IL PROCESSO DI VALUTAZIONE DI UN SITO PRODUTTIVO: IL CASO ABBOTT DOPO L’ACQUISIZIONE DI KNOLL
Prof. Bernardino Quattrociocchi
1Corso: Supply chain management Docente: Bernardino Quattrociocchi
1
Considerazioni di sintesi
L’azienda si posiziona tra le prime cento corporate
nel mondo, con un fatturato di 19,681 bilioni di dollari, circa 70.000 dipendenti, settantanove siti produttivi localizzati nei cinque continenti, in grado di servire oltre 130 nazioni;
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Introduzione
Considerazioni di sintesi
Con decorrenza 2 marzo 2001, Abbott ha acquisito
Knoll, ex divisione farmaceutica di BASF AG, per 7,2 miliardi dollari, introducendo nel portafoglio prodotti alcune
terapie
innovative,
rappresentate,
esempio, dalla Sibutramina.
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Introduzione
ad
Obiettivi
Liberare risorse finanziare da allocare efficacemente
nel ciclo di ricerca e sviluppo, così da mantenere un tasso di innovazione coerente con le aspettative del mercato;
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Introduzione
Obiettivi
Alleggerire la struttura di costo di prodotto, così da
favorire
politiche
di
prezzo
maggiormente
competitive, in situazioni di mercato amministrato del tipo “seleziona il migliore al minor prezzo” (choose the best at the best price).
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Introduzione
La nuova dimensione produttiva di Abbott Si sono venute a creare due trasformazioni nell’organizzazione e nell’estensione geografica che hanno comportato decisioni in merito:
Eliminare le eventuali ridondanze nella nuova struttura produttiva e logistica, nel tentativo di rendere più efficiente l’attuale capacità produttiva; Stimare la capacità produttiva futura e progettare, in tal senso, la costruzione di nuovi siti produttivi.
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Introduzione
La nuova dimensione produttiva di Abbott Dopo l’acquisizione di knoll, la struttura produttiva di Abbott si articola in 79 impianti produttivi in tutto il mondo. La localizzazione dei siti produttivi è stata influenzata da alcune determinanti come: La convenienza economica della forza lavoro; I regimi doganali in tema di imposizione fiscale nei trasferimenti di prodotti e semilavorati infra gruppo; La tassazione dei profitti; Supply Chain Management Bernardino Quattrociocchi
Introduzione
Localizzazione e sovrapposizione
La presenza di cambi monetari stabili e favorevoli;
La stabilità economica del paese “ospitante”;
La possibilità di strutturare un sistema logistico efficiente, ovvero la convenienza economica nella distribuzione del prodotto finale;
La disponibilità in loco di risorse umane e tecnologiche adeguate.
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Introduzione
Localizzazione e sovrapposizione
Il dilemma dell’efficiente allocazione delle produzioni, nell’industria farmaceutica, si muove parallelamente al
processo di ricerca di nuovi farmaci.
Il
problema
reale
inizia
nella
fase
III
sperimentazione clinica Supply Chain Management Bernardino Quattrociocchi
Introduzione
della
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Introduzione
La valutazione del sito produttivo di Campoverde
In primo luogo, la necessità di valutare, selezionare e dismettere alcuni siti produttivi non più “strutturalmente compatibili” con la nuova dimensione reale della corporate; Considerevole sovrapposizione tra i depositi ed i centri distributivi delle due imprese – Abbott e Knoll – in alcune aree geografiche, specie nei Paesi dell’Est, dove Knoll poteva contare su una forte penetrazione sul mercato.
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Introduzione
Da qui l’esigenza di razionalizzare la struttura produttiva e logistica di Abbott con lo scopo di:
esplicitare il potenziale commerciale e le
sinergie espresse dalla gamma di nuovi prodotti ed aree terapeutiche;
consolidare i business di Abbott e Knoll, pur mantenendo i rispettivi brand e le forze vendita come separate business unit;
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Introduzione
Da qui l’esigenza di razionalizzare la struttura produttiva e logistica di Abbott con lo scopo di:
eliminare gli investimenti in infrastrutture e in siti
ridondanti, in modo da recuperare redditività sul capitale investito, a livello di corporate, e destinare le risorse “liberate” in investimenti industriali, specie alla luce della posizione finanziaria deficitaria di Abbott dopo l’acquisizione. Supply Chain Management Bernardino Quattrociocchi
Introduzione
Da qui l’esigenza di razionalizzare la struttura
Il top management nel processo decisionale
ha adottato i criteri : –
Di carattere tecnologico (degli impianti)
–
Di
efficienza
(metodologia
e di
di tipo
efficacia
operativa
benchmarking
performances) Supply Chain Management Bernardino Quattrociocchi
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delle
Valutazione delle performance benchmarking
il grado di specializzazione tecnologica degli impianti (alta o bassa specializzazione);
il lay-out degli impianti (per prodotto – ogni linea un determinato prodotto – o per processo – ogni impianto svolge lo stesso processo);
la struttura di costo di produzione (costi di struttura e costi di utilizzo della struttura produttiva);
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Introduzione
Valutazione delle performance benchmarking
gli investimenti necessari nei siti produttivi esistenti,
considerato l’attuale livello delle capacità incorporate ed il loro utilizzo;
l’efficienza delle prestazioni delle unità tecniche di produzione
ed il tempo di attraversamento dei materiali prima di giungere all’output finale (cycle time);
il livello di servizio al cliente e la capacità di risposta del sistema logistico alle variazioni di domanda
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Introduzione
Risultati della valutazione
le attività di packaging degli output, prevalentemente
blister e bottiglie, sono state standardizzate e ridotte ad un numero limitato di combinazioni e dosaggi, con evidenti benefici in termini di razionalizzazione dei flussi di produzione;
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Introduzione
Risultati della valutazione
il lavoro diretto, ovvero il personale direttamente
impiegato nei processi di produzione, si attesta ad un livello piuttosto basso, di converso il personale addetto ai processi di staff è più numeroso apparendo piuttosto “sbilanciato” se rapportato con quello degli addetti alla produzione; Supply Chain Management Bernardino Quattrociocchi
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Risultati della valutazione
il livello di giacenza dei prodotti finiti nel magazzino si attesta
spesso su valori piuttosto bassi e comunque a livelli di eccellenza tanto da essere tra i migliori, se confrontato con quello di altri siti produttivi;
il tempo di attraversamento dei materiali presenta diverse opportunità di miglioramento, se comparato con quello di altri siti produttivi.
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Introduzione
Evidenze empiriche sfruttamento capacità produttiva
La produzione è espressa in milioni di blister Supply Chain Management Bernardino Quattrociocchi
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Evidenze empiriche sfruttamento capacità produttiva
Dalla precedente tabella, si desume che la
capacità produttiva inutilizzata è stata del 60/70%
Punto di forza Supply Chain Management Bernardino Quattrociocchi
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Evidenze empiriche sfruttamento capacità produttiva
La capacità produttiva è stata calcolata sulla base di tre turni, per 365 giorni, per 180 blister a minuto, per
quattro linee, per un risultato di 378.4 milioni di blister potenzialmente producibili
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Introduzione
esempio
Il rapporto tra quantità prodotta e utilizzo effettivo
dell’impianto
(O.E.E.:
overall
equipment
effectiveness) indica il grado di sfruttamento effettivo dell’impianto, nel caso in esame pari a 11.8%
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Considerazioni di sintesi
il miglioramento dell’organizzazione interna del sito produttivo, individuando le problematiche più frequenti, la cui soluzione, richiedeva decisioni di routine, ma che sovente distoglievano risorse dalle attività fondamentali; l’individuazione di procedure standard per la risoluzione delle problematiche più frequenti, in modo da procedere ad una delega di base più ampia; la delega a specifiche unità organizzative a risolvere alcuni problemi specifici, in modo da individuare “centri di responsabilità” che si attivassero autonomamente ed automaticamente in caso di necessità operativa;
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Introduzione
continua
il miglioramento e la standardizzazione del processo
produttivo nel suo complesso, in particolare, ponendo attenzione ai cambi di materiale ed al riatrezzaggio delle unità tecniche di produzione;
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Introduzione
continua
il ripensamento del layout degli impianti, il quale doveva
essere orientato verso un’ottimizzazione dei flussi logistici interni, al fine di decrementare i relativi costi e ridurre ulteriormente il costo di struttura;
il miglioramento di servizi di supporto al cliente finale, senza, tuttavia, aumentare la struttura del costo di produzione; Supply Chain Management Bernardino Quattrociocchi
Introduzione
continua
Il monitoraggio più assiduo della supply chain e in particolare, la riduzione dei tempi di attraversamento eccessivamente lunghi, i quali erano dovuti principalmente a processi di lavoro non controllati, che causavano livelli di inventario elevati e bassi livelli di servizio; Il miglioramento dei modelli di gestione della domanda, sia per migliorare la gestione degli ordini (forecast) sia per ridurre il valore di magazzino (principi attivi e farmaci finiti)
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Conclusioni
In conclusione, è possibile affermare che l’organo di governo dell’impresa ha mantenuto la configurazione di base del sito produttivo, ritenendo la stessa congruente con le caratterisitiche della struttura produttiva complessiva, ed ha, di converso, operato con successo, tanto da migliorare la gestione del sito stesso
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