a m r o I nf Fondazione Cassa di Risparmio di Fossano- via Roma 122 - Fossano - Anno 2 - Newsletter 1, gennaio 2014
SI PROGETTA “VOCALMENTE” Il concerto dei Swingle Singer a Fossano ha concluso la prima edizione del festival “Fossano In Voce” promosso dalla Fondazione Fossano Musica e dedicato proprio alla musica a cappella. "Quello della musica vocale è un mondo in continua evoluzionespiega Marco Meriggio, direttore del coro Voxes della Fondazione Fossano Musica-. Non è soltanto musica gospel, come qualcuno potrebbe immaginare. Ormai ci sono gruppi e cori che propongono musica pop, che fanno concerti esclusivamente dedicate all'improvvisazione, orchestre di beatboxer e tanto altro. Come Fondazione Fossano Musica da tempo proponiamo corsi di gruppi vocali, percussioni vocali e basso, beatbox, improvvisazione. Abbiamo deciso di organizzare Fossano In Voce proprio per proporre qualche cosa di nuovo sul territorio e abbiamo avuto un’ottima risposta”. L’appuntamento conclusivo è stato il recital dei Swingle Singer, quello d’apertura il concerto dell’Albert
Hera Quintet e del gruppo vocale Domino. Cinque, invece, sono state le serate in cui i partecipanti al festival hanno lavorato sull’improvvisazione e sulle potenzialità della voce con professionisti del settore come Albert Hera, Roger Treece e Tobias Hug. Proprio Tobias Hug, ex cantante dei Swingle Singer che ora gira il mondo per masterclass e festival, durante l’ultimo appuntamento di “Fossano In Voce”, ha presentato Vocalmente: un nuovo festival che la Fondazione Fossano Musica sta pensando per la città degli Acaja. Un appuntamento di portata italiana, e magari internazionale, da proporre già nel 2014 e dedicato, naturalmente, alla musica a cappella. I più grandi festival europei sono “vissuti” da centinaia di persone provenienti da tutto il mondo che hanno l’opportunità di godersi una full immersion nella musica a cappella e seguire corsi e lezioni con professionisti del settore. “Vogliamo portare questa magia a Fossano - ha
Spiegato Tobias Hug (nella foto in alto), che sarà direttore artistico del festival-. Nel 2012 ho avuto modo di lavorare con il Coro Voxes, formazione a cappella della Fondazione Fossano Musica. Ne è nata una specie di storia d’amore che ci ha (Segue a pag. 2) (Nella foto in basso i Swingle Singer a Fossano)
(continua da pag. 1)
portato a ‘condividere’ tutta la stagione natalizia dei concerti. Vocalmente sarà un festival di 4 giorni. Si svolgerà a settembre e sarà un insieme di appuntamenti vocali: lezioni, seminari, jam session, flash mob e concerti. Vocalmente ha le carte per diventare un festival di portata nazionale, ma anche europea. Si potrà respirare nella città degli Acaja la stessa atmosfera creativa che c’è nelle grandi città europee che propongono festival di questo genere. Tutti potranno così scoprire dove si trovano il Piemonte, la provincia di Cuneo e la città di Fossano. Tutti potranno vedere quanto è bello questo territorio, ricco di tipicità uniche e indescrivibili. Tutti potranno assaggiare la vostra cucina e tutti avranno modo di scoprire quanto sia cordiale e caloroso il vostro popolo”. E’ una bella iniziativa quella che la Fondazione Fossano Musica sta organizzando: “Ci stiamo impegnando a fondo perchè tutto questo possa diventare realtà- spiegano dalla Ffm-. Fossano ha tutte le carte in regola per ospitare questo appuntamento”. (Nella foto in alto l’Albert Hera Quintet in concerto; a lato i partecipanti al Festival Fossano In Voce con Tobias Hug; sotto i Domino in concerto)
CONSEGNATE LE BORSE DI STUDIO FAVOLE E GRAPPUTO Sono state consegnate le borse di studio dei lasciti Favole e Grapputo agli studenti più meritevoli della scuole media e degli istituti superiori fossanesi. Quella del lascito Favole è un'iniziativa che risale al 1969 e deriva da una donazione che i coniugi Bernardo e Maria Favole fecero alla Cassa di Risparmio con l'obiettivo di premiare gli studenti che si sarebbero distinti nello studio e nella condotta. "Quello che avrebbero voluto i coniugi Favole dai ragazzi che avrebbero ricevuto la borsa di studio a loro nome è un pensiero per loro- ha spiegato in occasione della consegna il presidente della Fondazione Crf Antonio Miglio-. E un fiore sulla loro tomba". Il lascito Favole prevede inoltre un’erogazione anche per alcuni istituti e altre realtà fossanesi. Le erogazioni raggiungono complessivamente i 6.250 euro. Per il primo anno sono inoltre state consegnate le borse di studio a nome di Giovanni Jacopo Grapputo, preside tra il 1935 e il 1944 dell’allora Ginnasio di Fossano. Il figlio, Silvio Grapputo, ha erogato un fondo da 100 mila euro che verrà gestito dalla Fondazione Crf.
Gli interessi di questo lascito vengono “trasformati” in borse di studio per i ragazzi della scuola media Sacco Boetto Paglieri. L’erogazione di quest’anno è stata pari a 1.050 euro. La mattinata di consegna delle borse di studio è stata allietata da alcuni
strumentisti delle classi ad indirizzo musicale della scuola media che si sono esibiti con musiche classiche e moderne al pianoforte, chitarra, flauto e violino.
LASCITO FAVOLE: BORSE DI STUDIO LICEO SCIENTIFICO ANCINA: Francesco Sappa, Eleonora Malvino, Danilo Chiaramello, Francesca Monetto I.I.S. VALLAURI: Pietro Giraudi, Alessandra Airaldi, Francesco Piovano, Giorgia Racca, Simone Forte, Simone Sassetti, Matteo Caramia, Manuela Trucco IST. PROFESSIONALE AGRICOLTURA: Sara Monasterolo IST. SALESIANO - SC. PROFESSIONALE: Mercurio Corinna, Alberto Tortalla SCUOLA MEDIA SACCO BOETTO PAGLIERI: Elisabetta Occelli, Federico Bonacossa STUDIO TEOLOGICO INTERDIOCESANO: Tomas Hlavaty ALTRI LASCITI FAVOLE Casa per anziani Monsignor Craveri Oggero; Istituto Figlie della Divina Provvidenza; Istituto Monsignor Signori; Patronato San Vincenzo LASCITO GRAPPUTO: BORSE DI STUDIO SCUOLA MEDIA SACCO BOETTO PAGLIERI Giacomo Biondi, Marianna Racca, Carlotta Politanò LASCITO GRAPPUTO: MENZIONI SPECIALI SCUOLA MEDIA SACCO BOETTO PAGLIERI Kajal Rani, Lucky Lucky
FOSSANO TRA I LUMI E L’ANTICO REGIME È stato recentemente pubblicato il quinto volume della “Storia di Fossano e del suo territorio” (CO.RE Editrice) voluto dalla Fondazione e dalla Cassa di Risparmio di Fossano e curato da Rinaldo Comba. “Tra i Lumi e L’Antico Regime” (1680-1796) è il titolo della recente edizione che porta la firma, come accade fin dal primo numero, dell’illustre studioso originario di Villafalletto e professore ordinario di Storia medievale presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Milano. Al suo fianco, nell’attività di ricerca, Luca Bedino, esperto di storia e archivista del Comune di Fossano. Il lavoro degli specialisti sui beni documentari e librari si è rivelato un’opportunità unica per riportare alla luce aspetti inediti della comunità locale. A dimostrazione di quanto Fossano sia eccezionalmente disponibile va evidenziato che in molti si sono prodigati per agevolare la raccolta di informazioni: l’Amministrazione comunale in primis, la Cassa di Risparmio, la Curia, i parroci, il sacrestano del duomo, il museo diocesano, la confraternita dei Battuti Rossi, i privati e le suore domenicane. Gli archivi ecclesiastici e le biblioteche diocesane hanno notevolmente contribuito alla riuscita della ricerca storiografica nell’ambito dei rapporti tra Chiesa e collettività, tra spiritualità e disciplina dei comportamenti. Registri e tomi antichi, lettere, decreti, mappe, verbali, conti, provvedimenti, tutti custoditi nell'archivio della Curia vescovile, in quello del duomo e nelle biblioteche afferenti, hanno delineato il fervente quadro settecentesco che scaturisce dalla lettura del volume. La convergenza di diversi fattori ha prodotto una mole di documentazione sorprendente. Anzitutto le riforme papali dell’epoca, che sollecitarono
vescovi consapevoli e preparati a valorizzare i propri archivi, ma anche gli ordini e le congregazioni operanti a Fossano (somaschi, filippini, cappuccini) che edificarono scuole, chiese e conventi, e s’impegnarono in una febbrile attività catechetica e pastorale annotata e registrata puntualmente dalla documentazione coeva. L’edizione della Storia di Fossano e del suo territorio è utile per capire “chi siamo stati”. I fossanesi sono stati cittadini degni di questo nome: nell’arco di un secolo dall’elevazione al rango di “Città”, Fossano riuscì a divenire sede di provincia, di prefettura e piazza militare, a dotarsi di scuole regie, di un ospedale d’eccellenza, di un grande seminario, a ottenere il riconoscimento di una propria Accademia, a edificare capolavori dell’arte barocca e costruire quei palazzi nobiliari che tutt’oggi sono un vanto. Nel constatare tutto ciò va riconosciuto anche il grande merito dell’impresa editoriale la cui impostazione rigorosamente scientifica consente di proporre la storia cittadina per quel che è stata. Dalla lettura emergono la determinazione e la consapevolezza dei fossanesi d’un tempo di creare una comunità e di valorizzarla al massimo. In un’epoca connotata da crisi economiche ben più drammatiche delle odierne, flagellata dalle carestie e da carichi fiscali notevoli, con un tasso di disoccupazione e di mendicità altissimo dovuto alle guerre, alle epidemie, alle congiunture economiche e dei mercati, i cittadini, in risposta, si rimboccarono le maniche per migliorare Fossano, riversando un’attenzione capillare a tutti gli aspetti della realtà locale. È unica e propria di quel periodo l’esistenza di una forte identità locale dalla quale scaturiva un senso di appartenenza alla comunità orgoglioso
e sentito da tutti: ne seguiva un impegno concreto per connotare la propria città di prestigio. Fossano recepiva appieno le istanze di riforma che si facevano strada nel Piemonte settecentesco e dava risposte puntuali. (Segue a pag. 5) (In foto il campanile della Chiesa di San Filippo)
(Continua da pag. 4)
Basti guardare allo sviluppo urbanistico e architettonico: palazzi, chiese (della SS. Trinità, di San Filippo e la cattedrale quariniana), edifici civili e religiosi di grande levatura; a quello culturale con il Regio collegio e l’Accademia Letteraria e delle Scienze; allo sviluppo dei servizi: nasce l’Ospizio di carità per arginare la “mendicità sbandita”, sorgono gli orfanotrofi, i ricoveri e l’ospedale Maggiore; nell’ambito economico spuntano la cartiera, gli opifici tessili e manifatturieri e in quello amministrativo si fanno largo l’imponente misurazione catastale, le nuove vie di comunicazione come “la Reale”, il riadattamento idrico e viario. Quel che cambia tra il 1680 e il 1796, e che non si troverà più nel futuro, è la mentalità: non a caso il V volume termina con la fine dell’Antico Regime, dopo nulla sarà più come prima, a partire dal rapporto tra i cittadini e la politica con gli ovvi cambiamenti che questa compartecipazione allargata porterà nella vita sociale, economica e culturale cittadina. Il Settecento è stato per Fossano un periodo unico ed una grande sfida che la città ha saputo raccogliere e vivere con determinazione e impegno. La comunità dell’epoca era perfettamente integrata nel proprio tempo, ne ha subito i limiti da una parte, ma ha anche saputo recepire appieno quanto di stimolante ha offerto l’età dell’Illuminismo.
(Nella foto in alto la chiesa della Santissima Trinità di Fossano, sotto il Duomo)
GLI APPUNTAMENTI DI GENNAIO:
i colori, con Ilaria Pigaglio, h 17, Biblioteca Civica Fossano
- 09/01: “Dis-tratti: illustratori a km zero” - disegnare con una siringa (senz’ago però), con Romina Panero, h 17, Biblioteca Civica Fossano
- 16/01: “Casina” - di Tito Maccio Plauto, h 21, teatro I Portici (Slow Cinema - Ass. Amici de I Portici)
- 16/01: “Dis-tratti: illustratori a km zero” - spegniamo il buio, accendiamo
- 20/01: “Dis-tratti: illustratori a km zero” - leggere le figure, con Marco Somà, h 17, Biblioteca Civica Fossano
- 30/01: “Beatnix” - racconti, poesi e musiche della Beat Generation, h 21, teatro I Portici (Slow Cinema - Ass. Amici de I Portici)
Chi ha appuntamenti da segnalare può scrivere a
[email protected]
BENI CULTURALI, ASSOCIAZIONISMO E SPORT A CERVERE Salvaguardia dei beni culturali e architettonici, associazionismo e sport. Intorno a queste necessità stanno convergendo le forze e l’impegno del presidente della Proloco Francesco Gili, don Beppe Uberto e del sindaco di Cervere Franco Graglia. Ma anche il paese intero, che conta poco più di 2mila abitanti, sta contribuendo per ottenere una restaurata chiesa parrocchiale, una nuova sede della Proloco e una palestra adatta a tutti gli sport con tanto di tribune. Da qualche anno Graglia, Gili e don Beppe si sono affidati, tra gli altri, all’aiuto della Fondazione Cassa di Risparmio di Fossano che ha sostenuto e approvato l’intervento nei diversi progetti. La sede della Pro Loco “Amici di Cervere”, che troverà spazio in via IV Novembre vicino alla Bocciofila, avrà un salone polivalente, una sala riunioni che sarà utilizzata anche dalla Protezione Civile locale e due diversi magazzini. È quasi certa l’apertura per il 2014, mentre a dicembre 2013 si è proceduto alla posa delle piastrelle e all’allestimento dei serramenti. La spesa totale si aggira intorno ai 400mila euro. Attualmente i volontari della Pro Loco utilizzano come base operativa un capannone messo a disposizione da un privato, ma questo non basta più: occorre un punto di ritrovo strategico e capace di ospitare i numerosi membri, 17 nel direttivo e oltre 200 i tesserati. Tutti insieme lavorano per il bene dell’intero paese. Francesco Gili, presidente della Pro Loco nata 7 anni fa: “La Fondazione Crf da oltre un anno ci sta aiutando, insieme ad altri enti e a privati, per la realizzazione della nuova struttura, voluta da noi, ma a disposizione della comunità. Per quanto ci riguarda andiamo avanti con le nostre armi e lavoriamo in modo ‘trasparente’: ogni anno, a febbraio o marzo, presentiamo il nostro rendiconto al
Comune e alla popolazione. E’ una cosa che facciamo fin dalla nostra costituzione e la gente apprezza”. È questo un bell’esempio per una realtà che vive sulle iniziative e punta principalmente sulla fiera del porro, appuntamento che si ripete ogni anno nel mese di novembre e che porta a Cervere migliaia di commensali. Finalmente Cervere avrà anche un palestra degna di tale nome. Scartato un iniziale progetto divenuto troppo costoso, in periodo di crisi si è puntato al risparmio pur ottenendo ciò che si desiderava. Non appena il patto di stabilità sbloccherà le procedure, il
finanziamento potrà partire e si appalteranno i lavori. La nuova palestra, voluta da tempo dagli sportivi locali, sarà interrata e avrà anche le tribune. Il prezzo finale ammonterà a 600 mila euro, 400 mila in meno rispetto ai piani iniziali. Il sindaco Franco Graglia: “Per riuscire a risparmiare abbiamo pensato di agire sulla ‘palestrina’ attaccata alle scuole Medie di via Adua. Si ristruttureranno gli spogliatoi già esistenti in modo da utilizzare quelli anche quando si fruirà della nuova palestra”. (Segue a pag. 6)
Nelle foto volontari della Proloco di Cervere alla fiera del porro
(continua da pag. 5)
La chiesa parrocchiale e la vecchia canonica, sempre in Cervere, saranno invece oggetto di lavori di restauro per un importo totale di oltre 300 mila euro. I fondi arriveranno dall’8 per mille destinati agli interventi sui beni di culto, da interventi della Diocesi, da privati e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Fossano. Anche la facciata dell’edificio sarà oggetto di restauro insieme ad alcuni dipinti. Le procedure per l’intera operazione sono in corso d’opera e si prevede che i lavori possano partire nella primavera 2014. E’ ancora in fase di stesura il programma per il recupero della canonica nuova, non inserito nel progetto di recupero degli edifici di culto. Questa realizzazione riceverà un contributo di 70 mila euro dalla Diocesi. È prevista la manutenzione straordinaria della struttura che verrà destinata all’ospitalità, mentre si valuterà in un secondo momento quali saranno le caratteristiche dei suoi fruitori. L’edificio, un tempo, era sede di alloggi vescovili e/o per preti, nel futuro dalla canonica nuova usciranno due unità abitative. Infine il progetto, coordinato dall’architetto Paolo Odello, prevede un collegamento tra la recuperata canonica nuova e la restaurata canonica vecchia. Don Beppe Uberto, da 4 anni a Cervere, è il trait d’union tra i vari interventi di recupero, restauro e completamento sulle differenti strutture che richiedono operazioni, anche economiche, di carattere diverso. Il sindaco Franco Graglia: “La sinergia, il dialogo e voglia di cooperazione sono i caratteri distintivi della piccola comunità che, piano piano, sta remando in un’unica precisa direzione in totale comunione d’intenti.
LA CHIESA PARROCCHIALE DI CERVERE Il sagrato della chiesa è chiuso da una preziosa cancellata in ferro battuto con ornamenti in ghisa. Il pavimento è costruito con scelta quarzite di Barge, con disegni simbolici e scritte. La facciata si divide in tre scomparti corrispondenti alle tre navate; la parte superiore centrale è ornata da una galleria secondo l’uso romanico, portante in ogni arco un vaso di gigli stilizzati, affrescati dal pittore Laiolo di Acqui, mentre le due cornici laterali sono ad archetti pensili. Sotto la galleria centrale si apre un rosone in finto travertino. Il portale è protetto da un tettuccio sostenuto da mensole poggianti sopra due colonne. La pianta è a tre navate: le laterali terminano all’altezza del presbiterio, mentre la mediana, più lunga, è coronata da un abside pentagonale. L’interno della Chiesa, decorato con sobrietà da Mario Micheletti, presenta
grandi affreschi che riproducono l’Assunzione della Vergine al Cielo, i quattro Evangelisti, l’Ultima Cena, Gesù fra i pargoli, la Risurrezione, nonché le 14 stazioni della Via Crucis. Nella navata di sinistra si osservano tre dipinti di notevoli dimensioni: La Crocifissione, con i santi Pietro ed Elena di Luigi Gambera; La santissima Trinità di Francesco Pittatore; La Madonna della misericordia di pittore anonimo del ‘600. In capo alla navata si trova la Cappella del santo Rosario, con un grandioso altare in legno dorato; la volta ha pregevoli e fini stucchi. La pala rappresenta la Madonna del Rosario. Nella navata di destra si trova il Battistero chiuso da una cancellata in ferro battuto; il fonte battesimale, in pietra, del ‘600 e la Cappella del Beato Bartolomeo de Cerveriis. Uscendo appare il magnifico rosone romanico e la bella pittura rappresentante la Risurrezione il cui stile si stacca decisamente da tutte le altre presenti all’interno della chiesa. Dietro l’altare maggiore è collocato l’organo, pregevole lavoro della ditta VegezziBossi, realizzato nel 1929.