NUMERO 6 - 29 OTTOBRE 2016
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NUMERO 6 “I DENTI DEL GIUDIZIO” O “TERZI MOLARI”
A cura del dott. Andolfi Stefano con studio dentistico in C.so Bolzano n° 4 - Torino
I denti del giudizio o “terzi molari” sono i denti che compaiono per ultimi in arcata e si presentano intorno ad una età che varia tra i 15 ed i 18/20 anni. In genere a quest’età i pazienti giovani hanno già terminato i trattamenti ortodontici e si trovano in una condizione di “contenzione”, cioè una situazione che viene congelata per qualche anno al fine di stabilizzare i risultati ottenuti in termini di funzione masticatoria e di estetica. L’attenta valutazione della presenza e della posizione assunta dai denti del giudizio risulta molto importante al fine del mantenimento del risultato nel tempo dell’allineamento dentario, infatti, spesso si può riscontrare un peggioramento dello stesso in concomitanza con l’eruzione dei denti del giudizio. Condizione che
porta spesso il paziente ad effettuare un nuovo trattamento ortodontico in età più avanzata. L’estrazione di un dente, qualsiasi esso sia, andrebbe considerata sempre e solo nei casi in cui non ci sia alcuna possibilità di recupero dello stesso. Tale regola è valida solo in parte per il “terzo molare” per cui talora è consigliabile l’estrazione anche se il dente è totalmente sano. Una attenta valutazione è fondamentale, poiché i terzi molari possono essere estrusi (cioè visibili in bocca), intrusi ( ancora inglobati completamente nell’osso) o semi-inclusi (condizione intermedia rispetto alle precedenti). Inoltre possono essere posizionati “dritti” come gli altri denti o inclinati nelle posizioni più disparate. Da queste differenze dipende il tipo di intervento che si andrà ad eseguire.
A CURA DI CAIRO COMMUNICATION
* VALIDITÀ DAL 29/10 AL 12/11
DENTI DEL GIUDIZIO: COSA FARE?
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RICORDA SEMPRE!
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I DENTI DEL GIUDIZIO
DENTI DEL GIUDIZIO QUANDO TOGLIERLI
Una visita in età adolescenziale Serve innanzitutto a capire se ci siano i denti del
Ecco alcune indicazioni di cui tener conto:
giudizio e se sia possibile valutarne una corretta crescita. In questa età a volte ne è indispensabile l’estrazione per garantire un corretto trattamento ortodontico.
➊ INFIAMMAZIONE DELLA GENGIVA che circonda la corona
dell’elemento dentale . Situazione molto frequente, dovuta soprattutto alla posizione del dente stesso. Nel mascellare superiore non è infrequente l’eruzione verso la guancia con traumatismo della stessa. Nel mascellare inferiore, il posizionamento naturale vicino all’angolo mandibolare non ne facilita spesso la completa eruzione.
Differenze
tra estrazione semplice e chirurgica
➋
LESIONI CARIOSE destruenti non trattabili. Dente con la corona praticamente distrutta dalla lesione cariosa.
Tra un’estrazione “semplice” ed una chirurgica, l’estrazione chirurgica mette sempre un po’ più di timore e sovente è più indaginosa. Ma il dolore ed il trattamento post-operatorio sono simili in entrambe le circostanze.
➌ OSTACOLO alla cura di carie sul 2° molare. ➍ MAL POSIZIONAMENTO e posizione “sdraiata” con appoggio sulle radici del molare vicino e riassorbimento delle stesse.
3
Valutazione
➎
OSTACOLO PER L’ORTODONZIA. La presenza dei terzi molari talora può impedire lo spostamento dei denti, cercata con un apparecchio ortodontico.
radiografica
Mai “subire” una estrazione di un dente del giudizio senza una preventiva ed accurata valutazione radiografica. La vicinanza al nervo alveolare nella mandibola deve essere ben valutata. Infatti, se lesionato, il nervo può dare le complicanze peggiori.
➏ PRESENZA DI: neoformazioni cistiche, granulomatose, o tumorali, anche se di minor frequenza.
➐
4 5
Non
ANOMALIE NELLA CRESCITA. Le estrazioni in età adolescenziale vengono fatte quando i denti non hanno ancora terminato lo sviluppo radicolare ma si sospetta una crescita “anomala” cioè con una posizione definitiva che potrebbe portare in futuro ad una estrazione alquanto complessa.
attendere
attendere troppo, facendosi prendere dalla paura, quando sia stata consigliata l’estrazione. Farsi spiegare bene dal medico i tempi in cui poter “agire”. Tergiversare a lungo potrebbe portare in futuro ad una estrazione più complessa.
Non
La
giusta scelta
Affidatevi alle cure di professionisti esperti e strutture adeguate. rivolgetevi dunque, senza esitazione, ai partner di italia dentale.
LA PAURA... Il timore che affligge maggiormente il paziente è quello del dolore, soprattutto in sede operatoria. È quindi importante spiegare che gli anestetici utilizzati permettono un intervento totalmente indolore, ed una eventuale sedazione (utilizzata quasi di routine) consente di essere tranquilli riducendo totalmente l’ansia. La tranquillità però la si deve anche trasmettere, spiegando bene tutte le sensazioni ed i sintomi che possono essere provati durante l’intervento. Il paziente “preparato” reagisce sempre meglio. Un esempio è anche il semplice effetto dell’anestetico che può simulare gonfiore, dare formicolio alla guancia, alla lingua, alle labbra o generare una sensazione di difficoltà alla deglutizione. Tutti aspetti che, se inattesi, possono generare ansia e preoccupazione.
CHIRURGIA PASSO DOPO PASSO
PRIMA DELL’INTERVENTO. È necessaria una attenta valutazione non solo del caso ma anche del paziente. Chi opera deve considerare attentamente la salute del paziente, le sue patologie e le eventuali terapie che sta seguendo. Sono fondamentali: ❚ Una anamnesi medica dettagliata ed esami ematochimici per “conoscere” il paziente. ❚ Un esame obiettivo orale ed extra-orale. ❚ Una valutazione radiologica che può variare da una semplice radiografia ad una t.a.c. Il passo successivo alla pianificazione dell’intervento, è mettere il paziente nelle migliori condizioni possibili sia dal punto di vista fisico
che psicologico per abbassare, il più possibile, il rischio di complicanze. È inoltre fondamentale spiegare bene al paziente: ❚ Il motivo per cui è consigliabile eseguire una estrazione. ❚ Le procedure che cambiano completamente da un dente estruso rispetto ad uno ancora incluso / semi-incluso e le differenze che ci sono tra il mascellare superiore e quello inferiore. ❚ Possibili rischi e complicanze. ❚ Le istruzioni dettagliate sul pre e post- operatorio, ovvero tutto ciò che conviene fare prima e dopo l’intervento per avere un decorso migliore.
DOPO L’INTERVENTO. Nel post-operatorio invece sono consigliabili: ❚ Una terapia antidolorifica. ❚ Sciacqui con collutorio ma anche con sostanze semplici da reperire, quali una soluzione di acqua e bicarbonato che viene utilizzato persino nei protocolli della terapia per le osteonecrosi. ❚ Il posizionamento di una borsa del ghiaccio in corrispondenza della sede dell’estrazione per far diminuire il rischio di sanguinamento. ❚ Evitare gli sforzi fisici che, facendo aumentare
la pressione del sangue, potrebbero indurre la ferita a sanguinare. ❚ Non assumere sostanze acide o troppo calde in quanto aumenterebbero sia la componente infiammatoria che quella dolorifica. ❚ Non fumare, sia per il danno diretto creato dal fumo, sia per il minor apporto di ossigeno ai tessuti che devono guarire. ❚ Dormire per un paio di giorni con un cuscino in più sotto la testa per evitare la stasi sanguigna.
ANTIBIOTICO SI O ANTIBIOTICO NO Per anni si è pensato che fosse indispensabile somministrare una terapia antibiotica sempre e comunque. Nel tempo questa abitudine è stata in parte soppiantata. Gli antibiotici vanno assunti prima dell’estrazione nel caso in cui ci sia presenza di infezione o come profilassi in pazienti nei quali ne è consigliato l’utilizzo come ad esempio nei soggetti con problemi alle valvole cardiache o negli immuno-depressi. Anche nel post operatorio, non sempre è indicata una terapia antibiotica. Sovente è il paziente stesso, o il genitore nel caso di un minore, a decidere in modo arbitrario di impiegare una terapia antibiotica. Il consiglio che diamo è quello di non fare mai una terapia “fai da te” ma consultare sempre il medico.
LO SAPEVI CHE...
DAL DOLORE ALLA DIAGNOSI
SPECIALE ESTRAZIONE
COMPLICANZE Sono più o meno le stesse che si possono verificare in qualsiasi estrazione. Tra le più frequenti: ❚ Il dolore, percentualmente più presente e più importante per l’estrazione degli inferiori. ❚ Il sanguinamento è solitamente lieve, ma può essere anche cospicuo da richiedere un intervento per “tamponare”. ❚ Il gonfiore, può essere provocato un po’ dal trauma e un po’ da un versamento disangue nei tessuti. ❚ l’ infezione. ❚ L’alveolite, forte infiammazione della sede che accoglieva il dente.
Capita che il primo sintomo della “nascita” del dente del giudizio o il formarsi di una lesione cariosa, sia un dolore localizzato all’orecchio o ad una zona non ben definita del viso. Il paziente può anche riferire di algie che possono interessare mezza faccia, dalla mandibola al cuoio capelluto. Il nostro sistema nervoso può essere paragonato ad un enorme e complesso circuito elettrico, e quando c’è un “cortocircuito” sulla linea, l’intero sistema ne può risentire e non sempre trovare il “guasto” è semplice . In questo caso è interessato il nervo trigemino, responsabile assieme al nervo facciale di una grossa parte dell’innervazione del viso. Il dolore quindi, proveniente ad esempio da un dente della mandibola, può irradiarsi lungo il percorso del nervo e addirittura simulare un dolore sull’arcata dentale del mascellare superiore, o addirittura in un altro punto della faccia . È compito dei medici fare diagnosi differenziale e individuarne l’origine per poter indirizzare il paziente alle cure specialistiche.
❚ La parestesia o l’ipo-estesia ( cioè una diminuita sensibilità ) che può interessare la guancia , il labbro, la lingua. Condizione che può essere temporanea o no.