Atel Holding SA Bahnhofquai 12, CH-4601 Olten
24 aprile 2008 Fa testo quanto verbalmente espresso.
Assemblea generale ordinaria di Atel Holding SA del 24 aprile 2008
La costanza nel mutamento Dr. Rainer Schaub, Presidente del Consiglio d’amministrazione
Benvenuto L’odierna assemblea generale si svolge per la prima volta sotto il nome di Atel Holding SA. Questa nuova società è prima di tutto il risultato intermedio di un processo di trasformazione intrapreso due anni fa, un processo che alla fine riunirà Atel, l’azienda di approvvigionamento energetico della Svizzera occidentale EOS ed eventualmente anche le attività svizzere di Électricité de France sotto il mantello di un nuovo gruppo svizzero attivo nel settore dell'energia elettrica.
Con la conversione delle vostre vecchie azioni di Aar e Ticino SA di Elettricità in nuove azioni di Atel Holding SA vi siete schierati attivamente a favore di questo processo di trasformazione.
Atel Holding detiene ora il 99,82 per cento di tutte le azioni di Aar e Ticino SA di Elettricità. Ancora nel semestre in corso raggiungeremo presumibilmente una partecipazione del 100 per cento, portando così a termine, anche sotto il profilo formale, l’auspicata semplificazione della struttura degli azionisti. Si tratta infatti di uno dei requisiti fissati per la prevista fusione con EOS ed eventualmente anche con le attività svizzere del gruppo EDF.
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Attualmente è in corso la valutazione di Atel ed EOS. Essa costituisce il prerequisito di base per la realizzazione della fusione. L’obiettivo resta la struttura degli azionisti stabilita nel contratto consorziale: consorzio degli azionisti svizzeri di minoranza: 30 per cento EOS: 30 per cento EDF: 25 per cento il pubblico, inclusa la partecipazione della società A2A nata dalla fusione delle aziende elettriche di Milano e Brescia: 15 per cento.
Contiamo di poter condurre la valutazione e realizzare i passi successivi nel corso dei prossimi mesi. Naturalmente, è ancora necessario chiarire alcune questioni in questo contesto. Sarebbe infatti un errore restare invischiati nei dettagli e accordarsi soltanto su un minimo comune denominatore. Vogliamo avere il coraggio di agire in grande stile. E chiediamo la volontà di creare un'azienda con una direzione unitaria e un orientamento industriale – il gruppo energetico svizzero leader con un orientamento europeo.
Al momento prevediamo di perfezionare la fusione verso la fine del 2008 e di avviare la nuova società all’inizio del 2009.
Con la vostra presenza testimoniate di essere altrettanto convinti delle nostre capacità e delle prospettive future della nostra nuova, grande azienda. Perché credete nel potenziale dei mercati energetici. Ma anche perché sapete di poter fare affidamento su fattori di provato successo. Il nostro mercato resta infatti immutato, nonostante la nuova azienda. Anche le collaboratrici e i collaboratori sono i medesimi di prima, così come restano invariati i valori che hanno tenuto alto il nome di Atel nel corso degli ultimi 114 anni.
Radicata nella società Atel deve la sua storia di successo proseguita durante tutti questi anni alle decisioni lungimiranti dei suoi organi di direzione, all’impegno attivo delle sue collaboratrici e dei suoi collaboratori, agli azionisti, ai clienti e al sostegno del Canton Soletta, ma anche al contesto economico e sociale in cui si muove. Ci siamo sempre sentiti obbligati nei
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confronti di questo contesto. Attraverso il nostro mandato di approvvigionamento, attraverso l’alta qualità dei nostri servizi, ma anche tenendo sempre i piedi per terra nelle questioni rilevanti per la società. Puntiamo sulla costanza. Vogliamo riconoscere i risultati. Vogliamo creare incentivi al loro raggiungimento, ma senza mai perdere di vista il nostro buonsenso e il nostro raziocinio. Nell’interesse dell’azienda, nell’interesse degli azionisti, nell’interesse di tutta la piazza economica svizzera.
Ma non vogliamo limitarci semplicemente a portare avanti ciò che si è rivelato efficace in passato. Vogliamo anche guardare avanti. Per questo motivo, oltre che sulla continuità dei valori puntiamo anche sul mutamento nell’organizzazione aziendale, una strategia che ha dato i suoi frutti anche nel 2007.
Lo sviluppo di Atel Nell’esercizio 2007 il Gruppo Atel ha realizzato un ottimo risultato. La dinamica rallegrante dell’ultimo anno è stata caratterizzata da alcuni fattori: la situazione economica favorevole sui principali mercati: la Germania, la Svizzera e l’Italia; la notevole disponibilità delle aziende elettriche; un’eccellente gestione della qualità e dei costi e una realizzazione professionale dei progetti; il successo commerciale.
Il Consiglio d’amministrazione osserva con soddisfazione che tutte le divisioni hanno contribuito alla realizzazione di questo risultato di successo; che il programma di riorganizzazione e di focalizzazione degli ultimi anni dà i suoi frutti; che il settore dei servizi energetici registra un’evoluzione positiva e che siamo pronti ad affrontare al meglio il futuro o
grazie a grandi progetti quali l’Alptransit Gottardo della Atel Installationstechnik SA;
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o
grazie alla costruzione di centrali elettriche da parte della nostra controllata tedesca, il Gruppo GAH.
Il Consiglio d’amministrazione rileva inoltre che l’energico ingresso sul mercato estero europeo si è rivelato un’ottima scelta strategica e che il trend di successo pluriennale registrato seguendo la strategia di commerciante di energia elettrica basato sulla produzione prosegue.
La strategia di successo ha avuto inoltre ripercussioni sul rallegrante aumento del 6,7% dell’occupazione a 9'034 posti di lavoro a tempo pieno; sullo sviluppo dell’utile del gruppo; sulla richiesta di raddoppiare la distribuzione di dividendi agli azionisti.
Vi proponiamo la distribuzione di un dividendo nettamente superiore, nell’ordine del 25 per cento dell’utile consolidato. A fronte del ritardo temporale della registrazione contabile dei risultati, il Consiglio d’amministrazione vi chiede di operare, al posto di una distribuzione di dividendi, una riduzione del valore nominale di 10 CHF per azione nominativa. Rispetto alle vostre vecchie azioni, ciò corrisponde a un raddoppio dei dividendi da 40 a 80 CHF, per giunta privilegiato fiscalmente.
Quest’anno Atel punta nuovamente a realizzare una crescita del fatturato. Dobbiamo tenere conto, in questo contesto, anche dell’accresciuta importanza assunta dalle condizioni quadro. La progressiva liberalizzazione, la situazione dei prezzi e l’aumento degli interventi sul piano regolamentare costituiscono infatti ulteriori sfide.
Le condizioni quadro Il successo della nostra azienda dipende in misura non indifferente da questi sviluppi in atto senza sosta. Senz'altro non esagero affermando che l'energia e l'approvvigionamento energetico vanno assumendo un ruolo sempre più centrale nella
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percezione dell’opinione pubblica, risvegliando così anche il desiderio di regolamentazione degli ambienti politici. Attualmente questi ultimi trovano un ambito d’intervento ampio e sfaccettato anche sotto l'etichetta insospettabile della liberalizzazione del mercato dell’energia elettrica.
Un aspetto essenziale è costituito dal cambiamento climatico. A Bali gli Stati aderenti alla Convenzione sul clima dell’ONU si sono accordati su una linea di condotta comune per ridurre in tempi brevi i gas a effetto serra e poter mantenere così sotto controllo il riscaldamento terrestre.
Dal canto suo, l’UE si è prefissa di agire rapidamente. Entro il 2020 essa intende ridurre le emissioni di gas a effetto serra del 20, eventualmente del 30 per cento rispetto al 1990. Nello stesso arco di tempo essa intende inoltre aumentare al 20 per cento del consumo energetico complessivo la percentuale di energie rinnovabili. La Svizzera ha adottato a grandi linee questi obiettivi. Si tratta di obiettivi molto ambiziosi, poiché la nostra produzione di energia elettrica è già oggi in larga misura esente da CO2. Gli obiettivi potranno essere raggiunti soltanto se riusciremo ad attuare la politica energetica del Consiglio federale, basata sui quattro pilastri dell’efficienza energetica, delle energie rinnovabili, della politica estera in materia energetica e degli impianti di grande potenza.
Crediamo in questi quattro pilastri. Grazie al suo forte ancoraggio al settore dei servizi energetici, Atel vanta un posizionamento eccellente per continuare a promuovere con slancio l’efficienza energetica. Da qui al 2030 intendiamo inoltre fornire un contributo sostanziale di circa 5 TWh alla crescita nazionale anche nel comparto delle energie rinnovabili. Abbiamo già messo a disposizione le risorse necessarie a questo scopo.
Ma realizzare una maggiore efficienza energetica e produrre più energia rinnovabile non significa automaticamente meno corrente elettrica, al contrario. La riduzione delle emissioni di CO2 si accompagnerà infatti inevitabilmente a un aumento del consumo di energia elettrica. Perché efficienza non significa soltanto risparmio. Efficienza significa anche sostituire energie fossili con energia elettrica. Basti pensare, a questo proposito,
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alle termopompe al posto del riscaldamento a gasolio, al traffico su rotaia al posto dei chilometri di strada e ai motori ibridi ed elettrici al posto di quelli a benzina.
Con il suo concetto di recente introduzione, il Politecnico federale segna la strada futura della politica energetica. La scienza attribuisce un ruolo chiave all’elettricità in questo contesto. Anche la politica riconosce il crescente fabbisogno di energia elettrica. Oltre all’efficienza energetica, alle energie rinnovabili e all’importazione di energia elettrica essa prevede pertanto anche la costruzione di nuovi impianti di grande potenza in Svizzera.
Ma nessuno vuole le centrali alimentate a carbone, mentre le centrali combinate a gas non sono convenienti a causa dei vincoli che sono tenute a rispettare, quanto meno fino a quando il Parlamento non allenterà le proprie disposizioni in materia di compensazione di CO2. Non vi sono tuttavia segnali in tal senso. Resta dunque l’energia nucleare. Non vogliamo certo esaltarla. Ciò nonostante, oggi essa incontra, sia in Svizzera che all'estero, una maggiore accettazione anche soltanto rispetto a qualche anno fa. L’energia nucleare non ha un impatto sull'aria, non produce emissioni di CO2, è economica e consolida la sicurezza degli approvvigionamenti. Inoltre richiede poco posto e concede spazio sufficiente alla natura.
Siamo disposti a partecipare alla costruzione di una nuova centrale nucleare. Saremmo anche a disposti a fungere da capofila in un simile progetto. Abbiamo la volontà, possediamo le necessarie competenze e vogliamo assumerci – insieme al Canton Soletta – la nostra responsabilità per la sicurezza degli approvvigionamenti energetici del Paese. Siamo naturalmente aperti a partnership e partecipazioni. Vogliamo essere partner paritetici in un rapporto basato sulla reciprocità. È quanto ci impone non solo la razionalità economica, ma anche quella politica.
Come è accaduto spesso nella storia di successo della nostra azienda, ci troviamo dunque di fronte a grandi decisioni e investimenti. Grazie alla nostra presenza in Svizzera e all’estero, alla nostra estensione sul mercato e alla nostra solidità finanziaria possiamo e vogliamo compiere un grande passo avanti e anche finanziarlo.
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Sintetizzando, posso dunque affermare che nel 2008 intendiamo perfezionare strutture appropriate per il futuro costruire un nuovo gruppo energetico ancora più potente portare avanti lo sviluppo della nostra capacità produttiva in Svizzera e all’estero brillare grazie al nostro solido lavoro quotidiano al fronte.
Vi ringrazio per il vostro sostegno.