IL GOVERNO MONDIALE EBRAICO di Dagoberto Huseyn Bellucci (in 18 capitoli)
CAPITOLO 7° DALL’ ESCLUSIVISMO RAZZIALE AGLI OMICIDI RITUALI
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CAPITOLO 7 - DALL’ ESCLUSIVISMO RAZZIALE AGLI OMICIDI RITUALI Se l’essenza della filosofia talmudica appare dunque come esclusivamente anti-tradizionale e l’ esoterismo della kabala quantomeno singolare , alla luce di quanto abbiamo potuto valutare nel precedente capitolo , con le loro sfumature sincretiste e la loro visione panteista sorretta da elementi magico-occultistici , l’ attività pratica che dalle prime due si sarebbe sviluppata in seno all’ elitè sacerdotale ebraica appare a dir poco abominevole , soprattutto per l’ odio atavico con il quale le comunità ebraiche sparse per i quattro venti dalla diaspora avrebbero interpretato detti precetti e dette legislazioni sociali. Supportate da errate interpretazioni di rabbini e di dotti ebraici , le comunità degli ebrei incominciarono a utilizzare la loro esperienza nel campo finanziario e commerciale per infiltrare astutamente sia le società cristiane d’ Europa che quelle islamiche d’ Asia e Africa e dirigerne le politiche contrapponendo sovrani e stati in dispute di natura commerciale o attizzando il fuoco sotto le ceneri degli odii religiosi cosi’ come avvenne durante le dispute territoriali nella penisola iberica fra mussulmani e cristiani. All’ interno delle società cristiane soprattutto gli ebrei saranno sempre considerati come un elemento sostanzialmente estraneo ed ostile , verranno fatti oggetto di limitazioni e di restrizioni dalle ordinanze dei diversi stati e dalle bolle pontificie che miravano soprattutto ad impedirne l’ assimilazione e la conseguente possibile attività di infiltrazione e cospirazione. Gli ebrei saranno in effetti trattati come inaffidabili sudditi dai sovrani cristiani e ipocriti estranei dalla Chiesa cattolica, pronti a cambiare bandiera e a sostenere i nemici islamici alla prima occasione , sostanzialmente un elemento ‘orientale’ e levantino in territorio europeo mai organicamente assimilabile e interno alla totalità organica delle società medievali cristiane. D’ altro canto per le comunità ebraiche le cose non andarono poi molto meglio nell’ area di dominio dell’ Islam e dei distinti califfati che si sarebbero succeduti alla guida del mondo mussulmano. Gli arabi ritenevano inaffidabili e scaltri abilmente negli affari e nel commercio gli ebrei, pur rispettandoli come monoteisti , avevano insegnato dal Sacro Corano la loro naturale predisposizione al tradimento e al voltafaccia, il loro odio atavico inoltre per il Profeta dell’ Islam Muhammad ne confermava la doppiezza e la inaffidabilità. ‘Gli ebrei – scrive lo storico Litvinoff – già ne avevano fatto la conoscenza , nella fattispecie quegli ebrei che avevano trattato con disprezzo Maometto venuto dalla Mecca a Medina per proclamarvi la propria missione. ….Non avevano tempo ,quegl’israeliti, per il nuovo profeta, e pagarono cara la
loro ostilità: tutti gli uomini uccisi, tutte le donne e i bambini deportati come schiavi. Era il 627, anno quinto dell’Egira. Dura lezione sul prezzo del disprezzo: d’ora in poi gli ebrei sarebbero stati ben consci di quanto fosse pericoloso sottovalutare gli arabi, anche se la Cristianità s’ostinava a vedere in loro solo dei barbari.’ (1°) Malgrado cio’ nelle terre governate dall’ Islam , nel ‘dar al Islam , la condizione delle comunità ebraiche fu sensibilmente migliore di quanto avvenne in Europa , e tra alti e bassi si puo’ dire che i mussulmani ne rispettassero il culto e l’ auto-organizzazione in comunità autonome . Per i mussulmani , del resto , cio’ risultava naturale, cosi’ come per le molte distinte chiese cristiane d’ Oriente sparse dal Marocco all’ Iran lungo l’ asse mediterraneo e accettate in virtu’ della loro fedeltà al Governo del Califfo. La condizione di ebrei e cristiani si poteva ritenere sostanzialmente tollerabile avendo garantite le loro attività religiose in quasi tutte le zone del vasto impero islamico , entrambi i due gruppi erano rispettati e veniva loro solamente prescritto di non fomentare rivolte né operare per l’ evangelizzazione o la conversione dei mussulmani. Come scrive l’ebreo Litvinoff: ‘Una volta compreso che né ebrei né cristiani si sarebbero arresi in massa al Corano, i musulmani consentirono loro di vivere come preferivano, ma a patto di starsene relegati nello stato d’inferiorità decretato per gli infedeli: protetti, ma per questo soggetti al pagamento d’un pesante tributo. Designati come dhimmi , condizione a suo modo privilegiata, agl’infedeli non era lecito far del male, popoli assoggettati i cui diritti potevano essere concessi o revocati ad arbitrio del sovrano di turno.’ (2°) Nelle terre rette dalla legislazione islamica inoltre la garanzia del potere centrale di evitare opposizioni o infiltrazioni era anche data dalla superiorità ritenuta Verità Assoluta del Verbo Coranico , cosi’ come dalla proibizione ai non mussulmani di rivestire cariche di governo o di far parte dei quadri superiori delle potenti forze armate del Califfo. E’ qui’ importante sottolineare come ,alla corte dei califfi prima e dei sultani ottomani poi , saliranno nelle vesti di ascoltati consiglieri molti insigni rappresentanti delle comunità ebraiche e cristiane. Gli ebrei dunque , sempre sospesi fra tolleranza e virulente vampate di ostilità , sopravviveranno come l’ acqua nell’ olio senza mescolarsi alle rispettive società , islamiche o cristiane, nelle quali erano costretti a vivere sui due lati del mediterraneo. ‘Per una singolare ironia del destino – scrive Batault – allorchè – prima col cristianesimo e poi con l’Islam – il dio esclusivo e geloso dei Giudei trionfò assieme ai suoi compagni inseparabili (l’intolleranza e il fanatismo), questo dio si rivoltò contro il ‘popolo eletto’ e ne accrebbe le miserie. Dato che il popolo eletto non ha mai avuto un’arte, né una scienza, né una vera civiltà
originariamente proprie: che non ha mai costruito un grande impero sulla né sul mare, al pari degli Assiri o dei Fenici, pur essi popoli semitici; che il suo apporto alla civiltà universale si limita a una concezione religione la cui originalità più sorprendente , sotto il profilo psicologico, risiede nell’esclusivismo …’
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Utilizzando la loro potente arma di coercizione e di imposizione , il Kahal Supremo disporrà la piu’ ferrea disciplina alle comunità ebraiche, adottando un esclusivismo di massima che – secoli piu’ tardi – sarebbe servito quale pretesto per richiedere pieni diritti e libertà dimostrandosi cosi’ vittime dei poteri teocratici cristiani e islamici intolleranti e fanatici del Medioevo. L’ arma dell’ ebraismo in questo contesto di oggettive difficoltà di manovra , sarà sempre quella del commercio e della influenza economica. Gli ebrei inizieranno – passati i periodi di crisi e quelli di guerra – a sostenere attraverso il prestito ad interesse ( l’ usura proibita a cristiani e islamici ) l’ uno o l’ altro dei contendenti, fornendo a principi e re, califfi ed emiri , vaste risorse finanziarie necessarie per affrontare conflitti e crisi cicliche dovute a carestie e indigenza altrimenti insostenibili. Soprattutto in Europa , all’ interno dei differenti regni cristiani, l’ ombra dell’ usurocrazia di matrice ebraiche si sarebbe manifestata potentemente , elaborando una fitta tela di traffici e scambi , di qualsivoglia materia prima cosi’ come di armamenti , che avrebbero finito per determinare l’ insostenibile posizione di subordinazione di intere nazioni europee al potere economico del Gran Sinedrio. ‘La nascita del sistema creditizio – scrive Bochaca – fu segnata da un incremento del livello di perversione della struttura commerciale. La commercializzazione di ogni bene aveva richiesto l’assunzione di un valore astratto per ogni merce. Con il sistema del prestito di denaro da parte del banchiere , anche questo mezzo di intermediazione (merce per eccellenza) diviene entità puramente astratta. Fondamento del credito non è , infatti, il possesso di denaro ma la presunzione di solvilibilità. Il banchiere in realtà non presta ma avalla, con il suo ‘buon nome’ e con la sua garanzia, l’anticipo di danaro che colui che richiede il prestito intende utilizzare a fini produttivi,’ (4°) Si tratta del principio economico che ha portato alla nascita del moderno capitalismo, della fase storica che ha visto il passaggio dall’economia naturale a quella capitalistica. Gli ebrei saranno ovviamente i principali protagonisti in questa fase, già predisposti da una secolare esperienza nel settore, estendendosi i loro tentacoli in maniera organica sulle principali società europee prima e su quelle nord-americane poi.
Come questo sia stato possibile è ovviamente una storia a parte che tenteremo di descrivere in altro contesto, varrà per tutti l’ esempio delle prescrizioni talmudiche di seguito riportate per comprendere l’ operato ebraico : ‘Dio ha ordinato di praticare l’ usura con un gentile e di non prestare a lui sino a quando non paghi tutti gli interessi, in modo tale che cosi’ – anziché facilitargli la vita – gliela renderemo assolutamente insostenibile.’ ‘E’ proibito prestare senza usura al non ebreo’ citato nel trattato ‘Hadrà’ . Lo stesso Gran Sacerdote Ezra aveva , molti secoli prima , ordinato a tutti gli ebrei sparsi nel mondo di non prendere per coniuge un Goym , né di procurare ai non ebrei pace, prosperità o serenità. Il rabbino Albe nel suo trattato ‘Sefer Haikharim’ confermava testualmente che ‘Dio ha dato agli ebrei fortuna e potere di vita o morte sugli altri popoli della terra.’ Il trattato ‘Jalkhut Simeoni ad Pentateucum’ e , in alcuni sezioni anche il trattato ‘Masseh Sopharim’ , stabilisce che ‘Colui che farà scorrere il sangue degli empii, offrirà un grande sacrificio a Dio.’ ‘Il Talmud – ha scritto Maurizio Lattanzio – ha rappresentato il tessuto unificante e l’elemento di coesione che ha garantito all’ebraismo della Diaspora la conservazione della sua profonda identità religiosa,spirituale ed etico-culturale, a dispetto della sua dispersione nel mondo. In esso e nella cultura dell’ebraismo diasporico sono rintracciabili i più solidi riferimenti storici e religiosoculturali del fenomeno mondialista.’ (5°) Sarà pertanto partendo dall’etica del Talmud che si riuscirà a comprendere l’ebraicità, sedimentata nell’anima razziale di un popolo il quale , sul sangue e sull’esclusivismo teologico-razziale, ‘servirà’ quale oggettivo supporto antropologico alle Forze della Sovversione. Tale processo arriverà a coinvolgere e ‘avvolgere’ letteralmente le società cristiane, ottenendo ‘quella mercantilizzazione dell’esistenza che trovò ,almeno in sette secoli di storia europea (effettualmente , data l’europeizzazione del mondo, oggi si può dire purtroppo della storia mondiale) , nell’anima ebraica la sua matrice più frenetica e virulenta, e nell’ebreo il suo tipico, più incisivo e potente, veicolo d’infezione’. (6°) Ebraicizzate le società cristiane e resi ebrei nell’anima i cristiani era giocoforza una partita vinta quella che l’Usurocrazia Finanziaria Giudaica avrebbe condotto spavaldamente contro i popoli ‘Goym’ di turno. Ovviamente non stupirà che per i rabbini , cristiani e islamici appartengano a questa speciale categoria… oltrechè empii difatti gli ebrei ci chiamano impuri, ipocriti, idolatri e ‘carogne d’ animali’.
E’ chiaro che , partendo da questi presupposti dottrinali e da questi precetti talmudici , e’ normale che alcuni storici e studiosi cristiani abbiano potuto vedere nell’ ebraismo la principale causa di scismi e divisioni, cosi’ come per molti eminenti religiosi islamici essi rispondano invero alla descrizione che – nei testi islamici – si è data delle ‘orde dei combattenti per Gog e Magog’ al servizio di ‘al-Shaytan’ , il Demonio. (7°) Cosi’ come questa serie di trattati talmudici non facessero altro che pregiudicare la posizione delle comunità ebraiche poste sotto la cristianità o sotto l’ Islam. In questi trattati e’ difatti possibile ravvisare una sorta di giustificazione morale per i cosiddetti ‘crimini rituali’ che , come avremo modo di vedere meglio altrove, di li’ a poco avrebbero finito per contrassegnare in Europa , ma anche in Medio Oriente, gli ebrei come autentici ‘emissari del demonio’ , praticanti riti di sangue e di estrema crudeltà. Come detto avremo modo di osservare meglio , in altro capitolo, questo fenomeno dei cosiddetti omicidi rituali ebraici , al momento riteniamo utile di constatare solamente che – contrariamente a cio’ che si è soliti credere – tali pratiche abominevoli e sadiche non vennero pratiche dagli ebrei nella sola Europa ma anche nel Vicino Oriente islamico e non soltanto in epoca medievale ma anche in tempi a noi piu'’recenti.
Note al Capitolo 7° 1° - Barnet Litvinoff – ‘Il Roveto Ardente – Storia dell’Antisemitismo’ – Edizioni ‘Mondadori , Milano 1988 2° - Barnet Litvinoff – ibidem 3° - Georges Batault – ‘Aspetti della Questione Giudaica’ – Edizione di ‘Ar’ – Padova 1983 4° - Joacquin Bochaca – ‘La Finanza e il Potere’ – Edizioni di ‘Ar’ – Padova 1982 5° - Maurizio Lattanzio – ‘Il Mondialismo’ articolo pubblicato sul mensile ‘Orion’ (Nr° 15 del dicembre 1985) e ripreso da ‘Avanguardia’ (Nr° 77 del marzo 1992) 6° - Franco Freda – ‘I Protocolli dei Savi Anziani di Sion’ , edizioni di ‘Ar’ Padova 1976 7° - Sarà opportuno riflettere su quanto riporta Roberto Giammanco nel suo volume ‘’l’Immaginario al Potere – Religione,media e politica nell’America Reaganiana’ (Antonio Pellicani Editore, Roma 1990) allorchè cita alcune frasi di un dialogo fra l’ex presidente degli Stati Uniti , Ronald Reagan , e Johm Mills uno dei vari telepredicatori protestanti americani cosiddetti messianici (chiamati anche cristiani sionisti) : ‘Ma non lo vedi come tutto si sta avverando? – ribattè Ronald Reagan…..- Non può essere troppo lontano . Ezechiele dice che i nemici del popolo di Dio (Israele ndr) saranno spazzati via da una tempesta di fuoco e cenere bollente e ciò vuol dire che a distruggerli saranno le armi nucleari che in passato non c’erano ma oggi ci sono. Ezechiele ci dice
che Gog , la nazione che guiderà tutte le altre potenze delle tenebre contro Israele, verrà dal Nord. Per generazioni gli studiosi della bibbia hanno detto che Gog dev’essere la Russia e, infatti quale altra nazione di quella potenza c’è a nord d’Israele? Nessuna. Tutto questo sembrava assurdo prima della rivoluzione bolscevica, perché la Russia era una nazione cristiana, ma ora che è diventata comunista e atea , ora che si è messa decisamente contro Dio, risponde perfettamente alla descrizione di Gog!’. Il fatto che un presidente degli Stati Uniti possa aver prestato orecchie a echi lontani di profezie bibliche, a pastori protestanti e tele-predicatori fanatici non deve stupire , specialmente se si considera l’influenza e il ruolo che hanno nella società W.A.S.P (White AngloSaxon Protestant) questi ultimi e il loro esclusivo rapporto con Israele e il popolo ‘eletto’. Ricordiamo solamente come l’American Forum for Jewish-Christian Understanding, sia solamente la punta di diamante delle ‘milizie protestanti pro-sioniste’. A queste folte schiere si devono aggiungere la Moral Majority di Jerry Falwell (un telepredicatore evangelico che assisteva anche a segretizzime riunione della NSC , l’Agenzia per la Sicurezza Nazionale) ,il ‘Word of Lies Ministries’ di Jack Wrytzen, la ‘National Religious Broadcasters’ (la rete unificante i televangelisti) , la Tav Evangeliical Ministries tutti organismi e fondazioni collegate direttamente con le organizzazioni dei fanatici ebrei del Tempi: dall’American Jerusalem Temple Foundation al ‘Chazon Yehezkel’ il movimento estremista fondato dal rabbino ultra-ortodosso Meir Kahane (l’ala più oltranzista dell’attuale parlamento israeliano è rappresentata dagli eredi del Kahane riuniti nel Kach e nel Fronte della Torah , due partiti che sostengono apertamente l’attuale Governo di Ariel Sharon).
IL GOVERNO MONDIALE EBRAICO di Dagoberto Huseyn Bellucci Redatto in Modena, 11 maggio 2002
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