Area Interna “Sud Ovest Orvietano” Comuni di : Città della Pieve, Monteleone di Orvieto, Montegabbione, Parrano, San Venanzo, Ficulle, Fabro, Allerona, Castel Viscardo, Castel Giorgio, Orvieto, Porano, Baschi, Montecchio, Guardea, Alviano, Lugnano in Teverina, Attigliano, Giove, Penna in Teverina
SCHEDA PROGETTO N.
IL RECUPERO DEL CASTELLO DI GIOVE E DELL’EX OPIFICO ANNESSO COME VOLANO STRATEGICO PER LA FILIERA DELLA CONOSCENZA TRA INNOVAZIONE E TRADIZIONE NEI TERRITORI DEL SUD ORVIETANO.
AREE TEMATICHE A) Capitale naturale, paesaggistico e culturale B) Sapienze locali, arte del fare, innovazione
Proponente X Soggetto pubblico (Comune di Giove) Associazione/consorzio
X Privati (proprietà castello e proprietà opificio)
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Descrizione proposta / intervento: Il palazzo ducale di Giove ed il suo ex opificio, rappresentano gli elementi architettonici più interessanti dell’area del Sud Orvietano ed allo stesso tempo potrebbero diventare una delle principali emergenze del territorio in termini di recupero, a causa del crescente degrado sia architettonico che urbanistico che il loro prolungato mancato utilizzo potrebbe generare. Siamo consapevoli che un complesso monumentale di questo tipo non possa vivere solo di luce propria ma debba essere rivitalizzato attraverso un’azione congiunta pubblico/privato e con funzioni in grado di coinvolgere il territorio e la collettività. Il Castello e l’opificio, con la loro consistenza architettonica ricoprono infatti gran parte dell’antico borgo di Giove ed attualmente risultano essere un oggetto chiuso e non fruibile per funzioni sia pubbliche che private. L’idea progettuale vuole quindi ricostituire la funzionalità architettonica complessiva dei due immobili che nel corso dei decenni li hanno visti separati sia in termini di funzionalità che di proprietà, per creare un grande ed unico polo di valorizzazione delle arti e dei mestieri locali, per l’innovazione e la formazione dei giovani, per la cultura ed eventi artistici. Il recente passaggio di proprietà del castello dovrà essere quindi un’occasione per attivare una sinergia pubblico-privato in grado di restituire l’oggetto architettonico al suo splendore ma anche di far si che questo recupero possa inquadrarsi come volano per far decollare una serie di attività parallele a vantaggio della collettività e delle categorie economiche e culturali della zona. Il progetto, oltre a rispondere a pieno ai criteri individuati nelle linee guida dettate dalla Regione Umbria nella strategia delle aree interne, si propone l’obiettivo di creare un punto di riferimento per lo sviluppo turistico e culturale in Umbria, un’alternativa, o meglio un completamento all’offerta di centri maggiori e di grandi centri come la città di Roma. Vista l’ampia superficie che il castello e l’opifico offrono, le loro caratteristiche architettoniche e la posizione favorevole, a soli 100 km da Roma, pochi minuti dal casello dell’A1 e dalla stazione ferroviaria di Attigliano, sarebbero la sede ideale per ospitare molteplici iniziative di genere diverso e collaterali fra loro. Il progetto si articola in vari livelli di intervento che prevedono la collocazione di diverse attività innovative e di valorizzazione del territorio su un’unica location dalle caratteristiche eccezionali: il Castello di Giove e l’ex opificio. Livello1- creazione al piano terreno di un mercato coperto con botteghe di transizione destinate ai giovani imprenditori che avvieranno attività legate al recupero dell’artigianato locale e/o delle tradizione agricole alimentari del luogo; il castello ospiterà la maggior parte di queste funzioni con le botteghe e spazi accessori mentre nell’ex opificio troveranno posto laboratori di trasformazione dei prodotti agricoli, laboratori di sfogliatura
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ed essiccamento erbe aromatiche ed officinali, nuovo impianto oleareo con sala degustazioni nell’ex frantoio Livello2 – creazione di scuola di pre e post-produzione cinematografica nei locali posti al piano primo del complesso. Con la scuola vera e propria ubicata nel castello e una sala polivalente per proiezioni e spettacoli ubicata nell’ex opificio. Livello3 – creazione di struttura ricettiva per alloggio e la ristorazione di alta qualità basata sulla valorizzazione dei prodotti della cultura gastronomica locale con prodotti a kilometro zero. Livello4 – creazione di spazi polifunzionali destinati ad eventi artistici e culturali come ad es. ARIA UMBRA.
Descrizione degli obiettivi Livello 1 : Crediamo fortemente che il recupero di un complesso come quello in oggetto, debba passare attraverso una progettazione in grado di restituire la fruibilità degli spazi del castello rendendoli accessibili dal resto del centro storico. Prevediamo infatti che gli spazi del piano terreno e del seminterrato del catello possano essere riaperti e collegati con la viabilità del centro antico di Giove creando una serie di percorsi coperti in quello che dovrà diventare un centro di valorizzazione delle eccellenze locali, un susseguirsi di spazi destinati a quelle che potremo chiamare botteghe di transizione destinate agli artigiani, alle aziende agricole, ai prodotti tipici alimentari oleari e vinicoli, dove i giovani che vogliono avviare un’attività, possono trovare ad un canone agevolato, la location per avviare le loro attività. Una sorta di mercato coperto restituito alla città tramite una fruibilità diretta del piano terreno che diverrebbe così una sorta di vetrina delle eccellenze di Giove e del suo territorio. Nella sequenza di percorsi, botteghe artigiane e spazi espositivi, troveranno posto anche ambienti destinati a work shop, seminari, piccolo auditorium nei quali, in occasione di eventi e manifestazioni, potranno essere tenute conferenze stampa, presentazioni e cerimonie. Parallelamente, nei locali dell’ex opificio troveranno posto i laboratori veri e propri destinati alla trasformazione dei prodotti agricoli e alimentari, alla sfogliatura ed essiccatura delle erbe aromatiche ed officinali, oltre ad un nuovo impianto oleario con annesse sale di degustazione. In questi spazi restituiti al centro storico come MERCATO NATURALE COPERTO, dovranno inoltre trovare posto spazi per botteghe di transizione destinate a giovani artisti ed artigiani locali che potranno così avere l’opportunità di aprire e gestire un punto pubblico di promozione delle loro attività. Scheda ©Ecoazioni
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Potrebbe inoltre essere previsto un punto di ristorazione ed un info point turistico gestito dalle associazioni locali di settore assieme al Comune. In questa ottica, quello che è sempre stato un oggetto chiuso ed un limite invalicabile dall’esterno, diventerà quindi un nuovo spazio fruibile a disposizione del centro storico che potrà essere percorso ed attraversato dalla cittadinanza e dai turisti i quali potranno apprezzare i prodotti finiti nei locali del castello e, grazie al collegamento con l’ex opificio, visitare anche luoghi in cui avviene la trasformazione vera e propria. Un concetto di permeabilità urbana dove l’architettura è attraversabile ed utilizzabile per funzioni collettive, un contenitore dove sviluppare la filosofia di intervento contenuta nella bozza strategica dell’Area interna pilota della Regione Umbria. La realtà territoriale della zona mostra infatti forti indicatori economici dall’elevato potenziale, come l’agricoltura, la produzione industriale ed artigianale, le risorse naturali, l’arte e la cultura, che necessitano di essere integrate tra loro creando una sorta di “ Brand d’Area” per una competitività unitaria del territorio. In questa ottica il recupero del Palazzo Ducale di Giove con l’annesso ex opificio, potrebbero veramente essere il fulcro ed il luogo di incontro di esperienze da attivarsi sotto forma di Fab-LAb o di work-based learning (WBL o apprendimento basato sul lavoro) una sorta di serbatoio di idee e di start Up, che veda uniti e raccolte assieme le categorie produttive industriali, agricole e culturali (compreso scuole ed Università) attraverso le aziende locali, che concorrono unitariamente alla creazione di linee condivise di sviluppo. Il castello diventerebbe così anche contenitore e sede di istituto di alta formazione sperimentale e di promozione dove, al suo interno, vi saranno luoghi di incontro e di relazioni condivise, che mettano in comunicazione giovani con professionisti ed aziende, creando sinergie, facilitando lo scambio di idee e la nascita di progetti; un acceleratore di innovazione dove, attraverso laboratori a diretto contatto con le imprese e le aziende, sarà possibile prototipare prodotti in modo rapido e con la diretta supervisione dei produttori e delle università. Su questa linea si inquadra la seconda proposta inclusa nel progetto - Livello 2 - che dovrebbe interessare i livelli superiori del castello per i quali abbiamo pensato all’insediamento di una società di post e pre-produzione video, televisiva e cinematografica che si occuperebbe di seguire progetti in tutte le fasi di lavorazione, offrendo servizi di noleggio, service per set, studi di ripresa e lavorazioni di post- produzione suono e video fino alla finalizzazione del prodotto per il cinema di alta qualità. Questa produzione potrebbe essere l’occasione per recuperare molte figure del mondo del cinema italiano, residenti nella zona e non solo, una opportunità che alcune case di produzione sono già interessate a cogliere. Infatti per le stesse risulta una grande opportunità poter trasferire alle porte di Roma, inserita nella calma e tranquillità della zona, una scuola di alta formazione cinematografica. Dalla stessa iniziativa infatti nasce anche l’idea di collocare una scuola di cinema, con corsi tenuti da professionisti attivi nella produzione cinematografica della stessa sede. I ragazzi della scuola sarebbero attivamente coinvolti nei lavori di quest’ultima in modo da essere Scheda ©Ecoazioni
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una risorsa in più per la produzione attivando così un vero e proprio progetto di Workbased learning. La struttura si completerebbe con due sale destinate alle proiezioni di controllo che, all’occorrenza potrebbero essere utilizzate anche come piccoli cinema nei quali proiettare film d’essai che oggi giorno non trovano collocazione nelle multisale. Nelle stesse sale potrebbero essere organizzati congressi e dibattiti ripresi dalla produzione e trasmessi on line, creando un canale di discussione su web la collocazione di queste sale è stata individuata nell’ex opificio che sarà collegato al castello recuperando un percorso ipogeo. Livello 3 Si prevede inoltre di destinare parte degli ampi spazi a struttura ricettiva con un grande ristorante da ubicarsi in prossimità del terrazzo panoramico del piano primo dove gli ingredienti in cucina saranno quelli provenienti dalle zone limitrofe con verdure biologiche di stagione, allevamenti a km 0, cacciagione, vini locali, presentando ricette tipiche umbre. Prodotti già in parte trasformati nei laboratori annessi dell’ex opificio. in questo scenario, oltre ad impiegare maestranze del luogo, potrebbero essere organizzati eventi culinari con la partecipazione di cuochi di livello della cucina italiana ed estera (cucina gourmet, cucina molecolare ecc..). nella parte ricettiva vera e propria, oltre ad avere possibilità di svolgere attività alberghiera vera e propria al servizio di turisti, verrebbero ospitati anche gli studenti della scuola di cinematografia che quindi avranno possibilità di usufruire di vitto ed alloggio nella stessa struttura didattica.
Livello 4 L’articolazione del progetto, visti gli spazi a disposizione, spazia quindi su più settori e potrebbe essere completata con ambienti di supporto alle stesse attività come ad es. spazi espositivi per mostre temporanee degli artigiani ed artisti che opereranno nel mercato coperto e nella scuola, fruibili ed a disposizione della comunità e del comune di Giove per iniziative culturali. Le sale polivalenti di proiezione potrebbero inoltre essere utilizzate anche per eventi, spettacoli teatrali e spazi di completamento dedicati ai giovani al fine di favorirne l’aggregazione, gestiti sotto l’egida dell’amministrazione pubblica. In questa ottica si inquadra un progetto artistico/culturale incentrato sulle arti visive, che rispecchiando le qualità dei luoghi, li renderà teatro di una riflessione contemporanea. L’evento, che prenderà il titolo di ARIA UMBRA dovrà essere un appuntamento cadenzato e ricorrente e vorrà essere motivo di riflessione sulla leggerezza, che attraverso lo sguardo dei curatori e la visione degli artisti che vi parteciperanno, possa indicare panorami e pianeti possibili coinvolgendo Giove come un grande laboratorio creativo; Giove sospeso come un pianeta a pochi km da grandi città diventerà il centro della qualità del vivere, della bellezza diffusa in un paesaggio integro e di buone tradizioni. La manifestazione, attraverso azioni artistiche, Workshop, proiezioni, conferenze e dibattiti, dovrà coinvolgere in modo diretto le realtà culturali ed artistiche; un comitato Scheda ©Ecoazioni
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scientifico/artistico individuerà tre artisti di rilievo nel panorama nazionale ed internazionale, che soggiorneranno a giove per periodi variabili da 7 a 10 giorni l’anno conducendo Workshop diretti a studenti delle scuole d’arte e delle accademie artistiche ed installando opere in grado di dialogare con l’ambiente urbano ed extraurbano circostante.
Fasi di realizzazione Si prevedono due fasi principali per poter realizzare il progetto: Fase1- progettazione degli interventi di recupero e consolidamento dei manufatti architettonici da effettuarsi in stretta collaborazione con la competente Soprintendenza ai beni storici ed architettonici. Questa fase sarà suddivisa in una parte progettuale vera e propria e in una fase di esecuzione dei lavori di restauro. Fase 2-attivazione del progetto funzionale vero e proprio che prevede una parte rivolta alla pianificazione e progettazione della gestione delle varie attività . Questa attività dovrà concretizzarsi con un lavoro congiunto tra i vari attori che gestiranno le attività (enti pubblici, privati ed amministrazione locale) Fase 3-messa a regime della struttura.
Principali attori coinvolti nella fase di realizzazione Proprietà degli immobili, Comune di Giove (ovvero comuni associati), Associazioni di categoria, case di Pre e Post Produzione televisiva e cinematografica, Imprenditoria locale.
Attività da sviluppare (fase di gestione) I settori di attività da sviluppare nella fase di gestione sono fondamentalmente 4 e riguardano i tre settori di attività principali che troveranno posto all’interno del Castello e dell’ex opificio: - Attività legate al mercato coperto con l’assegnazione delle botteghe di transizione ai giovani artigiani e giovani imprenditori locali. ( L’assegnazione delle stesse dovrà avvenire previa verifica dei requisiti, o anche tramite bando pubblico gestito dal comune e dalle associazioni di categoria). - Laboratori di trasformazione dei prodotti e nuovo impianto oleareo - Attività legate all’organizzazione di eventi, fiere mostre e incontri promozionali legate all’attività del mercato coperto da gestire assieme alle realtà associative locali, alle associazioni di categoria e al Comune di Giove. - Attività di gestione della scuola di cinematografia con il supporto privato delle case di Pre e Post Produzione. - Attività di gestione della struttura ricettiva da parte della proprietà privata sia direttamente che in collaborazione con le realtà locali di settore.
Risorse umane potenzialmente attivabili nella fase di gestione
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Giovani imprenditori ed artigiani che apriranno e gestiranno le attività nel mercato naturale coperto e dei laboratori. Tutor e personale di gestione della scuola di cinematografia Personale di gestione impiegato nella struttura ricettiva e nella ristorazione. Strutture pubbliche e delle associazioni nella gestione ed organizzazione di eventi, manifestazioni culturali, mostre e gestione info-point.
Competenze necessarie all’intervento nel suo complesso Equipe tecnica per redazione progetto di recupero del castello ed ex opificio, imprese edili, staff tecnico di settore per insegnamento scuola di cinematografia, artigiani, artisti, tecnici casa di produzione, personale a servizio della struttura ricettiva e di ristorazione .
Eventuali criticità di carattere normativo/burocratico per l’attuazione dell’intervento e livello della progettazione Il progetto anche se articolato su più settori di attività non presenta particolari criticità di carattere normativo e/o burocratico; l’unico aspetto che richiederà una maggiore attenzione sarà quello della fase progettuale iniziale e della successiva esecuzione dei lavori in quanto, essendo gli immobili vincolati come beni storici architettonici, dovranno essere attentamente concertate con la competente Soprintendenza ai beni storico architettonici della Provincia di Perugia. In questo senso l’iter burocratico è sensibilmente più lungo in funzione dei tempi tecnici e di valutazione degli interventi da parte del Ministero dei Beni Culturali che al contrario un recupero non soggetto a questi vincoli non ha. Si tratta comunque di redigere un progetto di rifunzionalizzazione compatibile con l’intervento di restauro di beni vincolati, dove i lavori di miglioramento ed inserimento di nuove funzioni dovranno adattarsi alle caratteristiche degli edifici e non viceversa; ad oggi, grazie alle innovazioni tecniche che abbiamo a disposizione, possiamo rispondere a pieno a questi obiettivi senza problemi.
Stima dei costi di intervento Per la stima dei costi di intervento si è dovuto ovviamente tenere conto degli oneri necessari al recupero degli edifici sia per quello che riguarda le opere architettoniche di restauro che di realizzazione e dotazione delle reti impiantistiche. Ovviamente, essendo la parte di realizzazione degli interventi quella più consistente, ad essa abbiamo aggiunto anche i costi minimi necessari per l’attivazione e la gestione delle funzioni previste che, comunque, vedranno una partecipazione della parte privata interessata agli interventi. Per la stima degli interventi abbiamo previsto un costo complessivo di 2.200.000,00 € ( duemilioniduecentomila/00 €) Scheda ©Ecoazioni
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Elementi di valutazione ex ante Il Castello di Giove con l’annesso opificio rappresenta uno degli elementi architettonici più interessanti dell’area del Sud Orvietano ed allo stesso tempo potrebbe diventare una delle principali emergenze del territorio in termini di recupero, a causa del crescente degrado sia architettonico che urbanistico che un suo prolungato mancato utilizzo potrebbe generare. Non da sottovalutare l’aspetto di inserimento urbanistico nel centro abitato dove, attualmente, gli edifici si configurano come elementi chiusi e come barriera inaccessibile dal resto del borgo antico. La realtà locale di Giove, allo stato attuale, rispecchia quella di molti altri centri minori del nostro paese dove, a fronte di un potenziale naturale ed artistico di notevole portata, mancano azioni coordinate in grado di mantenere nel territorio le risorse umane esistenti con la conseguente difficoltà di valorizzare le quelle eccellenze locali, artistiche, produttive ecc.. che in passato hanno distinto queste zone. Vi è quindi la necessità di un’azione coordinata mirata alla crescita e alla creazione di occasioni per fare impresa, recuperare e valorizzare la produzione e le eccellenze locali, per attrarre turismo e costituire un Brand d’area territoriale.
Risultati attesi: Oltre al recupero di beni storici architettonici di sicuro interesse che verrebbero di conseguenza restituiti alla collettività, il risultato principalmente atteso è quello di creare una sinergia in grado di creare occupazione sul territorio facendo del castello e dell’ex opificio un luogo di promozione dello stesso e creando un brand d’area attualmente non presente. Un grande progetto per un polo di innovazione, promozione ed occupazione del turismo culturale attraverso laboratori artigianali, consorzi di tutela per coltivazioni di pregio come lo zafferano, musei dell’attività agricola di ieri e nuovi impianti per l’innovazione di oggi, scuole di formazione ed eventi. Lo scopo fondamentale rimane quello di dare risposta ai principali problemi dell’area che coincidono fondamentalmente con quelli indicati nella bozza programmatica della Regione come ad es. l’allontanamento progressivo della popolazione dal territorio, l’abbandono del sistema agricolo, la mancanza di opportunità di inserimento giovanile al lavoro ecc…. Con il centro di valorizzazione delle eccellenze locali ed il mercato naturale coperto al piano terreno, sarà possibile incentivare i giovani alla riscoperta di lavori che, attraverso il recupero delle eccellenze locali, altrimenti avrebbero avuto un inevitabile declino; con questa possibilità data ai nuovi imprenditori, sarà possibile creare un paniere di prodotti D.o.p. e I.g.p. locali mettendo a disposizione degli stessi anche una vetrina dove commercializzare e promuovere i propri prodotti.
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Con questo tipo di iniziativa incentiveremo la permanenza di giovani nel territorio evitando l’abbandono dello stesso causato dalla mancanza di opportunità lavorativa e di creatività di impresa. Con il settore di attività della scuola di cinematografia e attraverso la società di post e pre produzione cinematografica, sarà invece possibile attrarre nuove competenze provenienti da fuori, far arrivare nel territorio altri giovani impegnati nell’apprendimento all’interno del centro di formazione oltre a creare eventi e manifestazioni artistiche e culturali di livello come ARIA UMBRA. Non è inoltre da sottovalutare l’attività ricettiva che oltre ad accogliere studenti della scuola di specializzazione, sarà in grado di dotare il paese di una struttura di accoglienza turistica in una location sicuramente unica.
Cronoprogramma dell’intervento Il crono programma del progetto prevede due fasi principali di realizzazione: Fase1- Progettazione e realizzazione degli interventi di restauro dei fabbricati in un tempo stimato di 18 mesi compreso la cantierizzazione dell’opera Fase2- Messa in esercizio delle funzioni incluse nel piano gestionale che prevede tempi variabili da 12 mesi per l’inizio delle attività , fino alla messa a regime completa che dovrà avvenire entro i tre anni successivi dal completamento dei lavori di restauro.
Convergenza e integrazione tra filiere Crediamo che il progetto cosi come è concepito, rappresenti un’occasione unica di integrazione tra le realtà pubbliche e private del territorio; infatti, essendo coinvolti soggetti privati, amministrazione comunale, associazioni di categoria, imprenditori, possiamo sicuramente parlare di un ottimo esempio di sinergia tra i vari settori locali e tra filiere. Il castello di Giove con l’ex opificio diverrebbero il contenitore ideale dove, in nome di un unico obbiettivo di promozione territoriale, si troverebbero a lavorare assieme associazioni di categoria, produttori locali, imprenditori, associazioni culturali con l’obiettivo condiviso della promozione, valorizzazione e sviluppo delle eccellenze e delle peculiarità del territorio.
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