OR-WIN Verso Verso il il “reddito “reddito di di cittadinanza”: cittadinanza”: scenari scenari ideali ideali e e opportunità opportunità reali reali in in Friuli Friuli Venezia Venezia Giulia. Giulia. Un Un contributo contributo al al dibattito dibattito a a partire partire dall’Osservatorio dall’Osservatorio Relazione Relazione n. n. 1: 1: Reddito Reddito di di esistenza esistenza in in teoria teoria e e pratica pratica GRUPPO GRUPPO DI DI ANALISI ANALISI SOCIO-ECONOMICA SOCIO-ECONOMICA OR-WIN OR-WIN
responsabile: responsabile: Andrea Andrea Fumagalli Fumagalli Trieste Trieste
venerdì venerdì 13 13 ottobre ottobre 2006 2006
DUE FATTI STILIZZATI. · IL “CORE” DEL PROCESSO DI ACCUMULAZIONE STA SCIVOLANDO DALLA PREDOMINANZA DELLA PRODUZIONE MATERIALE ALLA PREDOMINANZA DELLA PRODUZIONE IMMATERIALE, SULLA BASE DI UNA NUOVA DIVISIONE INTERNAZIONALE DEL LAVORO DI TIPO COGNITIVO. · LA CONOSCENZA RAPPRESENTA OGGI LA VARIABILE CHIAVE PER DESCRIVERE IL PROCESSO DI ACCUMULAZIONE DEL CAPITALISMO CONTEMPORANEO NEI PAESI DI VECCHIA INDUSTRIALIZZAZIONE (CAPITALISMO COGNITIVO).
Tab. 1: EVOLUZIONE STORICA DEI SISTEMI ECONOMICI
Stadio precapitalistico
Stadio capitalistico
Mercantilismo
Produzione di merci a mezzo di moneta
M-D-M
Capitalismo industriale pre-fordista e fordista
Produzione di moneta a mezzo di merci
D - M - D’
Capitalismo cognitivo
Produzione di moneta a mezzo di conoscenza
D – M(k) - D’
Le determinanti della produttivita’ e della competitivita’ nel capitalismo cognitivo Intensità di conoscenza (generazione e diffusione di saperi) · disponibilità di risorse pubbliche e private · il ruolo dei processi di apprendimento (learning-bydoing, -by-using, by-interacting,……); · la velocità di diffusione e circolazione dei saperi; · la strutturia proprietaria della conoscenza (bre-vetti, diritti di proprietà intellettuale); Nel capitalismo cognitivo operano due nuovi tipi di economie di scala * le economie dinamiche di apprendimento * le economie spaziali di network e di relazione Nel capitalimo cognitivo, i rendimenti della produzione immateriale fondata sulla conoscenza e sul lavoro cognitivo sono crescenti, a patto che le due succitate economie dinamiche di scala siano sfruttate pienamente
RASSEGNA DEGLI APPROCCI TEORICI AL REDDITO DI CITTADINANZA (RdC) 1) RdC COME IMPOSTA NEGATIVA SUL REDDITO (opzione neoliberale - Friedman) · Coloro che si trovano al di sotto della soglia di poverta’ relativa (d’ora in poi “POVERI”) non pagano tasse. · Lo Stato corrisponde la somma mancante alla soglia di povertà relativa. · L’intervento statale sostituisce gli interventi tradizionali di welfare Æ smantellamento dello Stato sociale 2) RdC come reddito garantito Supiot, 2003)
(Commissione Delors, 1990, Rapport
· Distribuzione del reddito solo ai “poveri” · Prescinde dalla condizione professionale, · Non richiede contropartite (incondizionalità) nè sostituisce il welfare esistente · Dura fintanto che il beneficiario rimane “povero” Una versione più soft è quella del “salario garantito”, che viene erogato per i soli disoccupati (un sottoinsiemi dei “poveri”).
3) RdC come reddito individuale, illimitato, tendenzialmente universale.
incondizionato,
temporalmente
· forma di remunerazione (non ASSISTENZA) della cooperazione sociale esito dello sfruttamento delle economie di apprendimento e di networkrelazionali (produttività immateriale) · i beneficiari sono i residenti (non i cittadini), a livello individuale e in modo incondizionato · il finanziamento avviene tramite la fiscalità generale e non tramite i contributi sociali · implica il diritto di scelta del lavoro e non il diritto al lavoro · graduale passaggio a forme di universalità (periodo di transazione) PARAMETRI CHE DEFINISCONO IL RdC: · · · · ·
INDIVIDUALITA’ (NON FAMIGLIA) RESIDENZA-DOMICILIO (NON CITTADINANZA) INCONDIZIONALITA’ (NON OBBLIGHI) FISCALITA’ (NON CONTRIBUTI SOCIALI) POLITICA REDISTRIBUTIVA (NON ASSISTENZIALE)
SE QUESTI PARAMETRI SONO VERIFICATI SI PUò PARLARE IN MODO APPROPRIATO DI REDDITO DI CTTADINANZA (ANZI MEGLIO, DI REDDITO DI ESISTENZA). IN CASO CONTRARIO, DI SEMPLICE SUSSIDIO AL REDDITO PER RIDURRE LA POVERTA’.
REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA
SIMULAZIONE N. 1 Spesa NECESSARIA PER GARANTIRE continuità di reddito ai SOLI PRECARI/E pari alla soglia di povertà relativa individuale (500 euro mensili, 6000 euro annui) Situazione al 2004 (dati Istat e Or-Win): Parasubordinati: 79.646 Dipendenti atipici, interinale e a termine: 34.083 Collaboratori nel commercio:
5.425
Collaboratori nell’artigianato: 4.063 Totali precari: 123.037
Tipologia 1: parasubordinazione Parasubordinati in Friuli V.G.: 79.646 Distribuzione dei parasubordinati per classe di reddito annuo (Fonte: Ires-Cgil, su base nazionale) (2002) Classi di reddito < 3000 euro 3001-6000 euro < 6000 reddito 6001-12000 euro 12001-18000 euro 18001-30000 euro >30000 euro TOTALE
Numeri assoluti 4460 11947 16407 38389 15292 7487 2071 79646
% 5,6 15,0 20,6 48,2 19,2 9,4 2,6 100,0
Parasubordinati a rischio di indigenza: 16.407 IPOTESI DI SIMULAZIONE Parasubordinati con reddito < 3000 Euro (pari a 4.460): Valore medio supposto di reddito annuale mancante: 4000 euro
Totale spesa necessaria: 17,840 milioni
Parasubordinati con reddito tra 3000 e 6000 Euro (pari a 11.947): Valore medio supposto di reddito annuale mancante: 1500 euro
Totale spesa necessaria : 17,620 milioni
Totale spesa necessaria per i parasubordinati: 35,76 milioni
Tipologia 2: dipendenti atipici Contratti di lavoro a tempo determinato: interinale e full/part time: 34.083 Secondo i dati Confinterim-Assinterim (2005): durata media delle missioni 30 gg. lavorativi (pari a 6 settimane) e 5 missioni medie all'anno: totale 30 settimane. Poiché ogni anno ci sono 45 settimane lavorative ↓ restano scoperte 15 settimane, ovvero 3 mesi e mezzo (105 giorni all'anno) ↓ in media, possiamo supporre: una carenza di reddito di 1800 euro all'anno (500 euro per 3 mesi e mezzo). Se ipotizziamo che un 30% dei lavoratori interinali / part-time non hanno mezzi per coprire il periodo di non lavoro o non hanno scelto volontariamente il part-time (pari a 10.224) ↓
Totale spesa necessaria per i dipendenti atipici è pari a 5,225 milioni di euro
Tipologia 3: collaboratori artigianato (apprendisti) e nel commercio Numero totale:
9488.
Ipotizziamo che un 20% abbia bisogno in media di a 6000 euro. Numeri potenziali beneficiari:
2000
euro annui per arrivare
1898
Totale reddito mancante per i collaboratori a rischio povertà: euro
3,795
milioni di
***** TOTALE SPESA NECESSARIA PER GARANTIRE UN REDDITO CONTINUATO DI 6000 EURO ANNUI AI PRECARI: parasubordinati: dipendenti atipici: collaboratori:
35,760 milioni 5,225 milioni 3,795 milioni
TOTALE COMPLESSIVO: 44,78 MILIONI
SIMULAZIONE N. 2 Spesa NECESSARIA PER GARANTIRE continuità di reddito ai disoccupati/e pari alla soglia di povertà relativa individuale (500 euro mensili, 6000 euro annui) REDDITO GARANTITO: 500 euro/mese (6.000 annui) Numero inoccupati: 20.390 (2005, dati Istat, RTFL) In Italia, l’importo dell’indennità di disoccupazione è pari al 40% della retribuzione percepita nei tre mesi precedenti (purché si siano stati versati 52 settimane di contributi sociali nei due anni precedenti). Viene corrisposta per 180 giorni (6 mesi!). In Friuli V. G., la spesa media pro-capite mensile è 950 euro che presuppone uno stipendio medio netto di circa 1200 (dati OR-WIN, 2004). Un disoccupato percepisce il 40% mediamente nelle fasce medio basse (900 euro mensile) per 6 mesi: pari a 2160 euro annui --> mancano quindi 3.840 euro all’anno per arrivare alla soglia minima di 6000 euro. L'incidenza di disoccupazione di lunga durata (oltre 6 mesi) è pari al 40% del totale (dato Istat, a livello nazionale): 8000 disoccupati di lunga durata sul totale di 20390 inoccupati. La spesa necessaria per garantire 6000 euro all’anno ai disoccupati di lunga durata è quindi:
8.000 * 3.840 Euro = 30,720 milioni
SIMULAZIONE N. 3 Spesa NECESSARIA PER GARANTIRE continuità di reddito ai pensionati/e pari alla soglia di povertà relativa individuale (500 euro mensili, 6000 euro annui) I pensionati single che vivono sotto la soglia di 250 euro sono pari a con una pensione media di circa 96 euri mensili
22339
I pensionati single che vivono con una pensione tra 251 e 500 euro sono pari a 56008 con una pensione media di circa 386 euro mensili Importo medio mensile Fino a 250 da 251 a 500 Fino a 500
96,31 385,76 303,22
Numero pensioni
Single (38,7%)
57723 144723 202446
22339 56008 78347
Quota di bisognosi 0,20 0,40 0,34
Numero pensioni da sussidiare 4468 22403 26871
Reddito annuo mancante 21.643.081 30.711.990 52.355.071
TOTALE SPESA NECESSARIA: 52, 355 MILIONI
TOTALE SPESA NECESSARIA PER GARANTIRE UN MINIMO DI 6000 EURO ALL’ANNO
↓ ELIMINAZIONE DELLA POVERTA’ QUOTA PRECARI: 44,780 e. (35,0%) QUOTA DISOCCUPATI: 30,720 E. (24,0%) QUOTA PENSIONATI: 52,355 E. (41,0%) TOTALE COMPLESSIVO: 127,855 milioni PROBLEMI APERTI: · ECCESSIVA ROZZEZZA NELLA DISTRIBUZIONE DEI REDDITI
· · · .
CARENZA DATI: necessità di indagini campionarie LAVORO MIGRANTE LAVORO NERO E/O CLANDESTINO APPROFONDIMENTO DATI PENSIONE
CONCLUSIONI GARANTIRE UN REDDITO MINIMO CHE ARRIVI ALLA SOGLIA DI POVERTà (500 EURO) NON è GARANTIRE UN VERO E PROPRIO RdC, MA E’ COMUNQUE QUALCOSA. LE SIMULAZIONI MOSTRANO CHE LA CIFRA NECESSARIA è STIMATA IN 127 MILIONI ANNUE, OVVERO IL 75% DELLA SOMMA STANZIATA PER LA PROTEZIONE SOCIALE DALLA REGIONE NEL 2005. I FINANZIAMENTI DISPONIBILI Sono ipotizzati pari a: 48 milioni per disoccupati e pensionati 25 milioni per i precari Totale: 73 milioni (57,5% del necessario) Se aggiungiamo i 19 milioni già stanziati ma non utilizzati, le risorse disponibili ammontano a 92 milioni (quasi i ¾ del totale). Ciò dimostra che è possibile perseguire una politica che annulli la povertà in regione. La questione non è economica ma politica