MUTAMENTI NEL PANORAMA LETTERARIO DALLA FINE DEGLI ANNI SETTANTA
SCRITTORI DELLA GENERAZIONE NATA DOPO LA FINE DELLA GUERRA Generazione cresciuta durante il boom economico degli anni sessanta: Non ha vissuto personalmente l’esperienza della guerra e della sconfitta Ha vissuto solo marginalmente l’esperienza della ricostruzione (non pagandone il prezzo) Ha goduto di un benessere estraneo alle generazioni precedenti – boom economico (prima dello scoppio della bolla) e società dei consumi
LA NASCITA DELLA LETTERATURA DI CONSUMO
•
•
•
Anni ‘70/’80: mutamento nelle modalità di fruizione di letteratura: libro come bene di consumo Passatempo, per un consumo veloce (tachiyomi, “leggere in piedi”) Status symbol, strumento di identificazione e omologazione (soprattutto per i giovani) Proliferare di romanzi brevi, facili,“pop” Intrecciarsi del mondo della letteratura con quello di altri media (cataloghi, tv, interviste, incontri con l’autore…) Condizionamenti del mondo dell’informazione
NUOVO RAPPORTO FRA AUTORE E LETTORE Autore: “Aidoru”, compare nei media e interagisce più direttamente col lettore Si interessa anche a mezzi espressivi diversi dalla scrittura, che incidono sulla sua scrittura Lettore: Appartiene allo stesso ambiente dell’autore, la cultura giovanile metropolitana È di qualche anno più giovane dell’autore, che gli fa da “guida” in tale panorama culturale Ha l’impressione di conoscere l’autore, non solo i libri
AUTORI ATTRAVERSO CUI LA LETTERATURA SI SVILUPPÒ COME BENE DI CONSUMO “Spartiacque”: il primo “best seller” della storia della narrativa giapponese: Nantonaku kurisutaru (Quasi simile a cristallo, 1981) di Tanaka Yasuo: romanzo specchio del generazione dei giovani di inizio anni Ottanta (kurisutaru zoku, “tribù del cristallo”) Fra gli autori maggiormente rappresentativi del nuovo corso letterario: Yoshimoto Banana e Murakami Haruki
YOSHIMOTO BANANA (1965-)
TEMATICHE CENTRALI
•
•
•
Costruzione identitaria della shōjo, figura in transizione Tratti infantili: stupore e meraviglia, capacità di percepire cose che sfuggono agli adulti (enfatizzata dal loro essere donne e quindi “marginali”), immaturità sessuale Al contempo, prima consapevolezza sociale: in procinto di acquisire un ruolo nella società Difficoltà a crescere e integrarsi Vuoto esistenziale e nostalgia del presente, di una giovinezza fuggevole che non si trasforma in maturità ma nella perdita dell’innocenza
•
•
Tema dell’ambiguità sessuale Tema delle alternative alla famiglia tradizionale: Gerarchia famigliare tradizionale: contingente, falsa In particolare, figura paterna assente o problematica Bisogno di famiglia, spesso esasperato, dei personaggi, che cercano di costruirsene una propria, fittizia Affinità fra personaggi che non condividono un legame di sangue, rappresentata come più importante della famiglia tradizionale Tema della morte Talvolta, fenomeni paranormali: però, come semplice artificio letterario e non nel complesso realismo magico caratteristico di Murakami
•
•
N.B.: Banana non solo dipinge adolescenti, ma adotta anche il loro linguaggio per la sua scrittura Il suo lavoro è stato fondamentale nel portare all’attenzione della critica e legittimare la cosiddetta “cultura shōjo” e ciò che la circonda, compresi gli shōjo manga (categoria di manga rivolto ad un pubblico femminile molto giovane:1018 anni circa), influenza fondamentale per l’autrice Ampio pubblico: secondo il Mainichi Shinbun, circa il 75% delle ragazze sotto i 20 anni leggono manga. Comprendono svariati generi (fantasy, horror, azione, avventura, erotico, sportivo, storico, umoristico, etc., con di solito grosso peso al lato sentimentale) e affrontano temi comuni a quelli di Banana
“Yoshimoto Banana was influenced by shojo manga, which she used to read. […] So when we think about contemporary women’s literature since the 1990s, what kind of literary lineage should we have in mind? This lineage is completely different from so-called canon by male authors.” “The biggest contribution of Yoshimoto was making society recognize the importance of shojo manga. The middle-aged men who were impressed by Yoshimoto’s work were taught by young women that shojo manga was much more advanced. To me, who was a college student at the time, it was a feeling of “you just realized this now?” Shojo manga used to be considered unimportant. But by the appearance of Yoshimoto, shojo manga started to be treated with respect. Because of the influence of cultural studies, when we study Japanese subculture we all discuss shojo manga. We appreciate Yoshimoto because the girls’ culture that we love so much is finally recognized.” Satoko Kan, “Kawaii” ― The Keyword of Japanese Girls’ Culture (pp.201-202)
KITCHIN “This is a work written on a theme, and with a sensibility, that the older generation of which I am part could not have imagined. It is the product of an abandon completely indifferent to literary traditions. Its naive rejection of the very question of whether it does or does not conform to conventional concepts is precisely what makes it strike me as a new sort of literature.” Nakamura Shin’ichirō
PERSONAGGI E TEMATICHE PRINCIPALI
• •
•
Personaggi principali: Sakurai Mikage, io narrante Tanabe Yūichi, giovane conoscente della nonna di Mikage Eriko, madre/padre di Tanabe Tema centrale: trauma giovanile, trattato in connessione a una serie di temi corollari provocatori: famiglia non nucleare, orientamento sessuale, ripensamento dei concetti di virilità e femminilità (influenza dei manga), morte, violenza…
•
•
•
Temi complessi, ma resi “digeribili”: dettagli confortanti e quotidiani fanno da contraltare, “addomesticandoli” Es.: ruolo del cibo Al contrario di altri suoi contemporanei, Banana non ritrae visioni distopiche o alienate della società: offre soluzioni spirituali confortanti ed emozionali L’interesse di Banana è più verso il superamento del trauma che verso la sua rappresentazione Romanzo “terapeutico” (il che ha contribuito alla sua popolarità insieme allo stile molto leggibile)
•
•
Raramente usato uno stile “grafico” L’amore dei protagonisti , ad es., rimane platonico, nonostante il consumare e condividere il cibo possa assumere una dimensione erotica. Però, linguaggio “spregiudicato” (Takahashi Gen’ichirō) che ricorda quello degli shojo manga Es.: “Pochi giorni fa all’improvviso e morta la nonna. Sono rimasta di stucco.” (“bikkuri shita”)
MURAKAMI HARUKI (1949-)
ALCUNI CRITICI INDIVIDUANO DUE FASI NELLA PRODUZIONE DI MURAKAMI Prima fase “élitaria” (jun bungaku) Comprende Kaze no uta o kike, 1973-nen no pinbōru e Hitsuji wo meguru bōken (che formano una tetralogia con Dansu dansu dansu) e Sekai no owari to hādoboirudo wandārando Seconda fase “massificata” Aperta da Noruwei no mori, l’opera che lo porta alla fama In questa fase, la figura stessa di Murakami diventa “massificata” Murakami non si riconosce in questa dicotomia
“...It never occurred to me to resist the paradigms of existing “pure” literature, or to offer some kind of anthithesis to it... I don’t think I worried about whether existing types of works would go on existing, so long as I could write what I wanted, as I wanted.” (Murakami Haruki, interview with Kawamoto Saburō, 1985)
•
N.B.: Molt critici (come Ōe Kenzaburō) spesero parole positive per Murakami nella prima fase della sua produzione, ma divennero molto critici nei suoi confronti con quella più tarda (attribuendo a lui ed altri autori della sua generazione la morte del jun bungaku) D’altra parte, se l’immagine di Murakami come scrittore mutò, lo stacco fra le due fasi non è così netto a livello tematico Svariati elementi accomunano la maggioranza delle sue opere, e sono presenti in nuce già a partire da Kaze no uta wo kike
ELEMENTI CARATTERISTICI DELLA PRODUZIONE DI MURAKAMI Spesso, narratore in prima persona, “boku” Presenza però di più racconti intrecciati e sovrapposti Linguaggio che si richiama a quello giovanile Influenza di diversi generi e legami con la cultura europea e soprattutto americana, soprattutto, ma non solo, pop Il tema del “doppio mondo”
INFLUENZE CULTURALI OCCIDENTALI NELLA SCRITTURA DI MURAKAMI
•
Cresciuto durante l’occupazione, fu il primo autore a interiorizzare l’influenza americana Linguaggio influenzato dall’inglese “Even his style is un-Japanese. When Murakami first turned to fiction, he could not seem to find his style for Kaze no uta o kike only by trying to write a few pages in English and then translating himself into Japanese” (Jay Rubin) Continui riferimenti intertestuali a elementi culturali europei e, soprattutto, americani (musica, film, libri, soprattutto del genere pulp)
•
Uso di pastiche, citazione e ironia Però, non totale distacco ironico: omaggio dei modelli, talvolta con nostalgia Forte legame della scrittura di Murakami soprattutto con la musica anglo-americana Gestione del jazz bar “Peter Cat” (dal ‘74 all’ 81) Gli stessi titoli delle sue opere sono molto spesso citazioni di canzoni Per Murakami la musica non è solo citazione: è vista come il mezzo migliore per accedere all’inconscio, al mondo senza tempo all’interno della nostra psiche, e il ritmo è parte integrante del suo stile (cfr Jay Rubin, Haruki Murakami and the Music of Words)
“My style boils down to this: first of all, I never put more meaning into a sentence than is absolutely necessary. Second, the sentences have to have rhythm. This is something I learned from music, especially jazz. In jazz, great rhythm is what makes great improvising possible. It’s all in the footwork. To maintain that rhythm, that must be no extra weight.” (Murakami, conferenza a Berkeley, 1992)
IL DOPPIO MONDO
•
Caratteristica della maggioranza dei romanzi di Murakami: coesistenza di elementi realistici ed elementi fantastici “Due mondi”, il “nostro mondo” (kotchi no sekai) e un mondo “altro” (atchi no sekai) caratterizzato da tratti magici/sovrannaturali Il mondo magico pare identificarsi con il mondo dell’inconscio dei personaggi Fantastico e mondi utopici e distopici: usati per esplorare il tema dell’identità individuale nel Giappone contemporaneo, un io che appare disperso e frammentato
“Realismo magico”? Come nel realismo magico, la dimensione magica/sovrannaturale non è spiegata e viene accettata come normale dai protagonisti Però, non è possibile assimilarlo completamente: il realismo magico è un genereb radicato nella letteratura sudamericana N.B.: il “doppio mondo” talvolta si esprime con una struttura narrativa doppia Io: presentato esplicitamente su due livelli Es. in cui più esplicitamente avviene questo sdoppiamento: La fine del mondo e il paese delle meraviglie
NORUWEI NO MORI Dicembre dell’87, 4 milioni di copie in un mese Uno degli esempi più “realistici” della produzione di Murakami, pur con alcuni elementi di fantastici Storia di Tōru, studente universitario nel ‘68, che racconta della sua storia d’amore con Naoko, ragazza affetta da disturbi mentali e poi suicida, e del successivo viaggio che lo porta a riappacificazione e maturazione Ambientato negli anni ‘60: nostalgia del passato, disillusione politica di una generazione (rif. storici ai movimenti studenteschi) Centrali i riferimenti intertestuali
SEKAI NO OWARI TO HĀDOBOIRUDO WANDĀRANDO
•
Due mondi interconnessi Lo “Hard boiled wonderland”, cyberpunk La “fine del mondo”, fantasy e utopico (in superficie) I due mondi e le due storie, apparentemente separati, convergono: la “fine del mondo” e il suo protagonista (“boku”) sono una creazione della mente di “watashi” L’“ombra” di boku = memoria della sua vera identità Allusione alla moltiplicazione e frammentazione dell’individuo per effetto della pressione sociale Apocalisse “solipsistica” di Murakami
ULTIME TENDENZE DELLA NARRATIVA GIAPPONESE
AUTORI DEGLI ANNI NOVANTA Nuova ondata di autori e autrici si affaccia sulla scena letteraria Proliferare in particolare della scrittura femminile Modello letterario seguito: quello proposto da Banana Yoshimoto e Haruki Murakami Proliferazione degli aidoru, fenomeno in cui anche le figure degli scrittori, la cui immagine è sempre più commercializzata, vengono coinvolte. Es. Iijima Ai con il suo Puratonikku sekkusu (Platonic sex, 2000)
OPERE DEGLI ANNI ‘90
•
Caratteristiche ricorrenti: Opere vicine al vissuto del target (giovanile) di lettori Opere all’insegna del nani mo nai: disagio esistenziale, consumismo e vuoto di valori Linguaggio e stile colloquiali e di facile lettura Frequente trasposizione di uno stesso soggetto in media diversi Caso particolare: detective fiction al femminile e Natsuo Kirino Esempio di “Out”
ULTIME FRONTIERE DEL ROMANZO: DENSHA OTOKO E LA NASCITA DEL ROMANZO IN RETE “Nakano Hitori”, Densha otoko (Train man, 2004) Trasposizione in romanzo di un post in un forum Protagonista: emblema della cultura otaku Linguaggio che riproduce quello utilizzato dai frequentatori della rete Trasposizione in numerosi diversi media
I KEITAI SHŌSETSU Romanzi via telefono cellulare, concepiti per essere scritti e letti sullo schermo del telefonino e a posteriori pubblicati Tipicamente, autrici donne, attorno ai vent’anni, che, con successo, si rivolgono a coetanee e scrivono nell’anonimato Temi: narrazioni autobiografiche, temi “scabrosi” Caratteristiche stilistiche: influenza del formato Scrittura nella forma di sms sequenziali, con periodi e frasi brevi Prevalenza di dialogo Caratterizzazione scarna e descrizioni essenziali