REGIONE UMBRIA Direzione Ambiente, Territorio e Infrastrutture
PIANO REGOLATORE REGIONALE DEGLI ACQUEDOTTI DELL’UMBRIA
VOLUME 2°
FABBISOGNI, RISORSE IDRICHE E SCHEMI ACQUEDOTTISTICI DELL’ATO N. 1
REGIONE UMBRIA
PIANO REGOLATORE REGIONALE DEGLI ACQUEDOTTI DELL’UMBRIA -----
Volume 2°
FABBISOGNI, RISORSE IDRICHE E SCHEMI ACQUEDOTTISTICI DELL’ATO n. 1
Marzo 2006
i
INDICE
1.
INTRODUZIONE………………………………………………………………………………...
.....…1
1.1 L’ATO UMBRIA 1………………………………………………………………………………. …….1 1.2 LA METODOLOGIA ADOTTATA PER LA REDAZIONE DEL PRRA……………………... …….2 2.
LE DOTAZIONI…………………………………………………………………………………..
.....…5
3. LA POPOLAZIONE DA SERVIRE AGLI ORIZZONTI TEMPORALI 2015 E 2040…….… .....…7 3.1 LA POPOLAZIONE DA SERVIRE NEL GIORNO DI MAGGIOR CONSUMO……………. …….8 3.2 LA POPOLAZIONE MEDIA DA SERVIRE NEL CORSO DELL’ANNO…………………… ...…13 3.3 CONSIDERAZIONI FINALI…………………………………………………………………... ...…18 4.
RAFFRONTO TRA DATI STORICI E PREVISIONI FUTURE SULLA POPOLAZIONE RESIDENTE…………………………………………………………………………………….… ...…19
5. IL FABBISOGNO IDROPOTABILE AGLI ORIZZONTI TEMPORALI 2015 E 2040……... 5.1 IL FABBISOGNO IDROPOTABILE DEL GIORNO DI PUNTA…………………………….. 5.1.1 Volumi e portate…………..…………………………………………………………….. 5.1.2 Raffronto dei dati futuri con quelli del Piano Ottimale di Utilizzazione delle Risorse Idriche del 1989………………………………………………………………………….. 5.1.3 Capacità dei serbatoi di compenso…..………………………………………………..… 5.2 IL FABBISOGNO IDROPOTABILE ANNUO………………………………………………... 5.2.1 I volumi giornalieri medi e annui…..………………………………………………….... 5.2.2 Raffronto tra volumi annui storici e previsioni future…………………………..………. 5.2.3 Raffronto tra dotazioni medie storiche e future……..…………………………………... 6. RISORSE IDRICHE UTILIZZATE E POTENZIALI DELL’ATO n. 1…………………….… 6.1 GLI ACQUIFERI DELLE FORMAZIONI ALLUVIONALI………………………………..… 6.1.1 L’Alta Valle del Tevere…………………………………………………………….... 6.1.2 La Media Valle del Tevere…………………………………………………………... 6.1.3 La Valle Umbra………………………………………………………………….….. 6.1.3.1 Il campo-pozzi di Petrignano……………………………………………….….. 6.1.3.2 Il campo pozzi di Cannara…………………………………………………..….. 6.1.4 La Conca Eugubina……………………………………………………………….… 6.1.5 Conclusioni sulle risorse idriche delle formazioni alluvionali…………………….... 6.2 GLI ACQUIFERI DEI MASSICCI CARBONATICI…………………………………….. 6.2.1 Area di Monte Cucco…………………………………………………………... 6.2.2 Area della sorgente Bagnara (Nocera Umbra)……………………………………... 6.2.3 Area dei pozzi di San Giovenale…………………………………………..…… 6.2.4 Area di Le Cese…………………………………………..….. 6.2.5 I monti di Gubbio…………………………………………………………………. 6.2.6 Area del Monte Subasio………………………………………………………..……. 6.2.7 Area di Monte Malbe…………………………………………………………..…. 6.2.8 Area dei Monti Martani……………………………………………………………..…. 6.2.9 Area dei Monti di Amelia……………………………………………………….…… 6.2.10 Conclusione sulle risorse idriche delle formazioni calcaree……………………..…. 6.3 IL RIFORNIMENTO IDROPOTABILE DAGLI INVASI SUPERFICIALI……………….… 6.3.1 Il lago Trasimeno……………………………………………………………….……
...…23 ...…23 ...…23 ...…28 ...…31 ...…34 ...…34 ...…38 ...…41 …...43 ...…43 ...…43 .…49 ...…50 ...…52 ...…57 ...…58 ...…60 ...…64 ...…65 78 ...…81 ..82 ...…82 ...…83 ...…86 ...…86 ...…87 ...…89 ...…92 ...…93
ii
6.3.2 6.3.3 6.3.4 6.3.5 7.
L’invaso di Montedoglio sul fiume Tevere…………….……………………….…… L’invaso di Valfabbrica sul fiume Chiascio………..…………………………….…. Altri invasi………………………………………………………………………….... Considerazioni sulle acque invasate……………………………………………..…..
IL RIFORNIMENTO IDROPOTABILE DEI SISTEMI ACQUEDOTTISTICI DELL’ATO n. 1……………………………………………………………………………… 7.1 7.2
8.
...…94 ...…96 ...…99 .…100
….101
PREMESSA…………………………………………………………………………………. IL SISTEMA ALTO TEVERE……………………………………………..……………….. 7.2.1 Il fabbisogno idropotabile……………………………………………………………… 7.2.2 Il soddisfacimento idropotabile……………………………………….……………….. 7.2.3 Lo schema di alimentazione……………………………………………...…………….. 7.3 IL SISTEMA ALTO CHIASCIO……………………………………………….…………... 7.3.1 Il fabbisogno idropotabile……………………………………………………………… 7.3.2 Il soddisfacimento idropotabile…………………………………………….………….. 7.3.2.1 Stagione fredda/umida……………………………………………………………. 7.3.2.2 Stagione calda/asciutta…………………………………………………………… 7.3.3 Lo schema di alimentazione…………………………………………………..………... 7.4 IL SISTEMA PERUGINO – TRASIMENO (SPT)…….…………………………..………. 7.4.1 Il fabbisogno idropotabile……………………………………………………………… 7.4.2 Il soddisfacimento idropotabile………………………………………………….…….. 7.4.2.1 Il rifornimento nella stagione fredda/umida ...............................…......…………. 7.4.2.2 Il rifornimento nella stagione calda/asciutta …….......…………………..………. 7.4.3 Lo schema di alimentazione……...………………………………………………..…… 7.5 IL SISTEMA MEDIO TEVERE………………………………………………………….… 7.5.1 Il fabbisogno idropotabile……………………………………………………………… 7.5.2 Il soddisfacimento idropotabile………………………………………………………... 7.5.3 Lo schema di alimentazione……………………………………………….……………
.…101 .…103 .…103 ….104 .…106 ….115 ….115 .…115 .…116 ….117 ….118 ….124 ….124 ….124 .…125 ….127 ….127 ….131 ….131 ….132 ….133
LE INTERCONNESSIONI……………………………………………………………………..
….141
1
1.
1.1
INTRODUZIONE
L’ATO UMBRIA 1
Ai sensi dell’articolo 4 della Legge Regionale 5 dicembre 1997, n. 43, come già precedentemente anticipato, l’Autorità di Ambito è stata costituita in forma consortile tra la Provincia di Perugia ed i Comuni di Assisi, Bastia Umbra, Bettona, Città di Castello, Cannara, Castiglione del Lago, Citerna, Città della Pieve, Collazzone, Corciano, Costacciaro, Deruta, Fossato di Vico, Fratta Todina, Gualdo Tadino, Gubbio, Lisciano Niccone, Monte Castello di Vibio, Magione, Marciano, Massa Martana, Monte S. Maria Tiberina, Montone, Paciano, Panicale, Passignano sul Trasimeno, Perugia, Piegaro, Pietralunga, San Giustino, San Venanzo, Scheggia Pascelupo, Sigillo, Todi, Forgiano, Tuoro sul Trasimeno, Umbertide e Valfabbrica.
2
1.2
LA METODOLOGIA ADOTTATA PER LA REDAZIONE DEL PRRA
Il D.P.C.M. del 4 marzo 1996, di applicazione della legge 36/94, prevede al punto 5.6: a) l’obbligo per il Piano Regolatore degli Acquedotti di individuare solo risorse idriche di notevole importanza, b) il progressivo abbandono delle numerosissime piccole risorse locali (sorgenti e pozzi minori), c) la progressiva concentrazione delle fonti di approvvigionamento dei sistemi acquedottistici. Il presente Piano Regolatore Regionale degli Acquedotti esamina le necessità idropotabili della popolazione dell’ATO n. 1 agli orizzonti temporali 2015 e 2040, di modo che l’ATO possa sviluppare fin da ora, nel proprio Piano d’Ambito, la situazione più penalizzante ai fini del dimensionamento delle condotte ed allacciare progressivamente le risorse idriche individuate dal Piano Regolatore degli Acquedotti (vedi punto a) e dismettere molte delle attuali piccole risorse locali (vedi punto b). Nell’allegato A si riporta l’elenco delle sorgenti e dei pozzi rilevati dalla ricognizione effettuata dall’ATO n. 1 e la cui maggior parte, per qualità insoddisfacente e/o per portata eccessivamente modesta, dovrà essere progressivamente dismessa. I sistemi acquedottistici previsti per l’ATO n. 1 sono praticamente gli stessi a suo tempo impostati nel Piano Ottimale di Utilizzazione delle Risorse Idriche (noto come Piano Lotti), fatte salve alcune piccole modifiche dovute alla successiva delimitazione dell’area di intervento dell’ATO n. 1 ed allo studio di alcuni progetti, di massima o definitivi, da parte del Consorzio Acquedotti di Perugia. In definitiva la totalità dei Comuni dell’intera area dell’ATO 1 verrà rifornita, dal punto di vista idropotabile, dai seguenti sistemi acquedottistici (costituiti da condotte esistenti e/o da realizzare nei prossimi anni secondo priorità che verranno successivamente stabilite): •
Sistema Alto Tevere,
•
Sistema Alto Chiascio,
•
Sistema Perugino – Trasimeno,
•
Sistema Medio Tevere.
3
Nei capitoli che seguono si riportano:
•
le dotazioni nette e lorde, medie nell’anno e relative al mese di maggior consumo o al giorno di maggior consumo. Le dotazioni medie, al lordo delle perdite in rete, consentono di conoscere i volumi annui prelevati, mentre le dotazioni lorde relative al giorno di maggior consumo permettono di dimensionare la rete acquedottistica e di verificare la disponibilità del rifornimento idrico;
•
i dati previsionali per quanto riguarda la popolazione da servire (residente, non residente, turistica, ecc.) agli orizzonti temporali 2015 e 2040 ed il relativo fabbisogno, netto e lordo, medio nell’anno e relativo al giorno di maggior consumo;
•
le risorse idriche attualmente sfruttate, da conservare ed eventualmente potenziare o da scartare (definitivamente o da mantenere in stand by per situazioni di emergenza) e quelle potenziali per le quali è da prevedere la captazione;
•
gli schemi acquedottistici previsti.
4
5
2.
LE DOTAZIONI
Le dotazioni da assegnare sono state oggetto - partendo da una dettagliata analisi della situazione attuale, i cui dettagli si trovano al cap. 8 del volume 1.A “Rapporto sulla situazione attuale e sulle impostazioni generali” del presente studio - di uno specifico studio (vedi cap. 8.4 del volume 1.A), nel quale si è tenuto conto anche del contenimento dei consumi sulla base specifiche iniziative promosse a livello regionale per l’eliminazione degli sprechi (vedi cap. 2.2 del volume 1.A) Tabella n. 2.1 – RIEPILOGO DOTAZIONI DI PROGETTO Tipo di utenza media annua
domestica residente domestica non residente pendolari alberghi extralberghi extradomestica comunale
200 -75 260
Dotazione (l/g/utente) mese (o mesi) di giorno di maggior maggior consumo consumo 240 240 (*)
265 (*) 20-35 (+) 20-70 (+)
270 270 100 350 300 27-47 (+) 27-95 (+)
(*) relativa a due mesi estivi (+) variabile a seconda del numero dei residenti serviti del comune (vedi tab. 8.19 e 8.20 vol. 1.A)
6
Le dotazioni del mese di maggior consumo risultano maggiorate di un 20% rispetto alle dotazioni medie, mentre quelle del giorno di maggior consumo risultano maggiorate di un 35% rispetto al alle dotazioni medie. Tali coefficienti di maggiorazione, come spiegato nel cap. 8 del vol. 1.A provengono da un’analisi della letteratura tecnica e, per quanto riguarda la maggiorazione relativa al mese di punta, si è avuta conferma dai dati a consuntivo a suo tempo forniti dall’ASM di Terni.
7
3.
LA POPOLAZIONE DA SERVIRE AGLI ORIZZONTI TEMPORALI 2015 E 2040
La popolazione da servire è costituita dai residenti allacciati all’acquedotto, dai non residenti, dai turisti alberghieri ed extralberghieri e, per la sola città di Perugia, dai pendolari, partendo da dati disponibili (censimenti ISTAT 1991 e 2001, banca dati dell’Agenzia Regionale per la Promozione Turistica: vedi anche cap. 7 del vol. 1.A “Rapporto sulla situazione attuale e sulle impostazioni generali”). Non è stato possibile acquisire dati sul turismo giornaliero e sull’occupazione di posti letto in ospedali pubblici e cliniche private. I dati acquisiti sono stati opportunamente proiettati al 2015 e al 2040: •
per quanto riguarda la popolazione residente effettuando, sulla base dei censimenti ISTAT, una proiezione lineare. I valori ottenuti sono stati depurati - rispettivamente per il 2015 ed il 2040 - del 50% e del 10% degli abitanti residenti e non allacciati al censimento ISTAT 1991, partendo dall’ipotesi che le reti idriche di distribuzione si svilupperanno sempre più per allacciare il maggior numero possibile di abitazioni;
8
•
per quanto riguarda la popolazione non residente (titolari di seconde case) si sono considerate le seconde case censite dall’ISTAT nel 1991 1, aumentando tale valore di un 10% per portarle al 2000 ed incrementando questo valore rispettivamente del 10 e del 25% per proiettarlo ai due orizzonti temporali. Nel caso di riduzione della popolazione residente il numero delle seconde case è stato incrementato delle abitazioni resesi libere. Trattandosi di seconde case, occupate per brevi periodi, si è considerata una presenza media di 3,5 persone per abitazione (superiore all’attuale composizione media familiare);
•
per quanto riguarda i turisti con pernottamento alberghiero, si sono assunti i valori del 2000 incrementandoli del 40 e dell’80% per proiettarli rispettivamente al 2015 ed al 2040;
•
per quanto riguarda i turisti con pernottamento extralberghiero (campings, agriturismo, affittacamere, ecc.) si sono egualmente assunti i valori dell’anno 2000 incrementandoli però, per proiettarli al 2015 ed al 2040, dell’80 e del 120% rispettivamente;
•
ed infine per quanto riguarda i pendolari, intesi come differenziale tra quelli che entrano nella città di Perugia e quelli che ne escono, sulla base anche dei pochi dati ISTAT disponibili, si è assunta una percentuale pari al 15% della popolazione residente nell’orizzonte temporale di riferimento.
3.1
LA POPOLAZIONE DA SERVIRE NEL GIORNO DI MAGGIOR CONSUMO
Per poter garantire il rifornimento idrico nel giorno di maggior consumo, nel capitolo 7 del volume 1.A – “Rapporto sulla situazione attuale e sulle impostazioni generali” si è valutato il numero degli utenti da servire in detto giorno, per entrambi gli orizzonti temporali 2015 e 2040. Rinviando a detto capitolo per eventuali dettagli, si riportano qui di seguito le previsioni effettuate per ciascun sistema acquedottistico.
1
I dati del censimento 2001 non sono infatti ancora disponibili a fine ottobre 2004.
9
Tabella n. 3.1.1 – ALTO TEVERE: UTENTI DA SERVIRE NEL GIORNO DI PUNTA DEL 2015 Comune
Popolazione Utenti nel giorno di punta dell’anno 2015 (n.) residente residenti non turisti turisti totali serviti residenti albergh. extralber.
Citerna Città di Castello Monte S.M. Tiberina Montone San Giustino Umbertide Fraz. Perugia Totale
3.320 37.958 1.217 1.580 11.080 15.913 5.400
2.494 35.065 1.180 1.487 10.479 14.914 5.249
258 2.473 389 343 440 1.749 131
36 672 0 30 30 149 117
33 524 197 117 14 446 61
2.821 38.734 1.766 1.977 10.963 17.258 5.558
76.467
70.867
5.783
1.034
1.392
79.076
Tabella n. 3.1.2 – ALTO TEVERE: UTENTI DA SERVIRE NEL GIORNO DI PUNTA DEL 2040 Comune
Popolazione Utenti nel giorno di punta dell’anno 2040 (n.) residente residenti non turisti turisti totali serviti residenti albergh. extralber.
Citerna Città di Castello Monte S.M. Tiberina Montone San Giustino Umbertide Fraz. Perugia Totale
3.704 38.265 1.202 1.609 12.305 17.279 5.586
3.539 37.687 1.194 1.590 12.185 17.079 5.620
294 2.811 456 390 501 1.988 149
46 864 0 38 39 192 150
41 640 241 143 17 545 75
3.920 42.002 1.892 2.161 12.742 19.804 5.995
79.949
78.894
6.589
1.329
1.702
88.514
Tabella n. 3.1.3 – ALTO CHIASCIO: UTENTI DA SERVIRE NEL GIORNO DI PUNTA DEL 2015 Comune
Popolazione Utenti nel giorno di punta dell’anno 2015 (n.) residente residenti non turisti turisti totali serviti residenti albergh. extralber.
Costacciaro Fossato di Vico Gualdo Tadino Gubbio Pietralunga Scheggia-Pascel. Sigillo Totale
1.302 2.494 16.230 31.270 2.258 1.367 2.533
1.300 2.480 16.128 30.184 2.245 1.363 2.529
1.016 1.101 2.799 4.632 826 2.387 1.271
0 45 184 822 54 18 28
172 86 166 1.110 149 10 16
2.488 3.712 19.277 36.748 3.274 3.778 3.844
57.454
56.229
14.032
1.151
1.709
73.121
10
Tabella n. 3.1.4 – ALTO CHIASCIO: UTENTI DA SERVIRE NEL GIORNO DI PUNTA DEL 2040 Comune
Popolazione Utenti nel giorno di punta dell’anno 2040 (n.) residente residenti non turisti turisti totali serviti residenti albergh. extralber.
Costacciaro Fossato di Vico Gualdo Tadino Gubbio Pietralunga Scheggia-Pascel. Sigillo Totale
1.321 2.608 18.250 31.114 2.087 1.160 2.682
1.323 2.664 18.202 30.897 2.076 1.162 2.681
1.155 1.251 3.181 5.372 1.092 2.906 1.444
0 58 237 1.057 69 23 36
211 106 203 1.356 182 2 20
2.689 4.079 21.823 38.682 3.419 4.093 4.181
59.222
59.003
16.401
1.480
2.080
78.964
Tabella n. 3.1.5 – PERUGINO – TRASIMENO: UTENTI DA SERVIRE NEL GIORNO DI PUNTA DEL 2015 Comune
Assisi Bastia Bettona Cannara Castiglione d. Lago Citta' della Pieve Corciano Lisciano Nicc. Magione Paciano Panicale Passignano Perugia * Piegaro Torgiano Tuoro Valfabbrica
Popolazione Utenti nel giorno di punta dell’anno 2015 (n.) residente residenti non turisti turisti pendolari serviti residenti albergh. extralber. 25.771 21.465 4.104 4.236 14.650 7.531 18.116 652 12.857 989 5.545 5.474 148.219 3.623 5.867 3.631 3.523
23.831 19.873 3.709 3.958 13.855 7.328 17.841 623 12.013 948 5.205 5.339 145.523 3.421 5.413 3.144 3.386
1.359 212 339 241 4.248 1.558 703 245 2.003 508 987 1.609 3.638 1.195 208 1.444 398
4.086 440 23 10 342 94 362 38 740 0 34 968 3.241 69 199 23 10
4.252 158 160 42 3.284 427 103 127 4.251 351 493 1.266 1.698 210 163 2.272 216
Totale 286.252 275.409 20.895 10.679 * detratta la frazione di Perugia inclusa nel Sistema Alto Tevere
19.473
23.030
23.030
totali
33.528 20.683 4.231 4.251 21.729 9.407 19.009 1.033 19.007 1.807 6.719 9.182 177.130 4.895 5.983 6.883 4.010 349.485
11
Tabella n. 3.1.6 – PERUGINO – TRASIMENO: UTENTI DA SERVIRE NEL GIORNO DI PUNTA DEL 2040 Comune
Popolazione Utenti nel giorno di punta dell’anno 2040 (n.) residente residenti non turisti turisti pendolari serviti residenti albergh. extralber.
Assisi Bastia Bettona Cannara Castiglione d. Lago Citta' della Pieve Corciano Lisciano Nicc. Magione Paciano Panicale Passignano Perugia * Piegaro Torgiano Tuoro Valfabbrica
26.738 26.737 4.685 4.797 15.650 8.344 23.282 615 14.118 1.055 5.920 6.201 156.419 3.623 6.719 3.709 3.614
26.350 26.419 4.606 4.741 15.491 8.303 23.227 609 13.949 1.047 5.852 6.174 155.833 3.583 6.628 3.612 3.587
1.545 241 385 274 4.827 1.771 799 310 2.276 578 1.121 1.829 4.134 1.355 236 1.641 452
5.253 566 30 10 439 121 466 49 951 0 44 1.245 4.168 89 256 30 4
5.196 193 195 51 4.014 522 126 155 5.195 429 603 1.548 2.075 257 199 2.776 264
Totale 312.226 310.010 23.774 13.721 * detratta la frazione di Perugia inclusa nel Sistema Alto Tevere
23.798
24.301
24.301
totali
38.344 27.419 5.216 5.076 24.771 10.717 24.618 1.123 22.371 2.054 7.620 10.796 190.510 5.284 7.319 8.059 4.307 395.603
Tabella n. 3.1.7 – MEDIO TEVERE: UTENTI DA SERVIRE NEL GIORNO DI PUNTA DEL 2015 Comune
Popolazione Utenti nel giorno di punta dell’anno 2015 (n.) residente residenti non turisti turisti totali serviti residenti albergh. extralber.
Collazzone Deruta Fratta Todina Marsciano Massa Martana Monte Castello V. San Venanzo Todi Totale
3.005 8.577 2.526 16.721 3.364 1.529 2.247 16.679
2.673 7.665 1.451 14.976 3.046 1.327 2.150 16.058
466 381 232 1.368 1.118 561 1.031 2.185
226 165 46 42 20 38 0 396
307 13 25 189 90 24 239 303
3.672 8.224 1.754 16.575 4.274 1.950 3.420 18.942
54.648
49.347
7.342
933
1.190
58.812
12
Tabella n. 3.1.8 - MEDIO TEVERE: UTENTI DA SERVIRE NEL GIORNO DI PUNTA DEL 2040 Comune
Popolazione Utenti nel giorno di punta dell’anno 2040 (n.) residente residenti non turisti turisti totali serviti residenti albergh. extralber.
Collazzone Deruta Fratta Todina Marsciano Massa Martana Monte Castello V. San Venanzo Todi Totale
3.079 9.493 1.718 17.562 3.067 1.354 2.163 16.634
3.013 9.311 1.667 17.213 3.003 1.314 2.144 16.510
529 433 246 1.554 1.538 812 1.249 2.524
290 212 59 54 26 49 0 509
376 16 31 231 109 29 293 371
4.208 9.972 2.003 19.052 4.676 2.204 3.686 19.914
55.069
54.173
8.885
1.199
1.456
65.714
Tabella n. 3.1.9 – UTENTI DELL’ATO n. 1 DA SERVIRE NEL GIORNO DI PUNTA DEL 2015 Sistema acq. Popolazione residente residenti serviti
Utenti nel giorno di punta dell’anno 2015 (n.) non turisti turisti pendolari residenti albergh. extralber.
Alto Tevere Alto Chiascio Perugino Tras. Medio Tevere
76.467 57.454 286.252 54.648
70.867 56.229 275.409 49.347
5.783 14.032 20.895 7.342
1.034 1.151 10.679 933
1.392 1.709 19.473 1.190
Totale
474.821
451.852
48.052
13.797
23.764
23.030
23.030
totali
79.076 73.121 349.485 58.812 560.494
Tabella n. 3.1.10 – UTENTI DELL’ATO n. 1 DA SERVIRE NEL GIORNO DI PUNTA DEL 2040 Sistema acq. Popolazione residente residenti serviti
Utenti nel giorno di punta dell’anno 2040 (n.) non turisti turisti pendolari residenti albergh. extralber.
Alto Tevere Alto Chiascio Perugino Tras. Medio Tevere
79.949 59.222 312.226 55.069
78.894 59.003 310.010 54.173
6.589 16.401 23.774 8.885
1.329 1.480 13.721 1.199
1.702 2.080 23.798 1.456
Totale
506.466
502.080
55.649
17.729
29.036
24.301
24.301
totali
88.514 78.964 395.603 65.714 628.795
13
3.2
LA POPOLAZIONE MEDIA DA SERVIRE NEL CORSO DELL’ANNO
Se il calcolo del fabbisogno idropotabile nel giorno di maggior consumo è relativamente semplice essendo sufficiente considerare il massimo delle presenze dei vari tipi di utenti 2 ed applicare ad ogni categoria la relativa dotazione relativa a detto giorno, la cosa si complica notevolmente quando si deve considerare il fabbisogno giornaliero medio nell’anno. Si sono pertanto adottate alcune condizioni indispensabili per arrivare a determinare la presenza media di abitanti serviti per i vari tipi di utenza, condizioni che si basano – in pratica – su una presenza costante nell’anno dei vari tipi di utenti. I criteri adottati sono i seguenti: • • •
•
la popolazione residente servita, che è presente per 350 giorni all’anno avendo presunto che in media si assenti dall’Umbria durante 15 giorni, viene diluita su 365 giorni; la popolazione non residente (seconde case), che è mediamente presente per soli 2 mesi all’anno (in genere quelli estivi), viene spalmata su 12 mesi; per quanto riguarda le strutture alberghiere ed extralberghiere si sono considerate le presenze annuali del 2000 fornite dall’Agenzia Regionale del Turismo, aumentate delle percentuali di cui alla tabella n. 7.21 del volume 1.A spalmandole su 365 giorni; per i pendolari, considerando un’assenza di 30 giorni all’anno per ferie, si è considerata una loro presenza durante 335 giorni, ma diluita su 365 giorni.
Tabella n. 3.2.1. – ALTO TEVERE: UTENTI DA SERVIRE NEL GIORNO MEDIO DEL 2015 Comune
Popolazione Utenti nel giorno medio dell’anno 2015 (n.) residente residenti non turisti turisti totali totale serviti residenti alberghieri extralberg.
Citerna Città di Castello Monte S.M. Tiberina Montone San Giustino Umbertide Fraz. Perugia Totale
2
3.320 37.958 1.217 1.580 11.080 15.913 5.400
2.392 33.624 1.131 1.426 10.049 14.301 5.004
42 407 64 56 72 288 22
17 382 0 16 18 91 92
7 155 43 34 7 122 37
2.458 34.568 1.238 1.533 10.145 14.801 5.155
76.467
67.926
951
616
404
69.898
E’ anche vero che potrebbe essere erroneo considerare la presenza totale della popolazione residente servita, perché una parte di essa potrebbe essersi allontanata per ferie o per altri motivi, ma è egualmente vero che potrebbe esserci una presenza eccezionale di turisti giornalieri non pernottanti (dei quali non è stato possibile reperire nemmeno l’attuale consistenza) per cui i consumi degli uni e degli altri finiscono per compensarsi.
14
Tabella n. 3.2.2 – ALTO TEVERE: UTENTI DA SERVIRE NEL GIORNO MEDIO DEL 2040 Comune
Popolazione Utenti nel giorno medio dell’anno 2040 (n.) residente residenti non turisti turisti totali totale serviti residenti alberghieri extralberg.
Citerna Città di Castello Monte S.M. Tiberina Montone San Giustino Umbertide Fraz. Perugia Totale
3.704 38.265 1.202 1.609 12.305 17.279 5.586
3.393 36.138 1.145 1.525 11.684 16.377 5.417
48 462 80 64 82 327 25
22 492 0 21 23 117 120
8 189 52 42 8 149 46
3.472 37.281 1.278 1.652 11.797 16.970 5.608
79.949
75.679
1.089
794
495
78.057
Tabella n. 3.2.3. – ALTO CHIASCIO: UTENTI DA SERVIRE NEL GIORNO MEDIO DEL 2015 Comune
Popolazione Utenti nel giorno medio dell’anno 2015 (n.) residente residenti non turisti turisti totali totale serviti residenti alberghieri extralberg.
Costacciaro Fossato di Vico Gualdo Tadino Gubbio Pietralunga Scheggia Sigillo Totale
1.302 2.494 16.230 31.270 2.258 1.367 2.533
1.246 2.378 15.466 28.944 2.153 1.307 2.425
167 181 460 761 136 392 209
0 37 112 478 17 5 7
32 62 35 38 29 1 11
1.445 2.659 16.073 30.222 2.334 1.706 2.651
57.454
53.919
2.307
656
209
57.090
Tabella n. 3.2.4 – ALTO CHIASCIO: UTENTI DA SERVIRE NEL GIORNO MEDIO DEL 2040 Comune
Popolazione Utenti nel giorno medio dell’anno 2040 (n.) residente residenti non turisti turisti totali totale serviti residenti alberghieri extralberg.
Costacciaro Fossato di Vico Gualdo Tadino Gubbio Pietralunga Scheggia Sigillo Totale
1.321 2.608 18.250 31.114 2.087 1.160 2.682
1.266 2.498 17.481 29.627 1.999 1.112 2.571
190 206 523 1.049 180 478 237
0 48 144 615 22 6 9
39 76 43 47 35 2 13
1.495 2.828 18.191 31.339 2.236 1.597 2.830
59.222
56.553
2.863
844
255
60.515
15
Tabella n. 3.2.5 – PERUGINO – TRASIMENO: UTENTI DA SERVIRE NEL GIORNO MEDIO DEL 2015
Comune
Popolazione residente totale
Utenti nel giorno medio dell’anno 2015 (n.) residenti serviti
non turisti turisti pendolari residenti albergh. extralber.
totali
Assisi
25.771
22.852
223
2.718
1.635
27.428
Bastia
21.465
19.056
35
285
87
19.463
4.104
3.556
56
11
58
3.681
Bettona Cannara
4.236
3.795
40
4
12
3.850
14.650
13.285
698
104
814
14.902
7.531
7.027
256
21
135
7.439
18.116
17.108
116
234
51
17.508
652
597
40
11
35
684
12.857
11.520
329
290
1.229
13.369
989
909
84
0
100
1.093
Panicale
5.545
4.991
162
20
207
5.380
Passignano
5.474
5.119
264
402
377
6.163
148.219
139.572
598
2.540
1.027
Piegaro
3.623
3.280
196
21
47
3.545
Torgiano
5.867
5.190
34
156
47
5.428
Tuoro
3.631
3.015
237
11
669
3.932
Valfabbrica
3.523
3.246
65
2
48
3.361
286.252
264.119
3.434
6.831
6.579
Castiglion d. Lago Città della Pieve Corciano Lisciano Niccone Magione Paciano
Perugia *
Totale
* detratta la frazione di Perugia inclusa nel Sistema Alto Tevere
15.853
15.853
159.590
296.817
16
Tabella n. 3.2.6 – PERUGINO – TRASIMENO: UTENTI DA SERVIRE NEL GIORNO MEDIO DEL 2040 Comune
Popolazione residente residenti totale serviti
Assisi Bastia Bettona Cannara Castiglion d. Lago Città della Pieve Corciano Lisciano Niccone Magione Paciano Panicale Passignano Perugia * Piegaro Torgiano Tuoro Valfabbrica
26.738 26.737 4.685 4.797 15.650 8.344 23.282 615 14.118 1.055 5.920 6.201 156.419 3.623 6.719 3.709 3.614
Utenti nel giorno medio dell’anno 2040 (n.) non turisti turisti pendolari residenti albergh. extralber.
25.267 25.333 4.417 4.546 14.854 7.962 22.273 584 13.376 1.004 5.611 5.920 149.401 3.435 6.356 3.463 3.439
254 40 63 45 793 291 131 52 374 95 184 301 679 219 39 270 74
3.494 367 14 5 134 27 301 15 373 0 26 517 3.264 27 201 14 2
1.999 106 70 15 995 165 62 43 1.503 123 253 461 1.255 58 57 817 58
Totale 312.226 297.242 3.905 8.781 * detratta la frazione di Perugia inclusa nel Sistema Alto Tevere
8.040
16.570
16.570
totali
31.014 25.846 4.565 4.611 16.776 8.445 22.767 694 15.626 1.222 6.075 7.198 171.169 3.739 6.653 4.565 3.574 334.538
Tabella n. 3.2.7 – MEDIO TEVERE: UTENTI DA SERVIRE NEL GIORNO MEDIO DEL 2015 Comune
Popolazione Utenti nel giorno medio dell’anno 2015 (n.) residente residenti non turisti turisti totali totale serviti residenti albergh. extralber.
Collazzone Deruta Fratta Todina Marsciano Massa Martana Monte Castello V. San Venanzo Todi Totale
3.005 8.577 2.526 16.721 3.364 1.529 2.247 16.679
2.563 7.350 1.391 14.361 2.921 1.272 2.062 15.398
77 63 38 225 184 92 169 359
109 64 21 22 13 16 0 238
81 6 6 53 24 8 67 107
2.830 7.482 1.456 14.661 3.141 1.388 2.299 16.102
54.648
47.319
1.207
483
352
49.361
17
Tabella n. 3.2.8 - MEDIO TEVERE: UTENTI DA SERVIRE NEL GIORNO MEDIO DEL 2040 Comune
Popolazione Utenti nel giorno medio dell’anno 2040 (n.) residente residenti non turisti turisti totali totale serviti residenti albergh. extralber.
Collazzone Deruta Fratta Todina Marsciano Massa Martana Monte Castello V. San Venanzo Todi Totale
3.079 9.493 1.718 17.562 3.067 1.354 2.163 16.634
2.889 8.928 1.598 16.505 2.880 1.260 2.056 15.831
87 71 50 255 253 126 209 538
140 82 27 29 17 20 0 306
99 7 8 65 29 10 82 130
3.214 9.089 1.683 16.854 3.179 1.415 2.347 16.806
55.069
51.947
1.589
621
430
54.587
Tabella n. 3.2.9 – UTENTI DELL’ATO n. 1 DA SERVIRE NEL GIORNO MEDIO DEL 2015 Sistema acq. Popolazione residente residenti totale serviti
Utenti nel giorno medio dell’anno 2015 (n.) non turisti turisti pendolari residenti albergh. extralber.
Alto Tevere Alto Chiascio Perugino Tras. Medio Tevere
76.467 57.454 286.252 54.648
67.926 53.919 264.119 47.319
951 2.307 3.434 1.207
616 656 6.831 483
404 209 6.579 352
Totale
474.821
433.283
7.899
8.586
7.544
15.853
15.853
totali
69.898 57.090 296.817 49.361 473.166
Tabella n. 3.2.10 – UTENTI DELL’ATO n. 1 DA SERVIRE NEL GIORNO MEDIO DEL 2040 Sistema acq. Popolazione residente residenti totale serviti
Utenti nel giorno medio dell’anno 2040 (n.) non turisti turisti pendolari residenti albergh. extralber.
Alto Tevere Alto Chiascio Perugino Tras. Medio Tevere
79.949 59.222 312.226 55.069
75.679 56.553 297.242 51.947
1.089 2.863 3.905 1.589
794 844 8.781 621
495 255 8.040 430
Totale
506.466
481.421
9.446
11.040
9.220
16.570
16.570
totali
78.057 60.515 334.538 54.587 527.697
18
3.3
CONSIDERAZIONI FINALI
Dalle tabelle su esposte si nota che mentre il numero giornaliero di utenti serviti mediamente nell’anno è, più o meno, dello stesso ordine di grandezza della popolazione residente totale, servita e non servita, la situazione cambia notevolmente nel giorno di maggior consumo in cui si verifica una concentrazione di occupanti di case secondarie e di turisti alberghieri ed extralberghieri, venendosi a verificare incrementi prossimi anche al 35% della popolazione residente totale, come nel caso del Sistema Alto Chiascio. Di qui la necessità di assicurare il rifornimento idrico ai possibili utenti presenti nel giorno (o nei giorni) di maggior consumo
19
4. RAFFRONTO TRA DATI STORICI E PREVISIONI FUTURE SULLA POPOLAZIONE RESIDENTE
Si ritiene utile effettuare nelle tabelle seguenti, per ciascun sistema acquedottistico dell’ATO n. 1, un raffronto tra la popolazione residente totale (anche se non al 100% rifornita da acquedotto) come risulta dai censimenti ISTAT del 1991 e del 2001 e dalle proiezioni effettuate di cui al cap. 7 del volume 1.A (riportate nel cap. 3 di cui qui sopra) 3. Si è ritenuto opportuno aggiungere anche i dati della popolazione del 1987 (Piano Lotti), con l’avvertenza che tali valori sono stati desunti dalle Anagrafi Comunali, gestite ciascuna con criteri diversi, specie per quanto riguarda le cancellazioni, per cui i valori esposti possono risultare, in taluni casi, superiori alla realtà.
3
Per omogeneità con i dati 1991 e 2001 la frazione di Perugia, che è stata inserita nel Sistema Alto Tevere, è stata riportata in questo capitolo nel Sistema Perugino – Trasimeno.
20
Tabella n. 4.1.1 – POPOLAZIONE DEL SISTEMA ALTO TEVERE
Comune
Popolazione residente totale (n.) 1987
Citerna Città di Castello Monte S.M. Tiber. Montone San Giustino Umbertide Totale Variazione
1991
2001
2015
2040
2.916 38.035 1.296 1.540 9.627 14.459
2.900 37.455 1.231 1.570 9.904 14.379
3.131 37.889 1.225 1.555 10.394 15.254
3.320 37.958 1.217 1.580 11.080 15.913
3.704 38.265 1.202 1.609 12.305 17.279
67.873 ---
67.439 - 0,64 %
69.448 + 2,98 %
71.068 + 2,33 %
74.364 + 4,64 %
Tabella n. 4.1.2 – POPOLAZIONE DEL SISTEMA ALTO CHIASCIO
Comune
Popolazione residente totale (n.) 1987
1991
2001
2015
2040
Costacciaro Fossato di Vico Gualdo Tadino Gubbio Pietralunga Scheggia e Pascel. Sigillo
1.246 2.423 14.386 32.293 2.463 1.628 2.100
1.289 2.368 14.154 30.792 2.446 1.557 2.367
1.289 2.439 15.064 31.616 2.342 1.477 2.461
1.302 2.494 16.230 31.270 2.258 1.367 2.533
1.321 2.608 18.250 31.114 2.087 1.160 2.682
Totale Variazione
56.539 ---
54.973 - 2,77 %
56.688 + 3,12 %
57.454 + 1,35 %
59.222 + 3,08 %
21
Tabella n. 4.1.3 – POPOLAZIONE DEL SISTEMA PERUGINO – TRASIMENO
Comune 1987 Assisi Bastia Bettona Cannara Castiglione d.Lago Citta' della Pieve Corciano Lisciano Niccone Magione Paciano Panicale Passignano Perugia Piegaro Torgiano Tuoro Valfabbrica Totale Variazione
Popolazione residente totale (n.) 1991 2001 2015
2040
24.492 15.712 3.748 3.645 13.418 6.473 12.780 712 11.513 894 5.142 4.675 148.367 3.615 4.838 3.537 3.342
24.626 16.224 3.535 3.651 13.409 6.655 13.090 694 11.372 923 5.185 4.773 144.732 3.574 5.015 3.563 3.413
25.304 18.400 3.784 3.952 14.230 7.122 15.256 670 12.306 953 5.335 5.059 149.125 3.645 5.406 3.585 3.483
25.771 21.465 4.104 4.236 14.650 7.531 18.116 652 12.857 989 5.545 5.474 153.534 3.623 5.967 3.631 3.523
26.738 26.737 4.685 4.797 15.650 8.344 23.282 615 14.118 1.055 5.920 6.201 162.005 3.623 6.719 3.709 3.614
266.903 ----
264.434 - 0,93 %
277.615 + 4,98 %
291.668 + 5,06 %
317.812 + 8,96 %
Tabella n. 4.1.4 – POPOLAZIONE DEL SISTEMA MEDIO TEVERE
Comune 1987
Popolazione residente totale (n.) 1991 2001 2015
2040
Collazzone Deruta Fratta Todina Marsciano Massa Martana Monte Castello V. San Venanzo Todi
2.717 7.596 1.650 15.640 3.693 1.726 2.313 17.006
3.060 7.640 1.617 15.813 3.622 1.697 2.325 16.722
2.929 8.090 1.733 16.336 3.541 1.627 2.295 16.704
3.005 8.577 1.704 16.721 3.364 1.529 2.247 16.679
3.079 9.493 1.718 17.562 3.067 1.354 2.163 16.634
Totale Incremento
52.341 ----
52.496 + 0,30 %
53.255 + 1,45 %
53.826 + 1,07 %
55.070 + 2,31 %
22
Tabella n. 4.1.5 – POPOLAZIONE DELL’ATO n. 1
Comune
Popolazione residente totale (n.) 1987
1991
2001
2015
2040
Alto Tevere
67.873
67.439
69.448
71.068
74.364
Alto Chiascio
56.539
54.973
56.688
57.454
59.222
266.903
264.434
277.615
291.668
317.812
52.341
52.496
53.255
53.826
55.070
443.656
439.342
457.006
474.016
506.468
----
- 0,64 %
+ 2,98 %
+ 2,33 %
+ 4,64 %
Alto Chiascio
----
- 2,77 %
+ 3,12 %
+ 1,35 %
+ 3,08 %
Perugino–Trasim.
----
- 0,93 %
+ 4,98 %
+ 5,06 %
+ 8,96 %
Medio Tevere
----
+ 0,30 %
+ 1,45 %
+ 1,07 %
+ 2,31 %
- 0,97 %
+ 4,02 %
+ 3,72 %
+ 6,85 %
Perugino–Trasim. Medio Tevere
Totale ATO n. 1 Alto Tevere
Variaz. ATO n. 1
Anche se a livello di qualche piccolo Comune si assiste ad un decremento della popolazione, a livello di sistema acquedottistico la popolazione residente totale dell’ATO n. 1 è in costante aumento, ed i valori più elevati si verificano per i comuni alimentati dal Sistema Perugino – Trasimeno dove in 10 anni (1991-2001) si assiste ad un incremento del numero degli abitanti del 4,98 %, che poi dovrebbe passare in 14 anni (2001-2015) al 5,06 % e nei successivi 25 anni (2015-2040) al 8,96 %. In pratica la popolazione di detto sistema passerà presumibilmente dai 277.615 residenti del 2001 ai circa 318 mila residenti del 2040. Nell’ambito del Sistema Perugino-Trasimeno i comuni di maggior incremento demografico risultano essere Bastia, Corciano e Magione, seguiti da Perugia ed Assisi. All’altro estremo è la situazione del Sistema Medio Tevere in cui la consistenza numerico dei residenti si mantiene quasi costante anche se caratterizzata da un leggero incremento per Deruta e Marsciano e da un modesto decremento per Todi ed altri comuni minori.
23
5.
5.1
5.1.1
IL FABBISOGNO IDROPOTABILE AGLI ORIZZONTI TEMPORALI 2015 E 2040
IL FABBISOGNO IDROPOTABILE DEL GIORNO DI PUNTA
Volumi e portate
Sulla base degli utenti presumibilmente presenti nel giorno di punta (vedi cap. 3.1) e tenuto conto delle dotazioni nette di cui alla tabella n. 2.1, nelle tabelle che seguono sono stati valutati i fabbisogni netti e lordi e le portate continue da assicurare nel giorno di maggior consumo. Le portate così ottenute sono state maggiorate di un 5% (portate di calcolo) per tener conto di eventuali imprecisioni nella valutazione delle presenze e dei consumi unitari, come pure per le presenze, non valutate, di immigrati stagionali e non. Va precisato che tale maggiorazione è stata dimezzata rispetto al valore assunto nel Piano Ottimale di Utilizzazione delle Risorse Idriche (10%), per la maggior precisione con cui si sono potuti valutare gli utenti delle tipologie prese in considerazione.
24
Tabella n. 5.1.1 – ALTO TEVERE: FABBISOGNO DEL GIORNO DI PUNTA DEL 2015 Comune residenti serviti
Fabbisogni netti nel giorno di punta del 2015 (m3/g) extradom. turisti non turisti e pubblici residenti alberghieri extralberg.
totali
Fabbisogno totale lordo (m3/g)
Portata (l/s) lorda maggiorata (Q*1,05)
Citerna Cit. di Castello M.S.M. Tiber. Montone San Giustino Umbertide Fraz. Perugia
673 9.468
135 3.997
70 668
13 235
10 157
900 14.525
1.125 18.156
13,0 210,1
14 221
318 401 2.829 4.027 1.417
64 80 1.121 1.596 745
105 93 119 472 35
0 11 11 52 41
59 35 4 134 18
546 620 4.084 6.281 2.257
683 775 5.105 7.851 2.821
7,9 9,0 59,1 90,9 32,7
8 9 62 95 34
Totale
19.134
7.738
1.561
362
418
29.214
36.517
422,6
444
Tabella n. 5.1.2 – ALTO TEVERE: FABBISOGNO DEL GIORNO DI PUNTA DEL 2040 Comune residenti serviti
Fabbisogni netti nel giorno di punta del 2040 (m3/g) non turisti extradom. turisti e pubblici residenti alberghieri extralberg.
totali
Fabbisogno totale lordo (m3/g)
Portata (l/s) lorda maggiorata (Q*1,05)
Citerna Cit. di Castello M.S.M. Tiber. Montone San Giustino Umbertide Fraz. Perugia
955 10.175
191 4.296
79 759
16 302
12 192
1.254 15.725
1.568 19.656
18,1 227,5
19 239
322 429 3.290 4.611 1.517
64 86 1.304 1.827 798
123 105 135 537 40
0 13 14 67 53
72 43 5 164 22
582 677 4.748 7.206 2.431
728 846 5.935 9.008 3.039
8,4 9,8 68,7 104,3 35,2
9 10 72 109 37
Totale
21.301
8.567
1.779
465
511
32.623
40.779
472,0
496
Tabella n. 5.1.3 – ALTO CHIASCIO: FABBISOGNO DEL GIORNO DI PUNTA DEL 2015 Comune residenti serviti Costacciaro Fossato di Vic. Gualdo Tadino Gubbio Pietralunga Scheggia-Pas.. Sigillo Totale
Fabbisogni netti nel giorno di punta del 2015 (m3/g) non turisti extradom. turisti e pubblici residenti alberghieri extralberg.
totali
Fabbisogno totale lordo (m3/g)
Portata (l/s) lorda maggiorata (Q*1,05)
351 670
70 134
274 297
0 16
52 26
747 1.142
934 1.428
10,8 16,5
11 17
4.355
1.726
756
64
50
6.950
8.688
100,6
106
8.150 606 368 683
3.441 121 74 137
1.251 223 644 343
288 19 6 10
333 45 3 5
13.462 1.014 1.096 1.177
16.828 1.267 1.369 1.471
194,8 14,7 15,8 17,0
205 15 17 18
15.182
5.702
3.789
403
513
25.588
31.985
370,2
389
25
Tabella n. 5.1.4 – ALTO CHIASCIO: FABBISOGNO DEL GIORNO DI PUNTA DEL 2040
Comune
Costacciaro Fossato di Vic. Gualdo Tadino Gubbio Pietralunga Scheggia-Pas.. Sigillo Totale
Fabbisogni netti nel giorno di punta del 2040 (m3/g) non turisti residenti extradom. turisti e pubblici residenti alberghieri extralberg. serviti
Fabbisogno totale lordo (m3/g)
totali
Portata (l/s) lorda maggiorata (Q*1,05)
357 703
71 141
312 338
0 20
63 32
803 1.234
1.004 1.542
11,6 17,9
12 19
4.922
1.951
859
83
61
7.875
9.844
113,9
120
8.342 563 313 724
3.522 113 63 145
1.450 295 785 390
370 24 8 13
407 55 1 6
14.092 1.049 1.169 1.277
17.615 1.311 1.461 1.596
203,9 15,2 16,9 18,5
214 16 18 19
15.924
6.005
4.428
518
624
27.499
34.373
397,8
418
Tabella n. 5.1.5 – PERUGINO – TRASIMENO: FABBISOGNO DEL GIORNO DI PUNTA DEL 2015
Comune
Assisi Bastia Bettona Cannara Castiglione d. L. Citta' della Pieve Corciano Lisciano Nicc Magione Passignano Paciano Panicale Perugia * Piegaro Torgiano Tuoro Valfabbrica
Fabbisogni netti nel giorno di punta del 2015 (m3/g) non residenti extradom. turisti turisti pendolari serviti e pubblici residenti albergh. extralber. 6.434 5.366 1.001 1.069 3.741 1.979 4.817 167 3.244 256 1.405 1.441 39.291 924 1.461 837 912
2.550 2.126 200 214 1.482 542 1.909 33 1.286 51 385 395 20.664 185 401 167 182
367 57 92 65 1.147 421 190 66 541 137 266 434 982 323 56 390 107
1.430 154 8 4 120 33 127 13 259 0 12 339 1.134 24 70 8 4
1.276 47 48 13 985 128 31 38 1.275 105 148 380 509 63 49 682 65
Totale 74.346 32.774 5.642 * detratta la frazione inclusa nel Sistema Alto Tevere
3.738
5.842
2.303
2.303
totali
12.057 7.751 1.349 1.363 7.475 3.103 7.073 318 6.605 550 2.217 2.990 64.885 1.518 2.037 2.084 1.270 124.644
Fabbis. tot. lordo (m3/g) 15.071 9.688 1.687 1.704 9.344 3.878 8.842 398 8.256 687 2.771 3.737 81.106 1.898 2.546 2.605 1.587
Portata (l/s) lorda maggiorata (Q*1,05) 174,4 112,1 19,5 19,7 108,1 44,9 102,3 4,6 95,6 8,0 32,1 43,3 938,7 22,0 29,5 30,1 18,4
183 118 20 21 114 47 107 5 100 8 34 45 986 23 31 32 19
155.805 1.803,3
1.893
26
Tabella n. 5.1.6 – PERUGINO –TRASIMENO: FABBISOGNO DEL GIORNO DI PUNTA DEL 2040
Comune
Assisi Bastia Bettona Cannara Castiglione d. L. Citta' della Pieve Corciano Lisciano Nicc Magione Passignano Paciano Panicale Perugia * Piegaro Torgiano Tuoro Valfabbrica
Fabbisogni netti nel giorno di punta del 2040 (m3/g) non residenti extradom. turisti turisti pendolari serviti e pubblici residenti albergh. extralber. 7.115 7.133 1.244 1.280 4.182 1.301 6.271 164 3.766 283 1.580 1.667 42.075 967 1.790 975 968
2.819 2.827 249 256 1.658 614 2.485 33 1.493 57 433 457 22.128 193 491 195 194
417 65 104 74 1.303 515 216 84 615 156 303 494 1.116 366 64 443 122
1.839 198 11 4 154 66 163 17 333 0 15 436 1.459 31 90 11 1
1.559 58 59 15 1.204 38 38 47 1.559 129 181 464 623 77 60 833 79
Totale 82.761 36.581 6.456 * detratta la frazione inclusa nel Sistema Alto Tevere
4.826
7.021
totali
2.430
2.430
Fabbis. tot. lordo (m3/g)
Portata (l/s) lorda maggiorata (Q*1,05)
13.748 10.281 1.665 1.629 8.501 2.535 9.173 345 7.765 624 2.512 3.518 69.830 1.635 2.493 2.457 1.365
17.186 198,9 12.851 148,7 2.082 24,1 2.036 23,6 10.626 123,0 3.169 36,7 11.467 132,7 431 5,0 9.706 112,3 780 9,0 3.140 36,3 4.397 50,9 87.288 1.010,3 2.044 23,7 3.117 36,1 3.071 35,5 1.706 19,7
209 156 25 25 129 39 139 5 118 9 38 53 1.061 25 38 37 21
140.076
175.095 2.026,6
2.128
Tabella n. 5.1.7 – MEDIO TEVERE: FABBISOGNO DEL GIORNO DI PUNTA DEL 2015
Comune residenti serviti
Fabbisogni netti nel giorno di punta del 2015 (m3/g) non turisti extradom. turisti e pubblici residenti alberghieri extralberg.
totali
Fabbisogno totale lordo (m3/g)
Portata (l/s) lorda maggiorata (Q*1,05)
Collazzone Deruta Fratta Todina Marsciano Mas. Martana M. Castello V. San Venanzo Todi
722 2.069 392 4.044 822 358 581 4.336
144 567 78 1.602 164 72 116 1.718
126 103 63 369 302 151 278 590
79 58 16 15 7 13 0 139
92 4 8 57 27 7 72 91
1.163 2.801 556 6.087 1.323 602 1.047 6.873
1.454 3.501 695 7.609 1.654 752 1.308 8.592
16,8 40,5 8,0 88,1 19,1 8,7 15,1 99,4
18 43 8 92 20 9 16 104
Totale
13.324
4.463
1.982
327
357
20.452
25.566
295,9
311
27
Tabella n. 5.1.8 – MEDIO TEVERE: FABBISOGNO DEL GIORNO DI PUNTA DEL 2040 Fabbisogni netti nel giorno di punta del 2040 (m3/g) non turisti residenti extradom. turisti e pubblici residenti alberghieri extralberg. serviti
Comune
Fabbisogno totale lordo (m3/g)
totali
Portata (l/s) lorda maggiorata (Q*1,05)
Collazzone Deruta Fratta Todina Marsciano Mas. Martana M. Castello V. San Venanzo Todi
813 2.514 450 4.647 811 355 579 4.458
163 689 90 1.842 162 71 116 1.767
143 117 67 420 415 219 337 682
102 74 21 19 9 17 0 178
113 5 9 69 33 9 88 111
1.333 3.399 637 6.997 1.430 671 1.120 7.195
1.666 4.248 796 8.746 1.788 838 1.400 8.994
19,3 49,2 9,2 101,2 20,7 9,7 16,2 104,1
20 52 10 106 22 10 17 109
Totale
14.627
4.899
2.399
420
437
22.781
28.476
330
346
Tabella n. 5.1.9 – ATO n. 1: FABBISOGNO DEL GIORNO DI PUNTA DEL 2015 Sistema acq.
Fabbisogni netti nel giorno di punta del 2015 (m3/g) residenti extradom. non turisti turisti pendolari e pubblici residenti albergh. extralber. serviti
Alto Tevere Alto Chiascio Perugino Tras. Medio Tevere
19.134 15.182 74.348 13.324
7.738 5.702 32.774 4.463
1.561 3.789 5.642 1.982
362 403 3.738 327
418 513 5.842 357
Totale
121.988
50.677
12.974
4.830
7.130
2.303
2.303
totali
Fabbisog. tot. lordo (m3/g)
Portata (l/s) lorda maggior. (Q*1,05)
29.214 25.588 124.646 20.452
36.517 31.985 155.808 25.566
422,6 370,2 1.803,3 295,9
444 389 1.893 311
199.900
249.876
2.892
3.037
Tabella n. 5.1.10 – ATO n. 1: FABBISOGNO DEL GIORNO DI PUNTA DEL 2040 Sistema acq.
Fabbisogni netti nel giorno di punta del 2040 (m3/g) residenti extradom. non turisti turisti pendolari e pubblici residenti albergh. extralber. serviti
Alto Tevere Alto Chiascio Perugino Tras. Medio Tevere
21.301 15.924 82.761 14.627
8.567 6.005 36.581 4.899
1.779 4.428 6.456 2.399
465 518 4.826 420
511 624 7.021 437
Totale
134.613
56.052
15.062
6.229
8.593
2.430
2.430
totali
Fabbisog. tot. lordo (m3/g)
Portata (l/s) lorda maggior. (Q*1,05)
32.623 27.499 140.076 22.781
40.779 34.373 175.095 28.476
472,0 397,8 2.026,6 330
496 418 2.128 346
222.979
278.723
3.226,4
3.388
28
5.1.2
Raffronto dei dati futuri con quelli del Piano Ottimale di Utilizzazione delle Risorse Idriche del 1989
Può essere utile un raffronto tra i volumi lordi necessari nel giorno di maggior consumo valutati al 2015 dal Piano Ottimale di Utilizzazione delle Risorse Idriche e quelli calcolati nell’ambito del presente Piano per gli orizzonti temporali 2015 e 2040. Ricordiamo tuttavia la differente metodologia di calcolo adottata: •
nel caso del Piano Ottimale si è proiettata la popolazione residente (senza distinzione tra popolazione servita o meno da acquedotto) al 2015 e sulla base di coefficienti determinati in base al maggior o minor interesse turistico del Comune si è determinata la popolazione fluttuante. La somma dei due valori (aumentata di un 5% per i comuni capoluoghi di comprensorio) ha dato il valore complessivo della popolazione da rifornire. A quest’ultimo valore si è applicata una dotazione lorda unitaria (senza distinzione per tipologia di utenti) caratterizzata da valori variabili per fasce di popolazione da servire (ai comuni più piccoli dotazioni più basse, ai comuni più grandi dotazioni più elevate);
•
nel presente Piano si sono valutati, in maniera differenziata, la popolazione residente da servire, gli utenti di seconde case, i turisti con soggiorno alberghiero, i turisti con soggiorno extralberghiero (campings, agriturismo, camere in affitto, ecc.) e, per i grossi centri come Perugia, Terni e Foligno, i pendolari, partendo dalla situazione 2000 e 2001 e proiettando tali valori al 2015 e al 2040. Ad ogni tipologia di utenti è stato assegnato, indipendentemente dalle dimensioni del comune, una propria dotazione futura (valutata in base sia ai consumi attuali in Umbria sia a quanto rilevato o proiettato in altre Regioni e Comuni d’Italia). Solo per gli usi extradomestici (bar, ristoranti, fabbriche e negozi di prodotti agroalimentari o di altri tipi di prodotti, stazioni di servizio e officine, ecc.) e per quelli pubblici e comunali (uffici pubblici, scuole, università, piscine, campi sportivi, fontane e fontanelle, giardini, ecc.) si sono adottate dotazioni ad abitante residente proporzionali all’entità del Comune interessato.
Oltre ai volumi lordi del giorno di maggior consumo, vengono raffrontate le portate lorde di calcolo, tenendo presente che nel Piano Ottimale, a causa delle molteplici incertezze nelle proiezioni, le portate lorde sono state maggiorate del 10%, mentre nel presente studio, grazie al maggior affinamento delle proiezioni, le portate lorde sono state maggiorate solo di un 5%.
29
Tabella n. 5.1.11 - ALTO TEVERE: VOLUMI E PORTATE DEL GIORNO DI MAGGIOR CONSUMO
Comune
P.O. 2015 Vol. lordo 3
(m /g) Citerna Città di Castello
ARPA 2015
Qcalcolo
Vol. lordo
(l/s)
3
(m /g)
ARPA 2040
Qcalcolo
Vol. lordo
Qcalcolo
(l/s)
3
(l/s)
(m /g)
868
12
1.125
14
1.568
19
16.760
216
18.156
221
19.656
239
390
5
683
8
728
9
Monte S. Maria Tiberina Montone
464
6
775
9
846
10
San Giustino
3.660
47
5.105
62
5.935
72
Umbertide
5.039
65
7.851
95
9.008
109
---
---
2.821
34
3.039
37
27.181
351
36.517
444
40.779
496
Fraz. Perugia
Totale
Tabella n. 5.1.12 - ALTO CHIASCIO: VOLUMI E PORTATE DEL GIORNO DI MAGGIOR CONSUMO
Comune
P.O. 2015 Vol. lordo 3
(m /g)
ARPA 2015
Qcalcolo
Vol. lordo
(l/s)
3
(m /g)
ARPA 2040
Qcalcolo
Vol. lordo
Qcalcolo
(l/s)
3
(l/s)
(m /g)
Costacciaro
373
5
934
11
1.004
12
Fossato di Vico
716
10
1.428
17
1.542
19
Gualdo Tadino
5.120
66
8.688
106
9.844
120
13.550
175
16.828
205
17.615
214
Pietralunga
740
10
1.267
15
1.311
16
Scheggia
495
7
1.369
17
1.461
18
Sigillo
715
10
1.471
18
1.596
19
21.709
283
31.985
389
34.373
418
Gubbio
Totale
30
Tabella n. 5.1.13 - PERUGINO – TRASIMENO: VOLUMI E PORTATE DEL GIORNO DI MAGGIOR CONSUMO
Comune
P.O. 2015 Vol. lordo Qcalcolo (m3/g) (l/s)
Assisi Bastia Bettona Cannara Castiglione d. L. Citta' della Pieve Corciano Lisciano Nicc Magione Passignano Paciano Panicale Perugia * Piegaro Torgiano Tuoro Valfabbrica
13.660 6.338 1.031 1.089 6.859 1.942 4.988 215 5.964 2.586 270 1.530 83.184 1.094 1.557 1.940 1.008
ARPA 2015 Vol. lordo Qcalcolo (m3/g) (l/s)
ARPA 2040 Vol. lordo Qcalcolo (m3/g) (l/s)
176 82 14 14 89 25 64 3 77 34 4 20 1.070 14 20 25 13
15.071 9.688 1.687 1.704 9.344 3.878 8.842 398 8.256 687 2.771 3.737 81.106 1.898 2.546 2.605 1.587
183 118 20 21 114 47 107 5 100 8 34 45 986 23 31 32 19
17.186 12.851 2.082 2.036 10.626 3.169 11.467 431 9.706 780 3.140 4.397 87.288 2.044 3.117 3.071 1.706
209 156 25 25 129 39 139 5 118 9 38 53 1.061 25 38 37 21
Totale 135.255 1.744 * detratta la frazione inclusa nel Sistema Alto Tevere
155.805
1.893
175.095
2.128
Tabella n. 5.1.14 - MEDIO TEVERE: VOLUMI E PORTATE DEL GIORNO DI MAGGIOR CONSUMO
Comune
P.O. 2015 Vol. lordo Qcalcolo (m3/g) (l/s)
Collazzone Deruta Fratta Todina Marsciano Massa Martana M. Castello V. San Venanzo Todi Totale
ARPA 2015 Vol. lordo Qcalcolo (m3/g) (l/s)
ARPA 2040 Vol. lordo Qcalcolo (m3/g) (l/s)
815 2.444 480 5.480 1.100 517 696 6.994
11 32 7 71 15 7 9 90
1.454 3.501 695 7.609 1.654 752 1.308 8.592
18 43 8 92 20 9 16 104
1.666 4.248 796 8.746 1.788 838 1.400 8.994
20 52 10 106 22 10 17 109
18.526
242
25.566
311
28.476
346
31
Tabella n. 5.1.15 - ATO n. 1: VOLUMI E PORTATE DEL GIORNO DI MAGGIOR CONSUMO Comune
P.O. 2015 Vol. lordo Qcalcolo (m3/g) (l/s)
Alto Tevere Alto Chiascio Perugino – Trasimeno Medio Tevere Totale
ARPA 2015 Vol. lordo Qcalcolo (m3/g) (l/s)
ARPA 2040 Vol. lordo Qcalcolo (m3/g) (l/s)
27.181 21.709 135.255 18.526
351 283 1.744 242
36.517 31.985 155.805 25.566
444 389 1.893 311
40.779 34.373 175.095 28.476
496 418 2.128 346
202.671
2.620
249.873
3.037
278.723
3.388
E’ interessante il confronto dei dati del Piano Ottimale con i dati del presente studio relativi all’orizzonte temporale 2015. Se si eccettua il Sistema Perugino-Trasimeno, per il quale l’incremento di portata nel giorno di maggior consumo, passando dal Piano Ottimale allo studio ARPA, è dell’ordune di 8-9 %, per tutti gli altri sistemi l’incremento varia tra un minimo del 34% (Alto Tevere) ed un massimo del 47% (Alto Chiascio). Questo incremento – per il giorno di maggior consumo – è da imputarsi ai diversi criteri adottati nell’assegnazione delle dotazioni idriche ma, soprattutto, alla diffusione delle seconde case ed all’incremento del turismo di massa soprattutto extralberghiero (tra cui campings ed agriturismo), fenomeni questi un tempo trascurabili.
5.1.3
Capacità dei serbatoi di compenso
A fronte di un afflusso continuo e costante di acqua proveniente dalle adduttrici, si ha – da parte dell’utenza – un attingimento discontinuo di acqua nel corso della giornata che raggiunge i suoi massimi nelle prime ore del mattino e in tarda serata e che quasi si annulla nelle ore notturne. Sono quindi necessari dei serbatoi di compenso interposti tra adduzione e distribuzione per poter sopperire alle richieste di punta. Dati i volumi in gioco è possibile effettuare unicamente un compenso giornaliero che, ovviamente, deve essere riferito al giorno di maggior consumo. Nelle tabelle che seguono si riportano i volumi rilevati dalla ricognizione dell’ATO n. 1 e quelli valutati per gli orizzonti temporali 2015 e 2040. Per i volumi relativi a questi orizzonti si sono riportati il volume che affluisce nelle 24 ore nel giorno di punta (maggiorato del 5% per tener conto degli imprevisti) e la capacità del serbatoio stimata (Arredi ed altri) in circa 1/3 del volume giornaliero, pari cioè all’afflusso di 8 ore.
32
Tabella n. 5.1.16 – ALTO TEVERE: CAPACITA’ SERBATOI COMPENSO
Comune
Ricognizione capacità serbatoi (m3)
Citerna
2015 Volume affluito (m3)
2040
Capacità serbat. (m3)
Volume affluito (m3)
Capacità serbat. (m3)
238
1.182
394
1.646
549
3.329
19.064
6.354
20.639
6.879
Monte S. M. Tiberina
532
717
239
764
255
Montone
988
814
271
888
296
San Giustino
259
5.360
1.787
6.231
2.077
1.073
8.243
2.747
9.458
3.152
--
2.962
987
3.191
1.063
6.419
38.343
12.780
42.818
14.271
Città di Castello
Umbertide Fraz. Perugia
Totale
Tabella n. 5.1.17 – ALTO CHIASCIO: CAPACITA’ SERBATOI COMPENSO
Comune
Ricognizione capacità serbatoi (m3)
2015 Volume affluito (m3)
2040
Capacità serbat. (m3)
Volume affluito (m3)
Capacità serbat. (m3)
Costacciaro
509
980
327
1.054
351
Fossato di Vico
619
1.499
500
1.620
540
Gualdo Tadino
3.548
9.122
3.040
10.336
3.445
Gubbio
5.285
17.669
5.889
18.495
6.164
Pietralunga
375
1.331
444
1.377
459
Scheggia
705
1.438
479
1.534
511
Sigillo
560
1.545
515
1.676
559
11.601
33.585
11.194
36.092
12.029
Totale
33
Tabella n. 5.1.18 – PERUGINO-TRASIMENO: CAPACITA’ SERBATOI COMPENSO
Comune
Ricognizione capacità serbatoi (m3)
Assisi Bastia Bettona Cannara Castiglione del Lago Citta' della Pieve Corciano Lisciano Nicc Magione Passignano Paciano Panicale Perugia * Piegaro Torgiano Tuoro Valfabbrica Totale
2015 Volume Capacità affluito (m3) serbat. (m3)
2040 Volume Capacità affluito (m3) serbat. (m3)
5.987 300 640 440 3.853 1.524 3.603 149 4.032 1.383 340 950 29.270 545 601 123 1.266
15.825 10.173 1.771 1.790 9.811 4.072 9.284 418 8.669 722 2.909 3.924 85.161 1.993 2.673 2.735 1.666
5.274 3.391 590 596 3.270 1.357 3.094 139 2.889 240 970 1.308 28.384 664 891 912 555
18.045 13.494 2.186 2.138 11.158 3.327 12.040 452 10.191 819 3.297 4.617 91.652 2.146 3.272 3.224 1.791
6.014 4.497 729 713 3.719 1.109 4.013 151 3.397 273 1.099 1.539 30.548 715 1.091 1.075 597
55.006
163.595
54.526
183.849
61.277
Tabella n. 5.1.19 – MEDIO TEVERE: CAPACITA’ SERBATOI COMPENSO
Comune
Ricognizione capacità serbatoi (m3)
Collazzone Deruta Fratta Todina Marsciano Massa Martana M. Castello V. San Venanzo Todi Totale
2015 Volume Capacità affluito (m3) serbat. (m3)
2040 Volume Capacità affluito (m3) serbat. (m3)
691 1.265 478 1.389 479 406 1.040 4.775
1.527 3.677 730 7.989 1.736 790 1.374 9.021
509 1.225 243 2.663 579 263 458 3.007
1.750 4.461 836 9.184 1.877 880 1.470 9.444
583 1.487 278 3.061 626 293 490 3.148
10.523
26.844
8.947
29.900
9.966
34
Tabella n. 5.1.20 – ATO n. 1: CAPACITA’ SERBATOI COMPENSO Comune
Ricognizione capacità serbatoi (m3)
Alto Tevere Alto Chiascio Perugino–Trasimeno Medio Tevere Totale
5.2 5.2.1
2015 Volume Capacità affluito (m3) serbat. (m3)
2040 Volume Capacità affluito (m3) serbat. (m3)
6.419 11.601 55.006 10.523
38.343 33.585 163.595 26.844
12.780 11.194 54.526 8.947
42.818 36.092 183.849 29.900
14.271 12.029 61.277 9.966
83.549
262.367
87.447
292.659
97.543
IL FABBISOGNO IDROPOTABILE ANNUO I volumi giornalieri medi ed i volumi annui
Nelle tabelle che seguono si sono riportati i volumi di acqua al lordo delle perdite che presumibilmente saranno captati e distribuiti da ciascun sistema acquedottistico sulla base delle dotazioni medie annue di cui alla precedente tabella n. 2.1. e della popolazione da servire di cui al cap. 3.2. e si è ritenuto utile effettuare un confronto tra i volumi lordi erogati nel 1987 (Piano Ottimale di Utilizzazione delle Risorse Idriche) e nel 2000 e quelli di prevista erogazione nel 2015 e nel 2040. Per quanto riguarda i volumi captati ed erogati nel 2000 si sono assunti per alcuni Comuni i valori rilevati dall’ARPA a seguito di contatti diretti con i principali gestori, mentre per i restanti Comuni si sono assunti i valori della ricognizione dell’ATO n. 1.
Tabella n. 5.2.1 – ALTO TEVERE: FABBISOGNI NETTI E LORDI AL 2015 Comune residenti serviti
Fabbisogno netto medio giornaliero (m3/g) extradomes. non turisti turisti e pubblici residenti alberghieri extralbergh.
totale netto
Fabbisogno lordo annuo giornaliero (m3/g) (m3/a)
Citerna Città di Castello Monte S.M. Tiber. Montone San Giustino Umbertide Fraz. Perugia
478 6.725 226 285 2.010 2.860 1.000
96 2.858 45 57 804 1.144 525
10 98 15 14 17 69 5
4 99 0 4 5 24 24
2 41 11 9 2 32 12
591 9.821 298 369 2.837 4.129 1.566
738 12.276 373 461 3.547 5.161 1.958
269.430 4.480.759 136.024 168.356 1.294.541 1.883.898 714.488
Totale
13.584
5.529
228
160
109
19.611
24.514
8.947.496
35
Tabella n. 5.2.2 – ALTO TEVERE: FABBISOGNI NETTI E LORDI AL 2040 Comune residenti serviti
Fabbisogno netto medio giornaliero (m3/g) extradomes. non turisti turisti e pubblici residenti alberghieri extralbergh.
totale netto
Fabbisogno annuo giornaliero (m3/g) (m3/a)
Citerna Città di Castello Monte S.M. Tiber. Montone San Giustino Umbertide Fraz. Perugia
679 7.228 229 305 2.337 3.275 1.083
136 3.072 46 61 935 1.310 569
12 111 19 15 20 78 6
6 128 0 5 6 30 31
2 50 14 11 2 40 12
834 10.588 308 398 3.299 4.734 1.701
1.042 13.235 385 497 4.124 5.917 2.126
380.496 4.830.829 140.491 181.517 1.505.355 2.159.840 776.081
Totale
15.135
6.128
261
206
131
21.862
27.328
9.974.610
Tabella n. 5.2.3 – ALTO CHIASCIO: FABBISOGNI NETTI E LORDI AL 2015 Comune residenti serviti Costacciaro Fossato di Vico Gualdo Tadino Gubbio Scheggia Sigillo Pietralunga Totale
Fabbisogno netto medio giornaliero (m3/g) extradomes. non turismo turismo e pubblici residenti alberghieri extralbergh.
totale netto
Fabbisogno annuo giornaliero (m3/g) (m3/a)
249 476 3.093 5.789 431 261 485
40 43 110 183 33 94 50
50 95 1.237 2.316 86 52 97
0 10 29 124 4 1 2
8 17 9 10 8 0 3
348 640 4.479 8.422 561 410 637
435 801 5.599 10.527 702 512 796
158.601 292.188 2.043.681 3.842.334 256.048 186.863 290.513
10.784
554
3.933
171
55
15.496
19.370
7.070.228
Tabella n. 5.2.4 – ALTO CHIASCIO: FABBISOGNI NETTI E LORDI AL 2040 Comune residenti serviti Costacciaro Fossato di Vico Gualdo Tadino Gubbio Scheggia Sigillo Pietralunga Totale
Fabbisogno netto medio giornaliero (m3/g) extradomes. non turismo turismo e pubblici residenti alberghieri extralbergh.
totale netto
Fabbisogno annuo giornaliero (m3/g) (m3/a)
253 500 3.496 5.925 400 222 514
46 49 125 252 43 115 57
51 100 1.398 2.370 80 44 103
0 12 38 160 6 2 2
10 20 11 12 9 0 4
360 682 5.069 8.720 538 383 680
450 852 6.336 10.900 672 479 850
164.167 310.983 2.312.718 3.978.413 245.424 174.953 310.090
11.311
687
4.146
219
68
16.431
20.539
7.496.748
36
Tabella n. 5.2.5 – PERUGINO – TRASIMENO: FABBISOGNI NETTI E LORDI AL 2015 Comune
Assisi Bastia Bettona Cannara Castiglion del Lago Città della Pieve Corciano Lisciano Nicc Magione Paciano Panicale Passignano Perugia * Piegaro Torgiano Tuoro Valfabbrica
Fabbisogno netto medio giornaliero (m3/g) residenti extradom. non turismo turismo pendolar serviti e pubblici residenti alberghieri extralbergh. i
totale netto
Fabbisogno annuo giornaliero (m3/a) (m3/g)
4.570 3.811 711 759 2.657
1.828 1.524 142 152 1.063
54 8 13 10 168
707 74 3 1 27
433 23 15 3 216
7.592 5.441 885 924 4.130
9.490 6.802 1.106 1.156 5.163
3.463.852 2.482.571 403.788 421.790 1.884.456
1.405 3.422 119 2.304 182 998 1.024 27.915 656 1.038 603 649
387 1.369 24 922 36 274 282 14.655 131 285 121 130
61 28 10 79 20 39 63 144 47 8 57 16
5 61 3 76 0 5 104 660 6 41 3 0
36 14 9 326 27 55 100 270 12 12 177 13
2.368 6.115 207 4.632 331 1.715 1.967 56.537 1.066 1.731 1.201 1.010
864.387 2.232.078 75.408 1.690.800 120.870 625.827 717.869 20.636.174 388.914 631.815 438.315 368.625
Totale 52.825 23.325 825 * detratta la frazione inclusa nel Sistema Alto Tevere
1.776
1.741
1.895 4.892 165 3.706 265 1.372 1.573 45.230 852 1.385 961 808 0 82.077
102.596
37.447.538
1.585
1.585
Tabella n. 5.2.6 – PERUGINO – TRASIMENO: FABBISOGNI NETTI E LORDI AL 2040 Comune
Assisi Bastia Bettona Cannara Castiglion del Lago Città della Pieve Corciano Lisciano Nicc Magione Paciano Panicale Passignano Perugia * Piegaro Torgiano Tuoro Valfabbrica
Fabbisogno netto medio giornaliero (m3/g) residenti extradom. non turismo turismo pendolar serviti e pubblici residenti alberghieri extralbergh. i
totale netto
Fabbisogno annuo giornaliero (m3/a) (m3/g)
5.053 5.067 883 909 2.971
2.021 2.027 177 182 1.188
61 10 15 11 190
908 95 4 1 35
530 28 19 4 264
8.574 7.226 1.098 1.107 4.648
10.717 9.033 1.372 1.384 5.810
3.911.834 3.296.984 500.757 505.081 2.120.673
1.446 4.455 117 2.675 201 1.122 1.184 29.881 687 1.271 693 688
438 1.782 23 1.070 40 309 326 15.687 137 350 139 138
70 32 12 90 23 44 72 163 53 9 65 18
7 78 4 97 0 7 134 849 7 52 4 1
44 17 11 398 33 67 122 333 15 15 217 15
2.004 6.363 168 4.330 296 1.549 1.838 48.569 899 1.698 1.116 859
2.505 7.953 210 5.413 370 1.936 2.298 60.711 1.124 2.122 1.395 1.074
914.281 2.902.947 76.575 1.975.733 135.196 706.695 838.708 22.159.612 410.372 774.487 509.290 392.044
Totale 59.302 26.032 937 * detratta la frazione inclusa nel Sistema Alto Tevere
2.283
2.131
92.343
115.428
42.131.267
1.657
1.657
37
Tabella n. 5.2.7 – MEDIO TEVERE: FABBISOGNI NETTI E LORDI AL 2015 Comune residenti serviti Collazzone Deruta Fratta Todina Marsciano Massa Martana M. Castello Vib. San Venanzo Todi Totale
Fabbisogno netto medio giornaliero (m3/g) extradomes. non turismo turismo e pubblici residenti alberghieri extralbergh.
totale netto
Fabbisogno giornaliero annuo (m3/g) (m3/a)
513 1.470 278 2.872 584 254 412 3.080
103 404 56 1.149 117 51 82 1.232
18 15 9 54 44 22 41 86
28 17 5 6 3 4 0 62
21 2 2 14 6 2 18 28
683 1.907 350 4.095 755 334 553 4.488
854 2.384 438 5.119 943 417 692 5.610
311.767 870.259 159.745 1.868.310 344.350 152.274 252.489 2.047.609
9.464
3.193
290
126
93
13.166
16.457
6.006.803
Tabella n. 5.2.8 – MEDIO TEVERE: FABBISOGNI NETTI E LORDI AL 2040 Comune residenti serviti Collazzone Deruta Fratta Todina Marsciano Massa Martana M. Castello Vib. San Venanzo Todi Totale
Fabbisogno netto medio giornaliero (m3/g) extradomes. non turismo turismo e pubblici residenti alberghieri extralbergh.
totale netto
Fabbisogno annuo giornaliero (m3/g) (m3/a)
578 1.786 320 3.301 576 252 411 3.166
116 491 64 1.320 115 50 82 1.266
21 17 12 61 61 30 50 129
36 21 7 7 4 5 0 80
26 2 2 17 8 3 22 35
777 2.317 405 4.707 764 340 565 4.676
971 2.896 506 5.884 955 425 707 5.845
354.378 1.057.133 184.595 2.147.778 348.547 155.273 257.954 2.133.449
10.389
3.505
381
161
114
14.551
18.189
6.639.107
Tabella n. 5.2.9 – ATO n. 1: FABBISOGNI NETTI E LORDI AL 2015 Fabbisogno netto medio giornaliero (m3/g) residenti extradomes. non turismo turismo pendolar serviti e pubblici residenti alberghieri extralbergh. i
Comune
Alto Tevere Alto Chiascio PeruginoTrasim. Medio Tevere Totale
13.584 10.784 52.825
5.529 554 23.325
228 3.933 825
160 171 1.776
109 55 1.741
9.464
3.193
290
126
93
86.657
32.601
5.276
2.233
1.998
1.585
1.585
totale netto
Fabbisogno giornaliero annuo (m3/g) (m3/a)
19.611 15.496 82.077
24.514 19.370 102.596
8.947.496 7.070.228 37.447.538
13.166
16.457
6.006.803
130.350
162.937
59.472.065
38
Tabella n. 5.2.10 – ATO n. 1: FABBISOGNI NETTI E LORDI AL 2040 Fabbisogno netto medio giornaliero (m3/g) residenti extradomes. non turismo turismo pendolar serviti e pubblici residenti alberghieri extralbergh. i
Comune
Alto Tevere Alto Chiascio PeruginoTrasim. Medio Tevere Totale
5.2.2
15.135 11.311 59.302
6.128 687 26.032
261 4.146 937
206 219 2.283
131 68 2.131
10.389
3.505
381
161
114
96.137
36.352
5.725
2.869
2.444
totale netto 21.862 16.431 92.343
27.328 20.539 115.428
9.974.610 7.496.748 42.131.267
14.551
18.189
6.639.107
145.187
181.484
66.241.732
1.657
1.657
Fabbisogno annuo giornaliero (m3/a) (m3/g)
Raffronto tra volumi annui storici e previsioni future
Si ritiene utile effettuare un confronto tra i volumi annui lordi erogati nel 1987 (vedi Piano Ottimale di Utilizzazione delle Risorse Idriche – Studio sugli Usi Civili – Vol. 2° Censimento degli attuali Schemi Idrici Acquedottistici) e nel 2000 (analisi Arpa e ricognizione ATO n. 1) con quelli delle previsioni agli orizzonti temporali 2015 e 2040 4. E’ opportuno precisare che i rilevamenti ARPA hanno riguardato unicamente i principali gestori (Consorzio Acquedotto, CESAP, SOGEPU e alcuni grossi comuni) che dispongono in genere di apparecchiature di misura dei volumi captati e immessi in rete e - a seguito dei controlli effettuati - si sono adottati i valori di questi rilevamenti (non sempre peraltro coincidenti con quelli della ricognizione ATO). Per tutti gli altri comuni si sono invece adottati i valori della ricognizione ATO, anche se per alcuni comuni esistono forti perplessità sulla loro attendibilità a causa della notevole discordanza tra i valori del 1987 e le previsioni al 2015 e 2040. Ciò è essenzialmente dovuto all’assenza di misuratori di portata per la rilevazione dell’acqua captata e immessa in rete, per cui i valori della ricognizione sono frutto di stime più o meno oculate e non sempre attendibili. Un esempio eclatante è Massa Martana che avrebbe captato 807.322 m3, quando nel 1987 era stata stimata, in assenza di dati precisi, una captazione di 147.000 m3 e per il 2015 si prevede disporre di 344.000 m3. Si è finito con l’adottare il volume immesso alla distribuzione, in quanto più congruo essendo pari a 383.000 m3. Altre anomalie si riscontrano in alcuni altri Comuni: le più accentuate si verificano:
4
Vedi nota 2
39
•
•
a San Giustino dove, secondo l’amministrazione comunale nel 1987 erano stati captati 970.000 m3, mentre nel 2000 tale volume sarebbe sceso a 630.710 m3, e le previsioni al 2015 parlano di 1.294.541 m3, a Todi, dove a fronte di una captazione nel 1987 di 1.200.000 m3 (dichiarati dall’Amministrazione Comunale), nel 2000 sarebbero stati captati 3.742.325 m3, di cui però immessi alla distribuzione 1.200.000 m3, contro un fabbisogno lordo di circa 2 milioni di metri cubi nel 2015.
Tabella n. 5.2.11 - ALTO TEVERE - RAFFRONTO TRA VOLUMI ANNUI STORICI E PREVISIONI FUTURE Comune 1987 Citerna * Città di Castello Monte S.M. Tib. * Montone * San Giustino * Umbertide
53.000 2.500.000 84.000 84.000 970.000 910.000
Volumi lordi annui (m3) 2000 2015 70.000 3.700.000 75.250 79.790 630.710 1.653.379
269.430 4.480.759 136.024 168.356 1.294.541 1.883.898
2040 380.496 4.830.829 140.491 181.517 1.505.355 2.159.840
Totale 4.601.000 6.209.129 8.233.008 9.198.528 i valori in corsivo corrispondono a stime delle Amministrazioni Comunali o dei redattori del Piano Ottimale * valori anno 2000 della ricognizione ATO
N.B.:
Tabella n. 5.2.12 - ALTO CHIASCIO: RAFFRONTO TRA VOLUMI ANNUI STORICI E PREVISIONI FUTURE Comune 1987 Costacciaro * Fossato di Vico * Gualdo Tadino * Gubbio Scheggia * Sigillo * Pietralunga *
347.000 220.000 2.385.000 3.000.000 410.000 178.000 165.000
Volumi lordi annui (m3) 2000 2015 443.000 192.429 1.800.000 3.952.339 162.544 220.000 118.000
158.601 292.188 2.043.681 3.842.334 256.048 186.863 290.513
2040 164.167 310.983 2.312.718 3.978.413 245.424 174.953 310.090
Totale 6.705.000 6.888.312 7.070.228 7.496.748 N.B.: i valori in corsivo corrispondono a stime delle Amministrazioni Comunali o dei redattori del Piano Ottimale * valori anno 2000 della ricognizione ATO
40
Tabella n. 5.2.13 - PERUGINO - TRASIMENO: RAFFRONTO TRA VOLUMI ANNUI STORICI E PREVISIONI FUTURE Comune 1987 Assisi Bastia * Bettona * Cannara * Castiglion del Lago Città della Pieve * Corciano Lisciano Nicc * Magione * Paciano * Panicale * Passignano Perugia Piegaro * Torgiano Tuoro * Valfabbrica *
Volumi lordi annui (m3) 2000 2015
2040
2.500.000 3.065.006 3.463.852 3.911.834 1.200.000 1.416.485 2.482.571 3.296.984 210.000 392.000 403.788 500.757 176.000 487.000 421.790 505.081 630.000 1.604.253 1.884.456 2.120.673 463.000 393.000 864.387 914.281 2.210.000 2.440.177 2.232.078 2.902.947 32.000 33.033 75.408 76.575 977.000 1.113.909 1.690.800 1.975.733 43.000 95.100 120.870 135.196 250.000 377.000 625.827 706.695 308.000 535.483 717.869 838.708 20.000.000 20.350.954 20.636.174 22.159.612 171.000 292.750 388.914 410.372 442.000 426.482 631.815 774.487 83.000 172.000 438.315 509.290 151.000 319.245 368.625 392.044
Totale 29.846.000 33.513.877 37.447.538 42.131.267 N.B. : i valori in corsivo corrispondono a stime delle Amministrazioni Comunali o dei redattori del Piano Ottimale * valori anno 2000 della ricognizione ATO
Tabella n. 5.2.14 - MEDIO TEVERE: RAFFRONTO TRA VOLUMI ANNUI STORICI E PREVISIONI FUTURE Comune 1987 Collazzone * Deruta Fratta Todina Marsciano * Massa Martana * M. Castello Vib. San Venanzo * Todi *
102.000 300.000 38.000 1.441.000 147.000 56.000 88.000 1.200.000
Volumi lordi annui (m3) 2000 2015 200.100 439.640 83.732 1.487.400 383.000 82.259 140.900 1.200.000
311.767 870.259 159.745 1.868.310 344.350 152.274 252.489 2.047.609
2040 354.378 1.057.133 184.595 2.147.778 348.547 155.273 257.954 2.133.449
Totale 3.372.000 4.017.031 6.006.803 6.639.107 N.B.: i valori in corsivo corrispondono a stime delle Amministrazioni Comunali o dei redattori del Piano Ottimale * valori anno 2000 della ricognizione ATO
41
Tabella n. 5.2.15 - RIEPILOGO DEI VOLUMI ANNUI STORICI E DELLE PREVISIONI FUTURE Sistema acquedottistico 1987 Alto Tevere Alto Chiascio Perugino-Trasimeno Medio Tevere Totale
5.2.3
Volumi lordi annui (m3) 2000 2015
2040
4.601.000 6.705.000 29.846.000 3.372.000
6.209.129 6.888.312 33.513.877 4.017.031
8.233.008 7.070.228 37.447.538 6.006.803
9.198.528 7.496.748 42.131.267 6.639.107
44.524.000
50.628.349
58.757.577
65.465.650
Raffronto tra dotazioni medie storiche e future
Sarebbe interessante effettuare un confronto tra dotazioni medie giornaliere nell’anno, storiche e future, utilizzando da un lato i volumi di acqua erogati o di presunta erogazione, e dall’altro lato la totalità degli utenti realmente serviti. Purtroppo quest’ultimo dato non è disponibile per il passato, e quindi si farà riferimento unicamente – per un utile confronto – alla popolazione residente totale, indipendentemente dal fatto che sia servita o meno, anche perché, come indicato nel cap. 3.3 per gli orizzonti temporali 2015 e 2040 la popolazione mediamente servita nell’arco dell’anno non si discosta eccessivamente dalla popolazione totale residente. Tabella n. 5.2.16 – ALTO TEVERE: DOTAZIONI MEDIE GIORNALIERE Anno
Popolazione residente (n.)
Volume lordo annuo (m3)
Dotazione (l/g/ab.)
1987 2001 2015 * 2040 *
67.873 69.325 76.467 79.949
4.601.000 6.209.129 8.947.496 9.974.610
186 245 321 342
* inclusa una frazione di Perugia
Tabella n. 5.2.17 – ALTO CHIASCIO: DOTAZIONI MEDIE GIORNALIERE Anno
Popolazione residente (n.)
Volume lordo annuo (m3)
Dotazione (l/g/ab.)
1987 2001 2015 2040
56.539 55.530 57.454 59.222
6.705.000 6.888.312 7.070.228 7.496.748
325 340 337 347
42
Tabella n. 5.2.18 – PERUGINO-TRASIMENO: DOTAZIONI MEDIE GIORNALIERE Anno
Popolazione residente (n.)
1987 266.903 2001 275.728 2015 ° 286.252 2040 ° 312.226 ° esclusa una frazione di Perugia
Volume lordo annuo (m3)
Dotazione (l/g/ab.)
29.846.000 33.513.877 37.447.538 42.131.267
306 333 358 370
Tabella n. 5.2.19 – MEDIO TEVERE: DOTAZIONI MEDIE GIORNALIERE Anno
Popolazione residente (n.)
Volume annuo (m3)
Dotazione (l/g/ab.)
1987 2001 2015 2040
52.341 52.821 54.648 55.069
3.372.000 4.017.031 6.006.803 6.639.107
177 208 301 330
Premesso che le dotazioni giornaliere, medie nell’anno, di cui sopra sono lorde e cioè comprensive delle perdite, reali e fittizie, i valori ottenuti permettono delle interessanti considerazioni: •
i sistemi che presentavano nel 1987 e nel 2001 una maggior disponibilità idrica come il Sistema Perugino - Trasimeno e il Sistema Alto Chiascio presentano dei consumi/dotazioni pressoché costanti nel tempo: nel Sistema Perugino – Trasimeno variano progressivamente da 306 a 370 l/g/ab., mentre nell’Alto Chiascio l’oscillazione è più modesta da 325 a 347 l/g/ab.;
•
al contrario gli altri due sistemi che hanno avuto in passato una forte carenza nel rifornimento idrico, presentano una forte variazione tra consumi passati e dotazioni future, presentando una variazione tra consumi effettivi del 1987 e previsioni del 2040 di oltre 150 l/g/ab.
•
ma il dato più interessante è la relativa omogeneità delle dotazioni lorde future per i 5 sistemi analizzati, variando – al 2015, ma la considerazione è analoga assumendo il 2040 – da un minimo di 301 l/g/ab per il Sistema Medio Tevere ad un massimo di 358 l/g/ab per il Sistema Perugino-Trasimeno, dove l’influenza della città di Perugia sia per i pendolari che per i consumi extradomestici e pubblici (proporzionali alle dimensioni del comune) è senz’altro preponderante rispetto agli altri sistemi.
43
6.
RISORSE IDRICHE UTILIZZATE E POTENZIALI DELL’ATO n. 1
Nel testo che segue si riportano dati e stralci dei numerosi studi e articoli, citati nelle note e in bibliografia, integrati da dati ricavati dal Piano Lotti, informazioni assunte presso il Consorzio Acquedotti di Perugia nonché elementi ricavati dalla ricognizione effettuata dall’ATO 1.
6.1
6.1.1
GLI ACQUIFERI DELLE FORMAZIONI ALLUVIONALI L’Alta Valle del Tevere 5
L’Alta Valle del Tevere è un’ampia zona alluvionale che si estende dalla stretta di Montedoglio fino all’altezza di Città di Castello per circa 130 km2, di cui un 40% ricade in Toscana ed il restante 60% in Umbria. La valle è costituita da depositi di argille fluvio-
5
I seguenti dati sono desunti dalla memoria “Gli acquiferi alluvionali dell’Umbria” di Giancarlo Marchetti ed Angiolo Martinelli, pubblicata su “LE ACQUE SOTTERRANEE IN UMBRIA” (vedi bibliografia)
44
lacustri a bassa permeabilità poggianti su di una formazione marnoso-arenacea, e ricoperti da alluvioni ghiaioso-sabbiosi e depositi detritici. Il reticolo idrografico della valle è caratterizzato dalla presenza in sinistra del Tevere di numerosi affluenti che scendono dai rilievi appenninici formando consistenti conoidi alluvionali, mentre in destra fluviale esiste un unico sistema importante dato dai torrenti Sovara e Cerfone che confluiscono nel Tevere poco a monte di Città di Castello. Nel corso di alcuni studi effettuati a cavallo degli anni ’80, sono stati raccolti i dati stratigrafici di 23 perforazioni effettuate sulle alluvioni per approvvigionamento potabile o per usi irrigui pubblici. Inoltre le prospezioni geoelettriche eseguite hanno identificato verticalmente i seguenti tre complessi: • complesso ad alta resistività con intercalati livelli conduttori (alluvioni fortemente permeabili), • complesso a resistività media inglobante terreni lacustri più grossolani e, eventualmente, terreni della formazione marnoso-arenacea, • complesso conduttore sottostante al precedente e riferibile alle argille lacustri. Parametri idraulici dell’acquifero sono stati ottenuti da una serie di prove di portata su circa 10 pozzi, con indicazioni complete relative a 5 pozzi pubblici a scopo irriguo, come risulta dalla tabella n. 6.1.
Tabella n. 6.1 – PARAMETRI IDRAULICI DI ALCUNI POZZI DELL’ALTA VALLE DEL TEVERE Pozzo
San Romano I San Fista I Vingone I Cerbara I Lama I
Profondità
Ghiaie
Trasmissività
(m)
(m)
(m2/s)
133 123 125 124 132
89 100 70 36 88
1 - 4 * 10-1 2 * 10-1 1 * 10-1 3 * 10-2 9 * 10-3
Coefficiente Liv. statico immagazzin, (adimension.) (m dal p.c.) 0,1 – 0,001 5,0 * 10-3 1,8 * 10-2 2,7 * 10-2 1,4 * 10-3
5,2 4,7 0,8 17,4 26,9
Qmax
Liv. dinam.
Qopt.
(l/s)
(m dal p.c.)
(l/s)
Liv. din. equiv. (m dal p.c.)
106 44 102 29 23
24,5 7,0 7,6 62,4 63,9
75 100 100 20-40 15-30
10-15 10-15 10-15 30-80 30-80
Sempre nel corso degli studi sopra citati sono state eseguite, dal punto di vista idrochimico, misure di conducibilità: le zone a conducibilità minore sono ubicate in destra del Tevere fino a San Fista, lungo il torrente Sovara fino all’altezza di Citerna, in parte della conoide del torrente Lama ed all’estremo settentrionale della valle; a sud della confluenza TevereCerfone la conducibilità cresce significativamente. Due valori massimi sono ubicati a N.E. e a N. di Città di Castello (in corrispondenza della zona industriale).
45
Sulla base di valori a carattere indicativo elaborati dall’ARPA 6 il volume idrico complessivamente immagazzinato nelle alluvioni si aggirerebbe sui 286 Mm3: la ricarica media annua sarebbe dell’ordine di 67 Mm3 di cui circa 10 Mm3 verrebbero annualmente prelevati mentre i restanti 57 Mm3 alimenterebbero il reticolo idrografico con una portata, media nell’anno, di circa 1,8 m3/s. Se tanto i prelievi come la ricarica annua sono ben inferiori al volume idrico immagazzinato (elemento favorevole nel garantire riserve da utilizzare in periodi di emergenza), è anche vero che l’abbassamento della falda da luogo ad una minor produttività estraibile per la diminuzione della permeabilità e della porosità efficace degli strati acquiferi più profondi. In Alta Valle del Tevere si osservano un periodo di morbida tardo primaverile e una magra autunnale. La risposta media del sistema acquifero è infatti sfasata di circa 6 mesi rispetto al massimo delle piogge che, normalmente, si registra in autunno, e di circa 2 mesi rispetto al massimo primaverile. Le oscillazioni medie della falda tra i periodi di magra e di morbida sono inferiori ai 2 m. Le acque della falda presentano un chimismo piuttosto omogeneo di tipo bicarbonatocalcico. I campioni con le salinità più basse e con i tenori più bassi in SO4 sono localizzati nella parte settentrionale della valle, in prossimità del fiume Tevere fino alla confluenza con il torrente Lama a testimonianza di un processo di interazione tra falda e fiume che produce un effetto di diluizione nelle acque sotterranee. Nelle zone più marginali e nel settore meridionale della valle, dove sono più evidenti fenomeni di scambio con il fiume Tevere, le acque mostrano un incremento SO4 e Mg legato ai prolungati tempi di permanenza in falda 7. L’acqua della falda alluvionale è attualmente prelevata da numerosi pozzi, pubblici e privati: solo nel territorio comunale di Città di Castello risultano dichiarati 4.159 pozzi privati (anche se in realtà il loro numero è superiore) di cui ben 3.533 per uso domestico, 277 per uso irriguo e 66 per uso industriale. L’effettiva potenzialità della falda alluvionale dell’Alta Valle del Tevere è tuttavia poco nota anche se sembra comunque legata ai deflussi montani del Tevere che, prima di raggiungere la valle, si infiltrano nel sottosuolo poroso alimentando in continuazione la falda a valle. Per tale ragione la diga di Montedoglio, costruita nella stretta omonima immediatamente a monte dello sbocco nella valle del fiume, compromette –in misura anche notevole – la capacità di ricarica della falda e quindi la sua effettiva potenzialità. Infatti oltre allo 6
ARPA – Umbria: Schemi ed analisi per l’emergenza idrica regionale – Risorse idriche dei principali acquiferi alluvionali umbri – Valutazioni – Luglio 2002 7 Progetto interregionale PRISMAS – Sorveglianza e monitoraggio quali-quantitativo acque sotterranee – Sottoprogetto Umbria – WP4.1d01 – Presentazione finale dei risultati del progetto – Giugno 2000
46
sbarramento del subalveo nella zona di imposta della diga, la diminuzione dei rilasci a valle durante la fase di riempimento dell’invaso potrebbe influire in maniera sensibile sulla ricarica della falda, vista l’interazione esistente tra fiume e acquifero. Nel disciplinare di concessione delle acque rilasciato dal Ministero dei LL.PP. per la costruzione della diga veniva paventata tale eventualità e veniva espressamente fatto obbligo all’Ente concessionario di provvedere, attraverso la disponibilità idrica dello stesso serbatoio al soddisfacimento idropotabile di quelle popolazioni che, servendosi da pozzi, dovessero subire delle restrizioni negli attingimenti idrici dovuti alla perdita di efficienza della falda stessa e comunque veniva fatto obbligo di un rilascio minimo di 250 l/s (che l’Ente Irriguo Umbro-Toscano avrebbe per il momento portato, non essendo ancora in maggior parte attivate le possibili utenze irrigue e potabili, a più di 1 m3/s). D’altra parte uno studio di una diecina di anni fa 8 mediante modello matematico prende in esame tre diverse ipotesi di rilasci: 250 – 500 – 1.000 l/s, concludendo che in tutti i tre casi si verificherebbe l’inaridimento dei pozzi superficiali situati immediatamente a valle della diga, mentre le conseguenze sul fiume e sull’acquifero sarebbero ben diverse a seconda della portata rilasciata: •
nel caso di 250 l/s, questi verrebbero assorbiti nei primi 2,5 km a valle della diga dando poi luogo ad un inaridimento del Tevere da 2,5 km a valle della diga fino alla confluenza con l’Afra,
•
nel caso di 500 l/s, questi verrebbero assorbiti nei primi 5 km a valle della diga dando poi luogo ad un inaridimento del Tevere da 5 km a valle della diga fino alla confluenza con l’Afra,
•
nel caso di 1.000 l/s, questi verrebbero assorbiti nei primi 7 km a valle della diga dando poi luogo ad un inaridimento del Tevere in un breve tratto a monte della confluenza con l’Afra.
E’ quindi evidente che la falda alluvionale a valle della diga è alimentata dalla pluviometria locale, ma la sua ricarica dipende in larga misura dall’entità dei rilasci dell’invaso e anche alle infiltrazioni irrigue, che però sono veicoli di fertilizzanti e pesticidi.
8
“Effetti dello sbarramento di Montedoglio sull’acquifero dell’Alta Val Tiberina, valutati mediante modello matematico” del geol. Ulisse Pizzi, pubblicato su Geologia Tecnica ed Ambientale (n. 3/1994)
47
Per quanto riguarda l’alimentazione potabile dei Comuni del Sistema Alto Tevere, attualmente il Comune di Città di Castello dispone di 3 campi-pozzi ubicati nelle alluvioni del Tevere e collegati all’acquedotto cittadino 9: •
il più a Nord dei 3 campi-pozzi è situato nei dintorni dell’abitato di Piosina e consiste in 3 pozzi distanti tra di loro varie centinaia di metri: -
il pozzo Piosina Ponte di Ferro è profondo 73 m ed erogherebbe mediamente circa 15 l/s, il pozzo Piosina Grande è profondo 100 m ed erogherebbe mediamente 36 l/s, del terzo pozzo, Piosina Stadio, la ricognizione dell’ATO non ha rilevato profondità e portata, salvo il fatto che è sfruttato occasionalmente;
•
il secondo campo pozzi è ubicato nei pressi di Riosecco, all’interno dell’area industriale e sempre in prossimità del Tevere. I tre pozzi sono molto vicini tra di loro e di questi uno (Caruso) sembra sia franato;
•
il terzo campo-pozzi è nella zona periferica urbana a nord della città, nei pressi del Tevere e dello svincolo della E-45. Si tratta di 5 pozzi, alcuni dei quali dentro il perimetro della stazione di potabilizzazione, di profondità variabile tra 50 e 60 m. Le portate emunte non sarebbero elevate (circa 10 l/s).
In definitiva la portata media complessiva prelevata dall’acquifero alluvionale da parte del Comune di Città di Castello si aggira sui 110 - 120 l/s. Altri due punti di prelievo servono gli abitanti delle frazioni di Lerchi e Badiali-Cerbara. Più a monte, nel Comune di San Giustino, si hanno tre pozzi trivellati in località San Giustino, Fiume e San Paolo, profondi dai 40 ai 75 m ed in grado di erogare portate medie comprese tra 1 e 6 l/s. Dal punto di vista qualitativo l’ATO 1 colloca in A1 le acque dei pozzi di San Giustino, pur segnalando la presenza occasionale di coliformi, mentre nessun dato sulle caratteristiche chimiche e batteriologiche è stato rilevato dalla ricognizione per i pozzi di Città di Castello. Il Piano Ottimale di Utilizzazione delle Risorse Idriche (Piano Lotti), del 1989, aveva preso in considerazione lo sfruttamento dal punto di vista idropotabile dell’alluvione della piana compresa tra il confine Umbria-Toscana e Città di Castello dal momento che detto 9
Progetto interregionale PRISMAS – Sorveglianza e monitoraggio quali-quantitativo acque sotterranee – Sottoprogetto Umbria – WP3.2d01 –Monografia provvisoria dei punti d’acqua della rete di monitoraggio – Marzo 1998
48
alluvione presenta spessori notevoli che in alcuni punti superano i 150 m e con una intensa circolazione d’acqua (che all’epoca della redazione del Piano risultava di buona qualità), abbandonando tuttavia tale ipotesi per i motivi che vengono più avanti esposti. Per l’alimentazione idrica dei centri abitati situati nell’Alta Valle del Tevere a valle della diga di Montedoglio sono peraltro ipotizzabili due diverse alternative: 1. ricarica, mediante opportuni pozzi di immissione, della falda alluvionale con l’acqua dell’invaso di Montedoglio, 2. derivazione diretta delle acque dall’invaso e loro conduzione ai centri abitati dell’Alta Valle previa depurazione. La prima alternativa è suggestiva, ma dovrebbe essere oggetto di approfonditi studi per identificare tipi e modalità di “immissione” dell’acqua nella formazione alluvionale e, soprattutto, tanto l’influenza della ricarica nella falda come i volumi idrici necessari per tale ricarica. Esistono tuttavia alcuni aspetti negativi: • in primo luogo l’estrema vulnerabilità della falda, trattandosi di alluvioni, in conseguenza dell’antropizzazione e della industrializzazione dell’Alta Valle del Tevere, come pure della presenza, più sopra citata, di numerosi pozzi per uso domestico, agricolo, industriale o promiscuo realizzati in passato senza alcuna garanzia di protezione dell’acquifero e di isolamento dei diversi strati acquiferi 10; • la ricarica dell’acquifero comporterebbe un aumento dei prelievi per altri usi; • infine dovrebbero essere adottate tutte le misure necessarie per evitare l’inquinamento dell’acquifero.
La seconda alternativa è più facilmente e rapidamente attuabile, esistendo a questo proposito due possibilità: a) prelievo diretto dell’acqua dalla diga di Montedoglio e sua conduzione mediante apposita tubazione ai centri abitati dell’Alta Valle del Tevere (come del resto ipotizzato dal Piano Lotti),
10
Vedi anche sul rischio idroegeologico “Progetto interregionale PRISMAS – Sorveglianza e monitoraggio quali-quantitativo acque sotterranee – Sottoprogetto Umbria – WP2.2d01 – Documento di caratterizzazione idrogeologica ed idrogeochimica – Agosto 1997 - pag. 10”
49
b) prelievo dell’acqua, in uno o più luoghi opportuni, dalla condotta irrigua (o dai suoi serbatoi di compenso) realizzata dall’Ente Irrigazione di Arezzo nell’Alta Valle del Tevere in destra del Tevere fin oltre Città di Castello. E’ infine da tener presente che il vecchio PRGA del 1963 prevedeva la realizzazione di un invaso sul fiume Carpina, in località 3 Ponti nel comune di Montone, di cui parte delle acque invasate, nella misura di 122 l/s, avrebbero dovuto alimentare dal punto di vista idropotabile i Comuni di Città di Castello, di Montone e di Umbertide. La progettazione delle opere dell’invaso del Carpina è al momento in corso.
6.1.2
La Media Valle del Tevere 11
Per Media Valle del Tevere si intende la pianura alluvionale che si estende da Città di Castello fino a Todi abbracciando un tratto della lunghezza di circa 85 km con un’ampiezza piuttosto ridotta: nel tratto Città di Castello – Ponte San Giovanni supera i 2-3 km solo in corrispondenza della confluenza di alcuni torrenti, mentre da Ponte San Giovanni a Todi la larghezza media si aggira sui 4 km. I terreni sono costituiti da alluvioni e alluvioni terrazzate poggianti su depositi lacustri e fluvio-lacustri del Villafranchiano. Esiste comunque una notevole variabilità ed alternanza dei banchi alluvionali argillosi, limo-argillosi, sabbiosi e ghiaiosi, difficilmente correlabili tra di loro. La scarsa produttività dell’acquifero fa sì che il numero di pozzi esistenti sia elevato, come dettagliato nell’Annesso D del volume 1.B, per i Comuni di Perugia, Deruta, Marsciano, Fratta Todina, Collazzone e Todi. Si tratta in genere di pozzi profondi poche decine di metri (o anche meno), in parte perforati in parte di grande diametro (anche 2 m), con il livello statico a pochi metri di profondità rispetto al p.c. e con portate di qualche litro al secondo (quando non addirittura inferiori ad 1 l/s. Solo quelli in località S. Orfeto e Ramazzano (nel Comune di Perugia) raggiungono la profondità di un centinaio di metri, risultando però la quasi totalità inutilizzabile. Il pozzo Torgiano 1, 153 m di profondità, attraversa circa 35 m di terre fini per poi passare a livelli permeabili ghiaiosi prevalenti fino a 136 m di profondità, mentre le stratigrafie a Sud di Deruta evidenziano l’esistenza di una ridotta coltre alluvionale (massimo 25-30) poggiante sui depositi villafranchiani.
11
Vedi nota n. 6 a pag. 43
50
Anche dal punto di vista chimico i risultati sono piuttosto deludenti: nella zona a Nord di Umbertide sono frequenti acque con durezza elevata e prossima ai 50 °F. Al contrario nella zona di Deruta-Todi, pur essendo i pozzi poco profondi, i livelli inferiori dell’acquifero presentano tracce di acido solfidrico ed ammoniaca dovute alle intercalazioni fini presenti. In definitiva non si ravvisa la possibilità di attingimenti dalla falda alluvionale della Media Valle del Tevere ed anzi si ritiene opportuno dismettere i prelievi attualmente in atto per l’approvvigionamento dei centri abitati della zona data la superficialità della falda e la scarsissima produttività dei pozzi o, al massimo e nel solo caso dei pozzi che offrono migliori garanzie sia quantitative che qualitative, utilizzarli per situazioni di emergenza Nell’Annesso B si fornisce un quadro dettagliato dei principali pozzi esistenti nella Valle del Medio Tevere.
6.1.3
La Valle Umbra
La Valle Umbra ha una estensione di circa 330 km2, compresa tra i rilievi occidentali dei Monti Martani e quelli orientali del Monte Subasio – monti di Foligno e Spoleto, ed è costituita da un esteso bacino intermontano originatosi nel Pliocene superiore Quaternario. I depositi e le formazioni che si rinvengono in affioramento nell’area sono compresi come età, tra il Mesozoico ed il Quaternario, sino a sedimenti recenti. e risultano così schematizzabili, in successione stratigrafica temporale, procedendo dal più recente al più antico 12: -
12
detriti di falda da sciolti a cementati: interessano tutti i versanti orientali del bacino, partendo da Assisi sino a Spoleto; alluvioni recenti ed attuali: a grado granulometrico estremamente vario; ricoprono con una coltre di spessore variabile tutto il bacino (Olocene); sedimenti di origine fluvio-lacustre: costituiti da depositi grossolani, da facies sabbiose ed argillose (Pleistocene); formazione lacustre e fluvio-lacustre: costituita da argille e argille sabbiose lacustri e parzialmente da ghiaie e conglomerati fluvio-lacustri in matrice sabbiosa (PlioPleistocene); formazione marnoso-arenacea: data da alternanze di marne, marne argillose, siliti arenacee ed argillose e arenarie (Miocene inferiore); formazioni calcaree e calcareo-marnose (Miocene-Triassico).
“Vulnerabilità all’inquinamento dell’acquifero alluvionale della Valle Umbra” di P. Boila, V. Castigli, S. Giaquinto, G. Marchetti, A. Martinelli, E. Martini, pubblicato su LE ACQUE SOTTERRANEE IN UMBRIA (vedi bibliografia)
51
Solo la parte più settentrionale della Valle - ricadente nei comuni di Bastia, Assisi, Bettona e Cannara - fa parte dell’ATO 1.
Tutta l’area è stata oggetto, in passato, di intense indagini idrogeologiche e geofisiche che hanno evidenziato la presenza di potenti depositi alluvionali (dell’ordine di 150 e più metri di spessore) poggianti su un substrato lacustre del Villafranchiano e di un acquifero che, pur con tutte le limitazioni legate a modelli di estrapolazione, è riconducibile come comportamento generale a quello di un monostrato freatico, fatta eccezione per l’area di Cannara ove è presente un esteso acquifero di tipo artesiano.
In conseguenza dei risultati ottenuti, sono stati realizzati i campi pozzi di Petrignano di Assisi e di Cannara, destinati al rifornimento idropotabile di buona parte della Provincia di Perugia.
E’ bene tuttavia precisare che la formazione alluvionale dell’intera Valle Umbra è intensamente sfruttata non solo per usi potabili, ma anche per usi agricoli ed industriali; un’indagine del 1986 ha così ricostruito l’utilizzazione delle acque sotterranee all’epoca: prelievi per uso potabile tra pubblici e privati: 15 milioni di m3/anno, di cui 9,5 milioni di m3/anno nel solo campo-pozzi di Petrignano; prelievi industriali pari a 1,4 milioni di m3/anno; prelievi agricoli in falda pari a 16,4 milioni di m3/anno (e cioè il 50% dei prelievi totali della falda). A ciò si aggiungeva il prelievo da acque superficiali per circa 22 milioni di m3/anno.
52
6.1.3.1
Il campo-pozzi di Petrignano
Il campo-pozzi, situato nella piana alluvionale fra la frazioni di Ospedalicchio di Bastia e di Petrignano di Assisi, è stato completato entro gli anni ’70 per un totale di 9 pozzi (6 in funzione e 3 di riserva) con profondità variabili tra 100 e 150 m che mostrano un’alternanza di ghiaie e livelli a granulometria fine con uno spessore utile di ghiaie variabile da 40 a 60 m. L’acquifero, pur se a comportamento idraulico unico, è – in pratica – caratterizzato da una alternanza di almeno 3 livelli acquiferi principali, separati da setti a bassa permeabilità con continuità laterale limitata.
Tabella n. 6.2 – ELENCO DEI POZZI DI PETRIGNANO E LORO QUOTA DEL P.C.
Pozzo
Quota (m s.l.m.)
Pozzo
Quota (m s.l.m.)
n. 1 n. 2 n. 3 n. 4 n. 5
201,40 201,26 200,75 200,68 202,73
n. 6 n. 7 n. 8 n. 9
204,87 205,67 203,43 202,97
La portata media emunta dal campo-pozzi si aggira sui 300 l/s (portata di concessione) con punte, in situazioni di emergenza, di oltre 400 l/s (in situazioni di emergenza idrica, come nel luglio 2002, si è arrivati a 425 l/s) e costituisce – normalmente – circa il 40% della portata distribuita dal Consorzio Acquedotti di Perugia. Il prelievo ha comportato nel corso degli anni una sostanziale modifica dell’andamento piezometrico generando una vasta area di depressione ed una probabile ricarica indotta dal fiume Chiascio 13. Dagli studi effettuati, nel solo periodo 1974-1987 14 si è verificato un abbassamento del livello piezometrico di almeno 15 m, cui ha fatto seguito fino al 1990 un ulteriore abbassamento di circa 8 m; studi successivi hanno confermato la variazione del livello della falda in relazione all’entità dei prelievi e degli apporti idrici (piovosità, ricarica dal fiume Chiascio, irrigazione).
13
“L’acquifero del campo-pozzi di Petrignano di Assisi: sviluppi degli studi idrogeologici ed idrochimici” di P. Boila, G. Marchetti, A. Martinelli, estratto da ATTI DEL 2° CONVEGNO INTERNAZIONALE DI GEOIDROLOGIA: LA COOPERAZIONE NELLA RICERCA CON I PAESI IN VIA DI SVILUPPO E QUELLI DELL’EST EUROPA – Pubblicazione n. 996 GNDCI-CNR 14 “Vulnerabilità all’inquinamento dell’acquifero alluvionale della Valle Umbra” di P. Boila, V. Castigli, S. Giaquinto, G. Marchetti, A. Martinelli, E. Martini, pubblicato su LE ACQUE SOTTERRANEE IN UMBRIA (vedi bibliografia)
53
Con la siccità 2001-2002 la situazione si è andata aggravando per il duplice effetto della mancata ricarica (precipitazioni sul bacino idrogeologico e afflussi del F. Chiascio) e per l’aumentata estrazione per uso potabile e irriguo dovuta alla scarsità di altre risorse idriche come evidenziato dalla tabella n. 6.3.
Tabella n. 6.3 – PRELIEVI MEDI MENSILI AL CAMPO POZZI DI PETRIGNANO E VALORI DEI LIVELLI DI FALDA (dati Consorzio Acquedotti)
Data
Prelievo medio mensile (l/s)
Volume mensile (m3)
pozzo n. 1 (m s.l.m.)
Livello piezometrico * pozzo n. 4 (m s.l.m.)
gennaio 01 262 701.741 175,55 176,60 febbraio 01 263 636.250 176,30 177,30 marzo 01 258 691.027 176,71 177,60 aprile 01 262 679.104 177,10 178,17 maggio 01 303 811.555 177,11 178,36 giugno 01 302 782.784 176,06 177,27 luglio 01 353 945.475 175,00 176,19 agosto 01 394 1.055.290 173,95 175,10 settembre 01 274 710.208 173,71 174,63 ottobre 01 304 814.234 173,24 174,13 novembre 01 324 839.808 173,46 174,41 dicembre 01 333 891.907 173,53 174,05 gennaio 02 338 905.299 173,07 173,69 febbraio 02 320 774.144 173,16 173,55 marzo 02 306 819.590 172,57 173,17 aprile 02 346 896.832 170,35 172,77 maggio 02 361 966.902 167,48 170,11 giugno 02 432 1.119.744 169,49 170,45 *livello in genere dinamico, salvo per il pozzo n. 6 che è dinamico solo negli ultimi mesi.
pozzo n. 6 (m s.l.m.) 178,91 179,75 180,36 180,79 180,86 179,68 178,50 177,32 177,07 176,36 176,63 174,97 175,79 175,64 175,14 174,47 172,12 170,73
In pratica, considerando i valori massimi e minimi delle quote dei livelli piezometrici, questi nel periodo gennaio 2001- giugno 2002 si sono situati alle seguenti profondità dal p.c.:
• • •
pozzo n. 1: pozzo n. 4: pozzo n. 6:
Profondità (in m) min. max. 24,29 33,92 22,32 30,57 24,01 34,14
54
I tre acquiferi sopra citati sono caratterizzati da una diminuzione progressiva dell’estensione laterale con l’aumentare della profondità: consegue da ciò che con l’esaurimento del primo acquifero situato a circa 50 m di profondità dal p.c., si verificherà una drastica riduzione di volumi saturi sfruttabili ed anche della capacità idraulica delle falde. L’entrata in esercizio, a regime, dell’invaso di Valfabbrica comporterà una sottrazione media ai deflussi di 186 milioni di metri cubi 15, che darà senz’altro luogo ad una diminuzione degli scambi tra deflussi in alveo e acquifero sottostante 16, a meno che non si adottino particolari misure di mitigazione. In particolare la presenza di una rete collettiva di adduzione e distribuzione di acqua per usi irrigui, potrebbe annullare o quanto meno ridurre sensibilmente i prelievi privati dall’acquifero della Valle Umbra Nord, sempre che si disincentivi mediante idonee misure, anche fiscali, il prelievo di acqua dalla falda freatica per uso irriguo. Il rilascio a regime, come da disciplinare, di una portata minima di 250 l/s (pari a circa 7,9 Mm3 annui), di cui solo una minima parte si infiltrerebbe nel sottosuolo, non consentirà il mantenimento degli attuali prelievi dalla falda che potrà contare solo sull’apporto pluviometrico e dei surplus irrigui nel suo bacino idrogeologico. Pur essendo state cementate le perforazioni fino a 50 m di profondità, l’acquifero del campo-pozzi di Petrignano presenta comunque un grado estremamente elevato di vulnerabilità all’inquinamento in quanto ospitato in materiali alluvionali ad alta permeabilità non protetti, con una piezometrica molto al disotto del livello dei corsi d’acqua e con una intensa attività antropica prevalentemente agricola ma anche artigianaleindustriale 17. In un’area di circa 20 km2 attorno al campo pozzi, nell’aprile del 1989 sono stati censiti ben 150 pozzi, di cui la maggior parte realizzati senza alcuna cautela per preservare le falde acquifere profonde dalla contaminazione delle acque superficiali. Nel solo territorio comunale di Assisi i pozzi privati erano stimabili nel 1987 in oltre 4.000 18, costituendo uno degli aspetti più preoccupanti per il degrado dell’acquifero, viste le tipologie costruttive e l’incuria in cui versano la maggior parte dei pozzi privati.
15
La capacità totale dell’invaso è di 224 Mm3, di cui 24 Mm3 destinati alla regolazione delle piene, 14 Mm3 costituiscono la capacità morta dell’invaso, e 186 Mm3 costituiscono la capacità utile. 16 Come meglio evidenziato nel capitolo 6.3.3 da una simulazione effettuata con le precipitazioni del periodo 1921-61 in 11 annate non si verificherebbero sfiori dal serbatoio. 17 “L’area del campo pozzi di Petrignano di Assisi” di P. Boila, S. Giaquinto, G. Marchetti, A. Martinelli, S. Spigarelli pubblicato su LE ACQUE SOTTERRANEE IN UMBRIA (vedi bibliografia) 18 “Vulberabilità all’inquinamento dell’acquifero alluvionale della Valle Umbra” di P. Boila, V. Castigli, S. Giaquinto, G. Marchetti, A. Martinelli, E. Martini, pubblicato su LE ACQUE SOTTERRANEE IN UMBRIA (vedi bibliografia)
55
A livello di chimismo, fin dall’inizio le analisi evidenziarono un contenuto medio in NO3 abbastanza elevato, che è andato con il tempo aumentando, come evidenziato dal monitoraggio effettuato negli anni 1985-90 che ha permesso di rilevare per i valori medi un trend positivo. Comunque i valori rilevati sono molto al di sopra del limite di potabilità di 50 mg/l fissato dal DPR n. 236 del 1988. Ma altri elementi inquinanti, sia pure in percentuali ancora tollerabili, sono stati rilevati come i fosfati. Tra i parametri tossici la ricerca dell’atrazina, diserbante utilizzato prevalentemente per le colture di mais, su 12 campioni analizzati nel 1990, è stata rilevata in 4 campioni con valori maggiori di 100 mg/l, concentrazione massima ammissibile per legge, mentre in altri 3 campioni si sono rilevati valori prossimi a tale limite. Un indagine effettuata nel 1990 su di una superficie di 4.000 ha nell’area PianelloOspedalicchio-Bastia, al cui interno è situato il campo-pozzi di Petrignano, ha individuato la presenza di cereali (41%), girasole (20%), mais (11%), barbabietole (7%), soia (5%), tabacco (3%) e altre colture minori. Le dosi dei fertilizzanti utilizzati per le singole colture sono risultate in genere nella norma con un esubero riscontrato solo nel caso delle barbabietole. Dal 1996 è entrata in funzione 19 una doppia linea di scambio con il campo-pozzi di Cannara che miscela le acque con condizioni chimiche e di inquinanti differenti: le acque ricche di nitrati dei pozzi 6, 7 e 9 di Petrignano vengono inviate a Cannara (portate di 50 l/s ciascuno, nitrati superiori a 50 mg/l), mentre i tre pozzi in passato venivano utilizzati di riserva. Nel 1999 è stato approvato il D.L. n. 152 dal titolo “Disposizioni sulla tutela delle acque dall’inquinamento e attuazione della direttiva 91/271/CEE concernente il trattamento delle acque reflue urbane e 91/676/CEE relativa alla protezione delle acque dall’inquinamento da nitrati provenienti da fonti agricole”. D’altra parte il Programma agroambientale regionale 1994-1998 aveva identificato l’area di Petrignano di Assisi come area di emergenza per la presenza di un acquifero minacciato da inquinamento. A seguito delle indagini e studi effettuati nel quadro di detto programma è stata accertata la possibilità di ridurre considerevolmente i carichi di azoto lisciviato mediante opportuna modifica dell’assetto colturale 20. La superficie agricola da vincolare consisterebbe in 2.400 19
ARPA Umbria – Emergenza Idrica 2002 – Dati, valutazioni, indicazioni e proposte sugli acquiferi sotterranei regionali – Bozza – Luglio 2002 20 “Individuazione di un piano di intervento tecnico-normativo per il recupero di un acquifero alluvionale contaminato da nitrati di origine agricola” di C. Cortina, F. Facchino, R. Ficiarà, G. Giuliano, G. Marchetti,
56
ha e la falda acquifera potrebbe risentire del nuovo equilibrio, sulla base di prove effettuate su modelli matematici, in tempi medio-brevi (4-5 anni) e ridurre i tenori in nitrati su valori accettabili (sotto i 50 mg/l) nell’arco di 7-8 anni. In definitiva gli studi effettuati hanno consentito di tracciare delle linee-guida per una normativa che tenga conto di tutte le componenti sociali ed economiche, linee-guida che vengono così riassunte: 1) vincolo dell’area del campo pozzi di Petrignano (circa 2400 ha) come “area di salvaguardia” (DL 152/99), 2) individuazione di detta area come “zona vulnerabile” ai fini della Direttiva Nitrati (676/91), 3) riduzione delle superfici investite a colture impattanti e promozione di pratiche agricole ecocompatibili (agricoltura biologica, agricoltura con ridotto uso di input chimici, impiego di colture intercalari, introduzione di rotazioni di lunga durata, riforestazione, set-aside), 4) riduzione dei volumi di acqua di irrigazione, 5) riduzione o eliminazione delle ingenti compensazioni per la coltivazione di talune specie altamente impattanti (come - ad esempio - mais, tabacco, colza, frumento, barbabietola), 6) sensibilizzazione delle associazioni degli agricoltori e degli stessi agricoltori, 7) appoggio alle entità preposte all’applicazione e controllo della normativa, fornendo mezzi adeguati ed idonea formazione.
A. Martinelli, F. Pennacchi, estratto da Quaderni di Geologia Applicata – 3° Convegno Nazionale della Protezione e Gestione delle Acque Sotterranee per il III millennio – Parma Ottobre 1999.
57
6.1.3.2
Il campo-pozzi di Cannara
E’ situato una diecina di km a Sud del campo-pozzi di Petrignano. I primi studi, per scopi minerari, furono effettuati dalla Ge.mi.na negli anni ’50, che realizzò due perforazioni di cui una (Gemina 85) profonda 262 m. Il sondaggio ubicato lungo l’asta fluviale del Topino, attraversa interamente i terreni sede dell’acquifero artesiano attestandosi su un complesso basale limo-argilloso, riconducibile alla formazione fluvio-lacustre villafranchiana. Litologicamente l’artesiano risulta caratterizzato da ghiaie di tipo fluviale alternate a sabbie e limo fino alla profondità di 195 m e sormontate da circa 30 m di limi argillosi grigio piombo. In base agli studi condotti nel 1974, fu eseguita la perforazione Cannara 1 che raggiunse la profondità di 195 m, incontrando però il complesso basale limo-argilloso alla profondità di 170 m circa. Stratigraficamente l’acquifero si mostra molto compatto con ghiaie più o meno sabbiose e limose dai 30 ai 165 m dal p.c. e con una portata a regime di circa 80 l/s. Dall’esame dei dati chimici risultò evidente l’elevato valore dello ione ammonio, sempre superiore ai limiti di potabilità. A seguito di ulteriori studi, il Consorzio Acquedotti di Perugia - tra febbraio 1988 e maggio 1989 - ha realizzato nella parte settentrionale dell’acquifero altre 3 perforazioni, denominate Bettona 1, 2 e 3, profonde rispettivamente 161, 162 e 172 m. Le prove di portata, eseguite sui singoli pozzi, hanno dato valori di 72, 90 e 40-100 l/s e ad una prova di portata finale globale ha fornito circa 200 l/s. Il campo pozzi è stato successivamente completato portando a 9 il numero totale delle perforazioni con una portata normale di poco superiore ai 200 l/s, ma che attualmente (giugno 2002) è stata spinta a seguito dell’emergenza idrica a circa 300 l/s (portata di concessione). A differenza di Petrignano la falda artesiana (in origine l’acqua fuoriusciva naturalmente dalla bocca dei pozzi) è protetta da uno spesso livello di argille limose scure della potenza di 20-30 m a seconda della zona. La principale ricarica del sistema è rappresentata dalla conoide del F. Topino e, dalle indagini effettuate, è risultato che le frazioni permeabili dell’acquifero sono molto concentrate sull’asse attuale di detto fiume; allontanandosi da questo diventano predominanti le intercalazioni fini limose ed argillose. Anche per la falda di Cannara si è verificato quanto accaduto con la falda di Petrignano in conseguenza della notevole estrazione di acqua: un notevole abbassamento del livello piezometrico. Agli inizi degli anni ’70, quando erano rari i pozzi che attingevano nella falda di Cannara, era stata misurata anche una risalita del livello fin oltre i 10 m dal p.c. (situato a quota di circa 198 m s.l.m.) e questo in un’area prossima all’attuale campo pozzi.
58
Da uno studio dell’AQUATER del 1986 risulta che a seguito di alcune prove di portata eseguite negli anni immediatamente precedenti il pozzo Cannara 1 presentava un livello statico a m -1,74 dal p.c. Con portata di 94-99 l/s, dopo 8 ore di pompaggio il livello dinamico si situava alla profondità di 11,87 m. Ripartendo dalla quota iniziale del livello statico, sempre dopo 8 ore di pompaggio con portata di 114 l/s, il livello dinamico si portava alla profondità di 12,53 m dal p.c. L’entrata in funzione del campo pozzi (situato a quota di circa 200 m s.l.m.), con prelievi crescenti nel tempo, hanno indotto una depressione considerevole nell’acquifero in particolare nel settore del campo pozzi: essendo una falda confinata, gli effetti delle perdite di carico dovute agli emungimenti diventano considerevoli anche ad elevate distanze 21. E’ da tener inoltre presente che dagli anni 70-80 c’è stato un proliferare di perforazioni e prelievi privati che avevano prodotto una depressione del livello della falda di circa 10 m già prima dell’entrata in funzione del campo pozzi. A gennaio 2000 il livello della falda si situava, a seconda dei pozzi, a quote comprese tra i 125 ed i 150 m s.l.m. E’ da tener presente che un eccessivo abbassamento del livello della falda al di sotto della quota del tetto dell’acquifero, mette quest’ultimo in condizioni freatiche dando luogo con ulteriori abbassamenti ad uno svuotamento reale del volume idrico immagazzinato (come nel caso di Petrignano). Altro elemento negativo, passando da una falda artesiana ad una falda freatica, è l’inversione dei carichi idraulici che può favorire l’arrivo in profondità di carichi inquinanti. Con la doppia linea di scambio tra i due campi-pozzi di Petrignano e Cannara (vedi cap. 6.1.3.1) le acque dei pozzi Bettona 3 e Cannara 1 presentano elevati tenori in ferro e vengono inviate a Petrignano per la miscelazione.
6.1.4
La Conca Eugubina 22
La Conca Eugubina si sviluppa in direzione NO-SE, parallelamente agli allineamenti dei rilievi calcarei appenninici, su una superficie di circa 80 km2. I terreni neogenici che costituiscono la deposizione valliva sono rappresentati da depositi del ciclo lacustre del Villafranchiano, da terreni alluvionali recenti e da coltri detritiche. Il contorno del sistema vallivo è rappresentato per la maggior parte dalla formazione della Marnoso arenacea con esclusione del margine nord-orientale, tra Mocaiana e Padule, dove affiorano le formazioni carbonatiche della struttura dei monti di Gubbio.
21 22
Vedi nota n. 7 a pag. 45 Vedi nota n. 6 a pag. 43
59
Più in particolare l’acquifero alluvionale della Conca Eugubina è costituito dai depositi alluvionali recenti che caratterizzano la porzione settentrionale della valle e si riducono ad una sottile lingua nella porzione meridionale in cui prevalentemente affiorano depositi fluvio-lacustri villafranchiani. L’estensione totale dell’acquifero risulta quindi molto ridotta (40 km2) rispetto a quella totale della valle. Vari pozzi profondi, di cui alcuni realizzati per ricerche minerarie, permettono una conoscenza della stratigrafia locale: •
un pozzo AGIP, realizzato a ridosso dei rilievi calcarei nella zona di Casamorcia in corrispondenza dell’estremità N.O. della conca, è arrivato alla profondità di 230 m attraversando dapprima 80 m di detriti e poi 150 m di calcare;
•
altre due perforazioni (Mocaiana 1 e 2) ubicate poco più a nord in corrispondenza del contatto detriti-calcare si sono spinte nel calcare fino a raggiungere la Maiolica;
•
il pozzo Contessa ed il pozzo Madonna del Ponte, ubicati allo sbocco del torrente San Donato nella Conca Eugubina interessano i soli terreni detritici.
Riguardo ai terreni alluvionali un notevole numero di informazioni è disponibile, sempre nel settore settentrionale della Conca, nella zona di Raggio, sede un tempo delle omonime sorgenti (vedi anche cap. 2.2.5), dove attualmente esistono vari pozzi idropotabili dei comuni di Gubbio ed Umbertide. Le perforazioni più profonde, circa 100 m, hanno individuato tre orizzonti acquiferi al di sotto di quello superficiale: un primo tra i 30 ed i 50 m, un secondo attorno ai 60 m ed un terzo, artesiano, al di sotto degli 80 m. Una perforazione Ge.mi.na di 110 m è ubicata, all’altezza di Raggio, a ridosso del limite occidentale della valle, ed ha incontrato un’alternanza di ghiaie ed argille fino alla profondità di 45 m. Nel resto della valle Ge.mi.na ha realizzato 13 perforazioni tra cui: •
n. 6 perforazioni a N. di Gubbio, profonda da 50 a 110 m, che hanno incontrato alternanze di argille, argille sabbiose e ghiaie;
•
a S.E. di Gubbio sono stati raggiunti anche livelli lignitiferi (Villafranchiano) ma in alcuni pozzi sono presenti livelli ghiaiosi di buona potenza tra i 40 ed i 70 m, come pure in 4 perforazioni a grande profondità (più di 100 m);
•
il pozzo Branca, infine, presente in prossimità del fiume Chiascio, all’estremo meridionale della valle, ha raggiunto il substrato flyschoide a circa 50 m di profondità.
60
Dal punto di vista idrogeologico i livelli statici sono in genere inferiori ai 10 m, mentre per quanto riguarda la portata ottimale si sono avuti i seguenti valori: • • • •
Mocaiana 1 Mocaiana 2 Raggio Casamorcia
12 l/s 50 l/s 28 l/s 14 l/s
con una portata totale pari a 104 l/s. Dal punto di vista chimico la durezza totale si aggira sui 30-40 °F. Da notare che il pozzo Raggio presenta un alto contenuto in ammoniaca, dovuto all’interazione delle acque proveniente dal sistema calcareo di ricarica con i terreni fluvio-lacustri ricchi di materia organica dove si è instaurato un ambiente riducente. Studi successivi 23 hanno evidenziato come le risorse idriche emunte per uso idropotabile dalla conca siano vulnerabili, con un rischio valutabile da medio-alto ad elevato, tenuto conto delle caratteristiche stratigrafiche della conca e del carico antropico che in essa grava.
6.1.5
Conclusioni sulle risorse idriche delle formazioni alluvionali
A seguito dell’emergenza idrica degli ultimi anni è stato avviato il monitoraggio, a cura dell’ARPA, dei livelli di alcune falde tramite pozzi e piezometri. Nella tabella n. 6.4 si riporta un elenco di letture relative ai giorni 1-8-15-22 dei mesi osservati a partire dal 2001 per i seguenti pozzi: Pistrino (Citerna), Riosecco (Città di Castello), Petrignano Comune, Cannara ex Bonaca, Barche e Pescheto (Deruta), Mocaiana e Raggio (Gubbio).
23
“Vulnerabilità all’inquinamento degli acquiferi della Conca Eugubina” di A. Martinelli e S. Passeri in “ATTI DEL CONVEGNO – CARTE DI VULNERABILITA ALL’INQUINAMENTO DEGLI ACQUIFERI: STRUMENTI DI SALVAGUARDIA E GESTIONE DELLE RISORSE IDRICHE – Gubbio 1998
22-dic
15-dic
8-dic
1-dic
22-nov
15-nov
8-nov
1-nov
22-ott
15-ott
8-ott
1-ott
22-set
15-set
8-set
1-set
22-ago
15-ago
8-ago
1-ago
22-lug
15-lug
8-lug
1-lug
22-giu
15-giu
8-giu
1-giu
22-mag
15-mag
8-mag
1-mag
22-apr
15-apr
8-apr
1-apr
22-mar
15-mar
8-mar
1-mar
22-feb
15-feb
08-feb
01-feb
22-gen
15-gen
08-gen
01-gen
DATA
C. CASTELLO R. SECCO PETRIGNANO COMUNE CANNARA EX BONACA
DERUTA BARCHE
DERUTA PESCHETO
GUBBIO RAGGIO
(m di profondità dal piano campagna) GUBBIO MOCAIANA
5,74 5,83 5,83 5,85 5,78 5,58 5,51 5,45 5,28 5,20 5,11 5,04 4,98 4,95 4,91 4,91 4,93 4,97 4,99 5,04
5,54 5,36 5,63 5,54 5,33 5,32 5,27 5,21 5,22 5,21 5,08 5,09 4,81 4,78 4,55 4,53 4,55 4,47 4,29 4,20 4,04 3,78
5,03
5,81 5,75 5,57 5,52 5,46 5,42 5,39 5,34 5,33 5,27 5,09 5,01 4,98 4,94 4,62 4,63 4,63 4,63
3,58 3,47 3,44 3,66 3,66 3,35 3,60 3,83 3,94 3,97 4,06 4,12 4,26 4,28 4,23 4,25 4,34 4,48 4,52 4,57 4,77 4,76 4,97 4,83 5,10 5,31
3,77 3,85 3,92 3,89 4,04 4,12 3,63 3,90 2,81 3,33 3,75 4,04 4,03 4,14 4,31 4,56 4,71 4,85 5,08 5,06 4,92 4,95 5,18 5,14
4,58 4,59 4,57
4,78 4,74 4,75 4,84 4,87 4,91 4,94
4,91 4,93 4,96 4,98 4,95 4,94 4,93 4,76 4,76 4,81 4,84 4,85 4,89 4,93 4,86 4,80 4,79 4,76 4,66 4,72 4,80 4,81 4,83 4,92 5,00 5,19 5,26 5,23 5,31 5,25 5,24 5,23 5,26 5,16 5,07 5,09 4,95 4,98 4,90 4,96 4,83 4,91 4,95 4,78 4,64 4,42 4,31 4,13
3,92 3,81 3,80 3,90 4,06 3,82 4,21 4,45 4,56 4,56 4,66 4,71 4,78 4,60 4,49 4,60 4,62 4,63 4,64 4,64 4,68 4,71 4,77 4,73 4,81 4,87 4,95 5,03 5,06 5,07 5,08 5,10 5,09 5,08 5,10 5,12 5,16 5,14 5,14 5,11 4,96 4,95 4,96 4,95 4,62 4,71 4,75 4,78 4,93
4,84
4,76 4,75
4,58
3,76 4,05 4,14 4,24 4,33 4,44
4,34 3,97 4,03 3,15
4,77 4,81 4,79 4,71 4,69 4,61 4,66 4,55 4,10 4,12 4,12 4,20 4,20
29,73 29,85 30,03 30,11 30,26 30,36 30,45 30,54
30,74 30,82 30,90 31,01 31,16 31,25 31,32 31,42 31,46 31,51 31,57 31,62 31,74 31,85 31,93 32,01 32,10 32,18 32,27 32,38 32,55 32,67 32,83 33,16 33,39 33,52 33,63 33,50 33,34 33,23 33,06 32,95 32,77 32,68 32,63 32,58 32,56 32,51 32,51 32,28 32,15 32,09 32,07 32,07 31,99 31,96 31,57 31,24
30,80 30,52 30,20 29,63 29,11 28,85 28,60 28,43 28,28 28,18 28,14 28,09 28,12 28,20 28,28 28,33 28,53 28,72 28,96 29,22 29,68 29,94 30,41 30,70 31,13 31,50 31,92 32,37 32,73 32,92 33,06 33,27 33,30 33,40 33,54 33,59 33,52 33,48 33,44 33,45 33,43 33,45 33,50 33,56 33,64 33,59 33,60 33,75 5,72 6,31 6,66 6,97 7,20 7,80 7,95 8,12 8,04 8,18 8,50 8,48 8,57 8,51 8,66 8,45 8,38 8,47 8,27 8,23 8,36 8,51 8,56 8,68 8,68 8,73 8,79 8,90 8,96
6,11 5,99 6,01 6,07 5,98 5,85 5,87 6,15 5,77 5,68 5,66 5,67 5,51 5,52
10,03
9,02 8,85 8,84 8,65 9,99 8,56 10,00 8,60 9,90 8,58 8,56 9,82 8,44 9,56 8,29 9,32 8,26 9,18 8,16 8,98 8,06 8,80 8,06 8,73 8,00 8,70 7,94 8,32 8,02 7,91 8,17 7,61 8,37 7,34 8,34 7,18 8,53 6,65 8,59 6,48 8,88 9,05 6,20 9,17 9,53 6,89 9,63 7,08 9,83 7,41 10,03 7,65 10,25 7,49 10,29 7,49 10,33 7,67 10,16 7,95 10,15 8,01 10,07 10,22 10,21 10,31 10,33 10,31 10,32 10,34 10,34 10,32 10,05 9,99 5,64 5,65 5,65 5,69 5,66 5,63 5,61 5,61 5,60
livello min. + 0-20% escursione max
28,25 28,31 28,46 28,67 28,71 28,78 28,98 29,24
34,00 33,94 33,91 33,95 33,98 33,81 32,96 32,54 32,19 32,03 31,94 31,88 31,62 30,96 30,61 29,99 29,49 29,05 28,60 28,28 28,15
9,06 9,06 9,07 9,08 9,15 9,21 9,13 9,24 9,34 9,38 9,40 9,45 9,42 9,39 9,42 9,45 9,40 9,41 9,51 9,73 9,85 10,17 10,53 10,71 10,90 10,80 10,58 10,57 10,38 10,18 10,17 10,21 9,68 9,59 9,57 9,50 9,54 9,55 9,50 9,54 9,59 9,69 9,60 9,53 9,47 9,42 9,21
5,65 5,63 5,61 5,60 5,75 5,59 5,56 5,55 5,49 5,47 5,45 5,43 5,43 5,44 5,44 5,45 5,44 5,45 5,44 5,41 5,43 5,47 5,48 5,56 5,67 5,71 6,09 6,06 6,12 6,13 5,88 5,84 5,73 5,67 5,62 5,59 5,58 5,57 5,57 5,54 5,53 5,55 5,52 5,52 5,49 5,45 5,36 5,23
5,06 4,94 4,67 4,58 4,61 4,65 4,65 4,69 4,71 4,74 4,78 4,81 4,88 4,95 4,96 4,98 5,01 5,05 5,11 5,17 5,23 5,33 5,39 5,42 5,48 5,57 5,63 5,73 5,84 5,88 6,00 6,04 6,07 6,06 6,08 6,34 6,47 6,54 6,28 6,19 6,15 6,15 6,14 6,12 6,10 6,05 6,02 6,01 6,36 6,37 6,32 6,34 6,40 6,45 6,40 6,42 6,42 6,48 6,49 6,43 6,33 6,37 6,44 6,45 6,50 6,60 6,68 6,74 6,79 6,90 6,94 7,01 7,07 7,14 7,18 7,21 7,26 7,29 7,31 7,33 7,30 7,32 7,32 7,37 7,35 7,37 7,37 7,38 7,39 7,39 7,39 7,38 7,39 7,41 7,39 7,37 7,42 7,45 7,44 7,47 7,55 7,55 7,60 7,60 7,61 7,63 7,61 7,60 7,63 7,63 7,65 7,64 7,63 7,61 7,63 7,60 7,54 7,56 7,54 7,56 7,51 7,45 7,37 7,24
7,39 7,43 7,42 7,43 7,41 7,44 7,42 7,40 7,34 7,36 7,35 7,36 7,38 7,41
7,81 7,73 7,71 7,71 7,69
7,38 7,42 7,44 7,46 7,49 7,52 7,55 7,57 7,60 7,68 7,67 7,68 7,72 7,73 7,74 7,79 7,77 7,78 7,80 7,82 7,82 7,78 7,81
7,10 7,04 6,88 6,81 6,85 6,94 6,90 6,98 7,02 7,02 7,08 7,14 7,16 7,23 7,24 7,23 7,27 7,21 7,23 7,03 6,94 6,75 6,48 6,50 6,63 6,66 6,75 6,83 6,91 6,98 7,06 7,06 7,14 7,20 7,24 7,29
7,10
7,73 7,74 7,71 7,73 7,71 7,65 7,67
12,94 13,09 13,27 13,61 13,90 14,22 14,72 15,35 15,74 16,09 16,51 17,08 17,56 17,99 18,45 19,03 19,42 19,90 20,37 20,99 21,17 21,73 22,12 22,56 22,87 23,32 23,65
livello min. + 20-40% escursione max
5,65 5,81 5,97 6,00 6,02 6,06 6,16 6,20
4,97 4,93 5,10 5,37 5,45
5,78 5,57 5,43 5,34 5,31 5,33 5,39 5,31 5,24 5,05 4,96
6,01 6,03 6,00 6,02 6,01 5,97 5,98
24,05 24,32 24,58 24,89 25,34 25,62 25,90 25,86 25,97 26,25 26,48 26,68 27,14 27,49 27,85 28,20 28,65 29,02 29,31 29,68 30,24 30,63 31,04 31,46 31,99 32,39 32,81 33,07 33,67 33,55 34,44 34,85 35,37 35,76 36,14 36,55 36,91 37,24 37,75 37,82 38,01 38,26 38,54 38,28 38,76 38,34 38,21 37,56
36,63 36,17 32,83 33,77 33,16 31,04 32,45 32,56 32,45 31,89 32,00 31,85 31,86 31,88 31,64 31,64 31,59 31,59 31,60 31,66 31,78 31,87 32,01 32,39 32,66 32,80 33,07 33,37 33,76 34,14 34,38 34,79 35,25 35,59 35,97 36,34 36,82 37,20 37,60 37,96 38,22 38,56 38,76 38,92 38,64 38,87
38,50 38,61 38,72 38,41 38,43 38,44 38,52 38,48 37,26 36,79 36,48 36,28 35,98 35,78 35,56 34,31 32,57 31,32 30,05 29,48 28,84 28,36 28,05 27,90 27,67 27,61 27,61 27,67 27,82 27,93 28,11 28,29 28,56 28,79 19,93 19,92 19,96 19,89 19,90 19,82 19,85 19,79 19,79 19,81 19,79 19,86 20,02 20,14 20,25 20,60 21,28 20,87 21,22 21,56 21,73 21,77 21,85 21,89 21,94 22,10 22,24 22,49 23,04 23,56 23,82 24,15 24,70 25,50 25,87 26,53
36,30 34,89 34,70 33,75 31,83 32,33 32,35 31,77 31,04 30,33 29,49 28,84 28,43 27,98 27,83 27,65 27,36 27,39 27,44 27,53 27,60 27,77 28,17 28,51 29,19 29,03 29,62 30,47 31,76 32,74 33,88 34,99 36,31 37,23 38,35 39,08 39,70 40,06 40,84 41,06 41,24 41,48 41,61 41,75 41,85 41,91 41,96 42,06 42,08 41,94 41,89 41,03 41,72 41,18 41,43 41,27 41,34 41,14 41,48 40,99 41,47 40,15 41,33 38,50 41,16
35,65 35,88 36,47 36,65 37,05 37,54 37,80 38,09 38,37 38,79 39,12 39,39 39,68 40,01 40,19 40,40
27,79 28,52 29,05 29,83 30,99 31,79 32,46 33,21 33,85 34,48
30,04 30,77
28,11 28,53
36,53 36,24 36,22 36,08 34,29 33,06 31,00 29,54 28,17 27,54 27,05 26,49 26,18 26,29 26,47 26,96
41,33 41,29 41,11 41,02 40,85 40,51 39,22 38,51
41,22 41,24
2001 2002 2003 2004 2001 2002 2003 2004 2001 2002 2003 2004 2001 2002 2003 2004 2001 2002 2003 2004 2001 2002 2003 2004 2001 2002 2003 2004 2001 2002 2003 2004
PISTRINO
Tabella n. 6.4 - LIVELLI DI ALCUNI PIEZOMETRI DELL'ATO 1
63
I valori sono stati elaborati valutando l’escursione tra il livello massimo e quello minimo ed evidenziando due campi: uno compreso tra il livello minimo della falda e detto valore aumentato del 20% dell’escursione, ed il secondo tra quest’ultimo valore ed il livello minimo incrementato del 40% dell’escursione, come dettagliato nella tabella n. 6.5. Tabella n. 6.5 – VARIAZIONI DEI LIVELLI DI ALCUNI POZZI MONITORATI Località
Letture disponibili
Liv. max. m dal p.c.
Pistrino Citerna
data
2,81
Liv. min m dal p.c.
data
m
20%
40%
3,02
-5,23
-4,62
08/05/2004
5,31
01/08/2002
2,16
-4,88
-4,45
28,09
22/03/2003
34,00
22/01/2004
5,91
-32,82
-31,64
5,51
22/04/2001
10,90
08/07/2002
5,39
-9,82
-8,74
22/10/2001-08/09/2004
4,58
22/01/2003
6,54
02/10/2003
1,96
-6,15
-5,76
22/01/2991-22/08/2004
6,32
08/02/2001
7,82
22/10/2003
1,50
-7,52
-7,22
Gubbio Mocaiana
08/06/2001-08/09/2004
12,94
0(/06/2001
38,92
22/11/2003
25,98
-33,72
-28,53
Gubbio Raggio
01/04/2001-08/09/2004
19,79
01/06/2001
42,08
15/10/2002
22,29
-37,62
-33,16
C. di Castello R. Secco
08/11/2001-08/09/2004
3,15
Petrignano Comune
01/11/2001-01/09/2004
Cannara ex Bonnaca
22/01/2001-08/09/2004
Deruta barche Deruta pescheto
5,83
Escursione Liv. min. + escurs.
Dall’esame della tabella 6.4 si nota la sofferenza durante l’emergenza idrica, dovuta all’estrazione spinta dell’acqua, nelle falde di Rio Secco a Città di Castello, di Pescheto a Deruta e, in particolare, dei due pozzi di Mocaiana e Raggio a Gubbio. Ma anche Petrignano e Cannara sono state fortemente penalizzate, costituendo il principale rifornimento idrico di Perugia e degli altri comuni circostanti. In definitiva: •
la pianura alluvionale dell’Alto Tevere presenta zone interessanti dal punto di vista idrogeologico, ma la falda alluvionale è al momento intensamente sfruttata da numerosi pozzi privati per uso irriguo e domestico. A parte le tecniche costruttive utilizzate, spesso carenti, per la realizzazione di detti pozzi, l’intensa antropizzazione della valle, l’impiego di diserbanti e pesticidi per la coltura del tabacco, tipica della zona, e l’elevato tasso di industrializzazione sconsigliano l’uso della falda per uso potabile salvo situazioni transitorie o di emergenza e con le dovute cautele. Sono invece da intraprendersi tutte le azioni necessarie per conservare la potenzialità e la qualità delle falde contenute nelle formazioni alluvionali della valle;
•
la pianura alluvionale del Medio Tevere non offre possibilità interessanti per uno sfruttamento idropotabile, sia per i quantitativi modesti sia per la qualità. Tuttavia i pozzi più produttivi e qualitativamente passabili potranno essere conservati per situazioni transitorie e/o di emergenza;
64
•
la Valle Umbra Nord è caratterizzata dai campi pozzi di Petrignano e Cannara, oggi ampiamente sovrasfruttati, con forte abbassamento dei livelli piezometrici delle falde e conseguenti costi di esercizio elevati per il sollevamento e per il trattamento dell’acqua (elevato tenore di nitrati). Vari sono i provvedimenti da prendere: a) le falde acquifere dei pozzi di Petrignano e Cannara, essendo destinate ad uso idropotabile pubblico devono essere tutelate, evitando l’attingimento incontrollato, sia dal punto di vista dei quantitativi che del rispetto della qualità, da parte dei privati, limitando l’attingimento privato nei soli casi in cui non esistano altre possibili alternative. I pozzi privati sfruttati per uso potabile o domestico dovranno pertanto venire sostituiti da allacciamenti alla rete potabile pubblica, quelli per uso agricolo, industriale o per usi vari, da allacciamenti alla rete irrigua pubblica di prossima realizzazione; b) sarebbe auspicabile – da parte della Umbra Acque (nella quale è confluito il Consorzio Acquedotti) – la sospensione dell’emungimento dei campi pozzi di Petrignano e Cannara nei mesi invernali e primaverili (prelevando l’acqua direttamente dalle sorgenti appenniniche) in modo da facilitare la ricarica della falda, ricarica che per la falda di Petrignano sarà ancora più lenta una volta entrato in funzione l’invaso del Chiascio. Sono inoltre da raccomandarsi gli interventi di risanamento della falda di Petrignano di cui al cap. 6.1.3.1; c) l’ideale comunque sarebbe il ricorso ad altre risorse idriche durante tutto l’anno (acque delle formazioni carbonatiche e dell’invaso sul Chiascio), limitando i prelievi ai soli mesi estivi di punta e ad eventuali situazioni di emergenza, ivi compreso – quando necessario – il trasferimento di portate integrative ad altri sistemi acquedottistici mediante le interconnessioni previste;
•
6.2
circa la Conca Eugubina, data la interrelazione esistente tra depositi alluvionali e formazioni carbonatiche, si rinvia a quanto illustrato al cap. 6.2.10 relativo alle conclusioni sulle risorse idriche delle formazioni calcaree.
GLI ACQUIFERI DEI MASSICCI CARBONATICI
I massicci carbonatici ricadenti nell’area di competenza dell’ATO 1 (o nelle sue immediate vicinanze) danno luogo ad una serie di sorgenti di cui le principali sono state monitorate nel quadro del Progetto Interregionale PRISMAS, mentre per altre – sempre interessanti dal punto di vista quantitativo e qualitativo – è prevista la prossima attuazione di un programma di monitoraggio, in conseguenza dell’emergenza idrica degli anni scorsi.
65
6.2.1
Area di Monte Cucco
Di particolare interesse per l’ATO 1 sono le sorgenti appenniniche di cui alla tabella n. 6.6 Si riportano qui di seguito ulteriori informazioni su alcune sorgenti di detta tabella per le quali è stato impostato un programma di monitoraggio automatico 24. Tabella n. 6.6 - PRINCIPALI SORGENTI PUNTUALI DELLE FORMAZIONI CARBONATICHE
Nome e Comune di localizzazione
• • • • • • • • •
Sorgente Scirca (Costacciaro) 25 Sorgen. Cappuccini (Fossato di Vico) Sorg. del Boschetto (Gualdo Tadino) Sorgente Rumore (Gualdo Tadino) Sorg. della Vaccara (Gualdo Tadino) Sorgente Rocchette (Gualdo Tadino) Sorg. San Giovenale (Nocera Umbra) Sorgente La Cartiera (Nocera Umbra) Sorg. Capo d’Acqua (Nocera Umbra)
Quota (m s.l.m.)
max
Portata (l/s) media min
597 590
229 135
155 103
54 81
540 471 597 630 480 407 570
339 126 229 127 335 100 40
276 114 155 50 315 60 33
206 100 54 18 295 40 27
Uso
Captata per uso potabile Non utilizzata Captata parz. per uso potabile Captata parz. per uso potabile Captata parz. per uso potabile Captata parz. per uso potabile Captata parz.per uso potabile Non utilizzata Captata parz. per uso potabile
Totale 1.660 1.261 875 fonte: Piano Ottimale di Utilizzazione delle Risorse Idriche – Studio dei Massicci Carbonatici – 1989
Va infine tenuto presente che per l’area di affioramento idrico, da Scirca a Capo d’Acqua, le sole sorgenti principali sopra elencate erogherebbero, in media, circa 1.260 l/s, cui si sommerebbero altri 240-250 l/s dovuti a emergenze minori, per un totale di 1.500 l/s, con variazioni sensibili passando dalla morbida alla magra. Nel corso delle indagini effettuate per la redazione del Piano Ottimale di Utilizzazione delle Risorse Idriche (1989) è stata rilevata la situazione del rifornimento idrico dei paesi situati al piede della dorsale appenninica di Monte Cucco, quale risulta dalla tabella n. 6.7.
24
ARPA – Umbria: Rete regionale di monitoraggio automatico delle sorgenti di interesse regionale – Dati e misure sugli acquiferi regionali calcarei e indicazioni per la strumentazione delle sorgenti non monitorate – Bozza – Luglio 2002 25 Da accertamenti effettuati di recente sembrerebbe che la sorgente Cappuccini sia situata poco a monte della sorgente Rumore costituendo un tutto unico in territorio di Gualdo Tadino, a meno che i Cappuccini, per trovarsi in territorio di Fossato di Vico e non di Gualdo Tadino, sia un’altra sorgente, magari oggi conosciuta con altro nome, di cui tuttavia non si è riusciti ad avere notizia.
66
Tabella n. 6.7 – RIFORNIMENTO IDRICO 1989 Comune
Scheggia Costacciaro Sigillo Fossato di Vico GualdoTadino
Portata di magra complessiva per Comune (l/s) utilizzata caratteristiche caratteristiche idonee non idonee 9,0 --9,0 11,0 11,0 --12,0 --12,0 10,6 7,9 2,7 80,0 55,0 25,0
Totale 122,6 73,9 fonte: Piano ottimale di utilizzazione delle risorse idriche
48,7
Da notare che al rifornimento idrico di Gualdo Tadino contribuiva la sorgente Vaccara con la portata di 22 l/s, mentre i rilevamenti del Piano Ottimale hanno permesso di misurare una portata minima alla sorgente di 54 l/s. Il Consorzio Acquedotti di Perugia, data l’esistenza delle grosse sorgenti, di cui alla tabella n. 6.6, che si sviluppano al piede delle formazioni calcaree lungo l’asse viario Scheggia – Costacciaro –Sigillo - Fossato di Vico - Gualdo Tadino - Nocera Umbra, ha sempre ritenuto opportuno captare – con opportune opere come pozzi o gallerie drenanti – qualche centinaio di litri al secondo, almeno nella stagione di morbida in quanto in tale periodo l’impatto ambientale sarebbe minore, dal momento che si avrebbe il vantaggio di disporre di acqua al di sopra di quota 500 m s.l.m. e quindi di ridurre notevolmente le spese di sollevamento dell’acqua pompata dagli acquiferi della Valle Umbra, oltre ad essere l’acqua di migliore qualità. Nella dorsale di Monte Cucco 26 le condizioni idrogeologiche sembravano favorevoli secondo il Piano Ottimale delle risorse idriche - alla possibilità di prelievi aggiuntivi a quelli già derivati (circa 50 l/s in periodo di magra) dalla sorgente Scirca. Studi di letteratura, che dovevano essere verificati con un’indagine specifica, indicavano nel rilievo di Monte Cucco ingenti risorse sotterranee che avrebbero consentito ulteriori prelievi non inferiori a 150-200 l/s, a mezzo di perforazioni profonde circa 200 m o di una galleria drenante posta ad una quota inferiore a quella della sorgente. A seguito di tale ipotesi sono state eseguite nell’area di Montecucco n. 3 perforazioni con lo scopo di valutare le effettive possibilità dell’acquifero delle formazioni calcaree e così integrare le basse portate estive della sorgente Scirca. I pozzi, eseguiti a quota più bassa della sorgente a partire dalla soglia a bassa permeabilità, hanno raggiunto la profondità di 250-200-250 m rispettivamente ed avrebbero dovuto intercettare l’acquifero, ma hanno incontrato una maiolica, probabilmente compatta, dando portate estremamente ridotte (rispettivamente 5-7-2 l/s). 26
Piano ottimale di utilizzazione delle risorse idriche della Regione – Studio sugli usi civili – 3 – Proposte per l’adeguamento del rifornimento idropotabile al 2015 – Capitolo 2.3.4.4 – C. LOTTI & ASSOCIATI Roma 1989
67
Non è stata tuttavia chiarita la causa di tale cattiva resa fratturazione della roccia incontrata.
27
, dovuta – forse – alla scarsa
Maggiori informazioni su alcune sorgenti utilizzate per uso potabile si hanno dalla ricognizione effettuata dall’ATO 1, di cui si riportano le portate medie mensili nella tabella n. 6.8 28. Tabella n. 6.8 – PORTATE DELLE PRINCIPALI SORGENTI AL PIEDE DI MONTE CUCCO UTLIZZATE PER USO POTABILE Sorgente
Quota m s.l.m.
G
F
M
A
Scirca (Costacciaro)
600
200
200
200
180
180
140
90
Trocchi (Fossato di Vico) Vercata (Fossato di Vico) Galleria (Fossato di Vico) Totale
850 550 610
* 4,5 * 4,5
* 4,5 * 4,5
* 4,5 * 4,5
* 4,5 * 4,5
* 4,3 * 4,3
* 4,3 * 4,3
* 4 * 4
Vaccara (Gualdo Tadino) Santo Marzio 1 (G. Tadino) Santo Marzio 2 (G. Tadino) Santo Marzio 3 (G. Tadino) Totale
590 600 600 580
32 6 6 11 55
32 6 6 11 55
32 6 6 11 55
32 6 6 11 55
31 4,8 4 9,5 49,3
31 4,8 4 9,5 49,3
30 3,5 0 8 41,5
30 3,5 0 8 41,5
30 3,5 0 8 41,5
Fossa Magna (Scheggia) Badia di Sitria (Scheggia) Gorga 1 (Scheggia) Totale
540 520 575
4 15 8 27
4 15 8 27
4 15 8 27
4 15 8 27
4 9 4 17
2 9 4 15
2 3 4 9
1 3 1,5 5,5
Acquafredda (Sigillo) Trocchetti (Sigillo) Gorghe (Sigillo) Sodo 1° (Sigillo) Totale
1.020 570 520 520
10 20 10 10 50
10 20 10 10 50
10 15 10 10 45
5 10 8 8 31
3 5 8 7 23
2 3 8 6 19
1 1 5 3 10
0,3 1 5 3 9,3
Totale generale
Portate anno 2000 (l/s) M G L A
S
O
N
D
70
40
100
120
200
* 4 * 4
* 4 * 4
* 4 * 4
* 4,3 * 4,3
* 4,3 * 4,3
30 3,5 0 8 41,5
31 4,8 4 9,5 49,3
31 4,8 4 9,5 49,3
1 3 1,5 5,5
1 3 1,5 5,5
2 9 4 15
4 9 4 17
0,3 1 5 3 9,3
0,3 5 5 3 13,3
1 10 8 4 23
3 10 8 8 29
336,5 336,5 331,5 297,5 273,6 227,6 154,5 130,3 100,3 164,3 211,6 299,6
Le portate di cui sopra si riferiscono alle sorgenti più importanti, tra quelle rilevate dall’ATO, utilizzate per l’alimentazione dei comuni summenzionati, ma occorre fare qualche puntualizzazione:
27
“Le risorse idriche strategiche in Umbria – Conoscenze e prospettive di utilizzo” di R. Checcucci, W. Dragoni, G. Marchetti – Pubbl. n. 2019 del GNDCI-CNR (U.O. 4.11 Regione Umbria) 28 Sulla cui attendibilità, per alcune sorgenti, si hanno tuttavia alcuni dubbi.
68
1. anche se alcune delle sorgenti importanti, citate nella tabella n. 6.6 sembrerebbero essere utilizzate, almeno parzialmente, per il rifornimento idropotabile dei Comuni del luogo, la ricognizione dell’ATO n. 1, non le cita; 2. in cambio nella tabella n. 6.8 si è ritenuto opportuno non riportare numerose altre risorse idriche rilevate dall’ATO, ma caratterizzate da portate estremamente esigue; 3. le uniche due sorgenti comuni alle tabelle n. 6.6 e 6.8 sono: Scirca e Vaccara. Per la sorgente Scirca i valori della ricognizione ATO sono leggermente inferiori a quelli della tabella n. 6.6, il che potrebbe trovare la sua giustificazione nel fatto che – in qualunque stagione – solo la maggior parte della portata viene derivata per usi idropotabili e che una minima parte (dai 14 ai 29 l/s) viene lasciata defluire. Diverso il discorso della sorgente Vaccara dove viene derivata una portata costante nel corso dell’anno (attorno ai 30-32 l/s), quando l’erogazione della sorgente varia da un minimo di 54 ad un massimo di 229 l/s. D’altra parte anche il confronto dei dati della ricognizione dell’ATO n. 1 con i dati del Piano di Risanamento delle Acque 29 può essere solo molto parziale venendo citate spesso fonti idriche con diversa denominazione e, soprattutto, con portate estremamente diverse come ordine di grandezza. Tabella n. 6.9 – RAFFRONTO TRA DATI DEL PIANO RISANAMENTO ACQUE E DELLA RICOGNIZIONE DELL’ATO N. 1 Comune
Fonte idrica
Piano risanamento acque Q max (l/s) Q min (l/s)
Ricognizione ATO n. 1 Q max (l/s) Q min (l/s)
Costacciaro Sorg. Capodacqua 6,0 1,5 5,0 0,5 “ Sorg. Costa S. Savino 2,5 1,5 0,5 0,5 Fossato di Vico Categge 5,0 4,0 ? ? Gualdo Tadino Santo Marzio (*) 115,0 82,0 23,0 11,5 “ “ Palazzo Mancinelli 15,0 10,0 3,0 2,0 Scheggia e Pasc. Fossa Magna 8,0 2,0 4,0 1,0 “ “ Gorga 26,0 8,0 8,0 1,5 Sigillo Acquafredda ? 2,0 10,0 0,3 (*) si sono raggruppati i valori delle sorgenti Santo Marzio (n. 2 per il Piano Risanamento delle Acque e n. 3 per la ricognizione ATO) non essendo possibile effettuare un confronto per singola fonte idrica
Le conclusioni che si possono tirare sui dati sopra esposti sono le seguenti: 1. il confronto diretto delle sorgenti (o pozzi) non è sempre possibile a causa delle denominazioni via via date ai rilevatori dagli abitanti del luogo,
29
Pubblicato nel supplemento ordinario al “Bollettino Ufficiale” n. 2 del 15 gennaio 1986
69
2. le portate del Piano di Risanamento delle Acque sono sempre superiori a quelle della ricognizione: non essendo state misurate direttamente dai rilevatori dell’ATO la causa può essere imputata all’imprecisione dell’informazione (tra l’altro in entrambi i casi non è mai chiara se la portata citata è la portata erogata dalla sorgente o quella, inferiore, derivata per uso idropotabile) o ad una errata stima ad occhio, ma anche ad una variazione climatica intervenuta tra i due rilevamenti, il che sarebbe molto grave, 3. non esiste, salvo per le sorgenti Scirca e Vaccara, il rilevamento da parte dell’ATO n. 1 delle altre sorgenti, cospicue, riportate nella tabella n. 6.6: la sorgente Boschetto a Gualdo Tadino, secondo la ricognizione dell’ATO, darebbe luogo ad una portata di 0,9 l/s costante nel tempo, contro una portata di magra – se si tratta della stessa sorgente – superiore a 200 l/s). Qui di seguito si riporta una breve descrizione delle sorgenti della zona di Monte Cucco per le quali l’ARPA ha sviluppato un programma di monitoraggio 30: •
Sorgente Scirca: è la sorgente storica del sistema acquedottistico di Perugia, captata da oltre un secolo, ed è situata sulle pendici di Monte Cucco. Le sue portate sono molto variabili essendo condizionata dallo sviluppo di un sistema carsico di estese proporzioni che dalla sommità del rilievo scende al di sotto del livello di falda. Studi pregressi di tracciamento del flusso carsico hanno evidenziato che il tempo di transito dei canali carsici più in quota alla sorgente, in condizioni idrologiche di flusso, sono dell’ordine di poche ore. La sorgente rappresenta lo sfioro alto del sistema idrico sotterraneo, venendo a giorno al contatto tra il sistema permeabile del rilievo (calcare massiccio) e la formazione a bassa permeabilità (marne a fucoidi), ad una quota superiore ai 500 m s.l.m. Il bacino idrogeologico della sorgente è di piccole dimensioni, considerando che la portata media sorgiva si aggira sui 200 l/s. Stime su tutto il sistema carbonatico indicano in circa 1.500 l/s la ricarica media complessiva, parte della quale è drenata dal corso del T. Sentino sul versante orientale del rilievo. La sorgente è dotata di una vasca di captazione addossata al rilievo calcareo, dalla quale si diparte un flusso che attraversa alcune vasche di calma e due stramazzi per giungere alla captazione per l’acquedotto di Perugia, ed un tubo di presa da 125 mm che porta le acque sorgive rimanenti ad una vasca di calma da cui attingono gli acquedotti di Sigillo e Costacciaro, con una portata prelevata costante.
30
ARPA Umbria: Rete regionale di monitoraggio automatico delle sorgenti di interesse regionale – Dati e misure sugli acquiferi regionali calcarei e indicazioni per la strumentazione delle sorgenti non monitorate – Bozza – Luglio 2002
70
Gli afflussi eccedenti la capacità della captazione vengono allontanati attraverso un cunicolo che recapita nel fosso contiguo: al cunicolo fanno capo più sfiori posti nelle varie vasche. Nella figura n. 6.1 è riportato l’andamento della portata della sorgente durante il periodo 2002-2004, mentre nella tabella n. 6.10 sono riportati i valori di portata 31 registrati nei giorni 1-8-15-22 di ogni mese dal 1997 fino a tutto settembre 2004 e nella tabella 6.11 i valori massimi e minimi assoluti di portata registrati per la sorgente Scirca (in entrambe le tabelle sono riportati gli analoghi valori delle sorgenti Capodacqua, Bagnara e Pozzo Aretusa e S. Giovenale in territorio di Nocera Umbra, di cui si parlerà poco più avanti). Effettivamente si riscontra per la sorgente Scirca che la portata nel periodo estivoautunnale (all’incirca tra agosto ed ottobre) scende sotto i 100 l/s per arrivare, nel periodo più siccitoso, attorno a 60 l/s (salvo scendere nel 2003 anche leggermente sotto i 50 l/s), ma appare anche evidente – eccezion fatta per il periodo della emergenza idrica – che la sorgente è in grado di erogare da metà novembre fino a tutto maggio tra 180 e 220 l/s. •
31
Sorgente Boschetto: situata al limite tra i Comuni di Gualdo Tadino e Nocera Umbra, risulta essere solo minimamente captata da un acquedotto locale al servizio di Nocera Umbra (ATO n. 3)32. La sorgente è situata nell’incisione valliva di Boschetto ed emerge al contatto tra formazioni permeabili del rilievo carbonatico e impermeabili delle marne a fucoidi; dalla sorgente si diparte un torrente che raccoglie le acque sorgive ed il deflusso superficiale.
Comprensivi della portata di 15 l/s derivati per l’alimentazione di Costacciaro. Più esattamente, secondo dati della ricognizione dell’ATO n. 3, Nocera Umbra capterebbe circa 20 l/s. Da notare che Nocera disporrebbe complessivamente di una quarantina di litri al secondo consumando 1,7 Mm3 annui, quando il suo fabbisogno al 2015 è stimato in 700 mila m3. 32
Portata (litri/sec)
gen 1
0
50
100
150
200
250
300
3
feb 5
7
mar 9 11
apr 15 13
mag19 17
21giu23
25lug27
29 ago 31
33 set 35
37 ott 39
41
nov 43 45
dic 47
Fig. 6.1 - PORTATA SORGENTE SCIRCA: CONFRONTO ANNI 2002 - 2003 - 2004
71
2002
2003
2004
Portata
236,3 221,5 221,5 214,2 192,9 192,9 228,8 221,5 236,3 236,3 236,3 228,8 221,5 221,5 266,8 266,8 266,8 251,4 236,3 221,5 199,9 179,2 165,8 159,3 165,8 152,8 140,2 134,1 122,1 110,5 104,9 94,0 88,8 83,6 78,6 73,7 68,9 83,6 78,6 152,8 192,9 266,8 251,4 266,8 251,4 243,8 251,4 266,8 153,3 142,9 131,3 122,7 114,8 108,4 100,4 95,0 91,4 88,7 80,6 76,9 88,1 72,3 78,5 75,5 72,5 70,4 66,0 63,2 65,9 62,7 70,9 70,0 71,1 71,4
168,7
150,1 158,4 163,1 163,3 170,6 166,0 165,7 163,9 164,4 168,1 167,9 165,8 163,2 161,5 161,0 171,4 169,4
80,9 81,4 78,6 77,5 85,0 86,2 87,7 87,7 86,3 84,7 83,4 99,1 101,1 175,0 172,9 174,7
78,0 82,1
83,3 82,2 80,4 78,6 75,3 72,6 70,0 83,8
87,7 83,0 86,4 87,1 86,6 84,8 82,5 93,6 91,5 92,4 92,8 91,9 89,6 88,5 86,9 88,0 84,8 83,7 83,8
Qmin + 0-20% escursione max
251,4 290,6 165,8 290,6 186,0 167,9 243,8 290,6 159,3 282,6 199,9 167,7 236,3 266,8 146,5 282,6 207,0 167,1 221,5 251,4 140,2 274,7 236,3 165,7 207,0 298,6 165,8 266,8 221,5 164,0 221,5 282,6 159,3 251,4 214,2 161,4 214,2 266,8 140,2 243,8 207,0 157,2 199,9 243,8 192,9 228,8 199,9 155,0 192,9 228,8 207,0 214,2 290,6 151,3 207,0 274,7 192,9 236,3 282,6 154,9 199,9 259,1 179,2 228,8 274,7 153,5 192,9 243,8 159,3 221,5 266,8 151,7 266,8 228,8 146,5 207,0 251,4 168,6 266,8 228,8 134,1 192,9 236,3 168,8 274,7 266,8 146,5 221,5 259,1 170,4 259,1 259,1 165,8 214,2 298,6 170,5 243,8 236,3 165,8 192,9 290,6 168,1 221,5 228,8 152,8 179,2 315,0 165,6 207,0 236,3 159,3 165,8 315,0 161,7 192,9 221,5 159,3 152,8 290,6 157,7 172,5 192,9 152,8 140,2 251,4 144,1 159,3 179,2 140,2 134,1 290,6 132,5 146,5 165,8 128,0 122,1 251,4 122,5 140,2 152,8 116,3 128,0 214,2 113,4 128,0 140,2 104,9 116,3 186,0 103,5 116,3 134,1 99,4 110,5 159,3 97,4 104,9 122,1 94,0 104,9 146,5 93,0 99,4 116,3 104,9 94,0 146,5 87,0 88,8 104,9 99,4 83,6 140,2 83,6 94,0 88,8 78,6 122,1 78,6 88,8 99,4 73,7 122,1 68,9 83,6 94,0 64,3 116,3 68,8 64,3 73,7 88,8 59,8 94,0 61,9 59,8 68,9 83,6 55,5 88,8 57,9 55,5 64,3 104,9 51,3 83,6 54,4 55,5 78,6 99,4 47,3 78,6 50,9 55,5 78,6 179,2 47,3 46,8 68,9 73,7 165,8 64,3 44,4 128,0 68,9 165,8 64,3 41,2 116,3 64,3 159,3 110,5 45,9 99,4 59,8 199,9 221,5 47,3 140,2 59,8 186,0 214,2 75,7 207,0 152,8 179,2 207,0 83,3 251,4 146,5 236,3 199,9 86,5 243,8 179,2 228,8 221,5 140,3 91,3 228,8 165,8 298,6 214,2 142,5 94,0 192,9 146,5 298,6 207,0 162,3 96,7 179,2 134,1 298,6 199,9 166,6 101,0
268,0 253,2 286,2 295,7 260,5 234,7 223,3 218,9 214,5 202,0 188,9 179,2 164,9 157,3 154,4 149,9 135,9 126,0 133,4 125,2 104,7 97,6 88,0 83,7 78,7 74,7 69,8 67,2 62,5 56,8 54,0 51,6 48,8 52,6 52,1 49,6 46,4 45,2 43,3 41,8 54,7 51,3 46,5 43,4 47,8 45,1 44,3 43,1
Qmin. + 20-40 % escursione max
175,2 62,2 146,3 286,5 228,5 84,1 176,1 63,6 157,4 253,9 213,1 76,8 175,8 69,9 154,8 226,1 215,4 69,3 175,7 83,9 144,1 205,0 174,2 65,8 175,0 91,3 126,5 200,1 186,3 58,8 173,3 95,9 145,8 181,0 186,8 56,0 172,6 99,1 240,3 167,1 181,5 55,6 171,2 110,1 212,9 162,1 171,8 94,0 169,2 168,0 197,9 163,6 161,8 94,4 168,4 172,2 215,5 201,9 231,4 83,7 167,4 172,8 234,1 191,8 241,9 79,2 167,9 172,8 226,6 178,8 234,4 73,9 163,5 171,6 259,8 262,9 214,5 68,2 159,6 169,4 231,5 275,9 187,9 65,4 159,0 173,1 213,8 302,7 318,4 202,0 62,1 151,7 176,8 354,6 378,6 274,3 268,3 59,6 142,5 174,8 284,8 363,9 245,7 242,6 59,6 135,8 177,0 270,3 324,8 221,9 274,3 58,5 128,9 176,3 278,6 315,8 216,5 263,6 57,9 121,8 175,6 257,9 309,7 193,4 246,2 53,2 113,2 173,9 213,4 269,8 171,3 218,9 53,3 110,0 176,1 199,3 233,7 166,4 193,7 51,5 105,2 175,3 156,2 214,9 132,3 175,4 48,1 101,4 174,3 169,9 226,1 117,9 168,2 46,9 94,2 172,1 137,0 192,0 130,8 146,3 46,4 89,6 168,6 126,9 182,4 142,8 130,9 42,2 86,0 164,1 133,8 169,0 123,7 117,4 42,1 83,3 150,1 125,2 153,6 135,3 112,1 40,3 77,2 134,5 119,1 140,7 109,3 119,2 38,5 73,5 125,1 112,4 123,3 105,8 112,4 49,6 69,1 113,1 107,0 117,7 96,8 104,2 65,7 65,1 107,8 103,2 110,4 91,9 100,0 53,8 59,4 99,9 97,4 97,9 91,4 91,0 48,7 55,9 93,9 93,9 122,9 87,7 88,1 47,2 52,6 90,5 95,6 83,9 84,8 44,8 49,4 87,2 110,2 82,8 83,3 54,9 46,0 89,2 99,4 79,5 79,8 58,2 46,8 122,0 97,3 74,6 75,5 52,7 45,1 117,7 88,3 73,7 38,5 57,2 44,5 101,5 85,2 70,7 37,2 56,5 74,9 86,5 69,5 28,5 53,8 48,7 72,4 107,0 103,6 27,7 47,8 48,2 102,6 82,3 102,8 29,3 46,8 48,1 112,8 190,5 73,8 64,7 95,0 53,9 120,2 136,6 84,6 74,4 90,9 53,0 218,4 110,8 77,0 66,0 40,1 54,1 196,9 178,3 72,2 60,0 278,5 54,9 167,4 313,8 86,5 56,8 246,3
53,7 55,7 63,9 80,2 84,3 86,0 81,9 89,6 232,1 205,5 192,5 171,8 169,3 138,6 188,2 220,4 245,5 241,6 238,7 230,5 185,7 179,7 176,0 137,9 132,6 131,4 127,9 106,9 94,2 91,1 81,8 73,2 83,4 74,0 498,6 477,2 454,6 432,0 401,5 382,9 360,0 344,2 316,0 307,3 291,3 283,2 278,4 278,1 248,5 248,6 274,7 273,2 274,8 226,7 258,5 299,3 304,2 348,5
759,4 723,5 702,3 674,7 646,3 596,5 567,6 541,6 515,5 469,8 449,3 427,3 400,7 370,1 355,4 338,7 308,7 292,5 277,6 260,4 268,6 227,8 216,2 238,3 248,0 201,3 207,8 427,7 309,5
765,5
361,1 373,4 359,1 354,9 362,3 354,3 400,1 440,7 450,3 486,3 514,5 548,6 564,9 587,6 617,4 689,2 724,1 757,2
349,2 323,8 304,8 296,8 284,3 276,7 271,4 265,0 260,6 252,8 247,5 247,2 237,3 237,9 233,6 238,8 238,2 245,0
382,1 416,8 451,1 459,7 450,8 444,5 438,0 413,5 426,7 421,9 433,8 419,3 478,1 487,6 552,4 575,3 604,6 610,0 597,6 592,9 557,5 542,7 524,4 494,0 475,1 460,6 450,3 423,2 384,8 186,9 177,8 187,3 191,2 201,6 197,4 193,3 190,0 186,8 181,4 177,6 171,2 167,9 167,6 162,2 158,9 155,9 151,5 147,5 141,8 136,7 135,5 126,0 129,0 130,7 123,9 128,7 126,7 125,4 122,4 122,1 120,9 118,5 117,4 117,8 115,0 117,0 274,6 243,1 244,5 258,4 253,1 238,7 237,9 113,2 230,8 121,6 225,9 263,9 218,6 148,2 165,7
257,2 259,1 298,6 342,4 387,8 403,1 426,7 450,1 465,3 501,6 529,2 563,8 552,9 563,4 558,0 594,8 640,5 684,1 695,1 709,3 703,3 689,7 681,3 663,1
251,4 251,4 251,4 251,4 251,4 236,3 221,5 221,5 221,5 221,5 214,2 192,9 192,9 186,0 172,5 179,2 207,0 207,0 207,0 207,0 192,9 221,5 221,5 221,5 199,9 179,2 159,3 152,8 134,1 128,0 116,3 104,9 94,0 83,6 78,6 73,7 68,9 68,9 68,9 68,9 68,9 88,8 152,8 152,8 221,5 221,5 221,5 221,5
1/1 8/1 15/1 22/1 1/2 8/2 15/2 22/2 1/3 8/3 15/3 22/3 1/4 8/4 15/4 22/4 1/5 8/5 15/5 22/5 1/6 8/6 15/6 22/6 1/7 8/7 15/7 22/7 1/8 8/8 15/8 22/8 1/9 8/9 15/9 22/9 1/10 8/10 15/10 22/10 1/11 8/11 15/11 22/11 1/12 8/12 15/12 22/12
236,3 236,3 228,8 228,8 228,8 228,8 221,5 221,5 221,5 214,2 207,0 192,9 192,9 192,9 221,5 236,3 228,8 251,4 236,3 228,8 207,0 199,9 186,0 199,9 179,2 159,3 152,8 140,2 134,1 122,1 116,3 110,5 99,4 94,0 104,9 104,9 146,5 221,5 214,2 192,9 186,0 199,9 221,5 221,5 214,2 282,6 266,8 251,4
SCIRCA CAPODACQUA (Nocera) sorg. BAGNARA + pozzo ARETUSA S. GIOVENALE 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 1999 2000 2001 2002 2003 2004 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 1998 1999 2000 2001 2002
Data
Tabella n. 6.10 - SORGENTI ATO 1
457,6 454,6 436,6 426,4 412,6 384,3 355,2 324,8 311,0 292,9 284,5 279,4 270,7 259,5 253,6 248,6 216,3 212,5 206,0 199,6 184,5 175,8 168,3 155,6 149,5 152,0 141,5 135,4 126,9 127,0 124,4 121,1
226,8 297,3 332,6 391,2 425,1 437,3 454,2 456,8 472,0 471,1 472,9 470,6 470,7 450,9 287,8 289,3 321,8 375,2 411,6 425,0 461,0 478,0 466,9 467,1 453,9 439,1 433,6 415,0 370,8 337,4 312,5 309,9 300,1 311,8 288,8
117,7 118,2 117,2 115,6 118,3 122,9 127,9 124,5 160,3 124,8 167,5 219,5
2003 2004
(Q = l/s)
75
La sua portata varia da un minimo di circa 200 l/s a massimi dell’ordine di 500 l/s (portata massima misurata nel 1988 circa 340 l/s). •
Sorgente Rumore: è una captazione semplice, con una galleria drenante posta vicino al contatto maiolica-fucoidi, che finisce in un bottino di presa con una condotta ed uno sfioro. Le portate variano da un minimo di 200 ad un massimo di circa 350 l/s. E’ possibile che piccole venute diffuse disperdano portate comunque limitate.
•
Sorgente Vaccara: situata in Comune di Gualdo Tadino, la captazione consiste in un doppio canale drenante di notevole lunghezza. Uno dei due rami giunge direttamente alla vasca di carico e presenta uno sfioro laterale insufficiente in morbida. Il secondo ramo è posto invece a livello dell’alveo del fosso: si tratta di una trincea drenante coperta da una canalizzazione in cemento per le acque piovane: la galleria sbocca a livello della fine del canale in posizione centrale rispetto a questo; da lì si diparte una condotta in ghisa che porta acqua alla vasca di carico nei periodi di magra. La portata della sorgente varia tra un minimo di 50 ed un massimo di 250 l/s circa, di cui il comune di Gualdo Tadino deriverebbe, secondo la ricognizione ATO, una portata costante di 30 l/s.
•
Sorgente Rocchette (o San Marzio): è una doppia emergenza sorgentizia, posta nel calcare massiccio ed integrata dalla presenza di un pozzo che attinge direttamente nella falda. L’acqua è captata dal comune di Gualdo Tadino in misura variabile nel corso dell’anno (tra un minimo di circa 11 l/s ed un massimo di 23 l/s secondo la ricognizione ATO). La portata complessiva della sorgente varierebbe invece tra un minimo di 50 ed un massimo di circa 130 l/s. L’emergenza superiore ha una portata più modesta di quella inferiore e ad essa si aggiunge il pozzo che sopperisce al suo esaurimento nel periodo estivo-autunnale. La seconda emergenza è posta a circa 30-40 m di quota più in basso ed a circa 100 m dall’opera di captazione della prima. Il sistema di captazione è abbastanza complesso: dalla sorgente superiore una condotta di circa 20 m porta l’acqua ad un partitore, stessa cosa avviene per l’acqua del pozzo. Dal partitore l’acqua si diparte verso il centro di Gualdo, verso un’utenza privata e ad uno sfioro. La sorgente inferiore è dotata di una captazione, piuttosto precaria e poco igienica, posta a circa 2-3 m dal p.c. L’acqua tramite un canale sotterraneo cementato raggiunge poi un serbatoio.
76
Tabella n. 6.11 – PORTATE MASSIME E MINIME DI ALCUNE SORGENTI Sorgente
S. Giovenale Bagnara + Aretusa Scirca Capodacqua (Nocera)
Letture disponibili
01/07/1998 - 08/09/2004 16/04/1998 - 08/09/2004 01/01/1997 - 22/09/2004 01/12/1999 - 08/09/2004
Portata max. l/s data
765,5 378,6 298,6 177,0
15/05/1999 22/04/1999 01/02/2001 08/05/2004
Portata min. l/s data
113,2 27,7 47,3 41,2
22/11/2003 08/11/2001 22/09/2003 15/10/2000
Escursione l/s %
652,3 350,9 251,3 135,8
85,2 92,7 84,2 76,7
Ai dati ed alle informazioni di cui sopra si aggiunge uno studio, in via di ultimazione, eseguito dagli Uffici Tecnici della Regione Umbria, del quale si riportano alcuni stralci. “Il settore in esame del sistema acquifero carbonatico dell’Umbria Nord –orientale comprende le strutture del Monte Cucco e dei Monti Maggio e Serra Santa (Gualdo Tadino). La circolazione idrica sotterranea in queste strutture è caratterizzata da estesi fenomeni carsici, che controllano in molte situazioni il drenaggio sotterraneo influenzando il regime delle emergenze, e dalla presenza di corsi d’acqua che drenano consistenti volumi idrici sotterranei. Le emergenze puntuali sono situate prevalentemente sui fianchi occidentali delle anticlinali con portate anche di alcune centinaia di l/s Il deflusso delle acque sotterranee si esplica essenzialmente tramite un sistema più superficiale, relativo ai livelli acquiferi superiori che trovano sede nella formazione della Scaglia s.l., ed uno intermedio in corrispondenza dell’acquifero della Maiolica, che si sovrappone al drenaggio profondo che si attua in corrispondenza di un diffuso livello di saturazione di base. Tale suddivisione del sistema di deflusso è identificabile anche tramite la caratterizzazione idrochimica, che individua tre gruppi principali di chimismo della acque associati ai tre diversi livelli di circolazione. Mentre la qualità delle acque per i sistemi più superficiali ed intermedi risulta buona, i notevoli tempi di residenza relativi ai circuiti più profondi, o le interazioni con il substrato triassico, possono condurre ad un notevole incremento del contenuto salino delle acque, tale da renderle inutilizzabili ai fini idropotabili. Per l’insieme della sistema carbonatico dell’Umbria Nord-Orientale è stata valutato un valore di infiltrazione efficace intorno ai 350 milioni di mc/anno del quale la maggioranza, pari a 250 milioni di mc, alimenta le sorgenti puntuali e lineari che drenano la circolazione idrica sotterranea del sistema. La restante aliquota di 100 milioni di mc contribuisce per la gran parte alla ricarica dell’acquifero della Valle Umbra, e ad alimentare un drenaggio profondo verso le strutture contigue. In dettaglio per quanto riguarda le strutture del Monte Cucco e dei Monti di Gualdo Tadino il valore dell’infiltrazione efficace risulta compreso nei valori medi della sistema dell’Umbria Nord-Orientale ed è stimabile in 15-20 l/s per Kmq di affioramento delle formazioni carbonatiche.
77
Sulla base dell’analisi dell’assetto geologico e idrogeologico dell’area e delle conoscenze degli attuali sistemi di captazione, sono state ubicate le sezioni di misure per la valutazioni delle portate emergenti dal versante occidentale delle strutture carbonatiche in esame. La scelta delle sezioni di misura è stata effettuate tenendo conto delle caratteristiche geologiche dell’area, per valutare i deflussi della circolazione idrica sotterranea in corrispondenza delle zone di affioramento delle formazione della Scaglia s.l. e della Maiolica. Dall’esame dei risultati delle misure idrometriche si denota come il deflusso della acque sotterranee, non prelevato dalle opere di captazione esistenti, sia consistente in corrispondenza delle seguenti sezioni: STRUTTURA MONTI DI GUALDO TADINO -
sorgente Rumore e Cappuccini con una portata di 160 l/s sorgente Vaccara con una portata compresa nelle tre sezioni di misura tra 140 e 230 l/s
STRUTTURA MONTE CUCCO -
-
valle del Purello con una portata di 180 l/s dei quali: 70 l/s provenienti dall’affluente della Valle Canovino e 90 l/s provenienti dalla valle del Fosso Vetorno valle del Sentino con una incremento di portata in corrispondenza dell’area di affioramento della formazione della Maiolica di 150 l/s
Le aree di possibile captazione delle risorse sopra definite risultano pertanto essere quelle in corrispondenza della sorgente Rumore-Cappuccini, per la struttura dei Monti di Gualdo Tadino, e l’area della Valle del Purello e della Valle del Sentino per la struttura del Monte Cucco. Sulla base delle indagini effettuate si è potuto delineare un primo quadro idrogeologico di riferimento, con una preliminare valutazione delle risorse di acque sotterranee disponibili e delle possibili aree di captazione delle stesse.
78
In considerazione che nell’ambito dei progetti per l’emergenza idrica nell’area in esame è in corso uno studio idrogeologico e una modellazione matematica del sistema acquifero di tali idrostrutture, e che comunque dovranno essere periodicamente controllate nel corso di almeno un anno idrologico le portate defluenti dalle sezioni di misura , le aree di possibile captazione sopra elencate potranno essere meglio definite ed eventualmente integrate con dei nuovi siti. Per la progettazione definitiva ed esecutiva delle opere di captazione e per un’idonea programmazione delle modalità di utilizzo della risorsa idrica sotterranea, anche ai fini di un’adeguata salvaguardia ambientale del sistema idrico, dovrà essere attuato un programma di indagini di dettaglio che prevede le seguenti attività: - Definizione dell’assetto idrogeologico di dettaglio del bacino di alimentazione delle varie aree di emergenza con censimento e caratterizzazione dei punti d’acqua e misure idrologiche protratte nel tempo (possibilmente con misuratori in continuo). - Caratterizzazione idrochimica con determinazione degli elementi principali e in tracce e analisi isotopiche. - Indagini geofisiche per la ricostruzione della geometria e tipologia del sistema acquifero e per la progettazione delle opere di captazione. - Redazione di una cartografia idrogeologica a scala 1:10.000/1.5.000 delle aree di interesse con l’elaborazione di sezioni geologiche e idrogeologiche di dettaglio. - Implementazione di modelli matematici di dettaglio alle differenze finite, sia in condizioni stazionarie che in transitorio, per ogni singola struttura acquifera di interesse, per la progettazione delle modalità di captazione e per la simulazione degli effetti di differenti scenari di prelievo delle acque sotterranee”.
6.2.2
Area della sorgente Bagnara (Nocera Umbra) 33
La sorgente Bagnara è situata a circa 5 km ad est di Nocera Umbra a quota 632 m s.l.m. e, con alcune opere collaterali, alimenta l’acquedotto di Perugia rappresentando per portata e qualità delle acque una delle principali risorse idropotabili della zona. La sorgente, da cui nasce il fiume Topino, si trova ai piedi della struttura montuosa di Monte Pennino – Monte Acuto, del cui nucleo affiorano formazioni calcaree come il Calcare Massiccio, la Corniola e la Maiolica. Dette rocce presentano una fratturazione intensa le cui direzioni preferenziali risultano estremamente variabili da luogo a luogo.
33
“Definizione delle aree di salvaguardia della sorgente di Bagnara di Nocera Umbra” di F. Ardizzone, W. Dragoni, G. Marchetti, M. Mariani, G. Vacca – da “ATTI DEL 3 CONVEGNO NAZIONALE SULLA PROTEZIONE E GESTIONE DELLE ACQUE SOTTERRANEE PER IL III MILLENNIO” – Parma ottobre 1999 – Pubblicazione n. 2018 del GNDCI-CNR U.O. 4.11
79
L’opera di presa della sorgente consiste in una classica galleria drenante e, a 50 m a valle del suo sbocco, in un pozzo di largo diametro munito di dreni radiali (denominato Pozzo Aretusa) di cui purtroppo non sono note in dettaglio le caratteristiche costruttive, che probabilmente drena in gran parte acque circolanti nella coltre detritica superficiale e nel subalveo del vicino piccolo corso d’acqua, l’Egna. Il pozzo è ubicato a valle della galleria drenante, e, secondo l’Ente gestore, fornisce una portata media di circa 35 l/s contro i 135 l/s medi della sorgente all’uscita della galleria drenante. In realtà questa subisce forti variazioni nel tempo, raggiungendo picchi dell’ordine di 350 l/s ma scendendo anche a valori di pochissime decine di litri al secondo o addirittura annullandosi (novembre 1990), come si può vedere dai dati settimanali disponibili dal 1974 in poi. La portata della sorgente è infatti strettamente connessa con gli eventi meteorici, tanto che si verificano – in dipendenza del fatto che il suo circuito principale è di natura carsica – grossi e rapidi incrementi di portata a distanza di 10-20 ore dall’inizio dell’evento piovoso che li provoca, accompagnati peraltro da intorbidimento dell’acqua e, spesso, dalla presenza di una carica batterica. Tanto la sorgente che il pozzo Aretusa sono monitorati con continuità dall’aprile del 1998: le portate massime si verificano generalmente nel periodo primaverile con picchi secondari nel mese di dicembre, mentre le portate minime si registrano normalmente in ottobrenovembre. Nel luglio 2002 la portata erogata dalla sorgente Bagnara è scesa a pochi litri al secondo, mentre il Pozzo Aretusa ha potuto fornire portate dell’ordine di 37-39 l/s. Malgrado la modesta disponibilità, 7 l/s sono stati rilasciati ai fini ambientali. Nella tabella 6.12 vengono riportati i valori di portata rilevati i giorni 1-8-15-22 di ogni mese dal 1998 all’8 settembre 2004 separatamente per la sorgente Bagnara ed il pozzo Aretusa, evidenziando in maniera opportuna i valori massimi e minimi di portata di ogni anno, ma per una migliore conoscenza della portata complessiva dell’insieme Bagnara + Aretusa si rinvia alla tabella n. 6.10, dove si può osservare come il complesso sia stato molto più penalizzato dalla siccità degli ultimi anni rispetto alle altre sorgenti monitorate della zona ed in particolare rispetto alla sorgente Scirca. Infatti, tenuto conto della massima escursione verificatasi tra portata massima e minima nel periodo di osservazione si sono evidenziate con un colore la portata minima incrementata fino ad un massimo del 20% dell’escursione massima e con altro colore la portata minima incrementata con un 20-40% di detta escursione. La portata di concessione varia da 30 a 330 l/s, sommandosi con quella dei pozzi di San Giovenale, in modo da arrivare – complessivamente – a 365 l/s.
80
Tabella n. 6.12 – SORGENTE BAGNARA E POZZO ARETUSA (l/s) Data
1/1 8/1 15/1 22/1 ½ 8/2 15/2 22/2 1/3 8/3 15/3 22/3 ¼ 8/4 15/4 22/4 1/5 8/5 15/5 22/5 1/6 8/6 15/6 22/6 1/7 8/7 15/7 22/7 1/8 8/8 15/8 22/8 1/9 8/9 15/9 22/9 1/10 8/10 15/10 22/10 1/11 8/11 15/11 22/11 1/12 8/12 15/12 22/12
1998 sorgen. pozzo
160,1 300,7 256,1 241,9 222,5 202,2 182,3 168,3 125,3 115,8 109,6 99,6 90,4 80,8 74,8 68,1 62,8 59,0 53,3 49,8 46,4 43,2 45,1 73,2 57,2 52,9 50,5 80,5 68,4 98,1 151,8 145,2
53,7 53,9 28,8 28,5 56,1 55,8 31,1 31,0 30,9 54,1 27,4 27,3 43,4 44,4 44,4 44,3 44,3 44,2 44,1 44,1 44,1 44,0 44,1 44,0 44,5 44,3 22,0 22,0 22,1 44,4 22,1 44,4 45,1 22,2
1999 2000 2001 2002 2003 2004 pozzo sorgen. pozzo sorgen. pozzo sorgen. pozzo sorgen. pozzo sorgen. pozzo sorgen. 124,2 112,8 110,2 99,6 102,4 107,4 194,8 167,8 175,6 184,6 209,5 202,1 214,2 209,0 265,1 342,7 338,9 299,9 269,7 263,8 224,2 211,3 192,5 180,8 169,7 158,0 144,7 129,3 111,9 108,7 100,4 93,5 80,8 74,6 68,8 63,2 55,5 53,1 47,8 46,6 49,6 67,6 63,8 154,9 102,8 93,7 152,3 296,8
22,1 44,6 44,6 44,5 24,1 38,5 45,4 45,1 22,3 31,0 24,6 24,5 45,6 22,4 37,6 22,6 25,0 24,9 46,1 45,9 45,6 22,4 22,4 45,3 22,3 24,4 24,4 24,3 28,8 14,6 17,3 17,0 17,1 48,4 26,8 47,0 44,0 44,2 40,5 38,5 36,9 39,4 18,5 35,6 33,8 17,1 26,0 17,1
269,5 236,9 209,2 188,0 164,4 156,5 147,9 142,9 144,3 182,6 172,5 159,5 243,4 239,7 282,0 254,6 226,1 203,0 185,1 173,7 151,6 142,4 132,3 117,9 104,0 94,8 96,6 89,0 74,5 68,4 61,0 54,9 52,2 48,5 44,9 43,5 40,0 35,4 34,4 31,5 30,2 63,6 63,1 50,3 60,8 53,2 48,4 62,8
17,0 17,1 16,9 17,0 35,7 24,6 19,2 19,2 19,3 19,4 19,4 19,3 19,5 36,2 36,5 19,7 19,6 18,9 31,4 19,7 19,7 24,0
26,7 48,0 27,1 46,3 34,8 37,3 35,8 37,1 39,2 39,2 39,1 39,3 39,4 39,3 39,3 39,2 39,3 40,0 39,7 23,5 23,8 23,8 23,8 23,8
188,4 172,3 174,8 156,6 162,3 162,7 157,5 147,8 137,9 204,9 192,3 185,0 165,5 163,9 178,0 243,9 218,3 238,6 239,8 222,4 194,8 176,3 157,9 144,2 122,3 113,3
40,1 40,7 40,6 17,6 24,0 24,1 24,0 24,0 24,0 26,5 49,6 49,4 49,1 24,0 24,0 24,4 24,3 35,8 23,8 23,8 24,2 17,4 17,5 24,0 24,0 17,6
94,3 80,3 73,2 65,2 60,6 52,6 49,3 45,7 44,0 41,1 36,0 38,5 37,2 28,5 27,7 29,3 25,8 35,7 27,0 21,8 18,6
17,8 38,9 39,2 39,0 39,4 38,4 38,8 39,1 39,2 38,7 39,4
38,9 38,7 39,0 38,2 38,2
46,3 39,1 32,3 28,7 22,2 19,4 16,6 54,7 55,1 44,6 40,0 34,8 29,2 26,4 23,2 20,8 20,9 19,8 19,2 17,6 14,6 13,5 10,8 9,2 8,1 4,7 4,1 2,9 1,5 12,4 28,1 16,7 10,0 8,4 6,1 16,2 19,5 14,1 18,7 18,1 15,4 10,5 8,3 55,8 51,8 278,3 246,1
37,8 37,7 37,0 37,1 36,6 36,6 39,0 39,3 39,3 39,1 39,2 39,1 39,0 39,0 38,9 38,8 38,7 38,7 38,7 35,6 38,7 38,0 37,3 37,7 38,3 37,5 38,0 37,4 37,0 37,2 37,6 37,1 38,7 38,8 38,7 38,7 38,7 38,6 38,5 38,4 38,4 37,3 38,5 39,2 39,1 40,1 0,2 0,2
213,0 223,8 256,7 240,1 205,5 205,9 194,1 178,0 159,9 173,8 160,6 150,9 136,6 124,7 125,3 120,8 106,8 96,9 88,4 80,3 75,7 68,6 61,0 57,0 52,3 47,7 43,0 40,4 35,8 29,6 26,9 24,5 21,7 19,0 15,8 13,4 10,8 9,2 7,3 6,1 19,3 15,4 10,7 7,3 10,9 8,3 7,2 6,2
55,0 29,4 29,5 55,6 55,0 28,8 29,2 40,9 54,6 28,2 28,3 28,3 28,3 32,6 29,1 29,1 29,1 29,1 45,0 44,9 29,0 29,0 27,0 26,7 26,4 27,0 26,8 26,8 26,7 27,2 27,1 27,1 27,1 33,6 36,3 36,2 35,6 36,0 36,0 35,7 35,4 35,9 35,8 36,1 36,9 36,8 37,1 36,9
16,4 18,1 25,9 42,1 46,1 47,8 43,7 51,3
37,3 37,6 38,0 38,1 38,2 38,2 38,1 38,2
178,1 174,6 153,9 128,2 116,3 165,7 197,6 203,0 199,3 200,8 191,4 162,9 149,1 135,5 125,7 109,6 98,7 88,4 83,7 71,9 68,3 59,5 51,6 45,2 40,8
27,4 17,9 17,9 41,2 22,3 22,5 22,8 42,5 42,3 37,9 39,1 22,9 30,5 40,5 12,2 22,9 32,7 39,5 23,2 22,3 22,8 22,3 21,7 38,1 33,2
81
Dalle indagini effettuate in passato è emerso che la vulnerabilità del bacino idrogeologico è molto elevata in corrispondenza della formazione del Calcare Massiccio e della Maiolica e nell’area di affioramento della coltre detritica immediatamente a monte dell’emergenza di Bagnara e lungo la valle dell’Egna.
6.2.3
Area dei pozzi di San Giovenale
La sorgente di San Giovenale è situata nel Comune di Nocera Umbra lungo la valle del fiume Topino a quota 475 m s.l.m., a pochi chilometri da Bagnara, dove il fiume incide una struttura anticlinalica. Per la captazione delle acque sorgive che si disperdevano all’interno delle alluvioni, sono stati realizzati 10 pozzi di grande diametro (5 m) all’interno del detrito, profondi una dozzina di metri, che captano una portata che attualmente può arrivare fino ad un massimo di 150-180 l/s. La sorgente raggiunge portate più elevate rispetto a Bagnara e con morbide tardoprimaverili e magre tardo-autunnali ben definite. Le indagini effettuate nel quadro del Programma PRISMAS hanno permesso di rilevare che a variazioni di prelievo corrispondevano esattamente decrementi o incrementi a livello di restituzioni in alveo, confermando che i pozzi non vanno a intaccare mai le riserve perenni del sistema sorgivo, La sorgente è monitorata dal mese di luglio 1998 (vedi tabella n. 6.10). Le portate massime, nell’ordine di 620-765 l/s, si hanno nel periodo maggio-giugno, mentre le portate minime si registrano in novembre con valori dell’ordine di 200-240 l/s in periodi normali, ma che nel corso della recente siccità sono scesi poco sopra il centinaio di litri al secondo. Data la potenzialità della falda è evidente che l’esubero sorgentizio si disperde lungo il subalveo del Topino, ma potrebbe venire studiata una migliore captazione della sorgente per elevare, nel periodo di morbida, la portata totale derivata ad almeno 300-350 l/s, mentre l’attingimento nel periodo di magra non dovrebbe superare gli attuali 150-180 l/s. La portata di concessione varia attualmente da 0 a 355 l/s cumulandosi con quella del complesso Bagnara per un totale di 365 l/s.
82
6.2.4
Area di Le Cese
L’emergenza di Le Cese è localizzata lungo la valle del Fossaccio ad una quota di 470 m s.l.m. Il campo-pozzi relativo è costituito da n. 3 pozzi profondi 12 m, il primo dei quali è ubicato in corrispondenza di una vecchia sorgente. Il torrente Fossaccio attraversa completamente il campo-pozzi delle Cese, per cui, per evitare possibili interferenze tra le acque di falda e quelle superficiali, risulta cementato per il tratto relativo al campo-pozzi. La portata, concessa ed estraibile anche in periodo estivo si aggira sui 65 l/s, ma a luglio del 2002, a causa della siccità invernale e primaverile è scesa a 27 l/s .
6.2.5
I monti di Gubbio 34
I rilievi calcarei prospicienti la piana della Conca Eugubina hanno un ruolo importante nella ricarica degli acquiferi vallivi captati per fini idropotabili, oltre a fornire direttamente risorse idriche di ottima qualità. L’area dei Monti di Gubbio è rappresentata dalla zona di affioramento delle formazioni calcaree e calcareo-marnose della seria Unbro-Marchigiana. Le formazioni mesocenozoiche, che sono quelle di interesse idrogeologico, possono essere suddivise in tre gruppi aventi permeabilità bassa o nulla, medio-alta od elevata, a cui si può aggiungere la fascia detritica pedemontana sud-occidentale che presenta una permeabilità da media ad elevata. La successione stratigrafica delle formazioni sopramenzionate fa sì che si possono definire in linea di massima quattro orizzonti acquiferi, tre nella serie carbonatica (acquifero superiore della Scaglia, acquifero intermedio della Maiolica-Calcari Diasprigni, acquifero inferiore della Corniola-Calcare Massiccio) e uno nel detrito. Le sorgenti di Raggio hanno rappresentato fino a metà anni ’70 la principale emergenza idrica dei Monti di Gubbio, integrate prima e soppiantate poi da una serie di pozzi limitrofi che interessavano lo stesso acquifero (vedi anche cap. 6.1.4). A seguito di studi effettuati nel periodo 1995-97 per analizzare lo stato di sfruttamento degli acquiferi calcarei, sono stati presi in considerazione alcuni sottobacini idrogeologici così definiti: Mocaiana, Raggio – Casamorcia, Bottaccione e San Marco ed è stato eseguito un bilancio idrico. Gli acquiferi calcarei, in totale, dispongono mediamente di poco più di 5 milioni di m3 di acqua rinnovabile annualmente, pari a circa 170 l/s (l’acquifero del detrito dispone di 1,2 milioni di m3, pari a circa 40 l/s). 34
“Messa a punto di un sistema di gestione di un acquifero calcareo sovrasfruttato: i monti di Gubbio (Umbria)” di G. Marchetti, A. Martinelli, S. Passeri, G. Vacca, estratto da “ATTI DEL 3 CONVEGNO NAZIONALE SULLA PROTEZIONE E GESTIONE DELLE ACQUE SOTTERRANEE PER IL III MILLENNIO” – Parma ottobre 1999 – Pubblicazione n. 1981 del GNDCI-CNR U.O. 4.11
83
A livello di sottobacini, quelli di Mocaiana e Raggio-Casamorcia si trovano in condizioni di sfruttamento superiori alle possibilità di ricarica, mentre quelli del Bottaccione e di San Marco travasano integralmente le loro risorse al di fuori del sistema (alla coltre detritica, alla piana alluvionale, forse anche ai sottobacini contigui). L’entità dei due ultimi sottobacini non è enorme e la disponibilità idrica totale si aggira sui 50 l/s medi. Un sondaggio di esplorazione è stato realizzato nel 1997 all’ingresso della Valle del Bottaccione nel settore prospiciente la città di Gubbio. Il sondaggio, spinto fino alla profondità di 181 m, ha attraversato le formazioni dei Calcari Diasprigni, senza incontrare la falda idrica, e poi del Rosso Ammonitico e della Corniola, mettendo in evidenza notevoli incrementi di portata in perforazione a partire dai 100 m di profondità. Dalle prove eseguite la disponibilità idrica media annua risulterebbe di circa 30 l/s. Si impone quindi un riordino dei prelievi, evitando il sovrasfruttamento dei sottobacini Mocaiana e Raggio-Casa Morcia, ma al contempo incrementando – nei limiti della ricarica annua – i prelievi degli altri due sottobacini come evidenziato nella fig. 6.2.
6.2.6
Area del Monte Subasio 35
Le acque che si infiltrano nel monte Subasio, costituito da un rilievo con morfologia tipica dei massicci carbonatici umbro-marchigiani, sono solo in minima parte restituite da numerosi sistemi sorgentizi (per l’esattezza 35 di cui i principali – in tutto 11 – erogano mediamente nell’anno 51,5 l/s pari al 95% delle emergenze), sistemi che risultano essere legati a circuiti sospesi.
35
“L’area di ricarica del Monte Subasio” di G. Chiodini, S. Gianquinto, G. Marchetti, A. Martinelli in “LE ACQUE SOTTERRANEE IN UMBRIA” (vedi bibliografia).
84
Fig. 6.2 - SCHEMA PROPOSITIVO DI RIORGANIZZAZIONE DEI PRELIEVI
SOTTOBACINO MOCAIANA Ricarica media annua 40 l/s Prelievi: pozzi Mocaiana 35 l/s Deflussi: Assino 5 l/s
SOTTOBACINO RAGGIOCASAMORCIA Ricarica media annua 90 l/s Prelievi: Sorgenti 3 l/s pozzo Casamorcia 12 l/s pozzi Raggio 40 l/s altri usi 10 l/s Deflussi: falda alluvionale 20 l/s
SOTTOBACINO BOTTACCIONE
SOTTOBACINO S. MARCO
Ricarica media annua 35 l/s
Ricarica media annua 17 l/s
Prelievi: Sorgenti 2 l/s pozzo Bottaccione 30 l/s Deflussi: falda alluvionale 3 l/s
Prelievi: Sorg. S. Marco 5 l/s Deflussi: falda alluvionale 12 l/s
SERBATOIO RAGGIO
RETE IDRICA DI GUBBIO (125 l/s)
Da un bilancio idrogeologico appare che solo un 10% delle precipitazioni utili da luogo alle emergenze di cui sopra (circa 25 milioni di m3/anno), mentre la falda di base raccoglie circa il 90% di tali acque (e cioè più di 20 milioni di m3); i meccanismi di infiltrazione profonda sono di tipo essenzialmente verticale, legati alla presenza di consistenti sistemi carsici. Queste acque defluiscono per via sotterranea nella zona nord-occidentale del rilievo, alimentando l’acquifero freatico, ed in quella sud occidentale alimentando prevalentemente l’acquifero artesiano della Valle Umbra, in particolare nelle aree di Assisi e Spello. Su di un’area permeabile di 48 km2, che rappresenta circa il 70% dell’intero rilievo, dal bilancio di cui sopra sono valuti in circa 600 l/s i deflussi profondi che la falda di base del Subasio fornisce agli acquiferi contermini, alimentando la falda freatica ed artesiana della Valle Umbra. Dati raccolti dalla perforazione di un pozzo di 150 m in prossimità di Spello evidenziano come, al di sotto di 40 m di detriti ed alluvioni, i terreni calcarei della scaglia rossa e bianca siano privi di falde idriche fino ai 140 m dal p.c., presentando anzi fenomeni di carsismo. Sotto tale profondità, attraversato un livello brecciato e cementato, è presente una
85
consistente falda in pressione che risale a circa 50 m dal p.c. (circa 190 m s.l.m.), le cui acque hanno una salinità di 0,5 g/l. Le acque che alimentano la falda freatica della Valle Umbra seguono un processo di maturazione che porta ad un consistente peggioramento della qualità delle stesse. La qualità delle acque di deflusso profondo, che peraltro sono in collegamento con la falda artesiana di Cannara, vengono danneggiate dai processi di tipo riducente che si verificano all’interno dell’artesiano producendo specie ioniche, come l’ammonio. L’ubicazione del Monte Subasio, in prossimità di aree densamente abitate, è tale da rendere, anche economicamente, molto conveniente l’utilizzo della sua risorsa idrica sotterranea. La realizzazione di eventuali opere di captazione di acque sotterranee, da destinare unicamente ad un fine privilegiato per l’uso idropotabile, dovrà però venire effettuata valutando l’impatto ambientale sull’attuale sistema di circolazione idrica sotterranea, sia per quel che riguarda le attuali emergenze, sia per i rapporti di alimentazione con l’acquifero alluvionale della Valle Umbra. La ridotta attività antropica presente nell’area, l’ubicazione periferica dei centri abitati, la destinazione a parco dell’area permettono infatti di salvaguardare la risorsa da eventuali contaminanti, pur tenendo conto che l’elevata permeabilità d’insieme delle formazioni calcaree e la presenza di diffusi fenomeni carsici rendono il sistema altamente vulnerabile all’inquinamento. L’eventuale reperimento di risorse dovrà essere adeguatamente gestito in collegamento con l’attuale sistema di prelievo dalla Valle Umbra ed in particolare con l’area del campo pozzi di Cannara e di Petrignano, che presentano condizioni di sovrasfruttamento e di degrado della qualità delle acque. In definitiva quindi le acque della falda di base del Monte Subasio potrebbero costituire una risorsa idrica sostitutiva, e di miglior qualità, di quelle estraibili dagli acquiferi alluvionali prospicienti. E’ quindi necessaria una prospezione idrogeologica di dettaglio accompagnata da alcune perforazioni esplorative-produttive per valutare l’effettiva produttività della formazione. Da una valutazione molto sommaria 36 si presume che potrebbe essere possibile estrarre mediamente dai 10 ai 15 milioni di m3 all’anno, corrispondenti all’incirca tra 300 e 500 l/s continui.
36
Regione Umbria – Emergenza idrica 2002 – Piano di interventi – III° Stralcio – tab. 6.1 pag. 39
86
6.2.7
Area di Monte Malbe
Sulla base di studi pregressi effettuati dal Consorzio Acquedotti Perugia e interessanti la struttura carbonatica di M. Malbe, è stato accertato che essa dispone di una risorsa idrica rinnovabile di circa 220 l/s ed è stato pertanto realizzato il campo pozzi di Migiana costituito da 6 perforazioni, in grado di produrre complessivamente circa 35 l/s. Sono stati pertanto effettuati ulteriori approfondimenti per la esecuzione di 4 nuove perforazioni in grado di elevare la portata complessivamente educibile a 50 l/s. Dal punto di vista qualitativo le acque delle perforazioni effettuate sono conformi al D.P.R. 236/88 e quindi utilizzabili per uso potabile ad eccezione di due pozzi le cui acque presentano un contenuto in ferro superiore al valore ammissibile; tuttavia miscelando le acque dei sei pozzi anche questo parametro rientra nella norma.
6.2.8
Area dei Monti Martani
Sono state eseguite due perforazioni spinte rispettivamente fino alla profondità di 429 e 436 m. La prima perforazione, effettuata in località Montecchio (Comune di Giano dell’Umbria) ha incontrato l’acquifero nella “scaglia rossa e bianca” con livello statico della falda stabilizzatosi a 275 m dal p.c. ed una portata di 12,5 l/s con livello dinamico a 320 m di profondità. Anche se la durezza è relativamente contenuta (30 °F) e la qualità della risorsa risulta conforme al D.P.R, 236/88, la debole portata specifica (0,3 l/s x m) e il notevole sollevamento hanno sconsigliato una sua utilizzazione. La seconda perforazione, ubicata in località Rocchette (Comune di Massa Martana) ha incontrato l’acquifero nella “maiolica” con livello statico a 239 m dal p.c. La portata d’esercizio è superiore a 40 l/s, ma purtroppo – oltre all’elevato sollevamento – l’acqua presenta una elevata durezza (70 °F) ed un contenuto in ferro oltre i limiti del D.P.R. 236/88 e quindi non è utilizzabile per usi potabili. Anche se il C.A.P. nella relazione del Progetto Preliminare 1° Lotto per il Rifornimento Idrico del Comprensorio della Media Valle del Tevere dell’ottobre 1999, suggeriva - sulla base soprattutto dei risultati della prima perforazione - di approfondire con ulteriori studi ed indagini la possibilità di sfruttare la falda acquifera della formazione carbonatica, si ritiene opportuno almeno per il momento tralasciare tale possibilità, anche - se non soprattutto – a causa degli elevati costi del sollevamento dell’acqua, possibilità che tuttavia potrà essere ripresa in esame in mancanza di altre risorse idriche.
87
6.2.9
Area dei Monti di Amelia
Sono state eseguite complessivamente n. 3 perforazioni per accertare le possibilità idriche del sottosuolo, sulla base delle indagini geologiche ed idrogeologiche eseguite nel corso della redazione del Piano ottimale di utilizzazione delle risorse idriche della Regione Umbria “Piano Lotti”. Una prima perforazione è stata eseguita dal Consorzio Acquedotti di Perugia nel 1996 in località Fosso della Pasquarella nel Comune di Baschi, circa 800 m a sud del Tevere. Più esattamente il pozzo è ubicato in un ansa del Fosso dell’Acquaviva, circa 50 m a monte della sua immisione nel fosso della Pasquarella. La perforazione ha raggiunto la profondità di 251 m, attraversando, dopo i primi strati di Scaglia e Scisti a Fucoidi, i Calcari Diasprigni tra i 78 e i 145 m di profondità, cui ha fatto seguito fino a 200 m di profondità la Corniola, e successivamente il Calcare Massiccio. Da tenere presente l’elevato grado di fratturazione del calcare e l’elevato apporto idrico che ha obbligato a sospendere la perforazione alla profondità di 251 m. I primi 60 m di perforazione sono stati cementati; i filtri sono stati collocati tra i 128 e i 200 m di profondità dal p.c. Trattandosi di acquifero in roccia non è stato posto il drenaggio nell’intercapedine tra foro e rivestimento e non è stato tubato il tratto finale del pozzo (al di sotto dei 200 m), dal momento che la pompa verrà collocata a di sopra del tratto non rivestito. Il livello statico della falda si situa alla profondità di 52,70 m dal p.c. Le prove di pompaggio sono state limitate dalla capacità della pompa adottata in conseguenza del diametro utile della perforazione (335,6 mm): in pratica si sono estratti 150 l/s con un abbassamento del livello della falda di soli 2,54 m. Un pompaggio di lunga durata (80 ore) ha consentito di mantenere costante la portata edotta (150 l/s). Successivamente (1998) la Regione Umbria ha realizzato - sempre nella struttura dei Monti d’Amelia - altre due perforazioni: la prima in località Madonna della Pasquarella e la seconda in località Ponte dell’Argentario (fosso dei Varconi). La perforazione della Madonna della Pasquarella, situata sul margine sinistro del Fosso della Pasquarella, un centinaio di metri a N.N.E. del pozzo realizzato dal Consorzio Acquedotti, ha raggiunto la profondità di 240 m attraversando la Corniola e, forse, il Calcare Massiccio. Il livello statico è situato alla profondità di 39 m dal p.c. ed alle prove sono stati estratti 60 l/s con una depressione di 30 m del livello della falda. La durezza è risultata di 35 °F. Al termine della perforazione venivano effettuate, unitamente con il precedente pozzo realizzato dal Consorzio Acquedotti, delle prove di portata congiunte con lo scopo di
88
verificare, sotto pompaggio prolungato, la consistenza dell'acquifero e l'idoneità della risorsa a scopo potabile. La prova di pompaggio contemporaneo alla massima portata estraibile è durata 7 giorni ed ha consentito di emungere complessivamente 220 l/s (160 la perforazione del Consorzio Acquedotti e 60 la perforazione della Regione). Se quindi le portate estraibili dai due pozzi raggiungono i 220 l/s, un campo pozzi che si articoli su un numero abbastanza elevato di perforazioni potrebbe consentire di emungere portate nettamente superiori. Una seconda perforazione, effettuata dalla Regione Umbria in località Ponte dell’Agentario (Civitella del Lago) e denominata AC1, con i suoi 318 m di profondità ha attraversato la Maiolica e la Corniola. Il livello statico della falda si è ubicato a 198 m di profondità. La portata di prova è risultata superiore a 30 l/s con un abbassamento modesto del livello. Infatti la portata specifica è di 70 l/s x m. La durezza dell’acqua è di 20 °F. Per un miglior accertamento della potenzialità della falda della Pasquarella nella primavera 2002 è stata eseguita una prova di lunga durata (50 giorni) con portata complessiva pari a 180 l/s. Le prove, anche se occorrerà effettuare ulteriori approfondimenti per completare il quadro conoscitivo dell’acquifero in esame e – in particolare – le possibili influenze con il pozzo di Civitella del Lago (che, purtroppo, durante le ultime prove non è stato utilizzato come piezometro) hanno fornito risultati quali-quantitativi soddisfacenti e tali da giustificare l’opportunità di completare in tempi rapidi la realizzazione di un campo pozzi con ulteriori 4-5 perforazioni produttive, in modo da poter disporre nel periodo di punta di una portata dell’ordine di 300-350 l/s. Per quanto riguarda la struttura dei Monti d’Amelia – Narni, ai cui margini settentrionali sono ubicate le perforazioni realizzate, l’unico dato significativo è l’esistenza della sorgente di Stifone, posta nell’omonima località lungo il fiume Nera, in grado di erogare una portata compresa tra 13 e 15 m3/s, ma caratterizzata da un elevato contenuto salino, dovuto alla circolazione profonda delle acque che vengono a contatto con le formazioni triassiche. Tale portata, estremamente elevata considerando i coefficienti regionali di infiltrazione medi, di ruscellamento ed i valori dell’evaporazione calcolati, può essere giustificata solo ammettendo la presenza di consistenti apporti idrici dalle strutture limitrofe (dorsale Martana e rilievi sabini del Lazio settentrionale). Da un confronto effettuato da alcuni geologi sui bilanci delle suddette strutture, la quota parte relativa ai Monti d’Amelia – Narni risulterebbe essere dell’ordine di circa 5,5 m3/s rapportata ad una superficie di 277 km2 e quindi sembrerebbe esistere la possibilità di prelevare ai margini della struttura carbonatica, dove sono prevalenti le formazioni cretaciche (Scaglia e Maiolica), le portate sopra ipotizzate.
89
6.2.10
Conclusioni sulle risorse idriche delle formazioni calcaree
Esistono, per certe zone, alcune perplessità sulla reale consistenza delle risorse idropotabili, anche per l’incompletezza delle informazioni o per talune loro evidenti contraddizioni.. 1.
Innanzitutto, per quanto riguarda le sorgenti appenniniche ai piedi di Monte Cucco (da Scirca a Capodacqua) è necessario realizzare un loro inventario completo, accertando nel contempo per quelle più consistenti (portata superiore ad esempio a 10 l/s): -
-
la portata effettivamente erogata, mediante misurazione diretta, le presumibili portate di magra e di morbida in relazione all’epoca in cui è stata effettuata la misura di portata (meglio ancora se è possibile effettuare in breve tempo misure dirette delle portate di magra e di morbida), l’eventuale utilizzazione in atto (parziale o totale) della risorsa idrica per usi idropotabili (comune servito, portata derivata in magra ed in morbida), possibilmente la caratteristiche chimico-fisiche dell’acqua.
Anche prendendo in considerazione per il solo periodo invernale, se non la portata massima, almeno un valore intermedio tra questa e la portata media delle sorgenti di cui alla tabella n. 6.5 (escludendone però alcune, per vari motivi non utilizzabili), pari cioè a 1.200 l/s, si può ragionevolmente ipotizzare di derivarne in complesso, limitatamente al periodo gennaio-giugno (salvo periodi invernali di magra), circa 500 l/s, lasciando defluire in alveo 700 l/s delle emergenze principali a cui si aggiungono circa 250-300 l/s di emergenze minori o diffuse, per complessivi un migliaio di litri al secondo. 2.
Per quanto riguarda le perforazioni effettuate ai piedi della sorgente Scirca si ritiene opportuno effettuare: -
un primo tentativo, poco costoso, per migliorare la percolabilità della roccia interessata dall’acquifero potrebbe consistere nel far brillare, a profondità opportune, delle cariche esplosive all’interno delle 3 perforazioni di studio realizzate provocando la frammentazione della maiolica e quindi favorendo l’afflusso di acqua ai pozzi,
-
un secondo tentativo potrebbe consistere nella realizzazione di altre perforazioni a monte della sorgente Scirca e delle altre sorgenti (Cappuccini, Boschetto, Rumore, Vaccara, ecc.) in zone tali da non perturbare in maniera sensibile il regime dei deflussi delle sorgenti. E comunque se l’esito di tali perforazioni fosse positivo,
90
sarebbe auspicabile la realizzazione di gallerie per estrarre l’acqua a gravità, evitando pompaggi che potrebbero essere eccessivamente onerosi. Ciò richiede preventivamente la realizzazione di uno studio idrogeologico strutturale per individuare le situazioni più permeabili ed i sistemi di fratturazione più produttivi (analisi strutturale, rilievo a mesoscala dei piani di taglio e delle loro caratteristiche idrauliche, analisi fotogeologica, ricostruzione geologico-strutturale di dettaglio 3D, eventuali indagini geoelettriche o rilievi geofisici e spettrali, ecc.), come del resto già raccomandato dallo studio in corso a cura del Servizio Geologico della Regione Umbria. In caso di esito positivo delle perforazioni potrebbero derivarsi, in periodo di magra, portate dell’ordine di 300-500 l/s (e ovviamente più modeste nella stagione calda/asciutta) tramite un idoneo campo-pozzi. Tuttavia, in attesa di conferme, non viene inclusa tale possibile risorsa nell’elaborazione del presente PRRA. 3.
Molto più fattibile appare invece il potenziamento della captazione – nella stagione fredda/umida – dell’attuale sorgente Scirca, dal momento che normalmente eroga tra dicembre e giugno (eccezion fatta durante la decorsa siccità) portate dell’ordine di 200-250 l/s (vedi tabella n. 6.9), che potrebbero venire captate al 90% per il rifornimento del Sistema Alto Chiascio e del Sistema Perugino-Trasimeno 37.
4.
Mentre per la sorgente Bagnara, molto sensibile alle variazioni di portata, non sembra essere prevedibile alcun intervento, si ritiene utile per il complesso dei pozzi di San Giovenale, migliorare la captazione per portare, vista la potenzialità della falda detritica, a 250 l/s. E comunque andrebbe superato – per la stagione fredda/umida (e più precisamente da gennaio a giugno/luglio) – il vincolo della concessione globale (Bagnara-Aretusa-S. Giovenale) di 365 l/s essendo disponibili in annate idrologicamente normali risorse idriche abbondanti (vedi tabella n. 6.9) che consentono di derivare complessivamente fino a 500 l/s, senza arrecare gravi perturbazioni all’ambiente.
5.
Per quanto riguarda le estrazioni dei Monti di Gubbio si raccomanda l’adozione del programma di sfruttamento equilibrato per i sottobacini Mocaiana, RaggioCasamorcia, Bottaccione e S. Marco, previsto dallo studio di Marchetti, Martinelli, Passeri e Vacca circa un sistema di gestione di un acquifero sovrasfruttato. Non solo, ma sarebbe bene durante la stagione fredda/umida sospendere i prelievi per consentire una più efficiente ricarica delle falde acquifere.
6.
Circa la potenzialità delle formazioni calcaree del Monte Subasio (vedi cap. 6.2.6), sarebbe quanto mai auspicabile un approfondimento degli studi per poi giungere
37
E comunque in caso di portate inferiori ai suddetti valori, il prelievo nel periodo dicembre-giugno non dovrebbe mai superare, per motivi ambientali, il 90% della portata rilasciata dalla sorgente.
91
all’esecuzione di una o più perforazioni di prova che penetrino nella falda di base al piede del monte Subasio, in modo da poter captare una risorsa idrica sostitutiva di quella degli acquiferi alluvionali della Valle Umbra. Si valuta preliminarmente la possibilità di derivare, mediante idoneo campo-pozzi, fino a 170 l/s nella stagione calda/asciutta. 7.
Relativamente allo sfruttamento della falda di Monte Malbe, la realizzazione di pozzi che mediamente erogano una portata unitaria di 5/s non sembra essere economicamente conveniente sia dal punto di vista degli investimenti che dal punto di vista gestionale e quindi sembrerebbe opportuno sfruttare detta falda, momentaneamente in via transitoria fino a quando non verrà attivata l’utilizzazione di nuove risorse idriche (superficiali o sotterranee) e poi solo in situazioni di emergenza, a meno di non riuscire ad aumentare la produttività dei pozzi mediante opportuni interventi (come l’impiego di cariche esplosive per aumentare la frammentazione della roccia e facilitare l’afflusso dell’acqua).
8.
Solo una delle perforazioni eseguite presso i Monti Martani presenta acqua di buona qualità, ma di portata molto modesta (12 l/s con livello dinamico a ben 320 m di profondità). Anche se con artifici vari si riuscisse ad aumentare la portata, resterebbe l’onere, molto pesante, del sollevamento che pertanto sconsiglia l’utilizzazione di detto pozo..
9.
Ed infine per quanto riguarda i Monti d’Amelia, le ultime prove di portata eseguite alla perforazione “La Pasquarella” confermano la possibilità di derivare, per periodi limitati al periodo estivo, attorno ai 350 l/s abbassando l’entità dei prelievi nei restanti mesi dell’anno (e arrivando in situazioni di vera emergenza ma per periodi veramente limitati a 380 l/s).
92
Concludendo, ferma restando la necessità per talune zone di ulteriori studi di base e di perforazioni di prova e, in certe situazioni, di tentare un aumento della produttività dei pozzi mediante idonee tecniche, le disponibilità, sicure o quanto meno altamente probabili, per uso idropotabile nei periodi di morbida e di magra sono le seguenti: Tabella n. 6.13 – PORTATE DERIVABILI DALLE FORMAZIONI CARBONATICHE Risorsa idrica Stagione
Portata (l/s) invern.-primav. estivo-autunn.
500-600 135 • affioramenti M. Cucco 180-225 70 • sorgente Scirca 365 * 220 • Bagnara-Aretusa-S. Giovenale 65 40 • Le Cese -127 • monti di Gubbio 100 170 • monte Subasio 50 50 • monte Malbe (riserva attiva) --• monti Martani 300 350 • monti Amelia (La Pasquarella) 0 160 • pozzi da realizzare (Monte Cucco e altri) * come da concessione, ma in pratica aumentabile a 500 l/s senza perturbazioni per l’ambiente
6.3.
IL RIFORNIMENTO IDROPOTABILE DAGLI INVASI SUPERFICIALI
Come invasi di acque superficiali cui può attingere l’ATO 1 possono essere considerati: - il lago Trasimeno, - l’invaso di Montedoglio sul fiume Tevere, - l’invaso di Valfabbrica sul fiume Chiascio.
93
6.3.1
Il lago Trasimeno
Il lago Trasimeno è un lago chiuso, privo cioè di un emissario naturale, ed è stato sempre caratterizzato da un regime idrologico irregolare fortemente suscettibile di variazioni determinate dall’andamento pluviometrico con fenomeni di impaludamento in periodi di carenza idrica e piene disastrose in periodi piovosi. Per questo motivo il bacino è stato oggetto di una serie di interventi volti ad attenuare magre e piene mediante la realizzazione di immissari ed emissari 38. Attualmente il lago è collegato ai bacini idrografici dei torrenti Rigo Maggiore, Tresa, Moiano e Maranzano mediante il canale dell’Anguillara, un immissario realizzato tra il 1950 e il 1960. Detto canale è regolato mediante un sistema di chiuse che permettono di far defluire le acque nel lago Trasimeno o nel lago di Chiusi in funzione della situazione idrologica. Nel 1898 fu realizzato l’emissario definitivo che collega il lago Trasimeno con il torrente Caina nel bacino del fiume Nestore. Tale emissario, ancora attivo, funziona da scolmatore delle piene quando il livello del lago supera i 257,5 m s.l.m.
Le caratteristiche principali del lago Trasimeno sono le seguenti: Quota media del bacino idrografico (m s.l.m.) Superficie del bacino idrografico (km2) Superficie del lago (km2) Perimetro del lago (km) Profondità massima del lago (m) Profondità media del lago (m) Volume del lago (Mm3) Tempo di ricambio (anni) Piovosità media (mm)
257 396 124 53 6,3 4,72 586 24,4 666
In conseguenza degli afflussi, strettamente legati all’andamento pluviometrico, delle forti perdite per evaporazione e dei sempre più elevati attingimenti per uso irriguo (e, in misura molto minore, per uso potabile), il livello del lago è soggetto a notevoli escursioni, per cui si passa dai + 50 cm rispetto allo zero idrometrico del 1987 ai – 129 cm del 1996. Per migliorare, almeno in parte, il bilancio idrologico del lago è in corso l’attuazione di un programma volto a sostituire gli attingimenti per uso irriguo con acque di altra provenienza convogliate nella zona mediante una condotta il cui tracciato seguirà il bordo orientale della Valdichiana. I comuni rivieraschi utilizzavano il lago anche per uso idropotabile (Castiglion del Lago derivava per uso potabile mediamente 50 l/s con punte di 75 l/s), per i quali è prevista l’alimentazione sostitutiva con acque degli invasi di Valfabbrica e /o di Montedoglio per emergenza. 38
“RELAZIONE SULLO STATO DELL’AMBIENTE IN UMBRIA – IRRES/CIPLA – Perugia 1997
94
6.3.2
L’invaso di Montedoglio sul fiume Tevere
L’invaso di Montedoglio sul fiume Tevere sottende un bacino idrografico di 204 km2 in cui la presenza antropica è modesta (Pieve Santo Stefano e Caprese Michelangelo sono i due comuni che ricadono nel bacino idrografico e la cui popolazione supera di poco i 6.000 abitanti) ed ha una capacità utile di 142,5 milioni di metri cubi con quota di massima regolazione a 394,60 m s.l.m., da mettere a disposizione in parti eguali tra le due Regioni: Toscana e Umbria. Il serbatoio si trova nelle condizioni di invaso sperimentale; la quota sin qui assentita dal Servizio Nazionale Dighe è di 387,0 m s.l.m., alla quale corrisponde un volume di circa 102 milioni di metri cubi. La regolazione dell’invaso, effettuata nel quadro della progettazione di massima della diga, prende in esame gli afflussi invernali diretti come pure quelli degli sfiori del Singerna e del Sovara, che risulterebbero variabili per il periodo che va dal 1921-22 al 1960-61 da un minimo di 59,6 Mm3 ad un massimo di 230,6 Mm3. Secondo detto studio, su 40 anni di osservazioni, non si sarebbero verificati sfiori invernali della diga per 24 anni, mentre per altri 3 anni gli sfiori invernali sarebbero stati inferiori ai 10 Mm3. In pratica nel 60% degli anni gli afflussi sarebbero stati inferiori alla capacità dell’invaso. E poiché il periodo preso in esame dal prof. Arredi, progettista della diga di Montedoglio, si riferisce ad un quarantennio più umido dell’attuale, sarebbe quanto mai opportuno procedere ad una nuova valutazione degli afflussi tenendo conto delle precipitazioni verificatesi nel periodo 1960-2000. Dal 1990 la diga è entrata in funzione e gli afflussi sono stati monitorati e, malgrado la minor piovosità degli ultimi anni, sembrerebbero essere leggermente superiori a quelli calcolati nel progetto di massima. Ma è anche vero che all’invaso di Montedoglio arrivano gli afflussi totali del Singerna e del Sovara, e non gli sfiori dei due serbatoi previsti dal progetto di massima e non ancora realizzati. La mancata alimentazione da parte del Tevere delle alluvioni situate a valle della diga con una frequenza che supererebbe il 50% ha imposto nel disciplinare di concessione il rilascio obbligatorio di una portata minima di 250 l/s. Concepito inizialmente (1965) per l’irrigazione del cosiddetto Sistema Occidentale e cioè l’Alta e Media Valle del Tevere e la Valdichiana per circa 60.000 ha, attualmente è prevista una sua parziale utilizzazione per uso potabile dei più importanti centri abitati dell’area servita sia in Toscana come in Umbria, il che è reso possibile dalla diminuita superficie agricola (dovuta alle urbanizzazioni ed alla creazione delle zone industriali) ed al miglioramento delle tecniche irrigue che consentono notevoli risparmi idrici, e comunque sarebbe quanto mai opportuna una valutazione aggiornata dei consumi irrigui, potabili ed industriali in relazione anche ad un aggiornamento delle disponibilità idriche effettive.
95
Mentre il sistema di conduzione dell’acqua per usi irrigui nella Valle Tiberina è stato già realizzato, nel caso della Valdichiana la situazione della condotta che dovrà arrivare fino a Castiglion del Lago è la seguente: •
• • •
•
per quanto riguarda il completamento della galleria di Castellaccio (I lotto – II stralcio) il cui sbocco è previsto in prossimità di Olmo, i lavori sono stati consegnati recentemente alla ditta appaltante e dovrebbero venire ultimati entro luglio 2006; per la galleria di Rigutino (II lotto – I stralcio) i lavori sono stati appaltati e verranno consegnati ai primi del 2005. L’ultimazione dell’opera è prevista in due anni; il II lotto – II stralcio, che da Olmo (nodo O) arriva a Montecchio (nodo U) è stato appaltato e i lavori avrebbero dovuto venire terminati entro il 2006; per quanto riguarda il III lotto che da Montecchio raggiunge Borghetto, nei pressi del lago Trasimeno, stessa situazione del lotto precedente. Lavori appaltati ma non iniziati. L’impresa aggiudicataria dei lavori attende il riconoscimento della revisione dei prezzi per l’aumentato costo (attualmente + 30-40%) della tubazione in acciaio o rescinde il contratto; per quanto riguarda infine il IV lotto – I substralcio, che da Borghetto arriva a Castiglione del Lago. L’ultimazione dei lavori è prevista per la fine del 2006.
Al nodo di Borghetto, presso Terontola, la condotta in arrivo, in acciaio, avrà un diametro di 2000 mm ed una portata di 3,747 m3/s; la quota piezometrica dell’acqua è stata stimata pari a 326,64 m s.l.m. con un carico quindi sul terreno di circa 66-67 m. I Comuni che già vengono alimentati per usi potabili o di cui è prevista dall’Ente Irriguo Umbro-Toscano la futura alimentazione con le adduttrici sopra menzionate sono: • •
nella Valle Tiberina: Sansepolcro, Anghiari, San Giustino, Monterchi in Toscana, Città di Castello in Umbria, in Valdichiana: Arezzo, Castiglion Fiorentino, Cortona, Marciano, Foiano della Chiana, Montepulciano, Chianciano, Chiusi in Toscana, Tuoro e Castiglion del Lago in Umbria.
In realtà, tenuto conto delle esigenze risultanti dall’attuale revisione del PRRA, i comuni dell’Umbria da alimentare per uso potabile con le acque di Montedoglio sono alquanto diversi da quelli previsti dall’Ente Irriguo, sia tenuto conto da quanto previsto dal Piano Ottimale di Utilizzazione delle Risorse Idriche in Umbria sia in relazione alle mutate esigenze idropotabili ed alle disponibilità idriche future, come meglio evidenziato più avanti. I prelievi per uso idropotabile prevedibili all’orizzonte temporale 2040 nel giorno di maggior consumo (e cioè nel picco del periodo estivo) sono i seguenti: •
esercizio normale per il rifornimento dei Comuni del Sistema Alto Tevere: 496 l/s
96
•
in caso di emergenza idrica come valori addizionali: * *
6.3.3
50 l/s da derivare tramite l’adduttrice potabile del Sistema Alto Tevere, 160 l/s da derivare all’altezza di Castiglione del Lago tramite la costruenda adduttrice irrigua.
L’invaso di Valfabbrica sul fiume Chiascio
L’invaso di Valfabbrica sul Fiume Chiascio sottende un bacino idrografico di 471 km2 e determina uno specchio lacustre lungo oltre 20 km ed esteso su una superficie di 9 km2. Il volume totale di acqua accumulabile fino alla quota 330,0 m s.l.m. è di 224 milioni di m3, 24 dei quali destinati alla regimazione dei deflussi, 14 agli interrimenti e 186 alla regolazione pluriennale, con ampia elasticità nell’uso plurimo delle acque (irrigazione, uso civile, industriale, energetico, ecologico). Secondo l’Ente Irriguo Umbro-Toscano 39, la disponibilità annua effettiva di 145 milioni di m3 consentirebbe di corrispondere alle necessità idropotabili di Perugia e di altre città minori dell’Umbria, oltreché alle esigenze idriche della maggior parte del territorio irriguo dell’Umbria: circa 65.000 ha territoriali dislocati nella Valle Umbra fino a Spoleto, nella Valle del Tevere fino a Todi e nelle Valli minori dei torrenti Nestore, Caina e Genna. Sono attualmente in corso gli invasi preliminari del serbatoio; la quota sin qui assentita dal Servizio Nazionale Dighe è di 282,0 m s.l.m., cui corrisponde un volume di circa 9 milioni di metri cubi. L’invaso non è ancora utilizzabile per la presenza di un movimento franoso che interessa la sponda destra dello stesso in prossimità dell’opera di presa. Gli interventi necessari al ripristino della funzionalità dell’impianto risultano già approvati, sotto il profilo tecnico, per la parte relativa alla rimessa in sicurezza dello scarico di fondo, mentre è stato definitivamente messo a punto il progetto di stabilizzazione della sponda. In pratica lo scarico di fondo verrà prolungato verso monte in galleria in modo da evitare, in caso di scivolamento della massa franosa l’ostruzione della bocca, mentre per la stabilizzazione della sponda è allo studio il tombamento del fondo valle antistante la massa franosa con un riporto dello spessore di una ventina di metri. La galleria di derivazione dalla diga fino al manufatto di uscita in località Pianello è già ultimata e occorre anche in questo caso prendere accordi con l’Ente Irriguo Umbro Toscano circa punto e modalità di prelievo dell’acqua e portata da derivare per il rifornimento di Perugia e degli altri Comuni del Perugino.
39
Ente Irriguo Umbro Toscano: “UN PIANO IRRIGUO PER L’ITALIA CENTRALE”
97
Il tempo necessario per l’entrata in esercizio definitivo della diga non è al momento valutabile, dipendendo dalle disponibilità finanziarie e dall’adempimento di una serie di procedure necessarie per arrivare al collaudo. Tuttavia l’Ente gestore ritiene quantificabile in 4-6 anni il tempo necessario per la messa in sicurezza dell’impianto e per il raggiungimento di quote provvisorie dell’invaso che consentano un utilizzo, sia pure parziale, della risorsa idrica. In realtà la situazione idrologica dell’invaso ed idrogeologica a valle dell’invaso è meno rosea rispetto alle previsioni iniziali. Lo studio di massima della diga si è basato sulla situazione idrologica del periodo 1921-61, di un periodo cioè sicuramente più ricco dal punto di vista delle precipitazioni di quello verificatosi dal 1961 ad oggi. Nel periodo 1921-61 gli afflussi invernali sono risultati oscillare tra un minimo di 72,2 Mm3 (1945-46) ad un massimo di 359,7 Mm3 (1959-60), e dalla simulazione effettuata risulta che quando gli afflussi annui sono inferiori a 140 Mm3 non si hanno sfiori dal serbatoio, fenomeno questo che - in un quarantennio di annate idrologiche prese in esame si è verificato ben 11 volte! E’ quindi altamente probabile che, essendo mutate le condizioni climatiche, l’assenza di sfiori invernali dal serbatoio sia più frequente del passato con possibili interferenze per l’acquifero di Petrignano che in buona parte viene ricaricato dai deflussi del Chiascio. D’altra parte, il rilascio di 250 l/s dalla diga (pari a circa 8 Mm3 annui), previsto dall’attuale disciplinare di concessione come portata ecologica, non è sufficiente a ricaricare la falda di Petrignano.
98
Tabella n. 6.14 - REGOLAZIONE SERBATOIO CHIASCIO (tutti i valori in 106 m3) N.B.: Valori positivi degli invasi sono quelli sopra quota 302 e negativi sono quelli sotto quota 302 (in quanto richiedono un sollevamento)
Anno idrologico 19..
Invaso inizio inverno (a)
Afflusso invernale (b)
Totale (a) + (b)
21-22 22-23 23-24 24-25 25-26 26-27 27-28 28-29 29-30 30-31 31-32 32-33 33-34 34-35 35-36 36-37 37-38 38-39 39-40 40-41 41-42 42-43 43-44 44-45 45-46 46-47 47-48 48-49 49-50 50-51 51-52 52-53 53-54 54-55 55-56 56-57 57-58 58-59 50-60 60-61
10,0 -10,0 “ “ “ “ “ “ “ “ “ - 2,7 10,0 “ “ “ “ “ “ “ “ - 14,4 10,0 “ - 26,0 10,0 “ - 17,2 9,3 10,0 -10,0 - 0,5 - 13,5 10,0 -10,0 4,5 10,0
126,1 163,0 275,3 152,5 275,6 156,7 231,1 183,1 249,0 205,0 269,5 111,3 195,0 220,6 286,4 288,9 312,5 190,1 283,6 299,0 234,2 95,3 282,4 146,5 72,2 345,2 220,8 91,3 171,5 291,2 115,0 200,0 114,3 107,0 217,5 120,8 191,0 139,5 359,7 317,0
136,1 163,0 285,3 162,5 285,6 166,7 241,1 193,1 259,0 215,0 279,5 121,3 192,3 230,6 296,4 298,9 322,5 200,1 293,6 309,0 244,2 105,3 268,0 156,5 82,2 319,2 230,8 101,3 154,3 300,5 125,0 200,0 124,3 106,5 204,0 130,8 191,0 149,5 364,2 327,0
Sfioro
Invaso inizio estate
Erogazione estiva
Invaso fine estate
-8,0 130,3 7,5 130,6 11,7 86,1 38,1 104,0 60,0 124,5 37,3 75,6 141,4 143,9 167,5 45,1 133,6 154,0 69,2 -113,0 1,5 -164,2 75,8 --145,5 -45,0 --49,0 -36,0 -209,2 172,0
136,1 155,0 “ “ “ “ “ “ “ “ “ 121,3 155,0 “ “ “ “ “ “ “ “ 105,3 155,0 “ 82,2 155,0 “ 101,3 154,3 15,0 125,0 155,0 124,3 106,5 155,5 130,8 155,0 149,5 155,0 “
136,1 145,0 “ “ “ “ “ “ “ “ “ 124,0 145,0 “ “ “ “ “ “ “ “ 119,7 14,0 “ 108,2 145,0 “ 118,5 145,0 “ 125,0 145,0 124,8 120,0 145,0 130,8 145,0 “ “ “
-10,0 “ “ “ “ “ “ “ “ “ - 2,7 10,0 “ “ “ “ “ “ “ “ - 14,4 10,0 “ - 26,0 10,0 “ - 17,2 9,3 10,0 -10,0 -0,5 - 13,5 10,0 -10,0 4,5 10,0 “
99
Tabella n. 6.15 - SERBATOIO CHIASCIO: FREQUENZE E DURATE DELLE EROGAZIONI ESTIVE E DEGLI SFIORI
6.3.4
Erogazione estiva (106 m3)
Frequenze
145,0 138,1 130,8 125,0 124,8 124,0 120,0 119,7 118,5 108,2
31 1 1 1 1 1 1 1 1 1
Durate
Sfiori
Frequenze
(106 m3)
anni 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40
209,2 172,0 167,5 164,2 154,0 145,5 143,9 141,4 138,8 130,8 130,3 124,5 113,0 104,0 89,2 86,1 76,5 75,8 60,0 49,0 45,1 45,0 38,1 37,3 36,0 11,7 8,0 7,5 1,5 0,0
Durate anni
1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 11
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 40
Altri invasi
Altri invasi di prevista o, quanto meno, possibile realizzazione nel bacino del Tevere da parte dell’Ente Irriguo Umbro-Toscano sono: -
-
il Singerna in località Casaccia: bacino sotteso 71,4 km, volume utile di 31,4 milioni di m3, il Carpina presso Montone: sottende il bacino del Carpina (67,6 km2) e del Carpinella (37,9 km2) con un volume utile di 36 milioni di m3, e di cui si è già fatto cenno al cap. 6.1.1, lo Ierna in località Podere Barbano in comune di Piegaro, della capacità utile di quasi 4 milioni di m3, due invasi sul Torrente Assino e sul suo affluente di sinistra Fosso delle Rave, per una capacità complessiva di 9,36 milioni di m3
100
6.3.5
Considerazioni sulle acque invasate
Le acque degli invasi di Montedoglio e Valfabbrica costituiscono, per il rifornimento idropotabile una riserva strategica permettendo, al di fuori del periodo invernaleprimaverile in cui il rifornimento idrico può essere garantito dalle sorgenti in quota, di soddisfare il fabbisogno idropotabile con una eventuale integrazione (o viceversa) delle falde acquifere delle formazioni alluvionali le quali, oltre ad essere spesso di qualità più scadente, richiedono oneri notevoli per il sollevamento. trovandosi il livello dinamico della falda a varie decine di metri di profondità rispetto al p.c.
101
7.
7.1
IL RIFORNIMENTO IDROPOTABILE DEI SISTEMI ACQUEDOTTISTICI DELL’ATO N. 1
PREMESSA
L’analisi delle principali risorse idriche attuali e potenziali, di cui al capitolo precedente, evidenzia tre distinti tipi di risorse: 1) sorgentizie e sotterranee nelle formazioni calcaree, in genere ad alta quota, 2) invasate in bacini artificiali, in genere a media quota, 3) sotterranee nei terreni alluvionali delle pianure. Le prime, di ottima qualità per lo più, in genere non richiedono sollevamenti o, comunque, necessitano solo modesti sollevamenti locali, salvo situazioni particolari; le seconde richiedono molto spesso sollevamenti di media entità e necessitano un monitoraggio continuo dei trattamenti dei reflui urbani ed industriali che gravitano nel bacino idrogeologico; le terze infine risultano in genere molte onerose per gli elevati sollevamenti necessari e per la qualità, spesso non idonea delle acque, richiedendo trattamenti preventivi alla loro immissione in rete per l’abbattimento dei nitrati e di altre sostanze originate dall’agricoltura intensiva delle zone di pianura.
102
Consegue da ciò l’opportunità di privilegiare nella captazione, per motivi qualitativi ed economici, le acque sorgentizie e sotterranee delle formazioni calcaree, seguite dalle acque degli invasi superficiali e, infine, utilizzare solo in casi di estrema necessità le acque sotterranee delle pianure alluvionali. Purtroppo ciò non è sempre possibile sia per l’assenza, per certi schemi acquedottistici, dell’uno o dell’altro tipo di risorsa, mentre per altri l’utilizzo delle risorse sorgentizie è vincolato a periodi limitati a causa della estrema variabilità di portata passando dal regime di morbida al regime di magra. In questo caso tuttavia può essere utile, o addirittura necessario, sempre che esista una diversificazione della risorsa idrica, utilizzare certe risorse in certi periodi dell’anno, sostituendole con altre risorse – di minor qualità e di maggior costo – nei restanti periodi dell’anno. Per una corretta gestione - nel rispetto dell’ambiente - delle risorse idriche che saranno utilizzate dagli schemi acquedottistici programmati è assolutamente necessario predisporre fin da ora il monitoraggio in automatico dei prelievi da sorgenti e pozzi con l’acquisizione del valore della portata e, possibilmente, di altri dati come temperatura, conducibilità, torbidità, ecc. In particolare per le sorgenti, con idonea predisposizione delle strutture ed apparecchiature necessarie, dovrà essere monitorata tanto la portata totale della sorgente quanto la portata prelevata, mentre per i pozzi, oltre alla portata prelevata, si dovrà monitorare il livello della falda. Mentre per le acque rilasciate dalle sorgenti la misura della portata dovrà essere effettuata mediante idonei stramazzi o - meglio ancora - con modellatori a risalto, per le acque immesse nelle condotte di adduzione è consigliabile che la misurazione venga effettuata mediante idonei organi di contrazione (diaframmi, boccagli o tubi Venturi) ovvero con utilizzazione di misuratori elettromagnetici o misuratori ad ultrasuoni e trasmissione dei dati (per radio o via cavo) contemporaneamente al gestore unico dell’impianto e all’ufficio di controllo della Regione. Nei capitoli che seguono verrà indicato il fabbisogno idropotabile nel giorno di punta per i singoli comuni agli orizzonti 2015 e 2040 durante la stagione fredda/umida (coincidente per lo più con l’inverno e la primavera) e durante la stagione calda/asciutta (coincidente in pratica con l’estate/autunno). Infatti durante la stagione fredda/umida, in cui in genere sono più ricche le risorse idriche superficiali e sotterranee, il fabbisogno nel giorno di punta coincide – grosso modo – con il fabbisogno giornaliero medio annuo, mentre nella stagione calda asciutta, in cui certe risorse idriche diminuiscono, il fabbisogno giornaliero può raggiungere il valore massimo di tutto l’anno.
Per quanto attiene al dimensionamento della rete acquedottistica, dal momento che le differenze tra i fabbisogni all’orizzonte temporale 2015 e all’orizzonte temporale 2040 sono per lo più modesti, risultando – in genere – questi ultimi leggermente superiori,
103
si è ritenuto opportuno prevedere condotte di dimensioni sufficienti per soddisfare le necessità all’orizzonte 2040. Tutti i Comuni dell’ATO n. 1 fanno parte di uno dei quattro sistemi acquedottistici previsti in quanto, anche se alcuni – di piccole dimensioni – possono essere autosufficienti dal punto di vista idropotabile, si è ritenuto prudente collegarli ad un sistema acquedottistico per garantire quantità e, soprattutto, qualità del rifornimento idrico. Qui di seguito si fornisce un dimensionamento di larga massima delle nuove adduzioni acquedottistiche al solo fine di avere un ordine di grandezza dei costi di investimento. E comunque, in sede di progetto di massima per ciascun sistema acquedottistico visto nel suo insieme, oltre ad una verifica dei tracciati e delle lunghezze (entrambi forniti qui a titolo orientativo), sarà necessaria una ottimizzazione dell’intero sistema che tenga conto tanto dei costi di investimento come dei costi di gestione (e in particolare dell’energia necessaria per i numerosi sollevamenti) come pure della convenienza di alimentare direttamente dall’adduttrice talune frazioni senza passare dal capoluogo comunale.
7.2
7.2.1
IL SISTEMA ALTA VALLE DEL TEVERE (SAT)
Il fabbisogno idropotabile
Il fabbisogno idropotabile agli orizzonti temporali 2015 e 2040 dei Comuni che saranno alimentati dal Sistema dell’Alto Tevere è riportato nella tabella 7.1. In definitiva quindi all’orizzonte 2015 dovranno essere disponibili - nel giorno di punta circa 444 l/s e tenuto conto dell’aumento della richiesta idropotabile al 2040 la portata di punta da garantire salirà a poco meno di 500 l/s. E’ da tener presente che il fabbisogno lordo annuo è al 2015 di 8,95 Mm3 cui corrisponde un portata di circa 298 l/s e al 2040 di 9,97 Mm3 pari a circa 332 l/s medi nell’anno.
104
Tabella n. 7.1 - FABBISOGNO DEL SISTEMA ALTO TEVERE AL 2015 E AL 2040 ORIZZONTE TEMPORALE 2015 Comune
Stagione fredda/umida Qmax Vmax (m3/g) (l/s)
Citerna Città di Castello M. S.M. Tiberina Montone San Giustino Umbertide Fraz. Perugia Totale
7.2.2
ORIZZONTE TEMPORALE 2040
Stagione calda/asciutta Qmax Vmax (m3/g) (l/s)
738 12.276 373 461 3.547 5.161 1.958
9 149 5 6 43 63 24
1.125 18.156 683 775 5.105 7.851 2.821
14 221 8 9 62 95 34
24.514
298
36.517
444
Comune
Stagione fredda/umida Qmax Vmax (m3/g) (l/s)
Citerna Città di Castello M. S.M. Tiberina Montone San Giustino Umbertide Fraz. Perugia Totale
Stagione calda/asciutta Qmax (l/s) Vmax (m3/g)
1.042 13.235 385 497 4.124 5.917 2.126
13 161 5 6 50 72 26
1.568 19.656 728 846 5.935 9.008 3.039
19 239 9 10 72 109 37
27.328
332
40.779
496
Il soddisfacimento idropotabile
Le uniche risorse idriche di una certa consistenza utilizzabili come quota parte del rifornimento idropotabile dei Comuni dell’Alta Valle del Tevere consistono nei campipozzi di Città di Castello che permettono di prelevare mediamente circa 100 l/s. Tuttavia, come più volte espresso, sia in occasione di precedenti studi che attualmente, si tratta di risorse a rischio data la presenza nell’area di colture intensive come il tabacco, con forte impiego di fertilizzanti e pesticidi, e di molti stabilimenti industriali, con possibili inquinamenti saltuari o permanenti delle falde, che tra l’altro sono al momento fortemente sfruttate sia dagli agricoltori per uso irriguo che dai privati per uso domestico (a tutto il 1999 risultavano denunciati nel solo territorio di Città di Castello 4.159 pozzi, a San Giustino 958 pozzi e ad Umbertide 2001 pozzi). Si ritiene quindi opportuno dismettere i campi-pozzi attualmente utilizzati per il rifornimento di Città di Castello (e, ovviamente, tutti gli altri pozzi ricadenti nella Alta Valle del Tevere ed utilizzati dagli altri Comuni per uso potabile), conservando tuttavia in stand by i campi-pozzi di maggiore produttività e meno a rischio dal punto di vista qualitativo per situazioni di particolare emergenza o, meglio ancora, sfruttandoli come alimentazione duale per usi non potabili ai numerosi stabilimenti dell’area 40. L’alimentazione idropotabile dei Comuni di Citerna, San Giustino, Monte S. Maria Tiberina, Città di Castello, Montone, Umbertide fino a Pierantonio e frazioni limitrofe di 40
Si ricorda a questo proposito che il Piano di Risanamento delle Acque del 1988 aveva previsto la realizzazione, mai avvenuta, di un acquedotto industriale (alimentato dall’invaso di Montedoglio) con il quale fornire ben 250 l/s a Città di Castello e 170 l/s a Umbertide ed altri quantitativi minori a San Giustino, Selci, Lama.
105
Perugia nella piana a nord della città inclusi, dovrebbe quindi avere luogo, come del resto già previsto dal Piano Ottimale di Utilizzazione delle Risorse Idriche, esclusivamente con le acque invasate sul Tevere dalla diga di Montedoglio (vedi cap. 6.3.2). In definitiva il piano di utilizzazione delle risorse per il rifornimento idropotabile dei Comuni alimentati dal Sistema Alto Tevere è il seguente: Tabella n. 7.2 – RIFONIMENTO IDRICO DEL SISTEMA ALTO TEVERE (SAT) Risorsa idrica
Direttamente dalla diga di Montedoglio Totale Fabbisogno normale Sistema Alto Tevere
Stagione fredda/umida Qmax (l/s) +
Stagione calda/asciutta Qmax (l/s) +
382
546
382 ° 332
546 ° 496
20 40 15 20 15 105
20 40 15 20 15 105
215
215
Riserve attive
Pozzo Caruso (Città di Castello) * Pozzo Piosina Grande (Città di Castello) * Pozzo Piosina Ponte di ferro (Città di Castello) * Piosina Stadio (Città di Castello) * Pozzo Vigna (Città di Castello) * Pozzi ex agricoli di San Giustino (n. 3) Totale
Totale generale 597 ° Fabbisogno normale Sistema Alto Tevere 332 + riferita al giorno di maggior consumo * previo controllo della potabilità ° di cui 50 l/s per eventuale interconnessione con il Sistema Perugino-Trasimeno
761 ° 496
E’ tuttavia da tener presente che nell’arco di tempo tra il 2015 ed il 2040 dovrebbe venire realizzato l’invaso del Carpina le cui acque, nella misura di 50 l/s circa, dovrebbero contribuire al rifornimento idropotabile del Sistema Alto Tevere. Per quanto riguarda i restanti Comuni dell’Alta Valle del Tevere si riconferma quanto già previsto dal Piano Ottimale di utilizzazione delle risorse idriche e cioè: •
Pietralunga dovrebbe venire alimentata con l’acquedotto che da Raggio (presso Gubbio) alimenta attualmente Umbertide, e che in futuro verrebbe dismesso, con la riserva di utilizzarlo come possibile interconnessione tra il Sistema Alto Chiascio ed il Sistema Alto Tevere (soprattutto nel periodo invernale sfruttando gli esuberi delle sorgenti appenniniche);
106
•
Lisciano Niccone, alimentato dall’acquedotto Perugino-Trasimeno settentrionale.
7.2.3
Lo schema di alimentazione (vedi fig. 7.1)
Anche se attualmente sono in corso (o sono programmati) degli allacciamenti alla condotta irrigua che alimenta l’Alta Valle Tiberina per migliorare il rifornimento idropotabile di alcuni centri urbani, questi allacciamenti devono essere considerati provvisori per un duplice motivo di carattere tecnico: •
La condotta realizzata dall’Ente Irriguo Umbro-Toscano è stata dimensionata, per il periodo caldo asciutto, esclusivamente per usi irrigui e quindi l’attuale disponibilità di acqua per uso potabile verrebbe a mancare qualora tutti gli agricoltori rinunciassero, come sarebbe altamente auspicabile, all’estrazione di acqua dalla falda alluvionale, viceversa, nel periodo freddo-umido, venendo a mancare l’utilizzo ad uso irriguo, l’intera portata sarebbe riservata al solo uso idropotabile con conseguente aumento dei tempi di permanenza dell’acqua in condotta e peggioramento delle caratteristiche della stessa dal punto di vista della qualità.
•
L’alimentazione separata del sistema ad uso potabile rispetto a quella per uso irriguo, consentirebbe all’Ente Irriguo Umbro-toscano le normali attività di manutenzione, anche straordinarie, dei propri impianti e delle reti senza mettere a rischio la continuità del servizio idropotabile.
Inoltre la realizzazione di una condotta esclusiva ben risponde alle scelte già intraprese con l’ubicazione dell’unico impianto di potabilizzazione centralizzato nei pressi del capoluogo di Citerna, da cui quasi interamente per caduta viene alimentato tutto il sistema. Si è pertanto effettuato un dimensionamento di larga massima partendo da due ipotesi di alimentazione: •
portate del giorno di maggior consumo dell’anno 2040 (vedi tabelle n. 7.1 e 7.2)
•
stesse portate aumentate di 50 l/s per situazioni di emergenza da trasferire al Sistema Perugino-Trasimeno
107
INVASO MONTEDOGLIO (VASCA DI CARICO)
1
S. GIUSTINO 10
CITERNA 9 2 SELCI LAMA (CITTA’ DI CASTELLO)
3
POTABILIZZATORE
11
4
M. S. M. TIBERINA 5
13
TRESTINA (CITTA’ DI CASTELLO)
CITTA’ DI CASTELLO 12
6 14
MONTONE 7
INTERCONNESSIONE SAC su SAT
8 UMBERTIDE 15
INTEGRAZIONE SPT
ALTRE FRAZIONI 16
108
Nelle tabelle n. 7.3 e 7.4 si riportano i dati principali relativi all’asta principale che si sviluppa dalla diga di Montedoglio fino ad Umbertide, in condizioni di funzionamento normale nel giorno di maggior consumo e in situazione di emergenza. Nell’ipotesi del giorno di massimo consumo senza nessuna integrazione per il sistema SPT, considerando di derivare l’acqua dalla vasca di carico dell’opera di presa posta a quota 450 m s.l.m. e la potabilizzazione presso l’impianto centralizzato ubicato in prossimità dell’abitato di Citerna a quota 369,00 s.l.m., si riesce ad alimentare a gravità i vari nodi della condotta sino a Montone, ove sarà necessario rilanciare l’acqua per con una maggior prevalenza di circa 50 m per rifornire i serbatoi di Umbertide (Civitella Ranieri e Sodacci). La condotta è complessivamente lunga circa 44 km, di cui circa 12 km del Ø 800, circa 10 km del Ø 600, e la restante parte di circa 22 km per metà del Ø 500 ed il resto del Ø 400. Tabella n. 7.3 – GIORNO DI MASSIMO CONSUMO (SENZA INTEGRAZIONE SPT) Lunghezza (m) Rif.
1
Nodo Invaso Montedoglio (vasca di carico)
progres.
parziale
Potabilizzatore
3
Derivazione San Giustino
Città di Castello
6
Derivaz. Trestina (Città Castello)
7b
Stazione di sollevamento
Umbertide
(m/s)
(m/km)
(m)
495
800
0,99
0,94
Quote (m. s.l.m.) piezom.
Carico
terreno
residuo
438,80
369,00
69,80
366,38
303,20
63,18
351,34
289,98
61,36
341,73
278,57
63,16
322,89
274,89
48,00
294,89
244,35
50,54
344,89
244,35
100,54
330,87
313,86
17,01
11,20
476
600
1,70
4,03
2,62
404
600
1,44
2,91
15,04
349
600
1,25
2,17
9,61
190
500
0,99
1,74
18,84
33.005 156
400
1,28
4,00
28,00
40.005
4.000 8
(mm)
22.205
7.000 Montone*
(l/s)
17.775
10.800
7
∆h
12.600
4.430 5
J
11.950
5.175 Derivaz. Selci Lama (Città Castello)
Velocità
450,00
650
4
φ
0,00 11.950
2
Portata
146
400
1,20
44.005
-* Qui è stata prevista una stazione di rilancio per aumentare la piezometrica di 50,00 m
3,51
14,02
109
Nel caso viceversa di utilizzare la condotta in emergenza idrica per il Sistema Perugino Trasimeno nel giorno di maggior consumo all’orizzonte temporale 2040, possono presentarsi due diversi ipotesi: • •
prelievo di 50 l/s addizionali dall’invaso di Montedoglio e di 100 l/s dal campo pozzi di Città di Castello; prelievo alternativo, a seconda della situazione, di 150 l/s dal campo pozzi di Città di Castello. Tabella n. 7.4 – GIORNO IN EMERGENZA IDRICA CON INTERCONNESSIONE SU SPT PER 150 l/s
Lunghezza (m) Rif.
1
Nodo
Invaso Montedoglio (vasca di carico)
progres.
parziale
Potabilizzatore
3
Derivazione San Giustino
Città di Castello*
5b
Stazione di sollevamento Derivaz. Trestina (Città Castello)
Montone*
7b
Stazione di sollevamento
Umbertide
(m/s)
(m/km)
(m)
545
800
1,09
1,14
Quote (m. s.l.m.) piezom.
Carico
terreno
residuo
436,42
369,00
67,42
365,80
303,20
62,60
346,80
289,98
56,82
334,25
278,57
55,68
444,25
244,35
199,90
383,90
274,89
109,01
276,14
244,35
31,79
386,14
244,35
141,79
328,52
313,86
14,66
13,58
526
600
1,87
4,92
3,20
454
600
1,62
3,67
19,00
399
600
1,42
2,83
12,55
340
500
1,76
5,59
60,35
33.005 306
400
2,51
15,39
107,76
40.005
4.000 8
(mm)
22.205
7.000 7
(l/s)
17.775
10.800 6
∆h
12.600
4.430 5
J
11.950
5.175 Derivaz. Selci Lama (Città Castello)
Velocità
450,00
650
4
φ
0,00 11.950
2
Portata
296
400
2,43
14,41
44.005
-* Qui è stata prevista una stazione di rilancio per aumentare la piezometrica di 110,00 m
57,62
110
Ovviamente l’adduttrice Alto Tevere dovrà venire interconnessa con il Sistema Perugino Trasimeno prolungando la condotta da Umbertide fino a Perugia attraverso un tronco lungo circa 27 km del Ø 400. In entrambe le ipotesi suesposte è necessario prevedere due sollevamenti: 1. uno da 110 m per la portata di 340 l/sec. in corrispondenza del nodo di Città di Castello; 2. uno sempre da 110 m per la portata di 296 l/sec. in corrispondenza del nodo di Montone. Per quanto attiene alle condotte secondarie la tabella n. 7.5 illustra la situazione nelle due ipotesi di alimentazione sopraddette.
Tabella n. 7.5 – CALCOLI IDRAULICI DELLE CONDOTTE SECONDARIE DEL SISTEMA ALTO TEVERE Rif.
Tronco secondario
3
n. S. Giustino sollevamento
10 n. S.Giustino – capoluog.
2
Lungh. Portata Ø Velocità J (m) (l/s) (mm) (m/s) (‰)
72 5.868 1.500
72 72
∆h (m)
n. Citerna – capoluogo
250 250
1,34 1,34
7,52 7,52
19 1.500
19
44,12 11,28
n. M.S.M. Tiberina sollevamento n. M.S.M. Tiber. - capol.
150
1,07 13,64
9 6.664
9
n. Montone – capoluogo
125
0,74
8,26
10 3.429
10
16
37
398,57
410,98
12,41
410,40
12,17
369,00
369,00
0
369,00
0
466,78
488,54
21,76
488,54
21,76
278,57
341,73
63,16
334,25
55,68
723,80
736,69
12,89
729,21
5,41
244,35
294,89
50,54
276,14
31,79
465,61
491,96
26,35
473,21
7,60
313,86
330,87
17,01
328,52
14,66
305,05
323,44
18,39
321,09
16,04
+ 210 150
0,56
3,77
12,93
8 2.300
62,60
55,04
15
n. Umbertide – Pierantonio
365,80
+ 450
n. Montone sollevamento
63,18
20,46
13
7
366,38
+ 140
9
5
303,20 + 100
n. Citerna sollevamento
Quota Giorno di punta Emergenza terreno Quota p. Carico Quota p. Carico (m s.l.m.) (m s.l.m.) (m) (m s.l.m.) (m)
250
0,76
3,23
7,43
111
La tabella di cui sopra evidenzia come, eccezion fatta per Pierantonio che in entrambi i casi dispone di un carico residuo di poche decine di metri, tutti gli altri comuni, a causa dell’elevata altitudine cui si trovano, necessitano di un pompaggio che nella situazione peggiore – Monte Santa Maria Tiberina – arriva a 450 m di prevalenza geodetica. Ovviamente ubicazione e prevalenza delle stazioni di pompaggio sono date a titolo indicativo per una valutazione di massima dei costi di investimento, indipendentemente dalla necessità eventuale, per certe situazioni, di un frazionamento in più stazioni di pompaggio in serie con prevalenze unitarie meno elevate. In definitiva lo sviluppo complessivo del sistema acquedottistico è di circa 65 km cosi ripartito per diametri: Ø 125 Ø 150 Ø 250
6.664 m 4.929 m 9.668 m
Ø 400 Ø 500 Ø 600 Ø 800
11.000 m 11.000 m 10.000 m 12.000 m
a cui si aggiungono 26,7 km del Ø 400 per l’interconnessione con il Sistema Perugino – Trasimeno. Sono previste, inoltre, lungo la rete acquedottistica 4 stazioni di pompaggio, più altre 2 per l’interconnessione di cui sopra, le cui caratteristiche sono riportate nella tabella n. 7.6.
112
Tabella n. 7.6 – CARATTERISTICHE DELLE STAZIONI DI POMPAGGIO
Ubicazione
Portata max
∆h max
Potenza
(l/s)
(m)
(kw)
diramaz. S. Giustino
72
100
100
diramaz. Citerna
19
140
40
9
450
60
10
210
30
intermedio
296
110
460
Sollevamento intermedio Citta’ di Castello
340
110
530
Sistema Alto Tevere
diramaz. M. S. M. Tiberina
diramaz. Montone
Sollevamento Montone
Sulla base dei costi unitari - a valori attuali - di cui all’allegato F del volume 1.B, comprensivi di spese generali ed imprevisti, si è effettuata una valutazione sommaria del costo complessivo del Sistema Acquedottistico Alto Tevere.
113
Tabella n. 7.7 – COSTO DELLE CONDOTTE DEL SISTEMA ALTO TEVERE Ø (mm)
L (m)
Ø 125 Ø 150 Ø 250 Ø 400
6.664 4.929 9.668 11.000 11.000 10.000 12.000
Ø 500 Ø 600 Ø 800
Costo unitario ( €/m )
Costo totale (€)
93,038 102,929 151,902 233.710 279,362 332,916 367,594
620.005 507.338 1.468.589 2.570.810 3.072.982 3.329.160 4.415.448
Totale
15.984.332
233.710
6.254.313
Totale Gener.
22.238.645
Interconnessione Ø 400
26.761
Tabella n. 7.8 – COSTO DELLE STAZIONI DI POMPAGGIO
Ubicazione
Pot. istall. (kw)
Costo unit. ( €/kw )
Costo totale (€)
1.498 2.763 2.061 3.466
Totale
100 40 60 30 230
149.800 110.520 123.660 103.980 487.960
a valle del nodo Montone a valle del nodo Città di Castello Totale
460 530 990
842 808
387.320 428.240 815.560
Sistema Alto Tevere diramaz. S. Giustino diramaz. Citerna diramaz. M. S. M. Tiberina diramaz. Montone
Sollevamenti intermedi
Totale generale
1.220
1.303.520
114
In definitiva il costo complessivo del Sistema Acquedottistico Alto Tevere, a costi attuali ed IVA esclusa, può così riassumersi: ITEM
€
Sistema Alto Tevere
1.
realizzazione di condotte in acciaio Ø 125 ÷ 800 comprensive di scavi e rinterri, fornitura e posa in opera delle tubazioni, complete d’impianto di protezione catodica, giunti dielettrici e pezzi speciali, pozzetti e relative apparecchiature idrauliche, opere d’arte varie, espropri, spese tecniche ed oneri vari, come da tabella n. 7.7………………........…………......... ..................15.984.332
•
realizzazione degli impianti di sollevamento di cui alla tabella n. 7.8, comprese opere edili, cabina di trasformazione, impianto di illuminazione, f.m. e allaccio pompe, apparecchiature elettromeccaniche, quadri elettrici, strumenti di misura, ecc., impianto di telecontrollo, ..………... 1.303.520 acquisizione terreno, contributo allaccio Enel, spese generali ed imprevisti…..............
4
impianto di potabilizzazione completo di opere murarie, apparecchiature, filtri, ecc. (per 546 ……………3.500.000 l/s = portata di punta + emergenza)……………………………………………………...
5
allaccio alla diga, opere varie e oneri diversi: a stima……………………………….....
.………….1.212.148
Totale .…………22.000.000 Interconnessione
2.
realizzazione di condotta in acciaio Ø 400 comprensiva di scavi e rinterri, fornitura e posa in opera delle tubazioni, completa d’impianto di protezione catodica, giunti dielettrici e pezzi speciali, pozzetti e relative apparecchiature idrauliche, opere d’arte varie, espropri, spese tecniche ed oneri vari, come da tabella n. 7.7…………………………………………. ..………… 6.254.313 1)
opere varie e oneri stima…………………………………………………………...
diversi:
a
……………745.687
Totale .…..………7.000.000 Totale Generale ……...…..29.000.000
Va ricordato che questo schema ad oggi, è in corso di realizzazione, attraverso un finanziamento complessivo di 8.500.000 euro, che permetterà la realizzazione di due stralci funzionali che prevedono: • la realizzazione di un primo stralcio del potabilizzatore in località Citerna per il trattamento delle acque prelevate dalla condotta ad uso irriguo dell’Ente Irriguo Umbro Toscano in prossimità del laghetto 7; • la realizzazione del primo tratto di condotta in uscita dal potabilizzatore e dello stacco sino al serbatoio posto a valle dell’abitato di San Giustino; • la realizzazione della condotta da Città di Castello ad Umbertide.
115
7.3 7.3.1
IL SISTEMA ALTO CHIASCIO - SAC Il fabbisogno idropotabile
Il fabbisogno, al lordo delle perdite (20%), del giorno di maggior consumo per i Comuni del Sistema Alto Chiascio è riportato nella tabella n. 7.9. E’ stato inserito nei fabbisogni dell’Alto Chiascio il Comune di Pietralunga che, anche se da un punto di vista territoriale fa parte dell’Alta Valle del Tevere, risulta più economica, per questioni di quota, la sua alimentazione idropotabile qualora questa venga effettuata utilizzando le risorse della Conca Eugubina (o le sorgenti appenniniche) mediante la condotta Raggio-Umbertide. E’ stata eliminata, come del resto già previsto dal Piano Ottimale di utilizzazione delle risorse idriche, l’alimentazione del Comune di Valfabbrica (che fa parte territorialmente del Comprensorio Alto Chiascio) in quanto più facilmente alimentabile con l’acquedotto Perugino-Trasimeno. Tabella n. 7.9 - FABBISOGNO DEL SISTEMA ALTO CHIASCIO AL 2015 E AL 2040 ORIZZONTE TEMPORALE 2015
ORIZZONTE TEMPORALE 2040
Comune
Stagione fredda/umida Qmax Vmax (m3/g) (l/s)
Stagione calda/asciutta Qmax Vmax (m3/g) (l/s)
Comune
Stagione fredda/umida Qmax Vmax (m3/g) (l/s)
Stagione calda/asciutta Qmax Vmax (m3/g) (l/s)
Costacciaro Fossato di Vico Gualdo Tadino Gubbio Pietralunga Scheggia-Pascel. Sigillo
456 841 5.879 11.053 737 538 836
5 10 68 128 9 6 10
980 1.499 9.122 17.669 1.331 1.438 1.545
11 17 106 205 15 17 18
Costacciaro Fossato di Vico Gualdo Tadino Gubbio Pietralunga Scheggia-Pascel. Sigillo
472 895 6.653 11.445 706 503 892
5 10 77 134 8 6 10
1.054 1.620 10.336 18.495 1.377 1.534 1.676
12 19 120 214 16 18 19
20.339
235
33.585
389
21.566
250
36.092
418
Totale
7.3.2.
Totale
Il soddisfacimento idropotabile
Per il soddisfacimento del fabbisogno idropotabile dell’Alto Chiascio la situazione è alquanto complessa sia per la necessità di alimentare in parte il Sistema PeruginoTrasimeno come pure per l’esistenza di risorse sorgentizie ricche in periodo di morbida e scarse in periodo di magra.
116
7.3.2.1
Stagione fredda/umida
Nella stagione fredda/umida, migliorando le attuali captazioni, si possono tranquillamente estrarre complessivamente dalle sorgenti e pozzi di Santo Marzio, Cappuccini, Vaccara e Palazzo Mancinelli fino ad un massimo di 500 l/s all’incirca, di cui 250 l/s destinati al Sistema Alto Chiascio (tabella n. 7.10) e solo come riserva attiva dello schema SPT (Tab.7.12) e secondo le modalità previste nella stessa 162 l/s al Sistema PeruginoTrasimeno (la differenza – pari a circa una novantina di litri al secondo – costituendo una riserva attiva per entrambi i Sistemi), senza creare problemi di carattere ambientale (vedi anche cap. 6.2.10, capoverso n. 1). Si ricorda che i valori di cui sopra sono necessari per sopperire al fabbisogno del giorno di maggior consumo della stagione fredda/umida, e pertanto le portate effettivamente derivate durante detta stagione saranno spesso inferiori ai valori sopra citati. Come ulteriore riserva attiva, sempre nella stagione fredda/umida, è previsto l’utilizzo di alcune piccole sorgenti e, al limite, il prelievo di acqua da alcuni pozzi, da realizzare in ogni caso per garantire il rifornimento durante la stagione calda/asciutta del Sistema Alto Chiascio nei periodi di maggior consumo. Tabella n. 7.10 – RIFORNIMENTO IDRICO DEL SISTEMA ALTO CHIASCIO (SAC) NELLA STAGIONE FREDDA/UMIDA Risorsa idrica
Sorgenti e pozzo Santo Marzio (Gualdo Tadino) Sorgente Cappuccini (Gualdo Tadino) Sorgente Vaccara (Gualdo Tadino) Pozzi Palazzo Mancinelli (Gualdo Tadino) Totale Fabbisogno
Portata disponibile Q (l/s)
Portata derivabile Qmax (l/s)
150 80 110 70
50 20 110 70
410
250 250
Riserva attiva
Miglioramento captazioni delle sorgenti e pozzi di cui sopra Sorgenti Gorghe, Trochetti, Sodo I°, Acquafredda (Sigillo) Sorgenti Vercata e Palazzolo (Fossato di Vico) Sorgente Badia di Stria (Scheggia) * Sorgente Gorga 1 (Scheggia) * Sorgente Fossa Magna (Scheggia) * Totale
*
Totale Generale Fabbisogno da utilizzare solo in caso di estrema necessità per gli oneri di allacciamento
90 28 8 12 6 2 146
90 28 8 12 6 2 146
556
396 250
117
7.3.2.2
Stagione calda/asciutta
Con l’avvento dell’estate le portate delle sorgenti si riducono sensibilmente nel mentre i consumi idropotabili aumentano considerevolmente sia in conseguenza dei maggiori consumi individuali sia per la presenza di villeggianti e turisti. Nella tabella n. 7.11 si riporta il quadro delle disponibilità idropotabili e dei fabbisogni, questi sempre riferiti al giorno (o ai giorni) di maggior consumo e quindi, come tali, da dover essere soddisfatti solo per brevi periodi. Tabella n. 7.11 – RIFORNIMENTO IDRICO DEL SISTEMA ALTO CHIASCIO (SAC) NELLA STAGIONE CALDA/ASCIUTTA
Risorsa idrica
Portata disponibile Q (l/s)
Portata derivabile Qmax (l/s)
Sorgenti e pozzo Santo Marzio (Gualdo Tadino) Sorgente Cappuccini (Gualdo Tadino) Sorgente Vaccara (Gualdo Tadino) Pozzi Palazzo Mancinelli (Gualdo Tadino) Sottosistema Mocaiana-Raggio-Casamorcia-Bottacione (Gubbio) + Nuovi pozzi da realizzare (M. Cucco, Gualdo Tadino, Purello, Valdorbia) °
50 40 30 40 127 140
50 40 30 40 127 140
Totale Fabbisogno
427
427 418
11 6 7 4 2 30
11 6 7 4 2 30
Totale Generale 455 Fabbisogno pozzi da tenere a riposo nella stagione fredda/umida portate ipotizzate in base ai dati attualmente disponibili da utilizzare solo in caso di estrema necessità per gli oneri di allacciamento
455 418
Riserva attiva
Sorgenti Gorghe, Trochetti, Sodo I°, Acquafredda (Sigillo) Sorgenti Vercata e Palazzolo (Fossato di Vico) Sorgente Badia di Stria (Scheggia) * Sorgente Gorga 1 (Scheggia) * Sorgente Fossa Magna (Scheggia) * Totale
+ ° *
Durante la stagione estiva le portate delle sorgenti e dei pozzi di Santo Marzio, Cappuccini, Vaccara e Palazzo Mancinelli si riducono scendendo ad un minimo, in anni idrologicamente normali, pari a 160 l/s. Si rende quindi necessario attivare il sottosistema Mocaiana-Raggio-Casamorcia-Bottacione (Gubbio), tenuto a riposo durante l’inverno, ed in grado pertanto di erogare una portata di 127 l/s. Le risorse delle riserve attive non sono in grado di soddisfare il fabbisogno e quindi si impone la captazione di ulteriori 140 l/s mediante apertura di pozzi che attingano nella
118
zona di Monte Cucco (area, grosso modo, delle perforazioni di studio non andate a buon fine), di Gualdo Tadino, di Purello e Valdorbia. 7.3.3 Lo schema di alimentazione In linea generale, e comunque sempre in subordinazione alle idroesigenze complessive dell’intero sistema, durante la stagione fredda/umida Gualdo Tadino si rifornirà direttamente dalle sorgenti Santo Marzio prelevando 50 dei 150 l/s disponibili, dalla sorgente Cappuccini 20 l/s degli 80 disponibili, e dai pozzi di Palazzo Mancinelli 7 l/s dei 70 l/s disponibili (le differenze tra portate disponibili e portate prelevate delle sorgenti Santo Marzio e Cappuccini sono infatti destinate al rifornimento del Sistema Perugino Trasimeno) 41. La sorgente Vaccara nella sua totalità (110 l/s) e 63 l/s dei pozzi di Palazzo Mancinelli sono destinati al rifornimento di Fossato di Vico, Sigillo, Costacciaro, Scheggia e Pascelupo, Gubbio e Pietralunga. Si può quindi ipotizzare nella stagione fredda/umida per il SAC un acquedotto che ha origine dalla vasca di carico di Vaccara e che all’altezza di Fossato di Vico si biforca in due rami: uno diretto a Sigillo, Costacciaro e ScheggiaPascelupo e l’altro per Gubbio e Pietralunga. Nel periodo caldo/asciutto Gualdo Tadino, con un fabbisogno nel giorno di punta di 120 l/s preleverà l’intera disponibilità delle sorgenti Santo Marzio (50 l/s), Cappuccini (40 l/s) e la quasi totalità dei pozzi di Palazzo Mancinelli (30 l/s su 40). I 10 l/s restanti uniti ai 30 della sorgente Vaccara sono insufficienti a coprire il fabbisogno di Fossato di Vico, Sigillo, Costacciaro e Scheggia-Pascelupo pari 68 l/s, come insufficienti sono i 127 l/s disponibili al sottosistema Raggio-Mocaiana-Bottaccione-Casamorcia per coprire il fabbisogno di Gubbio e Pietralunga (complessivamente 240 l/s). E’ quindi necessario reperire mediante alcuni pozzi (da realizzare nelle zone citate al cap. 7.3.2) almeno 140 l/s da immettere nella condotta di uso invernale. E’ evidente che a seconda dell’ubicazione dei pozzi e dei punti di immissione dell’acqua, la condotta - di cui sopra si è indicato un dimensionamento di massima nel regime invernale ai fini del possibile costo - potrà conservare i diametri inalterati o richiederà un adeguamento in relazione alle portate che vi dovranno transitare. Nella tabella n. 7.12 alcune tratte appaiono sovradimensionate per quanto riguarda le portate in transito, i cui diametri tengono tuttavia conto delle portate da trasportare nel giorno (o giorni) di maggior consumo. In particolare la tratta che va dal campo pozzi di Raggio a Pietralunga. Mentre per la condotta Fossato di Vico – Scheggia e Pascelupo si è ipotizzato (solo ai fini di un ordine di grandezza dei costi dell’acquedotto) che l’immissione dell’acqua dai nuovi pozzi avvenga nelle immediate vicinanze del nodo di Fossato di Vico. E’ evidente che un dimensionamento più esatto di tutto dell’intero 41
Ovviamente i prelievi per Gualdo Tadino possono essere diversi per i singoli punti di captazione da quelli sopra indicati, purché il totale non superi i 77 l/s di cui alla tabella n. 7.9.
119
Sistema Acquedottistico potrà avere luogo solo a seguito delle perforazioni, con esito positivo, di nuovi pozzi per 140 l/s.
RIFORNIMENTO IDRICO DEL SISTEMA ALTO CHIASCIO Risorsa idrica
Stagione fredda/umida Q (l/s)
Stagione calda/asciutta Qmax (l/s)
Sorgenti e pozzo Santo Marzio (Gualdo Tadino) Sorgente Cappuccini (Gualdo Tadino) Sorgente Vaccara (Gualdo Tadino) Pozzi Palazzo Mancinelli (Gualdo Tadino) Sottosistema Mocaiana-Raggio-Casamorcia-Bottacione (Gubbio) + Nuovi pozzi da realizzare (M. Cucco, Gualdo Tadino, Purello, Valdorba) °
50 20 110 70 -
50 40 30 40 127 140
Totale Fabbisogno
250 250
427 418
Totale
90 28 8 12 6 2 146
11 6 7 4 2 30
Totale Generale 396 Fabbisogno 250 da utilizzare solo in caso di estrema necessità per gli oneri di allacciamento pozzi da tenere a riposo nella stagione fredda/umida portate ipotizzate in base ai dati attualmente disponibili
457 418
Riserva attiva
Miglioramento captazioni delle sorgenti e pozzi di cui sopra Sorgenti Gorghe, Trochetti, Sodo I°, Acquafredda (Sigillo) Sorgenti Vercata e Palazzolo (Fossato di Vico) Sorgente Badia di Stria (Scheggia) * Sorgente Gorga 1 (Scheggia) * Sorgente Fossa Magna (Scheggia) *
* + °
120
Pietralunga 11 Ponte Calcara /
c.p. Raggio 10
Scheggia - Pascelupo 7
Costacciaro 6
Gubbio 9
Interconnessione SAC su SAT
B Valdorbia
A Purello 5 Sigillo 8 4 Fossato di Vico 10 P. Mancinelli 3 Vaccara 2 Rumore - Cappuccini
1
S.Marzio
Gualdo Tadino
Fig. 7.2 – Schema dell’acquedotto dell’Alto Chiascio (SAC) 16
Perugia
121
Tabella n. 7.12 – CALCOLI IDRAULICI DELLE CONDOTTE DEL SISTEMA ALTO CHIASCIO NELLA STAGIONE FREDDA/UMIDA Rif.
Nodo
Lunghezza (m) Portata Ø V J progr. parz. (l/s) (mm) (m/s) (‰) 0
3/a Partenza vasca Vaccara (con sollev. di 160 m) 4 nodo F. di Vico e Gubbio (prelievo 10+142 l/s) 5 Sigillo (prelievo 10 l/s)
6.800
173
500
0,89 1,74 11,83
5.100
21
250
0,43 1,04 5,30
6.800 11.900
sollevamento
6 Costacciaro (prelievo 5 l/s)
11
4 nodo Fossato di Vico
5.300
11
200
0,62 4,57 24,22
6.800
6
150
0,76 12,48 84,86
24.000
0
9 Derivazione Gubbio
20.000
142
450
0,89 2,04 40,80
5.500
8
150
0,45 2,42 13,31
4.000
8
150
0,45 2,42 9,68
20.000
10 Campo pozzi Raggio
25.500 29.500
10a
8
sollevamento *
8
468
160,00
616,17
584
32,17
610,86
490
120,86
706,86
490
216,86
682,64
567
115,64
597,78
580
17,78
616,17
580
36,17
575,37
507
68,37
562,06
410
152,06
552,38
500
52,38
702,38
500
202,38
150
29.500 8.800
628,00
96
17.200
7 Scheggia e Pascelupo (prelievo 6 l/s)
10a
∆H Quote (m s.l.m.) Carico (m) piez. terreno residuo (m)
150
0,45 2,42 21,30
38.300 681,08 540 141,08 11 Pietralunga * a circa 8 km dopo il campo pozzi di Raggio esiste una sella a quota 680 m s.l.m. per cui si rende necessario un sollevamento di 150 m per il suo superamento
Nella tabella 7.13 si riportano i calcoli idraulici delle condotte del Sistema Alto Chiascio relativamente ai tronchi più interessati da sensibili variazioni di portata nei giorni di maggior consumo idropotabile. Lo sviluppo complessivo della rete di adduzione è di 62,3 km, così ripartito: Ø (mm)
L (m)
500 450 250 200 150
6.800 20.000 5.100 5.300 25.100
Totale
62.300
122
Tabella n. 7.13 – CALCOLI IDRAULICI DELLE CONDOTTE DEL SISTEMA ALTO CHIASCIO NELLA STAGIONE CALDA/ASCIUTTA Rif.
Nodo
Lunghezza (m) Portata Ø V J progr. parz. (l/s) (mm) (m/s) (‰)
4 nodo Fossato di Vico e Gubbio
∆H Quote (m s.l.m.) Carico (m) piez. terreno residuo (m)
6.800 5.100
5 Sigillo (prelievo 19 l/s)
49
250
11.900 sollevamento
6 Costacciaro (prelievo 12 l/s)
30
24.000
10 Campo pozzi Raggio
25.500
5.300
30
200
0,95 7,06 37,42
6.800
18
150
1,02 12,24 83,23
4.000
16
150
sollevamento *
16 8.800
588,42
490
98,42
718,42
490
228,42
681,01
567
114,01
597,77
580
17,77
562,06
410
152,06
523,38
500
23,38
728,38
500
228,38
205
29.500
10a
32,17
0,90 9,67 38,68
29.500
10a
584
130
17.200
7 Scheggia e Pascelupo (prelievo 18 l/s)
616,17 1,00 5,44 27,74
16
150
0,90 9,67 85,10
38.300 643,28 540 103,28 11 Pietralunga * a circa 8 km dopo il campo pozzi di Raggio esiste una sella a quota 680 m s.l.m. per cui si rende necessario un sollevamento di 205 m per il suo superamento
Le stazioni di pompaggio presentano portate e prevalenze variabili nel tempo a seconda delle necessità e pertanto le pompe dovranno avere le caratteristiche adeguate per variare la prevalenza, mentre la portata massima sarà ripartita su più pompe, più una di riserva per garantire l’efficienza del rifornimento. Nella tabella n. 7.14 vengono riportate le caratteristiche delle stazioni di pompaggio con riferimento al giorno di punta dei fabbisogni.
Tabella n. 7.14 – CARATTERISTICHE DELLE STAZIONI DI POMPAGGIO Ubicazione
Portata (l/s)
∆h * (m)
Potenza # (kw)
173
160
722
Uscita di Sigillo (progr. 11.900)
30
130
102
A valle del c.p. di Raggio (progr. 29.500)
16
205
86
Dalla vasca di Vaccara
Totale 192 910 * dislivello geodetico # come potenza istallata si è considerata la potenza necessaria nel giorno di maggior consumo maggiorata di 1/3 per tener conto della presenza di una pompa di riserva
123
Tabella n. 7.15 – COSTO DELLE CONDOTTE Ø (mm)
L (m)
Costo unitario ( €/m )
Costo totale (€)
500 450 250 200 150
6.800 20.000 5.100 5.300 25.100
279,362 256,536 151,902 127,772 102,929
1.899.664 5.130.721 774.702 677.190 2.583.512
Totali
62.300
11.065.788
Tabella n. 7.16 – COSTO DELLE STAZIONI DI POMPAGGIO Ubicazione
Dalla vasca di Vaccara Uscita di Sigillo (progr. 11.900) A valle del c.p. di Raggio (progr. 29.500) Totale generale
Pot. istall. (kw)
Costo unit. ( €/kw )
Costo totale (€)
722 102 86
770 1.490 1.650
555.940 151.980 141.900
910
849.820
In definitiva il costo complessivo del Sistema Acquedottistico Alto Chiascio, a costi attuali ed IVA esclusa, può così riassumersi: ITEM
€
3.
scavo di n. 5 pozzi Ø 350, a profondità non superiore a 200 m, completi di rivestimento, spurgo, prove di portata, opere edili, opere meccaniche, elettromeccaniche ed elettriche, incluse spese tecniche ed oneri vari, al costo unitario di € 130.000 ………………………… …………...…650.000
4.
realizzazione di condotte in acciaio Ø 150 ÷ 500 comprensive di scavi e rinterri, fornitura e posa in opera delle tubazioni, complete d’impianto di protezione catodica, giunti dielettrici e pezzi speciali, pozzetti e relative apparecchiature idrauliche, opere d’arte varie, espropri, spese tecniche ed oneri vari, come da tabella n. 7.15…………………………………………. ………….11.065.788
•
realizzazione degli impianti di sollevamento di cui alla tabella n. 7.16, comprese opere edili, cabina di trasformazione, impianto di illuminazione, f.m. e allaccio pompe, apparecchiature elettromeccaniche, quadri elettrici, strumenti di misura, ecc., impianto di telecontrollo, acquisizione terreno, contributo allaccio Enel, spese generali ed imprevisti…………………. ..…………... 849.820 vasche di carico, potabilizzatori, opere varie e oneri diversi: a stima ………………………... ……………...434.392 . interconnessioni con la condotta Scirca nuova e Scirca vecchia: a stima….…………………. ……………..300.000
6 7
Totale .…………13.300.000
124
7.4 7.4.1
IL SISTEMA PERUGINO – TRASIMENO (SPT) Il fabbisogno idropotabile
Il fabbisogno, al lordo delle perdite (20%), del giorno di maggior consumo per i 17 Comuni che fanno parte del Sistema Perugino-Trasimeno è riportato nella tabella n. 7.17. Tabella n. 7.17 - FABBISOGNO DEL SISTEMA PERUGINO-TRASIMENO AL 2015 E AL 2040 ORIZZONTE TEMPORALE 2015 Comune
Stagione fredda/umida Qmax Vmax (m3/g) (l/s)
Assisi Bastia Bettona Cannara Castiglion del L. Città della Pieve Corciano Lisciano Nicc Magione Paciano Panicale Passignano Perugia Piegaro Torgiano Tuoro Valfabbrica Totale
ORIZZONTE TEMPORALE 2040
Stagione calda/asciutta Qmax Vmax (m3/g) (l/s)
9.965 7.142 1.162 1.213 5.421 2.487 6.421 217 4.864 348 1.800 2.065 59.364 1.119 1.818 1.261 1.060
115 83 13 14 63 29 74 3 56 4 21 24 687 13 21 15 12
15.825 10.173 1.771 1.790 9.811 4.072 9.284 418 8.669 722 2.909 3.924 85.161 1.993 2.673 2.735 1.666
183 118 20 21 114 47 107 5 100 8 34 45 986 23 31 32 19
107.726
1.247
163.595
1.893
Comune
Stagione fredda/umida Qmax Vmax (m3/g) (l/s)
Assisi Bastia Bettona Cannara Castiglion del L. Città della Pieve Corciano Lisciano Nicc Magione Paciano Panicale Passignano Perugia Piegaro Torgiano Tuoro Valfabbrica Totale
Stagione calda/asciutta Qmax (l/s) Vmax (m3/g)
11.253 9.484 1.441 1.453 6.101 2.630 8.351 220 5.684 389 2.033 2.413 63.747 1.181 2.228 1.465 1.128
130 110 17 17 71 30 97 3 66 5 24 28 738 14 26 17 13
18.045 13.494 2.186 2.138 11.158 3.327 12.040 452 10.191 819 3.297 4.617 91.652 2.146 3.272 3.224 1.791
209 156 25 25 129 39 139 5 118 9 38 53 1.061 25 38 37 21
121.200
1.403
183.849
2.128
In pratica all’anno 2015 sono necessari per il giorno di punta circa 1.900 l/s, che però salgono a poco più di 2.100 l/s all’orizzonte temporale 2040, mentre il fabbisogno medio nell’anno è sensibilmente inferiore aggirandosi per i due orizzonti temporali rispettivamente sui 1.250 e 1.400 l/s. Il fabbisogno idropotabile annuo è di 39,3 Mm3 al 2015 per poi portarsi progressivamente a 44,2 Mm3 al 2040.
7.4.2
Il soddisfacimento idropotabile
Il Sistema Perugino – Trasimeno è destinato a servire la maggior parte della popolazione dell’ATO n. 1 ed è il più complesso per la diversità delle fonti attuali e future di approvvigionamento idropotabile con caratteristiche quantitative e qualitative estremamente differenziate da una fonte all’altra e per la presenza di una rete di adduttrici che dovranno venire opportunamente integrate con nuovi rami e collegamenti.
125
In realtà occorre effettuare una distinzione tra il rifornimento idrico nei mesi invernali e primaverili, quando minore è il fabbisogno idrico (la portata media nell’anno è di 1.403 l/s al 2040), e l’approvvigionamento nei mesi di maggior consumo (in genere luglio e agosto). Nel primo caso è infatti possibile captare gli esuberi delle sorgenti appenniniche (vedi tab. 6.6), particolarmente abbondanti da gennaio a giugno, e quindi alimentare il Sistema Perugino – Trasimeno totalmente (o per la maggior parte) a gravità, con acque di buone caratteristiche chimico-fisiche. Poi, nel periodo estivo-autunnale, quando non è più possibile utilizzare le risorse sorgentizie degli Appennini, per non alterare i deflussi del reticolo idrografico, si farà ricorso alle acque dell’invaso sul Chiascio, integrate nei periodi di maggior consumo dalle acque delle fonti attualmente sfruttate e, più in particolare, delle falde sotterranee di Petrignano e Cannara. Queste beneficeranno del vantaggio di non essere state utilizzate nei mesi invernali venendosi così a ricaricare dal punto di vista idraulico, nel mentre si avrà una diluizione dei sali delle concimazioni e dei trattamenti delle colture agricole. 7.4.2.1
Il rifornimento nella stagione fredda/umida
Nei mesi invernali e primaverili (gennaio – maggio/giugno) quando i consumi si riducono al di sotto o alla pari della media annuale, sia per un abbassamento dei consumi individuali sia per la ridotta (e, in alcuni comuni, nulla) presenza turistica, è possibile derivare parte delle portate dalle captazioni appenniniche come Santo Marzio, Cappuccini, Vaccara, Palazzo Mancinelli, che ammontano complessivamente a circa 500 l/s, di cui 248 l/s (fabbisogno massimo nel periodo freddo/umido) destinati al Sistema Alto Chiascio, mentre 162 l/s vengono destinati al Sistema Perugino-Trasimeno, restamdo come riserva attiva per entrambi i sistemi circa 90 l/s (cap. 7.3.2.1). Dal momento che la totalità degli affioramenti concentrati (sorgente Scirca esclusa) in questo periodo è valutabile (cap. 6.2.10 capoverso 1) ad oltre 1.200 l/s, anche captando 500 l/s nei giorni di punta della stagione fredda/umida, defluirebbero nel reticolo idrografico almeno 700 l/s, cui si sommerebbero 250-300 l/s di emergenze minori o diffuse, venendo così assicurato un deflusso – in annate idrologicamente normali – mai inferiore ad un migliaio di litri al secondo. Attualmente nel periodo invernale dalla sorgente Scirca vengono prelevati 110 l/s, ma dall’esame della tabella n. 6.10 si evince chiaramente la possibilità in questo periodo di incrementare il prelievo di ulteriori 70 l/s. Oltre all’attuale prelievo di 65 l/s del pozzo Le Cese, sono disponibili i 365 l/s del complesso San Giovenale-Bagnara-Aretusa. Questa portata è vincolata dalla concessione esistente ma in annate idrologicamente normali potrebbe per il periodo gennaio-maggio, alla luce del monitoraggio effettuato (vedi tab. 6.10 e 6.12) essere incrementata tranquillamente di ulteriori 135 l/s, arrivando a derivare nel complesso 500 l/s, evitando così – anche se parzialmente – il ricorso a risorse idriche di più modesta qualità.
126
Tabella n. 7.18 – RIFORNIMENTO IDRICO DEL SISTEMA PERUGINO-TRASIMENO (SPT) NELLA STAGIONE FREDDA/UMIDA
Risorsa idrica
Portata disponibile Qmax (l/s) +
Nuove captazioni area M. Cucco Sorgente Scirca Integrazione Scirca Pozzi San Giovenale – Sorgente Bagnara – Pozzo Aretusa ¤ Pozzi Le Cese Invaso del Chiascio Nuove captazioni Subasio * Totale Fabbisogno Riserve attive Pozzi Monte Malbe Risorse Santo Marzio, Cappuccini, Vaccara** Sorgenti appenniniche Monte Cucco - Scirca Pozzi Petrignano Pozzi La Pasquarella Pozzi di Città di Castello (vedi S.A.T.) # Interconnessione con il sistema Alto Tevere (Montedoglio) Dall’invaso di Montedoglio tramite la condotta Valdichiana ° Totale Totale generale Fabbisogno
50 110 70 365 65 612 150
1.403
15 162 90 100 85 150 50 160 812 2.234 1.403
+ riferita al giorno di maggior consumo ¤ durante la stagione fredda/umida la portata complessiva disponibile è notevolmente superiore e potrebbero venire tranquillamente derivati 500 l/s senza creare nocumento all’ambiente riducendo l’utilizzo di risorse più onerose e, qualitativamente, meno buone. La portata comunque evidenziata è al netto dei 15 l/sec. normalmente riconosciuti al comune di Nocera Umbra come rilascio privilegiato. # nell’ipotesi di derivare sui 215 l/s disponibili 100 l/s o, in caso di indisponibilità dell’integrazione da Montedoglio, 150 l/s * pozzi di cui occorre accertare ubicazione, portate effettive, qualità dell’acqua ed entità del sollevamento ** quantitativo di riserva prelevabile da Santo Marzio, Cappuccini, Vaccara, può avvenire solo con le seguenti modalità: Gennaio 130 l/s Febbraio 130 l/s Marzo 162 l/s Aprile 162 l/s Maggio 70 l/s Giugno 70 l/s
127
E comunque per sopperire al fabbisogno si ipotizza la realizzazione di uno o più pozzi su Monte Cucco (ipotizzando di derivare complessivamente 50 l/s) e analogamente nell’area del Monte Subasio (o, in caso di esito negativo, nell’area di Nocera Umbra) per un centinaio di litri al secondo. In ogni caso è previsto un prelievo massimo, sempre nella stagione fredda/umida, di 500 l/s dall’invaso di Valfabbrica, valore che potrà diminuire o aumentare a seconda dell’esito positivo o negativo delle perforazioni di Monte Cucco e del Subasio. I pozzi di Petrignano, della Pasquarella, di Monte Malbe e di Città di Castello, come pure le interconnessioni con l’invaso di Montedoglio, tramite il Sistema Alto Tevere, e con la condotta irrigua della Valdichiana, costituiscono tutti delle riserve attive, cui ricorrere solo in caso di necessità. 7.4.2.2
Il rifornimento nella stagione calda/asciutta
Completamente diversa l’alimentazione del sistema nel periodo estivo-autunnale o comunque quando le sorgenti appenniniche dovessero soffrire di una diminuzione di portata con conseguenze sul deflusso minimo del reticolo idrografico valutabile in almeno 700-800 l/s. Contemporaneamente si ha, in questo periodo, un calo di produttività delle captazioni tradizionali come il complesso San Giovenale-Bagnara-Aretusa che in annate idrologicamente normali non erogherebbe al culmine della stagione di magra più di 220 l/s, o come i pozzi ubicati in località Le Cese la cui produttività scenderebbe a 40 l/s. La stessa sorgente Scirca non sarebbe in grado di erogare più di 70 l/s. In questa situazione è necessario fare ricorso ai campi pozzi di Petrignano e Cannara, e incrementare la produzione del futuro campo pozzi del Subasio e, infine, effettuare – sempre con riferimento al giorno di maggior consumo da parte degli utenti e di maggiore magra di sorgenti e falde sotterranee – il prelievo di 1.100 l/s dall’invaso di Valfabbrica, come dettagliato nella tabella n. 7.19. 7.4.3
Lo schema di alimentazione
Il Sistema Perugino-Trasimeno dispone di una vasta rete di adduttrici che collegano le sorgenti ed i pozzi attualmente sfruttati con i serbatoi di compenso al servizio dei 17 Comuni del sistema. Ultimamente sono state realizzate le condotte che collegano il serbatoio di Monte Malbe con i Comuni del Basso Trasimeno (Castiglione del Lago, Panicale, Paciano Piegaro, Città della Pieve), che dovranno ovviamente assicurare le portate di punta richieste al 2015 (o, meglio, al 2040) di cui alla tabella n. 7.17. Analoga verifica andrà fatta nei prossimi anni dal gestore unico sul complesso della rete esistente
128
apportando, ove necessario, eventuali integrazioni alla rete esistente o sostituzione delle condotte più vecchie maggiorandone, per l’occasione, i diametri.
Tabella n. 7.19 – RIFORNIMENTO IDRICO DEL SISTEMA PERUGINO-TRASIMENO (SPT) NELLA STAGIONE CALDA/ASCIUTTA Risorsa idrica
Stagione calda/asciutta Qmax (l/s) +
Sorgente Scirca Pozzi San Giovenale – Sorgente Bagnara – Pozzo Aretusa Pozzi Le Cese Pozzi Petrignano Pozzi Cannara Invaso del Chiascio Nuove captazioni Subasio *
70 220 40 300 300 1.100 170 Totale Fabbisogno
Riserve attive Pozzi Monte Malbe Pozzi di Città di Castello (vedi S.A.T.) # Interconnessione con il sistema Alto Tevere (Montedoglio) Pozzi La Pasquarella Dall’invaso di Montedoglio tramite la condotta Valdichiana ° Totale Totale generale Fabbisogno
2.200 2.128
15 150 50 85 160 460 2.670 2.128
+ riferita al giorno di maggior consumo ¤ durante la stagione fredda/umida la portata complessiva disponibile è notevolmente superiore e potrebbero venire tranquillamente derivati 500 l/s senza creare nocumento all’ambiente riducendo l’utilizzo di risorse più onerose e, qualitativamente, meno buone # nell’ipotesi di derivare sui 215 l/s disponibili 100 l/s o, in caso di indisponibilità dell’integrazione da Montedoglio, 150 l/s * pozzi di cui occorre accertare ubicazione, portate effettive, qualità dell’acqua ed entità del sollevamento
Per quanto riguarda le nuove captazioni si ravvede la necessità di effettuare un raddoppio della condotta che dalla sorgente Scirca arriva a Perugia, seguendo in pratica lo stesso tracciato, salvo deviare alla fine per sboccare nei serbatoi di Monte Pacciano. Questa condotta sarebbe di utilizzo solo invernale-primaverile dovendo convogliare la quota parte delle risorse idriche di Santo Marzio, Cappuccini e P. Mancinelli (pari a 160 l/s), l’integrazione della sorgente Scirca (70 l/s), più la portata di un nuovo pozzo a Monte Cucco (50 l/s orientativamente) per complessivi 280 l/s. Nel periodo caldo/asciutto la condotta non avrebbe risorse idriche da convogliare ma potrebbe sostituire, in caso di lavori di manutenzione, la vecchia condotta Scirca o ridurne la portata in transito convogliandone una parte al serbatoio di M. Pacciano situato a quota più elevato dell’attuale sbocco.
129
La nuova condotta Scirca, da dimensionare per una portata di 280 l/s (valore orientativo in attesa dei risultati delle perforazioni di Monte Cucco), sarebbe lunga circa 43,5 km. Con un Ø 600 la velocità dell’acqua sarebbe di circa 1 m/s e la perdita di carico dell’1,72‰, pari complessivamente a circa 75 m. Partendo da quota 595 m s.l.m. arriverebbe agevolmente a gravità al serbatoio di M. Pacciano situato a quota 504 m s.l.m. e, riducendo la portata a 230-240 l/s e di conseguenza le perdite di carico, potrebbe arrivare al serbatoio situato a quota 523 m s.l.m. La condotta sub-appenninica da Santo Marzio alla vasca di carico di Scirca è divisa in due tronchi. Il primo tronco, Ø 400 e lungo 2000 m, convoglia 100 l/s del complesso Santo Marzio e, arrivato in località Cappuccini, l’acqua subirebbe un sollevamento di 10 m per venire immessa in una vasca di carico a quota 626 circa. Da questa vasca, dove affluirebbero anche 60 l/s della sorgente Cappuccini con un sollevamento di circa 127 m, dovrebbe partire il secondo tronco Ø 500 e della lunghezza di 19,2 km, per alimentare a gravità la vasca di carico di Scirca a quota 595. Il costo della condotta sub-appenninica è valutabile, stazioni di sollevamento e vasche di carico incluse, attorno a 6,5-7,0 milioni di euro. Il costo della condotta Scirca Nuova si aggira sui 14,5 milioni di €, a cui è da aggiungere la perforazione di almeno 2 pozzi, raccordi ed oneri vari, per cui il costo complessivo si aggira sui 22-24 milioni di €, IVA esclusa. L’indeterminazione dell’ubicazione del futuro campo-pozzi del Subasio (o di Nocera Umbra) non consente di valutare – sia pure a grandi linee – l’onere della captazione e della condotta. Nell’ipotesi di realizzare n. 4 pozzi profondi mediamente circa 200 m, l’onere si aggira sui 500-600.000 €. In quanto ad una condotta in grado di trasportare 170 l/s si può optare, a seconda della lunghezza e dei dislivelli, per un Ø 450 del costo, tutto compreso ma IVA esclusa, di 257 €/m o per un Ø 500 a 280 €/m. Resta infine il collegamento tra lo sbocco della galleria di presa dell’invaso di Valfabbrica presso Pianello ed il campo pozzi di Petrignano, della lunghezza di circa 4,5 km. e le condotte di collegamento con i serbatoi del sistema basso della città di Perugia (ove sarà necessario portare circa 730 l/sec.) ed il successivo nodo di Monte Malbe, ove è prevista una portata pari a circa 520 l/sec. Assolutamente rilevante risulta, viste le portate in gioco, il ruolo dei serbatoi di compenso che dovranno essere realizzati/potenziati sui due nodi principali del sistema e cioè in corrispondenza della città di Perugia (sistema basso del Frontone) e di Monte Malbe ove si riuniscono i princilapi sistemi di approvvigionamento e si dipartono i vari bracci di alimentazione dei comuni del Lago Trasimeno. I volumi stimati per ciascun sito sono dell’ordine dei 10.000 mc ciascuno. Con una portata di punta di 1.100 l/s (soggetta però a variazioni in funzione dell’esito delle perforazioni nell’area del Subasio), sarebbe necessaria una condotta del Ø 1100 o, meglio, del Ø 1200 del costo di 744€/m.
130
Sorg. Scirca Interconnessione alla condotta irrigua della Valdichiana
Interconnessio ne Sistema AVT
Lisciano
Sorg. P. Acq. Sorg. Sorg. Cappuccini.Sorg. S.
Tuoro
Passignano c.p. M.
Castiglione del Magione
Serbatoio M.Paccian o Perugia
Invaso sul Sorg. Bagnara - S.
c.p. c.p. Corciano Acq.
del Bastia Assisi
Acq.
Bagnara
Paciano Torgiano Panicale
c.p. Bettona
Piegaro Città della
Interconnessio ne Sistema MVT
condotta
Fig. 7.3 – Schema del Sistema Perugino – Trasimeno.
condotta
–
S.
131
Stante quindi l’incertezza sull’entità dei nuovi prelievi e quindi sulla lunghezza e dimensioni delle nuove adduttrici, non è possibile dare indicazioni più precise sull’entità degli interventi necessari, ma volendo avere un orientamento di larghissima massima sul loro onere si possono riassumere i seguenti importi: • • • • • • • •
condotta sub-appenninica condotta Scirca Nuova e nuovi pozzi condotta Subasio-Serbatoio Colderba condotta Pianello-Petrignano raddoppio Petrignano-Frontone-Monte Malbe potenziamento dei serbatoi Perugia-Monte Malbe impianto trattamento acque Valfabbrica altri oneri (interconnessioni e collegamenti vari)
7,0 M€ 24,0 “ 3,5 “ 3,5 “ 20,0 “ 5,0 “ 7,0 “ 2,0 “
Totale
7.5 7.5.1
72,00 M€
IL SISTEMA MEDIA VALLE DEL TEVERE Il fabbisogno idropotabile Tabella n. 7.20 - FABBISOGNO DEL SISTEMA MEDIO TEVERE AL 2015 E AL 2040 ORIZZONTE TEMPORALE 2015
Comune
Stagione fredda/umida Qmax Vmax (m3/g) (l/s)
Collazzone Deruta Fratta Todina Marsciano Massa Martana Monte Castello V. San Venanzo Todi Totale
ORIZZONTE TEMPORALE 2040
Stagione calda/asciutta Qmax Vmax (m3/g) (l/s)
897 2.503 460 5.375 991 438 726 5.890
10 29 5 62 11 5 8 68
1.527 3.677 730 7.989 1.736 790 1.374 9.021
18 43 8 92 20 9 16 104
17.280
200
26.844
311
Comune
Stagione fredda/umida Qmax Vmax (m3/g) (l/s)
Collazzone Deruta Fratta Todina Marsciano Massa Martana Monte Castello V. San Venanzo Todi Totale
Stagione calda/asciutta Qmax (l/s) Vmax (m3/g)
1.019 3.041 531 6.179 1.003 447 742 6.137
12 35 6 72 12 5 9 71
1.750 4.461 836 9.184 1.877 880 1.470 9.444
20 52 10 106 22 10 17 109
19.099
221
29.900
346
132
7.5.2
Il soddisfacimento idropotabile
Nella piana alluvionale del Tevere non esistono risorse idriche quantitativamente e qualitativamente interessanti, per cui è necessario ricorrere al rifornimento delle formazioni carbonatiche dei Monti Martani e dei Monti di Amelia. Le perforazioni di studio effettuate in corrispondenza dei monti Martani (vedi cap. 6.2.8) hanno dato esito negativo o, più esattamente, una perforazione, pur fornendo una portata interessante, ha un’acqua che presenta una durezza eccessiva. La seconda perforazione ha fornito acqua con caratteristiche chimico-fisiche buone, ma con portata modesta (circa 12 l/s) e soprattutto con livelli statici e dinamici profondi. Il far brillare cariche esplosive in profondità per aumentare la frammentazione della roccia (Maiolica), potrebbe incrementare in maniera sensibile la portata e, una volta esaurita questa ulteriore fase di ricerca (peraltro poco costosa), si potrebbe pianificare – in caso di esito positivo – la realizzazione di altre perforazioni a quota più bassa. E’ invece stato realizzato (vedi cap. 6.2.9) il campo-pozzi in località La Pasquarella, per derivare nel giorno di maggior consumo 350 l/s circa nel 2040 (mentre, all’infuori del periodo di punta estivo, la portata potrà essere limitata a 300 l/s e anche meno). Il fabbisogno medio annuo infatti, che coincide all’incirca con la punta della stagione fredda/umida, si aggira sui 210 l/s. Tabella n. 7. 21 – RIFORNIMENTO IDRICO DEL SISTEMA MEDIO TEVERE (SMT) Risorsa idrica
Stagione fredda/umida Qmax (l/s)
Stagione calda/asciutta Qmax (l/s) +
300
350
Totale
300
350
Totale
50 25 20 20 80 195
50 15 10 15 30 120
Totale Generale Fabbisogno
495 211
470 346
Pozzi della Pasquarella
Riserva attiva
Dall’invaso del Chiascio Massa Martana: pozzo S. Maria Pantano * Massa Martano: altro pozzo * Todi: pozzo Ponte Naia Interna * Pozzi della Pasquarella
+ *
riferita al giorno di maggior consumo pozzi di cui occorre accertare ubicazione, portate effettive, qualità dell’acqua ed entità del sollevamento
133
7.5.3 Lo schema di alimentazione (vedi fig. 7.4)
Sulla scorta dei primi studi eseguiti dalla CONAP SpA e dalla Regione, viste le prime risultanze dei due pozzi realizzati in loc. La Pasquarella, già dal luglio 2000 venne predisposto dapprima il progetto definitivo, sottoposto con esito favorevole alla procedura di VIA, e quindi successivamente il progetto esecutivo, dello schema di utilizzazione di queste acque per il rifornimento dei Comuni della Media Valle del Tevere sino ad interconnettersi sul nodo di Brufa con gli acquedotti del sistema SPT. A seguito poi dell’emanazione dell’Ordinanza di Emergenza idrica da parte del Commissario Delegato, il progetto è stato cantierato e messo in esercizio dall’estate del 2004. L’opera realizzata è così organizzata: • Il campo-pozzi è costituito da 6 pozzi scavati sino a 250 m. di profondità con portata potenziale complessiva di circa 400 litri al secondo, portata alla quale corrisponde una variazione minimale del livello di falda. La qualità delle acque emunte è eccellente con caratteristiche di potabilità che né permettono l’utilizzo senza alcun trattamento, salvo quello della disinfezione per la copertura batteriologica. I pozzi sono direttamente allacciati su un collettore del DN 600 che adduce l’acqua alla stazione di sollevamento distante circa 2 Km. dal campo pozzi, condotta che attraversa una galleria di circa 600 m., realizzazione eseguita per evitare la costruzione di manufatti importanti dal punto di vista dell’impatto ambientale all’interno della zona del Parco naturale. • Dalla stazione di sollevamento, l’acqua viene sollevata al serbatoio di Acqualoreto posto a quota 390 m. s.l.m., attraverso una condotta del DN 600 della lunghezza di altri 2 Km. circa. • Dal suddetto serbatoio della capacità di 2.000 mc., parte la condotta di alimentazione del DN 600 sino alla derivazione per Ponte Naia. Qui si deriva una condotta del DN 250 che alimenta le tre derivazioni che, dal campo pozzi di Ponte Naia (che rimarrà come riserva attiva), riforniscono i principali serbatoi della città e cioè quello della Rocca, il fungo di Porta Cappuccini e quello di Vasciano. • La condotta principale, sempre del DN 600, proseguendo dalla suddetta derivazione, prosegue il suo tragitto, una volta superato il colle di Todi, parallelamente al corso del fiume Tevere, che attraversa tre volte, rifornendo in rapida successione, i serbatoi di Ponte Rio, Pian San Martino, l’asta Ilci -Monte Molino, Galliano nel comune di Monte Castello di Vibio, San Pietro nel comune di Fratta Todina sino alla derivazione per il serbatoio di Pantalla. • Da questa derivazione il diametro della condotta principale si riduce al DN 500 sino alla località Barche, al confine tra i comuni di Marsciano e Deruta, rifornendo in questo tratto le derivazioni per i serbatoi di Collazzone, del Pettinaro (Marciano Capoluogo e zona industriale) e di Barche (San Valentino e le frazioni della zona Nord di Marsciano). • Da qui la condotta principale (già realizzata nel 2000 come acquedotto di interconnessione e funzionante con alimentazione dal sistema SPT) del DN 400, risalendo l’asta del Tevere, rifornisce i serbatoi del Comune di Deruta fino ad interconnettersi al sistema SPT nel nodo di Brufa.
134
L’intero acquedotto, dal campo pozzi fino al nodo di Brufa, è lungo complessivamente circa 48 km. L’approvvigionamento del Comune di Massa Martana, ad oggi non collegato al sistema della Pasquarella, è previsto attraverso l’integrazione delle reti che collegano il sistema dei serbatoi del fungo Cappuccini, di Collevalenza (entrambi di Todi) al serbatoio della Pace del Comune di Massa Martana.
135
12
interconnessione
11
21
20
10 18 9 17
19
8
14 7 6 5
16 15
Fig. 7.4 – Schema dell’acquedotto della Media Valle del Tevere.
136
Nella tabella n. 7.22 viene effettuato un confronto tra le portate previste dal Consorzio Acquedotti di Perugia e le portate calcolate nel presente studio agli orizzonti temporali 2015 e 2040. Tabella n.7.22 - RAFFRONTO DELLE PORTATE DESTINATE AI COMUNI DELLA MEDIA VALLE DEL TEVERE
Comune
C.A.P (l/s)
2015
2040
11 32 7 71 -7 9 82
18 43 8 92 20 9 16 104
20 52 10 106 22 10 17 109
Totale Intercon. Brufa
219 73
310 85
346 85
Totale
292
395
431
Collazzone Deruta Fratta Todina Marsciano Massa Martana M. Castello Vib. San Venanzo Todi
ARPA (l/s)
Da tener presente che il Consorzio Acquedotti prevedeva di alimentare il Sistema Perugino Trasimeno con una interconnessione su Brufa che avrebbe portato 73 l/s a detto sistema, valutando in 219 l/s il fabbisogno massimo richiesto dal Sistema Medio Tevere. Successivamente l’Umbra Acque in cui è confluito il Consorzio prevede di realizzare da Todi un’interconnessione in direzione nord ovest per intersecare tre condotte distributrici del Sistema Perugino Trasimeno che corrono parallele alla Strada delle 7 Valli ed alla S.S. 220 Pievaiola. Questa interconnessione come quella per Brufa possono essere interessanti per alleviare saltuarie e brevi situazioni di disagio del Sistema Perugino Trasimeno, ma dovranno essere ideate in maniera che – in caso di necessità – sia viceversa il Sistema Perugino Trasimeno ad alleviare momentanee situazioni di disagio del Sistema Medio Tevere che, tra l’altro, disporrebbe in pratica di una sola risorsa idrica (tra l’altro in parte condivisa con il Sistema Orvietano dell’ATO 2): quella del campo pozzi della Pasquarella. Nelle tabelle n. 7.23 e 7.24 si offre un esempio di larga massima sulle velocità e perdite di carico delle condotte del Sistema Medio Tevere, tenendo presente che per la condotta principale si sono assunti i diametri stabiliti dal Consorzio Acquedotti di Perugia, mentre per quanto riguarda le condotte secondarie – sulla base di lunghezze approssimative e di quote di riferimento dei centri urbani – si sono stabiliti i diametri. E’ da tenere presente che il tratto Marsciano Nord – Brufa è stato realizzato in tempi recenti ed alimentato provvisoriamente con risorse provenienti dal campo pozzi di Cannara. In futuro, in situazioni di emergenza, potranno venire convogliate – tramite il partitore di Brufa – acque del Sistema Perugino-Trasimeno (invaso del Chiascio).
137
E’ evidente che, ove si volesse portare l’acqua al partitore di Brufa (o alla diramazione di Todi per servire le condotte che da Perugia vanno alla Pievaiolia o altrove) sarà necessario un sollevamento supplementare per vincere le maggiori perdite di carico. Tabella n. 7.23 - CALCOLI IDRAULICI DELLA CONDOTTA PRINCIPALE DEL SISTEMA MEDIO TEVERE Rif .
Nodo
Lunghezza (m) progres.
1 campo pozzi
parziale
3 n. Todi – Massa Mart. 4 Pian di S. Martino (Todi) 5 n. M. Castello Vibio 6 n.Fratta T. - S. Venanzo 7 Pantalla (Todi) 8 n. Collazzone 9 n. Marsciano Sud 10 n. Marsciano Nord 11 n. Deruta 12 Brufa (partitore)
Velocità
J
∆h
(l/s)
(mm)
(m/s)
(‰)
(m)
346
600
1,22
2,58
piezom.
346
residuo (m)
159,5
7,45
170,65 168,65
2,00
403,65 168,65
235,00
399,01 394,85
4,16
394,85 394,85
0,00
381,25 171,36
209,89
374,10 143,01
231,09
369,04 152,31
216,73
366,65 149,95
216,70
364,52 159,35
205,17
358,81 157,45
201,36
357,30 157,29
200,01
354,18 163,02
191,16
353,58 166,31
187,27
233,00
1.433 346
terren o
Carico
3,70
1.433
600
1,22
2,58
4,64
3.233 3.233 5.271
346
600
1,22
2,58
13,60
5.963
233
600
0,82
1,2
7,16
4.558
225
600
0,80
1,11
5,06
2.339
215
600
0,76
1,02
2,39
2.767
188
600
0,66
0,77
2,13
3.103
178
500
0,91
1,84
5,71
1.035
158
500
0,81
1,46
1,51
6.783
89
500
0,45
0,46
3,12
1.179
52
400
0,42
0,51
0,60
11.763
0
400
8.504 14.467 19.025 21.364 24.131 27.234 28.269 35.052 36.231 47.994
Quote (m s.l.m.)
166,95
1.800 2/a entrata serbatoio di carico 2/a uscita serbatoio di carico
Ø
0 1.433
2 ingresso staz. sollevamen. sollevamento 2 uscita staz. sollevamento
Portata
305,11
138
Tabella n. 7.24 - CALCOLI IDRAULICI DELLE CONDOTTE SECONDARIE DEL SISTEMA MEDIO TEVERE Rif .
Tronco secondario
Lungh.
Portata
Ø
(m)
(l/s)
(mm)
3 nodo pr. 8504 sollevamento stazione sollevamento
Velocit à (m/s)
J
∆h
Quota (m s.l.m.)
Carico
(‰)
(m)
piezometrica terreno
residuo (m)
113 3.200
113
400
0,89
2,39
7,65
12.000
22
200
0,70
3,80
45,60
15 Todi 16 Massa Martana
5 nodo pr. 19.025 sollevamento stazione sollevamento
10 5.800
10
150
0,56
3,77
Fratta Todina sollevamento Stazione sollevamento
200
0,83
5,30
17 4.200
17
20
200
0,54
2,27
200
0,64
3,14
250
1,39
10,91
200
1,15
10,17
11 nodo pr. 36.231 20 Deruta
52
398,00
376,00
22,00
369,04
152,31
216,73
419,04
152,31
216,70
397,17
376,00
21,17
366,65
149,95
216,70
360,29
215,00
145,29
490,29
215,00
275,29
480,76
465,00
15,76
358,81
157,45
201,36
498,81
157,29
341,52
485,62
469,00
16,62
357,30
157,29
200,01
315,84
184,00
131,84
354,18
163,02
191,16
336,89
180,00
156,89
353,58
166,31
187,27
341,46
248,00
93,46
17,29
18 Marsciano Nord
1.900
33,60
41,46
10 nodo pr. 35-052 36
410,00
13,19
17 Marsciano Sud
1.700
443,60
140,00
9 nodo pr. 28.269 68
231,09
9,53
19 Collazzone
3.800
171,36
130,00
20 4.200
451,25
6,36
14 S.Venanzo
8 nodo pr. 27.234 sollevamento stazione sollevamento
209,89
21,87
6 nodo pr. 21.364 26
171,36
50
13 Monte Castello V.
1.200
381,25 70
250
1,06
6,38
12,12
E’ evidente che, ove si volesse portare l’acqua al partitore di Brufa (o alla diramazione di Todi per servire le condotte che da Perugia vanno alla Pievaiolia o altrove) sarà necessario un sollevamento supplementare per vincere le maggiori perdite di carico.
139
Dalla tabella di cui sopra, all’infuori di Marsciano e Deruta, per il rifornimento di tutti gli altri comuni hanno richiesto dei sollevamenti integrativi ed una attività di razionalizzazione delle reti e degli impianti, attività svolta nel corso del 2004 e del 2005 con una serie di interventi che sono rientrati nel Piano degli Investimenti dell’A.A.T.O. n.1. In definitiva il costo complessivo degli interventi descritti, per la quota realizzata è stato pari a circa 19 M€, a cui si deve aggiungere il costo per la costruzione della condotta di interconnessione per il sistema SPT e delle stazioni di sollevamento integrative per un totale di: - opere già realizzate 19,0 M€ - nuova condotta di interconnessione 7,5 M€ - stazioni di sollevamento supplementari 1,5 M€ Totale 28,0 M€
140
RIFORNIMENTO IDRICO DEL SISTEMA PERUGINO-TRASIMENO SISTEMA MEDIO-TEVERE Risorsa idrica
Nuove captazioni area M. Cucco Sorgente Scirca Integrazione Scirca Pozzi San Giovenale – Sorgente Bagnara – Pozzo Aretusa ¤ Pozzi Le Cese Invaso del Chiascio Nuove captazioni Subasio * Pozzi Petrignano Pozzi Cannara Pozzi della Pasquarella Totale Fabbisogno
Stagione fredda/umida Qmax (l/s) + 50 110 70 365 65 612 150
300
Stagione calda/asciutta Qmax (l/s) +
70 220 40 1.100 170 300 300 350
1.722 1.614
2.550 2.474
15 162 90 100 165 150 50 160 50 25 20 20
15
Riserve attive
Pozzi Monte Malbe Risorse Santo Marzio, Cappuccini, Vaccara** Sorgenti appenniniche Monte Cucco - Scirca Pozzi Petrignano Pozzi La Pasquarella Pozzi di Città di Castello (vedi S.A.T.) # Interconnessione con il sistema Alto Tevere (Montedoglio) Dall’invaso di Montedoglio tramite la condotta Valdichiana ° Dall’invaso del Chiascio Massa Martana: pozzo S. Maria Pantano * Massa Martana: altro pozzo Todi: pozzo Ponte Naia Interna * Totale Totale generale Fabbisogno
1.007 2.749 1.614
115 150 50 160 50 15 10 15 580 3.130 2.474
+ riferita al giorno di maggior consumo ¤ durante la stagione fredda/umida la portata complessiva disponibile è notevolmente superiore e potrebbero venire tranquillamente derivati 500 l/s senza creare nocumento all’ambiente riducendo l’utilizzo di risorse più onerose e, qualitativamente, meno buone # nell’ipotesi di derivare sui 215 l/s disponibili 100 l/s o, in caso di indisponibilità dell’integrazione da Montedoglio, 150 l/s * pozzi di cui occorre accertare ubicazione, portate effettive, qualità dell’acqua ed entità del sollevamento ** quantitativo di riserva prelevabile da Santo Marzio, Cappuccini, Vaccara, può avvenire solo con le seguenti modalità: Gennaio-Febbraio 130 l/s Marzo-Aprile 162 l/s Maggio-Giugno 70 l/s
141
8.
LE INTERCONNESSIONI
In teoria sono possibili varie interconnessioni per collegare i Sistemi Acquedottistici dell’ATO n. 1 sia tra di loro che con alcuni Sistemi delle altre 2 ATO. La più significativa è quella che consente di collegare il Sistema Alto Tevere con il Sistema Perugino-Trasimeno consentendo di inviare a quest’ultimo, in situazioni di emergenza, 50 l/s di acqua provenienti dall’invaso di Montedoglio. Il Sistema Alto Tevere potrebbe anche venire alimentato, in situazioni eccezionali, dai pozzi di Raggio presso Gubbio attraverso la condotta che attualmente alimenta Umbertide, ma le scarse risorse dei pozzi e la vetustà della condotta fanno considerare aleatoria questa possibilità. Un’altra possibile integrazione in situazioni di emergenza potrebbe venire da una interconnessione del Sistema Perugino-Trasimeno mediante un allaccio, di lunghezza peraltro contenuta, tra questo sistema all’altezza di Tuoro sul Trasimeno e la futura condotta maestra della Val di Chiana di oramai prossima realizzazione da parte dell’Ente Irriguo Umbro-Toscano, come pure tra questa condotta e Castiglione del Lago. Altra interconnessione, già realizzata, è quella che dal serbatoio di Brufa si collega con il Sistema Medio Tevere; questa interconnessione esistente deve essere potenziata per garantire un migliore interscambio fra i due sistemi. Infine sarebbe quanto mai opportuna una interconnessione sempre tra il Sistema Perugino ed il Sistema Folignate, data l’entità delle risorse idriche dell’area occupata da quest’ultimo sistema. Le interconnessioni presentano comunque dei problemi: se di diametri contenuti la loro efficacia è molto ridotta; se viceversa i diametri sono elevati per garantire una portata veramente efficace, risultano molto care. Inoltre esiste sempre un problema di carichi in rete che spesso richiedono sollevamenti di grande entità e quindi impianti costosi come investimento ed esercizio, che vengono utilizzati molto saltuariamente. In definitiva risulta, quando possibile, molto più conveniente garantire all’interno dell’ambito servito da un sistema acquedottistico una pluralità di fonti idriche, di origine possibilmente diversa e di entità tale da superare abbondantemente il fabbisogno del giorno di maggior consumo in maniera da cautelarsi da eventuali riduzioni di portata delle fonti usualmente utilizzate.