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Periscopio
Mondo Ceti medi più poveri Una fetta di italiani sempre più ricca. Un’altra, molto più ampia, sempre più povera. I primi sono i lavoratori autonomi e i professionisti che dal 2000 al 2002 hanno visto aumentare il proprio reddito del 4,4%. I secondi sono gli impiegati e gli operai che hanno perso l’1,8% del proprio potere di acquisto. I dati sono stati elaborati dalla Banca d’Italia.
Grazia a Sofri: sui poteri di Ciampi deciderà la Corte Costituzionale Ha sollevato un gran polverone politico la vicenda della grazia ad Adriano Sofri: scontro istituzionale tra Ciampi e il ministro Castelli sulla competenza a decidere, sciopero della sete di Pannella, spaccatura nella maggioranza tra Fi e Lega-Udc-An. Alla fine, spetterà alla Corte Costituzionale dirimere la matassa e stabilire se il presidente Ciampi possa o meno concedere la grazia senza il consenso del ministro della Giustizia.
Berlusconi a Nassiriya Sabato 10 aprile il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha fatto una visita di sei ore al contingente italiano stanziato a Nassiriya (Iraq). Al termine della visita, Berlusconi ha affermato che l’Italia continuerà nel suo impegno per ristabilire l’ordine in Iraq.
Algeria: vince Bouteflika Il presidente uscente dell’Algeria, Abdelaziz Bouteflika, ha vinto le elezioni presidenziali con l’83 per cento dei consensi. Sul risultato pesano forti accuse di brogli.
CITTADINO INFORMATO Farmaci: cresce la spesa degli italiani Aumenta la spesa privata dei cittadini in farmaci: nel 2003 ha toccato quota 119,1 euro a testa per un totale di mille 168 euro. E secondo un’inchiesta dell’Ansa il costo dei farmaci in Italia è più alto che nel resto d’Europa. L’aspirina, ad esempio, costa 20 centesimi per unità in Italia, 15 in Spagna e 11 in Francia.
Acque minerali: etichette più precise Una direttiva della Commissione europea dell’Ue stabilisce nuove regole per componenti ed etichettatura delle acque minerali. I limiti previsti per 16 componenti naturalmente presenti nelle acque minerali naturali entreranno in vigore il 1º gennaio 2006. Sono previsti, inoltre, trattamenti a base di aria arricchita di ozono per eliminare i residui di alcuni metalli pesanti e dell’arsenico.
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L’AZ iON
Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto
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L’AZiON
Primo Piano
Domenica 18 aprile 2004
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L’AZiON
Primo Piano
PICCOLI BULLI CRESCONO Il fenomeno spiegato dall’esperta, Cinzia Mion
“Fare branco per fare male” P
iccoli bulli crescono. Più di quanto si creda. Si scimmiottano l’un con l’altro. “Cazzeggiano” nelle loro infingarde negatività. Intuiscono l’indifferenza e l’ignavia della gente, vi si crogiolano e se ne nutrono senza risparmio. Ma, soprattutto, fanno male. Si organizzano, fanno branco per fare male. Con la precisa, determinata volontà di nuocere agli altri. C’è chi ha scambiato il problema del bullismo per storielle di “Pierini” da barzelletta, e magari l’ha buttata sul ridere. Non è così. È una faccenda seria, una storia di piccole pesti. Che vanno “capite” – certo (soprattutto per difenderci) – ma anche fermate. Perché domani il loro bullismo dei cinque-sei anni muterà in nonnismo, e poi, forse, in qualcosa di peggio ancora. Non concede sconti Cinzia Mion. Trevigiana, insegnante e dirigente scolastica, formatrice psicologa, ha maturato una profonda conoscenza del fenomeno. Ce ne fa un’analisi dura, a tratti spietata. Realistica. «Il bullismo è un atteggiamento aggressivo con l’intenzione di arrecare
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l bullismo è uno dei problemi più frequenti nella scuola oggi. E sembra destinato a diffondersi. Si parla di bullismo nel caso di episodi ripetuti che coinvolgono un bambino più grande o più forte contro un bambino più piccolo o debole, oppure di un gruppo di bambini contro un bambino solo. Fare il bullo significa dominare i più deboli con atteggiamenti aggressivi e prepotenti, sottoporre a continue angherie e soprusi i compagni di classe o di giochi fisicamente e Questo settimanale è iscritto alla FISC Federazione Italiana Settimanali Cattolici ed associato all’USPI Unione Stampa Periodica Italiana
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danno all’altro, non sporadico ma continuo nel tempo, caratterizzato da una forte asimmetria tra la vittima, che è il debole, e il bullo che è il “forte”. Ed è un fenomeno di gruppo che al suo interno conosce una sorta di “gerarchia”: c’è il bullo con la sua vittima, c’è l’aiutante del bullo, il sostenitore del bullo, il difensore della vittima. Tempo fa, un genitore mi ha detto: «Mi ricorda tanto la mafia...». Un’osservazione pertinente, direi. Tanto più che questo impasto si amalgama a perfezione con la terribile indifferenza che sta connotando la nostra società; questa mancanza di “empatia” e di comprensione per la sofferenza dell’altro è ciò che a mio parere rende possibile il diffondersi del fenomeno». Ma non solo l’indifferenza. Un grosso ruolo lo gioca la paura: «Sono coloro che tacciono perché temono che la prossima volta sarà il loro turno. È la tipica mancanza di coraggio della maggioranza silenziosa. Questa è la dinamica del fenomeno, che ne rende possibile la diffusione. Mettici poi quel pizzico di sadismo e masochismo che alberga in ognuno di
noi – come riconosce la psicanalisi – e di cui non tutti hanno il controllo e il gioco è fatto...». Siamo perciò di fronte ad una serie concatenata di sentimenti negativi. «Sì, solo che in genere riusciamo a mantenerli sotto il controllo libidico, quindi della nostra “parte positiva”, affettiva, relazionale, dell’amore potremmo dire. Invece qualcuno non ce la fa, arriva al disimpasto pulsionale e quindi libera aggressività pura...». Una mistura venefica, nella quale anche la famiglia fa la sua parte: «Ai genitori – spiega la Mion – dico sempre: dovete educare i vostri figli alla compassione, sentimento che è intriso di empatia nei confronti del genere umano, così come della sfera biologica nel suo insieme. E dovete educarli alla cura di sé, degli altri e dell’ambiente». A parlare di bullismo si comincia dalla scuola elementare, ma secondo qualcuno addirittura dalla scuola materna: «Microfenomeni, indubbiamente, nell’età prescolare i conflitti emergono: lotta per il possesso di oggetti, esplosioni di collera, piccole risse, ma
SCHEDA / BULLI E VITTIME
Bullismo come e perché caratterialmente più indifesi. Il bullismo può essere talora difficile da individuare, soprattutto da parte degli insegnanti o degli altri adulti. Gli atti di bullismo possono essere di vario tipo: - verbale, quando la vittima viene insultata, derisa, umiliata, minacciata; - fisico, quando la vittima viene picchiata, spinta, presa a calci, oppure i suoi oggetti personali vengono rubati o danneggiati; - sociale, quando la vittima viene esclusa, ignorata oppure è oggetto di chiacchiere, di pettegolezzi; - psicologico,
quando la vittima viene guardata con ostilità, cattiveria, o viene seguita di continuo. Nel fenomeno del bullismo si riconoscono tre ruoli: i bulli, i “bulli passivi”, le vittime. I bulli sono spinti da un forte bisogno di dominare gli altri e si dimostrano spesso impulsivi. Vantano una loro superiorità, vera o presunta, si arrabbiamo facilmente e manifestano grosse difficoltà nel rispettare le regole e nel tollerare le contrarietà. Vedono con favore
soprattutto la manifesta difficoltà a sopportare la frustrazione. Qui entrano in campo i genitori che non abituano più i bambini alle piccole privazioni, ma li accontentano in tutto. Credono così di renderli felici, immemori che crescere vuol dire anche saper sopportare, saper modulare la propria naturale aggressività. Questo è un passaggio decisivo, se ai nostri figli non sappiamo fornire i giusti strumenti per crescere bene, poi una crescente minoranza di loro in età scolare svilupperà comportamenti sempre più problematici e aggressivi. Credo poi che una responsabilità ce l’abbia la televisione. I modelli esageratamente competitivi che essa ci propone sono senz’altro una fonte di ispirazione. Una volta consolidatosi, l’atteggiamento bullistico evolve col tempo, per diventare sociopatia in età adolescenziale». Un’ultima cosa. Il bullismo non è prerogativa dei maschi. C’è il bullismo al femminile. Meno evidente, più insidioso. Più velenoso. Affidato soprattutto alle malelingue. Valerio Cupidi
il ricorso all’inganno e ai mezzi violenti per raggiungere i propri scopi ed hanno una buona considerazione di se stessi. Per “bulli passivi” si intendono i seguaci, sobillatori o anche solo spettatori degli episodi di bullismo, cui non partecipano direttamente, però assecondandoli con la loro passività. Le vittime possono essere bambini con difficoltà nel relazionarsi con gli altri, spesso presi di mira proprio per questo motivo. Possono essere ansiosi, insicuri, talora, cauti, sensibili, calmi. Attaccati, possono reagire chiudendosi in se stessi o piangendo. Talvolta soffrono di scarsa autostima e hanno un’opinione negativa di sé e della propria situazione. Il loro disagio può tradursi in stress, mal di stomaco, mal di testa, incubi, attacchi di ansia.
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l fenomeno del bullismo è abbastanza diffuso nelle scuole venete. A dimostrarlo è una recentissima indagine realizzata dalla Regione Veneto, in collaborazione con l’Università di Padova e l’Organizzazione Mondiale della Sanità, nell’ambito della ricerca europea Hbsc (Health Behaviour in School aged Children). Si tratta del “Secondo rapporto sullo stato di salute e gli stili di vita dei giovani in età scolare”, realizzato intervistando un campione rappresentativo di 6 mila 431 studenti di tutto il territorio del Veneto, suddivisi in tre fasce d’età: 11, 13 e 15 anni. Le risposte lasciano emergere un quadro non proprio confortante, dal punto di vista del rapporto tra giovani e scuola: il 30,1% ammette di essere stato vittima almeno una volta di atti di bullismo, quasi il 40% si
NELLA SCUOLA MEDIA
Ma in classe si può costruire l’agio È
tamenti trasgressivi o autolesionisti, taglieggiare. Importante è anche capire cosa sta dietro ai bulli, qual è la situazione della famiglie d’origine. Tra i fattori familiari prevalenti, secondo l’esperta, ci sono sia per i bulli che per le vittime innanzitutto «incoerenze educative, conflitti tra coniugi, violenze. Per i bulli si riscontrano situazioni di disciplina rigida, distanza affettiva, poco coinvolgimento, assenza di calore. Per le vittime, nei maschi si riscontrano madri iperprotettive, e padri “critici”; nelle femmine, invece, è frequente la presenza di madri “ostili”. Va comunque tenuto conto che il fenomeno del bullismo si manifesta in mo-
I BAMBINI “INGESTIBILI”
l bullismo inizia addirittura all’ultimo anno della scuola materna, dicono le ultimissime inchieste sul fenomeno. Ma chi alle materne ci lavora come educatore non condivide questa analisi. «No, non me la sento di dire che alla materna esistono fenomeni di bullismo. Il bullismo è voluto e organizzato, mentre i bambini di 5 anni non sono in grado di organizzarsi» sostiene Alessandra Dolce, coordinatrice della scuola materna parrocchiale di Solighetto. Per dirla con il vecchio catechismo, manca
do molto diverso tra maschi e femmine». Sul versante del “che fare” la dottoressa Pavan porta innanzitutto l’esperienza del coinvolgimento dei ragazzi stessi, tramite «la responsabilizzazione dei rappresentanti di classe, con modalità visibili a tutti gli altri ragazzi, nel favorire l’integrazione dei ragazzi delle prime e nell’ideare e attuare azioni positive per costruire senso di appartenenza». Accanto all’attività con i ragazzi, l’esperta indica tre livelli. C’è il livello familiare, in cui è importante favorire l’autostima da parte del ragazzo. Ed importante è anche la modalità dell’ascolto attivo da parte dei genitori per far emergere le situazioni di disagio e le loro cause. Anche a livello di struttura scolastica sono possibili varie modalità operative: dall’insegnamento di abilità sociali alla creazione di spazi di “spazi d’ascolto” cui gli alunni possano far affidamento, fino alla creazione della figura dell’“operatore amico” a disposizione in caso di difficoltà. C’è anche un terzo livello: il coinvolgimento del territorio, in tre direzioni: «Conoscenza del fenomeno, aggregazione con adulti autorevoli, condivisione di atteggiamenti ed interventi educativi». Franco Pozzebon
nei più piccoli la piena consapevolezza e il deliberato consenso. Ma già alla materna – continua Dolce – emergono i primi sintomi di disagio psicologico che, non curato, farà dell’alunno delle elementari un “bullo”. «Ci sono bambini con scarso autocontrollo e difficoltà a rispettare le regole, anche perché non sono stati educati a farlo. La nostra osser vazione sui piccoli è continua, specie nei momenti di gioco o di lavoro di gruppo. Appena ci accorgiamo di qualche difficoltà ne parliamo, con molto tatto e a piccole tappe, con le famiglie, invitandole a rivolgersi a strutture, come l’Ulss o La Nostra Famiglia, qualificate a intervenire. Dal canto
I primi segnali già alla scuola materna I
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L’INDAGINE NEL VENETO: Il 30% vittima almeno una volta
Si può fare prevenzione dentro la scuola attraverso diverse azioni
la fascia dei ragazzi della scuola media, quella in cui il bullismo si manifesta con più insistenza e con le conseguenze più pesanti, se non fisiche certamente psicologiche, vista l’età “critica” degli alunni. Daniela Pavan, psicopedagogista, trevigiana, da anni è impegnata in esperienze dirette di “azioni per l’agio” dentro le scuole medie, cioè di percorsi di coinvolgimento delle varie componenti della scuola per prevenire il fenomeno del bullismo e «favorire una cultura della scuola intesa come comunità che ha a cuore i suoi membri piccoli o grandi che siano». I casi di bullismo a livello di ragazzi delle scuole medie possono essere di vario tipo: dire maldicenze, spingere i compagni ad escludere le possibili vittime, spargere dicerie, interrompere i contatti con la vittima, escludere il compagno dai giochi o dagli inviti, escludere con palesi atteggiamenti non verbali di schifo e di distanza, ricattare spingendo la vittima a compor-
Domenica 18 aprile 2004
dichiara insoddisfatto verso questa istituzione. Tra i ragazzi che frequentano la prima media si registrano le cifre più allarmanti, con oltre il 45%, cifra che scende ad appena oltre il 30% nelle ragazze. La ricerca evidenzia anche come il fenomeno del bullismo tenda a diminuire in maniera significativa con il crescere dell’età. Nel contesto veneto è nella provincia di Belluno, ed in particolare nelle scuole che rientrano nell’Ulss di Belluno, che questo problema assume i contorni di un problema di maggiore gravità. Sono il 35,6% infatti i ragazzi che dichiarano di aver subito atti di bullismo almeno una volta. E questa forma di oppressione può tradursi in ostilità verso la scuola. Non a caso proprio a Belluno, la percentuale di studenti a cui non piace andare a scuola, secondo il rapporto della Regione, è molto alta, supera addirittura il 40%.
NELLA SCUOLA ELEMENTARE
Bulli i bambini con difficoltà in famiglia L’
esperienza di Marisa Possa, direttrice del secondo circolo didattico di Vittorio Veneto, che comprende cinque scuole elementari, ci aiuta a tracciare un identikit del bullismo alle elementari. Chi sono i bulli? Per le materne non si può parlare di vero bullismo, e neanche, tutto sommato, per il primo ciclo delle elementari. I comportamenti più preoccupanti sono quelli in quarta e quinta elementare, quando i bambini hanno già ben chiare le regole di comportamento. Più maschi o più femmine? Solo i maschi picchiano gli altri, il bullismo è prettamente maschile. Le bambine al massimo escludono, con il classico “non ti bado”. Stranieri? Gli alunni stranieri sono tanto spesso bulli quanto gli italiani, quelli di città quanto quelli dei paesi. Chi è il bullo di solito? Bambini che vivono difficoltà in famiglia, oppure che in famiglia si sentono poco ascoltati. Assai raramente il
nostro lavoriamo molto sul rispetto di piccole regole, aiutando così il bambino ad autocontrollarsi e a darsi un senso del limite». Mancando il bullo, alla materna manca anche la vittima, almeno secondo la definizione classica (ovvero colui che subisce prese in giro, spinte, sottrazione della merendina, minacce, botte, isolamento...). Tuttavia si notano coloro che un domani potrebbero finire sotto le grinfie del bullo: «I piccoli additano quello che combina sempre guai, l’“ingestibile”. E poi vi sono i bambini che si isolano, i depressi» spiega Dolce. Che conclude con un’osservazione rivolta agli educatori: «I piccolini vanno aiutati a crescere in questa società: tornare indietro non è più possibile, quindi bisogna dare loro gli strumenti per vivere bene in questa realtà». Federico Citron
bullismo è l’espressione del disagio psichico del bambino. Quando si verificano gli episodi di bullismo? Quasi sempre prima o dopo le lezioni, oppure all’intervallo. Il più delle volte sono episodi che succedono nel corso dei giochi; altri casi, più preoccupanti, sono premeditati: vanno a cercare apposta il loro capro espiatorio. Cosa fare quando si ve-
rifica un atto di bullismo? Parlare con i bambini coinvolti, e poi con tutta la classe. Questi episodi diventano lo spunto per l’educazione dei bambini. Punire il colpevole? L’intervento duro non serve, si ottiene solo di far covare più rabbia al bambino. E si sentono etichettati come “bambini cattivi” facendo scattare un meccanismo psicologico inconscio: cercano di confermare questa etichetta. Che atteggiamento serve? Il bambino e la classe devono percepire che l’insegnante è arrabbiata, ma più ancora devono vederla attenta a lui.
“LI MENO, MA È PER SCHERZO”
“Io, bullo” I
ntervista immaginaria (ma realistica...) ad un bullo delle elementari. Cosa fai? «Meno, anzitutto! Ma poi ti insulto. Sei grasso, sei brutto, vai male a scuola, i tuoi sono divorziati… insomma se te lo meriti». Fai tutto da solo? «No, ci sono sempre due miei amici maschi che vengono e mi incoraggiano. Però loro non fanno niente, perché sono dei fifoni». Quando lo fai? «Dipende... a volte stiamo giocando, in ricreazione, magari è in squadra contro di me e mi para un tiro, o fa fallo, e allora lo picchio. Ma a volte io e i miei amici ci mettiamo d’accordo, gli facciamo uno scherzo (sic): lo seguiamo quando va in bagno, e poi lo chiudiamo dentro e
cominciamo a prenderlo in giro». Non ti dispiace far male al tuo compagno? «Dai, è solo uno scherzo…». Gli hai tirato un pugno! «Ma dai, scusa, in televisione c’è un sacco di gente che si ammazza, li ho visti anche al telegiornale. Loro fanno male per davvero, io no!». Cosa ti ha detto la maestra? «Che se mi comporto così faccio star male i miei compagni, e le maestre, e anche la direttrice. E allora mi ha chiesto se posso aiutarli a essere più contenti, e che se ho qualche problema, o mi sento tanto arrabbiato dentro, posso andare a parlare con la maestra o anche con la direttrice, e loro mi ascolteranno».
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Attualità
Attualità PIERGIANNA CARNELOS
Uscito mercoledì 7 aprile, il film “La Passione di Cristo” di Mel Gibson si avvia a battere tutti i record di incassi anche nel nostro Paese. Racconta le ultime dodici ore di vita di Gesù. Abbiamo raccolto alcune opinioni sulla discussa pellicola.
S
ono andata a vedere la “Passione” di Mel Gibson consapevole che avrei assistito a tante scene violente. Le critiche cinematografiche dei giorni precedenti mi avevano preparato ad affrontare un film truculento. Non è il genere di film che preferisco, ma ci sono andata perché pensavo e penso tuttora che non ci fermiamo abbastanza a considerare la
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a Passione di Cristo di Mel Gibson è un film imbarazzante. Prima di tutto perché gli aspetti negativi prevalgono su quelli positivi, e poi perché, più di tanti altri film sulla vita di Gesù, contiene un sottinteso ricatto agli spettatori credenti: se non mi apprezzate che cristiani siete? È sicuramente positiva l’intenzione di mostrare quanto Cristo abbia sofferto per i nostri peccati, descrivendo nei dettagli che cosa comportò la Passione e la morte, offrire una meditazione sui dolori e le umiliazioni patite dal Figlio di Dio, ma una meditazione con un fondo storico preciso, sottolineato dai dialoghi in aramaico e in latino, dai costumi e dalle scenografie. E il film è sicuramente affascinante dal punto di vista figurativo. Convincente è anche la scelta del cast, con un’ottima Maria inter-
“Gli aspetti negativi prevalgono su quelli positivi” pretata da Maja Morgenstern. Ma “La Passione” di Gibson, che ricostruisce le ultime ore di Gesù, offre un’overdose di violenza: si incomincia con i colpi delle guardie del Sinedrio nell’orto degli Ulivi e poi lungo il tragitto e, quando Cristo (Jim Caviezel) è davanti a Caifa (Mattia Sbragia), ha già un occhio pesto e il volto sanguinante; si prosegue con l’arroganza dei soldati romani, con un’interminabile flagellazione (sono trentadue i colpi con la canna, altrettanti con il gatto a nove code uncinate sulla schiena e poi altrettanti sul petto), una salita al
Calvario con l’intera croce sulle spalle (mentre i due ladroni hanno solo il patibolo) sotto le frustate e con la folla inferocita che lancia insulti, sputi e pietre, e cinque cadute, e si termina con un’insopportabile crocifissione, con due ribaltamenti del patibolo. Si può dire che la violenza sia implicita nei racconti evangelici, ma portarla a questi parossismi (si pensi a come il risollevarsi in piedi di Gesù dopo i primi colpi della flagellazione scateni la ferocia dei romani, o all’ultima caduta, quando Gesù viene quasi ucciso a calci) è una deliberata scelta del regista. Qualche volta Gibson ci dà spunti nuovi: per esempio Pietro rinnega Gesù perché la folla minaccia di linciarlo; o il flash-back dell’adultera (Monica Bellucci): la sfida di Gesù ai lapidatori è resa con un levarsi in piedi che non c’è nel racconto di Giovanni. Altre volte gli spunti sono psicolo-
DON MICHELE FAVRET
Una lettura legittima forse anche utile È
celebre l’affermazione di Martin Kähler, esegeta luterano tra i più rilevanti nell’area teutonica sul finire dell’ottocento: i Vangeli sono “racconti della passione con un’estesa introduzione”. Questo giudizio, di un riconosciuto studioso della Bibbia, evidenzia bene la centralità degli episodi delle ultime ore di vita di Gesù di Nazaret in Gerusalemme. Il tanto discusso, forse troppo, film di Mel Gibson tenta di ripercorrere nelle due ore di pellicola proprio tali scioccanti vicende, custodite gelosamente dalla comunità apostolica come memoria dell’amore e del dono generoso della propria vita da parte del Signore Gesù. Il film si apre con le parole della profezia di Isaia 53 (quarto carme del Servo del Signore): “Egli è stato trafitto per i nostri delitti, schiacciato per le nostre iniquità. Il castigo
che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui; per le sue piaghe noi siamo stati guariti”. Queste intense parole del profeta mi sembrano una delle chiavi di lettura dell’esperienza personale del regista americano che ha poi riversato sulla pellicola; la crudezza di molte scene (su tutte la flagellazione), la gran quantità di sangue mostrato e l’inaudita violenza scatenata sull’inerme Messia crocifisso riflettono la particolare sensibilità di Gibson (come l’uso massiccio di scene al rallentatore, non particolarmente gradite al sottoscrittto) e la sua vicenda spirituale, a suo dire, segnata proprio da questa meditazione. Certo, l’accentuazione di tali elementi può essere anche non condivisa e risultare soggettivamente repellente, ma rimane legittima come personale riflessione (più che la presunta ricostruzione “storica” e ade-
rente ai fatti); forse anche utile, come sottolineato da don Dario Viganò su Avvenire, per tanti che “pur vivendo in Paesi di antica cristianità si trovano in una condizione di spenta curiosità su Gesù”. Per quanto riguarda la sceneggiatura, il film utilizza i dati forniti dai Vangeli (forse con una leggera preferenza accordata al quarto evangelista, quel Giovanni tante volte ripreso come testimone commosso assieme a Maria e alla Maddalena delle sofferenze del Signore), miscelati fra di loro, a cui si aggiungono molti dettagli ricavati dalle visioni della mistica tedesca Emmerick (fine XVIII sec.); a lei il regista si è riferito per alcune scene con l’inquietante presenza di Satana, come nel Getsemani (molto suggestiva mi pare la domanda: «Ma tu credi davvero che un solo uomo possa portare il peso dei
gici, come l’alternare la crocifissione con brani dei discorsi dell’ultima cena, suggerendo che Giovanni (unico apostolo presente) se li sta ripetendo per comprendere il senso di quello che avviene. Ci sono buone soluzioni registiche: il Cireneo che cammina abbracciato a Gesù, o il sudario che si sgonfia per rappresentare la resurrezione. Purtroppo ci sono anche cadute di tono: il Cireneo che incoraggia Gesù (“Coraggio, siamo vicini!”), il corvo che cava un occhio al ladrone Gusma subito dopo che ha sfidato Dio (ultimo di una serie di spunti orrorifici, come i bambini-demoni che spingono Giuda a impiccarsi), la goccia di pioggia-lacrima di Dio dopo la morte di Gesù, o l’inquadratura parallela della disperazione del satana tentatore. Gianfranco Da Re
peccati di tutti?»), nel suicidio di Giuda durante la flagellazione, e alla morte di Gesù. L’elemento più umanizzante di tutto il film (sempre ripreso dalla Emmerick), e davvero riuscito, mi sembra la figura di Maria, profondamente e maternamente unita alla sofferenza del Figlio, come nel gustoso flash-back (invenzione di Gibson) di un momento di lavoro del giovane Gesù. Pacchiana la scena del corvo che buca l’occhio del “cattivo ladrone” e un’evidente errore di latino negli insulti dei terribili soldati (rex verminose non verminosus!).
“Molti si stupirono di lui tanto era sfigurato per essere d’uomo il suo aspetto”. È racchiusa in questo passo di Isaia,proposto all’inizio della pellicola,la filosofia del film di Gibson. GIUSEPPINA PIOVESANA
Un bel film anche se disturba T
emevamo che fosse andata davvero così. Lo temevamo, perciò la nostra mente, da sempre, ha preferito anestetizzarsi e sorvolare sui dettagli. Nei Vangeli sta scritto: «Lo flagellarono», ma abbiamo preferito non approfondire cosa fossero i flagelli, tecnicamente parlando. Sta scritto: «Lo crocifissero», ma non abbiamo mai cercato di sapere in cosa consistesse, nel periodo romano antico, la morte per crocifissione. Ci siamo concessi sempre ampi spazi di scettico dubbio davanti alla Sindone, a quell’immagine con l’occhio chiuso e tumefatto. Eppure, temo davvero che sia andata proprio così, come nello spietato film di Mel Gibson. Non mi è parso un film anti-qualcuno; piuttosto un fine gioco del regista ha indotto lo spettatore a ricordare la recente furia nazista. All’approssimarsi di qualche primissimo piano, ammetto di aver chiuso gli occhi, ma questo non significa che Gesù di Nazareth non abbia davvero sofferto
VALERIO VENDRAME
nelle aule scolastiche o talvolta nelle nostre case, senza interrogarci seriamente sul senso di questo evento e sul modo con cui Gesù l’ha affrontato e vissuto. Per questo motivo ho visto come una preziosa opportunità l’uscita del film nelle nostre sale cinematografiche proprio in prossimità della Pasqua. Durante il film, le mie aspettative sono ben presto state deluse perché mi sono resa conto di trovarmi di fronte ad un grande evento cinematografico in cui la fero-
Cristo. La violenza al cinema, anche quando questa appartiene alla storia e alla religione di un popolo, è destinata a far discutere. Quella presente nella Passione di Cristo riesce a mantenersi quasi sempre in equilibrio tra un realismo un po’ crudo e l’esagerazione propria di certe pellicole del filone western all’italiana. Una violenza che diventa esasperata e
dilatata nel ritmo, nella fase del Calvario dove la crocifissione è invocata come una liberazione non solo dal Cristo in celluloide ma anche dallo spettatore che ad un certo punto sbadiglia di fronte alle frustate, alle cadute di Gesù, alle derisioni continue ed eccessive dei soldati romani al seguito del futuro crocifisso. Un film da vedere non tanto per sapere come si sono svolti i fatti ma perché riesce a trasmettere emozioni più o meno forti che sono diventate una rarità in un cinema di plastica, patinato fino all’inverosimile, dove c’era un gran bisogno di assistere ad una pellicola in carne, sangue e ossa. Igor Della Libera
cono invariabilmente che è brutto, che fa schifo, che l’autore ha fatto una fredda operazione commerciale cercando di giocare sul diffuso gusto popolare di moda per l’horror pur di fare cassetta; mentre i benpensanti di Destra dicono che è bello, che dice solo la verità su
quanto è storicamente accaduto, che la visione del lavoro ha già convertito molti, eccetera. Non so chi possa avere ragione e chi torto. Ma non me la sento di bocciare, come pure qualcuno fa a priori, le buone intenzioni o forse anche i risultati conseguiti dall’autore, solo perché è “americano”, anzi: “amerikano” e dunque perciò stesso da rifiutare. Penso che uno come Gibson che si è disturbato a cercare i testi originali in aramaico e in latino non sia proprio da buttare. Gabriella Sartori
IGOR DELLA LIBERA
Poco spazio al dramma Film ideologico che interiore di Cristo trasmette emozioni H
così crudamente: fino alla morte, e alla morte di croce. La Passione di Cristo è il racconto della passione, non della Risurrezione, appena delicatamente accennata. È un film crudo, sconvolge, ma lascia tante porte spalancate alla riflessione: facciamola. E quella Madre sui passi del Calvario, ai piedi della Croce, è l’essenza di tutte le madri: quelle che aspettano il figlio che torna alle sei del mattino, e a volte non torna… “La Passione di Cristo” non mostra soltanto momenti cruenti, ha anche quadri di grande e fine dolcezza; bellissima luce, soffusa e obliqua, che rimanda ai dipinti del Caravaggio. Un bel film, anche se disturba... perché disturba. Giuseppina Piovesana
Passione di Gesù come evento significativo e fondante del nostro essere credenti. Purtroppo le parole dei Vangeli che ci presentano questo momento risuonano spesso alle nostre orecchie come un qualcosa di già noto, qualcosa che abbiamo sentito tante volte e che sappiamo già come va a finire. Non è né facile, né gratificante fermarsi a immaginare la sofferenza patita da Cristo sul Calvario e sulla croce. Il rischio che corriamo è quello di esserci abituati a vedere Gesù crocifisso, appeso
o visto “La Passione” di Mel Gibson il giorno di Pasqua. Il regista ha dichiarato, con la scritta in sovrimpressione all’inizio del film, la sua idea, la sua “teologia” sulle ultime ore di Gesù: «Egli è stato trafitto per i nostri delitti, schiacciato per le nostre iniquità, per le sue piaghe noi siamo stati guariti» (Isaia 53). A causa, dunque, del peccato degli uomini, il Nazareno ha subito ogni sorta di umiliazione e tortura, ben evidenziate dalla pellicola in tutte le sequenze, dall’arresto alla crocifissione, passando per la flagellazione. Impressiona la resistenza fisica di Gesù alla violenza perpetrata nelle sue carni, inquadrato al volto quasi sempre con una palpebra sull’occhio, tanto da dimezzarne l’espressività. Lo spettatore vuole essere liberato da questo spettacolo e sente come consolazione le parole d’incoraggiamento, si fa per dire, dell’uomo di Cirene: «Manca poco, siamo quasi arrivati». Il forte impatto della fisicità del dolore forse toglie spazio allo strazio interiore più difficile da mostrare (più evidente nei tormenti al Getsemani). Satana, peraltro, subito sconfitto, rimane all’esterno della vicenda di Gesù. L’aspetto
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del dono di sé, della sua vita, a favore degli uomini, viene evidenziato in maniera meno forte e incisiva, attraverso brevi flashback che riportano all’ultima cena, alla predicazione di Gesù. L’opera è un legittimo punto di vista sulle ultime ore di Gesù, con pochi spunti originali. Il “realismo” della narrazione di forte impatto emotivo, mi sembra (non sono un esperto) sostanzialmente fedele ai racconti evangelici, alla tradizione e alla critica storica (ripetendo comunque stereotipi classici come l’identificazione di Maria di Magdala con la prostituta e altri), ma il dramma interiore del “re dei Giudei” rimane invisibile agli occhi. Forse è impresa troppo ardua per un eroe di Hollywood, seppur fervente di zelo, riferire di un fallimento, di una sconfitta. La verità su Cristo e sull’uomo rimane ancora una domanda aperta e necessaria. Valerio Vendrame
ual è il frutto della Passione? Da un punto di vista prettamente filmico l’opera di Mel Gibson risulta rozza, senza mordente registico e con qualche soluzione visiva fuori luogo (vedere gli spiritelli che perseguitano Giuda). La critica al puro fatto tecnico e creativo si scontra però con l’esigenza del “Gibson predicatore” di un film diretto allo stomaco dello spettatore (credente e non) che veicolasse
senza edulcorazioni la sua idea personale e un po’ splatter del martirio di Gesù. La scelta di focalizzare l’attenzione sulla fustigazione e sul Calvario non credo sia stata dettata da una pura esigenza di cassetta o dal desiderio di far parlare di sé e della pellicola. Si è trattato della rappresentazione in video del pensiero religioso del regista, del suo modo personale di trattare la morte e la risurrezione del “suo”
GABRIELLA SARTORI
Non andrò a vederlo ma non lo boccio N
on andrò a vedere “The Passion”. Non per partito preso. Non ci vado perché stento a sopportare la violenza. E se c’è una cosa su cui tutti, favorevoli e contrari sono d’accordo, è proprio questa: che è un film molto, molto violento. Poprio non me la sento di affrontarlo: l’averne vi-
sto solo poche scene di presentazione mi ha già dissuaso dal vedere un fotogramma di più. Quanto ai giudizi che piovono sull’opera, devo dire che, in grandissima parte, mi deludono, in quanto spesso basati su una sorta di pregiudizio ideologico per cui i benpensanti di Sinistra di-
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ce violenza contro una persona è l’ingrediente principale. Un’atroce violenza presentata quasi con compiacimento e morbosità per due interminabili ore. Sicuramente la violenza subita da Gesù è stata terribile, ma quando la sua rappresentazione diventa esagerazione scenica per catturare lo spettatore, allora è inaccettabile e, almeno in me, provoca solo una reazione di rifiuto della stessa visione, tanto che ho sperato con ansia per tutto il secondo tempo che si arrivasse alla scena finale per poter uscire dal cinema. In questa tensione ho visto come liberanti e bellissimi i flashback con i quali Gibson interrompe il protrarsi intollerabile della fustigazione e della salita al Golgota. Ma sono state solo alcune scene isolate. Piergianna Carnelos
Due interminabili ore di feroce violenza
G. DA RE, CRITICO CINEMATOGRAFICO
Un film imbarazzante con qualche spunto nuovo
Domenica 18 aprile 2004
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Attualità
Domenica 18 aprile 2004
NordEst NOTIZIE
Alzheimer: a Padova un centro regionale di cura Il Consiglio regionale del Veneto ha approvato all’unanimità una mozione, “trasversale” alle diverse formazioni politiche, che impegna la Giunta della Regione alla realizzazione del Centro regionale per lo studio e la cura dell’invecchiamento celebrale (Cric), al momento gestito in via sperimentale dall’Azienda ospedaliera di Padova nella Casa di cura Villa Margherita ad Arcugnano. In pratica è il primo passo per l’avvio di un Centro di riferimento regionale, da inserire nella programmazione sociosanitaria veneta, al fine di studiare e curare il morbo di Alzheimer e altre manifestazioni morbose cerebrali.
Allarme aereo nei cieli del Veneto Per quanto se ne sa, i piloti si sarebbero “persi” nei nostri cieli. Ma quel che è sicuro è che l’allarme c’è stato, e non poco, in questi tempi di minaccia terroristica globale. Sabato scorso, gli schermi radar dell’Aviazione hanno beccato un aereo di linea, un Boeing battente bandiera del Kirghizistan, penetrato negli spazi aerei nazionali senza autorizzazione. Immediatamente due caccia F16 decollati da Cervia lo hanno “agganciato” e scortato fino ai confini aerei con la Croazia. Un episodio piuttosto curioso.
Una Pasqua tranquilla in tutto il Nord Est Allarmi aerei a parte, e purtroppo i consueti incidenti stradali, Pasqua e Pasquetta sono trascorsi senza problemi particolari, in tutta tranquillità. Segnali molto positivi sotto il profilo dell’accoglienza turistica, nel Veneto: pienone a Venezia, Cortina e Dolomiti in genere, lago di Garda e litorale veneziano. Con ovvi, inevitabili strascichi sulla viabilità. Regolarmente intasata.
In Polesine, a Pasqua sassi sulle automobili Un “passatempo” criminale, spesso opera di minorenni incoscienti. Ma pericolosi. L’ultimo episodio si verifica nel Rodigino: pizzicati dai carabinieri due ragazzini terribili che, non avendo niente di meglio da fare, se la spassavano a bersagliare le auto in transito sul ponte sul Po, a Ficarolo. Denunciati.
L e g ge urbanistica Adesso c’è ma... L’
8 aprile, Giovedì santo, è stato il giorno dell’approvazione della nuova legge urbanistica della Regione Veneto. Si è concluso, cioè, uno dei tormentoni più lunghi di questa legislatura – l’altro è stato quello della Commissione Statuto, sbloccatosi anch’esso dopo anni di travaglio – passato attraverso sei proroghe, oltre 50 sedute della Commissione consiliare per l’urbanistica, nove diversi disegni di legge, un’infinità di dibattiti pubblici. Alla fine hanno votato a favore dei 51 articoli della nuova legge in 29 della maggioranza (Fi, An, Lega, Udc) mentre hanno votato contro in 9 dei gruppi dell’opposizione del centrosinistra (Margherita, Democratici di Sinistra, Sdi, Comunisti italiani e Rifondazione comunista).
no del sindaco”. Riguardo alla programmazione al Comune spetterà l’adozione del Prc (Piano regolatore comunale) che dovrà armonizzarsi con il Ptpc (Piano territoriale di coordinamento provinciale), appro-
consumo del territorio e la riqualificazione e il recupero del patrimonio edilizio esistente». Tra l’altro, ampliamenti o costruzioni ex novo saranno consentiti sulla base delle esigenze produttive delle aziende agricole così come stabilite dai rispettivi “Piani aziendali”. Inoltre per gli insediamenti produttivi si reintroduce la possibilità, sempre previo accordo della Provincia, di ampliare anche i capannoni edificati in zona impropria sino al raddoppio della superficie esistente e, comunque, non oltre i 1.500 metri quadrati.
Dopo sei proroghe è stata approvata la nuova legge urbanistica regionale del Veneto, con più deleghe a Comuni e Province, ma anche tante perplessità sull’efficacia dei nuovi meccanismi
Competenze a tre livelli La principale novità della legge è rappresentata da una stratificazione nuova delle competenze in materia di urbanistica. Nei Comuni il Piano regolatore viene sdoppiato in due: Pat (Piano di assetto del territorio) e Pi (Piano degli interventi), detto anche “Pia-
vato dalle Province. La grande programmazione strategica resterà in capo alla Regione con il Ptrc (Piano territoriale regionale di coordinamento). Raffaele Buzzoni, presidente della commissione urbanistica e relatore del provvedimento, in aula ha sostenuto che «la nuova legge urbanistica è ispirata ad alcune linee guida di sviluppo sostenibile ritenute innovative rispetto alla cultura urbanistica del passato, soprattutto per quanto riguarda la tutela del paesaggio rurale e montano, la tutela delle identità storicoculturali e della qualità dei paesaggi urbani ed extraurbani, la riduzione del
Altri 180 giorni per essere legge Ma la nuova legge urbanistica regionale non è ancora vigente a pieno titolo. Al punto che si è parlato di “legge a scoppio ritardato”. E in Consiglio il diessino Elder Campion l’ha definita una “mostruosità politica e giuridica”. Il Consiglio regionale ha delegato, infatti, la Giunta regionale a definire con proprie delibere, entro 180 giorni dalla pubblicazione, numerose attività di indirizzo: verifica di sostenibilità e compatibilità relative alla Vas (Valutazione am-
bientale strategica); suddivisione dei territori comunali in zone territoriali omogenee; dimensionamento dei piani e degli standard di aree per servizi; metodologia per il calcolo del Pat (Piano di assetto del territorio); specificazioni relative all’edificabilità nelle zone agricole; modalità di affidamento esterno degli incarichi pubblici; criteri per l’omogenea applicazione della perequazione e dei crediti edilizi e dell’elaborazione del Piano territoriale di coordinamento provinciale. Qualora la Giunta regionale entro i 180 giorni previsti non abbia adottato gli strumenti attuativi indicati, i poteri relativi all’approvazione dei piani comunali sono trasferiti alle Province. E su questa legge c’è l’ombra della sua concreta efficacia. Tanto che anche dai banchi della maggioranza nelle dichiarazioni di voto è stata espressa perplessità. Francesco Piccolo, consigliere dell’Udc, ha osservato che la legge avrà sicuramente bisogno della “verifica sul campo”: «I tre livelli di pianificazione che ancora permangono tengono aperti tutti i dubbi che l’Udc ha avuto sull’efficacia della legge».
Le perplessità di associazioni ed enti Da parte delle associazioni di categoria e degli enti locali sono piovute pesanti critiche: il previsto meccanismo a cascata consentirebbe solo l’ordinaria amministrazione; i Piani regolatori rischiano di rimanere congelati per anni in attesa dell’entrata a regime della norma; c’è il rischio di un’enorme quantità di contenziosi tra enti e con i privati. Certo, una legge farraginosa e poco chiara non aiuterà a migliorare la pianificazione del territorio in una fase storica particolarmente delicata – a cavallo tra ulteriore compromissione e necessità di seri recuperi ambientali –, e può lasciar campo libero a furbi ed azzeccagarbugli sia tra gli amministratori locali che tra i privati. (FP)
SEGUE DALLA PRIMA
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con la stessa logica bisogna procedere ogni volta che qualcuno o qualche popolo, si sente minacciato. Minacciato perché aggredito oppure semplicemente perché è messo in pericolo un qualche bene di cui si pensa di averne bisogno. La violenza si spegne solo con una violenza più grande. Questo è un dogma sulla base del quale si è sempre costruita la storia. Non importa se in questo modo si genera sempre nuova violenza. Il dogma non è minimamente scalfito. Ma con altrettanta forza c’è chi indica tutt’altra strada, quella che ha come indicazione decisiva il perdono. Nel Messaggio di Giovanni Paolo II per la Giornata della pace del 1º gennaio 1997,
che aveva per tema “Offri il perdono, ricevi la pace”, egli indica due momenti del perdono: chiedere perdono, offrire perdono. Chiedere perdono comporta prima di tutto riconoscere le proprie colpe ed errori. È la prima condizione per il secondo passo, il più difficile: offrire il perdono. La cosa più grande che possa avvenire nelle relazioni umane. Allora nasce il miracolo della pace che è l’esplosione della vita. Deve accadere tra singole persone, nel privato, ma anche nella sfera pubblica. Non ha senso dividere i due piani o si applica in tutti gli ambiti – tra singoli, gruppi, partiti, classi, popoli, culture – o non vale in nessuno. Sì, anche contro il terrorismo islami-
co vale il perdono. Il perdono chiesto, riconoscendo le strategie sbagliate, gli eccessi, per poi procedere agli altri passi: comprendere le cause, tentare il dialogo con la parte sana, che costituisce la maggioranza, fino ad offrire il perdono e arrivare alla riconciliazione. Tentare questo cammino non vuol dire cedere alla violenza terrorista. Ci si può e ci si deve difendere, ma nello stesso tempo si possono mettere in atto questi atteggiamenti. Parlare di perdono nel momento che stiamo vivendo non è un’ingenuità, non è una presa in giro, non è debolezza che cede, per ignavia, alla violenza altrui. È l’altra strada, quella provata pochissime volte nella storia. È la strada, si sa, proposta da Gesù come regola fondamenta-
le per ogni rapporto umano, ma se uno non si fida di lui, è anche la strada, a pensarci bene, della ragione, purché la si usi senza isterismi, con buona pace della Fallaci. (GpM)
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Attualità
Domenica 18 aprile 2004
SABATO 17 A TREVISO PROVINCIA
VIABILITÀ / PER COLLEGARE A27 E A23
Passaggio a Nord Est, Amministratore di dal Cadore alla Carnia sostegno, un convegno L
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i Venezia-Monaco non si sentirà parlare più. E ci sarà invece un collegamento viario tra le autostrade A27 e A23. Nei giorni scorsi a Gorizia il ministro delle Infrastrutture Lunardi e i presidenti di Veneto e Friuli Venezia Giulia hanno siglato un accordo per realizzare uno studio di fattibilità su un’autostrada – o più probabilmente una superstrada –, per collegare Cadore e Carnia. La nuova bretella prevede la prosecuzione dell’autostrada A27 oltre Pian di Vedoia fino a Tai di Cadore. Da lì con un traforo sotto la Mauria lungo una decina di chilometri si giungerebbe in Carnia per proseguire fino a Tolmezzo per collegarsi con l’autostrada A27, dando al Veneto la possibilità di uno sbocco verso nord attraverso il valico di Tarvisio. E c’è anche l’ipotesi di un successivo “sviluppo”, con una galleria sotto il monte
Rest per unire Sequals e Gemona. Questa nuova opera, di una lunghezza complessiva di 80 chilometri, diventerebbe un asse viario parallelo al famoso “corridoio 5” (che attraverserà il Nord Est da Venezia verso Trieste), dirottando verso la A4 il traffico proveniente da Germania e Austria; e potrebbe dare respiro all’economia e al turismo delle aree montane venete e friulane. Se il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Riccardo Illy ha valutato l’utilità di questa in-
frastruttura «per togliere la Carnia dalla sua condizione di isolamento», non andrà però sottovalutato l’impatto ambientale che l’asse stradale potrà avere su quell’area, nonché gli effetti sulle strade e autostrade esistenti. Ministero, Regioni e Anas si sono dati sei mesi di tempo per elaborare lo studio di fattibilità, analisi dei flussi e approfondimenti tecnico-progettuali e poi se ne riparlerà. Ma intanto… il dado è tratto: non si guarda più verso il Cadore ma verso la Carnia.
TREVISO: Seminario sull’informazione trerà la Slovenia nel-
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ientra in una serie di iniziative conglobate nel Progetto “Extralarge”, finanziato dalla Commissione europea e promosso dalla Provincia di Treviso, il seminario internazionale rivolto ai giornalisti sul tema “L’allargamento ad Est: il ruolo dell’informazione, esperienze europee a confronto”, che si svolge venerdì 16 aprile a villa Albrizzi Franchetti di Treviso. Tema attuale analizzato da esponenti del giornalismo europeo per mettere a confronto come nei vari paesi viene divulgata l’informazione e come l’opinione pubblica ritiene più o meno impattante tale ingresso. “In-formare”, contiene già l’idea in sé della formazione. Quotidiani, settimanali, mensili affrontano in primis una compenetrazione fra i diversi paesi (entro maggio en-
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n Iraq si sta creando una situazione ideale per la formazione e la diffusione del terrorismo islamista. Un Paese di quasi 25 milioni di abitanti, in gran parte naturalmente desiderosi di pace, ma di fatto ostaggi delle varie fazioni armate; un territorio enorme, in una posizione strategica cruciale, ricchissimo di petrolio, al crocevia di culture e civilizzazioni millenarie con ramificazioni in tutto il mondo. Un posto in cui per di più si sono andati a cacciare, in una missione tanto ambiziosa quanto ambigua, migliaia e migliaia di soldati da decine di Paesi e – lo stiamo scoprendo in questi giorni – non solo soldati, ma anche personale civile di imprese, Ong, organizzazioni private di sicurezza,
l’Ue) e ne danno la conoscenza, che dovrà poi essere elaborata, sintetizzata, fatta propria, in una realtà dove l’informazione corretta diventa sostanziale per avere una visione ampliata. Altro tema di sentita attualità nella seconda parte del seminario “Esperienze a confronto: l’informazione e la tutela dell’infanzia in Europa”, considerando il contributo della Provincia ha dato con la “Carta di Treviso” specifica sulla tutela dei bambini. A breve il medesimo seminario sarà rivolto agli amministratori pubblici, e i seguito agli insegnanti, alle donne, agli ordini religiosi e agli imprenditori, a questi ultimi con valutazione economica. Il seminario si svolge dalle 9 alle 12 e poi dalle 14 alle 16.30. Per informazioni: telefono 0422-656905. Isabella Mariotto
giornalisti... Insomma, l’Iraq è diventato la vetrina e la palestra per il terrorismo islamista dei prossimi decenni, molto più allettante – se non altro per l’impatto mediatico a cui può aspirare – dell’Afghanistan. I rapimenti di civili occidentali compiuti negli ultimi giorni sono una delle tante modalità disumane di condurre questa nuova forma di “guerra civile totale”, simile a quanto si fa correntemente in Colombia, nelle Filippine, in Somalia e in tante altre zone dell’Africa. La deriva di caos a cui stiamo assistendo in queste settimane non era un esito inevitabile del conflitto. Ha osservato Robert Walzer, in un articolo che apparirà su “Civiltà Cattolica” anticipato dal “Sole 24
a recente approvazione della legge sull’amministratore di sostegno rappresenta una storica innovazione al Codice civile che potrà avere efficacia notevole in tanti casi di persone in difficoltà. Grazie a questo strumento, infatti, verrà limitato il ricorso all’interdizione e all’inabilitazione (provvedimenti spesso definitivi che comportano per chi ne è oggetto la perdita dei diritti civili). Di questa norma innovativa si parlerà in un seminario regionale dal titolo “Amministratore di sostegno: teoria e orientamenti pratici” che si tiene sabato 17 aprile al teatro Eden di Treviso, in via Monterumici. Ad organizzarlo è l’Aitsam (Associazione italiana per la tutela della salute mentale), in collaborazione con il Centro di servizio per il volontariato e con il patrocinio di Regione, Provincia, Conferenza dei sindaci e Ulss provinciali. Si tratta di un appuntamento dedicato ai familiari
dei disabili, alle associazioni che li rappresentano, agli addetti ai lavori (tra cui anche giudici tutelari, operatori dei servizi sociali, notai…) per avviare una conoscenza approfondita della normativa approvata (che rappresenta un’innovazione storica per il nostro Codice civile) e per scoprirne le possibilità di applicazione concreta e talvolta personalizzata, caso per caso, secondo le reali esigenze di tutela. E sarà l’occasione per far conoscere questa nuova possibilità per il sostegno, la tutela e una concreta forma di solidarietà nei confronti di tante persone in difficoltà.
L’ETICHETTATURA DEGLI ALIMENTARI
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’etichettatura dei prodotti alimentari: obblighi, responsabilità, vigilanza”. È il tema del seminario gratuito che la Camera di Commercio di Treviso organizza per venerdì prossimo 23 aprile. L’iniziativa si terrà nella sala conferenze della sede camerale, in piazza Borsa a Treviso, dalle 9.30 alle 17. Il programma completo e la scheda di adesioni sono disponibili nel sito www.tv.camcom.it
“GUERRA CIVILE TOTALE”
Iraq, vetrina ideale del terrorismo ore” di domenica scorsa, che gli Usa al di là della dubbia legittimità della guerra, rischiano di “perdere la pace” per il modo con cui stanno gestendo la ricostruzione. Forse è ingeneroso affermare che gli Usa si sono armati contro Saddam Hussein solo per il petrolio, ma certo il modo in cui il governo americano si è mosso in questi mesi, distribuendo tra gli amici del presiden-
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te i presunti proventi della ricostruzione, non ha nulla a che spartire con il “piano Marshall” di cui abbiamo goduto noi europei all’indomani della sconfitta dell’Asse. Il carattere predatorio della strategia di rientro dell’Iraq tra le nazioni amiche dell’Occidente si è visto fin da subito e ha immediatamente crea-
Il referato allo sport da Favero a Busolin
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vvicendamento alla guida dell’assessorato provinciale allo sport. Il presidente della Provincia di Treviso, Luca Zaia, la scorsa settimana ha firmato il decreto per il passaggio della delega allo Sport dall’assessore Marzio Favero a Stefano Busolin (nella foto sotto), assessore alla Caccia, alla Pesca, ai Parchi e alle Riserve dal 15 giugno 2002. A Marzio Favero rimangono le deleghe alla Cultura e al Turismo, con l’incarico di seguire lo sviluppo del Piano turistico all’interno del Piano strategico. Busolin ha un passato di impegno dentro il mondo dello sport, come “allenatore di squadre giovanili di pallavolo e di categoria nazionale fino alla serie A” e poi come presidente della Commissione Sport nel Comune di Paese. Tra i primi impegni per lo sport trevigiano in maggio ci sarà l’arrivo della carovana rosa del Giro d’Italia, con ben tre tappe nella Marca.
EDUCAZIONE ATTRAVERSO LO SPORT: Precisazione
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n seguito al “Primo Piano” del nostro giornale sul tema dell’Anno europeo 2004 “L’educazione attraverso lo sport”, ci è giunta questa precisazione. «Desideriamo chiarire dei malintesi che si sono verificati nell’articolo “Genitori al bivio” pubblicato su L’Azione del 28 marzo scorso. Contrariamente a quanto detto nell’articolo, la bicicletta non è a carico dei genitori, ma la società sportiva la procurava all’atleta per tutta la stagione agonistica. Ci dispiace che alcune persone abbiano interpretato l’articolo come una diffamazione alla società da noi stimata. Sicuramente il nostro intento non era questo». Famiglia Giambattista e Adriana Zamai
to un solco tra la popolazione e i suoi presunti liberatori. Si pensi ad uno dei primi provvedimenti emanati dall’Autorità provvisoria della coalizione (Paul Bremer): l’ordinanza con cui veniva disposta la completa immunità dalla giustizia irachena a favore di qualunque straniero. Ciò vuol dire che qualsiasi reato, qualsiasi violazione contrattuale o danno causato ad un iracheno da un componente militare o civile legato alla coalizione, sia egli americano, francese, cinese, o italiano, non può essere decisa da tribunali iracheni, ma solo da giudici americani, francesi, cinesi, italiani, eccetera. Una totale espropriazione della giustizia locale, che va essenzialmente a danno dei singoli cittadini, dei piccoli operatori economici iracheni, che non hanno nessuna possibilità di far valere i loro diritti davanti a giudici così lontani. Mentre la folla razziava incontrastata i musei, i palazzi e le case di Bagdad, migliaia di militari erano a presidiare i pozzi petroliferi. Mentre gli iracheni perdevano il lavoro, i giganti industriali di mezzo mondo si organizzavano per fare affari con la ricostruzione. Sono questi gli atteggiamenti che oggi stiamo pagando e che favoriscono l’espandersi della guerra civile. Paolo De Stefani
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Veneto Sociale
A PADOVA DAL 30 APRILE AL 2 MAGGIO
Civitas 2004, il no profit che ti migliora la vita A
l via dal 30 aprile municare la priorità della ne dei cittadini a favore deal 2 maggio la no- persona sul mercato. gli altri. No profit sono na edizione di CiNe abbiamo parlato con quelle realtà che producovitas, mostra e convegno Antonio Sambo, coordina- no benessere per la colleteuropeo della solidarietà, tore del progetto. tività, per un beneficio condell’economia sociale diviso». e civile, nei padiglioni Successo nedi PadovaFiere. La gli anni scormanifestazione, volusi? ta e sostenuta dai pro«Nel 2003 tagonisti del no propiù di 40 mila fit, è nata per risponvisitatori, tra odere all’esigenza di peratori del un momento di consettore, giovafronto e di progettani, famiglie e izione. Oltre 90 constituzioni, non vegni e 350 esposito- Gli stand delle realtà del no profit (sopra) e i momenti di dibattito e formazione solo del terzo ri quest’anno, tra vo- nella “piazzetta”: le due facce di Civitas, che si ripresenteranno anche nel 2004 settore». lontari, associazioni, Quali gli orgaimprese sociali ed enizzatori? ticamente orientate «Civitas naal servizio ai cittadisce nella prini, istituzioni govermavera del native e non. Molti di 1996 dall’iniziaquesti provenienti tiva della Agendal Trevigiano, area zia Ethike, attifortemente coinvolta va a Padova danel sociale. gli anni Ottanta Le iscrizioni, a pae volta a dare Cosa significa no pro- maggiore spazio al sociale. gamento, sono ancora afit? perte. Ingresso libero per i Ma Civitas è una piazza e i «Difficile da definirsi veri protagonisti sono covisitatori. L’intento di Civitas? Co- quando si cerca di costrui- loro che vi partecipano». re una nuova partecipazio-
MARONI PROMETTE PIÙ FONDI PER LE REGIONI, TREMONTI LI BLOCCA, DE POLI PROTESTA
Scontro sul Fondo sociale S
e davvero verrà confermato il blocco all’erogazione del Fondo sociale nazionale alle regioni, scuole materne, asili nido, case di riposo e altre strutture assistenziali rischiano l’asfissia. Il miliardo di euro promesso alla fine del febbraio scorso dal ministro del Welfare Roberto Maroni, con 62 milioni destinati al Veneto (che poi sarebbe stato girato ai Comuni), è per ora bloccato dal ministero dell’Economia guidato da Giulio Tremonti. La questione è aperta, con le regioni in netta contrapposizione al Governo. E anche le regioni governate dal centrodestra, come il Veneto, dichiarano la loro opposizione. Per cosa si discute - Tre sono i principali punti del contendere tra le Regioni e il ministero dell’Economia: il fondo per le tossicodipendenze, la finalizzazione dei finanziamenti per le famiglie, i disabili, le barriere architettoniche e il fondo per gli asili nido. Dipendenze - Per quanto riguarda il Fondo per le tossicodipendenze, l’assessore veneto alle Politiche sociali De Poli sostiene che
«è inaccettabile la proposta di ripartire 129 milioni di euro a favore delle dipendenze, in maniera separata dal Fondo nazionale per le politiche sociali, al dipartimento nazionale per le politiche antidroga». Le competenze in materia di dipendenze in capo alle Re-
Lite su quantità e destinazione del Fondo sociale nazionale. Il 29 il prossimo incontro gioni non cambiano, spiega De Poli: e allora non può diminuire il trasferimento di fondi. Finalizzazioni - Sul secondo punto di contesa, l’accordo Regioni-Maroni prevedeva una destinazione indistinta dei finanziamenti per famiglie disabili e barriere architettoniche e quindi la discrezionalità delle Regioni su come assegnarli nei diversi comparti. Ora Tremonti pare aver fat-
to un passo indietro: propone invece la finalizzazione dei finanziamenti, stabilendo l’esatto ammontare per ciascun settore. Ma a questa scelta le Regioni si oppongono senza condizioni. Asili nido - Per quanto riguarda il terzo aspetto, relativo al Fondo asili nido, De Poli vuole realizzare la proposta del ministro Maroni, di inserire la quota 2004 (150 milioni per gli asili nido) all’interno del Fondo sociale indistinto, per favorire il completamento dei piani triennali. Anche qui, si tratta di convincere Tremonti, che ha il portafoglio dalla parte del manico. Appuntamento al 29 Si spera di arrivare a sbloccare la situazione e poter procedere il prossimo 29 aprile (data in cui è stata nuovamente convocata a Roma la Conferenza Stato-Regioni) alla ripartizione del Fondo sociale. Con le Regioni che ribadiranno l’accordo raggiunto a febbraio con Maroni e il ministro Tremonti chiamato a trovare una mediazione che faccia quadrare i conti del bilancio, dei rapporti Stato-Regioni, e soprattutto delle politiche sociali.
Domenica 18 aprile 2004
Partners? «Tra i tanti, il Forum del terzo settore nazionale, la Fiera di Padova, la Camera del Commercio di Padova, la provincia di Padova e Venezia, il Parlamento e la Commissione europea, il Ministero delle Politiche comunitarie, e, a livello operativo, la Rai». Perché l’edizione 2004 si occupa di qualità della vita? «Perché è prioritario migliorare le condizioni di vita delle persone». Civitas è solo una manifestazione? «Il circuito Civitas è vasto. Noi lavoriamo tutto l’anno, anche al centro e sud Italia, come Città di Castello e Cosenza. Approfondiamo temi e questioni. Cerchiamo di rendere traducibile l’impegno sociale per chi è immerso in percorsi formativi. Da qui laboratori interattivi proposti a studenti della scuola materna, elementare, media, superiore fino all’università grazie alla collaborazione di associazioni e imprese». Civitas nel Trevigiano? «Non se ne è creata ancora la possibilità, anche se nel 2001 abbiamo collaborato con volontari in area trevigiana». Angela Deganis
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IL PEDIATRA PER GLI STRANIERI pesso giungono con un quadro clinico, alimentare, sociale, epidemiologico e diagnostico ben diverso da quello dei bambini nati e cresciuti nel nostro paese. Ed è proprio per i bambini stranieri immigrati o adottati - nel trevigiano circa 10 mila per 106 etnie differenti - che Provincia di Treviso e Ulss 9 nei giorni scorsi hanno firmato un protocollo di intesa per attivare la “rete dei servizi per la promozione della salute e per la tutela socio sanitaria dei bambini immigrati e delle loro famiglie”, in pratica un ambulatorio pediatrico ad hoc allestito presso l’Ospedale Ca’ Foncello. «Il progetto è decollato circa 14 anni fa - ha spiegato il pediatra Maurizio Pitter - con un gruppo di lavoro dedicato ai bimbi stranieri. Ora la Società Italiana di Pediatria ha richiesto un gruppo di lavoro regionale che prepari uniformemente il pediatra di base». L’ambulatorio, una sorta di laboratorio multidisciplinare per il quale la Provincia di Treviso investirà 35 mila euro l’anno, sarà punto di riferimento per tutte le associazioni che si occupano di bambini immigrati, avrà stretti rapporti con la pediatria di base e i distretti sanitari, fornirà assistenza sanitaria e affronterà il problema delle vaccinazioni. Paola Fantin
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Economia
Domenica 18 aprile 2004
SUI LUOGHI DI LAVORO NELLA MARCA SECONDO UN’ANALISI CISL
Sicurezza on-line con Unindustria L
a sicurezza nei luoghi di lavoro viaggia on-line e Formazione Unindustria Treviso ha realizzato una doppia opportunità per poter sfruttare le potenzialità offerte da internet e ottenere in tempo reale informazioni e aggiornamenti in materia. Lo stesso Consorzio formativo degli industriali trevigiani ha realizzato il portale www.lavorosicuro.tv tramite il quale è possibile usufruire dell’innovativa modalità di assistenza a distanza per l’adozione del sistema di gestione della sicurezza lavorosicuro. Tale sistema è stato ideato da Formazione Unindustria Treviso nel 2003 per supportare le aziende che vogliono adottare come riferimento le Linee guida Uni-Inail per un Sgsl. L’iniziativa è stata condivisa con gli organi di controllo preposti e fatta propria da tutte le associazioni degli industriali del Veneto e dalla Regione stessa. A livello nazionale il progetto lavorosicuro è stato validato dal gruppo di la-
Economia in crisi, ma meno in Sinistra Piave I
voro Uni-Inail che ha elaborato le Linee guida per i sistemi di gestione della sicurezza sugli ambienti di lavoro. La seconda iniziativa promossa da Formazione Unindustria Treviso è l’accordo siglato con www.sicurezzaonline.it, portale internet riconosciuto a livello nazionale tra i più completi e aggiornati in materia di sicurezza. Grazie a tale convenzione i partecipanti dei corsi organizzati dall’ente in ambito sicurezza e ambiente (solo nell’ultimo anno sono stati realizzati oltre 100 incontri di formazione in materia) hanno diritto a particolari agevolazioni nell’abbonamento ai servizi erogati dal portale.
l mese di marzo ha visto l’iscrizione alle liste di mobilità di quasi 200 lavoratori, dato che indica il perdurare di una situazione di crisi economica complessiva nella Marca, con oltre 1200 licenziamenti nel primo trimestre. Se dovesse continuare questo trend a fine anno ci si ritroverebbe con più di 4 mila lavoratori espulsi dal processo produttivo, senza contare la riduzione, non registrata, di stagionali e precari che vi escono senza lasciare traccia. Lo rileva il segretario trevigiano della Cisl, Gilberto Graziottin, secondo il quale «il dato sulla distribuzione territoriale dei licenziamenti evidenzia una forte differenza tra la zona di Castelfranco-Montebelluna che continua ad avere un’espulsione costante di lavoratori. In sofferenza anche l’area trevigiana. Resiste bene, invece, la Sinistra Piave con pochi licenziamenti in tutti i centri per l’impiego, ma le delocalizzazioni annunciate per i prossimi mesi non inducono a considerare quella zona del tutto protetta dalla
del
CITTADINO A cura dell’Avvocato NICOLA TODESCHINI
Garante, sollecitato da un consumatore, la compagnia, invitata ad aderire spontaneamente alle richieste, ha riconosciuto di essere in possesso dei dati personali del richiedente e provvedeva a trasmettere la perizia medico-legale redatta dal fiduciario della società al medico di fiducia designato dal ricorrente. Sino ad oggi, nell’opposizione delle compagnie di assicurazione, solo il Giudice, nel corso di un Giudizio per il risarcimento del danno, poteva ordinare alle compagnie, ai sensi dell’art. 210 c.p.c., di esibire le perizie redatte dai medici legali delle compagnie. Tale istanza, che anche il sottoscritto ha più volte reiterato, era ed è finalizzata anche alla formazione della prova utile a dimostrare se la resistenza della compagnia di assicurazione era basata su valutazioni medico legali, ovvero frutto di politiche di gestione dei sinistri. Avv. Nicola Todeschini
AI DATI DELLE PERIZIE CONSENTITO L’ACCESSO na recente decisione del Garante della privacy ha finalmente posto fine alla disputa tra consumatori e compagnie di assicurazione circa la possibilità, per coloro che siano interessati, di accedere ai dati contenuti nelle perizie medico legali redatte dai medici legali fiduciari delle compagnie di assicurazione. Il Garante ha stabilito che tale accesso è consentito attraverso il medico designato dal cliente o dall’assicurazione. Il Garante ha ricordato, infatti, che le informazioni personali comprese nelle valutazioni e negli altri elementi di giudizio riportati nelle perizie medico-legali delle compagnie di assicurazione rientrano nella sfera dei dati personali e vanno pertanto comunicate, quando l’interessato le richiede e quando riguardano la salute, per il tramite di un medico designato da lui stesso o dalla compagnia assicuratrice titolare del trattamento. Solo dopo l’intervento del
gresso dei lavoratori. Resta positivo il saldo occupazionale complessivo con 12 mila assunzioni contro 8 mila 400 licenziamenti; per i contratti a tempo indeterminato si notano un flusso simile a quello del 2003 nelle assunzioni e un’accelerazione nei licenziamenti. Per i contratti a termine si registra, infine, un’ulteriore diminuzione dei numeri degli assunti rispetto al 2003 che è stato un anno di forte rallentamento». I dati ci indicano con chiarezza – conclude Graziottin – che non ci sono miracoli alle porte, anzi la congiuntura sfavorevole prosegue e si somma alla riorganizzazione strategica delle imprese e dei settori con un continuo spostamento all’estero delle attività. Negli anni scorsi si giustificava e quasi si premiava la delocalizzazione con la forte crescita del nostro territorio; oggi con una situazione più difficile è il momento di porsi alcune domande. (RR)
AL VIA LA RASSEGNA 2004
Sportello
U
problematica, inoltre cominciano ad evidenziarsi delle espulsioni nel comparto artigiano sia del settore del legno che del metalmeccanico. È il chiaro segnale di un’azione di ridimensionamento dei settori che comincia a colpire le strutture più deboli e meno organizzate». Continua una forte prevalenza di licenziamenti nel tessile e abbigliamento, ma purtroppo anche il meccanico e il legno – prosegue la nota della Cisl di Treviso – contribuiscono con numeri importanti e crescenti alla lista dei licenziati. Il commercio, settore in espansione negli anni scorsi, evidenzia delle difficoltà nelle zone dove è più alto il numero dei licenziati: «Questo segnale non dev’essere sottovalutato, in quanto – spiega Graziottin – rappresenta il primo sintomo di un arretramento complessivo dell’economia dell’area. A questo punto va fatta una riflessione sull’andamento dei flussi in in-
Studio Legale www.Consumerlaw.it
“Le Superbe”, tra asparagi ed erbette S
aranno protagoniste della rassegna enogastronomica “Le Superbe” che, da più di vent’anni con l’arrivo della primavera e dei primi prodotti della terra, dedica ampio spazio alle erbette dei campi di casa nostra e in particolare all’Asparago Bianco di Cimadolmo Igp. La manifestazione, organizzata dal Gruppo ristoratori della Marca trevigiana in collaborazione con la Presidenza della Provincia di Treviso, riunisce nomi molto importanti dell’Opitergino-Mottense. Per celebrare la leggerezza degli ingredienti primaverili è stata inoltre istituita “Superbe 2004 in-
corona i giovani cuochi europei”, un’iniziativa che premia le migliori ricette presentate dagli studenti emergenti degli istituti alberghieri nazionali e da due anni anche internazionali. Le date previste per i ristoranti dell’Opitergino-Mottense sono: al Bertacco il 27 aprile, alle Calandrine dal 4 al 6 maggio e al Parco Gambrinus il 3 giugno. Le altre date: Antica Osteria Zanatta a Maserada il 20 aprile; Casa Brusada a Crocetta l’11 maggio; Villa Castagna a Nogarè di Crocetta il 18 maggio; Da Domenico alle Grave il 25 maggio. Per informazioni 0438-24007. (PF)
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PREZZI Cereali (alla tonnellata + Iva) Frumento tenero nazionale Fino da 187,00 a 190,00 Buono mercantile da 185,00 a 187,00 Granoturco in granella nazionale (umidità 14%) Ibrido giallo Veneto da 182,00 a 184,00 Ibrido giallo Friuli da 179,00 a 180,00 Estero giallo tenero Orzo nazionale (p.s. 60/62 - 14% um.) da 163,00 a 165,00 Semi oleosi Seme di soia nazionale (um. 14% - imp. 2%) da 315,00 a 320,00 Prodotti della macinazione Prodotti del grano tenero a) farine con caratteristiche di legge: tipo 00 (ceneri 0,50 - glut. 7) da 315,00 a 320,00 tipo 0 (ceneri 0,60 - glut. 9) da 310,00 a 315,00 b) farine da pasticceria da 474,00 a 484,00 Prodotti del granoturco (franco partenza - imballato) farina bianca granita da 390,00 a 395,00 farina gialla nostrana (nazionale) da 303,00 a 308,00 spezzato di granoturco degerminato tenero da 245,00 a 250,00 Vini (alla produzione, lire per ettogrado) Merlot del Veneto gr. 10-12 da 4,00 a 5,50 Merlot colli trevigiani gr. 10,5/12,5 da 5,20 a 6,20 Cabernet del Veneto gr. 11-13 da 4,50 a 7,50 Raboso rosso del Veneto gr. 9-11 da 4,80 a 5,50 Verduzzo del Veneto gr. 10/12 da 5,00 a 5,50 Pinot bianco del Veneto gr. 9,5-12,5 da 6,20 a 7,20 Pinot grigio del Veneto gr. 9,5/12,5 da 13,80 a 15,00 Chardonnay del Veneto gr. 9,5/10,5 da 6,20 a 7,20 Prosecco colli trevigiani gr. 9,5-10,5 da 11,50 a 12,50 Prodotti avicoli - conigli pollame Uova fresche di gallina (100 pezzi) cat. L grammi 63/73 a 7,90 cat. M grammi 53/63 a 7,60 Pulcini da carne misti (cadauno) da 0,30 a 0,32 Pulcini femmine per uova (cadauno) da 0,60 a 0,64 (prezzi al chilogrammo) Polli allevamento intensivo a terra a pigmentazione gialla - leggeri da 0,90 a 0,92 - pesanti da 0,92 a 0,94 Galline allevamento intensivo a terra - medie da 0,10 a 0,12 - pesanti da 0,25 a 0,30 Galline allevamento intensivo in batteria - medie da 0,06 a 0,08 Anatre mute femmine da 1,76 a 1,80 Faraone all. tradizionale “di voliera” da 2,15 a 2,19 Tacchini pesanti - femmine da 0,76 a 0,78 - maschi da 0,82 a 0,84 Galletti - polli a collo nudo da 1,40 a 1,45 - galletti livornesi da 1,94 a 1,98 Conigli - oltre kg. 2,5 da 1,70 a 1,76 Bestiame suino (prezzi al chilogrammo) Grassi da kg. 90-115 fino a 1,10 Grassi da kg. 145-160 fino a 1,09 Oltre 180 kg. fino a 0,97 Magroni da kg. 40 fino a 1,95 Magroni da kg. 50 fino a 1,70 Magroni da kg. 65 fino a 1,51 Lattonzoli da kg. 25 fino a 2,57 Lattonzoli da kg. 30 fino a 2,26 Prezzi aggiornati a martedì 13 aprile 2004
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L’AZiON
Noi associazione, è già tempo di preparare le attività estive
“Di pi@zza in piazza” Arriva il Grest 2004 N
egli uffici di Noi gnuno pensa bene alle sue luoghi dimenticati. Spesso associazione è cose, ma poi bisogna rela- i nostri paesi ci possono aptempo d’estate: zionarsi, sentirsi, trovarsi. parire come un semplice è tempo di Grest. Diciamo Internet aiuta da questo sfondo per la nostra vita, uffici, declinato al plurale, punto di vista, ma il veder- invece fanno parte del noperché è questa pluralità la si faccia a faccia, parlarsi, stro presente e della nostra grande novità del Grest ribattere, controbattere, di- quotidianità, e per ciò non 2004. scutere è tutt’altra cosa. bisogna darli per scontati. “Di pi@zza in piazza” è Più difficoltoso, ma sicura“Di pizza il titolo del sussidio propo- mente più gratificante. in piazza” sto a tutti i centri parrocIl tema centrale di que- racconta le chiali, ed è per la prima vol- sto sussidio per l’estate è avventure di ta il frutto di una collabo- la “Parrocchia-comunità”, tre simpatici razione tra comitati terri- capace di incontrare e met- ragazzi: toriali di Noi associazione. tersi al servizio, dove o- Gualtiero Nell’epoca delle reti, oltre gnuno può diventare “co- Padella, ad essere in rete virtual- struttore di comunione e Margherita mente tramite internet e i condivisione”, valorizzan- Spaghetti e nostri portali, lo siamo an- do la comunità parroc- Salvatore che nella pratica e nella chiale e civile, maturando L’inventore. concretezza di fare un la- il senso della relazione e I tre amivoro assieme. Il Grest 2004 della propria unicità. ci avranno il è frutto di un pensiero coL’ambientazione me- compito di mune e di una divisione di dioevale che la storia ci riportare nella piazza di compiti e di ruoli che ha propone, ha proprio l’o- Bencotto i sapori tradiziocoinvolto ben cinque dio- biettivo di ritornare un po’ nali. Re Ligio negli ultimi cesi del Veneto. alle nostre radici, alla ge- giorni ha percepito che il Questa idea di “fare as- nuinità del nostro passato, suo paese stava perdendo sieme” ci è sembrata qua- per provare a riscoprire alcuni ingredienti genuini. si una scelta obIl mercato del bligata, viste le nopaese è invaso da stre premesse asmercanti che proNoi Vittorio Veneto sociative. I centri pongono cibi straVia Galileo Galilei 32 parrocchiali devoni e variazioni im31015 Conegliano (Treviso) no unire, e sopratprobabili. Pare tutto devono unire che si siano persi GREST 2004 noi stessi, le assogli ingredienti pri“Di pi@zza in piazza” ciazioni, le parrocmordiali della noTelefono e fax 0438-64181 chie e le province. stra cucina. Cibi (mercoledì 9-12, venerdì 15-19) Il lavoro di squacome il pane, il saE-mail:
[email protected] dra ha i suoi pregi le, la farina, il poSito: www.noigrest.it e difetti. Ci si divimodoro, in altre de i compiti, oparole gli ingre-
dienti “poveri” di una semplice pizza a Bencotto non si trovano più. Il giovane cuoco Gualtiero con la sua voglia d’imparare a cucinare, l’ingarbugliata Margherita, caratterizzata da una simpatica goffaggine, e Salvatore sempre pronto a inventare oggetti per risolvere tutte le situazioni, andranno in giro per il paese, conosceranno persone e vivranno avventure fino ad ora impensabili.
Proposta e sussidio messi a punto in collaborazione tra cinque diocesi
INDIRIZZI E RECAPITI
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ella notte che costituisce il cuore dell’anno liturgico e si apre all’annuncio della Risurrezione del Signore, il vescovo Giuseppe Zenti ha celebrato in cattedrale la solenne veglia pasquale durante la quale, riproponendo segni e gesti compiuti all’alba del cristianesimo da chi prima di noi ha creduto in Cristo, a 17 adulti sono stati conferiti i sacramenti dell’Iniziazione cristiana. «Questa – ha esordito monsignor Zenti – non è una notte qualsiasi. È una notte in cui, per l’irrompere della Risurrezione, le tenebre della morte e del peccato sono state squarciate. È l’inizio radicale di una realtà nuova, di una vita da risorti. La Ri-
www.noigrest.it Questo è il sito di Noi associazione dedicato interamente al Grest 2004. Anche la rete virtuale deve essere ben considerata in questi progetti. Perché le distanze tra province e tra centri parrocchiali rimangono, ma Internet, queste distanze un po’ le accorcia. Digitando sul vostro computer www.noigrest.it entrerete, fin dai prossimi giorni, nel paese di Bencotto. Potrete già vedere i volti dei personaggi di questa storia, ma soprattutto vi
potrete aggiornare costantemente su contenuti, modalità per avere i sussidi… E in vista del Grest raduno, sarete informati sulle date, i tempi d’iscrizione e gli itinerari.
La musica del Grest Quale sarà il tormentone musicale dell’estate? Forse è un po’ prematuro per saperlo ora, ma per quel che ci riguarda sappiamo che le canzoni del Grest di quest’anno saranno ascoltate da tutti i ragazzi che faranno la conoscenza del mondo di Bencotto. Le musiche di “Di pizza in piazza” spazieranno dalla classica tarantella al moderno rap, e la partecipazione del Coro multi etnico voci bianche città di Padova darà un tocco di originalità all’iniziativa. Nel cd-rom che sarà allegato al sussidio, troverete le tracce musicali, le canzoni e anche alcuni video che illustreranno i movimenti da abbinare alla musica. Con una colonna sonora di questo tipo, l’estate sarà vissuta anche a suon di musica.
Animatori e laboratori Per la formazione degli animatori, abbiamo preparato delle schede di riflessione sul valore educativo, da utilizzare in maniera personale o per creare dei piccoli corsi preparatori. Perché non bisogna dimenticare che spesso il Grest è la prima palestra per gli animatori, e quindi rappresenta un momento delicato della formazione. I laboratori sono stati pensati in tre macro grup-
pi, aventi come sfondo l’ambientazione medioevale. Troviamo la bottega di Musico, dalla quale si può imparare a costruire semplici strumenti musicali e nella quale verranno “sfornati” bans e musiche. Nella bottega tessile i ragazzi hanno la possibilità di costruire magliette, bambole e abiti medioevali da utilizzare durante le feste, mentre nella bottega dell’inventore s’imparerà a fare la pizza e piccoli oggetti come porta penne, astucci, e oggetti di vario tipo: aquiloni, girandole e costruzioni con mollette e compensato.
Giochi e preghiere Ogni giorno i ragazzi affronteranno un tema e a questo tema sarà abbinato un gioco che lo richiama. Queste attività sono state pensate in tre livelli. In un primo i ragazzi imparano a conoscere la propria comunità, in un secondo la vista si poserà sul mondo del terzo settore, mentre il terzo leggerà la comunità dal punto di vista civile, facendo la conoscenza delle istituzioni del paese. Le preghiere prendono spunto, in modo particolarmente originale, dagli ingredienti che i tre protagonisti della storia useranno nella loro avventura. Ad ogni ingrediente corrisponde un brano del Vangelo, una riflessione e una preghiera. È bello pensare che la Parola dia gusto alla nostra vita come un buon cibo. Don Marco Zarpellon
LA VEGLIA PASQUALE IN CATTEDRALE
Nella notte della Risurrezione diciassette nuovi fratelli in Cristo surrezione è un fatto che nessuno si attendeva perché era fuori dalle categorie culturali e religiose del tempo, nonostante i reiterati tentativi di Gesù di darne l’annuncio». Questa buona notizia fa sì che la Pasqua diventi la più grande festa cristiana, ancor più del Natale. Perché, ha sottolineato il Vescovo «da allora la storia non è più in continuità con la precedente. È una storia che tende il suo approdo naturale oltre la concatenazione degli eventi e che è destinata alla pienezza nella Gloria del Risorto. Da allora la bara non è più la fine. Una bara non racchiude l’uomo, ma solo la sua salma. Anzi la persona non verrà mai trattenuta o rinchiusa in un sepolcro». Per vivere da risorti, in Cri-
sto, la condizione è data dal vivere i sacramenti, nati nel mistero fecondo della Pasqua. E proprio in quella notte santa, i catecumeni che hanno portato a compimento la loro preparazione, sono entrati a pieno titolo a far parte della Chiesa ricevendo il dono del Battesimo, della Cresima e dell’Eucaristia. E per ciascuno di loro si tratta di un cammino di fede accanto a una storia di emigrazione: dall’Albania alla parrocchia della Cattedrale di Vittorio Veneto, dall’Algeria a Parè di Conegliano, dall’Albania a Valmareno, a San Michele Salsa, a Stevenà, a Vazzola e un’intera famiglia a Revine Lago, da Cuba a Meschio, dalla Moldavia a Salsa, dal Burkina Faso a Zoppè di San Vendemiano, da Santo Domingo a Vazzola, dal Burkina Faso a Miane. «Questa notte – ha continuato monsi-
gnor Zenti – abbiamo la gioia di accogliere 17 nostri fratelli giovani o adulti provenienti da posti diversi dall’Italia. Essi hanno scoperto il valore del patrimonio della vita in Cristo, così testimoniano anche a noi la bellezza della fede in Cristo. Quanto avremmo bisogno di tornare a stupirci delle cose che valgono e che danno senso al vivere umano! D’ora in poi essi non saranno più stranieri e ospiti, ma cittadini della Chiesa di Dio in Cristo Gesù, saranno fratelli nostri, non ci sono né barriere, né limiti di razza. Nella Chiesa ci stiamo bene tutti. Questa diversità è ricchezza della Chiesa universale». Gerda De Nardi
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L’AZiON
Chiesa
DAL BRASILE / UN’INTENSA VIGILIA
Che entusiasmo per “Bispo” Armando! C
ome e ancor più della precedente visita, l’accoglienza manifestataci dalla comunità di Candiba è di una tale ricchezza di spirito e di umanità da lasciarci sconcertati, senza parola alcuna, e non solo perché non parliamo portoghese! Qui la comunità cristiana grida e canta vita, gioia di partecipazione, attenzione, nelle celebrazioni così come nell’incontro con l’altro e nel divenire fedele al Vangelo ogni giorno. E, poi, è quasi irreale il clima vissuto e manifestato nei confronti di don Armando: in tutti vi è un atteggiamento di attenzione filiale e di riconoscenza, al quale si mescola la nostalgia di un lungo cammino condiviso e la preoccupazione per “il dopo”. Gioia per la grazia ricevuta e volontà di continuare, espressa dal Consiglio pastorale parrocchiale, anche senza la sua presenza fisica. Sì, solo di quella, perché l’impegno profuso, lo stile proposto e vissuto, la porta del cuore sempre aperta, sono valori che quasi per osmosi si sono tra-
smessi alla comunità, agli operatori pastorali, agli animatori, ai giovani, alla gente. Vorremmo sottolineare i tre aspetti prima accennati. 1. Tutti dicono che la giornata di don Armando e più lunga delle 24 ore. E questo, orologio permettendo, è vero, perché gli impegni di “cada dia” sono sempre tanti: catechesi, formazione, celebrazione dell’Eucaristia e dei sacramenti (decine di battesimi e di prime comunioni, matrimoni, riconciliazioni), occupano anche diverse ore di quelle che dovrebbero essere giustamente dedicate al riposo. 2. Siccome il prete non può arrivare ovunque, soprattutto con una parrocchia estesa su un territorio immenso, è indispensabile che il suo agire sia chiaro e incisivo: coniugare vita e fede, valorizzare tutti e ciascuno, accompagnare il cammino di formazione degli operatori e nella preparazione ai sacramenti, dare spazio alla vivacità intellettuale ed espressiva dei bahiani. Sono questi dei pilastri posti nell’azione pastorale. E an-
“È davvero un clima di mobilitazione e partecipazione”
cora, chiarezza nell’annuncio e coerenza nella vita, rifuggendo sconti, scorciatoie e compromessi. 3. Un coração todo aberto assieme alla porta della casa parrocchiale a tutte le ore del giorno e della notte, senza nessuna nostalgia e rimembranza della cara canonica. Il tempo per l’ascolto (e sono molteplici e, a volte, terribili le situazioni delle persone che chiedono ascolto), ma anche per una visita ed un saluto, la richiesta di un consiglio, o solamente per bere un bicchiere d’acqua filtrata, rendono la casa parrocchiale un vero “cenacolo” di fede, speranza e amore. La tenerezza del padre incontra il figlio dubbioso o dolente. Mentre scriviamo queste righe un gruppo di animatori liturgici sta fa-
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cendo le prove dei canti e delle letture per la veglia del Sabato santo, ci vengono regalate dolci note di soavità e di attesa. Immaginate quanto sopra e aggiungeteci i preparativi per l’ordinazione episcopale. Sappiamo che sono oltre 500 le persone-gruppi tra Guanambì e Candiba che da tempo si sono attivate. Vi è un coordinamento anche da parte dei padri e delle suore di Guanambì, ma ciascuno è responsabile dell’impegno assunto. Famiglie che si sono attivate per l’accoglienza (solo a Candiba sono oltre 20 le famiglie disponibili ad ospitare qualche italiano durante la permanenza, e ancor di più quelle che prepareranno e offriranno la “comida”), giovani per i canti, le danze, la preghiera. È davvero un clima di mobilitazione e di partecipazione: ciascuno vuole portare il proprio contributo ed essere presente. Saranno sicuramente migliaia i cristiani delle comunità presso le quali don Armando ha operato in questi anni: Caetité, Guanambì, Candiba, Licinio de Almeida, Riacho, Matina… che vorranno testimoniare anche con la presenza fisica, il dono della “vita bella” che don Armando ha loro offerto, annunciando un Vangelo vivo, capace di aprire nuovi orizzonti di fede e di futuro, nonostante tutto. E sarà anche presenza augurale. Il loro bispo andrà per nuovi sentieri, incontrerà altre persone, ricomincerà a tessere nuovi rapporti e costruire comunità cristiane fedeli e assidue. Lella e Angelo Cremasco
SABATO 24 IN CATTEDRALE
La “Messa” di Vivaldi per aiutare il Benin U
n concerto a Vittorio Veneto per dare speranza al Benin. Sabato prossimo, 24 aprile, alle 20.45 nella cattedrale di Vittorio Veneto si terrà un concerto di beneficenza dell’Orchestra e Polifonica “Benedetto Marcello” del Centro culturale “Kolbe” di Venezia Mestre, il cui ricavato andrà a sostenere l’iniziativa che già da un anno l’Associazione famiglie rurali Sinistra Piave sta promuovendo in Africa, nel Benin. Si tratta del “Progetto di sviluppo agro-pastorale di un’area della diocesi di Natitigou-Benin” che viene realizzato in collaborazione con l’Aes-Ccc, una Ong di Padova, e con la Caritas diocesana di Vittorio Veneto. Per mantenere “in vita” il progetto c’è bisogno di aiuti concreti, soprattutto di sostegno economico. Anche per questo qualche tempo fa è nata l’idea del concerto “pro Benin”. C’era a disposizione la concreta opportunità di un contatto con un coro polifonico rinomato e di esperienza (è stato fondato nel 1976 dal frate francescano padre Francesco Ruffato, ed ha eseguito fino ad oggi numerosissimi concerti di musica sacra in giro per l’I-
IL RICORDO DI DON JESSE
GIOVEDÌ 29 A VITTORIO VENETO
Calvario e speranza di don Alfonso
Ritrovo triveneto delle familiari del clero
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é le nostre preghiere, né quelle dei suoi ex parrocchiani e amici sono valse a strappare alla morte il caro don Alfonso. Quale calvario furono gli ultimi mesi di vita del caro scomparso! I suoi dolori, insieme alla pazienza e ad un’ammirabile rassegnazione, fecero del nostro don Alfonso un martire. La sua fede profonda, l’amore di Dio, la virtù della pazienza mirabilmente esercitata, lo hanno sostenuto nei suoi dolori, nella dura lotta. Il suo letto è stato per lui l’altare su cui ha offerto il suo sacrificio, e per noi tutti, che lo abbiamo avvicinato, è stato una
scuola. Sì, o nostro caro don Alfonso, tu ci hai insegnato come si vive e ci hai insegnato come si deve morire. Non una sola parola è uscita dalle sue labbra nei momenti più dolorosi, che suonasse ribellione alle disposizioni divine, non un’espressione non un lamento impaziente! Forse la speranza di vincere il male offrendogli una coraggiosa e serena resistenza, ma soprattutto una grande confidenza in Dio e l’abbandono ai suoi santi voleri l’hanno sostenuto per l’erta del suo duro calvario. C’è chi presiede alle umane vicende e le regola, c’è chi vede i nostri dolori e numera le nostre lacrime... Arrivederci in quella vita, nella quale il pianto non sarà che un ricordo e un merito. Don Otello Jesse
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iovedì 29 aprile, si ritrovano a Vittorio Veneto le “familiari del clero” delle tredici diocesi del Triveneto per l’annuale convegno regionale che si tiene ogni anno in una diocesi diversa. Di solito sono circa 300350 le familiari che convengono insieme alle presidenti e agli assistenti diocesani. Le familiari del clero sono le persone che compiono il ser vizio in canonica a tempo pieno oppure a ore e sono inoltre le mamme e le sorelle dei sacerdoti e le signore che collaborano in vari modi con i sacerdoti. L’associazione “Familiari del clero” si propone di aiutare spiritualmente queste
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persone attraverso varie iniziative e anche con la rivista “Familiari del clero”. Il convegno comprende tre momenti: in aula magna del Seminario per l’assemblea a carattere formativo specifico; in cattedrale per la Messa presieduta dal nostro vescovo Giuseppe Zenti; nel padiglione fiera a Godega Sant’Urbano per il pranzo e la conclusione. Saremo onorati di avere la presenza della presidente nazionale Maria Pia Spadoni (Reggio Emilia) ed è invitato anche l’assistente nazionale don Ir vano Maglia (Cremona). Relatrice uf ficiale sarà Rosanna Virgili (Macerata) che già al convegno nazionale aveva portato un gran-
talia e per l’Europa). La Polifonica è inoltre una delle numerose emanazioni di un Centro culturale (il “Kolbe”) che condivide gli stessi valori di solidarietà dell’Afr, e che è composta da volontari uniti semplicemente dall’amore per la musica sacra e dal gusto di stare insieme. Allora perché non coniugare cultura e solidarietà? Perché non sperimentare un’attività che potrebbe essere utile anche in futuro per finanziare altre attività? Sono stati scelti così un programma attraente – la “Messa” di Vivaldi –, che oltretutto si lega alla tradizione della musica sacra della nostra Regione, e un luogo – la cattedrale di Vit-
torio Veneto – che possa valorizzare al massimo l’esecuzione, e che soprattutto possa contenere un gran numero di persone. Perché è di questo che c’è bisogno: di tanta gente che sia disponibile a dare anche solo un piccolo contributo a quello che si sta facendo per gli amici del Benin.
de contributo culturale e spirituale. Il convegno regionale diventa anche l’occasione per far conoscere l’associazione “Familiari del clero”. Per questo ci aspettiamo una generosa partecipazione da parte delle signore interessate. Si propone inoltre di portare a conoscenza della diocesi quel ser vizio nelle canoniche che purtroppo ha subìto una fortissima crisi. La car tella del convegno porta la scritta: “La familiare: un dono per la Chiesa”. Ci si augura che il rifiorire del volontariato e della par tecipazione ecclesiale possa esprimere anche il desiderato e adeguato servizio nelle canoniche. Per dare risonanza anche civile al convegno por teranno il loro saluto in Seminario il sindaco di Vittorio Veneto Giancarlo Scottà e a Godega il presidente della Provincia Luca Zaia. Don Romano Nardin assistente diocesano
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L’AZiON
Chiesa
Domenica 18 aprile 2004
L’AGENDA del Vescovo
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asta inoltrarsi un poco tra le colline per rimanere colpiti dalla bellezza della natura che è ormai esplosa in tutto il suo splendore. Ovunque, alberi carichi di fiori dai colori vivaci ci parlano di vita e rendono esplicito in modo efficace il tempo liturgico che la Chiesa sta vivendo: la Pasqua di Risurrezione. Tempo preparato e atteso durante la Quaresima e che ora possiamo meditare e comprendere per ben cinquanta giorni. Perché così tanto tempo? Perché la Chiesa, madre sapiente, sa bene che questo mistero sorpassa di tanto la mente umana che non si può assimilare in fretta, ci vuole pazienza, silenzio carico di fede e amore per rimanere senza timore, o peggio, sospetto, davanti al Risorto. Penso inoltre che il periodo che ci è dato di vivere sia ancor più una sfida per noi
Giovedì 22: Nel pomeriggio udienze. Alle 20.30 a Sacile incontra i cresimandi con genitori, padrini e madrine. Venerdì 23: Alle 9 presiede la riunione del Consiglio presbiterale e dei vicari foranei in Casa esercizi. Alle 11.30 celebra la Messa per i sacristi delle diocesi di Vittorio Veneto, Belluno, Pordenone e Treviso riuniti in convegno. Alle 16 all’area Fenderl di Vittorio Veneto partecipa all’inaugurazione di un Centro per sostegno a persone disabili. Alle 20.30 a Faè di Oderzo incontra cresimandi con genitori, padrini e madrine. Sabato 24: Alle 7.45 celebra Lodi, Messa e Ora Media con il Capitolo in cattedrale. Udienze in vescovado. Alle 17 in cattedrale celebra la Messa per i chierichetti della diocesi riuniti nel loro convegno annuale. Alle 18.30 a Stevenà celebra Messa e Cresime. Domenica 25: Celebra Messa e Cresime: alle 9.30 a Caneva; alle 11 a Cordignano; alle 18 a Col San Martino. Alle 15 a Cordignano benedice la canonica restaurata con la nuova cappella adiacente.
Testimoni del Risorto
cristiani. Siamo immersi in un momento storico che conosce molto bene la “passione” di Dio e dell’uomo; tempo lacerato dalla violenza, dalla paura, dalla crudeltà davanti alle quali rischiamo di di-
AZIONE CATTOLICA / BREVI Percorso di riflessione etica Si conclude il percorso di riflessione etica proposto dall’Azione cattolica diocesana per giovani e adulti. “Dialogo e scambio - costruire/danzare la vita” il titolo dell’ultimo incontro che si terrà domenica 18 aprile dalle 9.30 alle 12.30, a casa Toniolo di Conegliano. Relatore: monsignor Luciano Padovese. I bambini saranno animati e custoditi.
ventare testimoni indifferenti o anche spettatori curiosi. Credo che in alcuni casi sia più “facile” capire la passione, perché la conosciamo, perché fa parte della vita umana, perché, cercando-
ne le cause si può sperare di esorcizzare la paura. Ma davanti alla risurrezione, ogni discorso umano si spegne perché la parola passa a Dio, è la sua vittoria, è la sua ultima parola sulla storia. Ma Cristo ci chiama a diventare testimoni della sua Vita laddove si uccide, a parlare di speranza a chi è nella disperazione, a seminare gioia e a ridare senso anche nelle situazioni più difficili e umanamente insensate. Questo è il compito, anzi il dovere di ogni cristiano: indicare l’aurora che sorge quando ancora è notte. Suor Francesca e suor Claudia
Week-end di riflessione I giovani dell’associazione (sopra i 20 anni) si danno appuntamento per un week-end di riflessione all’insegna della ricerca di tracce di santità nella vita reale di ogni giorno. Sabato 17 aprile gli arrivi sono previsti intorno alle 16.30 a Fregona, nella casa Zardetto; ci si saluterà domenica, nel primo pomeriggio. Informazioni e prenotazioni: Ufficio diocesano di Azione cattolica, telefono 0438-940374,
[email protected].
Seconda settimana del salterio L’episodio di Tommaso è una costruzione narrativa che ci riporta a un dato molto reale. È una pagina di altissima teologia che contiene un messaggio straordinariamente limpido ed efficace. Essa, più che fotografarci un evento, ci descrive l’itinerario di fede di un discepolo che fa fatica ad affidarsi alla Parola della vita. Tommaso è la personificazione della nostra “fatica di credere”, della nostra difficoltà di affidarci all’azione di Dio e alla Parola di Gesù. Per quanto egli avesse detto e ripetuto ai discepoli che Dio non lo avrebbe dimenticato nella morte, essi impiegarono probabilmente un po’ di tempo a far riemergere con chiarezza la memoria di queste parole di Gesù. Il racconto dell’incredulità di Tommaso ci aiuta a colmare i tempi cha vanno dal dubbio alla fede. Il suo percorso è, in qualche modo, il cammino di ciascuno di noi. Questa è la chiamata che Dio ci rivolge: il passaggio alla fiducia. Tut-
ta l’esperienza cristiana deve fare i conti con la “tentazione di Tommaso”, quella di credere solo a ciò che si vede e si tocca, ma credere nella risurrezione oggi significa “scommettere” ben oltre ciò che si vede e si tocca. Ciò che si vede e si tocca oggi dappertutto è il potere onnipresente del denaro, del mercato, delle multinazionali. Eppure noi siamo chiamati a credere nel regno di Dio che viene ed è già in mezzo a noi. Ciò che si vede è il trionfo della potenza militare. Eppure noi siamo chiamati a credere che sono beati i miti e i nonviolenti. Ciò che trionfa è la menzogna telediffusa, invasiva e suadente. Eppure noi siamo chiamati a credere nella forza disarmata e disarmante della verità del Vangelo. La fede cioè è una chiamata sulla strada della più assoluta “inevidenza”. In un contesto come il nostro, nel quale conta solo ciò che si misura, la fede è totalmente controcorrente e molto spesso deve accettare che ciò che è essenziale sia invisibile agli occhi. Per fortuna Gesù è colui che capisce la debolezza di Tommaso, la corregge e addita una strada diversa. Sempre, anche quando gli altri di-
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omenica prossima, 25 aprile, si celebra a livello nazionale l’ottantesima Giornata per l’Università Cattolica. Quest’anno il tema scelto è “Giovani e università, protagonisti del mondo nuovo”. L’Ateneo cattolico conta su quattordici facoltà distribuite in cinque sedi – Milano, Brescia, Piacenza-Cremona, Roma e Campobasso – rivelandosi un valido laboratorio di cultura e scienza aperto alle sfide della modernità e capace di interpretare i cambiamenti che caratterizzano la realtà socio-economica attuale.
CONSIGLIO DIOCESANO AFFARI ECONOMICI
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l Consiglio diocesano per gli affari economici si riunirà giovedì 13 maggio. Verranno prese in considerazione le domande presentate entro il 7 maggio.
MOTTA DI LIVENZA: Quattro incontri biblici con padre De Zan
OGGI Domenica Domenica 18 aprile - Seconda di Pasqua At 5, 12-16; Ap 1, 9-11. 1213. 17-19; Gv 20, 19-31
DOMENICA 25: È la Giornata dell’Università Cattolica
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scepoli si sono dimostrati ciechi e sordi al suo insegnamento, Gesù non si è stancato di loro, ma li ha corretti, amati e aiutati a crescere. La comunità cristiana anche oggi, alle prese con mille difficoltà e altrettante deviazioni, può leggere questo brano anche per imparare quel dialogo interno, franco e coraggioso, che offre ad ogni persona la possibilità e il tempo di crescere e riorientare la propria vita. Anche quando tutte le porte sono chiuse, anche quando le possibilità di cambiamento sembrano sbarrate, la parola di Gesù può fare breccia nei nostri cuori. La partita non è mai chiusa e può riaprirsi ad ogni istante della nostra vita. L’immagine di Gesù che passa attraverso le porte chiuse è testimonianza dell’amore di Dio che cerca in ogni modo di raggiungerci per ricominciare un dialogo con noi. È un amore che non si fa intimidire dai nostri catenacci. Don Fabrizio Mariani
rende il via lunedì 19 aprile a Motta di Livenza un ciclo di incontri biblici sul tema “Preistoria della salvezza”, incentrato sui primi undici capitoli del libro della Genesi. Quattro sono gli incontri che si terranno il lunedì sera alle 20.30 nella sala del Pellegrino, presso il santuario della Madonna dei Miracoli di Motta. Relatore sarà padre Renato De Zan, docente di esegesi biblica ed ermeneutica al Pontificio Ateneo S. Anselmo di Roma. Questi i temi delle quattro lezioni: Lunedì 19 aprile: “Contemplando le origini” (Genesi 1-2) Lunedì 26 aprile: “Il mistero del male” (Genesi 3-4) Lunedì 3 maggio: “Un modo strano di fare storia” (Genesi 3-4) Lunedì 10 maggio: “L’uomo capisce se stesso” (Genesi 3-4).
SACILE: Don Rinaldo Fabris al seminario sull’Apocalisse
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iovedì 22 aprile don Rinaldo Fabris – teologo e biblista, presidente dell’Associazione biblica italiana e direttore della Rivista Biblica – è il relatore del quarto seminario del ciclo di incontri dedicati al libro dell’Apocalisse. Dalle 16.30 alle 18.30 interverrà, al palazzo della biblioteca comunale “Romano Della Valentina”, sul tema “Beato chi legge e beati coloro che ascoltano le parole di questo libro (Apocalisse 1, 3)”. Appuntamento successivo il 29 aprile con il teologo don Chino Biscontin su “Mediazioni della Parola di Dio”.
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L’AZiON
Chiesa
Domenica 18 aprile 2004
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L’AZiON
Chiesa
IL VESCOVO ZENTI AI PRETI DIOCESANI Nel Giovedì santo alla Messa del Crisma
“Il tuo presbiterio è la tua famiglia” I
l vescovo Giuseppe aveva scritto una lettera ai sacerdoti il giorno del suo onomastico, san Giuseppe, invitandoli tutti alla celebrazione della Messa
del Crisma del Giovedì santo. Era la prima volta che celebrava questa Messa, che ha un particolare significato per tutti i sacerdoti, e desiderava che il presbiterio parteci-
passe al completo. E i sacerdoti hanno risposto con generosità. La mattina del Giovedì santo tutti i banchi della chiesa erano occupati da sacerdoti: i diocesani, i reli-
giosi e molti stranieri venuti dai vari centri italiani di studio teologico per aiutare le parrocchie più impegnative. Anche il tema dell’omelia era stato in un certo senso annunciato: la fraternità tra i preti, un tema che al vescovo Giuseppe sta molto a cuore. Pensiamo che la pubblicazione del testo dell’intervento del Vescovo sia gradita non solamente ai presbiteri ma a tutti i cristiani, le sue riflessioni toccano, infatti, anche il rapporto con i laici e comunque tutto il discorso sulla fraternità presbiterale è visto come una particolare espressione del modo di essere Chiesa, valido per tutti.
IL TESTO INTEGRALE DELL’OMELIA DEL VESCOVO
È
il primo Giovedì santo che trascorro nella Chiesa particolare di Vittorio Veneto, divenuta dal 1º febbraio anche la mia Chiesa. È la prima messa del Crisma che presiedo con il mio presbiterio che non ho generato io al presbiterato con l’imposizione delle mie mani, ma ho ricevuto in eredità, per successione apostolica, dai miei predecessori: da Beccegato, a Zaffonato, a Carraro, a Luciani, a Cunial, a Ravignani, a Magarotto. In questo momento sentiamo il bisogno di rendere grazie a Dio per i frutti del loro ministero, poiché ognuno, con il timbro della propria personalità, inconfondibile e non sovrapponibile, ha contribuito all’edificazione di
questa Chiesa nel tempo, per essere fedele a Dio, nel travaglio della storia. Vi saluto tutti con amicizia fraterna e con un abbraccio benedicente. In particolare i sacerdoti che nel 2004 celebrano i Giubilei sacerdotali (il Vescovo ha letto l’elenco dei sacerdoti riportato a fondo pagina, ndr). Tutti, voi qui presenti in Cattedrale; chi ne è stato impedito per motivi plausibili; chi ne è forzatamente assente per età e per condizione di salute malferma; chi è in missione ad Gentes in Ciad e in Brasile, oppure è in Germania o nella Terra di Gesù; come pure tutti i religiosi e missionari presbiteri. Estendo il saluto fraterno ai diaconi permanenti, che partecipano del primo grado dell’Ordine sacro e, con
75º ANNIVERSARIO DI ORDINAZIONE PRESBITERALE Padre Costanzo Sgambaro (frati Cappuccini - Conegliano)
I GIUBILEI SACERDOTALI DEL 2004
“Apparteniamo ad un presbiterio, come ogni membro di una famiglia appartiene alla propria famiglia”
70º ANNIVERSARIO DI ORDINAZIONE PRESBITERALE Monsignor Giuseppe Micossi Padre Ildebrando Baron (frati Cappuccini - Conegliano) 60º ANNIVERSARIO DI ORDINAZIONE PRESBITERALE Monsignor Romualdo Baldissera Don Primo Dalla Pietà Monsignor Nilo Faldon Padre Domenico Piron (frati Cappuccini - Conegliano)
particolare affetto, i seminaristi che nel progetto del loro futuro stanno intravedendo una chiamata ad essere un giorno presbiterio.
Consacrati con l’unzione dello Spirito, formiamo un unico presbiterio In noi tutti, specialmente in un giorno come questo, trova singolare risonanza la parola di Isaia, che Gesù applicherà a sé nella sinagoga di Nazareth: “Lo Spirito del Signore è sopra di me. Mi ha consacrato con l’unzione!”. Unti di Spirito Santo, siamo dei consacrati! Consacrare: evoca il senso di un’appartenenza piena e irreversibile, indivisibile e sponsale. Cristo stesso, unto di Spirito Santo, grazie appunto al dono dello Spirito appartiene interamente al Padre anche nella sua umanità. Per mezzo di Cristo, grazie all’unzione dello Spirito, anche noi apparteniamo al Padre. Siamo suoi, nella modalità specifica che promana dall’Ordine sacro, già innestati come siamo su quel ceppo battesimale che ci acco-
50º ANNIVERSARIO DI ORDINAZIONE PRESBITERALE Monsignor Bruno Barisan Monsignor Gino Buttazzi Don Lorenzo Garla Don Florindo Nicoli Don Fiorentino Tomasella Don Giuseppe Vendrame Padre Ottaviano Danese (padri Giuseppini del Murialdo - Collegio Brandolini di Oderzo) 25º ANNIVERSARIO DI ORDINAZIONE PRESBITERALE Don Armando Lucato Don Silvano Pradal Padre Egidio Meda (frati Minori Motta di Livenza)
muna alla consacrazione radicale e fondamentale di tutti i battezzati. Per essere più precisi: apparteniamo al Padre non individualisticamente, ma come insieme di presbiteri che fanno capo al vescovo della diocesi di incardinazione; quanto a dire come presbiterio. La stessa celebrazione crismale evidenzia e dà visibilità alla realtà del nostro essere presbiterio.
Apparteniamo ad un unico presbiterio chiamato a testimoniare la comunione fraterna Nessuno di noi è un battitore libero, poiché siamo nati presbiteri di un determinato presbiterio. Noi apparteniamo ad un presbiterio, come ogni membro di una famiglia appartiene alla propria famiglia. In modo stabile e irreversibile, non in balia della provvisorietà. Appartenere in modo stabile e irreversibile! Fa paura alla cultura di oggi e non solo alle nuove generazioni. Eppure, appartenenza non è un vincolo che imprigiona, ma una garanzia; realtà stabile su cui puoi contare per affrontare le intemperie e le bufere della vita. Che non mancano mai! Su cui puoi fare affidamento per un progetto di vita. Siamo corpo, membra uno dell’altro, uno vitalmente inserito e radicato nell’altro. Uno condizione della riuscita o meno della vita dell’altro. Di conseguenza, la stessa spiritualità del clero diocesano consiste anzitutto nell’essere e operare come membri di un medesimo presbiterio, ancor prima che nell’essere pastori. O, per esprimermi con maggior precisione, consiste nel coniugare in modo inscindibile e fecondo le sue
dimensioni di presbitero: l’essere presbiterio e l’essere Pastore. Ma sempre a partire dall’essere presbiterio. Pertanto, come non posso non evangelizzare, per usare una espressione cara a Paolo, pena il non senso del mio essere e operare di presbitero, così non posso non essere in piena comunione fraterna con il mio presbiterio. Solo attraverso tale comunione, costituita da legami di comunione primaria, e perciò stabile, saremo in grado di riversare l’amore pastorale sui fedeli; in modo non dissimile a ciò che avviene a livello della sponsalità e della genitorialità: il legame primario è tra i coniugi! L’amore ai figli scaturisce dall’amore di coppia. Per questo non esito ad
nione fraterna del presbiterio è atto sublime di pastorale. Con l’apostolo Paolo rivolgo a tutti l’accorato appello: Amiamoci di amicizia fraterna e gareggiamo nello stimarci a vicenda proprio come presbiterio (cfr Rm 12, 10), facciamocene un punto di onore (cfr 1 Ts 4, 11), disposti a dare il meglio di sé per la realizzazione dell’altro, convinti che appunto in questa reciprocità di dono si garantisce a ciascuno la miglior realizzazione possibile personale.
Una comunione fraterna nel presbiterio tessuta di gesti concreti feriali L’amore fraterno, infat-
Tre momenti della celebrazione della Messa del Crisma del Giovedì santo: (qui sopra) il vescovo Zenti durante l’omelia, (in alto) i sacerdoti diocesani, (nell’altra pagina in basso) il rito della Consacrazione degli Olii
affermare che la prima, più urgente ed efficace azione pastorale è l’amore fraterno riservato a tutti i membri del presbiterio, come la prima, più urgente ed efficace espressione di amore ai figli è la comunione di spirito dei coniugi. La dedizione alla porzione di gregge che ci è stata affidata scaturisce proprio dal nostro essere presbiterio, che ci impedisce di considerare la parrocchia o l’ambito di ministero come proprietà individuale. Tutto ciò che, nella fantasia dello spirito, contribuisce a cercare, edificare, incrementare la comu-
ti, ha le sue primizie nella stima vicendevole. È vero che non dobbiamo agire per guadagnare e accumulare stima; ma è anche vero che di stima si vive nelle relazioni primarie. Diversamente saremmo costretti a riconoscere che le relazioni si sono interrotte. La stima porta con sé un corredo di altri atteggiamenti che sono manifestazione di comunione fraterna e, nello stesso tempo, la rigenerano. Compreso qualche moderato apprezzamento, diciamolo pure complimento, di fronte alla constatazione della positiva riusci-
ta di una iniziativa. Quando è sincero e fondato su dati oggettivi, per nulla inquinato di adulazione ruffiana, può fare del bene, specialmente nei confronti di un confratello che tende a deprimersi e a sconfortarsi. Vi autorizzo a dirottare sui confratelli i complimenti che vorreste riservare al vescovo: ne hanno più bisogno i fratelli che i genitori. Con la stima, la magnanimità di chi sa cogliere il lato più positivo di ognuno per immetterlo nel circuito della conversazione, lasciando cadere i motivi di incomprensione, di attrito, di litigiosità, rinunciando a spuntarla ad ogni costo e cestinando pregiudizi da catalogo e schedatura. Ognuno ha almeno il 90% di positivo e di condivisibile. Va evidenziato. E dopo congruo allenamento ci diventa anche il lato più simpatico. Si può obiettare: la verità va detta! Sì, cominciando dalla verità che riguarda il positivo e, in ogni caso, memori del detto di Agostino: “la vittoria della verità è la carità” (Ag Sermo 358). Non basta dire: quello che ho dentro io lo dico in faccia! Il rinfacciare è sempre mancanza di carità. Questa del resto è anche la nostra esperienza personale: accogliamo, magari a fatica, qualche osservazione e correzione fraterna, ma reagiamo, per istinto di difesa, di fronte ad un intervento che sa di rinfacciamento. La verità va detta con affabilità e cordialità, prevedendo gli effetti del dire, preoccupati di edificare, di essere di conforto e di consolazione. Il presbitero non è forse il cuore, la voce e la mano della consolazione del Padre anche verso i più incalliti peccatori? Il suo è ministero an-
che di consolazione! A maggior ragione nei confronti dei confratelli che, come lui, si sforzano di essere fedeli a Dio. Come certe parole, e soprattutto il tono di certe espressioni, ti guastano la giornata, altre, quelle che provengono da un cuore nobile e delicato, sensibile e fraterno, fanno bene, contribuiscono a vivere bene, serenamente: è come se le dicesse Dio stesso attraverso di noi. In ogni caso, se si fosse ricorso, per impazienza o istintività, a parole che risultano più pungenti e veementi del necessario, si può rimediare almeno chiedendo scusa. Riconosco che questi atteggiamenti sono frutto più di conquista che di spontaneità; ma, forse, risulterà più facile se cerchiamo di capire lo stato d’animo, le sofferenze segrete, le sconfitte, i disagi, spesso velati e sepolti, dei confratelli; e li facciamo nostri; ce ne facciamo carico.
Sui confratelli posso contare come sul vescovo Farsi carico dei confratelli! Significa anzitutto portare i pesi gli uni degli altri (cfr Gal 6, 2), come espressione di una solidarietà che promana dal senso di appartenenza forte. Al punto che sui confratelli, anzi su ogni confratello, puoi contare. Puoi contare su legami forti che esprimono senso di unità, come ad esempio con i compagni di ordinazione o, trasversalmente, con chi condivide stili, idee, progettualità, sensibilità; ma puoi contare anche su chi condivide con te il ministero in parrocchia, in unità pastorale, in forania. Puoi contare sul tuo presbiterio quando hai bisogno di aiuto materiale, morale e spirituale. Puoi contare sul tuo presbiterio quando senti il bisogno di sfogarti, per non implodere. Non lo consigliamo del resto anche ai coniugi o ai figli? Puoi avere la luna storta; non te ne va diritta una; ti sembra che il mondo ti crolli addosso; nessuno ti capisce… trovare qualcuno con cui potersi sfogare è una fortuna, una provvidenza. Ma appoggiati su chi ha spalle robuste, non su chi tendenzialmente è depresso o in crisi. Se trovi uno che ti sa ascoltare con senso di benevolenza, senza cedimenti di irritazione, dopo lo sfogo la bufera è svigorita. Avevi solo
Un libro sull’ingresso del vescovo Zenti
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rimo febbraio 2004, una pagina importante per la storia della diocesi di Vittorio Veneto. In quella domenica c’è stato l’ingresso del 79º vescovo della diocesi di San Tiziano: monsi gnor Giuseppe Zenti. Un evento che ha coinvolto migliaia di per sone presenti di persona o spet tatori davanti al piccolo schermo. A quel giorno speciale è dedi -
bisogno di esternare a qualcuno ciò che ti rodeva dentro. Stai meglio. Vedi meglio le cose, nella loro giusta proporzione. Puoi contare sul tuo presbiterio quando ti trovi in stato di fragilità; quando sei in pericolo; quando sei assediato da insidie e ti accorgi che stai deragliando. Allora soprattutto puoi contare sul tuo presbiterio che ti viene in soccorso, come il sangue che fluisce da tutte le parti quando un membro si trova in difficoltà. Ti avverte con delicatezza e riservatezza, ti sta ancor più vicino per disincantarti e svincolarti, prega più intensamente per te e, nell’esercizio del ministero della riconciliazione, ti riporta la pace nel cuore. Puoi contare sul tuo vescovo, che tu rappresenti nell’ambito del ministero che ti ha affidato; a lui fa’ appello ogni volta che ti trovi in difficoltà: non voler risolvere grosse problematiche da solo, senza consultare il suo discernimento. E sarà per te una garanzia e una sicurezza. Ti darà serenità.
Verso un presbiterio sempre più comunione fraterna Fatte queste premesse, mi sia consentito di tracciare alcune linee su cui il nostro presbiterio è chiamato a muovere i suoi passi spediti anche se non precipitosi. Anzitutto l’intero presbiterio è l’ambito naturale della miglior valorizzazione possibile di tutte le risorse a disposizione da parte dei preti (e possiamo dire, anche dei diaconi permanenti). Non c’è dubbio che in primo luogo spetta al Vescovo, con l’aiuto dei suoi più stretti collaboratori e dei vicari foranei, compiere un discernimento di collocazione idonea di ogni suo prete. Al limite, idealmente parlando, vale anche in questo caso il detto: il prete giusto al posto giusto; mettendolo nelle condizioni di esprimersi al meglio delle sue potenzialità. Anche quando ha superato la soglia dei settantacinque anni. Benché la concretezza
cato un “album”, in cui sono rac colte le immagini più significative dell’arrivo di Zen ti a Vittorio Veneto, dell’incontro con le autorità civili e della solen ne celebrazione in cattedrale. Accanto alle fotografie vengono pubblicati anche i discorsi ufficia li pronunciati nell’occasione dal Vescovo, dal Sindaco di Vittorio Veneto, dal Vicario generale e, so -
delle situazioni sia sempre un po’ più prosastica, la valorizzazione dei presbiteri compete anche ai confratelli. Lo si constata talora quando in una forania o in una zona pastorale viene inserito un prete che ha il gusto di coinvolgere i confratelli nella comunione fraterna e nella collaborazione. C’è come una rinascita anche in chi fino a poco prima si notava stanchezza e demotivazione. Proprio perché siamo presbiterio, comunione fraterna sul piano sacramentale, ci attende un cammino di formazione permanente a pensare e riflettere insieme. Di conseguenza, facciamo il possibile per essere presenti attivamente in tutte le occasioni programmate per la formazione permanente, preziose opportunità per assimilare insieme idee e valori, con l’effetto di raccorciare le distanze culturali e le sensibilità pastorali. Dall’attitudine a pensare e riflettere insieme, scaturisce il bisogno di analizzare insieme la realtà nelle sue vorticose mutazioni; di progettare insieme il domani della nostra Chiesa e di realizzare insieme le iniziative pastorali concordate. Trovano qui almeno l’avvio di soluzione problematiche che non possono essere rimosse a causa della loro complessità, ma vanno affrontate con senso di realismo e di fiducia: penso alla formazione permanente di laici che siano all’altezza del loro compito di laici oggi, nel loro habitat e nella vita della Chiesa; alle unità pastorali e alle zone pastorali; e alla pastorale vocazionale: un presbiterio che ama il suo essere presbiterio non può che adoperarsi per il domani della sua continuità, come ci ha ribadito, con forza e passione, il Papa nella sua lettera ai sacerdoti per questo Giovedì santo.
prattutto, il testo della prima o melia di monsignor Zenti, accol ta con attenzione e partecipazio ne da molti, per i numerosi spun ti di riflessione per la crescita spi rituale personale e per il cam mino pastorale in essa contenu ti.
Ma per raggiungere questi obiettivi si rende sempre più necessario stare insieme. Soprattutto oggi. Stare insieme per conversare e aprirsi alla confidenza; per espressioni di convivialità; per pregare e prepararsi l’omelia domenicale; per ricordare un compleanno o dimostrare vicinanza nelle situazioni di sofferenza. Lo stare insieme tra presbiteri, anche per il solo gusto di stare insieme fraternamente, non è mai tempo perso. Certo l’ideale è che si sviluppino sempre più forme di vita comunitaria, nella varietà di articolazioni, dove in una canonica c’è posto per i preti di varie condizioni e varie età, compresi quelli più anziani, utilissimi in ambiti ministeriali come l’ascolto e la confessione, oltre che per la loro saggezza e testimonianza di vita di fede in Cristo e di amore alla Chiesa. Auspico che si estinguano progressivamente le forme di isolazionismo e si favoriscano in tutti i modi forme di comunione fraterna. Indubbiamente figura centrale, vero snodo in questo tracciato è il vicario foraneo, per sua natura uomo di comunione fraterna, che intendo valorizzare al meglio. Come vescovo sto prendendo sempre più coscienza del mio ministero di padre della comunione
“L’ideale è che si sviluppino sempre più forme di vita comunitaria”
ecclesiale, a partire dal presbiterio. Sento forte il senso della responsabilità di fare la mia parte, dentro il presbiterio, accanto ai presbiteri come fratello, amico e guida. Con serenità e con determinazione. Confidenza per confidenza: a me non piace l’allineamento; ma disapprovo anche parallelismi di strade pastorali o escursioni stravaganti. Amo la strada, che è Cristo con la sua Chiesa. Non importa se si cammina al centro o verso i cigli. Purché si cammini sulla strada da fratelli. È questo cammino che come vescovo ho il ministero di guidare. Carissimi, il gioiello di una diocesi, il suo tesoro più prezioso è la comunione fraterna del suo presbiterio. Il resto, la stessa nuova evangelizzazione, ne è la conseguenza. Siano pertanto benedetti tutti coloro che contribuiscono, con la vicinanza, il consiglio, l’amicizia e l’offerta della propria sofferenza a rinsaldare tale comunione, siano essi laici o consacrati o confratelli; soprattutto con la preghiera che assicura al presbiterio gli anticorpi adeguati e lo apre all’azione dello Spirito del Risorto. Noi stessi, qui presenti, invochiamo, nella preghiera, l’aiuto di Maria, Madre della Chiesa, Madre del nostro sacerdozio ordinato, e l’aiuto di san Tiziano nostro patrono, perché, come m’ha scritto uno di voi: “il Signore trasfiguri davvero il presbiterio diocesano in un mistero di comunione e di fraternità, e lo faccia crescere fino alla piena statura di Cristo Pastore”. + Vescovo Giuseppe
Domenica 18 aprile 2004
MEDICO, SCRITTORE, VOLONTARIO C. S. MARTINO: BALLJANA CONEGLIANO ESPONE NEL PAESE NATALE Rivivono
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uarant’anni di lavoro, ansia, creatività (ma anche di grandi soddisfazioni) in 43 bronzi. È Carlo Balljana, figlio di Col San Martino (vi è infatti nato il 29 agosto 1944) e che al paesello natio, terra primigenia per bontà di Prosecchi, è ritornato da scultore celebre. Ma non appagato, perché anche oggi come ieri è in piena fibrillazione di idee, progetti, di fare, realizzare. Espone fino a domenica 18 aprile, nella bella Casa degli Alpini. Qui, a Col San Martino, Balljana ci colpisce con una molteplicità di opere religiose, intense, sofferenti (una per tutte, il San Padre Pio da Pietrelcina). Carlo Balljana, che si è laureato in ingegneria e architettura artistico-ambientale a Friburgo in Svizzera, vive e lavora a Sernaglia della Battaglia e a Parigi. Ha e-
seguito, fra il molto altro, più di 80 monumenti in Europa e quell’opera di rilevanza mondiale che è il reliquiario in oro e argento che conserva l’apparato vocale di Sant’Antonio nella Cappella del Tesoro della Basilica Vaticana del Santo a Padova. Carlo Balljana ha inoltre consegnato ufficialmente nelle mani di Giovanni Paolo II l’effige in bronzo dorato di papa Carlo Balljana Giovanni XXIII nel giorno della sua beatificazione, il 3 settembre 2000 in Vaticano. «La Pro loco e la comunità tutta di Col San Martino – scrive Bruno Tormena, curatore della mostra – sono orgogliose di poter ospitare un artista che con noi condivide i natali, la prima formazione e un grande amore per la nostra terra, per le nostre tradizioni e per il nostro modo di essere». (MS)
REFRONTOLO:AL MOLINETTO LE STAGIONI DI ELIO POLONI
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n pittore e le sue stagioni: l’accostamento è stimolante, come la mostra di Elio Poloni che dal 3 aprile al 16 maggio adorna le stanze del Molinetto della Croda a Refrontolo. Organizzata dal Comune di Refrontolo in collaborazione con l’Associazione Molinetto della Croda, l’esposizione dell’artista si intitola proprio “Le mie stagioni” e ripercorre, attraverso una serie di dipinti, l’esperienza artistica dell’autore. Nato settant’anni fa a Ponte della Priula, Elio Poloni cresce artisticamente nello studio del pittore Bepi Modolo e del beato fra Claudio. Lasciata alcuni anni la pittura per dedicarsi al restauro e alla decorazione, Poloni torna all’arte ed esegue alcuni lavori di carattere sacro, co-
me vetrate istoriate, cristalli incisi e cartoni per mosaici sparsi in diverse chiese e santuari d’Italia, e pale d’altare, tondi o lunette per varie chiese nella diocesi di Vittorio Veneto. Negli ultimi anni si delinea lo stile che contraddistingue la mostra del Molinetto, fatto di una pittura realizzata prevalentemente in plen-air e dedicata alla scoperta e alla rappresentazione, pulita e obiettiva, di alcuni dei più suggestivi angoli della nostra provincia. La mostra è aperta dalle 14.30 alle 18.30 nei giorni prefestivi e al sabato, e dalle 10 alle 12 e dalle 14.30 alle 18.30 nei giorni festivi. Per informazioni e prenotazioni contattare i numeri 0438-978199 e 349-2342055. Andrea Zampieri
TREVISO: Corso di scrittura creativa di Mario Anton Orefice
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ola verso quota 6 mila visitatori il sito www.studiodiscrittura.it, dopo la pubblicazione di “Scritture a Est” pubblicate gratuitamente on-line da Mario Anton Orefice. Martedì 12 aprile gli accessi erano 5 mila 697 e fra le recensioni in rete va segnalata quella nel “blog” di Luisa Carrada in www.me-
stierediscrivere.it. “Scritture a Est” è anche il titolo del corso di lettura e scrittura creativa che Orefice terrà alla libreria Marton di Treviso a parti-
i tragici eventi del 7 aprile ’44
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ercoledì 21 aprile, alle 21, al Dina Orsi di Parè la compagnia Il Satiro di Paese presenta lo spettacolo teatrale “Sirene - Treviso 7 aprile ’44” di Paolo Ruffilli. “Ave Maria, Grazia Plena, fa che no sona a sirena” neniavano le vecchie nicolote. Ma il 7 aprile 1944 la Madonna dei trevisani deve essersi girata dall’altra parte: le sirene suonarono e fischiarono tante di quelle bombe che esplose un terribile silenzio. Tutti si chiesero: perché? Sulle macerie fumanti se lo chiede anche una ragazza. Una pagina di storia in uno spettacolo mozzafiato. Partecipazione straordinaria dell’attrice Viola Pornaro. Biglietti: interi 8 euro, ridotti 5. Organizzano l’associazione culturale “Il Satiro Teatro” e l’assessorato alla Cultura della Provincia di Treviso.
CONEGLIANO: Il 18 aprile arrivano Ficarra e Picone
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omenica 18 aprile la coppia di Zelig “Ficarra e Picone” è a Conegliano. Alle 18 presentano il loro libro alla libreria Quartiere Latino (ingresso libero). Alle 21, al teatro Accademia, presentano il loro nuovo spettacolo basato sui dialoghi della vita di ogni giorno. Ingresso a pagamento. Organizza il Radio Club Cavalieri dell’Etere in collaborazione con l’Amministrazione comunale.
Valentino Picone
re dal 27 aprile. Un laboratorio che attraverserà paesaggi letterari, suggestioni musicali e poetiche, metafore della creatività. Per ogni incontro un tema: “Carta d’identità” sarà dedicato al personaggio; “Il teatro del mondo” al primo racconto; “Un salto sulla luna” parlerà di leggerezza; “Metà-onoma” di metonimia; “Pierre Menard” di finzione; e “Ti va una partita?” di un mistero.
Il Lions di Conegliano premia “Pino” Palugan
È questo il tema dell’edizione 2004 di “Antenna Cinema Media” che inizia il 19 aprile a Conegliano
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l Lions di Conegliano ha consegnato la scorsa settimana il Premio cultura 2004 a Giuseppe Palugan, “Pino” per gli amici, medico e straordinario conoscitore della storia coneglianese, nonché collezionista di foto e cartoline. La sua straordinaria biblioteca, che conta migliaia di volumi, comprende incunaboli del 1470 e pubblicazioni rare fino al 1899, oltre a numerosi libri più recenti. «Fra i libri a cui sono più affezionato – racconta Palugan – c’è una storia di Verona di Scipione Maffei del 1740 e la storia di Treviso del Bonifacio del 1591. Di Conegliano, poi, ho avuto la fortuna di raccogliere dei libri interessantissimi. Mi vengono in mente un libro di Della Fratta et Montalbano Marco del ’500, un trattatello intitolato “Discorsi dei principii della nobiltà et del Governo che ha da tener il nobile et il principe nel reggere sé medesimo, la famiglia e la repubblica”, stampato
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l futuro della comunicazione si svela a Conegliano. Da lunedì 19 a domenica 25 aprile, la città del Cima ospiterà “AntennaCinema Media 2004”. Un’intera settimana di riflessione, cultura e spettacolo attorno ad alcuni dei filoni che caratterizzano l’attuale sistema mediale: il rapporto tra informazione e nuovi mezzi, le relazioni tra cinema e televisione, il boom della cucina in tivù, il ruolo delle reti di città, il successo del reality show. Il tutto con un omaggio a due grandi del cinema italiano: Alberto Sordi e Rodolfo Sonego. La convergenza dei media da una parte e la contaminazione dei contenuti dall’altra pongono al centro dell’attenzione il ruolo dei fruitori di una così vasta offerta. “Pubblico sotto tiro?” è, non a caso, l’emblematico titolo voluto per AntennaCinema 2004, ras-
segna promossa dal “Comitato incontri di cinema e televisione” presieduto da Massimo Mario. La manifestazione si snoderà fra il teatro Accademia per gli show, il ridotto dell’Acca-
demia per i dibattiti, il cinema multisala Méliès per le proiezioni, palazzo Sarcinelli per la mostra, l’Exhibits Art Gallery per la festa e le osterie di Conegliano per i concerti.
IL PROGRAMMA GIORNO PER GIORNO uesto il programma della rassegna, aggiornato in tempo reale sul sito www.antennacinema.com. Da venerdì 16 aprile a domenica 2 maggio a palazzo Sarcinelli “Alberto Sordi: mostra fotografica”. Lunedì 19 aprile: al ridotto del teatro Accademia, alle 16, forum su televisioni di città, quartiere e comunità; al teatro Accademia, alle 21.30, incontro con Beppe Severgnini, editorialista del Corriere della Sera, scrittore e ideatore di “Severgnini alle 10” (Sky Tg 24): partecipano Emilio Carelli, direttore di Sky Tg 24, Giulio Giustiniani, direttore del telegiornale de La 7, Giorgio Simonelli, docente di giornalismo televisivo all’Università Cattolica di Milano e coordinatore de “Il Grande Talk”. Martedì 20 aprile: al ridotto del teatro Accademia, alle 16, forum su televisioni di città, quartiere e comunità; sempre al ridotto del teatro Accademia, alle 18, ricordi, testimonianze, aneddoti su Rodolfo Sonego, uno dei maestri del cinema italiano: partecipano Tatti Sanguineti, critico cinematografico e autore, Allegra Ros-
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signotti Sonego, scrittrice, Giorgio Tinazzi, docente di storia del cinema all’Università degli studi di Padova, Silvia Napolitano, sceneggiatrice, Dino Risi, regista; al cinema Méliès, alle 21.30, premio nazionale “Rodolfo Sonego 2004” alla sceneggiatrice Doriana Leondeff, segue l’omaggio a Rodolfo Sonego con la proiezione di tre suoi cortometraggi Lezioni di anatomia (1949, 12’), Parliamo del naso (1949, 10’), Esperienza del cubismo (1949, 11’). Mercoledì 21: al ridotto del teatro Accademia, alle 18, incontro con la sceneggiatrice Doriana Leondeff; al teatro Accademia, alle 21.30, video-tributo ad Alberto Sordi e al suo cinema, a cura di Adriano Pintaldi, con la partecipazione di Luigi Magni,Valeria Marini, John Philip Law, Giovanna Ralli e Angelo Infanti. Giovedì 22: al ridotto del teatro Accademia, alle 16 tavola rotonda su televisione e cinema, coordina Laura Delli Colli; al cinema Méliès, alle 18, “Il siero della vanità”, film del 2004 di Alex Infascelli con Margherita Buy, Barbara Bobulova, Valerio Mastrandrea, Francesca Neri, proiezione alla presenza del
regista; al teatro Accademia, alle 21.30, “Briciole” film per la tv del 2004 di Ilaria Cirino. Venerdì 23: al ridotto del teatro Accademia, alle 18, incontro dedicato a media e cibo; al teatro Accademia, alle 21.30, i segreti, le curiosità, il dietro le quinte de “La Talpa”. Sabato 24: al ridotto del teatro Accademia, alle 10, forum su televisione e cucina; al ridotto del teatro Accademia, alle 16, forum su altra tv e new media (presentazione del canale civico Dì City Television Città di Lucca); al teatro Accademia, alle 18, incontro su televisione e cucina; all’Exhibits Art Gallery, alle 21.30, AntennaCinema Performer, grande spettacolo di suoni, musica e luci animato da dj e vj provenienti da Londra. Domenica 25: al ridotto del teatro Accademia, alle 10, incontro su generazioni virtuali e pubblicità con Maria Rita Parsi; al teatro Accademia, alle 16, “Non solo cartoons” animazioni e anteprime dei programmi di Raisat Ragazzi e Cartoon Network; teatro Accademia, alle 21.30, concerto dei finalisti del concorso Nessundorma Nocover 2004.
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l Festival organistico internazionale “Città di Treviso e della Marca trevigiana”, quest’anno alla XVI edizione, si presenta con una novità nella propria programmazione: a seguito del rilevante numero di richieste pervenute da molte Amministrazioni comunali della provincia, il Comitato promotore ha ritenuto di sdoppiare la manifestazione aggiungendo alla tradizionale rassegna autunnale un’anteprima primaverile concentrata in quattro fine settimana. L’inaugurazione avviene il 16 aprile, alle 20.45, nella chiesa di Santa Croce di Treviso, nel complesso universitario di Fondazione Cassamarca, dove Ferruccio Bartoletti improvviserà all’organo Callido commentando la proiezione del film “Chri-
MUSICA E DANZA PREGANZIOL Venerdì 16 aprile inizia la rassegna “Preganziol suona: soul, blues, classico, jazz, etnico”. Si comincia con Vincent W. Williams and Organ Beat, Soul Blues Project. La manifestazione prosegue fino al 4 maggio. Tutti gli appuntamenti si tengono nella sala consiliare con inizio alle 21. FONTANELLE Sabato 17, alle 20.45, nella chiesa parrocchiale concerto d’organo di Felix Marangoni. Nell’ambito del Festival organistico internazionale “Città di Treviso e della Marca trevigiana”. TREVISO Venerdì 23, alle 20.45, in duomo concerto d’organo dei Polifonici Vicentini. Nell’ambito del Festival organistico internazionale “Città di Treviso e della Marca trevigiana”. PRATA Sabato 24, alle 21, al teatro Pileo concerto Gospel a favore della Fon-
a Venezia nel 1551. C’è poi la “Battaglia de scacchi” di Zanucchi Girolamo stampata a Treviso nel 1589 e un libro del 1704 di Giacomo Agostinetti di Cimadolmo, che a 82 anni ha scritto “110 ricordi che for-
mano il buon fattor di villa”. Molto particolare, infine, è l’opera del giornalista e patriota Cesare Perocco “Storia di Conegliano e del coneglianese” (Venezia 1843), che dovrebbe essere la prima storia scritta sulla città». Pur essendo in pensione, “Pino” Palugan esercita ancora la sua attività di medico anestesista insieme all’amico Alberto Zamperoni per organismi internazionali come il Cuam e Medici per l’Africa. Il 18 aprile partirà per “La Nostra Famiglia” alla volta dell’Equador per una missione umanitaria di due settimane nella città di Esmeralda. Fra i prossimi appuntamenti del Lions, invece, la serata su “Biotecnologie e Ogm” del 27 aprile e, il 4 maggio, il service dedicato alla nuova mensa dei frati Cappuccini.
In alto: Giuseppe “Pino” Palugan riceve il Premio cultura 2004. Sopra: Alluvione di Conegliano del ’56, foto conservata nell’archivio di Palugan
MUSICA
Festival organistico della Marca trevigiana stus”, una pellicola del 1936 di Giulio Cesare Antamoro. A Fontanelle secondo appuntamento della rassegna: il concerto di Felix Marangoni sabato 17 aprile alle 20.45. Il secondo fine settimana di aprile vedrà un concerto per organo e coro nella Cattedrale di Treviso, affidato al gruppo Polifonici Vicentini accompagnati sia all’organo che al canto degli allievi del Conservatorio “A. Pedrollo” di Vicenza con l’intervento anche dei Cantori di San To-
dazione Biasotto. Biglietti: ingresso unico numerato 10 euro. Informazioni e prevendite: dal 19 aprile nella biblioteca civica di Prata.
MOSTRE VITTORIO VENETO Fino al 18 aprile, a palazzo Piazzoni Parravicini, è possibile ammirare la mostra fotografica “Il Vittoriese di Giulio Marino fotografo (18601962)”. Apertura: ogni giorno (escluso il lunedì) dalle 15 alle 19. CONEGLIANO Chiude il 25 aprile “Materia e colore raccontano”, personale di Alma Travaini Aliprandi. La mostra, allestita all’oratorio dell’Assunta, è aperta dalle 15.30 alle 19.30 (feriali), dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30 (festivi). CONEGLIANO Rimarrà aperta dal 17
mio (Duomo di Treviso venerdì 24 alle 20.45). Per festeggiare la conclusione del restauro dell’organo della chiesa parrocchiale di Silea il Festival ha programmato un concerto inaugurale, affidato a Carlo Rossi, sabato 24 alle 20.45. Nel territorio della diocesi segnaliamo, nelle settimane successive, i concerti di Francesco Saverio Pedrini nella chiesa parrocchiale di San Vendemiano (venerdì 30 alle 20.45) e di Rodolfo Bellatti all’organo recentemente restaurato della parrocchiale di Chiarano (8 maggio alle 20.45). Il Festival dedicherà un convegno e alcuni concerti al compositore Wolfango Della Vecchia, nel decimo anno della sua scomparsa.
Teatro
in diocesi
IL 17 APRILE PROPONGONO LA PRIMA DI “HELLO DOLLY”
Insoliti Ignoti N
el 1996 la Pro loco di San Vendemiano istituiva un laboratorio teatrale annuale per ragazzi e ne affidava la direzione artistica alla compagnia Colonna Infame di Conegliano. In otto anni di attività il laboratorio ha visto la partecipazione di circa 140 giovani. Ogni anno è stato tenuto un corso base di recitazione seguito dall’allestimento di uno spettacolo. Alla fine del primo anno fu messo in scena “Il mago di Oz”, cui seguì, l’anno successivo, “Romeo and Juliet”. Alcuni tra gli allievi decisero allora di formare una vera e propria compagnia autonoma. Nascevano così gli Insoliti Ignoti, che nel 2000 con “Isabella tre caravelle e un cacciaballe”, di Dario Fo, cominciarono a farsi conoscere anche al di fuori del proprio paese, conquistando ovunque le simpatie del pubblico e i complimenti degli esperti. Due anni dopo fu la volta del “Don Giovanni” di Molière, una commedia in costume dai risvolti drammatici. Oggi gli Insoliti Ignoti sono forse la più giovane compagnia amatoriale della diocesi, almeno per quanto riguarda l’età media, essendo composta esclusivamente da ragazzi e ragazze (per lo più studenti) tutti attorno ai vent’ anni. Essi sono stati seguiti, fin dagli inizi, dalla mano esperta del regista Paolo Zardetto che
La compagnia degli Insoliti Ignoti
19.30 feriali, 10-12 e 15.30-19.30 festivi).
aprile al 2 maggio, all’auditorium “Dina Orsi”, la mostra “Un minuto da re. La dipendenza” promossa dall’associazione Amico Do, Cic ed Auser. Espongono 18 artisti locali. Orari: giorni feriali e sabato dalle 16 alle 19, domenica e festivi dalle 10 alle 12.30 e dalle 16 alle 19. Per i gruppi e le scolaresche è possibile prenotare telefonando ai numeri 3336933383 oppure allo 0422-741607.
CONEGLIANO Fino al 2 maggio alla Scuola di enologia di Conegliano (edificio liberty), “La forza della materia e l’eleganza della forma”, mostra antologica di opere scultoree in legno e bronzo, ceramiche e disegni preparatori di Augusto Murer, uno dei grandi del Novecento italiano. Apertura: tutti i giorni (15.30-
li ha guidati anche nella scelta dei testi da rappresentare. Importanti anche le collaborazioni degli attori Gianni Della Libera e Marina De Carli, e dell’insegnante Anna Zanchetta. Rispettando la cadenza biennale, il nuovo spettacolo degli Insoliti Ignoti per il 2004 è la commedia “Hello Dolly”, ovvero “La sensale di matrimoni”, dell’americano Thornton Wilder, che sarà presentata in anteprima al teatro parrocchiale di San Vendemiano sabato 17 aprile alle 21. Ambientata a New York nel secolo scorso, essa tratta delle aspirazioni dei giovani a una maggiore, più ricca e più libera partecipazione alla vita. Un altro lavoro impegnativo, che conferma la vocazione della giovane compagnia verso un teatro di livello piuttosto “alto”, lontano dai repertori dialettali e farseschi di tante compagini affini. Una scommessa coraggiosa che finora è stata vinta, grazie soprattutto alla freschezza della recitazione dei giovanissimi attori, alla raffinatezza dei particolari scenografici e dei costumi, nonché alle indovinate scelte registiche. Si vedrà se anche “Hello Dolly” confermerà queste caratteristiche positive. Per saperlo l’appuntamento è per la sera del 17 aprile. Athos Tassi
REFRONTOLO E fino al 16 maggio al Molinetto della Croda è aperta la personale di Elio Poloni “Le mie stagioni”. Orari di apertura: sabato e prefestivo 14.30-18.30; festivo 10-12 e 14.30-18.30. CONEGLIANO Chiude il 18 maggio a palazzo Sarcinelli la mostra “Italia quotidiana” che propone 45 dipinti e 20 sculture appartenenti alla Galleria nazionale d’arte moderna di Roma, realizzate tra gli anni Venti e la fine degli anni Quaranta. Opere di Balla, De Pisis, De Chirico, Manzù. Orari: venerdì 9.30-13 e 1519, sabato e domenica 10-19, lunedì chiuso. Ingresso: intero 5 euro, ridotto 3, studenti 1. Per informazioni e prenotazioni: 0438-423317. SUSEGANA Chiude il 30 maggio la
mostra “Dynamis - Macchine da lavoro e modelli funzionanti dai disegni di Leonardo da Vinci” allestita nel Museo dell’uomo. Orari: da martedì a sabato 9-13; domenica 14-18. Ingresso: interi 5 euro, ridotti 3,50 euro. Per informazioni e visite guidate telefonare allo 0438-738610. Sito internet: www.museodelluomo.supereva.it
MONTEBELLUNA Fino al 31 maggio è aperta la mostra “Abracadabra, magie della natura” allestita al Museo di storia naturale e archeologia di via Piave 15. CONEGLIANO Chiude il 2 giugno la seconda edizione della mostra “Strumenti musicali antichi” promossa dalla Fondazione Cima con il patrocinio del Comune di Conegliano. Allestita sempre alla casa del Cima, quest’anno è dedicata agli strumenti ad arco. Orari di apertura: da martedì a venerdì 16-19.30, sabato e festivi 10.30-12.30 e 16-19.30.
dai
Nostri Paesi Vittorio Veneto
A SAN GIACOMO ANCORA CONTRASTI DI PROPOSTE E RICHIESTE TRA GIUNTA SCOTTÀ E MONASTERO
Conflitto di interessi S
toria infinita San Giacomo. Palestra e monastero, viabilità e camion: si susseguono dichiarazioni, azioni legali, progetti, proposte, annunci, maggioranze, opposizioni. Fatti, pochini. Vuoi per gli ostacoli della Soprintendenza, vuoi per i tempi della burocrazia, vuoi perché siamo in campagna elettorale e quindi in carenza dell’arrosto, da ogni parte si getta fumo in quantità. Eccoci agli ultimi sviluppi della vicenda.
Cosa progetta la giunta Scottà - La giunta ha acquistato le aree retrostanti il monastero e progetta di costruirci la palestra. Si era deciso per una struttura da 460 posti in gran par-
Luigi Villanova dice no alla nuova viabilità voluta da Scottà (a destra): lo stesso no del monastero, che contro il comune ha presentato ricorso.
te interrata e assieme un campo all’aperto di uguale capienza. Per risolvere invece l’annoso problema del traffico, l’ultima idea è giunta dal documento approvato in consiglio comunale lu-
Cercasi proposte per S. Giacomo...
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a giunta propone, fa e disfa idee per San Giacomo. E gli altri? Forza Italia, col suo consigliere Marco Iacono, è l’unico partito che ha sempre votato contro le variazioni al Prg per San Giacomo, e dopo il ricorso può dire “Noi l’avevamo detto”. Ma le alternative? “La palestra si faccia da qualche altra parte” dice il coordinatore Alessandro Spina. Ma non si spinge oltre. Il diessino e sangiacomese Dan, invece, è possibilista sulla nuova palestra. I “dipietrocchettisti” di Fiorenzo Posocco auspicano soltanto una “scelta definitiva” sul collegamento fra zona industriale e
VENERDÌ 16 APRILE Alle 18.30, in biblioteca, il colonnello Lorenzo Cadeddu parlerà sul tema “I duecento anni del tricolore”. Organizza il Circolo vittoriese di ricerche storiche. Alle 20.30, al patronato di Ceneda, incontro di tutti i i responsabili e gli animatori dei Grest e dei centri estivi con gli operatori del “Progetto giovani nella comunità” per organizzare il nuovo ciclo di corsi di formazione per animatori. Alle 20.30, nella sede della Comunità Montana, prosegue la serie di quattro incontri tenuti da Giorgia Marangon sul tema “La letteratura femminile veneta dal XIII al XVII secolo”. Organizza la Pro Vittorio. Alle 20.45, al patronato di Cene-
A27. Luigi Villanova ha da tempo promesso un suo progetto per la viabilità sangiacomese e un documentato dossier sulla questione della palestra. In sintonia con le dinamiche della politica romana, si sparano bordate critiche contro chi governa (a torto o a ragione, giudichino i lettori) piuttosto che controbattere proposta per proposta. Coi fatti. Insomma: AAA cercasi idee per San Giacomo. Concediamo ancora un po’ di tempo. Ma più a ridosso delle elezioni queste idee verranno presentate e più ci verrà il sospetto che solo alle elezioni siano destinate.
da per la rassegna “Altri popoli, altre culture, altri film”, proiezione di “Kikujiro Nonatsu - L’estate di Kikujiro” (Giappone). L’ingresso è libero. Organizza l’associazione Senza Frontiere. Alle 21, al centro parrocchiale di Carpesica, per il ciclo “Incontriamo la cultura veneta”, presentazione di “In nome di san Marco evangelista” di Fausto Faccia (vedi articolo). SABATO 17 Alle 10, nell’aula magna dell’Itis per “Che i fili non si perdano al vento, esperienze tessili, installazioni e incontri”, l’istituto d’arte organizza un incontro con le artiste Kela Cremaschi e Heidi Bedenknecht. Alle 17 nell’ex ghetto
nedì 5 aprile. Un “atto di indirizzo”: uno dei passi iniziali, e non vincolanti, nel lunghissimo iter che porterebbe a realizzare davvero la strada. Ma l’idea è questa: obbligare chi scende da Vittorio a girare a destra in Cal de Livera. Poi una rotonda all’altezza dell’attuale via Monte Piana. Da lì parte una nuova strada, che attraversa il terreno alle spalle del monastero. Appena prima del cimitero, una deviazione a destra che arriva in zona industriale; ma la strada principale procede e costeggia il cimitero. Si congiunge alla statale dopo la Latteria Sociale, con un’altra rotonda. Così facendo diventerebbe isola pedonale via Caviglia tra il monastero e via del Cimitero, realizzando l’auspicata piazza.
Il ricorso del monastero - Il monastero ha fatto ricorso al Tribunale amministrativo regionale con-
in via Manin inaugurazione di una mostra di installazioni tessili degli allievi di moda e di costume e delle due artiste. Per le passeggiate di “Anziani al passo con i tempi”, è prevista un’uscita con partenza alle 14.30 da piazza Giovanni Paolo I con percorso alle Perdonanze, Col della Stella, San Lorenzo, Posocon. Accompagnatore il professor Guido Tonon. Alle 19 si inaugura alla “Galleria 137” di via Manin la mostra “Antologia del paesaggio vittoriese e dei dintorni”, 25 opere del grande pittore serravallese del secolo scorso Armando Tonello. Aperta fino al 2 maggio, tutti i giorni tranne il lunedì. DOMENICA 18 Alle 10.30 da piazza Giovanni Paolo I parte la “Marcia delle rondini”, marcia non competitiva di 2, 3,5 e 5,5 chilometri riservata agli
tro il Comune, per chiedere la sospensione di tutti gli atti riguardanti l’area di 57 mila mq tra il monastero e via Monte Piana. Si appellano al vincolo posto dalla Soprintendenza sul monastero (ossia l’obbligo di non cambiare quasi nulla per non danneggiare l’edificio) al vincolo che si sta per stabilire sulla zona retrostante (ossia l’obbligo di non costruirci). Dal punto di vista giuridico, accusano la giunta Scottà di fare la furba, cercando di aggirare i vincoli: ma qui è un dibattito tra avvocati, potenzialmente senza fine.
Concretamente, il monastero non vuole andare via da San Giacomo. E se resta a San Giacomo, vuole mantenere un ambiente adatto alla vita di clausura e silenzio. Quindi niente “piazza” dentro il monastero, come voleva il progetto Snozzi, e niente stradona di grande traffico nella zona dietro il monastero. Né palestra, con il suo inevitabile andirivieni di auto.
Le obiezioni di Villanova - Le ra-
gnificative: il traffico a San Giacomo non diminuisce, ma solo si sposta; ancora più auto in Cal de Livera, e in via San Fermo; difficoltà di immettersi in Cal de Livera per i residenti del Villaggio Margherita, e in via Campardo per i camion
Nuovo progetto per la viabilità, nuovo ricorso a tutela del monastero
gioni anti-Scottà del monastero si saldano con quelle del paladino Luigi Villanova. Il consiglio comunale, quasi unanime, è stato a favore della nuova viabilità a San Giacomo. Il Consiglio di quartiere, pur con riserve, ha detto sì. Villanova ha presentato undici ragioni per dire no. Fra le più si-
che arrivano da via San Fermo; danneggiati i commercianti di piazza Fiume; attraversamento pericoloso, della nuova trafficatissima direttrice, per i tanti che quotidianamente si recano al cimitero. Tommaso Bisagno
ESORDIO VENERDÌ 16 CON UN “SERENISSIMO”
Karpesika presenta libri I
l gruppo Karpesika, di giovani e non solo dell’omonima parrocchia senza la kappa, cento ne pensa e cento ne fa. Ogni tanto dà quasi le vertigini il turbinio di iniziative che escogitano. Dopo lo spettacolo sul Limite dello scorso autunno, dopo la Via Crucis “contemporanea” presentata a Meschio il Venerdì santo, adesso è il momento della cultura. Vittorio appare culturalmente fiacchetta? E allora ci pensano loro, in collaborazione con il centro anziani parrocchiale “Il ritrovo”. Eccoci quindi: venerdì 16 alle 20.30 al centro parrocchiale il primo appuntamento con “Incontriamo la cultura veneta”, presentazione di libri di ambito locale che ha intenzione di diventare un appuntamento mensile. L’esordio, a cui sono stati invitati politici e insegnanti di tutta Vittorio, è scoppiettante: protagonista sarà Fausto Faccia con “In nome di san Marco evange-
allievi delle scuole materne ed elementari.Ad organizzare è il Gruppo marciatori Domo. Il Cai organizza una gita a Risina di Coltura nelle Prealpi venete. Partenza alle 8 dal piazzale del supermercato Cadoro. Dalle 9 alle 20 ha luogo “La città e il fiore”. Mostra mercato di piante ornamentali e attrezzature da giardino. Esposizione bonsai. Mostra mercato prodotti officinali e biologici in collaborazione con Cooperativa Ariele. Esposizione mostra collettiva di pittura in collaborazione con il Gruppo Arti Visive. Alle 13 in piazza del Popolo parte la “49ª Medaglia d’oro Frare-De Nardi”, corsa ciclistica categoria under 23/elite. Arrivo verso le 16.30 in via del Gambero a Savassa. Si continua a giocare alla righea nei campi cittadini: all’osteria Le Colonne, alla Casa delle Ochette, al campo sportivo di Costa, a casa Baccichetti e in piazza Gallina. In-
lista”. Ossia, uno tra quelli che tra l’8 e il 9 maggio 1997 salirono sul campanile di San Marco a Venezia per… “far rinascere la Serenissima Repubblica” dicono loro; commettere un reato, ha detto lo Stato, che ha condannato al carcere Faccia e i suoi sodali. La serata sarà presentata da Ivan Salvador e dal professor Paronetto. La prima reazione è scettica: vale la pena di dare una platea – una platea parrocchiale – a questo personaggio? La risposta del Karpesika è semplice: non vogliamo fare politica, né difendere i “Serenissimi”. C’è solo la curiosità di sentire chi, in ogni caso, ha pagato per la sua scelta, anche se sbagliata. A chi deciderà di partecipare all’incontro, la scelta tra i due punti di vista. E in ogni caso gli appuntamenti successivi spazieranno in tutti i settori, ritornando ad esempio ai campanili... dell’arte e delle chiese. (TB)
fine, all’oratorio La Tenda di Santi Pietro e Paolo, dalle 14 alle 19 gioco della righea, offerta di dolci e focacce, degustazione vini. A cura del Comitato gestione Tenda. Alle 15, in patronato a Serravalle, “Colombola”, tombola con gli anziani a cura del Gas, Gruppo animatori Serravalle. Si conclude a palazzo Piazzoni la mostra fotografica “Il Vittoriese di Giulio Marino fotografo (18901962). MARTEDÌ 20 Alle 20.30, alla sede del coordinamento delle associazioni di volontariato di via Carducci, prosegue il percorso formativo sulla comunicazione e volontariato. Tema di stasera “Parole… al vento: come superare barriere e ostacoli nella comunicazione”. MERCOLEDÌ 21 L’Università degli anziani “Ippolito
Pinto” organizza per oggi una gita culturale a Parma sui luoghi di Federico II. Guida la professoressa di storia medievale Loredana Imperio. VENERDÌ 23 Dalle 10 alle 12 nella pista di atletica di piazzale Consolini “Scuola-disegno-sport”. Esposizione dei pannelli realizzati dagli alunni delle scuole elementari sul tema “Le Olimpiadi - Atene 2004”. Alle 21, alla biblioteca civica, Antonella Fornaci alpinista del Gruppo Rocciatori di San Vito di Cadore presenta “…E vendetta divenne Amore. In Val Travenanzes il tenente degli Alpini Gino Carugati incontra Nemesis con diapositive in dissolvenza sonorizzate e con commento dal vivo”.
Farmacia di turno: Zamperlini, via Da Ponte, telefono 0438-53116.
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CORDIGNANO / RESTAURATA LA CANONICA
Casa del parroco, di incontri e preghiera R
isale alla fine del 1600 la costruzione della canonica di Cordignano, un imponente palazzo che nei secoli è stato luogo e punto di riferimento per l’intera comunità cristiana. Oggi, dopo il recente restauro oltre che essere residenza del parroco è diventata centro di attività pastorali, si è arricchita di una cappella e ha aperto le sue porte anche a progetti futuri. Da qualche tempo il parroco, don Piergiorgio Sanson, ha nuovamente traslocato ai piani superiori. Al piano terra invece una sala con magnifiche colonne e travature in legno ospita gruppi di parrocchiani per degli incontri. La cappella, ricavata nel vicino edificio, accoglie d’inverno i fedeli per la messa feriale. Sarà ora il vescovo Giu-
seppe Zenti a presiedere la cerimonia di inaugurazione ufficiale fissata per domenica 25 aprile. Al mattino, alle 11 si terrà la celebrazione della messa delle Cresime mentre il pomeriggio alle 15 l’appuntamento è nel cortile della canonica per la benedizione e la relazione tecnica dell’architetto che ha seguito i lavori. Partendo dal sottotetto un suggestivo intreccio di travi ricopre l’ampio spazio dedicato alla soffitta. Un tempo si raggiungeva
attraverso una piccola botola, oggi è stato realizzato l’ultimo tratto di scale che la ricollega al piano inferiore. «L’intenzione – spiega don Piergiorgio – è di realizzare in soffitta un museo che raccolga oggetti sacri e paramenti antichi appartenenti alla parrocchia. Al secondo piano invece sono state ricavate quattro camere con servizi, di cui due con relativo studio. In futuro la canonica potrebbe ospitare un’eventuale comunità formata da due o tre preti che
CORDIGNANO: Due incontri sul Petrarca
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er “Incontri di letteratura 2004”, assessorato alla Cultura e Biblioteca civica di Cordignano presentano “Francesco Petrarca nel VII centenario della nascita”. Due gli in-
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aritas diocesana chiama, Caritas della parrocchia della Madonna della Pace risponde. È appena partito infatti un nuovo progetto di solidarietà della Caritas rivolto al Benin, e in particolare alla diocesi di Natitingou. Lì la Caritas vittoriese è già presente attraverso le adozioni a distanza, e soprattutto con la scuola materna attiva da settembre, costruita anzitutto grazie ai contributi della Caritas del-
contri nella sala teatrale E. Francesconi, alle 20.30: venerdì 16 aprile “Petrarca e la pace”, relatrice Daniela Goldin della facoltà di Lettere e
CARITAS
la forania Pontebbana. Nella stessa zona inoltre c’è anche l’impegno dell’Associazione famiglie rurali della Sinistra Piave, presieduta dal collumbertese Romano Volpato, che ha fondato e gestisce una scuola di formazione agricola. Ora il nuovo passo proposto dalla Caritas: aiutare
l periodo di stagnazione economica si ripercuoterà anche sulla Mostra internazionale d’illustrazione per l’infanzia di Sarmede, la cui XXII edizione prenderà avvio il 23 ottobre prossimo. Questo è quanto emerge dalla relazione presentata dal presidente della Fondazione mostra, Leo Pizzol, pochi giorni fa all’Amministrazione comunale in occasione dell’approvazione del Programma mostra 2004. «La riduzione dei contri-
la diocesi di Natitingou a costruire anche una scuola elementare, che sorgerà nel villaggio di Boukombè. Alla richiesta di aiuto ha risposto subito la Caritas di Menarè: alla scuola nel Benin andranno tutti i proventi del “Mercatino di primavera” che sarà aperto nei locali par-
Mercatino di primavera a Madonna della Pace
DIFFICOLTÀ ECONOMICHE PER LA FOND. ZAVREL
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Vittoriese / Bellunese
Domenica 18 aprile 2004
buti pubblici e una minore entrata di proventi derivanti dall’attività commerciale (vendita di libri, cataloghi, calendari...) dello scorso anno – dichiara Leo Pizzol – è destinata ad incidere sull’edizione 2004 della mostra. Non sarà intaccata sicuramente la qualità della manifestazione, che rimarrà inalterata, quanto piuttosto la fruizione di alcuni servizi fino ad ora gratuiti». Il presidente della Fondazione Zavrel si riferisce alle visite guidate gra-
prestino servizio in più parrocchie, oppure accogliere un prete anziano o un seminarista. Il piano terra è stato adibito ad attività pastorali con sala riunioni e altri spazi». All’esterno è stato pensato, nella parte posteriore dell’edificio, il ripristino di un giardino all’italiana, già abbozzato in passato. L’opera complessiva di restauro è durata circa due anni e, anche grazie al contributo dell’architetto Carlo Piccin di Vittorio Veneto che ha curato la ristrutturazione, ha permesso di rendere funzionale l’ambiente nella salvaguardia degli aspetti storici e architettonici originari. È stato sistemato l’intero complesso a partire dalla parte muraria fino agli impianti elettrici, idraulici, per giungere alla ristrutturazione dei pavimenti, del tetto e della tinteggiatura. L’intervento costa un miliardo e 200 milioni di vecchie lire e la parrocchia sta facendo fronte alla spesa grazie alla generosità della gente (tra cui una persona che ha offerto una consistente somma per la cappella) e al contributo di 50 mila euro destinati dalla Cei. Gerda De Nardi
Filosofia di Padova; venerdì 23 aprile “Immagini della natura in Petrarca”, relatore Adriano Calzavara del liceo scientifico “G. Ber to” di Mogliano. Ingresso libero.
rocchiali sabato 24 e domenica 25 dalle 15 alle 19, in coincidenza con la sagra organizzata in parrocchia per San Marco. «Stiamo realizzando dei piccoli oggetti di stoffa che metteremo in vendita, come anche piccola bigiotteria e le donazioni che speriamo di ricevere dai negozi e dai parrocchiani della zona per questo mercatino» spiega la responsabile del gruppo Caritas parrocchiale Maria Delfina Lunardelli. (TB)
tuite per le scolaresche: «Da quest’anno siamo costretti a far versare, per ogni bambino o ragazzo che verrà alla visita guidata, un euro a testa per poter mantenere il servizio-guida sino ad ora a carico della Fondazione». All’edizione 2004 de “Le immagini del- Ritratto di Stepan Zavrel realizzato da Jozef Wilkon la fantasia” saranno presenti 43 artisti per la al 31 luglio e ai quali è già parte generale, altri anco- possibile iscriversi (0438ra per la parte monografica 959582). Nel frattempo l’ededicata a Peter Pan, ci sa- dizione 2003 de “Le immaranno i laboratori e tante al- gini della fantasia” è a Tretre attività come “I corsi e- viso, a Casa dei Carraresi, stivi di illustrazione”, che a- ove sarà visitabile sino al 25 vranno luogo dal 21 giugno aprile. (RP)
VILLA DI VILLA / ARTE SACRA
Diciotto artisti per il bozzetto del Cima S
ono da poco state inaugurate le nuove porte in bronzo della parrocchiale di Villa di Villa di Mel, che già un gruppo di pittori del Bellunese si sono attivati con una singolare, quanto mai apprezzata iniziativa per salvare un bozzetto del pittore di Villa di Villa Luigi Cima. Entrando nella chiesa parrocchiale sulla destra si trova un grande pannello alto quasi quattro metri, un tempo posto sopra la porta di ingresso, dove il pittore Luigi Cima, con carboncino e matita tracciò, chissà quando, un bozzetto. Probabilmente si tratta di uno studio per una pala di altare, anche se non si è ancora scoperto se poi il Cima abbia realizzato l’opera. L’abbandono e il tempo hanno seriamente danneggiato il bozzetto. Da qui l’iniziativa del gruppo di artisti del luogo di promuovere l’iniziativa “Una mostra per Cima”, mostra-vendita di quadri realizzati da artisti locali per raccogliere dei fondi che saranno poi devoluti alla parrocchia. Gli artisti che hanno aderito all’iniziativa sono: Rinaldo Bernardi, Walter
Bernardi, Marino Bonetta, Isidoro Buana, Paolo Casagrande, Gilberto Cesellato, Joseph Comiotto, Walter Comiotto, Franco Deola, Moreno Deola, Cristina Franceschet, Beppino Lorenzet, Claudio Nevyjel, Mauro Olivotto, Max Perera, Eddy Prigol, Gianfranco Raschi e Renato Scarton. Già alla vigilia di Pasqua quasi tutte le 18 opere esposte hanno trovato un proprietario. Insomma obiettivo centrato con largo anticipo rispetto al previsto! Ricordiamo che Luigi
MEL: Incontro sul fagiolo di Lamon
MATO GROSSO
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artedì 20 aprile, alle 20.30, a palazzo delle Contesse di Mel Gianpaolo Sommaria, presidente del Consorzio di tutela del fagiolo di Lamon, tiene un incontro su questo prodotto tipico della Val Belluna. Organizza l’associazione “Mele a Mel”.
NINO LOT: Uscita sul Praderadego
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abato 17 aprile si concludono le escursioni invernali 2003-2004 promosse dal gruppo Amici della montagna “Nino Lot” di Cordignano. Come ultima tappa è stato scelto un sentiero recentemente ripristinato dall’attivo gruppo di volontari di Pro loco e Alpini di Valmareno. Dal parcheggio di Praderadego si sale per il Troi della Perlina, Casera Canidi per giungere a Praderadego. Dislivello: 800 metri. Partenza da Cordignano (sede del gruppo “Nino Lot” presso l’asilo) alle 13.
Cima nasce a Villa nel 1860 e vi muore nel 1944. Di sua realizzazione, all’interno della parrocchiale, diverse opere tra cui le 14 stazioni della Via Crucis, l’Ultima Cena, il miracolo di Sant’Antonio. Sergio Cugnach
A Sarmede, Cappella, Anzano raccolta ferro
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asseranno casa per casa: sabato mattina a Sarmede (non Rugolo e Montaner), poi dal pomeriggio di sabato al pomeriggio di domenica si dedicheranno a Cappella e Anzano. Sono i volontari del gruppo di Vittorio e Tarzo dell’Operazione Mato Grosso, che tra sabato 17 e domenica 18 saranno impegnati con altri amici nella raccolta di ferro e altri metalli nei tre paesi: chiedono a tutti di lasciare il materiale fuori dalla porta per agevolare la loro fatica. Il cui ricavato andrà, come sempre, ai poveri di Ecuador, Perù e Bolivia, al cui fianco vivono i missionari dell’Operazione Mato Grosso. Come spiegheranno nella serata aperta a tutti, sabato sera alle 20.30 al centro sociale di Anzano. Per informazioni: Carolina, 329-7254192.
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L’AZiON
llata a V / e v ia P l e d r e ti r Qua PIEVE / CANTIERI E PROGETTI
Nuova cappella, parcheggi per il Careni e parco al Balbi N
uove destinazioni per alcuni beni della parrocchia di Pieve e dell’istituto Balbi Valier. Anche in seguito ad accordi con il Comune, sono infatti in corso la ristrutturazione dell’ex edificio Sip, la progettazione di nuovi parcheggi presso il patronato Careni, e il completamento del nuovo parco pubblico nella pineta del collegio Balbi.
Durante l’ultima riunione del consiglio comunale è stato approvato all’unanimità il finanziamento di 11 mila euro, sul totale di spesa previsto di 45 mila euro, nell’ambito del programma per le opere di culto per l’anno 2004, per la ristrutturazione dell’ex edificio Sip. Nello stabile, negli anni scorsi acquisito dalla parrocchia e un tempo utilizzato per i servizi e come deposito dall’attuale Tele-
com, saranno ricavati una L’ex casa Sip cappella e un in corso ambiente idodi ristrutturazione neo quale sede della Corale S. Maria Assunta. «L’intervento edilizio nella casa ex Sip è già ben avviato – spiega il parroco don Giuseppe Nadal – per cui al piano terra E intanto si va verso la sarà realizzata una cappella destinata in partico- sigla dell’intesa tra parlare alla celebrazione del- rocchia e Comune di Piele messe feriali nel perio- ve per la sistemazione dei do invernale e all’utilizzo parcheggi e la nuova ubida parte dei gruppi eccle- cazione dei campetti polisiali. Al piano superiore, valenti presso il patronato invece, verrà preparata u- Careni. «L’operazione è na sala assai spaziosa per tutta rivolta a rispondere la Corale, che nell’even- alle moderne esigenze dei tualità sarà disponibile giovani e della comunità per altri incontri pastora- – chiarisce l’arciprete pieli della comunità cristia- vigino – valorizzando aree e strutture parrocchiali e na». Nuovi parcheggi creando idonei posti auto per il Careni per i partecipanti a incon-
FALZÈ: Tanti auguri nonna Maria!
SOLIGO: Lotteria dell’uovo, biglietti vincenti
Una cappella nell’edificio ex Sip
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10 figli, i 27 nipoti e i 35 pronipoti vogliono ricordare con affetto infinito la cara Maria Zanet vedova Borsoi, di Falzè di Piave, facendole gli auguri più sinceri per i suoi 98 anni, ringraziandola per tutta la sua lunga vita ricca di fede, di amore, di generosità, di tanti buoni esempi.
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uattromila euro, ovvero otto milioni di vecchie lire, sono il frutto della lotteria di Pasqua promossa dalla parrocchia di Soligo a sostegno dei propri missionari. In palio 10 maxi-uova. Questi i biglietti vincenti: 1º premio: n. 906; 2º premio: n. 1.260; 3º premio: n. 2.569; 4º premio: n. 1.595; 5º premio: n. 1.975; 6º premio: n. 2.828; 7º premio: n. 2.510; 8º premio: n. 1.733; 9º premio: n. 16; 10º premio: n. 3.407. Per ritirare i premi rivolgersi al parroco o alle
Agenda QdP / Vallata VENERDÌ 16 Inizia questa sera la festa del patrono San Giorgio a Collalto con serate musicali, sport, cultura e stand enogastronomico. Alle 21, al teatro Tenda, presentazione del sito internet www.collalto.info. Sabato 17, alle 18, nell’ex scuola elementare vernice della mostra personale del pittore Elio Poloni. Domenica 18 gara nazionale di tiro con l’arco, organizza Arva. La festa prosegue fino al 2 maggio. Al Careni di Pieve di Soligo continua la stagione cinematografica promossa dall’Associazione Careni. Ve-
nerdì 16, alle 21, sabato 17, alle 17 e domenica 18 alle 15 viene proiettato il film “... E alla fine arriva Polly” per la regia di John Hamburg, con Ben Stiller, Jennifer Aniston e Alec Baldwin. Prezzo: intero 5 euro, ridotto 4 euro; necessaria la tessera valida per tutta la stagione (costo di 2 euro). Sempre in questo fine settimana viene proiettato anche il film di animazione “Koda, fratello orso”: sabato 17 aprile alle 17 e domenica 18 alle 15. Da oggi a domenca 18 a Soligo mostra dei osei e mostra canina.
tri e manifestazioni». In pratica, il Comune propone di allestire, a sue spese, un parcheggio nell’area di proprietà della parrocchia lungo via Marconi, e di costruire un equivalente campetto di minicalcio verso l’interno del campo sportivo. Il Comune si impegnerebbe a corrispondere un adeguato affitto del parcheggio per la durata di 27 anni, mentre la parrocchia si adopererà per migliorare e mettere in sicurezza gli spazi ricreativi del patronato Careni.
Nuovo parco nella pineta del Balbi Dopo una serie di interventi di sistemazione e arredo attuati dal Comune, sarà inaugurato il prossimo 20 maggio il nuovo parco pubblico nella pineta del collegio Balbi Valier, sulla base della convenzione decennale rinnovabile stipulata tra Amministrazione comunale e Istituti Pii Balbi Valier: per utilizzare i 10 mila mq di verde, il Comune verserà un canone annuo d’affitto di 8 mila euro, e il parco avrà anche un accesso da nord attraverso un varco nel muro di cinta verso il parcheggio di via Aldo Moro. Marco Zabotti
SERNAGLIA: Domenica 18 Festa degli aquiloni
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l Centro di educazione ambientale “Media Piave”, promosso da Legambiente di Sernaglia, organizza per domenica 18 aprile la sesta Festa degli aquiloni nei Palù di Sernaglia. La festa inizia alle 10, con l’apertura dei laboratori di costruzione degli aquiloni, in località Musil, strada per Col San Martino, a un chilometro circa da Sernaglia. Alle 12 pausa pranzo, alle 14 volo degli aquiloni, alle 15 visite guidate ai Palù, alla scoperta della bonifica bene-
SABATO 17 Apre questa sera, alle 17, la 26ª Mostra del Refrontolo Passito-Marzemino e la 35ª Mo-
stra del Prosecco di Refrontolo. Partecipa la Banda musicale di Moriago della Battaglia. La mostra si tiene alla barchessa di villa Spada, nei giorni feriali (chiuso il lunedì) dalle 17 alle 24, la domenica e festivi dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 24. DOMENICA 18
dettina e del castelliere, alle 16 giochi e animazioni per bambini in compagnia di Pablito, alle 16.30 si va alle “risse di Moriago” in bici. Nel corso del pomeriggio, inoltre, i bambini potranno effettuare brevi passeggiate a cavallo guidati dagli esperti del circolo ippico “Tarvisium Stella”. Chi vuole costruire un aquilone personalizzato deve portare un foglio di carta dell’uovo di Pasqua delle dimensioni di 50x50 centimetri.
Chiude oggi la 48ª Mostra del Prosecco Doc di Col San Martino. Dalle 10 alle 18, mostra-mercato di piante e fiori da giardino e mercatino di prodotti di artigianato; alle 14.30 spettacolo per bambini: Mirko e Pallino in “Leo e Pardo”; alle 22 chiusura della manifestazione. Ricordiamo gli orari: feriali dalle 17.30 alle 24, festivi dalle 10 alle 24, prefestivi dalle 10 alle 24. MERCOLEDÌ 21 Oggi alle 15 nella biblioteca comunale di Pieve di Soligo Gianni Marciano, accompagnatore delle passeggiate guidate promosse dall’Università degli adulti di Pieve, illustra una serie di immagini del territorio del Quartier del Piave.
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MIANE / DOPPIA INAUGURAZIONE
Centro polifunzionale e area per camper C
i sono volute poche settimane ai ragazzi della Pro loco di Miane per tirar su la nuova ala del Centro polifunzionale di via Cal di Mezzo. E così, come promesso all’avvio dei lavori, la struttura verrà inaugurata in occasione dell’apertura della XXVI Mostra del vino, sabato 24 aprile alle 16. Lo stesso giorno verrà tagliato il nastro dell’attigua area di 750 mq dotata di servizi, acquedotto e fognature per sosta di camper, realizzata grazie a 40 mila euro stanziati dalla Comunità Montana delle Prealpi Trevigiane. La nuova ala del Centro (420 mq), frutto di una collaborazione tra Comune di Mia-
ne e volontariato (in primis la Pro loco), comprende una sala esposizione vini, la sala del caminetto e i servizi. Nella struttura già esistente, invece, trovano sede una sala esposizioni vini, la cucina, la sala polifunzionale e il magazzino. Il Centro e l’area per camper sono inseriti in un’area verde di 12 mila metri quadrati che è già diventata una sorta di seconda piazza di Miane: basti pensare che già oggi il Centro è aperto cento giorni l’anno. L’inaugurazione verrà allietata da un concerto del gruppo strumentale di flauto dolce della scuola media Fogazzaro di Miane diretto da Paolo Vian.
Area Cal di Mezzo: A) ala del Centro polifunzionale realizzata nel 2002; B) nuova ala; C) area attrezzata sosta camper; D) area a verde pubblico; E) Struttura sovracomunale, ad uso della Protezione civile, di prossima realizzazione.
VALMARENO: A 30 anni è morto Massimo Pilat
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ella notte tra lunedì 12 e martedì 13 aprile è mancato Massimo Pilat, 30 anni, di Valmareno. Fin da piccolo la sua esistenza è stata segnata dalla sofferenza per una grave malattia ai reni. Nonostante ciò ha sempre lottato per condurre una vita normale. Lascia i genitori Antonio e Angela e il fratello Nicola.
CISON: Inaugurazione di piazza Roma
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enerdì 16 aprile, alle 18.30, inaugurazione ufficiale dell’intervento di riqualificazione di piazza Roma in Cison. Interverranno amministratori, parlamentari, rappresentanti di Regione e Soprintendenza. Il lavoro, progettato e diretto da Leopoldo Saccon e Fabio Nassuato, è consistito nella nuova pavimentazione della piazza con trachite zagonite gialla. La spesa sostenuta è stata di 490 mila euro: 340 mila arrivano da contributi europei e 150 mila dal Comune di Cison.
GRUPPO NATURA PREALPI: INIZIANO LE ESCURSIONI
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on la camminata da Savassa a Sant’Augusta del lunedì di Pasquetta si è rimesso in movimento anche il Gruppo Natura Prealpi. Il Gruppo è composto da appassionati di natura e di montagna del Quartier del Piave. Organizza escursioni che mirano a far conoscere la montagna sotto l’aspetto naturalistico, storico e culturale. Fossili, farfalle, fiori, geologia, guerra di montagna, antropologia, insediamenti, fauna, sono alcuni “temi” delle gite domenicali. Le escursioni vanno da aprile a ottobre. Ecco quel-
le previste ad aprile, maggio e giugno: 25 aprile Monte Serva-Sant’Andrea in Monte-Pra’ d’Anties; 16 maggio Mariech, Cesen, Barbaria; 30 maggio Prealpi Giulie (Monte Matajur); 13 giugno Valle di San Lucano-Malgonera, Casera Campigat; 27 giugno Gruppo del Puez-Sassongher. Per informazioni dettagliate telefonare allo 0438801656 o inviare un’e-mail all’indirizzo
[email protected]. Il Gruppo cura un ricco sito internet (www.essecicomp.it/prealpi/) con ampie descrizioni dei percorsi e indicazioni delle guide.
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DA 11 ANNI SENZA PARROCO RESIDENTE
Costa, tanta voglia di fare D
efinire con un’immagine la sua estensione territoriale sarebbe una bella prova di abilità. Il quartiere di Costa è sulle colline immediatamente a ridosso del Castello, ma anche tra i prati e i vigneti che portano a Rua di Feletto. È lungo i semi-tornanti di via Benedetto Croce ma anche su quelli che scendono velocemente verso via Immacolata di Lourdes. È conosciuto come il quartiere che ospita La Nostra Famiglia, l’Oasi di Santa Chiara, i padri dehoniani, osterie di antica tradizione e – da poco – anche un hotel relais. Ma Costa, molto frequentata anche da ciclisti e camminatori, è anche frazione in cui risiedono 750 persone che, pur non avendo da oltre dieci anni un parroco residente, si riscoprono
Mons. Romano Nardin
spesso e volentieri comunità cristiana viva. Se ne è accorto anche il nuovo cappellano, don Federico De Bianchi: «Sono qui da poco, ma Costa mi sembra una parrocchia dalle buone potenzialità – afferma –; è una comunità ricca di persone di buone volontà, recettiva verso gli stimoli, anche se forse avrebbe bisogno di un parroco residente». Così è stato fino a undici anni fa e dal 1959, quando arrivò a Costa don Giovanni Coan. Poi, nel 1993, l’arciprete del Duo-
mo monsignor Romano Nardin servì anche Costa aiutato dai suoi cappellani tra i quali, fino a poche settimane fa, don Francesco Salton. Ora monsignor Nardin è coadiuvato da don Federico e da don Fiorentino Tomasella. Ma i laici che dicono? «Con l’arrivo di “don Romano” si sono sviluppate diverse iniziative, tra cui il consiglio pastorale parrocchiale – spiega l’attuale vicepresidente di questo organismo, Silvano Armellin – o il Grest che, da alcuni anni, vede Costa “unita” al Duomo e a San Rocco». Quali sono le potenzialità di Costa? «C’è una chiesa bella, antica e ricca di opere che arrivarono, ai tempi delle soppressioni napoleoniche, dalla chiesa dei Frati e dall’Eremo camaldolese di Rua – risponde Armellin –
UN VADEMECUM PER I PAZIENTI DI CARDIOLOGIA
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el reparto di Cardiologia dell’ospedale civile, un vademecum svelerà ai pazienti i segreti del cuore: chi entra per un ricovero riceve un libricino blu con tutte le informazioni sul reparto e sul personale medico e infermieristico, sulle procedure di ammissione e di dismissione, sugli esami e sulle terapie che si troverà ad affrontare. Il vademecum è stato predisposto dai medici, coordinati dal primario Pietro Delise, in collaborazione con l’associazione coneglianese “Amici del cuore”. L’iniziativa di informazione dell’unità operativa di Cardiologia – con i suoi 16 medici, 2 caposala e 40 infermieri – si colloca in un percorso già spianato da anni di attività definita “eccellente” dal direttore generale dell’Ulss Angelo Lino Del Favero. Dal 2000 sono aumentati i ricoveri (da 964 a mille 687), l’attrazione da fuori Ulss e le prestazioni cardiologiche (da 22 mila 317 a 30 mila 117).
VENERDÌ 16 Da questa sera e per una settimana è di turno la farmacia del dottor Fiorenzato, in via Veneto 14. SABATO 17 Si inaugura oggi, al Foyer dell’auditorium Dina Orsi, la mostra di pittura “Un minuto da re - La dipendenza”, a cura dell’associazione “Amici Mansuè contro la droga” e Auser circolo ricreativo e culturale “Il Nettuno”. Ingresso libero. Orari di apertura: giorni feriali 15-19, festivi 16-20. DOMENICA 18 Alle 18, per la rassegna “Cone-
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Conegliano
Domenica 18 aprile 2004
Una novità riguarda i tempi di attesa per le visite, abbattuti a una settimana grazie all’“apertura di un nuovo canale”. Un mese o 40 giorni è invece il tempo di attesa medio per chi ha bisogno di una qualsiasi prestazione specialistica. Ma la novità più importante riguarda l’arrivo di un nuovo macchinario, che renderà possibile, a partire da settembre, effettuare anche al Santa Maria dei Battuti un’operazione complessa come l’angioplastica coronarica, in grado di eliminare le occlusioni delle arterie che irrorano il cuore. Finora, per fornire ai suoi pazienti tale prestazione terapeutica (a parte 14 operazioni effettuate in loco tra il 2002 e il 2003 perché compatibili con la strumentazione tecnica in dotazione dell’Ulss 7) l’equipe medica coneglianese di Cardiologia era costretta a recarsi nei più attrezzati centri di Treviso e Mestre. Francesca Nicastro
gliano sotto le stelle del cabaret”, alla libreria Quartiere Latino i cabarettisti Ficarra e Picone presentano il loro ultimo libro (ingresso libero). Alle 21, al teatro Accademia, gli stessi artisti portano in scena lo spettacolo “Diciamoci la verità”, nell’ambito della stessa rassegna (ingresso a pagamento). Informazioni al sito www.cavalieridelletere.it. LUNEDÌ 19 Scatta oggi, nella sala principale e al ridotto del teatro Accademia, “AntennaCinema Media 2004”, eventi, incontri e approfondimenti su televisioni di
strada, canali civici, tivù di comunità e molto altro. L’ingresso agli appuntamenti è libero. Maggiori informazioni al sito www.antennacinema.com. Alle 20.30, al presidio de “La Nostra Famiglia” di Costa il gruppo amici de La Nostra Famiglia si ritrova per un incontro di spiritualità sul tema “Il quotidiano è obbedienza: 30 anni di obbedienza a chi?”. MARTEDÌ 20 Si può visitare fino a domenica 2 maggio, nel salone liberty dell’enoteca permanente della Scuola enologica, la mostra “La forza della materia e l’eleganza della forma”, esposizione antologica di opere scultoree in legno e bronzo di Augusto Murer. Orari di apertura: tutti i giorni 15.3019.30, festivi anche 10-12. In-
una canonica La chiesa di Costa che metteremo quanto prima a posto, un piccolo teatro nella sala parrocchiale, alcune associazioni ospitate nell’area della parrocchia, come Bambini in famiglia. Lì vicino abbiamo realizzato anche il campo di pallavolo. Si tratta di un paesaggio tra i più belli di Conegliano, per questo cre- miglia e i dehoniani, che diamo che vada incentiva- seguono i nostri ragazzi ta la disponibilità di spazi. con il catechismo e i grupCosta, alla quale Leonello pi giovani». A proposito di ambienPorta ha dedicato anche una poesia, è sempre ri- te, e le colline che oggi somasto un luogo “genuino”: no sulla bocca di tutti per sia per i residenti che per la loro fragilità? «Il mondo l’ambiente. E poi ci sono i moderno vuole più case e centri come La Nostra Fa- strade – riflette con un fi-
lo di amarezza Armellin – certo, più ci sono case e più per la collina ci sono rischi». E i giovani? A Costa ci sono oppure no? E cosa fanno per “farsi vedere”? «Qui i giovani ci sono, i posti per aggregarsi pure, le opportunità non mancherebbero – riflette Giacomo Battistella consigliere del Centro culturale Humanitas – ma il problema delle chiese vuote (e Costa ne soffre) è dato dalla percezione che oggi i giovani hanno della Chiesa. Si nota una difficoltà estrema nel capire le parole cristiane, difficoltà che si riflette nel non comprendere il significato delle proposte che vengono fatte perché sembrano estranee all’esperienza quotidiana» Luca Anzanello
Dal 19 aprile al 2 maggio festa paesana catta venerdì 16 aprile alle 19, con l’apertura del chiosco, la tradizionale festa paesana di Costa, a cura di “Noi associazione”. Tra gli appuntamenti da segnalare la giornata di sabato 17, quando alle 19, nei locali adiacenti la chiesa si terrà la Cena contadina con radici, fasoi e muset. Alla stessa ora cadrà il velo sulle mostre “Luci e cromie”, dipinti di Valeria Brescancin (in arte Bresca’V), “Impronte”, esposizione di ceramiche e sculture con gli artisti Merlo, Bignù e Piccione, e “Racconti in bianco e nero”, fotografie di Dario Dalla Palma. Sempre sabato alle 19
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Con Liberalabici su e zò par i murazzi
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uesta domenica, 18 maggio, Liberalabici porta gli appassionati delle due ruote “sù e zò par i murazzi” lungo i litorali di Pellestrina e del Lido in una cornice storica e ambientale di particolare fascino. Partenza alle 7.30 in auto per Chioggia. Da qui percorso di 55 chilometri in bici passando per Ca’ Roman, i Murazzi, il lungomare, il Porto del Lido, Pellestrina. Guida l’escursione Santino (telefono 0438-940728).
gresso libero. MERCOLEDÌ 21 Alle 21, all’auditorium Dina Orsi, va in scena lo spettacolo teatrale “Sirene - Treviso 7 aprile 1944” di Paolo Ruffilli, a cura dell’associazione culturale “Il Satiro Teatro” e dell’assessorato alla Cultura della Provincia di Treviso. Ingresso a pagamento. VENERDÌ 23 Alle 21, alla sala “Venturin” della parrocchia Immacolata di Lourdes, il Club alpino italiano sezione di Conegliano presenta una proiezione di diapositive sul tema “Montagne nel mondo - Avventure in rilievo, trekking e salite alpinistiche oltre i confini delle Alpi”. Questa sera “Cerro Aconcagua” di Germano Oliana. Ingresso libero.
aprirà “Vini e vini”, presentazione e degustazione di vini Doc presso “El Cantinon”. Domenica 18 da segnalare il concerto con l’orchestra degli allievi dell’Istituto musicale “Benvenuti” diretta dal maestro Domenico Sossai (alle 17.30). Il clou della manifestazione sarà sabato 1º maggio alle 9 con la ventinovesima Marcia di primavera-decima Marcia del sorriso con i bambini de “La Nostra Famiglia”, e apertura della mostra-mercatino dei lavori eseguiti dagli stessi ospiti del presidio coneglianese de La Nostra Famiglia. La festa termina il 2 maggio.
CON L’OVCI NOSTRA FAMIGLIA
Zamperoni e Palugan volontari in Ecuador A
lberto Zamperoni, chirurgica, istruendo e forortopedico, e Giu- mando i medici locali e altri seppe Palugan, anestesista operatori sanitari. e rianimatore, oggi entramLa presenza di due mebi in pensione, stanno par- dici di grande esperienza cotendo per l’Ecuador. Saran- stituisce una risorsa ecceno impegnati, dal 18 aprile al zionale per la crescita del si2 maggio, al stema sanitacentro “Tolita” rio locale. realizzato da Zamperoni “Nuestra Famie Palugan non lia” a Esmeralsono nuovi a das, sulla costa vicende del dell’oceano Pagenere. La locifico. Li acro collaboracompagnerà in zione con le equesto viaggio sperienze inCelestina Treternazionali di molada, fisioteOvci sono inirapista e aniziate dalla matrice delmetà degli anl’Ovci, l’organi Ottanta, nizzazione non quando – utigovernativa di lizzando le fevolontariato e rie dall’ospecooperazione dale di Coneinternazionale gliano – si sode “La Nostra no recati per In alto Alberto Zamperoni ben quattro Famiglia”. Sopra: Giuseppe “Pino” Palugan volte a Juba, A Esmeraldas il centro nel sud del Su“Nuestra Familia”, aperto dan, al centro de “La Nostra due anni fa, ha in carico de- Famiglia”. A fine anni Nocine di persone con disabi- vanta e poi ancora nel 2001lità motorie in età evolutiva 2002 sono stati presso la mue giovane adulta che – in par- nicipalità di Hebei, in Cina, te – necessitano di interventi nell’ambito di un progetto di chirurgici. I due medici co- collaborazione internazioneglianesi, affiancati dai me- nale tra Ovci, Croce rossa cidici locali, realizzeranno due nese e Federazione cinese intense settimane di attività delle persone con disabilità.
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Coneglianese
INTERESSANTE INIZIATIVA A ORSAGO
A “scuola di emozioni”, un inedito laboratorio D
all’incontro e dalla riflessione tra le varie realtà del paese vicine al mondo giovanile ha preso vita, a Orsago, un nuovo progetto, o meglio un vero e proprio “Laboratorio emozioni”. In campo sono scesi l’Amministrazione comunale, l’associazione G&G Genitori e Giovani, la Parrocchia, l’Associazione Moreno e Roberto, l’Agesci, lo Sci Club, l’Aurora Volley e i rappresentanti del Comitato genitori scuola media. Gestire le emozioni è stato l’obiettivo posto dalle realtà coinvolte, aprendosi al tempo stesso agli interessi di giovani e adulti. «Affrontare la tematica delle emozioni – spiegano gli organizzatori – non è solo importante, ma fondamentale, perché molto spesso alla base dei problemi che incontrano le persone troviamo una incapacità o una difficoltà a gestire il piano emotivo: a volte alcune e-
mozioni vengono negate, come se non esistessero, altre volte vengono vissute in modo così intenso da perderne il controllo». Il percorso, che si sviluppa in sei incontri, servirà per approfondire le tematiche relative alla conoscenza delle proprie emozioni, alla loro gestione, all’ascolto attivo e all’empatia. L’iniziativa è in alcuni momenti rivolta ai giovani, in altri agli adulti oppure ad entrambi. Due le formatrici che si alterneranno nei ruoli di osservatrice e conduttrice del gruppo, a loro il compito di dare spiegazioni tecniche e favorire lo sviluppo personale dei partecipanti. Dopo una prima serata tenutasi martedì 13 a-
prile, alle 20.45 per parlare di “Che cos’è l’intelligenza emotiva?”, ora il laboratorio proseguirà secondo il seguente calendario: “Conosco le mie emozioni?” è il tema che verrà trattato mercoledì 21 aprile con gli adulti e mercoledì 28 aprile con i giovani. “So gestire le mie emozioni?” è invece la tematica approfondita con gli adulti il 5 maggio e con i giovani l’11 maggio. Mercoledì 19 maggio serata conclusiva per tutti sull’argomento “So ascoltare le emozioni dell’altro?”. Il laboratorio emozioni fa parte del Progetto operatori di comunità 2004 e si attua con la collaborazione di Ulss 7 e Conferenza dei sindaci. Gerda De Nardi
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a solidarietà per l’associazione Lotta Contro i Tumori Renzo e Pia Fiorot si concretizza con iniziative che permettono di dare sostegno a molte persone e di aiutarne altre a conoscere o aprirsi a chi è nel bisogno. Trarre un bilancio della propria attività può essere utile anche per capire se si sta seguendo la strada giusta, in questo caso la “Strada della speranza”. Il 2004 è iniziato alla grande con ben 110 persone che si sono avvicinate fattivamente all’associazione dando la propria disponibilità a prestare vari servizi, dall’assistenza domiciliare ai malati terminali, al trasporto dei pazienti per visite o terapie. Nel 2003 in merito al trasporto dei pazienti che neces-
GODEGA SANT’URBANO Associazione di volontariato Sergio Piccin
L’Associazione di volontariato Sergio Piccin organizza una serata teatrale per sabato 17 aprile. L’iniziativa ha luogo, con inizio alle 21, al palaingresso della Fiera di Godega di Sant’Urbano. Sul palcoscenico per l’occasione saliranno gli attori della compagnia Casello 24 di Zoppè di San Vendemiano che proporranno il giallo comico in tre atti “L’ospite inatteso”. Il ricavato servirà per finanziare le attività dell’associazione che si occupa di offrire momenti di svago, cultura e
Domenica 18 aprile 2004
FIOROT
Primi, lusinghieri bilanci 2004 per l’Associazione lotta contro i tumori sitano di cure o terapie, 56 sono stati gli assistiti, 48 i volontari impiegati, 601 i viaggi, 10 i comuni interessati e 1754 le ore di assistenza. L’assistenza domiciliare ai malati terminali ha visto 30 persone assistite da 36 volontari, 819 assistenze prestate, 12 comuni interessati, 2571 ore di assistenza. Il consultorio ha registrato 708 visite di prevenzione oncologica e 132 col-
IN BREVE sport a persone disabili. Sono attualmente circa sessanta i volontari che si dedicano a seguire, in diversi gruppi, ottanta persone diversamente abili che con loro svolgono attività fisica in palestra, o in piscina o frequentano laboratori. S. LUCIA DI PIAVE Opitergium Ensemble alla casa soggiorno
Domenica 18 aprile, alle 16, concerto nella sala cinema della casa soggiorno “Divina Provvidenza”. Protagonista d’eccezione l’ottetto di fiati “Opiter-
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loqui del consultorio psicologico. Le visite prenotate presso strutture esterne sono state 51. Il corso di formazione per volontari ha visto 155 partecipanti, 6 sono i seminari e gli incontri di prevenzione organizzati. Il concorso annuale riservato alle scuole ha coinvolto 1070 studenti di 55 classi partecipanti. La rivista Prevenire Oggi è stata distribuita in 21 mila copie e le donne operate al seno assistite sono state 40.Presto avrà inoltre un nuovo punto di riferimento presso la sede che verrà costruita a San Fiore e che sarà costituita da ambulatori, laboratori medici, uffici, una palestra per le donne operate al seno, una sala convegni e un magazzino.(GDN)
gium Ensemble”.Vengono proposti brani di Purcell, Haendel, Shostakovich, Gruppin, Katelbey, Strauss, Joplin. GAIARINE Soggiorni climatici estivi per anziani
Scadono venerdì 16 aprile i termini per presentare in Comune le domande di partecipazione ai soggiorni climatici estivi per anziani. Quest’anno le mete sono: a Lignano Sabbiadoro dal 26 giugno al 17 luglio; a Sappada dal 27 giugno al 18 luglio; ad Auronzo dal 24 giugno al 15 luglio; ad Arta Terme dal 28 agosto all’11 settembre.
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a Lav, associazione lavoratori per il volontariato promossa dall’Anla, ha indetto un bando di concorso per il conferimento di premi per tesi di laurea aventi per tema la “solidarietà” nei vari aspetti in cui essa può manifestarsi (interculturale, intergenerazionale, interrazziale, interconfessionale). «Con questa iniziativa l’associazione si propone di valorizzare la “Promozione della cultura della solidarietà” nel rispetto della legislazione nazionale e regionale e nel quadro della programmazione regionale» ha spiegato il coordina-
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L’AZiON
Friuli
Domenica 18 aprile 2004
LAV SACILE
tore della Lav regionale, il sacilese Rino Gava. Le tesi dovranno essere state discusse entro la data di scadenza del bando o comunque in data non anteriore al 30 novembre 2001. Tutti coloro che intendono prendere parte al concorso dovranno presentare, entro il 30 novembre 2004, alla sede operativa dell’associazione, in plico sigillato sul quale dovrà essere apposta la scritta “Concorso per
tesi di laurea”, i seguenti documenti: la domanda di partecipazione al concorso in carta libera con le generalità del candidato, il giorno e il luogo in cui è stata discussa la tesi e l’indirizzo al quale dovranno essere inviate le comunicazioni; una copia della tesi di laurea; la dichiarazione con cui il concorrente autorizza l’associazione ad usare, per scopi istituzionali e interni, la tesi di laurea e ri-
Bando di concorso per tesi di laurea sul tema grande della solidarietà
conosce alla medesima il diritto di pubblicare totalmente e/o parzialmente la tesi medesima. Una commissione di esperti, nominata dall’associazione, procederà all’esame delle tesi e alla formazione della graduatoria per il conferimento dei premi. In palio sono cinque premi: 2600 euro per il vincitore, 2100 per il secondo classificato, 1600 per il terzo, 1100 per il quarto e 550 per il quinto. Per ulteriori informazioni è possibile contattare la sede operativa della Lav regionale (corso Garibaldi 1/a, Pordenone, telefono/fax 0434-523181).
LA FIERA PRIMAVERILE
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Sacile fine settimana tutto dedicato alla “Fiera primaverile degli uccelli”, giunta alla sua 58ª edizione. Programma pieno e offerte di qualità sono i “punti forti”. Si inizia alle 18 di venerdì 16, con l’apertura degli stand, esposizione e degustazione vini, e “sapori nostrani”. Sabato 17, invece, la giornata inizia alle 15, con le iscrizioni al Concorso canoro (alla Pro Sacile di viale Zancanaro), tra le 17 e le 18 una piccola-grande “cascata” di eventi: mostra bonsai, degustazioni guidate, musica e dibattiti. Domenica 18 il clou, a partire dalle 6.30 tra Piazza del Popolo, Prà Castelvecchio, Giardini dell’Ortazza, Viale Zancanaro. E alle 8 apre anche la 27ª mostra dei fiori, piante ornamentali e attrezzature da giardino, a Campo Marzio. Altri dettagli nel servizio in apertura di pagina.
SACILE, IL QUADRO È POSITIVO MA...
SACILE,VOGLIA DI SICUREZZA
Turismo, ci vuole ancora una “messa a punto”...
Vigilanza, ecco come lavorano i volontari
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ual è lo stato di salute del movimento turistico nel Giardino della Serenissima? Discreto, ma potrebbe essere ottimo con un piccolo sforzo. Al quinto anno di esperienza dell’Ufficio turistico del Comune di Sacile abbiamo tratto un bilancio con il responsabile del servizio, Giovanni Lot. «Stiamo assistendo a un continuo sviluppo del turismo a Sacile, anche di provenienza estera» ha osservato Lot. «Si sono intensificate, infatti, le visite giornaliere di comitive provenienti da Austria, Croazia, Francia e Slovenia. Il turismo francese è notevole specialmente nei mesi estivi, quando gli emigrati e i loro discendenti rientrano in Alto Livenza per ricongiungersi con le famiglie di origine». Certo sul turismo francese deve avere influito anche il gemellaggio di Sacile con la città di La Reole, piccolo centro che sorge nella zona di Bordeaux, presentando caratteristiche fisiche e socio-economiche simili alla cittadina liventina. Ma non è tutto oro quello che luccica. «L’aspetto negativo è
Sacile, una buona vocazione turistica, che va però incentivata
rappresentato dal fatto che a Sacile non c’è la mentalità dell’accoglienza» ha puntualizzato, infatti, Lot. «Per la verità è l’unico aspetto negativo perché la città meriterebbe una maggiore attenzione. Non si è sviluppato il senso dell’ospitalità: gli alberghi sono pochi, i ristoranti lavorano già bene per la clientela locale, molti bar chiudono la domenica». Tutto questo proiettato su uno scenario istituzionale in attesa di definizione. «La nuova configurazione dell’Aiat Piancavallo-Dolomiti friulane ha escluso Sacile.
Di conseguenza è da tempo che sollecito di assumere una decisione sul da farsi. Bisogna scegliere se cercare di fare un nuovo consorzio mandamentale, se entrare in quello pordenonese o cosa altro. Da diciotto mesi sto insistendo per una soluzione in autonomia per Sacile, ma dall’Amministrazione comunale non ho ancora ottenuto risposta». La prossima occasione di veicolare turismo di giornata in città è rappresentato dalla 58ª edizione della Fiera primaverile degli uccelli. La manifestazione, organizzata
“PAROLA E SCENA” A BRUGNERA-PRATA
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in programma venerdì 16 aprile una delle iniziative culturali più prestigiose nella zona del mobile. La rassegna “Parola e scena”, nata tre anni fa dalla collaborazione dei Comuni di Brugnera e di Prata con l’Associazione provinciale per la prosa, propone quest’anno un testo teatrale di Lucilla Giagnoni. Fiorentina, formatasi alla Bottega teatrale di Vittorio Gassman, è attrice e autrice radiofonica, teatrale e televisiva. Nel 1998 con Alessandro Baricco e Gabriele Vacis ha realizzato “Totem”. La rassegna “Parola e scena”, che prevede per l’autore pre-
scelto la pubblicazione e la rappresentazione del suo lavoro, presenterà “Chimera” progetto interpretato da Lucilla Giagnoni e tratto da “La chimera” di Sebastiano Vassalli. Il 16 aprile alle 18 a villa Varda sarà presentato il volume con l’intervento di Lucilla Giagnoni e David Riondino, quindi alle 21 al teatro Pileo di Prata verrà rappresentata “Chimera”. I biglietti per lo spettacolo (5 euro) sono in prevendita dal 13 aprile nelle biblioteche civiche di Brugnera (0434-613112) e Prata (0434611011) e all’Associazione della prosa di Pordenone (0434-521217).
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dalla Pro Sacile, tradizionale antipasto della secolare Sagra dei osei, è in programma domenica 18 aprile. Gli eventi collaterali, tuttavia, si svolgeranno già a partire da venerdì 16 con l’apertura degli stand con esposizione e degustazione vini, assaggi dei sapori nostrani, intrattenimento musicale, degustazione guidata in abbinamento a prodotti tipici del Friuli Venezia Giulia. Sabato sarà inaugurata la 18ª mostra di bonsai nell’ex chiesa di San Gregorio, cui seguirà il convegno sulle patologie vegetali tenuto da Moreno Greatti dell’azienda sperimentale Servadei alla facoltà di Agraria dell’università di Udine. Domenica alle 6.30 apriranno i concorsi per uccelli e la mostra di animali da cortile, quindi in mattinata sarà la volta della 27ª mostra fiori e piante ornamentali e attrezzature da giardinaggio, la mostra bonsai, l’esposizione di orchidee esotiche rare, il mercatino dei ragazzi e dell’artigianato. L’ingresso è libero a tutte le manifestazioni. I negozi domenica rimarranno aperti. Giacinto Bevilacqua
ono ormai una ventina e per questo e altri motivi si è convenuto di formare tre squadre distinte. Si tratta del Gruppo comunale volontari di vigilanza del Comune di Sacile che si è riunito nei giorni scorsi sotto la guida del coordinatore Nevio Zorzetto per un esame a tutto campo di ciò che è stato fatto e dei progetti in essere. Un bel gruppo, ben affiatato e protagonista di iniziative a favore della popolazione di Sacile, ma senza una sede ed è questo il lato dolente del servizio. Zorzetto ha relazionato i suoi a partire proprio dalla mancanza di una sede e ha rassicurato i volontari che continuerà a sollecitare l’Amministrazione comunale in tal senso. Nel tracciare un bilancio del 2003 il coordinatore ha detto che, giunti ormai a una ventina di persone, è stato necessario formare tre squadre, con relativi capisquadra. Si tratta di Paola Marsico per il servizio di vigilanza sugli scuolabus, Mario Caliman per la vigilanza davanti alle scuole e Paolo De Vellis per il controllo nel centro storico durante le manifestazioni organizzate da associazioni e organismi
diversi, prime fra tutte le serate del venerdì, proposte dal Consorzio commercianti. Zorzetto ha informato gli aderenti dell’unanime apprezzamento formulato più volte dal sindaco Loris Monai, dagli amministratori comunali, dal dirigente scolastico, Claudio Moretti, e da tantissimi genitori. «Il lavoro non manca – ha aggiunto il coordinatore – ed è per questo che rivolgo a tutti un appello a trovare persone che abbiano un po’ di tempo libero da impiegare in questi servizi utili alla comunità. Oltre a operare su-
gli scuolabus e davanti alle scuole elementari e materne del centro, abbiamo in programma di potenziare la vigilanza davanti alla scuola media e al plesso “Deledda”. È questo l’obiettivo per il 2004. Infine – ha concluso Zorzetto – abbiamo già in calendario un servizio di vigilanza in occasione della Fiera primaverile e dal 18 giugno, tutti i venerdì sera, in centro storico».
A San Cassiano pedalate ecologiche e 57ª Festa del vino
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uest’anno la San Cassiano pedala, in programma il 18 aprile, sconfinerà nei comuni di Gaiarine e Prata. La 23ª edizione della popolare pedalata non competitiva si snoderà per circa 26 chilometri attraverso villa Varda, Brugnera, Francenigo, San Giovanni, Camol, Brugnera, Maron, Prata di sopra, Prata centro, Villanova e Le Monde. La partenza, alle 9.30, avverrà come sempre al suono delle campane dell’arciprete don Carlo Dal Pont. Il ricavato sarà devoluto in beneficenza alla Fondazione Biasotto. Nell’occasione sarà distribuito, su richiesta, il calendario delle pedalate nelle province di Pordenone e di Treviso. La San Cassiano pedala è l’evento clou della seconda parte della Festa del vino, giunta alla 57ª edizione. Venerdì 16 per la serata giovane suoneranno gli Eterno 21 e le specialità culinarie saranno pasta e fasioi, radici e fasioi, muset e sisan. Sabato suonerà il gruppo “Fronte del Vasco”. I festeggiamenti si concluderanno domenica con l’asta benefica delle torte e lo spettacolo cabarettistico di Albertone.
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L’AZiON
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a un sorprendente soffitto in legno che raffigura l’arcobaleno. È una delle novità della nuova scuola materna di San Vincenzo. Un effetto, quello dell’arcobaleno, che non mancherà di incantare i bambini che la frequenteranno. La costruzione dell’edificio è ormai prossima alla conclusione. «Prevediamo di consegnare l’opera il 30 giugno di quest’anno» precisa l’ingegner Maurizio Boschiero, amministratore delegato di Capital Costruzioni, l’impresa di Valli di Chioggia che si è aggiudicata l’appal-
Opitergino/Mottense SCUOLE
to. Pareti in mattoni rossi, sei aule ampie ciascuna dotata di servizi, un’ariosa sala mensa con un elegante soffitto in legno a nido d’ape. Accanto alla materna c’è la grande palestra, che dovrebbe esaudire le numerose richieste che giungono dal mondo degli sport amatoriali. Tutt’attorno un’ampia zona verde. La nuova scuola sarà pronta per il prossimo anno sco-
Che bella la nuova materna di S.Vincenzo Solo che la posizione è così poco felice...
ODERZO
intenzione di vendere il vecchio fabbricato delle elementari. Logico che chi acquisterà ci piazzerà un altro bel condominio. E la vivibilità della zona dove la mettiamo? E i problemi della viabilità che verranno a crearsi?». Infatti la materna si trova proprio nei pressi di un incrocio molto trafficato e il flusso delle automobili è destinato ad aumentare. Passeranno di qui infatti gli automobilisti diretti alla rotatoria di Faè che immetterà sulla futura circonvallazione. Annalisa Fregonese
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MOTTA/INCONTRI BIBLICI
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uattro incontri biblici, sul tema “Preistoria della salvezza” (Genesi 1-11) sono in programma a partire dal 19 aprile al santuario della Madonna dei Miracoli di Motta di Livenza, sala del Pellegrino, alle 20.30. Li conduce Renato De Zan, docente di esegesi biblica ed ermeneutica al Pontificio Ateneo S. Anselmo di Roma. Ed ecco il programma: 19 aprile: Contemplando le origini (Genesi 1-2); 26 aprile: Il mistero del male (Genesi 3-4); 3 maggio: Un modo strano di fare storia (Genesi 5-10); 10 maggio: L’uomo capisce se stesso (Genesi 11). L’ingresso è libero.
VERSO LE ELEZIONI DEL 13 GIUGNO ELEZIONI/A PONTE E MANSUÈ
È ritornata in duomo la grande pala del ’500 che raffigura il Battesimo di Cristo
Chiarano e Gorgo ancora in alto mare
È
tornata in duomo la grande pala raffigurante “Il Battesimo di Cristo”. Gli opitergini hanno potuto ammirarla dopo l’accurato restauro al quale è stata sottoposta. Un intervento davvero necessario: il trascorrere del tempo aveva offuscato gli splendidi colori del dipinto, insieme al fumo delle candele e, non da ultimo, all’inquinamento. Ora le delicate gradazioni cromatiche sono tornate a brillare in tutta la loro straordinaria luminosità. Commissionata quale pala per l’altar maggiore, “Il Battesimo di Cristo” è stato realizzato dalla Scuola del Tintoretto nel XVI secolo. Il restauro è stato eseguito dalla ditta Lareco sas di Vittorio Veneto. Nel corso della pulitura è emerso un particolare curioso: ci sono dei piccoli e numerosi fori lungo i margini; i restauratori hanno ipotizzato che nei secoli addietro fosse stato collocato un drappo per oscurare provvisoriamente il quadro. Spettacolare è la cornice di legno che circonda la grande pala. Essa è costituita da sette segmenti decorativi intagliati, raffiguranti putti e tralci con foglie, il tutto ricoperto da una lamina in oro zecchino. All’interno dei fregi sono collocate 15 tavolette in noce dipinte e raffiguranti i misteri. La loro esecuzione rivela grande maestrìa e raffinatezza. L’integrità della cornice era stata minacciata da numerose colonie di tarli che l’aveva indebolita, causando il distacco tra alcuni masselli. Con il restauro questo pericolo è stato scongiurato. La rimozione dello sporco ha riportato in luce la straordinaria lucentezza delle parti dorate così come il rosa dei putti e, per mezzo di micro-iniezioni, sono stati fissati i sollevamenti degli strati pittorici. L’opera d’arte si fa ora ammirare in duomo in tutto il suo splendore.
lastico 20042005. Qui dovrebbero confluire anche i bambini di Magera e Colfrancui, materne che saranno soppresse. Fra i consiglieri comunali c’è stato anche chi ha espresso qualche nota critica. «La scuola materna è davvero molto bella – annota Luciano Freschi dell’Ulivo – il problema sono tutti i nuovi, enormi condomini che le sono sorti attorno. Il Comune ha
Domenica 18 aprile 2004
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un mese dalla presentazione delle liste per le prossime elezioni amministrative, a Chiarano e Gorgo al Monticano la politica non ha ancora le idee chiare. Moltissime, anzi troppe le voci che circolano in entrambi i paesi sulle possibili alleanze, su nomi a sorpresa che possono spuntare da un giorno all’altro e far saltare le certezze precedenti. Ma per ora nessuna conferma. Unico punto fermo a Chiarano pare essere la presenza di tre liste. L’attuale maggioranza guidata da Renata Serafin dà per certa la sua presenza il prossimo 13 giugno. Il sindaco però, in scadenza al suo secondo mandato, non potrà più presentarsi e non lo farà nemmeno come consigliere. Il nome del suo sostituto andrà molto probabilmente quindi cercato all’interno della giunta comunale, con una continuità, magari al femminile, che potrebbe arrivare dall’assessore all’ambiente Patrizia Toppan, o alla cultura, Lara Carbonere. Da un’altra parte c’è la Lega Nord che sta lavorando per realizzare una lista propria con un candidato sindaco che potrebbe anche arrivare da fuori paese, ma sul nome
A Chiarano, unica certezza tre liste in corsa...
nessuno si sbilancia. Il Carroccio però potrebbe anche cercare un’alleanza con la Casa delle Libertà per avere una maggiore certezza di successo. Resta però difficile il rapporto con Forza Italia. Nel caso questa unione fosse irrealizzabile “Progetto Chiarano”, la lista che nella precedente tornata è stata sconfitta per soli 6 voti, e che, anche se civica, contiene al suo interno anche esponenti di centro-destra, potrebbe scegliere la strada solitaria. Sembrava certa la candidatura a sindaco di Giorgio Vidali, attuale capogruppo, ma anche qui nessuna certezza. Situazione quasi identica nel vicino comune di Gorgo al Monticano. L’amministrazione le-
ghista di Gianpaolo Vallardi, infatti, sta già lavorando per realizzare una lista propria per le prossime elezioni. Il sindaco, pero, anch’egli al secondo mandato, non potrà più candidarsi, ma non è escluso che scelga la strada del consigliere comunale o magari dell’assessore. Stanno lavorando alacremente anche le due liste di opposizione “Insieme per Gorgo” di centro destra e “Orizzonte Gorgo” di area più vicina alla sinistra, ma nessuno vuole far trapelare indiscrezioni o certezze. I cittadini quindi dovranno attendere ancora qualche giorno per conoscere chi si propone per governarli per il prossimo mandato. Monica Borga
Il “Carroccio” cala i primi assi S
ono Mirko Lorenzon per Ponte di Piave e Giuseppe Vizzotto per Mansuè i candidati a sindaco della Lega Nord. Sono stati presentati nella sede opitergina del Carroccio da Giuseppe Covre, che ha il ruolo di coordinatore per Ponte di Piave e Mansuè. Si tratta di due Comuni importanti per la nostra diocesi. Mansuè ha anche la parrocchia di Basalghelle, mentre appartengono a Ponte di Piave quelle di Busco e di San Nicolò. Mirko Lorenzon è ben conosciuto a Ponte di Piave. Sposato, libero professionista, 43 anni, è stato capogruppo consiliare nel precedente mandato, quindi assessore al Bilancio con il sindaco Gianni Marin. «Abbiamo fatto due incontri con Marin – ha precisato Covre – dato che abbiamo amministrato insieme in questi anni. Subito abbiamo detto che avremmo presentato il nostro simbolo. Marin ci ha detto che intendeva proseguire con la sua esperienza di lista civica Ponte 2000. A breve presenteremo i candidati». A Mansuè ci sono indiscrezioni circa il nome di Giuseppe Vizzotto. Sposato, 61 anni, trent’anni fa
ha fondato la Lae Electronic, azienda leader nella produzione di termometri e altri strumenti ad alta tecnologia. L’azienda ha iniziato la sua attività proprio a Mansuè, per poi trasferirsi circa quindici anni fa a Oderzo, dove sponsorizza la squadra di pallavolo e il motociclista Gino Borsoi. La lista sarà unica, con due simboli. Quello della Lega Nord e quello della civica “per Mansuè” che un mandato fa vinse le elezioni con il sindaco Claudio Avelli. Circa i nomi di possibili candidati trapelano quelli di Angelo Nespolo e di Michela Durante. «Abbiamo deciso di gareggiare insieme» precisa Covre. «Ci riconosciamo in tanti valori della Lega Nord – ha aggiunto Angelo Nespolo –; cerchiamo di portare tutta la nostra buona volontà». Il gruppo sta ora lavorando al programma. La battaglia elettorale si preannuncia dunque appassionante. Il gruppo collegato al sindaco uscente Luigino Rancan sta lavorando alla lista e al programma ancora dallo scorso mese di settembre. Non è esclusa la presentazione di una terza lista. (AF)
COLFRANCUI / TRAFFICO PESANTE E RIFIUTI I TEMI PIÙ SENTITI DALLA GENTE
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stata numerosa e interessata la partecipazione dei cittadini di Colfrancui all’incontro con gli amministratori comunali. Tra i problemi sul tappeto, uno dei principali è il transito dei camion per il centro del paese, nonostante sia vietato. Gli abitanti si lamentano di ciò, considerato che Colfrancui è una località ridente e tranquilla e il traffico dei mezzi pesanti stride con queste sue caratteristiche. I camion dovrebbero compiere tutta un’altra strada per arrivare all’oleificio che si trova
davanti alla chiesa ma è molto più comodo “tagliare” per il centro abitato. «È una lamentela sacrosanta – commenta il sindaco Elio Pujatti – ho già chiesto ai vigili urbani di effettuare ulteriori controlli». Altro argomento affrontato con passione dai presenti è stata la raccolta porta-a-porta dei rifiuti. Gli abitanti han voluto saperne di più su questo sistema che sta cambiando le abitudini delle famiglie, oltre naturalmente a chiedere maggiore frequenza nello svuotamento delle campane di raccol-
ta. Sul tappeto anche la manutenzione delle strade e della pubblica illuminazione che, se svolta con regolarità ed efficienza, è sempre assai apprezzata dai cittadini. Si è parlato pure della prossima chiusura della scuola materna. «Con la parrocchia – precisa il vice sindaco Edda Battistella – stiamo vedendo se è possibile trovare una soluzione alternativa per quelle strutture». È interesse di tutti, infatti, che la struttura non rimanga chiusa ma che possa essere utilizzata per attività utili alla comunità. (AF)
Il traffico pesante e il problema rifiuti i temi più sentiti a Colfrancui
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Domenica 18 aprile 2004
POSIZIONE LUSINGHIERA IN PROVINCIA
Piste ciclabili, è record: tutti dopo Ceggia... C
eggia, prima per chilometri di piste ciclabili: la notizia ha come fonte autorevole l’Atlante delle piste ciclabili nella Provincia di Venezia, realizzato dagli assessorati provinciali alle Politiche ambientali e ai Lavori pubblici e con il coordinamento del Bike Office di Mestre. Si tratta di una vera e propria indagine censimento su tutti i 44 comuni della provincia, unica nel suo genere a livello nazionale, che definisce il grado di qualità e di diffusione delle piste ciclabili nel territorio. Ceggia è risultato tra i comuni più “virtuosi” con 1,57 metri per abitante e 278,05 euro per abitante: i due dati collocano il Comune rispettivamente al quarto e al quinto posto nella graduatoria, ma i dati aggregati lo fanno balza-
re al primo posto. Dell’Atlante risulta che Ceggia ha realizzato nel periodo di riferimento (dal 1991 al 2001) 8,10 chilometri di piste ciclabili, quasi tutti portati a termine dall’entrata in vigore del nuovo piano regolatore (1996). Grande soddisfazione per i risultati ottenuti è stata espressa dal sindaco Rodolfo Viola che ha sottolineato che l’attenzione alla salute e alla sicurezza dei cittadini rimane tra le priorità dell’attuale amministrazione. Dal 2001 a oggi infatti, nuovi tratti di piste ciclabili sono in via di realizzazione e altri stanno per essere completati, ad esempio in via Dante, in via Marconi e in via Salezzo. Entro un mese inoltre si prevede l’inizio dei lavori per la pista ciclabile in via Vittoria. L’impegno in questa di-
TEMPIO DI ORMELLE
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L’AZiON
Ve/Mottense/Memorie
rezione, incoraggiato dal progetto per la mobilità sostenibile della provincia di Venezia, prevede la creazione di percorsi sicuri sul territorio affinché i ragazzi possano recarsi a scuola autonomamente in bicicletta. Attualmente, su 45 chilometri di strade comunali, 15 chilometri sono dotati di piste ciclabili e 25 sono illuminati. «Il nostro obiettivo – spiega l’assessore ai Lavori pubblici Fernando Cellotto – è quello di mettere in sicurezza il centro abitato, riducendo il transito dei mezzi pesanti, rallentando quello delle autovetture e promovendo l’uso della bicicletta. La realizzazione della bretella tra la statale 14 e il casello di Cessalto è importante proprio perché alleggerirà il centro dal traffico e ci consentirà di completare questo tipo di interventi». (BD)
CORDIGNANO
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intera comunità di Ceggia ha salutato commossa Carlo Viola, 80 anni, persona molto conosciuta e stimata in paese, mancata all’affetto dei suoi cari la mattina del 12 aprile, dopo una lunga malattia. Padre del sindaco Rodolfo, il “dottor Viola”, come tutti lo chiamavano, si trasferì a Ceggia con l’incarico di veterinario nel 1955. Ancora oggi i ciliensi lo ricordano per la passione e la disponibilità con cui esercitava la sua professione, ma anche per l’umiltà con cui si prodigava per il paese. Oltre al lavoro, infatti, Carlo Viola si è sempre impegnato in altre attività che lo hanno reso una figura di riferimento importante per la comunità: da
CEGGIA
Comunità in lutto: è mancato Carlo Viola, papà del sindaco Rodolfo giudice conciliatore dal 1970 al 1992, presidente della società di calcio Libertas Ceggia, responsabile del consiglio parrocchiale affari economici e, negli ultimi sette anni, presidente della sezione di Ceggia dell’Antea (Associazione nazionale terza età attiva). Ruoli ricoperti sempre con grandissima dignità, anche nei momenti di sofferenza, come quelli vissuti per la
perdita del figlio Federico nel 1974, la scomparsa della moglie Gemma nel 1992 e, infine, per la lunga malattia. Profondo cordoglio ha destato la sua morte tra i volontari dell’Antea, che ricordano l’umanità con cui il dottor Viola si è dedicato al volontariato, fino all’ultimo giorno. «Le sue condizioni di salute non gli consentivano di operare attivamente nell’assistenza – ricorda una volontaria – ma come presidente ha svolto un fondamentale ruolo di coordinamento e di sostegno morale per tutti noi, dimostrando grande forza d’animo e generosità». In memoria del defunto l’Antea ha fatto una donazione a favore del Cro di Aviano. (BD)
CEGGIA/IL TURISMO SOSTENIBILE
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l fascino e l’avventura del viaggio saranno al centro dei tre incontri proposti dal Club alpino italiano in collaborazione con l’assessorato alla Cultura del Comune di Ceggia. La rassegna, intitolata “Esperienze di turismo sostenibile”, intende promuovere le esplorazioni del territorio in bicicletta, all’insegna del rispetto dell’ambiente e del contatto più autentico con il luogo e le sue tradizioni. Nella prima serata, venerdì 16 aprile con inizio alle 20.45, all’auditorium di via Roma, Carlo Anselmi, Marina De Bon e Ivan Grigolin presenteranno “Utsjoki ultima frontiera nord”, viaggio cicloturistico nella Lapponia Finlandese. L’appuntamento successivo sarà venerdì 30 aprile, sempre alle 20.45 “Traversata delle Dolomiti in mountain bike”, pedalata da Dobbiaco a Ceggia, attraversando i Monti Pallidi. L’ultima serata, venerdì 14 maggio, alle 21, sarà dedicata a due esperienze di trekking nelle montagne lombarde, con una presentazione dal titolo “Alta via delle alpi Orobie e sentiero Roma in Val Masino”. Entrambi gli incontri saranno guidati dagli stessi autori dei viaggi, Paolo Pedrocchi e Costantina Pavan, coppia di sposi ciliensi, veri appassionati di montagna e di cicloturismo.
SAN VENDEMIANO / RICORDO DI CARLO MASET E DINA SPERANDIO “Così splendida la vostra luce davanti agli uomini, perché vedendo la vostre opere buone diano gloria al Padre vostro che è nei cieli” (Mt 5, 16).
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CECILIA TINTINAGLIA ved. PAGOT n. 7.12.1909 - m. 8.2.2004
GIUSEPPE PAGOT n. 27.12.1907 - m. 2.5.1990
Dopo quasi quattordici anni ha raggiunto in Cielo il consorte. Spentasi serenamente nella pace della fede cristiana e degli affetti familiari, nonna Cecilia è stata donna sensibile, attenta, discreta, sempre disponibile ed esemplare come moglie, mamma, suocera, nonna e bisnonna. Un tesoro prezioso da custodire e dal quale attingere per arricchire anche la nostra vita. Figlie, generi, nipoti e parenti tutti.
ESTER SERAFIN in PIN n. 17.11.1931 - m. 20.4.2003 Nel primo anniversario della tua morte, il tuo ricordo e il tuo buon esempio rimangono sempre vivi nei nostri cuori. I tuoi cari
opo essere rimasto ancora quasi tre anni con noi anche papà raggiunge la mamma nella pace eterna. La testimonianza di fede che ci avete lasciato ci permette ora di credere che siete felici insieme e che pregherete per noi. Una mamma indimenticabile, semplice e generosa, sempre disponibile con amore. Nella sua sofferenza non si è mai lamentata continuando a donarci il suo aiuto fino all’ultimo respiro. Un papà buono ma anche
S.MARTINO DI COLLE U.
CASTELLO ROGANZUOLO
FONTANELLETTE
SUSEGANA
OLIVA GHIRARDO DAM n. 1902 - m. 1990 Nell’anniversario del suo passaggio al Cielo la ricordano con immutato affetto figli, nipoti e famigliari, e invitano alla Messa nella chiesa di San Martino, sabato 24 aprile, alle 19.
LUIGI TONELLO n. 24.2.1913 - m. 18.4.1989 A 15 anni dalla tua morte, Luigi, i tuoi cari ti ricordano con tanto affetto e gratitudine. Moglie e figli.
GRAZIADIO CESCON m. 24.4.1994 Nel decimo anniversario della sua chiamata alla Casa del Padre lo ricordano con affetto la moglie, i figli, la nuora, i generi, i nipoti e parenti tutti. Una messa sarà celebrata il 25 aprile alle 9.30 nella chiesa di Fontanellette.
VITTORIO PERENCIN n. 6.10.1911 - m. 20.4.1999 Moglie e figli lo ricordano con immutato affetto e nella preghiera di suffragio.
CARLO MASET n. 4.12.1916 - m. 18.3.2004
DINA SPERANDIO in MASET n. 10.5.1921 - m. 22.4.2001
forte, capace e fermo. Sempre presente, ha saputo crescere ed educare con mamma tutti noi, con sani principi morali e cristiani. L’amore per il lavoro e la famiglia è stato il sentimento più forte e convinto che ave-
te lasciato impresso nei nostri cuori. La vostra gioia di essere di nuovo insieme sia luce per il nostro cammino terreno. Con amore e riconoscenza I figli e le loro famiglie
CAPPELLA MAGGIORE
FRANCO GAVA n. 11.4.1935 m. 17.4.1999
LETIZIA SECCO SECONDO ROMANO GAVA n. 22.3.1914 n. 13.3.1912 m. 25.1.1996 m. 10.7.1978
Il vostro esempio di amore e di onestà ci guida, come un faro sempre acceso, lungo il cammino della nostra vita. Non vi dimenticheremo mai. I vostri cari
I SETTE CAI DELLA DIOCESI RIAPRONO LA STAGIONE DELLE ESCURSIONI ESTIVE
Ricominciamo! R
icominciaaaaaaamo! Il grido reso celebre da Adriano Pappalardo si alza dai Cai diocesani: domenica 18 aprile sarà per molti il momento della prima escursione della stagione estiva, quella insomma degli scarponi e non degli sci. Una lunghissima estate di montagna, che si prolungherà fino a novembre almeno. Cai Vittorio - Motori…, pardon, polpacci già caldi dal 4 aprile, domenica della gita di apertura sul San Boldo. La metà di domenica 18 è la “Risina” di Coltura in Friuli, mentre domenica 25 c’è il tradizionalissimo appuntamento con
la messa all’Agnelezza (vedi box). Seguono altri dodici appuntamenti, fra cui spicca la Cima Castore, oltre i 4000 sul Monte Rosa. Programma completo su www1.tmn.it/caivv Cai Conegliano - Domenica 18 si va a Cima di Camp, nella zona del
Vajont. Ci si ritrova a camminare poi per altre 13 domeniche, più il fine settimana di arrampicata sul Pelmo del 10 e 11 luglio con “Le Maisandre”. La settimana prima, il 4 luglio, festa per i 75 anni del rifugio Vazzoler, ma anche del gruppo Città degli Alpini
di Conegliano. www.caiconegliano.it Cai Sacile - E gli alpinisti vanno al mare. Succede il 17 e 18 aprile: il Cai di Sacile in gita al Conero, promontorio sopra Ancona; un po’ di salita (e sennò che gita Cai sarebbe) ma poi anche l’incantevole discesa al mare. Ma le escursioni a piedi erano cominciate già a febbraio, con un week-end assieme ai colleghi di Pordenone e San Vito sulle Dolomiti Ampezzane; dodici le escursioni di qui all’autunno, con in mezzo la “Giornata di manutenzione dei sentieri”. www.caisacile.org
Panorama mozzafiato dello Jof Fuart sulle Alpi Giulie: se lo godranno i camminatori del Cai San Polo nell’escursione del 4 e 5 settembre
MONTAGNA: Il 25 aprile la messa all’Agnelezza
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omenica 25 aprile: messa all’Agnelezza! Ricordiamo agli appassionati della montagna e ai devoti della Madonna l’incontro di inizio della stagione escursionistica all’Agnelezza. Sarà domenica 25 aprile, con la messa alle 10.30 celebrata da don Giovanni Dan. In caso di pioggia persistente la cerimonia sarà rinviata. All’Agnelezza si arriva dal sentiero che da Maren-Valscura, oppure da Sant’Augusta, sale verso il Pizzoc; oppure da Sonego, frazione settentrionale di Fregona.
SKATING ODERZO STELLA D’ARGENTO DEL CONI
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empo di premiazioni per il Coni trevigiano: lunedì 19 aprile il presidente Giovanni Ottoni consegnerà le stelle al merito sportivo relative al 2002 e le medaglie al valore atletico per la stagione 2001. Fra le realtà sportive diocesane, spicca la stella di bronzo allo Skating Oderzo, società leader nella Marca e che tra 2000 e 2001 ha conquistato due titoli mondiali.
Stelle di bronzo a Gino Borsoi di Oderzo, per il sesto posto nelle 125 del 2001; al ciclista Ezio Casagrande di Mareno, campione italiano di corsa su strada èlite per Ilenia il 2002, al triathleta vittoPasin riese Gianpietro De Faveri, secondo d’Europa nel triathlon lungo nel 2001; a Ilenia Pasin di Solighetto, pluricampionessa nelle bocce; e al pugile di Fontanelle Mario Tonus, campione italiano dei mediomassimi.
Cai Motta - Il Cai Motta offre per il 2004 quattro escursioni EE, tre E e una EEA, ossia di grande difficoltà: in mezzo ai crepacci del ghiacciaio della Testa di Valpellina, 3802 metri in Val d’Aosta, l’1 e 2 agosto. Quantomeno sfuggiranno alla canicola mottense… www.caimotta.it Cai San Polo - Ben cinque le due giorni proposte dai sanpolesi: 1 e 2 maggio al bivacco Marsini vicino a Refrontolo, 10 e 11 luglio inerpicandosi fino in cima al monte Pelmo, 4 e 5 settembre alla cima Jof Fuart nelle Alpi Giulie. E per due volte in bici: il 28 e 29 agosto in bici da Tarvisio a Gorizia attraverso le valli isontine; il 25 e 26 settembre nelle Prealpi Bellunesi con Liberalabici. www.caisanpolo.it Cai Oderzo - Gli opitergini si mettono in cammino più tardi di altri colleghi: esordio domenica 9 maggio con la scampagnata a Pian dei Castaldi.
Pieve e Sacile, i Cai vanno al mare; Conegliano, festa per il Vazzoler Seguono altre dieci maxi gite: anche loro come i vittoriesi saranno sul monte Rosa. E per la due giorni del 24 e 25 luglio si sono scelte come meta le Dolomiti di Brenta: previste sedici ore di cammino sulle montagna che dominano Madonna di Campiglio. Cai Pieve - È domenica 18 aprile a Praderadego l’apertura della loro stagione escursionistica, sarà a Praderadego il 26 dicembre il suo epilogo. In mezzo, roccia in quantità, dalle pale di San Martino alle ferrate dello Schiara; la due giorni sul Monte Maggiore in Croazia, e anche un salto al mare: 9 maggio al parco marino alle foci dell’Isonzo. www.caipievedisoligo.it Tommaso Bisagno
TUTTI I SUCCESSI DEI NOSTRI SCI CLUB a bianca stagione sciistica si è conclusa con soddisfazione da parte degli sci club Nottoli (Vittorio), del Penna Bianca (Conegliano) e dello Sci Club Orsago, dopo le gare della circoscrizione di PD-RO-TV-VE che hanno qualificato gli atleti per le fasi regionali e nazionali. Nottoli: ottimi piazzamenti per Visentin Francesca. Secondo posto nelle fasi regionali Gran Prix allievi e ragazzi in gigante, slalom e super G. Quarto posto alle finali nazionali del Pinocchio, all’Abetone, e 8° nel gigante delle fasi internazionali, unica trevigiana nella storia dello sci e 2° posto ai Campionati italiani ragazzi di Sestola in gigante. Al 27° Gran Premio giovanissimi di Roccaraso, 2° posto per il baby atleta Cirillo M.E. (del 1996), dopo aver vinto la fase regionale al monte Verena. Piazzamenti ottimi per l’esordiente Ceccato C. nella categoria ragazzi, con
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Francesca Visentin
conseguente convocazione in squadra veneta per partecipare agli Italiani di Sestola. Agli Italiani i vittoriesi sono giunti al terzo posto nella classifica generale. Penna Bianca: Cattelan M. 2° al trofeo Topolino, 12° alla gara nazionale e primo dei veneti. Ai campionati studenteschi vittoria di Samogin S., Vascon C. e Dalto M, : al Trofeo Lattebusche qualificazione per la fase regionale di Brinobet O., Francescon G., Lucchetta M., e Stiletto A., il veterano Vettori A.
(1988), si aggiudica con il miglior tempo assoluto i campionati provinciali; terzo assoluto anche per Buscagliene N. nello slalom dei provinciali. S.C. Orsago: nei campionati provinciali l’Orsago si è classificato primo tra gli sci club con al 1° posto Bolzan L., Carnet S. e al 2° Bolzan A. e 3 Zanet L. (baby); 1° Zanet Valentina, 2° Bolzan S. e 3° Rui A. (cucciole); 1° Zanette F. e 2° Botteon M. (ragazzi); 2° Borga S. e Lessi S. (allievi); 1° Zanette N. (aspiranti); 2° Armellin D. (junior); 1° Morbin V. e Bolzan A., 2° Dal Pos M. e Rispetto A., 3° Mutton M. e Frassinelli W, (seniores). Ai Campionati nello speciale un 3° posto di Pessotto S. (giovani), 3° di Sera R. (ragazzi) . Nel gigante 1° Da Re A. (baby); 2° Curtolo F. e Benetti A. (cuccioli); 1° Carrer G. e un 4° Sera R. (ragazzi). Isabella Mariotto