LE DETERMINANTI DELLE SCELTE LOCALIZZATIVE DI FAMIGLIE E IMPRESE. Applicazione alla Toscana dell’integrazione di dati provenienti da disegni territoriali diversi Sabrina Iommi, Chiara Bocci
Obiettivo di ricerca e metodo - IL TEMA: lo studio dei fattori che determinano le scelte localizzative di famiglie e imprese è uno dei temi classici dell’economia regionale e urbana, per il fatto che la distribuzione territoriale di famiglie e imprese non è né omogenea e né casuale e da essa, inoltre, dipendono le opportunità di sviluppo economico di un’area. Da alcuni anni il tema ha trovato un rinnovato interesse scientifico per i cambiamenti avvenuti nell’equilibrio tra fattori che spingono alla concentrazione e fattori che spingono invece alla diffusione (evoluzione tecnologica, infrastrutturazione, nuovi stili di vita) e per l’emergere di scelte localizzative meno vincolate da fattori naturali e quindi più sensibili alla competizione tra territori. - L’OBIETTIVO DI RICERCA: ricavare l’importanza dei diversi fattori localizzativi dall’analisi dei cambiamenti avvenuti nella localizzazione di famiglie e imprese a scala regionale (Toscana) nel periodo 1991-2010 per le famiglie e 1991-2008 per le imprese. - IL METODO: analisi a scala subcomunale (zone OMI), sovrapposizione informazioni provenienti da archivi diversi, approccio dal lato dell’offerta o area based (la spiegazione delle scelte localizzative viene cercata nelle caratteristiche delle aree, piuttosto che nel match tra caratteristiche del soggetto decisore e quelle delle aree, come nei modelli a scelta discreta)
I fattori localizzativi delle famiglie nella letteratura Secondo le indicazioni ricavabili dalla letteratura, le determinanti principali delle scelte residenziali delle famiglie sono: - localizzazione delle opportunità di lavoro; - caratteristiche del tessuto residenziale (dimensione e tipologia delle abitazioni, qualità degli spazi collettivi, dotazione di servizi) - prezzo delle abitazioni in relazione al costo (monetario e non) del trasporto I fattori citati si trovano nel modello più noto di localizzazione residenziale, quello di Alonso. Il cambiamento più importante avvenuto nelle scelte localizzative delle famiglie è riconducibile alla riduzione del costo generalizzato del trasporto, alla diffusione dell’infrastrutturazione di base, all’evoluzione degli stili di vita. Alcuni studiosi hanno parlato di rovesciamento del modello migratorio: da migrazioni di lungo raggio legate al mercato del lavoro (urbanizzazione) a migrazioni di breve raggio legate al mercato della casa (suburbanizzazione).
I fattori localizzativi delle imprese nella letteratura La letteratura sui fattori localizzativi delle imprese risulta più complessa per il fatto che l’influenza dei diversi fattori è molto variabile al variare del settore produttivo. In genere si distingue tra: - caratteristiche naturali (morfologia, clima, accessibilità alle materie prime o ai prodotti di consumo) - caratteristiche infrastrutturali (dotazione di infrastrutture di comunicazione di trasporto, livello di congestione) - caratteristiche istituzionali (confini amministrativi, vincoli normativi, efficienza della burocrazia) - caratteristiche connesse a costi e ricavi (costo dei diversi fattori produttivi – lavoro, suolo, energia, trasporti-, ampiezza/qualità mercato del lavoro e di sbocco, economie/diseconomie di agglomerazione) A loro volta le imprese sono spesso distinte tra quelle sensibili ai costi di trasporto, ai costi e alla qualità dei fattori produttivi, alle economie di agglomerazione, le amenities oriented ecc. Tra i molti cambiamenti avvenuti si ricordano l’apertura internazionale dei mercati, la riduzione dei costi di trasporto e di comunicazione, l’emergere di nuove fonti di competitività (capacità di innovare, qualità del capitale umano, preferenze localizzative dello stesso)
La costruzione del database I - UNITA’ TERRITORIALE MINIMA DI OSSERVAZIONE: fermo restando che l’analisi è stata condotta
per il territorio della regione Toscana, nella scelta dell’unità minima di osservazione si sono volutamente scartati i confini comunali, perché spesso in conflitto con la distribuzione territoriale degli insediamenti. La scelta è ricaduta sulle zone OMI, che hanno il vantaggio di essere sufficientemente disaggregate, calcolate tenendo conto di alcune fattori che influenzano la scelta localizzativa (omogeneità del tessuto insediativo e dei valori immobiliari), riconducibili ai confini comunali e disponibili per l’intero territorio nazionale. zona OMI (definizione dell’Osservatorio del Mercato Immobiliare – Agenzia del Territorio): zona sub-comunale che delimita un comparto omogeneo del mercato immobiliare locale, nel quale si registra una sostanziale uniformità di apprezzamento per condizioni economiche e socio-ambientali.
- VARIABILI DIPENDENTI E INDIPENDENTI: volendo misurare l’influenza dei diversi fattori localizzativi si sono considerate come variabili dipendenti sia il numero attuale di residenti che il numero attuale di addetti alle u.l. delle imprese (disaggregate alla terza cifra ATECO), mentre come variabili indipendenti si sono considerate le caratteristiche delle zone potenzialmente attrattive di nuove localizzazioni, così come presenti a inizio periodo (disponibilità di suolo pianeggiante non urbanizzato, accessibilità stradale e ferroviaria, prezzo degli immobili, numerosità e densità della popolazione, eterogeneità del tessuto produttivo, amenità ambientale).
La costruzione del database II INTEGRAZIONE DEI DATI ESISTENTI DA FONTI CON DIVERSE SCALE TERRITORIALI: DATI CATASTALI (Fonte: Catasto Urbano al 2010) Il numero di abitazioni 2010 è disponibile a livello di foglio di mappa catastale, direttamente aggregabile per zona OMI. DATI CENSUARI (Fonti: Censimento Popolazione e Abitazioni 1991 e Censimento Industria e Servizi 1991) Il numero di abitazioni, la popolazione e gli addetti per classe ATECO al 1991 sono aggregati a livello di sezione di censimento e sono attribuiti alle diverse zone OMI attraverso la sovrapposizione dei poligoni, suddividendo i valori in funzione della quota di superficie ricadente in ogni zona OMI. DATI GEO-MORFOLOGICI (FontI: Cartografia tematica Uso del Suolo 1996 LaMMA e Carta Altimetrica DTM) La classificazione dell’uso del suolo al 1996 e l’altimetria e la pendenza del terreno toscano (raggruppate in classi) sono disponibili in formato areale (poligoni). Per ogni zona OMI viene indicata la percentuale di superficie occupata da ciascuna classe. DATI ASIA (Fonte: ASIA Unità Locali 2008) Le unità locali delle imprese, e di conseguenza il numero dei loro addetti, sono georiferite puntualmente e vengono quindi direttamente assegnate alla zona OMI in cui ricadono.
La costruzione del database III METODO DI IMPUTAZIONE DEI DATI NON DISPONIBILI Il dato relativo alla popolazione residente al 2010, attualmente disponibile solo a livello comunale (dati ISTAT), è stato attribuito alle zone OMI attraverso la seguente procedura: - Per ogni zona OMI è stato calcolato rapporto famiglie/abitazioni al 2001 (dati censuari) ed si è ottenuto il numero di famiglie al 2010 moltiplicando tale rapporto per il numero di abitazioni al 2010 - La popolazione residente al 2010 per zona OMI viene calcolata moltiplicando il numero di famiglie al 2010 precedentemente ottenuto per il numero medio comunale di componenti per famiglia al 2010 (dati ISTAT) - La popolazione residente al 2010 per zona OMI viene vincolata in modo da ri-ottenere il valore reale della popolazione residente comunale al 2010.
I risultati. Localizzazione delle famiglie: analisi descrittiva Differenza assoluta nel peso demografico di ciascuna zona su totale regionale
Indici di correlazione spaziale (LISA) dell’evoluzione demografica 1991-2010
Risultati. Localizzazione delle famiglie: analisi di regressione TIPO DI VARIABILE DIPENDENTE
CONCETTO Attrattività nei confronti di insediamenti residenziali
Indipendente
Economie o diseconomie di agglomerazione a inizio periodo (1991)
Indipendente
Caratteristiche del tessuto produttivo a inizio periodo (1991)
Indipendente
Accessibilità stradale e ferroviaria
Indipendente
Caratteristiche morfologiche e insediative (1996)
Indipendente
Costo dell’insediamento residenziale Amenità ambientale dell’area (1996)
Indipendente
INDICATORE Differenza assoluta 1991-2010 nel peso demografico per mille sul totale regionale Pop. residente Densità di pop. Densità di pop. aree entro 30’ Pop. città capol. per inverso distanza Addetti entro 30’ per inverso distanza Indice eterogeneità settoriale addetti alle UL delle imprese Indice eterogeneità settoriale delle UL delle imprese Media dei tempi di accesso ad una strada a percorrenza veloce e stazione ferroviaria a livello di servizio elevato Quota di suolo pianeggiante appetibile per l’urbanizzazione Quota di suolo a urbanizzazione sparsa Prezzo al mq degli immobili residenziali 2010 Somma della quota di verde urbano e verde agricolo
FONTE Istat, Censimento 1991 Istat, pop. anagr. 2010 Istat, Censimenti 1991
Istat, Censimento dell’industria e dei servizi 1991
Irpet, Modello dei trasporti Archivi DTM, Lamma e Corine Land Cover 1996
Archivio OMI, 2010 Archivio Lamma e Corine Land Cover 1996
Risultati. Localizzazione delle famiglie: analisi di regressione
I risultati. Localizzazione delle imprese: indici descrittivi
Theil 1991
Gini 2008
1991
I-Moran 2008
1991
2008
Var % addetti 1991-2008 1991-2008
D- Manifattura
0,95
0,99
0,81
0,82
0,09
0,09
-17
Non D- Altro
1,17
1,13
0,78
0,78
0,15
0,12
35
DB- Tessile-Abb.
1,35
1,54
0,91
0,94
0,03
0,22
-42
DK- Meccanica
1,35
1,43
0,91
0,92
0,06
0,02
8
G- Commercio
1,16
1,11
0,79
0,79
0,13
0,08
3
H- Alberghi-Rist.
1,17
1,16
0,77
0,77
0,09
0,06
67
I 63 - Magazzinaggio
1,91
1,71
0,96
0,94
0,20
0,24
92
K 74 - Professioni
1,61
1,43
0,88
0,86
0,13
0,12
120
I risultati. Localizzazione delle imprese: indici descrittivi Densità degli addetti del tessile-abbigliamento al 1991 (sx) e 2008 (dx)
V
I risultati. Localizzazione delle imprese: indici descrittivi Differenza della densità degli addetti 1991-2008. Settori meccanica (sx) e magazzinaggio (dx)
I risultati. Localizzazione delle imprese: indici descrittivi Differenza della densità degli addetti 1991-2008. Settori alberghi-rist. (sx) e professioni (dx)
Conclusioni I L’analisi fin qui presentata è largamente sperimentale per cui se da un lato aiuta ad evidenziare alcuni fenomeni, dall’altro mostra dei limiti evidenti nella misurazione più precisa degli stessi. Famiglie e imprese mostrano innanzitutto una sensibilità diversa alle economie di agglomerazione, le prime tendono infatti a disporsi in modo più diffuso sul territorio e, nel periodo analizzato, hanno accresciuto il loro decentramento, mentre per le imprese la prossimità territoriale resta più importante e mostra una piccola tendenza crescente. La variabilità del comportamento è poi più elevata per le imprese, essendo legata al settore di appartenenza. Per quanto riguarda, invece, i fattori che più di altri determinano quella precisa scelta localizzativa, i dati a disposizione sono risultati troppo aggregati per dare indicazioni certe.
Ciò che appare più evidente è la persistenza di alcune localizzazioni storiche e quindi l’effetto di attrazione esercitato dagli insediamenti già esistenti, che deriva dalla compresenza in queste aree di più caratteristiche favorevoli, quali economie di agglomerazione, infrastrutture di trasporto, aree pianeggianti non del tutto sature. Le nuove localizzazioni in Toscana sono avvenute sostanzialmente ai margini dell’esistente, secondo un processo di sviluppo chiaramente path-dependent.
Conclusioni II Le rappresentazioni cartografiche hanno suggerito l’esistenza di sensibilità diverse alle determinanti, che i dati però non hanno permesso di misurare in maniera più precisa. Nella scelta residenziale, ad esempio, si nota una spinta al decentramento particolarmente forte intorno all’area metropolitana centrale, guidata probabilmente da due drivers principali, la ricerca di prezzi immobiliari più bassi e/o contesti insediativi più piacevoli. Nella scelta localizzativa delle imprese appare evidente la tendenza del settore logistico a localizzarsi in prossimità delle vie di comunicazione e quella delle attività connesse al turismo in prossimità della risorsa naturale e/o artificiale di riferimento, come pure la propensione della meccanica a concentrarsi e quella dei servizi professionali a diffondersi. In mancanza di un’evidenza econometria affidabile, però, non si è per il momento in grado di stimare il contributo dato dalle diverse determinanti.
Possibili sviluppi futuri: • Utilizzo di modelli di regressione più complessi che includano in modo diretto le informazioni spaziali (regressione geografica, modelli geo-additivi) oppure strutture multilivello • Modificare l’approccio di analisi (modelli a scelta discreta al posto di quelli area-based)
LE DETERMINANTI DELLE SCELTE LOCALIZZATIVE DI FAMIGLIE E IMPRESE. Applicazione alla Toscana dell’integrazione di dati provenienti da disegni territoriali diversi Per informazioni:
[email protected],
[email protected]