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ANNO LIII - N. 24
giovedi' 29 gennaio 2015
SPECIALE PESCA L'Economia e la politica della pesca nel mondo GARCIA TEJERINA DIFENDE IL BUON PERCORSO DEL SETTORE SPAGNOLO DELLA PESCA 22 gennaio 2015 – La ministra dell'agricoltura, Isabel Garcia Tejerina, ha detto che (la pesca) "va nella direzione giusta" per ottenere uno sviluppo economico e un futuro, tenendo in considerazione la conservazione del mare. Garcia Tejerina ha ripercorso i progressi del settore peschereccio negli ultimi tre anni. La ministra ha fatto questa valutazione durante l'insediamento del nuovo direttore generale delle risorse della pesca e dell'acquacoltura, Jose' Miguel Corvinos. La ministra ha sottolineato che negli ultimi tre anni la Spagna e' riuscita a "recuperare la sua credibilita'" di fronte alle istituzioni europee in materia di pesca, oltre a mettersi "all'avanguardia" nel controllo e nel rispetto delle regole, "una cosa ritenuta impossibile" qualche anno prima. Oggi la gestione della pesca si basa "sulle conoscenze scientifiche, sul controllo e sulle rese massime" per garantire la conservazione delle specie ittiche nel lungo periodo. "Il settore peschereccio sta sulla strada giusta, una cosa impensabile fino a tre anni fa" ha sottolineato la ministra. Nonostante questo, resta ancora "moltissimo da fare" nella legislatura attuale, per assicurare miglioramenti che portino benefici a questa attivita' economica e alle famiglie che vivono di essa. (…) (Tra gli altri impegni), il ministero sosterra' l'allargamento degli accordi di pesca con paesi non comunitari. Un'altra priorita' sara' la realizzazione del piano strategico per il sostegno dell'acquacoltura, in accordo con le comunita' autonome. [agenzia di informazione - a cura di agra press (pf)] BILANCIO 2014 DEI PORTI DI PESCA DEL FINISTERE 22 gennaio 2015 – Le tempeste a ripetizione dello scorso inverno hanno influenzato pesantemente i risultati dei porti di pesca del Finistere. La fine dell'anno e' stata migliore. Altra nota negativa: la perdita di molti pescherecci da altura nel Sud Finistere. - Cornovaglia. Nel 2014 sono state sbarcate 57.680 tonnellate di pesce, sia all'asta che non, nei sei porti della Cornovaglia. Una cifra in calo del 3%. Il calo in termini di valore non e' "che" dell'1,4% dati i prezzi medi in aumento. La perdita di 13 pescherecci d'altura spiega in parte la diminuzione degli apporti. Le previsioni indicano nuove partenze di navi d'altura per l'anno 2015. La Cornovaglia conserva tuttavia il suo primo posto di pesca fresca francese. (…) - Brest. In un anno, gli sbarchi sono diminuiti di 100 tonnellate (-6,5%), stabilendosi a 1.474 tonnellate. Questo calo si spiega principalmente con il divieto di pesca di capesante. - Roscoff. L'anno 2014 e' iniziato negativamente a causa delle condizioni meteorologiche. Alla fine, il tonnellaggio diminuisce solo dell'1%, stabilizzandosi a 5.601 tonnellate. La coda di rospo e' la prima tra le specie sbarcate (1.125 t.) seguita dal nasello, dalla razza… [periodico – a cura di agra press (gin)]
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PERU': NEL 2015, LE ESPORTAZIONI DI ACCIUGHE E DI FARINA DI PESCE DOVREBBERO CRESCERE DEL 12% 21 gennaio 2015 – Nel 2015, le esportazioni di acciughe e di farina di pesce dovrebbero registrare una crescita del 12%, stando ai dati statistici diffusi dalla Scotiabank. Secondo la banca, nel 2014, un anno negativo per la farina di pesce, la produzione ha registrato una contrazione del 39%, mentre il valore delle esportazioni e' diminuito del 4%. Tenendo in considerazione il fatto che le condizioni climatiche saranno favorevoli per il pesce, e che le acciughe giovani vengono lasciate riprodurre, gli esperti prevedono un aumento di circa il 12% secondo Gestion. Stando a quanto riportato dal Managing Committee of the Nation al Study of El Niño (ENFEN), nell'estate del 2015, le acque peruviane saranno interessate da un clima piu' caldo del previsto. Tutto cio' favorira' la produzione di acciughe, oggi in calo, e fara' si' che gli esemplari giovani crescano ad un ritmo adatto al mercato ittico peruviano. A causa del calo della pesca, registrato nel 2014, si e' avuta una diminuzione della farina di pesce presente sul mercato, e un contestuale aumento dei prezzi. Secondo i dati diffusi da Gestion, a dicembre del 2014, il prezzo ha toccato un nuovo picco record, passando dai 2.033 dollari statunitensi a tonnellata del 2012, a 2.290 dollari a tonnellata. In base alle ultime previsioni, la produzione ittica dovrebbe fare un gran rientro sulle scene, sostengono gli esperti. "Nel 2015, prevediamo la cattura di 3,5 milioni di tonnellate di acciughe, in aumento del 53%, rispetto alle stime del 2014 (2,3 milioni di tonnellate)", ha dichiarato Erika Manchego, analista del Department of Economic Studies della Scotiabank, a Gestion. Anche se naturalmente, questi numeri dipendono tutti dai capricci di un clima imprevedibile. Se tutto va secondo i piani, la produzione registrera' un notevole aumento. Tuttavia, le esportazioni non aumenteranno piu' di tanto, dal momento che, lo scorso anno, le scorte hanno riportato una forte contrazione. [Hillary Ojeda, portale – a cura di agra press] DIVIETO DI PESCARE LA SPIGOLA, LA COLLERA DEI PESCATORI BRETONI 16 gennaio 2015 – La decisione della Commissione Europea di vietare ai pescherecci da traino pelagici di pescare la spigola nella Manica dal 1° gennaio al 30 aprile non va giu' ai pescatori. (…) "Inaccettabile per la professione, pericolosa economicamente e inefficace in termini di gestione della risorsa", e' in questi termini che Olivier Le Nezet, presidente dei Comitati di pesca della Bretagna e del Morbihan, ha condannato ieri in un comunicato la decisione (…). (…) In Bretagna, [la manovra] riguarda 30 pescherecci, 8 nel solo dipartimento di Morbihan (tutti con base a Lorient) che si apprestavano a partire per la Manica questo giovedi' per una nuova campagna di pesca alla spigola. Gli armatori di queste navi stimano che il divieto e' sinonimo di un calo superiore al 30% del loro fatturato. (…) [Eric Nedjar, portale – a cura di agra press (gin)] GERARD CARRODANO, 'PROTEGGERE LE PICCOLE ATTIVITA' DI PESCA ARTIGIANALE' 16 gennaio 2015 – Qualche settimana fa, Gerard Carrodano ha sostituito Marc Gastaud a capo della Prudhomie di pesca de La Ciotat. (…) E' (…) [la] professione di pescatore artigiano, e la sua specificita' nel Mediterraneo, che il nuovo Primo prudhomme ha intenzione di difendere. (…) "Mi hanno chiesto di ricoprire questa carica e ho accettato, spiega, poiche' sono convinto della necessita' di proteggere i pescatori artigiani, che rientrano nel campo di applicazione di alcune regolamentazioni europee assolutamente inadeguate alla specificita' del Mediterraneo. La sopravvivenza della piccola attivita' mediterranea, e' la polivalenza: vive in funzione delle stagioni, l'estate si pesca il tonno, l'inverno il nasello o la sogliola… Eppure, oggi, le leggi in vigore limitano questa polivalenza, io mi batto affinche' si prendano in considerazione queste specificita'".
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Per questo motivo, vorrebbe in particolare federare le 18 prudhomie facenti parte del Comitato regionale di pesca, "per essere piu' potenti e meglio ascoltati a Bruxelles". "Affinche' i pescatori abbiano anche gli stessi diritti: oggi alcuni hanno il diritto di pescare il tonno rosso, altri no, e la cattura accidentale non e' presa in considerazione… Perche' al contrario di cio' che si dice, gli stock di tonno rosso si sono ricostituiti!" Per Gerard Carrodano, una cosa e' certa: non e' la piccola attivita' di pesca che minaccia le specie, prima di tutto perche' preleva piccole quantita', perche' spesso la situazione meteorologica limita le uscite in mare, ma anche perche' gioca il ruolo di "sentinella del mare". Missione che Gerard stesso assolve quotidianamente. (…) Altro cavallo di battaglia, la lotta contro i macro-rifiuti, "perche' troviamo ancora troppo spesso pesce con plastica nello stomaco…". Ma anche e soprattutto la "guerra contro Alteo e i rifiuti tossici in mare": "Dobbiamo lavorare per far applicare la legge, perche' si smetta di mentirci, e che il parco delle Calanques assuma pienamente il proprio ruolo, e si opponga a questo scandalo, invece di vietare cose insignificanti". (…) [Frederique Gros, quotidiano – a cura di agra press (gin)] SPAGNA: MURCIA AVRA' IL PIU' GRANDE IMPIANTO DI ALLEVAMENTO DEL TONNO ROSSO IN EUROPA 15 gennaio 2015 – L'Istituto spagnolo di oceanografia (Ieo) aprira' a giugno prossimo a Mazzaron (Murcia) un nuovo impianto per l'allevamento in cattivita' del tonno rosso. Sara' il secondo del mondo per dimensione, superato solo da un impianto in Giappone. Il direttore dell'istituto, Eduardo Balguerias, ed il sindaco di Mazzaron, Francisco Garcia, hanno annunciato la prossima realizzazione dell'impianto di allevamento del tonno rosso durante un convegno (…). l'accordo dara' continuita' alla collaborazione tra le due istituzioni che va avanti dagli anni '90. secondo fonti del comune, il futuro dell'istituto a Mazzaron comprende la creazione di un nuovo impianto, vicino a quelli marini, che sara' dedicato all'allevamento in cattivita' del tonno rosso. Le nuove installazioni prevedono quattro vasche, la maggiore con 22 metri di diametro e una capacita' di 3,5 milioni di litri di acqua. Queste vasche potranno ospitare una media di 40 tonni rossi che deporranno le uova inizialmente nel periodo della riproduzione naturale, tra giugno e luglio, e successivamente durante tutto l'anno, grazie alla regolazione delle condizioni di luce e temperatura nelle vasche. Le uova saranno trasferite nell'attuale impianto di allevamento marino fino a che i pesci arriveranno alle dimensioni giovanili, in circa 40 giorni; in seguito i pesci saranno collocati nelle gabbie in mare aperto per l'ingrasso e successivamente per l'uso commerciale. Balguerias ha ricordato che attualmente l'acquacoltura marina e' una delle priorita' per tutti gli organismi internazionali, una posizione sostenuta anche dal sindaco Garcia, che considera questa attivita' una di quelle con maggiori prospettive nel futuro, perche' permette di rendere compatibili lo sviluppo di produzioni economiche redditizie ed il rispetto dell'ambiente marino. [agenzia di informazione - a cura di agra press (pf)] UN MARE DEGLI ANTICHI PERUVIANI ALIMENTA IL MONDO 15 gennaio 2015 – Un'iniziativa protegge 12mila chilometri quadrati di una delle aree marine piu' ricche del pianeta, di fronte alle coste della ancestrale civilizzazione di Paracas. Peru' e Cile, due dei paesi con i migliori record economici dell'America Latina nell'ultimo decennio, sono decisi a diventare anche pionieri mondiali della conservazione della biodiversita' e degli ecosistemi delle proprie zone costiere. A giudicare dalle cifre, hanno ragione a farlo: insieme concentrano il 20% della pesca mondiale e si trovano tra i dieci paesi che pescano di piu' nel pianeta (piu' di otto milioni di tonnellate catturate per il Peru' nel 2011 e piu' di tre milioni per il Cile).
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Con queste ricchezze naturali come obiettivo, hanno deciso di preservare la salute degli oceani – minacciata negli ultimi anni dall'azione dell'uomo e dal cambiamento climatico – attraverso un progetto comune di conservazione. (...) I risultati finora sono positivi: e' stato messo sotto osservazione il 72% delle coste del Cile e del Peru' e sono state creati 12mila chilometri quadrati di aree protette. Parallelamente, sono stati ripopolati 25 ettari con alghe marine per contribuire a mantenere l'equilibrio dell'ecosistema. Nella zona di Paracas, una delle cinque aree pilota del progetto, si puo' osservare come si stia cercando di frenare il deterioramento del mare per beneficiare sia l'ambiente sia i pescatori artigianali e gli abitanti "naturali" della zona. [Robert Valls, quotidiano - a cura di agra press (pf)] IL MINISTERO DELLA PRODUZIONE PERUVIANO AUTORIZZA LA PESCA DI NUOVE SPECIE DESTINATE AL CONSUMO UMANO 13 gennaio 2015 – Il Ministero della Produzione (PRODUCE) ha reso noto di aver autorizzato la pesca di diverse nuove specie destinate al consumo umano diretto. Secondo quanto riportato dal quotidiano economico Gestion, il ministero sta, oggi, chiedendo che il tonno pinna gialla, il grande barracuda, e lo sgombro scad siano pescati per il consumo umano diretto. Dal momento che gli effetti del cambiamento climatico hanno danneggiato la produzione di numerose specie ittiche tradizionali, il ministero si e' spostato verso altre specie. Secondo l'istituto del Mare del Peru' (IMARPE), il cambiamento climatico ha comportato un innalzamento delle temperature marine, e, di conseguenza, una popolazione ittica instabile e di salute cagionevole. Sono stati adottati diversi provvedimenti per ricostituire gli stock, come, per esempio, il rinvio della stagione di pesca del tonno alla seconda meta' del 2015, al fine di stabilizzare i numeri. Oggi, il ministero suggerisce il consumo di nuove specie. Altre misure comprendono la pesca di altre specie abbondanti e stabili, come la vinciguerria sottile. Secondo il periodico Undercurrent, lo scorso anno, la popolazione di questa, e di altre specie, e' aumentata proprio a causa del Niño. Il vice ministro della Pesca, Juan Carlos Requejo, ha annunciato che, oltre all'apertura della pesca di nuove specie, verra' istituito anche un quadro giuridico per il settore, al fine di garantire un mercato stabile. [Hillary Ojeda, portale – a cura di agra press] FRANCIA: SETE, NON SI PLACANO GLI ANIMI RIGUARDO LA PESCA AL TONNO ROSSO 9 gennaio 2015 – (…) Alle 10 di venerdi' 9 gennaio, una trentina di piccoli operatori del settore ittico hanno manifestato davanti agli affari marittimi di Sete. Tra le loro rivendicazioni, l'ottenimento di autorizzazioni europee supplementari riguardo la pesca al tonno rosso. In effetti, poiche' le quote attribuite alle tonniere con reti a circuizione sono state riviste al rialzo (del 20% l'anno per i prossimi tre anni), i pescatori artigianali vogliono anch'essi la propria parte. [quotidiano – a cura di agra press (gin)] PESCA ILLEGALE: SEA SHEPHERD ALL'INSEGUIMENTO DI BRACCONIERI DA 22 GIORNI 9 gennaio 2015 – E' un vero e proprio inseguimento quello in cui si e' lanciata da ormai 22 giorni l'organizzazione ecologica ultra-mediatica Sea Shepherd. Peter Hammarstedt, capitano del Bob Barker, nave ammiraglia dell'ONG, ha spiegato che il suo equipaggio sta dando la caccia, nell'oceano australe, ad una barca immatricolata in Nigeria e questa e' "la pista piu' lunga mai seguita dall'organizzazione" contro una nave sospettata di pesca illegale. (…) L'inseguimento e' iniziato a 2.300 miglia dal Sudafrica, in una zona in cui la pesca e' regolamentata dalla Commissione per la conservazione delle risorse marine dell'Antartico (CCAMLR). (…)
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La barca nigeriana e' presente in una lista di bastimenti sospettati di pesca illegale o irregolare elaborata dalla CCAMLR. Nel caso specifico, il suo equipaggio e' sospettato di pescare nell'Antartico il nototenide della Patagonia e altre specie rare. E la Sea Shepherd ha recuperato due reti abbandonate dalla [barca nigeriana] The Thunder, che conteneva piu' di 700 nototenidi e altri animali marini morti. [quotidiano – a cura di agra press (gin)] NEL 2014 LE ESPORTAZIONI ITTICHE NORVEGESI SEGNANO NUOVI RECORD 9 gennaio 2015 – Per il secondo anno consecutivo, le esportazioni ittiche norvegesi hanno segnato nuovi record. Nel 2014, la Norvegia ha esportato prodotti ittici per un valore complessivo di 68,8 miliardi di corone norvegesi. Si tratta di un incremento del 12%, o di 7,3 miliardi di corone, rispetto al 2013. "I prodotti ittici norvegesi non hanno mai goduto di una posizione piu' forte sul mercato mondiale. Nonostante il collasso del mercato d'esportazione russo, conseguente all'adozione delle sanzioni, il settore ittico norvegese ha dimostrato di sapersi adattare, riuscendo a soddisfare il fabbisogno di nuovi mercati. Si sono cosi' registrati dati record, concernenti le esportazioni di salmone, merluzzo e sgombro", ha dichiarato Terje E. Martinussen, amministratore delegato della Norwegian Seafood. (…) Nel 2014, le esportazioni ittiche dirette verso i paesi dell'Unione Europea hanno registrato un incremento del 16%, raggiungendo un totale di 43 miliardi di corone. L'Unione Europea rappresenta il principale mercato per il settore ittico norvegese. Nel 2014, il 62% di tutte le esportazioni ittiche della Norvegia e' andato verso i paesi dell'Unione Europea. (…) Lo scorso anno, la Norvegia ha esportato salmone e trote per un valore complessivo di 46,2 miliardi di corone. Il prezzo medio del salmone fresco intero e' stato pari a 41,06 corone al chilo, segnando un incremento del 3,4%, rispetto ai prezzi dell'anno precedente. Nel 2014, la Norvegia ha esportato merluzzo per un valore complessivo di 12 miliardi di corone, con un aumento del 20%, o di 2 miliardi di corone, rispetto al 2013. Il volume delle esportazioni norvegesi di demersali e' cresciuto del 3%, rispetto all'anno precedente. (…) Lo scorso anno, le esportazioni di sgombro sono ammontate a 4,1 miliardi di corone, registrando un incremento di 1,2 miliardi di corone, o del 43%, rispetto al 2013. Nello stesso periodo, le esportazioni di aringhe sono state pari a 2,7 miliardi di corone, registrando una contrazione del 14%, o di 444 milioni di corone, rispetto all'anno precedente. Nel 2014, la Norvegia ha esportato gamberi, crostacei e molluschi, per un valore complessivo di un miliardo di corone. Si tratta di una crescita del 23%, rispetto al 2013. Nel 2014, la Norvegia ha esportato 562 tonnellate di granchi reali vivi verso la Corea del Sud. Tutto cio' rappresenta un incremento del 170%, contro le 208 tonnellate esportate nel 2013. Nel 2014, la Norvegia ha esportato prodotti ittici verso circa 143 diversi paesi. Di questi, la Polonia, e' stato il principale mercato d'esportazione. Nello stesso periodo, la Norvegia ha esportato in Polonia prodotti ittici per un valore complessivo di 6,4 miliardi di corone, registrando un incremento del 12%. Tutto cio' rende la Polonia il quarto principale mercato, in termini di crescita, per i prodotti ittici della Norvegia. La Francia e' il secondo mercato per i prodotti ittici norvegesi, con esportazioni per 5,7 miliardi di corone. Tutto cio' rappresenta un calo del 3%, rispetto al 2013. Nel 2014, la Gran Bretagna e' stato il nostro principale mercato, registrando un incremento di 1,2 miliardi di corone, o del 42%, rispetto all'anno precedente. Nello stesso periodo, la Norvegia ha esportato prodotti ittici per un valore di 4 miliardi di corone verso la Gran Bretagna. [portale – a cura di agra press] NOTIZIARIO TRASMESSO ALLE 11:00 E' vietata la riproduzione totale o parziale e la distribuzione con qualsiasi mezzo delle notizie di AGRA PRESS, salvo espliciti e specifici accordi in materia con citazione della fonte. I TESTI CITATI SONO DISPONIBILI CON RIFERIMENTO AL NUMERO DI NOTIZIA Tel 06-6893000 - fax 06-6871275 - email
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