Regione Molise Direzione Generale IV- Servizio Mobilità
PROGRAMMAZIONE 2014/2020 In primo luogo vi è l’opportunità del finanziamento di importanti infrastrutture in relazione alle quali la Regione si è già attivata e le relative procedure di realizzazione sono in diversi stadi di attuazione. Elettrificazione della tratta ferroviaria Campobasso-Roccaravindola Allo stato attuale, la linea più frequentata, la tratta Campobasso – Roma della lunghezza di 245 km, è percorsa in tre ore circa e solo con materiale diesel, eppure si svolge per 170 km su linea elettrificata (Roccaravindola – Roma Termini) che consente alte velocità. Va aggiunto che la stazione Termini tra poco non consentirà più l’accesso ai treni diesel perché inquinanti. L’elettrificazione dei restanti 75 km (Campobasso - Roccaravindola) apporterebbe una quantità notevole di vantaggi in termini di riduzione dei tempi di percorrenza, di utilizzo di materiale più confortevole e moderno, di compatibilità con i sistemi di sicurezza terratreno, di rispetto e miglioramento delle condizioni ambientali, di risparmio sui consumi. Già il Piano Prioritario degli Investimenti approvato con Delibera CIPE 29 settembre 2002, n. 85 prevedeva “l’avvio immediato dello studio di fattibilità del gruppo di ulteriori 7 interventi nel Mezzogiorno”, tra cui la relazione Venafro – Termoli, da parte del Gestore della rete ferroviaria e, ad oggi, Rete Ferroviaria Italiana S.p.A. è ancora disponibile a compartecipare all’elettrificazione dei restanti 75 km di linea. Detto intervento potrebbe essere candidato sull’obiettivo tematico 4: Energia sostenibile e qualità della vita (sostenere la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio in tutti i settori) nell’azione: “Realizzazione di infrastrutture e nodi di interscambio destinate alla mobilità collettiva e relativi sistemi di trasporto”. Realizzazione della metropolitana leggera Con Decreto 9 novembre 2005, n. 681 il Presidente della Giunta Regionale Commissario Delegato, al fine di procedere ad un unico appalto per la “Progettazione preliminare e definitiva di un sistema di metropolitana leggera urbana ed extraurbana sulla tratta ferroviaria Matrice - Campobasso – Bojano”, ha disposto, tra l’altro, di far convergere i singoli finanziamenti (€ 350.000,00 + € 300.000,00 + € 225.000,00) per un totale complessivo di € 875.000.00. Con Decreto del Presidente della Giunta Regionale - Commissario Delegato 26 luglio 2006, n. 156 è stata aggiudicata in via definitiva la gara all’Associazione Temporanea d’Imprese Proger S.p.A. (Capogruppo), Architecna Engineering s.r.l., Architecna Associazione Professionale, per l’importo netto pari a € 765.000,00, comprensivo di I.V.A. ed ogni onere di legge. 1
Il progetto preliminare, consegnato in data 10 agosto 2007, è stato sottoposto “a verifica” ed approvato da parte della Giunta Regionale con Deliberazione 10 maggio 2010, n. 365. In data 25 maggio 2010 è stato comunicato di dar corso al progetto definitivo che, sviluppato sulla scorta del preliminare e delle prescrizioni di RFI, dopo l’approvazione di RFI come da contratto e dopo l’Accordo di Programma con gli Enti interessati (previa nuova Conferenza di Servizi), sarà sottoposto a “validazione” ed approvato dalla Regione, presumibilmente per la fine del corrente anno. I costi per la realizzazione dell’intervento previsti nel progetto preliminare ammontano ad € 29.676.111,55 ed escludono la fornitura di materiale rotabile. Il progetto preliminare della metropolitana prevede: n. 5 stazioni ferroviarie (Matrice, Campobasso Centrale, Vinchiaturo, Guardiaregia e Bojano) e n. 4 fermate (Campobasso Monte Grappa, Campobasso Duca d’Aosta, Baranello e San Polo Matese) e cadenzamento nelle ore di punta alla ½ ora. Detto intervento potrebbe essere candidato sull’obiettivo tematico 4: Energia sostenibile e qualità della vita (sostenere la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio in tutti i settori) nell’azione: “Sistemi infrastrutturali e tecnologici di gestione del traffico e della fruizione dei mezzi pubblici”. Interporto Già oggetto di finanziamento statale legge 8 agosto 1995, n. 341 - Piano InterportiDelibera CIPE 31 marzo 1992 – Convenzione stipulata il 12 dicembre 2002 tra il Mistero dei trasporti ed il Consorzio di Sviluppo industriale della Valle del Biferno –Termoli euro 4.630.036,10 (è stato avviato il procedimento di revoca); cofinanziamento Delibera CIPE n. 20/2004 per 6M€ già spesi. (E’ in corso un approfondimento in merito alle diverse fonti di finanziamento). Anche detto intervento potrebbe essere candidato sull’obiettivo tematico 7 nelle “azioni di sostegno all’intermodalità ferroviaria e marittima” oppure negli “interventi diretti a favorire l’intermodalità delle merci funzionalmente complementari a porzioni di rete già esistenti quali il cosiddetto “ultimo miglio ferroviario” e i raccordi delle reti nazionali e regionali verso i nodi puntuali, particolarmente quelli logistici”. Rilancio servizio ferroviario Sulmona – Carpinone. Se ne potrebbe ipotizzare il finanziamento nell’ambito dell’obiettivo tematico 6 “tutela dell’ambiente e valorizzazione delle risorse culturali ed ambientali (tutelare l’ambiente e promuovere l’uso efficiente delle risorse) nell’azione: “interventi per la tutela e la valorizzazione di aree di attrazione naturale di rilevanza strategica tale da consolidare e promuovere processi di sviluppo”. Sistema informativo per il monitoraggio dei trasporti E’ necessario istituire un sistema informativo per il monitoraggio dei trasporti con un finanziamento a valere sull’azione “sviluppo e applicazione di sistemi ICT per il monitoraggio del traffico statale”, obiettivo 7. Piano della Logistica Le ipotesi infrastrutturali suddette, ovviamente, non possono essere avulse dalla valutazione complessiva dell'obiettivo tematico, n.7 in merito al “trasporto sostenibile con 2
l'eliminazione delle strozzature nelle principali reti infrastrutturali”. Il concetto di mobilità fa riferimento a tutto ciò che è in relazione ai movimenti nel territorio di persone e merci, con qualsiasi mezzo di trasporto si verifichino. La mobilità è quindi un sistema complesso costituito dai servizi, dalle infrastrutture viarie, ferroviarie, aeroportuali, dai parcheggi e centri di interscambio, dai trasporti pubblici e privati, dalle piste ciclabili e dalle zone pedonali. Questo sistema influenza il funzionamento delle aree urbane e le condizioni di vita dei suoi abitanti ed ha una forte incidenza sulla qualità ambientale. L'organizzazione attuale dei trasporti è caratterizzata dalla predominanza del traffico su strada, con l'uso principalmente di automezzi privati, ed ha forti conseguenze negative sul piano economico, sociale ed ambientale. La mobilità sostenibile è un sistema di mobilità urbana in grado di conciliare il diritto agli spostamenti con l'esigenza di ridurre le esternalità negative come l'inquinamento ambientale e acustico, le quali hanno un costo sociale che grava su tutti. La mobilità sostenibile rappresenta un fattore di qualificazione sociale, perché induce l'instaurarsi di processi virtuosi, ed il compito di ogni programmazione sta nel fatto di individuare in che modo si possono iniziare e gestire questi processi. Per fare questo è fondamentale ricomporre in un unico contesto l'insieme dei problemi del trasporto regionale in modo che ad ognuno di essi, non solo corrispondano soluzioni specifiche di settore, ma che il loro insieme sia il risultato dell'affermarsi di una strategia che integri la mobilità in un contesto interdisciplinare dove lo sviluppo del territorio è al centro di ogni iniziativa. E' indispensabile realizzare un nuovo assetto normativo grazie al quale vengono stabiliti insieme ai contenuti di piani di diversa concezione, anche le gerarchie tra i vari strumenti di pianificazione per i trasporti. In primo luogo occorre superare i limiti imposti della LR 19/84 munendosi di un strumento che faccia da cerniera tra i contenuti specifici del settore con quelli di carattere interdisciplinare, stabilendo al vertice di una scala gerarchica il piano logistico regionale (PRL), strumento dai contenuti e obiettivi straordinari cantierabile nell’obiettivo tematico, n.7 in merito al “trasporto sostenibile con l'eliminazione delle strozzature nelle principali reti infrastrutturali” nelle “azioni di rafforzamento dei processi attuativi attraverso meccanismi di governance multilivello rafforzata”. In particolare, si evidenzia che le infrastrutture di trasporto in sé non possono garantire successo alle attività socio-economiche e produttive; analogamente i servizi logistici non assicurano né l’afflusso di merci, né tanto meno, una volta conquistati i flussi, la creazione di valore grazie al semplice transito. Senza avere un orizzonte strategico in grado di sfruttare una volta valutato il vantaggio competitivo legato alla collocazione del territorio nelle geometrie logistiche internazionali, le opportunità vengono meno o sono colte da altri sistemi produttivi concorrenti. Tale orizzonte può essere “traguardato” verso il rafforzamento delle vocazioni/specializzazioni produttive locali, o verso l’attrazione di nuove iniziative produttive e logistiche di livello nazionale ed internazionale. Non sono infatti le reti e i nodi di trasporto a generare valore, bensì le attività di produzione (o anche porzioni di essa), di servizio e commerciali, che vengono a collocarsi all’interno o nelle vicinanze di queste infrastrutture. Il PRL ha come obiettivo la promozione della crescita socioeconomica del territorio nel rispetto dei sistemi ambientali, provvede, cosa assolutamente necessaria nel Molise, alla programmazione degli interventi volti a favorire l'integrazione dei sistemi di trasporto e lo sviluppo della logistica regionale, soprattutto a sostegno delle attività produttive, perseguendo la creazione e la valorizzazione di nuove forme di lavoro qualificato e stabile. In senso generale il PRL intende favorire la crescita economica e di incidere sui livelli occupazionali locali, al fine di realizzare ciò occorre indicare azioni ed interventi per 3
cogliere le opportunità generate dall’incremento dei traffici extraregionali di merci, ma anche della domanda interna, la quale può trovare nuovo vigore dall’aggancio alle filiere internazionali del trasporto e della logistica, e di porre in essere le opportune misure per limitarne i rischi insiti. Nel Molise, si avverte infatti una chiara propensione verso le traiettorie esterne al sistema produttivo regionale, Il PRL, proprio in considerazione dell’attuale configurazione della rete logistica e del trasporto regionale, può indicare un deciso mutamento di orizzonte strategico. Si tratta di una visione in cui l’aggancio alla rete logistica internazionale rappresenta un elemento determinante, non solo al fine di favorire l’insediamento e il consolidamento di una industria logistica avanzata, con importanti effetti sulle dinamiche economiche ed occupazionali locali, ma anche, e forse soprattutto, al fine di ottenere ricadute positive per le differenti filiere merceologiche già presenti nella regione, grazie ad un posizionamento competitivo maggiormente efficace rispetto ai competitor nazionali ed extranazionali ed infine, il piano consente di sviluppare una opzione strategica, allo scopo di rendere il nostro territorio attrattivo di investimenti produttivi nuovi e in grado di aprire nuove filiere e di incubare nuove vocazioni. Provvedimenti volti ad incentivare la mobilità sostenibile, tra cui l'istituzione del mobility management aziendale e di area Il mobility management letteralmente "gestione della domanda di mobilità" consiste in un insieme di misure rivolte a migliorare la mobilità di persone, veicoli e merci nelle aree urbane, che al contempo salvaguardino e valorizzino l'ambiente attraverso soluzioni innovative e a basso impatto ambientale. Lo sviluppo e la diffusione della mobilità sostenibile è il cardine del mobility management. Le misure proprie del mobility management si possono definire "soft", poiché generalmente non prevedono la realizzazione di nuove infrastrutture, ma piuttosto l'utilizzo di una serie di strumenti di supporto e sensibilizzazione quali, ad esempio, incentivi per l'adozione di mezzi ecologici. Questi interventi di mobilità sostenibile urbana possono essere finanziati nell’ambito dell’ obiettivo 4 con l’azione: “interventi di mobilità sostenibile urbana promuovendo l’utilizzo di veicoli a basso impatto ambientale nel trasporto pubblico anche attraverso il rinnovamento di flotte e incentivando servizi di mobilità condivisa” Il Decreto interministeriale Mobilità sostenibile nelle aree urbane del 27/03/1998 ha introdotto la figura professionale del responsabile della mobilità: il Mobility Manager. In realtà detta figura sarebbe obbligatoria per tutte le imprese e gli enti pubblici con più di 300 dipendenti, operanti in una medesima unità produttiva o con più di 800 addetti operanti in più sedi locali di uno stesso comune con almeno 150.000 abitanti. Tuttavia la circostanza che non sia obbligatoria per i nostri comuni non esclude interventi volti ad incentivare le imprese e le amministrazioni comunali a detta innovazione culturale ed organizzativa. Il Mobility Manager d'azienda ha l'incarico di ottimizzare gli spostamenti sistematici dei dipendenti, con l'obiettivo di ridurre l'uso dell'auto privata adottando, tra l'altro, strumenti come il Piano spostamenti casa-lavoro (PSCL), con cui si favoriscono soluzioni di trasporto alternativo a ridotto impatto ambientale (car pooling, car sharing, bike sharing, trasporto a chiamata, navette, ecc.). La figura del Mobility Manager è particolarmente importante perché consente di dare risposte di breve periodo ai problemi della congestione del traffico e delle sue conseguenze sulla salute. Il Mobility Manager, infatti, opera sul governo della domanda di trasporto, lavorando in particolare sugli spostamenti 4
sistematici e sui comportamenti delle persone; svolge dunque un importante ruolo di pianificazione all'interno dell'azienda e permette di ottimizzare i costi aziendali per gli spostamenti, in armonia con le politiche di mobilità sostenibile del territorio in cui si trova l'azienda, migliorandone anche l'immagine complessiva. Dal 2000 la normativa nazionale ha introdotto il Mobility Manager di area, istituita presso l'Ufficio Tecnico del Traffico di ogni Comune (ad esclusione dei più piccoli). Il Mobility Manager di area ha il compito di mantenere i collegamenti fra la struttura comunale e le aziende nella redazione dei piani spostamento casa-lavoro, collaborando alla loro realizzazione e di promuovere iniziative di mobilità di area. Si potrebbe, dunque, pensare nell’ambito di una innovativa politica di logistica urbana alla promozione della figura del mobility manager / mobility manager di area nell’ambito dell’obiettivo 6 tra le “attività formative per elevare le competenze e la qualificazione del capitale umano per la gestione di servizi o sistemi innovativi” oppure nell’azione di “promozione e diffusione di servizi di distribuzione urbana delle merci con mezzi eco – compatibili, anche con incentivi agli enti locali per start-up di iniziative di logistica urbana”.
Angela Aufiero .
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