SELEZIONE DELLA RASSEGNA STAMPA GARDESANA
Dal 19 al 25 settembre 2015 •
da BRESCIA OGGI
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dal GIORNALE DI BRESCIA
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da L’ARENA
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da L’ADIGE
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dal TRENTINO
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dalla GAZZETTA DI MANTOVA
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ALTRE FONTI
da BRESCIA OGGI venerdì 25 settembre 2015 – PROVINCIA – Pagina 25 GARDONE RIVIERA. Firmata l´intesa tra Pirellone, Comune e organizzazione degli albergatori della Riviera per dare un futuro al meraviglioso complesso di inizio ´900 Casinò, 300mila euro per rimettersi in gioco Sergio Zanca La Regione finanzia la prima tranche per recuperare lo storico edificio Sarà la sede del Consorzio di promozione turistica e in futuro un teatro Nuova vita per lo storico Casinò di Gardone Riviera, di proprietà del municipio e chiuso dal 24 novembre 2004, la notte del terremoto. Dopo i lavori di consolidamento statico, aveva riaperto solo la parte adibita a ristorante, gestito da un
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privato. Adesso si è trovato il modo di ripartire con un´altra porzione: diventerà la sede del Consorzio Lago di Garda Lombardia, che raggruppa enti pubblici e operatori economici della riviera bresciana per la promozione turistica in tutto il mondo. ENTRO IL 30 GIUGNO del 2016, verranno sistemati gli spazi all´ingresso (lì sarà collocato l´info point) e il salone delle feste, che accoglierà uffici, incontri e conferenze. A tale scopo la Regione Lombardia ha stanziato 200 mila euro, e altri 100 per le attività di promozione. Il Consorzio lascerà quindi l´angusta sede di Villa di Gargnano, per entrare in una più prestigiosa.Ieri mattina, al Grand Hotel, Mauro Parolini, assessore regionale al turismo, Davide Pace, presidente della Comunità montana Alto Garda, ente capofila, Franco Cerini, numero 1 del Consorzio, e il sindaco Andrea Cipani hanno firmato l´accordo. IN VERITÀ nella lettera di intenti non si parla di cifre, ma di «creazione di un polo strategico di riferimento, che coordini le informazioni ai vacanzieri, accolga eventi, esposizioni, meeting; sviluppi le tecnologie on line per avere un database a cui accedere per conoscere strutture ricettive, manifestazioni, punti di interesse; effettui promozione del territorio e qualificazione professionale; partecipi alle fiere di settore».Con questa iniziativa il Comune di Gardone spera di compiere un rilevante passo verso il recupero definitivo dell´ex Casinò. Nel Consiglio comunale di luglio si era parlato della necessità di 620 mila euro complessivi: da Milano arrivano i primi 200 mila.L´obiettivo è quello di trasformare la parte rimanente dell´immobile, vale a dire la sala un tempo adibita a cinema, in un locale per proiezioni, concerti, teatro. Ipotesi ancora sulla carta, e da verificare. Bisognerà, però, trovare i soldi necessari. o giovedì 24 settembre 2015 – PROVINCIA – Pagina 27 TIGNALE. Super lavoro per la Guardia costiera Surfista inghiottito dal lago in tempesta La fidanzata lo salva A Torri resta disperso un 46enne sorpreso dall´infuriare del Peler Un surfista polacco di 31 anni ha rischiato di annegare nel pomeriggio di ieri a poche decine di metri dal porto mdi Tignale. Nonostante le condizioni meteo avverse con raffiche di vento che hanno fatto cadere alcuni rami di alberi a Salò, a Manerba, a Portese e a Desenzano e sganciato alcune barche dai porti del medio e alto lago, è uscito prendendo il largo dal porto di Tignale, quindi a nord, nonostante le raffiche di vento valutate in 45-50 nodi da chi si trovava al Circolo vela di Gargnano e dalla Guardia costiera.La corrente e il vento lo hanno spinto sino quasi alla centrale di Gargnano dove ha tentato di raggiungere invano la riva.L´allarme lo ha lanciato la fidanzata intuendo che il surfista fosse in seria difficoltà. E´ stata allertata la Guardia costiera che attorno alle 16 ha recuperato il polacco. Stremato e contuso, ma vivo. Sbalzato dalla tavola era riuscito a rimanervi aggrappato e a farsi trascinare dalle onde vero Gargnano. Quando i marinai coordinati dal capitano di corvetta Sergio Colombo e dal vice primo maresciallo Pasquale Angelillo era stremato. Lo hanno portato al porto di Bogliaco per essere visitato da un medico. A Torri del Benaco risulta ancora disperso un surfista 46enne colto di sorpresa dal Peler che si era alzato fortissimo. Di lui più nessuna traccia, né della sua tavoletta. Scattato l´allarme alla guardia Costiera, alle ricerche stanno contribuendo carabinieri e vigili del fuoco. Sono tuttora in corso. sabato 19 settembre 2015 – PROVINCIA – Pagina 33 AMBIENTE/1. La forte preoccupazione dei professionisti del settore, emersa al convegno di giovedì sera a Padenghe Il grido di dolore dei pescatori «Sono spariti i pesci del Garda» Alessandro Gatta Il presidente Miori: «Cinque anni e chiudiamo tutti» Dopo alborelle e carpioni rischiano i lucci e le tinche: «Non riescono più a riprodursi, il lago è cambiato»
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Addio alla pesca professionale sul Garda? A lanciare l´allarme sono proprio loro, i pescatori commerciali, che sono anche i più profondi conoscitori dell´ambiente lacustre, messi alle corde non dalla congiuntura economica, ma dal progressivo degrado dell´ecosistemaABBONDA solo il coregone, pesce «immigrato» e riprodotto in incubatoio, ma stanno sparendo le specie autoctone. Una dopo l´altra.«Se va avanti così, tempo cinque anni e smetteremo tutti. Ma non per nostra scelta». Lo ha detto senza mezze misure Ennio Miori, presidente dell´Associazione pescatori bresciani, al convegno di giovedì a Padenghe sul tema «Lago e lavoro».Miori rappresenta una cinquantina di iscritti: «Da 10 anni non peschiamo più l´aola, sparita, da cinque il carpione, sempre più raro, e l´anguilla, vietata. Ormai ci sono rimasti solo i coregoni, le sardine, il persico. Il lago è cambiato: il livello dell´acqua è calato di un metro, sulle pietre c´è solo fango che puzza da morire».C´è una rarefazione di quasi tutte le specie autoctone: «Lucci e tinche sembra che non riescano più a riprodursi - dice Miori -, non si vedono esemplari giovani: peschiamo solo lucci sopra i cinque chili e tinche già vecchie».Una prospettiva apocalittica, non condivisa da tutti gli addetti ai lavori. Dice Marco Cavallaro, pescatore professionista desenzanese, al lavoro da 49 anni: «Dobbiamo essere capaci di adeguarci: cambiano i tempi, cambiano i pesci. Sul lago oggi si pesca 100 volte di più che mezzo secolo fa: nel 2014 abbiamo fatto il record dei coregoni. Certo, ci sono pesci che non si pescano più. Ma la paga ce la guadagnamo con i coregoni, che valgono il 70% del pescato, sardine e persici».L´unanimità i pescatori la ritrovano quando si parla di dilettanti: «Una volta pescavano con la canna, adesso hanno barche più attrezzate delle nostre - continua Cavallaro -: sono tantissimi e pescano più sardine di noi».«Dovrebbero avere più limiti e controlli - incalza Miori -. Sul Garda passano 30mila dilettanti, noi professionisti siamo 180: è una lotta impari». «D´accordo che il coregone c´è - conclude Giacomo Nadir Beltrami, pescatore di Moniga - ma le sardine sono un problema. E poi i lucci: siamo riusciti a fare una spremitura di uova soltanto due anni fa, quando invece avremmo dovuto farla per decenni». Torna all’elenco dei quotidiani
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da L’ARENA venerdì 25 settembre 2015 – PROVINCIA – Pagina 30 LAGO DI GARDA. La disavventura di Massimo Caurla, l'appassionato di sport acquatici di Caprino dato per disperso «Salvo! È stato un miracolo». La notte del surfista alla deriva Barbara Bertasi In acqua alle 15,30 a Torri. Vento e grandi onde lo hanno sorpreso: aggrappato alla tavola, è arrivato a Sirmione. Erano le 4 del mattino
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«È stato un miracolo». Parole di mamma Teresa, 76 anni, dopo aver saputo, nelle primissime ore del mattino - alle 4 che il figlio era salvo ed essere corsa, accompagnata dall'altro figlio Mauro, a trovarlo in Ospedale di Desenzano. È stato veramente «graziato» e ha dimostrato grande forza fisica ed emotiva Massimo Caurla, 47 anni, il caprinese che, mercoledì, uscito in surf a Torri con tre amici, era stato trascinato via dalla corrente mossa dal Peler, il famoso vento del Garda che, alzatosi nel pomeriggio, aveva sconvolto il lago, facendo montare onde gigantesche, alte fino a quattro metri. Massimo, che si è salvato resistendo al freddo sulla sua tavola, ieri è stato trattenuto nell'astanteria del Pronto soccorso dell'ospedale di Desenzano, dove ha mantenuto il riserbo promettendo che avrebbe raccontato la sua avventura tra qualche giorno. Come da referto, era in acqua dalle 15,30 di mercoledì ed è arrivato al Pronto soccorso ieri mattina alle 5. Già stamattina potrebbe essere nella palestra di cui è titolare, il modernissimo Forum Club - Centro Fitness & Squash - Centro estetico con saune e idromassaggi, in via Pertini 12 a Caprino. Il centro così è regolarmente aperto. Del resto, come ha precisato la moglie Elena, non è mai stato chiuso. Anche perché i familiari erano stati avvertiti della sparizione di Massimo nel tardo pomeriggio, a fine giornata lavorativa. Racconta la madre, appena rientrata a Caprino dopo aver visto il figlio: «Massino era a Torri con i surfisti ed era uscito col surf. Ad un certo punto mi ha detto che si è alzato un vento fortissimo. Lui era fuori e, verso le 16, il bastone della vela si è rotto. Era appunto con altri tre ai quali ha chiesto di portare a riva la sua vela e di tornare poi a recuperarlo. Purtroppo, quando sono tornati indietro, non lo hanno più trovato perché la corrente lo aveva allontanato. Lui era sulla tavola su cui ci ha detto di essere rimasto tutta la notte fino a quando, verso le 4, di fronte a Sirmione, ha visto una boa, si è messo a nuotare ed è andato all'albergo di fronte».Sulla strada avrebbe persino incontrato due tedeschi che si sarebbero chiesti, stupiti, cosa ci facesse in giro alle 4 del mattino un uomo con la muta. Ma lui ha tirato dritto. «Ha bussato all'albergo dove lo hanno accolto, chiamando forze dell'ordine e operatori sanitari che lo hanno trasportato in ospedale, dove gli hanno fatto molti accertamenti, perché è rimasto in acqua molte ore. Io l'ho visto bene e tranquillo», dice la madre.Certamente più tranquillo di come sono stati per ore i suoi cari: la moglie Elena e il fratello Mauro, che mercoledì erano corsi a Torri dopo essere stati avvisati in serata dell'accaduto, la mamma e il papà Fausto. «Purtroppo quelli che lo cercavano» - per ritrovarlo si erano subito mossi vigili del fuoco di Bardolino che avevano fatto arrivare l'elicottero da Venezia, guardia costiera, carabinieri di Caprino, protezione civile e polizia locale di Torri - «non lo hanno trovato perché la corrente lo portava un po' al largo, poi verso riva e poi di nuovo al largo senza che mai raggiungesse la costa».Chissà che notte ha passato tenendo conto che, proprio in questi giorni, le temperature si sono fortemente abbassate. «Ha detto che finché era in acqua non ha sentito freddo...», riporta la mamma. Dopo una notte in bianco ora sono tutti più sollevati: «Bisogna fare attenzione», dice la signora. «Mio marito, che proprio mercoledì era a Torri per lavoro, è rientrato nel primo pomeriggio, quando ancora non sapevamo nulla, e mi ha detto che sul lago c'erano onde pazzesche...».Massimo è stato davvero fortunato. Dopo ore all'addiaccio, al largo, ce l'ha fatta. «Alle 4 mia nuora ci ha telefonato dicendo che lo avevano recuperato. Un miracolo e ringrazio di cuore tutti coloro che si sono mossi per lui», dice mamma Teresa.La moglie, riferendo che Massino sta bene e che forse sarebbe stato dimesso già nella serata, ha aggiunto: «È stato bravissimo. Molto lucido in acqua, ha saputo gestire la situazione, controllarsi emotivamente e arrivare a riva a Sirmione. Sono veramente contenta». Da Torri ne ha fatta di strada. Del resto, di educazione fisica è maestro giovedì 24 settembre 2015 – PROVINCIA – Pagina 35 BARDOLINO. Rito rna il 16 e il 17 ottobre il Festival internazionale dedicato a Fracastoro Da Marte a Siracusa, geografia senza confini Camilla Madinelli
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Esplorazioni spaziali, robotica made in Italy e fantascienza si intrecciano con i luoghi della realtà: la scienza parla ai ragazzi Esplorazioni spaziali, sonde robot made in Italy, pianeta Marte e marziani raccontati nei film di fantascienza sono alcuni argomenti trattati quest'anno al quinto Festival internazionale della Geografia, dal 16 al 17 ottobre al centro congressi degli hotel Aqualux e Caesius.Oltre alle capacità dell'uomo di rappresentare spazio e luoghi fisici, insomma, sarà in primo piano la creatività che ha dato vita alla costruzione di miti come Atlantide, la torre di Babele, l'Eldorado e, appunto, i marziani. Perché i luoghi immaginari sono tanto affascinanti quanto utili a farci meglio comprendere quelli reali. Perché c'è sempre qualcosa da scoprire anche quando ci sembra di aver scoperto tutto. Perché servono nuove coordinate per leggere il mondo e aggiornare le mappe. Con un occhio alla Terra e uno al cielo.«I luoghi della realtà e dell'immaginazione» è il tema scelto per questa edizione dal giornalista Rai e scrittore Paolo Gila, curatore dell'evento promosso dall'assessorato alla cultura guidato da Marta Ferrari. La geografia diventa così l'occasione per approfondire il legame tra uomo e ambiente oltre ogni confine.In due giorni di incontri, aperti a tutte le scuole di ogni ordine e grado del Veronese grazie alla collaborazione dell'Ufficio scolastico provinciale, ci si concentrerà su come il passare del tempo, le scoperte geografiche e l'evoluzione tecnologica abbiano portato alla conoscenza concreta di luoghi che, in passato, erano solo immaginati. Ma senza trascurare ciò che pietre e oggetti del passato hanno da raccontarci sul passato del nostro pianeta, sulla grandezza di civiltà millenarie e città uniche al mondo.A confronto ci saranno professori, astrofisici e scrittori di levatura nazionale e internazionale, dalle assodate capacità divulgative per catturare la curiosità dei ragazzi e degli adulti. «Non saranno incontri per e tra specialisti, ma per un pubblico giovane», promette Gila. Mica per niente, ricorda, il Festival è dedicato da due anni alla memoria del medico Girolamo Fracastoro, «che si dedicava a tutte le scienze, tra cui l'osservazione del cielo».Venerdì 16 ottobre all'Aqualux si partirà dalla realtà con gli interventi sulla Gerusalemme terrena e sulla Gerusalemme spirituale nelle mappe del Medioevo; una visita sentimentale di Siracusa; una Venezia misteriosa in cui le pietre nascondono segreti; sul fiume Eridano. Sabato 17 arriveranno gli altri mondi, dalle nuove frontiere della geografia nell'universo raccontate dal presidente dell'Agenzia spaziale italiana, Giovanni Bignami, alle sonde esploratrici su Marte illustrate dal capo progetto Alberto Rovetta, che insegna robotica al Politecnico di Milano. Chiusura in grande stile con il geografo e antropologo francese Marc Augé.Secondo il presidente della Provincia, Antonio Pastorello, «è significativo che l'evento si tenga a Bardolino, una perla per il lago e l'intero territorio veronese». Il dirigente scolastico provinciale, Stefano Quaglia, si augura che arrivino tantissimi alunni. «La scuola non può rimanere chiusa nelle sue mura», afferma, «deve vivere sul territorio, specie se questo è miniera di occasioni di studio e riflessione. Speriamo partecipino molti studenti, con la consapevolezza che saranno loro ad amare e gestire il territorio, in futuro». Il vicesindaco e assessore Ferrari sottolinea: «La collaborazione con l'Ufficio scolastico è un grande traguardo». Chi non è attratto almeno un po' dal pianeta rosso alzi la mano. giovedì 24 settembre 2015 – PROVINCIA – Pagina 37 LA SALUTE DEL LAGO. Il servizio tutela faunistica della Provincia conferma il fenomeno Allarme dei pescatori: «Specie ittiche in calo» Barbara Bertasi Stanno sparendo luccio, carpione e tinca, meno anche le trote L'incubatoio aiuta per lavarelli e sarde, quasi assenti le alborelle «Il lago è una riserva naturale preziosa che ha bisogno di essere più tutelata. Noi pescatori, come categoria professionale, ci sentiamo mortificati». Parole di Antonio Dall'Agnola, presidente della Cooperativa pescatori di Garda
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che conta 12 soci e sottoscrive il grido di dolore dei pescatori della costa bresciana nel convegno di Padenghe, dove è stato lanciato l'allarme per la sparizione di molte specie ittiche del lago. Dati confermati dalla Provincia.«Da qualche anno notiamo un drastico calo di quasi tutte le specie tipiche. Si pescano abbondantemente coregoni e sardine, il luccio è a zero come il carpione. La tinca si pesca in quantità molto scarsa», precisa Dall'Agnola. «Il cavedano nell'ultimo biennio ha registrato una piccola ripresa ma resta scarsissimo; la trota un tempo abbondante è calata moltissimo; il persico si è dimezzato rispetto a due tre anni fa; le aole purtroppo sono allo zero. È un problema grave che dovrebbe toccare tutti».Secondo la Cooperativa pescatori il lago ha problemi di inquinamento: «Sui fondali si sono negli anni depositati materiali che impediscono ai pesci di riprodursi. Sono decenni che si dice che il collettore è un colabrodo e che persistono scarichi abusivi». Dall'Agnola parla poi dei recenti ritrovamenti di siluri: «Non è una specie autoctona. Se diventassero troppi sarebbe un grave problema: si cibano degli altri pesci».Altra questione: «A mettere in ginocchio la categoria non c'è solo il calo di pescato. Le licenze sono rilasciate dalla Provincia a chiunque le chieda. Oltre che a pensionati, a stranieri che vengono per la stagione, rovinando il lavoro dei pochi pescatori professionisti e mettendo in crisi i commercianti dell'alto lago. Infatti pescano in quantità, svendono quanto riescono, gettano nei cassonetti il resto, tornano a pescare il giorno dopo. Questo sta mettendo in crisi l'intero sistema di mercato». Dall'Agnola invita: «Non abbiamo nulla contro agli stranieri. La Cooperativa è pronta ad accettare tutti». Quindi conclude: «Forse qualche colpa è anche dei pescatori. Servirebbe più coesione tra tutti noi».Fa sapere Ivano Confortini, biologo responsabile del Servizio tutela faunistico ambientale della Provincia: «Il numero delle licenze professionali è invariato negli ultimi anni, molto più basso rispetto a una ventina di anni fa. È vero che tra gli attuali titolari vi sono persone che la tengono per poco tempo». La Provincia, del resto, rilascia la licenza di pesca di categoria A (professionisti) solo a chi ne abbia diritto in base alle norme di settore. Quanto al calo delle specie, «lo confermiamo», dice Confortini, «ma le fluttuazioni sono eventi naturali, determinate anche dalle condizioni ambientali che mutano nel tempo». Precisa inoltre: «Confermo l'abbondanza di sarde e lavarelli, per i quali prosegue l'attività produttiva nell'incubatoio di Bardolino, dato di soddisfazione economica per i pescatori. Continuiamo il ripopolamento con il luccio, stiamo cercando un decreto unitario che vieti la pesca del carpione. Per l'alborella, purtroppo, la situazione è drammatica: interventi risolutivi sono difficili» domenica 20 settembre 2015 – PROVINCIA – Pagina 35 I NODI DEL LAGO. LA Comunità dà vita a un'associazione di scopo per ora soltanto lombarda Collettore, scatto avanti senza i Comuni veronesi Gerardo Musuraca Il segretario Ceresa: «Questione di tempestività, pronti a ricevere adesioni dalla sponda scaligera sulla scia di delibere dei Consigli» È nata la associazione temporanea di scopo «Garda Ambiente» per realizzare un «Piano di salvaguardia del territorio, delle acque e della tutela ecologica per il trattamento dei rifiuti liquidi e il trasferimento e la depurazione delle acque». A costituirla davanti a un notaio è stata la Comunità del Garda. Ne fanno parte, per il momento, 17 Comuni solo della Lombardia bresciana e mantovana e il presidente è Aventino Frau. Tutti i municipi veronesi, per ora, restano alla finestra, compresi quelli che fanno parte della Comunità del Garda. Da diversi mesi la Comunità stava lavorando per riunire in un unico soggetto i comuni gardesani per questo scopo. Nell'atto di costituzione si legge che il nuovo organismo nasce perchè «le opere infrastrutturali per la salvaguardia ecologica del Garda...possano essere sistemate, potenziate, in parte ricostruite e adeguate al numero non solo dei residenti ma anche dei turisti». «In sintesi», come hanno spiegato dalla Comunità, «il piano di salvaguardia prevede la realizzazione di un nuovo depuratore in area lombarda, il potenziamento di quello tutt'ora funzionante di Peschiera, la costruzione di un nuovo e più moderno
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sistema di collettamento e, soprattutto, la dismissione delle condotte sublacuali, specie dopo i terremoti degli anni scorsi».Il nodo delle condotte sublacuali, a partire da quella che da Maderno arriva a Brancolino, a Torri, è da anni nel mirino della Comunità ed era stata definita dall'allora sindaco di Torri, Giorgio Passionelli, «una bomba ecologica a tempo».«Si costituisce ora l'Ats, il cui soggetto capofila e mandatario si individua nella Comunità del Garda...che presenta adeguata capacità di gestione di fondi pubblici e ne garantisce il buon funzionamento». Sin qui la parte tecnica. Ma a questa si affianca pure quella politica perchè, a parte i 17 Comuni lombardi presenti alla firma, ciò che balza all'occhio è l'assenza di tutti i comuni veronesi, oltre che il mancato coinvolgimento formale del Consorzio Garda Uno, di Depurazioni Benacensi e di Azienda Gardesana Servizi, che gestisce il collettore di Peschiera. Ma non è tutto. Ags, infatti, da mesi sta facendo incontri e riunioni con tutti i Comuni e i portatori di interessi che ruotano attorno al Garda per illustrare il progetto del nuovo collettore per cui servono circa 220 milioni di euro. Ma perchè i Comuni scaligeri stanno fuori da questa Ats e perchè nessun sindaco si è presentato a Gardone alla sua costituzione? Cerca di minimizzare il segretario generale della Comunità del Garda, Pierlucio Ceresa. «La Comunità, in accordo con il ministero dell'Ambiente, ha promosso questa Ats che esprime la volontà dei Consigli comunali. Nasce solo lombarda data la tempestiva decisione di quei Comuni, ma i veneti potranno, come previsto dall'atto costitutivo, aderire anche da subito previa delibera consiliare. La Ats da ora è operativa e cercherà subito un confronto e un coinvolgimento dei Comuni veronesi». sabato 19 settembre 2015 – PROVINCIA – Pagina 36 PESCHIERA. Saranno creati percorsi provvisori per evitare gli ingorghi Ultima opera per poter entrare in tangenziale Katia Ferraro Sono iniziati i lavori per realizzare la rotatoria in località Bell'Italia Cimarelli: «L'inaugurazione però è slittata all'inizio del 2016» Lavori in corso per realizzare la rotatoria in località Bell'Italia, ultima opera in programma per vedere finalmente completata la cosiddetta tangenziale di Peschiera nel tratto compreso tra Peschiera e località Rovizza, frazione di Sirmione dove ora si interrompe la tangenziale proveniente da Brescia. Il cantiere per quest'ultimo stralcio (in capo alla società Veneto Strade perché in Veneto è una variante alla Strada regionale 11) è partito a metà del 2012 e stando al primo cronoprogramma stilato avrebbe dovuto concludersi a fine 2013. Termine di volta in volta spostato a causa di ritardi dovuti soprattutto a difficoltà nel processo delle espropriazioni, in particolare sui terreni in capo alle Ferrovie dello Stato. La conclusione dei lavori sembra ora essere più vicina, anche se la rotatoria è forse l'opera più complessa e delicata (assieme al ponte che passa sopra la ferrovia, pressoché ultimato), non fosse altro per il punto in cui deve essere realizzata, su una delle strade più trafficate della zona. I primi interventi, iniziati qualche giorno fa, stanno interessando le aiuole spartitraffico all'altezza dell'incrocio davanti al campeggio Bella Italia. Nelle prossime settimane, quando è prevista un'ulteriore diminuzione del traffico (almeno di quello turistico) i lavori si sposteranno su via Bell'Italia (SR11) e verranno istituiti percorsi provvisori per limitare l'impatto sulla circolazione veicolare. Se tutto andrà secondo i piani di Veneto Strade, la tangenziale dovrebbe essere inaugurata prima di Natale. Tiziano Cimarelli, vicesindaco di Peschiera e assessore con delega alle infrastrutture viarie, frena l'ottimismo: «Visto come stanno procedendo i lavori, presumo ci saranno ulteriori posticipi», azzarda. «Le opere all'interno delle aiuole dovevano partire già il 7 settembre, ci sono già stati dieci giorni di ritardo e quindi credo che l'apertura sia slittata ai primi giorni del 2016», osserva Cimarelli. Sottolineando la piena disponibilità da parte del suo Comune: «Non ostacoleremo in alcun modo l'inizio dei cantieri per la rotonda, abbiamo dato totale disponibilità. Ci saranno dei giorni in cui si lavorerà anche di notte, ma non sappiamo ancora le date precise». Quanto allo svincolo, chi arriverà da Rovizza avrà due
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possibilità: imboccare il ponte sopra la ferrovia per uscire verso il centro di Peschiera o San Benedetto di Lugana, oppure proseguire per immettersi sulla tangenziale esistente in direzione Castelnuovo e Verona. La rotonda avrà quattro uscite, illustra il vicesindaco: «Una verso Peschiera, una per San Benedetto, una che immetterà nella nuova tangenziale e un'ultima per la tangenziale in direzione Verona». Oltre a quest'opera, informa Cimarelli, mancano poi alcuni ritocchi finali come i marciapiedi sul ponte della ferrovia e un ultimo strato di asfalto («tappetino di finitura») lungo tutto il tratto Peschiera-Rovizza, mentre la segnaletica stradale dovrebbe essere installata entro fine ottobre. A inizio estate sono invece stati posizionati i pannelli fonoassorbenti che costeggiano località Porto Vecchio. Nel suo complesso la nuova strada tra Rovizza e Peschiera è il primo stralcio del cosiddetto «completamento tangenziale di Peschiera»: il secondo, già realizzato da Anas (perché un tempo la SR11 era strada statale), è quello che prosegue verso Castelnuovo bypassando il centro abitato di Cavalcaselle. sabato 19 settembre 2015 – PROVINCIA – Pagina 37 LA PROTESTA. I primi cittadini di Brenz one, Peschiera, Torri e Bardolino passano alle vie legali . Gli altri sono pronti a farlo. Sindaci uniti contro la Regione «Ci deve dare oltre tre milioni» Gerardo Musuraca Al centro del braccio di ferro il mancato pagamento dei canoni demaniali dal 2005-2006 al 2014 Bertoncelli: «Non aspettiamo più» Canoni demaniali, altri tre sindaci mettono in mora Venezia. Lo avevano promesso e sono passati all'azione. I sindaci di Brenzone, Torri e Bardolino, oltre a quello di Peschiera, hanno dato mandato agli uffici e, in alcuni casi, agli avvocati per la messa in mora della Regione Veneto per il mancato pagamento dei canoni demaniali. Nel luglio scorso il primo cittadino di Brenzone, Tommaso Bertoncelli, aveva scritto una missiva, co-firmata da tutti e sette i colleghi rivieraschi, con cui si chiedeva di «modificare l'attuale quadro normativo, facendo sì che siano i Comuni a incassare i canoni demaniali e versando quanto dovuto alla Regione». Dal 2002, infatti, la Regione ha delegato ai Comuni la gestione del demanio idrico lacuale, ma ancora «la riscossione dei canoni per gli spazi acquei extraportuali avviene direttamente da Venezia, che dovrebbe poi «girare» il 50 per cento ai Comuni», avevano scritto. La Regione, una volta incamerati i soldi, non è però altrettanto pronta a dare la parte di spettanza ai sindaci. L'assessore regionale Gianpaolo Bottacin aveva dato disponibilità a modificare l'attuale normativa. «La proposta di modifica delle legge regionale verrà portata nella finanziaria, prevista per la fine del 2015», aveva detto l'assessore. Tuttavia la manovra avrebbe efficacia, ammesso che non trovi ostacoli, a partire dal 2016. In ogni caso, però, non si risolverebbe il problema degli arretrati. A Brenzone, ad esempio, gli uffici hanno calcolato in 569 mila 258 euro il credito vantato nei confronti della Regione. I canoni che non sono stati versati partono dal 2006 e arrivano al 2014. A Torri, addirittura, i crediti risalgono al 2005. «Cioè questi soldi sono in ballo da dieci anni», fanno sapere. Il pallottoliere del responsabile dell'ufficio al demanio lacuale ha totalizzato 465 mila e 37 euro. A Bardolino, dal 2006 al 2013, cioè non calcolando neppure lo scorso anno, che è sottoposto attualmente a verifica degli uffici, l'ammontare di quanto non è mai arrivato in municipio è di ben 1 milione e 27 mila 825 euro. Infine, per completare l'alto Garda, i dati di Malcesine, dove il riepilogo dei conteggi già mandati a Venezia a fine aprile parla di un credito di 760 mila 800 euro. A Bardolino la giunta ha già approvato l'affidamento di un incarico a un legale di Verona per il recupero di quanto spettante. A Torri l'amministrazione comunale ha deciso per l'iscrizione a ruolo coattivo delle somme per il recupero delle stesse tramite Equitalia e manca solo la firma del responsabile dell'ufficio. A Brenzone il sindaco ha affidato l'incarico a un legale. Non possiamo più aspettare», confermano da Brenzone. Il totale del credito di Bardolino, Torri e Brenzone è di oltre due milioni di euro, cui presto si aggiungerà la somma arretrata di Malcesine.Il conto non considera i crediti di Peschiera (730 mila euro), Lazise e Castelnuovo, che però ha poco spazio affacciato sul Garda. «A Malcesine per ora», ha spiegato il sindaco
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Nicola Marchesini, «attendiamo di vedere se la Regione farà il piano di rientro e se il consiglio regionale lo approverà, come ci è stato detto. In caso contrario», ha concluso, «agiremo anche noi dal punto di vista legale a breve». Insomma: ben venga la modifica alla legge, che potrebbe entrare in vigore dal 2016 se la Regione l'approverà e non la boccerà come invece aveva fatto col progetto di legge e con un emendamento alla Finanziaria l'anno scorso. Ma intanto, secondo i sindaci, «è ora che la situazione muti e che i Comuni non siano più considerati dalla Regione enti dai quali attingere soldi e ai quali conferire responsabilità». Torna all’elenco dei quotidiani
da L’ADIGE Bike e sentieri, «sì» a nuovi percorsi Silvio Rigatti (InGarda): «Convergenze con la Sat» Volontà totale di condividere la stessa passione per la montagna, sia a piedi sia in mountain bike, nel rispetto reciproco del bene comune. Che significa il diritto da parte di entrambi di beneficiare ciò che il buon Dio ha dato al Garda trentino. «Esattamente. Dalle due riunioni tecniche che ho convocato - dice Silvio Rigatti di Ingarda - in qualità di referente incaricato di sottoporre alla Provincia le osservazioni della parte mountain bike, è emersa la volontà comune di procedere sulla questione in totale sintonia con la Sat. Per la quale tengo a sottolineare il nostro tavolo tecnico ha pieno rispetto. Perché prima di essere biker molti di noi sono escursionisti». È stato detto che nascerà una nuova associazione. Quando e quali i propositi? «A ottobre molto probabilmente, ma non so ancora se sarà denominata Alto Garda Bike oppure in altro modo. Ciò che conta, invece, è che questo nuovo soggetto sarà quello con cui si confronterà la Provincia, dialogherà l'assessore di riferimento, proporrà idee e progetti da valutare assieme. Perché, non dimentichiamolo, l'indotto turistico che le ruote grasse portano nelle casse provinciali è una discreta "fetta" per il Garda trentino. Ne faranno parte soggetti del mondo dell'ospitalità e imprenditoriale, e tutte le categorie che con i biker vivono e prosperano. Faremo la manutenzione dei sentieri dove transitano le mountain bike, perché tutti hanno capito che è ora di darsi una mossa. È altrettanto vero che si è perso tempo prezioso, ma oggi grazie anche agli input di associazioni come Agba, Garda on bike e Action bike tour Carpentari, gente che sui sentieri ci va per lavoro accompagnando i turisti, in prima fila e con risorse proprie anche questo va detto, sono una solida realtà che andrà a conglobare esperienza nel nuovo soggetto. Inoltre è emersa la forte volontà di promuovere escursioni ai rifugi Sat, individuando percorsi di discesa a fondovalle, ponendoli magari come punto di ricarica per il nuovo fenomeno legato alle biciclette elettriche». Avete discusso sui sentieri transitabili, su ciò che la Sat vorrebbe tenere per soli escursionisti e altri, invece, usufruibile per entrambi? «Sì - risponde Rigatti - e le nostre osservazioni sono quasi pronte per essere portate in Provincia. Osservazioni sulla determina, anche in virtù dell'apertura dell'assessore Dallapiccola che ha detto chiaramente come la parola "divieto" vada tolta. Il tavolo tecnico è impegnato nella ricerca di nuovi percorsi alternativi laddove la Sat chiede un uso prevalentemente escursionistico. Sono pochi, dunque sono convinto che andrà tutto a buon fine. Predisporremo una campagna d'informazione al fine d'incentivare l'educazione sui sentieri, stiamo studiando una nuova cartellonistica». 23/09/2015 Torna all’elenco dei quotidiani
dal TRENTINO
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Le cifre percepite dai rappresentanti del Comune di Riva. A Migliorini (presidente di Ags) 27.500 euro lordi all’anno Partecipate, ecco tutte le indennità RIVA Non ci sono variazioni significative nei compensi dei rappresentanti comunali nelle società partecipate del Comune di Riva del Garda. L'amministrazione – così come previsto dalle norme – ha pubblicato le tabelle con le indennità percepite dalle persone nominate dall'amministrazione (in alcuni casi direttamente dal sindaco Adalberto Mosaner). In questa particolare classifica, mantiene la leadership il presidente di Alto Garda Servizi Spa, Floriano Migliorini, che può contare su un'indennità di carica per il 2015 (si parla sempre di cifre lorde) pari a 27.500 euro. Al secondo posto, c’è Pierluigi Bagozzi, amministratore unico di Altogarda Parcheggi e Mobilità Srl: Bagozzi percepisce un'indennità di carica quale presidente di 25.000 euro all'anno. Terzo posto, seppure di poco, per l'amministratore unico di Gestel, Alberto Bonisolli, con 23.000 euro. Al quarto posto troviamo il presidente di Lido di Riva del Garda Srl, Andrea Dalponte, che può contare su un assegno lordo annuo di 16.000 euro. Sommando le indennità percepite da tutti i rappresentanti comunali nelle società partecipate si arriva ad una cifra di 134.000 euro (anche se un'indennità non è stata ancora determinata). Ecco in dettaglio tutte le indennità dei rappresentanti nelle società partecipate del Comune di Riva. Alto Garda Servizi Spa: Floriano Migliorni, presidente, 27.500 euro; Ruggero Moser, cosigliere (e amministratore delegato di Ags Spa), 4.500 euro; Andrea Mora, consigliere, 4.500 euro; Michela Zambotti, presidente del collegio sindacale di Ags Spa, 10.100 euro (tariffa professionale); Luigino Di Fabio, sindaco effettivo, 7.700 euro. Alto Garda Parcheggi e Mobilità Srl: Pierluigi Bagozzi, presidente, 25.000 euro; Nicola Santi, sindaco unico, 4.500 euro. Consorzio dei Comuni del Bim Sarca Mincio Garda: Patrick Lorenzi, consigliere in assemblea generale, gettone di presenza di 60 euro. Hotel Lido Palace Spa: Massimo Degara, sindaco effettivo (il mandato è scaduto il 18 maggio 2015), 1.300 euro; Manuela La Via, sindaco effettivo (in carico dal 18 maggio 2015), 1.900 euro. Lido di Riva del Garda Immobiliare Spa: Giampiero Cozzio, sindaco effettivo, compenso non ancora determinato. Lido di Riva del Garda Srl: Andrea Dalponte, presidente designato dal sindaco, 16.000 euro; Ilaria Torboli, vicepresidente, 3.000 euro; Manuela Zanoni, consigliere, 2.000 euro. Gestione entrate locali Srl (Gestel): Alberto Bonisolli, amministratore unico, 23.000 euro; Michela Zambotti, revisore unico dei conti, 3.000 euro. 25/09/15 Nei primi otto mesi le presenze sono salite del 3,7% rispetto all’anno scorso. Il numero dei visitatori supera i 2 milioni. Per il Garda una stagione da incorniciare di Matteo Cassol wRIVA Continua l'annata turistica da incorniciare per il Garda trentino. Nei primi otto mesi del 2015 per le presenze (ossia i pernottamenti effettivi) nell'Alto Garda sono cresciute del 3,7% rispetto allo stesso periodo del 2014. Secondo le statistiche di Ingarda, tra gennaio e agosto di quest'anno si parla di 2.440.229 presenze contro 2.352.755 del 2014, che era stato sostanzialmente stabile rispetto al 2013 e un po' in calo sul 2012. I pernottamenti degli stranieri (l'80,3% del totale) sono saliti del 2,2%, quelli degli italiani del 10,2%. Rispetto al primo semestre e ai primi sette mesi, la performance positiva in confronto al 2014 si è leggermente ridimensionata, segno che ad agosto (così come a luglio) di quest'anno si è fatto sì meglio dell'anno scorso, ma non a sufficienza da confermare l'exploit di gennaio-giugno: nell'ultimo mese c'è stato un -0,3% tra gli stranieri (516.389) controbilanciato però da un +8,6% tra gli italiani (165.442), con complessivamente un +1,7% (+11.546 presenze, 681.831 contro 670.285). Come luglio, agosto nel 2014 era stato però un mese decisamente piovoso, con 19 giornate bagnate (e 168 millimetri totali di precipitazioni) contro le 13 (e 79 millimetri totali) di quest'anno. Stavolta si è però fatto meglio anche dell'agosto del 2013 (quando i pernottamenti furono 674.465), un mese ancora meno piovoso di quest'anno: 9 giorni e 60 millimetri. A colpire nei primi otto mesi del 2015 rispetto al 2014 è il +19,4% delle presenze nel settore alberghiero (che fornisce
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il 56,2% delle presenze totali) da parte degli italiani (221.817 pernottamenti contro 185.800), con un +2,1 tra gli stranieri (1.150.816 contro 1.127.259), per un totale di un +4,5% (1.372.633, con gli italiani al 16,2% di incidenza, contro 1.313.059). Nel comparto extralberghiero +3,5% nelle presenze italiane (258.738 contro 250.088, dopo sette mesi era +1,5%), +2,4% in quelle straniere (808.858 contro 789.608, a fine luglio era +4,2%), per un totale del +2,7% (1.067.596 contro 1.039.696). Ancora più evidente il dato degli arrivi (secondario rispetto alle presenze: "vale" più una persona che si fermi un settimana che non tre che si fermino ciascuna un giorno): +8,4%, con una permanenza media di 4,1 giornate: quando la crescita degli arrivi non si traduce proporzionalmente nella crescita dei pernottamenti (ed è questo il caso), significa che la permanenza media è scesa. A fornire il 49,3% delle presenze (1.204.097) è Riva (+5,6% di pernottamenti), seguita dal 23,5% di Nago-Torbole (+1,5% di presenze), dal 22,2% di Arco (+2,6%), dal 2,7% di Tenno (+2,1%) e dal 2,3% di Dro e Drena (+1,3%). Il dato delle presenze degli stranieri supera l’80%. Fra gli italiani molti sono i lombardi La metà dei pernottamenti è dei tedeschi RIVA Gli stranieri nei primi otto mesi del 2015 hanno costituito l'80,3% delle presenze turistiche. Quasi metà dei pernottamenti totali (45,2%, 1.101.926) è stata appannaggio di tedeschi; a seguire come apporto di presenze ci sono gli italiani (19,7%), i britannici (6,6%), gli austriaci (5,4%), gli olandesi (3,4%), i cechi (2,3%), gli svizzeri (2,2%), i belgi (1,8%), i danesi (1,4%) e i polacchi (1,4%). Poi gli irlandesi (1,3%), i francesi (1,0%), gli svedesi (0,9%), i russi (0,8%), i finlandesi (0,7%), i norvegesi (0,5%), gli statunitensi (0,5%), i cinesi (0,4%), gli spagnoli (0,4%) e gli ungheresi (0,4%). Per quel che riguarda questa top 20 dei mercati di riferimento per il Garda trentino, rispetto al gennaio-agosto 2014, oltre agli italiani (+10,2%), crescono come presenze soprattutto i polacchi (+24,1%), i danesi (+14,4%) e gli svedesi (+10,4%), seguiti da cechi (+8,3%), statunitensi (+8,3%), cinesi (+6,8%), francesi (+6,4%), britannici (+4,8%), germanici (+3,2%, ed è questo di gran lunga il dato più impattante, visto che si parla di 33.798 pernottamenti in più), austriaci (+1,2%), svizzeri (+0,7%). Calano sensibilmente russi (-18,6%), finlandesi (-10,1%), olandesi (-9,8%), norvegesi (-8,7%), belgi (-8,3%), irlandesi (-8,2%), ungheresi (-7,6%) e, in maniera più ridotta, gli spagnoli (-1,8%). Tra gli italiani, le presenze maggiori nei primi otto mesi di quest'anno sono state determinate come di consueto da lombardi (88.019), veneti (55.102), emiliano-romagnoli (45.989) e appartenenti al Trentino-Alto Adige (34.022). Poi laziali (20.067), piemontesi (17.683), toscani (15.848) e campani (10.120). Gli aumenti percentuali maggiori come pernottamenti appartengono a Valle d'Aosta (+124,2%, ma su poco influenti 648 presenze), Basilicata (941, +26,3%), Abruzzo (3.202, +25,7%), Campania (10.120, +25,0%). Unico calo, il -24,8% tra i molisani (584). 24/09/2015 Fraccaro e consiglieri grillini dell’Alto Garda criticano le parole di Dallapiccola «Parco agricolo, la legge va bene» LTO GARDA «Parlare di passi in avanti e di correttivi a distanza di sette anni dall’approvazione della legge provinciale sul Parco agricolo del Garda è oltremodo ridicolo. L’assessore Dallapiccola adesso ci deve spiegare chiaramente perché la legge non è ancora stata applicata. Deve spiegare ai 9 mila cittadini che hanno firmato la legge di iniziativa popolare, come mai questa è rimasta per sette anni abbandonata in un cassetto degli uffici di piazza Dante». Il deputato Riccardo Fraccaro e i consiglieri comunali dell’Alto Garda del M5S, contestano con forza le recenti dichiarazioni dell’assessore Dallapiccola a proposito del Distretto agricolo del Garda trentino, scaturite dall’incontro con gli amministratori locali. «Vorremmo ricordare all’assessore Dallapiccola che l’iter da seguire non è questo. Prima va applicata la legge, successivamente se ne valuta l’impatto e si apportano gli eventuali correttivi, ma solo con il consenso della cittadinanza. Correggere adesso la legge è offensivo per le migliaia di cittadini dell’Alto Garda che hanno assistito per sette anni a questa grave e colposa noncuranza e rappresenta un oltraggio alla democrazia e
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all’iniziativa popolare». I portavoce pentastellati concludono con un appello all’assessore provinciale all’agricoltura a non sprecare la grande opportunità per il territorio rappresentata dal Distretto agricolo: «Su questa legge di iniziativa popolare si gioca la credibilità dell’assessore Dallapiccola, che adesso ha davanti due strade: far applicare una volta per tutte la legge, come chiedono le migliaia di cittadini dell’Alto Garda; oppure ammettere di essere asservito alle logiche speculative e di consumo del territorio. In tal caso, gli chiediamo apertamente di dimettersi dal proprio incarico». 23/09/2015 Torna all’elenco dei quotidiani
dalla GAZZETTA DI MANTOVA Nel dibattito politico c’è l’idea di allargare l’unione degli enti Cappa vorrebbe ampliarla, Cauzzi non vuol perdere tempo L’ipotesi a quattro agita i colli morenici. Cavriana non ci sta CAVRIANA Il consiglio dell’Unione Colli Morenici del Garda, l’ente che raccoglie i comuni di Cavriana e Monzambano, e di cui è presidente Giorgio Cauzzi, sindaco di Cavriana, si è svolto lunedì sera e si è concluso con una riunione, informale, fra le due maggioranze. Sul tavolo della discussione, a quanto pare, c’era il futuro della neonata unione. Se la nuova maggioranza di Monzambano pensa anche alla possibilità di una revisione dell’unione, rispolverando, a quanto pare, il progetto originario per un’unione quanto meno a quattro comuni, e cioè Medole, Ponti sul Mincio, Monzambano e Cavriana, quest’ultimo comune invece pare essere di diverso parere. La maggioranza di Cavriana, infatti, ritiene che l’unione realizzata lo scorso febbraio sia valida e possa procedere con le sue gambe. Proprio per questo chiede una progettualità sul futuro di questa unione. Sono, infatti, i tempi e la mole di lavoro, impegnativo per tutti, che preoccupano Cavriana. Se, infatti, per far sedere il primo consiglio dell’unione sono serviti quasi tre mesi, è altrettanto vero che in questo periodo si dovrebbe lavorare per associare le funzioni, pratica che implica cambi radicali negli uffici di competenza. Le preoccupazioni, dunque, sono anche legate a questo aspetto. Si chiede, da un lato, uno sforzo agli uffici e al personale che poi, in caso di ripensamento, verrebbe vanificato. Infatti, nel caso che si ripensasse l’unione, le possibilità, sono due. O si procede a sciogliere una delle due unioni al fine di far convogliare i comuni nell’unione che resta in vita; oppure si opta per lo scioglimento delle due unioni per crearne un’altra, che veda coinvolti almeno i quattro comuni. In entrambi i casi, lamenta Cavriana, si perderebbe ulteriormente del tempo prezioso, cosa che, fra l’altro, è già costata la possibilità di accedere a fondi messi a disposizione dalla Regione. Inoltre, il ritorno al tavolo delle trattative implica riaprire la discussione sul fronte della rappresentanza, che è una delle questioni chiave che ha fatto pendere il bilancio dal lato dell’unione a due, contro la possibilità di un’unione a cinque. Cavriana, dunque, crede nell’unione a due e non vorrebbe veder sprecato il tempo che è già stato speso, ad oggi, per dar vita a questo progetto. (l.c.) 20/09/2015 Torna all’elenco dei quotidiani
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ALTRE FONTI
"MEMORIE" – Presentazione dei nuovi studi dell'Ateneo di Salò Data pubblicazione: 22-09-2015 Varii e ampi i temi: Le nuove scoperte epigrafiche a cura di Simone Don da Roè Volciano, studioso di epigrafia romana benacense; Gli istituti assistenziali e il quattrocentesco ospedale di S. Felice, illustrati da Severino Bertini, ricercatore di storia benacense; Sentenze e procedure: la mano del Consiglio dei Dieci nella Comunità di Riviera, studio di Giovanni Pelizzari, esperto di storia delle istituzioni rivierasche nella Magnifica Patria; una dettagliata biografia dell’eroe garibaldino salodiano Enrico Augusto Rechiedei, realizzata da Antonio Tantari, da Roè Volciano, ricercatore in storia risorgimentale; Il Lago di Garda nella poesia di Paul Heyse, reinterpretato da Paolo Boccafoglio; Politica e violenza nell’affermazione del fascismo a Salò e dintorni, a cura di Marcello Zane da Gavardo, giornalista e storico; Lo spirito Piamartino a Salò, a cura di Pino Mongiello, per 13 anni Presidente dell’Ateneo; Un po’ di matematica nel Duomo di Salò, un originale studio di Alfredo Mazzocchi, Preside della Facoltà di Matematica e Fisica dell’Università di Brescia; Omaggio a Piero Simoni di Massimo Tedeschi, giornalista; La necropoli romana del Lugone, di Piero Simoni, il grande appassionato del territorio del Lago e dei suoi dintorni, in particolare di Gavardo. Il volume ripercorre inoltre le tappe più significative dell’attività culturale svolta dal 2012 al 2015, non mancando di ricordare il calendario analitico delle celebrazioni realizzate per i 450 anni dell’Ateneo. A questo proposito è già in corso la raccolta dei contributi di studio che hanno costituito la sostanza degli interventi effettuati nei singoli convegni, in vista della stampa degli Atti. Come di consuetudine, infine, le Memorie tracciano una sintetica nota biografica degli ultimi soci che ci hanno lasciati: Vittorio Cristini, Gianantonio Bonardi, Giancarlo De Rossi, Mons. Paolo Zanetti, Vittorio Pirlo: figure tutte di spicco che, con impegno sociale davvero esemplare, lasciano a noi una testimonianza da raccogliere e coltivare. Torna all’elenco dei quotidiani
A cura dell’Ufficio Stampa della COMUNITÀ DEL GARDA Villa Mirabella Via dei Colli 15 25083 Gardone Riviera (BS) Tel. +39 0365 290411 - Fax +39 0365 290025