DIREZIONE CENTRALE AMBIENTE E LAVORI PUBBLICI Servizio idraulica
LINEE GUIDA PER IL CENSIMENTO DELLE UTILIZZAZIONI
Versione 1.0 18 dicembre 2007
Elaborazione e stampa a cura del Servizio idraulica e-mail:
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1. PREMESSA L’esigenza di censire le utilizzazioni d’acqua presenti in Regione nasce da un lato dalle diverse disposizioni normative che si sono succedute negli anni (D.Lgs. 152/1999; L.R. 28/2001; L.R. 16/2002, D.M. 28.07.2004, D.Lgs. 152/2006) e dall’altro da una necessità interna del Servizio di dotarsi di uno strumento che potesse restituire una fotografia globale dello stato di sfruttamento dei corsi d’acqua superficiali e delle falde della Regione per potere gestire a livello regionale le risorse idriche in termini di tutela sia quantitativa che qualitativa. Sulla base dei principi e delle indicazioni contenute nel decreto 28 Luglio 2004 del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio “Linee guida per la predisposizione del bilancio idrico di bacino, comprensive dei criteri per il censimento delle utilizzazioni in atto e per la definizione del minimo deflusso vitale, di cui all’articolo 22 comma 4 del Decreto Legislativo 11 maggio 1999, n. 152”, il Servizio Idraulica della Direzione centrale ambiente e lavori pubblici ha predisposto e strutturato un apposito database in ambiente GIS Geomedia. L’attività di inserimento ha permesso di perfezionare via via la struttura del database sulla base delle diverse esigenze di carattere pratico-operativo riscontrate caso per caso, fornendo così uno strumento funzionale e facilmente fruibile capace di rappresentare nel miglior modo possibile la realtà fisica del sistema derivatorio. Si osserva che il database GIS, così come pensato fin dall’inizio, si prefigge lo scopo di censire tutte le derivazioni, non operando distinzione tra “grandi” derivazioni e “piccole” derivazioni”. Le due tipologie di utilizzazione, infatti, si differenziano quasi esclusivamente per le portate di prelievo ma per le finalità del censimento questa non deve essere considerata una discriminante. Pertanto la struttura risulta compatibile con le esigenze degli Uffici competenti, le Direzioni Provinciali da una parte e il Servizio idraulica dall’altra.
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2. ISTRUZIONI PER L’IMPLEMENTAZIONE DEL DATABASE Nelle pagine seguenti verrà descritto il protocollo per il corretto inserimento delle utilizzazioni all’interno del database. La procedura si può sinteticamente riassumere in tre fasi: •
FASE RACCOLTA DATI E VALIDAZIONE
•
FASE INSERIMENTO DATI IN ACCESS
•
FASE INSERIMENTO DATI IN GEOMEDIA
Ognuna delle tre fasi verrà descritta nei dettagli al fine di rendere il più omogeneo possibile l’inserimento delle derivazioni, riducendo al minimo le possibilità di errore o di interpretazione soggettiva da parte del personale adibito all’attività di implementazione. È indispensabile che le operazioni descritte nelle pagine seguenti siano svolte nell’esatto ordine in cui verranno esposte.
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3. FASE RACCOLTA DATI E VALIDAZIONE Questa prima fase consiste nell’individuare nell’archivio regionale le pratiche relative ad una certa utilizzazione. L’operatore dovrà valutare l’attendibilità e la completezza dei progetti contenuti nei diversi fascicoli ma soprattutto dovrà ricostruire il sistema derivatorio, ovvero l’insieme delle seguenti strutture: -
opera di presa
-
rete di collegamento
-
impianto di utilizzo e/o ambito servito
-
eventuali cessioni d’acqua tra utilizzi diversi
-
opera di restituzione
È bene osservare che un sistema derivatorio non corrisponde necessariamente ad un’unica pratica amministrativa. Può capitare, anzi, che uno stesso impianto sia gestito con provvedimenti emessi in tempi diversi (es. Edipower, Acquedotto Acega, Consorzio Cellina-Meduna) o addirittura che sia gestito contemporaneamente con pratiche di grande e di piccola derivazione (es. Consorzio LedraTagliamento). Una volta ricostruito il sistema derivatorio e individuato l’uso prevalente dell’utilizzazione si può procedere con le fasi successive.
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4. FASE ACCESS Si tratta della fase preparatoria all’inserimento cartografico e si articola nei seguenti passaggi: 1) apertura del file utilizzazioni.mdb 2) automaticamente verrà visualizzata la maschera di Figura 4.1
Figura 4.1
3) cliccando su “inserisci una nuova utilizzazione” si aprirà la maschera riportata in Figura 4.2
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Figura 4.2
4) il riempimento dei campi richiesti dalla maschera andranno così riempiti:
CODICE_IMPIANTO: a seconda dell’uso prevalente che viene fatto dell’acqua prelevata, per ogni impianto di derivazione (= sistema derivatorio), verrà creato un codice progressivo con le seguenti modalità: Uso idroelettrico IDR0000; Uso ittiogenico ITT0000; Uso industriale IND0000; Uso potabile POT0000; Uso irriguo IRR0000; Uso igienico IGI0000; Uso domestico DOM0000 Uso ornamentale ORN0000
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Poiché l’inserimento verrà effettuato in sedi diverse da più persone si rende necessario riservare un certo numero di codici per ogni provincia: GRANDI UTILIZZAZIONI: Uso idroelettrico: da IDR0001 a IDR0999; Uso ittiogenico: da ITT0001 a ITT0999; Uso industriale: da IND0001 a IND0999; Uso potabile: da POT0001 a POT0999; Uso irriguo: da IRR0001 a IRR0999; Uso igienico: da IGI0001 a IGI0999; Uso domestico: da DOM0001 a DOM0999 Uso ornamentale: da ORN0001 a ORN0999 PICCOLE UTILIZZAZIONI PORDENONE: Uso idroelettrico: da IDR1000 a IDR3999; Uso ittiogenico: da ITT1000 a ITT3999; Uso industriale: da IND1000 a IND3999; Uso potabile: da POT1000 a POT3999; Uso irriguo: da IRR1000 a IRR3999; Uso igienico: da IGI1000 a IGI3999; Uso domestico: da DOM1000 a DOM3999 Uso ornamentale: da ORN1000 a ORN3999 PICCOLE UTILIZZAZIONI UDINE: Uso idroelettrico: da IDR4000 a IDR6999; Uso ittiogenico: da ITT4000 a ITT6999; Uso industriale: da IND4000 a IND6999; Uso potabile: da POT4000 a POT6999; Uso irriguo: da IRR4000 a IRR6999; Uso igienico: da IGI4000 a IGI6999; Uso domestico: da DOM4000 a DOM6999 Uso ornamentale: da ORN4000 a ORN6999
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PICCOLE UTILIZZAZIONI GORIZIA: Uso idroelettrico: da IDR7000 a IDR8999; Uso ittiogenico: da ITT7000 a ITT8999; Uso industriale: da IND7000 a IND8999; Uso potabile: da POT7000 a POT8999; Uso irriguo: da IRR7000 a IRR8999; Uso igienico: da IGI7000 a IGI8999; Uso domestico: da DOM7000 a DOM8999 Uso ornamentale: da ORN7000 a ORN8999 PICCOLE UTILIZZAZIONI TRIESTE: Uso idroelettrico: da IDR9000 a IDR9999; Uso ittiogenico: da ITT9000 a ITT9999; Uso industriale: da IND9000 a IND9999; Uso potabile: da POT9000 a POT9999; Uso irriguo: da IRR9000 a IRR9999; Uso igienico: da IGI9000 a IGI9999; Uso domestico: da DOM9000 a DOM9999 Uso ornamentale: da ORN9000 a ORN9999 Ogni elemento cartografico necessario a descrivere l’intero sistema derivatorio conterrà tra gli attributi il medesimo CODICE IMPIANTO. Alla luce di alcuni casi particolari riscontrati si specifica che:
a tutte quelle derivazioni facenti capo allo stesso gestore che utilizzano, in sequenza, acqua derivata dalla medesima opera di presa, seppur in quantità diverse, verrà assegnato il medesimo CODICE IMPIANTO. (Es: Le centrali idroelettriche “in cascata” gestite da Edipower lungo il corso del Torrente Meduna sono considerate un tutt’uno anziché considerarle separatamente);
a tutti gli impianti facenti capo allo stesso gestore che utilizzano acqua relativa ad un medesimo ambito servito, verrà assegnato il medesimo CODICE IMPIANTO. (Es: è il caso dei consorzi irrigui così come dei sistemi acquedottistici in montagna, facenti capo ad un unico ente gestore);
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nel caso di uno stesso ente gestore ma con due sistemi di derivazione tra loro separati verranno assegnati due codici impianto diversi (Es: impianto idroelettrico Edipower “Alto Tagliamento” e impianto idroelettrico Edipower di Barcis, nel bacino del Cellina).
GESTORE: va inserito l’intestatario della concessione di derivazione come da disciplinare (o, in caso di subingresso, il nuovo gestore) In questi campi vanno inseriti i numeri di classifica di
PRATICA 1 : PRATICA 2:
tutti
i
fascicoli
(pratiche
amministrative)
che
contengono gli atti tecnici e amministrativi relativi all’impianto. È importante inserire una sola classifica per campo!
PRATICA n : Attivo dal: indicare l’anno nel quale è entrata in funzione la derivazione. Nel caso vi siano più derivazioni, si tenga conto di quella più antica.
note: spazio destinato ad eventuali commenti ritenuti importanti dall’addetto all’inserimento NB: Alle utilizzazioni dimesse, in disuso ed inattive verrà assegnato il CODICE IMPIANTO che normalmente avrebbero avuto se fossero state attive (sia esso identificativo di una grande o piccola utilizzazione).
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5. FASE GEOMEDIA In questa fase viene effettuato l’inserimento cartografico vero e proprio che si articola così: 1) viene lanciato il programma geomedia professional; 2) viene creata una connessione al file utilizzazioni.mdb (va effettuata la prima volta e poi il geoworkspace mantiene automaticamente il collegamento); 3) si individua la zona interessata dall’impianto mediante la corografia allegata al progetto e si caricar la cartografia relativa (ortofoto, CTRN 1:5000, CTRN 1:25000) 4) inserimento degli elementi che costituiscono l’utilizzazione (prese, pozzi, collegamenti, impianti, restituzioni, nodi…) come di seguito indicato. Dalla barra degli strumenti standard di Geomedia selezionare: INSERT FEATURE. Nel menù a tendina selezionare la feature class desiderata. Il database prevede la possibilità di inserire dieci diverse features:
• Presa superficiale • Presa superficiale dismessa • Presa sotterranea • Presa sotterranea dismessa • Nodo • Nodo dismesso • Impianto • Impianto dismesso • Collegamenti • Collegamenti dismessi La Figura 5.1 mostra come le features concorrano a descrivere un’utilizzazione.
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Figura 5.1
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PRESA SUPERFICIALE (tipo punto): La feature presa superficiale deve essere utilizzata per descrivere ESCLUSIVAMENTE i punti di prelievo e di restituzione dell’acqua da CORPI IDRICI SUPERFICIALI. Nella Figura 5.2 è mostrato l’aspetto della tabella relativa alla feature presa_superficiale
Figura 5.2
•
USO: Indica l’uso che viene fatto dell’acqua oggetto della derivazione. Scegliere tra: IDROELETTRICO ITTIOGENICO INDUSTRIALE POTABILE IRRIGUO IGIENICO DOMESTICO ORNAMENTALE
•
PRESA O RESTITUZIONE: mettere P se si tratta di un punto di prelievo da corpo idrico superficiale; mettere R se si tratta di un punto di restituzione su corpo idrico superficiale; 11
•
PORTATA MEDIA : portata media come da disciplinare di concessione [l/s];
•
PORTATA MINIMA: portata minima come da disciplinare di concessione [l/s];
•
PORTATA MAX: portata massima come da disciplinare di concessione [l/s];
•
DMV: [l/s]da riempire solo nel caso di punto di prelievo è la portata di rispetto che deve essere garantita a valle della presa come da apposita normativa [l/s];
•
BACINO SOTTESO: [kmq];
•
STRUMENTI DI MISURA: indica se sull’opera sono stati installati idonei strumenti di misura come da D.Lgs 152/99. Scegliere tra: SI S NO N
•
DESCRIZIONE MANUFATTO: breve descrizione del manufatto (es. traversa)
•
MONITORAGGIO QUALITATIVO: indica se viene attuato il controllo della qualità dell’acqua attraverso analisi chimiche e/o biologiche SI S NO N
•
NOTE: spazio libero per eventuali commenti dell’addetto all’inserimento
•
CODICE_IMPIANTO: inserire il codice impianto determinato nella fase ACCESS;
•
TRATTO_SOTTESO: indica la lunghezza, in metri, del tratto compreso tra presa e restituzione
•
PORTATA_MEDIA_FIUME: m3/s
•
PORTATA_MINIMA_FIUME : m3/s
•
PORTATA_MASSIMA_PIENA: m3/s
•
DMV_ATTUATO: SI S NO N
•
SCALA_RISALITA: SI S NO N
•
OBBLIGO_ITTIOGENICO:
Indicarne il valore, se quantificato nel disciplinare di concessione;
Obbligo ittiogenico previsto ma non quantificato 1 12
In seguito ad accertamenti si è stabilito di non imporre alcun obbligo (es. presenza scala di risalita) 0
Al momento della concessione non era previsto alcun obbligo, ma è da verificare la sua possibile attuazione in relazione alla situazione attuale 2
•
STATO_UTILIZZO: evidenzia lo stato di servizio della presa; è possibile scegliere tra la seguenti opzioni:
UTILIZZO CONTINUATIVO C
UTILIZZO SALTUARIO S
PRESA ESISTENTE MA NON UTILIZZATA E
RINUNCIATA R
• N_FASCICOLO: indica il numero del fascicolo che contiene gli atti relativi alla derivazione in oggetto N.B. nel caso si abbia solamente una portata complessiva su più prese si ripartono equamente le portate sulle tutte le prese.
PRESA SOTTERRANEA: La feature presa sotterranea deve essere utilizzata per descrivere ESCLUSIVAMENTE i punti di prelievo dell’acqua da CORPI IDRICI SOTTERRANEI. Nella Figura 5.3 è mostrato l’aspetto della tabella relativa alla feature presa_sotterranea.
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Figura 5.3
•
CODICE_IMPIANTO: inserire il codice impianto determinato nella fase ACCESS;
•
USO: Indica l’uso che viene fatto dell’acqua oggetto della derivazione. Scegliere tra: IDROELETTRICO ITTIOGENICO INDUSTRIALE POTABILE IRRIGUO IGIENICO DOMESTICO ORNAMENTALE
•
TIPO POZZO: scegliere tra: FREATICO F (presenza di organi elettromeccanici di sollevamento) ARTESIANO A SORGIVA/SORGENTE S
•
PORTATA COMPLESSIVA: portata complessiva dei pozzi dell’impianto come da disciplinare di concessione [l/s];
•
NOME_POZZO: inserire il nome del pozzo, (es. Pozzo n.1)
•
STRATIGRAFIA: indicare se è presente o meno una stratigrafia del pozzo SI S NO N
•
PORTATA MEDIA: portata media del singolo pozzo come da disciplinare di concessione [l/s];
•
PORTATA MINIMA: portata minima del singolo pozzo come da disciplinare di concessione [l/s];
•
PORTATA MASSIMA: portata massima del singolo pozzo come da disciplinare di concessione [l/s];
•
PROFONDITA’ POZZO: profondità del pozzo dal piano campagna [m];
•
POSIZIONE FILTRI: indicare gli intervalli nei quali sono posizionati i filtri presenti nel pozzo;
•
N_FILTRI: indicare il numero di filtri presenti nel pozzo 14
•
DIAMETRO_POZZO: indicare il diametro del pozzo in mm
•
ANNO TEREBRAZIONE: anno in cui è stato terebrato il pozzo come da disciplinare di concessione
•
QUOTA: quota alla quale si trova il pozzo rispetto al livello medio del mare [m]
•
STRUMENTI_DI_MISURA: indica se sull’opera sono stati installati idonei strumenti di misura della portata come da D.Lgs 152/99. Scegliere tra: SI S NO N
•
MONITORAGGIO QUALITATIVO: indica se viene attuato il controllo della qualità dell’acqua attraverso analisi chimiche e/o biologiche. Scegliere tra: SI S NO N
•
NOTE: spazio libero per eventuali commenti dell’addetto all’inserimento
•
STATO_UTILIZZO: evidenzia lo stato di servizio della presa; è possibile scegliere tra la seguenti opzioni:
•
UTILIZZO CONTINUATIVO C
UTILIZZO SALTUARIO S
PRESA ESISTENTE MA NON UTILIZZATA E
RINUNCIATA R
N_FASCICOLO: indica il numero del fascicolo che contiene gli atti relativi alla derivazione in oggetto
NODO: La feature nodo verrà utilizzata per descrivere:
i punti di cessione di acqua da un utilizzatore all’altro. In tal caso: •
CODICE_IMPIANTO: inserire il codice impianto determinato nella fase ACCESS relativo all’utilizzatore che riceve l’acqua; o Nei casi in cui l’acqua viene ceduta alla rete fognante o dispersa nel terreno, il CODICE IMPIANTO da utilizzare è: SCARICO
•
USO: inserire l’uso relativo all’impianto che riceve l’acqua. Scegliere tra: IDROELETTRICO 15
ITTIOGENICO INDUSTRIALE POTABILE IRRIGUO IGIENICO DOMESTICO ORNAMENTALE SCARICO •
PROVENIENZA: inserire il codice impianto dell’utilizzatore che cede l’acqua. Nella Figura 5.4 è mostrato l’aspetto della tabella relativa alla feature nodo.
Figura 5.4
I punti in cui, nell’ambito di un sistema derivatorio facente capo al medesimo gestore, costituito da una rete di collegamenti, nel passaggio da uno all’altro di questi, si registri un cambiamento di portata o di nome. In tal caso, nei campi CODICE IMPIANTO e PROVENIENZA verrà riportato il medesimo CODICE IMPIANTO determinato nella fase Access, relativo all’utilizzatore dell’acqua; nel campo NOTE verrà indicato il nuovo nome del collegamento. ( Es: Nell’ambito di uno stesso consorzio irriguo, l’acqua ceduta da un canale ad un altro ).
I punti in cui, nell’ambito di un sistema derivatorio facente capo al medesimo gestore, l’uso che viene fatto dell’acqua subisca un cambiamento. In casi del genere, nel campo CODICE 16
IMPIANTO verrà riportato il CODICE IMPIANTO di provenienza, sebbene relativo ad un uso diverso; nel campo USO, invece, il nuovo utilizzo che viene fatto dell’acqua. ( Es: Quando l’acqua derivata per scopi irrigui viene utilizzata anche per alimentare una centrale idroelettrica facente capo al medesimo gestore ). •
PORTATA : portata acquisita [l/s];
•
NOTE: spazio libero per eventuali commenti dell’addetto all’inserimento
•
OBBLIGO_ITTIOGENICO:
Indicarne il valore, se quantificato nel disciplinare di concessione;
Obbligo ittiogenico previsto ma non quantificato 1
In seguito ad accertamenti si è stabilito di non imporre alcun obbligo (es.
presenza scala di risalita) 0
Al momento della concessione non era previsto alcun obbligo, ma è da
verificare la sua possibile attuazione in relazione alla situazione attuale 2 •
STATO_UTILIZZO: evidenzia lo stato di servizio del nodo; è possibile scegliere tra la seguenti opzioni:
•
UTILIZZO CONTINUATIVO C
UTILIZZO SALTUARIO S
NODO ESISTENTE MA NON UTILIZZATO E
RINUNCIATO R
N_FASCICOLO: indica il numero del fascicolo che contiene gli atti relativi alla derivazione in oggetto
IMPIANTI (tipo misto): La feature impianti deve essere utilizzata per descrivere ESCLUSIVAMENTE gli elementi nei quali l’acqua viene utilizzata, trattata, accumulata per l’uso di concessione. Nella Figura 5.5 è mostrato l’aspetto della tabella relativa alla feature impianti.
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Figura 5.5
•
USO: Indica l’uso che viene fatto dell’acqua oggetto della derivazione. Scegliere tra:
IDROELETTRICO
ITTIOGENICO
INDUSTRIALE
POTABILE
IRRIGUO
IGIENICO
DOMESTICO
ORNAMENTALE
•
CODICE_IMPIANTO: inserire il codice impianto determinato nella fase ACCESS;
•
TIPOLOGIA IMPIANTO: scegliere tra:
CENTRALE IDROELETTRICA I
STAZIONE DI POMPAGGIO P
POZZO PIEZOMETRICO Z
VASCA V
LAGHETTO L
AMBITO SERVITO Q
SERBATOIO S
IMPIANTO DI TRATTAMENTO ACQUA T 18
IMPIANTO DI RAFFREDDAMENTO R
MANUFATTO PARTITORE DI PORTATA M
STAZIONE DI RILANCIO C
IMPIANTO INDUSTRIALE N
•
NOTE: spazio libero per eventuali commenti dell’addetto all’inserimento
•
VOLUME_INVASO: m3
•
PELO_MORTO_SUP: m (quota sul livello medio del mare)
•
PELO_MORTO_INF: m (quota sul livello medio del mare)
•
SALTO_IMPIANTO: m
•
KW_NOMINALI: kW
•
QUOTA_PRELIEVO: m (quota sul livello medio del mare)
•
QUOTA_RESTITUZIONE: m (quota sul livello medio del mare)
•
SALTO_CONCESSIONE: m
•
N_FASCICOLO: indica il numero del fascicolo che contiene gli atti relativi alla derivazione in oggetto
Nota sull’inserimento cartografico: Per ogni tipologia impianto dovranno essere rispettate le seguenti geometrie:
CENTRALE IDROELETTRICA tipo area
VASCA DI ACCUMULO tipo area
STAZIONE DI POMPAGGIO tipo punto
POZZO PIEZOMETRICO tipo punto
VASCA tipo area
LAGHETTO tipo area AMBITO SERVITO tipo area SERBATOIO tipo punto IMPIANTO DI TRATTAMENTO tipo area
IMPIANTO DI RAFFREDDAMENTO tipo area
MANUFATTO PARTITORE DI PORTATA tipo punto
IMPIANTO INDUSTRIALE tipo area
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Nel caso non sia possibile individuare l’area dell’impianto mediante cartografia si utilizzerà la geometria tipo punto.
COLLEGAMENTI (tipo linea): La feature collegamenti deve essere utilizzata per descrivere ESCLUSIVAMENTE gli elementi attraverso i quali l’acqua viene trasferita dai punti di presa (superficiali o sotterranei) al manufatto dove l’acqua viene utilizzata e successivamente alla restituzione. Nella Figura 5.6 è mostrato l’aspetto della tabella relativa alla feature collegamenti.
Figura 5.6
•
•
USO: : Indica l’uso che viene fatto dell’acqua oggetto della derivazione. Scegliere tra:
IDROELETTRICO
ITTIOGENICO
INDUSTRIALE
POTABILE
IRRIGUO
IGIENICO
DOMESTICO
ORNAMENTALE
CODICE_IMPIANTO: inserire il codice impianto determinato nella fase ACCESS; 20
•
NOTE: spazio libero per eventuali commenti dell’addetto all’inserimento
•
TIPO COLLEGAMENTO: scegliere tra: CONDOTTA A PELO LIBERO L CANALE C CONDOTTA IN PRESSIONE P CONDOTTA FORZATA F RISORGENZA R
•
N_FASCICOLO: indica il numero del fascicolo che contiene gli atti relativi alla derivazione in oggetto
NB: Le features • Presa superficiale_dismessa • Presa sotterranea_dismessa • Nodo_dismesso • Impianto_dismesso • Collegamenti_dismessi verranno utilizzate esclusivamente per l’inserimento cartografico delle utilizzazioni dimesse, inattive ed in disuso.
N.B. UTILIZZARE GLI SNAP PER POSIZIONARE TUTTE LE FEATURES N.B. EVENTUALI MODIFICHE DELLA RETE IDROGRAFICA DOVRANNO ESSERE CONCORDATE CON IL SERVIZIO IDRAULICA CHE APPORRA’ LE NECESSARIE VARIAZIONI ALLA RETE STESSA
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