07 Campi di impiego per i prodotti della 1ª-2ª-3ª divisione
Impermeabilizzazione e isolamento termico di coperture discontinue in calcestruzzo e legno con membrane bitume polimero applicate a fiamma La copertura discontinua è molto diffusa nell’edilizia residenziale, l’elemento di tenuta in questa tipologia costruttiva assicura l’impermeabilità solo per certi valori minimi di pendenza del tetto. L’elemento di tenuta per coperture discontinue è costituito da un insieme di prodotti che possono essere di grandi, medie e piccole dimensioni. La presente pubblicazione prende in esame gli elementi di tenuta realizzati con prodotti di piccole dimensioni quali: tegole in laterizio, sia piane che curve (coppi), tegole in cemento, tegole bituminose, pietre naturali. Verranno considerate coperture con sottotetto abitato, isolate termicamente sulla falda (mansarde) e coperture con sottotetto non abitato, ventilato, con o senza isolamento sul solaio. La pendenza minima del tetto è generalmente determinata dalla forma della tegola e della situazione climatica presente nella zona geografica di costruzione. Fino a che il sottotetto non venne abitato, il concetto di impermeabilità in queste coperture è sempre stato molto relativo, successivamente quando si iniziò a sfruttare anche questo volume l’esigenza di impermeabilità divenne sempre più importante. Nel caso di rifacimenti in zona vincolata dalla Sovraintendenza ai Monumenti spesso si è costretti ad impiegare lo stesso vecchio tipo di tegola la cui tenuta si era già manifestata insoddisfacente. Sempre più spesso poi, sotto le tegole, vengono applicati degli isolanti termici che, se vengono bagnati, perdono le loro caratteristiche coibenti. Innumerevoli sono le cause che possono provocare il passaggio d’acqua anche senza che si siano manifestati dei danni o delle alterazioni dei singoli elementi, già un forte vento misto a pioggia è sufficiente per far passare l’umidità. Per risolvere questi problemi la INDEX S.p.A. ha messo a punto una membrana impermeabile MINERAL TESTUDO in bitume-polimero armata con “non-tessuto” di poliestere da filo continuo, con la superficie superiore antisdrucciolo certificato con Agrement I.T.C. sulla quale può aderire la malta cementizia destinata alla formazione dei cordoli per l’ancoraggio delle tegole e un isolante termico in rotoli, THERMOBASE TEGOLA, costituito da listelli in fibra di roccia orientata, in polistirolo espanso o in poliuretano espanso protetti da una membrana impermeabile come la precedente. Con questa pubblicazione si intende proporre al tecnico dei sistemi completi di impermeabilizzazione ed isolamento ed alcuni suggerimenti per la realizzazione delle opere accessorie e dei dettagli più comuni. I sistemi proposti costituiscono una impermeabilizzazione continua e autosufficiente che è in grado di garantire la tenuta idrica anche se le tegole subiscono danni o spostamenti rilevanti. In questa nuova edizione vengono suggeriti dei nuovi sistemi di posa più sicuri, basati sull’impiego delle innovative membrane di barriera al vapore PROMINENT e TECTENE BV STRIP che eliminano il bitume fuso usato per incollare l’isolante termico riducendo sia i rischi di scottature causati dal facile ribaltamento sul tetto in pendenza dei secchi che lo contengono, sia il fumo, gli odori e il rischio di incendio relativo all’uso della caldaia per il riscaldamento del bitume ossidato.
Capitolato Tecnico
Construction Systems and Products
1a DIVISIONE
2a DIVISIONE
1 SOTTOTEGOLA 1 LINEA a
INTRODUZIONE PROBLEMI
Impermeabilizzare sotto le coperture discontinue dunque? Quando è necessario? La pratica dice: con deboli pendenza della falda cioè al di sotto del 35÷40%. Ma non sempre la pratica fa testo, specialmente quando i materiali non sono perfetti: ad esempio lastre o tegole di difettosa impermeabilità possono risultare troppo permeabili all’acqua. Oppure quando il comportamento negativo può dipendere da: • un errore di realizzazione del supporto (ad esempio la distanza non esatta dei listelli di supporto, il piano di posa non sufficientemente regolare o planare, la pendenza della copertura ridotta, ecc.); • un errore di posa dei prodotti (ad esempio la sovrapposizione insufficiente in relazione alla pendenza della superficie di copertura); • difetti dimensionali del prodotto (quali ad esempio tolleranze eccessive, sbavature nei giunti, ecc.). Altri problemi di tenuta idrica possono derivare da: • problemi fisici; • problemi aerodinamici; • infiltrazioni per gravità; • infitrazioni per vasi comunicanti; • infiltrazioni per capillarità; • infiltrazioni per depressione.
Per tegole che per ragioni dipendenti dall’impasto dalla cottura conservano cavità nella massa, esiste il pericolo assai frequente di sfaldamento. L’umidità che vi penetra condensa, e all’abbassarsi della temperatura ghiaccia aumentando il volume e facendo “scoppiare” il laterizio.
Il pedonamento, soprattutto sul laterizio umido, è una delle cause più frequenti di rotture e di conseguente infiltrazione, (basti pensare alla visita di un antennista poco accorto).
Nel caso di piogge persistenti in corrispondenza delle sovrapposizioni degli elementi discontinui può crearsi uno spessore costante d’acqua tale da favorire il fenomeno citato di vasi comunicanti.
acqu
PROBLEMI AERODINAMICI
Nel caso di venti di una certa intensità l’infiltrazione idrica può avvenire attraverso le fessure esistenti, in maniera più o meno accentuata.
a
INFILTRAZIONI PER CAPILLARITÀ
Con tegole ben accostate lungo le linee di sovrapposizione può verificarsi il fenomeno della risalita delle acque per capillarità.
pioggia
pre
vento
ra ov
ne sio
s
s
PROBLEMI FISICI
INFILTRAZIONI PER EFFETTO DI VASI COMUNICANTI
ua acq de
pr es sio ne
infiltrazione
INFILTRAZIONI PER GRAVITÀ
Qualche elemento posto in opera non correttamente o smosso per pedonamento, vento ecc. e quindi con bordi e spigoli rialzati può favorire in particolare con venti laterali, la penetrazione di acqua per gravità.
INFILTRAZIONI PER DEPRESSIONE
Questo fenomeno è particolarmente esaltato dalle condizioni della soffitta come ad esempio: aperture nei lati del sottotetto, presenza di bocche di aereazione ecc. che favoriscono il manifestarsi della depressione interna.
a acqu vento
e
ion
ss pre
ra sov
La nidificazione di alcuni tipi di uccelli al di sotto di quelle tegole che per loro forma ne permettono l’insediamento, smuove e rialza gli elementi di copertura.
ne
sio
res ep
d
Tutti questi fenomeni sono in qualche maniera collegati al fenomeno del vento. Esperienze di laboratorio svolte su manti di tegole in laterizio hanno comunque portato a verificare che, contrariamente a quanto si potrebbe a prima vista supporre, la velocità del vento ha poca influenza. Infatti già con velocità di 30÷60 km ora è sempre possibile avere una differenza di pressione interno-esterno tale da provocare infiltrazioni anche notevoli in quanto generalizzate su tutte le falde interessate. 2
SOTTOTEGOLA
Capitolato Tecnico
Partendo dall’ipotesi sperimentale di due ambienti con pressione diverse separati da una falda in tegole con acqua di ruscellamento e pioggia battente alcuni produttori di tegole in collaborazione con il C.N.R. hanno effettuato precise prove prestazionali sulle coperture discontinue. Sono state effettuate misurando a parità di portata d’acqua e per ogni pendenza prefissata, i valori critici delle depressioni d’aria che davano luogo a infiltrazioni d’acqua. Infiltrazioni che sono risultate essere di due tipi. • La prima è quella che compare in un punto ben localizzato del tetto mentre non si registrano perdite in altri punti pur aumentando leggermente i valori di depressione. Rimane cioè una sola perdita in un sol punto. • La seconda è quella che si può definire “diffusa” che compare quando continuando ad aumentare la depressione ad un certo momento iniziano a comparire quasi contemporaneamente in più punti, infiltrazioni d’acqua. Si è potuto constatare come l’infiltrazione localizzata in un punto è spesso dovuta ad un difetto grossolano di un prodotto (es. tegola scheggiata o non planare). Mentre nel caso delle infiltrazioni “diffuse” queste corrispondono grosso modo al limite di tenuta all’acqua delle tegole relativamente ad una determinata pendenza. Proseguendo nell’analisi degli elementi negativi che possono influenzare la penetrazione d’acqua meteorica evidenzieremo l’azione combinata NEVE-GHIACCIO.
neve
acqua
MEMBRANE SOTTOTEGOLA DI GROSSO SPESSORE SALDATE
In zone di montagna o in zone climatiche fredde con forti precipitazioni nevose l’impiego di fogli sottotegola sottili posati per semplice sovrapposizione può costituire una protezione insufficiente quando si manifesta un accumulo di neve o ghiaccio anche nell’intercapedine sottotegola. In tal caso l’acqua che trafila dalle tegole durante lo scioglimento dello strato nevoso sovrastante può trovare un ulteriore ostacolo al deflusso nell’intercapedine sottostante e trafilare attraverso le sovrapposizioni dei fogli sottili sottotegola che non sono saldate. In tal caso solo una vera e propria impermeabilizzazione continua può garantire la tenuta all’acqua della copertura. Acqua Neve/ghiaccio Foglio sottotegola sottile
Ghiaccio Acqua
Neve/ghiaccio Membrana di grosso spessore
Ghiaccio
PROTEZIONE SOTTOTEGOLA DUREVOLE
Solo un’impermeabilizzazione con membrane saldate di grosso spessore da la certezza assoluta del risultato durevole nel tempo perché alla perfetta tenuta delle saldature dei sormonti associa l’elevato durabilità anche esposta direttamente all’esterno quando il sovrastante manto in tegole è dissestato. Ciò consente di dilazionare gli interventi di manutenzione delle tegole senza alcun timore che venga meno la tenuta all’acqua della copertura.
ghiaccio
aria calda
Se non esiste un regolare isolamento termico dove la neve staziona a lungo sui tetti, il caldo che sale dagli ambienti sottostanti provoca il rapido scioglimento della parte inferiore dello strato nevoso. L’acqua che ne deriva gorgoglia verso le zone più fredde del coperto, come ad esempio la cornice di gronda, gela e con fasi successive può creare un ostacolo all’allontanamento delle acque che non trovando un facile scorrimento verso le grondaie s’infiltrano tra tegola e tegola. È facile rilevare quindi quanto sia indispensabile, prevedendo un’evenienza di questo tipo, isolare termicamente una copertura. Non solo quindi per creare un ambiente più confortevole o per diminuire gli sprechi energetici! Non bisogna infine dimenticare altri motivi d’infiltrazione quali ad esempio lo svilupparsi sull’estradosso delle tegole di muschio che insiedandosi come normalmente avviene nell’impluvio delle tegole può elevare la quota di ruscellamento delle acque e quindi facilitare il ritorno di quest’ultime. Capitolato Tecnico
1
Tegole dissestate Membrana di grosso spessore
SOTTOTEGOLA
3
TETTO VENTILATO E NON VENTILATO (tetto freddo e tetto caldo)
VENTILAZIONE DEL TETTO FREDDO
La norma UNI 8627 definisce come tetto ventilato, chiamato anche “tetto freddo”, lo schema funzionale di copertura munito di strato di ventilazione, intendendosi come tale la ventilazione che controlla il comportamento termoigrometrico della stratigrafia che ha modo quindi di ridurre la concentrazione del vapore acqueo che la attraversa. Al contrario si definisce tetto non ventilato, chiamato anche “tetto caldo”, lo schema funzionale che non prevede la ventilazione. Entrambi i sistemi poi possono essere dotati o meno dell’elemento termoisolante per il controllo della trasmissione del calore, il cui uso è imperativo nel caso delle coperture in legno, ma in linea generale, nell’ambito delle coperture per edilizia civile a falde inclinate con tegole considerate dalla presente pubblicazione, si può ritenere che la tendenza ad un contenimento energetico sempre più avanzato impone sempre l’impiego di uno strato di isolamento termico. In linea teorica entrambi i sistemi possono essere utilizzati sia per le coperture di natura cementizia che per le coperture in legno, che sono temi della presente trattazione, ma in pratica si riscontrano tipologie costruttive simili solo nelle coperture con sottotetto non abitato dove sia per i tetti in legno che per quelli in cls o in laterocemento è conveniente la localizzazione dell’isolamento termico sull’ultimo solaio orizzontale che sarà ventilato dalla intercapedine a sezione variabile costituita dal vano sottotetto non abitato. Nel caso invece del sottotetto abitato le soluzioni divergono e per la copertura cementizia, già caratterizzata da una elevata inerzia termica, anche per evidenti motivazioni costruttive la tipologia più diffusa è quella del tetto isolato non ventilato mentre nel caso delle coperture in legno, caratterizzate da una bassa massa areica unita ad una elevata sensibilità ai fenomeni di degrado innescati dal ristagno di umidità, il sistema più conveniente e più diffuso è quello del tetto isolato ventilato con una intercapedine sottile a sezione costante. TABELLA
COPERTURA
Cementizia
Serve per controllare il vapore che migra dall’interno dell’edificio evitando che raggiunga concentrazioni elevate che potrebbero dar luogo a condense sia che il tetto sia isolato che non isolato. È necessaria sia quando lo strato di ventilazione è costituito dal vano di sottotetto non abitato a sezione variabile sia quando è costituito da una intercapedine sottile e continua a spessore costante, definita ventilazione a lama d’aria. Il fabbisogno di ricambi d’aria è minore se l’isolamento termico è protetto da uno schermo od una barriera al vapore. La ventilazione viene assicurata da entrate d’aria regolarmente ripartite nella parte più bassa e nella parte più alta del tetto, generalmente sul colmo.
DIMENSIONAMENTO DELLA VENTILAZIONE PRIMARIA DEL SOTTOTETTO NON ABITATO DI COPERTURE IN CLS O IN LATEROCEMENTO RIVESTITE CON MEMBRANA SOTTOTEGOLA
TABELLA
caso
A
Nel caso delle coperture cementizie è predominante la tipologia di ventilazione a sezione variabile e le aperture di ventilazione saranno regolarmente ripartite nella parte più bassa e nella parte più alta del tetto. In entrata saranno poste nel punto più basso in corrispondenza della gronda ad almeno 10 cm dal piano del solaio mentre le uscite saranno poste in alto in corrispondenza del colmo del tetto e comunque ad una quota superiore a quella di entrata dell’aria. Normalmente nel caso di coperture a bassa pendenza con spazi di ventilazione ridotti la sezione di ventilazione prevista è di 1/500mo della superficie del tetto mentre per falde di grande dimensione si prevedono sezioni di entrata e altrettanto di uscita pari a 100 cm2 per ogni m3 di volume del sottotetto da ventilare.
In legno
A
C
B
D
Sottotetto non abitato
Quota minima di entrata dell’aria
- Ventilato -
10 cm
Sottotetto abitato - Non ventilato E
Sottotetto abitato
Sezione di ventilazione di tetti di dimensione ridotta e/o di bassa pendenza
- Ventilato -
A = superficie
del sottotetto (cm2)
S = S1+S2 S = A/500
A S1
L’ambito delle coperture con tegole impone anche una ulteriore precisazione riguardante lo strato di ventilazione che va inteso come quella intercapedine compresa fra l’isolante Tegole termico ed un eventuale strato Strato continuo e che potrebbe essere continuo definita come ventilazione primaria Ventilazione che influisce sul comportamento sottotegola termoigrometrico da non confondere con la ventilazione sottotegola definibile come secondaria che ha Isolante la funzione di mantenere asciutte le termico tegole per ridurre i problemi legati alla gelività delle stesse e che invece è compresa tra le tegole ed un Ventilazione primaria eventuale strato continuo.
S (cm2)
≥10 cm
S2
S (cm2)
V = volume del
sottotetto (m3)
S = S1+S2 S = A/100 (cm2)
Sezione di ventilazione di tetti di grande dimensione
V S1
≥10 cm
S2
Di seguito riportiamo delle tabelle sia per il dimensionamento della ventilazione del tetto freddo (ventilato) sia per il il dimensionamento della ventilazione secondaria sottotegola. 4
SOTTOTEGOLA
Capitolato Tecnico
DIMENSIONAMENTO DELLA VENTILAZIONE PRIMARIA DEL SOTTOTETTO NON ABITATO DI COPERTURE IN LEGNO RIVESTITE CON MEMBRANA SOTTOTEGOLA
TABELLA
caso
C
Nel caso di tetti con vano non abitato, la sezione totale di ventilazione dell’isolante termico riferita alla superficie del tetto in pianta, è riassunta nella tabella seguente ricavata dalla norma DTU43.4 francese per i tetti in legno che riteniamo possa essere assunta anche nel caso di coperture miste legno/cemento. VENTILAZIONE DEL SOTTOTETTO NON ABITATO Ambienti a bassa Ambienti a media Ambienti ad alta umidità umidità umidità Q Q Q ≤ 2,5 g/m3 2,5 g/m3 < ≤ 5 g/m3 5 g/m3 < ≤ 7,5 g/m3 n n n
SR
con barriera vapore
senza barriera vapore
con barriera vapore
senza barriera vapore
con barriera vapore
senza barriera vapore
1/2500
1/500
1/1.200
1/250
1/1.000
-
SR= Sezione totale delle aperture di ventilazione (entrate+usccite) rispetto la superficie del tetto in pianta Q = Quantità di vapore prodotto in un’ora all’interno dei locali in g/h n = Tasso dei ricambi d’aria orario in m3/h
DIMENSIONAMENTO DELLA VENTILAZIONE PRIMARIA A LAMA D’ARIA DEL SOTTOTETTO ABITATO DI COPERTURE IN LEGNO RIVESTITE CON MEMBRANA SOTTOTEGOLA
E
VENTILAZIONE A LAMA D’ARIA Ambienti ad alta Ambienti a media Ambienti a bassa umidità umidità umidità Q 3 < Q ≤ 7,5 g/m3 3 < Q ≤ 5 g/m3 3 5 g/m 2,5 g/m ≤ 2,5 g/m n n n senza barriera vapore
con barriera vapore
s1
caso
La ventilazione del tetto freddo con intercapedine sottile a sezione costante in genere è riservata ai tetti costituiti da un doppio tavolato di legno separato da uno spazio di ventilazione relativamente piccolo che coprono ambienti abitati. È sempre più frequente anche il sistema misto dove l’intercapedine separa un solaio cementizio da un tavolato di legno che vi è stato costruito sopra. Anche in questo caso le aperture di ventilazione sono calcolabili in relazione all’area del tetto solo che in questo caso non ci si riferirà all’area in pianta ma all’area della falda stessa del tetto in pendenza. Per facilità di impiego nel caso di ventilazione a lama d’aria si è preferito approntare una tabella che in funzione della lunghezza della falda indichi la superficie di ventilazione per ogni metro lineare di gronda o di colmo. La tabella seguente conforme le indicazioni del DTU43.4 francese è utile per il dimensionamento dello spessore dell’intercapedine e per la sezione delle entrate ed uscite d’aria.
s3
SE+I
A
TABELLA
con barriera vapore
senza barriera vapore
con barriera vapore
senza barriera vapore
4,00 cm2 20,00 cm2 8,33 cm2 40,00 cm2 10,00 cm2
-
Spessore intercapedine in funzione della lunghezza della falda
s2
≤10 m
6 cm
6 cm
6 cm
6 cm
6 cm
-
≤15 m
6 cm
6 cm
6 cm
10 cm
6 cm
-
SE+I = Sezione totale delle aperture di ventilazione (Entrate+Uscite) per metro lineare di falda da suddividere in egual misura per metro lineare di gronda e di colmo
SR =
s1 +s2 +s3 A
Nota. Nel caso di falde più lunghe di 15 m le aperture di ventilazione devono essere ripartite secondo delle linee distanti 15 m al massimo
s3
s1+s2= Entrate d’aria s3= Uscita d’aria A = Area del tetto in pianta
A
A
Nota. Gli ambienti con umidità
Q ≥ 7,5 g/m3 n possono essere ricondotti in condizioni di umidità inferiore provvedendo ad una appropriata ventilazione interna dei locali umidi.
s1
s2 Nel caso di tetto nelle stesse condizioni ma a due falde sarà:
Esempio. Per un tetto ad una falda lunga 8 m che copre un ambiente a bassa umidità dove non è prevista la barriera al vapore sarà:
SE+I = 20,00 × 8 × 2 = 320 cm2
SE+I = 20,00 × 8 = 160 cm2 da suddividere in parti eguali fra 2 entrate e uscite. cm 80
8m
160 cm2 8m
8m
2
80
cm
2
80
Capitolato Tecnico
cm
80
SOTTOTEGOLA
cm 2
5
DIMENSIONAMENTO DELLA VENTILAZIONE SECONDARIA SOTTOTEGOLA
Il meccanismo della ventilazione sottotegola, attribuito in precedenza al tiraggio termico generato dalla differenza di livello fra le prese di entrata e gli orifizi di uscita dell’aria unito all’aumento di temperatura che si crea nell’intercapedine per il flusso termico che proviene dall’edificio, con l’introduzione di un isolamento termico sempre più efficiente è divenuto trascurabile e attualmente nell’edilizia moderna è riferibile principalmente all’effetto del vento sulla copertura che è ritenuto il solo suscettibile d’essere preso in considerazione per un approccio teorico ad un modello di funzionamento (cahier du CSTB 1926 maggio 1984). Le numerose sperimentazioni condotte dal CSTB e da altri organismi europei hanno portato l’istituto francese a dettare delle regole minime per il regolamento della intercapedine di ventilazione sottotegola e della sezione degli orefizi dell’aria tenendo conto del contributo alla ventilazione offerto dalle diverse tipologie di tegola che vengono riassunte nella tabella seguente.
TIPOLOGIA DI TEGOLA
Coppo
Tegole in laterizio piatte e tegole in cemento
Ardesia
Contributo percentuale alla ventilazione sottotegola S1 delle diverse tipologie
100%
60%
40%
Sezione degli orifizi di ventilazione S1 (1/2 entrate se + 1/2 uscite su) dell’intercapedine compresa fra la membrana sottotegola e le tegole in rapporto con la superficie “A” delle tegole da ventilare
S1 = 0 (non necessaria)
S1 = 1/5.000
S1 = 1/3.000
Spessore minimo E2 dell’intercapedine compresa fra tegole e membrana sottotegola
E2 ≥ 2 cm
E2 ≥ 2 cm
E2 ≥ 2 cm
S1 =
se +su A
S1= Sezione totale degli orifizi di ventilazione se= Sezione entrate su= Sezione uscite A = Superficie delle tegole da ventilare
se
su A
E2≥2 cm
L’ISOLAMENTO TERMICO L’isolamento termico nelle coperture inclinate con tegole può essere di diversa natura e, conducibilità termica a parte, la posizione nella stratigrafia della copertura esige prestazioni diverse. L’ISOLAMENTO TERMICO caso A DEL SOTTOTETTO NON ABITATO caso C IN LEGNO E IN CEMENTO Come già accennato nei precedenti capitoli in questo caso è vantaggioso localizzare l’isolante sull’ultimo solaio orizzontale sia per evitare di riscaldare inutilmente il vano non abitato sia per rivestire una superficie inferiore. L’isolamento del sottotetto non abitato non è sottoposta a carichi né a sollecitazioni termiche particolari e va semplicemente appoggiata sul solaio senza alcun fissaggio meccanico e quindi può essere realizzato con materiali sfusi come ad esempio la perlite espansa e l’argilla espansa oppure con materassini di fibra minerale di bassa densità o con pannelli di polistirolo o poliuretano a bassa densità. TABELLA
TABELLA
L’ISOLAMENTO TERMICO DEL caso E TETTO IN LEGNO VENTILATO A LAMA D’ARIA SU SOTTOTETTO ABITATO Data la pendenza del piano di posa non si possono impiegare materiali sfusi e anche se in questo caso l’isolamento termico non è soggetto a carichi permanenti si deve tener conto che l’isolante dovrà avere una consistenza superiore per consentire una posa agevole e una capacità termica più elevata possibile. Si deve tener conto anche delle proprietà acustiche dell’isolante e non ultime anche della reazione al fuoco dello stesso per cui saranno preferite le lane minerali di densità non inferiore a 70 Kg/m2.
L’ISOLAMENTO TERMICO DEL TETTO caso B IN CEMENTO E IN LEGNO NON VENTILATO caso D SU SOTTOTETTO ABITATO Questo è il caso dove all’isolante sono richieste prestazioni superiori di resistenza meccanica sia in fase di posa in opera, quando l’isolamento deve poter sopportare il traffico di cantiere e le eventuali operazioni di chiodatura, sia in esercizio, quando nel caso di posa diretta delle tegole ne deve poter sopportare il carico permanente senza schiacciarsi. Per questa tipologia di copertura INDEX ha messo a punto una gamma di materiali isolanti, denominati TERMOBASE TEGOLA di elevate prestazioni termiche e meccaniche che non si schiacciano e che riducono le operazioni di posa perché già accoppiate ad una membrana sottotegola con faccia ardesiata, particolare non trascurabile date le disagevoli condizioni operative dovute alla pendenza della copertura. Ne esistono due versioni: • con aletta di sormonto incorporata e una cimosa opposta priva di ardesia, dove la membrana accoppiata ai listelli isolanti deborda lateralmente per 8 cm, adatta alla posa delle tegole con cordoli di malta. • senza ala di sormonto e con due cimose prive di ardesia (fornita su richiesta) dove la continuità impermeabile è ottenuta con fasce di membrana saldate a cavallo delle linee di accostamento, adatta alla posa delle tegole su listelli. TABELLA
TABELLA
THERMOBASE TEGOLA con due cimose
TABELLA
6
SOTTOTEGOLA
THERMOBASE TEGOLA con aletta di sormonto
Capitolato Tecnico
LA BARRIERA AL VAPORE L’uso sempre più diffuso dell’isolamento termico, il continuo miglioramento della tenuta alI’aria degli infissi, I’impiego di vetrate isolanti ecc. sono fattori che contribuiscono ad inasprire il fenomeno della condensa negli edifici situati in regioni a clima freddo con prolungati periodi di riscaldamento invernale. In inverno la pressione parziale del vapore acqueo contenuto all’interno degli ambienti riscaldati è più elevata di quella esterna, per cui esso tende a migrare dall’interno verso I’esterno per equilibrare la differenza di pressione, permeando le porosità di pareti e soffitti. Generalmente i materiali da costruzione e la quasi totalità degli isolanti termici sono facilmente attraversati dal vapore. In condizioni termoigrometriche corrette, in presenza di una stratigrafia della chiusura d’ambito, costituita da strati con resistenza alla diffusione via via decrescente dall’interno verso I’esterno, la migrazione del vapore avviene liberamente senza causare condensazioni.
LA BARRIERA AL VAPORE NEL TETTO CALDO ISOLATO
Nelle coperture a tetto caldo il manto impermeabile è necessariamente posto sulI’isolante termico come elemento di tenuta alI’acqua meteorica, ma essendo dotato di una elevata resistenza al passaggio del vapore ne impedisce la diffusione verso I’esterno. II vapore si accumula nella zona più fredda della copertura, condensa all’interno dell’isolante che inumidito perde le sue caratteristiche coibenti. La posizione obbligatoriamente incorretta del manto impermeabile nella stratigrafia della copertura impone quindi I’uso di un ulteriore strato resistente alla diffusione del vapore posto al di sotto dell’elemento termoisolante che viene definito “barriera al vapore”. In linea di principio la barriera al vapore dovrebbe essere dotata di una resistenza al passaggio del vapore superiore a quella del foglio impermeabile che ricopre l’isolante termico ed è per questo che nei tetti caldi i fogli di barriera al vapore vanno sempre saldati tra loro e su ambienti ad elevato tasso di umidità le membrane vengono armate anche con lamine barriera metalliche che in pratica costituiscono una barriera assoluta al passaggio del vapore. L’uso della barriera al vapore nelle coperture a “tetto freddo” a prima vista potrebbe apparire meno importante in quanto si può ritenere di delegare alla ventilazione primaria il compito di smaltire il vapore acqueo che attraversa l’isolante non protetto. Si deve però considerare che una copertura con isolante privo di barriera al vapore avrà bisogno di un tasso di ventilazione più elevato che influirà negativamente sul consumo energetico ed esige intercapedini di ventilazione di spessore più elevato e prese d’aria di sezione maggiorata come è possibile rilevare dalle tabelle per il dimensionamento. Da quanto sopra si può concludere che l’impiego della barriera al vapore è necessaria sia per le coperture ventilate che per le coperture non ventilate con la differenza che per le coperture non ventilate si dovranno impiegare sempre barriere al vapore costituite da membrane bitume polimero di grosso spessore con sovrapposizioni saldate mentre, in genere, se il tetto è ventilato sono sufficienti fogli sottili con sovrapposizioni non saldate e solo su ambienti ad alta umidità sarà necessaria la posa di una membrana a giunti saldati. Capitolato Tecnico
LA BARRIERA AL VAPORE NEL TETTO CALDO IN LEGNO O CEMENTIZIO ISOLATO CON SOTTOTETTO ABITATO
TABELLA
B
TABELLA
D
caso caso
In questo caso la copertura è costituita da strati adiacenti, barriera al vapore, isolamento termico e membrana sottotegola sono aderenti tra loro e la stratigrafia è aderente alla falda inclinata. Come accennato nella premessa la mancanza della ventilazione presuppone l’impiego di barriere al vapore a tenuta superiore e con giunzioni saldate e lo spessore isolante sarà dimensionato in modo da garantire che non si formi condensa nella stratigrafia. Le tabelle seguenti illustrano le diverse possibili so-
luzioni e prevedono sia membrane standard a facce lisce sulle quali poi l’isolante dovrà essere fissato meccanicamente o incollato a caldo con bitume ossidato fuso sia le innovative membrane di barriera al vapore multifunzionali INDEX, PROMINENT e TECTENE BV STRIP con faccia superiore ricoperta rispettivamente da bugne o strisce di uno speciale composto bituminoso che diventano adesive per rinvenimento a fiamma sulle quali è possibile incollare tenacemente e durevolmente i pannelli di isolamento termico evitando le pericolose operazioni di spalmatura del bitume fuso rese ancora più rischiose dalla pendenza della copertura.
BARRIERA AL VAPORE DEL TETTO CALDO
Su coperture di ambienti a bassa e media umidità
Su coperture di ambienti ad alta umidità (≥80% a 20°C)
Barriera al vapore su copertura in cls o laterocemento
Barriera al vapore tradizionale (1) Barriera vapore con incollaggio incorporato degli isolanti resistenti al calore (2) Barriera vapore con incollaggio incorporato degli isolanti sensibili al calore (2)
(Il fissaggio va integrato con una listellatura parallela alla linea di gronda)
DEFEND - 3 mm incollato a fiamma
DEFEND ALU - 3 mm incollato a fiamma
PROMINENT incollato a fiamma
PROMINENT ALU incollato a fiamma
TECTENE BV STRIP/V incollato a fiamma
TECTENE BV STRIP ALU/P incollato a fiamma
Barriera al vapore su copertura in legno • su tavolato • su tavolato DEFEND - 3 mm DEFEND ALU - 3 mm incollato a fiamma incollato a fiamma su ROLLBASE P/V chiodato su ROLLBASE P/V chiodato • su pannelli OSB, Plywood • su pannelli OSB, Plywood DEFEND - 3 mm DEFEND ALU/P - 4 mm incollato a fiamma incollato a fiamma
Barriera al vapore tradizionale (a caldo) (1)
Barriera al vapore autotermoadesiva (a freddo) (1)
AUTOTENE BASE/V
Barriera al vapore con incollaggio incorporato degli isolanti resistenti al calore (2)
• su tavolato (a secco) • su tavolato PROMINENT/P PROMINENT ALU/P chiodato con sigillatura dei incollato a fiamma sormonti con SIGILSTIK su ROLLBASE P/V chiodato • su pannelli OSB, Plywood • su pannelli OSB, Plywood PROMINENT/V PROMINENT ALU/P incollato a fiamma incollato a fiamma
Barriera al vapore con incollaggio incorporato degli isolanti sensibili al calore (il fissaggio va integrato con un fissaggio meccanico dell’isolante o con una listellatura parallela alla linea di gronda) (2)
• su tavolato (a secco) • su tavolato TECTENE BV STRIP ALU/P TECTENE BV STRIP ALU/P chiodato con sigillatura dei incollato a fiamma sormonti con SIGILSTIK su ROLLBASE P/V chiodato • su pannelli OSB, Plywood • su pannelli OSB, Plywood TECTENE BV STRIP/V TECTENE BV STRIP ALU/P incollato a fiamma incollato a fiamma
(1) = Sotto isolante incollato con bitume ossidato fuso o fissato meccanicamente (2) = Sotto isolante incollato per rinvenimento a fiamma della faccia superiore della barriera al vapore
LA BARRIERA AL VAPORE NEL TETTO FREDDO ISOLATO
CON INTERCAPEDINE A LAMA caso E D’ARIA SU TETTO IN LEGNO CON SOTTOTETTO ABITATO Per ridurre la richiesta di ventilazione è opportuno che l’isolamento termico sia protetto da una barriera vapore posta sul lato caldo dello stesso. Nel caso di copertura con doppio tavolato in legno e intercapedine ventilata, sul primo tavolato, sui cui appoggerà l’isolamento termico, verrà posizionato la barriera al vapore. Questa può essere costituita, nei casi di coperture di ambienti a bassa produzione di vapore dalla membrana ROLLBASE P/V, stesa a secco sul tavolato e disposta perpendicolarmente al senso di massima pendenza, fissata meccanicamente ogni 10÷15 cm con chiodi a testa larga di 10 mm o graffe metalliche posizionati sotto la sovrapposizione longitudinale di 8÷10 cm. La listellatura che verrà fissata successivamente per supportare il secondo tavolato sarà sufficiente per mantenere in loco la barriera al vapore. Nel caso invece di coperture di ambienti a medio ed elevato tasso di umidità sarà necessario TABELLA
incollare a fiamma sul ROLLBASE la membrana di barriera al vapore DEFEND V3 o la stessa con inserto in lamina di alluminio da 60 microns tipo DEFEND ALU/V, membrana bitume polimero elastoplastomerica di 3 mm di spessore armata con feltro di vetro e lamina di alluminio dotata di una permeabilità al vapore (EN 1931) µ≥∞ (praticamente barriera assoluta). In tal caso ROLLBASE P/V sarà stato fissato meccanicamente come indicato per la preparazione del tavolato superiore. CON INTERCAPEDINE A SEZIONE caso A VARIABILE SU TETTO IN LEGNO caso C O IN CEMENTO CON SOTTOTETTO NON ABITATO Molti materiali isolanti destinati all’isolamento del sottotetto non abitato sono già muniti di schermo al vapore incorporato, nel caso ne fossero sprovvisti, può essere efficace la posa di un foglio di polietilene di 0,2 mm di spessore, steso a secco sul solaio con sovrapposizioni di 20 cm, prima della stesura dei pannelli o dei materassini isolanti. TABELLA
TABELLA
SOTTOTEGOLA
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SICUREZZA IN CANTIERE CON LE NUOVE BARRIERE AL VAPORE MULTIFUNZIONALI INDEX
L’impiego del bitume fuso per l’incollaggio dell’isolamento termico sui tetti in pendenza è un sistema di posa ad elevato rischio di infortunio. Il bitume non sempre può essere sostituito dal fissaggio meccanico che nel caso del tetto in calcestruzzo è di posa difficile, e l’appiccicare i pannelli isolanti su di una barriera al vapore tradizionale di basso spessore per rinvenimento a fiamma causa inconvenienti a tutta la stratigrafia. Index ha risolto il problema con due nuove membrane di barriera al vapore speciali, una destinata all’incollaggio degli isolanti resistenti al calore, l’altra all’incollaggio del polistirolo espanso. La prima è denominata PROMINENT/P, la versione PROMINENT ALU/P è quella più resistente al passaggio del vapore. Quello destinato all’incollaggio del polistirolo è la membrana TECTENE BV STRIP/V e la versione TECTENE BV STRIP ALU/P è quella con lamina metallica che costituisce una barriera al vapore invalicabile. Con PROMINENT e TECTENE si elimina il ri-
schio di versamento dei secchi di bitume fuso, causa di gravi ustioni; si eliminano anche il fumo, gli odori e il rischio di incendio della caldaia di fusione del bitume ossidato. Entrambe hanno la faccia superiore cosparsa di zone ispessite sotto forma di bugne per il PROMINENT, in strisce per il TECTENE, che sporgono dalla faccia del foglio. È sufficiente riscaldarle con il solo uso della fiamma perché diventino così adesive da fissare tenacemente i pannelli isolanti che vi si posano sopra, senza fumo, senza odori né rischi di ustioni da bitume fuso. Il Responsabile della sicurezza del cantiere non deve più tener conto dei rischi di scottature dovuti ai secchi di bitume fuso che rotolano giù dai tetti in pendenza, né dei reclami dei vicini per il fumo e la puzza della caldaia del bitume ossidato.
LE BARRIERE AL VAPORE MULTIFUNZIONALI CHE INOLTRE INCOLLANO I PANNELLI ISOLANTI
Vantaggi del sistema • si elimina il rischio di incendio della caldaia del bitume caldo • basta scottature • basta fumo • basta odore • si incolla senza rischi anche in pendenza
PROMINENT
TECTENE BV STRIP
Bugne termoadesive
Strisce termoadesive
Indicato per incollare gli isolanti in: • Poliuretano espanso • Lana di vetro • Lana di roccia
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SOTTOTEGOLA
Indicato per incollare gli isolanti in: • Polistirolo espanso • Polistirolo estruso
Capitolato Tecnico
POSA DELLE TEGOLE I sistemi di posa delle tegole e dei coppi considerati nella presente pubblicazione sono: • posa diretta su cordoli di malta stesi su di una membrana impermeabile sottotegola ardesiata • posa su listelli fissati meccanicamente Nel primo caso sono le condizioni climatiche, la geometria della copertura e le consuetudini locali unite alle indicazioni del fabbricante le tegole a guidare la scelta di questo tipo di applicazione (in genere per pendenze della falda ≤35%) e INDEX offre una gamma di prodotti costituita sia da membrane resistenti ed elastiche della serie MINERAL (plastomeriche ed elastoplastomeriche, le versioni MINERAL della gamma elastomerica non vengono consigliate) con la faccia superiore ricoperta con scagliette di ardesia incollate ad alta temperatura che consentono l’aggrappo durevole nel tempo dei cordoli di malta usati per la posa delle tegole sia dalle stesse preaccoppiate a diverse tipologie di isolanti termici resistenti alla compressione della serie THERMOBASE TEGOLA che consentono la riduzione dei tempi di posa in opera. Nel caso di posa su listelli che sarà stata prevista per garantire la durata del manto in tegole anche in situazioni climatiche meno favorevoli, si dovrà dimensionare una ventilazione sottotegola che ha la funzione sia di garantire la rapida asciugatura delle stesse sia dei listelli e anche questa sarà realizzata attraverso una intercapedine con entrate d’aria nella parte bassa e nella parte più alta del tetto e ma sarà compresa fra la membrana sottotegola e il sovrastante manto discontinuo. Anche qui INDEX propone gli stessi materiali con la faccia superiore ardesiata in questo caso con funzione antisdrucciolo che verranno posti in opera con opportune modalità applicative illustrate di seguito, volte principalmente a garantire la tenuta impermeabile anche in prossimità del fissaggio meccanico dei listelli che attraversa la membrana. Si dovrà porre attenzione che la chiodatura dei controlistelli che attraversa il manto impermeabile sottotegola non attraversi anche l’isolante termico che in genere è costituito da materiali porosi ed assorbenti che non sarebbero in grado di garantire la tenuta intorno al chiodo. Si farà in modo che la chiodatura cada direttamente sul supporto o su un listello compreso nello spessore dell’isolante di modo che risulti insignificante l’eventuale infiltrazione di umidità.
POSA DIRETTA DELLE TEGOLE SULLA MEMBRANA ARDESIATA SU CORDOLI DI MALTA (pendenza max ammessa ≤35%) Quando è consentita dal fabbricante delle tegole e ammessa dalle consuetudini locali è possibile posare il manto di tegole su cordoli di malta stesi direttamente sulla membrana per file parallele alla linea di gronda e badando di interromperle ogni 2 m ca. con una breve fenditura al fine di consentire una seppur minima ventilazione sottotegola e lo scorrimento di eventuali acque di infiltrazione. POSA DELLE TEGOLE SU LISTELLI IN LEGNO Nel caso che le tegole vengano posate su listelli questi verranno chiodati parallelamente alla linea di gronda su delle file di listelli di 20 mm di spessore larghi 40 mm ca. precedentemente fissati meccanicamente al piano di posa cementizio attraverso la membrana e disposti lungo la linea di massima pendenza nel senso perpendicolare alla linea di gronda al fine di consentire una efficace ventilazione sottotegola. • Fascia di tenuta sottolistello Al fine di raggiungere un livello superiore di tenuta all’acqua prima di posare la prima fila di listelli perpendicolari alla linea di gronda sotto ognuno di questi si dovrà incollare a fiamma sulla membrana sottotegola una fascia di membrana di almeno 4 mm di spessore e di 100 mm di larghezza sulla quale poi verrà fissato il listello determinando di conseguenza un innalzamento della quota di tenuta all’acqua della chiodatura di questo rispetto al piano di scorrimento delle eventuali infiltrazioni sottotegola pari allo spessore della fascia di membrana impiegata.
• Fascia di tenuta sopralistello Per garantire la tenuta stagna della chiodatura dei listelli anche in zone ad alta precipitazione nevosa dove durante il disgelo è possibile la formazione di ristagni d’acqua sottotegola è opportuno provvedere all’incapsulamento dei controlistelli che determinano lo spessore della ventilazione con una fascia di membrana armata con tessuto non tessuto di poliestere larga 25 cm incollata a fiamma su di essi e risvoltata e incollata sulla membrana sottotegola. In questo caso per consentire il rivestimento ottimale del listello questo dovrà essere opportunamente sagomato a sezione trapezoidale. Di seguito sono riportate le misure della sezione dei listelli consigliate dal CSTB per i tetti in montagna: - altezza minima: 2,7 cm - larghezza alla base: 8 cm - larghezza alla sommità: 5 cm
Cordoli di malta
Fascia di tenuta sottolistello
Fascia di tenuta sopralistello
5 cm 2,7 cm 8 cm
Capitolato Tecnico
SOTTOTEGOLA
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COPERTURE IN CALCESTRUZZO E IN LATEROCEMENTO PREPARAZIONE DEL PIANO DI POSA Il piano di posa dovrà essere liscio, pulito e asciutto e stagionato da almeno 14 giorni. Tutta la superficie da rivestire sarà trattata con una mano di primer di adesione INDEVER costituito da una soluzione bituminosa di bitume e solventi a rapida essiccazione con residuo secco del 40% e viscosità DIN/4 a 23°C (UNI EN ISO 2431) di 12÷17 s che verrà applicata in ragione di 250 fino a 500 g/m2 in funzione della rugosità della superficie da verniciare.
INDEVER
Supporto cementizio
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SOTTOTEGOLA
Capitolato Tecnico
A
IMPERMEABILIZZAZIONE SOTTOTEGOLA DI COPERTURE IN CLS E IN LATEROCEMENTO
SOTTOTETTO NON ABITATO VENTILATO
02. MINERAL TESTUDO
01. INDEVER
01 Il manto impermeabile sarà costituito da una membrana impermeabilizzante bitume polimero elastoplastomerica tipo MINERAL TESTUDO SPUNBOND POLIESTERE 4,5 rivestita con scagliette di ardesia, a base di bitume distillato, plastomeri ed elastomeri, con armatura in tessuto non tessuto di poliestere da filo continuo Spunbond. La membrana avrà una massa areica (EN 1849-1) di 4,5 Kg/m2, una resistenza a trazione (EN 12311-1) L/T di750/600 N/50mm, un allungamento a rottura (EN 12311-1) L/T del 50/50%, una resistenza alla lacerazione (EN 12310-1) L/T di 140 N, una flessibilità a freddo (EN 1109) di –15°C ed una tenuta al calore (EN 1110) di 120°C.
02
MANTO IMPERMEABILE SOTTOTEGOLA I fogli di membrana,svolti lungo la linea di massima pendenza, verranno incollati al piano di posa in totale aderenza a fiamma sormontandoli per 10 cm nel senso longitudinale e per 15 cm di testa. Anche i sormonti verranno saldati a fiamma e le membrane verranno risvoltate sulle parti verticali per almeno 20 cm al di sopra del livello massimo del piano di scorrimento delle acque.
POSA DELLE TEGOLE O DEI COPPI
Per quanto riguarda la posa delle tegole fare riferimento a quanto indicato a pag. 9. Capitolato Tecnico
SOTTOTEGOLA
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B 1
IMPERMEABILIZZAZIONE E ISOLAMENTO TERMICO SOTTOTEGOLA DI COPERTURE IN CLS E IN LATEROCEMENTO
SOTTOTETTO ABITATO NON VENTILATO
03. THERMOBASE TEGOLA
02. PROMINENT
01. INDEVER
Isolante termico in rotoli resistente al calore, accoppiato a membrana bitume polimero, incollato senza impiego di bitume ossidato fuso 01
BARRIERA AL VAPORE
BARRIERA AL VAPORE MULTIFUNZIONALE PROMINENT CON STRATO TERMOADESIVO INCORPORATO PER IL FISSAGGIO A FIAMMA DELL’ISOLAMENTO TERMICO Su tutta la superficie della parte piana verrà incollata in totale aderenza a fiamma una barriera al vapore costituita da una membrana impermeabilizzante bitume polimero elastoplastomerica di 4 kg/m2 larga 1,05 m, con faccia superiore bugnata e armata con feltro di vetro rinforzato tipo PROMINENT/V. Le bugne troncoconiche, con ø max di 18 mm e spessore 5±0,5 mm dovranno ricoprire il 40% ca. della superficie e saranno distribuite su di una larghezza di 0,93 m, lasciando libere due facce di sovrapposizione larghe 0,06 m e spesse 3±0,2 mm. Lo spessore della parte piana sarà di 2±0,2 mm e la membrana avrà una permeabilità al vapore acqueo EN 1931 µ=100.000. I rotoli di membrane verranno stesi lungo la linea di massima pendenza e anche le sovrapposizioni longitudinali larghe 6 cm verranno saldate a fiamma, mentre le teste dei teli verranno incollate a fiamma su delle fasce di DEFEND di spessore 3 mm, larghe 14 cm che saranno state
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SOTTOTEGOLA
preventivamente incollate sul piano di posa. Nel caso di coperture di ambienti con umidità relativa ≥80% a 20°C in alternativa, ma con la stessa modalità, verrà applicata una barriera al vapore costituita da una membrana impermeabilizzante bitume polimero elastoplastomerica di 4 kg/m2, larga 1,05 m, con faccia superiore bugnata, armata con una lamina di alluminio da 12 microns accoppiata a tessuto non tessuto di poliestere composito stabilizzato con fibra di vetro, tipo PROMINENT ALU/P. Le bugne troncoconiche, con ø max di 18 mm e spessore 5±0,5 mm dovranno ricoprire il 40% ca. della superficie e saranno distribuite su di una larghezza di 0,93 m, lasciando libere due facce di sovrapposizione larghe 0,06 m e spesse 3±0,2 mm. Lo spessore della parte piana sarà di 2,2±0,2 mm e la membrana avrà una permeabilità al vapore acqueo EN 1931 µ=∞ (praticamente barriera assoluta). La continuità della barriera al vapore sulle parti verticali verrà realizzata incollando preventivamente a fiamma, sullo spigolo al piede dei rilievi una fascia di una membrana bitume polimero elastoplastomerica armata con tessuto non
tessuto di poliestere composito accoppiata a lamina d’alluminio da 12 microns tipo DEFEND ALU/P di larghezza tale da coprire per almeno 10 cm la parte piana e risvoltare in verticale una quota di 5 cm superiore lo spessore dell’isolamento previsto.
Capitolato Tecnico
02
ISOLAMENTO TERMICO E MANTO IMPERMEABILE SOTTOTEGOLA
ISOLAMENTO TERMICO E MANTO IMPERMEABILE CON THERMOBASE PUR 35/AE Al di sopra della barriera al vapore tipo PROMINENT verrà incollato a fiamma un isolante termico impermeabile fornito in rotoli tipo THERMOBASE TEGOLA PUR/35, dotato di marcatura CE conforme EN13165 ed Euroclasse F di reazione al fuoco conforme EN13501-1, codificato con codice di designazione PUR EN 13165-T2DS(TH)2-CS(10/Y)100-TR40 che ne descrive rispettivamente le caratteristiche di stabilità dimensionale (DS(TH)2), resistenza a trazione (TR40) e di resistenza a compressione (CS(10/Y)100). L’isolante sarà costituito da listelli, larghi 50 mm, in schiuma poliuretanica autoestinguente, di λ=0,030 W/mK, laminata in continuo fra due feltri di vetro o fra due cartonfeltri bitumati che sono accoppiati a caldo in continuo ad una membrana bitume polimero impermeabilizzante sottotegola tipo P4,5 con faccia superiore costituita da scagliette di ardesia antiscivolo incollate ad alta temperatura che è armata con un tessuto non tessuto di poliestere composito stabilizzato con fibra di vetro. Ai rispettivi spessori dell’isolante, la cui scelta risulterà dal calcolo volto ad evitare
03 POSA DIRETTA DELLE TEGOLE SULLA MEMBRANA ARDESIATA SU CORDOLI DI MALTA Pendenza massima ammessa ≤35% In questo caso verrà impiegata la versione di THERMOBASE TEGOLA con una fascia di sormonto priva di ardesia e aletta di sormonto incorporata costituita dalla membrana larga 110 cm debordante rispetto i listelli isolanti larghi 100 cm (vedi disegno B1).
la formazione di condensa nella stratigrafia, corrisponderanno le seguenti resistenze termiche: THERMOBASE PUR/35 Spessore
20
Resistenza 0,686 termica R(m2K/W)
30
40
50
60
1,025
1,362
1,695
2,029
THERMOBASE FR/150
ISOLAMENTO TERMICO E MANTO IMPERMEABILE CON THERMOBASE FR 150 Al di sopra della barriera al vapore tipo PROMINENT verrà incollato a fiamma un isolante termico impermeabile fornito in rotoli tipo THERMOBASE TEGOLA FR/150, dotato di marcatura CE conforme EN13162 ed Euroclasse E di reazione al fuoco conforme EN13501-1 codificato con codice di designazione MW-EN 13162-T4DS(TH)-CS(Y)140-WS-MU1 che ne descrive rispettivamente le caratteristiche di stabilità dimensionale (DS(TH)), tolleranza dello spessore (T4), di resistenza a compressione (CS(Y)140), di assorbimento d’acqua (WS) e del fattore di diffusione al vapore (MU1). L’isolante sarà costituito da listelli di fibra di roccia orientata di λ=0,053 W/mK che sono accoppiati a caldo in continuo ad una membrana bitume
Spessore
30
40
50
60
Resistenza termica R(m2K/W)
0,566
0,755
0,943
1,132
A partire dalla linea di colmo si svolgeranno i rotoli di isolante termico. Riscaldando con la fiamma di un bruciatore a gas propano le bugne termoadesive che ricoprono la faccia superiore della barriera al vapore se ne attiverà l’adesività, e il rotolo isolante che vi verrà premuto sopra risulterà perfettamente incollato. Successivamente si salderanno a fiamma anche i sormonti e i raccordi alle parti verticali che saranno risvoltati per almeno 20 cm sul livello massimo delle acque e saranno costituiti da fasce di una membrana impermeabilizzante bitume polimero armata con tessuto non tessuto di poliestere.
POSA DELLE TEGOLE O DEI COPPI • Fascia di tenuta sopralistello In questo caso si può evitare di applicare le fasce di raccordo fra gli elementi di THERMOBASE sopradescritte e si potrà provvedere all’incapsulamento dei controlistelli
POSA DELLE TEGOLE SU LISTELLI IN LEGNO THERMOBASE TEGOLA Nel caso che le tegole vengano posate su listelli con due cimose si dovrà impiegare la versione di THERMOBASE TEGOLA con due fasce di sormonto prive di arFascia di desia e senza ala di sormonto debordante dal tenuta sottolistello pannello. I rotoli verranno stesi ed incollati a fiamma come 02. PROMINENT nel caso precedente ed ogni fila di isolamento termico sarà intercalata ad un listello in legno di pari spessore largo almeno 40 mm fissato 01. INDEVER meccanicamente al piano di posa cementizio che risulterà disposto lungo la linea di massima pendenza nel senso perpendicolare alla linea di gronda. • Fascia di tenuta sottolistello Successivamente i listelli verranno ricoperti da fasce di membrana armata con tessuto non tessuto di poliestere larghe 20 cm disposte a cavallo degli stessi e incollate a fiamma al listello e alla membrana accoppiata al THERMOBASE determinando di conseguenza un innalzamento 5 cm della quota di tenuta all’acqua della chiodatura. Per evitare che la luce fra i controlistelli che reg2,7 cm gono i listelli portategole risulti troppo elevata è opportuno prevedere il fissaggio di listelli “rom8 cm pitratta” di pari spessore che appoggeranno sul THERMOBASE disposti sulla mezzeria dei controlistelli.
Capitolato Tecnico
polimero impermeabilizzante sottotegola tipo P4,5 con faccia superiore costituita da scagliette di ardesia antiscivolo incollate ad alta temperatura che è armata con un tessuto non tessuto di poliestere composito stabilizzato con fibra di vetro. Ai rispettivi spessori dell’isolante, la cui scelta risulterà dal calcolo volto ad evitare la formazione di condensa nella stratigrafia, corrisponderanno le seguenti resistenze termiche:
trapezoidali che determinano lo spessore della ventilazione con una fascia di membrana armata con tessuto non tessuto di poliestere larga 25 cm incollata a fiamma su di essi e risvoltata e incollata sulla membrana sottotegola.
03. THERMOBASE TEGOLA Listellatura “rompitratta”
Fascia di tenuta sopralistello
SOTTOTEGOLA
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B 2
IMPERMEABILIZZAZIONE E ISOLAMENTO TERMICO SOTTOTEGOLA DI COPERTURE IN CLS E IN LATEROCEMENTO
SOTTOTETTO ABITATO NON VENTILATO
03. Isolante termico
04. MINERAL TESTUDO
02. PROMINENT
01. INDEVER
Isolante termico in pannelli resistente al calore incollato senza impiego di bitume ossidato fuso 01
BARRIERA AL VAPORE
BARRIERA AL VAPORE MULTIFUNZIONALE PROMINENT CON STRATO TERMOADESIVO INCORPORATO PER IL FISSAGGIO A FIAMMA DELL’ISOLAMENTO TERMICO Su tutta la superficie della parte piana verrà incollata in totale aderenza a fiamma una barriera al vapore costituita da una membrana impermeabilizzante bitume polimero elastoplastomerica di 4 kg/m2 larga 1,05 m, con faccia superiore bugnata e armata con feltro di vetro rinforzato tipo PROMINENT/V. Le bugne troncoconiche, con ø max di 18 mm e spessore 5±0,5 mm dovranno ricoprire il 40% ca. della superficie e saranno distribuite su di una larghezza di 0,93 m, lasciando libere due facce di sovrapposizione larghe 0,06 m e spesse 3±0,2 mm. Lo spessore della parte piana sarà di 2±0,2 mm e la membrana avrà una permeabilità al vapore acqueo EN 1931 µ=100.000. I rotoli di membrane verranno stesi lungo la linea di massima pendenza e anche le sovrapposizioni longitudinali larghe 6 cm verranno saldate a fiamma, mentre le teste dei teli verranno incollate a fiamma su delle fasce di DEFEND di spessore 3 mm, larghe 14 cm che
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SOTTOTEGOLA
saranno state preventivamente incollate sul piano di posa. Nel caso di coperture di ambienti con umidità relativa ≥80% a 20°C in alternativa, ma con la stessa modalità, verrà applicata una barriera al vapore costituita da una membrana impermeabilizzante bitume polimero elastoplastomerica di 4 kg/m2, larga 1,05 m, con faccia superiore bugnata, armata con una lamina di alluminio da 12 microns accoppiata a tessuto non tessuto di poliestere composito stabilizzato con fibra di vetro, tipo PROMINENT ALU/P. Le bugne troncoconiche, con ø max di 18 mm e spessore 5±0,5 mm dovranno ricoprire il 40% ca. della superficie e saranno distribuite su di una larghezza di 0,93 m, lasciando libere due facce di sovrapposizione larghe 0,06 m e spesse 3±0,2 mm. Lo spessore della parte piana sarà di 2,2±0,2 mm e la membrana avrà una permeabilità al vapore acqueo EN 1931 µ=∞ (praticamente barriera assoluta). La continuità della barriera al vapore sulle parti verticali verrà realizzata incollando preventivamente a fiamma, sullo spigolo al piede dei rilievi una fascia di una membrana bitume polimero elastoplastomerica armata con tessuto non
tessuto di poliestere composito accoppiata a lamina d’alluminio da 12 microns tipo DEFEND ALU/P di larghezza tale da coprire per almeno 10 cm la parte piana e risvoltare in verticale una quota di 5 cm superiore lo spessore dell’isolamento previsto.
Capitolato Tecnico
02 Al di sopra della barriera al vapore tipo PROMINENT verrà incollato a fiamma un isolante termico resistente al calore fornito in pannelli dotato di marcatura CE conforme EN13165 in schiuma poliuretanica autoestinguente laminata in continuo fra due feltri di vetro bitumati idonea all’uso sottotegola conforme le indicazioni del fabbricante. Lo spessore dell’isolante risulterà dal calcolo
03 Il manto impermeabile sarà costituito da una membrana impermeabilizzante bitume polimero elastoplastomerica tipo MINERAL TESTUDO SPUNBOND POLIESTERE 4,5 rivestita con scagliette di ardesia, a base di bitume distillato, plastomeri ed elastomeri, con armatura in tessuto non tessuto di poliestere da filo continuo Spunbond. La membrana avrà una massa areica (EN
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ISOLAMENTO TERMICO volto ad evitare la formazione di condensa nella stratigrafia. La posa avverrà conforme le modalità descritte in precedenza per l’analogo isolante in rotoli. Riscaldando con la fiamma di un bruciatore a gas propano le bugne termoadesive che ricoprono la faccia superiore della barriera al vapore se ne attiverà l’adesività e in tal modo i pannelli isolanti che vi verranno premuti sopra
risulteranno tenacemente incollati.
MANTO IMPERMEABILE SOTTOTEGOLA 1849-1) di 4,5 Kg/m2, una resistenza a trazione (EN 12311-1) L/T di750/600 N/50mm, un allungamento a rottura (EN 12311-1) L/T del 50/50%, una resistenza alla lacerazione (EN 12310-1) L/T di 140 N, una flessibilità a freddo (EN 1109) di –15°C ed una tenuta al calore (EN 1110) di 120°C. I fogli di membrana,svolti lungo la linea di massima pendenza, verranno incollati allo
strato di isolamento termico in totale aderenza a fiamma sormontandoli per 10 cm nel senso longitudinale e per 15 cm di testa. Anche i sormonti verranno saldati a fiamma e le membrane verranno risvoltate sulle parti verticali per almeno 20 cm al di sopra del livello massimo del piano di scorrimento delle acque.
POSA DELLE TEGOLE O DEI COPPI
POSA DIRETTA DELLE TEGOLE SULLA MEMBRANA ARDESIATA SU CORDOLI DI MALTA Pendenza massima ammessa ≤35% Si seguiranno le indicazioni già viste per i casi precedenti. POSA DELLE TEGOLE SU LISTELLI IN LEGNO Nel caso che le tegole vengano posate su listelli si dovranno impiegare pannelli di dimensioni compatibili con la luce massima ammessa fra listello e listello. La misura più diffusa nei pannelli isolanti è di 60×120 cm e sarà opportuno posare i pannelli con il lato corto da 60 cm parallelo alla linea di gronda. I pannelli verranno stesi ed incollati a fiamma come nel caso precedente intercalando ogni fila di pannelli ad un listello in legno di pari spessore largo almeno 40 mm fissato meccanicamente al piano di posa cementizio che risulterà disposto lungo la linea di massima pendenza nel senso perpendicolare alla linea di gronda. Successivamente verrà incollata a fiamma la membrana sottotegola che ricoprirà sia i pannelli isolanti sia i listelli. I controlistelli verranno chiodati sui listelli, attraverso la membrana. • Fascia di tenuta sottolistello e sopralistello Al fine di raggiungere un livello superiore di tenuta all’acqua con le modalità viste nei casi precedenti verranno posate le fasce sottolistello e nei capi più critici direttamente le fasce sopralistello.
Capitolato Tecnico
04. MINERAL TESTUDO
03. Isolante termico
02. PROMINENT
01. INDEVER
SOTTOTEGOLA
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C 1
IMPERMEABILIZZAZIONE E ISOLAMENTO TERMICO SOTTOTEGOLA DI COPERTURE IN CLS E IN LATEROCEMENTO
SOTTOTETTO ABITATO NON VENTILATO
03. THERMOBASE PSE
Listello di legno
02. TECTENE BV STRIP
2
m
01. PRIMER
Isolante termico in rotoli non resistente al calore, accoppiato a membrana bitume polimero, incollato senza impiego di bitume ossidato fuso 01
BARRIERA AL VAPORE
BARRIERA AL VAPORE MULTIFUNZIONALE TECTENE BV STRIP CON STRATO TERMOADESIVO INCORPORATO PER IL FISSAGGIO A FIAMMA DELL’ISOLAMENTO TERMICO Su tutta la superficie della parte piana verrà incollata in totale aderenza a fiamma una barriera al vapore stesa lungo la linea di massima pendenza costituita da una membrana impermeabilizzante bitume polimero elastoplastomerica termoadesiva di 3 mm di spessore armata con feltro di vetro rinforzato tipo TECTENE BV STRIP/V, munita di adesivo incorporato per l’incollaggio dei pannelli isolanti in polistirene espanso, costituito da strisce termoadesive spalmate sul 40% della faccia superiore del foglio. La membrana avrà una permeabilità al vapore acqueo (EN 1931) µ=100.000 ed una flessibilità a freddo (EN 1109) di -15°C. I fogli di barriera al vapore verranno sormontati tra loro longitudinalmente per 6 cm ca. lungo la cimosa a spessore ridotto, appositamente predisposta sul margine inferiore del telo per consentire la sovrapposizione senza sporgenze ed ottenere una superficie di posa dei pannelli isolanti suffi-
16
SOTTOTEGOLA
cientemente piana, mentre sulle sovrapposizioni di testa, della stessa misura, sarà sufficiente asportare lo spessore in eccesso con una cazzuola riscaldata. L’incollaggio dei teli al piano di posa sarà realizzato in totale aderenza a fiamma come pure la saldatura delle sovrapposizioni, che verrà eseguita con la fiamma di un bruciatore a gas propano. Sulle coperture di ambienti con umidità relativa superiore all’80% a 20°C, in alternativa, verrà applicata con le medesime modalità la membrana termoadesiva tipo TECTENE BV STRIP ALU/P in bitume polimero elastoplastomerico munita di adesivo incorporato per l’incollaggio dei pannelli isolanti in polistirene espanso sinterizzato, costituito da strisce termoadesive spalmate sul 40% della faccia superiore della membrana, che sarà armata con lamina di alluminio da 12 microns accoppiata a tessuto non tessuto di poliestere composito stabilizzato con fibra di vetro. La membrana sarà dotata di uno spessore di 3 mm, una permeabilità al vapore acqueo (EN 1931) µ=∞ (barriera assoluta) e una flessibilità a freddo (EN 1109) di -15°C. La continuità della barriera al vapore sulle parti
verticali verrà realizzata incollando preventivamente a fiamma, sullo spigolo al piede dei rilievi una fascia di una membrana bitume polimero elastoplastomerica armata con tessuto non tessuto di poliestere composito accoppiata a lamina d’alluminio da 12 microns tipo DEFEND ALU/P di larghezza tale da coprire per almeno 10 cm la parte piana e risvoltare in verticale una quota di 5 cm superiore lo spessore dell’isolamento previsto.
Capitolato Tecnico
02
ISOLAMENTO TERMICO E MANTO IMPERMEABILE SOTTOTEGOLA
ISOLAMENTO TERMICO E MANTO IMPERMEABILE CON THERMOBASE PSE/120 AE Al di sopra della barriera al vapore tipo TECTENE BV STRIP ogni 2 m verranno fissati meccanicamente dei listelli di spessore pari all’isolamento previsto disposti parallelamente alla linea di gronda e larghi almeno 4 cm. Successivamente sulla barriera al vapore verrà incollato a fiamma un isolante termico impermeabile fornito in rotoli tipo THERMOBASE TEGOLA PSE 120, dotato di marcatura CE conforme EN 13163 ed Euroclasse E di reazione al fuoco conforme EN13501-1 codificato con codice di designazione EPS EN 13163-T1-L1W1-S1-P3-DS(N)5-BS170-CS(10)120 che ne descrive rispettivamente le caratteristiche di stabilità dimensionale (DS(N)5), resistenza a flessione (BS170) e di resistenza a compressione (CS(10)120). L’isolante sarà costituito da listelli, larghi 50 mm, in polistirene espanso sinterizzato autoestinguente, di λ=0,035 W/mK, che sono accoppiati a caldo in continuo ad una membrana bitume polimero impermeabilizzante sottotegola tipo P4,5 con faccia superiore costituita da scagliette di ardesia antiscivolo incollate ad alta temperatura che è armata con un tessuto non tessuto di poliestere composito stabilizzato con fibra di vetro. Ai rispettivi spessori dell’isolante, la cui scelta risulterà dal calcolo volto ad evitare la formazione di condensa nella stratigrafia, corrisponderanno le seguenti resistenze termiche:
ISOLAMENTO TERMICO E MANTO IMPERMEABILE CON THERMOBASE TEGOLA PSE/E AE Al di sopra della barriera al vapore tipo TECTENE BV STRIP ogni 2 m verranno fissati meccanicamente dei listelli di spessore pari all’isolamento previsto disposti parallelamente alla linea di gronda e larghi almeno 4 cm. Successivamente sulla barriera al vapore verrà incollato a fiamma un isolante termico impermeabile fornito in rotoli tipo THERMOBASE TEGOLA PSE/ E, dotato di marcatura CE conforme EN 13164 ed Euroclasse E di reazione al fuoco conforme EN 13501-1 codificato con codice di designazione XPS EN 13164-T2-DS(TH)-CS(10/Y)200-TR200WL(T)1,5 che ne descrive rispettivamente le caratteristiche di stabilità dimensionale (DS(TH)), di resistenza a compressione (CS(10/Y)200) e di assorbimento d’acqua (WL(T)1,5). L’isolante sarà costituito da listelli, larghi 50 mm, in polistirene espanso estruso monostrato autoestinguente, di λ=0,034 W/mK, che sono accoppiati a caldo in continuo ad una membrana bitume polimero impermeabilizzante sottotegola tipo P4,5 con faccia superiore costituita da scagliette di ardesia antiscivolo incollate ad alta temperatura che è armata con un tessuto non tessuto di poliestere composito stabilizzato con fibra di vetro.
THERMOBASE PSE/120 Spessore
20
Resistenza 0,494 termica R(m2K/W)
30
40
50
60
70
80
0,740
0,985
1,217
1,458
1,705
1,947
Ai rispettivi spessori dell’isolante, la cui scelta risulterà dal calcolo volto ad evitare la formazione di condensa nella stratigrafia, corrisponderanno le seguenti resistenze termiche: THERMOBASE PSE/E Spessore
20
Resistenza 0,559 termica R(m2K/W)
25
30
40
50
0,838
1,114
1,377
1,650
A partire dalla linea di colmo si svolgeranno i rotoli di isolante termico. Riscaldando con la fiamma di un bruciatore a gas propano le strisce termoadesive che ricoprono la faccia superiore della barriera al vapore se ne attiverà l’adesività, e il rotolo isolante che vi verrà premuto sopra risulterà perfettamente incollato. Successivamente si salderanno a fiamma anche i sormonti e i raccordi alle parti verticali che saranno risvoltati per almeno 20 cm sul livello massimo delle acque e saranno costituiti da fasce di una membrana impermeabilizzante bitume polimero armata con tessuto non tessuto di poliestere. Il raccordo fra gli elementi isolanti interrotti dai listelli disposti parallelamente alla linea di gronda avverrà mediante una fascia di membrana ardesiata armata con tessuto non tessuto di poliestere larga 20 cm disposta a cavallo del listello e incollata a fiamma su di questo e sulle due file degli elementi da collegare. Il riscaldamento a fiamma delle strisce termoadesive e la saldatura della sovrapposizione degli elementi dovrà essere realizzata da personale opportunamente addestrato e dovrà avvenire con la cautela necessaria ad evitare la fusione del polistirolo espanso.
THERMOBASE TEGOLA con aletta di sormonto
03
POSA DELLE TEGOLE O DEI COPPI
POSA DIRETTA DELLE TEGOLE SULLA MEMBRANA ARDESIATA SU CORDOLI DI MALTA Pendenza massima ammessa ≤35% Quando è consentita dal fabbricante delle tegole e ammessa dalle consuetudini locali è possibile posare il manto di tegole su cordoli di malta stesi direttamente sulla membrana per file parallele alla linea di gronda e badando di interromperle ogni 2 m ca. con una breve fenditura al fine di consentire una seppur minima ventilazione sottotegola e lo scorrimento di eventuali acque di infiltrazione. Capitolato Tecnico
SOTTOTEGOLA
17
C 2
IMPERMEABILIZZAZIONE E ISOLAMENTO TERMICO SOTTOTEGOLA DI COPERTURE IN CLS E IN LATEROCEMENTO
SOTTOTETTO ABITATO NON VENTILATO
04. MINERAL TESTUDO
03. ISOBASE PSE
Listello di legno
02. TECTENE BV STRIP
2
m
01. INDEVER
Isolante termico in pannelli non resistente al calore, accoppiato a membrana bitume polimero, incollato senza impiego di bitume ossidato fuso 01
BARRIERA AL VAPORE
BARRIERA AL VAPORE MULTIFUNZIONALE TECTENE BV STRIP CON STRATO TERMOADESIVO INCORPORATO PER IL FISSAGGIO A FIAMMA DELL’ISOLAMENTO TERMICO Su tutta la superficie della parte piana verrà incollata in totale aderenza a fiamma una barriera al vapore stesa lungo la linea di massima pendenza costituita da una membrana impermeabilizzante bitume polimero elastoplastomerica termoadesiva di 3 mm di spessore armata con feltro di vetro rinforzato tipo TECTENE BV STRIP/V, munita di adesivo incorporato per l’incollaggio dei pannelli isolanti in polistirene espanso, costituito da strisce termoadesive spalmate sul 40% della faccia superiore del foglio. La membrana avrà una permeabilità al vapore acqueo (EN 1931) µ=100.000 ed una flessibilità a freddo (EN 1109) di -15°C. I fogli di barriera al vapore verranno sormontati tra loro longitudinalmente per 6 cm ca. lungo la cimosa a spessore ridotto, appositamente predisposta sul margine inferiore del telo per consentire la sovrapposizione senza sporgenze ed ottenere una superficie di posa dei pannelli isolanti
18
SOTTOTEGOLA
sufficientemente piana, mentre sulle sovrapposizioni di testa, della stessa misura, sarà sufficiente asportare lo spessore in eccesso con una cazzuola riscaldata. L’incollaggio dei teli al piano di posa sarà realizzato in totale aderenza a fiamma come pure la saldatura delle sovrapposizioni, che verrà eseguita con la fiamma di un bruciatore a gas propano. Sulle coperture di ambienti con umidità relativa superiore all’80% a 20°C, in alternativa, verrà applicata con le medesime modalità la membrana termoadesiva tipo TECTENE BV STRIP ALU/P in bitume polimero elastoplastomerico munita di adesivo incorporato per l’incollaggio dei pannelli isolanti in polistirene espanso sinterizzato, costituito da strisce termoadesive spalmate sul 40% della faccia superiore della membrana, che sarà armata con lamina di alluminio da 12 microns accoppiata a tessuto non tessuto di poliestere composito stabilizzato con fibra di vetro. La membrana sarà dotata di uno spessore di 3 mm, una permeabilità al vapore acqueo (EN 1931) µ=∞ (barriera assoluta) e una flessibilità a freddo (EN 1109) di -15°C.
La continuità della barriera al vapore sulle parti verticali verrà realizzata incollando preventivamente a fiamma, sullo spigolo al piede dei rilievi una fascia di una membrana bitume polimero elastoplastomerica armata con tessuto non tessuto di poliestere composito accoppiata a lamina d’alluminio da 12 microns tipo DEFEND ALU/P di larghezza tale da coprire per almeno 10 cm la parte piana e risvoltare in verticale una quota di 5 cm superiore lo spessore dell’isolamento previsto.
Capitolato Tecnico
02
ISOLAMENTO TERMICO E MANTO IMPERMEABILE
ISOLAMENTO TERMICO E MANTO IMPERMEABILE CON ISOBASE PSE/120 AE Al di sopra della barriera al vapore tipo TECTENE BV STRIP ogni 2 m verranno fissati meccanicamente dei listelli di spessore pari all’isolamento previsto disposti parallelamente alla linea di gronda e larghi almeno 4cm. Successivamente sulla barriera al vapore verrà incollato a fiamma un isolante termico impermeabile fornito in pannelli tipo ISOBASE PSE/AE 120, dotato di marcatura CE conforme EN13163 ed Euroclasse E di reazione al fuoco conforme EN13501-1 codificato con codice di designazione EPS EN 13163-T1L1-W1-S1-P3-DS(N)5-BS170-CS(10)120 che ne descrive rispettivamente le caratteristiche di stabilità dimensionale (DS(N)5), resistenza a flessione (BS170) e di resistenza a compressione (CS(10)120). L’isolante sarà costituito da un pannello in polistirene espanso sinterizzato autoestinguente, di λ=0,035 W/mK, accoppiato a caldo in continuo ad una membrana bitume polimero impermeabilizzante tipo V2 armata con un feltro di vetro rinforzato, imputrescibile che deborda da due lati del pannello. Ai rispettivi spessori dell’isolante, la cui scelta risulterà dal calcolo volto ad evitare la formazione di condensa nella stratigrafia, corrisponderanno le seguenti resistenze termiche:
ISOLAMENTO TERMICO E MANTO IMPERMEABILE CON ISOBASE PSE/E AE Al di sopra della barriera al vapore tipo TECTENE BV STRIP ogni 2 m verranno fissati meccanicamente dei listelli di spessore pari all’isolamento previsto disposti parallelamente alla linea di gronda e larghi almeno 4cm. Successivamente sulla barriera al vapore verrà incollato a fiamma un isolante termico impermeabile fornito in pannelli tipo ISOBASE PSE/EXTRUDED AE dotato di marcatura CE conforme EN13164 ed Euroclasse E di reazione al fuoco conforme EN13501-1 codificato con codice di designazione XPS EN 13164T2-DS(TH)-CS(10/Y)200-TR200-WL(T)1,5 che ne descrive rispettivamente le caratteristiche di stabilità dimensionale (DS(TH)), di resistenza a compressione (CS(10/Y)200) e di assorbimento d’acqua (WL(T)1,5). L’isolante sarà costituito da un pannello in polistirene espanso sinterizzato autoestinguente, di λ=0,034 W/mK, accoppiato a caldo in continuo ad una membrana bitume polimero impermeabilizzante tipo V2 armata con un feltro di vetro rinforzato, imputrescibile che deborda da due lati del pannello.
Ai rispettivi spessori dell’isolante, la cui scelta risulterà dal calcolo volto ad evitare la formazione di condensa nella stratigrafia, corrisponderanno le seguenti resistenze termiche: ISOBASE PSE/E Spessore
20
Resistenza 0,559 termica R(m2K/W)
25
30
40
50
0,838
1,114
1,377
1,650
Riscaldando con la fiamma di un bruciatore a gas propano le strisce termoadesive che ricoprono la faccia superiore della barriera al vapore se ne attiverà l’adesività e il pannello che vi verrà premuto sopra risulterà perfettamente incollato. I pannelli verranno incollati fra i listelli paralleli alla gronda sovrapponendo a tegola e incollando le alette di sormonto anche sopra di questi. I raccordi alle parti verticali verranno eseguiti con fasce di membrana armata con tessuto non tessuto di poliestere larghe 20 cm disposte a squadra sugli spigoli e incollate a fiamma.
ISOBASE
ISOBASE PSE/120 Spessore
20
Resistenza 0,494 termica R(m2K/W)
30
40
50
60
70
80
0,740
0,985
1,217
1,458
1,705
1,947
03 Successivamente sull’isolamento termico verrà incollato il manto impermeabile sottotegola. Il manto sarà costituito da una membrana impermeabilizzante bitume polimero elastoplastomerica tipo MINERAL TESTUDO SPUNBOND POLIESTERE 4,5 rivestita con scagliette di ardesia, a base di bitume distillato, plastomeri ed elastomeri, con armatura in tessuto non tessuto di poliestere da filo continuo Spunbond. La membrana avrà una massa areica (EN 1849-1) di 4,5 Kg/m2, una resistenza a trazio-
04
MANTO IMPERMEABILE SOTTOTEGOLA ne (EN 12311-1) L/T di750/600 N/50 mm, un allungamento a rottura (EN 12311-1) L/T del 50/50%, una resistenza alla lacerazione (EN 12310-1) L/T di 140 N, una flessibilità a freddo (EN 1109) di –15°C ed una tenuta al calore (EN 1110) di 120°C. I fogli di membrana,svolti lungo la linea di massima pendenza, verranno incollati al piano di posa in totale aderenza a fiamma sormontandoli per 10 cm nel senso longitudinale e per 15 cm di testa. Anche i sormonti verranno saldati a fiamma e le membrane verranno risvoltate sulle parti
verticali per almeno 20 cm al di sopra del livello massimo del piano di scorrimento delle acque.
POSA DELLE TEGOLE O DEI COPPI
POSA DIRETTA DELLE TEGOLE SULLA MEMBRANA ARDESIATA SU CORDOLI DI MALTA Pendenza massima ammessa ≤35% Quando è consentita dal fabbricante delle tegole e ammessa dalle consuetudini locali è possibile posare il manto di tegole su cordoli di malta stesi direttamente sulla membrana per file parallele alla linea di gronda e badando di interromperle ogni 2 m ca. con una breve fenditura al fine di consentire una seppur minima ventilazione sottotegola e lo scorrimento di eventuali acque di infiltrazione. Capitolato Tecnico
SOTTOTEGOLA
19
D
IMPERMEABILIZZAZIONE E ISOLAMENTO TERMICO SOTTOTEGOLA DI COPERTURE IN CLS E IN LATEROCEMENTO
SOTTOTETTO ABITATO NON VENTILATO
04. MINERAL TESTUDO
03. ISOBASE PSE
02. DEFEND o DEFEND ALU
01. INDEVER
Isolante termico in pannelli accoppiato a membrana bitume polimero, fissato meccanicamente senza impiego di bitume ossidato fuso 01
BARRIERA AL VAPORE
Su tutta la superficie e sui rilievi per una quota di almeno 5 cm al di sopra del livello dell’isolamento termico verrà applicata in totale aderenza a fiamma una barriera al vapore costituita da una membrana impermeabilizzante bitume polimero elastoplastomerica di 3 mm di spessore a base di bitume distillato, plastomeri ed elastomeri armata con feltro di vetro rinforzato tipo DEFEND V 3 con permeabilità al vapore EN1931 µ≥60000. I teli saranno disposti lungo la linea di massima pendenza con sovrapposizioni di almeno 7 cm saldate a fiamma. • Su coperture di ambienti ad umidità relativa superiore all’80% a 20°C in alternativa: verrà impiegata una barriera al vapore, applicata con le medesime modalità, costituita da una membrana impermeabilizzante bitume polimero elastoplastomerica di 3 mm di spessore a base di bitume distillato, plastomeri ed elastomeri armata con lamina di alluminio di 60 µ accoppiata a feltro di vetro imputrescibile tipo DEFEND ALU/V3 con
20
SOTTOTEGOLA
permeabilità al vapore EN1931 µ≥∞ (barriera assoluta) • Su piani di posa frazionati in alternativa: verrà impiegata una barriera al vapore ,applicata con le medesime modalità, costituita da una membrana impermeabilizzante bitume polimero elastoplastomerica di 3 mm di spessore a base di bitume distillato, plastomeri ed elastomeri armata con tessuto non tessuto di poliestere composito stabilizzato con fibra di vetro accoppiato a lamina di alluminio di 12 µ tipo DEFEND ALU/P 3 con permeabilità al vapore EN1931 µ≥∞ (barriera assoluta) e allungamento a rottura (EN 12311-1) L/T=15/20%.
Capitolato Tecnico
02
ISOLAMENTO TERMICO E MANTO IMPERMEABILE
ISOLAMENTO TERMICO E MANTO IMPERMEABILE CON ISOBASE PSE/120 AE Al di sopra della barriera al vapore tipo TECTENE BV STRIP ogni 2 m verranno fissati meccanicamente dei listelli di spessore pari all’isolamento previsto disposti parallelamente alla linea di gronda e larghi almeno 4cm. Successivamente sulla barriera al vapore verrà incollato a fiamma un isolante termico impermeabile fornito in pannelli tipo ISOBASE PSE/AE 120, dotato di marcatura CE conforme EN13163 ed Euroclasse E di reazione al fuoco conforme EN13501-1 codificato con codice di designazione EPS EN 13163-T1-L1-W1-S1-P3-DS(N)5-BS170CS(10)120 che ne descrive rispettivamente le caratteristiche di stabilità dimensionale( DS(N)5),resistenza a flessione (BS170) e di resistenza a compressione(CS(10)120). L’isolante sarà costituito da un pannello in polistirene espanso sinterizzato autoestinguente, di λ=0,035 W/mK, accoppiato a caldo in continuo ad una membrana bitume polimero impermeabilizzante tipo V2 armata con un feltro di vetro rinforzato, imputrescibile che deborda da due lati del pannello. Ai rispettivi spessori dell’isolante, la cui scelta risulterà dal calcolo volto ad evitare la formazione di condensa nella stratigrafia, corrisponderanno le seguenti resistenze termiche:
verrà incollato a fiamma un isolante termico impermeabile fornito in pannelli tipo ISOBASE PSE/EXTRUDED AE dotato di marcatura CE conforme EN13164 ed Euroclasse E di reazione al fuoco conforme EN13501-1 codificato con codice di designazione XPS EN 13164-T2DS(TH)-CS(10/Y)200-TR200-WL(T)1,5 che ne descrive rispettivamente le caratteristiche di stabilità dimensionale(DS(TH)), di resistenza a compressione(CS(10/Y)200) e di assorbimento d’acqua (WL(T)1,5). L’isolante sarà costituito da un pannello in polistirene espanso sinterizzato autoestinguente, di λ=0,034 W/mK, accoppiato a caldo in continuo ad una membrana bitume polimero impermeabilizzante tipo V2 armata con un feltro di vetro rinforzato, imputrescibile che deborda da due lati del pannello. Ai rispettivi spessori dell’isolante, la cui scelta risulterà dal calcolo volto ad evitare la formazione di condensa nella stratigrafia, corrisponderanno le seguenti resistenze termiche:
20
Resistenza 0,494 termica R(m2K/W)
Spessore
20
Resistenza 0,559 termica R(m2K/W)
25
30
40
50
0,838
1,114
1,377
1,650
04. MINERAL TESTUDO
03. Isolante termico in pannelli
02. DEFEND o DEFEND ALU
01. INDEVER
30
40
50
60
70
80
0,740
0,985
1,217
1,458
1,705
1,947
ISOLAMENTO TERMICO E MANTO IMPERMEABILE CON ISOBASE PSE/E AE Al di sopra della barriera al vapore tipo TECTENE BV STRIP ogni 2m verranno fissati meccanicamente dei listelli di spessore pari all’isolamento previsto disposti parallelamente alla linea di gronda e larghi almeno 4 cm. Successivamente sulla barriera al vapore
03 Successivamente sull’isolamento termico verrà incollato il manto impermeabile sottotegola. Il manto sarà costituito da una membrana impermeabilizzante bitume polimero elastoplastomerica tipo MINERAL TESTUDO SPUNBOND POLIESTERE 4,5 rivestita con scagliette di ardesia, a base di bitume distillato, plastomeri ed elastomeri, con armatura in tessuto non tessuto di poliestere da filo continuo Spunbond . La membrana avrà una massa areica (EN 1849-
05 POSA DIRETTA DELLE TEGOLE SULLA MEMBRANA ARDESIATA SU CORDOLI DI MALTA Pendenza massima ammessa ≤35% Quando è consentita dal fabbricante delle tegole e ammessa dalle consuetudini locali è possibile posare il manto di tegole su cordoli di Capitolato Tecnico
ISOLAMENTO TERMICO CON ALTRI ISOLANTI IN PANNELLI RESISTENTI AL CALORE Verranno scelti pannelli isolanti compatibili con la successiva posa a fiamma della membrana sottotegola. I pannelli verranno fissati meccanicamente al di sopra della barriera al vapore per mezzo di chiodi o viti con la testa munita di rondella di 70 mm di diametro o di superficie equivalente, disposti conforme le indicazioni del fabbricante del pannello.
ISOBASE PSE/E
ISOBASE PSE/120 Spessore
da un fissaggio centrale. Le alette di sormonto dei pannelli saranno disposte a tegola e incollate a fiamma sopra di questi. I raccordi alle parti verticali verranno eseguiti con fasce di membrana armata con tessuto non tessuto di poliestere larghe 20 cm disposte a squadra sugli spigoli e incollate a fiamma.
I pannelli verranno fissati meccanicamente al di sopra della barriera al vapore per mezzo di 4 fissaggi, chiodi o viti con la testa munita di rondella di 70 mm di diametro o di superficie equivalente, disposti sugli angoli degli stessi ad almeno 5 cm dai bordi seguiti
MANTO IMPERMEABILE SOTTOTEGOLA 1) di 4,5 Kg/m2, una resistenza a trazione (EN 12311-1) L/T di750/600 N/50 mm, un allungamento a rottura (EN 12311-1) L/T del 50/50%, una resistenza alla lacerazione (EN 12310-1) L/T di 140 N, una flessibilità a freddo (EN 1109) di –15°C ed una tenuta al calore (EN 1110) di 120°C. I fogli di membrana,svolti lungo la linea di massima pendenza, verranno incollati al piano di posa in totale aderenza a fiamma sormon-
tandoli per 10 cm nel senso longitudinale e per 15 cm di testa. Anche i sormonti verranno saldati a fiamma e le membrane verranno risvoltate sulle parti verticali per almeno 20 cm al di sopra del livello massimo del piano di scorrimento delle acque.
POSA DELLE TEGOLE O DEI COPPI malta stesi direttamente sulla membrana per file parallele alla linea di gronda e badando di interromperle ogni 2 m ca. con una breve fenditura al fine di consentire una seppur minima ventilazione sottotegola e lo scorrimento di eventuali acque di infiltrazione.
SOTTOTEGOLA
21
COPERTURE IN LEGNO Le tipologie di copertura prese in considerazione nel presente capitolo sono • tetto ventilato con sottotetto non abitato, dove l’isolamento termico è collocato sul pavimento del sottotetto e le falde di copertura sono costituite da un tavolato continuo su cui verrà posata la membrana sottotegola e le tegole. • tetto ventilato con sottotetto abitato, dove l’isolamento termico è collocato sulle falde inclinate e le falde di copertura sono costituite da due
tavolati continui,sul primo sono posati la barriera al vapore e l’isolante termico, sul secondo, che delimita l’intercapedine di ventilazione a sezione costante, verrà posata la membrana sottotegola e le tegole. • tetto non ventilato con sottotetto abitato, dove l’isolamento termico è collocato sulle falde inclinate e le falde di copertura sono costituite da un tavolato continuo sul quale sono posati in aderenza tra loro la barriera
al vapore, l’isolante termico e la membrana sottotegola su cui appoggeranno le tegole. In questo ultimo caso se invece di posare le tegole direttamente sulla membrana le si posano su listelli con uno spessore della camera di microventilazione sottotegola superiore allo stretto necessario,4 cm invece che 2 cm, si potrà comunque beneficiare di un migliore confort estivo.
PREPARAZIONE DEL PIANO DI POSA IN LEGNO PER L’APPLICAZIONE DELLE MEMBRANE POSATE A FIAMMA Sulle coperture in legno nella concezione della stratigrafia e durante le operazioni di posa delle membrane applicate a fiamma si deve tener presente la problematica della prevenzione degli incendi. Si consideri che il tiraggio di una intercapedine ventilata posta sotto un tavolato aumenta considerevolmente il rischio dell’incendio che, se innescato, si propagherà con una velocità molto più elevata di quella di un tavolato non ventilato e sarà difficilmente controllabile. La presenza nella intercapedine di isolanti termici facilmente infiammabili avrà sicuramente un effetto moltiplicatore sulla probabilità dell’innesco e sulla velocità della propagazione dell’incendio. Da qui l’esigenza di progettare e posare correttamente delle opportune misure di prevenzione degli incendi che si possono riassumere nei seguenti punti: • schermatura delle linee di accostamento delle tavole di legno o dei pannelli lignei industriali (OSB,PLYWOOD,ecc.) con fogli o fasce di membrana fissate meccanicamente; • pontaggio (pontage) delle linee di intersezione fra i tavolati delle diverse falde del tetto con fasce fissate meccanicamente con funzioni sia di barriera alla fiamma che di sostegno del rivestimento impermeabile; • impiego, nelle intercapedini, di isolanti incombustibili (lana di roccia); • formazione specifica del personale sul rischio d’incendio durante la posa sui tavolati di legno. SISTEMA PER TETTI IN LEGNO IN PANNELLI LIGNEI DI GRANDI DIMENSIONI
SISTEMA PER TETTI IN LEGNO SIA IN TAVOLATI DI LEGNO O IN PANNELLI LIGNEI DI GRANDI DIMENSIONI
Supporto in legno Fissaggio con chiodi o graffe a quinconce
cm 33 33 cm
Chiodi ogni 15 cm 33
cm
cm
Chiodi ogni 15 cm
Chiodi con rondella disposti su due file Fissaggio misto • chiodi su sormonto • rondelle sul foglio
PREPARAZIONE DEL PIANO DI POSA PER FISSAGGIO MECCANICO DELLA MEMBRANA ROLLBASE P/V SENZA IMPIEGO DI FIAMMA. SISTEMA VALIDO SIA SUI TAVOLATI DI LEGNO MASSELLO SIA SUI PANNELLI LIGNEI DI GRANDI DIMENSIONI. Il piano di posa in legno sarà rivestito con una membrana bitume polimero multifunzionale con faccia inferiore assorbente con il duplice scoppo di proteggerlo dalla fiamma di posa degli strati successivi e di mantenerlo asciutto. Sul tavolato verrà fissata meccanicamente con chiodi a testa larga 10 mm ca. o con graffe metalliche una membrana elastoplastomerica con la faccia inferiore rivestita con tessuto non tessuto di poliestere a vista tipo ROLLBASE P/V armata con feltro di vetro e dotata di cimosa di sormonto sulla faccia inferiore. La membrana avrà massa areica di 2 kg/m2, una resistenza alla lacerazione EN 12310-1 L/T di 190/200 N, una resistenza a trazione EN 12311-1 L/T di 400/200 N/5 cm e un allungamento a rottura EN 12311-1 L/T del 50/20%. I teli, stesi a secco lungo il senso di massima pendenza saranno sovrapposti per 8 cm lungo la cimosa predisposta sul bordo laterale e per 10 cm in testa e verranno fissati con chiodi o graffe ogni 15 cm sui sormonti e ogni 33 cm a quinconce sul resto del foglio. In alternativa, lasciando invariato il sistema di fissaggio dei sormonti, il resto del foglio sarà fissato con chiodi o viti muniti di rondella liscia di almeno 5 cm di diametro disposti su due file parallele distanti rispettivamente 33 e 66 cm dai bordi del telo con una cadenza di fissaggio tale da ottenere una distribuzione minima di 5 chiodi a m2 fino ad un massimo di 10 chiodi a m2 in funzione della zona climatica e delle diverse componenti della copertura. 22
SOTTOTEGOLA
Pontage (fascia di 20 cm)
Chiodi ogni 15 cm
33
Chiodi ogni 33 cm disposti a quinconce
Supporto in legno (*) L’utilizzo di questo sistema nei tetti caldi dovrà essere oggetto di attenta valutazione delle condizioni termoigrometriche degli ambienti coperti.
PREPARAZIONE DEL PIANO DI POSA OTTENUTA PER “PONTAGE” DELLE LINEE DI ACCOSTAMENTO DEGLI STESSI CON FASCE DI MEMBRANA ARMATA CON TESSUTO NON TESSUTO DI POLIESTERE CON LA FACCIA AUTOPROTETTA CON ARDESIA RIVOLTA VERSO IL BASSO, FISSATE MECCANICAMENTE CON CHIODI O GRAFFE. SISTEMA VALIDO SOLO PER PANNELLI LIGNEI DI GRANDI DIMENSIONI Nel caso che il piano di posa sia costituito da pannelli lignei di grandi dimensioni, questo verrà preparato sigillando le linee di accostamento dei pannelli con fasce di “pontage” larghe 20 cm costituite da una membrana bitume polimero elastoplastomerica autoprotetta con ardesia tipo MINERAL TESTUDO SPUNBOND POLIESTERE - 3,5 kg/m2, fissato meccanicamente su entrambi i lati ogni 15 cm, ad una distanza di 4 cm dai bordi, con chiodi a testa larga 10 mm o con graffe metalliche. La membrana avrà una massa areica di 3,5 kg/m2, una resistenza alla lacerazione EN 12310-1 L/T di 140/140 N, una resistenza a trazione EN 12311-1 L/T di 750/600 N/5 cm, un allungamento a rottura EN 12311-1 L/T del 50/50% e una flessibilità a freddo EN 1109 di -15°C. Le fasce di membrana verranno posate con la faccia ardesiata rivolta verso il tavolato di legno. La stesura di una mano di primer tipo INDEVER sui pannelli è facoltativa.
Capitolato Tecnico
PREPARAZIONE DEL PIANO DI POSA IN LEGNO PER L’APPLICAZIONE DELLE MEMBRANE APPLICATE A FREDDO Index ha messo a punto anche una serie di membrane autoadesive e autotermoadesive apllicabili a freddo, senza usare la fiamma a contatto diretto con il tavolato di legno, che riducono il rischio di incendio durante le fasi di posa in opera. • MINERAL SELFTENE TEGOLA/P, membrana autoadesiva armata con tessuto non tessuto di poliestere composito, autoprotetta con scagliette di ardesia da usare come membrana sottotegola su cui stendere i cordoli di malta dove appoggeranno le tegole. • AUTOTENE BASE, membrana autotermoadesiva armata con feltro di vetro o con tessuto non tessuto di poliestere composito da usare come barriera al vapore. L’applicazione delle membrane bitume polimero a fiamma su tavolati in legno che delimitano una intercapedine ventilata richiede la stesura preventiva di uno strato parafiamma chiodato e per evitare il rischio di incendio deve essere eseguita da personale qualificato. L’avvento delle nuove membrane autoadesive elimina il problema dell’incendio causato dalle fasi operative di posa e non richiede l’impiego di uno strato aggiuntivo ma le normali membrane costituite da una mescola unica autoadesiva difettano di resistenza al calore e possono causare la scivolamento delle tegole in gronda. Da ciò la convenienza di usare una membrana adesiva che non richieda l’utilizzo della fiamma a contatto diretto con il tavolato ma che nello stesso tempo non sia eccessivamente molle da causare il successivo scorrimento delle tegole verso la gronda quando queste poi verranno scaldate dal sole. MINERAL SELFTENE TEGOLA/P è la membrana autoadesiva a base di polipropilene atattico di per sé altamente resistente al calore che ha la faccia superiore ricoperta con scagliette di ardesia che consentono l’aggrappo dei cordoli di malta cementizia usati per fissare le corse delle tegole e la faccia inferiore spalmata con la minima quantità necessaria di un adesivo speciale. La membrana può essere applicata anche su falde in cemento e può rimanere esposta a lungo senza deteriorarsi. AUTOTENE BASE, a base di polipropilene atattico di per sé altamente resistente al calore con la faccia superiore sabbiata e la faccia inferiore spalmata con la minima quantità necessaria di un adesivo speciale resistente al calore che a freddo si incolla quanto basta per il posizionamento e la stabilizzazione dei teli per poi aderire completamente nel tempo. Si usa nel tetto caldo come barriera al vapore dell’isolamento termico fissato meccanicamente o sotto listelli nei tetti ventilati.
Capitolato Tecnico
PREPARAZIONE DEL PIANO DI POSA
Il piano di posa in legno dovrà essere continuo e sarà preferibilmente costituito da pannelli derivati dal legno industriali che sono caratterizzati da un basso tasso di umidità residua tipo Plywood ed OSB che consentono l’adesione a freddo della membrana senza l’impiego di primer. Nel caso invece del tavolato in legno massiccio l’umidità residua intrappolata dalle tavole può impedire la corretta adesione della membrana ed è quindi necessario utilizzare tavole ben stagionate altrimenti si dovranno preventivamente preparare con una mano di primer INDEVER PRIMER E steso in ragione di 250-300 g/m2. AVVERTENZE Le operazioni di posa dovranno avvenire in condizioni meteorologiche favorevoli in assenza di pioggia o nebbia con temperature superiori a 10°C. Su pannelli di legno Plywood e pannelli OSB
Piano di posa pulito e asciutto La superficie di posa dovrà essere liscia e priva di avvallamenti e asperità, e dovrà essere adeguatamente pulita ed asciutta.
Su tavole di legno massello
COMPATIBILITÀ DELLE SUPERFICI DI POSA CON LE MEMBRANE AUTOADESIVE E AUTOTERMOADESIVE
Le membrane aderiscono direttamente sui più comuni materiali presenti in edilizia: • Superfici cementizie e in laterizio; • Vecchie superfici bituminose, la membrana ROLLBASE HOLLAND; • Acciaio, acciaio zincato, alluminio, rame, piombo; • Tavolato di legno, plywood, OSB; • Pannelli di polistirolo espanso sinterizzato ed estruso; • Pannelli in poliuretano espanso laminato fra carta bitumata. Su alcuni di questi non è necessario preparare la superficie con primer, mentre su superfici porose come il calcestruzzo, o che potrebbero essere unte, come i metalli, è necessario usare il primer INDEVER/E per garantire l’adesione della membrana. Nella tabella seguente sono elencate le modalità di preparazione della superficie di posa prima dell’applicazione delle membrane a freddo. Tipo superfici Calcestruzzo laterizio Lamiera Lamiera zincata Alluminio Rame Piombo Vecchio manto bituminoso ROLLBASE HOLLAND/P Superfici di legno vecchio Pannelli di legno Plywood Pannelli di OSB (faccia non tratt.) Polistirolo espanso sinter. Polistirolo espanso estruso
Trattamento Superficie pulita e asciutta
Primer INDEVER PRIMER/E
Superficie pulita, asciutta e sgrassata
INDEVER PRIMER/E
Superficie pulita e asciutta Superficie pulita e asciutta Superficie pulita e asciutta Superficie pulita e asciutta Superficie pulita e asciutta Superficie pulita e asciutta Superficie pulita e asciutta
INDEVER PRIMER/E INDEVER PRIMER/E
Poliuretano espanso Superficie pulita e asciutta con carta bitumata
-
Trattamento con INDEVER PRIMER E su tavole umide
Nelle coperture rivestite con membrane autoadesive SELFTENE, il collegamento alle parti emergenti dal piano della falda verrà realizzato con opere di lattoneria che verranno verniciate con primer INDEVER PRIMER E per favorire l’adesione della membrana. Le parti di membrana esposte in verticale verranno fissate in testa con un profilo metallico. SELFTENE non aderisce sui bocchettoni e gli accessori in gomma o in plastica normalmente usati per le membrane posate a fiamma, lo stesso per gli accessori in materiale plastico modificato con bitume, la cui adesione anche se inizialmente buona, decade con il tempo.
SOTTOTEGOLA
23
IMPERMEABILIZZAZIONE SOTTOTEGOLA DI COPERTURE IN LEGNO
E
SOTTOTETTO NON ABITATO VENTILATO
04. MINERAL TESTUDO
01. ROLLBASE
Membrana incollata a fiamma su sottostrato di schermo al calore e diffusione del vapore fissato meccanicamente al tavolato 01
MANTO IMPERMEABILE SOTTOTEGOLA
L’impermeabilizzazione sarà costituita da una membrana impermeabilizzante bitume polimero elastoplastomerica rivestita con scagliette di ardesia tipo MINERAL TESTUDO SPUNBOND POLIESTERE 4,5. I teli verranno svolti parallelamente a ROLLBASE P/V e a cavallo dei sormonti dello stesso e vi saranno incollati in totale aderenza a fiamma. I teli verranno sormontati per 10 cm nel senso longitudinale e di 15 cm di testa e saranno saldati a fiamma. La membrana verrà risvoltata e incollata a fiamma sulle parti verticali per almeno 20 cm al di sopra del livello massimo delle acque previsto. L’incollaggio del manto impermeabile verrà integrato da un fissaggio meccanico con chiodi muniti di rondella da ø 5 cm, disposti ogni 20 cm sotto i sormonti di testa dell’ultimo strato. L’asse del chiodo sarà ad almeno 5 cm dal bordo del foglio inferiore e ad almeno 6 cm dal bordo del foglio superiore. La lunghezza dei teli non supererà i 4 m.
24
SOTTOTEGOLA
≤4 m
20 cm
Nel caso di supporto costituito da tavolati in OSB o Plywood, i teli svolti parallelamente al senso di massima pendenza vanno sormontati per 10 cm nel senso longitudinale, lungo la cimosa predisposta sulla faccia superiore della membrana, mentre di testa verranno sormontati per 15 cm circa. Questi verranno poi incollati in totale aderenza a fiamma sul piano di posa e sulle sovrapposizioni e saranno risvoltati sulle parti verticali per una quota di almeno 20 cm al di sopra del livello massimo delle acque previsto.
Capitolato Tecnico
IMPERMEABILIZZAZIONE SOTTOTEGOLA DI COPERTURE IN LEGNO
F
SOTTOTETTO NON ABITATO VENTILATO
02. MINERAL SELFTENE TEGOLA/P
01. INDEVER PRIMER/E
HEADCOLL
Membrana autoadesiva incollata a freddo in totale aderenza al tavolato 01 Su tutta la superficie verrà incollata in totale aderenza, per semplice pressione a temperatura ambiente, una membrana impermeabilizzante autoadesiva in bitume polimero elastoplastomerica, con faccia inferiore spalmata con una mescola autoadesiva, con armatura composita in tessuto non tessuto di poliestere stabilizzato con fibra di vetro autoprotetta con scagliette di ardesia tipo MINERAL SELFTENE TEGOLA/P. La membrana verrà stesa perpendicolare alla gronda e in fogli di lunghezza inferiore a 4 m e verranno sovrapposti per 10 cm lungo l’apposita fascia di sormonto longitudinale priva di ardesia prevista sulla faccia superiore, mentre la sovrapposizione di testa sarà di 15 cm ca. La membrana verrà fermata a raso dalla linea di gronda ed incollata sulla lamiera sagomata a gocciolatoio. Dopo aver allineato e riavvolto i teli, si procederà all’incollaggio asportando il film siliconato che ricopre la faccia inferiore della membrana. L’adesione verrà consolidata esercitando una pressione uniforme con un rullo metallico, curando particolarmente i sormonti dei teli. Capitolato Tecnico
MANTO IMPERMEABILE SOTTOTEGOLA I teli verranno fissati meccanicamente sotto il sormonto di testa con chiodi o viti muniti di rondella oblunga non più larga di 40 mm, fissati ogni 20 cm ad almeno 40 mm dal bordo della membrana oppure possono essere usati i chiodi da tegole bituminose a testa larga almeno 10 mm fissati ogni 10 cm. Le sovrapposizioni di testa verranno poi incollate con l’apposito adesivo bituminoso a
freddo HEADCOLL oppure saranno attestate e incollate su di una fascia di SELFTENE BASE larga 14 cm opportunamente sagomata e incollata prima della posa del foglio. Le tegole o i coppi verranno appoggiati direttamente sul manto ardesiato dove saranno stabilizzati con dei cordoli di malta cementizia stesi ogni 2÷3 file di tegole.
MINERAL SELFTENE TEGOLA/P
Lunghezza massima dei teli: 4 m
≤4m Fissaggio meccanico con chiodi o viti con rondella ogni 20 cm.
SOTTOTEGOLA
25
G
IMPERMEABILIZZAZIONE SOTTOTEGOLA DI COPERTURE IN LEGNO
SOTTOTETTO ABITATO CON INTERCAPEDINE DI VENTILAZIONE A SEZIONE COSTANTE 03. MINERAL TESTUDO
02. ROLLBASE
01. ROLLBASE
Membrana incollata a fiamma su sottostrato di schermo al calore fissato meccanicamente al tavolato 01
BARRIERA AL VAPORE
Sarà costituita dalla membrana ROLLBASE P/V posata con le modalità descritte in precedenza. Se necessario i sormonti possono anche essere saldati e la densità dei fissaggi può essere
02 L’impermeabilizzazione sarà costituita da una membrana impermeabilizzante bitume polimero elastoplastomerica rivestita con scagliette di ardesia tipo MINERAL TESTUDO SPUNBOND POLIESTERE 4,5. I teli verranno svolti parallelamente a ROLLBASE P/V e a cavallo dei sormonti dello stesso e vi saranno incollati in totale aderenza a fiamma. I teli verranno sormontati per 10 cm nel senso longitudinale e di 15 cm di testa e saranno saldati a fiamma. La membrana verrà risvoltata e incollata a fiamma sulle parti verticali per almeno 20 cm al di sopra del livello massimo delle acque previsto. L’incollaggio del manto impermeabile verrà integrato da un fissaggio meccanico con chiodi muniti di rondella da ø 5 cm, disposti ogni 20 cm sotto i sormonti di testa dell’ultimo strato. L’asse del chiodo sarà ad almeno 5 cm dal bordo del foglio inferiore e ad almeno 6 cm dal bordo del foglio superiore. 26
SOTTOTEGOLA
ridotta in funzione delle diverse geometrie della copertura fino a ridursi al solo fissaggio in testa ai teli dato che la stabilità del foglio è comunque assicurata dalla successiva posa dei listelli che
reggono il secondo tavolato. Su coperture di ambienti ad elevata umidità su ROLLBASE P/V potrà essere incollata la membrana DEFEND/V 3 o DEFEND ALU 3.
MANTO IMPERMEABILE SOTTOTEGOLA La lunghezza dei teli non supererà i 4 m.
≤4 m
20 cm
sulla faccia superiore della membrana, mentre di testa verranno sormontati per 15 cm circa. Questi verranno poi incollati in totale aderenza a fiamma sul piano di posa e sulle sovrapposizioni e saranno risvoltati sulle parti verticali per una quota di almeno 20 cm al di sopra del livello massimo delle acque previsto.
Nel caso di supporto costituito da tavolati in OSB o Plywood, i teli svolti parallelamente al senso di massima pendenza vanno sormontati per 10 cm nel senso longitudinale, lungo la cimosa predisposta Capitolato Tecnico
H
IMPERMEABILIZZAZIONE SOTTOTEGOLA DI COPERTURE IN LEGNO
SOTTOTETTO ABITATO CON INTERCAPEDINE DI VENTILAZIONE A SEZIONE COSTANTE 02. MINERAL SELFTENE
01. AUTOTENE BASE
HEADCOLL
Membrana autoadesiva incollata a freddo in totale aderenza al tavolato 01 Sarà costituita dalla membrana impermeabilizzante autotermoadesiva AUTOTENE BASE/P, in bitume polimero elastoplastomerico, con faccia inferiore e cimosa superiore spalmata con una mescola autotermoadesiva, armata con tessuto non tessuto di poliestere. La preparazione e le avvertenze relative al piano di posa in legno sono quelle già
02 Su tutta la superficie verrà incollata in totale aderenza, per semplice pressione a temperatura ambiente, una membrana impermeabilizzante autoadesiva in bitume polimero elastoplastomerica, con faccia inferiore spalmata con una mescola autoadesiva, con armatura composita in tessuto non tessuto di poliestere stabilizzato con fibra di vetro autoprotetta con scagliette di ardesia tipo MINERAL SELFTENE TEGOLA/P. La membrana verrà stesa perpendicolare alla gronda e in fogli di lunghezza inferiore a 4 m e verranno sovrapposti per 10 cm lungo l’apposita fascia di sormonto longitudinale priva di ardesia prevista sulla faccia superiore, mentre la sovrapposizione di testa sarà di 15 cm ca. La membrana verrà fermata a raso dalla linea di gronda ed incollata sulla lamiera sagomata a gocciolatoio. Dopo aver allineato e Capitolato Tecnico
BARRIERA AL VAPORE indicate in precedenza. I fogli saranno stesi lungo la linea di massima pendenza sormontandoli lungo la fascia predisposta su di un lato del foglio. Verrà asportato il film e la fascia siliconati che rivestono rispettivamente la faccia inferiore e la zona di sormonto pressando nel contempo accuratamente il foglio al piano di di posa e sui sormonti. In testa i teli
verranno chiodati a 5 cm dal bordo ogni 10 cm e in funzione della geometria della copertura potranno essere chiodati ogni 20 cm sui sormonti. Sarà poi la listellatura che regge il tavolato superiore ad assicurare la stabilità della membrana. I sormonti di testa saranno di 10 cm e se necessario potranno essere saldati a fiamma.
MANTO IMPERMEABILE SOTTOTEGOLA riavvolto i teli, si procederà all’incollaggio asportando il film siliconato che ricopre la faccia inferiore della membrana. L’adesione verrà consolidata esercitando una pressione uniforme con un rullo metallico, curando particolarmente i sormonti dei teli. I teli verranno fissati meccanicamente sotto il sormonto di testa con chiodi o viti muniti di rondella oblunga non più larga di 40 mm, fissati ogni 20 cm ad almeno 40 mm dal bordo della membrana oppure possono essere usati i chiodi da tegole bituminose a testa larga almeno 10 mm fissati ogni 10 cm. Le sovrapposizioni di testa verranno poi incollate con l’apposto adesivo bituminoso a freddo HEADCOLL oppure saranno attestate e incollate su di una fascia di SELFTENE BASE larga 14 cm opportunamente sagomata e incollata prima della posa del foglio. Le
tegole o i coppi verranno appoggiati direttamente sul manto ardesiato dove saranno stabilizzati con dei cordoli di malta cementizia stesi ogni 2÷3 file di tegole. MINERAL SELFTENE TEGOLA/P Lunghezza massima dei teli: 4 m
≤4m
Fissaggio meccanico con chiodi o viti con rondella ogni 20 cm.
SOTTOTEGOLA
27
IMPERMEABILIZZAZIONE SOTTOTEGOLA DI COPERTURE IN LEGNO
SOTTOTETTO ABITATO VENTILATO CON INTERCAPEDINE A SEZIONE COSTANTE
I
02. MINERAL TESTUDO o AUTOTENE BASE/V
01. ROLLBASE o AUTOTENE BASE
Isolante termico in polistirolo estruso resistente alla compressione e membrana incollata a fiamma 01
BARRIERA AL VAPORE
Sarà costituita dalla membrana ROLLBASE P/V posata con le modalità descritte in precedenza (vedi caso G). In alternativa si potrà utilizzare la membrana impermeabilizzante autotermoadesiva AUTOTENE BASE/P, in bitume polimero elastoplastomerico, con faccia inferiore e cimosa superiore
02 L’impermeabilizzazione sarà costituita da una membrana impermeabilizzante bitume polimero elastoplastomerica rivestita con scagliette di ardesia tipo MINERAL TESTUDO SPUNBOND POLIESTERE 4,5 (vedi caso G). In alternativa, su tutta la superficie verrà incollata in totale aderenza, per semplice pressione a temperatura ambiente, una membrana impermeabilizzante autoadesiva in bitume polimero elastoplastomerica, con faccia inferiore spalmata con una mescola autoadesiva, con
spalmata con una mescola autotermoadesiva, armata con tessuto non tessuto di poliestere (vedi caso H). La preparazione e le avvertenze relative al piano di posa in legno sono quelle già indicate in precedenza.
MANTO IMPERMEABILE SOTTOTEGOLA armatura composita in tessuto non tessuto di poliestere stabilizzato con fibra di vetro autoprotetta con scagliette di ardesia tipo MINERAL SELFTENE TEGOLA/P (vedi caso H). Le sovrapposizioni di testa verranno poi incollate con l’apposto adesivo bituminoso a freddo HEADCOLL oppure saranno attestate e incollate su di una fascia di SELFTENE BASE larga 14 cm opportunamente sagomata e incollata prima della posa del foglio. Le tegole o i coppi verranno appoggiati diret-
tamente sul manto ardesiato dove saranno stabilizzati con dei cordoli di malta cementizia stesi ogni 2÷3 file di tegole.
NOTA. La particolarità del sistema illustrato in figura consiste nell’impiego di un isolante resistente alla compressione come il polistirolo espanso estruso che consente la posa dei listelli che reggono l’ultimo tavolato direttamente sullo strato isolante semplificando notevolmente le operazioni di posa della stratigrafia.
28
SOTTOTEGOLA
Capitolato Tecnico
IMPERMEABILIZZAZIONE SOTTOTEGOLA DI COPERTURE IN LEGNO
L
SOTTOTETTO ABITATO NON VENTILATO
03. THERMOBASE TEGOLA
01. PROMINENT
02. SIGILSTIK
Isolante termico in rotoli resistente al calore, accoppiato a membrana bitume polimero, incollato senza impiego di bitume ossidato fuso
Il sistema illustrato in figura è costituito da due soli strati: • La barriera multifunzionale PROMINENT ALU/P fissata meccanicamente a secco senza usare la fiamma, con sovrapposizioni chiodate che possono anche essere sigillate, a ulteriore tenuta del vapore, con il sigillante SIGILSTIK. • L’isolante preaccoppiato a membrana THERMOBASE TEGOLA PUR incollato a fiamma sulle bugne di PROMINENT.
01
BARRIERA AL VAPORE
BARRIERA AL VAPORE MULTIFUNZIONALE PROMINENT CON STRATO TERMOADESIVO INCORPORATO PER IL FISSAGGIO A FIAMMA DELL’ISOLAMENTO TERMICO Su tutta la superficie della parte piana verrà fissata meccanicamente una barriera al vapore costituita da
02
una membrana impermeabilizzante bitume polimero elastoplastomerica di 4 kg/m2 larga 1,05 m, con faccia superiore bugnata e armata con feltro di vetro rinforzato tipo PROMINENT ALU/P. Le bugne troncoconiche, con ø max di 18 mm e spessore 5±0,5 mm dovranno ricoprire il 40% ca. della superficie e saran-
no distribuite su di una larghezza di 0,93 m, lasciando libere due facce di sovrapposizione larghe 0,06 m e spesse 3±0,2 mm. Lo spessore della parte piana sarà di 2,2±0,2 mm e la membrana avrà una permeabilità al vapore acqueo EN 1931 µ=∞ (praticamente barriera assoluta).
ISOLAMENTO TERMICO E MANTO IMPERMEABILE SOTTOTEGOLA
ISOLAMENTO TERMICO E MANTO IMPERMEABILE CON THERMOBASE PUR 35/AE Al di sopra della barriera al vapore tipo PROMINENT verrà incollato a fiamma un isolante termico impermeabile fornito in rotoli tipo THERMOBASE TEGOLA PUR/35, dotato di marcatura CE conforme EN13165 ed Euroclasse F di reazione al fuoco conforme EN13501-1, codificato con codice di designazione PUR EN 13165-T2-DS(TH)2CS(10/Y)100-TR40 che ne descrive rispettivamente le caratteristiche di stabilità dimensionale (DS(TH)2),
resistenza a trazione (TR40) e di resistenza a compressione (CS(10/Y)100). L’isolante sarà costituito da listelli, larghi 50 mm, in schiuma poliuretanica autoestinguente, di λ=0,030 W/mK, laminata in continuo fra due feltri di vetro o fra due cartonfeltri bitumati che sono accoppiati a caldo in continuo ad una membrana bitume polimero impermeabilizzante sottotegola tipo P4,5 con faccia superiore costituita da scagliette di ardesia antiscivolo incollate ad alta temperatura che è armata con un tessuto non tessuto di poliestere composito stabilizzato con fibra
di vetro. Ai rispettivi spessori dell’isolante, la cui scelta risulterà dal calcolo volto ad evitare la formazione di condensa nella stratigrafia, corrisponderanno le seguenti resistenze termiche: THERMOBASE PUR/35 Spessore
20
Res. termica 0,686 R(m2K/W)
30
40
50
60
1,025
1,362
1,695
2,029
NOTA. A pag. 35 riportiamo il Test di tenuta alla fiamma del sormonto di PROMINENT chiodato su legno Capitolato Tecnico
SOTTOTEGOLA
29
M
IMPERMEABILIZZAZIONE ED ISOLAMENTO TERMICO SOTTOTEGOLA DI COPERTURE IN LEGNO
SOTTOTETTO ABITATO NON VENTILATO
NOTA. La densità del fissaggio della membrana AUTOTENE può essere ridotta allo stretto necessario per garantire stabilità fino alla posa del pannello isolante il cui fissaggio è deputato a fornire la stabilità della stratigrafia. Le caratteristiche dei materiali impiegati sono descritte nei capitolati presentati nelle pagine precedenti.
02. ISOBASE
03. MINERAL TESTUDO
01. AUTOTENE BASE
5 chiodi/m2
Membrana incollata a fiamma su isolante termico in pannelli accoppiato a membrana bitume polimero fissato meccanicamente su barriera al vapore autotermoadesiva
N
IMPERMEABILIZZAZIONE E ISOLAMENTO TERMICO SOTTOTEGOLA DI COPERTURE IN LEGNO
NOTA. La densità del fissaggio del pannello isolante sarà indicata dal fabbricante dello stesso e non inferiore a 5/m2. Le caratteristiche dei materiali impiegati sono descritte nei capitolati presentati nelle pagine precedenti.
SOTTOTETTO ABITATO NON VENTILATO 02. Isolante termico
03. MINERAL TESTUDO
01. AUTOTENE BASE
Membrana incollata a fiamma su isolante termico in pannelli resistenti al calore fissato meccanicamente su barriera al vapore autotermoadesiva 30
SOTTOTEGOLA
Capitolato Tecnico
O
IMPERMEABILIZZAZIONE E ISOLAMENTO TERMICO SOTTOTEGOLA DI COPERTURE IN LEGNO
SOTTOTETTO ABITATO NON VENTILATO
NOTA. La densità del fissaggio della membrana ROLLBASE P/V può essere ridotta rispetto a quando indicato nel capitolo riguardante la preparazione del piano di posa (pag. 22) poiché sarà il fissaggio successivo dei pannelli isolanti a garantire la stabilità della stratigrafia.
03. ISOBASE
04. MINERAL TESTUDO
02. DEFEND o DEFEND ALU
01. ROLLBASE
5 chiodi/m2
Membrana incollata a fiamma su isolante termico in pannelli accoppiato a membrana bitume polimero fissato meccanicamente su barriera al vapore incollata ad uno schermo alla fiamma chiodato
P
IMPERMEABILIZZAZIONE ED ISOLAMENTO TERMICO SOTTOTEGOLA DI COPERTURE IN LEGNO
NOTA. La densità del fissaggio meccanico del pannello isolante che garantisce la stabilità della stratigrafia sarà indicato dal fabbricante dello stesso e non inferiore a 5/m2.
SOTTOTETTO ABITATO NON VENTILATO 03. Isolante termico
04. MINERAL TESTUDO
02. DEFEND o DEFEND ALU
01. ROLLBASE
Membrana incollata a fiamma su isolante termico in pannelli resistenti al calore fissato meccanicamente su barriera al vapore incollata ad uno schermo alla fiamma chiodato
Capitolato Tecnico
SOTTOTEGOLA
31
PARTICOLARI DI POSA COPERTURE IN CLS E LATEROCEMENNTO Il collegamento potrà essere realizzato con lamiere metalliche sagomate dotate di un’ala di raccordo al manto di 12 cm ca. che verrà preventivamente verniciata di primer. Oppure il collegamento potrà essere realizzato con lo stesso manto impermeabile. Nel corpo del camino verrà ricavata una sede del manto impermeabile come indicato in figura. Questa verrà verniciata con una mano di primer.
Camini
Il collegamento impermeabile al camino verrà realizzato con fasce di TESTUDO SPUNBOND da 4 mm applicate a fiamma che scendono per 20 cm sulla parte piana e che salgono sul corpo del camino per almeno 10 cm al di sopra del livello delle tegole. Le fasce verranno stese prima della posa del MINERAL TESTUDO. I fogli che rivestono il piano del tetto verranno incollati fino al piede del camino, su questi per 15 cm verranno incollate delle fasce di MINERAL TESTUDO che saliranno sul corpo del camino per almeno 10 cm sopra il livello delle tegole. In presenza di THERMOBASE TEGOLA la barriera vapore verrà rigirata e incollata a fiamma sul corpo del camino alla stessa quota dello spessore isolante. I pannelli isolanti verranno attestati al piede del camino e il raccordo verrà realizzato con fasce da 20 cm in TESTUDO SPUNBOND da 4 mm incollate a fiamma a cavallo dello spigolo fra corpo del camino e superficie del tetto, queste verranno rivestite a fiamma da fasce in MINERAL TESTUDO larghe tanto da coprire per 20 cm il THERMOBASE e da salire sul camino per almeno 10 cm sopra il livello delle tegole.
La cassa del lucernario deve essere munita di una ala di raccordo metallica piana, larga almeno 12 cm, che verrà verniciata di primer. Si dovrà appiattire con un martello il dente di raccordo alle tegole normalmente presente nei lucernari in commercio. L’ala di raccordo appoggerà su delle fasce di DEFEND 4 più larghe di 10 cm, che verranno incollate al piano di posa prima dell’applicazione del manto impermeabile. Successivamente verranno incollate a fiamma delle fasce di rinforzo in TESTUDO SPUNBOND da 4 mm a cavallo della lamiera e del DEFEND 4 mm. Il MINERAL TESTUDO vi verrà incollato sopra.
Lucernari
Con THERMOBASE TEGOLA, la cassa del lucernario sarà elevata sul piano del tetto in modo che la lamiera di collegamento appoggi sul THERMOBASE tra lamiera ed isolante verrà posta una striscia di mastice bituminoso. Lungo il perimetro del lucernario la superficie mineralizzata del THERMOBASE verrà verniciata con primer per una zona larga 20 cm. Successivamente il collegamento impermeabile verrà realizzato con fasce di TESTUDO SPUNBOND da 4 mm ricoperte di MINERAL TESTUDO incollate a cavallo della lamiera e dell’isolante.
Nelle tubazioni di sfiato metalliche, in cemento-amianto, in plastica non è possibile ricavare la sede del manto nel corpo del camino per cm il collegamento impermeabile verrà realizzato con sagome in metallo o in gomme resistente agli esterni. Il raccordo sarà formato da un manicotto munito di ala di raccordo largo almeno 12 cm che sarà verniciato di primer, tipo “bocchettone rovescio” sul quale si incollerà il manto impermeabile e da un collarino di protezione che verrà fissato al camino.
Camini di sfiato a sezione circolare di diametro inferiore a ø 20 cm, antenne tv, ecc.
32
SOTTOTEGOLA
L’ala di raccordo verrà incollata a fiamma su di una pezza di DEFEND 4 di 10 cm più larga che era stata precedentemente incollata al piano di posa. Successivamente vi verrà fissata un’altra pezza di rinforzo in TESTUDO SPUNBOND 20-4 sul quale si incollerà il MINERAL TESTUDO. Se in presenza di THERMOBASE TEGOLA, verrà seguito il medesimo procedimento previa verniciatura con primer della superficie mineralizzata del THERMOBASE per la zona sulla quale si incolla la pezza di DEFEND.
Capitolato Tecnico
Il canale di gronda sarà munito di un’alta metallica di raccordo all’impermeabilizzazione oppure la connessione verrà ottenuta con una lamiera sagomata. Quando è possibile è sempre preferibile seguire il secondo sistema che è di più facile manutenzione.
Linea di gronda
L’ala di raccordo metallica trattata con una mano di primer verrà fissata su di una pezza di DEFEND 4 più larga di 10 cm che sarà stata precedentemente incollata sul bordo del tetto. Su questa verrà incollata a fiamma una fascia di TESTUDO SPUNBOND da 4 mm di 10 cm più larga del DEFEND 4 e il tutto verrà rivestito con il MINERAL TESTUDO. Il bordo del tetto sarà finito con un dente cementizio o un listello di legno di spessore uguale a quello del THERMOBASE. Su questo verrà rigirata la barriera al vapore e sarà fissata la lamiera sagomata di raccordo. Sulla lamiera verniciata di primer verrà incollata una fascia di TESTUDO SPUNBOND 20-4 più larga di 10 cm e su questa verrà incollata a fiamma una striscia di MINERAL TESTUDO. Sulle linee di colmo, displuvio e compluvio l’impermeabilizzazione verrà rinforzata. Prima della posa del manto a cavallo delle linee di intersezione dei piani verranno incollate a fiamma delle fasce di TESTUDO SPUNBOND da 4 mm larghe almeno 33 cm. Su queste poi verrà incollato il MINERAL TESTUDO.
Linee di colmo, displuvio, compluvio Su THERMOBASE TEGOLA a cavallo delle linee di intersezione dei piani verranno incollate a fiamma, prima della posa della barriera al vapore, delle fasce di DEFEND ALU 3 larghe 33 cm. Dopo la posa del THERMOBASE TEGOLA la zona a cavallo delle linee di colmo, compluvio e displuvio, verrà verniciata con primer per una fascia larga tanto da permettere l’incollaggio a fiamma di una fascia di rinforzo da 33 cm di TESTUDO SPUNBOND da 4 mm che verrà ricoperta da una fascia di MINERAL TESTUDO di pari larghezza. Il bordo laterale del tetto può essere finito con muretto o con profilato metallico munito di ala di raccordo che andrà verniciato di primer.
Bordi laterali del tetto
Capitolato Tecnico
MURETTO Il muro verrà rivestito con una fascia di TESTUDO SPUNBOND da 4 mm incollato a fiamma su una mano di primer. Successivamente verrà rivestito dal MINERAL TESTUDO e se necessario la testa del muretto verrà protetta da una scossa metallica. PROFILATO METALLICO Sul bordo del tetto verrà incollato a fiamma una striscia di DEFEND 4 di 10 cm più larga dell’ala di raccordo del profilato, questo vi verrà fissato sopra e sarà rivestito da una fascia di rinforzo in TESTUDO SPUNBOND da 4 mm sul quale poi si incollerà il MINERAL TESTUDO. MURETTO Sul muretto verrà rigirata la barriera al vapore, il THERMOBASE al piede del rilievo verrà verniciato di primer per una zona larga 10 cm e il raccordo sarà realizzato con fasce di TESTUDO SPUNBOND 20-4 rivestite da fasce di MINERAL TESTUDO. Se necessario la testa del muretto verrà protetto da una scossalina metallica. PROFILATO METALLICO Prima della posa del profilato il bordo del THERMOBASE verrà verniciato di primer e rivestito con una fascia di DEFEND 4 di 10 cm più larga dell’ala metallica. Su questa verrà posato il profilato che verrà rivestito con una fascia di TESTUDO SPUNBOND da 4 mm sulla quale poi verrà incollata una striscia di MINERAL TESTUDO più larga di 10 cm. SOTTOTEGOLA
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PARTICOLARI DI POSA COPERTURE IN LEGNO I materiali usati per la costituzione del piano di posa in legno su cui, secondo i casi, appoggerà direttamente il manto impermeabile o la stratigrafia di isolamento ed impermeabilizzazione, dovranno essere espressamente dichiarati come idonei all’uso in copertura dal fabbricante degli stessi e adeguatamente protetti da funghicidi ed insetticidi che al momento della posa dovranno essere completamente essiccati. Il piano di posa può essere costituito da tavole di piccole dimensioni in legno massello, o da pannelli lignei di grandi dimensioni (da 2 a 4 m2 ca.) che al momento dell’uso dovranno avere un tenore di umidità dichiarato dal fabbricante come compatibile con la posa in copertura. Il tavolato sarà adeguatamente fissato alle travi portanti e dovrà risultare liscio con fughe e disassamenti non superiori a 2 mm.
Preparazione del piano di posa
Tutte le intersezioni fra piani della copertura vanno raccordate con fasce di ALUSUN (membrana autoprotetta con lamina di alluminio) larghe 0,30 m poste a cavallo della linea di accostamento con la faccia metallica rivolta verso il basso e chiodate ogni 20 cm su entrambi i lati. in alternativa per fessure ≥1 cm vanno usate delle lamiere metalliche larghe 0,25 m di spessore ≥0,6 mm ALUSUN chiodate su entrambi i lati ogni 20 cm.
ALUSUN
ALUSUN
ALUSUN
ALUSUN ALUSUN
Preparazione dei rilievi e parti verticali in genere
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SOTTOTEGOLA
Tutte le parti verticali in legno verranno rivestite con una membrana bitume polimero elastoplastomerica tipo TESTUDO SPUNBOND POLIESTERE da 4 mm. La membrana verrà fissata meccanicamente al supporto con chiodi a testa larga 10 mm o graffe metalliche disposte ogni 10 cm sui sormonti e sui bordi dei fogli e a quinconce ogni 33 cm sul resto del foglio che verrà risvoltato sul piano per 20 cm. Nel caso il piano di posa sia costituito da pannelli lignei di grandi dimensioni in alternativa la membrana potrà essere saldata a fiamma dopo aver preventivamente applicato il “pontage” sulle linee di accostamento dei pannelli.
Chiodi ogni 10 cm Chiodi ogni 33 cm disposti a quinconce
Supporto in legno Chiodi ogni 10 cm
Capitolato Tecnico
1
Per meglio evidenziare l’eventuale passaggio della fiamma, sul pannello OSB, si stende un pannello di polistirolo da 10 mm, sensibile a temperature superiori ad 80°C, sul quale verrà chiodato PROMINENT
3
Chiodatura del sormonto di Prominent
5
Controllo dell’integrità del pannello di polistirolo per valutare il passaggio della fiamma sotto il sormonto chiodato di PROMINENT
2
Stesura del foglio di Prominent
4
Posa a fiamma di THERMOBASE TEGOLA
6
Non vengono evidenziate alterazioni del polistirolo. Segnale che la fiamma non ha superato il sormonto chiodato di PROMINENT
Test di tenuta alla fiamma del sormonto di Prominent chiodato su legno
Entrata ventilazione primaria S2 dalla linea di gronda
Microventilazione e ventilazione sottotegola
S1
Uscita delle ventilazioni S1+S2 dalla linea di colmo
S1 S2 S2
S1 = Microventilazione sottotegola S2 = Ventilazione dell’isolamento del tetto ventilato
Capitolato Tecnico
SOTTOTEGOLA
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Cg - 1000 - 05/2006
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