Rassegna Stampa CISL Bergamo
sabato 13 ottobre 2012
sabato 13 ottobre 2012 A cura del Servizio Informazione e Comunicazione Interna, Stefano Contu (035.324.122)
sabato 13 ottobre 2012 A cura del Servizio Informazione e Comunicazione Interna, Stefano Contu (035.324.122)
sabato 13 ottobre 2012 A cura del Servizio Informazione e Comunicazione Interna, Stefano Contu (035.324.122)
LA TRAGEDIA Un uomo è morto a Martinengo dopo essere precipitato sul posto di lavoro. L’incidente mortale è avvenuto intorno alle 17.20. Sul posto l’elisoccorso del 118, i carabinieri di Treviglio e l’Asl di Bergamo.
Infortunio a Martinengo Uomo precipita e muore Un uomo di 53 anni, Fiorenzo Tirloni, è morto a Martinengo dopo essere precipitato sul posto di lavoro da un'altezza di circa dieci metri. L’incidente mortale è avvenuto intorno alle 17.20 in via Ponticello, alla ditta Lamera prefabbricati. Secondo le prime informazioni l'uomo stava lavorando sulla copertura in plexyglass, il tetto ha ceduto e l'operaio è caduto nel vuoto. Immediati i soccorsi dei colleghi, anche se per il 53enne non c'è stato nulla da fare: è morto sul colpo a causa dei gravissimi traumi riportati nella caduta. Sul posto l’elisoccorso del 118, i carabinieri di Treviglio e l’Asl di Bergamo per verificare che siano state rispettate tutte le procedure di sicurezza.
sabato 13 ottobre 2012 A cura del Servizio Informazione e Comunicazione Interna, Stefano Contu (035.324.122)
Cisl accorpa unioni Lombardia
Petteni, piu' contrattazione ed efficienza operativa 12 ottobre, 14:47 (ANSA) - MILANO, 12 OTT - La Cisl regionale della Lombardia ridurra' da 14 a 8 le unioni territoriali entro il prossimo 31 ottobre, quando il Consiglio Generale votera' la riorganizzazione. Lo si legge in una nota in cui il segretario generale Gigi Petteni parla di ''slancio innovativo'' dell'organizzazione, che con 800.000 iscritti e' la prima realta' Cisl e punta a ''piu' contrattazione, piu' formazione, piu' ruolo ai delegati, piu' proselitismo, piu' efficienza operativa''.
SPENDING REVIEW
Sparisce la Cisl del Sebino, cura dimagrante Da 14 a 8 territoriali entro la primavera, Valcamonica con Brescia
Al via l’iter per la riorganizzazione della Cisl lombarda, che da qui al congresso della prossima primavera porterà ad una riduzione dei suoi comprensori: da 14 scenderanno a 8, attraverso accorpamenti delle attuali unioni sindacali territoriali. Lo ha deciso il comitato esecutivo del sindacato, riunito nella sede regionale di via Vida, delineando la nuova “mappa” dell’azione sul territorio che sarà poi votata e ufficializzata dal consiglio generale del 31 ottobre prossimo. “Lo slancio innovativo è da sempre la caratteristica fondamentale della Cisl – sottolinea il segretario generale della Cisl lombarda, Gigi Petteni - Da troppi anni il lavoro, il mercato del lavoro, le forme e i livelli della rappresentanza stanno ridisegnando gli assetti strutturali che fanno riferimento alla nostra azione: non possiamo non tenerne conto”. “Più contrattazione, più formazione, più ruolo ai delegati, più proselitismo, più efficienza operativa – aggiunge – sono gli obiettivi di questa profonda fase di riorganizzazione che ci vedrà impegnati nei prossimi mesi. In questa sfida il territorio delle Cisl sarà per noi ancora più centrale”. La nuova geografia della Cisl lombarda, che con circa 800mila iscritti è la prima unione regionale della Cisl, vede scendere da 14 a 8 i comprensori, attraverso l’unione di Bergamo con il Sebino, di Brescia con la Vallecamonica, di Monza con Lecco, di Como con Varese, di Cremona, Lodi e Mantova, di Milano con Legnano-Magenta. Pavia e Sondrio restano da sole. “Unioni territoriali che nascono per aggregazioni condivise e sotto l’ombrello statutario dell’unione regionale – ha sottolineato il segretario generale della Cisl lombarda - E’ la straordinaria opportunità di edificare qualcosa di nuovo, semplificando le strutture e aumentando le professionalità e le competenze sul territorio”. La riforma organizzativa coinvolgerà nei prossimi mesi anche i servizi e le categorie della Cisl.
sabato 13 ottobre 2012 A cura del Servizio Informazione e Comunicazione Interna, Stefano Contu (035.324.122)
sabato 13 ottobre 2012 A cura del Servizio Informazione e Comunicazione Interna, Stefano Contu (035.324.122)
VAL BREMBANA
Trasloco a Padova, spiragli Sanpellegrino Investimenti sulla linea di Ruspino ma l'operazione si farà Situazione fluida per il trasloco delle bibite in lattina da San Pellegrino a San Giorgio in Bosco (Padova), dove la Sanpellegrino (Gruppo Nestlè) vuole impiantare una nuova linea produttiva. Durante l’ultimo incontro con i sindacati, la multinazionale del food&beverage ha aperto uno spiraglio per il sito bergamasco, ipotizzando 2 o 3 milioni di euro di investimenti sull’attuale linea delle lattine; soluzione risultata però indigesta ai lavoratori in assemblea, dove sono prevalsi i pareri contrari a ogni tipo di concessione, temendo che si impoverisca il tessuto produttivo della Val Brembana. La partita si gioca anche sul tavolo del comune, pronto a ridiscutere per l’ennesima volta gli strumenti urbanistici, se la Sanpellegrino Spa lo riterrà necessario; la contropartita è ovviamente un impegno in Valle. L’incontro di Cgil Cisl e Uil con la direzione aziendale si è tenuto mercoledì 10 ottobre, le assemblee di Ruspino giovedì 11: con il turno del mattino, secondo fonti sindacali, tutto sarebbe filato liscio. Tuttavia il turno pomeridiano, dopo avere digerito la notizia, ha iniziato ad avanzare una serie di dubbi, mentre l’ultima assemblea, quella della sera, ha manifestato una netta contrarietà. Tirate le somme, Rsu e operatori sindacali hanno considerato bocciata l’ipotesi aziendale e ora dovranno riferirlo alla direzione. D’altra parte, il management non ha lasciato spazi, lasciando intendere che, se l’operazione Padova dovesse tramontare, si potrebbe aprire un nuovo fronte molto più lontano, per esempio negli Stati Uniti o in Cina. Infine, non va dimenticato che i sindacati nazionali accetterebbero di buon grado il piano Sanpellegrino, sia perché non prevede esuberi, sia perché mantiene a galla il polo padovano, attualmente in perdita per una decina di milioni all’anno. A Ruspino, le parti si incontreranno di nuovo la prossima settimana.
sabato 13 ottobre 2012 A cura del Servizio Informazione e Comunicazione Interna, Stefano Contu (035.324.122)
sabato 13 ottobre 2012 A cura del Servizio Informazione e Comunicazione Interna, Stefano Contu (035.324.122)
sabato 13 ottobre 2012 A cura del Servizio Informazione e Comunicazione Interna, Stefano Contu (035.324.122)
sabato 13 ottobre 2012 A cura del Servizio Informazione e Comunicazione Interna, Stefano Contu (035.324.122)
BRIVIDO IN FILIALE
Piano esuberi, UBI Banca verso lo sciopero Il proclama del coordinamento sindacale, mercoledì l'ultimatum Tamburi di guerra per UBI Banca. Mentre stanno per scadere i termini (ultima data utile mercoledì 17 ottobre) per un accordo bonario sui quasi 1.600 esuberi, il coordinamento sindacale unitario mette sul tavolo uno sciopero di gruppo, mantenendo le proprie posizioni sugli strumenti da applicare: pensionamento per chi ha già maturato i diritti alla quiescenza, fondo esuberi su base volontaria e part time su base volontaria, oltre alle misure già previste dal CCNL in presenza di tensioni occupazionali. “Se l'azienda mantiene la sua inaccettabile richiesta di 115 milioni di taglio sul costo del personale – afferma una nota unitaria firmata da FD-Dircredito, Fabi, Fiba Cisl, Fisac Cgil, Sinfub, Ugl e Uilca - e non rinuncia all'obiettivo dichiarato di toccare il contratto nazionale e gli accordi aziendali non vediamo altro sbocco che lo sciopero”. In attesa del probabile incontro con la direzione del 17 ottobre prossimo – proseguono i sindacati - le segreterie hanno fissato un calendario di assemblee su tutte le principali piazze del gruppo UBI, da lunedì 22 ottobre. “Senza un cambio di rotta – ribadisce il coordinamento di Gruppo - ci sarà sciopero”.
sabato 13 ottobre 2012 A cura del Servizio Informazione e Comunicazione Interna, Stefano Contu (035.324.122)
LA CESSIONE La decisione probabilmente lunedì: sono sportelli di Roma, Cremona, Brianza e Milano, ma anche la Cgil di Bergamo è preoccupata per il destino del Credito Bergamasco: "La cessione impoverirebbe l’istituto di credito" dichiara Mina Nava.
Al Banco Popolare 35 filiali del Creberg: sindacati preoccupati La cessione di 35 sportelli del Credito Bergamasco al Banco Popolare potrebbe venire deliberata lunedì prossimo, durante il Consiglio di Amministrazione dell’istituto di credito orobico. Si tratta di filiali che si trovano a Roma, in provincia di Cremona, in Brianza e a Milano e che occupano circa 190 lavoratori. I sindacati sono rpeoccupati sia per le ricadute occupazionali che lo stesso destino di Creberg, l’unica banca bergamasca che, pur essendo parte di un gruppo (Banco Popolare, appunto), resta autonoma con un proprio bilancio. Per il Credito Bergamasco lavorano oggi 2.250 lavoratori in circa 300 sportelli in tutt’Italia. La cessione avviene in un quadro di riorganizzazione del gruppo Banco Popolare, che sta ridefinendo gli aspetti territoriali in cui le banche opereranno, seguendo una ratio geografica. “Con quest’operazione il Credito Bergamasco perderebbe circa il 10% dei propri sportelli, quelli guadagnati nel tempo in fase di espansione fuori dai confini tradizionali lombardi e tornerebbe ad avere un carattere regionale” spiega Mina Nava, segretario generale della FISAC-CGIL di Bergamo. “Questo ci fa preoccupare, perché la cessione impoverirebbe l’istituto di credito e si tradurrebbe nella perdita di sportelli particolarmente redditizi. Il nostro timore è che la perdita di redditività del Credito Bergamasco possa poi avere ripercussioni sui posti di lavoro e tradursi in eventuali tagli. Se al momento non vediamo grossi rischi, l’operazione ci preoccupa in prospettiva: se continua questa opera di depauperamento, il Credito Bergamasco che è sempre stato una banca d’eccellenza rischia di non esserlo più”.
sabato 13 ottobre 2012 A cura del Servizio Informazione e Comunicazione Interna, Stefano Contu (035.324.122)
sabato 13 ottobre 2012 A cura del Servizio Informazione e Comunicazione Interna, Stefano Contu (035.324.122)
sabato 13 ottobre 2012 A cura del Servizio Informazione e Comunicazione Interna, Stefano Contu (035.324.122)
sabato 13 ottobre 2012 A cura del Servizio Informazione e Comunicazione Interna, Stefano Contu (035.324.122)