MARZO 2016 ANNO X N. 177
Un po’ sono anche per mamma questi ricordi sparsi che ho scritto e queste illustrazioni. Per dirle che ci ha insegnato a volare e che non dovrà aver paura il giorno che ci lascerà andare. -Mara Cerri-
EDITORIALE AL TEMPO DELLA MISERICORDIA
Il desiderio di cambiare è al centro
dell’esperienza di vita, del cammino di rinascita che i nostri ragazzi – ma anche noi operatori –
Carissimo Julian,
tanti, tantissimi auguri co n tutto il cuore di buon co mpleanno. Ti vogliamo bene, ti siamo vicini, ti seguiamo con la forza e il coraggio che ci da i tu. Silvio Cattarina ragazzi, famiglie e operator i de l’Imprevisto
compiono nelle Comunità de l’Imprevisto.
Il desiderio di cambiare definisce il cuore del ragazzo (che ha sbagliato,
che ha sofferto).
Ma il desiderio di cambiare è il miracolo della misericordia. Il
cambiamento non può essere affidato ad una nostra idea, ad un progetto pensato a tavolino, agli esperti del caso e della materia. Esso è una domanda, un grido, è una mendicanza. E’ l’incontro tra persone.
La persona è fragile, sbaglia spesso, inciampa e si rialza. La domanda di
cambiamento è la sua forza, la sua bellezza, la struttura vera e profonda del
. . . r e p a t s o p C’è
Carissimi amici, i vostri auguri mi sono giun ti come un grande dono di misericordia di cui è trabocc Ringraziandovi di cuore, au ante questo anno. guro a ciascuno che il tempo ch e pa ssa sia sempre più colmo de misericordia che dà sollievo ll’esperienza della Sua e fa vivere. Vi chiedo una pr eghiera perché io possa serv il compito che mi è stato ire sempre meno indegnamen affidato per voi. te
Un forte abbraccio Julián
suo essere.
“Al tempo della misericordia ti ho ascoltato…” La domanda di cambiamento
viene sempre ascoltata. Incontra una certezza. L’altezza dell’umano non è il dubbio ma la certezza. Caso mai il dubbio come desiderio di certezza. La scintilla della vita è la certezza. Essa è giunta a noi dopo una grandiosa battaglia: la morte e la vita hanno combattuto un mirabile duello (“mors et vita duello conflixere mirando).
La vita non è, come purtroppo sembrano pensare tanti giovani, ingorda,
istintiva, onnipotente ricerca del piacere, non è preteso e narcisistico possesso delle persone e delle cose; non è questione di riuscita e di successo,
e abbiamo portato il ch i n an 11 o n so i gg e corre il tempo! O ostro cuore. n el n i at tr Carissimo Silvio, com en e et si e o.Sono 11 anni ch Giovanni da te a Pesar n saluto caro a tutti. u e io cc ra b ab e d an Un gr Massimo
non è opera delle mie mani. Come sembra dimostrare il tragico fatto di cronaca romana, l’omicidio del ventitrenne Luca Varani da parte di due trentenni, “ucciso per noia, per vedere l’effetto che fa”. 2
E’ una porta, una Porta Santa attraverso, sotto la quale passare.
Grazie carissimo Silvio dei saluti inviatimi da Pa ola. Grazie di pensare a come allora. mia figlia ora Tu e tutti lì siete quotid ianamente con me e io vi voglio tanto bene. U immenso. n abbraccio Clara 3
UDINE
Ciao. Sono Roberta Bruno di Udine. Ci siamo visti martedì ai due incontri che avete fatto a Udine e a Codroipo, c’eravamo conosciuti l’estate scorsa, quando siete venuti a parlare ai ragazzi della mia scuola durante l’oratorio estivo fatto nella parrocchia del quartiere. Già prima degli incontri di ieri avevo una domanda che volevo farti e che, visto che adesso ho conosciuto tua figlia, farei con piacere anche a lei... Martedì non sono riuscita a formularla chiaramente per farvela...un po’ anche perché mi vergogno a parlare pubblicamente...ci provo adesso via mail. Questa domanda mi rinasce ogni giorno dopo che sto con i miei alunni. La domanda è questa: come fate ad avere e a mantenere quella certezza sul fatto che, per dirla brevemente col titolo del prossimo Meeting, loro “sono un bene per te” dopo i loro rifiuti, i loro atteggiamenti irriverenti, ... Dico da dove parto: quest’ anno ho una classe particolarmente difficile, non fanno niente (nel senso che non studiano a casa e non lavorerebbero neanche in classe) e si comportano male. Anche se entro in classe (non sempre succede) con questo pensiero “Tu sei un bene per me” dopo cinque minuti del loro rifiuto a fare, della loro indolenza, del loro comportamento, mi sono dimenticata tutto e la tentazione è dire: “Non c’è niente da fare”. Tua figlia nell’incontro del pomeriggio diceva che anche a voi viene la tentazione di dire: “Non c’è niente da fare” ma che la superate assieme. Nell’incontro a Codroipo aggiungeva che il cambiamento del ragazzo avviene in un certo momento non prevedibile anche se voi lavorate sempre nello stesso modo, li trattate sempre allo stesso modo. Allora la domanda è: cosa vi fa perseverare a lavorare sempre nello stesso modo quando non vedete niente?
LATISANA (UD) Un particolare ringraziamento da parte di tutto l’istituto alle ragazze e ai rappresentanti della comunità per il recupero dei giovani tossici, che hanno permesso, insieme al prof. Rizzotti, questo incontro. L’incontro è stato molto interessante, significativo ed emozionante. E’ facile per noi adolescenti vedere tutto rose e fiori, vedere che tutto è normale ed affascinante ma, a volte, non è così, proprio come è stato descritto dalle ragazze presenti. E’ facile per noi pensare che tutto è perfetto solamente perchè fondamentalmente abbiamo tutto, è facile pensare questo solo perchè sotto di noi ci sono fondamenta ben piantate nel terreno. A volte, però, quando viene a mancare tutto questo, si possono intraprendere brutte strade, o forse nemmeno brutte, ma strade alternative. E’ vero, noi forse non ci faremo nemmeno caso a quanto possa valere l’affetto dei genitori però quelle ragazze sì che hanno provato il dolore di non averne. E’ proprio per colmare quel vuoto lasciato che hanno deciso di abbandonarsi a sè stesse. Per questo noi ringraziamo le ragazze che con pazienza e dedizione sono venute a testimoniare la loro storia e il loro trascorso. Quelle vite, che loro stesse definiscono piene di “cazzate”, ne hanno passate tante, forse troppe.
Ciao e grazie, Roberta
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Magenta
È stato abbastanza interessante anche se hanno detto cose che avevo già sentito. (Cristian) Mi è piaciuto perché sono stati tutti molto disponibili a raccontarci le loro storie e a rispondere alle nostre domande e a spiegarci la vita che fanno e facevano in comunità. (Alessandro) Sì, mi è piaciuto perché è stato molto educativo soprattutto per i trasgressivi. Tra l’altro non è stato noioso. (Davide) Mi è piaciuto perché gli educatori hanno aiutato i ragazzi che erano tossico dipendenti. Loro sono stati molto gentili a parlarci di loro. (Saverio) L’incontro a me è piaciuto perché le storie erano interessanti. Io sono contrario agli stupefacenti ma sono contento che vi siete liberati da questa ossessione. (Antonio) Mi è piaciuto perché era interessante sapere la storia dei ragazzi e sapere come è la vita in comunità. Ritenevo la comunità un posto brutto, malmesso, ma grazie a voi ho cambiato opinione. Fate una bellissima impressione e per quello che avete detto aiutate anche molto. (Sergio) Non mi è piaciuto perché era noioso. (Manuel) La loro è stata una esperienza che non vorrei mai vivere ma che mi servirà come lezione se iniziassi. Questo incontro mi è piaciuto tantissimo perché ho conosciuto delle persone che sono cambiate dal negativo al positivo e, grazie alla comunità, hanno imparato a fare i mestieri e ad essere delle persone adulte. (Daniele)
L’incontro l’ho trovato molto interessante perché rispecchia e racconta la realtà di ogni giorno, cose che sembrano così distanti da noi ma ci sono più vicine di quanto pensiamo, sentirsi raccontare la propria storia fa riflettere su come ci siamo e come ci saremmo posti noi davanti al problema e quali scelte avremmo preso. (Giovanni) Mi è abbastanza piaciuto. Ci hanno raccontato delle loro esperienze e in poche parole ci hanno spiegato di non commettere i loro errori perché la loro vita è stata “rovinata” da queste esperienze. Mi è piaciuto quando ha parlato Gabry perché lui ha vissuto un’esperienza come quasi tutti noi adolescenti e l’ha raccontata in modo interessante e non come una poesia da dire ad altri. (Bayram) L’incontro con voi è stato molto istruttivo e mi ha fatto aprire gli occhi su lati delle persone a me non conosciuti. Grazie. (Luca) Mi è piaciuto perché ti fa capire molte cose e ti fa riflettere sapendo cosa hanno passato loro. (Davide) Mi è piaciuto perché hanno parlato di cose che affrontano i giovani. (Giovanni) Mi è piaciuto perché è stato un discorso per giovani e perché hanno raccontato una storia sensibile. (Mazen) Mi è piaciuto ma non tanto perché su alcune cose non ero per niente d’accordo. Mi è piaciuto perché sentire il passato delle persone e cambiarlo pensando al futuro è una cosa non facile da fare. (Kristal) Mi è piaciuto perché pur avendo una storia non tanto bella raccontavano le cose senza problemi e senza imbarazzo. (Filippo) Mi è piaciuto perché è stato interessante e ho acquisito delle nuove informazioni sulla droga. (Sajid)
Non mi è piaciuto perché non ero interessato. (George) Secondo me è stato un incontro poco appropriato perché non ero e non sono d’accordo con quello che è stato detto! (Gaspare) L’incontro è stato spento e leggermente malinconico. (Andrea) 6
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“Ho imparato a guardarmi”
Volevo solo raccontare la mia esperienza all’Imprevisto e con il perdono. Ho avuto la fortuna di poter stare due mesi all’Imprevisto. Era un momento difficile, molto difficile della mia vita. Io ero molto legata a quello che si diceva prima, al valore di una persona come risultato, vali per il successo che hai. Poi tutto a un tratto mi aveva mollato il moroso, i 30 all’università non li prendevo più, e Silvio mi ha detto di andare giù all’Imprevisto un pò. Io non che facessi niente lì. Io semplicemente osservavo. Due cose mi hanno colpito moltissimo. In primis, che nessuna di loro - ho conosciuto Alice, Diletta, Ilaria - veniva guardata come un malato, ma ognuno veniva guardato con la dignità della persona che era. E seconda cosa, che nessun errore venisse loro scontato, ma la persona non era più definita dall’errore, perchè c’era qualcosa in più e c’era quella cosa che era il perdono, cioè quello sguardo di bene che Silvio, gli operatori, avevano sempre, sempre su di loro. E questa cosa mi faceva arrabbiare tantissimo, perchè dicevo: come è possibile che io non riesco più a dare il massimo rispetto a quello che davo prima. Voglio anch’io quello sguardo! E la cosa mi faceva arrabbiare. Poi sono dovuta andar via, ho avuto un crollo e sono finita anch’io in una comunità. E pian piano ho imparato anch’io a guardarmi e a sentire veramente il perdono dell’altra persona come qualcosa che viene da quella persona, ma che non è frutto di una sua capacità, ma perchè veramente c’è qualcosa dietro che ti fa essere capace di perdono. Da lì ho iniziato anch’io a perdonare gli altri, e pian piano, insieme, stiamo lavorando per riuscire a perdonare anche sè stessi per tutti gli errori che si son fatti. Chiara
CESENA Caro Silvio, Cari Luca, Massimo e Matteo, Vi ringrazio di vero cuore per l’incontro che avete fatto con i nostri ragazzi questa mattina presso la nostra scuola. Davvero grazie a nome di tutti! La condivisione della vostra esperienza sarà sicuramente fonte di riflessione che ci porteremo nel cuore. Vi invio in allegato alcune foto dell’incontro, credendo di farvi piacere. Grazie ancora! Abbracci cari! Paola
Il 18 febbraio Silvio ha portato me, Massimo e Matteo a Cesena a raccontare le nostre esperienze in una scuola media. Quando Silvio mi chiama per andare a fare delle testimonianze sono sempre contento, perchè mi fa piacere portarte a delle persone o ragazzi quello che ho passato e quello che sto vivendo adesso qui all’Imprevisto: le mie gioie, i miei dolori, le mie fatiche, tutto ciò che serve e mi è servito per crescere. Mi piace soprattutto raccontare i rapporti che si sono creati, rapporti veri e sinceri. Abbiamo fatto tre incontri, ogni volta con due classi. Io ho raccontato un pò della mia storia, da quando ho iniziato a drogarmi fino ad oggi, come ora vedo e vivo le situazioni quotidiane della vita. Un pezzo importante che ho raccontato anche a loro è che tutti i giorni della nostra vita bisogna essere presenti su tutto ciò che si fa, momento per momento, perchè pensare troppo al futuro non ci serve, al passato ancor di meno e quel che ci rimane è l’oggi con quello che la realtà ci richiede ogni singolo giorno, ogni singolo istante. Gli incontri sono stati bellissimi perchè anche i ragazzi si sono spinti a farci parecchie domande, su come funziona la comunità e le regole che ci sono. Noi abbiamo cercato di far capir loro che tutto quello che c’è all’interno dell’Imprevisto all’inizio può sembrare una privazione (ci viene tolto tutto, a partire da telefono, musica, etc.) ma in realtà ciò che ci viene tolto è ciò che non è di valore. Poi paradossalemnte ci viene ridata la dignità che avevamo perso tramite l’aiuto che la comunità ci offre ogni giorno per farci crescere e diventare uomini che riescono a camminare con le proprie gambe. In tutte le loro domande si intuiva una voglia di scoprire e andare a fondo delle nostre esperienze, perchè anche per loro era qualcosa di nuovo quello che raccontavamo. Penso che questo loro interesse derivi dal fatto che vogliono evitare di fare certi sbagli e di cadere come siamo caduti noi. Spero che questi ragazzi di 12-13 anni possano far tesoro di ciò che abbiamo detto io e i miei compagni, sperando che scaturisca qualcosa nei loro cuori. Luca B.
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Questi sono due piccoli post pubblicati da Chiara, che dopo aver compiuto un percorso in una struttura, è rinata. Come dice Silvio “Se fossimo solo noi a potervi aiutare, se una cosa così grande fosse solo qui all’Imprevisto, tanto valeva continuare a drogarsi!”: l’aiuto arriva da tutte le parti, basta solo accorgesene ed accettarlo.
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INCONTRO CON “L’IMPREVISTO”
Scuola media Don Bosco-Legnago (Verona) 27 febbraio 2016 Devo dire che mi ha fatto molto piacere partecipare a questo incontro. Ammetto che sono partita con sentimenti contrariati e con un po’ di titubanza perché non ho mai compreso chi si faceva del male e chi sprecava la propria vita. Ascoltando, però, il mio pensiero è completamente variato sentendo tre bellissime testimonianze. La cosa che mi ha stupito di più è stata proprio la voglia di VIVERE dei ragazzi e non di sopravvivere. Se c’è una cosa che mi hanno insegnato è che non devo sprecare la mia vita e che qualsiasi cosa succeda ci sarà sempre qualcuno che guarderà il lato buono di me senza giudizi e pregiudizi. Ringrazio quindi il dott. Silvio Cattarina per la sua testimonianza d’amore e i tre ragazzi Riccardo jr., Matteo e Riccardo sr. che stimo profondamente! :) Gaia -Ci ha fatto piacere sapere che dei ragazzi in difficoltà, poco più grandi di noi, sono riusciti a trovare la loro strada. Anche se gli anni obbligatori di recupero erano finiti hanno accettato di restare a Pesaro e continuare il percorso di formazione. Probabilmente significa che si sono trovati bene, si sono sentiti amati, si sono fidati dei loro educatori e hanno trovato ascolto.
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-Abbiamo apprezzato che loro abbiano deciso di raccontare la loro esperienza, vuol dire che non fa loro più così male e che non si vergognano del loro passato. Loro hanno parlato più della vita che svolgono alla comunità e poco della loro vita precedente e questo ci fa capire che è come se loro fossero rinati, è come se avessero una seconda possibilità. Hanno cercato di farci comprendere che se ci sono dei problemi personali è difficile affrontarli da soli ed è meglio aprirsi con qualche adulto di cui si ha fiducia. Ci ha sorpreso il fatto che la comunità abbia i cancelli aperti, significa che lascia che i ragazzi siano liberi di andarsene se non condividono il cammino, ma sono anche pronti ad accoglierli in qualsiasi momento, una volta che decidono di tornare. Matteo ha detto che, anche se la mattina lavora e la sera è stanco, prende pazienza e buona volontà e va comunque a scuola la sera. Se non ci fosse andato si sarebbe sentito in colpa, perché fare la cosa giusta ti fa sentire bene. Ora Matteo, Riccardo e Riccardo vogliono le stesse cose che spettano a tutti gli altri, perché a tutti è data la propria opportunità, tutti hanno un percorso da edificare, intraprendere e seguire. Ci ha interessato la spiegazione di Silvio riguardo al verbo “farsi”, nel senso di costruirsi da soli, di nuovo, crearsi. Per cui era assurdo utilizzarlo come sinonimo di drogarsi.
Ci ha fatto molto piacere sentirli parlare, sentire i loro pensieri e le loro impressioni in quel momento, percepire la loro emozione. Un’emozione che sabato era nell’aria. (Commenti delle classi terze) -Mi hanno fatto capire che la vita può essere difficile e crudele ma ho anche capito quanto la vita può essere bella se si apprezza ciò che si ha. Sinceramente mi sono rivista in loro e in quello che dicevano, forse è per questo che mi è piaciuto molto. -Sono stato colpito dalle motivazioni dei ragazzi che hanno fatto determinate scelte e come durante il percorso si siano appassionati al vivere anche se faticosamente in comunità. -Mi ha colpito molto che abbiano sempre cercato qualcosa di grande nelle persone. -Mi ha colpito quando avete detto che Silvio non vi guarda per quello che avete fatto ma per quello che potete fare. -Mi ha colpito molto quando Matteo ha detto che il suo sogno era giocare a calcio, ma quando Silvio gli ha chiesto di andare al Meeting ha preferito andare con lui. -Mi avete fatto capire quanto la vostra realtà sia vicina a noi. -Mi ha colpito come questi ragazzi riescano a parlare con serenità del loro errore, senza vergogna. Vi ringrazio di avere avuto il coraggio di raccontarci la vostra vita. -Mi ha colpito che i ragazzi siano scappati ma che in fondo sperassero che qualcuno li ritrovasse. (Commenti delle classi seconde)
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“FALLO PER IL MONDO!”
DELIA, CONGRATULAZIONI PER LA TUA LAUREA!!!!
Ciao Silvio! Ho visto le fo to della laurea, sono sta ta felicissima per Delia no più rapporti… Comunqu nostante non ci siano e vi penso spesso e spero di vedervi presto! Un fo tutto L’imprevisto e a tu rte abbraccio a te e a tte le ragazze e i ragazz i in percorso, a tutti gli op Un caro pensiero a voi e eratori e responsabili! una preghiera fanno pa rte della mia quotidiani Eleonora tà! Vi voglio bene Ciao Silvio! Ti ringrazio per oggi molto! Per quanto riguarda la testimonianza di giugno che mi sono palesemente offesa... non è tanto per quella cosa in sè ma la nostalgia e il riemergere della ferita e domanda che ho sul fatto che accada un Imprevisto e che io lo sappia cogliere nelle scelte da prendere.... Marigona 12
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SFONDONESS... ?” i spieghi chi è Tolstoj “M : ra ia ch ia ar M a Serena ory? oj la Nada: “Ma chi, Toy St prima edizione, Tolst la rà sa y or St y To o, Laura: “N
” ona salvò Mosè ne: Serena: “La fara ento di distrazio m o m n u in , Laura asse da che Mosè si salv vo sa en p io a “M a!!!!” solo... con l’arc
ei!” seconda! portante, la conoscer im a on rs pe a un e ss Tanto se fo rtante, è un e è una persona impo ch a rd Licja: “ ua “G : ra ia ch ia Mar Io sono re la J” pu è C’ .. o. ss pro ado ru to ra è n no famoso lettte a ttamen ha la J, m a cj Li he nc A ?! re to!” di . ’’ ! ? ! Laura: “Ma che vuol ? e r o t a i calc russa!” on è un n o l l e and periodi critichi!” Ma Pir Tiziana: “Attraversiamo Licja: ‘‘
Licja: “Mi sono fatt a male, mi serve un Laura: “Alla fin medicamento” e del mondo del 2 012 preannunci Maya, avevo pau ata dai tte ra che uno tsun te sono fa ami mi travesti a t a p le a va” Laura: “M . Ma come no, ??.. con l’uovo no sugli alberi!” sco allora cre a in M a ntando ente che sta spu Laura: ‘‘ma il d ‘‘Guardate ngiuntivo??’’. Giovanni(op.): Tiziana: “Ti esp è il dente del co VA!!’’. ulgo dalla squad fuori, c’è la NE ra!!!” aporane m e t n o e la ere c eve ess fa a far sentir d o n i r Pie me Nada: “ due posti. Co ?!’’. in ere?! b i ’ l mente nza?” ive se si scr e r sua pre “Con skype!” e b a li e: : ‘‘ M Beatric a n i M uon a: “Tu e il tuo b Licja: ‘‘Nichilis ad N mo vuol dire che sei rachitic umorismo!” o!!!’’.
Laura: ‘‘C’è stata la nev icanzia’’. (nevischio ) il modo o c S ‘ ‘ : Mina sso!!’’. a maret
Licja: “Mi si liq uefascono i mo cci... No, mi si liquifi zzano!”
ana: “Come fai a mettere Licja: “Ma A cena, indovinello di Di Singapore 4 mosse?” in go fri il ro nt de non è te fan vicino alla un ele hi cc sa in lo ce C te, an r o lef e l’ a di z en ia pr , ? go ” fri Nada:”Apri il quindi chiudi.” dentro perchè è grosso, e le lo tagli a pezzi e lo ficchi dano la papil Alessia: “Prendi l’elefante, Licja: “Mi su in frigo” gustative!” Laura riprende pille!!” Beatrice, attual a: “Si dice pu in M e dispensiera: “T dispensatrice d u come ovresti farti vale re un pò di più !” alle!” rattaccap la a !” ic ta pa m ar cia sc on sono Giada: “Hai la slac Chiara: “N 14
.....anche in inglese!!!
Tiziana traduce la frase ndate Tiziana: ‘‘ a te ie s i d There’s no ‘‘Domani vedrai’’ in ‘‘sid’’ quin a M ‘‘ : a r u thing vuo a . dire < lor L . ’’ ? ? s l o ta s la fe k n a e o ’ r ?’ tt b > e >?!’’ farà lo in un n o n a m < t) e s ir reakfa ont feir vuol d (bed and b Tiziana: ‘‘Bat d Augu: ‘‘Tizian a, cosa metti a l p o st o d el la parola pantalo Tiziana traduce la frase ‘‘Domani vedr n i? ’’ Tiziana: ‘‘It!’’ ai la nostra casa’’ con ‘‘Tomorrow th ey see will home’’. Augu: ‘‘No rip ildren rova..’’ iana: ‘‘ch nare?’’ z i T Tiziana: ‘‘Allo ci ra its!!’’ l dire cu r’’. xa o pi y u ur v nt ce ty en tw è la sigla della Mariachiara: ‘‘Questa e) Tiziana: ‘‘Sono il (twenty century pictur BODYGUARD de lle START!!’’.
Tanti auguri a...
Augusta (24.03) Buon compleanno Augu! Sempre pronta a regalare un sorriso ed una parola di conforto, con te facciamo mille giochi e mille risate, soprattutto quando ti vediamo ballare “Occhi di gatto”, o “Serenata rap”! Ci insegni che la vita è bella e vale la pena di essere vissuta! Grazie per la tua dolcezza e la caparbietà che metti per farci aprire gli occhi quando a tutti i costi vogliamo vedere tutto nero. E per tutte le volte che sei pronta a tenderci la mano, ti possiamo solo dire: ti vogliamo bene! le tue ragazze!!
Davide Mariotti (10.03) Auguri Davide! Ormai non ci incrociamo più... ma non ci scordiamo il tuo savoir fair, la tua moto e il tuo giubbino di pelle! Sei un personaggio!
Beatrice (30.03) Ehi Bea, tanti auguri! Quante scoperte abbiamo fatto su di te in un altro anno insieme... Fan di Fedez, ami i film adolescenziali (vedi Divergent e compagnia bella..) proprio come noi! Questo perchè ci hai dimostrato con il tuo esempio come l’aprirsi agli altri possa portare a una grande cosa. Siamo contente che tu l’abbia fatto perchè abbiamo conosciuto che donna fantastica sei! Grazie per l’aiuto e gli abbracci che ci dai, ci fanno capire che il nostro rapporto, ormai, è un’amicizia! TI VOGLIAMO BENE! LE TUE RAGAZZE
Fabrizio Moschini (15.03) Auguroni ad un uomo tutto fare! Grazie di aver aiutato nella costruzione della grande casa in cui siamo ora! 15
L’angolo Tatzebao Io non ho mai la sensazione che debbo volgere qualcosa in bene, tutto è sempre e completamente un bene cosi com’è. Etty Hillesum