LA CONCILIAZIONE IN MATERIA DI RESPONSABILITÀ MEDICA Negli ultimi anni la responsabilità professionale dei medici è enormemente aumentata e ciò per vari motivi: nuovi modelli aziendali ospedalieri e territoriali, diverso rapporto con i pazienti, rischi insiti nelle nuove tecnologie, conflittualità nei rapporti tra gli stessi professionisti. Parallelamente alle responsabilità è aumentato il contenzioso in campo sanitario ed in particolare tra medico e paziente; sempre più medici vengono coinvolti in casi di vera o presunta” malpractice”. Accanto alle classiche specialità maggiormente coinvolte in contenziosi (ortopedici, ginecologi, chirurghi, oncologi) non c’è maggior salvaguardia per le altre specialità, compresa quella dei medici di famiglia. Alla data odierna, le statistiche indicano l’esistenza di 30.000 cause contro i sanitari. Le conseguenze di tutto ciò sono evidenti: lo sviluppo della cosiddetta “medicina difensiva” con aumento dei costi per tutta la società; compagnie di assicurazione sempre più esigenti riguardo i premi che i medici devono corrispondere per assicurarsi rispetto ai rischi professionali; sentenze che quantificano risarcimenti a livelli sempre più elevati; medici che, in caso di una sentenza di condanna si vedono quasi sempre disdire la polizza assicurativa in essere e fanno fatica a riassicurarsi; cause che si trascinano per anni. Il medico coinvolto, poi, subisce sicuramente un evidente danno d’immagine con coinvolgimento economico ed emotivo. In questo scenario odierno, dal 20 marzo, in attuazione della Legge 69/2009 in materia di “Mediazione finalizzata alla conciliazione delle controversie civili e commerciali” è diventato obbligatorio il ricorso al tentativo di conciliazione in materia di responsabilità medica, con l’obiettivo di smaltire in tempi rapidi le numerose denunce civili ed evitare, o tentare di evitare, che tutte le liti finiscano in tribunale. In pratica non sarà possibile rivolgersi direttamente alla magistratura per le controversie in materia di responsabilità medica se prima non si è cercato di arrivare a una conciliazione davanti ad un apposito “Organismo di Conciliazione”. Le procedure di mediazione sono gestite da tali organismi di conciliazione, che possono essere pubblici o privati, e che devono essere iscritti ad un apposito Registro presso il Ministero della Giustizia. Presso tali organismi sono iscritti dei “Mediatori Professionisti” che, per acquisire tale qualifica devono aver frequentato e superato un apposito percorso formativo erogato da enti di formazione accreditati dal Ministero della Giustizia. Anche i medici, volendo, possono acquisire il titolo di “mediatore” frequentando uno dei suddetti corsi. I corsi sono a pagamento; attualmente il nostro ordine sta valutando alcune interessanti proposte da parte di vari enti di formazione che consentirebbero ai medici di poter acquisire il titolo di mediatore a tariffe scontate rispetto a quelle usualmente praticate. Il percorso di formazione deve durare almeno 50 ore; è inoltre previsto che, per mantenere la qualifica di mediatore, occorra un corso di aggiornamento di almeno 18 ore biennali. L’accordo raggiunto con la collaborazione del mediatore è omologato dal giudice e diventa esecutivo. Nel caso di mancato accordo il mediatore può fare una proposta di risoluzione della lite che le parti restano libere di accettare o meno. Se la proposta non viene accettata e il processo davanti al giudice viene iniziato, qualora la sentenza corrisponda alla proposta, le spese del processo saranno a carico della parte che ha rifiutato ingiustificatamente la soluzione conciliativa. La conciliazione, al momento, sta incontrando la resistenza di molti avvocati che temono di veder depauperata la loro attività lavorativa. Non resta che augurarci che le intenzioni del legislatore trovino piena realizzazione e che la conciliazione contribuisca non solo a risolvere i problemi ma, soprattutto, rafforzi le relazioni tra le persone che sono fondamentali nell’attività quotidiana del medico. In conciliazione non si ricerca il torto o la ragione, bensì una prospettiva di soluzione che prescinda dal torto o dalla ragione. IL PRESIDENTE Dott. Vincenzo Luciani
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Sannio Medica Anno XVII - N° 3/4 - 2010 BOLLETTINO DELL’ORDINE DEI MEDICI CHIRURGHI E DEGLI ODONTOIATRI DELLA PROVINCIA DI BENEVENTO COMITATO DI REDAZIONE
SOMMARIO
DIRETTORE RESPONSABILE ALFREDO SALZANO REDAZIONE VINCENZO LUCIANI LUCIANA CIANNELLA MAURIZIO IAZEOLLA FLAVIO QUARANTIELLO FEDERICO ROSA
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ESERCENTI LE MEDICINE COMPLEMENTARI •
CONSIGLIO DIRETTIVO PRESIDENTE VINCENZO LUCIANI
CONSIGLIERE TESORIERE CARMINE CHIUSOLO CONSIGLIERI LUIGI ABBATE CATERINA CASALE LUDOVICO CORETTI ALBERICO D’AURIA MARIO DI GENNARO PASQUALE GRIMALDI GIOVANNI PIETRO IANNIELLO MAURIZIO IAZEOLLA TERESA MELILLO LUCA MILANO GIOVANNI MOLETI (ODONT) FLAVIO QUARANTIELLO FEDERICO ROSA
RILASCIO PIN PER CERTIFICAZIONI TELEMATICHE
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COMPOSIZIONE STAMPA Aessestampa - BENEVENTO Autorizzazione n° 151/88 del 18/07/1988 Tribunale di Benevento
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IL BURNOUT NELLE PROFESSIONI SANITARIE: ASPETTI RELAZIONALI E POSSIBILI INTERVENTI
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LINEE GUIDA PER LA VALUTAZIONE DELL’IDONEITÀ ALLA PRATICA DI ATTIVITÀ SPORTIVE NON AGONISTICHE
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Attività del Consiglio Direttivo
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L’Ordine informa
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-Medici disponibili per sostituzioni
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CORSI E CONVEGNI RESIDENZIALI IN FASE DI ACCREDITAMENTO ECM
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Convenzioni
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COMMISSIONE ODONTOIATRI GIOVANNI MOLETI (PRESIDENTE) CARMINE CHIUSOLO MARIO FELEPPA IORILLO NICOLA ERMANNO MAZZA COLLEGIO REVISORI DEI CONTI ANNAMARIA IZZO (PRESIDENTE) CINZIA GIANGREGORIO (COMPONENTE) ANTONIO RENNA (COMPONENTE) MARCELLO LAMBERTI (SUPPLENTE)
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AI MEDICI LIBERO PROFESSIONISTI
VICE PRESIDENTE FRANCESCO CUSANO CONSIGLIERE SEGRETARIO LUCIANA CIANNELLA
ISTITUZIONE ELENCHI SEPARATI DEI MEDICI E DEGLI ODONTOIATRI
ORARIO D’UFFICIO DI SEGRETERIA TEL 0824/51792- FAX 0824/312414 e-mail –
[email protected] Sito web: www.ordinemedicibenevento.it Segreteria: Giovanni Carolla - Anna Falco - Sonia Iscaro
dal LUNEDI’ al VENERDI’ mattino dalle ore 9.00 alle ore 12.30 il MARTEDI’ e il GIOVEDI’ anche di pomeriggio dalle ore 15.00 alle ore 16.00 il SABATO CHIUSO Tutti gli iscritti all’Ordine possono avvalersi delle seguenti CONSULENZE GRATUITE previo appuntamento telefonico con la Segreteria CONSULENZA LEGALE CONSULENZA FISCALE E DEL LAVORO CONSULENZA PREVIDENZIALE- ASSISTENZIALE
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Avv. Luigi D.Perifano Dott.ssa Giulia Forgione Postazione informativa ENPAM
ISTITUZIONE ELENCHI SEPARATI DEI MEDICI E DEGLI ODONTOIATRI ESERCENTI LE MEDICINE COMPLEMENTARI Il consiglio dell’Ordine dei medici chirurghi ed odontoiatri, dando seguito a quanto auspicato dalla FNOMCeO con l’emanazione di Linee Guida per i medici chirurghi e gli odontoiatri esercenti le medicine complementari, ha deliberato l’istituzione di Elenchi separati dei Medici Chirurghi e degli odontoiatri esercenti le medicine complementari. Tali elenchi si rendono necessari sia per garantire la sicurezza degli utenti circa la qualità professionale degli esercenti tale tipologia di prestazioni, sia per garantire gli stessi professionisti da eventuali abusi di figure non abilitate a svolgere dette attività. Pertanto coloro che fossero interessati all’inserimento in detti elenchi, nonché in possesso dei requisiti previsti dalle succitate Linee Guida, potranno presentare domanda alla Segreteria dell’Ordine. La modulistica potrà essere ritirata in segreteria oppure scaricata dal nostro sito Internet nella sezione Modulistica. È stata istituita una apposita commissione che valuterà la rispondenza di quanto dichiarato ai criteri previsti nelle Linee Guida. Verrà rilasciato un attestato di inserimento in detti elenchi. Vi ricordo che le metodiche per cui sarà istituito l’elenco sono: Agopuntura, Medicina ayurvedica, Medicina antroposofica, Medicina omeopatica, Medicina tradizionale cinese, Omotossicologia. Mi preme sottolineare che tali pratiche vanno esercitate nell'ambito e nei limiti previsti dalla normativa in materia e dalle previsioni del vigente Codice di Deontologia Medica (Articolo 15 – Pratiche non convenzionali): “Il ricorso a pratiche non convenzionali non può prescindere dal rispetto del decoro e della dignità della professione e si esprime nell’esclusivo ambito della diretta e non delegabile responsabilità professionale del medico. Il ricorso a pratiche non convenzionali non deve comunque sottrarre il cittadino a trattamenti specifici e scientificamente consolidati e richiede sempre circostanziata informazione e acquisizione del consenso. E’ vietato al medico di collaborare a qualsiasi titolo o di favorire l’esercizio di terzi non medici nel settore delle cosiddette pratiche non convenzionali”. IL PRESIDENTE dott. Vincenzo Luciani
RILASCIO PIN PER CERTIFICAZIONI TELEMATICHE AI MEDICI LIBERO PROFESSIONISTI La legislazione vigente prevede che i certificati di malattia debbano essere rilasciati esclusivamente per via telematica; il medico per poter certificare deve essere munito di un PIN con il quale poter accedere alla piattaforma SOGEI tramite la quale vengono inviati i certificati. Tale PIN viene rilasciato dalle ASL ai medici convenzionati nonché ai dipendenti del SSN. Per venire incontro alle richieste degli iscritti non convenzionati né dipendenti che, in quanto tali, risultano sconosciuti al SSN, l’Ordine ha provveduto a stipulare un accordo con SOGEI affinché gli stessi colleghi possano, qualora interessati, ottenere il rilascio del PIN direttamente presso l’Ordine. A tale scopo ci si può rivolgere al sig. Giovanni Carolla che è stato nominato “Amministratore di sistema” ed in quanto tale abilitato ad effettuare le procedure per il rilascio diretto dei codici di accesso necessari. -4-
Michelangelo, Creazione di Adamo (dettaglio), 1511 circa, Cappella Sistina, Città del Vaticano (Roma)
IL BURNOUT NELLE PROFESSIONI SANITARIE: ASPETTI RELAZIONALI E POSSIBILI INTERVENTI “E’ un lavoro in cui il rischio di burn-out è elevato … è duro … spesso senti il fallimento … ti ferisce come una lama … è una ricerca continua del senso del lavoro” DIVENIRE CONSAPEVOLI DELLE EMOZIONI DELLA RELAZIONE. Accogliere e contenere,informarsi ed informare, diagnosticare ed attivare, secondo le proprie competenze, le misure terapeutiche, sostenere e curare la relazione sia con il malato che con la sua rete familiare e sociale, collaborare e confrontarsi con i colleghi ed i vari componenti dell'equipe curante, continuare la propria formazione...Questi sono solo alcuni degli elementi che identificano le professioni sanitarie che si trovano non di rado a fare i conti con la paura, il dolore, sia fisico che psicologico, la morte, le incertezze, spesso anche con vissuti di impotenza e di colpa. Ed è allora che rabbia, paura, dolore, ansia, incertezza, insonnia, stanchezza, insoddisfazione possono emergere pericolosamente come risposte a questa continua sollecitazione, arrivando talvolta a creare un circolo vizioso che si autoalimenta e che può sfociare, congiuntamente ad altre condizioni, in quella che viene definita “Sindrome da Burnout”. Nella mia esperienza come Psicologa volontaria presso l'U.O.Oncologia medica dell'A.O. “G. Rummo” di Benevento mi sono resa conto di quanto sia importante dar voce e dignità a questa sindrome spesso sottovalutata o trascurata, fagocitata dalla mentalità odierna dell'iperproduttività. Parlare del Burnout è come -5-
aprire una porta su un mondo impossibile da descrivere in poche righe; sorvolandone pertanto definizione, cause, studi epidemiologici, sintomatologia e fasi, argomenti già ampiamente trattati e facilmente rintracciabili attraverso diverse fonti, ho preferito concentrarmi su un aspetto più esperienziale, che ha a che fare con la relazione. Parlare di Burnout significa in quest'ottica soprattutto parlare di una relazione “malata” nella quale un componente, l’operatore, non riesce più a reggerne i contenuti, i luoghi e i tempi e non perché non vuole, ma semplicemente perché non può. La medicina moderna, rendendo possibile la guarigione di molte malattie o comunque un allungamento della vita ed un miglioramento della sua qualità, ha ampliato le conoscenze degli operatori ma, d'altro canto, anche le aspettative nei loro confronti. Ci si aspetta infatti che essi sappiano rispondere ad una gran quantità di bisogni che vanno dalla prevenzione alla cura, dalle tecniche rianimatorie a quelle riabilitative nonché a quelle di sostegno psicologico. Più volte si è riscontrato che gli stessi pazienti e familiari sembrano stabilire una “doppia dipendenza” e dai trattamenti e dagli operatori. Questi ultimi affrontano così quotidianamente non solo la sofferenza fisica ma anche le varie reazioni emotive del paziente e dei suoi familiari in una situazione laddove
non sempre la soluzione dei problemi è facilmente ottenibile. Ogni relazione è già per sua stessa natura complessa, configurandosi come un contenitore comune in cui ognuno porta con sé la propria storia fatta di persone, fantasmi, luoghi, esperienze, conoscenze, aspettative..per poi costruirne una comune. In ambito sanitario la relazione è questo e ben altro ancora; mi è rimasta impressa a tal proposito un'affermazione della dott.ssa A.Pinto, psicologa, che afferma come “Occuparsi di un paziente... non significhi solo occuparsi di un tratto della sua vita, ma significhi in realtà occuparsi dell'esistenza dell'altro, della sua dimensione interna e spirituale, della percezione del tempo, intesa come capacità di trattenere gli eventi emotivi nelle maglie della memoria”. La relazione è incontro, con sé stessi e con l'altro, in una reciproca scoperta e in un continuo mescolarsi di vite. In tale incontro, inoltre, il bisogno di curare e quello di essere curato rischiano talvolta di fondersi in modo “non sano” dando pericolosamente vita ad un circuito nel quale, al non soddisfacimento della richiesta di aiuto, scattano vissuti di fallimento, colpa, rabbia. Accade pertanto che i vissuti, le motivazioni e le aspettative alla base di tale scelta professionale possano venire continuamente frustrati e sottoposti a ripetute disillusioni e scarse gratificazioni. Ma chiunque scelga di lavorare con la malattia e con la sofferenza, dovrebbe riuscire a sviluppare quello che Rollo May definisce “coraggio dell’imperfezione”, che consiste nel “portare i propri sforzi su un campo di battaglia importante, là dove si compiono cose significative e dove il fallimento o il successo diventano questioni relativamente secondarie”. Troppo spesso il lavoro viene definito soltanto in termini di abilità e di risultati ed i sentimenti assumono un valore secondario; talora addirittura, nel caso delle professioni sanitarie, sono cosiderati fattori che possono interferire con il lavoro e che è cura del singolo operatore gestire. Torno quindi, in ultimo, a ribadire che portare le proprie emozioni ed incontrarne di nuove nella relazione con il paziente è normale e di per sé non rappresenta qualcosa di destabilizzante anzi è proprio la consapevolezza di questo meccanismo che ci deve guidare. Divenire coscienti degli aspetti profondi della relazione tra operatore e paziente è un passo fondamentale per prendersi cura dell'altro, di sé, “del noi”. -6-
“Quis custodiet ipsos custodes?” (Giovenale, VI Satira) Ecco un altro punto importante, prendersi cura di coloro che curano. “È difficile pensare che un medico sarà veramente attento alla salute del suo paziente se trascura sè stesso”(Galeno 180-200 AD). Poiché la condizione di burnout è per lo più visibile nelle emozioni, nei comportamenti e nello stato di salute di chi opera, è opinione comune pensare che esso sia un problema esclusivo dell'operatore, non in possesso della costituzione fisica ed emotiva per far fronte alle condizioni del lavoro o magari troppo coinvolto da questioni private. È quindi l’individuo che non funziona per cui basta agire su di esso ed ecco risolto il problema. Non è esattamente così. Non è solo al singolo operatore o al paziente che bisogna guardare ma alla relazione, a ciò che sta nel mezzo, punto nel quale convergono più fattori. Essendo quindi un fenomeno dalla genesi multifattoriale, è necessario affrontarlo con una visione olistica, sistemica e complessa. Non si può innanzitutto prescindere da un’analisi dell’organizzazione del reparto e più in generale della politica aziendale e territoriale, incluse le caratteristiche della sua cultura organizzativa (ad esempio il grado di orientamento del “successo a tutti i costi” e la valorizzazione delle dimensioni quantitative o qualitative del risultato). “La struttura e il funzionamento del posto di lavoro plasmano il modo in cui le persone interagiscono tra di loro e il modo in cui eseguono il loro lavoro” (Maslach). Questo tipo di analisi permette di valutare il modo in cui un'organizzazione si occupa delle proprie responsabilità nei confronti dei dipendenti, promuovendone la produttività e l'impegno così come la gratificazione, ed eventualmente di effettuare le opportune correzioni (ad esempio mediante campagne di informazione/ sensibilizzazione riguardo al fenomeno, razionalizzazione delle risorse, chiara definizione dei compiti e dei ruoli, facilitazione della comunicazione tra i vari livelli favorendo feedback, maggiore coinvolgimento del territorio per promuovere una migliore continuità assistenziale del paziente...). L'obiettivo è, in altri termini, la convergenza e la compenetrazione della qualità professionale dei sanitari e di quella organizzativa delle strutture. Un intervento organizzativo del genere, di tipo preventivo, pur richiedendo tempo e collaborazione, potrebbe tuttavia innescare un cambiamento sicuramente di portata più ampia rispetto a
quello derivante da singoli interventi. Accanto a questo sono auspicabili interventi individuali di counseling e sostegno per ciascun membro dello staff curante da parte di una figura esterna al gruppo. L'intervento individuale è volto, tra le altre cose, a trattare quella che da alcuni viene definita “malattia vocazionale terapeutica” non tanto per guarirne, quanto per rendere fruibili e creative le potenzialità implicite in ogni situazione conflittuale; non deve trattarsi infatti di un processo di sterilizzazione e immunizzazione totali (del resto e per fortuna impossibile), quanto di un sottile e profondo lavoro di modifica e assestamento della personalità che consenta “l'impiego non dannoso della propria irrazionalità” (Giberti). Tali interventi possono inoltre contribuire a modificare e/o rinforzare le strategie comunicative, le risorse di coping, il Locus of control, la gestione delle situazioni critiche nonché la gestione ed elaborazione di emozioni disturbanti, spesso emergenti soprattutto nel trattamento di pazienti sofferenti di malattie gravi, al fine di sviluppare motivazione, autostima ed autoefficacia. Ad un altro livello ancora ci sono gli interventi di gruppo, quali strategie preventive efficaci proprio in virtù dell'importanza del sistema delle relazioni interpersonali nella prevenzione del disagio e dell’insorgenza del Burnout. Il gruppo costituirebbe uno spazio protetto, “un luogo ed un tempo altro” dove i vissuti e le emozioni emerse nel corso della relazione di cura prendono forma, vengono chiamati per nome e vengono elaborati, acquisendo nuovi e più utili significati, favorendo così anche l'espressione catartica delle tensioni emotive e dello stress. L'atmosfera è improntata all'ascolto e alla condivisione, al contenimento, all'appartenenza, all'empatia, alla comprensio-
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ne, al confronto; inoltre, dal punto di vista pragmatico, esso è un'opportunità guidata per la discussione e valutazione di tutte le problematiche specifiche del lavoro (difficoltà relative alle proprie mansioni, ai rapporti con colleghi, superiori e amministrazione...) dove è possibile scambiarsi anche consigli e altre indicazioni specifiche per la risoluzione attiva dei casi. L'intervento di gruppo può prevedere, esclusivamente o in aggiunta al supporto, l'acquisizione di specifiche tecniche di gestione dello stress e tecniche di rilassamento (partire dal corpo e dal suo linguaggio, serve infatti a dar corpo alle emozioni profonde e contribuisce a prevenire lo stress, a recuperare le energie, a smorzare le risonanze emotive, ad aumentare la concentrazione e l'introspezione, a sviluppare maggiore autocontrollo e autodeterminazione) ed il potenziamento delle competenze comunicative. Questo ed altro ancora potrebbe e dovrebbe essere fatto in un'ottica di prevenzione e cura del burnout poichè“Il benessere psico-fisico degli operatori sanitari dovrebbe avere la più alta priorità nella promozione della salute pubblica (Lancet). Dott.ssa Rosita Feleppa Psicologa Bibliografia: • Ordine Psicologi Campania; L'identità dello Psicologo in Ospedale • Ferrandes, Longo, Tempia Valenta; Le emozioni dei malati e dei curanti • Gaudio; Prevenzione e trattamento del burnout negli operatori • Bellani, Morasso, Amadori, Orrù, Grassi, Casali, Bruzzi; Psiconcologia • Ancona, Duccoli; La relazione in oncologia, le emozioni della cura
LINEE GUIDA PER LA VALUTAZIONE DELL’IDONEITÀ ALLA PRATICA DI ATTIVITÀ SPORTIVE NON AGONISTICHE Scopo del presente articolo è quello di delineare lo stato delle conoscenze sulle cause di non idoneità alla pratica di attività sportive di tipo non agonistico e di fornire al Medico di Medicina Generale (MMG) ed al pediatra di Libera Scelta (PSL) dei criteri di massima per la valutazione dei propri pazienti che si presentano loro con una richiesta di rilascio del certificato di Buona Salute (ex D.M. 23/02/83). DEFINIZIONE DI ATTIVITÀ SPORTIVA NON AGONISTICA: Per attività Sportiva Non Agonistica (ASNA) intendiamo un’attività fisica strutturata secondo regole affini a quelle di un qualsiasi sport, sia pure adattate all’età ed alla tipologia dei soggetti, caratterizzata o meno da aspetti di competitività e praticata in ambiti di popolazione ed istituzionali diversi da quelli dello sport agonistico (scuola,centri ricreativi ,associazioni culturali o di promozione dello sport,ecc.- fatta eccezione per le situazioni ricondotte dalla normativa nell’ambito agonistico). La definizione non riguarda pertanto il livello di intensità o di competitività della pratica sportiva,che può andare dal semplice giocosport alla vera e propria gara. COMPITI DEL MMG E DEL PLS RELATIVAMENTE ALL’ACCERTAMENTO DELL’IDONEITÀ ALLA PRATICA DI ASNA Il D.M.28/02/1983,dispone all’Art.3 che la certificazione di stato di buona salute venga rilasciata ai propri assistiti dal MMG e dal PLS e richiama a tal proposito i rispettivi AA.CC.NN. A differenza di quanto avviene per le attività sportive non agonistiche ,in questo caso,la normativa non stabilisce il contenuto tecnico ed i protocolli clinico-diagnostici per la valutazione dell’idoneità e rimette “alla valutazione del medico di fiducia dell’assistito o dal medico che effettua la visita “(D.G.R. 29784 del 30.06.1983) il ricorso a qualunque tipo di accertamento sanitario. Si creano quindi notevoli difformità nelle tipologie di visita e nei criteri adottati per la valutazione dell’idoneità. Cercheremo di delineare di seguito le principali evidenze che dovrebbero a nostro avviso -8-
guidare il MMG ed il PLS in questi accertamenti, lasciando agli stessi la facoltà di avvelenarsi degli strumenti diagnostici ritenuti più opportuni. Il primo criterio per valutare l’idoneità a praticare attività fisico-sportive non agonistiche è quello di escludere la presenza di fattori di rischio per le principali patologie che potrebbero essere precipitate dallo svolgimento di una qualsiasi attività fisica di un certo. La conseguenza più temibile della presenza di alcuni di questi fattori è la morte improvvisa. Le malattie cardiache latenti a più alto rischio sono apparse essere in una casistica giapponese: Cardiopatia ipertrofica; Sindrome del QT lungo; Miocardi; Malattia di Kawasaki; Aritmie; Tachiaritmia ventricolare; Sick Sinus Syndrom; Blocco A-V; Fibrillazione atriale. L’identificare questo tipo di patologie non è cosa semplice ,richiedendo una diagnostica strumentale che non è sostenibile applicare a priori a tutta la popolazione interessata all’attività fisico-sportiva. Dato però che al Medico di Medicina Generale ed al Pediatra di Libera Scelta si richiede non già la valutazione dell’idoneità alla pratica di uno sport, ma l’esclusione di cause che controindichino genericamente un’attività fisica il cui impegno cardiovascolare non è a priori quantificabile ,può essere proponibile uno schema orientativo per questo tipo di valutazione ,che permetta di individuare almeno le principali situazioni da approfondire e di orientare efficacemente il paziente alla pratica delle attività più adatte alle eventuali patologie limitanti. Criteri da considerare nella valutazione preventiva del soggetto che pratica attività fisicosportiva. Secondo l’American College of Sport Medicine, la visita preventiva ad un soggetto che si accinge a praticare uno sport ,indipendentemente dal tipo e dal livello di intensità dello stesso ,dovrebbe porsi i seguenti obbiettivi: 1. Determinare lo stato generale di salute del soggetto 2. Individuare eventuali condizioni che ne potrebbero limitare la partecipazione ad atti-
vità sportive 3. Individuare eventuali condizioni che potrebbero predisporre il soggetto a traumi o lesioni (lesioni o malattie trascurate ,condizioni generali di forma non buone ,problemi cognitivi o dello sviluppo) 4. Determinare il grado di maturazione fisica 5. Valutarne lo stato di forma fisica 6. Sfruttare l’occasione per un dialogo ed un counselling fra medico e paziente su problemi di salute 7. Rispondere alle esigenze di tipo medicolegale La visita dovrebbe consistere di un Anamnesi e di un Esame obiettivo che rispondano ai seguenti requisiti: a. ricoveri e chirurgia b. terapie in atto c. allergie d. immunizzazione antitetanica e. malattie cardiovascolari f. familiarità per malattie cardiovascolari g. patologie muscolo scheletriche h. patologie neurologiche i. patologie dermatologiche j. precedenti di infortuni sportivi correlati all’esercizio fisico ed all’esposizione al calore k. altri problemi medici l. storia mestruale Esame obiettivo: a. statura b. peso c. visus d. apparato cardiovascolare ( pressione arteriosa,esame dei polsi periferici auscultazione cardiaca) e. visita ortopedica f. addome g. cute h. genitali i. valutazione grado di sviluppo fisico (Tanner) Negli U.S.A., pur con differenze fra uno stato e l’altro e secondo diversi protocolli, la visita preventiva per lo sport è effettuata dal medico di famiglia; i risultati di questo studio hanno portato alla conclusione che le basi di una valutazione medica di idoneità allo sport condotta dal medico di famiglia debbano essere
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una raccolta anamnestica orientata e pochi parametri obiettivi. In particolare è risultato che gli esaminatori ritengono importanti sette variabili. Capogiro in corso di esercizio fisico: una storia che riveli precedenti di questo sintomo è suggestiva di una cardiomiopatia ipertrofica,anche se può presentarsi in soggetti con aritmia o con anomalie coronariche. Molti lavori suggeriscono che questo sintomo possa identificare un atleta a rischio per morte cardiaca improvvisa. Storia di asma: è la causa che motiva più frequentemente la prescrizione di limitazioni alla pratica sportiva o di controlli ulteriori,anche se l’asma da sforzo in genere non è causa di esclusione dalle attività sportive (negli atleti agonisti si stima una prevalenza di asma da sforzo del 10-15%). Un dato anamnestico simile, in genere comporta la prescrizione di adatte terapie in coincidenza con l’attività fisica. Anche una storia di tosse o sibili dopo esercizio fisico intenso è riconducibile all’asma da sforzo,come pure l’impiego saltuario o regolare di antistaminici o altri farmaci respiratori. L’asma da sforzo è più frequente in soggetti che soffrono di una diatesi allergica,va quindi indagata la presenza di allergie. Indice di Massa Corporea (I.M.C.): il rapporto fra il peso corporeo in Kg e il quadrato della statura espressa in m costituisce l’indice più utilizzato per valutare l’adiposità del soggetto, anche se variazioni della composizione corporea devono essere tenute in debito conto. Il valore di I.M.C. va inoltre rapportato all’età. Un I.M.C. indicativo di obesità può giustificare la prescrizione di alcune limitazioni alla pratica sportiva, anche se la maggior parte dei ragazzi obesi può trarre beneficio da una corretta attività fisica. Valori elevati di Pressione Arteriosa Sistolica (P.A.S.): la misurazione della pressione arteriosa sia sistolica che diastolica è un importante elemento della visita. Un’elevazione isolata e persistente della P.S.A. nel bambino è un reparto anormale. E’ significativo di un’ipertensione infantile il reperto di una media del valore di P.A. (sistolica e/o diastolica), su almeno tre misurazioni, uguale o superiore al 95% percentili per età e sesso. Non esistono evidenze che le attività aerobiche siano rischiose per i bambini ipertesi ,an-
zi,pare che l’attività fisica possa essere benefica,quindi in genere si raccomanda di limitare la partecipazione sportiva solo di questi soggetti affetti da ipertensione grave (valore di P.A. sistolica e/o diastolica uguale o superiore al 99% percentile per età e sesso) che non abbiano ottenuto risposte adeguate alla terapia. In genere ,salvo queste rare situazioni si ritiene che i bambini affetti da ipertensione possano praticare un’attività di tipo aerobico sulla sicurezza di attività di tipo statico quali il sollevamento pesi per questi soggetti si hanno infatti poche informazioni. Capacità visiva: la maggior parte degli Autori concorda sulla necessità di una funzione visiva almeno grossolanamente conservata quale garanzia di sicurezza, soprattutto negli sport di collisione o di contatto .Secondo le linee guida utilizzate in U.S.A. per la valutazione dell’idoneità agli sport agonistici l’acuità visiva dovrebbe essere corretta ad almeno 4/10. I soggetti monocoli dovrebbero essere esonerati da tutti gli spot di contatto per il rischio di danneggiare l’unico occhio sano. Soffio cardiaco: un soffio innocente o funzionale è di comune riscontro in età pediatrica.
È importante differenziarlo da soffi connessi a patologie potenzialmente fatali, quali, in particolare, la cardiomiopatia ipertrofica. Purtroppo molti soggetti affetti da cardiopatie potenzialmente letali non presentano segni o sintomi premonitori ed appaiano in genere sani. L’attenta valutazione dei soffi cardiaci, in particolare quelli di nuova insorgenza, è un elemento molto importante nella valutazione di questi soggetti. Esame dell’apparato muscolo scheletrico: è la parte di visita che nelle circostanze statunitensi rivela la maggior parte delle cause di inidoneità allo sport. In genere si suggerisce di focalizzare l’attenzione alle aree affette in precedenza da lesioni o traumi e di completare la visita con un esame obiettivo più approfondito di ginocchia e caviglie. Spesso un’anamnesi positiva per traumatismi muscolo scheletrici è motivo di limitazione alla pratica sportiva. Oltre a quanto evidenziato dallo studio citato, assume particolare importanza l’esonero dagli sport di contatto per tutti i soggetti affetti dalla mancanza di un organo pari (in particolare: rene, testicolo, occhio).
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American Heart Association, nel 1996 ha indicato, quale strategia la più pratica e applicabile per lo screening cardiovascolare di grandi popolazioni giovanili un’anamnesi personale e familiare ed un semplice esame obiettivo mirato,secondo le raccomandazioni sotto riportate: Anamnesi Familiare: morte improvvisa prematura o malattia cardiaca nei familiari viventi. Anamnesi Personale:reperto di soffio cardiaco, ipertensione arteriosa sistemica, stancabilità,storia di sincope, dispnea o dolore toracico da sforzo.
Convalida dell’anamnesi da parte dei genitori. Esame obiettivo: ricerca di soffio all’auscultazione, polsi femorali, ricerca delle stimmate della Sindrome di Marfan, misurazione della P.A. CONCLUSIONI E PROPOSTE La visita per il rilascio del certificato dello stato di buona salute costituisce nella maggior parte dei casi una semplice verifica della situazione sanitaria di un assistito già noto. Anche in questo caso però può valere la pena di definire secondo criteri validati, quali quelli sopra esposti, il grado di rischio cardiovascolare del soggetto e le eventuali limitazioni alla pratica di alcune attività sportive. Oltre a ciò non è da sottovalutare l’occasione che questo momento offre per trasmettere messaggi importanti sugli stili di vita salutari e sulle problematiche proprie dell’età preadolescenziale. Concludo quindi proponendo, quale traccia per la valutazione dello stato di buona salute, due schede che mi sembrano essenziali ed efficaci .Naturalmente nulla può sostituire la conoscenza storica del paziente ed un accurata archiviazione dei dati sanitari ad esso relativi.
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Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri Comunicato Stampa
Sulle certificazioni il Governo ascolti i medici Riportiamo le dichiarazioni che il presidente della FNOMCeO, Amedeo Bianco, ha voluto rilasciare, intervenendo nel dibattito di queste ore sulle problematiche poste dalla "legge Brunetta", nella parte riguardante la certificazione delle assenze brevi per i pubblici dipendenti. Rammarica che sulle questioni poste dalla certificazione delle assenze per i pubblici dipendenti, anche Cittadinanzattiva non abbia colto il senso del nostro profondo disagio rispetto ad alcune norme allo scopo previste dal ministro Brunetta. Non è, infatti, in discussione la disponibilità dei medici a favorire lo sviluppo della certificazione on line delle assenze per malattia. Rileviamo, invece, con forza, l'ingestibilità tecnico-professionale, medico-legale e deontologica di quegli aspetti della legge che riguardano la certificazione delle assenze brevi - notoriamente in gran parte rilasciate sulla base di sintomi soggettivi riferiti dal lavoratore e non di "dati clinici direttamente riscontrati e/o oggettivamente documentati" - a cui si fa corrispondere peraltro un poderoso e muscolare apparato sanzionatorio per gli eventuali profili di inadempienza (licenziamento e carcere). In questo contesto, lo stesso richiamo letterale della "legge Brunetta" al dispositivo dell'art. 24 del nostro Codice Deontologico, in materia di certificazione, appare del tutto improprio, laddove riconduce forzosamente quei principi generali ad una fattispecie molto particolare e delicata (le certiifcazioni di disturbi soggettivi!), che richiedono invece una attenzione e articolazione diverse della norma. Credo che queste considerazioni, peraltro ripetutamente e inutilmente poste alla attenzione del legislatore, intendano salvaguardare un bene prezioso e comune: la promozione della efifcacia e della efifcienza delle pubbliche amministrazioni, all'interno di una più forte e articolata rete fiduciaria fra cittadini, medici e istituzioni pubbliche" Con cortese preghiera di pubblicazione Ufficio Stampa Fnomceo: 0636203238
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Comunicato del 15 gennaio 2010
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ATTIVITÀ DEL CONSIGLIO DIRETTIVO CONSIGLIO DIRETTIVO 25 GENNAIO 2011 Sono presenti i Dottori: Vincenzo Luciani, Francesco Cusano, Luciana Ciannella, Carmine Chiusolo, Caterina Casale, Ludovico Coretti, Maurizio Iazeolla, Luca Milano, Flavio Quarantiello, Federico Rosa. Il consiglio ha deliberato: Approvazione del verbale del Consiglio precedente, variazione degli Albi, concessioni patrocini a manifestazioni, pubblicità sanitaria. Il Consiglio decide di aderire alla richiesta del Ministero della Salute di collaborare al rilascio dei codici PIN per le certificazioni on-line ai medici libero professionisti non convenzionati e non dipendenti. Il Presidente informa dei contatti intercorsi con l’istituto Superiore di Sanità per la realizzazione nella provincia di Benevento, di uno studio sul rischio cardiovascolare (Progetto Cuore). Il Consiglio approva la richiesta della commissione odontoiatri di poter partecipare ai Consigli dell’Ordine. Il Consiglio delibera di istituire una Commissione di valutazione titoli per l’iscrizione dei Medici Chirurghi e Odontoiatri esercenti le medicine complementari in un elenco separato. Fanno parte della Commissione: la Dott.ssa Caterina Casale in qualità di Presidente Pro-Tempore, la Dott.ssa Luciana Ciannella e il Dott. Federico Rosa, della Commissione farà parte anche il Presidente dell’Ordine Dott. Vincenzo Luciani, ed in qualità di esperti esterni il Dott. Giacomo De Cunto e il Dott. Vincenzo De Paola.
CONSIGLIO DIRETTIVO 10 MARZO 2011 Sono presenti i Dottori: Vincenzo Luciani, Francesco Cusano, Luciana Ciannella, Carmine Chiusolo, Luigi Abbate, Ludovico Coretti, Alberico D’Auria, Mario Di Gennaro, Pasquale Grimaldi, Giovanni Pietro Ianniello, Maurizio Iazeolla,Teresa Melillo. Il consiglio ha deliberato: Approvazione del verbale del Consiglio precedente, variazione degli Albi, concessioni patrocini a manifestazioni, pubblicità sanitaria. Il Consiglio approva il Bilancio Consuntivo 2010 e il Bilancio Preventivo 2011. Il Consiglio fissa la data per l’Assemblea Ordinaria annuale per tutti gli iscritti all’Ordine per il 16 aprile p.v. alle ore 11.00.
Variazioni agli Albi Dicembre - Marzo 2011 ALBO MEDICI - CHIRURGHI Nuove Iscrizioni: Giusy Carmen Imbriani, Raffaele Falato, Luigi Meccariello, Salvatore Della Volpe, Zoltan Ghenkis Lance Eric Varga, Laura Di Fabrizio, Valerio Lavorgna, Pierpaolo Calicchio, Carmine De Ieso, Antonio Votino, Raffaele Faioli, Teresa Mezza, Gianpasquale Mataluni, Gabriella Meccariello, Francesca De Nigris, Sergio Razzano, Michele Arigliani, Agostino Petraccaro. Donatella Mascia, Ivana Russo, Eugenia Nuzzo, Marianna Petrillo, Francesca Clarizia, Filomena Vaccarella, Arcangelo Sebastianelli, Giovanni Castelluzzo, Ciro Mazzarella, Annalisa Parente, Alfredo Lamberti, Carmine Goglia. Iscrizione per trasferimento: Sergio Zotti, Remo Luciani Cancellazioni per trasferimento: Clemente Votino, Carla Marotta, Maria Grazia Caprio, Anna Maria Della Morte Cancellazioni a richiesta: Giovanni Pepe, Angelo D’Angelo ALBO ODONTOIATRI Nuove Iscrizioni: Luigi Di Cerbo, Colella Anna Maria Iscrizione per trasferimento: Valentina Zardin
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L’ORDINE INFORMA Al fine di un corretto funzionamento degli Uffici dell’ordine, i Sigg. Medici sono pregati di segnalare eventuali modifiche intervenute. N.B. Da compilare in stampatello e spedire alla segreteria dell’Ordine o tramite e-mail all’indirizzo
[email protected] o consegnare personalmente agli uffici della segreteria (da allegare fotocopia documento di identità). “I COLLEGHI SCRIVONO”… E’ possibile inviare lettere al Presidente su argomenti di carattere medico, scientifico o deontologico, presso la segreteria dell’Ordine Viale Mellusi,168 - 82100 Benevento o alla mail
[email protected]. La pubblicazione avverrà a giudizio insindacabile del Comitato di Redazione e comunque il materiale inviato non verrà restituito. Il C.d.R. si riserva di apportare, se necessario, modifiche editoriali. MODELLO PER LE VARIAZIONI ALL’ALBO DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI CERTIFICAZIONE (Art. 46 T.U.-DPR 28 dicembre 2000 n. 445) Il Dott._________________________________________________________________________________________________________________________________ nato a_______________________________________________________________________________________________________________________________________ il _______________________________________________________________________________________________________________________________________ telefono_______________________________________________________________________________________________________________________________ COMUNICA • di aver cambiato indirizzo dalla via_________________________________________________________________________________________________________________n._________________________ città_______________________________________________________________________________________________________________________________________ alla via_____________________________________________________________n._______ città______________________________________________________ • eventuali titoli di specializzazione e/o Libera Docenza
(è indispensabile allegare il certificato rilasciato dall’Università)
consapevole delle responsabilitàe delle pene stabilite dalla Legge per false attestazioni e mendaci attestazioni, sotto la propria personale responsabilità (art.76 T.U. DPR 28 dicembre n. 445) data__________________________
firma____________________________
N.B. IL DICHIARANTE DECADE DAI BENEFICI CONSEGUENTI AL PROVVEDIMENTO EMANATO SULLA BASE DELLE DICHIARAZIONI NON VERITIERE.
CI HANNO LASCIATO: Dott. Francesco Belletti, Dott. Giovanni Garofano
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ABATE Piera – Via Cervinara,19/c- Montesarchio- 0824/835467338/8998666 Medicina Generale Pediatria (Mesi Estivi) BIAFORA Divina - Via Aldo Moro,102 S. Giorgio del Sannio (Bn) –0824/49726- 3477864515 Medicina Generale- Pediatria BOZZI Rosamaria - Via Cardinal di Rende, 8 Benevento 0824/21501328/0088193- 334/8980450-Medicina Generale CAMERLENGO Annalisa - via Ospedaletto- S. Martino Sannita3492565243-Medicina Generale CAROLLA SERENA- Trav. Trieste e Trento- Benevento - 0824253263477027607- Medicina Generale CAROPRESO Maria - Viale S. Lorenzo, 45 Benevento 0824/28007338/8812868 – Pediatria COGNETTI Mariagrazia - Via Rimembranza, 20 Melizzano – 0824/944043-339/3266209 Medicina Generale CRISCI Vincenzina - Via S. Andrea 2 – Paolisi- 3497375509- Medicina D’AGOSTINO Daniele - Piazza Piano,2 Fraz. Perrillo – 0824/9816183204048179 - Medicina Generale (Mesi Estivi) D’AMBROSIO Giovanna – Via Corte ,97- Arpaia (BN) 347/4775237Medicina Generale- Pediatria. D’AVINO Fulvio – Via A. De Gasperi, 14 – S. Angelo a Cupolo 328/3512093 - Medicina Generale DE BLASIO Venere – Via A. Einstein, 14 – Benevento 0824/311846320/6163075 – Medicina Generale DE IESO Carmine – Contrada Fontanelle, 71 – Pago Veiano (BN) 0824/987128 - 320/1479829 – Medicina Generale DE LUCA Maria – Via Concezione Monte, 15 – Mirabella Eclano (AV) 081/592216 – 333/7688539 – Medicina Generale DE PASCALE Gennaro – Piazza della costituzione 4 – S.Giorgio del Sannio ( BN ) – 320 8998173 – Medicina Generale DE SISTO PASQUALE – Via Marcello Amoriello- Airola (BN)0823711738-3476276381-3386193134- Medicina Generale DI DONATO Samantha - Via G. D’Annunzio, 2 - Benevento 0824/310409 - 333/6645604 Medicina Generale DI IORIO Walter - Via Ariella- Paduli 0824/928963/5 – 320/4386302 - Medicina Generale DI RESTA Mario - Trav. Rocco Ranaldo- Paduli (BN) - Cell. 320/6952779 - Medicina Generale ERRICO Giovanna - Via Ponte Piano (Calvi) Tel. 334/3088919 Medicina Generale EURO Giovanni - Via Di Mezzo, 16 Pontelandolfo (BN) Tel. 339/6420437- 0824/851150- Medicina Generale EVANGELISTA Laura - Via Innocenzo Polcari, 7 - Benevento 0824/42588 - 339/6687579 – Medicina Generale FALATO Claudette Via Della Puglie , 28/1 – Benevento Tel. 348/5678937 - Medicina Generale FELEPPA Cosimo – C.da Ciancelle – Benevento 335/7426434 Medicina Generale FESTA Gabriella - Via Alessandro da Telese,1 Telese Terme (BN) – 0824/976963- 3289130513 - Medicina Generale - Pediatria FIORE Mena Daniela - Viale della Vittoria,11 Cautano 0824/8806623395707411- Medicina Generale GALLO Maria - Via Dell’Università, 9 Benevento - 3478514416Medicina Generale GIAMATTEI Rosa Maria - 82011 Castelvenere-339/60626143460808911- Medicina Generale - Pediatria GRIECO Angelo - Viale Rimembranza, 34 San Lorenzello (BN) 329/7150407-393/7150407 0824/815174 Medicina GeneraleGUARRIELLO Vincenzo - Via Eduardo de Filippo,1 Benevento338/2015618 Medicina Generale IAVASILE Danila – Via Atlantici- Benevento –328/12364230824/316701 Medicina Generale IZZO Antonio - Via Roma, 37- Arpaia (BN) – 0823/950280388/1752259 Medicina Generale LA PECCERELLA CAMMAROTA Paola – Via N. Calandra, 3 – Benevento- 0824/310726 – 3394622135 – Medicina Generale LEONE Roberto – Via V. Giangregorio , 14 – Apice (BN) –0824/952573 – 320/3057912 - Medicina Generale MANGANELLi Angela – Via Aldo Moro, 89 – S. Giorgio del Sannio (BN) 0824/49891–347/6345945 - Medicina Generale
MARENNA Annamaria - Via Fontanavecchia,52 – Faicchio0824/863508- 329/0295514- Medicina Generale MARTORI Maria Grazia – Via A. De Gasperi, 14 – S. Angelo a Cupolo 328/3512093 - Medicina Generale MATALUNI Gianpasquale - Corso Caudino, 52 – Airola (BN) 0823/712660 – 347/8855697- Medicina Generale- Pediatria MAZZONE Maria - Via Armando Diaz,67- Castelpoto (BN) 0824593283487631378- Medicina Generale- Pediatria MECCARIELLO Gabriella – Via Asilo, 62– Moiano (BN) - 0823/711857 – 340/3005934 - Medicina Generale –Pediatria MECCARIELLO Luigi – Via Variante Caudina, 6– Moiano (BN) 0823/713864– 340/3299419574 - Medicina Generale -Pediatria MECCARIELLO Pierfrancesco – Via Marchetiello, 78– Montesarchio - 331/3438844 - Medicina Generale MELILLO Raffaella – Piazza Mercato, 2- S. Croce del Sannio (BN) –0824/950378 – 347/6591828 Medicina Generale MEZZA Teresa – Via Delle Pigne, 1– Melizzano (BN) 328/6990369 – Medicina Generale MICELI Carlo – Viale Mellusi, 82 – Benevento 0824/315495349/3613068 - Medicina Generale NAPOLI Giuseppina – Via Mons. Luigi Sodo, 13 - Telese Terme (BN) –0824/941075–338/4930873 Medicina Generale NAPOLITANO Vincenzo – Via Variante n. 8 – Moiano 0823/711855 347/8113751 – Medicina Generale ONOFRIO Luciano - Via Provinciale, 74 – Faicchio 0824/863611 – 338/4009643 - Medicina Generale PACELLI Erika – Via Dante Alighieri – Telese Terme (BN) – 333/4249059 - Medicina Generale PALMIERI Adriano - Via Ceci, 14 – Faicchio 0824/863335 – 347/8243481 - Medicina Generale PALMIERI ROSALINDA – Via San Giovanni, 44 - Cusano Mutri – 0824/862349 - 347/9612454 Medicina Generale PANZA Giuseppe – Via Parallela SS 87 – Guardia Sanframondi 0824/864279- 349/4239737 - Medicina Generale PASCUCCI Riccardo – Viale M. Rotili, 1 – Benevento 338/9841102 - Medicina Generale PORCARO Selene – Via Stazione, 37 – Ceppaloni(BN) 0824/55126 – 333/4670104 Medicina Generale RANALDO Geppina- Trav. Rocco Ranaldo - Paduli (bn) Cell. 335/7279374 - Medicina Generale RICCI Francesca - Via Bellavista , 51- San Marco dei Cavoti (bn) Cell. 339/6931960- Medicina Generale ROSA Alessandro – Viale Mellusi, 134 – Benevento 0824/311311392/3692112 - Medicina Generale SANTORO Francesco – Via Cretarossa,1- Benevento Tel. 0824/51240347/0034150- Medicina Generale SCHETTINO Michele – Via Roma n. 88 – Arpaia 0823/950292 339/2058421 – Medicina Generale SENESE Rossana – Via Aldo Moro, 3 - Limatola 0823/481246 – 328/4197525 - Medicina Generale SORDA Giuseppe - Via Trieste e Trento- Benevento - 347/5066456Medicina Generale SORICELLI Maria – Via Degli Eroi,11- Apice 0824/922269-922499333/3189896- Medicina Generale TAMMARO Carolina- Viale Minieri, 58 - Telese Terme - 0824/976350340/5728924- Medicina Generale TOMASELLI Rosanna – Via Roma, 29 - San Marco dei Cavoti (bn) Cell. 338/7240609 - Medicina Generale TRUSIO Antonio – Via Pacevecchia , 61 - Benevento 0824/312588339/3657507 - Medicina Generale VACCARELLA Maria – Via Vittime del Lavoro, 32 - Pontelandolfo (BN) 0824/811100 - 320/3527307 - Medicina Generale ZULLO Alessandra – Via San Salvatore, 56 – Puglianello (BN)3205607689 - Medicina Generale
Su ogni numero del bollettino saranno pubblicati i nominativi dei Medici disponibili ad effettuare sostituzioni. Coloro che sono interessati ad essere inseriti nell’elenco possono contattare la Segreteria dell’Ordine telefonicamente o tramite e-mail. N.B. L’elenco aggiornato è consultabile sul sito web all’indirizzo www.ordinemedicibenevento.it
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NORME COMPORTAMENTALI PER I MEDICI CHE EFFETTUANO SOSTITUZIONI Si ricorda che nell’atto dell’affidamento/accettazione dell’incarico di sostituzione devono essere sottoscritti i seguenti punti: • Il Medico sostituto deve garantire in pieno il rispetto degli orari di ambulatorio e può modificarli solo previo accordo con il Medico titolare. • Il Medico sostituto deve garantire lo stesso periodo di reperibilità telefonica attiva che viene garantita dal Medico titolare. • Nelle giornate di sabato e nei giorni prefestivi il Medico sostituto deve rispettare gli impegni del Medico titolare, deve effettuare la reperibilità telefonica e/o l’ambulatorio qualora fosse prevista attività ambulatoriale e deve effettuare le visite richieste anche se dovesse comportare un prolungamento dell’orario oltre le ore 10 del mattino. • Il Medico sostituto si impegna a sostituire un solo medico per volta, salvo casi particolari.
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08-09/04/2011 6073 - 11007714 CORSO TEORICO-PRATICO: ULTRASUONI IN ALR. MEET THE EXPERTS. Sessione Teorica: Aula Gen. Med. Pad. San Pio Da Pietrelcina A.O. Rummo - Sessione Pratica: A.O. Rummo e Ospedale Fatebenefratelli Benevento Anestesia e Rianimazione
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