Le imprese nel Veneto
Il Veneto in Italia L’analisi della situazione produttiva veneta, al fine di essere compresa al meglio, deve essere considerata, inizialmente, all’interno del sistema paese Italia e delle sue dinamiche. Nel 2007 le imprese attive su tutto il territorio italiano erano 5.174.921. Rispetto al 2006 si è riscontrata una variazione positiva nel numero appena considerato pari allo 0,3%. La densità imprenditoriale rispetto al numero di abitanti vede ogni 100 persone la presenza di 9,1 imprese. Osservando la situazione a livello di macroaree, così come definite dall’Istat, il NordOvest conta, in termini assoluti, la maggior presenza di imprese attive, e, insieme al NordEst e al Sud, si colloca sopra il milione di unità. In termini di variazioni rispetto all’anno precedente si evidenzia una sostanziale conferma della situazione, con oscillazioni tra tra -0,2% nel Sud, +0,1% nel NordEst, +0,2% nel NordOvest; solo il Centro fa segnare un dato importante, in termini relativi, con l’aumento del numero di imprese pari a +1,5% rispetto al 2006. L’area maggiormente “popolata” da imprese è il Nord Est con più di un’impresa ogni 10 abitanti, mentre le Isole, fanalino di coda per questo dato, contano 8,3 aziende ogni 100 persone. Il dettaglio regionale vede la Lombardia come la regione con il 15,6% delle imprese presenti sul territorio nazionale, seguita proprio da Veneto e Campania (8,9% entrambe) ed Emilia Romagna (8,3%). Valle d’Aosta e Molise sono invece le regioni che, anche a causa dei ridotti confini amministrativi, hanno la minor presenza industriale della penisola (rispettivamente 0,2% e 0,6%). Le variazioni rispetto al 2006 sono maggiormente variegate e vedono da un lato in Friuli Venezia Giulia e Molise la maggior diminuzione del numero di imprese attive (-1,3%), dall’altro il Lazio come motore della crescita industriale del Centro (+2,9%). Le maggori regioni italiane si collocano tra un +0,1% del Veneto e della Lombardia, e un +0,2% della Campania. Le regioni con la densità imprenditoriale maggiore sono Marche, 10,9 imprese per 100 abitanti, Trentino Alto Adige e Emilia Romagna, 10,8, mentre il Veneto si colloca poco sotto, confermando la vena imprenditoriale della sua popolazione che conta 10,2 imprese ogni 100 abitanti.
55
FOTOGRAFIA DEL SISTEMA ECONOMICO REGIONALE
Imprese attive per regioni d’Italia - 2007 (valori assoluti, variazioni percentuali rispetto al 2006, incidenza sul totale nazionale e numerosità di imprese ogni cento abitanti) Imprese attive
Variaz. %
Incid. %
Imprese x 100 abit.
Abruzzo
131.496
-0,1
2,5
10,4
Basilicata
55.397
-0,6
1,1
9,3
Calabria
155.075
-0,8
3,0
7,7
Campania
460.245
0,2
8,9
8,1
Emilia Romagna
429.617
0,4
8,3
10,8
Friuli Venezia Giulia
101.097
-1,3
2,0
8,5
Lazio
381.285
2,9
7,4
7,5
Liguria
140.240
0,4
2,7
8,9
Lombardia
809.144
0,1
15,6
9,0
Marche
160.707
0,8
3,1
10,9
Molise
32.708
-1,3
0,6
10,2
Piemonte
415.544
0,5
8,0
9,9
Puglia
340.694
-0,2
6,6
8,5
Sardegna
150.145
0,5
2,9
9,2
Sicilia
394.498
-0,2
7,6
7,9
Toscana
359.531
0,6
6,9
10,3
Trentino Alto Adige
101.921
-0,1
2,0
10,8
Umbria
82.764
0,5
1,6
10,0
Valle d’Aosta
12.795
0,5
0,2
10,7
460.018
0,1
8,9
10,2
Nord Ovest
1.377.723
0,2
26,6
9,2
Nord Est
1.092.653
0,1
21,1
10,3
Veneto
Centro
984.287
1,5
19,0
9,0
Sud
1.175.615
-0,2
22,7
8,4
Isole
544.643
0,0
10,5
8,3
Italia
5.174.921
0,3
100
9,1
Elaborazione Fondazione Leone Moressa su dati Infocamere
Per approfondire meglio la situazione imprenditoriale italiana e veneta è utile, dopo aver analizzato una “fotografia” della numerosità delle imprese attive nella penisola e nelle sue componenti regionali, soffermarsi sull’analisi delle dinamiche di natimortalità delle imprese italiane. Nel grafico che segue si evidenziano le caratteristiche regionali per quello che riguarda gli 56
Le imprese nel Veneto
impulsi imprenditoriali nel corso del 2007 e i flussi di iscrizioni e cancellazioni dal Registro delle Imprese avvenute nel corso dell’anno appena passato. Questo tipo di analisi permette di considerare la situazione italiana in chiave “dinamica” evidenziando potenziali nuovi poli di sviluppo industriale attraverso l’osservazione del rapporto tra imprese iscritte e cancellate e permettendo anche di spingersi fino a confini previsionali. Il grafico è suddiviso in quattro quadranti, formati dagli assi che indicano il livello di natalità e mortalità fatto registrare nel corso del 2007 dalle imprese delle diverse regioni italiane. L’origine degli assi è la combinazione delle osservazioni ottenute a livello Italia e rispetto a questo sono rapportate le performance delle regioni. Dalla collocazione di una regione in un quadrante si può definire il suo grado di dinamismo. Nel quadrante in alto a sinistra si collocano le regioni in cui il numero di imprese che chiudono è maggiore di quello delle nuove imprese, mentre il quadrante in basso a destra rappresenta la situazione opposta in cui il tasso di natalità è maggiore del tasso di mortalità. Il settore maggiormente dinamico, tipico di un substrato industriale ed economico più attivo e numeroso, è quello in alto a destra, dove i numeri delle imprese che si iscrivono e cancellano sono elevati. Il quadrante in basso a sinistra raccoglie le situazioni di stagnazione dove sono poche sia le imprese che si iscrivono che quelle che abbandonano l’attività. Bassa natalità, alta mortalità (quad. in alto a sinistra) In questo quadrante si concentrano le aree con le maggiori difficoltà. In particolare si segnalano il Friuli Venezia Giulia e la Calabria che hanno registrato un numero di imprese cancellate, sotto forma di tasso percentuale, superiore alla media italiana, e di iscritte inferiore. La Puglia invece segna una meno preoccupante discesa del numero di imprese iscritte, mentre il numero di imprese cancellate è leggermente sopra la media. Alta natalità, bassa mortalità (quad. in basso a destra) Nella zona che evidenzia le regioni maggiormente in crescita, soprattutto per ciò che riguarda il numero di imprese iscritte, si localizza solo il Lazio, che, rispetto al dato medio italiano, vede una forte crescita di nuove imprese e una stabilità maggiore nella presenza di aziende più vecchie, confermando il dato osservato precedentemente riguardo alla variazione percentuale relativa al 2007. 57
FOTOGRAFIA DEL SISTEMA ECONOMICO REGIONALE
Alta natalità, alta mortalità (quad. in alto a destra) In quest’area, come già detto, si collocano le regioni in cui il dinamismo imprenditoriale è maggiore rispetto alla media. Il turn-over tra imprese nuove e imprese vecchie è alto a favore, probabilmente, della ricerca di nuove strade imprenditoriali. In particolare si evidenziano Emilia Romagna e Piemonte che hanno un tasso di natalità superiore al tasso di mortalità e che quindi registrano uno sviluppo (inteso come differenza tra tasso di natalità e mortalità) positivo. La Toscana si colloca quasi esattamente a metà, laddove l’effetto dei due tassi smuove di poco la numerosità totale delle imprese, mentre Lombardia e Campania, seppur molto dinamiche, segnalano un tasso di sviluppo negativo poiché è maggiore il numero di imprese che chiudono i battenti rispetto a quello delle imprese che entrano nel mercato. Infine la Liguria segue i risultati medi italiani. Bassa natalità, bassa mortalità (quad. in basso a sinistra) In questa porzione del grafico si raccolgono le regioni che hanno sperimentato dei tassi di natalità e mortalità delle imprese che sono al di sotto della media italiana. La collocazione in questo quadrante indica una sostanziale stagnazione imprenditoriale dettata o dal basso numero delle imprese di nuova iscrizione, oppure dalla combinazione di poche imprese iscritte e poche cancellate che da un lato non permette l’avvento di novità, e dall’altro chiude nelle proprie produzioni con il rischio, in caso di crisi sistemiche, di avere un’alta moria imprenditoriale. In particolare è da evidenziare la Basilicata che registra tassi molto lontani dalla media. Sicilia, Trentino Alto Adige e Molise registrano tassi di sviluppo negativi, in particolare per il Molise, che, se da un lato è poco al di sotto del dato di mortalità fatto registrare a livelo nazionale, dall’altro segna una forte diminuzione nel numero delle imprese iscritte. Il Veneto si colloca poco lontano dall’andamento medio, ma è evidente come sia comunque distaccato dalle regioni maggiormente industrializzate e dinamiche della penisola.
58
Le imprese nel Veneto
Tasso di natalità e mortalità delle imprese per regioni d’Italia – 2007 (tassi confrontati con il valore medio fatto registrare a livello nazionale) bassa natalità alta mortalità
Mortalità Calabria
Friuli Venezia Giulia
Molise
Sardegna
Abruzzo
Umbria
bassa natalità bassa mortalità
alta natalità alta mortalità
Toscana
Puglia
Natalità
Lombardia
Campania Liguria Lig L
Emilia E Em m Romagna Piemonte
ITALIA IIT T
NET NE ET TO O Marche VENETO Valle d’Aosta
Trentino Alto Adige Sicilia
Lazio
Basilicata
alta natalità bassa mortalità Elaborazione Fondazione Leone Moressa su dati Infocamere
Nelle province La situazione interna al Veneto, analizzata secondo la suddivisione provinciale, permette di osservare quale sia stata la situazione nel 2007 nelle dinamiche di variazione dell’attività imprenditoriale regionale in modo maggiormente approfondito. Sul totale di 460.018 imprese venete, il 20,5 % si colloca nella provincia di Padova, unica provincia, insieme a Venezia, che non ha registrato variazioni in termini percentuali rispetto al 2006. Il veronese e di seguito il trevigiano sono le aree che hanno sperimentato un aumento maggiore del numero di imprese attive, rispettivamente +0,6% e +0,5%. Dall’altro lato le province di Belluno, Rovigo e Vicenza sono le uniche hanno avuto variazioni negative (rispettivamente -0,9, -0,4% e -0,1%). In termini di densità imprenditoriale è Padova l’area che ha ottenuto il più alto indice con 11,1 imprese per 100 abitanti, seguita da Rovigo e Verona di poco sotto l’11 (10,9). La conformazione del territorio vede Belluno, 7,4 imprese su 100 abitanti, e Venezia, 8,8, come le province con la minore presenza industriale pro capite.
59
FOTOGRAFIA DEL SISTEMA ECONOMICO REGIONALE
Imprese attive nel Veneto – 2007 (valori assoluti, variazioni percentuali rispetto al 2006, incidenza sul totale regionale e numerosità di imprese ogni cento abitanti) Imprese attive
Variaz. %
Incid. %
Belluno
15.584
-0,9
3,4
Imprese x 100 abit. 7,4
Padova
94.255
0,0
20,5
11,1
Rovigo
26.367
-0,4
5,7
10,9
Treviso
85.184
0,5
18,5
10,7
Venezia
71.478
0,0
15,5
8,8
Verona
90.246
0,6
19,6
10,9
Vicenza
76.904
-0,1
16,7
9,7
Veneto
460.018
0,1
100,0
10,2
Elaborazione Fondazione Leone Moressa su dati Infocamere
La composizione produttiva regionale fatta registrare nel 2007 è quanto mai diversificata e dagli alterni risultati. Le attività venete sono nel 23,0% dei casi operanti nel commercio, che ha visto diminuire lievemente il numero di imprese attive, -0,2%. L’agricoltura conta 84.868 imprese, che hanno rappresentato nel 2007 il 18,4% del totale delle attività regionali, ma che hanno perso il 4,2% delle aziende nel corso del 2007 rispetto al 2006. Gli altri raggruppamenti produttivi che sono maggiormente rilevanti nella regione sono le costruzioni, che hanno visto aumentare il numero di imprese attive del 2,5% in un anno, raccogliendo il 15,7% delle attività, la manifattura con una lieve flessione (-0,4%) per il 14,3% dei casi, e le attività immobiliari di noleggio e di informatica, +4,2% per un totale di 12,6 imprese su cento. All’interno della manifattura le aziende si distribuiscono prevalentemente nella lavorazione dei metalli (2,7%), nel mobile (2,0%), nell’alimentare (1,6%) e nella meccanica (1,3%). I settori manifatturieri che hanno sperimentato le variazioni più eclatanti sono l’abbigliamento, +2,1%, e l’alimentare, +2,4%, a fronte di una generalizzata diminuzione del numero di imprese attive in particolare per il mobile, -2,3%, e il legno, -1,9%. Tra gli altri settori c’è da segnalare l’aumento di aziende operanti nei servizi pubblici (+1,5%), e di alberghi e ristoranti (+1,2%), mentre, sul fronte delle diminuzioni si segnalano trasporti e magazzinaggio che registrano una variazione negativa pari a 2,2 punti percentuali.
60
Le imprese nel Veneto
Imprese attive per settore economico in Veneto – 2007 (valori assoluti, variazioni percentuali rispetto al 2006 e incidenza del settore sulla numerosità di imprese attive nel territorio regionale) Variaz. % Totale Incid. % 06-07 Agricoltura, caccia e silvicoltura 84.868 -4,2 18,4 Pesca, piscicoltura e servizi 2.852 6,2 0,6 Estrazione di minerali 293 -1,7 0,1 Attività manifatturiere 65.833 -0,4 14,3 Alimentari e bevande 7.185 2,4 1,6 Tabacco 3 0,0 0,0 Tessili 2.499 -2,6 0,5 Articoli vestiario, pellicce 5.259 2,1 1,1 Cuoio e calzature 2.709 -0,7 0,6 Legno (esclusi i mobili) 4.732 -1,9 1,0 Pasta-carta e carta 494 -2,6 0,1 Editoria e stampa 2.481 -1,5 0,5 Coke, raffinerie e combustibili 21 5,0 0,0 Prodotti chimici e fibre 577 -1,7 0,1 Gomma e plastica 1.464 0,0 0,3 Minerali non metalliferi 3.120 -1,9 0,7 Produzione di metalli e leghe 389 -3,2 0,1 Lavorazioni dei metalli 12.367 0,6 2,7 Apparecchi meccanici 6.070 -0,2 1,3 Macchine per ufficio, elaboratori 282 -0,4 0,1 Apparecchi elettrici 2.410 0,0 0,5 Apparecchi radiotelevisivi e per comunicazioni 429 -2,7 0,1 Apparecchi medicali e di precisione 2.911 -1,4 0,6 Autoveicoli e rimorchi 354 2,6 0,1 Altri mezzi di trasporto 650 -1,1 0,1 Mobili e altre manifatture 9.204 -2,3 2,0 Recupero e preparazione riciclaggio 223 -3,0 0,0 Produzione e distribuzione di elettricità, gas e acqua 229 9,0 0,0 Costruzioni 72.151 2,5 15,7 Commercio e riparazioni 106.003 -0,2 23,0 Alberghi e ristoranti 22.929 1,2 5,0 Trasporti e magazzinaggio 16.922 -2,2 3,7 Intermediazione monetaria 8.595 1,5 1,9 Attività immobiliari, noleggio, informatica e ricerca 57.812 4,2 12,6 Pubblica amministrazione e difesa 1 0,0 0,0 Istruzione 1.398 0,6 0,3 Sanità e servizi sociali 1.376 4,3 0,3 Altri servizi pubblici 17.964 1,5 3,9 Servizi domestici presso famiglie e convivenze 1 0,0 0,0 Imprese non classificate 791 40,0 0,2 Totale 460.018 0,1 100,0 Elaborazione Fondazione Leone Moressa su dati Infocamere
61
FOTOGRAFIA DEL SISTEMA ECONOMICO REGIONALE
Dopo aver analizzato la composizione della produzione nel Veneto e la variazione nel livello di imprese attive rispetto al 2006, è interessante osservare i livelli di sviluppo per ciascun settore produttivo a livello regionale. Questa analisi dinamica, così come quelle svolte precedentemente, vuole essere un riassunto, attraverso un’estrapolazione di alcuni risultati maggiormente significativi, di quanto osservato a diversi livelli, così come riportato nelle singole schede di natimortalità nell’appendice del testo. A livello di flusso si evidenzia come per la maggior parte dei settori in esame i tassi di sviluppo osservati siano stati negativi. In particolare i settori dell’agricoltura e dell’estrazione di minerali registrano un tasso negativo (rispettivamente -4,5% e – 4,3%), seguiti dai trasporti, -3,9%, e dagli alberghi e ristoranti, -2,9%. Mediamente a livello regionale si registra un tasso lievemente negativo, -0,2%, controbilanciato dal dato ottenuto nella pesca, +5,2%, nelle costruzioni, +1,1%, e, anche se di modesta entità, nel settore dell’elettricità, gas e acqua, che segna uno sviluppo pari a 0,4 punti percentuali. Come osservato nel grafico relativo alla natimortalità, il Veneto sconta quindi, in quasi tutti i settori, una lieve stagnazione, dettata da un rallentamento maggiore del numero di nuove imprese iscritte piuttosto che da un aumento di imprese cancellate. In quest’ottica i contorni del dato non devono assumere toni drammatici, bensì devono essere intesi come un rallentamento nella vena imprenditoriale veneta dovuto alla generale situazione economica poco favorevole, che spinge a consolidare le realtà presenti piuttosto che a intraprenderne di nuove. Tasso di sviluppo per settori economici nel Veneto - 2007 5,2
1,1
-0,6
-1,2
-1,9 -2,3
-0,2
TOTALE
Altri servizi pubblici
Sanità e servizi sociali
Istruzione
Elaborazione Fondazione Leone Moressa su dati Infocamere
62
-0,8
-3,9 Intermediazione mon.
Alberghi e ristoranti
Commercio e rip.
Costruzioni
Elettricità, gas e acqua
Attività manifatturiere
Estrazione di minerali
Pesca e piscicoltura
Agricoltura e caccia
-2,9
-4,3
-4,5
Trasporti e mag.
-2,0
-2,1
Attiv. immob., noleggio
0,4
Le imprese nel Veneto
E’ ora interessante analizzare quali siano le caratteristiche delle province venete in termini di “preferenze produttive”. L’obiettivo che ci si pone in questo caso è quello di valutare se ci siano delle aree di specializzazione all’interno del contesto regionale a seconda dei diversi settori produttivi. L’indicatore che viene qui utilizzato è l’Indice di Localizzazione delle attività economiche ed è calcolato come il rapporto tra la concentrazione di imprese di un determinato settore produttivo in una provincia e lo stesso valore calcolato per il contesto regionale. Se il valore che ne risulta è maggiore di uno, significa che in quella particolare provincia vi è un alto livello di specializzazione all’interno della regione. Nel Veneto, se confrontato con il dato nazionale, emerge la pesca come settore maggiormente localizzato. Seguono le attività manifatturiere, le attività immobiliari e i servizi domestici. Alberghi e ristoranti, trasporti, costruzioni e agricoltura si collocano come attività comunque presenti, ma senza gli exploit considerati per gli altri settori. Scendendo nel dettaglio delle singole province si possono apprezzare meglio le composizioni e le scelte produttive locali. »»Belluno Tra i settori che maggiormente contano spiccano l’estrazione di minerali, tipica di zone con la presenza di rilievi collinari-montuosi, la produzione di energia elettrica, ottenuta grazie alla diffusa presenza di centrali idroelettriche, e la già nota connotazione turistica. »»Padova In quest’area non si riscontrano particolari specializzazioni territoriali, segno che la produzione tout-court è ben diffusa, tipico delle aree maggiormente industrializzate. In ogni caso esiste un primeggiare per la produzione di energia e acqua, per il commercio, per le attività immobiliari e, soprattutto, legato probabilmente al polo universitario, una specializzazione nel settore dell’istruzione e dei servizi ad essa correlati. »»Rovigo In questa provincia spicca su tutte l’attività di pesca e piscicultura, seguita dalla specializzazione nell’agricoltura, e, in misura minore, nei servizi pubblici. »»Treviso La marca trevigiana si distingue per la propensione nel settore primario, nelle costruzioni e nelle attività immobiliari, senza per altro, eccellere come le altre province. »»Venezia La provincia capoluogo si distingue prima di tutto nei servizi domestici, e, a seguire, data la conformazione territoriale, nella pesca. La presenza di terminal per il trasporto di merci e persone (aereoporto, 63
FOTOGRAFIA DEL SISTEMA ECONOMICO REGIONALE
porto, nodo ferroviario e autostradale), ne fa la provincia maggiormente specializzata nel Veneto nelle attività di trasporto e magazzinaggio, e chiaramente, grazie alle spiagge e a Venezia stessa, la pone come la seconda provincia nella specializzazione turistica. »»Verona Spiccano i settori dell’agricoltura e ancor di più dell’estrazione mineraria, in seconda battuta si evidenzia una sostanziosa presenza di attività legate alle costruzioni, alla sanità e ai servizi sociali. »»Vicenza Tra le province venete, Vicenza assume il valore maggiore nella specializzazione manifatturiera. Segue, anche qui grazie alla presenza di colli e monti all’interno della conformazione orografica, la produzione di elettricità e acqua, e l’attività immobiliare e di noleggio. Indice di localizzazione per attività economica nelle province del Veneto – 2007 (A livello provinciale rispetto al totale Veneto, e a livello veneto rispetto al totale Italia) BL
PD
RO
TV
VE
VR
VI
Agricoltura, caccia e silvicoltura
0,7
1,0
1,4
1,1
0,8
1,2
0,8
1,0
Pesca, piscicoltura e servizi
0,1
0,1
10,3
0,1
2,3
0,1
0,0
2,7
Estrazione di minerali
2,7
0,5
0,4
0,8
0,2
1,5
1,9
0,8
Attività manifatturiere
1,1
1,0
0,9
1,1
0,8
0,9
1,3
1,2
Produzione e distribuzione di elettricità, gas e acqua
3,2
1,1
0,9
0,6
0,8
0,8
1,3
0,8
Costruzioni
1,1
0,9
0,9
1,0
1,0
1,1
1,0
1,0
Commercio e riparazioni
1,0
1,1
0,9
0,9
1,1
0,9
1,0
0,8
Alberghi e ristoranti
2,2
0,7
0,8
0,8
1,5
1,0
0,9
1,0
Trasporti e magazzinaggio
0,9
0,9
0,9
0,9
1,3
1,0
1,0
1,0
Intermediazione monetaria
1,1
1,1
0,8
1,1
0,9
1,0
1,0
0,9
Attività immobiliari, noleggio, informatica e ricerca
0,7
1,1
0,7
1,1
1,0
0,9
1,1
1,2
Pubblica amministrazione e difesa
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
6,0
0,2
Istruzione
1,0
1,6
0,7
0,8
1,0
0,8
0,8
0,8
Sanità e servizi sociali
0,9
1,0
0,8
1,0
1,0
1,1
0,9
0,6
Altri servizi pubblici
1,2
0,9
1,0
0,9
1,0
1,0
1,0
0,9
Servizi domestici presso famiglie e convivenze
0,0
0,0
0,0
0,0
6,4
0,0
0,0
1,6
Imprese non classificate
1,5
0,7
0,5
0,4
2,4
1,1
0,8
0,3
Elaborazione Fondazione Leone Moressa su dati Infocamere
64
Veneto
Le imprese nel Veneto
L’osservazione delle due tabelle che seguono permette di analizzare la variazione, a livello provinciale per settore economico, del numero di imprese attive operanti nel territorio regionale. Partendo dal settore primario dell’agricoltura si evidenzia una generalizzata variazione negativa nel numero di imprese attive rispetto al 2006 più evidente nel veneziano (-5,6%) e nel trevigiano (-5,0%). La minor riduzione di numerosità si è avuta, anche in termini assoluti, nella provincia di Verona (-2,7%). Nel settore ittico le uniche due province in cui il dato assume rilevanza sono il rodigino, con una variazione positiva di 13,9 punti percentuali, e il veneziano, con una diminuzione del 2,6%. Nel settore manifatturiero solo Treviso vede aumentare le proprie imprese attive (+1,9%), mentre le variazioni negative più eclatanti si registrano a Belluno (-3,1%) e, in termini assoluti, a Venezia e Vicenza, rispettivamente con -1,2% e -1,1%. Nel 2007 il settore delle costruzioni in Veneto è stato trainato dall’aumento di imprese nel padovano (+3,0%) e nel veronese (+4,3%), mentre a Belluno (-1,4%) si sono registrati i risultati meno brillanti, comunque poco influenti a livello assoluto. Il commercio ha visto solo Treviso registrare un aumento del numero di imprese attive (+1,0%) mentre spicca il dato negativo di Venezia (-1,1%) per l’entità in termini assoluti, che, sommato ai dati delle altre province, ha generato una variazione regionale del -0,2%. Il settore turistico, in miglioramento rispetto al 2006, ha visto aumentare il numero delle proprie imprese nel trevigiano (+2,8%) contro una diminuzione sensibile per Belluno (-1,0%), mentre il resto della regione ha potuto godere di miglioramenti importanti. Infine, l’ultimo settore che merita di essere considerato, valutando la presenza di aziende nella regione, è quello delle attività immobiliari che ha ottenuto un aumento del numero delle proprie imprese in tutte le province con particolari risultati nel veronese (+4,5%) e nel veneziano (+4,9%).
65
FOTOGRAFIA DEL SISTEMA ECONOMICO REGIONALE
Imprese attive per attività economica e per province in Veneto – 2007 (Valori assoluti) Agricoltura, caccia e silvicoltura
BL
PD
RO
TV
VE
VR
VI
Veneto
2.129
18.179
6.775
17.439
10.228
19.316
10.802
84.868 2.852
Pesca, piscicoltura e servizi
6
35
1.686
35
1.015
52
23
Estrazione di minerali
27
28
6
42
10
85
95
293
Attività manifatturiere
2.370
13.070
3.209
13.013
8.199
11.413
14.559
65.833
25
50
12
27
30
36
49
229
Produzione e distribuzione di elettricità, gas e acqua Costruzioni
2.637
13.650
3.674
13.369
11.536
15.600
11.685
72.151
Commercio e riparazioni
3.705
23.255
5.333
18.636
17.786
19.204
18.084
106.003
Alberghi e ristoranti
1.711
3.289
1.063
3.321
5.413
4.720
3.412
22.929
501
3.284
855
2.723
3.395
3.454
2.710
16.922
Trasporti e magazzinaggio Intermediazione monetaria Attività immobiliari, noleggio, informatica e ricerca Pubblica amministrazione e difesa
318
1.872
416
1.696
1.219
1.690
1.384
8.595
1.323
13.206
2.180
11.252
9.054
10.360
10.437
57.812
0
0
0
0
0
0
1
1 1.398
Istruzione
46
446
59
216
224
212
195
Sanità e servizi sociali
44
288
62
264
216
287
215
1.376
Altri servizi pubblici
703
3.492
1.016
3.095
2.857
3.651
3.150
17.964
0
0
0
0
1
0
0
1
Servizi domestici presso famiglie e convivenze Imprese non classificate Totale
39
111
21
56
295
166
103
791
15.584
94.255
26.367
85.184
71.478
90.246
76.904
460.018
Elaborazione Fondazione Leone Moressa su dati Infocamere
66
Le imprese nel Veneto
Imprese attive per attività economica e per province in Veneto – 2007 (Variazioni percentuali rispetto al 2006) BL
PD
RO
TV
VE
VR
VI
Veneto
-2,2
-4,6
-4,6
-5,0
-5,6
-2,7
-4,1
-4,2
Pesca, piscicoltura e servizi
0,0
-12,5
13,9
-12,5
-2,6
-5,5
0,0
6,2
Estrazione di minerali
3,8
-12,5
-25,0
-2,3
-9,1
-2,3
4,4
-1,7
Attività manifatturiere
-3,1
-0,6
-0,3
1,9
-1,2
-0,6
-1,1
-0,4
Produzione e distribuzione di elettricità, gas e acqua
4,2
2,0
50,0
8,0
25,0
2,9
8,9
9,0
Agricoltura, caccia e silvicoltura
Costruzioni
-1,4
3,0
0,2
2,4
2,5
4,3
1,3
2,5
Commercio e riparazioni
-0,8
-0,3
-1,1
1,0
-1,1
-0,1
-0,2
-0,2
Alberghi e ristoranti
-1,0
1,6
1,7
2,8
1,7
1,1
-0,2
1,2
Trasporti e magazzinaggio
-1,8
-2,9
-4,5
-2,5
-1,3
-2,0
-1,7
-2,2
Intermediazione monetaria
-1,2
2,4
6,7
1,0
-0,5
1,9
1,1
1,5
Attività immobiliari, noleggio, informatica e ricerca
2,9
4,2
4,2
4,1
4,9
4,5
3,7
4,2
Pubblica amministrazione e difesa
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
Istruzione
-9,8
-0,4
0,0
3,3
1,4
3,4
-1,0
0,6
Sanità e servizi sociali
7,3
4,0
-4,6
5,2
5,9
2,1
7,5
4,3
Altri servizi pubblici
2,0
1,8
-1,3
2,2
0,6
1,8
1,7
1,5
Servizi domestici presso famiglie e convivenze
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
Imprese non classificate
143,8
56,3
-16,0
69,7
65,7
7,1
18,4
40,0
-0,9
0,0
-0,4
0,5
0,0
0,6
-0,1
0,1
Totale
Elaborazione Fondazione Leone Moressa su dati Infocamere
L’analisi a livello provinciale si conclude con uno sguardo sulla distribuzione delle tipologie di natura giuridica delle imprese venete osservandola anche dal punto di vista delle dinamiche di variazione nelle diverse province. I dati riportati di seguito rappresentano uno spunto di riflessione che è possibile approfondire nell’appendice del testo con ulteriori analisi relative a questo specifico argomento. La maggior parte delle imprese venete sono ditte individuali (61,8%), particolarmente presenti a Rovigo, dove rappresentano il 71,1% del totale delle aziende, mentre “solo” per il 57,8% a Vicenza. A livello regionale, il 21,1% delle imprese sono società di persone, particolarmente presenti a Belluno e Venezia (rispettivamente il 24,1% a livello provinciale e il 23,0%). L’ultima categoria giuridica presente nel Veneto è rappresentata dalle società di ca67
FOTOGRAFIA DEL SISTEMA ECONOMICO REGIONALE
pitali (15,8%), non ancora particolarmente diffuse soprattutto nelle province meno industrializzate come Belluno e Rovigo, dove rappresentano poco più di un decimo delle imprese totali, mentre lo sono molto di più a Vicenza, toccando il 20,2%. Le restanti province venete si collocano tra il 14,7% di Venezia e il 16,7% di Treviso. Imprese attive nel Veneto per natura giuridica – 2007 (Valori assoluti e incidenza percentuale per provincia sul totale delle stesse) Società di capitale
Società di persone
Imprese individuali
Altre forme
Totale
v. ass.
inc. %
v. ass.
inc. %
v. ass.
inc. %
v. ass.
inc. %
v. ass.
Belluno
1.633
10,5
3.761
24,1
9.827
63,1
363
2,3
15.584
inc. % 100
Padova
14.052
14,9
19.714
20,9
59.239
62,8
1.250
1,3
94.255
100
Rovigo
2.680
10,2
4.534
17,2
18.744
71,1
409
1,6
26.367
100
Treviso
14.207
16,7
18.664
21,9
51.518
60,5
795
0,9
85.184
100
Venezia
10.515
14,7
16.460
23,0
43.196
60,4
1.307
1,8
71.478
100
Verona
14.062
15,6
17.615
19,5
57.217
63,4
1.352
1,5
90.246
100
Vicenza
15.498
20,2
16.104
20,9
44.432
57,8
870
1,1
76.904
100
Veneto
72.647
15,8
96.852
21,1
284.173
61,8
6.346
1,4
460.018
100
Elaborazione Fondazione Leone Moressa su dati Infocamere
Risulta particolarmente interessante osservare come si sia evoluta la dinamica nel corso del 2007 nel numero delle imprese per tipologia giuridica e provincia. Da un primo sguardo sembra che sia presente un forte e deciso trend che vede diminuire il numero di imprese individuali a favore, prevalentemente, di società di capitale. La variazione assoluta delle prime (-3.920) combacia quasi perfettamente con l’aumento delle seconde (+3.999) quasi a voler suggerire una ricostruzione aziendale verso dimensioni più ampie. Un ulteriore dato a conferma di ciò è rappresentato dall’aumento di 597 unità a livello regionale, ricomprendendo le dinamiche di crescita sperimentate dalle società di persone e dalle imprese aventi altre forme giuridiche. In particolare Venezia e Treviso hanno diminuito maggiormente il numero di imprese individuali, rispettivamente -1,9% e -1,7%, mentre Verona ha limitato questo risultato a -0,6%. Dal lato delle imprese di capitale sono proprio Treviso e Venezia che segnano i maggiori aumenti in termini percentuali rispetto al numero di imprese attive di questa tipologia giuridica nel 2006 (rispettivamente +8,4% e +6,7%). Assumono risultati alterni le società di persone a seconda della zona geografica di localizzazione. A fronte di
68
Le imprese nel Veneto
una lieve variazione media di 0,3 punti percentuali, ci sono province come Belluno e Rovigo che diminuiscono la propria numerosità (rispettivamente -1,5% e -2,2%) contro zone in cui l’aumento di questa tipologia di organizzazione societaria è più forte: su tutti Treviso e Verona, entrambe a +1,0% in termini percentuali. Imprese attive nel Veneto per natura giuridica – 2007 (Variazioni assolute e percentuali rispetto al 2006) Società di capitale var. ass.
Società di persone
var. %
var. ass.
var. %
Imprese individuali var. ass.
var. %
Altre forme var. ass.
Totale
var. %
var. ass.
var. % -0,9
Belluno
27
1,7
-57
-1,5
-129
-1,3
11
3,1
-148
Padova
815
6,2
67
0,3
-918
-1,5
33
2,7
-3
0,0
Rovigo
157
6,2
-101
-2,2
-190
-1,0
18
4,6
-116
-0,4
Treviso
1.105
8,4
189
1,0
-893
-1,7
26
3,4
427
0,5
Venezia
656
6,7
92
0,6
-822
-1,9
46
3,6
-28
0,0
Verona
641
4,8
167
1,0
-350
-0,6
100
8,0
558
0,6
Vicenza
598
4,0
-103
-0,6
-618
-1,4
30
3,6
-93
-0,1
Veneto
3.999
5,8
254
0,3
-3.920
-1,4
264
4,3
597
0,1
Elaborazione Fondazione Leone Moressa su dati Infocamere
Nei comuni Per concludere l’analisi relativa alla fotografia del sistema produttivo veneto, è interessante dare un cenno relativamente alla situazione a livello comunale22. Una prima considerazione riguarda la localizzazione delle imprese all’interno del territorio veneto e, in particolare, nei diversi comuni della regione. La tabella che segue riporta, in ordine decrescente, i primi trenta comuni secondo il criterio dell’incidenza percentuale delle imprese ivi localizzate rispetto al totale regionale. I risultati, in testa alla classifica, riguardano i mag-
22 Per un approfondimento delle dinamiche a livello comunale si rimanda alla consultazione del volume Osser vatorio sulla nati-mor talità delle imprese totali ar tigiane in Italia, nel Veneto e nelle province venete, Anno 2007, realizzato dalla Fondazione Leone Moressa e disponibile sul sito www.fondazioneleonemoressa.org.
69
FOTOGRAFIA DEL SISTEMA ECONOMICO REGIONALE
giori capoluoghi di provincia 23: a capo di essi si colloca Verona che “ospita” il 4,9% delle imprese regionali. Quello che risulta interessante è la composizione della parte intermedia della classifica. I comuni del veneziano (San Donà di Piave, Jesolo) e del trevigiano (Conegliano, Castelfranco Veneto, Montebelluna) sono quelli maggiormente “popolati” dalle imprese venete considerando i paesi non capoluogo di provincia, mentre tra i comuni del veronese e del padovano spiccano solo Villafranca di Verona e Cittadella. Questo risultato indica come alcune province siano industrializzate in modo maggiormente diffuso ed omogeneo, in senso geografico, rispetto ad altre che invece collocano la maggior parte delle proprie aziende nel capoluogo di provincia. Primi trenta comuni veneti secondo l’incidenza di imprese – 2007 (Valore assoluto e incidenza di imprese sul totale regionale) Comune
Prov.
Val. ass.
Inc. % sul tot. Veneto
Comune
Prov.
Val. ass.
Inc. % sul tot. Veneto
Verona
VR
22.482
4,9
Thiene
VI
2.546
0,6
Venezia
VE
21.148
4,6
Belluno
BL
2.397
0,5 0,5
Padova
PD
20.024
4,4
Arzignano
VI
2.362
Vicenza
VI
10.973
2,4
Legnago
VR
2.359
0,5
Treviso
TV
8.328
1,8
Vittorio Veneto
TV
2.341
0,5
Rovigo
RO
4.787
1,0
San Bonifacio
VR
2.267
0,5
Chioggia
VE
4.378
1,0
Mira
VE
2.245
0,5
Bassano del Grappa
VI
4.030
0,9
Portogruaro
VE
2.244
0,5
San Dona’ di Piave
VE
3.747
0,8
Piove di Sacco
PD
2.203
0,5
Jesolo
VE
3.647
0,8
Porto Tolle
RO
2.188
0,5
Conegliano
TV
3.636
0,8
Cittadella
PD
2.186
0,5
Castelfranco Veneto
TV
3.326
0,7
Mirano
VE
2.083
0,5
Montebelluna
TV
3.133
0,7
Villorba
TV
2.076
0,5
Villafranca di Verona
VR
3.065
0,7
San Giovanni Lupatoto
VR
2.074
0,5
Schio
VI
2.998
0,7
Vigonza
PD
Veneto
2.047
0,4
460.018
100,0
Elaborazione Fondazione Leone Moressa su dati Infocamere
23 Essendo il territorio veneto molto frammentato a livello di amministrazioni comunali (nel Veneto se ne contano 581), è naturale che ai primi posti delle classifiche si trovino i capoluoghi di provincia.
70
Le imprese nel Veneto
Per approfondire ulteriormente il grado di diffusione e localizzazione delle imprese venete è utile dare qualche cenno sulla tipologia produttiva maggiormente radicata nei diversi comuni della regione. Di seguito si riporta una tabella che indica, con una macrodivisione di settori, quali siano i cinque comuni dove si localizzano la maggior parte delle imprese regionali, con lo scopo di esaminare eventuali specializzazioni. Per una definizione dettagliata e completa dell’analisi si rimanda alle schede provinciali presenti nell’appendice del testo. Nel settore primario dell’agricoltura e della pesca la parte del leone la fa un piccolo comune della provincia di Rovigo, Porto Tolle, che raccoglie poco meno del 2% delle imprese del settore che rappresentano il 74,4% delle imprese comunali. Seguono Verona e Chioggia, dove per la prima le imprese di questo settore sono il 6,9%, mentre per la seconda rappresentano il 26,4% del totale comunale. Nelle attività manifatturiere Venezia e Verona raccolgono ciascuna oltre il 3% delle imprese regionali, mentre si segnala al quarto posto il comune di Vicenza in cui le imprese manifatturiere sono il 12,4% del totale comunale. Il 5,1% delle imprese edili venete hanno sede a Verona dove rappresentano il 16,5% delle attività totali. Si segnala al terzo posto Padova in cui l’importanza di questo settore scende al 9,1%. Nel settore del commercio e degli alberghi e ristoranti la fanno da padrone Venezia, con il 6,5% delle imprese regionali, Verona (5,8%) e Padova (5,7%). All’interno di queste città, così come nelle altre due del quintetto, l’importanza di queste attività è sopra il 30%, con Venezia e Verona molto vicine al 40% (rispettivamente 39,8% e 37,0%). Infine la città dei servizi veneti è Padova in cui il 40,0% delle proprie rappresenta il 7,7% regionale. Seguono a breve distanza Verona (7,3%) e Venezia (6,5%). Si segnala Treviso, che ospita il 3,4% delle imprese regionali che, nella conformazione economica, rappresentano il 42,1% delle imprese totali della città.
71
FOTOGRAFIA DEL SISTEMA ECONOMICO REGIONALE
Primi cinque comuni veneti secondo l’incidenza delle imprese per settore economico – 2007 ( Valore assoluto, incidenza rispetto al totale del settore veneto e incidenza rispetto alle imprese del comune) Settore
Agricoltura e pesca
Attività manifattur.
Costruzioni
Commercio, Alberghi e ristoranti
Servizi
Inc. % sul tot. Veneto
Importanza settore nel comune
1.628
1,9
74,4
1.561
1,8
6,9
1,3
26,4
1.090
1,2
5,2
833
0,9
4,2
VE
2.521
3,8
11,9
Verona
VR
2.089
3,2
9,3
Padova
PD
1.898
2,9
9,5
Vicenza
VI
1.361
2,1
12,4
Comune
Prov.
Val. ass.
Porto Tolle
RO
Verona
VR
Chioggia
VE
1.154
Venezia
VE
Padova
PD
Venezia
Treviso
TV
782
1,2
9,4
Verona
VR
3.708
5,1
16,5 10,5
Venezia
VE
2.215
3,1
Padova
PD
1.828
2,5
9,1
Vicenza
VI
1.497
2,1
13,6
Treviso
TV
856
1,2
10,3
Venezia
VE
8.414
6,5
39,8
Verona
VR
7.486
5,8
33,3
Padova
PD
7.410
5,7
37,0
Vicenza
VI
3.511
2,7
32,0 33,0
Treviso
TV
2.752
2,1
Padova
PD
8.002
7,7
40,0
Verona
VR
7.562
7,3
33,6
Venezia
VE
6.792
6,5
32,1
Vicenza
VI
4.014
3,9
36,6
Treviso
TV
3.506
3,4
42,1
Elaborazione Fondazione Leone Moressa su dati Infocamere
Nella mappa che segue sono riportati i tassi di sviluppo dei comuni veneti nel corso del 2007. E’ stata eseguita una suddivisione in tre classi con lo scopo di raggruppare in modo omogeneo le performance delle diverse realtà comunali di modo da offrire un quadro completo e chiaro di quale sia
72
Le imprese nel Veneto
stata la dinamica imprenditoriale della regione nell’anno appena trascorso. Sono 38 i comuni che hanno fatto registrare un tasso di sviluppo elevato, al di sopra del 2%. Non è possibile osservare però un trend geografico comune poiché queste località sono sparse sul territorio senza soluzione di unità. Si segnalano comunque il rodigino e il veronese come le aree con la più alta presenza di comuni “virtuosi”. Sono molti di più invece i comuni che hanno registrato dei tassi di sviluppo positivi ma più contenuti, tra lo 0% e il 2%, e, in particolare, sono localizzati prevalentemente attorno ai maggiori centri regionali e lungo le direttrici stradali e ferroviarie. Infine, è molto nutrito il numero di comuni con tassi di sviluppo negativi, nella maggior parte dei casi lievi. Si nota una particolare concentrazione di queste realtà nelle zone meno attratte dalla gravità dei centri produttivi maggiori, oppure, giocoforza, nelle aree maggiormente penalizzate dalla situazione orografica. Tasso di sviluppo nei comuni del Veneto – 2007
T a sso di sv ilu ppo m o lt o p o s it iv o
( 38)
p o s it iv o
( 177)
n e g a t iv o
( 365)
Elaborazione Fondazione Leone Moressa su dati Infocamere
73
FOTOGRAFIA DEL SISTEMA ECONOMICO REGIONALE
Le imprese artigiane La realtà artigiana veneta ricopre un ruolo molto importante nell’economia regionale e, come tale, risponde a logiche e tendenze separate dalla realtà industriale. Per questo motivo nel prosieguo del capitolo si approfondiranno le stesse variabili osservate precedentemente per quello che riguarda il mondo dell’artigianato. Il Veneto in Italia A livello nazionale nel 2007 si contano 1.482.452 imprese artigiane localizzate per il 30,8% nel NordOvest, per il 23,9% nel NordEst, per il 19,9% nel Centro, per il 16,8% nel Sud e per l’8,7% nelle Isole. È interessante osservare il dato relativo all’incidenza delle realtà artigiane sul totale imprenditoriale delle zone geografiche per capire quanto queste siano “votate” a produzioni di questo tipo. Nel NordOvest su 100 imprese 33,1 sono artigiane, il NordEst è al 32,4%, mentre il centro si colloca poco sotto il 30%. Chiude la “classifica” il Sud con il 21,2% di imprese artigiane sul totale delle attività produttive. Il dato della densità imprenditoriale mostra inequivocabilmente la vocazione dei veneti all’artigianato: su 100 abitanti ci sono 3,3 imprese artigiane nel NordEst (e nel Veneto), 3,1 nel NordOvest, 2,7 nel Centro e meno di 2 nel Sud e nelle Isole. Nel complesso il numero di imprese artigiane è aumentato nel corso del 2007, rispetto all’anno precedente, di 0,7 punti percentuali. Osservando i dati regionali la Lombardia è la regione con il maggior numero di imprese artigiane (18,2% sul totale nazionale), seguita dall’Emilia Romagna (10,0%) e dal Veneto (9,9%). In termini di presenza rispetto alle produzioni industriali sono tutte le regioni del Nord a collocarsi sopra il 30% con capofila l’Emilia Romagna (34,6%) mentre il Veneto registra 32 imprese artigiane su 100 nel proprio territorio. In termini di variazioni percentuali nella numerosità delle imprese artigiane spiccano Valle d’Aosta e Lazio (rispettivamente +2,2% e +2,0%) mentre il Veneto registra un contenuto ma significativo aumento (+0,3%). Il Friuli Venezia Giulia segna una importante variazione negativa con -1,1%, mentre Molise, Basilicata, Trentino Alto Adige e Calabria registrano variazioni negative, ma contenute al di sotto del punto percentuale.
74
Le imprese nel Veneto
Presenza dell’impresa artigiana in Italia – 2007 (Numerosità delle imprese attive, variazione percentuale rispetto al 2006, incidenza sul totale nazionale, incidenza delle imprese artigiane sul totale delle imprese, densità imprenditoriale, per regioni e aree geografiche) Imprese attive
Variaz. %
Incid. %
Incid. % art. sul totale imprese
Imprese per 100 abitanti
Abruzzo
36.332
1,3
2,5
27,6
2,9
Basilicata
12.219
-0,7
0,8
22,1
2,0
Calabria
37.559
-0,1
2,5
24,2
1,9
Campania
76.290
0,2
5,1
16,6
1,3
Emilia Romagna
148.468
0,0
10,0
34,6
3,7
Friuli Venezia Giulia
31.198
-1,1
2,1
30,9
2,6
Lazio
99.421
2,0
6,7
26,1
1,9
Liguria
46.187
1,4
3,1
32,9
2,9
269.399
1,4
18,2
33,3
3,0
52.284
0,5
3,5
32,5
3,6
Lombardia Marche Molise
7.715
-0,4
0,5
23,6
2,4
136.247
0,9
9,2
32,8
3,2
Puglia
78.578
1,2
5,3
23,1
2,0
Sardegna
42.837
1,5
2,9
28,5
2,6
Sicilia
85.826
0,3
5,8
21,8
1,7
Toscana
118.169
0,7
8,0
32,9
3,4
Trentino Alto Adige
27.327
-0,4
1,8
26,8
2,9
Umbria
24.864
0,5
1,7
30,0
3,0
Piemonte
Valle d’Aosta
4.210
2,2
0,3
32,9
3,5
Veneto
147.322
0,3
9,9
32,0
3,3
NordOvest
456.043
1,3
30,8
33,1
3,1
NordEst
354.315
0,0
23,9
32,4
3,3 2,7
Centro
294.738
1,1
19,9
29,9
Sud
248.693
0,6
16,8
21,2
1,8
Isole
128.663
0,7
8,7
23,6
1,9
1.482.452
0,7
100
28,6
2,6
Italia
Elaborazione Fondazione Leone Moressa su dati Infocamere
Riprendendo il grafico già presentato nella prima parte di questo capitolo si vuole mettere in risalto quale sia la dinamica di crescita delle imprese
75
FOTOGRAFIA DEL SISTEMA ECONOMICO REGIONALE
artigiane regionali attraverso la combinazione dei tassi di natalità e mortalità. Utilizzando come punto medio la situazione nazionale si può quindi osservare come si collocano le singole regioni in termini di flussi di imprese che si iscrivono o si cancellano dal Registro delle Imprese. Bassa natalità, alta mortalità (quad. in alto a sinistra) In questa porzione di grafico possiamo osservare quali siano le regioni che hanno sperimentato delle difficoltà nel settore artigiano. Il Friuli Venezia Giulia risulta essere la sola regione che ha combinato tassi di mortalità superiori alla media italiana e tassi di natalità inferiori, segnando un saldo, denominato tasso di sviluppo, inferiore al dato nazionale. Alta natalità, bassa mortalità (quad. in basso a destra) In questa zona del grafico è possibile individuare le regioni in cui il settore artigiano ha registrato le migliori performance di crescita in termini di numerosità di imprese registrate. Liguria e Valle d’Aosta in particolare registrano una natalità superiore, in termini assoluti, al valore della mortalità, mentre il Lazio, pur registrando tassi di natalità non particolarmente alti, contiene molto il numero di imprese artigiane che nel 2007 ha deciso di chiudere i battenti. Alta natalità, alta mortalità (quad. in alto a destra) In questo quadrante si trovano le regioni in cui la dinamica di crescita è più turbolenta e variegata. Il dinamismo di queste regioni infatti non sempre porta ad una crescita nel numero di imprese attive poiché il tasso di mortalità può superare in valore assoluto il tasso di natalità. E’ questo il caso dell’Emilia Romagna, che registra un alto tasso di chiusura di aziende contro un moderato tasso di natalità, pur sempre superiore alla media nazionale. Dall’altro lato si collocano la Toscana, il Piemonte e la Lombardia, che, pur senza risultati eclatanti di crescita, registrano tassi sensibilmente più elevati rispetto all’Italia, segno di un’economia regionale più vivace e attiva. Bassa natalità, bassa mortalità (quad. in basso a sinistra) In questa zona si trovano le regioni in cui permane lo delle cose permane. I valori dei tassi in esame non sono elevati e sono inferiori alla media italiana. Sono da segnalare tra le regioni leggermente più dinamiche Abruzzo, Sardegna e Puglia che segnano tassi di natalità maggiori, in valore assoluto, dei tassi di 76
Le imprese nel Veneto
mortalità, segno di un possibile “risveglio” in termini di crescita di imprese artigiane nei prossimi anni. Dall’altro lato si collocano le restanti regioni italiane, quasi tutte del Sud, che progressivamente segnano tassi di natalità molto bassi rispetto all’Italia coniugati a tassi di mortalità relativamente minori. Il Veneto si colloca in una zona particolare, segnando circa lo stesso tasso di mortalità italiano ma in termini di natalità segnando il passo, delineando una probabile diminuzione, in futuro, del numero di imprese artigiane. Natalità e mortalità delle imprese artigiane in Italia – 2007 (a livello regionale) Mortalità
bassa natalità alta mortalità
Toscana
Emilia Romagna Friuli Venezia Giulia
O VENETO
Natalità Trentino Alto Adige
Molise
Campania
Basilicata
Sicilia
Puglia
Lombardia
Piemonte
ITALIA IIT T Liguria
Umbria
Calabria Marche
alta natalità alta mortalità
Abruzzo
Lazio
Valle d’Aosta
Sardegna
alta natalità bassa mortalità
bassa natalità bassa mortalità Elaborazione Fondazione Leone Moressa su dati Infocamere
Nelle province Si scende ora nel dettaglio provinciale veneto per meglio comprendere la situazione fatta registrare nelle diverse realtà locali nel corso del 2007. Su 147.322 imprese attive nel 2007 il 20% si trova nel veronese, il 19,7% nel padovano, poco meno del 15% si trova a Venezia (14,9%) mentre Rovigo e Belluno registrano le incidenze più basse (rispettivamente 5,2% e 3,9%). Osservando il dato sull’incidenza delle imprese artigiane tra le imprese totali presenti nel territorio si osserva come sia proprio la regione montana a contare il più alto rapporto (il 36,8% delle imprese montane sono artigiane), seguita da Vicenza, 35,1%, e Verona, 32,7%. In termini di variazioni rispetto al 2006, Rovigo e Belluno hanno registrato le diminuzioni maggiori (-1,9% nel rodigino e -1,1% nel bellunese), mentre è nella provincia scaligera che le imprese sono aumentate maggiormente (1,6%).
77
FOTOGRAFIA DEL SISTEMA ECONOMICO REGIONALE
Struttura dell’impresa artigiana nel Veneto – 2007 (Imprese attive, variazione percentuale rispetto al 2006, incidenza percentuale sul totale Veneto e incidenza dell’artigianato sul totale delle imprese nella provincia, densità artigiana, per provincia del Veneto) Imprese attive
Var. % 06-07
Incid. %
Inc. % artigianato
Imprese x 100 abit.
Belluno
5.732
-1,1
3,9
36,8
2,7
Padova
28.985
0,1
19,7
30,8
3,4
Rovigo
7.699
-1,9
5,2
29,2
3,2 3,3
Treviso
26.521
0,4
18,0
31,1
Venezia
21.933
-0,5
14,9
30,7
2,7
Verona
29.473
1,6
20,0
32,7
3,6
Vicenza
26.979
0,6
18,3
35,1
3,4
Veneto
147.322
0,3
100,0
32,0
3,3
Elaborazione Fondazione Leone Moressa su dati Infocamere
L’analisi della realtà artigiana veneta passa ora attraverso la composizione per settore produttivo. Innanzitutto si osserva come le attività artigiane siano prevalentemente nei settori delle costruzioni (40,5% del totale), della manifattura (31,0%) dei servizi pubblici e sociali (9,0%) e delle attività di trasporto (7,9%). E’ altresì interessante osservare quale sia la percentuale di imprese artigiane all’interno dei singoli settori. Si segnala infatti che l’82,8% delle aziende edili è artigiano, il 74,0% lo è nei servizi pubblici, il 68,4% nei trasporti e magazzinaggio e il 69,3% nella manifattura, in cui, in particolare, si evidenzia che l’83,9% delle aziende del legno e l’81,0% delle imprese alimentari sono artigiane. In termini di variazioni percentuali rispetto al 2006 spicca il dato dell’agricoltura in cui la differenza tra il numero di imprese artigiane attive nel 2006 e di quelle attive nel 2007 segna un +4,2%. Le attività dei servizi sociali variano di 13,1 punti percentuali, dato il basso valore assoluto, mentre risultano interessanti i risultati delle attività di noleggio e informatica (+2,2%) e delle costruzioni (+2,3%). Il settore della manifattura segna una flessione di 1,1 punti percentuali, ma il dato più pesante, in rapporto alla numerosità assoluta delle imprese del settore, è registrato dalle aziende artigiane dei trasporti con -4,4%.
78
Le imprese nel Veneto
Imprese artigiane per settori economici nel Veneto - 2007 (Valori assoluti, variazioni percentuali rispetto al 2006, incidenza del settore sul totale artigiano del Veneto, incidenza percentuale della componente artigiana sul totale delle imprese operanti nel settore) Imprese Variazione Inc. % Inc.% artigiane % 06-07 settori artigianato Agricoltura, caccia e silvicoltura 2.252 4,2 1,5 2,7 Pesca, piscicoltura e servizi connessi 0 NC 0,0 0,0 Estrazione di minerali 88 1,1 0,1 30,0 Attività manifatturiere 45.655 -1,1 31,0 69,3 Alimentari e bevande 5.822 2,6 4,0 81,0 Tessili 1.798 -2,4 1,2 71,9 Articoli di vestiario, pellicce 3.718 -0,4 2,5 70,7 Cuoio e calzature 1.680 -1,8 1,1 62,0 Legno (esclusi i mobili) 3.968 -3,3 2,7 83,9 Pasta-carta e carta 217 -3,1 0,1 43,9 Editoria e stampa 1.259 -2,9 0,9 50,7 Coke, raffinerie e combustibili 1 0,0 0,0 4,8 Prodotti chimici e fibre 155 -3,1 0,1 26,9 Gomma e plastica 700 -1,5 0,5 47,8 Minerali non metalliferi 2.067 -2,5 1,4 66,3 Produzione di metalli e leghe 160 -7,5 0,1 41,1 Lavorazione dei metalli 8.973 0,1 6,1 72,6 Apparecchi meccanici 3.513 0,1 2,4 57,9 Macchine per ufficio, elaboratori 124 2,5 0,1 44,0 Apparecchi elettrici 1.486 -0,5 1,0 61,7 Apparecchi radiotelevisivi e per comunicazioni 235 -2,1 0,2 54,8 Apparecchi medicali e di precisione 2.180 -1,8 1,5 74,9 Autoveicoli e rimorchi 168 0,6 0,1 47,5 Altri mezzi di trasporto 396 -2,2 0,3 60,9 Mobili e altre manifatture 6.940 -3,3 4,7 75,4 Recupero e preparazione riciclaggio 95 -3,1 0,1 42,6 Prod. e distrib. energ. elettr., gas e acqua 6 -25,0 0,0 2,6 Costruzioni 59.723 2,3 40,5 82,8 Comm. ingr. e dett., rip. beni pers. e per la casa 9.168 -2,3 6,2 8,6 Alberghi e ristoranti 233 -11,1 0,2 1,0 Trasporti,magazzinaggio e comunicaz. 11.583 -4,4 7,9 68,4 Intermediaz.monetaria e finanziaria 22 -8,3 0,0 0,3 Attiv. immob., noleggio, informat. ,ricerca 4.913 2,2 3,3 8,5 Istruzione 154 4,1 0,1 11,0 Sanità e altri servizi sociali 69 13,1 0,0 5,0 Altri servizi pubblici, sociali e personali 13.298 0,8 9,0 74,0 Imprese non classificate 158 27,4 0,1 20,0 Totale 147.322 0,3 100,0 32,0 Elaborazione Fondazione Leone Moressa su dati Infocamere
79
FOTOGRAFIA DEL SISTEMA ECONOMICO REGIONALE
Anche in questo caso è interessante osservare, dopo un’analisi a livello di stock sulla numerosità delle imprese attive nel 2007, quale sia stata la dinamica di crescita, sintetizzata dal tasso di sviluppo, registrata nei diversi settori di produzione del Veneto. Il grafico che segue riporta i valori fatti segnare nel 2007 per le diverse sezioni produttive delle imprese artigiane regionali aggregate secondo il criterio utilizzato precedentemente nel capitolo. Spicca il dato delle imprese operanti nell’elettricità e nella distribuzione di acqua e gas ma è da considerarsi poco significativo a causa della bassa numerosità delle imprese operanti. E’ interessante osservare come le imprese della sanità e dei servizi sociali abbiano avuto uno sviluppo dell’11,5%, seguite dal settore dell’istruzione (+4,0%). Come già evidenziato nelle variazioni del numero di imprese attive, il settore delle costruzioni si dimostra vitale anche se probabilmente turbolento, ma comunque in crescita di 2,5 punti. I settori rimanenti registrano delle diminuzioni nel tasso di sviluppo, in particolare si segnalano le riparazioni e i trasporti (entrambi -4,0%), l’attività di noleggio segna una diminuzione di 1,8 punti percentuali mentre alberghi e ristorazione (-10,6%) e intermediazione monetaria (-12,5%), seppur con alti valori, si limitano a modeste variazioni in senso assoluto. Tasso di sviluppo per settori economici nel Veneto - 2007
-0,6
-4,0
-10,6
0,9
0,3
TOTALE
-1,1
11,5
Altri servizi pubblici
4,0
2,5
0,0
-1,8
-4,0 -12,5
Sanità e servizi sociali
Istruzione
Attiv. immob., noleggio
Intermediazione mon.
Trasporti e magazz.
Alberghi e ristoranti
Commercio e rip.
Costruzioni
Elettricità, gas e acqua
Attività manifatturiere
Estrazione di minerali
Agricoltura, caccia
-37,5
Elaborazione Fondazione Leone Moressa su dati Infocamere
Dopo aver dato un quadro sintetico delle diverse produzioni nel Veneto, si passa, attraverso l’ausilio delle due tabelle sottostanti, all’approfondimento a livello provinciale della situazione al 2007 delle diverse tipologie produttive. E’ opportuno osservare le due tabelle in modo congiunto poiché coniugano le variazioni percentuali nella numerosità delle imprese attive os80
Le imprese nel Veneto
servate tra il 2006 e il 2007 con lo stock esistente a fine 2007, dando così la possibilità di comprendere meglio la dimensione delle variazioni avvenute nel corso dell’anno di studio. Il settore delle produzioni primarie vede un diffuso aumento nel numero di imprese attive tra il 2006 e il 2007, in particolare nel vicentino (+7,1%), nel veronese (+4,9%) e nel trevigiano (+4,6%). Anche Padova e Venezia registrano tassi di crescita importanti, rispettivamente +3,9% e +3,8%, mentre Rovigo e Belluno restano sostanzialmente stabili nella presenza di aziende di questo tipo. Il settore manifatturiero, al contrario, registra una flessione nella numerosità di imprese. Spicca il dato di Venezia (-2,6%) e Rovigo (-1,7%), mentre il bellunese conferma il suo trend di discesa nel numero di attività presenti sul proprio territorio (-2,7%). Il settore delle costruzioni artigiane presenta un quadro più roseo e brillante con la provincia scaligera che fa registrare la performance migliore (+4,5%), seguita da Padova e Vicenza, rispettivamente +2,6% e +2,5%. Solo Rovigo, in particolar modo, e Belluno segnano il passo con valori al di sotto dello zero (-1,7%, -0,3%). Il fronte delle riparazioni registra una diminuzione nel numero di attività presenti tra cui si segnala il dato di Padova (-3,2%) come il più eclatante, seguito comunque da quelli delle altre province venete tra cui solo il bellunese (-1,0%) e il veronese (-1,5%) limitano i danni. Il settore dei trasporti e del magazzinaggio segna un pesante passivo, più marcato a Padova (-5,4%), Venezia, per l’entità di stock (-3,6%), e Verona (-4,6%). Le attività immobiliari e informatiche vedono solo il padovano collocarsi in passivo (-0,5%), mentre mediamente si è registrato un aumento, più marcato nel veronese (+5,7%) e nel vicentino (4,0%). Infine si segnala il settore dei servizi pubblici in cui l’andamento nel 2007 differisce da provincia a provincia. Rovigo e Venezia registrano variazioni percentuali negative, anche se lievi, rispettivamente -1,0% e -0,3%, mentre Padova e Verona, le zone con la maggior presenza di attività di questo tipo, segnano un moderato aumento percentuale (+0,4% e +0,5%). Vicenza, Treviso e Belluno invece hanno visto crescere in modo interessante la numerosità di imprese nel settore nel corso del 2007: nell’ordine +2,0%, +1,9% e +1,2%.
81
FOTOGRAFIA DEL SISTEMA ECONOMICO REGIONALE
Le attività economiche dell’impresa artigiana in Veneto - 2007 (Valori assoluti delle imprese artigiane per settore e provincia) BL
PD
RO
TV
VE
VR
VI
Veneto
163
483
167
365
304
407
363
2.252
Estrazione di minerali
12
10
0
6
4
29
27
88
Attività manifatturiere
1.811
9.366
2.359
8.368
6.114
8.082
9.555
45.655
1
2
0
0
2
0
1
6
2.278
11.401
2.944
11.084
9.207
12.934
9.875
59.723
379
1.775
541
1.633
1.313
1.862
1.665
9.168
13
58
17
16
39
59
31
233
344
2.326
645
1.981
2.025
2.307
1.955
11.583
Agricoltura, caccia e silvicoltura
Produz. e distribuzione di elettricità e gas Costruzioni Commercio e riparazioni Alberghi e ristoranti Trasporti e magazzinaggio Intermediazione finanziaria
2
0
3
4
7
3
3
22
189
978
213
776
819
981
957
4.913
Istruzione
3
51
16
28
18
25
13
154
Sanità e altri servizi sociali
13
5
6
2
2
15
26
69
Altri servizi pubblici
518
2.507
785
2.249
2.018
2.757
2.464
13.298
Attività immobiliari, noleggio, informatica
Imprese non classificate Totale
6
23
3
9
61
12
44
158
5.732
28.985
7.699
26.521
21.933
29.473
26.979
147.322
Elaborazione Fondazione Leone Moressa su dati Infocamere
82
Le imprese nel Veneto
Le attività economiche dell’impresa artigiana in Veneto - 2007 (Variazione percentuale 2006-2007 del numero delle imprese artigiane per settore e provincia) BL
PD
RO
TV
VE
VR
VI
Veneto
Agricoltura, caccia e silvicoltura
0,6
3,9
0,6
4,6
3,8
4,9
7,1
4,2
Estrazione di minerali
0,0
0,0
-100,0
0,0
0,0
0,0
8,0
1,1
Attivita’ manifatturiere
-2,7
-0,9
-1,7
-0,4
-2,6
-0,6
-0,7
-1,1
Produz. E distribuzione di elettricità, gas
0,0
-33,3
-100,0
NC
0,0
NC
0,0
-25,0
Costruzioni
-0,3
2,6
-1,7
1,9
1,4
4,5
2,5
2,3
Commercio e riparazioni
-1,0
-3,2
-2,2
-2,5
-2,2
-1,5
-2,3
-2,3 -11,1
Alberghi e ristoranti
0,0
-13,4
-29,2
-15,8
-13,3
-4,8
-3,1
Trasporti e magazzinaggio
-4,4
-5,4
-4,6
-4,3
-3,6
-4,6
-4,0
-4,4
Intermediazione finanziaria
-33,3
NC
0,0
0,0
0,0
-25,0
0,0
-8,3
Attività immobiliari, noleggio, informatica
1,1
-0,5
0,9
1,2
1,2
5,7
4,0
2,2
Istruzione
0,0
-1,9
0,0
12,0
5,9
13,6
0,0
4,1
Sanita’ e altri servizi sociali
0,0
0,0
20,0
100,0
0,0
0,0
30,0
13,1
Altri servizi pubblici Imprese non classificate Totale
1,2
0,4
-1,0
1,9
-0,3
0,5
2,0
0,8
500,0
64,3
-50,0
12,5
32,6
50,0
7,3
27,4
-1,1
0,1
-1,9
0,4
-0,5
1,6
0,6
0,3
Elaborazione Fondazione Leone Moressa su dati Infocamere
Nei comuni Per concludere la panoramica sulla situazione artigiana veneta si passa ad un ulteriore gradino territoriale dando alcuni accenni a livello comunale24. Un primo dato interessante, osservabile nella mappa che segue, è la presenza delle imprese artigiane rispetto alle imprese di tipo industriale nei diversi comuni veneti. Come emerge dalla cartina, mediamente la presenza artigiana nei comuni della regione oscilla tra le 22 e le 39 imprese su 100. Poco meno del 30% dei comuni veneti però conta una presenza di attività artigiane che va dal 40% al 70%. Questi comuni sembrano seguire una sorta di aggregazione territoriale prevalentemente verso le zone montane del vicentino e del veronese, tutta la provincia di Belluno con alcuni picchi 24 Per un approfondimento delle dinamiche a livello comunale si rimanda alla consultazione del volume Osser vatorio sulla nati-mor talità delle imprese totali ar tigiane in Italia, nel Veneto e nelle province venete, Anno 2007, realizzato dalla Fondazione Leone Moressa e disponibile sul sito www.fondazioneleonemoressa.org.
83
FOTOGRAFIA DEL SISTEMA ECONOMICO REGIONALE
proprio nei comuni a più alte latitudini, alcune zone della pianura al confine con la bassa Lombardia e, ovviamente, la riviera del Brenta tra Padova e Venezia. Presenza artigiana nei comuni del Veneto – 2007 (Incidenza della componente artigiana rispetto al totale delle imprese comunali)
I m pr e se a r tig ia n e / im p r e s e to ta li da 55,2% a 71,5%
( 8)
da 39% a 55,2%
( 161)
da 22,8% a 39%
( 390)
da 6,6% a 22,8%
( 21)
Elaborazione Fondazione Leone Moressa su dati Infocamere
Infine si presenta una “classifica” dei 30 comuni veneti con la più alta numerosità assoluta di attività artigiane nel proprio territorio. Ovviamente nei primi 6 posti compaiono i 6 maggiori capoluoghi di provincia che evidenziano una presenza artigiana tra le loro attività che sta tra le 29 imprese su 100 di Verona e le 18,6 di Treviso, con variazioni percentuali che vedono Vicenza e Verona in crescita (+2,1% e +1,8%) e Venezia, Treviso e Rovigo in diminuzione (rispettivamente -1,6% le prime due e -3,0% la terza). Seguono i maggiori comuni delle province. Nell’ordine, Chioggia, San Donà di Piave e Schio che contano più di 1.000 imprese artigiane, e, di poco sotto, Bassano del Grappa, Villafranca di Verona, Castelfranco Veneto e Montebelluna. E’ interessante osservare che la presenza artigiana maggiore, tra i comuni in tabella, è registrata in quelli di Bovolone (48,9%), Cerea (46,8%) e
84
Le imprese nel Veneto
Paese (40,0%). In termini di variazioni del numero di aziende artigiane attive rispetto al 2006 spiccano i comuni di San Bonifacio (+5,7%), Paese (+2,9%), Bovolone (+2,8%) e Piove di Sacco (+2,6%). Primi trenta comuni veneti secondo l’incidenza di imprese – 2007 (Valore assoluto, incidenza di imprese sul totale regionale, variazione percentuale 2006-2007 e incidenza imprese artigiane sul totale delle imprese del comune) Inc. % tot. Var. % Inc. % artig. sul Prov. Val. ass. Veneto 06-07 tot. imprese Verona VR 6.516 4,4 1,8 29,0 Venezia VE 5.630 3,8 -1,6 26,6 Padova PD 4.069 2,8 0,4 20,3 Vicenza VI 2.989 2,0 2,1 27,2 Treviso TV 1.550 1,1 -1,6 18,6 Rovigo RO 1.329 0,9 -3,0 27,8 Chioggia VE 1.110 0,8 -2,7 25,4 San Donà di Piave VE 1.072 0,7 1,9 28,6 Schio VI 1.039 0,7 -0,2 34,7 Bassano del Grappa VI 994 0,7 0,0 24,7 Villafranca di Verona VR 964 0,7 0,5 31,5 Castelfranco Veneto TV 946 0,6 -1,3 28,4 Montebelluna TV 898 0,6 -1,2 28,7 Cerea VR 894 0,6 -1,9 46,8 Mira VE 836 0,6 0,0 37,2 Conegliano TV 802 0,5 1,0 22,1 San Giovanni Lupatoto VR 786 0,5 0,3 37,9 Jesolo VE 785 0,5 1,6 21,5 Vittorio Veneto TV 764 0,5 0,5 32,6 Albignasego PD 742 0,5 0,7 36,6 Piove di Sacco PD 742 0,5 2,6 33,7 Thiene VI 740 0,5 -0,3 29,1 Bovolone VR 727 0,5 2,8 48,9 San Bonifacio VR 719 0,5 5,7 31,7 Paese TV 708 0,5 2,9 40,0 Arzignano VI 699 0,5 2,3 29,6 Legnago VR 689 0,5 -0,4 29,2 Belluno BL 667 0,5 -0,6 27,8 Bussolengo VR 667 0,5 1,7 34,4 Montecchio Maggiore Totale
VI
641
0,4
-0,9
33,0
147.322
100,0
0,3
32,0
Elaborazione Fondazione Leone Moressa su dati Infocamere
La tabella seguente mostra i cinque comuni ordinati per numerosità imprenditoriale in base alla suddivisione delle attività economiche prevalenti nell’artigianato.
85
FOTOGRAFIA DEL SISTEMA ECONOMICO REGIONALE
Nel settore manifatturiero le aziende artigiane si concentrano in maniera prevalente nel comune di Venezia che raccoglie il 4,1% del totale delle imprese del settore, rappresentando il 33,6% dell’intera attività artigianale. Accanto ai principali comuni capoluogo di provincia, si caratterizza per una certa specializzazione manifatturiera il comune di Cerea raccogliendo l’1,1% delle imprese artigiane venete del settore e costituendo oltre la metà delle imprese situate nel comune. Nelle costruzioni si colloca al primo posto per numerosità il comune di Verona (con il 4,6% delle aziende), seguito da Venezia e Padova. Chioggia, che tra i primi 5 comuni non è un capoluogo di provincia, “ospita” l’1% delle imprese rappresentando il 53,4% delle attività artigiane. Nel settore dei trasporti è ancora una volta Venezia ad annoverare il più alto numero di aziende, mentre per quanto concerne i cosiddetti servizi pubblici spetta a Verona la maggiore concentrazione.
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Le imprese nel Veneto
Primi trenta comuni veneti secondo l’incidenza di imprese per settore economico – 2007 (Valore assoluto, incidenza di imprese sul totale regionale e incidenza imprese artigiane sul totale delle imprese del comune) Settore
Manifattura
Costruzioni
Trasporti
Servizi pubblici
Inc. % sul tot. Veneto
Importanza settore nel comune
1.893
4,1
33,6
1.386
3,0
21,3
PD
1.169
2,6
28,7
Vicenza
VI
832
1,8
27,8
Cerea
VR
492
1,1
55,0
Comune
Prov.
Val. ass.
Venezia
VE
Verona
VR
Padova
Verona
VR
2.756
4,6
42,3
Venezia
VE
1.530
2,6
27,2 29,9
Padova
PD
1.218
2,0
Vicenza
VI
1.111
1,9
37,2
Chioggia
VE
593
1,0
53,4
Venezia
VE
827
7,1
14,7
Verona
VR
603
5,2
9,3
Padova
PD
332
2,9
8,2
Vicenza
VI
216
1,9
7,2
Rovigo
RO
133
1,1
10,0 12,4
Verona
VR
805
6,1
Venezia
VE
666
5,0
11,8
Padova
PD
659
5,0
16,2
Vicenza
VI
393
3,0
13,1
Treviso
TV
259
1,9
16,7
Elaborazione Fondazione Leone Moressa su dati Infocamere
Dopo aver analizzato i risultati dello studio del numero di imprese attive nel 2007, è interessante passare ad esaminare a grandi linee la dinamica di crescita fatta registrare nell’anno appena trascorso. Attraverso l’utilizzo del tasso di sviluppo, che ricordiamo essere la differenza tra il tasso di natalità e il tasso di mortalità delle imprese, è possibile disegnare una mappa dei comuni veneti che hanno fatto registrare i risultati migliori. Come si evidenzia nella mappa sottostante sono 98 i comuni che hanno registrato un tasso di sviluppo superiore al 3% e sono prevalentemente localizzati nella zona NordOvest con un particolare affollamento nell’area veronese e vicentina. I 208 comuni che hanno registrato tassi di sviluppo comunque positivi 87
FOTOGRAFIA DEL SISTEMA ECONOMICO REGIONALE
ma inferiori al precedente seguono a grandi linee la localizzazione appena evidenziata, rafforzando il risultato delle province di Verona e Vicenza e facendo risaltare alcune località del rodigino. Infine, tra i 274 comuni che non hanno segnato tassi negativi molti sono nelle zone montane, alcuni nelle zone a più alta vocazione agricola del veneziano e del trevigiano, ed altri nel sud della provincia di Vicenza-Verona e Rovigo. Tasso di sviluppo delle imprese artigiane nel Veneto – 2007 (il livello comunale)
Ta sso di sv ilu ppo imprese artigiane m o lt o p o s it iv o
( 98)
p o s it iv o
( 208)
n e g a t iv o
( 274)
Elaborazione Fondazione Leone Moressa su dati Infocamere
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