: Eh, e questo qua vuole...--\ D'ASCOLI: Il Ministero...(inc.)...se ti ricordi no?--\ LO RE: Che?--\ D'ASCOLI: Lavori Pubblici, il Ministero dei Lavori Pubblici.--\ LO RE: Eh, eh, però questo qua vuole tremila euro, noi gliene dobbiamo chiedere cinque!-\ D'ASCOLI: Di che cosa?--\ LO RE: Dei modellini, cinque, più dobbiamo fare tutto il fatto del condono.\ D'ASCOLI: No, non glielo fa questo, per questo prezzo statti sicuro che non...--\ LO RE: Eh, Pasquale questo ha un piano totale...--\ D'ASCOLI: ...(Inc.)...ho capito però...--\ LO RE: E' questo...cioè vado...devo andare un giorno che non è sabato e domenica, mano con mano, soldi e modellini...--\ D'ASCOLI: Mah.--\ LO RE: ...e non è che devo andare inoltre a fargli il favore, ma per dire quattro mila, cinque mila glieli devo chiedere, per il discorso del modellino?--\ D'ASCOLI: Che facciamo non guadagnamo niente noi?--\ LO RE: Eh.--\ D'ASCOLI: ...(Inc.)...--\ LO RE: Chiuso il discorso dico...--\ D'ASCOLI: Ma se era due o trecento euro un modellino...--\ LO RE: ...no, non ne vuole sapere, mio suocero ce l'ha, ha quelli rossi, però con quelli rossi non facciamo un cazzo, quelli però se ci capita qualche attività commerciale da sistemare no?--\ D'ASCOLI: Vediamo se troviamo a qualche altro, ma io non so nemmeno a chi cazzo bisogna rivolgersi, se no un...(inc.)...in quella maniera...(inc.)...--\
164
LO RE:
Ma se questo mi caca il cazzo, che guarda pure la virgola ...(inc.)...gli è tornata la vista tutta in una volta a Nando!--\ D'ASCOLI: Carmelo noi a questo lo possiamo chiamare e gli diciamo guarda...--\ LO RE: Noi gli diciamo guarda allora il discorso...ci vogliono...dici...dici tu, regolati tu, sappi che tremila...(inc.)...mano con mano per il modellino, e poi dobbiamo partire con il condono che comunque non arriva in nessun posto perchè c'è sempre il problema del nulla-osta paesaggistico.--\ D'ASCOLI: Anche se li c'è...è una pratica che costa dieci...dodici mila euro per portargliela a definizione, anche se gli fai dare i tremila o i quattro mila euro...paghiamo...(inc)...--\ LO RE: Tre mila noi...a noi non ci è entrato niente, io ci rimetto trenta euro di benzina per andare a Rosarno con tremila euro...okay, poi magari quando sono là...che vado con un amico la di Gioia Tauro.--\ D'ASCOLI: ...(Inc.)...--\ LO RE: Parliamo un attimo di questo...questa cosa che ora non c'è nessuno, quando va là cerco di dargliene duemila e cinque, cioè visto che non è un...però...--\ D'ASCOLI: Carmelo devi parlare con questa persona, è inutile che ci impelaghiamo io e te...--\ LO RE: Io non posso andare a prendermelo perchè quello vuole la pila (soldi), non è che...--\ D'ASCOLI: Perfetto, e questo è disposto a dar...(inc.)...qua tutta questa manovra tu, spenderai troppi soldi...--\ LO RE: Questo parte con cinque mila euro per sistemare la pratica di condono...--\ D'ASCOLI: Se ce li vuole dare cinque mila euro, perchè questo viene e dice, volete soldi...però volete soldi...se sono mille euro...volete soldi...dove arrivi? Se tu già parti con queste...discorsi del genere.--\ LO RE: Ora io cioè...tu prova a trovarmela questa pratica...(inc.)...non ho cosa fare...(inc.)...quello e buonanotte...(inc.)...--\ D'ASCOLI: Io onestamente gliela vorrei fare, però voglio sapere lui che cosa è disposto...--\ LO RE: ...Che intenzioni ha, e lo chiamiamo?--\ D'ASCOLI: ...(Inc.)...Ciccio non infierire però... LO RE: Ciccio non infierire mannaia Dio...non è possibile tutto...tutto nel culo a noi non è possibile...--\ D'ASCOLI: Non infierire...non infierire io non è che...--\ LO RE: A proposito di non infierire con D'ELIA come siete rimasti?--\ D'ASCOLI: Ora sta venendo.--\ LO RE: D'ELIA?--\ D'ASCOLI: Eh.--\ LO RE: Qua sta venendo?--\ ...I due continuano a parlare della pratica D'ELIA, Carmelo gli spiega quello che devono dire al cliente, quindi entrambi affermano di essersi assunti delle responsabilità nel definire la pratica. A tal proposito LO RE afferma che terza persona non può pensare di dividersi il guadagno con loro al cinquanta per cento. Alle ore 18:48:30 squilla il telefono, D'ASCOLI risponde e conversa con una donna. Continuando LO RE chiede a D'ASCOLI se secondo lui CASELLI era d'accordo che gli salvassero in condono il vano di sotto e mezzo fabbricato di sopra, D'ASCOLI gli risponde con quale pratica? LO RE gli risponde con questo modellino...con tre mila euro di modellino! Dopo Pasquale D'ASCOLI telefona a una donna, conv. varia tra i due....--\ LO RE: D'ASCOLI: LO RE: D'ASCOLI:
...Tu dici che c'è la pratica di vigilanza edilizia là? La buttiamo nell'immondizia!--\ No, c'è una pratica edilizia pure la, no...(inc.)...il condono...(inc.)...con Ciccio dopo.-No, no, per il numero Ciccio ci serviva, per andare a cambiargli il numero, vero?--\ No, MELCHINI...--\
165
LO RE: O no?--\ D'ASCOLI: Perchè lui sicuramente ha i tabulati, e lui gli dice c'era questa cosa, questo tabulato...vediamo un pò, fammi vedere come si comporta lui, tanto ne abbiamo tempo noi, l'importante è che ce ne siamo di queste cose li...--\ LO RE: Io volevo capire pure questo quanti ne ha...--\ D'ASCOLI: A proposito i bollettini...--\ LO RE: Minchia!--\ D'ASCOLI: Un bollettino bianco...noi non ne abbiamo altri bollettini?--\ LO RE: Quello ha eliminato...(inc. a causa del rumore dello squillo del telefono)...--\ ...D'ASCOLI risponde al telefono parla con il signor PRIOLO gli dice che si possono vedere l'indomani pomeriggio.--\ Cade la linea.--\ Fatto, letto, confermato e sottoscritto.--\ La successiva conversazione intercorsa il 02/03/2010, tra LO RE Carmelo e D’ASCOLI Pasquale ed il nipote di questi CONDO’ Marco, collaboratore dello studio professionale LO RE, fornisce chiarimenti sulla pratica di sanatoria dei CRUCITTI di cui riferito in nota nel commento del progressivo e seguenti. Dal progressivo in esame si apprende che per ottenere l’erogazione del mutuo a favore della figlia del CRUCITTI, che doveva acquistare uno degli appartamenti, è stata utilizzata una concessione edilizia falsa, MARCO: Ma questa concessione qua non c'è!--\ CARMELO: Ce l'ha lui! Chiamalo digli di portarla!Digli di portare la concessione che la guardiamo!-\PASQUALE:Come gli dico per telefono! Non scherzare per davvero!--\ CARMELO:Non è che gli devi dire porta la concessione falsa, portami la concessione edilizia, gli devi dire! Lo chiamo io?--\ PASQUALE:Va bene! Lascialo venire--\; copia della medesima concessione era stata in posseso di D’ASCOLI Pasquale che ritendendo particolarmente pericolosa la custodia l’aveva fatta sparire, PASQUALE:Ma dove? Chissà in quale cesso l'ho buttata, Mi tenevo una cosa di quelle nella mani io? Carmelo pure tu!; CONDO’ Marco si meraviglia delle preoccupazioni con le quali viene considerata la concessione falsa, perchè i presenti sono adusi a confezionarne, MARCO: Ma questa concessione...--\CARMELO: Eh!--\ MARCO: Che fa tanto di così importante?--\ PASQUALE: Ma a questo punto!--\ MARCO: Ne abbiamo fatte tante di queste concessioni! Questa conversazione appare di particolare importanza per la conferma della partecipazione al sodalizio da parte di CONDO’ Marco; dalle parole dello stesso Condò Marco, emerge con chiarezza la consapevole condivisione e la piena operosità delle metodologie del “gruppo” infatti dice Ne abbiamo fatte tante di queste concessioni! Nel corso della seguente conversazione D’ASCOLI Pasquale, LORE Carmelo e CONDO’ Marco, fanno riferimento a D’ELIA Francesco, identificato per D’ELIA Francesco nato a Reggio Calabria in data 25.01.1976, titolare dell’agenzia finanziaria “Financial Group s.r.l.” sedente in questo centro alla via del Gelsomino nr. 37, soggetto già menzionato dai prevenuti nel corso della precedente conversazione, dal cui contenuto si apprendeva che lo stesso stava per raggiungerli presso lo studio. Conversazione del 02/03/2010, alle ore 18:33:53, è stata registrata una conversazione tra presenti all’interno dell’ufficio in oggetto indicato, della durata di 00:16:29, risultante con n^ progressivo 6548, sui Server della ditta RT RADIO TREVISAN Elettronica Industriale s.p.a., installato presso
166
la sala server della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, presso il Tribunale.--\ La stessa ritenuta particolarmente utile è qui trascritta.--\
INTERLOCUTORI: D'ASCOLI Pasquale.--\ LO RE Carmelo CONDO’ MARCO.--\ All'interno della stanza PASQUALE, CARMELO e MARCO conversazione a carattere generale su alcune pratiche, alle 18.34.28 CARMELO chiede a PASQUALE cosa devono fare con FRANCESCO, PASQUALE gli risponde che devono chiamare a CICCIO per spiegargli la situazione, CARMELO gli riponde che l'importante è non lasciarlo sospeso, basta sapere se si puo' o non si puo' fare quella determinata cosa.--\ Alle 18.35.35 Pasquale con CARMELO, iniziano a parlare di una nuova pratica, CARMELO dice che una cosa che è stata fatta da terze persone non va a spostare minimamente la loro operazione, in quanto queste terze persone hanno raggirato con una concessione edilizia, l'unica cosa che puo' andare a danno loro, prosegue CARMELO, è la questione del notaio che ha citato nell'atto la costruzione del villino a seguito di una concessione edilizia , e che nell'agosto del 2008 è stata fatta una D.I.A. per il completamento delle opere dove il tecnico era un tale Fabio GULLANO, questo atto potrebbere creare loro qualche problema, ma secondo CARMELO questo atto notarile non lo guarderà nessuno. CARMELO prosegue dicendo che il terreno al CRUCCITTI gli è pervenuto tramite un atto trascritto nel novanta, precisamente il ventiquattro aprile del novecentonovanta.--\ Alle ore 18.37.14...--\ PASQUALE: Chiamiamo CICCIO? Che dici tu?--\ CARMELO: ...parla di un fabbricato di maggiore consistenza, no non parlo ...(inc.)...--\ PASQUALE: ...(inc.)... parlarne pure con FRANCESCO, questa cosa ...--\ CARMELO: Perchè lui mi ha detto, alla fine lui il problema non se lo sta ponendo piu' di tanto perchè dice qua , alla fine qua siamo combinati male che non riusciamo a chiudere con l'operazione ...(inc.)... con questa concessione sopra ...(inc.)...perchè se non riusciamo...PASQUALE: Io ...(inc.)... non me ne frego se me ne vado...(inc.)...--\ CARMELO: Figurati io PASQUALE!--\ PASQUALE: Con tutte queste cose qua una ...(inc.)... ci fai questo lavoro a questa!--\ CARMELO: Ora ascolta tu oggi però alla luce di queste cose secondo me il permesso di costruire glielo hai dato sbagliato, perchè tu ieri mi hai detto una cosa e oggi me ne stai dicendo un'altra ...--\ PASQUALE: ...(inc.)...ieri io a te ti ho detto...--\ CARMELO: A me no! A lui gli hai detto una cosa oggi gliene stai dicendo un'altra però.--\ PASQUALE: Ma intanto si deve vedere questa concessione edilizia...--\ CARMELO: Eh!--\ PASQUALE: ...fino a quanti piani era!--\ CARMELO: Allora! Io non mi sono spiegato ! La concessione edilizia a noi non ci interessa, io sto parlando di procedere con il condono, questa cosa non inficia l'operazione nostra di condono--\ PASQUALE: ...(inc.)...si! Ma tutto questo discorso nostro...--\ CARMELO: Eh!--\ PASQUALE: ...alla luce di come si vuole comportare lui con noi...--\ CARMELO: Eh !--\ PASQUALE: ...(inc.)... sessantacinque, settanta..(inc.)...--\ CARMELO: Ne parlate! Dobbiamo procedere come siamo rimasti!--\
167
PASQUALE: Io gli dico:<< Bello , vai a farti quello che vuoi a me non me ne frega niente!>> Tanto ...(inc.)...cinque mila euro lavorare sei mesi...(inc.)... e mi spacco il culo chi cazzo mi manda a me!..--\ ...squilla un telefono CARMELO si allontana e risponde ...--\ Alle 18.39.00 MARCO con PASQUALE i due parlano di un progetto, citando un sequestro eseguito dalla Procura, MARCO fa osservare a PASQUALE alcuni documenti , i due discutono su quest'ultimi in maniera generale.--\ Alle ore 18.40.55 entra CARMELO nella stanza e riprende con PASQUALE la conversazione che prima avevano interrotto...--\ CARMELO: PASQUALE io sono d'accordo con quello che dici tu, però ti ripeto come tu gli hai detto cento! Io sto parlando, sto tornando a sei mesi fa ...--\ PASQUALE: ...(inc.)...--\ CARMELO: ...siccome tu gli hai detto...--\ PASQUALE: ...(inc.)... allora va bene, ma se io..., questo viene qua , io voglio capire tutta questa fretta che lui ci sta facendo imporre, lo sai come va giustificando,<< a tutto questo...(inc.)...dipende da voi, mi tolgo questo, mi tolgo quest'altro , fatemi questo, fatemi con urgenza >> Cioè questo mi sta mettendo nelle condizioni di fargli le cose in fretta e furia, non, mi sento io in colpa , e... abbiamo ritardato l'operazione, noi , CICCIO e tutti quanti, alla fine a questo lo ha preso dalla gola, a noi ci prende per la gola e lui ne esce pulito e bello , tutto le cose..., e io gli faccio il lavoro a lui? Ma che vada a quel paese!--\ CARMELO: Su questo non è che , non ci piove! PASQUALE: ...(inc.)...già le case se le sono fatte , stanno pure là dentro a questo a questo lo hanno mandato a farsi fottere...--\ CARMELO: No all'ospedale! All'obitorio!--\ PASQUALE: ...Ah! A farsi fottere! E ora mi vuole mandare a me così ci facciamo fottere pure noi, da qualche parte e pure...(inc.)...--\ CARMELO: Questo non è...(inc.)...--\ PASQUALE: E allora ...(inc.)...mi rompe la testa!Aspetta a ...(inc.)... noi gli abbiamo cercato..., noi dobbiamo ragionare sopra questo discorso!Perchè questa qua ci deve dire che vuole fare con questo coso!Questo qua deve scomparire! Non deve servire piu'!Quindi non puo' uno dire una cosa e poi ne dice un'altra, questo noi proprio non lo deve presentare ...--\ CARMELO: Ma lui dove cazzo lo deve presentare questo?--\ PASQUALE: Ma..., CARMELO!Non abbiamo lui personalmente! Abbiamo ... CARMELO: Ho capito!--\ PASQUALE: ...un'altra persona che ..., se parte e cammina per le sue strade CARMELO: Io, la mia idea per altro , l'ho avuta l'idea!--\ PASQUALE: Oh!--\ CARMELO: Senti quello che ti dico io!Lui effettivamente il problema ce l'ha per questi quattro appartamenti sugli ultimi due piani , noi abbiamo tre pratiche sulla settecentoventiquattro, là non è detto che dobbiamo andare al rilasciare tutto...(inc.)..., noi gli possiamo dire: << FRANCESCO! ...(inc.)...--\ PASQUALE: Ma io allora posso accertare che questo è ...(inc.)..., e gli dico :<< a quanti piani erano questi qua?>> Tre piani? Perfetto! Io prendo e faccio no tutti è tre te li condono e di questo, lo prendo per buono, non è che mi vado e mi controllo ..., posso fare anche questo discorso , no? Se sono tre piani.--\ CARMELO: Qua dice che è un fabbricato di maggiore consistenza.--\ PASQUALE: Ma questo...(inc.)...l'anno.--\
168
CARMELO: ...(inc.)...--\ PASQUALE: L'anno duemilaotto...--\ CARMELO: Eh!--\ PASQUALE: Hanno fatto una compravendità?--\ CARMELO: Eh!--\ PASQUALE: Ma questo quando è venuto da noi?--\ CARMELO: Io questo ho cercato di ricordarmi..., noi qua ci siamo spostati a maggio duemilanove.--\ PASQUALE: Ma lo possiamo chiamare a questo per venire qua?--\ CARMELO: Aspetta prima di chiamarlo, raggioniamo un discorso noi.--\ PASQUALE: Ma io voglio capire, questo stipula un atto con questa cosa , allora quella concessione edilizia non te la nascondere, oggetto...--\ CARMELO: Dice che l'hai tu! E' quella fatta, che stava dietro dove ce l'hai tu--\ PASQUALE: Ma dove? Chissà in quale cesso l'ho buttata, Mi tenevo una cosa di quelle nella mani io? Carmelo pure tu!--\ CARMELO: ...(inc.)...--\ PASQUALE: Se la è portata ...(inc.)...--\ CARMELO: Ma l'ho vista pure io, PASQUALE!Te l'ho detto!--\ PASQUALE: Ma io non mi ricordo ora, a questo punto.Dovendo io...--\ CARMELO: Ed era il periodo che è uscito il bordello da...--\ PASQUALE: ...(inc.)...--\ CARMELO: No! Non c'è lo ho guardato tutto, l'ho letto tutto l'atto per bene, io ho...(inc.)..un 'altra cosa ...(inc.)...un attimo.--\ PASQUALE: Ma qua hanno fatto, non che hanno stipulato l'atto di compravendità, qua hanno fatto tutti mutui, contro mutui, loro l'hanno raggirata così, per impalarlo a questo! Te lo sei letto tutto quanto?--\ CARMELO: No! Loro hanno comprato , e poi gli ha allegato altre , tutte queste porcate del mutuo che a noi non interessa, l'atto è due pagine! Qua, finisce l'atto! L'atto qua finisce!--\ PASQUALE: Ma a chi vende qua questo?--\ CARMELO: Alla figlia!--\ PASQUALE: E alla figlia che centra con i mutui?--\ CARMELO: CRUCITTI e la moglie vendono alla figlia , a GIOVANNA ...--\ PASQUALE: Uh!--\ CARMELO: ...la quale GIOVANNA per acquistare quest'appartamento è andato, è andato da , è andata da all'UNICREDIT BANCA e si è fatta il mutuo, si è fatto il mutuo ha preso i soldi e glieli ha dati a CRUCITTI ...PASQUA..., e ... al papà e alla mamma, stop! Quest'atto dice questo!--\ PASQUALE: Eh!--\ CARMELO: Il notaio, ha percepito che il terreno proviene da un atto di compravendità del novanta e che il fabbricato è stato realizzato ...--\ PASQUALE: E la figlia a che piano a comprato?--\ CARMELO: Il terzo! Da prima delle tre domande di condono!--\ PASQUALE: Oh! Ha comprato il terzo piano? Quindi fino ancora là...(inc.)..., però qua il fabbricato è tutto, tre in concessione ?--\ CARMELO: Potrebbe essere tutto in concessione! Oppure potremo fare una cosa , che se ci disinteressiamo dal terzo piano in su...--\ PASQUALE: Eh!--\ CARMELO: ...(inc.)...--\ PASQUALE: ...(inc.)...--\
169
...la conversazione risulta solo a tratti comprensibile a causa del tono basso della voce...--\ Alle 18.46.52 suono il telefono PASQUALE risponde parla con qualcuno a cui chiede di raggiungerlo presso l'ufficio.--\Apenna riagganciato il telefono...--\ PASQUALE: Sta vendendo!Allora se questo dice :<< ragazzi con il mutuo ...(inc.)...>> ma si frega lui, a noi che cazzo ci interessa CARMELO!Pare che gliela ho firmata io! O gliela hai firmata tu!--\ CARMELO: Ma assolutamente! Non stiamo discutendo sulla concessione noi!Noi non stiamo...--\ PASQUALE: Io dormo piu' tranquillo sta notte ! Me ne frego! Abbiamo perso! Basta vai a quel paese , tanto ...(inc.).. come sta venendo non ci guadagnamo niente. E che guadagnavi con questo..(inc.)...vado a smontargli tutta questa prosopopea che hanno fatto, questi hanno fatto un atto per fregargli il fabbricato a questo...(inc.)... tu? --\ CARMELO: ...(inc.)...--\ PASQUALE: Questo!Io gli volevo domandare a questo povero fesso:<< scusa ! Ma che debito avevi tu?>> Qualche dieci, quindicimila euro poteva essere sotto, questi ...(inc.)... di centocinquanta...--\ MARCO: Ma perchè dici, ha fatto quest'atto perchè...(inc.)...--\ PASQUALE: Gli altri glieli hanno fatti prendere ai fi..., i soldi alla banca alla figlia, glieli da al padre , glili porta a lui per farci, non so i cazzi che hanno combinato là, questo non è una ..(inc.)...quelli sono una finanziaria di cazzo!--\ MARCO: Ah! FRANCESCO, FRANCESCO lavora in una finanziaria?--\ PASQUALE: Si!--\ MARCO: In quale finanziaria?--\ PASQUALE: E che ne so , qua vicino all'ufficio!--\ MARCO: E allora hanno trovato la...(inc.)...--\ PASQUALE: Allora che ? Questo se lo sono mangiato cotto e crudo!--\ CARMELO: Che facciamo di questa cosa?--\ PASQUALE: Ci facciamo spiegare da lui come stanno le cose .--\ CARMELO: Un'altra volta se a lui l'ho spiegato io!vai da lui che cosa vuoisentirti dire da lui, spiegami?--\ PASQUALE: Vogliamo sapere la concessione edilizia..--\ CARMELO: E' fatta ! Te lo dico io!--\ PASQUALE: E quanti piani prevedeva il fabbricato?--\ CARMELO: Cinque piani!--\ PASQUALE: Tutta?--\ CARMELO: Si! ...(inc.)...--\ MARCO: Ma questa concessione qua non c'è!--\ CARMELO: Ce l'ha lui! Chiamalo digli di portarla!Digli di portare la concessione che la guardiamo!--\ PASQUALE: Come gli dico per telefono! Non scherzare per davvero!--\ CARMELO: Non è che gli devi dire porta la concessione falsa, portami la concessione edilizia, gli devi dire! Lo chiamo io?--\ PASQUALE: Va bene! Lascialo venire--\ CARMELO: ...(inc.)...--\ MARCO: Ma questa concessione...--\ CARMELO: Eh!--\ MARCO: Che fa tanto di così importante?--\ PASQUALE: Ma a questo punto!--\ MARCO: Ne abbiamo fatte tante di queste concessioni!--\
170
PASQUALE: Io non mi ricordo che questo è venuto e ci ha portato l'atto...--\ Alle 18.50.22 cade la linea--\ Fine della conversazione.--\ Fatto, letto, confermato e sottoscritto.--\ Il 02/03/2010, alle ore 19:55:03,all’interno del più volte citato studio professionale un uomo spiega a LO RE Carmelo la situazione di una persona di sua conoscenza, che vorrebbe avviare un'attività commerciale insieme a suo cugino, quindi la persona ed il cugino avrebbero dovuto unire i loro rispettivi immobili e tramite condono realizzare due immobili con due attività commerciali nel piano inferiore e due appartementi nel piano superiore. L'uomo aggiungeva di aver detto alla persona che era improbabile che la costruzione si potesse realizzare per un vinvolo di verde pubblico, tuttavia l’architetto LORE Carmelo, dietro equo compenso, considerava di potere sistemare la faccenda, Pensi che gli stiamo facendo assai duemila..., duemilacinquento euro?--\UOMO:Altri duemila ...(inc.)...--\ CARMELO:Eh!--\ UOMO: Giusto?--\ CARMELO:Eh!--\ UOMO: Ok? E facciamo ...(inc.)... io non voglio perdere tempo, Carmelo!--\ CARMELO:E si completa tutto! Questo--\ UOMO:Certo glielo ho detto, gli ho detto:<< l'unica cosa che ci sono i ...(inc.)...--\ CARMELO:Con ...(inc.)...euro, faccio io...(inc.)... ottocento! Per fare il nullaosta!... Si trascrive integralmente la conversazione.
02/03/2010, alle ore 19:55:03, è stata registrata una conversazione tra presenti all’interno dell’ufficio in oggetto indicato, della durata di 00:10:16, risultante con n^ progressivo 6563, sui Server della ditta RT RADIO TREVISAN Elettronica Industriale s.p.a., installato presso la sala server della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, presso il Tribunale.--\ La stessa ritenuta particolarmente utile è qui trascritta.--\
INTERLOCUTORI: LO RE CARMELO.--\ UOMO( non identificato).--\ ************ All'interno della stanza CARMELO con l'Uomo, l'Uomo spiega a CARMELO la situazione di una persona di sua conoscenza, che vorrebbe farsi un'attività commerciale insieme a suo cugino, quindi la persona ed il cugino andrebbero ad unire i loro rispettivi immobili e tramite condono realizzare due immobili con due attività commerciali nel piano inferiore e due appartementi nel piano superiore, L'uomo racconta di aver detto alla persona che è improbabile che la costruzione si possa realizzare...Alle 19.55.50...--\ UOMO:
...Ha detto: << va bene! Perchè noi siamo andati là!>> ...mi ha fatto spiegare delle cose..., e io gli ho detto:<>--\ CARMELO:...(inc.)...--\ UOMO: No ma..., Non ...--\ CARMELO:Mi sa che è verde pubblico là, comunque!--\ UOMO: ...(inc.)... di verde pubblico dico, ma non gli fanno...(inc.)..., gli ho detto io :
171
<<...(inc.)...,parliamoci chiaro,...(inc.)... da nessuno,c'è tu devi demolire questa casa!...(inc.)...nessuno...(inc.)..., non così>>, e quindi... gli ho detto << ora...>>...,guarda piu' vado avanti e sento cose allucinanti! perchè ora a questo punto, penso..., ma io là l'ho visto solamente ..., basta guardare il cambio macchine che hanno avuto determinati tecnici, che forse è la cosa piu' evidente, per non parlare dlle altre cose, CARMELO! Le cento, le cento euro, giusto! Se le devono guadagnare tutti, però penso che c'è un tempo che ...(inc.)...,l'importante è che trovate ...(inc.)..., va bene?...--\ ...squilla un telefono in sottofondo...--\ CARMELO:Non vedo un cazzo...--\ UOMO: Uh!--\ CARMELO:Non vedo un cazzo!--\ UOMO: Va bene! Però... mi devi ...(inc.)...CARMELO! Mi stai vedendo?--\ CARMELO:Diciamo che va bene!--\ UOMO: Se era, se un altro cristiano che faceva? << te' con tutto il rispetto per e tutte le cose !>> ...(inc.)...che quando telefonava io dovevo mettere due carpette per farmi fare queste cose in quello dei...(inc.)..., io sono così! C'è...--\ CARMELO:Pensi che gli stiamo facendo assai duemila..., duemilacinquento euro?--\ UOMO: Altri duemila ...(inc.)...--\ CARMELO:Eh!--\ UOMO: Giusto?--\ CARMELO:Eh!--\ UOMO: Ok? E facciamo ...(inc.)... io non voglio perdere tempo, CARMELO!--\ CARMELO:E si completa tutto! Questo--\ UOMO: Certo glielo ho detto, gli ho detto:<< l'unica cosa che ci sono i ...(inc.)...--\ CARMELO:Con ...(inc.)...euro, faccio io...(inc.)... ottocento! Per fare il nullaosta!...--\ UOMO: Quanto te ne ..., quanto ne resta , ne resta per fare...--\ CARMELO:No ..., ce ne cerchiamo duemila ! Ne restano mille e due,seicento euro l'uno!--\ UOMO: Ma ...(inc.)...--\ CARMELO:No ma che cazzo ...(inc.)...--\ UOMO: Non mi ha capito...!Non hai capito ! Se deve essere una cosa mia, la mia ...(inc.)...--\ ...la conversazione è incomprensibile a causa del sovrapporsi delle voci...--\ UOMO: ...ma il tempo che facciamo, con il tempo che perdiamo con la cosa...--\ CARMELO:Ma scusa non era ...(inc.)...--\ UOMO: Ma che c'è, era giusto pagarti ...--\ CARMELO:No!--\ UOMO: ...(inc.)... CARMELO! Non ci sono problemi guarda!Io sono dove posso...--\ CARMELO:Tu fai fare a me fregatene!--\ ...la conversazione è incomprensibile a causa del sovrapporsi delle voci..., successivamente i due si allontanano dalla stanza, voci in lontananza in comprensibili.Alle 20.05.14 Cade la linea...--\ Le conversazioni registrate in data 03/03/2010 ed intercorse tra LO RE Carmelo, D’ASCOLI Pasquale, CONDO’ Marco e D’ELIA Francesco di cui alle precedenti conversazioni, conferma come i prevenuti abbiano concorso a commettere delle irregolarità nel rilascio di condono edilizio.
Conversazione del 03/03/2010, alle ore 16:55:19, è stata registrata una conversazione tra presenti all’interno dell’ufficio in oggetto indicato, della durata di 00:05:27, risultante con n^ progressivo
172
6601, sui Server della ditta RT RADIO TREVISAN Elettronica Industriale s.p.a., installato presso la sala server della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, presso il Tribunale.--\ La stessa ritenuta particolarmente utile è qui trascritta.--\ INTERLOCUTORI: LO RE Carmelo.D'ASCOLI Pasquale.-
************ Inizialmente si sentono delle voci lontane incomprensibili.--\
LO RE: D'ASCOLI: LO RE:
D'ASCOLI: LO RE: D'ASCOLI: LO RE: D'ASCOLI: LO RE:
D'ASCOLI: LO RE: D'ASCOLI: LO RE:
D'ASCOLI: LO RE:
D'ASCOLI: LO RE: D'ASCOLI: LO RE: D'ASCOLI: LO RE: D'ASCOLI:
Di Michele Leone.--\ Che ha detto, che ha detto?--\ Ha bestemmiato in tutte le lingue del mondo, prima contro di te, che sei leggero, che queste cose non te le guardi, che di qua, che di la poi...(inc. a causa di voci accavallate)...--\ ...(Inc. a causa di voci accavallate)...io non mi ricordavo più, anzi mi ricordo che sono andato e gliel'ho portata così...--\ Niente, abbiamo deciso che...di chiamarlo...--\ Uhm.--\ ...gli dici di sospendere completamente l'operazione...--\ Uhm.--\ ...dobbiamo però recuperare le copie conformi in originale, perchè se no passa qualche guaio Pino GATTO, e non è il caso, e gli ha consigliato di risparmiarsi questi soldi, di continuare con la rogita...con questa concessione fatta dal bagnino e Gianni ARTUSO, perchè questa solo opera del bagnino può essere e Gianni ARTUSO, cioè non...non...dice non è possibile, si è incazzato, è diventato una bestia, mi ha detto è possibile che queste porcherie, e noi diciamo...dice ma quando mai ci sono state...abbiamo fatto queste cacate noi, nell'ufficio mai, ma quando mai, ci sono queste cacate in giro, e questa gente...dice lui il porco ce l'aveva dentro là accanto e a noi ci ha trattato sempre come...--\ ...(Inc.)...--\ Dice si, roba di bagnino Pasquale uhm, e chissà quante cazzo ce ne in giro.--\ Ti pare a te che si è morso la lingua?--\ E...gli ho detto io però lui mi aveva detto che si trova anche lui in difficoltà, ha detto no, gliela devi porre in questo modo: intanto c'è l'atto e ci viene no difficile, impossibile, perchè invalidiamo sia questo che quello poi...(inc.)...--\ Certo!--\ Visto che c'è questa cosa, allora dice, per evitare dice: imbroglio questo e imbroglio quest'altro, vanno dallo stesso notaio e procedono a rogitare con questa cosa, e si risparmiano pure..--\ ...i soldi nostri.--\ I soldi nostri.--\ Noi ci stiamo zitti!--\ Ci deve restituire le copie conformi però Pasquale ah.--\ Uhm.--\ Noi gli rimettiamo le pratiche e...--\ Le pratiche di condono forse...forse è meglio che scompaiano!--\
173
LO RE: D'ASCOLI: LO RE: D'ASCOLI: LO RE:
D'ASCOLI:
LO RE: D'ASCOLI: LO RE:
D'ASCOLI: LO RE: D'ASCOLI: LO RE: D'ASCOLI: LO RE:
A limite ti...ma ce l'hai in carico tu, che te le sei prese tu?--\ Eh, gliele restituiamo?--\ C'è un posto dove firmi quando ti prendi le pratiche?--\ No, basta che gliele restituiamo, no, non lo sa che le ho chieste io!--\ No, gliele rimettiamo com'erano e gliele...e le rimandiamo agli atti, e poi di abbandonare il discorso condono, cioè di non pensarlo proprio che hanno tre pratiche di condono, di lasciarle morte là.--\ Si, sono d'accordo pure io! Perchè noi un ragionamento l'abbiamo fatto, ma alla luce che non sapevamo che questi avevano fatto imbrogli per un'altra cosa.--\ Noi avevamo...sapevamo che c'era la concessione fatta, ma non sapevamo del rogito.--\ Ma lui perchè se l'è presa con me?--\ Perchè...(inc.)...gli ho detto io ma vedi che ce li ha portati ieri...stamattina ci hanno portato queste cose, dice, sei leggero...(inc.)...spaccati nel mezzo, ha danni, ha cose...va bò.--\ Ma che se la faccia in culo, ma mannaia la colonna mannaia.--\ Comunque chiamiamolo a questo.--\ A me mi piace lui, io mi ricordo che questo all'inizio è andato là da coso.--\ Però non ci hanno detto dell'altro.--\ No, non ci hanno detto...(inc.)...e noi gli abbiamo detto strappala questa cosa che è meglio.--\ Lui l'ha strappata forte...ha preso ed è andato dal notaio e si è comprato l'appartamento.--\ LO RE si alza e si allontana, in lontananza si sente la sua voce.--\
Fine della conversazione.--\ Fatto, letto, confermato e sottoscritto.--\ I due continuano a dioscuttere di una pratica facilmente collegabile al condono dello stabile facente capo a CRUCITTI di cui alle precedenti conversazioni. Gli stessi si accorgono che dentro il fascicolo è presente una concessione edilizia falsa la cui paternità è ascritta all’architetto ARTUSO ed ad un soggetto soprannominato dagli stessi “il bagnino”. I prevenuti esprimono rammarico per il fatto che la concessione che loro avevano raccomandato di distruggere era invece stata utilizzata dal cliente per fare l’atto di compravendita dal notaio, di uno degli appartamenti che dovevano essere sanati dai due. Alle successive ore 17,56 la discussione di cui sopra continuava, e si aggiungeva, a LO RE e D’ASCOLI, , il più volte citato D’ELIA Francesco. Il giorno 05 maggio 2010 alle ore 11:39, negli Uffici della Squadra Mobile della Questura di Reggio Calabria.--\ Noi sottoscritti Ufficiali ed Agenti di P.G., tutti appartenenti al suddetto Ufficio, diamo atto che durante il turno di servizio del 03/03/2010, alle ore 17:56:15, è stata registrata una conversazione tra presenti all’interno dell’ufficio in oggetto indicato, della durata di 00:27:20, risultante con n^
174
progressivo 6603, sui Server della ditta RT RADIO TREVISAN Elettronica Industriale s.p.a., installato presso la sala server della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, presso il Tribunale.--\ La stessa ritenuta particolarmente utile è qui trascritta.--\ INTERLOCUTORI: LO RE Carmelo.D'ASCOLI Pasquale.D’ELIA Francesco.************ Conversazione già iniziata.--\ FRANCESCO: D'ASCOLI: FRANCESCO: D'ASCOLI: FRANCESCO:
D'ASCOLI: FRANCESCO: D'ASCOLI:
FRANCESCO: D'ASCOLI: FRANCESCO: LO RE: D'ASCOLI: FRANCESCO: LO RE: FRANCESCO: D'ASCOLI: FRANCESCO: LO RE: FRANCESCO:
LO RE: FRANCESCO: LO RE: FRANCESCO: LO RE: FRANCESCO: LO RE: D'ASCOLI:
No, dico come fai senza...senza condono?--\ Il condono...se qua hai una concessione che parla...--\ Compare però tu all'epoca mi hai detto...scusa se...--\ ...(Inc. a causa di voci accavallate)...--\ ...cioè mi hai detto tu...l'hai...l'hai vista tu, mi avevi detto dobbiamo fare questo, hai capito? Sei sicuro ora, ti sei riverificato tutte le cose...(inc.)...non è che ti sta sfuggendo ancora qualcosa?--\ Io...ma scusa tu hai testimoniato?--\ Certo!--\ Avete trovato il notaio, questo può continuare tranquillamente a rogitare una vendita vostra, no, tu che problemi hai di venirci a dire...l'agibilità...facciamo finta che non ce l'abbiamo nelle mani noi, passerà nell'anonimato.--\ Uhm.--\ ...magari ci possiamo prendere un impegno di vedere questa pratica quattordicimilaquattrocentoventicinque a nome di chi cazzo è...--\ Ed avete pure questo...(inc.)...--\ La facciamo scomparire, per farla scomparire!--\ Mi possono prendere questo tipo di impegni.--\ Ma io come faccio Pasquale però, fammi capire, cioè tu rogiti solo sull'accatastamento?--\ No, tu hai tutto!--\ Si fa solo l'accatastamento?--\ Tu hai tutto, tu hai...hai una concessione.--\ Pasqualino bello mio, io...--\ Se tu hai una concessione, hai tutto!--\ ...siccome, aspetta un attimo, perchè poi domani mattina poi magari controlli la concessione e mi dici guarda che non si può fare guarda che non si può fare, perchè all'epoca vedi che l'avevi fatta tu questa verifica e mi hai detto vedi che questo numero non esiste proprio mi pare.--\ No, questo numero esiste, però esiste...--\ ...(Inc. a causa di voci accavallate)...--\ ...a nome mio, a nome mio!--\ E allora Pasquale che lo stiamo facendo a fare tutto questo bordello non ho capito, se lo possiamo fare in quel modo?--\ L'unica cosa per mettersi...--\ Non la possiamo fare con quello, questo mi stai dicendo tu giusto?--\ Certo, non solo, ora possiamo fare questo...aspetta Pasquale fermati un attimo.--\ Il discorso qual'è, che se tu non porti una cosa...una concessione numero otto
175
del novantatre, Pasquale D'ASCOLI non è costretto ad andare a vedere se risponde al vero, hai una concessione, una fotocopia, portata là, ha rogitato...-\ FRANCESCO: A marzo, si certo.--\ D'ASCOLI: ...ha rogitato il notaio, io che cazzo mi devo mettere a fare il Carabiniere?--\ FRANCESCO: Giusto, certo.--\ LO RE: L'unica cosa che possiamo fare e prendere la quattorcidicimila eee....e farla scomparire però...--\ D'ASCOLI: Questa è una cosa...--\ LO RE: ...perchè se qualcuno un domani per un motivo qualunque ha un dubbio e va e chiede...--\ FRANCESCO: ...(Inc. a caua di voci accavallate)...--\ LO RE: ...e va e chiede la pratica...--\
...I presenti continuano a conversare in merito alla predetta pratica in tal senso il D'ASCOLI spiega a Francesco che nel duemila e otto, Fabio BULLANO per questa pratica aveva già fatto una DIA comma due, quindi il controllo in un certo senso è già avvenuto. Francesco dice a D'ASCOLI che il BULLANO è il loro architetto della banca, poi Pasquale per tranquillizzarlo gli dice che a loro interessa fare le cose per bene, che non lo sta abbandonando...--\ FRANCESCO:...Tu ora che consigli di fare, direttamente su quella l'accatastamento?--\ D'ASCOLI: Eh si.--\ FRANCESCO: E allora, scusa facciamo così Pasquale, basta che chiudiamo questo discorso perchè...(inc. a causa di voci accavallate)...--\ D'ASCOLI: ...(Inc. a causa di voci accavallate)...alla luce di tutto questo, intanto le pratiche di condono giustamente...--\ FRANCESCO: ...quelle le ho io Pasquale...(inc.)...--\ LO RE: No, no, le pratiche di condono...il condono...tre pratiche esistono sul fabbricato...--\ FRANCESCO: Esistono si!--\ LO RE: ...quindi quelle tre pratiche...--\ D'ASCOLI: Ecco vedi questo bisogna...--\ LO RE: ...le facciamo...le facciamo fuori perchè comunque nessuno mai domani deve andare a vedere che ci sono tre pratiche...o hai la concessione o hai il condono!--\ FRANCESCO: Ah, ho capito...(inc.)...!--\ LO RE: Non puoi...qual'è...qual'è il te...perchè...(inc.)...che tu dai per scontato.--\ D'ASCOLI: No, no...(inc.)...che lui sia...--\ LO RE: O c'è il condono o c'è la concessione...--\ FRANCESCO: Ah, okay!--\ LO RE: ...okay? Perchè non...lui ti sta dicendo procediamo con la concessione, perchè...perchè se procediamo con il condono invalidiamo quell'atto...--\ FRANCESCO: Giusto, è giusto.--\ LO RE: ...dove ci sono, già un mutuo...--\ FRANCESCO: Perfetto.--\ LO RE: ...cioè, scateniamo un mondo...--\ FRANCESCO: Melo questo l'ho capito.--\ LO RE: ...in un modo, okay?--\ FRANCESCO: ...l'ho capito benissimo.--\ LO RE: No, perchè quante cose uno da per scontato parlando, FRANCESCO: Va bene, certo è normale...(inc.)...capisco, però...--\
176
LO RE: FRANCESCO: LO RE:
FRANCESCO: LO RE: FRANCESCO: D'ASCOLI: FRANCESCO: LO RE: D'ASCOLI: FRANCESCO: D'ASCOLI: FRANCESCO: D'ASCOLI: FRANCESCO: D'ASCOLI: LO RE: FRANCESCO: D'ASCOLI: FRANCESCO: D'ASCOLI: FRANCESCO:
LO RE: FRANCESCO:
Quindi, o c'è la concessione o c'è il condono.--\ Benissimo, ma io ti ripeto...--\ Il movimento...scusami Francesco...quindi il movimento da fare oggi è questo qua, far...fare sparire la millequattrocentoquattordici, la pratica edilizia, perchè domani mattina così...lui vede a me, mi ritrovo la concessione edilizia e vado a chiedere all'urbanistica, non ci deve essere la pratica naturalmente, deve essere andata dispersa, tra le pratiche disperse e parallelamente deve scomparire il condono, è normale pure!--\ Ma quelle già non li avete cacciate?--\ Quelle le abbiamo noi!--\ Ce l'avete voi!--\ Ce l'abbiamo noi, ma io se li devo restituire, li devo fare in una maniera tale che praticamente queste pratiche poi scompaiono.--\ ...(Inc.)...--\ Come? Attualmente ce l'abbiamo noi quelle del condono...--\ Trovaci pure quelle cose li...--\ ...(Inc.)...Pasquale non...--\ ...facciamo scomparire tutte cose!--\ Ma ora che tempi abbiamo per fare tutte cose Pasquale?--\ Vediamo se ci fa l'accatastamento quello e se ne fotte tre cazzi, Francesco.--\ E' basta, è facciamo l'atto direttamente?--\ Quindi vai e ti fai l'atto...--\ Ma vai dallo stesso notaio.--\ Perchè tu mi hai detto Fabio invece di Sandro della DIA per toglierti questo dubbio che potessi fare tutto ieri, tutto ora? --\ Allora Francesco, io una cosa voglio capire, questa cosa a questosignore nelle mani...--\ Eh.--\ ...questa concessione chi gliel'ha data?--\ ...non gliel'ho data, quello Pasquale, non mi ricordo nemmeno come si chiama, ma te l'ha detto lui, che era un architetto che tu conoscevi all'epoca, era quello che conosceva anche Ciccio, che l'ha nominato quel giorno qua...--\ ...GATTUSO?--\ ...non mi ricordo non, gliel'hai nominato e ti ha detto lui si lo conosco perchè...lui ha collegato il fatto di Lillo CARIDI, che è intimo amico mio inoltre...--\
...I tre continuano a conversare, Francesco spiega a Pasquale che sicuramente terza persona ha saputo il fatto della concessione, tramite il suo amico Lillo CARIDI il quale camminava spesso con lui, Pasquale poi gli conferma che si ricorda l'episodio...--\ D'ASCOLI:
...Niente ragazzi l'unica cosa è questa qua, è inutile andare a "n'frascare" il mondo, perchè poi se esce fuori l'atto, se esce fuori il condono...--\ LO RE: E che faccio gliel'accatasto già come due appartamenti uno e uno direttamente?D'ASCOLI: Certo!--\ FRANCESCO: Si, si, a questo punto che facciamo...--\ D'ASCOLI: No, finiti, come se fosse tutto finito attualmente e poi via...--\ LO RE: Però è in corso di costruzione o finiti?--\ D'ASCOLI: Sono finiti o...?--\ FRANCESCO: No, due...(inc.)...--\
177
LO RE: FRANCESCO: D'ASCOLI: LO RE: D'ASCOLI:
Nemmeno i muri ci sono dentro!--\ ...(Inc.)...--\ Fai una cosa Carmelo accatastali finiti!--\ Perchè?--\ Perchè accatastati...se sono accatastati...--\
...Suonano alla porta, LO RE chiede a Marco che si trova in un'altra stanza di andare a rispondere...--\ D'ASCOLI: LO RE: D'ASCOLI: LO RE: D'ASCOLI: FRANCESCO: D'ASCOLI: FRANCESCO: D'ASCOLI: FRANCESCO: D'ASCOLI: FRANCESCO: D'ASCOLI: FRANCESCO: LO RE: FRANCESCO: D'ASCOLI: FRANCESCO: D'ASCOLI: FRANCESCO: D'ASCOLI: LO RE: D'ASCOLI: LO RE: D'ASCOLI: LO RE: FRANCESCO: LO RE: FRANCESCO:
...non finiti che cosa succede?--\ Deve fare poi...--\ ...deve fare una comunicazione, tu perchè dal novatatre ancora...--\ Ma tu che fai un'altra DIA comma due per completargli?--\ No, quelli li deve prendere e se li deve finire e basta!--\ Melo allora quei due appartamenti vanno finiti quelli là i rustici e basta!--\ Chi li ha finiti questi qua, lui?--\ I piccoli si, li aveva finiti lui.--\ Li aveva finiti lui?--\ Si.--\ ...(Inc.)...e cose?--\ Ne ha due Pasquale finiti, i piccolini, quelli da settanta metri quadri, e i due rustici sono chiusi!--\ Tu con questi appartamenti che farete, farete movimenti?--\ Uno solo Pasquale me lo devo vendere, il piccolino!--\ Ed è l'unico finito!--\ E' l'unico finito e non abbiamo nessun problema.--\ Allora chiama a questo andate e ve lo comprate, ma in vendita fai finta che lui se lo deve comprare questo coso...--\ Rogita lui praticamente.--\ Eh, fate un passaggio, dovete andare a comprarvelo tre persone?--\ No, questo è logico facciamo due passaggi non è il problema...--\ Fate un solo passaggio, hai capito che ti dico io, fate un solo passaggio, il signor CRUCITTI sta vendendo a te il...(inc.)...punto, ed avete finito di...--\ E dunque Pasquale facciamo l'accatastamento direttamente?--\ Lui lo deve fare...--\ E come lo faccio finito o non?--\ Io direi di farlo finiti!--\ Ascolta allora se tu fai come hai fatto con Fabio...--\ Eh.--\ ...una DIA comma due per completamento opere.--\ Eh.--\
...Si avvicina Marco e dice che LO RE che c'è il signor LA FACE, LO RE gli risponde: un attimo che vengo...--\ LO RE: FRANCESCO: LO RE: D'ASCOLI: LO RE:
Se tu fai di nuovo la stessa operazione...(inc.)...la stessa operazione che fai sotto.--\ Eh.--\ Poi dichiariamo che facciamo opere.--\ ...(Inc.)...--\ No, se li facciamo in corso di costruzione è un discorso, se li
178
D'ASCOLI: FRANCESCO: D'ASCOLI: FRANCESCO: D'ASCOLI: FRANCESCO: LO RE: FRANCESCO: D'ASCOLI:
FRANCESCO: LO RE: FRANCESCO: LO RE: FRANCESCO: LO RE: D'ASCOLI: LO RE: D'ASCOLI: LO RE: D'ASCOLI:
facciamo...l'accatastamento te lo faccio finito dopo che tu hai finito le opere.--\ Esatto, un accatastamente del duemila...del novantatre è la concessione?--\ Eh.--\ Non puoi andare a dirgli che ancora...(inc.)...costruzione, mi hai capito?--\ ...(Inc. a causa di voci accavallate)...perchè lui infatti...--\ Anche perchè...--\ ...ha ragione lui, sai perchè...perchè in quello sotto effettivamente era già accatastato, noi l'abbiamo fatto solo...--\ ...hai fatto la variazione.--\ Bravo, hai ragione tu, era accatastato e tu non eri allo studio infatti, va bene?-...(Inc.)...dicono ma scusate questa concessione...non avete fatto nessun rinnovo...perchè mi fai una DIA, metti in allarme un pò l'ufficio, non è a dire che si alza un fesso...--\ No, e chi si alza...--\ ...(inc.)...i lavori come li fai abusivi là dentro?--\ No, come faccio ora...(inc.)...io che devo fare?--\ Eh, eh, come li fa, fa una DIA normale?--\ Normale, normale, come la devo fare?--\ Una DIA normale per lavori di ristrutturazione interna?--\ Uhm.--\ Allora gli facciamo...--\ ...una comunicazione...--\ Una DIA?--\ ...di sostituzione pavimenti, di...--\
...I tre continuano a parlare di come fare per continuare i lavori, poi D'ASCOLI chiede a Francesco se la facciata dello stabile è fatta, Francesco risponde di no, possono pure fare la DIA per questo motimo, LO RE gli spiega che poi ha trentasei mesi per fare la facciata.--\ D'ASCOLI: LO RE: D'ASCOLI: FRANCESCO: D'ASCOLI:
...Non abbiamo per esempio un rifacimento facciata?--\ Non c'è la facciata!--\ Prendiamo due cazze di fotografie di un fabbricato mezzo …ve...--\ ...(Inc. a causa di voci accavallate)...--\ ...rifacimento intonaci, rifacimento questo e tutte cose e andiamo e la impastiamo la, e si mette la in una tabella di DIA.--\ FRANCESCO: No, aspetta Carmelo, vedi che fino al...(inc.)...è fatta la facciata.--\ LO RE: Fino al?--\ FRANCESCO: ...(Inc. a causa di voci accavallate)...--\ LO RE: ...(Inc. a causa di voci accavallate)...--\ D'ASCOLI: E allora c'è un colore già fatto?--\ FRANCESCO: Si, bianco mi pare che è.--\ D'ASCOLI: Eh, e allora mettiamogli...--\ FRANCESCO: In un solo immobile è fatta hai capito?--\ D'ASCOLI: ...(Inc. a causa di voci accavallate)...--\ FRANCESCO: Noi lo fotografiamo fino la.--\ D'ASCOLI: E gli mettiamo un colore di un'altra facciata.--\ LO RE: Lei se lo guarda, nel coso se lo guarda nel...--\ FRANCESCO: ...(Inc.)...--\ D'ASCOLI: Chi Giovanni CAMPOLO?--\ LO RE: No, si Giovanni si guarda cazzi, lei sempre del piano colore.--\
179
D'ASCOLI: Non importa, tu devi evitare il piano colore, no, dice siccome qua è una DIA dove dice il colore già c'è, mi vado a rifare un pò gli intonaci perchè si sono deteriorati un pochettino, mi vado a rifare altri...(inc.)...altre cose...(inc.)...ristrutturazione, i prospetti e qualche riferimento interno da sostituire eccetera...(inc.)...quanto per mettere una tabella e buona notte, hai capito? Non devi andare a toccare niente a nessuno, perchè a portargli a quello, a FIORINO e CAMPOLO...--\ ...Il discorso continua in merito al fabbricato in questione, LO RE afferma che per quanto riguarda la facciata posticipa a data da destinarsi, mentre il fabbricato lo accatasta finito, inoltre presenterà un articolo sei per sostituzione pavimenti rivestimenti interni. LO RE gli chiede di procedere celermente alla tramezzatura, sicuramente non andrà nessuno a controllare. Poi LO RE e D'ASCOLI discutono della tramezzatura degli appartamenti che deve essere fatta come da accatastamento, D'ASCOLI afferma che magari lo possono accatastare finito da diversi anni perchè poi devono giustificare la ristrutturazione interna, LO RE risponde che se non cambia la tramezzatura non deve dire nulla...--\ FRANCESCO: Melo tu domani mattina vuoi che ci vediamo, così porto le due persone...(inc.)...e ti vedi tutto con loro, così facciamo così, ah?--\ LO RE: Aspetta, però domani mattina no, ho il bambino all'ospedale, di pomeriggio.--\ FRANCESCO: Di pomeriggio, va bene dai, allora vengo di pomeriggio, porto loro, così ti dicono loro come lo vogliono dividere, te la vedi con loro, con loro di questo discorso non ho parlato di niente giustamente.--\ LO RE: No, di divisione interna parliamo noi!--\ FRANCESCO: Altri discorsi non...non...--\ D'ASCOLI: Tutti questi cazzi meno li sanno e meglio è!--\ FRANCESCO: No, Pasquale credimi, io uscito di quà...(inc. a causa di voci accavallate)...non hai capito, loro mi fanno domande ma loro non sanno niente!--\ D'ASCOLI: Anche perchè, alla luce di tutto questo non è che...i primi che dobbiamo stare zitti siamo noi, non è che dici...--\ FRANCESCO: Ma appunto, assolutamente Pasquale.--\ D'ASCOLI: Lui se non...se non si intromette...(inc. a causa di voci accavallate)...--\ FRANCESCO: No, assolutamante Pasquale, non c'è problema.--\ D'ASCOLI: ...(Inc. a causa di voci accavallate)...io non so chi sta facendo alla fine questa puttanata... FRANCESCO: No Pasquale, lui l'ha fatta quello che hai nominato tu l'ha fatta, te l'ha nominato Ciccio l'altro giorno, ti ricordi quand'era qua, dunque ci vediamo domani pomeriggio.--\ D'ASCOLI: Comunque ragazzi tanto...tanto...(inc.)...cose...(inc.)...--\ FRANCESCO: Però dobbiamo sempre far scomparire quella che c'è!--\ LO RE: Questa pratica edilizia deve scomparire ah, questo assolutamente ragazzi!--\ D'ASCOLI: No, no, il problema è questo merda di registro...(inc.)...--\ FRANCESCO: ...(Inc.)...ti ricordi che l'abbiamo controllata?--\ LO RE: No, questo non è il condono, questa è una pratica edilizia!--\ FRANCESCO: E non l'aveva vista lui no?--\ D'ASCOLI: Non l'abbiamo presa...(inc. a causa di voci accavallate)...--\ FRANCESCO: ...(Inc. a causa di voci accavallate)...--\ D'ASCOLI: ...(Inc. a causa di voci accavallate)...non l'abbiamo presa subito!--\ FRANCESCO: No, l'avevi vista...--\ D'ASCOLI: Mi ricordo quella volta...(inc.)...mi ricordo col cazzo.--\ FRANCESCO: ...si l'avevi vista, sapevi pure di chi era, me l'avevi detto.--\ D'ASCOLI: Questa è una pratica che noi conosciamo benissimo...--\
180
FRANCESCO: D'ASCOLI: FRANCESCO: D'ASCOLI: FRANCESCO: D'ASCOLI: LO RE:
Uhm.--\ ...questo è un grosso grattacapo, non mi ricordo...--\ Non l'avevi vista tu quella volta Pasquale, non mi ricordo chi era, va bene...--\ Eh, è un grosso fabbricato.--\ ...e allora dimmi per fare questa operazione Carmelo quanto ti...ti dobbiamo portare?--\ Ora lasciaci lavorare.--\ Non dire buttanate Francesco, non...--\
...A questo punto della conversazione, LO RE spiega a Francesco che non sa in questo momento quanto dovranno pagare di mora, comunque si vedranno domani pomeriggio e faranno la divisione interna degli ultimi due piani, si vedono alle sei, LO RE gli ricorda che deve portargli il documento d'identità e il codice fiscale di CRUCITTI e di sua moglie, e quelle copie conformi che gli aveava chiesto. D'ASCOLI dice a Francesco che per questa pratica lui non ha dormito, a tal proposito Francesco gli risponde che all'epoca si ricorda che Pasquale gliel'aveva presa dalle mani e gli aveva raccomandato di farla scomparire, Francesco invece si è tenuta qualche copia di questa pratica.--\ Fine della conversazione.--\ Nel corso del dialogo i tre interlocutori pensano di verificare a chi è intestata la pratica nr. 14425 per poi farla scomparire, in modo che poi il D’ELIA possa rogitare con la sola concessione edilizia, circostanza questa che lascia perplesso il citato D’ELIA che ricorda che tempo prima D’ASCOLI Pasquale aveva fatto quel tipo di verifica, accertando che quel numero di pratica “non esisteva per niente”. Per tutta risposta il D’ASCOLI insiste, nel ritenere favorevole quella soluzione, affermando che se D’ELIA presenta presso il suo ufficio una concessione per mezzo della quale ha già rogitato, lui (D’ASCOLI) in qualità di tecnico comunale non è obbligato ad approfondire il controllo, suggerendo nuovamente la necessità di fare sparire dagli uffici comunali quella pratica in modo che in caso di un futuro controllo nessuno possa accertare la falsità della concessione. Di seguito LO RE e D’ASCOLI concordano di eliminare le tre partiche di condono che avevano già preparato che erano ancora in possesso dei due tecnici. I medesimi concordano che essendo l’accatastamento attuale ed essendo la concessione del 1993 non si può fare un inizio lavori dello stabile, che va camuffato come una ristrutturazione o di interni o della facciata, riproponendosi di produrre nel progetto di ristrutturazione le fotografie di uno stabile diverso da quello di loro interesse. Gli stessi valutano anche di accatastare a cura del LO RE gli appartamenti come ultimati, pur di fatto non essendo questa la reale situazione, adeguando poi la tramezzzatura interna al proggetto, in quanto sicuramente nessuno andrà a controllare. L’unico problema prospettato dal D’ASCOLI incaricato della “fase sparizione della pratica” è il registro, No, no, il problema è questo merda di registro...(inc.)... . Sempre in data 03/03/2010, alle ore 18:47 all’interno dello studio professionale è registrata una conversazione nel corso della quale i due interlocutori, fanno riferimento ad una pratica che al cliente sarebbe costata 100.000,00 euro, cinquanta per loro (25 a testa per LO RE e D’ASCOLI e cinquanta per Ciccio, (CALI’), D’ASCOLI partecipando alle attività dello studio LO RE avrebbe
181
dovuto incassare per questa pratica la rilevante soma di 25.000,00. Ciccio è individuato a parere dell’Ufficio per il tecnico comunale CALI’ Francesco, in quanto la conversazione ha ad oggetto la sanatoria della pratica CRUCITTI. Gli stessi nel corso del dialogo si rammaricano di non poter conlcudere l’operazione e portare avanti il progetto fraudolento perchè nel frattempo sono venute a mancare le basi per potere alterare la pratica a causa dei trasferimenti effettuati dal comune all’interno dell’Ufficio Urbanistica, …Perchè noi, gliene avevamo cercati cento, e da lì inzio' la cosa, poi successe il bordello dei trasferimenti delle cose ecc..., e oggi noi non siamo in grado...--\PASQUALE: No!No!--\CARMELO: ...di affrontare il discorso bollettini, il discorso versamenti, il discorso bollettini, PASQUALE noi non ce lo siamo mai posto il problema! Perchè? Perchè c'era FRANCO, c'era FRANCO là e queste pratiche scomparivano, queste pratiche , era, era una...--\ e successivamente nel corso della medesima conversazione, CARMELO:PASQUALE ma di che cazzo stiamo parlando per favore, di che cazzo stiamo parlando ...--\MARCO: Aspettate che ...(inc.)...--\CARMELO:...sei mi vuoi prendere per il culo, prendimi per il culo, se c'era FRANCO ---- c'erano tutti questi cazzo di problemi dei conteggi dei bollettini dei ...(inc.)...?--\ PASQUALE:...(inc.)...--\ CARMELO: ...e allora che cazzo mi racconti..., e il problema questo è che è venuto a mancare la figura nostra là e si è creato il problema serio, questo è stato il problema nostro...--\ Per una migliore comprensione della complessa conversazione se ne riporta la trascrizione integrale. Conversazione del 03/03/2010, alle ore 18:47:48, è stata registrata una conversazione tra presenti all’interno dell’ufficio in oggetto indicato, della durata di 00:39:58, risultante con n^ progressivo 6614, sui Server della ditta RT RADIO TREVISAN Elettronica Industriale s.p.a., installato presso la sala server della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, presso il Tribunale.--\ La stessa ritenuta particolarmente utile è qui trascritta.--\ INTERLOCUTORI:
CARMELO:
PASQUALE:
D'ASCOLI Pasquale.--\ LO RE' Carmelo.--\ CONDO’ MARCO.--\
una ...(inc.)...che abbiamo fatto è stato il seguente, che c'era CICCIO là che si ...(inc.)... una serie di problematica, che oggi non, non siamo in grado di affrontare, questa è la verità PASQUALE, è inutile che ci prendiamo per il culo, cerchiamo di ricordarci cose che non ci dobbiamo neanche ricordare, non ci possiamo neanche ricordare, perchè non ci sono cose da ricordare , il discorso era questo , c'era questa situazione lui venne da te, porto', la seconda volta porto' il progetto, il quale bestemmiando la Madonna e piangendo, ci ha detto che era rovinato e noi gli abbiamo detto: <>, tu sei andato da..., aspetta tu non ti ricordi un cazzo...(inc.)...! Tu sei andato da CICCIO ...(inc.)..., allora FRANCO per fare sta cosa ci vuole questo, questo e quest'altro, e noi due abbiamo riflettuto sul discorso, se ti ricordi, gli diciamo quant'è l'importo a CICCIO, o no? Perchè se glielo diciamo..., CICCIO per non sapere leggere e scrivere ci ha chiesto lui cinquanta mila euro, e tu hai detto:<> Perchè noi, gliene avevamo cercati cento, e da lì inzio' la cosa, poi successe il bordello dei trasferimenti delle cose ecc..., e oggi noi non siamo in grado...--\ No!No!--\
182
CARMELO:
...di affrontare il discorso bollettini, il discorso versamenti, il discorso bollettini, PASQUALE noi non ce lo siamo mai posto il problema! Perchè? Perchè c'era FRANCO, c'era FRANCO là e queste pratiche scomparivano, queste pratiche , era, era una...--\ PASQUALE: ...queste pratiche...--\ CARMELO: era ...(inc.)..., era! E'! Non che ...--\ ...la conversazione si interrompe in quanto MARCO presente nella stanza fa notare a CARMELO e PASQUALE la presenza di muffa dentro il bagno dello studio, i tre commentano la cosa,alle 18.49.59 CARMELO riprende la conversazione di prima...-\ CARMELO: MARCO: CARMELO: PASQUALE: MARCO: PASQUALE:
...questa è la situazione ora, noi non siamo oggi in grado di affrontare quello che gli abbiamo, che gli abbiamo...--\ Ma perchè non sei in grado? Non sei in grado perchè c'è quella carta?--\ No! Fottitene della carta MARCO! Allora MARCO...--\ Melo! CARMELO!...--\ Perchè dici fottitene?...--\ ...vedi che la situazione è quella che io ho dovuto fare tutte le cose con la ...cinque e ventiquattro per risolvere, perchè se facevamo con quarantacinque-settantatacinque diventava più pericoloso di questa che hanno fatto loro, perchè poi da là questo noi...--\
...la conversazione diventa incomprensibile a causa del suono del campanello...--\ CARMELO: MARCO: CARMELO: PASQUALE: CARMELO:
PASQUALE: CARMELO: PASQUALE: CARMELO: PASQUALE: CARMELO:
PASQUALE: CARMELO: PASQUALE: CARMELO: PASQUALE: MARCO: CARMELO:
PASQUALE ma di che cazzo stiamo parlando per favore, di che cazzo stiamo parlando ...--\ Aspettate che ...(inc.)...--\ ...sei mi vuoi prendere per il culo, prendimi per il culo, se c'era FRANCO ---c'erano tutti questi cazzo di problemi dei conteggi dei bollettini dei ...(inc.)...?--\ ...(inc.)...--\ ...e allora che cazzo mi racconti...e il problema questo è che è venuto a mancare la figura nostra là e si è creato il problema serio, questo è stato il problema nostro...--\ ...(inc.)...--\ ... e allora è inutile che discutiamo per questo degli ANGELI, perchè è per la scrittura di ANGELI che noi discutiamo, o no?--\ ...(inc.)...--\ Noi gli avevamo dato disponibilità in funzione del discorso che c'era ...(inc.)...--\ ...(inc.)...--\ E avevamo detto tutto sommato con centomila euro noi gli facciamo questa cosa, dice poi ..(inc.)... gliene dobbiamo dare cinquanta tra CICCIO...questo è il discorso che abbiamo fatto noi...--\ Si, si, no, no!--\ E io avevo avuto quasi la visione, non so come se mi spiego, dei venticinquemila ...(ride)...questo me lo ricordo bene!--\ ...(ride)...--\ Poi , poi subbentro MARCO...--\ Che cazzo ...(inc.)..., che cosa gli dobbiamo dire a questa altra testa di cazzo?--\ Ora vediamo ...(inc.)...--\ ... poi subbentro il discorso MARCO e dissi :<< va bene...>>, c'è io, il discorso
183
me lo ricordo, perchè mi ricordo i soldi, purtroppo.--\ PASQUALE: ...(inc.)...--\ CARMELO: ...(inc.)...--\ ...la conversazione si interrompe, suonano alla porta entra una persona all'interno dello studio, PASQUALE si rivolge a quest'ultima chiamandola IELO. I quattro parlano di una campetto di calcio e di un immobile a quest'ultimo connesso, Pasquale chiede all'uomo se abbia subito un sequestro del campetto, nel chiederlo legge dei documenti citando la ditta IELO Giuseppe 10/11/1946, l'uomo dice che il sequestro lo ha subito trentanni prima ma ora è tutto sistemato. Pasquale rilegge i documenti, l'uomo lo interrompe spiegando che dopo il 2003 lui aveva presentato la domanda per ristrutturare il campetto di calcio, il comune gli aveva risposto che il terreno non era idoneo e lui ha continuato la ristrutturazione in via abusiva, da qui il sequestro, per poi dopo pagare la sanatoria. Lo IELO dice che oltre ad effettuare dei lavori al campo di calcio menziona un certo GIUNTA Giuseppe, ha bisogno di effettuare un cambio di destinazione per il fabbricato vicino al campetto di calcio, nomina la signora MOSCATO Giovanna, nipote dello IELO nonchè proprietaria dell'immobile; PASQUALE dice che purtroppo non puo' fare nulla, visto che l'immobile acquistato dalla signora MOSCATO è stato acquistato in regime di prima casa, lo IELO è obbligato a tenere per un determinato tempo la destinazione di civile abitazione. Pasquale, prosegue, dicendo che lo IELO potrebbe pagare gli oneri per uscire dal regime di prima casa, così facendo per il problema del cambio di destinazione del fabbricato non ci dovrebbero essere problemi, la domanda lo IELO, dice PASQUALE, la dovrà presentare o presso il loro ufficio o presso lo sportello unico, l'unico intoppo da risolvere è quello sanitario, CARMELO lo interrompe dicendo che devono parlare con il dottore PELLICANO' e non con LIGATO, alle 19.09.00...--\ PASQUALE:
CARMELO: IELO: CARMELO: PASQUALE: MARCO:
...per questo non ci sono problemi, per quanto riguarda questo, alla luce di tutto questo, voglio andare a vedere se avete fatto la fesseria, perchè o si fa scomparire quella D.I.A., che mi avete detto, che presentò PEPPE, perchè è chiara qui la cosa...--\ ...(inc.)...--\ ...(inc.)...--\ ...questa è quella che gli feci io le copie quella volta Peppe?--\ Non lo so, dove l'hai messa tu?--\ No, no!...--\
... i quattro continuano la conversazione discutendo sui vari documenti allegati alla pratica dello IELO poi studiano la pianta del fabbricato e del campetto di calcio, in zona Modena Boschicello. In seguito alle 19.12.55 PASQUALE ritorna a parlare del cambio di destinazione del fabbricato della MOSCATO dicendo che se la volontà dello IELO è quella di trasformarlo in palestra tale concessione puo' essere data dal suo ufficio (Urbanistica) solo se il fabbricato viene collegato al campetto di calcio, in modo da formare una spece di centro sportivo, lo IELO esprime le sue coniderazioni di disappunto sul vincolo presente sul fabbricato.--\ Alle 19.15.05 MARCO chiede allo IELO alcuni informazioni sul campetto di calcio, quest'ultimo gli spiega che lo ha acquistato con una scrittura privata non registrata, andranno a definire l'atto d'acquisto solo quando lo IELO finirà di pagare il campetto all'effettivo proprietario. Lo IELO dice di aver fatto anche una domanda alla regione per usufruire di un finanziamento per la costruzione della struttura sportiva. Specificando che alla regione , in fase di domanda ,non occorre sapere chi sia l'effettivo proprietario.--\ Le quattro persone discutono sul da farsi ipotizzando le varie strada percorribili per risolvere la situazione. Alle 19.25.09 PASQUALE invita i presenti a fare un altro discorso partendo dal fatto
184
che lo IELO vorrebbe condonare il campetto di calcio...-\ …OMISSIS… Cade la linea.--\ Il successivo 11/03/2010, alle ore 18:53:48,veniva registrata la seguente conversazione avente come interlocutori LO RE Carmelo, D’ASCOLI Pasquale e D’ELIA Francesco il cui contenuto offriva conferma circa l’avvenuta falsificazione della pratica CRUCITTI di interesse di D’ELIA Francesco. Il motivo (e quindi la conferma del suo pineo coinvolgimento in ordine ai fatti appena descritti) che spinge il D’Elia ad interessarsi in ordine allo sviluppo della pratica CRUCITTI (e dunque conseguente vantaggio dalla condotta criminosa posta in essere) emerge da successivo accertamento disposto da questa AG. Infatti, la PG delegata alle indagini, ha accertato presso l’Agenzia del Territorio che CRUCITTI Giuseppe e la moglie SCAPPATURA Maria (RC 09.05.1952) sono comproprietari dell’immobile di cui al foglio RC 111 particella 830, sito in via delle Camelie; che in data 25.03.2010, a distanza quindi di poco più dieci giorni dall’ultima conversazione registrata all’interno dello studio LO RE, hanno stipulato presso il notaio FEDERICO la donazione di tre delle unità costituenti l’immobile alle figlie CRUCITTI Rosa (RC 11.01.1979) CRUCITTI Giovanna (RC 17.06.1980) e CRUCITTI Virginia (RC 14.10.1983). Inoltre, gli stessi coniugi CRUCITTI/SCAPPATURA, in pari data hanno stipulato presso il medesimo studio notarile la compravendita delle seguenti nr. 04 unità anche queste parte del sopra citato immobile: Sez. Urbana RC, foglio 111, particella 830 sub 9 sito a Reggio Calabria in via delle Camelie a HASANAJ Xhuzepina nata in Albania in data 29.01.1979 residente a Reggio Calabria in via delle Camelie nr. 25 coniugata con BELLANTONI Francesco nato a Reggio Calabria in data 21.05.1976, ivi residente in via Cappuccinelli Diramazione Cagarella nr. 40; Sez. Urbana RC, foglio 111, particella 830 sub 7 sito a Reggio Calabria in via delle Camelie a HASANAJ Alketa nata in Albania in data 17.08.1982 residente a Reggio Calabria in via delle Camelie nr. 25, coniugata con BELLANTONI Filippo nato a Reggio Calabria in data 11.06.1978, ivi residente in via Pensilvania nr. 22; Sez. Urbana RC, foglio 111, particella 830 sub 8 sito a Reggio Calabria in via delle Camelie a TAURINO Rosaria nata a Melito Porto Salvo (RC) in data 21.09.1981, residente a Reggio Calabria in via delle Camelie nr. 25, nubile; Sez. Urbana RC, foglio 111, particella 830 sub 10 sito a Reggio Calabria in via delle Camelie a TAURINO Alba nata a Melito Porto Salvo in data 20.05.1977, residente a Reggio Calabria in Vico Petrillina Diramazione II nr. 23/A, coniugata con D’ELIA Francesco nato a Reggio Calabria in data 25.01.1976, ivi residente in Vico Petrillina Diramazione II nr. 23/A. Pertanto, appare evidente la rilevanza che aveva anche per il D’Elia la definizione della pratica in quanto due delle unità immobiliari vendute da CRUCITTI Giuseppe, sono state acquistate rispettivamente da TAURINO Rosaria e TAURINO Alba, cognata e moglie di D’ELIA Francesco; tale circostanza, dunque, conferma documentalmente il coinvolgimento emerso dalla attività tecnica del D’Elia nella condotta criminosa posta in essere relativa l’immobile del CRUCITTI.
Conversazione del 11/03/2010, alle ore 18:53:48, è stata registrata una conversazione tra presenti all’interno dell’ufficio in oggetto indicato, della durata di 00:12:49, risultante con n^ progressivo 6899, sui Server della ditta RT RADIO TREVISAN Elettronica Industriale s.p.a., installato presso la sala server della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, presso il Tribunale.--\
185
La stessa ritenuta particolarmente utile è qui trascritta.--\
INTERLOCUTORI: LO RE Carmelo.D'ASCOLI Pasquale.D’ELIA Francesco (in corso di identificazione).Inizialmente D'ASCOLI Pasquale e Francesco affrontano una conversazione di carattere politico, Francesco gli spiega in particolare i voti che possono prendere sulla fascia tirrenica, poi si avvicina LO RE e dice a Francesco che ancora nel suo computer non glieli porta, sicuramente li inseriranno nella giornata di domani, di dargli qualche giorno affinchè li mettano in rete e dopo gli potrà stampare i relativi certificati...poi chiede a Francesco di iniziare a sbarrare da tutte le parti dove c'è scritto D'ELIA, poi D'ASCOLI chiede di chi quel telefono che inizia a squillare...mentre Fancesco sbarra il tutto nella pratica...--\ FRANCESCO: D'ASCOLI: LO RE: D'ASCOLI: LO RE: D'ASCOLI: FRANCESCO: LO RE: D'ASCOLI: LO RE: D'ASCOLI: FRANCESCO: LO RE: FRANCESCO: LO RE: FRANCESCO: LO RE: FRANCESCO: LO RE: FRANCESCO: LO RE:
FRANCESCO: LO RE: FRANCESCO: LO RE: FRANCESCO: LO RE: FRANCESCO: LO RE:
Queste domande di condono, queste cose, che devo fare?--\ No, cacciale.--\ Ma che facciamo le bruciamo tutte queste cose...le copie conformi la le...--\ E secondo me...(inc.)...no, no, posali, posali insieme a questi qua.--\ Questi qua?--\ ...(Inc.)...perchè questi li voglio!--\ Eh, sono ritornato apposta...(inc.)...--\ Eh, che faccio per ora li tengo qua...--\ Fai una copia del dischetto e parliamo con Ciccio!--\ Eh...però me li porto a casa, me li metto nel garage, non li lascio qua!...--\ Se Ciccio...no, si deve parlare, che non si chiuda ...(inc.)...perchè le pratiche me li tornano...me li da a me l'ufficio...--\ Certo, perchè...(inc.)...e tu Carmelo che stai facendo?--\ Non lo so, non mi ricordo manco, ah si, per quanto riguarda questa cosa?--\ Uhm.--\ Io voglio dare una fattura a lui, ma la vuole fare con la partita iva o con il codice fiscale?--\ Non lo so se la partita iva forse l'ha chiusa Carmelo già.--\ L'ha chiusa, però...me la fa con il codice fiscale...--\ Uhm.--\ ...allora, eh allora gli faccio una fattura di cinquecento...--\ Uhm.--\ ...allora tutto intorno...quanto gli devo dare...quattrocento ottanta più ventidue, due e cinque compresi questi qua, ora se tu hai problemi io poi ti torno cinquecento e tu mi fai...e lui fa un assegno o un bonifico una cosa, cioè mi deve risultare che lui mi ha pagato!--\ Ti ha pagato, te lo faccio fare direttamente.--\ O un assegno, come...una forma...--\ Eh, eh, non è un problema.--\ ...tranquilla...--\ E di quanto te lo devo far fare?--\ Di cinquecento esatti.--\ E poi tu torni due e cinquanta come, no?--\ O mi date duemila più l'assegno, oppure mi dai duemila e cinque e io ti torno cinquecento.--\
186
FRANCESCO: LO RE: FRANCESCO: D'ASCOLI: LO RE: D'ASCOLI:
FRANCESCO: LO RE: FRANCESCO: LO RE: FRANCESCO: LO RE: FRANCESCO: LO RE: FRANCESCO: LO RE: FRANCESCO: LO RE: FRANCESCO: LO RE: FRANCESCO: LO RE: FRANCESCO: LO RE: FRANCESCO: LO RE: FRANCESCO:
Di tutto il lavoro stiamo parlando giusto?--\ Si, si, come ti viene meglio a te.--\ E quelli che vi avevo dato Pasquale?--\ Francesco non lo so, noi non è che...che vuoi fare, quelli là per dirti la verità, quel bollettino...quel...come si chiama quel come si chiama...--\ Quel modello!--\ ...quel modello la, è andata a finire che noi l'abbiamo pagato e l'abbiamo pagato mille e cinquecento euro...(inc.)...tutto...tutto questo discorso...non lo so, fai tu...--\ Va bene dai Carmelo...--\ Francesco fai tu non...--\ ...(Inc. a causa di voci accavallate)...no, no, no, ma non c'entra dai...(inc. a causa di voci accavallate)...ma comunque, la chiudiamo così e non...(inc.)...--\ ...(Inc. a causa di voci accavallate)...quando...l'importante che mi fai un assegno...da lui me...da lui te lo devi far...--\ Te lo devo far fare da lui.--\ L'importante è che lui mi...--\ Questa me la posso prendere?--\ Si.--\ Te lo deve fare lui, perchè è a nome suo e deve transitare tutto così, non è che possiamo lasciare...capito, mille e cinque te li do io in contanti...--\ ...e gli altri cinqucento...--\ ...te lo faccio fare...--\ ...(Inc.)...--\ Mille...perchè due e cinquanta te li avevo dati...--\ Sono mille e cinque...mille e cinque me li dai...sono...due e cinquanta li avevi versati...--\ Perfetto, allora ti devo dare mille e cinque e cinquecento te li deve fare lui.--\ Se li scarica lui, gli faccio fare la ricevuta?--\ Ma che so.--\ Si scarica i coglioni.--\ Ma che so.--\ Se non ha partita iva che si...--\ Gliel'ha aperta a nome della figlia, non lo so, ora gli domando e vediamo...--\
...Continuando LO RE spiega a Francesco che per lui anche a nome della figlia può fare la fattura, basta che gli fanno avere i dati.--\ D'ASCOLI:
...Tu devi pensare che ancora dobbiamo prendere cinque o seicento euro per regalarglieli a lui...--\ FRANCESCO: Pasquale non c'è problema, lo sai, te l'ho detto io, voglio dire...(inc. a causa di voci accavallate)...--\ I tre continuano a discutere di vari discorsi, LO RE afferma che l'importante è che lui esca di là soddisfatto, poi cinquecento euro in più o in meno non c'entrano nulla, anche per Francesco è la stessa cosa, si accordano per vedersi quando LO RE gli avrà stampato le visure, così Francesco passerà dallo studio a ritirarsele e contemporaneamente a saldare il tutto...--\ LO RE:
...Almeno catastalmente ora siamo apposto, tranquilli, sistemati, chi viene viene
187
FRANCESCO: LO RE: FRANCESCO:
LO RE: FRANCESCO: LO RE: FRANCESCO:
LO RE: FRANCESCO:
LO RE:
FRANCESCO: LO RE: FRANCESCO: LO RE: FRANCESCO: LO RE:
vede e trova quello che c'è, non trova cazzate non trova cose...ma guarda lo volevo ammazzare a Sandro, se lo avevo stamattina tra le mani lo ammazzavo...--\ ...(Inc. a causa di voci accavallate)...--\ ...ma guarda lo volevo ammazzare a Sandro, se lo avevo stamattina tra le mani lo ammazzavo, ma come cazzo fai....come cazzo fai...--\ Meno male...meno male che non ci è arrivato un controllo mentre ci facevamo la pratica, con questo imbranato qua, non so nemmeno io come cazzo ha fatto, io pare che l'avevo visto quello del piano...specialmente il piano quello che mi hai fatto vedere tu.--\ Mannaia la buttana, mannaia la buttana, ma c'è stata perizia di mutuo...--\ Ma io che ti ho detto io?--\ ..ma c'è stata perizia di mutuo qua?--\ E ma come la facevamo...(inc.)...apposta, hai capito perchè? Infatti ieri parlavamo con Pasquale, gli ho detto io...(inc.)...ha combinato impiastri appresso a lui, perchè siccome il perito era Fabio, non poteva raffigurarsi lui ha capito qua.--\ Quindi...(inc. a causa di voci accavallate)...--\ ...quindi gli ha dato la pratica ad Alessandro, quello se ne è fottuto, ed ha fatto come cazzo ha voluto lui praticamente, perchè poi tanto sapeve che il perito era lui, hai capito? Mah, va bene...--\ Ma non si fanno mai queste cose, perchè oggi il perito dice...la faccio una cosa perchè tanto poi la guarda lui, me ne fotto...no, perchè poi dopo domani invece di guardarla lui, la guardi tu...--\ Certo.--\ ...sorge il problema...--\ Normale, normale.--\ ...cioè, le cose li devono siste...--\ Cioè, ma questo...--\ ...cioè le cose vanno...vanno sistemate...--\
I due continuano a discutere di un problema di misure che precedentemente o non sono state prese per niente, oppure non sono state prese in modo corretto. Il LO RE unitamente a un suo collaboratore di nome Marco afferma di aver fatto detta misurazione per tutto il fabbricato in questione. Francesco a tal proposito afferma che successivamente a quello che hanno fatto, le cose per un motivo o per un altro sono saltate fuori, e tante persone sono corse da lui a chiedere chiarimenti in merito, lui gli ha risposto che non ha cosa fargli. Addirittura l'altra volta gli hanno bruciato pure una macchina a Fabio, dentro un garage, sotto casa, circa sei mesi fa, a Catona, D'ASCOLI a tal proposito afferma che l'aveva sentito dire. Si salutano, Francesco va via.--\ Nella prima parte del dialogo i tre discutono della necessità di fare sparire dal fascicolo parte della documentazione che evidentemente potrebbe risultare compromettente. LO RE infatti propone di bruciare tutto, ma D’ASCOLI, ritiene opportuno, essendo lui titiolare di quella pratica, conservare parte di quella compromettente documentazione, che verrà custodita però dal LO RE non già presso lo studio prfessionale, ma all’interno di un garage di sua proprietà. Nella seconda parte della conversazione nel concordare l’entità e le modalità di pagamento, LO RE rappresenta che deve risultare un pagamento in suo favore anche tramite assegno da parte del CRUCITTI, al quale potrebbe emettere la relativa fattura, mentre la restante e più cospicua parte dovrebbe essere pagata in nero.
188
Proprio in tale circostanza il LO RE e ancor più nel dettaglio D’ASCOLI Pasquale, nell’indicare quanto sarebbe costata in totale la risoluzione della pratica fanno presente che tra le altre spese da loro sostenute vi è anche l’acquisto del modulo, (chiaro il riferimento a quanto discusso da LO RE e D’ASCOLI circa la possibilità di acquistare un modellino in bianco presso un professionista di Rosarno, per falsificare la pratica, vedi progr. Nr. 6029) per la somma di euro 1.500,00. Nel corso della conversazione del 10.03.2010, conversazione di paricolare importanza, D’ASCOLI Pasquale dopo aver descritto a LO RE Carmelo la pianificazione dell’Ufficio Urbanistica per le pratiche di sanatoria di immobili, in base alla quale erano stati creati quattro gruppi di lavoro, prospetta la possibilità di fare diventare gli utenti dell’UTC clienti dello studio LO RE; il meccanismo evidenziato dal D’ASCOLI è il seguente: spiegare all’utente cui mancano documenti per la risoluzione della pratica, che è il caso di rivolgersi allo studio LO RE per ottenere un positivo esito, D'ASCOLI: Allora la il discorso è...ci organizziamo gli mandiamo una lettera al cristiano...ci mancano queste cose, viene e parla con me...--\ LO RE: Eh.--\ D'ASCOLI:...sapete se ve li facciamo....ve li fa tizio in due giorni uscite fuori, trecento euro, quattrocento euro per una fesseria no, certo un bene ambientale è una cosa...ma che so una perizia giurata...--\ LO RE: ...(Inc.)...--\ D'ASCOLI: ...una pratica, due fotografie, un piano colore, che tu li puoi fare ad esempio in un paio di giorni ci accontentiamo di duecento euro e ci guadagnamo duecento euro, metti che ti capiti una percentuale sopra duemila e cinquecento pratiche, che ti capitano duecento pratiche in un anno hai guadagnato soldi, quindi se si parte con questa situazione siamo apposto Questa conversazione rappresenta, dunque, la dimostrazione di quello che da tempo si percepisce, sia tra i cittadini e che tra i professionisti del settore; il meccanismo: è questo se ti rivolgi agli studi giusti la tua pratica va avanti, altrimenti si blocca e nulla è possibile fare. Si riporta trascrzione integrale della conversazione. Conversazione del 10/03/2010, alle ore 15:22:33, è stata registrata una conversazione tra presenti all’interno dell’ufficio in oggetto indicato, della durata di 00:18:12, risultante con n^ progressivo 6812, sui Server della ditta RT RADIO TREVISAN Elettronica Industriale s.p.a., installato presso la sala server della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, presso il Tribunale.--\ La stessa ritenuta particolarmente utile è qui trascritta.--\ INTERLOCUTORI: LO RE Carmelo.D'ASCOLI Pasquale.-
In ufficio l'Architetto LO RE Carmelo e il geometra D'ASCOLI Pasquale, il primo afferma che almeno una volta sul posto sarebbero potuti andare, chissà cosa c'è in quella via, poi chiede a Pasquale se vuole il caffè...--\ LO RE: D'ASCOLI: LO RE: D'ASCOLI: LO RE:
Pasquale scusami, ora ti devo domandare una cosa...Marco sta portando qua un sacco di pratiche di condono di coso...di ZOCCALI...di ZOCCALI.--\ Un'altra volta...lo sto mandando a fare in culo io!--\ Che abbia la bontà di portarseli, di tenerseli...(inc.)...ZOCCALI...--\ Eh.--\ ...io ho settantadue pratiche di condono nel garage abbandonate, sono nel garage
189
abbandonate...--\ ...a proposito vedi che...(inc.)...e se ne è andato.--\ Settandue pratiche...se qua ci giriamo, altre cinquanta escono fuori e non sta trattando mille lire, allora abbia la bontà...allora se porta pratiche quà, o escono soldi o se li tiene a casa, se ne porta una...(inc.)...i soldi, cioè non è possibile...--\ D'ASCOLI: Il lavoro il cazzo...non mi sta facendo pigliare...mi sta rompendo i coglioni.--\ LO RE: Ma è possibile che deve fare...cioè si porta pure le pratiche che gli dice ZOCCALI quà?--\ D'ASCOLI: Che se li faccia per i cazzi suoi e non ci rompa i coglioni per davvero!--\ LO RE: Li prende e li mette nel cassetto poi, ora li prendo e li butto fuori, vergogna viene un cristiano la mattina porco dinci, ci sono carpette di condono da tutte le parti, pare che...pare che si vuole mangiare il mondo...--\ D'ASCOLI: Partiamoci con questi Carmelo.--\ LO RE: Pasquale non è...non sto parlando per la tua scrivania, io se so che...li prendo e li metto da parte, però minchia se entra un cristiano...abbiamo cinquanta buste di condono da tutte le parti.--\ D'ASCOLI: No, ma non è il problema...il problema è che non quaglia niente con quella cristiana, quella oggi è venuta là, discutevano con SACCA', discutevano con quegli altri, a me che cazzo me ne fotte di questa cristiana, o per i suoi cento euro, per i suoi cento euro che si guadagna, ma che cazzo me ne fotte, quali facciamo questi Carmelo?--\ LO RE: Quali vuoi, o...per cacciarceli, perchè questa è più facile.--\ D'ASCOLI: No partiamo con questa, questa avevamo...(inc.)...tutto no?--\ LO RE: Questa del...forse manca l'atto d'obbligo di prima casa...--\ D'ASCOLI: Eh, puttana...--\ LO RE: Ma pure quello c'è problema? D'ASCOLI: No, no, lo risolviamo quello la, e l'altro condono ho qualche problema dei beni ambientali...(inc.)...si è reso conto, stamattina gliel'ho detto pure io, gli ho detto scusate ma a voi chi cazzo vi comanda, dice ma sapete è bene che...(inc.)...dice...(inc.)...lo sta scrivendo che...possiamo andare al rilascio tranquillamente con una circolare, con l'atto d'obbligo, andiamo siamo quattro gruppi, BENINCASA un responsabile, SACCA', Melina CARTA, DIMARE e MARCIANO' amministrativo, GATTO, MEGALI, BORZUMATI, MACRI', MURENA e Maurizio amministrativo...--\ LO RE: GATTO, MEGALI, BOR e questo è un gruppo che non fa un cazzo.--\ D'ASCOLI: No, coso glieli fa.--\ LO RE: Si, forte, PORCINO, BARBIERI e SURACI e qua questi te l'hanno incollati tutti a te...--\ D'ASCOLI: A me?--\ LO RE: LATELLA...--\ D'ASCOLI: ...(Inc.)...--\ LO RE: ...TAGLIERI...--\ D'ASCOLI: ...VELLETRI e PIGNA!--\ LO RE: E questi spero che ci capiti mai, MAIOLINO, ZUMBO e FOTI...--\ D'ASCOLI: ...di supporto.--\ LO RE: Eh.--\ D'ASCOLI: Va bene, il dodici per cento se lo prende Nando sopra a tutte le pratiche.--\ LO RE: Il dodici per cento di che cosa...(inc.)...?--\ D'ASCOLI: Cento euro a pratica, Nando si prende...--\ LO RE: ...dodici...dodici euro.--\ D'ASCOLI: LO RE:
190
D'ASCOLI: LO RE: D'ASCOLI: LO RE: D'ASCOLI: LO RE: D'ASCOLI: LO RE: D'ASCOLI: LO RE: D'ASCOLI: LO RE: D'ASCOLI: LO RE: D'ASCOLI: LO RE: D'ASCOLI: LO RE: D'ASCOLI: LO RE: D'ASCOLI: LO RE: D'ASCOLI: LO RE: D'ASCOLI: LO RE: D'ASCOLI:
LO RE: D'ASCOLI:
LO RE: D'ASCOLI: LO RE: D'ASCOLI: LO RE: D'ASCOLI:
LO RE: D'ASCOLI:
Dodici euro, eh, il ventotto per cento...--\ Eh.--\ ...facciamo finta che siamo su diecimila pratiche...--\ Eh.--\ ...Nando prende sopra a tutte le diecimila, io prendo sopra a duemila e cinque...--\ ...e prendi il ventotto per cento...--\ ...e prendo il ventotto per cento di duemila e cinque, questo...--\ Uhm.--\ ...che sarebbe...--\ ...il coordinatore?--\ No, PORCINO, Franco PORCINO che è un mio tecnico istruttore...--\ Uhm.--\ ...prende il quaranta per cento su un terzo delle mie pratiche, perchè saranno diminuite, gli amministrativi...--\ Eh.--\ ...la signora PEGNA per esempio chi è PEGNA...--\ ...Clotilde.--\ Clotilde...--\ SURACI...--\ SURACI Umberto, minchia questo bestia mi è capitato, SURACI Umberto prende per esempio...--\ ...il venti per cento...--\ ...no, lui prende l'otto per cento...--\ Uhm.--\ Uno, due, tre e quanti sono...quattro...(inc.)...prendono non lo so, otto per cento...--\ Eh.--\ E poi ci sono gli amministrativi che sono altri...prendono altri quattro per cento, gli amministrativi...--\ Ma di che cosa, la percentuale di che cosa, degli oneri dei diritti di segreteria?--\ No, no, ci viene assegnata a noi cento euro una pratica, ogni volta che rilasciamo un permesso di sanatoria guadagniamo cento euro, di cui il dodici per cento vanno a Nando, il ventotto a me, il quaranta per cento a Filippo POLIMENI...--\ Il dodici...prendi ventotto euro sopra una pratica.--\ Si, ventotto euro sopra una pratica, non è male sopra a duemila e cinquecento pratiche, sopra a diecimila quante sono, quindicimila, si deve fare un discorso per esempio quante sono le pratiche e quante non sono.--\ va bè, ventotto euro per cento pratiche sono sono duecentottanta, mille pratiche sono duemila e otto e...--\ Ma il discorso sai qual'è... --\ Ventotto mila euro su dici mila pratiche sono.--\ Allora la il discorso è...ci organizziamo gli mandiamo una lettera al cristiano...ci mancano queste cose, viene e parla con me...--\ Eh.--\ ...sapete se ve li facciamo....ve li fa tizio in due giorni uscite fuori, trecento euro, quattrocento euro per una fesseria no, certo un bene ambientale è una cosa...ma che so una perizia giurata...--\ ...(Inc.)...--\ ...una pratica, due fotografie, un piano colore, che tu li puoi fare ad esempio in un paio di giorni ci accontentiamo di duecento euro e ci guadagnamo duecento euro, metti che ti capiti una percentuale sopra duemila e cinquecento
191
pratiche, che ti capitano duecento pratiche in un anno hai guadagnato soldi, quindi se si parte con questa situazione siamo apposto. Un'altra cosa, Giuseppe FOTIA lo conosci l'Architetto? Allora ha due pratiche di cambi d'uso, roba del genere, mi ha detto Pasquale dice, per favore veditela tu e me li presenti tu, me li firmi, ve li firmate voi, come volete, vi dico, qua ci sono tanti soldi per vedervela voi, gli ho detto io guarda verremo venerdì al tuo studio e ci prendiamo questo pacco di cose, quanto per bacchettargli il tutto perchè questo ha troppi impegni con strade pubbliche, si interessa un pò di...diciamo di edilizia pubblica, di interventi pubblici...!--\ I due continuano a conversare del fatto che nella giornata di venerdì devono andare presso lo studio dell'architetto FOTIA che adire di D'ASCOLI si trova a Catona davanti la chiesa di San Francesco, dove ha adesso lo studio Nuccio BARRECA, quindi ancora conversazione varia tra i due. Iniziano a parlare di una pratica che stanno trattando, di quello che manca, Pasquale afferma che manca l'atto d'obbligo dei beni ambientali, LO RE spiega che le pratiche le ha guardate ad uno ad uno è non ha trovato l'atto d'obbligo dei beni ambientali.--\ Cade la linea.--\ Come già in precedenza sottolineato è emerso più volte l’utilizzzo da parte dello studio LORE e di impiegati comunaili l’utilizzo di timbri e moduli falsi al fine di “sanare” pratiche non altrimenti utilizzabili. Tale prassi viene evidenziata anche nella conversazione del 17 marzo 2010 tra LO RE e D’ASCOLI. 17/03/2010, alle ore 17:23:09, è stata registrata una conversazione tra presenti all’interno dell’ufficio in oggetto indicato, della durata di 00:00:56, risultante con n^ progressivo 7150, sui Server della ditta RT RADIO TREVISAN Elettronica Industriale s.p.a., installato presso la sala server della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, presso il Tribunale.--\ La stessa ritenuta particolarmente utile è qui trascritta.--\
INTERLOCUTORI: LO RE Carmelo.D'ASCOLI Pasquale.In ufficio ci sono l'Architetto Carmelo LO RE e il geometra Pasquale D'ASCOLI.--\ LO RE: D'ASCOLI: LO RE: D'ASCOLI: LO RE: D'ASCOLI: LO RE: D'ASCOLI: LO RE:
Questa cosa è rimasta?...(inc.)...poi qua gli metti il timbro!--\ ...(Inc.)...--\ Che non ci scassimo il cazzo, gli metti il timbro, comunque il timbro glielo metto qua... --\ Ma che è questo di condono?--\ Eh.--\ Vedi se la puoi cacciare.--\ E ti lascio solo questa?--\ Si, o se no non...(inc.)...--\ Come cazzo faccio a fare...gli allego la foto, no, ma gli metto il timbro quà che non si capisce e poi gli firmo di sopra bello...bello.--\
Successivamente rumori vari, si sente camminare.--\
192
L’utilizzo di moduli falsi è evidenziato anche nelle conversazioni sottoripiortate.
Conversazione del 17/02/10, alle ore 09:20:22, in entrata, utenza 347/7766402 in uso a LO RE Carmelo Maria nato a Catania il 11/08/1972 residente a Reggio Calabria Vico Ferruccio nr. 19 Scala C, progressivo nr. 2450. Intercettata tramite il sistema di registrazione Radio Trevisan RTUno installato presso i locali della Procura della Repubblica di Reggio Calabria e riascoltato tramite personal computer dello stesso sistema, presso la sala ascolto della Squadra Mobile della Questura di Reggio Calabria.--\ La stessa ritenuta particolarmente utile è qui trascritta.--\ ************ Interlocutori: D'ASCOLI Pasquale.LO RE Carmelo.D'ASCOLI: LO RE: D'ASCOLI: LO RE: D'ASCOLI: LO RE:
D'ASCOLI: LO RE: D'ASCOLI: LO RE: D'ASCOLI: LO RE: D'ASCOLI:
Pronto.--\ Pasquale.--\ Dimmi.--\ Mi dai una informazione, quando...che io sono giovane e non mi ricordo.--\ Quando?--\ Quando uscì il condono della 4785, i modelli tipo ADR, i modellini che si facevano per il condono, erano uguali in tutta...in tutta Italia, cioè erano...erano modelli tipo per tutti i comuni, uguali per tutti i comuni oppure ogni comune aveva il suo?--\ No, penso che era per tutta Italia, è stata una cosa per tutta Italia.--\ Perchè è legge dello stato, non era una legge regionale quindi penso che la modulistica era uguale ovunque.--\ Si, si.--\ Per dire a Pavia c'è lo stesso modellino di...di Messina per esempio, giusto?--\ Si, si, si.--\ Eh, va bene, ciao grazie.--\ Ciao, ciao.--\
Conversazione 19/02/10, alle ore 16:55:36, in entrata, utenza chiamante nr 347/5863898 intestata e in uso a VELA Francesco nato a Troina (EN) il 19/02/1955, residente a Reggio Calabria Via Spontone 14 Catona, progressivo nr. 3747. Intercettata tramite il sistema di registrazione Radio Trevisan RTUno installato presso i locali della Procura della Repubblica di Reggio Calabria e riascoltato tramite personal computer dello stesso sistema, presso la sala ascolto della Squadra Mobile della Questura di Reggio Calabria.--\ La stessa ritenuta particolarmente utile è qui trascritta.--\ ************ Interlocutori: D'ASCOLI Pasquale.VELA Francesco.D'ASCOLI: Dimmi.--\ VELA: Pasquale.--\
193
D'ASCOLI: Eh.--\ VELA: Senti, vedi che eh...quello che cerchiamo noi non c'è, ci sono diversi, vuoi che te li porto per vedere se sono buoni?--\ D'ASCOLI: Eh, vedi tu, porta un pò di tutto così vediamo un pò di....--\ VELA: Dove...dove sei tu?--\ D'ASCOLI: Io allo studio sono.--\ VELA: E allora...--\ D'ASCOLI: Non venire qua magari ci sediamo in macchina, senza che...(inc.)...--\ VELA: Eh, si si si, ti chiamo e scendi...ed esci.--\ D'ASCOLI: Ci mettiamo nella macchina dai.--\ VELA: Va bene ciao.--\ D'ASCOLI: Ciao.--\
Importante riguardo la falsificazione delle pratiche la conversazione del 17.2.2010, nel corso della quale LO RE Carmelo asserisce che per moltissimi nunmeri di prottocollo assegnati dall’Ufficio Urbanistica non esiste una pratica corrispondente: “...io non posso essere, non posso inventarmi il numero a piacere mio, il numero, il numero solo CICCIO, perchè CICCIO ha ..., quando hanno sgamato MELCHINI hanno scoperto che praticamente hanno mille pratiche, quasi mille pratiche che esiste il numero ma non c'è la pratica, non sono manco intestate a nessuno! Che hanno fatto, quelle che c'erano da parte le hanno conservate, ora...(inc.)... sono rimaste poche, sto parlando ora dopo dieci anni di attività ...; quindi di queste qua ce ne sono quasi mille in giro, mille, mille e duecento!” Si trascrive la conversazione: 17/02/2010, alle ore 19:40:37, è stata registrata una conversazione tra presenti all’interno dell’ufficio in oggetto indicato, della durata di 00:06:06, risultante con n^ progressivo 6041, sui Server della ditta RT RADIO TREVISAN Elettronica Industriale s.p.a., installato presso la sala server della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, presso il Tribunale.--\ La stessa ritenuta particolarmente utile è qui trascritta.--\ INTERLOCUTORI:
LO RE Carmelo.--\ MARCO Condò--\
************ All'interno della stanza Carmelo parla con MARCO di pratiche , cita una certa quarantasette,ottantacinque, aggiungendo che non bisogna essere "ubbidi" nella cosa, si puo' andare a dire benissimo che con dodicimila euro si pagare gli oneri...--\ Alle 19.41.02 CARMELO: <>; La conversazione prosegue con CARMELO che mostra un numero di bollettino a MARCO, poi gli
194
dice che se nell'ottantasei loro avevano una pratica di condono con numero duemila, ora se hanno una pratica con numero seimila non possono inserirla antecedentemente a quella data, MARCO non è concorde con quanto affermato da CARMELO, i due discutono sulla questione in generale.--\ Alle 19.44.00 CARMELO parla di alcuni numeri che hanno delle persone, MARCO lo interrompe chiedendogli qualcosa(la voce di MARCO è incomprensibile a causa del tono basso della voce) CARMELO gli risponde che lui non sa come fare perchè quella persona si è rivolta a lui come tecnico e lui gli ha completato la pratica di condono, alle 19.44.46 CARMELO: <<...io non posso essere, non posso inventarmi il numero a piacere mio, il numero, il numero solo CICCIO, perchè CICCIO ha ..., quando hanno sgamato MELCHINI hanno scoperto che praticamente hanno mille pratiche, quasi mille pratiche che esiste il numero ma non c'è la pratica, non sono manco intestate a nessuno! Che hanno fatto , quelle che c'erano da parte le hanno conservate, ora...(inc.)... sono rimaste poche, sto parlando ora dopo dieci anni di attività ...; quindi di queste qua ce ne sono quasi mille in giro, mille, mille e duecento! Di queste cose ce ne sono quasi mille e ducento in giro...>>La conversaziuone prosegue con CARMELO che chiede a MARCO se gli porterò delle cose la prossima volta che si incontreranno, commenti vari...--\ I due si allontanano dalla stanza.--\ La conversazione registrata il 23 febbraio 2010 sull’utenza telefonica in uso al più volte citato CALI’ Francesco, dimostra come vi fosse libero accesso alle pratiche e la possibilità di modificarle. Il 23/02/10, alle ore 16:19:35, è stata registrata una conversazione in uscita, utenza chiamata nr 339/3302975 intestata a LAURENDI Claudio nato il 07/01/1971 ed in uso a CALI' Francesco nato a Oppido Mamertina (RC) il 30/01/1954, residente a Reggio Calabria Via pio XI Dir. Priv. nr. 6 p.2, progressivo nr. 3809. Intercettata tramite il sistema di registrazione Radio Trevisan RTUno installato presso i locali della Procura della Repubblica di Reggio Calabria e riascoltato tramite personal computer dello stesso sistema, presso la sala ascolto della Squadra Mobile della Questura di Reggio Calabria.--\ La stessa ritenuta particolarmente utile è qui trascritta.--\ ************ Interlocutori: D'ASCOLI Pasquale.CALI' Francesco.CALI': Pasquale.--\ D'ASCOLI: E allora?--\ CALI': Dimmi.--\ D'ASCOLI: Prepara quelle cose come hai detto tu...--\ CALI': Eh.--\ D'ASCOLI: ...che la prossima settimana viene esaminata.--\ CALI': Va bene andiamo, che ora ti preparo...ti preparo la cosa e te la porto domani mattina stesso.--\ D'ASCOLI: No, devi cambiare pure certe cose.--\ CALI': Che cosa?--\ D'ASCOLI: Poi ti spiego domani mattina.--\ CALI': Non me lo puoi accennare per telefono?--\ D'ASCOLI: Quelli dei...(inc.)...dove ci sono messi i timbri li devi togliere no! Capito?--\ CALI': Va bò, allora domani mattina vengo andiamo, domeni mattina vengo e parliamo di
195
persona andiamo.--\ D'ASCOLI: Eh, muoviti.--\ CALI': Okay, ciao.--\ D'ASCOLI: Ciao.--\ Fine della conversazione.--\
Il giorno 10/03/2010, alle ore 16:21 sempre all’interno dello studio professionale LO RE Carmelo, il titolare insieme a D’ASCOLI Pasquale, la cui costante presenza nel sito è dimostrata dalla conversazioni intercettate e riportate nel corso della presente richiesta, evidenziano un’altra fonte di guadagno che deriva dalle illecite attività poste in essere. Gli stessi, infatti, hanno la possibilità di fare eludere ai clienti i pagamenti delle oblazioni dovute al Comune di Reggio Calabria, intascando però da questa ennesima illecita attività cospicue somme di denaro, Si, ma è inutile che vado e gli faccio quanto viene...per andare a pagare quattro mila euro di oblazione, me ne fotto dell'oblazione, meglio che guadagno cinquecento euro io, e ce li dividiamo duecento cinquanta ciascuno, anzichè loro che debbano pagare quattro...quattromila euro al Comune o no?. Introito che a parere del D’ASCOLI dovrebbe essere ancora superiore, Ma tu fagliela assai...digli state risparmiando...state risparmiando duemila e cinquecento euro...mille e due ce li date a noi e...(inc.)...ci date mille e cinque, mille e seicento euro, e noi vi portiamo tutte cose, però quel congruo di differenza lo deve pagare! Anche in tal caso si riporta trascrizione integrale della conversazione; conversazione che, a parere di chi scrive, appare di particolare importanza in quanto fa emergere non solo ulteriore canale di guadagno del sodalizio, ma anche un diretto pregiudizio per le casse del Comune di Reggio Calabria e dunque un danno per l’amministrazione e di conseguenza per i cittadini. Il giorno 22 marzo 2010 alle ore 18:47, negli Uffici della Squadra Mobile della Questura di Reggio Calabria.--\ Noi sottoscritti Ufficiali ed Agenti di P.G., tutti appartenenti al suddetto Ufficio, diamo atto che durante il turno di servizio del 10/03/2010, alle ore 16:21:10, è stata registrata una conversazione tra presenti all’interno dell’ufficio in oggetto indicato, della durata di 00:00:51, risultante con n^ progressivo 6826, sui Server della ditta RT RADIO TREVISAN Elettronica Industriale s.p.a., installato presso la sala server della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, presso il Tribunale.--\ La stessa ritenuta particolarmente utile è qui trascritta.--\ INTERLOCUTORI: LORE Carmelo.D'ASCOLI Pasquale.-
LO RE: D'ASCOLI: LO RE:
D'ASCOLI:
...(Inc.)...cinquecento euro, ...(Inc.)...--\ Si, ma è inutile che vado e gli faccio quanto viene...per andare a pagare quattro mila euro di oblazione, me ne fotto dell'oblazione, meglio che guadagno cinquecento euro io, e ce li dividiamo duecento cinquanta ciascuno, anzichè loro che debbano pagare quattro...quattromila euro al Comune o no?--\ Ma tu fagliela assai...digli state risparmiando...state risparmiando duemila e cinquecento euro...mille e due ce li date a noi e...(inc.)...ci date mille e cinque,
196
mille e seicento euro, e noi vi portiamo tutte cose, però quel congruo di differenza lo deve pagare!--\ Cade la linea.--\ Anche in data 12 marzo veniva registrata la conversazione nr. 6958 di particolare interesse investigativo della quale si riporta di seguito la trascrizione. Conversazione del 12/03/2010, alle ore 17:17:53, è stata registrata una conversazione tra presenti all’interno dell’ufficio in oggetto indicato, della durata di 00:39:58, risultante con n^ progressivo 6958, sui Server della ditta RT RADIO TREVISAN Elettronica Industriale s.p.a., installato presso la sala server della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, presso il Tribunale.--\ La stessa ritenuta particolarmente utile è qui trascritta.--\
INTERLOCUTORI: LO RE Carmelo.D'ASCOLI Pasquale.CONDO’ Marco UOMO (cliente dello studio, non identificato).In ufficio, sono presenti LO RE Carmelo e D'ASCOLI Pasquale, inizialmente i due discutono di un tale che a parere di D'ASCOLI è un bravo ragazzo, poi LO RE nomina un tale Mimmo ZACCONE che ha un fabbricato in Via Anita Garibaldi, dovrebbe demolirlo e poi ricostruirsi una bella villa. Alle ore 17:19:55 D'ASCOLI chiede a LO RE se ha parlato con Pino in merito alla concessione, LO RE risponde di, ed afferma che Pino gli ha detto che tale Fabio BULLANO è un kamikaze, ed allo stesso non ha mai assolutamente firmato una DIA Comma 2, in quanto ha un elenco di quelle firmate, al momento non si ricordava se erano ventidue oppure trentadue. Pino gli ha anche specificato che se fosse stata una concessione non gli avrebbe saputo rispondere, perchè le concessioni nemmeno li guardano prima di firmarle, a tal proposito D'ASCOLI afferma che per le concessioni Pino non ha mai imbrogliato nessuno, infine Pino a raccomandato a LO RE di non fargli e non firmargli nulla...--\ LO RE:
D'ASCOLI: LO RE: D'ASCOLI: LO RE:
D'ASCOLI: LO RE:
D'ASCOLI: LO RE: D'ASCOLI:
...Poi mi ha detto che ha un elenco, perchè dice ultimamente dice specialmente l'ultimo anno, anno e mezzo dice, c'erano una serie di nulla-osta paesaggistici falsi.--\ ...(Inc.)...gli aggiungo...(inc)...--\ Ah.--\ Lui secondo me mi ha fottuto pure a me in questa storia.--\ Dice tant'è, che dice, ero rimasto con Sandro DATTILO e con...e con Mariano che gli mettevo una sigla dice, però era una cosa che sapevamo solo noi, tipo qua c'era la firma da...Dario DATTILO...--\ No, ce l'aveva depositata, l'aveva messa su un foglietto di carta sulla...--\ Messa di lato, e poi aveva un segnetto per riconoscimento che era...che era quella! Dice, ho una lista...dice ne avrò sui centocinquanta nulla-osta falsi, dei beni ambientali, di pratiche edilizie, mannaia Dio, come cazzo fanno le persone.--\ ...(Inc.)...--\ Non mi parlava di Peppe CHIRICO lui, mi parlava molto di Nuccio mi parlava.--\ Nuccio BARRECA?--\
197
LO RE:
Dice sai dove te ne accorgi dice che il nulla-osta è falso, quando io ti mando da Mariano e poi vai da Sandro DATTILO e come ti vede, qualunque cosa ti chiede...gli chiedi tu, senza che vai a nome mio, se vai tu come ti vede, gli dici senti una cosa a Sandro o a Dario te la firmano a vista pure se è una busta di spazzatura, perchè tanto lo sanno che li stai fottendo, se ci mettiamo noi per fare un nulla-osta quattro mesi, dice come cazzo è che ti arriva il nulla-osta da Cosenza dopo un mese, quaranta giorni, dice allora non va bene, c'è qualcosa che non va, perchè quindici giorni li vuole il protocollo da Piazza Italia a salirli qua sopra da Mariano, gli devi dare il tempo di protocollarli e istruirli, perchè hanno tutto un iter loro, abbastanza lungo, però è preciso, non hanno mai perso niente mai, è impossibile che loro perdono una pratica perchè sono organizzati in un modo bestiale, anche l'integrazione...anche se gli porti un solo foglio, ci passa...passa...ci vogliono quindici giorni fino a che arriva dentro la carpetta, ma è una carpetta che non si perde quel foglio, dice ora come cazzo è possibile, solo per costituire la pratica ci vogliono quattordici...da quattordici a sedici giorni, perchè dice ce li siamo fatti questi conti sia con Mariano che con Dario, dice ci vogliono da quattordici a sedici giorni, pure che dice Mariano dice non sa niente, arriva l'istruttore e gli fa firmare la cosa no, scavalca a tutti, te la fa, dice poi che fa, si prende la macchina parte e va a Cosenza, torna indietro, poi va da Dario, va a Reggio, gliela fa firmare...? Non c'è il tempo, in un mese è impossibile un nulla-osta paesaggistico, è impossibile!--\ D'ASCOLI: Queste cose le ha fatte Mico PASSALACQUA, il discorso della sovrintendenza le ha fatte Mico PASSALACQUA, quando...Mico PASSALACQUA con SCARDINO e CAMPOLO.--\ LO RE: Eh.....--\ D'ASCOLI: E....dopo tre giorni rilasciato il coso già quelli gli davano la risposta, dopo tre giorni Carmelo, quando le persone aspettavano novanta e cento giorni.--\ LO RE: Tre mesi quattro mesi.--\ D'ASCOLI: Eh.--\ LO RE: ...(Inc.)...--\ D'ASCOLI: Non so se questi qua...--\ LO RE: Ora l'Autorità Giudiziaria dice ha preso atto di questo elenco, dice perchè l'elenco dice non l'ho fatto io, l'elenco me lo sono fotocopiato in aula mi ha detto in tribunale, ha detto però ad oggi ancora non hanno arrestato nessuno, non hanno chiamato nessuno, non hanno rotto il cazzo a nessuno...--\ D'ASCOLI: ...(Inc.)...con questo...(inc.)...con...Mariano.--\ LO RE: Pasquale però queste cose se ci sono devono venire fuori, li devono licenziare le persone, li devono prendere e prenderli a calci nel culo, qua non è che si sta facendo la pratica il pomeriggio, che non è legale, nemmeno quello che stai facendo tu, se vogliamo essere...se vogliamo parlare tipo di fare i puritani, non è...non è...non è legale nemmeno quello che stai facendo tu, però tu non stai combinando...--\ D'ASCOLI: ...danni, io mi sto fottendo a casa dove lavoro per l'ufficio, è non è un problema lo so.--\ LO RE: Però...qua parliamo di nulla-osta falsi, parliamo di concessioni inesistenti, di...--\
198
D'ASCOLI:
Io questo, io...io me lo porto a casa, non è che dici lo falsifico, lo faccio normale anzi fai...per farlo...--\ LO RE: ...lo perfezioni dove c'è una imperfezione...--\ D'ASCOLI: E allora a me non viene nessuno a rompermi il cazzo, io sono daccordo con quello che dici tu ah...--\ LO RE: Però questa gente, se..se...se queste cose e....sono...sono emerse in un aula di Tribunale perchè questa gente ancora è là?.--\ D'ASCOLI: Carmelo...il discorso è un altro, allora torniamo al discorso...della pratica di Natale LATELLA, tu che sei...--\ LO RE: Ieri mattina è successo...per questa cazzo di pratica di Natale , non sai.--\ D'ASCOLI: Cosa è successo?.--\ LO RE: No...perchè....quando sono venuto, sono venuto alle dodici e trenta.--\ D'ASCOLI: Anche il Dirigente, gliel'ho detto a Pino stamattina, ho acchiappato a Pino.--\ LO RE: Si me l'ha detto...--\ D'ASCOLI: Gli ho detto guarda, allora...è venuto Natale ieri pomeriggio rimproverando.--\ LO RE: Giovanni era...abbastanza incazzato.--\ D'ASCOLI: Giovanni...--\ LO RE: Filippo lo ha rimproverato.--\ D'ASCOLI: A chi?-\ LO RE: A Giovanni.-\ D'ASCOLI: A Giovanni LATELLA?--\ LO RE: Eh...-\ D'ASCOLI: Perchè...in che senso?.-\ LO RE: Perchè gli ha detto...cioè Natale dice sta giocando con due mazzi di carte, perchè a me non ha detto niente, da te è venuto a dire che era una cosa mia, tu lo sai che io...dice non mando nemmeno Carmelo o mando a Enzo.--\ D'ASCOLI: Io sai cosa gli ho detto...la a coso...-\ LO RE: Eh...-\ D'ASCOLI: ...a Pino MELCHINI stamattina, gli ho detto intanto sa benissimo che io gliela devo fare vedere, e lui la vuole vedere la pratica, e lui ha detto...(inc.)...del condono, non è che io gli ho detto si Giovanni va bene perchè ho capito che non c'era la mano tua la volontà tua, perchè so benissimo chi è Pino MELCHINI, perchè Pino MELCHINI se la pratica gli interessava dal primo giorno, o...o gli interessava...(inc.)...non è che mi lasciava a me una pratica...(inc.)... in modo che arrivasse l'ultimo stupido e capisse subito immediatamente le cose stanno combinando...-\ LO RE: ...(Inc.)...c'era Giovanni gliel'ha detto, cioè lo conosceva...meno male che è arrivato Carmelo, erano sotto, oggi era là alle dodici e mezzo Pino, per questo fatto, gli ha detto a Giovanni, cioè se mi interessa una cosa, dice...ti ho mai mandato Carmelo? Ha detto, e tu sei mai andato da lui ...(inc.)...e tu sei mai andato da lui a dirgli ha detto Pino questa cosa...?--\ D'ASCOLI: Allora...--\ LO RE: Rispondi.--\ D'ASCOLI: Allora...--\ LO RE: Giovanni ha detto no, Carmelo non è mai venuto a dirmi è una cosa che mi ha detto Pino di farla...mai!--\
199
D'ASCOLI: LO RE:
D'ASCOLI: LO RE: D'ASCOLI: LO RE: D'ASCOLI: LO RE: D'ASCOLI:
LO RE: D'ASCOLI:
LO RE:
D'ASCOLI: LO RE: D'ASCOLI:
LO RE: D'ASCOLI: LO RE: D'ASCOLI: LO RE: D'ASCOLI:
Allora.--\ Dice, se c'è una cosa che mi interessa sono io che gli devo dire a lui... GIORDANO...prima di portarlo in commissione, se questo cretino si degna di portarmi il cazzo dell'atto.--\ Ma scusa noi abbiamo un pezzo di GIORDANO Pasquale?--\ No...abbiamo la pratica, non abbiamo un pezzo!--\ Ne abbiamo un'altra vecchia là...o è di un altro GIORDANO?--\ No quella è una copia se la dovessero chiedere...--\ Uhm.--\ Eh, una copia di ufficio, se Giordano mi porta la cosa poi va Pino a dire ad Adriana vedi che questa cosa è così...così...--\ Ma forse noi non ci siamo capiti, io gli ho detto a Pino MELCHINI io non mi sono neanche preoccupato di venirti a dire è....è una cosa tua perchè...-\ Natale ha giocato con due mazzi di carte.--\ E' una cosa talmente schifosa gli ho detto io, dove so benissimo che tu non ti sei interessato minimamente anzi gli hai chiesto le cose come correttamente doveva fare uno che ha esaminato la pratica.--\ Gli ho detto io scusa ma Natale perchè gli ho detto si comporta in questo modo gli ho detto fammi capire, quindi Natale gli ho detto io non è più nostro amico, perchè io gli ho detto lo devo sapere, mi ha detto no, Natale non è con noi, è contro di noi punto primo, ha detto punto secondo...gli ho detto io no, allora spiegami, mi ha detto e lui mi ha detto mi ha dato una risposta che non mi è piaciuta, mi ha detto...Natale è una persona che fa danni se c'è l'ho vicino riesco a gestirlo, se non c'è l'ho vicino non lo gestico più.--\ Allora Carmelo, a me non dovete venire a rompermi il cazzo perchè io a Pino MELCHINI queste cose le ho dette.--\ Mi ha detto non lo dire a nessuno quello che ti sto dicendo ora, mi raccomando.--\ Io a Pino MELCHINI l'ho detto vedi che questo è un pericolo pubblico, allora lui, porco ….(bestemmia n.d.r.) se io ho rispetto di Pino MELCHINI quando Pino MELCHINI è andato via, io non prendo e cambio le carte nella pratica perchè Pino MELCHINI lui ha firmato là il parere, io potevo andare a dire Pino MELCHINI a messo un parere di merda noi non siamo andati lì dentro a dire Pino MELCHINI a messo un parere di merda la hanno cambiato le carte qua si sono cambiate le carte, perchè Pino MELCHINI non ha messo un parere così...perchè Pino MELCHINI gli ha chiesto la pratica di condono e a Pino MELCHINI non gliela portato nessuno la pratica di condono e quindi Pino non poteva confermare il progetto che prima ha rinviato, vista l'integrazione che non c'è.--\ Tu parli, ti devo raccontare sai cosa ha fatto a me Natale, a me e a Pino, tu sai che io ho lavorato a una DIA da Franco PELLICANO'.--\ Lo so che avete litigato un pò, ma non so di MELCHINI, sicuramente ...(inc.)...vi ha scavalcato.--\ Non è che ci ha scavalcato, perchè è successo questo...--\ Si...(inc.)...come fa sempre al solito.--\ Il...il nostro compenso dopo circa otto anni di lavoro, no otto mesi, otto anni!--\ Mi hai accennato qualcosa.--\
200
LO RE:
Eh, deve essere...è una...una...un mini appartamento che ci deve dare, che poi ce lo deve pure vendere, non è che...ora è entrato in merito lui a questa cosa, dice no vi faccio io la variante con Enzo di qua e di la, eccetera...meno male che Franco è un persona che ha una parola. ...(inc.)...una parola, si tu fai quello che vuoi...(inc.)...nipote fai quello che vuoi, però A sono io, B io o parlo con Carmelo o parlo con Pino prima di fare qualunque movimento, dice, se poi loro mi dicono di muovermi, io mi muovo, dice ma a me il lavoro...dice a te il lavoro te lo pago se lo fai, se lo devi fare tu, se mi dicono che lo devi fare tu!.--\ D'ASCOLI: Intanto...intanto se è un cliente di Pino MELCHINI io non entro non vado per farlo diventare un mio cliente, va bene...--\ LO RE: Cioè siamo, siamo a questo livello siamo.--\ D'ASCOLI: Intanto...--\ LO RE continuando spiega a D'ASCOLI un'altro episodio che gli è capitato, poi a tal proposito D'ASCOLI gli risponde che lui se Pino MELCHINI gli dice di mandare avanti una pratica, lui lo fa senza nemmeno guardarla, visto il rispetto che lui nutre nei suoi confronti, anche per il fatto che hanno lavorato per dieci anni assieme. D'ASCOLI afferma inoltre che nell'ufficio non si possono bocciare delle pratiche che vanno bene solo perchè a presentarlo è stato un amico esterno, queste cose lui non le ha mai fatte...--\ D'ASCOLI: LO RE: D'ASCOLI: LO RE: D'ASCOLI: LO RE: D'ASCOLI: LO RE: D'ASCOLI:
LO RE: D'ASCOLI:
LO RE: D'ASCOLI:
...Lo devo prendere a Natale...prenderlo e farlo una merda...--\ Peggio è Pasquale.--\ No, ma non me ne fotte un cazzo...--\ Peggio è!--\ ...io gli caccio pure il saluto.--\ Peggio è!--\ Non me ne fotto un cazzo!--\ Combina danni.--\ Me ne fotto un cazzo, ti sto dicendo me ne fotto un cazzo, perchè io non posso accettare che un collega con il quale ho diviso la stanza deve venire a dirmi rilasciami questa concessione e non mi dice che c'è l'imbroglio, ma perchè se me lo diceva che...che cambiava? Non era una cosa praticamente migliore? Gli dicevo Natale ma che cazzo di cosa è, aggiustiamola così...aggiustiamola così...va bene, ammesso che volevo fare...--\ Quando mai ci sono stati questi problemi!--\ Eh, ma voglio dire...ma perchè devi venire a dirlo...per poi vantarti...perchè si vantava poi che a Pasquale D'ASCOLI gli ha fatto firmare una cosa di merda, dopo cinque anni che era costruito il fabbricato, ma perchè ti pare a te che Pasquale D'ASCOLI non capisce che sopra a qualche pratica di condono che mi ha portato, mi ha fottuto, ma io...non è che mi ha fottuto...io te l'ho firmata a vista, non me la sono guardata neanche la pratica, ma vaffanculo è una pratica di condono...--\ Ma tua hai capito il di...trentacinqu...trentaduemila euro, ma sai quanti sono trentaduemila euro?--\ Ma ti pare a te che per d'avvero sono così tanto fesso, lo so che mi ha fottuto quello...che mi ha fottuto quell'altro...ma non fottere ma vaffanculo è una pratica di condono...sopra il condono non mi sono
201
rotto il...(inc.)... c'è il bollettino falso, c'è il coso...non me ne fotto tre cazzi, ma no su una pratica edilizia con una Adriana o con un Giovanni che se gli fai un errore ti prendono...gli ho detto io Pino ma ti pare a te che se io sbaglio ti pare a te che questi non entrano là dentro dal dirigente e gli dicono che Pasquale D'ASCOLI è uno stronzo messo in piedi! O ti pare a te che sono...che non so...che quando ho sbagliato con te, tu mi hai detto Pasquale, che cazzo hai fatto, ed è finita lì.--\ LO RE: Eh, così è, trentaduemila euro ci ha rubato, rubato Pasquale.--\ D'ASCOLI: A me, questo mi fa salire i cazzi.--\ LO RE: Rubato, che poi la cosa drammatica sai quale è stata, che giustamente Franco questi lavori di cazzo non li fa, ha preso ed ha mandato a suo cugino a PELLICANINO.--\ D'ASCOLI: ...(Inc. a causa di voci accavallate)...--\ LO RE: Giustamente...giustamente Franco lavorava, dice tanto mi ha mandato mio cugino, mi paga mio cugino, finito il lavoro, questo qua...gli ha detto Franco a...a PELLICANINO no, fatti pagare direttamente da Natale, che mi porta i soldi a me Natale...poi...pure evitiamo che mi porta i soldi qua no, hai lavorato pure tu, Natale ha detto no...io soldi...tuo cugino te li deve dare, e Franco ha cominciato un attimino...ha detto aspettate che qua forse c'è qualcosa che non funziona.--\ D'ASCOLI: E' una testa di cazzo guarda...allora a me...io ho sempre sostenuto nel rispetto di...--\ LO RE: Tu immaginati a me quando mi hanno chiamato che volevano trentaduemila euro.--\ D'ASCOLI: ...e lo continuo a dire.--\ LO RE: Ah!--\ D'ASCOLI: Pino MELCHINI in particolare...(inc.)...ufficio...(inc. a causa di voci accavallate)...--\ LO RE: ...(Inc. a causa di voci accavallate)...--\ D'ASCOLI: Ignazio e Natale LATELLA, ma più Natale che Iganzio, perchè se quello era stupido ma non faceva il...--\ LO RE: ...o magari lo convocavi e faceva danni ma voi non li sapevamo, magari voi non li sapevate.--\ D'ASCOLI: Faceva danni, andava e gli fotteva soldi alle persone, ma non si è permesso mai di imbrogliare a noi qualche cosa...--\ I due continuano a conversare di vari discorsi che loro conoscono, di situazioni che si sono verificati all'interno dell'ufficio di D'ASCOLI, inoltre LO RE afferma che Natale è andato da MUCCIOLA a prendere materiale a nome suo, materiale che non è stato mai pagato, a LO RE poi è arrivata la fattura di questo materiale. D'ASCOLI ieri con Pino a pranzo ha parlato di Natale LATELLA, gli ha detto che non gli interessa nulla, poi squilla il telefono, D'ASCOLI risponde e conversa con un tale Diego, intanto si avvicina Marco e scambiano qualche parola con lui. LO RE intraprende una conversazione lavorativa con Pasquale D'ASCOLI e un cliente, in particolare discutono di due pratiche di condono che riguardano due fabbricati diversi. D'ASCOLI fa diverse domande al cliente in merito all'appartamento che si trova in uno dei due fabbricati che deve essere condonato, infine LO RE chiede al cliente di portargli alcuni documenti che mancano ed inoltre lo informa che ancora deve pagare gli oneri.--\ Cade la linea.--\ Fine della conversazione.--\
202
D’ASCOLI Pasquale e LO RE Carmelo nel corso del progressivo sopra riportato discutono di quanto MELCHINI Giuseppe ha riferito al primo in ordine ad una serie di nulla osta paesaggistici falsi che a dire del medesimo erano stati prodotti da parte di tale PASSALACQUA, quando lavorava insieme a SCARDINO e CAMPOLO. Circostanza questa che a dire del MELCHINI, era nota anche all’autorità giudiziaria. In tale contesto LO RE Carmelo nell’evidenziare al suo interlocutore la gravità di quei comportamenti, affermava che anche le condotte poste in essere dal D’ASCOLI, seppur a suo dire di minore gravità, erano da considerare illecite, circostanza questa di cui lo stesso D’ASCOLI dimostrava di essere cosciente. In seguito i due discutevano di una pratica, alla quale era interessato MELCHINI Giuseppe, persona con cui proprio quella mattina seppur in tempi diversi, gli stessi avevano avuto un incontro. A dire dei medesimi era stato il loro collega LATELLA Natale a fare risaltare alcune irregolarità presenti in quella pratica, e questo faceva presumere al MELCHINI, che il medesimo dopo essere stato vicino a loro, era da considerare fuori dalla loro organizzazione, in quanto persona capace di arrecare danno, gestibile dal MELCHINI solamente quando anche egli operava all’interno dell’Ufficio Urbanistica. (quindi a stretto contatto con il LATELLA). In tale contesto LO RE Carmelo raccontava di un altro sgarbo patito da lui e MELCHINI da parte del più volte citato LATELLA, in occasione di un lavoro da loro effettuato per conto dell’impresa edile PELLICANO’. I due per una prestazione professionale protrattasi per circa otto anni, dovevano ricevere quale corrispettivo un mini appartamento, che successivamente lo stesso costruttore avrebbe dovuto vendere per loro conto. In questo rapporto aveva cercato di inserirsi il LATELLA, proponendosi direttamente all’imprenditore, che da uomo di parola, aveva rifiutato, in quanto prima di prendere qualsiasi iniziativa, aveva ritenuto opportuno rivolgersi a loro. Il D’ASCOLI nel prosieguo del dialogo dimostrava il forte legame che lo vincola al MELCHINI, confidando al suo interlocutore che se quest’ultimo gli chiede di mandare avanti una pratica di suo interesse, lo fa senza neanche esaminarla, circostanza questa che domostra come anche dopo essere stato allontanato dall’ufficio Urbanistica, MELCHINI Giuseppe, continui nei suoi illeciti comportamenti, grazie al decisivo contributo del D’ASCOLI. Successivamente quest’ultimo, facendo nuovamente riferimento al più volte citato LATELLA, afferma di trovare inconcepibile che un collega d’ufficio possa andare a chiedergli il rilascio di una concessione, senza dirgli le irregolarità presenti nella pratica. Impressiona in tale contesto quanto afferma il D’ASCOLI, che se preventivamente messo a conoscenza, non l’avrebbe comunque bocciata, ma l’avrebbe aggiustata, rendendosi complice del collega. Il medesimo proseguiva affermando di essere perfettamente a conoscenza dell’esitenza di più pratiche di condono portategli in esame dal collega LATELLA, che erano irregolari, ma che erano da lui state approvate e firmate a vista senza approfondire il controllo.
203
Anche la conversazione registrata in data 15 marzo 2010 rivestiva particolare interesse investigativo evidenziando il clima di illegalità che regna all’interno dell’Ufficio Urbanistica. Conversazione del 15 Marzo 2010, ore 17:41:16 progressivo nr. 7043 All'interno studio tecnico LO RE, sito a Reggio Calabria Via Cantaffio, 16 di LO RE Carmelo nato a Catania il 11/08/1972 Persone presenti: LO RE Carmelo e D'ASCOLI Pasquale In ufficio ci sono l'Architetto LO RE Carmelo e il Geometra D'ASCOLI Pasquale.-\ LO RE: D'ASCOLI: LO RE: D'ASCOLI: LO RE: D'ASCOLI: LO RE: D'ASCOLI:
LO RE: D'ASCOLI: LO RE:
D'ASCOLI: LO RE: D'ASCOLI: LO RE: D'ASCOLI: LO RE: D'ASCOLI:
LO RE: D'ASCOLI: LO RE: D'ASCOLI: LO RE: D'ASCOLI: LO RE: D'ASCOLI:
...Ha iniziato a stringergli ora, hanno fatto quello che cazzo hanno voluto loro, fino a oggi.--\ ...(Inc.)...e buonanotte, Arturo NAVA non è fesso, è un ragazzo che...(inc.)...--\ Dico Pasquale è...--\ E vaffanculo...(inc.)...alle persone...(inc.)...il povero...come si chiama...Valerio, vedete dice...qualche cinquanta cose...--\ Appartamenti?--\ ...no, cinquanta come si chiamano risparmi energetici...--\ Eh.--\ Se ci da quattro soldi...e manco...manco la metà gli restituisce di quelli che gli doveva restituire, solo che ce la mettevano nel culo, ora gli mancavano questi soldi per darglieli a...(inc.)...che si deve...si vede sposare.--\ Bastardo, sono...bastardo...(inc.)...mi fanno incazzare...(inc.)...--\ E a quello lo fotte da un lato, a quell'altro lo fotte da un altro...--\ Che poi quando...quando ci fotti...gli hai fottuto i soldi a uno come me o a uno come a Valerio...(inc.)...non ti arricchisci per d'avvero sopra il sangue delle persone, sopra il sangue delle persone, brutto porco.--\ Dice...dice che a Cosenza non so...(inc.)...a Cosenza hanno un villaggio...(inc.)...ha un villaggio tutto il suo.--\ ...(Inc.)...io penso che Nando abbia comprato da Peppe CHIRICO...--\ Che cosa...--\ Nando abbia comprato da Peppe CHIRICO, perchè dice sai mi sono spostato là nei fabbricati di Peppe CHIRICO, che si è trasferito no...--\ Allora Nando ha comprato un appartamento a piano terra che non è di Peppe CHIRICO, Peppe CHIRICO si è comprato...--\ ...(Inc.)...--\ ...un terreno accanto, ed era un terreno come...è andato e gliel'ha rubato a una persona dicendo che non poteva fare niente, perchè gli ha bocciato una pratica a uno dicendogli che non può costruire, che può fare molto poco, poi se ne è venuto ed ha presentato un progetto lui...--\ Uhm.--\ ...con la bontà di Pino MELCHINI, ha fatto un falso planimetrico, ha costruito, e gli sono arrivati addosso.--\ E non gli passa manco per il cazzo.--\ ...(Inc.)...sono là, in quel fabbricato inchiodato.--\ ...(Inc.)...no.--\ Eh.--\ E poi vengono e rompono i coglioni quà, vengono a rompere i coglioni da me...-Quanto per dirti chi è lui, ora io dico...è andato all'urbanistica, arrivi pure al
204
LO RE: D'ASCOLI: LO RE:
punto di rubare il terreno alle persone e andare a costruire per i fatti tuoi...--\ Uhh...quante volte l'ha fatto!--\ Io posso capire che i soldi sono tanto belli, ma arrivare ad essere così "cosi fitusi", mannaggia la colonna no!--\ Comunque...intanto non l'ha sparato nessuno di queste persone! solo chiacchiere sono arrivate, la cosa meravigliosa è, che uno di quelli che gli firmava una volta era Saverio PUTORTI', uno di quelli che gli firmava il...(inc.)...era Saverio, gli metteva le firme.--\
Cade la linea.--\ Nel corso di questo progressivo LO RE Carmelo informa il suo interlocutore che tale Nando, ha acquistato un immobile da CHIRICO Giuseppe, identificato da questo Ufficio in ragione dei contatti telefonici intrattenuti con D’ASCOLI Pasquale (Allegato nr. 04), nel dipendente comunale CHIRICO Giuseppe nato a Reggio Calabria in data 18.05.1955, ivi residente in via Marina Arenile nr.7/F, “ io penso che Nando abbia comprato da Peppe CHIRICO... Nando abbia comprato da Peppe CHIRICO, perchè dice sai mi sono spostato là nei fabbricati di Peppe CHIRICO, che si è trasferito no...” , la circostanza viene però smentita da D’ASCOLI Pasquale che specifica che l’immobile acquistato, si trova accanto ad un terreno di proprietà del citato CHIRICO Giuseppe, Allora Nando ha comprato un appartamento a piano terra che non è di Peppe CHIRICO… Peppe CHIRICO si è comprato... un terreno accanto…, terreno che era stato da questi acquisito illecitamente, …. ed era un terreno come...è andato e gliel'ha rubato a una persona dicendo che non poteva fare niente, ovvero bocciando una pratica al precedente titolare, … perchè gli ha bocciato una pratica a uno dicendogli che non può costruire, che può fare molto poco, che in tale maniera si era evidentemente convinto di possedere un terreno di scarsissimo valore. Lo stesso CHIRICO dopo l’illecita acquisizione aveva preparato e presentato un progetto, poi se ne è venuto ed ha presentato un progetto lui..., che grazie alla complicità di MELCHINI Giuseppe era stata infatti effettuata dai due una falsa planimetria, ...con la bontà di Pino MELCHINI, ha fatto un falso planimetrico, ha costruito, e gli sono arrivati addosso. Il prosieguo del dialogo intercorso tra i due, oltre a confermare le illecite condotte poste in essere da MELCHINI Giuseppe all’interno dell’Ufficio Urbanistica permetteva anche di apprendere che il CHIRICO non era nuovo a comportamenti descritti nel corso del progressivo, D'ASCOLI: Quanto per dirti chi è lui, ora io dico...è andato all'urbanistica, arrivi pure al punto di rubare il terreno alle persone e andare a costruire per i fatti tuoi... LO RE: Uhh...quante volte l'ha fatto! Altra rilevante conversazione era registrata il 12 maggio 2010, si trascrivono qui di seguito i relativi progressivi. Conversazione del 12.05.2010 ore 18,18, è stata registrata una conversazione tra presenti all’interno dell’ufficio in oggetto indicato, della durata di 00:40:00, risultante con n^ progressivo 8977, sui Server della ditta RT RADIO TREVISAN Elettronica Industriale s.p.a., installato presso la sala server della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, presso il Tribunale.--\ La stessa ritenuta particolarmente utile è qui trascritta.--\ INTERLOCUTORI: D'ASCOLI Pasquale.CONDO' Pietro Paolo. (CONDO’ 1)MINNITI Maria Domenica. (CONDO’ 2)************
205
Pasquale all'interno della stanza con i coniugi CONDO', parlano di lavoro, di una pratica che a dire del CONDO' avrebbe potuto sanare il geometra CARIDI, che è amico del suo avvocato, Pasquale dice che lo conosce e che si chiama Gaetano CARIDI, a CONDO' era stato detto che se voleva la sanatoria doveva procurare due ettari e mezzo di terreno e preparare dei documenti che fa vedere a Pasquale, parla di un ricorso da fare al TAR su consiglio dell'avvocato. CONDO' 1: ... allora il signor D'ASCOLI mi disse: fermatevi quanto finisce la fase di indagine...(inc.)...--\ D'ASCOLI: ... io quella mattina ve l'avevo detto, che oggi non posso andare più a mantenere, alla luce...(inc.)... invece la cosa fosse finita li...--\ CONDO' 1: Ma non pensavamo...(inc.)... in quel modo signor D'ASCOLI, non pensavo che c'era una denuncia, capite?--\ CONDO' 2: ...(inc.)... sono storie vecchie...(inc.)...--\ D'ASCOLI: Stiamo ritornando a quella mattina, quando vi ho detto io, non andate da nessuno, non parlate con nessuno, ci impegnamo io e MELCHINI di risolvervi il problema, senza far sapere niente a nessuno, non so se poi avremmo potuto mantenere l'impegno, ma comunque c'era un nostro impegno, alla luce di tutte queste cose...(inc.)...--\ CONDO' 2: Allora è stato... come si dice, un fulmine a ciel sereno...(inc.)...--\ D'ASCOLI: Io capisco la vostra rabbia...(inc.)... anche se, anche se non riuscivo a capire, permettetemi di dirlo, la vostra ignoranza in materia, non che siete ignoranti.--\ CONDO' 2: Ma potete dirlo, perchè io sono una ignorante in materia...(inc.)...--\ D'ASCOLI: Purtroppo alla fine abbiamo scoperto che non era solo la vostra, ne abbiamo qualche altro.--\ CONDO' 2 dice che non aveva motivo per non fidarsi di quella persona convinta che avrebbe risolto il problema, Pasquale dice alla donna che al momento non vuole illuderla perchè le direttive al momento sono quelle.--\ CONDO' 1: ...quanto meno sanare pure quella la, pure un stanza quello che è, togliere l'abusivismo, questo signor D'ASCOLI...(inc.)... siamo disperati, per questo siamo venuti da voi.-\ CONDO' 2: Siamo con le spalle al muro.--\ D'ASCOLI: In questo momento è meglio che non ci muoviamo...(inc.)... è cambiato il dirigente, è andato via MELCHINI, non so ora cosa succederà, eccetera, forse questa interpretazione data alla legge potrà essere giurista, non vi so dire, può darsi che venga un altro dirigente, ed è un po...(inc.)... voglio dire, può essere anche peggiorativo ...(inc.)... di certo non mi dimenticherò di questa situazione.--\ CONDO' 2: Noi vi ringraziamo...(inc.)...--\ D'ASCOLI: Se ci sarà la possibilità di... trovare una soluzione per poterla sanare...(inc.)... certamente ci vorrà, sicuramente dell'altro terreno, ma non a Terreti o... (inc.)... deve essere la vicino...(inc.)... e lo so, si può trovare, qualche pezzo la vicino, non ce n'è?--\ CONDO' 2: No...(inc.)...--\ D'ASCOLI: Quant'è il lotto?--\ CONDO' 1: Novecentonovanta metri...(inc.)... solo il compromesso allora e basta...(inc.)... nel primo piano, poi stavo buttando la soletta del secondo e basta, ora lui mi ha fatto questo progetto con il primo piano e la cantina, al primo piano doveva fare...(inc.)... il tetto, usufruisci solo del primo piano e la cantina, dice solo domani se ne parla, io presento il progetto cosi, è così se voi volete... anzi ve lo lascio per...(inc.)...--\ D'ASCOLI: Lui che ha presentato...(inc.)... ora.--\ CONDO' 1: Ha presentato un progetto per la cantina e per il primo piano, ma come casa deposito...(inc.)... non come abitazione, tutto come deposito.--\ D'ASCOLI: Quindi ha fatto già il progetto?--\
206
CONDO' 1: Si, si, si non per abitazione signor D'ASCOLI.--\ D'ASCOLI: ...(inc.)... impostando la cosa, dicendo che siete titolare di una azienda agricola?--\ CONDO' 2: Si, e li produrre la lavorazione, li il raccolto...(inc.)...--\ D'ASCOLI: Ho capito, ho capito.--\ CONDO' 2: Quindi ho questa...--\ D'ASCOLI: Quindi nemmeno questa hanno accettato?--\ CONDO' 2: Perchè mi pare che con i redditi veniva una sul posto e l'altra come poteva usufruire...D'ASCOLI: Si ma...(inc.)... con il frazionamento, come sta andando quel discorso della ...(inc.)...--\ CONDO' 1: ...(inc.)... a me sembra tutto a posto, però sono alla fase finale, in effetti il PM ...(inc.)... mi aveva indagato...--\ D'ASCOLI: Non è che vi domando per voler sapere un po di cose...--\ CONDO' 2: No, è giusto...(inc.)...--\ D'ASCOLI: No, no permettetemi, è un discorso che quel parere, viene messo in questo momento anche in attesa di vedere un po, come si chiude il procedimento penale.--\ CONDO' 1: Il procedimento penale si chiude favorevolmente penso, perchè ho fatto ricorso al TAR per quello, il secondo mi ha detto il PM che lui mi assolve voglio dire, di presentare la sanatoria.--\ CONDO' 2: Infatti la cosa...--\ CONDO' 1: Dice, io l'assolvo dice, non è la sanatoria...(inc.)...--\ D'ASCOLI: No, nel senso, ci interessa molto sapere, perchè... certamente voi siete la parte lesa.-CONDO' 2: Giusto...(inc.)...--\ D'ASCOLI: Da questa situazione si deve vedere come esce un po l'ufficio, perchè l'uffico è rappresentato pure da questo cretino che ha fatto questa situazione.--\ CONDO' 2: Certo.--\ D'ASCOLI: Allora, se tutto questo si conclude... in una condanna e questo deficente ne esce pulito...(inc.)...--\ CONDO' 1: ...(inc.)... con cinquemila e trecento euro di oneri di urbanizzazione...(inc.)... che mi deve stornare...(inc.)...--\ D'ASCOLI: Signora guardate, io l'unica cosa che posso fare in questo momento.--\ CONDO' 2: Si.--\ D'ASCOLI: E'... è stato fatto un...--\ CONDO' 2: Consigliateci voi...(inc.)...--\ D'ASCOLI: Non c'è da consigliare più niente, io posso andare alla collega, non andare oltre a fare... smuovere l'ordinanza di demolizione eccetera, in questo momento stiamocene tutti zitti.--\ CONDO' 1: Ma io devo fare ricorso su questo... su questa nota, vero? lo devo presentare ...(inc.)... mi danno sessanta giorni quà a me.--\ CONDO' 2: ...(inc.)...--\ D'ASCOLI: Signora, fare un ricorso con una cosa del genere, non so fino a che punto vi verrà accolto, e quindi è un altra causa persa, io direi di starsene tutti zitti.--\ CONDO' 2: Va bene.--\ CONDO' 1: Io non faccio ricorso, va benissimo.--\ D'ASCOLI: Io direi... cioè nel senso che, l'ordinanza di demolizione parliamoci chiaro, la nostra collega che stava...(inc.)... è stata trasferita perchè non ha fatto mai una ordinanza, non ha fatto mai fare demolire una casa...(inc.)...che la sostituisce...-\ CONDO' 1: ...(inc.)...--\ D'ASCOLI: Lo si fa per prassi, però è fatto il provvedimento di ordinanza di demolizione, poi non ottemperate, poi quello si sta zitto, quell'altro si sta zitto...--\ CONDO': Si ho capito.--\ D'ASCOLI: Noi come ufficio siamo a posto, voi non avete ottemperato, se non viene nessuno...(inc.)... abusivo, di queste cose ce ne sono tante, nel caso vostro specifico, c'è stato il
207
discorso della sentenza, nessuno va a infierire nei vostri confronti, quindi...quindi capitemi, poi le cose cambiano.--\ CONDO': Signor D'ASCOLI allora, io ve lo dico davanti... con tutto il rispetto, che io me ne devo salire con...(inc.)... nella cantina, cuciniamo, come facciamo a mare, nella casa a mare, che viene Giulia la...(inc.)... questo ve lo posso anticipare, Franco ora è andato in pensione, ce ne dobbiamo salire la sopra e starcene tranquilli...(inc.)... salircene la, siamo affidati nelle vostre mani, quello che ci dite...(inc.)...--\ D'ASCOLI: No, no, no.--\ CONDO': Però dico, non uscire... perche non riesco a uscire nemmeno di casa...(inc.)... sono disperato.--\ D'ASCOLI: Guardate, noi ce ne stiamo calmi tutti quanti.--\ CONDO': Si.--\ D'ASCOLI: ...(inc.)...in questo momento non c'è più il dirigente, non c'è più MELCHINI, non c'è... sono cose che piano piano, può darsi pure che ci sarà per esempio un nuovo dirigente che potrà interpretare la legge...(inc.)... può darsi che le leggi cambiano e ci portano a favore, c'è in atto un piano strutturale.--\ CONDO' 1: Si, si, si.--\ D'ASCOLI. Che fra qualche anno o due verrà attuato, quindi verrà approvato, verrà fatto, può darsi che in quell'area vostra, si può andare a fare un intervento edilizio e diventa un area edificabile, allora a quel punto noi usciamo e diremo...(inc.)...--\ CONDO' : Ho capito, ho capito.--\ D'ASCOLI: Quindi, c'è tanta possibilità, non in questo momento, se possibile tra un anno, due...(inc.)... nelle condizioni di poter...(inc.)...--\ CONDO' 2: ...(inc.)... --\ D'ASCOLI: In questo momento non vi posso dare nessuna risposta.--\ CONDO' 2: ...(inc.)...--\ D'ASCOLI: Io, quella... mio impegno che vi avevo dato in quel momento è stato quello di voler dire, ci prendiamo l'impegno io e MELCHINI...(inc.)... fermo restando che era una... un grosso peso per noi due.--\ CONDO' 1: Si.--\ D'ASCOLI: Ma in quel momento...--\ CONDO' 2: Si, si, si ma l'abbiamo capito...(inc.)...--\ D'ASCOLI: ...cioè, voi forse in quel momento vi siete offesi.--\ CONDO' 2: Si, no, no, eravamo...--\ D'ASCOLI: Era un impegno che noi ci prendevamo, molto grande.--\ CONDO' 2: Si, lo so.--\ D'ASCOLI: Ma volevamo che non venisse fuori questa situazione, perchè è stata una vergogna, ripeto, è stata una vergogna non perchè... cacciato da uno dell'ufficio.--\ CONDO' 2: Si va bene...(inc.)...--\ D'ASCOLI: Tutti i trasferimenti dei colleghi, pensate che anche questa ha fatto ...(inc.)... ha contribuito al trasferimento.--\ CONDO' 1: ...(inc.)... se nn c'era la denuncia, qualcuno che andava a protestare all'urbanistica, che continuava a lavorare...--\ CONDO' 2: Noi ci siamo trovati ...(inc.)...--\ D'ASCOLI: Che comunque voi eravate sempre...(inc.)...--\ CONDO' 1: Non lo sapevo io signor D'ASCOLI.--\ D'ASCOLI: Poi purtroppo è venuta fuori questa situazione, che questo ha fatto questa fesseria, purtroppo sappiamo... che siamo venuti a conoscenza, che non è stata la sola, ne ha fatte qualche due o tre ...(inc.)...--\ CONDO' 2: Si certo, una volta che ormai si era abituato.--\
208
D'ASCOLI: ...(inc.)... mi dicevano addirittura gli ha chiesto pure più soldi, era diventato più scaltro.--\ CONDO' 1: Si, si, si ...(inc.)...a me il PM mi ha interrogato, voglio dire, io mi sono trovato dopo un anno ad essere interrogato...(inc.)... sono indagato per abusivismo, per ...(inc.)...--\ CONDO' 2: ...(inc.)... non l'abbiamo capito.--\ D'ASCOLI: No signora, eh eh eh, era un ragazzo ma proprio cretino.--\ CONDO' 2: Si, si certo D'ASCOLI: Perchè, signora me li posso inventare io, ma non mi passa nemmeno minimamente per la testa di fare un'azione del genere.--\ CONDO' 2: E ma...(inc.)... però vuol dire che nessuno lo aveva capito perchè lui era di fiducia, (inc.)..., mi ricordo che la era seduto Paolo, come si chiama....(inc.)... davanti a me prende le chiavi, aveva le chiavi di San Pietro, prende le chiavi, apre era tutto lui sapeva più di lui di PUTORTI', e io per me mi è sembrato...--\ D'ASCOLI: Si, il dirigente gli ha dato parecchia fiducia, convinto che...--\ CONDO': Non aveva capito.--\ D'ASCOLI: ....(inc.)...lui sapete qual'è, era... PUTORTI' voleva una persona di fiducia, allora...(inc.)...--\ CONDO 2: ...(inc.)...--\ D'ASCOLI: Ha avuto poi due ragazzi di fiducia.--\ CONDO' 2: ...(inc.)... io lavoro con le dirigenza mia da trent'anni, io so più di lei, faccio più di lei, perchè loro hanno bisogno più di noi, però nel rispetto delle regole.--\ D'ASCOLI: Infatti questi due ragazzi mi sembra che sono stati ...(inc.)...--\ CONDO' 2: Esatto, e appunto sono stati ignoranti, e io cosi sono stata doppiamente ignorante, perchè ho...(inc.)... una denuncia, perchè mi sono immaginata la mia amministrazione, la prima volta che mettevo piede all'urbanistica, non è che sono furba ...(inc.)... --\ CONDO' 1: E' stata una esperienza...--\ CONDO' 2: Ora di questa, rifare tutto, vai la, vieni, documenti, soldi, che abbiamo dato bei soldi anche quà, e onestamente siccome il nostro progetto ex novo...(inc.)...--\ D'ASCOLI: ...(inc.)...lasciamola perdere, questa l'avete presentata, poteva essere pure... inutile, poteva pure non farla, perchè come ...(inc.)... presenta la sanatoria, l'ordinanza nostra di demolizione.--\ CONDO' 1: Si.--\ D'ASCOLI: Quando è fatta, è stata fatta?--\ CONDO' 1: Quella la per la prima, per l'abusivismo.--\ D'ASCOLI: Eh quando?--\ CONDO' 1: Subito dopo, subito dopo un mese che siete salito voi...(inc.)...--\ D'ASCOLI: Eh, è venuto qualcono a rompervi la testa?--\ CONDO' 1: No!--\ D'ASCOLI: A demolire?--\ CONDO' 1: No, ma su quel fatto la che ho portato, perchè poi...(inc.)...--\ D'ASCOLI: No, no, dopo che sono venuto io, c'è stata l'ordinanza di demolizione, la solita prassi...(inc.)... --\ CONDO' 1: Ho fatto il risorso al TAR.--\ D'ASCOLI: Eh, avete fatto risorso al TAR.--\ CONDO' 1: Il TAR ha detto che dopo il giudizio del Giudice... è legato al giudizio del Giudice quando completa le indagini, il Giudice...(inc.)... PM presenta la sanatoria...(inc.)...--\ D'ASCOLI: Il Giudice vi ha detto...(inc.)... potevate anche fare a meno di presentarla, il Giudice voleva sapere se poteva assolvervi anche sotto l'aspetto urbanistico, certo che sotto l'aspetto Penale, di falso voi non avete fatto niente.--\ CONDO' 2: Dice che sono cose che camminano lo stesso.--\
209
D'ASCOLI: Voi siete stati raggirati...(inc.)...sul falso di un permesso, e ora...(inc.)...--\ CONDO' 1: C'era un costruzione abusiva.--\ D'ASCOLI: E in tutta buona fede voi avete costruito, rimane l'abuso edilizio, il reato edilizio, e il reato edilizio, avete presentato...(inc.)... perfetto, ora vi abbiamo fatto il diniego, rimane li, dovrebbe proseguire l'ordinanza di demolizione, ma al momento non è venuto nessuno a dirvi di demolire, quindi state ...(inc.)...--\ CONDO' 1: Ok...(inc.)...--\ CONDO' 2: E Se dovessero venire?--\ D'ASCOLI: Signora, non vi preoccupate...(inc.)... mi chiamate e vediamo un poco quello che posso.-CONDO' 1: Dice, presenta ricorso...(inc.)...--\ D'ASCOLI: Mi chiamate e vediamo un poco quello che posso fare, signora... ve lo dico chiaramente, di ordinanze di demolizione non siete la prima, ne hanno fatte migliaia...(inc.)...--\ CONDO' 2: Le altre non le hanno buttate mai, va bò.--\ D'ASCOLI: Altre non ne hanno buttate mai, ho capito, abbiamo fatto demolire, qualche baracca...(inc.)...--\ CONDO' 2: ...(inc.)...--\ D'ASCOLI: Abbiamo fatto demolire le baracche sul lungomare, baracche sulle strade...--\ CONDO' 2: Si...(inc.)...--\ D'ASCOLI: Cose di piccola entità, non ci viene la fantasia di inveire, contro la costruzione di un fabbricato, come il vostro, che ha già avuto una sua...(inc.)... quindi, come tutti i buon padri di famiglia...--\ CONDO' 1: ...(inc.)... no, vi volevo chiedere una cosa signor D'ASCOLI...(inc.)... dispiace, a nessuno di noi ...(inc.)...--\ D'ASCOLI: Sperando che nessuno venga a...(inc.)...--\ CONDO' 2: Va bene, va bene, noi siamo nelle vostre mani.--\ D'ASCOLI: Fate finta che non avete niente la sopra...(inc.)...--\ CONDO' 1: ...giardino, che vado la...(inc.)...--\ D'ASCOLI: ...nella speranza che possa uscire un domani, una possibilità di poter...(inc.)... nessuno la tocca, punto, la mandiamo in archivio e non ci sono problemi, e ognuno se ne dimentica.--\ CONDO' 1: D'accordo...(inc.)...--\ D'ASCOLI: Se esce fuori una situazione tale, cambiano le norme, cambiano le leggi...(inc.)...--\ CONDO' 1: Possiamo presentare un progettino...--\ D'ASCOLI: Ve lo dirò io.--\ CONDO' 2: ...(inc.)...--\ D'ASCOLI: Signora, nel momento in cui si crea l'occasione, di poter fare qualcosa, statevi pur certi, o tramite ...(inc.)... o professionalmente, vi terrò presente e vi farò sapere.--\ CONDO' : Vi ringraziamo.--\ D'ASCOLI: ...(Inc.)... si è creata l'occasione, è arrivato il momento di poter agire per andare a sanare...(inc.)...--\ CONDO' 1: ...(Inc.)... vi ringrazio, basta, se ci sono novità, qualche cosa, io passo di quà e vi dico, signor D'ASCOLI, mi è arrivato questo...(inc.)...--\ CONDO' 2: ...(Inc.)...--\ D'ASCOLI: ...(Inc.)... di più, posso andare a dire alla collega, tra qualche giorno, questa richiesta non la mandare, però vi ripeto, non lo farà...(inc.)...--\ CONDO' 2: ...(Inc.)...--\ D'ASCOLI: ...(Inc.)... a un certo punto, l'ufficio si stanca e vi manda...(inc.)...--\ CONDO' 2: ...(Inc.)...--\ D'ASCOLI: ...(inc.)... ma non siete la sola, non vi create questo problema, non siete la sola che
210
avete fatto voi l'abuso e non è sanabile.--\ CONDO' 1: No, vi volevo chiedere una cosa...--\ D'ASCOLI: Ci sono centinaia e centinaia come voi...(inc.)...--\--\ CONDO' 1: Siccome si dice la...(inc.)... scusate che vi interrompo signor D'ASCOLI, siccome la il parere, dice lotto minimo...(inc.)... tu puoi costruire su dieci pia... diecimila metri...(inc.)...--\ D'ASCOLI a questo punto spiega il suo punto di vista sull'interpreatzione della legge che il legislatore ha fatto, dice che il suo dirigente la interpreta in un modo mentre lui la vede in modo diverso, secondo lui si poteva costruire con molti meno metri, perchè non è scritto da nessuna parte che per una stalla ci vogliono diecimila metri. Continuando D'ASCOLI dice che secondo lui anche chi ha fatto la legge, ha commesso degli errori, CONDO' 1, chiede a D'ASCOLI come potrebbe fare per chiedere la sanatoria e presentare un progettino sui novecentonovanta metri di terreno che ha, dice che gli interessava almeno togliere l'abusivismo. D'ascoli risponde che al momento soluzioni per sanare non ce ne sono, conviene aspettare per vedere se cambia qualcosa a livello di leggi. D'ASCOLI parla del signor NAVA che ha lo stesso problema loro, ed è stato oggetto di discussione da parte dei tecnici, amche il dottore MARINO ha avuto problemi nel costruire. CONDO' racconta che il figlio del signor SURACE ha provato ad ammazzare il padre ed è stato isolato da tutti. CONDO' parla di una casa di fronte ai Vigili che è accatastata e mai costruita. D'ASCOLI racconta di qualche tempo fa quando NAVA e MARINO hanno costruito. A tratti la conversazione è incomprensibile per l'accavallarsi delle voci. 18.58.30 la conversazione si interrompe in quanto cade la linea. Fine della conversazione.--\ Ed a seguire: Conversazione del 12/05/2010, alle ore 18:58:31, all’interno dell’ufficio in oggetto indicato, della durata di 00:13:00, risultante con n^ progressivo 8978, sui Server della ditta RT RADIO TREVISAN Elettronica Industriale s.p.a., installato presso la sala server della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, presso il Tribunale.--\ La stessa ritenuta particolarmente utile è qui trascritta.--\ INTERLOCUTORI: D'ASCOLI Pasquale.CONDO’ Pietro Paolo (CONDO' 1 marito).MINNITI Maria Domenica (CONDO' 2 moglie).LO RE Carmelo.************ Conversazione ambientale già iniziata, all'interno della stanza Pasquale e i coniugi CONDO', parlano di un progetto, Pasquale dice che il signor CONDO' doveva andare mandare il suo tecnico a parlare con lui per un chiarimento. D'ASCOLI: ...il discorso di capire se la firma era... era fotocopia, me ne sono accorto perchè il mio dirigente ha sempre firmato con la penna blu.--\ La donna dice qualcosa di incomprensibile e Pasquale continua il discorso iniziato. D'ASCOLI: ... la mia preoccupazione... tanto è che... io la cosa la ho... la ho proprio elaborata pensando al suo comportamento, sapendo quali erano le abitudini, lui tentennò veramente, di fargli firmare il permesso al dirigente, ora non ricordo la data precisa...(inc.)... lui preparò il provvedimento al computer, lo scaricò cinque giorni dopo, se l'è tenuto nella scivania o chiuso nel cassetto per cinque giorni, pensando che tutta quella roba che ogni giorno portava alla firma del dirigente glielo scivolasse, non ha avuto il coraggio perchè poi gli è venuta la brillante idea di
211
fare la fotocopia, la preoccupazione mia era quella che lui, realmente avesse portato alla firma il coso...(inc.)... e la vostra denuncia diventava pesante per il mio dirigente.--\ CONDO' 1: No, io denuncia non ne ho fatta...(inc per voci accavallate)...--\ D'ASCOLI: Ah, no, no, no, il discorso di intervenire c'era...(inc.)... e allora, era pericoloso per noi, cioè andare poi a dire, al dirigente, si l'ho firmata me l'hanno portata cosi, perchè gli avrebbe ro detto ma che cazzo...(inc. per voci asccavallate)..., CONDO' 1: ... signor CONDO' ve lo dovete portare?--\ D'ASCOLI: io gli ho detto, no, l'hanno voluto per conferma, ma io li ho tranquillizzati, gli ho detto state pur certo che non è firmato da voi, è una firma...(inc.)...quando voi eravate nella stanza la dentro, io non sono entrato perchè la mattina avete avuto con me...(inc.)... l'architetto LO RE lo conoscete?--\ CONDO' 1: Si, si...(inc.)...--\ D'ASCOLI:... allora visto che praticamente è contro di lui, lo denunciamo, no, ai sensi pure, della legge...(inc.)...--\ CONDO' 1: Ma no, guardate, mi è caduto un secchio di acqua addosso...(inc.)...--\ La conversazione continua con voci che si sovrappongono e rendono a tratti incomprensibile i discorsi. CONDO' 1: ... quando dobbiamo fare qualsiasi iniziativa, veniamo da voi e voi ci dite...(inc.)...--\ D'ASCOLI: ... voi se ci sono problemi da parte dell'ufficio, se vi arriva qualcosa me lo fate sapere, va bene?--\ La conversazione continua con la signora CONDO' che racconta un aneddoto del padre. CONDO'1: ...devo presentare un progettino come vi avevo detto, me lo fate voi sui novanta metri, per sanare pure i novanta metri ...(inc.)... me lo dite voi...(inc.)... --\ Il sovrapporsi delle voci rende a tratti incomprensibile la conversazione. CONDO': Scusate per il passato, vi ringrazio...(inc.)...--\ Conversazione incomprensibile x accavallamento delle voci. 19.05 i coniugi CONDO' lasciano lo studio e pasquale parla con Carmelo e gli dice che i coniugi gli hanno lasciato mille e cinquecento euro, parlano di una successione da fare, Carmelo dice che deve dare duecento cinquanta euro a tale Pino VADALA', devono togliere i soldi per pagare la successione e l'accatastamento, segue conversazione varia di lavoro. 19.10 Carmelo saluta pasquale dicendo che deve andare via, prima di andare via parlano di pratiche che domani dovranno vedere. Fine della conversazione.--\ Dalla lettura dei verbali d’intercettazione tra presenti sopra riportati, emerge che presso lo studio professionale LO RE, si sono recati i coniugi CONDO’, i quali sono i medesimi che per ottenere il rilascio di un permesso a costruire si erano rivolti, in seguito all’intervento dell’impiegato dell’Ufficio Urbanistica TORNATOLA Giovanni, all’architetto ARTUSO Antonio Demetrio, ottenendo dai due una concessione edilizia, che successivamente si era rivelata falsa. Si evince dalla conversazione esaminata che i CONDO’, si presentano presso lo studio dove incontrano il tecnico comunale D’ASCOLI Pasquale, per vedere cosa si può fare per l’ordinanza di demolizione che ha investito il loro fabbricato, strano appare in questo caso che i due si rechino a trovare il D’ASCOLI, che come si ricorderà era il tecnico che aveva scoperto che il fabbricato dei CONDO’ era stato edificato utilizzando un permesso falso, non già presso l’ufficio comunale, ma presso lo studio professionale da questi assiduamente frequentato. Ma quello che della connversazione maggiormente colpisce è che il D’ASCOLI in primo luogo rimprovera i coniugi per non averlo ascoltato, e di avere denunciato i fatti, così dimostrando di avere piena conoscenza dei fatti e che sarebbe stato più opportuno tenere comportamenti omertosi;
212
ma vi è di più, infatti, più volte rimarca la circostanza che dovevano evitare perché lui e MELCHINI avrebbero potuto risolvere il problema, e comunque si sarebbero impegnati per risovere il caso, se non ci fosse stao l’interessamento della autorità giudiziaria .” Stiamo ritornando a quella mattina, quando vi ho detto io, non andate da nessuno, non parlate con nessuno, ci impegnamo io e MELCHINI di risolvervi il problema, senza far sapere niente a nessuno, non so se poi avremmo potuto mantenere l'impegno, ma comunque c'era un nostro impegno, alla luce di tutte queste cose...(inc.)..” Coninuando poi la conversazione verte circa le difficoltà sulla sanabilità della pratica, la costruzione dei CONDO’ non è sanabile, tuttavia il D’ASCOLI gli proprone di aspettare e di non proporre ricorso al TAR in presenza di un precedimento penale in corso, fidando che l’Ufficio non procederà alla reale demolizione dello stabile ed anche in una riforma favorevole della legge. Nel corso prosieguo della conversazione D’ASCOLI Pasquale spiega ai due perché ha fatto rilevare il falso permesso a costruire elaborato dal TORNATOLA, temendo l’avesse fatto firmare fraudolentemente al dirigente; dunque anche in tal caso confermando che la sua volontà non era quella di far emergere l’illecito, ma solo quello di coprire il proprio dirigente che avrebbe potuto subire delle sgradevoli conseguenze. A tal punto entra nello studio l’architetto LO RE ed i coniugi CONDO’ garantiscono, al loro interlocutore che prima di fare qualsiasi operazione lo informeranno, quest’ultimo infatti, chiede di essere avvisato di qualsiasi cosa dovesse capitare assumendosi il compito di favorire la risoluzione della pratica, Pasquale dice che per qualsiasi cosa succede di avvisarlo… Pasquale dice che si assume l'impegno di risolvere la situazione.. Importante la parte finale della conversazione, dopo che i due clienti hanno lasciato lo studio, D’ASCOLI Pasquale intrattiene una breve conversazione con LO RE Carmelo, informandolo di avere ricevuto dalla signora la somma di 1.500 euro (indebitamente) Anche il successivo 6 luglio presso lo studio LO RE si presentava CONDO’ e nella circostanza D’ASCOLI Pasquale lasciava intendere al cliente che l’ufficio non si sarebbe attivato verosimilmente per la demolizione, e gli consigliava di non assumere altre iniziative in attesa della approvazione di una legge favorevole che gli avrebbe consentito di sanare il fabbricato. Conversazione del 06/07/2010, alle ore 18:29:11, tra presenti all’interno dell’ufficio in oggetto indicato, della durata di 00:37:34, risultante con n^ progressivo 10644, sui Server della ditta RT RADIO TREVISAN Elettronica Industriale s.p.a., installato presso la sala server della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, presso il Tribunale.--\ La stessa ritenuta particolarmente utile è qui trascritta.--\ INTERLOCUTORI: D'ASCOLI Pasquale.LO RE Carmelo.Peppino (in via di identificazione) CONDO' (in via di identificazione).************ All'interno della stanza Pasquale, Peppino e Carmelo che parlano di una concessione che Carmelo avrebbe rilasciato ad un certo Franco SURACE SURACE nei pressi di Campo Calabro, Pasquale spiega con precisione dove si trova la casa in questione e la strada da fare per arrivarci. Carmelo
213
raccomanda a Pasquale di farsi pagare il lavoro, perchè l'uomo in questione deve dei soldi ad altre ditte. Parlano di un lavoro da fare a un certo Santo ROMANO'. LO RE: ... al signor Sindaco di Reggio Calabria, diamo inizio ai lavori, gli avevo allegato...(inc.).... ieri è venuta questa quà, mi hai fatto allarmare, mi ha sospeso i lavori, di quà e di là, e ha portato questo coso scaduto, ora siccome comunque al Comune, diciamo che queste cose non le guardano, e...(inc. per voce accavallata)... esatto, io comunque domani mattina faccio gli inizio lavori al Comune, fermo restando che in mappa comunque...(inc.)...per poter lavorare la...(inc.)...--\ Carmelo dice a Peppe che queste cose gliele aveva già spiegate un po di tempo fa, parlano del lavoro di sbancamento da fare e della documentazione che hanno fatto senza dare la comunicazione di inizio dei lavori, nonostante lo sbancamento sia stato già fatto, elencano il materiale che occorre per il lavoro che devono fare. Giuseppe parla di un verbale da pagare se non iniziano i lavori, se lo paga lui lo detrarrà dai soldi che la ditta dovrà prendere per i lavori che farà. Carmelo spiega qual'è il compito del Direttore dei lavori, e in seguito spiega a Peppe che domani mattina faranno la comunicazione per l'inizio dei lavori, varia su altri lavori che stanno per fare. Alle 18.45.22 entrano nella stanza delle persone e Carmelo dice a Peppe di farle accomodare. Pasquale conversa con le persone arrivate, l'uomo chiede se il condono che deve fare lo può pagare a rate o se deve pagarlo tutto in un unica soluzione, a tratti la conversazione è coperta da rumori e dalla voce bassa degli interlocutori, parlano di un lotto minimo che servirebbe per costruire, Pasquale spiega all'uomo che l'unica soluzione che li può salvare è il condono, quindi è preferibile che per adesso non si muovano per niente, Pasquale dice che il Giudice ha condannato l'uomo alla demolizione, e dopo che questi ha presentato il progetto in sanatoria gli è stato bocciato, loro come ufficio non hanno comunicato niente, quindi nessuno è a conoscenza della situazione ed è li fermo, fino a quando non si sveglia nessuno loro rimarranno in silenzio, se uscirà il condono presenteranno il progetto in sanatoria, l'uomo che parla con Pasquale si (CONDO') dice che ha fatto il versamento all'Urbanistica cinquemila e quattrocento euro, vorrebbe farseli tornare in qualche modo, alle 18.57 CONDO' saluta Pasquale e va via, in lontananza si sentono Carmelo e peppe che parlano ma la conversazione è a tratti incomprensibile, parlano di una casa che si trova allo svincolo di Campo e Pasquale chiede indicazioni sulla strada da fare, Peppe saluta Carmelo che rimane con Pasquale nella stanza e va via. 19.05 Pasquale chiede a Carmelo di un lavoro da fare a tale MAMMOLITI e di soldi che servivano per il lavoro da fare. Dice di qualcuno che era un malacarne ma non si capisce a chi si riferisca. 19.06.46 la conversazione si interrompe in quanto cade la linea. Fine della conversazione.--\ In data 16 giugno 2010, nel corso del medesimo servizio di intercettazione ambientale era stata registrata la seguente conversazione intercorsa tra D’ASCOLI Pasquale e LO RE Carmelo della quale si riporta la trascrizione . 16/06/2010, alle ore 18:55:32, è stata registrata una conversazione tra presenti all’interno dell’ufficio in oggetto indicato, della durata di 00:04:43, risultante con n^ progressivo 10151, sui Server della ditta RT RADIO TREVISAN Elettronica Industriale s.p.a., installato presso la sala server della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, presso il Tribunale.--\ La stessa ritenuta particolarmente utile è qui trascritta.--\ INTERLOCUTORI:
D'ASCOLI Carmelo.--\ LO RE Carmelo.--\
214
************ All'interno della CARMELO LO RE e D'ASCOLI PASQUALE conversazione di natura varia tra i due; Alle ore 18.56.33...--\ CARMELO: Senti una cosa Pasquale io ho preparato queste pratiche qua, se te le porti.--\ PASQUALE: Ma queste di mio nipote?--\ CARMELO: Non lo so ce ne sono altre là dentro, se ne sono andati e hanno chiuso altri due studi, la guardia di finanza, cioè non , non possiamo rischiare! Se no me li porto...--\ PASQUALE: Questa qua mi serve...--\ CARMELO: Se no, me le porto, me la porto nel garage, me la porto nel garage.--\ PASQUALE: ...mi serve a me!--\ CARMELO: Eh! E la sera Pasquale ti metti, quando te ne vai ti metti il computer nella borsa, nella borsa non possono guardare.--\ PASQUALE: Perchè?--\ CARMELO: Perchè non possono guardare nella borsa.--\ PASQUALE: A va bene, dici ogni sera faccio questo lavoro?--\ CARMELO: No va bene certe sere...(inc.)... non ti preoccupare. L'importante è che non lasciamo pratiche qua , c'è questo qua del campetto, io non che ho qua due pratiche non so se viene , ancora dobbiamo parlare del preventivo, devo aspettare a Marco che va a giocare a calcetto che gli deve ...(inc.)... il preventivo, cioè che quel preventivo...--\ PASQUALE: Ma Marco che fine ha fatto?--\ CARMELO: Non lo so lavora con Valerio ora quindi non so!--\ PASQUALE: Come con Valerio che fa?--\ CARMELO: Ma ...(inc.)... non so la mattina lavora con Valerio..., questo non so chi è!--\ PASQUALE: E questi sono i ragazzi...--\ CARMELO: I ragazzi si! I ragazzi ...--\ PASQUALE: L'hanno abbandonata qua!--\ CARMELO: E', l'hanno abbandonata qua i ragazzi, abbiano la bontà!Non è che se la tengono loro, non è che...--\ PASQUALE: Nel cassetto si possono mettere?--\ CARMELO: No! Non io non ho qua pratiche...e di condono... e d'ufficio non dobbiamo averne, devono avere la bontà! Se... a questa ci stai lavorando te la tieni qua!--\ PASQUALE: Me la nascondi là nel cassetto!--\ CARMELO: E neanche!--\ PASQUALE: E dove vuoi che me la metto?--\ CARMELO: Poi me la metto nella borsa ...(inc.)... , non ti preoccupare!...Queste qua te le puoi portare o me le porto io e me le tengo nel garage?--\ PASQUALE: No , no ...(inc.)...--\ CARMELO: Ah?--\ PASQUALE: Che sono...(inc.)...?--\ CARMELO: MAVIGLIA! Condono CRUCITTI Santo , che non so chi è!--\ PASQUALE: Ah! Ah!Queste qua...--\ CARMELO: Me le porto nel garage!--\ PASQUALE: Nascondile da qualche parte si!--\ CARMELO: ...(inc.)...Francesco.--\ PASQUALE: No ...(inc.)...--\ CARMELO: No non ci sono piu' faldoni , ce li ho tutti nel garage è ...(inc.)...me li porto nel garage Pasquale! Me li aggiorno io! Se per caso devono servire al volo poi un attimo allungo a casa qua con il motorino ...(inc.)..., li porto nel garage! E non so
215
dove hai le carpette per..., se ti conservi queste due cose...--\ PASQUALE: Li metto qua dentro!--\ CARMELO: Si!...--\ ...vari rumori all'interno della stanza la conversazione diventa incomprensibile, seguono poi commenti vari di Carmelo sulle condizioni metereologiche.--\ Alle 19.00.15 cade la linea.--\ Fine della conversazione.--\ Il contenuto del progressivo sopra riportato si rivela particolarmente esemplificativo circa le illecite condotte tenute dai due, infatti LO RE Carmelo dice di essere venuto a conoscenza di possibili controlli fiscali da parte della Guardia di Finanza e per tale ragione D’ASCOLI Pasquale gli consiglia di portarsi dietro il computer portatile e soprattutto di fare sparire dallo studio tutte le pratiche, consiglio che viene accolto dal suo interlocutore che infatti pensa di nasconderle dentro un garage di sua proprietà. Orbene, tanto premesso, prima di passare all’esame di ulteriori elementi emersi dalla attività di indagine e giungere alle definitive conclusioni è bene sottolineare, sin da ora, che il responsabile del procedimento, per tutto il periodo di interesse, che va dall’anno 2003 al giorno in cui è stato trasferito all’Ufficio Lavori Pubblici, è sempre stato l’Architetto MELCHINI Giuseppe, Dirigente dell’Ufficio Concessioni Edilizie del Comune di Reggio Calabria. Emerge con chiarezza che il MELCHINI, sebbene trasferito ad altro ufficio, per come dimostrato dalle conversazioni riportate nel corso della presente richiesta, ha continuato ad intrattenere rapporti di affari con D’ASCOLI Pasquale e LO RE Carmelo, ed a mantenere un canale privilegiato all’interno dell’Ufficio Urbanistica del Comune di Reggio Calabria tramite il già citato tecnico comunale D’ASCOLI Pasquale. A rafforzare quanto sopra espresso vi è lo svolgimento dei servizi di intercettazione telefonica delle utenza radiomobili in uso ai prevenuti che hanno evidenziato frequenti contatti telefonici intercorrenti tra il MELCHINI Giuseppe, D’ASCOLI Pasquale e LO RE CARMELO. Esplicative in tal senso si rivelano, infatti, i contenuti delle conversazioni di cui di seguito si riportano i contenuti. In data 29.09.2009 è stata registrata una conversazione intercorsa tra il MELCHINI ed una donna, nel corso della quale lo stesso nel discutere del suo trasferimento al Settore Lavori Pubblici del Comune di Reggio Calabria e del gradimento verso il nuovo incarico, rivela alla sua interlocutrice di avere intenzione di creare anche all’interno del nuovo “ufficio i presupposti per non morire di fame”, (vedasi copia brogliaccio allegato nr. 05) essendo verosimile che con tale affermazione MELCHINI Giuseppe facesse riferimento alle illecite condotte tenute presso il settore Urbanistica, gli consentivano di aumentare in maniera cospicua i suoi guadagni. Conversazione del 29/09/2009 13:41:49 progressivo nr. 345 Interlocutori: MALCHINI Giuseppe NUCERA Beatrice Pino MELCHINI x Betrice NUCERA inizialmente conv. varia, dopo lui le dice che ha fatto un sopralluogo con Pasquale sul Calopinace, poi parlano del fatto che ai lavori pubblici sta bene e non tornerebbe più all'urbanistica, poi parlano dell'opportunita che possa andare anche lei ai
216
lavori pubblici, però entrambi sono dell'idea che è meglio aspettare in quanto le cose fatte in fretta sono le peggiori, e poi si da adito alle persone. Pino spiega che adesso deve creare anche là i presupposti per non morire di fame, in quanto dove si trova adesso è un altro mondo, lei glielo conferma.--\ In ordine al ruolo ed ai rapporti intercorrenti tra il MELCHINI e D’ASCOLI Pasquale, giova qui riportare il contenuto di due conversazioni registrate in data 22 luglio 2009, dal cui tenore emergono i rapporti intercorrenti con il più volte citato D’ASCOLI Pasquale. Conversazione del 22/07/09, alle ore 13:47:53, è stata registrata una conversazione in arrivo, utenza chiamante 335/6217590 in uso a GIRONDA Gianfranco nato a Reggio Calabria il 09/01/1979 ivi residente Via Cartisano nr. 53 Pellaro, progressivo nr. 28. Intercettata tramite il sistema di registrazione Radio Trevisan RTUno installato presso i locali della Procura della Repubblica di Reggio Calabria e riascoltato tramite personal computer dello stesso sistema, presso la sala ascolto della Squadra Mobile della Questura di Reggio Calabria.--\ La stessa ritenuta particolarmente utile è qui trascritta.--\ ************ Interlocutori: D'ASCOLI Pasquale.GIRONDA Gianfranco.D'ASCOLI: Pronto.--\ GIRONDA: Si, Gianfranco sono.--\ D'ASCOLI: Ah bello.--\ GIRONDA: Salutiamo.--\ D'ASCOLI: Ah minchia, meno male...--\ GIRONDA: Ci vediamo al solito?--\ D'ASCOLI: Si, si.--\ GIRONDA: Okay.--\ D'ASCOLI: Due...due...due minuti sono là.--\ GIRONDA: Va benissimo, okay, fai con calma.--\ D'ASCOLI: Ciao, ciao.--\ GIRONDA: Ciao, ciao.--\ Fine della conversazione.--\ Nel corso di questo progressivo si ascoltava GIRONDA Gianfranco nato a Reggio Calabria in data 09.01.1979, ivi residente in via Cartisano Pellaro nr. 53, amministratore unico della impresa edile FIDA s.r.l. sedente in via SS 106 km 10,600 Pellaro (P.I. 00863550802), fissare un appuntamento con D’ASCOLI Pasquale presso un non meglio precisato luogo, dove, evidentemente, era loro consuetudine incontrarsi, Ci vediamo al solito?. Pochi minuti dopo avere ricevuto la citata telefonata, D’ASCOLI Pasquale, che nel frattempo era stato raggiunto dal GIRONDA, telefonava a MELCHINI Giuseppe. Conversazione del 22/07/09, alle ore 14:08:15, è stata registrata una conversazione in uscita, utenza chimata nr 3473546347 in uso a MELCHINI Giuseppe nato a Reggio Calabria il 11/11/1956 ivi residente Via Torrione nr.30 isolato 5, progressivo nr. 30. Intercettata tramite il sistema di registrazione Radio Trevisan RTUno installato presso i locali della Procura della Repubblica di
217
Reggio Calabria e riascoltato tramite personal computer dello stesso sistema, presso la sala ascolto della Squadra Mobile della Questura di Reggio Calabria.--\ La stessa ritenuta particolarmente utile è qui trascritta.--\ ************ Interlocutori: D'ASCOLI Pasquale.MELCHINI Giuseppe.GIRONDA Gianfranco.-
MELCHINI: Pronto, che c'è?--\ D'ASCOLI: Vedi che ti sta aspettando coso...là, come...si chiama...Gianfranco, ai parcheggi, dove sei, aspetta mettetevi daccordo, tieni te lo passo.--\ MELCHINI: Ma quali parcheggi se io se io...al...al garage siamo rimasti.--\ GIRONDA: Al solito, al solito, sto arrivando.--\ MELCHINI: Al solito.--\ GIRONDA: Perfetto.--\ MELCHINI: Ah si...si...si.--\ GIRONDA: Ciao Pino, Ciao.--\ Fine della conversazione.--\ Nel corso del dialogo D’ASCOLI informava MELCHINI Giuseppe dell’arrivo di GIRONDA Gianfranco che lo attendeva presso i parcheggi; tale circostanza contrariava visibilmente il citato MELCHINI, che più volte nel corso della conversazione evidenziava l’intendimento di incontrarlo in un luogo più riservato, ed indicava come luogo dell’incontro il “garage”. La sequenza ed il tono delle conversazioni registrate, dal cui tenore emergeva una comunanza di interessi tra MELCHINI Giuseppe e D’ASCOLI Pasquale; la volontà palesata dal primo di incontrarsi in un luogo appartato, in precedenza concordato, nonchè l’identificazione dell’interlocutore dei due personaggi, che come in precedenza riferito risulta essere titolare di un’impresa edile, portava questo Ufficio ad effettuare ulteriori approfondimenti, quale la consultazione del sito web dell’ufficio Urbanistica del Comune di Reggio Calabria, che permetteva di accertare che tra le pratiche di rilascio di permessi a costruire esaminate nel periodo temporale compreso tra il 13.07.2009 ed il 17.07.2009 ne era presente una a nome di GIRONDA Gianfranco, che è stata istruita da D’ASCOLI Pasquale ed accolta con esito favorevole con nr. pratica 344/09 (cfr punto 12 del successivo elenco)
COMUNE Di REGGIO CALABRIA Dipartimento Programmazione - Settore Urbanistica _________________________________ PRATICHE ESAMINATE DAL 13.07.2009 AL 17.07.2009 Num. Nominativo Istruttore progr. 1 ASSOCIAZIONE CULTURALE MELCHINI GIUSEPPE
parere
n. pratica
FAVOREVOL S.U.
218
MONTESSORI ATTINA' ROSARIO E GIORDANO 2 GRAZIA RIZZO FRANCESCO AZIENDA OSPEDALIERA "BIANCHI MELACRINO 3 MORELLI" LATELLA GIOVANNI 4 BARRA LUIGI E CONCETTA D'ASCOLI PASQUALE CALABRO' MARGHERITA E 5 MARIA PORCINO FRANCESCO
E RINVIATA
212/09
FAVOREVOL E 401/09 RINVIATA 343/09 RINVIATA 334/09 FAVOREVOL E 339/09
6 CUZZILLA TERESA ROMEO CARMELO CUZZOCREA NICOLA responsabile "ASSOCIAZIONE FAVOREVOL 7 TERRITORIO E DEMOCRAZIA" ROMEO CARMELO E 397/09 DE CARLO PIETRO E 8 ANNUNZIATA D'ASCOLI PASQUALE RINVIATA 341/09 FAVOREVOL 9 FICARA DOMENICO MELCHINI GIUSEPPE E S.U. 10 FORTUGNO PAOLO PORCINO FRANCESCO RINVIATA 342/09 FAVOREVOL 11 GIORDANO GIUSEPPE MELCHINI GIUSEPPE E S.U. FAVOREVOL 12 GIRONDA GIANFRANCO D'ASCOLI PASQUALE E 344/09 13 LEPORE GENNARO PORCINO FRANCESCO CONTRARIO 328/09 LOGIUDICE FORTUNATO 14 VINCENZO PORCINO FRANCESCO RINVIATA 324/09 FAVOREVOL 15 MARIDA MELCHINI GIUSEPPE E S.U. FAVOREVOL 16 MORGANTE GIUSEPPE MELCHINI GIUSEPPE E S.U. FAVOREVOL 17 NUCERA SERAFINO PORCINO FRANCESCO E 332/09 R.I.A.L. S.R.L. DI MONTESANO 409/09 18 CARLO MELCHINI GIUSEPPE RINVIATA S.U. 19 RODA' MARIA D'ASCOLI PASQUALE CONTRARIO 205/09 FAVOREVOL 20 TEGRA COSTRUZIONI MELCHINI GIUSEPPE E S.U. FAVOREVOL 21 TIBALDI MICHELANGELO ROMEO CARMELO E 321/08 22 UFRASCATI TERESA PORCINO FRANCESCO RINVIATA 190/09 A corroborare ulteriormente i raporti intercorrenti tra D’ASCOLI Pasquale, MELCHINI Giuseppe, LO RE Carmelo Maria e CALI’ Francesco, si allegano in copia i brogliacci relativi alle conversazioni telefoniche intrattenute dagli stessi, registrate nel corso dell’attività di indagine esperita. (Allegato nr. 06) Va sottolineato infine che è stato rilevato che più soggetti che hanno frequentato come clienti lo studio LO RE o hanno intrattenuto rapporti telefonici con D’ASCOLI Pasquale, sono stati
219
destinatari di autorizzazioni rilasciate dall’Ufficio Urbanistica, il cui parere favorevole è stato emesso da D’ASCOLI Pasquale ed in qualche circostanza da MELCHINI Giuseppe, ed in particolare: 1) GIRONDA Gianfranco (RC 09.01.1979) di cui si è in precedenza riferito; (Allegato nr. 07) 2) LO GIUDICE Fortunato (RC 04.11.1949), la cui presenza è stata rilevata all’interno dello studio LO RE (cfr. progr. Nr. 4291), padre di LOGIUDICE Maurelio Pasquale (RC 09.04.1980) e suocero di ALVARO Rosaria (Sinopoli 11.09.1979), beneficiari gli ultimi due di due distinte autorizzazioni rilasciate da D’ASCOLI Pasquale; (Allegato nr. 08) 3) ALAMPI Giovanni e GILI Luisa oggetto di dettagliata trattazione nel corso della presente richiesta, la cui presenza è stata rilevata all’interno dello studio LO RE sono stati beneficiari di due distinte autorizzazioni comunali rilasciate da MELCHINI Giuseppe e D’ASCOLI Pasquale (Allegato nr. 09) 4) SARACENO Bruno (RC 29.10.1929) è stato beneficiario di autorizazione comunale rilasciata da D’ASCOLI Pasquale; (Allegato nr. 10) 5) BERNA Francesco (Melito Porto Salvo 23.02.1974), è stato beneficiario di quattro autorizzazioni comunali rilasciate da D’ASCOLI Pasquale; (Allegato nr. 11) 6) GIORDANO Pasquale ed eredi GIORDANO oggetto di dettagliata trattazione nel corso della presente nota, sono stati beneficiari di autorizzazione comunale trattata dapprima da MELCHINI Giuseppe ed infine autorizzata dal tecnico COMI Domenico. (Allegato nr. 12) 6. LA POSIZIONE DI CHIRICO GIUSEPPE Tra le figure che sono emerse nel corso del servizio di intercettazione e che alla stregua degli accertamenti operati possono ritenersi essere stati parte sistematica del “gruppo di potere” operante all’interno dell’Ufficio urbanistica vi è certamente quella di CHIRICO Giuseppe. Il CHIRICO risulta avere prestato servizio presso l’ufficio urbanistica dal 26-4-2000 fino al 16 febbraio 2006 (salva una breve parentesi in cui veniva trasferito all’ufficio statistica). Da allora lavora all’ufficio patrimonio ed appalti. Nel corso del 2005 il CHIRICO veniva interessato dalla denuncia presentata da Cardia Luigi e Gallo Caterina di cui si è detto sopra. Lo stesso si era occupato in pratica pur essendo un dipendente dell’ufficio urbanistica di “gestire” direttamente non solo la pratica connessa al progetto di ristrutturazione ed ampliamento, ma anche l’esecuzione dei lavori, chiedendo a più riprese ai committenti del denaro. Dopo un lungo periodo di tempo ricevevano copia dell’autorizzazione e consegnavano al CHIRICO due assegni in data 11 luglio e 26 agosto 2002 di 300 euro ciascuno e poi nel 2003 gennaio e marzo altri due assegni per complessive 2500 euro. Nel maggio 2005 CHIRICO consegnava loro il falso permesso di costruire, trattenendo a suo dire l’incartamento e svolgendo anche funzioni di direttore dei lavori. Formalmente il progettista risultava il già visto arch. Diano. Il CHIRICO era solito ricevere presso il suo “studio tecnico sito in Gallico Marina” (dich. dei privati del 12-8-2005 ai CC di Cannavò). Il CHIRICO, interrogato nell’ambito del separato procedimento instaurato, ammetteva i contatti, asseriva di avere lavorato part-time tra il 1999 e il 2002 proprio in relazione alla possibilità di svolgere attività professionale e di non avere tuttavia più seguito dal gennaio 2003 la pratica dei signori Cardia, avendo al più saltuariamente collaborato con l’arch. Diano, suo amico, al quale aveva indirizzato gli interessati. Le circostanze narrate dal Cardia venivano invece confermate dall’esecutore dei lavori Bellissimo Francesco, anche in ordine alla presenza del CHIRICO sul cantiere fino al 2005 e con l’acquisizione degli assegni.
220
Sotto il profilo dell’ipotizzata concussione la posizione del CHIRICO veniva archiviata in data 262-2007, mentre veniva rinviato a giudizio per le falsità progettuali emerse e le conseguenti violazioni edilizie (v. sottofasc. Proc. 3590/2005 RGNR). Lo stesso è stato anche rinviato a giudizio a seguito di accertamenti in materia di assenteismo risultando nel mese di febbraio 2008 assente dal posto di lavoro avendo altri per suo conto “smarcato” il cartellino di ingresso (proc. 5768/2007 RGNR v. copia in atti ). Dagli accertamenti svolti mediante le intercettazioni telefoniche ed ambientali il suo ruolo nel sistema di gestione illegale dell’ufficio emerge chiaramente al di là del già grave indizio rappresentato dalla vicenda Cardia. Lo stesso pur non risultando mai conversante diretto è abitualmente citato per nome e cognome come “Peppe Chirico” ed è stato pertanto agevolmente identificato alla luce delle inequivocabili risultanze di cui sopra circa il suo pregresso inserimento nell’ufficio urbanistica non essendovi spazio per omonimie. Rafforzano ciò anche i contatti telefonici diretti che risultano intrattenuti con D’ASCOLI Pasquale a comprova di una particolare consuetudine di rapporti (Allegato nr. 04 inf.va),: Alcune conversazioni come si è visto sono pienamente dimostrative del ruolo illecito assunto dal CHIRICO almeno dal 2000 in poi all’interno dell’ufficio urbanistica: Conversazione del 11/11/2009 ore 16:26:22, è stata registrata una conversazione tra presenti all’interno dell’ufficio in oggetto indicato, della durata di 00:37:50, risultante con n^ progressivo 2646, sui Server della ditta RT RADIO TREVISAN Elettronica Industriale s.p.a., installato presso la sala server della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, presso il Tribunale.--\ La stessa ritenuta particolarmente utile è qui trascritta.--\ Interlocutori: D’ASCOLI Pasquale LO RE Carmelo SINTESI All'interno della stanza PASQUALE con CARMELO, CARMELO dice a PASQUALE che PINO gli ha detto che per riassestare l'ufficio ci vorranno quattro mesi, perchè il comune o farà ricorso o lascerà stare, secondo PINO, sempre a dire di CARMELO, al Comune fare ricorso non conviene per una serie di ragioni economiche, quindi appena sarà pubblicata la sentenza dopo alcuni passaggi burocratici dopo un paio di mesi ci sarà la delibera che riporterà i dipendenti trasferiti rispettivamente ai propri posti.CARMELO aggiunge che PINO non ha intenzione di ritornare a lavorare presso l'ufficio urbanistico e qualora succederà non firmerà nessun permesso se non dopo la formazione della nuova giuta comunale; I due commentano l'intenzione di PINO, successivamente, CARMELO racconta a PASQUALE che PINO ha detto espressamente che all'urbanistica c'è posto o per lui o per PUTORTI', poi parlano di un certo NATALE e di altre persone che sono state trasferite. Alle 16.30.52...--\ CARMELO:
L'importante è stare dentro! Capito? Questo è il discorso! Per loro l'importante è stare dentro ..., come a CICCIO ...(inc.)...
alle 16.38.50...--\ PASQUALE: ...E' come il permesso di costruire! No?--\ CARMELO: Certo!--\ PASQUALE: Veniva PEPPE CHIRICO e scaricava! Io non sapevo niente, PEPPE MELCHINI, PEPPE MELCHINI poi ne risponderà!...--\
chi
era…
Alle 17.04.13 cade la linea.--\
221
Fine della conversazione.--\ La prima parte del dialogo verte sulla nuova situazione all’ufficio urbanistica dopo le polemiche sulla stampa e il trasferimento del MELCHINI. Nelle battute finali si fa chiaro riferimento alla circostanza che il CHIRICO era uno dei soggetti che più liberamente gestiva i propri affari all’interno dell’ufficio grazie alle sue relazioni con MELCHINI nonostante dopo il 2006 fosse stato trasferito ad altro ufficio: addirittura il CHIRICO poteva venire e “scaricare” accedendo in sostanza al sistema informatico interno dell’ufficio ed interferire nella gestione delle pratiche di permesso di costruire. Più chiaro il riferimento in questo successivo dialogo del dicembre 2009, laddove l’accostamento tra lo strapotere del MELCHINI e la forza del CHIRICO è diretto e carico di riferimenti assai pregnanti: 02/12/2009, alle ore 18:32:08, è stata registrata una conversazione tra presenti all’interno dell’ufficio in oggetto indicato, della durata di 00:32:32, risultante con n^ progressivo 3764, sui Server della ditta RT RADIO TREVISAN Elettronica Industriale s.p.a., installato presso la sala server della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, presso il Tribunale.--\ La stessa ritenuta particolarmente utile è qui trascritta.--\
INTERLOCUTORI: D'ASCOLI Pasquale.LO RE Carmelo.IRTO Michele (imprenditore edile nato a Reggio Calabria il 04.10.1960).VIGLIANISI Massimo (collaboratore Studio LO RE, nato a Reggio Calabria il 02.01.1973) .Valerio (non identificato).BITTIS (non identificato).-
D'ASCOLI: ...Lo sai qual'è il discorso, io a Peppe MELCHINI lo rimprovero per la sua troppa bontà, questo è un altro che ha comprato...(inc.)...delle persone per la troppa bontà che ha avuto Peppe MELCHINI, perchè Pino MELCHINI sopra a queste cose ha sbagliato, perchè lui era il proprietario di tutta Reggio Calabria ed ha fatto arricchire due fessi che non gli hanno usato mai rispetto, questo è...--\ IRTO: Questa è la verità.--\ D'ASCOLI: E poi se ne andavano all'ufficio a tipo che sono i padroni, a Peppe CHIRICO sai che gli ho detto io e Natino: fai una cosa, renditi conto di tutte queste pratiche che hai messe là, sequestrate, vedi quali secondo te non ti esce niente, così li mandiamo avanti noi, e lasciati quelle quattro dove secondo te, ti può uscire qualcosa. Ti è finito lo spasso!--\ IRTO: Gli è finito certo!--\ D'ASCOLI: Non te ne faccio passare una, mi prendo le pratiche, me le porto quà, me le guardo per bene...pane pane a vino vino, se ti esce...se è giusta è giusta, ma che tu fai imbrogli basta, hai finito! A Valerio gli ha detto di fargli tutti quanti i piani...coso fituso a trecento euro, tu fai un complesso edilizio e gli dai trecento euro per ogni piano...(inc.)...a quel ragazzo!--\ IRTO: Eh...--\ ...D'ASCOLI continua a parlare di questo discorso afferma che Pino PAVONE è come Peppe CHIRICO, ed afferma che ha circa sei sopraluoghi da fare a Pellaro ed ha intenzione di portarsi Peppe CHIRICO con lui...--\
222
D'ASCOLI: ...Lo sai perchè mi salgono i cazzi a me...perchè se ti capita a te qualcosina, qualche pezzo di pane da poterti spolpare, se te lo possono fottere...(inc. a causa di voci accavallate)...a me per questo mi salgono i cazzi, cioè voi volete mangiare...--\ IRTO: ...(Inc.)...un pezzo di pane ciascuno...(inc.)...--\ D'ASCOLI: ...(Inc.)...con Peppe...(inc.)...siamo andati a scuola assieme e poi siamo finiti nello stesso ufficio no, ma Peppe CHIRICO...se n'è venuta qualche dieci anni fa, appena arrivato là io, una signora:sapete sono proprietaria di un terreno pum...pum...pa...pa...dice voglio fare...(inc.)...gli ho detto io fermatevi un attimo che vediamo se si può fare qualcosa oppure ha detto...sapete ma io me lo voglio vendere...(inc.)...la signora...io ero all'inizio per comprarmelo...che mi devo comprare...ho cercato di chiamare un amico...il giorno dopo si ripresenta, gli spunta a lui davanti, e non si ricordava ilmio nome, dice ho parlato giovedì con voi mi pare, ma signorasapete...se ne viene nella mia stanza, minchia che culo che ho avuto oggi, è venuta una signora, così...così...così e così...dice che ha parlato con me, ma chissà con chi cazzo ha parlato, gli ho detto guarda che ha parlato con me. Ha detto no, ormai mi sono comprato tutte cose, si è preparato prima la concessione e poi...gli ha detto Pino MELCHINI allora hai la bontà, visto che ormai haifatto tutte cose, ti sei comprato il terreno, gli dai i soldi a Pasquale per il lavoro che ha fatto...(inc. a causa di voci accavallate)...--\ IRTO: ...(Inc. a causa di voci accavallate)...--\ D'ASCOLI: ...lo sai poi come mi sono combinato, che mi sono dimenticato poi il cognome della signora, e gli ho fatto scaricare io il permesso sopra il registro!--\ IRTO: ...(Inc...ride)...--\ D'ASCOLI: ...(Inc.)...--\ IRTO: ...(Inc.)...--\ D'ASCOLI: Se Pasquale D'ASCOLI a quei tempi si fosse "sciuppato" preso dieci mila euro coso fituso a te che cazzo ti cambiava?--\ IRTO: Certo, chissà quante villette si sono sparate in questo terreno...--\ D'ASCOLI: Due!--\ IRTO: Due villette ha fatto?--\ ...I tre continuano a parlare di questa signora che aveva il terreno, D'ASCOLI spiega che si trattava di una signora di Reggio, era anziana, ribadisce che anche Pino gli aveva detto di lasciare la pratica a Pasquale, quindi i presenti ridono parlando al comportamento di Peppe CHIRICO. Poi LO RE chiede la situazione della pratica degli eredi GIORDANO, quindi parlano di questo, si alza IRTO per andare via, Pasquale gli dice che domani mattina gli offrirà il caffè. Poi D'ASCOLI parla di terza persona che ha fatto un fabbricato a cinque piani ed ha avuto il coraggio di dare a Valerio solo trecento euro per ogni piano energetico. Alla fine della conversazione parlano dell'acquario che c'è nella stanza dove stanno parlando, quindi IRTO va via. Poi conversazione varia tra LO RE e D'ASCOLI.--\ La conversazione sebbene in alcuni tratti non chiarissima mostra riferimenti non equivoci sulla posizione illecita assunta nel contesto delle pratiche di ufficio dal CHIRICO, che grazie alla copertura del MELCHINI, si accaparra gli utenti e in un caso come quello raccontato giunge al punto di sollecitare la vendita di un terreno, “farsi” la concessione edilizia e costruire due villette. Il CHIRICO appare quindi – con l’invidia del DASCOLI – pienamente partecipe di quegli stessi arricchimenti illeciti del MELCHINI.
223
Altra importante conversazione viene captata sul ruolo del CHIRICO nel gennaio 2010: Conversazione del 15/01/2010 16:23:29 , è stata registrata una conversazione tra presenti all’interno dell’ufficio in oggetto indicato, della durata di 00:18:25, risultante con n^ progressivo 5149, sui Server della ditta RT RADIO TREVISAN Elettronica Industriale s.p.a., installato presso la sala server della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, presso il Tribunale.--\ La stessa ritenuta particolarmente utile è qui trascritta.--\
INTERLOCUTORI: D'ASCOLI Pasquale.UOMO.In ufficio D'ASCOLI e uomo conversazione lavorativa, il primo afferma che quelli sono impicci e nient'altro, poi nomina un tale Morda', la sopra c'è un altro tecnico di nome Alberto...--\ OMISSIS ...Ancora conversazione varia tra i due, parlano di una eventuale demolizione e relativa ricostruzione di una vecchia casa, che a dire di D'ASCOLI non si può fare. Poi nominano un tale SMERALDO che non si è fatto più vedere. L'uomo gli afferma che Pasquale quello dell'impresa gli ha chiesto per due pratiche di condono, D'ASCOLI gli risponde che lo può chiamare domani mattina presto così glieli cerca in archivio, l'uomo afferma che domani mattina alle nome andrà a trovarlo di persona, una volta viste le pratiche gli farà il preventivo, D'ASCOLI a questo punto gli dice di portare a termine queste due pratiche che sta trattando e poi se ne prende altre due...l'uomo dice che lui non deve fare niente di particolare, quindi quando gli dà cento euro per un permesso a lui bastano, poi se deve smuovere in ufficio gli deve dare qualcosa in più...poi parlano di una donna che a dire di D'ASCOLI non è un buon Architetto...quindi continua ed afferma che non si possono mettere con determinate persone che a suo dire si tengono le pratiche fanno imbrogli...pensano che le persone sono stronze che gli fanno le cose a loro, ha mandato quel povero Peppe MARTINO allo sfracello e pensano di mandare anche gli altri, lo hanno messo in condizioni che gli dia cose che non gli poteva dare...ha fatto bordello, ha fatto quello che ha voluto, e ancora pretende che le persone vadano a fargli le cose a lui...fammi guadagnare come guadagni tu vaffanculo, e partecipo pure io all'imbroglio! Ma se io devo avallare per te una cosa senza guadagnare niente...e tu vai a fare imbrogli strade strade...e la fregatura poi ce l'ho io...e tu che hai fatto l'imbroglio te ne esci pulito. D'ASCOLI afferma che ogni mattina con le pratiche di Peppe CHIRICO perde due o tre ore, e non riesce a portarne una a termine, a lui non lo fotte più...ha finito, fino che c'era Peppe CHIRICO o Peppe MARTINO...adesso non ci sono più, non c'è più nessuno che gli da fiducia!--\
Appare evidente a confermaa di un meccanismo consolidato nel tempo come D'ASCOLI si trovi praticamente costretto a trattare “ogni mattina” le pratiche che interessano il CHIRICO al punto di perdere “due o tre ore”. Quello che si palesa è un sistema nel quale la trattazione di pratiche all’interno di un ufficio pubblico è affidata al mercimonio e all’affarismo. Appare assolutamente evidente come il CHIRICO in virtù dei suoi pregressi rapporti con MELCHINI continui ad esercitare una influenza rilevante all’interno dell’ufficio ed anche lo stesso DASCOLI debba mettersi a sua disposizione per la trattazione di pratiche.
224
Conversazione del 15 Marzo 2010, ore 17:41:16 progressivo nr. 7043 All'interno studio tecnico LO RE, sito a Reggio Calabria Via Cantaffio, 16 di LO RE Carmelo nato a Catania il 11/08/1972 Persone presenti: LO RE Carmelo e D'ASCOLI Pasquale
In ufficio ci sono l'Architetto LO RE Carmelo e il Geometra D'ASCOLI Pasquale.-\ OMISSIS LO RE: ...(Inc.)...io penso che Nando abbia comprato da Peppe CHIRICO...--\ D'ASCOLI: Che cosa...--\ LO RE: Nando abbia comprato da Peppe CHIRICO, perchè dice sai mi sono spostato là nei fabbricati di Peppe CHIRICO, che si è trasferito no...--\ D'ASCOLI: Allora Nando ha comprato un appartamento a piano terra che non è di Peppe CHIRICO, Peppe CHIRICO si è comprato...--\ LO RE: ...(Inc.)...--\ D'ASCOLI: ...un terreno accanto, ed era un terreno come...è andato e gliel'ha rubato a una persona dicendo che non poteva fare niente, perchè gli ha bocciato una pratica a uno dicendogli che non può costruire, che può fare molto poco, poi se ne è venuto ed ha presentato un progetto lui...--\ LO RE: Uhm.--\ D'ASCOLI: ...con la bontà di Pino MELCHINI, ha fatto un falso planimetrico, ha costruito, e gli sono arrivati addosso.--\ LO RE: E non gli passa manco per il cazzo.--\ D'ASCOLI: ...(Inc.)...sono là, in quel fabbricato inchiodato.--\ LO RE: ...(Inc.)...no.--\ D'ASCOLI: Eh.--\ LO RE: E poi vengono e rompono i coglioni quà, vengono a rompere i coglioni da me...-\ D'ASCOLI: Quanto per dirti chi è lui, ora io dico...è andato all'urbanistica, arrivi pure al punto di rubare il terreno alle persone e andare a costruire per i fatti tuoi...--\ LO RE: Uhh...quante volte l'ha fatto!--\ D'ASCOLI: Io posso capire che i soldi sono tanto belli, ma arrivare ad essere così "cosi fitusi", mannaggia la colonna no!--\ LO RE: Comunque...intanto non l'ha sparato nessuno di queste persone! solo chiacchiere sono arrivate, la cosa meravigliosa è, che uno di quelli che gli firmava una volta era Saverio PUTORTI', uno di quelli che gli firmava il...(inc.)...era Saverio, gli metteva le firme.--\ Cade la linea.--\ Nel corso di questo colloquio LO RE Carmelo informa il suo interlocutore che tale Nando, ha acquistato un immobile da CHIRICO Giuseppe, “ io penso che Nando abbia comprato da Peppe CHIRICO... Nando abbia comprato da Peppe CHIRICO, perchè dice sai mi sono spostato là nei fabbricati di Peppe CHIRICO, che si è trasferito no...” , la circostanza viene però smentita da D’ASCOLI Pasquale che specifica che l’immobile acquistato, si trova accanto ad un terreno di proprietà del citato CHIRICO Giuseppe, Allora Nando ha comprato un appartamento a piano terra che non è di Peppe CHIRICO… Peppe CHIRICO si è comprato... un terreno accanto…, terreno che era stato da questi acquisito illegalmente, …. ed era un terreno come...è andato e gliel'ha rubato a una persona dicendo che non poteva fare niente, ovvero bocciando una pratica
225
al precedente titolare, … perchè gli ha bocciato una pratica a uno dicendogli che non può costruire, che può fare molto poco, che in tale maniera si era evidentemente convinto di possedere un terreno di scarsissimo valore. Lo stesso CHIRICO dopo l’illecita acquisizione aveva preparato e presentato un progetto, poi se ne è venuto ed ha presentato un progetto lui..., che grazie alla complicità di MELCHINI Giuseppe era stata infatti effettuata dai due una falsa planimetria, ...con la bontà di Pino MELCHINI, ha fatto un falso planimetrico, ha costruito, e gli sono arrivati addosso. Il prosieguo del dialogo intercorso tra i due, oltre a confermare le illecite condotte poste in essere da MELCHINI Giuseppe all’interno dell’Ufficio Urbanistica permetteva anche di apprendere che il CHIRICO non era nuovo a comportamenti descritti nel corso del progressivo, D'ASCOLI: Quanto per dirti chi è lui, ora io dico...è andato all'urbanistica, arrivi pure al punto di rubare il terreno alle persone e andare a costruire per i fatti tuoi... LO RE: Uhh...quante volte l'ha fatto! Ulteriori accertamenti disposti in ordine ai fabbricati che potrebbero essere riconducibili agli affari illeciti del CHIRICO davano riscontro positivo. Una serie di ulteriori elementi a carico del CHIRICO emergevano nell’ambito della consulenza tecnica disposta in ordine alla vicenda CARDIA. Anzitutto l’arch. Diano, che agiva per conto del CHIRICO, evidenziava al consulente in ordine alla concessione Edilizia n°194 del 07/07/2004 di avere sempre “conferito”dopo la presentazione del progetto col MELCHINI. L’Ufficio Urbanistica del Comune di Reggio Calabria con atto del 16/02/09 prot. 30343, riferiva che le Concessioni edilizie n°194/04 e n°18/03 in ditta Cardia erano state regolarmente registrate nel registro delle Concessioni e che “…dette registrazioni risultano autentiche”. In quel periodo è comprovata la presenza all’interno dell’ufficio del CHIRICO reale interessato al progetto. Gli accertamenti patrimoniali Partendo dalle indicazioni emerse nel corso delle conversazioni intercettate tra il DASCOLI e il LO RE si cercava di verificare se effettivamente - come i due asserivano - il CHIRICO si fosse “arricchito” divenendo proprietario di numerosi fabbricati e ciò anche grazie agli abusi posti in essere all’interno dell’ufficio urbanistica con la copertura del MELCHINI. Dagli accertamenti espletati è risultato quanto segue: Nell’anno 1998 il CHIRICO acquistava (atto pubblico per notaio Poggio del 23-7-1998) unitamente ad un imprenditore edile, tale Sinicropi Francesco, un terreno di mq 1580 circa in Gallico (RC) per la somma di 160 milioni di lire. Terreno edificabile che, nell’anno 2001 (atto pubblico 5 gennaio 2001 per notaio Poggio), dopo quindi che il CHIRICO era entrato a lavorare all’interno dell’ ufficio urbanistica del Comune, rivende al Sinicropi (cedendo la sua quota del 50%), quando sul terreno risulta essere stato ottenuto il parere favorevole al rilascio di un permesso di costruire per un complesso residenziale a quattro e cinque piani f.t. con scale autonome (progettista arch. Mastrandrea Marilena). Il CHIRICO si riservava nel corpo dell’atto di rivendita due appartamenti al piano rialzato di circa 120 mq ciascuno. Altro terreno edificabile era stato acquistato dal CHIRICO nel 1999 (atto del 16 luglio 1999 per notaio Poggio) per la somma di 100 milioni di lire, anche stavolta unitamente a due imprenditori (Violante Francesco Antonio e Laganà Francesco) ed a tale Tripodi Marialuisa. Si tratta sempre di terreno edificabile per mq 1400 circa sul quale viene presentato - come nel caso precedente - un progetto per la costruzione di ben quattro corpi di fabbrica, di cui tre a sei elevazioni f.t. e uno a tre elevazioni f.t. oltre interrati, da adibire a complesso residenziale con garages e negozi: la pratica edilizia n. 29/2000 riceve il parere favorevole del MELCHINI in data 21-9-2005. Il CHIRICO a questo punto preferisce cederne la proprietà alla R.E. Immobiliare S.r.l. che eseguirà i lavori di costruzione con atto pubblico, sempre notaio Poggio, dell’11-10-2007. Prezzo di appena 21.000
226
euro che si dichiarano compensati con il prezzo dell’appalto, relativo ad un costruendo appartamento del quale il CHIRICO si riserva la proprietà. Socio ed amministratore unico è la moglie del CHIRICO, BARONE Giuseppina nata a Biticheim (Germania) il 19 dicembre 1962 (che risulta coniugata dal 28-12-2005 con il CHIRICO). Il 15 dicembre 2000 (atto per notaio Poggio) altra operazione immobiliare vedeva protagonista il CHIRICO che comprava un terreno edificabile questa volta in Reggio Calabria Via Sbarre trav. Gatto per 18.000 euro. Sono in corso accertamenti per stabilire che l’area risulti edificata. Nell’anno 2003 CHIRICO Giuseppe acquista altro terreno edificabile (atto pubblico 27-11-2003 notaio Poggio) in Via Petrillina di Reggio Calabria per 18.000 euro. Sono in corso anche in questo caso accertamenti sulla avvenuta edificazione e i soggetti coinvolti. Nell’anno 2008 infine i coniugi CHIRICO-Barone acquistano dalla Srl Sinicropi all’interno del condominio “Alba” sito in Gallico Marina Via Arenile 7 un appartamento al piano terra ed un garage (atto notaio Poggio del 7-2-2008). A tale già imponente attività occulta di imprenditore immobiliare, parallela al proprio ufficiale ruolo di impiegato pubblico, si uniscono sul piano tributario redditi ufficiali del CHIRICO costituiti esclusivamente da quelli di impiegato comunale dell’ordine di circa 20.000 euro lordi annui. La moglie Barone Giuseppina poi non risulta mai avere presentato dichiarazioni dei redditi. Quanto emerso sul piano degli accertamenti patrimoniali (di rilievo meramente immobiliare) configura pertanto un valido riscontro alle indicazioni sulla figura del CHIRICO emergenti dalle intercettazioni. Appare quindi confermato a proposito del CHIRICO scriveva la Commissione d’inchiesta e cioè che il predetto, pur mai nominato: “anche dopo il trasferimento dal settore urbanistica in altro settore abbia continuato ad avere negli uffici benevola se non interessata tolleranza di altri impiegati…una sorta di pass privilegiato che gli avrebbe permesso di occuparsi tranquillamente e per lunghi anni della gestione privatistica delle “sue” pratiche”. Una verità che si poteva evidentemente “sussurrare” ma non dire. La MASTRANDREA interrogata da questo PM, in modo alquanto reticente, ha riferito di conoscere il CHIRICO, negando responsabilità dello stesso per le pratiche certamente false nelle quali la stessa risulta implicata, ma confermando comunque alcuni particolari del rapporto con il CHIRICO, che permettono di ritenere invece esistente un rapporto d’affari tra gli stessi: ADR: conosco Giusepe Chirico, ho conosciuto lo stesso molti anni fa all’università. Lui poi non ha proseguito gli studio. E’ dipendente del comune di RC non so attualmente con quale mansione; in passato, attualmente non più, abbiamo collaborato per dei lavori, preciso che lo stesso essendo dipendente pubblico non firmava direttamente dei lavori, in realtà aveva mansioni più altro pratiche sul cantiere. ADR: non se la pratica della ditta Mauro all’interno del comune è stata seguita dal Chirico; non so se la cancellazione sul registro è stata effettuata da Chirico. ADR: non so nulla circa la società immobiliare R.E. s.r.l. con sede in Via NAZIONALE Dir. Landi n. 11 Gallico di cui mi chiede; non conosco la moglie di Chirico Giuseppe e non so che tipo di attività svolge. Il quadro indiziario acquisito appare pertanto anche nei confronti del CHIRICO di rilevante gravità.
7. ULTERIORI INDAGINI E RISCONTRI A) ALTRI PROCEDIMENTI La posizione del MELCHINI, come punto di riferimento per la consumazione di delitti contro la pubblica amministrazione per il suo ruolo all’interno dell’ufficio urbanistica era già emersa sia pure
227
in modo frammentario nel contesto di diversi procedimenti trattati da questo ufficio che hanno avuto positive conferme dibattimentali. Tali situazioni che si andranno a riassumere sono evidentemente espressione del meccanismo associativo sopra individuato pur non essendo stato possibile all’epoca disvelare l’esatta consistenza degli interessi sottostanti. 1) Il proc. pen. N. 109/2004 RGNR Nell’ambito di questo procedimento conclusosi con sentenza 17-9-2009 del Tribunale di Reggio Calabria emerge – al di là dell’epilogo assolutorio – un dato di fatto rilevante. Si tratta di un caso di palese illegittimità di un permesso di costruire, il n. 103 del 12 aprile 2001, quando ancora il dirigente dell’ufficio era l’ing. Romeo Filocamo e non il PUTORTI’, e quando il MELCHINI non era ancora responsabile del settore edilizia privata ( lo sarà dal 10-5-2001). Orbene emergeva da un lato una macroscopica illegittimità dell’opera realizzata in violazione delle distanze legali e del volume edificabile, ma al tempo stesso, in linea con pacifica giurisprudenza, il Tribunale ravvisava la mancata prova di una collusione tra le parti, pur emergendo ovviamente una posizione di particolare garanzia a carico del responsabile del procedimento, appunto il MELCHINI. Orbene non può non colpire la circostanza che nel caso di specie uno dei progettisti dell’opera (un complesso residenziale a due fabbricati in loc. Santa Caterina di Reggio Calabria), coimputato del MELCHINI fosse proprio il LO RE Carmelo, nei confronti del quale risultando provata la condotta di falso interveniva la prescrizione. (v. allegato sentenza n. 1196/2009 c. Capua Domenico + 7 doc. n. 1)
2. Il proc. pen. n. 1112/2006 RGNR Nell’ambito di questo procedimento conclusosi con sentenza 16-7-2009 del Tribunale di Reggio Calabria emerge invece anzitutto un diverso epilogo con la condanna (in primo grado) del MELCHINI e la conferma del ruolo cardine specifico sempre del MELCHINI nell’avallare l’illegittimo rilascio di permessi di costruire. Si tratta di un caso di gravi illegittimità di una variante al permesso di costruire n. 115/02, per l’esattezza la variante concessa con permesso n. 218 del 27-7-2004 (fabbricato a sei piani f.t. in Via Demetrio Tripepi centro cittadino), con il coinvolgimento di un imprenditore edile tale Gangeri Domenico, titolare della COGEGA, il cui nome ricorre non a caso anche nelle intercettazioni di cui si è detto. E’ la riprova del formarsi di uno stabile quadro di collusioni in forza del quale determinati professionisti ed imprese hanno agli interni degli uffici comunali figure di sicura disponibilità per la realizzazione di affari illeciti, pur dovendo sottostare in termini corruttivi alla corresponsione di compensi e ad assicurare altri vantaggi al pubblico ufficiale infedele. Anche in questo caso emergevano palesi aspetti di illegittimità dell’opera assentita con la variante che aveva consentito una intensità maggiore di volume edificato e una specifica violazione degli standards urbanistici (art. 8 e 9 DM 1444 del 1968). In questo caso (ma la circostanza ai nostri fini non è decisiva) il Tribunale perveniva per via presuntiva alla prova di una collusione tra le parti condannando sia il MELCHINI come responsabile dell’istruttoria che il PUTORTI’ che aveva rilasciato il permesso in concorso col privato beneficiario. (v. allegato sentenza n. 1160/2009 c. Putortì Saverio + 2 doc. n. 2).
228
3. Il proc. pen. n. 125/2004 RGNR Nell’ambito di questo procedimento conclusosi con sentenza del 30-6-2009 del Tribunale di Reggio Calabria emerge ancora una volta oltre alla condanna (in primo grado) del MELCHINI unitamente al Putortì, lo stesso modulo operativo dei precedenti casi (MELCHINI che avalla quale responsabile del procedimento l’istruttoria e il rilascio del permesso illegittimo da parte del Putortì) Si tratta di un caso di illegittimità nel rilascio del permesso di costruire n. 303 del 7-11-2003. Due privati (Filianoti Giovanni, poi vittima di omicidio nell’anno 2008 e tale Borrello Giovanni, quale progettista e direttore dei lavori) ottenevano la possibilità di un ampliamento di un fabbricato sulla base di falsi elaborati tecnici che l’ufficio urbanistica non rilevava e che determinavano la possibilità di agire in violazione delle distanze legali. Il caso è di particolare interesse rispetto ad alcune situazioni interne all’ufficio urbanistica emergenti dalle intercettazioni ambientali nel corso delle quali il DASCOLI e il LO RE fanno spesso riferimento al geom Latella, come persona difficile da condizionare rispetto alla presentazione di progetti irregolari. In effetti emergeva nel processo come il MELCHNI avesse rilasciato il parere favorevole in data 189-2003, nonostante il parere contrario del Latella che aveva fatto l’istruttoria preliminare. Palesi aspetti di collusione tra le parti vengono individuati in ostacoli frapposti alle richieste dei controinteressati nella fase successiva a dimostrazione dell’azione di “copertura” dell’illecito da parte del MELCHINI. (v. allegato sentenza n. 1160/2009 c. Putortì Saverio + 2 doc. n. 2) 4. Il. proc. pen. 2846/2007 RGNR Anche nell’ambito di questo procedimento, in corso di celebrazione dinanzi alla 2° sezione del Tribunale, emerge il ruolo del MELCHINI nel medesimo schema già visto (MELCHINI che avalla quale responsabile del procedimento l’istruttoria e il rilascio del permesso illegittimo da parte del Putortì). Si tratta di un caso di illegittimità nel rilascio del permesso di costruire n. 255 del 7-10-2005 nel quale a beneficiare del consueto falso nella rappresentazione progettuale non rilevato dagli uffici è un costruttore, Linguardo Paolo per un fabbricato a cinque p.f.t. nei pressi del locale carcere. Di particolare interesse ai fini del presente procedimento è la circostanza che ancora una volta l’istruttore della pratica illecitamente trattata è il DASCOLI a carico del quale tuttavia non veniva elevata imputazione e lo stesso non a caso in occasione della sua recente audizione come teste (verbale allegato del 24-11-2010) cercava di addossarsi le responsabilità per non avere “visto” le anomalie progettuali nella redazione della scheda (vuoi perché non evidenti, vuoi perché in parte ascrivibili alla fase esecutiva), asserendo in pratica che il MELCHINI era stato indotto in errore attesi i tempi ristretti dalla scheda predisposta. (v. allegato decreto che dispone il giudizio, verbale citato e richiesta di sequestro preventivo del fabbricato proc. 2846/2007 RGNR)
B) DICHIARAZIONI DI COINDAGATI, IMPUTATI IN PROCEDIMENTI CONNESSI E PERSONE INFORMATE DEI FATTI Nel contesto delle attività di questo ufficio aventi ad oggetto altri abusi all’interno dell’ufficio urbanistica veniva ascoltato in data 10 novembre 2010 nel proc. pen. N 3820/2010 RGNR il tecnico Latella Giovanni, più volte menzionato con particolare acredine, come si è visto, dai conversanti intercettati (in particolare il DASCOLI).
229
“…Prendo atto che il motivo della convocazione è quello di fornire dei chiarimenti sul permesso di costruire nr. 225 del 18.09.2009 che mi viene esibito e nel quale figura un parere favorevole del dr. Melchini quale responsabile del procedimento e la proposta al dirigente formulata da me. E’ accaduto che subentrato all’architetto Melchini proprio in quel periodo io mi sono trovato con un numero enorme di pratiche nelle quali vi erano già i pareri favorevoli e l’istruttoria definita pronti per passare alla firma del dirigente. Io sulla base di un esame sommario delle varie pratiche ho accantonato un numero abbastanza consistente di pratiche che mi apparivano potenzialmente irregolari dell’ordine di circa settanta su centocinquanta/duecento che potevano essere pendenti. Devo aggiungere che curiosamente vi erano e vi sono molte domande risalenti ad anni prima fino al 2003 ed alcune per le quali gli interessati hanno gia versato oneri di urbanizzazione e contributi che il comune si troverà prima o poi a dovere restituire. La cosa strana è che su queste pratiche ferme nessun privato si è fatto avanti per chiedere conto pur avendo avuto chiaramente all’interno dell’ufficio una legittima aspettativa alla positiva conclusione del procedimento. Ho voluto fare questa premessa che vi permette dei capire la difficile situazione nella quale mi sono trovato ad operare per spiegare che nella pratica in questione trattandosi di una vicenda di poco rilievo urbanistico ed edilizio ho effettivamente avanzato la proposta che ha consentito il rilascio del permesso in virtù della relazione istruttoria favorevole. Prendendo visione della stessa devo aggiungere che la stessa appare carente nelle informazioni che concernono i vincoli esistenti sul fabbricato nel senso che è lasciata in bianco la dicitura. Tutto questo è il frutto di una prassi degli anni scorsi che io non ho condiviso e ho cercato subito di modificare con l’appoggio del dirigente architetto Taglieri. In pratica la relazione istruttoria era presentata a Melchini in via documentale e senza riguardo ai tempi era portata dallo stesso alla firma del dirigente in assenza quindi di un obbiettivo esame congiunto che di fatto mancava. In questo modo l’analisi della regolarità urbanistica era fatta in un determinato momento talora assai precedente a quello in cui si giungeva all’emissione del permesso. Io ho introdotto una sorta di sessione di verifica alla presenza del dirigente nella quale vi è la partecipazione fisica dell’istruttore che sopiega la pratica e ne tratteggia quelli che possono essere i punti più delicati. Inoltre nel modello di relazione istruttoria che mi viene mostrato lo stesso è privo di indicazioni dettagliate ed esplicite che invece io ritengo debbano essere sempre inserite nella pratica. A.D.R. Omissis…Come ho sopra detto io ho affrontato in condizioni estremamente difficili per le condizioni in cui si trovava l’ufficio l’incarico che mi è stato dato e che intendo lasciare il 30 dicembre. Ho accettato per la stima e la fiducia che mi lega all’architetto Taglieri e per dare un contributo professionale in questo momento difficile. Vi è un assessore all’urbanistica ma noi come ufficio siamo stati lasciati completamente soli. Non appare necessario commento. Ma non solo. Infatti, questo uffico al fine di meglio delinere le responsabilità emerse dalla attività di indagine effettuata procedeva con interrogatori di persone indagate nell’ambito di questo p.p. o in procedimenti conessi, ed anche da questa ulteriore attività emergevano elementi di conferma. In particolare si riposrta il verbale di interrogatorio reso dinnanzi al PM in data 25.01.2011 dall’Arch. Antonio Bevacqua: “A.D.R. “ In primo luogo voglio precisare come e quando nascono i miei rapporti con l’Artuso. Il 27/12/2005 abbiamo costituito uno studio associato, con atto pubblico redatto presso lo studio del Notaio Maria Luisa Autuori, notaio che ci è stata presentata proprio dall’Artuso. L’idea di questo studio è nata perché, dopo che io mi sono laureato ed abilitato alla professione di architetto, parlando con un mio amico che all’epoca lavorava presso altro studio, il geom. Francesco Albanese, spesso pensavamo alla possibilità di volerci aprire uno studio nostro, ma al contempo eravamo coscienti delle difficoltà. Nel mese di settembre 2005 è capitato che trovandomi, se non erro al catasto, sentii parlare l’Artuso con altre persone, che all’epoca non conoscevo, della
230
difficoltà di trovare giovani professionisti disposti a lavorare ed eventualmente ad aprire uno studio; sentendo ciò ed essendo invece questa la mia volontà mi sono avvicinato , gli ho detto che ero interessato a tale possibilità e da lì è iniziato il nostro rapporto. Pertanto nel dicembre del 2005 io, Artuso ed Albanese, abbiano istituito questo studio Atlantide tramite atto pubblico con quote eguali tra noi tre. Però devo dire che sin dall’inizio abbiamo avuto problemi di gestione. In particolare ricordo che già nel mese di aprile dell’anno 2006 io e Francesco Albanese ci rendemmo conto che qualcosa non andava in quanto clienti che erano venuti da noi ed ai quali avevamo detto che opere edilizie che volevano effettuare non erano possibili, poi in tempi successivi li vedevamo che comunque andavano da Artuso, ma non allo studio bensì direttamente presso la sua abitazione che si trovava nello stesso immobile dello studio. Per tali motivi abbiamo subito detto all’Artuso che non ci piaceva questa sua gestione poco trasparente, ma lo stesso in maniera arrogante ci ha risposto che il locale era suo, i clienti li portava lui, noi eravamo giovani e capivamo poco pertanto le cose sarebbero andate avanti così. Per tali motivi, successivamente, abbiamo pensato di risolvere il problema escludendolo dallo studio “tecnico” nel senso che abbiamo preteso che i lavori tecnici di fattibilità o altro passassero sotto il nostro vaglio. In realtà credevamo di avere risolto le cose ma non è stato così. Infatti dopo poco, ci siamo resi conto che clienti continuavano ad andare direttamente da lui senza passare dallo studio, pertanto noi ci siamo nuovamente lamentati e a seguito di questo nuovo scontro l’Artuso ci ha materialmente cacciato dallo studio nel mese di luglio o agosto dell’anno 2007, tra l’atro anche trattenendo presso lo studio cose nostre, il timbro dello studio associato Atlantide e tutte le pratiche che in quel momento stavamo gestendo. ADR: “le cose però purtroppo solo successivamente abbiamo capito che sono andate molto oltre nel senso che l’Artuso ha fatto cose a nostra insaputa; infatti già prima dell’invito a rendere interrogatorio per questo p.p. mi è arrivato altro invito per altro procedimento in qualità di direttore dei lavori, se non erro nel marzo del 2009, opere che io disconoscevo e che mai avevo assunto in qualità di direttore dei lavori. Pertanto mi sono subito recato in cantiere ed ho visto presso la proprietà della persona interessata di nome Giuseppe Azzarà che era stata realizzata un’opera al di fuori di ogni norma. Preciso la dinamica: il sig. Azzarà si era recato presso il nostro studio chiedendoci di progettare una ristrutturazione dell’immobile di sua proprietà, pertanto io ed il geom. Albanese abbiamo realizzato i disegni e successivamente ci siamo anche confrontati con l’Azzarà. Confrontatoci con lo stesso abbiamo presentato, sulla base dei nostri disegni una DIA all’UTC. Questo avveniva nell’anno 2007, nel mese di aprile 2007, prima che l’Artuso ci cacciasse dallo studio. Successivamente poi nulla ho saputo, in quanto questa come le altre pratiche sono rimaste presso lo studio. Solo dopo ho ricevuto l’invito che prima ho ricordato e recandomi presso il cantiere ho verificato che le opere realizzato erano totalmente difformi ai disegni della DIA da me originariamente presentata e soprattutto risultavo direttore dei lavori quando io nulla sapevo di tale nomina. ADR: preso atto di tanto mi sono subito recato, unitamente al mio avvocato, all’Ufficio Urbanistica di RC per chiedere chiarimenti su questa ed eventualmente altre pratiche che risultassero a mio nome ed in quella occasione, ritirati i documenti richiesti, ho scoperto che risultavo direttore di lavori di una serie di opere che io non conoscevo; che nei documenti erano stati utilizzati nomi di professionisti inesistenti e timbri falsi. L’ufficio da atto che vengono mostrati alla persona sottoposta ad indagini i documenti relativi la pratica Condò. ADR: a tal riguardo in primo luogo preciso che io non conosco assolutamente questo signore Condò; che le firme sui documenti che mi sono stati mostrati è simile alla mia, ma io non ho mai firmato questi documenti, per cui o qualcuno ha firmato falsificando la mia firma ed il mio
231
timbro o firma e timbro sono stati scannerizzati, come è accaduto in maniera lampante in alcuni documenti che ho acquisito in copia presso l’UTC ADR: con riferimento alla pratica Condò quindi posso affermare con certezza di non avere firmato questi documenti, ripeto o qualcuno ha falsificato la mia firma o è stata scannerizzata, posso mostrare alcuni dei documenti acquisiti presso l’Urbanistica per chiarire ulteriormente. L’ufficio da atto che la difesa produce in copia elenchi rilasciati dall’UTC delle pratiche che risultano a firma dell’arch. Bevacqua Antonio,del geom. Francesco albanese o studio Atlantide; copia del verbale di interrogatorio reso nel p.p. 1712/09 RGNR; copia della pratica Azzarà; copia della Lucisano; copia della pratica Lia; copia della pratica Milasi; copie delle pratiche Polito e Romeo; copia di tutte le dimissioni di direttore dei lavori delle pratiche delle quali l’arch. Bevacqua non aveva conoscenza; copia della schermate dei registri unici degli architetti. ADR: voglio fare un esempio per essere più chiaro: è accaduto che un cliente è venuto allo studio io ho fatto i disegni dei progetti e basta; poi successivamente, cosa che ho scoperto acquisendo le copie presso l’UTC, Artuso ha fatto tutto il resto, ovvero ha presentato il progetto indicando me come direttore dei lavori, quando io non ho mai ricevuto questo incarico, ha utilizzato timbri di professionisti inesistenti, ha indicato lo studio Atlantide come studio che seguiva la pratica, ma tutte queste circostanze sono false. Per tali motivi io mi sono dimesso da tutte queste nomine di direttore dei lavori da me mai conosciute e ricevute. ADR: In alcune delle pratiche che ho prodotto in copia in modo evidente e lampante risultta la scannerizzazione; ADR: Attulmente non ho più nessun rapporto con Artuso Antonio Demetrio; ADR: tra l’atro dopo i fatti che sono successi ho fatto delle verifiche ed ho accertato che l’Aruso è laureato, ma non iscritto in nessun albo, pertanto non è abilitato alla professione, non può assumere l’incarico di direttore dei lavori, lo stesso, pertanto, in alcune occasioni ha indebitamente firmato documenti. ADR: confermo che senza l’iscrizione ad un ordine degli architetti l’unica attività consentita è quella di mero progettista. ADR: per potere iscriversi ad un ordine degli architetti bisogna superare l’esame di stato. ADR: al momento della costituzione dello studio Atlantide ovviamente non sapevo che l’Artuso non fosse abilitato, tra l’altro lo stesso ha dichiarato di essere architetto dinnanzi al notaio di essere architetto e non ha specificato, sotto la sua responsabilità, di essere solo dottore in architettura senza abilitazione; ADR: Albanese ha conosciuto Artuso tramite me ed anche lui era assolutamente estraneo a tutta la gestione dei clienti da parte dell’Artuso; ADR: voglio specificare che le diffide che hanno riguardato le pratiche gestite dallo studio Atlantide non ci sono mai state consegnate, in quanto arrivavano direttamente presso l’abitazione dell’Artuso, che si trova nello stesso immobile dove si trovava la sede dello studio associato Atlantide. ADR: attualmente lo studio Atlantide non esiste più, io ed Albanese abbiamo chiuso la partita IVA e fatta la comunicazione alla INERCASSA ADR: io sono iscritto all ‘ordine degli Architetti di Reggio Calabria con n. sez.A n. 2007 dal 23.05.2005; ADR: chiedo che Arytuso venga perseguito per ogni condotta penalmente rilevante tenuta in mio danno. A.D.R.” Non ho altro da aggiungere. “ Orbene, dalle dichiarazioni rese in sede di interrogatorio, emerge conferma del modus operandi dell’arch. Artuso, la gravità e la pericolosità delle condotte tenute.
232
Dichiarazioni rese dall’arch. MASTRANDREA, persona sottoposta ad indagini nell’ambito di questo p.p., dinnanzi al PM in data 26.01.2011: A.D.R. “ Confermo che con riferimento le opere relative eseguite dal committente ditta “Mauro” ero il direttore dei lavori, ma a tal riguardo è necessario fare alcune precisazioni. In particolare io i primi contatti li ho avuti con la ditta Eredi leone ed in particolare con il dott. Cellini, che conoscevo da tempo, questo avveniva nell’anno 1991, io era appena laureata e da poco avevo sostenuto l’esame di stato, mi chiese di redigere un progetto per nuova costruzione di un fabbricato di due piani f.t. e cantinato; io feci il lavoro che mi è stato richiesto e presentai il progetto all’UTC che veniva esaminato in data 27.02.1992 dalla commissione edilizia. Ma in realtà i lavori con committenti gli eredi Leone non sono mai iniziati per motivi che io non conosco. Successivamente gli eredi Leone decisero di vendere il terreno ed anche il progetto da me redatto , pertanto proprio gli acquirenti ed in particolare Mauro Antonino mi ha contattato e mi chiese di seguire i lavori in qualità di direttore dei lavori e progettista chiedendomi anche di effettuare, rispetto al precedente progetto, un cambio di destinazione di uso per la precisione da attività medica ad attività di commercio. Successivamente lo stesso committente ha presentata all’UTC chiedendo il rilascio della concessione edilizia a nome della società Mauro s.n.c. Il progetto venne riconosciuto con un primo permesso nel 2001, con inizio dei lavori rituale e nei termini. La prima concessione era la n. 159 del 14.06.2001 ed è stata rilasciata alla ditta Mauro s.n.c.. L’opera che bisognava realizzare era un fabbricato a due p.f.t. da adibire a vendita di fiori. Successivamente è stata chiesta una variante ; anche in questo caso io ho presentato il progetto per la variante. Il permesso riconosciuto a seguito della variante è il n. 322, variante che consisteva in una diversa distribuzione interna degli ambienti ed in un ampliamento del piano seminterrato adibito in parte a garage ed in parte a deposito, ma la variante non alterava la sagoma dell’edificio, come risulta anche dalla relazione istruttoria effettuata dall’UTC relativa la pratica n. 15132/B, a firma del responsabile Giuseppe Melchini.Il sito si trovava in San Brunello alla via Casalotto. I Lavori a seguito della prima concessione rilasciata nel 2001 sono iniziati nel mese di febbraio 2003. L’ufficio da atto che viene mostrata alla persona sottoposta ad indagine il permesso a costruire n. 322 agli atti e vengono contestati gli elementi di falsità riscontrati A.D.R.: Riconosco il permesso ho anche io una copia di questo permesso che mi è stata consegnata dalla ditta Mauro, in quanto è il committente che ritira il permesso a costruire oppure in alcuni casi viene spedito; con riferimento i provini di compressione devo dire che è stato solo un errore materiale in quanto i lavori sono cominciati con il precedente permesso poi i dati indicati con riferimento i provini relativi l’ampiamento, e quindi la variante, erroneamente veniva indicato il 14.08.2003 invece di data del mese di novembre 2003, ma si è trattato solo di un errore materiale. Con riferimento la falsificazione effettuata sul registro dell’UTC ove la concessione n. 322 risulta attribuita a tale CUTRUPI effettivemente è una circostanza che ho notato anch’io, perché ricevuto l’invito a rendere interrogatorio, mi sono recata presso l’urbanistica ho chiesto accesso agli atti ed ho visto che dal registro originale risulta che accanto al n. 322 vi è il nome Cutrupi e nell’altro, come anche risulta dal registro informatico; mentre da copia del registro a loro disposizione risulta che al n. 322 vi è stata una cancellatura ed inserito il nome della ditta Mauro tutti i datti della concessione n. 322 della variante. Ovviamente non so chi può avere effettuato all’interno del comune questa cancellazione, io so solo che mi è stato consegnato il permesso direttamente da Mauro. ADR: con riferimento all’atto di collaudo, il collaudo è stato effettuato dall’arch Diano che si è basato sulla relazione a struttura ultimata con allegati i certificati dei provini ove risultava l’errore materiale che prima ho detto, quindi in realtà a che in questo caso è stato un mero errore materiale anche perché il collaudo viene effettuato sul posto, dei campioni si guardano solo i certificati.
233
ADR: conosco Sinicropi e sono stata il direttore dei lavori del complesso edilizio realizzato in Gallico Marina ; il committente era proprio il sig. Sinocropi e mi ha pagato lo stesso Sinicropi per la mia prestazione professionale. In questo caso io ero sia la progettista che il direttore dei lavori ADR: conosco Giusepe Chirico, ho conosciuto lo stesso molti anni fa all’università. Lui poi non ha proseguito gli studio. E’ dipendente del comune di RC non so attualmente con quale mansione; in passato, attualmente non più, abbiamo collaborato per dei lavori, preciso che lo stesso essendo dipendente pubblico non firmava direttamente dei lavori, in realtà aveva mansioni più altro pratiche sul cantiere. ADR: non se la pratica della ditta Mauro all’interno del comune è stata seguita dal Chirico; non se se la cancellazione sul registro è stata effettuata da Chirico. ADR: non so nulla circa la società immobiliare R.E. s.r.l. con sede in Via NAZIONALE Dir. Landi n. 11 Gallico di cui mi chiede; non conosco la moglie di Chirico Giuseppe e non so che tipo di attività svolge. ADR: non ho altro da aggiungere. La difesa si riserva di presentare la documentazione a cui si è fatto riferimento nel corso di interrogatorio, con relativo indice. La difesa chiede, altresì, che l’ufficio di Procura accerti l’esistenza di due registri e la discrepanza esistente tra i due ed anche i dati che risultano sul registro informatico. Chiuso alle successive ore 17.15 Dichiarzioni rese da Cardia Luigi, in qualità di imputato in procedimento connesso, dinnanzi al PM in data 26.01.2011: A.D.R. “ Ho conosciuto Giuseppe Chirico tramite un mio cugino che si chiama CARDIA GAETANO, all’epoca segretario del sindaco Falcomatà, al quale dicedendogli che volevo ristrutturare il mio appartamento sito in vi Borrace Crocevia e che successivamente volevo anche ampliare sempre la mia abitazione, mi consigliò di rivolgermi ad un suo amico di nome Peppino, appunto il Giuseppe Chirico. Tramite questo mio cugino mi sono messo in contatto con Chirico e mi sono recato presso di lui alla suo studio siti in via Nazionale Gallico Marina. Da lì è iniziato il nostro rapporto. Inizialmente ha seguito la ristrutturazione del mio appartamento nel 1998. Con riferimento alla ristrutturazione preciso che i lavori sono stati eseguiti dalla ditta La Cava e per quanto ricordo il direttore dei lavori era il geom. La Cava titolare della ditta. Per questi lavori di ristrutturazione non ho pagato nulla al Chirico, in quanto ho pagato tutto insieme successivamente. Dopo avere effettuato questi lavori di ristrutturazione, dei quali non sono stato assolutamente soddisfatto, infatti dopo varie rimostranze alla ditta ho pagato 38 milione invece di 40 milioni stabiliti, ho detto al Chirico che volevo ampliare il mio appartamento il quale mi ha sempre di avere presentato il progetto già nel 1998 contestualmente alla istanza relativa la ristrutturazione. Lo stesso però nulla mi ha fatto sapere per molto tempo, nonostante dopo circa un anno dalla fine dei lavori di ristrutturazione, nel 1999/2000 circa, gli abbia chiesto più volte notizie, anche recandomi presso gli uffici dell’urbanistica dove il Chirico lavorava. Dopo alcuni anni nel marzo del 2005, preciso che io già avevo consegnato al CHIRICO tutti i documenti necessari che mia veva richiesto sin dal dall’anno 1998, mi ha chiamato e mi ha detto di trovare una ditta che potesse eseguire i lavori di ampliamento in quanto le autorizzazioni erano pronte. Feci quanto mi chiese e mi sono rivolto ad una ditta di Polistena. Dopo poco il Chirico mi ha contattato, mi ha dato il cartello da esibire fuori il cantiere ed in quel periodo, non ricordo esattamente il giorno, ho dato al Chirico circa 3000 euro. In quella occasione ho chiesto al Chirico di consegnarmi copia dei documenti, concessioni e quant’altro, ma lo stesso non mi ha dato nulla e mi disse che tratteneva tutto lui allo studio. Gli feci notare che se arrivano per dei controlli avevo bisogno della documentazione, ma il Chirico mi rispose che in caso di controlli avrebbe provveduto lui, che mi dovevo limitare a chiamarlo e lui poi avrebbe portato tutti i documenti. Chiesi anche chi era il direttore dei lavori e il Chirico mi rispose che lui stesso sarebbe stato il direttore dei lavori , anche
234
se si è recato in cantiere durante i lavori, solo a seguito di mia specifica richiesta. In effetti è accaduto che poco dopo che sono inziati i lavori, alla fine del mese di agosto dell’anno 2005, si sono presentati i CC e personale della polizia municipale presso la mia abitazione chiedendo in merito ai lavori che stavo effettuato. Subito ho contattato il CHIRICO il quale mi disse che era fuori RC, e di chiamare l’arch. DIANO. Pertanto ho contattato l’arch. Diamo il quale si è presentato in cantiere senza documenti dicendo al personale lì presente che non aveva con se i documenti , ma che riteneva che fosse tutto in ordine. I CC e il personale dell’urbanistica non ritenendo sufficienti le parole del DIANO hanno sottoposto a sequestro la parte superiore dell’immobile che a tutt’oggi non se essere stato dissequestrato. Qullo che posso dire è che in quella occasione mi sono reso conto di essere stato truffato, quindi subito dopo mi sono recato dai CC per sporgere denuncia contro CHIRICO e DIANO. A.D.R.: Per i lavori di ampliamento il preventivo era di 22.000 , ed io ho pagato quasi completamente. ADR: Preciso di avere visto solo sporadicamente in precedenza l’arch. Diano presso lo studio del geom. Chirico, solo dopo ho capito che in realtà era lui l’architetto abilitato. ADR: non conosco nessun architetto di nome Marilena Mastrandrea, se non erro era il nome indicato come progettista sul cartello a me consegnato dal Chirico, ma io non ho mai incontrato questo architetto; escludo si sia recata in cantiere a casa mia. L’Ufficio da atto che mostra al sig. CARDIA gli allegati alla consulenza in atti. ADR: riconosco la mia firma e quella di mia moglie in calce al documento che mi viene mostrato indicato con il n. di allegato 3; ma specifico che non ho redatto io questo documento, sicuramente mi è stato sottoposto per la firma dal geom. CHIRICO, in quanto io solo con lui ho avuto rapporti. ADR: con riferimento all’allegato indicato con il n. 8 egualmente ricordo che mi è stato sottoposto dal Chirico , io non conosco questo arch. Marilena Mastrandrea che viene indicata nel documento. Anche con riferimento all’allegato con il n. 22 riconosco la firma ed il preventivo per i lavori di ristrutturazione. ADR: voglio aggiungere che i lavori di ristrutturazione, sono stati fatti malissimo infatti ci sono molte infiltrazioni di umidità e noi abbiamo avuto seri danni alla salute; ADR: la concessione che mi viene mostrata con n. 18 del 2003 non mi è mai stata mostrata, non ho mai visto prima questa concessione. ADR: per quanto riguarda l’allegato n. 45 che mi viene sottoposto in visione osservo che benché i richiedenti siano Cardia e Gallo vi è in calce solo la firma di Cardia Luigi che non riconosco quale mia; che il documento è privo di data di redazione e porta in calce il timbro del depositato presso il comune di RC del 18.05.2004; ADR: inoltre voglio anche ribadire la mia assoluta buona fede e la circostanza che purtroppo mi sono fidato di questo sig. Giuseppe Chirico che ha seguito tutto personalmente con riferimento ai lavori di ampliamento sovrastanti la mia abitazione, e a tutt’oggi per tali motivi mi trovo imputato in un procedimento penale senza avere fatto nulla. “ La ricostruzione dei fatti effettuata dall’Ufficio di Procura e’ quanto mai completa e analitica. L’esito delle conversazioni intercettate e’ integrato con quanto emerge dai verbali di dichiarazioni resi da indagati e da persone informate sui fatti, dallo screening condotto su altri procedimenti gia’ pendenti o definiti in primo grado su fatti di violazioni della normativa in materia edilizia e urbanistica connessi con quelli qui oggi indagati.
235
E’ opportuno richiamre alcuni dei passaggi piu’ significatvi delle conversazioni registrate fermo restando il rinvio al testo integale dei dialoghi che definiscono, con plastica evidenza, il diffuso sistema di illiceita’. L’esame delle conversazioni si apre con quella registrata il 26\10\09 all’interno dello studio Lo Re ove Lo Re e D’Ascoli parlano di un progetto a cui e’ interessato Pino Melchini e relativo a un terreno vicino al distributore Tamoil delle bretelle sul Calopinace :
“LO RE: ...tu sai niente del fabbricato vicino l'argine destro Calopi...vicino la Tamoil, di fronte la fine del Viale Calabria, di quel...(inc.)...triangolare che c'è là? Mi ha chiamato Pino oggi che...di andare a fargli...a timbrargli il progetto a questi qua...--\ …. LO RE: Che è di un avvocato, mi ha detto tu per ora presentalo, mi ha detto: fottitene, poi ti spiego!--\ D'ASCOLI: E che gli devi fare?--\ LO RE: Gli ha messo i timbri Tommaso, mi ha detto: mettigli due bolli e portaglielo! Tu non sai niente, niente...(inc.)...?--\ D'ASCOLI: No, non so...no, sarà una cosa di Pino...--\ LO RE: Ah, a me sembrava...se lui mi dice mettigli due bolli, io gli metto due bolli, cioè non mi metto...(inc.)...--\ D'ASCOLI: ...e praticamente lo sta presentando ora il progetto di questi?--\ LO RE: Eh!--\ D'ASCOLI: E allora che vuoi che ne sappia io se è una cosa...--\ “ Il rapporto di stretta collaborazione professionale tra il libero professionista e il pubblico funzionario emerge anche dalla conversazione del successivo 27\10\09. Si tratta. Ancora una volta,
di una conversazione ambientale registrata nello
studio di Lo Re in cui il professionista dice a due persone che per la sanatoria devono ringraziare D’Ascoli essendosi lui limitato a tenersi la pratica allo studio . Lo Re , a scanso di equivoci sulla illiceita’ del tutto, dice ai due clienti che non devono dire di avere visto la pratica di loro interesse all’interno dello studio Lo Re.E’ dunque abitudine degli indagati ( si dice abitudine perche’, come si e’ visto dalla successive conversazioni, la circostanza e’ ricorrente) detenere pubblici fascicoli afferenti pratiche per il rilascio di permesso di costruire o per di concessione in sanatoria , presso lo studio privato dell’arch. Lo Re ove sia Cali che D’Ascoli prestano attivita’ professionale in aperto contrasto con l’obbligo di imparzialita’ della P.A.
236
A pagina 67 della richiesta del P.M. si legge, poi, di un nostalgico riferimento di D’Ascoli ai tempi in cui c’era Melchini . E ancora, a pag. 68 D’Ascoli, in relazione a qualcosa di cui si sta occupando, dice che se ci fosse stato Melchini non ci sarebbero stati problemi , che Melchini ha fatto “forzature” per amicizia . Si apprende che era prassi del pubblico ufficio in questione rilasciare permessi di costruire per attivita’ commerciali che gia’ si sapeva sarebbero stati destinati a residenze . Si richiama a tal proposito quanto si legge a pag. 69 della richiesta del Pubblico Ministero: “Il contenuto del dialogo si presenta estremamente chiaro consentendo di comprendere che in passato era stata concessa l’autorizzazione a realizzare una casa di cura per anziani in una zona urbana dove non era consentito, ragione per cui D’ASCOLI si riprometteva di andare a discuterne con il nuovo responsabile dell’Ufficio facendosi comunque accompagnare dallo stesso MELCHINI, che era stato colui che aveva rilasciato, facendo una forzatura, il permesso malgrado il vincolo di zona. Anche in questo caso, inoltre, emerge che ci si è rivolti alla studio LORÈ per velocizzare l’iter di pratiche che fisicamente dall’UTC (a mezzo del D’ascoli) vengono portate all’interno dello studio Lorè che poi segue tutta l’iter dei lavori dietro il pagamento di corrispettivo in denaro L’11\11\09 D’Ascoli e Lo Re parlano di qualcuno che grazie alla loro amicizia e a quella di Melchini sta ottenendo lauti guadagni , sta realizzando due villette che vende una a 300.000,00 euro l’altra a 320.000,00. A pag. 71 Lo Re e D’Ascoli sottolineano la necessita’, nonostante una certa sentenza, di rimanere all’interno dell’Ufficio Urbanistica per poter continuare a gestire la pratiche e alimentare il flusso di clienti verso lo studio Lo Re . A pag. 74 Lo Re e D’Ascoli rendono una formidabile confessione delle illiceità compiute: sconti (!) sugli oneri di urbanizzazione , provvedimenti emessi che non avrebbero potuto essere rilasciati, pratiche evase secondo corsie e tempi preferenziali rispetto a quelle della generalita’ degli utenti . Il 16\11\09 parlano Lo Re e Melchini . Melchini ( cfr. pag. 76 della richiesta del P.M.) parla della parcella che un cliente avrebbe dovuto pagare e conclude dicendo che questi, dopo avere pagato la parcella, sarebbe dovuto passare da lui .. “e basta!”. Emerge non solo il coinvolgimento di Melchini che discetta in merito al pagamento di onorari da parte di un cliente di Lo Re problematica che non si vede come avrebbe dovuto riguardarlo ma un anche un suo interesse diretto a che il cliente si presenti anche da lui, e non si comprende a quale titolo lecito.
237
Il 17\11\09 a parlare sono Lo Re, D’Ascoli e un uomo non identificato. Si evince ( pag. 76 della richiesta) che il cliente ha un terreno che vorrebbe permutare e che offre a Lo Re. Lo Re si dimostra interessato a patto che il cliente, probabilmente un consigliere comunale , “cacci la viabilita” profilo di evidente ostacolo allo sfruttamento in termini di edilizia residenziale del terreno. La conversazione del 23\11\09 registrata fra D’Ascoli e due persone all’interno dello studio Lo Re attesta che D’Ascoli svolge attivita’ professionale all’interno dello studio Lo Re per facilitare l’iter di approvazione delle pratiche pendenti presso il suo studio . Il dato emerge con lampante chiarezza da quanto dice uno degli interlocutori di D’Ascoli a pag. 80 della richiesta del P.M. : “siamo qua Pasquale non per un’ informazione , mi dovete portare a fine questa pratica”. E dunque i due clienti dello studio Lo Re interloquiscono con D’Ascoli non come pubblico funzionario che avrebbe potuto fornire informazioni trasparenti sull’iter della pratica di loro interesse m lo incontrano privatamente, presso uno studio privato perche’ porti a buon fine la pratica e dunque a prescindere dalla reale accoglibilita’ della loro domanda. Alla luce di questa affermazone si rivela sorprendente D’Ascoli quando critica le irregolarita’ commesse da Artuso. Altrettanto significativa e’ la conversazione del 27\11\09 tra Lo Re e D’Ascoli ove chiarissimi sono i riferimenti a Melchini che con D’Ascoli gestisce privatamente pubbliche pratiche ( cfr. pag. 83). Emerge con chiarezza che gli indagati occultano pubblici fascicoli anche all’interno di pubblici uffici per impedire agli utenti che hanno inoltrato le varie richieste di controllarne iter e documentazione
( cfr. pag. 84). Nel corso della
conversazione del 2\12\09 tra D’Ascoli e Lo Re e’ descritto minuziosamente il sistema di distribuzione delle “mazzette” in cui risulta coinvolto anche Chirico Giuseppe . A pag. 86 dell richieta del Pubblico Ministero si leggono i passaggi piu’ significativi :
“D'ASCOLI: ...Lo sai qual'è il discorso, io a Peppe MELCHINI lo rimprovero per la sua troppa bontà, questo è un altro che ha comprato...(inc.)...delle persone per la troppa bontà che ha avuto Peppe MELCHINI, perchè Pino MELCHINI sopra a queste cose ha sbagliato, perchè lui era il proprietario di tutta Reggio Calabria ed ha fatto arricchire due fessi che non gli hanno usato mai
238
rispetto, questo è...--\ IRTO: Questa è la verità.--\ D'ASCOLI: E poi se ne andavano all'ufficio a tipo che sono i padroni, a Peppe CHIRICO sai che gli ho detto io e Natino: fai una cosa, renditi conto di tutte queste pratiche che hai messe là, sequestrate, vedi quali secondo te non ti esce niente, così li mandiamo avanti noi, e lasciati quelle quattro dove secondo te, ti può uscire qualcosa. Ti è finito lo spasso!--\ IRTO: Gli è finito certo!--\ D'ASCOLI: Non te ne faccio passare una, mi prendo le pratiche, me le porto quà, me le guardo per bene...pane pane a vino vino, se ti esce...se è giusta è giusta, ma che tu fai imbrogli basta, hai finito! A Valerio gli ha detto di fargli tutti quanti i piani...coso fituso a trecento euro, tu fai un complesso edilizio e gli dai trecento euro per ogni piano...(inc.)...a quel ragazzo!--\ IRTO: Eh...--\ ...D'ASCOLI continua a parlare di questo discorso afferma che Pino PAVONE è come Peppe CHIRICO, ed afferma che ha circa sei sopraluoghi da fare a Pellaro ed ha intenzione di portarsi Peppe CHIRICO con lui...--\
D'ASCOLI: ...Lo sai perchè mi salgono i cazzi a me...perchè se ti capita a te qualcosina, qualche pezzo di pane da poterti spolpare, se te lo possono fottere...(inc. a causa di voci accavallate)...a me per questo mi salgono i cazzi, cioè voi volete mangiare...--\ IRTO: ...(Inc.)...un pezzo di pane ciascuno...(inc.)...--\ D'ASCOLI: ...(Inc.)...con Peppe...(inc.)...siamo andati a scuola assieme e poi siamo finiti nello stesso ufficio no, ma Peppe CHIRICO...se n'è venuta qualche dieci anni fa, appena arrivato là io, una signora: sapete sono proprietaria di un terreno pum...pum...pa...pa...dice voglio fare...(inc.)...gli ho detto io fermatevi un attimo che vediamo se si può fare qualcosa oppure ha detto...sapete ma io me lo voglio vendere...(inc.)...la signora...io ero all'inizio per comprarmelo...che ni devo comprare...ho cercato di chiamare un amico...il giorno dopo si ripresenta, gli spunta a lui davanti, e non si ricordava il mio nome, dice ho parlato giovedì con voi mi pare, ma signora sapete...se ne viene nella mia stanza, minchia che culo che ho avuto oggi, è venuta una signora, così...così...così e così...dice che ha parlato con me, ma chissà con chi cazzo ha parlato, gli ho detto guarda che ha parlato con me. Ha detto no, ormai mi sono comprato tutte cose, si è preparato prima la concessione e poi...gli ha detto Pino MELCHINI allora hai la bontà, visto che ormai hai fatto tutte cose, ti sei comprato il terreno, gli dai i soldi a Pasquale per il lavoro che ha fatto...(inc. a causa di voci accavallate)...--\ IRTO: ...(Inc. a causa di voci accavallate)...--\ D'ASCOLI: ...lo sai poi come mi sono combinato, che mi sono dimenticato poi il cognome della signora, e gli ho fatto scaricare io il permesso sopra il registro!--\ IRTO: ...(Inc...ride)...--\ D'ASCOLI: ...(Inc.)...--\ IRTO: ...(Inc.)...--\ D'ASCOLI: Se Pasquale D'ASCOLI a quei tempi si fosse "sciuppato" preso dieci mila euro coso fituso a te che cazzo ti cambiava?--\ IRTO: Certo, chissà quante villette si sono sparate in questo terreno...--\ D'ASCOLI: Due!--\ IRTO: Due villette ha fatto?--\
239
Quanto si legge nella pregressa conversazione definisce con grande chiarezza come l’illecito sia stato, dagli indagati, elevato a vero e proprio sistema di lavoro. In detto sistema i ruoli dei pubblici dipendenti coinvolti nell’indagine sono sostanzialmente intercambiabili nell’ambito del medesimo circuito organizzato secondo definite procedure irregolari , coperto e garantito dalla reciproca connivenza degli associati e soprattutto dal ruolo di mentore di Pino Melchini, garanzie dell’intero sistema illecito. Il 4\12\2009 parlano D’Ascoli, Lo Re e un uomo. Alle pag. 77 e 78 si legge che un certificato di agibilita’ rilasciato in pochi giorna “costa “ mille euro. Segue poi analitico conteggio del denaro ricevuto per la gestione della pratica con indicazione delle singole “poste” ivi compresi i soldi “per il collega” inequivoco riferimento alla consumata corruttela. La conversazione del 15\1\2010 tra D’Ascoli e un uomo ci consegna il dato in base al quale, secondo D’Ascoli, da quando Melchini e’ stato spostato “non hanno piu’ la forza per fare certe cose “ . Evidente il riferimento a un sistema operativo collaudato nell’ambito d quella che si profila come una vera a e propria associazione a delinquere che in quel momento storico e’ indebolita, nella sua capacita criminale, dallo spostamento ad altro ufficio di Pino Melchini, dato che conferma, per diretta ammissione di un indagato , il ruolo apicale e strategico rivestito da Melchini nel contesto delle operazioni delittuose sistematicamente compiute. E’ appena il caso di sottolineare che se le procedure e l’attivita’ posta in essere dagli indagati fosse stata lecita nulla avrebbe cambiato il trasferimento di un funzionario atteso che e’ prassi di qualunque pubblica amministrazione, gestita con criteri trasparenti, l’avvicendamento dei funzionari soprattutto nei ruoli di maggior responsabilita’. A pag. 93 si registra un’altra sorprendente confessione di Pasquale D’Ascoli allorche’ con sincerita’ disarmante,
ma implacabile, dichiara che lui partecipa
agli imbrogli solo se partecipa al relativo guadagno . Nella conversazione del 15\1\2010 delle ore 17.09 tra D’Ascoli e un uomo non identificato
interviene un
altro pubblico funzionario, questa volta in forza
all’ufficio che si occupa delle pratiche di condono edilizio.
240
Si tratta di Cali’ Francesco. D’Ascoli , ancora una volta, dichiara che Melchini era il garante di tutte le operazioni evidentemente illecite ( pag. 94). A pag. 95 si legge di falsificazioni di atti realizzata nei publici uffici su mandato di Cali’ Francesco; si parla poi, esplicitamente, di usare vecchia modulistica
per
fare apparire presentata dieci anni prima una pratica di condono, in realta’, formata e presentata nel 2010. Si apprende anche che questo non era un fatto isolato ma una prassi operativa sovente seguita. Il 26\1\2010 D’Ascoli e Lo Re parlano di un permesso di costruire redatto da Melchini con data retrodatata, si apprende che
hanno il problema di non avere
presentato la dichiarazione di inizio attivita’ e si interrogano su come protocollare con un numero falso la pratica per evitare problemi con il genio civile . Il 5\12\2010 si registra una conversazione che da corpo all’imputazione di cui al capo O). Si apprende che gli indagati falsificano un atto ( cfr. pag. 105) , Lo Re minaccia di bloccare la casa di Alampi con l’intervento di Melchini se Alampi non cessa di porre questioni . D’Ascoli ammette ( pag. 106) che un altro tecnico
( Giovanni Latella) avrebbe strappato la pratica Alampi tanto era
irregolare . Lo Re lamenta che Alampi non ha dato una lira a Pino, che si sono “aggiustati per ottomila euro” ,
D’Ascoli lamenta di esser stato usato solo per
l’imbroglio, per il parere favorevole. Il 10\2\2010 parlano Lo Re, D’Ascoli e Cali. Cali’ dice espressamente che su un atto hanno dovuto cambiare la data . Cali’ dice a D’Ascoli che lo avrebbe trovato lui il numero ( evidentemente di protocollo). A pag. 111 si legge che Cali’ afferma disinvoltamente di avere retrodatato una domanda di condono all’86. Cali’ non ha timore di dire di avere corretto atti pubblici , si comprende dal dalogo che D’Ascoli e Cali accedono all’ufficio di qualche collega in assenza dello stesso
e “aprono
tutte cose” .A pag. 112 si legge che D’Ascoli, Lo Re e Cali compilano pratiche di condono indicando superfici approssimative , concordano quale data apporre per l’ultimazione dell’opera , dopo l’86 ma prima del 93, Cali’ dice espressamente “ una data a muzzo dobbiamo mettere Pasquale”. Da quanto si legge a pag. 116 della richiesta si comprende che gli indagati stanno falsificando una pratica a favore di tale Crucitti
Giuseppe redigendola nello studio Lo Re su un modello dell’86 ,
241
apponendovi il bollo staccato da un’altra pratica e per la quale cercheranno un numero di protocollo compatibile . Il 10\2\2010 alle 18.11 Ciccio Cali’ parla esplicitamente di lettere che devono scomparire dal fascicolo. D’Ascoli, sereno ribatte “le faccio scomparire” e Cali “ i bolli poi ce li faccio mettere io “. Dalle 19.13 gli indagati parlano di una concessione edilizia per uno stabile abusivo di 5 piani fuori terra piu’ attico i cui appartamenti devono essere oggetto di atto pubblico di vendita . Si tratta di predisporre una pratica apparentemente regolare commettendo dei falsi : qualcuno ha acquistato un terreno nel 90 e avanza domanda di condono in parte nel 94 e in parte nell’85 . Gli indagati pensano di redigere una scrittura privata che retrodati rispetto a tutte le domande di condono la cessione del terreno , all’insaputa del cedente ( cfr. pagg. 120 e segg.) A pag. 128 Cali nostalgicamente ricorda i temi che furono quando “preparavano e mandavano” e, ( si immagina incassavano) mille, duemila euro . Nella conversazione del 17\2\2010 Lo Re e D’Ascoli parlano di vecchi moduli per pratiche di condono da acquistare a 3000,00 euro , parlano poi dei soldi da dare ( si immagina per la predetta pratica) a Ciccio Cali’ nonche’ del loro guadagno , di un numero ( di protocollo?) che deve essere cambiato, fanno il nome di Melchini. Nella conversazione del 23\2\2010 parlano D’Ascoli, Lo Re e Condo’ Marco , parlano di una concessione edilizia falsa confezionata dai tre , Condo’ espressamente dice “ne abbiamo fatte tante di queste concessioni” affermazione che conferma quanto fossero
collaudati e risalenti il sodalizio e il relativo
meccanismo operativo ( cfr. pag. 135). Il 3\3\2010 D’Ascoli
parla di pratiche di condono che “forse e’ meglio che
scompaiono” , Lo Re chiede a D’Ascoli se la pratica di condono ce l’ha lui e se firma questo…. Si apprende che nel fascicolo Crucitti c’e’ una concessione edilizia falsa la cui paternita’ e’ ascritta all’arch. Artuso e .. a tale “bagnino” che in luogo di essere distrutta come era stato indicato da D’Ascoli e Lo Re e’ stata utilizzata per redigere l’atto pubblico dal notaio. Si parla ancora della pratica Crucitti a pag. 150, conversazione dell’11\3\2010 e successivamente della concordata sottrazione del fascicolo Crucitti nonche’ della corresponsione di somme di denaro.
242
La conversazione del 17\3\2010 tra D’Ascoli e Lo Re pova l’apposizione di timbri su moduli falsi per regolarizzare pratiche che evidentemente non avevano i presupposti di legge.. Si parla ancora di uso di moduli falsi il 17\2\2010 , il 19\2\2010 tale Vela Francesco vuole portare dei moduli a D’Ascoli per verificare se sono utilizzabili . Il 17\2\2010 ore 19.40 parlano Lo Re e Condo’ Marco, nipote di D’Ascoli e Lo Re afferma che lui non puo’ inventarsi il numero delle pratiche: CARMELO: <<...io non posso essere, non posso inventarmi il numero a piacere mio, il numero, il numero solo CICCIO, perchè CICCIO ha ..., quando hanno sgamato MELCHINI hanno scoperto che praticamente hanno mille pratiche, quasi mille pratiche che esiste il numero ma non c'è la pratica, non sono manco intestate a nessuno! Che hanno fatto , quelle che c'erano da parte le hanno conservate, ora...(inc.)... sono rimaste poche, sto parlando ora dopo dieci anni di attività ...; quindi di queste qua ce ne sono quasi mille in giro, mille, mille e duecento! Di queste cose ce ne sono quasi mille e ducento in giro...>>,
Il 23\2\2010 D’Ascoli dice espressamente a Cali che dove sono messi dei timbri avrebbe dovuto toglierli “Capito?” E ancora, il 23\3\2010 D’Ascoli e Lore stanno concordando che chi avrebbe dovuto pagare l’oblazione versasse a loro una somma inferiore e loro avrebbero fatto risultare come adempiuto l’obbligo di pagamento . Paradossalmente i due indagati si producono in stigmatizzazioni verso persone non identificate che appongono nulla osta falsi , o formano concessioni inesistenti , poi D’Ascoli parla esplicitamente di clienti di Pino Melchini ( pag. 164 e segg. ) sui quali lui non vuole “andare” , poi descrive l’andamento dell’Ufficio per cui per cui se a presentare una pratica , anche sbagliata, e’ un amico lui non la guarda nemmeno e se anche e’ consapevole che “mi ha fottuto” firma lo stesso Precisa che preferirebbe essere avvertito per porvi, in qualche modo, rimedio. Importante la conversazione del 15\3\2010 in cui D’Ascoli parla espressamente di peppe Chirico, altro partecipe del sistema illecito. Chirico, per come dichiarato da D0Ascoli, avrebbe fatto credere a un utente che sul suo terreno non si poteva costruire nulla
bocciandogli una pratica
poi avrebbe acquistato lui stesso il
terreno , realizzato un falso planimetrico con la “bonta’ “ di Pino meschini e
243
costruito per se ( cfr. pagg. 168-170 della richiesta del P.M.). Seguono commenti ferico di D’Ascoli contro Chirico per essere egli arrivato a essere “ cosi’ fitusi” con il placet di Saverio Putorti’ che, secondo D’Ascoli, a Chirico firmava le pratiche.Secondo Lo Re quanto attribuito da D’Ascoli a Chirico sarebbe stato ripetuto piu’ volte. La lunga conversazione del 12\5\2010 tra Condo’ Pietro Paolo, la moglie Minniti Domenica, D’Ascoli Pasquale riportata integralmente alle pagg. 170-177 della richiesta del P.M. e dalla cui integrale lettura non puo’ prescindersi e’ il defintivo suggello sulla gravita’ indiziaria del compendio assemblato dal Pubblico Ministero. E dunque i coniugi Condo’, gia’ destinatari di decreto di sequestro dell’immobile abusivo
a causa della falsificazione della concessione edilizia materialmente
confezionata da Artuso e Tornatola ( reati di cui ai capi A), C) D) , si sono recati nello studio Lo Re per incontrare D’Ascoli , il tecnico che aveva scoperto che il fabbricato Condo’ era stato costruito in base a un permesso falso. Nella dimensione di totale sovvertimento dell’ordine legittimo
delle cose, che
appare pacifica consuetudine dei pubblici uffici interessati dal procedimento, D’Ascoli stigmatizza i coniugi Condo’ per avere denunziato il fatto mentre, ove avessero taciuto, lui e Melchini avrebbero sistemato la cosa , avrebbero risolto il problema al riparo dell’inopportuno
sguardo delll’autorita’ giudiziaria
. Dice
D’Ascoli : “Stiamo ritornando a quella mattina, quando vi ho detto io, non andate da nessuno, non parlate con nessuno, ci impegnamo io e MELCHINI di risolvervi il problema, senza far sapere niente a nessuno, non so se poi avremmo potuto mantenere l'impegno, ma comunque c'era un nostro impegno, alla luce di tutte queste cose...(inc.)..” Vi e’ che la costruzione dei Condo’ non e’ sanabile cio’ nondimeno consiglia
D’ASCOLI
di aspettare e di non proporre ricorso al TAR in presenza di un
precedimento penale in corso, fidando che l’Ufficio non procederà alla reale demolizione dello stabile ferma restando un’auspicata riforma favorevole della legge. Poi D’ASCOLI Pasquale spiega perché ha fatto rilevare il falso permesso a costruire
elaborato
dal
TORNATOLA,
temendo
l’avesse
fatto
firmare
244
fraudolentemente al dirigente confermando, anche in questo caso,
che la sua
volontà non era quella di far emergere l’illecito ma solo quella di coprire il proprio dirigente ponendolo al riparo da sgradevoli conseguenze.
A tal punto entra nello studio l’architetto LO RE ed i coniugi CONDO’ garantiscono al loro interlocutore che prima di fare qualsiasi operazione lo informeranno. Lo Re, infatti, chiede di essere avvisato di qualsiasi cosa dovesse capitare assumendosi il compito di favorire la risoluzione della pratica tramite D’Ascoli: “ Pasquale dice che per qualsiasi cosa succede di avvisarlo… Pasquale dice che si assume l'impegno di risolvere la situazione”. Alla fine si apprende, dopo l’uscita dei coniugi Condo’ dallo studio Lo Re che D’Ascoli ha ricevuto dai Condo’ ( a che titolo se non illecito??’) la somma di 1500, 00 euro. A ulteriore riprova dell’illiceita’ di quanto posto in essere dagli indagati, il 16\6\2010 parlano D’Ascoli e Lo Re . Qusto ultimo e’ venuto a conoscenza di possibili controlli fiscali da parte della Guardia di Finanza e D’Ascoli dice a Lo Re di portarsi dietro il computer portatile e di fare sparire tutte le pratiche dallo studio . Lo Re medita di custodirle nel garage. Tutto cio’ premesso in fatto se ne deve concludere che sussiste un quadro di elevata gravita’ indiziaria del reato di cui al capo I) per come ampiamente attesta lo scenario emerso dalle conversazioni ambientali intercettate . D’Ascoli, Cali, Mlechini Chirico, LoRe e Condo’ Marco sono tutti partecipi della medesima associazione a delinquere finalizzata a trarre il massimo illecito profitto dalla gestione clientelare e corrotta dell’ufficio urbanista del Comune di Reggio Calabra, ciascuno con l’aporto della propria funzione o professione, secondo meccanismi collaudati con reciproco supporto . Allo stesso modo le conversazioni intercettate il 5\2\2010 ore 17.30, progressivo 5637, 9\2\2010 ore 18.20 progr. 5739 consegnano con limpida chiarezze gli elementi di fatto costitutivi del reato di cui al capo O), documentano la sottrazione e l’occultamento di atti pubblici prelevati dall’ufficio di appartenenza e relativi alla pratica Alampi, la modifica di quegli atti con intervento sui dati funzionale a fare corrispondere fatti stoicamente falsi e cio’ al fine di fare ottenere ad Alampi
245
Giovanni, poi deceduto, atti autorizzativi a cui non aveva diritto, condotta posta in essere da D’Ascoli, per quanto rientrava nella competenza di istruttore dell’UTC di RC e nella disponibilita’ del suo ufficio, da Melchini Giuseppe che firmava tali atti facendoli risultare come emessi in epoca antecedente al suo trasferimento presso altro ufficio e da Lo Re Carmelo che, consapevole della qualifica soggettiva di D’Ascoli e Melchini, e del fatto che loro ricevevano denaro per compiere atti contrari ai doveri del loro ufficio, li coadiuvava in modo determinante, ponendo a disposizione il suo studio, tra l’altro, per compiere materialmente le operazioni di cui in premessa, per ricevere i clienti, per raccordarsi sulle operazioni da compiere. Allo stesso modo dalle conversazioni del 10\2\2010 ore 17.31 progr. 5768 e progr. 5769 e dell’11\3\2010 ore 18.53 progr. 6899emergono gli elementi di fatto costitutivi del reato di cui al capo P) contestato in concorso a D’Ascoli, Lo Re, Cali’, Condo’, D’Elia e Crucitti. Della vicenda si inzia a leggere a pagg. 106 della richiesta del P.M. dove al progressivo 5768 si legge che D’Ascoli, Lo Re e Cali stanno alterando i dati di una pratica di condono a favore di Crucitti Giuseppe , che Cali rassicura i sodali sul fatto che il numero da apporre sulla pratica lo avrebbe trovato lui ( pag. 109) , che i sodali, come Cali spiega a tale “Francesco” ( con elevata probabilita’ D’Eli Fancesco come si accertera’ in seguito)
hanno dovuto cambiare certe date
portando la domanda all’86 ( pag. 111), indicano una superficie “ a muzzo” per “ non cambiare questo versamento, per tenerci questo versamento gli ho messo i numeri a muzzo.. perhe’ uno puo’ sbagliare e poi il conteggio ce lo rifacciamo dopo per bene, il conteggio” . Il fascicolo deve essere e sara’ ripulito a cura di D’Ascoli dai documenti incompatibili mentre il bollettino di versamento , proveniente da altra pratica, e’ ritenuto compatibile con la falsificazione dell’atto di cui discutono i conversanti . Alle 19.13 Lo Re, D’Ascoli , Cali’ e D’Elia chiariscono che devono produrre una concessione edilizia per uno stabile abusivo , cinque pani f.t. oltre attico, per stipulare gli atti dal notaio. I protagonisti del progressivo si ripromettono di sanare la pratica basandosi su un falso, perché l’immobile per il quale era stato richiesto il condono nel 1990 era
246
stato acquistato dall’attuale proprietario nell’anno 1985 che aveva poi edificato abusivamente, esiste però una seconda domanda di condono presentata nel 1994 per i piani superiori del fabbricato, i tecnici comunali e l’architetto nello studio di quest’ultimo concertano di superare il tutto redigendo una scrittura privata a firma del venditore del terreno tale PRATICO’ Placido, redatta per l’occasione senza che questi ne sia a conoscenza, dalla quale risultasse che il terreno fosse stato venduto all’incirca nell’anno 1980 o 1982, il fatto avrebbe consentito di ottenere il rilascio di una concessione edilizia unica che coprisse tutto il fabbricato, da esibire dal notaio. Il rilascio della concessione sarebbe stato agevolato da D’ASCOLI Pasquale. Dalla
conversazione intercorsa il 02/03/2010, tra LO RE Carmelo, D’ASCOLI
Pasquale ed il nipote di questi CONDO’ Marco, collaboratore dello studio professionale LO RE, emergono chiarimenti sulla pratica di sanatoria dei CRUCITTI di cui riferito in nota nel commento del progressivo e seguenti. Dal progressivo in esame si apprende che per ottenere l’erogazione del mutuo a favore della figlia del CRUCITTI, che doveva acquistare uno degli appartamenti, è stata utilizzata una concessione edilizia falsa, MARCO: Ma questa concessione qua non c'è!--\ CARMELO: Ce l'ha lui! Chiamalo digli di portarla!Digli di portare la concessione che la guardiamo!--\PASQUALE:Come gli dico per telefono! Non scherzare per davvero!--\ CARMELO:Non è che gli devi dire porta la concessione falsa, portami la concessione edilizia, gli devi dire! Lo chiamo io?--\ PASQUALE:Va bene! Lascialo venire--\; copia della medesima concessione era stata in possesso di D’ASCOLI Pasquale che ritendendo particolarmente pericolosa la custodia l’aveva fatta sparire, PASQUALE:Ma dove? Chissà in quale cesso l'ho buttata, Mi tenevo una cosa di quelle nella mani io? Carmelo pure tu!; CONDO’ Marco si meraviglia delle preoccupazioni con le quali viene considerata la concessione falsa perchè i presenti sono adusi a confezionarne, MARCO: Ma questa concessione...-\CARMELO:
Eh!--\ MARCO: Che fa tanto di così importante?--\ PASQUALE:
Ma a questo punto!--\ MARCO: Ne abbiamo fatte tante di queste concessioni Questa conversazione appare di particolare importanza per la conferma della partecipazione al sodalizio da parte di CONDO’ Marco; dalle parole dello stesso Condò Marco, emerge con chiarezza la consapevole condivisione e la piena
247
operosità delle metodologie del “gruppo” attestata dal passaggio : “ Ne abbiamo fatte tante di queste concessioni!” Nel corso della seguente conversazione D’ASCOLI Pasquale, LO Re Carmelo e CONDO’ Marco fanno riferimento a D’ELIA Francesco, identificato per D’ELIA Francesco nato a Reggio Calabria in data 25.01.1976, titolare dell’agenzia finanziaria “Financial Group s.r.l.” sedente in questo centro alla via del Gelsomino nr. 37, soggetto già menzionato dai prevenuti nel corso della precedente conversazione, dal cui contenuto si apprendeva che lo stesso stava per raggiungerli presso lo studio. Si
richiamano
altresi’
per
una
compiuta
ricostruzione
della
vicenda
conversazioni del 3\3\10 ore 16.55 e ore 18.47 pag. 137 e pag. 146
le
della
richiesta, del 5\5\2010 ore 11.39 pag. 139 e, in ultimo la conversazione dell’11\3\2010 oe 18.53 di cui a pag. 150 e segg. Tale ultima converszione, che interviene tra Lo Re, D’Ascoli e D’Elia, ( questo ultimo con elevatissima probabilita’ il “ Francesco” delle conversazioni del 10\2\2010) conferma l’avvenuta falsificazione della pratica Crucitti nell’interesse di D’Elia . Quale sia l’interesse di D’Elia Francesco alla presente vicenda e’ illustrato dal P.M. a pa. 150 della richiesta
a cui si rinvia ( due degli acquirenti degli
appartamenti abusivi sono la moglie e la cognata di D’Elia) . Nella prima parte del dialogo i tre discutono della necessità di fare sparire dal fascicolo parte della documentazione che evidentemente potrebbe risultare compromettente. LO RE infatti propone di bruciare tutto, ma D’ASCOLI, ritiene opportuno, essendo lui titolare
di
quella
pratica,
conservare
parte
di
quella
compromettente
documentazione che verrà custodita però dal LO RE non già presso lo studio professionale, ma all’interno di un garage di sua proprietà. Nella seconda parte della conversazione, nel concordare l’entità e le modalità di pagamento, LO RE rappresenta che deve risultare un pagamento in suo favore anche tramite assegno da parte del CRUCITTI, al quale potrebbe emettere la relativa fattura, mentre la restante e più cospicua parte dovrebbe essere pagata in nero. Proprio in tale circostanza LO RE, e ancor più nel dettaglio D’ASCOLI Pasquale, nell’indicare quanto sarebbe costata in totale la risoluzione della pratica, fanno presente che
248
tra le altre spese da loro sostenute vi è anche l’acquisto del modulo, (chiaro il riferimento a quanto discusso da LO RE e D’ASCOLI circa la possibilità di acquistare un modellino in bianco presso un professionista di Rosarno, per falsificare la pratica, vedi progr. Nr. 6029) per la somma di euro 1.500,00. Nel corso della conversazione del 10.03.2010, conversazione di paricolare importanza, D’ASCOLI Pasquale dopo aver descritto a Lo Re Carmelo la pianificazione dell’Ufficio Urbanistica per le pratiche di sanatoria di immobili, in base alla quale erano stati creati quattro gruppi di lavoro, prospetta la possibilità di fare diventare gli utenti dell’UTC clienti dello studio LO RE; il meccanismo evidenziato dal D’ASCOLI è il seguente: spiegare all’utente cui mancano documenti per la risoluzione della pratica, che è il caso di rivolgersi allo studio LO RE per ottenere un positivo esito, D'ASCOLI: Allora la il discorso è...ci organizziamo gli mandiamo una lettera al cristiano...ci mancano queste cose, viene e parla con me...--\ LO RE: Eh.--\ D'ASCOLI:...sapete se ve li facciamo....ve li fa tizio in due giorni uscite fuori, trecento euro, quattrocento euro per una fesseria no, certo un bene ambientale è una cosa...ma che so una perizia giurata...--\ LO RE:
...(Inc.)...--\
D'ASCOLI:
...una
pratica, due fotografie, un piano colore, che tu li puoi fare ad esempio in un paio di giorni ci accontentiamo di duecento euro e ci guadagnamo duecento euro, metti che ti capiti una percentuale sopra duemila e cinquecento pratiche, che ti capitano duecento pratiche in un anno hai guadagnato soldi, quindi se si parte con questa situazione siamo apposto. Come evidenziato dal P.M. , questa conversazione rappresenta, dunque, la dimostrazione di quello che da tempo si percepiva, tra i cittadini e i professionisti del settore, il meccanismo è il seguente : se ti rivolgi agli studi giusti la tua pratica va avanti, altrimenti si blocca e nulla è possibile fare.
E ancora, a proposito dell’esistenza dell’associazione di cui al capo I) e della partecipazione alla stessa degli odierni indagati e’ bene sottolineare come dal 2003 fino a quando e’ stato trasferito ad altro ufficio il responsabile del procedimento per il rilascio dei permessi di costruire e’ stato sempre Melchini Giuseppe, indagato che successivamente, pur da altro uffico, ha continuato ad avere rapporti di affari con D’Ascoli e Lo Re, mantenendo proprio grazie
249
all’apporto e alla fedelta’ di D’Ascoli un rapporto privilegiato all’interno dell’ufficio urbanistica . Risulta per tabulas ( cfr.pag. 184 e 185) che piu’ soggetti tra quelli che hanno frequentato lo studio LoRe o hanno avuto contatti telefonici con D’Ascoli sono stati beneficiari di autorizzazioni rilasciate dall’ufficio urbanistica con parere favorevole espresso da D’Ascoli o da Melchini ( cfr. Gironda Gianfranco, Lo Giudice Fortunato, Alampi Giovanni e Gili Luisa, Saraceno Bruno, Berna Francesco, Giordano Pasquale ed eredi. Significativo del coinvolgimeto nell’attivita’’ dell’associazione indagata di Chirico Giuseppe nonche’, ancora, del ruolo di Melchini Giuseppe e’ quanto si legge alle pagg. 185 e segg. della richiesta del P.M. e , in particolare, quanto emerge dalla conversazione dell’11\11\09 in cui D’Ascoli parla apertamente, non senza una palese invidia, dell’attivita’ svolta da Chirico Giuseppe nel contesto dell’ufficio ove, con la copertura di Melchini, si e’ accaparrato pratiche assai redditizie “ perche’ Pino Melchini sopra queste cose ha sbagliato, perche ‘ lui era il proprietario di tutta Reggio Calabria e ha fatto arricchire due fessi che non gli hanno usato mai rispetto” ) Sottolinea D’Ascoli che , anche dopo il trasferimento ad altro ufficio nel 2006, grazie all’appoggio di Melchini Chirico ha continuato ad accedere al sistema informatico dell’ufficio urbanistica “veniva Peppe Chirico e scaricava” interferendo nella gestione delle pratiche di permesso di costruire. Piu’ in generale sono ancora una volta le
frasi di Pasquale D’Ascoli a definire
plasticamente l’andamento illecito dell’ufficio urbanistica :
“ D'ASCOLI: ...Lo sai qual'è il discorso, io a Peppe MELCHINI lo rimprovero per la sua troppa bontà, questo è un altro che ha comprato...(inc.)...delle persone per la troppa bontà che ha avuto Peppe MELCHINI, perchè Pino MELCHINI sopra a queste cose ha sbagliato, perchè lui era il proprietario di tutta Reggio Calabria ed ha fatto arricchire due fessi che non gli hanno usato mai rispetto, questo è...--\ IRTO: Questa è la verità.--\ D'ASCOLI: E poi se ne andavano all'ufficio a tipo che sono i padroni, a Peppe CHIRICO sai che gli ho detto io e Natino: fai una cosa, renditi conto di tutte queste pratiche che hai messe là, sequestrate, vedi quali secondo te non ti esce niente, così li mandiamo avanti noi, e lasciati quelle quattro dove secondo te, ti può uscire qualcosa. Ti è finito lo spasso!--\ IRTO: Gli è finito certo!--\ D'ASCOLI: Non te ne faccio passare una, mi prendo le pratiche, me le porto quà, me le guardo
250
per bene...pane pane a vino vino, se ti esce...se è giusta è giusta, ma che tu fai imbrogli basta, hai finito! A Valerio gli ha detto di fargli tutti quanti i piani...coso fituso a trecento euro, tu fai un complesso edilizio e gli dai trecento euro per ogni piano...(inc.)...a quel ragazzo!--\ IRTO: Eh...--\ ...D'ASCOLI continua a parlare di questo discorso afferma che Pino PAVONE è come Peppe CHIRICO, ed afferma che ha circa sei sopraluoghi da fare a Pellaro ed ha intenzione di portarsi Peppe CHIRICO con lui...--\
D'ASCOLI: ...Lo sai perchè mi salgono i cazzi a me...perchè se ti capita a te qualcosina, qualche pezzo di pane da poterti spolpare, se te lo possono fottere...(inc. a causa di voci accavallate)...a me per questo mi salgono i cazzi, cioè voi volete mangiare...--\ IRTO: ...(Inc.)...un pezzo di pane ciascuno...(inc.)...--\ D'ASCOLI: ...(Inc.)...con Peppe...(inc.)...siamo andati a scuola assieme e poi siamo finiti nello stesso ufficio no, ma Peppe CHIRICO...se n'è venuta qualche dieci anni fa, appena arrivato là io, una signora:sapete sono proprietaria di un terreno pum...pum...pa...pa...dice voglio fare...(inc.)...gli ho detto io fermatevi un attimo che vediamo se si può fare qualcosa oppure ha detto...sapete ma io me lo voglio vendere...(inc.)...la signora...io ero all'inizio per comprarmelo...che mi devo comprare...ho cercato di chiamare un amico...il giorno dopo si ripresenta, gli spunta a lui davanti, e non si ricordava ilmio nome, dice ho parlato giovedì con voi mi pare, ma signorasapete...se ne viene nella mia stanza, minchia che culo che ho avuto oggi, è venuta una signora, così...così...così e così...dice che ha parlato con me, ma chissà con chi cazzo ha parlato, gli ho detto guarda che ha parlato con me. Ha detto no, ormai mi sono comprato tutte cose, si è preparato prima la concessione e poi...gli ha detto Pino MELCHINI allora hai la bontà, visto che ormai haifatto tutte cose, ti sei comprato il terreno, gli dai i soldi a Pasquale per il lavoro che ha fatto...(inc. a causa di voci accavallate)...--\ IRTO: ...(Inc. a causa di voci accavallate)...--\ D'ASCOLI: ...lo sai poi come mi sono combinato, che mi sono dimenticato poi il cognome della signora, e gli ho fatto scaricare io il permesso sopra il registro!--\ IRTO: ...(Inc...ride)...--\ D'ASCOLI: ...(Inc.)...--\ IRTO: ...(Inc.)...--\ D'ASCOLI: Se Pasquale D'ASCOLI a quei tempi si fosse "sciuppato" preso dieci mila euro coso fituso a te che cazzo ti cambiava?--\ IRTO: Certo, chissà quante villette si sono sparate in questo terreno...--\ D'ASCOLI: Due!--\ IRTO: Due villette ha fatto?--\ Cfr. conv. 2\12\2009 e ancora : “LO RE: ...(Inc.)...io penso che Nando abbia comprato da Peppe CHIRICO...--\ D'ASCOLI: Che cosa...--\ LO RE: Nando abbia comprato da Peppe CHIRICO, perchè dice sai mi sono spostato là nei fabbricati di Peppe CHIRICO, che si è trasferito no...--\ D'ASCOLI: Allora Nando ha comprato un appartamento a piano terra che non è di Peppe CHIRICO, Peppe CHIRICO si è comprato...--\ LO RE: ...(Inc.)...--\ D'ASCOLI: ...un terreno accanto, ed era un terreno come...è andato e gliel'ha rubato a una persona dicendo che non poteva fare niente, perchè gli ha bocciato una pratica a
251
LO RE: D'ASCOLI: LO RE: D'ASCOLI: LO RE: D'ASCOLI: LO RE: D'ASCOLI: LO RE: D'ASCOLI: LO RE:
Cfr. conv.
uno dicendogli che non può costruire, che può fare molto poco, poi se ne è venuto ed ha presentato un progetto lui...--\ Uhm.--\ ...con la bontà di Pino MELCHINI, ha fatto un falso planimetrico, ha costruito, e gli sono arrivati addosso.--\ E non gli passa manco per il cazzo.--\ ...(Inc.)...sono là, in quel fabbricato inchiodato.--\ ...(Inc.)...no.--\ Eh.--\ E poi vengono e rompono i coglioni quà, vengono a rompere i coglioni da me...-\ Quanto per dirti chi è lui, ora io dico...è andato all'urbanistica, arrivi pure al punto di rubare il terreno alle persone e andare a costruire per i fatti tuoi...--\ Uhh...quante volte l'ha fatto!--\ Io posso capire che i soldi sono tanto belli, ma arrivare ad essere così "cosi fitusi", mannaggia la colonna no!--\ Comunque...intanto non l'ha sparato nessuno di queste persone! solo chiacchiere sono arrivate, la cosa meravigliosa è, che uno di quelli che gli firmava una volta era Saverio PUTORTI', uno di quelli che gli firmava il...(inc.)...era Saverio, gli metteva le firme.--\ 15\3\2010
Quanto alla reiterazione delle condotte ( e al profilo di personalita’ degli indagati, aspetto rilevante in sede di valutazione di esigenze cautelari) si richiama, anche, quanto dedotto
dal P.M. in ordine ai procedimenti pendenti a carico degli
indagati per violazione della normativa urbanistica ed edilizia. I reati di cui ai capi N) e Q) . In data 11\3\2011 il P.M. depositava una integrazione della richiesta cautelare che di seguito si trascrive: “rilevato che a seguito della esecuzione di decreto di esibizione emesso da questo Ufficio e dalla successiva informativa del 28.02.2011, trasmessa a questo ufficio in data 02.03.2011, emergeva ulteriore ipotesi di reato a carico di:
D’ASCOLI PASQUALE,
LO RE’ CARMELO, CONDO’ MARCO, SMERALDO
ANTONINO, SMERALDO PAOLA, SMERALDO CATERINA e PRISTIPINO DEMETRIO FILIPPO
In particolare, a seguito della acquisizione delle pratiche nr. 686/09 e nr. 185/10 a nome SMERALDO Paola e Caterina, effettuata presso l’Ufficio Urbanistica del Comune di Reggio
252
Calabria, è emerso, dall’esame degli atti, che la pratica nr. 686/09 realizzata, per conto delle sorelle SMERALDO, dall’Architetto ARTUSO Antonio è stata bocciata in sede di valutazione dalla competente commissione comunale, mentre la successiva pratica nr. 185/10, a nome delle medesime persone, realizzata dagli architetti LO RE Carmelo Maria e CONDO’ Marco, ed il cui istruttore tecnico per conto dell’Ufficio Urbanistica è stato D’ASCOLI Pasquale, è stata deliberata con esito positivo. Si procedeva, quindi con più scrupoloso esame di alcune conversazioni, telefoniche ed ambientali, registrate nel corso dei servizi di intercettazione attivati sulle utenze radiomobili in uso a D’ASCOLI Pasquale, LO RE Carmelo ed ARTUSO Antonio, nonché all’interno dello studio tecnico professionale di LO RE Carmelo, dalle quali emergevano elementi di riscontro e conferma della condotta in precedenza riporta. Infatti in data 23.11.2009, all’interno dello studio veniva registrata una conversazione avvenuta tra D’ASCOLI Pasquale e due uomini non meglio identificati, ma che dal contenuto della conversazione sono chiaramente individuabili per due fratelli di SMERALDO Paola e Caterina, dal cui tenore emergeva che gli stessi, sospettando che la pratica di loro interesse non fosse stata mai presentata presso i competenti uffici comunali dall’architetto ARTUSO Antonio, si erano rivolti al tecnico comunale D’ASCOLI, al quale sottoponevano il contenuto della pratica chiedendogli di assumere lui l’incarico, Si! Lo so! Lo ho saputo ora!...(inc.)... perciò vi ho detto io prendetevi la pratica! Lo ho saputo ora che non è... Tutto! Noi lasciamo tutto!... Pasqualino, vedete che noi siamo qua non per una informazione, mi dovete portare a fine questa pratica…
La pratica veniva trattenuta dal D’ASCOLI al fine di esaminarla ed accertare se la stessa fosse stata presentata dall’ARTUSO.
Conversazione del 23/11/2009, alle ore 16:20:28, è stata registrata una conversazione tra presenti all’interno dell’ufficio in oggetto indicato, della durata di 00:25:13, risultante con n^ progressivo 3169.
INTERLOCUTORI: D'ASCOLI Pasquale.--\
253
UOMO 1(in corso d'identificazione)--\ UOMO 2(in corso d'identificazione)
************
All'interno della stanza PASQUALE con uomo(1) conv. di natura varia, successivamente PASQUALE chiede all'uomo la conferma se il terreno relativo alla sua pratica sia ad Arangea, l'uomo gli risponde che precisamente il terreno e nei pressi della chiesa di Arangea, i due discutono sulla situazione del terreno e sul suo relativo incartamento. PASQUALE chiede all'uomo due chi siano le persone di nome SMERALDO presenti nelle pratica, l'uomo (1) dice che sono sue sorelle.-\ PASQUALE dopo aver esaminato l'incartamento dice ai due che provvederà a controllare se sia stata mai presentata presso l' ufficio urbanistico di Reggio Calabria, chiede alle due persone di lasciargli la pratica.--\ In seguito alle 16.26.20 PASQUALE cita una lottizzazione riguardante il terreno, poi aggiunge che comunque chi si sia occupato del pratica non ha fatto, a suo parere, un lavoro eccelso, l'uomo (1) chiede se sia possibile rivolgersi ad un nuovo tecnico e rifare il tutto da capo, alle 16.26.49 PASQUALE gli risponde...--\ PASQUALE: ...il problema è che..., questi due sono nell'occhio per altri motivi,
pare
che questo Architetto ARTUSO ...--\ UOMO(1)
...(inc.)...--\
PASQUALE: Non sia neanche ...(inc.)...--\ UOMO (1):
Si! Lo so! Lo ho saputo ora!...(inc.)... perciò vi ho detto io
prendetevi la pratica! Lo ho saputo ora che non è...--\ UOMO (2):
Abilitato!--\
UOMO (1):
Lo saputo ieri ...(inc.)...--\
PASQUALE: E noi, e noi..., a questo non ce ne ...(inc.)... più! E le sue pratiche le mandiamo in tribunale...--\ UOMO(1):
...(inc.)...--\
PASQUALE: ...perchè questo non si può permettere di fare queste cose!--\
254
UOMO(1):
Ma stiamo scherzando ragazzi! Ma stiamo scherzando?--\
PASQUALE: Però!--\ UOMO(1):
A parte che abbiamo uscito un sacco di soldi , già!--\
PASQUALE: ...(inc.)...sa benissimo come si comportano le persone,ma poi questo qua , un ...(inc.)...--\ UOMO(1):
Eh!--\
UOMO(2):
Ed è oltre due anni che ci prende per culo!--\
PASQUALE: Eh?--\ UOMO(2):
Ed è oltre due anni che ci prende in giro! Poi parlando con lui glielo l'ho detto e ieri ho saputo che non è iscritto neanche
all'albo..! Ieri l'ho saputo!--\ PASQUALE: Guardate, voi mi lasciate tutto!--\ UOMO(1):
Tutto! Noi lasciamo tutto!--\
UOMO(2):
Volete la busta?--\
...la conversazione diventa incomprensibile a causa del sovrapporsi delle voci...--\PASQUALE: Il problema è..., il grosso intanto è questo qua, che la pratica sicuramente è stata bloccata...--\ UOMO(2):
Pasqualino, vedete che noi siamo qua non per una informazione,mi dovete portare a fine questa pratica.--\
UOMO(1):
Oppure...(inc.)...--\
UOMO(2):
Noi annulliamo quella e se ne fa una ex-nuova--\
PASQUALE: Secondo me STEFANO al proprietario ...(inc.)...mettere a conoscenza, avete capito!--\ ...la conversazione prosegue, PASQUALE chiede di nuovo ai due se sapessero già chi fosse o meno l'ARTUSO, l'uomo (1) dice di aver parlato solo con il cugino di nome TOTO' , e questo gli ha detto testuali parole: << Compare NINO! Per me può pure morire! E' un imbroglione! Non vi mettete con lui che è un imbroglione >>; Alle 16.29.30... PASQUALE: Se voi mi guardate in faccia! Io sono un imbroglione all'apparenza, rispetto a lui, ma ...(inc.)...vedete , vedete,
come
una
255
persona squisitissima!--\ UOMO(1):
Ti sviluppa a dire proprio...--\
UOMO(2):
...(inc.)...--\
PASQUALE: Ma io , generalmente non pensavo mai e poi mai che..., mi è capitato una delle poche volte che è venuto in ufficio per
una
domanda di condono, però erano corrette, precise , tutte le cose, quando ha incominciato a
gliele ho fatte in presentare qualche pratica
di questo genere ...--\ UOMO(2):
...(inc.)...?--\
PASQUALE: No!Anzi ho cercato di aiutarlo! Non pensavo che facevano le cazzeta! Le cazzate sapete quali sono state? Che mentre era ancora al riesame nostro , lui già
la
pratica
incominciava i lavori!--\
UOMO(1):
Già incominciava i lavori?--\
PASQUALE:
Si!Dicendo che aveva avuto già il permesso..., si ma le persone si trovavano con la casa bloccata! E poi scopri questo, e scopri quest'altro praticamente si era associato ad un altro PLUTINO...(inc.)...--\
...la conversazione diventa incomprensibile a causa del sovvrapporsi delle voci...--\ UOMO(1):
...lo hanno arrestato!Lo hanno condannato a questo!--\
PASQUALE:
No! C'è una causa ..., che poi a ..., se lo era messo il dirigente nell'ufficio della ...(inc.)...--\
UOMO(1):
Minchia!--\
PASQUALE:
...e mi ha fatto questo giochetto! Che ...(inc.)... di un permesso falso, e...(inc.)... tutto le cose, che l'ha fatta grossa e quindi, ne ho portate persone e...(inc.)..., dopodichè e...quando ho visto che il dirigente non rischiava niente, perchè pensavo che gli avesse fatto firmare una cosa falsa! E...a quel punto abbiamo sperato che lo avrebbero cacciato d'ufficio, il dirigente! Lo hanno mandato in un altro ufficio! Ora c'è la causa non so! Io mi auguro che non gli facciano perdere il posto di lavoro, però quattro schiaffi se li meritava, perchè...(inc.)..., poi nei confronti del dirigente ...--\
256
UOMO(2):
Nei confronti dei colleghi, pure!--\
PASQUALE: Dei colleghi stessi perchè...--\ UOMO(2):
Eh!--\
PASQUALE: ...il file lo ha preso nel mio computer!--\ UOMO(2):
Vedete voi!--\
PASQUALE:
E quindi io, meno male che , a me che...(inc.)..., sono stato quello che ha scoperto tutto!...(inc.)... il povero ...(inc.).. che ci è caduto si è messo nei guai...--\
UOMO(2):
Eh!--\
PASQUALE:
Perchè ha costruito una casa ...(inc.)...più! Non glielo lasceremo poi il permesso, allora ! ...(inc.)... quei quattro o cinque persone che sappiamo gestire l'ufficio non siamo disponibili al collega che è ignorante! e ha bisogno di una cosa chiedi, vieni, ...(inc.)...nessuno ...(inc.)...--\
UOMO(2):
...(inc.)...--\
...PASQUALE continua nel criticare il comportamento di persone come ARTUSO dicendo che persone come lui i clienti se li mangiano, mettendoli nei guai.--\ PASQUALE in seguito dice ai due che almeno la loro pratica ha una parvenza di qualcosa di regolare; La conversazione prosegue con i tre che discutono sul progetto riguardante il terreno.-\L'uomo(2) dice che al momento su quel terreno possono solo costruire un'officina solo però utilizzando una parte di quest'ultimo, PASQUALE conferma la cosa, L'uomo(2) continua dicendo che poi potranno chiedere, come gli è stato detto, il cambio di destinazione in abitazione, PASQUALE però gli risponde che quanto gli è stato riferito non è corretto, bisogna vedere bene se sul terreno si può e quanto costruire.-\ PASQUALE lo invita a non imbrogliare le carte con nessuno altrimenti lo manderanno a quel paese e non combinerà nulla.--\ I tre discutono sul progetto.-\ Alle 16.43.50 i due uomini escono dall'ufficio salutando PASQUALE.--\ Varie voci in lontananza.-\ Alle 16.45.32 cade la linea...--\ Fine della conversazione.--\
257
Il giorno successivo D’ASCOLI Pasquale telefonava a MODAFFERI Giuseppe Andrea, dipendente comunale addetto allo sportello unico accertando che quella pratica non era mai stata presentata da ARTUSO Antonio.
Conversazione 24.11.2009 progr. 2065 utenza radiomobile D’ASCOLI Pasquale Interlocutore 3384128030 MODAFFERI Giuseppe Andrea Pino e Pasquale amichevole, PASQUALE chiede se è mai stata presentata al suo ufficio una pratica a nome SMERALDO Paola e Caterina per la costruzione di un fabbricato ad officina ad un piano fuori terra. MODAFFERI chiede in quale zona ed in quale periodo dovrebbe essere stata presentata la pratica e D'ASCOLI risponde luglio agosto e successivamente località Ravagnese Arangea. Dopo avere fatto la ricerca il MODAFFERI afferma che non esiste alcuna pratica con quei nominativi. segue MODAFFERI e Beatrice amichevole.
Appreso ciò D’ASCOLI Pasquale telefonava a SMERALDO Antonino fissandogli un appuntamento presso lo studio dove, evidentemente lo informava dell’esito del suo accertamento presso lo sportello unico.
Conversazione 25.11.2009 progr. 2133 utenza radiomobile D’ASCOLI Pasquale Interlocutore: 3497753217 SMERALDO Antonino (RC 12.09.1961) Pasquale x SMERALDO gli dice di vedersi in serata allo studio per parlare.-\
Dopo essere stati informati dal D’ASCOLI, uno dei fratelli SMERALDO telefonava all’architetto ARTUSO, informandolo di essere venuto a conoscenza della mancata presentazione della pratica, minacciando di denunciarlo.
Conversazione 29.11.2009 progr. 6982 utenza radiomobile ARTUSO Antonio 3271314718 Interlocutore 3485985277 intestata a SMERALDO Girolamo (RC 28.05.1966)
258
Antonio e Enzo dovevano vedersi. Enzo dice che le carte non sono state presentate ma Antonio dice che ha fatto tutto, Enzo dice che lo vogliono denunciare perchè non ha presentato niente in nessun posto, nominano un certo Smeraldo e Mimmo Prestipino, Enzo dice che Antonio non è nemmeno iscritto nell'albo degli architetti. Si sentono domani sera.
Il successivo 01 dicembre D’ASCOLI Pasquale e LO RE Carmelo ricevono nuovamente presso lo studio i componenti della famiglia SMERALDO e nel corso dell’incontro discutono di come aggirare i vincoli esistenti, ovvero fingendo di realizzare strutture destinate ad impiego artigianale…”Potrebbero scrivere che fanno una falegnameria, un'officina meccanica..” continuando spiegano ai presenti che si deve fare in modo da farla diventare credibile la cosa… in realtà loro devono mascherare che si tratta di due abitazioni; continuando D'ASCOLI afferma che questi hanno bisogno di una casa da dividersi in due… D'ASCOLI afferma che praticamente possono immaginare che loro gli andranno a fare un fabbricato a due piani, il piano terra più grande e il primo piano più piccolo, LO RE chiede ai clienti presenti se hanno una partita iva, uno dei due gli risponde che non hanno nessuna partita iva, in quanto uno è meccanico mentre l'altro lavora con il cemento, a questo punto gli chiede se gli va bene un'officina e una carrozzeria, l'uomo gli specifica che il meccanico ha solo il codice fiscale in quanto è dipendente.
Conversazione del 01/12/2009, alle ore 18:11:38, è stata registrata una conversazione tra presenti all’interno dell’ufficio in oggetto indicato, della durata di 00:40:00, risultante con n^ progressivo 3719, sui Server della ditta RT RADIO TREVISAN Elettronica Industriale s.p.a., installato presso la sala server della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, presso il Tribunale.--\ La stessa ritenuta particolarmente utile è qui trascritta.--\
INTERLOCUTORI: D'ASCOLI Pasquale. LO RE Carmelo. UOMO1. UOMO2.
259
************
Inizialmente si sente D'ASCOLI che parla con uomo, gli chiede se loro vogliono una casa più o meno di quella consistenza, l'uomo risponde che più grande la possono fare e meglio è. Pasquale gli dice che gli conviene non mettere i dati catastali oppure fanno finta che fanno un qualcosa di interrato, poi gli chiede se per loro va bene che chiedono di fare tre piani, l'uomo risponde che lui non gli può rispondere, ci deve essere presente pure suo cognato, si dovrebbero incontrare una sera anche con lui. Potrebbero scrivere che fanno una falegnameria, un'officina meccanica, continuando spiega ai presenti che deve fare in modo da farla diventare credibile la cosa, poi afferma che secondo lui converrebbe fare un piano terra più grande possibile, e il piano di sopra, composto da tre stanze per uno e tre stanze per l'altro, se un domani uno vuole, si farà ad uso abitazione. D'ASCOLI gli dice che gli farà un preventivo del costo del lavoro, dovrebbero cercare di evitare di fare la lottizzazione. A un certo punto D'ASCOLI spiega a LO RE che in poche parole si tratta di due famiglie alle quali è stato posizionato il fabbricato nelle due proprietà, a questo punto D'ASCOLI afferma che lui avrebbe pensato di presentare un unico progetto, con il quale chiedere due attività artigianali, una destinata da una parte e una dall'altra, per agevolare poi una eventuale divisione, in realtà loro devono mascherare che si tratta di due abitazioni, continuando D'ASCOLI afferma che questi hanno bisogno di una casa da dividersi in due...--\ ...Al minuto 18:31:56 D'ASCOLI afferma che praticamente possono immaginare che loro gli andranno a fare un fabbricato a due piani, il piano terra più grande e il primo piano più piccolo, LO RE chiede ai clienti presenti se hanno una partita iva, uno dei due gli risponde che non hanno nessuna partita iva, in quanto uno è meccanico mentre l'altro lavora con il cemento, a questo punto gli chiede se gli va bene un'officina e una carrozzeria, l'uomo gli specifica che il meccanico ha solo il codice fiscale in quanto è dipendente, LO RE afferma che lo potrebbero presentare direttamente allo Sportello Unico, pagheranno qualcosa in più a livello di diritti di segreteria ma siccome ci sono un sacco di vincoli risparmiano in termini di tempo,LO RE dice ai clienti che si possono vedere venerdì sera che è giorno quattro alle ore 18:30 circa. In quella sede gli diranno quanto è la
260
spesa più o meno da sostenere...--\ ...Al minuto 18:37:57 D'ASCOLI afferma che da tre o quattro mesi hanno scoperto che terza persona non è laureato, poi continuando dice che a questo gli hanno scoperto un permesso falso e adesso gli faranno il relativo processo...--\ ...Continuando D'ASCOLI e LO RE spiegano ai clienti che i soldi relativi al pagamento dei bollettini glieli devono mandare direttamente dagli uffici comunali preposti, anche la eventuale comunicazione di approvazione del progetto gliela deve mandare direttamente il comune.--\ A un certo punto D'ASCOLI spiega la nuova legge che devono approvare con la quale sarà la regione a rilasciare il certificato di impatto ambientale, la cifra eventuale da pagare sarà di otto euro a metro cubo.--\ Cade la linea.--\ Fine della conversazione.--\
E subito dopo
Conversazione del 01/12/2009, alle ore 18:51:38, è stata registrata una conversazione tra presenti all’interno dell’ufficio in oggetto indicato, della durata di 00:22:08, risultante con n^ progressivo 3720, sui Server della ditta RT RADIO TREVISAN Elettronica Industriale s.p.a., installato presso la sala server della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, presso il Tribunale.--\ La stessa ritenuta particolarmente utile è qui trascritta.--\
INTERLOCUTORI: D'ASCOLI Pasquale.LO RE Carmelo.UOMO1.UOMO2.-
************
261
La conversazione è già iniziata nel progressivo precedente, D'ASCOLI e LO RE consigliano ai due clienti che sono con loro in ufficio, prima di rivolgersi a un legale, di fare una lettera in base all'articolo 241 con la quale chiedono all'Amministrazione Comunale se la loro pratica è stata presentata ed eventualmente a che punto è! Una volta avuta risposta potranno rivolgersi al loro legale, questa lettera va presentata al protocollo generale di palazzo San Giorgio, sia D'ASCOLI che LO RE sono convinti che il tecnico precedente a loro, al quale avevano dato la pratica non ha presentato nulla!--\ Quindi cominciano a discutere dell'impatto ambientale che ancora non si sa se verrà dato di competenza alla Regione.--\ Alle ore 19:03:23 i due clienti vanno via, D'ASCOLI provvede ad accompagnarli alla porta. Successivamente voci in lontananza, probabilmente le persone presenti si trovano in un'altra stanza.--\ Fine della conversazione.--\
Il successivo 04.12.2009, all’interno dello studio, veniva registrato un nuovo incontro tra LO Carmelo, D’ASCOLI Pasquale ed i clienti SMERALDO.
Nel corso della conversazione il tecnico comunale D’ASCOLI Pasquale, diceva chiaramente ai clienti che il progetto che avrebbero presentato era congegnato in quel modo, ovvero come se fosse in fase di realizzazione un’officina, al solo scopo di ottenere l’approvazione, successivamente alla quale, avrebbero potuto realizzare, chiaramente in maniera arbitraria, delle unità abitative, D'ASCOLI afferma che loro devono fare il progetto in modo da farglielo approvare, quindi per loro, là diventerà officina, faranno in modo che difformità ai prospetti non gliene facciano, poi loro all'interno rifiniranno il tutto in modo diverso da come lo presentano. Quindi il progetto che loro gli daranno in mano sarà fatto solo per farselo approvare, sotto dovrebbe essere officina, ma loro all'interno dopo faranno quello che vogliono. LO RE chiede ai clienti se sono in buoni rapporti con i confinanti del terreno, i clienti rispondono di si, poi gli dicono che la pratica esce a nome di SMERALDO Paola e SMERALDO...(inc.)…
262
I presenti dopo avere discusso del precedente progettista ed avere redatto l’istanza da presentare all’Ufficio Urbanistica del Comune di Reggio Calabria per conoscere l’iter della pratica presentata dall’architetto ARTUSO, chiariscono quanto sarebbero venuti a costare i servizi resi dallo Studio Tecnico LO RE; successivamente LO RE si siede nuovamente con i clienti e D'ASCOLI, quest'ultimo spiega agli SMERALDO che non appena loro gli danno il via per iniziare la pratica, gli devono portare duemila euro, dopo quindici giorni circa quando sono pronti a presentare il progetto, gliene devono portare altri duemila più settecentocinquanta di versamenti che devono fare, poi all'approvazione del progetto gli chiederanno altri mille euro per il piano energetico, altri mille per il piano colore e mille e cinquecento per geologo e per il calcoli, infine rimangono da dargli i soldi per il rilascio del permesso, per la direzione dei lavori e per il collaudo statico che ammontano ad altri cinque mila euro.
Significativo ai fini delle indagini in corso appare il fatto che tra le varie somme elencate dal LO RE, ve ne fosse una dovuta semplicemente per il rilascio del permesso da parte del Comune.
Conversazione del 04/12/2009, alle ore 18:42:41, è stata registrata una conversazione tra presenti all’interno dell’ufficio in oggetto indicato, della durata di 00:34:52, risultante con n^ progressivo 3898, sui Server della ditta RT RADIO TREVISAN Elettronica Industriale s.p.a., installato presso la sala server della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, presso il Tribunale.--\ La stessa ritenuta particolarmente utile è qui trascritta.--\
INTERLOCUTORI: D'ASCOLI Pasquale.LO RE Carmelo.SMERALDO Antonino.Uomo.-
************
263
Inizialmente si sentono della voci in lontananza, alle ore 18:44:20 arrivano dei clienti, D'ASCOLI li fa accomodare e subito dopo chiama a LO RE che poco dopo arriva. D'ASCOLI inizia a spiegargli il fabbricato che loro avrebbero pensato di fare, sarebbe di circa trecentodieci metri il piano terra, e sopra un pò più piccolo, verrebbero due piccoli appartamenti, però sopra lo potrebbero aumentare a duecento metri se adibiscono dello spazio a uffici, LO RE gli spiega che hanno trentasei mesi per finire il fabbricato.--\ Al minuto 18:51:27 D'ASCOLI afferma che loro devono fare il progetto in modo da farglielo approvare, quindi per loro, là diventerà officina, faranno in modo che difformità ai prospetti non gliene facciano, poi loro all'interno si rifiniranno in modo diversa da come lo presentano. Quindi il progetto che loro gli daranno in mano sarà fatto solo per farselo approvare, sotto dovrebbe essere officina, ma loro all'interno dopo faranno quello che vogliono. LO RE chiede ai clienti se sono in buoni rapporti con i confinanti del terreno, i clienti rispondono di si, poi gli dicono che la pratica esce a nome di SMERALDO Paola e SMERALDO...(inc.)...--\ LO RE prepara ai clienti una istanza ai sensi dell'articolo 541 a nome di SMERALDO Paola, quindi LO RE si allontana assieme a Marco.......per preparare l'istanza in questione, D'ASCOLI continua a conversare con i clienti e SMERALDO Antonino afferma che adesso farà chiamare terza persona dall'avvocato, si incontreranno allo studio dell'avvocato stesso, in quella sede gli chiederà se ha intenzione di restituirgli i soldi che gli aveva dato per seguirgli la loro pratica edilizia, se lui accetta è bene, altrimenti lo denuncia, D'ASCOLI gli conferma che effettivamente prima di denunciarlo conviene incontrarlo e parlarci per capire che intenzione ha.--\ D'ASCOLI spiega ai signori SMERALDO che loro come studio li seguiranno fino alla fine, cioè fino alla costruzione del fabbricato, ovvero tre anni. A questo punto SMERALDO Antonino gli chiede se invece la pratica verrà bocciata quanto dovranno dargli, D'ASCOLI gli risponde che a quel punto si fermeranno in sede di presentazione e gli costerà circa duemila e cinque o tremila euro, ma secondo lui per come la stanno presentando difficilmente avranno brutte sorprese. Successivamente LO RE si siede nuovamente con i clienti e D'ASCOLI, quest'ultimo spiega agli SMERALDO che non appena loro gli danno il via per iniziare la pratica, gli devono portare duemila euro, dopo quindici giorni circa quando sono pronti a presentare il progetto, gliene devono portare altri duemila più settecentocinquanta di versamenti che devono fare, poi
264
all'approvazione del progetto gli chiederanno altri mille euro per il piano energetico, altri mille per il piano colore e mille e cinquecento per geologo e per il calcoli, infine rimangono da dargli i soldi per il rilascio del permesso, per la direzione dei lavori e per il collaudo statico che ammontano ad altri cinque mila euro. SMERALDO Antonino lunedì gli farà sapere se possono iniziare la pratica, deve fargli vedere il tutto all'altro cognato che al momento non c'è.--\ SMERALDO Antonino alla fine della conversazione gli conferma che lo chiamerà lunedì, quindi si salutano e i due clienti vanno via.--\ Fine della conversazione.--\
Nei giorni successivi venivano registrate una serie di conversazioni telefoniche intercorse tra vari componenti della famiglia SMERALDO ed i tecnici LO RE Carmelo e D’ASCOLI Pasquale aventi tutte oggetto lavorativo ed in particolare in data 29.12.2009 PRISTIPINO Demetrio, nato a Reggio Calabria in data 26.05.1966, marito di SMERALDO Paola, chiedeva se fosse possibile ritirare la pratica nel frattempo presentata dall’architetto ARTUSO, ottenendo dal D’ASCOLI risposta affermativa.
Conversazione del 09.12.2009 progr.2339 utenza radiomobile D’ASCOLI Pasquale Interlocutore: 3470178932 SMERALDO Domenico (RC 02.05.1986) Smeraldo x Pasquale gli chiede se si possono vedere stasera alle 19.00 Pasquale dice di andare un poco prima.-\
Conversazione 14.12.2009 progr. 2413 utenza radiomobile D’ASCOLI Pasquale Interlocutore: 3470178932 SMERALDO Domenico (RC 02.05.1986) Smeraldo con Pasquale, conv. di lavoro. Conversazione 21.12.2009 progr. 2518 utenza radiomobile D’ASCOLI Pasquale Interlocutore: 3497753217 SMERALDO Antonino (RC 12.09.1961) Pasquale x Smeraldo gli dice di andare allo studio che gli vuole parlare.-\
Conversazione 22.12.2009 progr. 2563 utenza radiomobile D’ASCOLI Pasquale
265
Interlocutore 3470178932 SMERALDO Domenico (RC 02.05.1986) Smeraldo con Pasquale per vedersi domani, Pasquale dice che non ci sarà si organizzano per risentirsi telefonicamente.-\
Conversazione 29.12.2009 progr. 2738 utenza radiomobile D’ASCOLI Pasquale Interlocutore 3466109793 PRISTIPINO Demetrio (RC 26.05.1966) Pasquale con il cognato di Smeraldo lo chiama per quel fatto là, gli chiede se possono fare la richiesta per ritare quel progetto.Pasquale dice di si, si risentiranno\
Conversazione 19.01.2010 progr. 3103 utenza radiomobile D’ASCOLI Pasquale Interlocutore 3470178932 SMERALDO Domenico (RC 02.05.1986) SMERALDO x D'ASCOLI gli dice che oggi devono andare dall'avvocato con suo cognato, erano rimasti che LORE' sarebbe andato a parlare con lui dall'avvocato.--\
Conversazione 19.01.2010 progr. 3107 utenza radiomobile D’ASCOLI Pasquale Interlocutore 3470178932 SMERALDO Domenico (RC 02.05.1986) SMERALDO x D'ASCOLI quest'ultimo gli dice che LORE' non gli risponde sarà ammalato, D'ASCOLI gli dice inoltre che lo potrebbe accompagnare lui.--\
Conversazione 19.01.2010 progr. 3109 utenza radiomobile D’ASCOLI Pasquale Interlocutore 3477766402 LO RE Carmelo LORE' x Pasquale quest'ultimo gli dice che l'ha chiamato SMERALDO il quale alle sette passa a prenderlo per andare con lui dall'avvocato.--\
Conversazione 19.01.2010 h. 18,01 progr. 1792 utenza radiomobile LO RE Carmelo Interlocutore: 3497753217 SMERALDO Antonino (RC 12.09.1961) LORE' x SMERALDO gli chiede il nome del tecnico, SMERALDO gli risponde ARTUSO ANTONIO.--\
266
Per come accertato dalla acquisizione documentale, la pratica non veniva ritirata dagli SMERALDO, ma terminava il suo iter in data 23.02.2010 quando l’Ufficio Urbanistica del Comune esprimeva parere negativo.
Il successivo 31 marzo 2010 SMERALDO Paola e SMERALDO Caterina presentavano una nuova istanza, nr. 185/10, i cui progettisti erano LO RE Carmelo e CONDO’ Marco (nipote di D’ASCOLI Pasquale).
La pratica veniva esaminata una prima volta nel corso della seduta dell’11 maggio 2010 ed in tale circostanza la sua valutazione definitiva veniva rinviata al fine di accertare se l’area oggetto di intervento fosse da considerare come lotto intercluso e quindi non fosse necessaria di lottizzazione.
A tale scopo il successivo 17 giugno 2010 gli architetti LO RE e CONDO’ presentavano una integrazione ed infine in data 18.08.2010 il progetto di interesse degli SMERALDO, alla luce della integrazione di cui sopra, veniva esaminato e deliberato con parere favorevole, dai tecnici comunali, ove istruttore tecnico, per conto dell’Ufficio Urbanistica, era stato D’ASCOLI Pasquale”
Da quanto sin qui esposto emerge con chierezza che D’ASCOLI Pasquale ha ricevuto
presso lo Studio Tecnico LO RE i componenti del nucleo familiare
SMERALDO che intendevano costruire due distinte unità abitative su un lotto di terreno di loro proprietà sito in una zona urbana al cui interno era possibile edificare solamente edifici destinati ad attività artigianali; ha predisposto un progetto insieme all’architetto LO RE Carmelo ed al nipote CONDO’ Marco al solo fine di ottenerne l’approvazione, progetto dal quale risultasse la realizzazione di un edificio destinato ad officina ma ha
predisposto tutto in modo che
successivamente all’approvazione potesse essere realizzato quanto richiesto dai clienti, ha acquisito per lo Studio Tecnico LO RE, che le indagini svolte hanno dimostrato essere anche di suo interesse, l’incarico della progettazione (realizzata
267
da LO RE Carmelo e dal nipote CONDO’ Marco), della direzione lavori, dei calcoli statici, nonché di tutte le varie prestazioni professionali connesse alla illecita realizzazione dell’immobile, compresa anche la parcella per il rilascio del permesso a costruire, …infine rimangono da dargli i soldi per il rilascio del permesso… In ultimo
D’ASCOLI Pasquale ha ottenuto l’incarico di istruttore tecnico
(mansione ricoperta all’interno dell’Ufficio Urbanistica) della pratica nr. 185/10 a nome SMERALDO Paola e SMERALDO Caterina, che come si è chiaramente accertato dal contenuto delle conversazioni registrate, e’ stata scientemente congegnata, circostanza questa che evidentemente gli ha consentito di deliberare con esito positivo la sopra citata richiesta di permesso di costruire. Dagli atti emergono gravi indizi del reato di cu al capo Q) a carico di D’Ascoli, Lo Re e Condo’ Marco In ragione di quanto emerso il P.M. fondatamente ha integrato le contestazioni originariamente formulate con la richiesta depositata il 15\2\2011 e relativa anche al capo Q) . Va, poi, riqualificato ai sensi degli artt. 110 e 319 c.p.il reato contestao al capo N). Al riguardo del tutto costante e’ quanto affermato dalla Corte di legittimita’ : - “Integra il reato di corruzione, in particolare di quella cosiddetta "propria", sia l'accordo per il compimento di un atto non necessariamente individuato "ab origine" ma almeno collegato ad un "genus" di atti preventivamente individuabili, che l'accordo che abbia ad oggetto l'asservimento - più o meno sistematico - della funzione pubblica agli interessi del privato corruttore, che si realizza nel caso in cui il privato prometta o consegni al soggetto pubblico, che accetta, denaro od altre utilità, per assicurarsene, senza ulteriori specificazioni, i futuri favori.” -Cass. Sez. F, Sentenza n. 34834 del 25/08/2009 ; - “In tema di corruzione propria, costituiscono atti contrari ai doveri d'ufficio non soltanto quelli illeciti (perché vietati da atti imperativi) o illegittimi (perché dettati da
268
norme giuridiche riguardanti la loro validità ed efficacia), ma anche quelli che, pur formalmente regolari, prescindono, per consapevole volontà del pubblico ufficiale o dell'incaricato di pubblico servizio, dall'osservanza di doveri istituzionali espressi in norme di qualsiasi livello, ivi compresi quelli di correttezza ed imparzialità. (Fattispecie relativa a pagamenti di fatture effettuati da un'azienda ospedaliera con tempi anticipati rispetto all'ordine cronologico, sebbene le sofferenze di cassa impedissero la regolare e puntuale liquidazione di quanto dovuto ai vari fornitori di beni e servizi ospedalieri)” Cass. Sez. 6, Sentenza n. 30762 del 14/05/2009 Ud. dep. 23/07/2009.
Premesso e richiamato quanto gia emerso in sede di trattazione generale dell’attivita’
dell’associazione
e
dell’episodio
specifico
quale
emerge
dalla
conversazione del 4\12\09 ore 16.11, progressivo 3863, si rileva che nel caso in esame, infatti, D’Ascoli e Lo Re, in concorso fra loro, in qualita’ di istruttore tecnico nel settore edilizia privata dell’Ufficio urbanistica del Comune di Reggio Calabria il primo, e Lo Re consapevole della qualifica dello stesso, hanno ricevuto denaro non dovuto , in concreto mille euro, per procurare a una persona non meglio identificata un certificato di agibilita’ in soli quattro giorni, violando platealmente
i
doveri
di
correttezza
e
imparzialita’della
P.A.,
come
significativamente enunziato dalla Corte di legittimita’ con sentenza 30762\09 , attribuendo scandalosa e ingiustificata priorita’ alla richiesta prezzolata in luogo di seguire l’ordine cronologico delle istanze dei cittadini o altro criterio comunque informato ai suddetti principi che devono governare l’attivita’ della pubblica amministrazione e dei pubblici ufficiali che agiscono in nome della stessa. In tal senso vorra’ valutare il P.M. l’opportunita’ di ulteriormente precisare il capo di imputazione. Esigenze cautelari Quanto alle esigenze cautelari si rileva che:
269
Sussiste l’esigenza di cui alla lett. a) di pericolo per l’acquisizione della prova essendo del tutto evidente che la posizione di diversi soggetti, potenzialmente parte del sistema di potere del MELCHINI, è rimasta nell’ombra e sarà indispensabile che l’audizione di tecnici e professionisti citati nei dialoghi avvenga in un contesto di sicura non interferenza;
Sussiste l’esigenza di cui alla lett. c) di pericolo di reiterazione di delitti della stessa specie di quello per cui si procede, desumibile non solo dalla gravità delle condotte delittuose realizzate la cui stabilità nel tempo ha già prodotto danni alla legalità di primario spessore; ma anche dal fatto che nonostante gli operati trasferimenti il gruppo appare intenzionato a “controllare” segmenti importanti dell’ufficio ed a ricreare un contesto favorevole alla loro azione. Si consideri il dialogo già riportato tra i due tecnici CALI’ e DASCOLI (CICCIO parla di un immobile da destinare ad uso abitativo direttamente senza fare il doppio del lavoro PASQUALE lo interrompe dicendo: anche perchè ora la situazione è venuta a cambiare, non è che c'è piu' GIUSEPPE MELCHINI che era un amico... CICCIO racconta ai presenti che PINO MELCHINI in mattinata gli aveva confidato di essere dispiaciuto per il comportamento dei suoi ex-colleghi di lavoro, che prima lo
trattavano da "dio", … PASQUALE parla di PINO MELCHINI
dicendo di avergli contestato piu' volte la sua grossa bontà… PASQUALE cita il nome di PINO MELCHINI e di PEPPE CHIRICO).Vi è poi da ricordare che lo stesso MELCHINI (“per non morire di fame…”come dice a un certo punto il DASCOLI, conv. Del 29\9\09 con tale Beatrice Nucera ) appare deciso a “mantenere” il controllo delle operazioni nei rapporti con i professionisti e nell’esercizio del suo originario potere (MELCHINI gli dice che lui gli deve fare la parcella normale, dicendogli questo è quello che viene...poi deve parlare con me punto...!).
Il dato dimostra una attualità del pericolo di reiterazione di reati sia per il potere ormai acquisito dal MELCHINI sia per la circostanza che lo stesso gode della possibilità di operare per tramite di soggetti apparentemente “nuovi” che, come il
270
CALI’ ed altri allo stato non indagati appaiono a totale disposizione del vecchio assetto di potere.
Al fine di rimarcare con forza l’attualità delle condotte poste in essere e la necessità di intervenire con urgenza va sottolineato anche come in data 21.01.2010 il dirigente arch. Saverio PUTORTI’ comunicava
che in data
07.12.2009 al prot. N. 212991 veniva registrata richiesta della ditta Smiraldo Paola tendente ad ottenere informazioni circa la presentazione di una proposta progettuale intestata a Smiraldo Paola e Caterina per la costruzione di un fabbricato in località Ravagnese Arangea presentata in data 10.07.2009. Il responsabile del procedimento dopo avere verificato tramite sistema informatico l’inesistenza di tale pratica inviava alla ditta richiedente relativa attestazione, pertanto
la
ditta
trasmetteva
nuovamente
proposta
progettuale
in
data
10.12.2009, questa volta regolarmente ricevuta dall’archivio protocollo generale. Con tale nota il dirigente comunicava che lo studio tecnico di riferimento era quello dell’arch. ARTUSO.
Misura proporzionata ai fatti contestati ed idonea a salvaguardare l’esigenza cautelare indicata appare essere quella della custodia in carcere per il nucleo più radicato degli autori degli illeciti anche per la loro qualifica di pubblici ufficiali (MELCHINI, DASCOLI, CHIRICO) e degli arresti domiciliari per coloro che pure avendo un ruolo di minore portata appaiono essere stati al centro di contesti illeciti particolarmente profondi e radicati (come ARTUSO che pur non risultando allo stato partecipe del sodalizio ha certamente goduto di forti complicità interne all’ufficio; CALI’ che appare pienamente asservito al gruppo di cui sopra, TORNATOLA
la
cui
presenza
all’interno
degli
uffici
comunali
appare
assolutamente allarmante per la capacità di compiere illeciti di qualunque tipo finalizzati al profitto proprio e di terzi); l’interdizione dall’esercizio della professione appare invece misura adeguata per quelle figure di professionisti che si sono prestati ad agevolare le condotte illecite accertate piegando la loro professione ad abusi sistematici e di rilevante danno sociale (per la posizione di CONDO’ Marco che risulta avere conseguito il diploma di laurea in architettura in
271
data 18.07.2003 e superati gli esami di abilitazione nell’anno 2006 ed iscrizione all’ordine degli architetti di RC in data 15.06.2007 con n. 2235 , IOrdine al quale verrà eventualmente comunicata la interdizione – cfr. nota della Questura di RC – Squadra Mobile del 31.01.2011).
La gravità della vicenda corruttiva posta in essere dal D’ELIA, ancora da chiarire in diversi punti, impone parimenti al fine di preservare la genuinità delle successive acquisizioni probatorie di applicare al medesimo la misura degli arresti domiciliari.
Ritenuto che non risulta che i fatti-reato siano stati compiuti in presenza di una causa di giustificazione o di non punibilità e che non sussiste allo stato una causa di estinzione del reato o di estinzione della pena che si ritiene possa essere irrogata;
Ritenuto che in ragione del titolo dei delitti in contestazione, è certamente applicabile la misura cautelare richiesta e che in ogni caso ricorrono i limiti di pena imposti dall’art 280 c.p.p.;
Evidenziato che peraltro, pur in assenza di preclusione normativa, in ragione dei limiti di pena edittale previsti per il delitto in ipotesi, a seguito di un'eventuale sentenza di condanna, non possa comunque essere concessa la sospensione condizionale della pena irroganda;
P.Q.M.
Applica la misura cautelare della custodia in carcere nei confronti di 1. MELCHINI GIUSEPPE: per i capi I); O); 2. D’ASCOLI PASQUALE: per i capi I); N), O); P), Q) ; 3. CHIRICO GIUSEPPE: per il capo I);
l’applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di.
272
4. 5. 6. 7. 8.
ARTUSO ANTONIO DEMETRIO per i capi: A); D); TORNATOLA GIOVANNI : per i capi A); C); D); LO RE CARMELO: per i capi I), N), O); P), Q) ; CALI’ FRANCESCO: per i capi I); P); D’ELIA FRANCESCO: per i capi P);
Applica la misura cautelare interdittiva del divieto temporaneo di esercitare attività professionali ex art. 290 c.p.p. nei confronti di: CONDO’ MARCO: per i capi I), P), Q) . Manda alla cancelleria per gli adempimenti di competenza. Manda al P.M. per l’esecuzione Reggio Calabria 17 maggio 2011 Il Giudice per le indagini preliminari Dr.Kate Tassone
273