Do you want your PRESSToday? 28/11/2011 : Notizie di oggi ASSINEWS.it
Bilanci d'Acciaio: un tuffo nel conto economico e nello stato patrimoniale della siderurgia italiana
Cittadino, Il
Tocca ai ladri di ferro: depredato un tir
Corriere delle Alpi
fatture false, otto imprenditori nei guai
Sole 24 Ore, Il (Affari Privati)
Metalsistem dalla robotica alle pale griffate
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Bilanci d’Acciaio: un tuffo nel conto economico e nello stato patrimoniale della siderurgia italiana | Assinews - il portale del sapere assicurativo
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"Bilanci d'Acciaio: un tuffo nel conto economico e nello stato patrimoniale della siderurgia italiana" Indietro
Data: 28/11/2011 Stampa
Bilanci d’Acciaio: un tuffo nel conto economico e nello stato patrimoniale della siderurgia italiana L’acciaio visto attraverso i libri contabili. Questo, in estrema sintesi, è il cuore della terza edizione di Bilanci d’Acciaio, la ricerca realizzata dal portale della siderurgia www.siderweb.com per testare lo stato di salute delle imprese della produzione di acciaio, del commercio di acciaio, della prelavorazione dei prodotti siderurgici e del commercio di rottame. Per l’edizione 2011 Siderweb, in collaborazione con Claudio Teodori (prorettore dell’Università degli studi di Brescia) e Cristian Carini (Università di Brescia), ha analizzato i bilanci di 816 aziende del settore, raggruppandole in 21 cluster: produzione di lunghi, piani, lingotti e semiprodotti, acciai inossidabili, tubi, trafilerie, forge e fonderie, centri servizio piani, centri servizio inox, centri servizio lunghi e presagomatori, distributori dal pronto generalisti, distributori dal pronto specializzati in prodotti piani, distributori dal pronto specializzato in tubi, raccordi e curve, distributori dal pronto specializzati in prodotti inox, distributori dal pronto specializzati in prodotti lunghi, agenti, rappresentanti e distributori di case estere, trading. La ricerca è stata pubblicata in due parti, nella prima sarà possibile trovare le tabelle contenenti fatturato, risultato d’esercizio, totale attivo e patrimonio netto di tutte le aziende e l’analisi della situazione economico-finanziaria dei comparti di attività, mentre nella seconda si potranno leggere l’andamento della gestione nel 2011 delle società dell’acciaio italiano, l’analisi del contesto macroeconomico in cui la siderurgia italiana opera e le problematiche del comparto e le possibili soluzioni emerse nel corso del convegno “Bilanci d’Acciaio” del 27 ottobre scorso, che ha visto la partecipazione di un qualificato panel di operatori del mondo siderurgico, bancario, assicurativo e della consulenza strategica. Sono i commercianti di rottame le aziende che hanno fatto registrare le migliori performance di bilancio nel 2010. Lo ha spiegato Claudio Teodori, prorettore dell’Università degli studi di Brescia, illustrando i risultati della terza edizione della ricerca di Siderweb «Bilanci d’Acciaio». Dall’analisi di 816 bilanci del settore acciaio italiano «in generale i risultati più brillanti sono stati appannaggio delle società che commerciano rottame, con un importante incremento nella redditività operativa, con una leva finanziaria ampiamente positiva, e una rischiosità contenuta». Viceversa per i produttori di acciaio «nonostante il lieve incremento nella redditività operativa, si sconta ancora un rapporto critico tra fatturato e leva, con quest’ultima nulla o negativa, anche se il costo dell’indebitamento risulta decrescente. A preoccupare è anche il medio-alto livello su cui resta la rischiosità finanziaria, anche se al momento non sembra mettere a rischio la solidità delle aziende che mantengono un discreto equilibrio tra investimenti e finanziamenti».
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Il Cittadino - Quotidiano del Lodigiano
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"Tocca ai ladri di ferro: depredato un tir" Indietro
Data: 28/11/2011 Stampa
Tocca ai ladri di ferro: depredato un tir Con un trattore portano via il rimorchio e 250 chili di metallo Maleo Materiale ferroso del valore di qualche migliaia di euro, buono per essere rivenduto. Non è stato il rame, stavolta, ad attirare i ladri che venerdì notte hanno fatto sparire un “coil” da 200 quintali e mezzo e il semirimorchio su cui era caricato, in via Monte Vioz a Maleo. Gli addetti ai lavori chiamano così quel nastro in ferro che viene avvolto in un grosso cilindro della lunghezza di duecento, trecento metri, esattamente come quello dell’acciaieria di Cremona Arvedi, che si trovava nella pancia del bilico posteggiato a due passi dalla casa del camionista derubato.Materiale usato per gli stampi delle carrozzerie delle auto e che il conducente malerino consegna generalmente nel Milanese. Il furto è avvenuto nel pieno della notte e nessuno ha visto niente. Eppure proprio silenzioso il blitz non dev’essere stato: per impossessarsi del carico i predoni hanno strappato la motrice dal semirimorchio parcheggiato nella piazzola per gli autotreni vicino alla stazione ferroviaria di Maleo, e ci sono riusciti agganciandola a un trattore che avevano portato con sé. I segni dello “strappo” sono ancora visibili sulla mascherina della motrice maciullata dall’operazione non proprio chirurgica dei malviventi. «Pensavo che avesse avuto un incidente - ha raccontato ieri un vicino di casa del camionista derubato - ieri mattina sono passato di lì col cane e quando ho visto i pezzi per terra e il camion rotto non immaginavo quello che poi ho scoperto è successo».La voce del furto si è diffusa immediatamente in paese e non è stato difficile risalire alla vittima, un autotrasportatore di Maleo che lavora per Arvedi. «Quando ha della merce pericolosa tiene il camion davanti a casa - ha fatto notare l’amico - stavolta si trattava di un normale carico di ferro per cui l’aveva lasciato in piazzetta». A una distanza sufficiente perché i ladri riuscissero a trafficare indisturbati. Nei paraggi le abitazioni si contano sulle dita di una mano, tutt’intorno la fanno da padroni i capannoni.Naturale quindi che le manovre, sia per staccare la motrice dal rimorchio che per agganciarla al trattore per poi filarsela, siano passate inosservate. Il punto è che insieme al furto del ferro, quantificabile in una perdita di cinque seimila euro, va contabilizzato anche il semirimorchio fatto sparire, e quello di euro ne vale almeno 50mila. Per non parlare dei danni alla motrice.Laura Gozzini
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corrierealpi Extra - Il giornale in edicola
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"fatture false, otto imprenditori nei guai" Indietro
Data: 28/11/2011 Stampa
Pagina 7 - Cronaca Fatture false, otto imprenditori nei guai Tre aziende di Milano avrebbero emesso documenti fasulli su forniture di acciaio per permettere di evadere il fisco Lascia soldi e documenti nella sua auto: giovane bellunese derubata in Nevegal Ancora una volta le auto in sosta finiscono nel mirino dei ladri. Una donna bellunese, Jessica D.T., è stata derubata di soldi in contanti e documenti che, inavvertitamente, aveva lasciato nella sua automobile parcheggiata nella giornata di sabato in via Calmada sul Nevegal a Belluno. La denuncia è stata presentata a polizia e carabinieri dalla stessa donna, due giorni fa, dopo aver scoperto che i soliti ignoti avevano rotto il finestrino della sua automobile, posteggiata in Nevegal. Oltre la beffa, quindi, anche il danno di dover riparare il finestrino dell’auto. Le forze dell’ordine si sono subito messe in moto per dare un nome ed un volto ai ladri che hanno messo a segno il furto. Al vaglio degli inquirenti anche le immagini delle telecamere degli edifici presenti in zona. Si cerca anche di verificare se vi siano relazioni con altri furti avvenuti in altri quartieri della città di Belluno.di Marco Filippi wBELLUNO Otto imprenditori bellunesi nei guai per false fatturazioni. Sei sono stati rinviati a giudizio mentre altri due hanno ottenuto di essere giudicati in rito abbreviato. E’ il bilancio giudiziario di una maxi-operazione della Guardia di Finanza, coordinata dal sostituto procuratore Massimo De Bortoli, su un presunto giro di false fatturazioni che avrebbe permesso agli imprenditori di evadere il fisco. L’inchiesta è scattata da una segnalazione sulla presunta attività illecita di tre aziende con sede legale a Milano, la Siderpiani srl, la Spm spa e la Fer.Com.Metalli srl. Le ditte meneghine, nel cui sito on-line vengono presentate come aziende impegnate nel campo siderurgico e metallurgico, secondo la procura della Repubblica di Belluno, erano specializzate nell’emissione di fatture per operazioni inesistenti. Non a caso, in base alle contestazioni, le ditte in questione sarebbero state “del tutto prive di struttura operativa e non effettivamente operanti”. Secondo i militari delle Fiamme Gialle, la presunta maxi-frode fiscale sarebbe stata messa in atto con un sistema molto semplice. Le ditte milanesi si occupavano di emettere a favore delle aziende bellunesi le fatture false per forniture di acciaio per importi che variavano da alcune decine fino a diverse centinaia di migliaia di euro. Il beneficio, chiaramente, per le ditte bellunesi sarebbe consistito nell’andare in credito di Iva nei confronti dello Stato e quindi evadere il fisco. Il periodo d’imposta preso in considerazione dagli uomini delle Fiamme Gialle va dal 2003 al 2008. Tutte accuse che gli imprenditori bellunesi, finiti nel calderone dell’inchiesta, coordinata dal pm De Bortoli, respingono con fermezza. Attraverso i loro legali, infatti, sono pronti a dimostrare davanti al giudice che le presunte forniture d’acciaio sarebbero effettivamente avvenute. Come? Presentando in aula le copie dei bonifici bancari di pagamento che attesterebbero l’autenticità e la trasparenza delle forniture. Sei sono gli imprenditori che il giudice delle udienze preliminari Aldo Giancotti ha rinviato a giudizio (prima udienza il 28 febbraio 2012). Si tratta di G.B., 64 anni di Puos d’Alpago (difeso dall’avvocato Paolo Zaglio), E.C., 68 anni di Belluno (avvocato Giorgio Azzalini), A.G., 68 anni di Pedavena (avvocato Luciano Licini), C.S., 69 anni di Santa Giustina (difeso dall’avvocato Franco Tandura, F.R., 36 anni di Pedavena e R.R., 33 anni di Pedavena (difesi dall’avvocato Barbara Bastianon). Altri due imprenditori, un bellunese (difeso dall’avvocato Marco Cason) ed uno della Sinistra Piave (avvocato Pierluigi Cesa) hanno ottenuto di essere giudicati in rito abbreviato dal giudice Giorgio Cozzarini. Si tratta di un rito alternativo al processo ordinario che si basa sullo stato degli atti d’indagine e che permette, in caso di condanna, lo sconto di un terzo della pena. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
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"Metalsistem dalla robotica alle pale griffate" Indietro
Data: 28/11/2011 Stampa
Inserti edizione: NAZIONALE sezione: TRENTINO-ALTO ADIGE data: 2011-11-28 - pag: 14 autore: Mauro Pizzin
Metalsistem dalla robotica alle pale griffate Dalla logistica al business del fotovoltaico e dell'eolico. La capacità di cambiare pelle continua ad essere uno dei punti di forza di Metalsistem Group di Rovereto, che per affrontare la crisi globale si è lanciato nel settore delle rinnovabili. Fondato nel 1970 e ancora presieduto da Antonello Briosi, il gruppo meccatronico trentino 250 milioni di ricavi a fine 2010, per il 60% dall'export pur mantenendo il core business nel material handling (robotica e logistica), sta allargando il perimetro operativo mettendo a frutto competenze e tecnologie sviluppate dal suo centro studi e ricerche, forte di 60 persone e seguito personalmente da Briosi. In questo contesto Metalsistem ha brevettato e commercializzato strutture portanti modulari in acciaio zincato in grado di supportare ogni tipo di pannello fotovoltaico da cui nel 2011 prevede di ottenere ricavi per 20 milioni. «Si tratta di un prodotto utilizzabile a terra, in campo aperto, su tetto, per pensiline, frangisole e serre sottolinea l'imprenditore in grado di ridurre di due anni i tempi di ammortamento degli impianti». A luglio il gruppo ha inaugurato anche un impianto fotovoltaico sui tetti dei propri stabilimenti, secondo in Italia per potenza installata. La struttura, costata 7,5 milioni e composta da 11.636 pannelli in grado di produrre 3.000 Mwh annui di elettricità, soddisferà il 93% dei consumi energetici aziendali. La sfida più ambiziosa sul fronte delle rinnovabili è stata lanciata, però, lo scorso 17 ottobre: si tratta del generatore eolico realizzato da Metalsistem su progetto dell'architetto Renzo Piano. La pala, ispirata alle ali di una libellula, alta 25 metri e del diametro di 16, ha un impatto ambientale inferiore agli impianti tradizionali e potrebbe diventare un punto di riferimento nel mini-eolico per piccoli edifici. «La struttura evidenza il presidente di Metalsistem mi è stata richiesta da Enel Green Power e io ho coinvolto Piano e per i calcoli ingegneristici la Favero & Milan di Mira. Ora ci attende un anno di sperimentazione, ma le prospettive sono ambiziose». Il generatore, in Italia utilizzabile solo da Enel, all'estero sarà venduto da Metalsistem ad un prezzo che dovrebbe essere fissato fra i 140 e i 180mila euro, garantendo nel complesso commesse per 60 milioni tra il 2012 e il 2013, riportando i ricavi di gruppo a 300 milioni, ossia a livelli pre-crisi. «Tengo a puntualizzare conclude Briosi che Metalsistem non ha mai licenziato, né è ricorsa agli ammortizzatori sociali. Dal settembre 2006, tuttavia, non abbiamo più fatto assunzioni: un blocco del turn-over che ha ridotto la forza lavoro a 1.000 unità. Essere entrati nel settore rinnovabili, che in prospettiva potrebbe incidere per il 40% sui nostri ricavi, non solo ha permesso di mantenere gli attuali occupati, ma a regime garantirà l'assunzione di una cinquantina di persone».
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