SELEZIONE DELLA RASSEGNA STAMPA GARDESANA
A cura dell’Ufficio Stampa della COMUNITÀ DEL GARDA Villa Mirabella Via dei Colli 15 25083 Gardone Riviera (BS) Tel. +39 0365 290411 - Fax +39 0365 290025
Dal 21 al 27 maggio 2016 •
da BRESCIA OGGI
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da L’ARENA
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dal TRENTINO
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La Comunità del Garda è un’associazione di Enti pubblici che promuove la tutela, la valorizzazione e l’organico sviluppo del bacino del lago di Garda. Svolge un ruolo propositivo coordinandosi con le autonomie dei comuni e degli altri enti locali. Ha funzioni di analisi, dibattito, proposta e rappresentanza unitaria del lago di Garda. Si occupa soprattutto di territorio e di ambiente, di qualità delle acque e di sicurezza, di viabilità e di trasporti, di promozione e di cultura, di pesca, di agricoltura e di navigazione. La sua particolarità è di valutare le situazioni ed i problemi in un’ottica globale, riferita al bacino gardesano nella sua totalità. Il territorio della regione del Garda comprende 55 Comuni che sono parte delle province di Brescia, Mantova, Verona e della Provincia Autonoma di Trento, delle Regioni Lombardia e Veneto.
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da BRESCIA OGGI venerdì 27 maggio 2016 – PROVINCIA – Pagina 19 ALTO GARDA. Primi passi verso la realizzazione di un «Patto di fiume» destinato alla rivitalizzazione dell'ecosistema Natura, il Toscolano si riprende l'acqua Luciano Scarpetta Un maggiore deflusso dalla diga lo farà rinascere Parte dalla sottoscrizione del documento d'intenti il progetto che dovrebbe portare a un rilancio naturalistico e a una diversa gestione del torrente Toscolano, corso d'acqua che ha alimentato per secoli una fiorente industria cartaria lungo i suoi 23 chilometri di tracciato segnando la storia economica del territorio. IL «PATTO» è stato siglato ieri mattina nel Museo della valle delle Cartiere dall'assessore regionale all'Ambiente Claudia Maria Terzi, dal presidente dell'Ersaf Elisabetta Parravicini, dalla Comunità montana Parco Alto Garda Bresciano, dai comuni di Toscolano Maderno, Gargnano, Tignale, Tremosine, Magasa, Valvestino e dall'Enel, il proprietario della diga di Ponte Cola. L'obiettivo? Avviare un comitato promotore che porti tra qualche mese alla stipula di un «Contratto di fiume del bacino imbrifero del torrente Toscolano». Nel frattempo, nell'ottica della valorizzazione e tutela dell'area sono cominciati i lavori del ponte pedonale a Luseti.Tornando alla filosofia dell'accordo, la volontà è di avviare politiche unitarie di protezione del fiume. Per consentire all'ecosistema fluviale di sopravvivere sarà necessario garantire un deflusso minimo vitale di acqua dalla diga, con prelievi attraverso una condotta forzata che attraversi lo sbarramento con una luce di 40 centimetri. Poi l'operazione ambientale sarà rafforzata attraverso una serie di iniziative a tutela della biodiversità: una su tutte il recupero del corridoio ecologico associato al corso d'acqua. Soprattutto nel suo tratto terminale, segnato dalla preziosa connessione ecologica tra il lago di Garda e l'habitat torrentizio utilizzato da alcune specie ittiche lacustri (per esempio dalla trota lacustre) per la riproduzione. «Già dal 1998 il comprensorio fu interessato da una serie di iniziative a salvaguardia dell'ambiente e della biodiversità - ricorda il vicesindaco Davide Boni -; poi, nel 2010 la Comunità montana ha avviati un progetto per il mantenimento della naturalità nel fondovalle del torrente, tra i versanti del monte Pizzoccolo e il monte Castello. Ora, con il Contratto di fiume, l'ecosistema potrà tornare all'antico splendore venerdì 27 maggio 2016 – PROVINCIA – Pagina 19 Nella valle delle Cartiere prende posto il nuovo ponte Nella suggestiva valle delle Cartiere a Toscolano non c'è solo l'ecosistema fluviale da salvaguardare. Anche la fragile realtà idrogeologica necessita di particolari attenzioni, soprattutto dopo le disastrose alluvioni dell'autunno 2014 che comportarono il ripristino dell'agibilità del Museo della carta e dell'abitazione del custode e quello della viabilità di accesso in valle con la messa in sicurezza di alcuni versanti rocciosi. DA ALLORA tutta la zona è costantemente controllata e oggetto di interventi di messa in sicurezza per evitare il ripetersi di pericolosi cedimenti. L'ultimo di questi è iniziato a fine aprile, ed è rappresentato dal rifacimento del ponte in legno in località Luseti che collega le due sponde della valle. «Il ponte pedonale - spiega l'assessore Fabio Gaetarelli - sta per essere recuperato nella sua tipologia originale in legno, ma integrato nella sua struttura da elementi portanti in ferro che lo renderanno più resistente nel tempo». Proprio ieri mattina i moduli in ferro da 15 metri l'uno sono stati posizionati in meno di un paio d'ore grazie all'«aiuto» di un elicottero. Nei prossimi giorni saranno nascosti da coperture in legno. Non si tratta di un intervento di poco conto. La sistemazione di questo manufatto lungo 35 metri e a tre campate è stata affidata alla società Generali costruzioni con fondi comunali per circa 115 mila euro, e terminerà tra un paio di settimane, giusto in tempo per la sedicesima edizione della festa alpina che tradizionalmente si svolge negli spazi verdi a fianco del ponte. «Condizioni del tempo permettendo - annuncia infine l'assessore Gaetarelli, ed è quasi una promessa - confidiamo di inaugurare la nuova opera proprio in quell'occasione».
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giovedì 26 maggio 2016 – PROVINCIA – Pagina 21 DESENZANO. Un fenomeno nuovo è finito nel mirino dei carabinieri che hanno scoperto almeno due clamorosi casi Da mezza Europa per rubare Sul Garda i pedolari del furto Valentino Rodolfi Dalla Lituania col volo «low cost» o dalla Romania su auto a noleggio per fare man bassa nei negozi con refurtive da migliaia di euro In macchina o con voli «low cost» arrivano da tutta l'Europa, persino dalla Lituania, per fare shopping sul Garda. Ma a modo loro.NON SONO TURISTI e non fanno «girare» l'economia locale, almeno non nel senso che vorremmo noi: sono ladri d'importazione che rubano a mani basse le mercanzie dei negozi, per svariate migliaia di euro, poi riprendono l'aereo e tornano a casa.Sono i «turisti del furto», frontalieri dalla mano lesta, sempre più sfacciati ma anche sempre più nel mirino delle forze dell'ordine: lo conferma la compagnia dei Carabinieri di Desenzano, che sta dedicando energie per contrastare, spesso con successo, un fenomeno nuovo.«Grazie agli approfondimenti investigativi svolti dall'aliquota radiomobile della Compagnia di Desenzano - informano dal comando provinciale dell'Arma - è emersa una nuova tendenza, subito monitorata ed arginata, nella consumazione dei furti: piccoli gruppi di soggetti stranieri incensurati arrivano in Italia, provenienti dall'Est Europa, esclusivamente per commettere furti in negozi e centri commerciali. Arrivano in aereo oppure attraverso i valichi di frontiera, noleggiano un'auto e, muniti di navigatore satellitare, "visitano" centri commerciali del Nord Italia, arrivando a percorrere anche 2.000 chilometri in meno di tre giorni, trascorsi i quali rimpatriano con la refurtiva». Due i casi accertati e già risolti. Nel primo due giovani romene, utilizzando una borsetta schermata per eludere il sistema antitaccheggio, hanno derubato sette negozi di abbigliamento, tutti all'interno di centri commerciali del Basso Garda, fino a riempire il baule dell'autovettura presa a noleggio; la refurtiva, dal valore di quasi 3.000 euro, è stata recuperata e restituita ai proprietari. Le due donne sono state arrestate e condannate a 10 mesi di reclusione, senza che fosse loro concesso il beneficio della condizionale. Nel secondo caso quattro lituani hanno fatto il «giro» di diversi Apple Store sull'asse Milano-Venezia, trovando in Desenzano il perfetto baricentro geografico e logistico. Nelle loro scorribande hanno fatto man bassa di articoli di elettronica, riempiendo di refurtiva due grosse valigie da viaggio. Oltre 60 i prodotti asportati da questi turisti sui generis, tra i quali materiale informatico di ultima generazione, auricolari e cuffie audio di marche prestigiose e perfino un drone; il valore della merce sfiora i 20.000 euro.PECCATO PER LORO che al check-in dell'aeroporto di Orio al Serio hanno trovato ad attenderli i tenaci carabinieri della Radiomobile di Desenzano, che li hanno fermati proprio mentre si apprestavano a tornare a casa col carico. L'operazione ha permesso di recuperare interamente la refurtiva, mentre i quattro «vacanzieri» sono stati identificati e deferiti all'autorità giudiziaria. Ne avevano rubata tanta, ma tanta di roba: una parte della refurtiva elettronica deve ancora trovare il proprietario. giovedì 26 maggio 2016 – PROVINCIA – Pagina 21 LA MANIFESTAZIONE. Un successo annunciato nei numeri e nella qualità per la 67ª edizione La grande Fiera di Polpenazze è pronta alla carica dei 30 mila Alessandro Gatta In passerella 100 etichette da 23 cantine della riviera Non c'è primavera senza la fiera, ormai da 67 anni l'appuntamento più atteso sulla Riviera del Garda. Conto alla rovescia già scattato: da domani a domenica a Polpenazze torna la Fiera del Vino. È una delle più antiche delle Lombardia, e negli anni (anzi nei decenni) è riuscita a coniugare lo spirito popolare dei tempi che furono alle esigenze moderna della promozione del territorio e dei suoi prodotti.A TUTTA VALTENESI, a tutto lago di Garda: quattro giorni di festa, 23 cantine presenti e oltre 100 etichette da Polpenazze, Calvagese, Desenzano, Lonato, Manerba, Muscoline,
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Pozzolengo, Puegnago, le degustazioni guidate (in musica) alla Corte degli Assaggi, la Dispensa del Gusto che torna alla carica con l'immancabile spiedo gardesano, e i piatti tipici, il Borgo Bio dedicato all'agricoltura biologica, e poi l'angolo dell'olio extravergine rigorosamente Garda Dop, il Palio del salame alla 23esima edizione e tutto il contorno di un magnifico centro storico vestito a festa.La formula è ormai consolidata: porte (e cantine) aperte dalle 18 alle 24, la domenica fin dalla mattina, ingresso ovviamente libero tra le vie del centro e nella corte del castello, sacca e bicchiere a 5 euro, degustazioni a un euro ciascuna.Gli eventi: venerdì e sabato dedicati ai giovani, musica dal vivo e dj set, domenica e lunedì per le famiglie, e il grande ritorno delle orchestre del liscio (e non solo). APPUNTAMENTI collaterali: l'apertura straordinaria dell'antica torre campanaria, la mostra mercato di artisti e hobbisti in sala consiliare, il maxigioco dell'oca per bambini di domenica pomeriggio, il torneo di mini-calcio a 5 «Trofeo Fiera delvino» categoria Pulcini, il tanto atteso spettacolo pirotecnico del lunedì, seconda edizione. Non solo svago: in Fiera non manca l'impegno alla diffusione della "cultura del vino", con il Concorso enologico nazionale (l'unico in provincia) istituito nel 2006 dal ministero dell'Agricoltura, nella doppia veste di Garda Classico, undicesima edizione, e di Valtenesi, quinta edizione, a cui parteciperanno 68 etichette, e di queste ben 38 (più di una su due) che hanno già ottenuto la qualifica di «vino eccellente».Ci saranno anche 21 chiaretti, che andranno poi in gara, a giugno a Moniga, per il Trofeo Pompeo Molmenti. Gli altri premi: il miglior Valtenesi e il miglior Chiaretto, assegnati direttamente dall'amministrazione comunale, e ai migliori Garda Classico assegnati invece dalla Bcc del Garda.Qualche numero: nel 2015 più di 30mila visitatori, edizione da record. Quest'anno al lavoro ci saranno più di 80 volontari, e tra di loro anche gli stessi amministratori.La Fiera è anche una pubblicazione: un volume speciale stampato in 4000 copie, inviato poi casa per casa a tutti gli abitanti di Polpenazze. Momento istituzionale: taglio del nastro e premiazioni, come sempre, domenica mattina. mercoledì 25 maggio 2016 – PROVINCIA – Pagina 29 GARDONE RIVIERA. L'annuncio del sindaco Cipani nel corso dell'ultimo Consiglio comunale. Al suo posto sorgerà un edificio residenziale-ricettivo Fasano, futuro turistico per il Santa Corona Sergio Zanca La Regione cancella ogni speranza di riconvertire il reparto per cardiopatici in struttura sociosanitaria In cambio ecco i fondi per il restauro dell'ex Casinò Non c'è nemmeno un filo di speranza di mantenere il Santa Corona di Fasano come struttura sanitaria. Lo ha annunciato il sindaco di Gardone Riviera, Andrea Cipani, nel corso dell'ultimo Consiglio comunale. «Come già ventilato, il Piano territoriale della Regione Lombardia ha cambiato destinazione alla struttura per cardiopatici che diventerà un edificio residenziale ricettivo», ha spiegato Cipani. IL COMUNE ha continuato a chiedere che fossero mantenute le funzioni socio-sanitarie (esempio Casa di riposo) o, in alternativa, trasformarlo in albergo classico, senza nessuna possibilità di destinazione residenziale, perché «c'è stato un uso indiscriminato del suolo, con la costruzione di numerose seconde case, e un'edilizia di bassa qualità. I 6.200 metri quadrati dell'area sono ad alta sensibilità ambientale. E vanno tutelati». Ma la Regione ha deciso in modo differente. «Un'operazione che ci ha scavalcato - ha lamentato il sindaco -. Noi siamo obbligati a ratificare il cambiamento nel Pgt. Da incontri avuti a Milano ci è stato garantito che, a parziale compensazione, il nostro municipio riceverà contributi per la sistemazione dell'ex Casinò, le cui opere costeranno 950 mila euro».Cipani ha ottenuto dalla Regione la promessa (non ancora divenuta certezza) di avere 500 mila euro, da aggiungere ai 200 mila già stanziati. Per chiudere il cerchio bisognerà reperire un'ultima tranche di 300 mila. Il Santa Corona, di proprietà del Civile di Brescia, è chiuso dal 24 novembre 2004, la notte del terremoto. Negli ultimi anni l'impresa Beniamino Perini di Tremosine ha effettuato i lavori di restauro, utilizzando i fondi stanziati per il sisma. Importo del progetto: 800 mila euro. Ma l'immobile settecentesco, con giardino a lago, non è più stato riaperto.In passato apparteneva ai conti Arrighi. Poi fu acquistato da un collezionista d'arte, Alexander Gunther, che se lo vide espropriare dallo Stato alla fine della prima guerra mondiale. In seguito venne acquistato dalla moglie del compositore Benvenuti, l'americana lady Wheeler, e, successivamente, dalla Cariplo. Adibito a colonia
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estiva, e a centro di prevenzione pediatrico per malattie reumatiche, nel '65 è diventato ospedale per cardiopatici, dal '78 aggregato al Civile di Brescia. Un centinaio i posti letto, (due sezioni maschili, una femminile e alcune camere singole), altrettanti i dipendenti tra medici e infermieri, 2500-2600 i ricoverati ogni anno. mercoledì 25 maggio 2016 – PROVINCIA – Pagina 21 I LIVELLI. Dopo l'inverno scarso di precipitazioni, la situazione torna verso la normalità Il lago di Garda ha fatto il pieno «Rubinetti» aperti per i campi Il deflusso a 26 metri cubi al secondo raggiungerà i 40 per soddisfare le esigenze dell'agricoltura Dopo giornate caratterizzate da maltempo con temporali e temperature al di sotto della media stagionale, questo fine settimana sarà finalmente all'insegna del caldo. Appena in tempo per i livelli del lago di Garda, negli ultimi due mesi «osservati speciali» dopo le magre invernali e la decisione a metà febbraio di chiudere i rubinetti delle uscite dalla diga di Salionze a 9 metri cubi al secondo, soglia mai raggiunta in passato.«In questi giorni - conferma il segretario generale della Comunità del Garda Pierlucio Ceresa - grazie alle decisioni adottate in precedenza con l'Aipo siamo riusciti a raggiungere una soglia che permette di affrontare l'immediato futuro con una certa tranquillità». Dove alla voce «immediato futuro» si intende il previsto aumento dei deflussi ora attestati a 26 metri cubi al secondo, fino a 40, per garantire le irrigazioni delle campagne mantovane. Come si ricorderà, le preoccupazioni degli agricoltori per la scarsità di piogge e soprattutto la mancanza di nevicate in montagna dello scorso inverno, avevano mobilitato in gennaio anche il Pirellone con l'assessore Viviana Beccalossi impegnata a seguire l'evolversi della situazione.In seguito le misure adottate sui deflussi e le piogge di aprile, hanno contribuito in maniera determinante a far rientrare le preoccupazioni. «Nei prossimi giorni - è l'analisi di Ceresa - non sono previste piogge e le temperature sono destinate a schizzare verso l'alto. Va da sé che la richiesta di acqua per uso irriguo dovrà necessariamente aumentare, ma le quote raggiunte adesso sono accettabili e ci consentono di stare tranquilli, anche per gli usi turistici del lago e la balneazione». Ieri il livello del lago era a 122 cm sopra lo zero idrometrico di Peschiera, in linea con le misure degli anni precedenti. L'anno scorso nello stesso giorno il livello era a 108 cm, nel 2014 a 122, nel 2013 a 143, nel 2012 a 124, nel 2011 a 114 e nel 2010 a 130. Come da copione martedì 24 maggio 2016 – PROVINCIA – Pagina 25 Il vento ribalta la barca: dopo un'ora di angoscia salvato un velista tedesco A lanciare l'allarme è stata la moglie che mentre dalla riva scattava suggestive fotografie del lago in burrasca ha scorto la piccola imbarcazione del marito ribaltarsi e sparire fra le onde. E proprio i tempestivi soccorsi hanno evitato che ieri pomeriggio si consumasse una tragedia nelle acque davanti il litorale di Moniga. Un tedesco di 68 anni ha rischiato di annegare a causa del ribaltamento della sua barca, mentre si trovava a poco più di un chilometro di distanza dalla spiaggia. Dopo un circa un'ora di ricerche, il turista è stato ritrovato e tratto in salvo. Infreddolito e provato dall'esperienza è stato ricoverato all'ospedale di Desenzano per accertamenti. Ma le sue condizioni di salute non destano assolutamente preoccupazione. L'incidente è avvenuto alle 15.30, a largo della riva del campeggio Sereno, in via San Sivino tra Moniga e Manerba: il tedesco era su una barca a vela di 5 metri, che improvvisamente si è ribaltata a causa del forte vento e del lago agitato. La prima ad accorgersi del pericolo è stata la moglie: è corsa fino alla reception del campeggio, da dove è stato chiamata il 112. La macchina dei soccorsi si è mobilitata rapidamente: in acqua sono intervenuti due gommoni dei Vigili del Fuoco, la Guardia Costiera, a terra i carabinieri, in cielo l'elicottero decollato da Brescia. L'AREA delle ricerche si estesa per oltre 2 chilometri, tra Manerba e Moniga: il tedesco è stato ritrovato in meno di un'ora, riaccompagnato in spiaggia a Moniga, a poche centinaia di metri dal porto - dove tra l'altro è pure atterrato l'elicottero - e poi accompagnato in ospedale, in codice giallo, da un'ambulanza della Garda Emergenza. Un sospiro di sollievo: a parte un grande spavento non avrebbe riportato traumi di rilievo. È stato
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comunque trattenuto in ospedale per accertamenti. Anche la barca è stata recuperata. Marito e moglie sono abituali frequentatori del lago di Garda, da anni clienti fissi del camping Sereno. A detta di alcuni testimoni il turista sarebbe pure un velista esperto, tradito ieri dal lago in burrasca, imprevedibile anche quando splende il sole. Torna all’elenco dei quotidiani
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da L’ARENA venerdì 27 maggio 2016 – PROVINCIA – Pagina 36 LAZISE. L'incidente di sabato riporta all'attenzione i rischi che corrono gli sportivi e i turisti quando tornano nei camping Bimbo ferito sulla Gardesana «Chi va in bici o a piedi rischia» Katia Ferraro Il sindaco: «La strada è pericolosa, Veneto Strade deve intervenire. Nel frattempo segnaleremo meglio un percorso alternativo più lungo ma più sicuro»
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Sabato pomeriggio è toccato a un bambino tedesco di 8 anni: stava andando in bici lungo la strada regionale 249 «Gardesana orientale» insieme alla sua famiglia, da Lazise verso Peschiera, quando ha perso il controllo del mezzo ed è caduto a bordo strada. L'arteria principale del lago era trafficatissima e l'impatto con una delle auto che sopraggiungeva è stato inevitabile. Il peggio è stato evitato e il bimbo ha riportato solo la frattura a una gamba con prognosi di trenta giorni. In seguito alla ricostruzione della dinamica della polizia stradale di Bardolino è stato accertato che il bimbo è caduto autonomamente e non urtato dall'auto com'era stato ipotizzato in un primo momento. Ma poco importa: l'incidente è avvenuto lungo quel tratto di Gardesana che ricade nel territorio di Lazise più volte segnalato per la sua pericolosità, essendo privo di banchina e ancora più insidioso di notte perché non illuminato. La parte «incriminata» è lunga poco più di un chilometro e mezzo: inizia all'altezza del campeggio La Quercia, dove si interrompe la ciclopedonale che costeggia l'abitato di Lazise, e arriva fino al Caneva World, prima dell'abitato di Pacengo.È ad alta densità di percorrenza soprattutto durante la bella stagione e non solo da parte dei mezzi a motore: oltre ai ciclisti «sportivi», sono tantissimi i turisti che la percorrono in bici o a piedi in tutte le ore del giorno (e talvolta della notte) per raggiungere i campeggi in cui risiedono. PERICOLI NOTI a chi transita lungo la Gardesana quotidianamente. Negli ultimi anni non sono mancate le testimonianze, come quella di Giampietro Portinari, tassista di Lazise. «Incrocio tante biciclette e intere famiglie a piedi, anche di sera, e spesso offro loro un passaggio», spiega. La settimana scorsa, più o meno nello stesso punto dell'incidente di sabato, in tarda serata ha trovato una coppia con un bimbo nel passeggino, che percependo il pericolo correva senza nessuna luce di segnalazione. «Ho accostato e li ho accompagnati al campeggio dov'erano diretti», un gesto d'altruismo diventato ormai routine. «Non servono grandi opere», conclude Portinari, «basterebbe allargare la strada e proseguire la ciclopedonale che arriva da Lazise». GLI INTERVENTI spettano a Veneto Strade, trattandosi di strada regionale. «Il progetto preliminare per la riqualificazione c'è», spiega il sindaco Luca Sebastiano, «stiamo attendendo che Veneto Strade abbia i finanziamenti per farlo. Anche il comandante dei carabinieri di Lazise ha richiamato l'attenzione del Comune e di Veneto Strade sulla pericolosità della strada, chi la gestisce deve assumersi le proprie responsabilità». Se Veneto Strade è in difficoltà economica intervenga direttamente la Regione». Il rischio, ricordano gli agenti della polizia stradale, non è dato però solo dalle condizioni dell'arteria, comuni ad altri tratti, ma anche dal comportamento di ciclisti e pedoni, spesso poco rispettosi del codice della strada. LA SOLUZIONE nel breve termine ci sarebbe già: basterebbe segnalare meglio il percorso alternativo esistente, un po' più lungo rispetto al rettilineo della Gardesana, ma più sicuro. Si snoda attraverso strade comunali e inizia all'altezza del campeggio La Quercia. La prima parte è sterrata e arriva in località Fossalta dove si ricongiunge alla Gardesana, più sicura qui grazie al marciapiede che costeggia il campeggio Piani di Clodia. Si lascia di nuovo la Gardesana prendendo la strada del Roccolino, asfaltata, che porta ad altri campeggi e torna sulla regionale all'altezza di Caneva World, dove inizia un altro marciapiede. L'idea di incrementare le segnalazioni piace al sindaco, che promette di migliorare le indicazioni «affinché la gente possa usare solo la strada alternativa» venerdì 27 maggio 2016 – PROVINCIA – Pagina 37 MONTE BALDO. Sarà operativo da domani, ma fino al 16 giugno dal lunedì al giovedì per pernottare bisognerà avvertire Riapre il rifugio Telegrafo tra concerti, escursioni e feste Barbara Bertasi Tra gli eventi estivi organizzati uscite per vedere i camosci passeggiata gastronomica serale iniziative culturali e sportive Escursioni sulle cime, con luna piena e all'alba. Arte, teatro, concerti, conferenze, gastronomia «gemellata» tra rifugi, Festa di Santa Rosa e di compleanno: il 119°. Passa il tempo, anche ai 2.147 metri di quota del rifugio Telegrafo, gestito per il quarto anno consecutivo dal gruppo di guide Equipenatura, che, per l'estate 2016, ripropone iniziative in calendario fino a settembre. Da domani il rifugio sarà sempre aperto anche se dal lunedì al giovedì, fino al 16 giugno, servirà avvertire per il pernottamento. Lassù si potrà pranzare, cenare e fare colazione anche sull'ampia terrazza con
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vista lago. «Partendo dalle iniziative cultuali, il primo appuntamento sarà il 2 e 3 giugno con un workshop di fotografia per chi voglia migliorare la propria tecnica, tenuto dal fotografo Stefano Rossin», spiega il naturalista Alessandro Tenca, guida ambientale-escursionistica e coordinatore del gruppo. «Prevede una salita guidata da Novezza, scattando foto di flora e paesaggi, arrivo al Telegrafo per pranzo e poi lezioni teoriche. Quindi cena e, alle 21, proiezione di foto scattate da Rossin in California. Il giorno seguente ancora teoria e pratica». Il 9 luglio si parlerà di «Meteorologia sulle Alpi» con Nicola Bortoletto di Meteo Caprino Veronese e il 6 agosto di «Lupo&orso sulle Prealpi Venete» con l'intervento di due esperti.«La serata è dedicata alla presenza sulle Prealpi Venete di questi carnivori strettamente collegati alla montagna e all'escursionismo», rileva Tenca ricordando che due anni fa un orso fu avvistato vicino al Telegrafo mentre camminava nella neve. La partecipazione alle serate è libera ma è gradita la prenotazione che è obbligatoria per il corso. Da non perdere «Baldo me gusta!», passeggiata gastronomica in calendario per il 25 giugno con prodotti a Marchio Baldo: una «prima assoluta» con connubio tra due rifugi. Alle 19 ritrovo al Chierego per i primi piatti di una cena che si concluderà al Telegrafo con i secondi, il dolce e la possibilità di pernottare. Il trasferimento sarà alla luce del tramonto, lungo il sentiero di cresta, con guide di Equipenatura. Poi ancora una serie di quattro concerti da godere il sabato sul terrazzo: 23 luglio «Tributo a Fabrizio De André» con Le anime perse; il 13 agosto con C+C Maxigross, il 20 agosto Terzacorda e il 27 agosto con Contrada Lorì. Tra le escursioni la classica traversata delle cime (ogni domenica dal 12 giugno al 31 luglio) con ritrovo alle 9 alla stazione a monte della Funivia Malcesine-Monte Baldo o alle 9,30 a quella della seggiovia di Prà Alpesina e arrivo per il pranzo al rifugio.Ma ci sono anche «Baldo Moonwalking», notturna con luna piena (18 giugno, 16 luglio, 18 agosto, 17 settembre) partendo alle 21,30 dal Telegrafo, e «Alba in rifugio». Si partirà un'ora prima dell'alba per osservare i camosci (5 e 12 giugno; 5, 10 e 24 luglio; 7 e 21 agosto; 12 e 25 settembre). Il 30 e 31 luglio secondo simposio di scultura e arte con gli allievi dell'Istituto Paolo Brenzoni arte del marmo di Sant'Ambrogio di Valpolicella. «Con materia trovata in loco creeranno opere di "land art" che resteranno esposte al rifugio Telegrafo», dice Tenca. In luglio ci saranno le rappresentazioni teatrali (a partecipazione libera ma da prenotare).Infine spazio allo sport con la «Baldo Vertical Running»: cronoscalata al Rifugio Telegrafo, 9 chilometri e 100 metri con dislivello di 2130 metri per atleti che, partendo alle 9 da Assenza di Brenzone, raggiungeranno il rifugio accolti da un pasta party. La tradizione al Telegrafo è di casa: il 27 e 28 agosto Festa di Santa Rosa e il 25 settembre il 119° compleanno. Per informazioni dettagliate, iscrizioni e prenotazioni www.equipenatura.it,
[email protected] o telefonare ai numeri 349.1389629 e 045.7731797. martedì 24 maggio 2016 – PROVINCIA – Pagina 34 COSTERMANO. Risultato netto nel referendum consultivo voluto dal sindaco: ha votato il 50,7 degli aventi diritto Vincono i «sì», cambia il nome Il paese approda «sul Garda» Il sindaco Passarini: «Una scelta che guarda al nostro futuro» I contrari: «Adesso vedremo se quanto promesso si realizzerà» La gente è d'accordo sul cambio di nome del proprio paese. La maggioranza ha detto «sì», all'aggiunta della specificazione «sul Garda» al nome del Comune di Costermano. Lo ha sancito il referendum consultivo tenutosi il 22 maggio, dalle 7 alle 22. Al termine dell'orario fissato è subito iniziato lo spoglio durato fino alle 23,20 circa. A Costermano gli aventi diritto sono 2976: 1476 maschi e 1500 femmine, il totale dei votanti validi è stato di 1504, il 50,739%. I «sì» sono stati 1000, con percentuale del 66,489. I «no» sono stati 504 con percentuale del 33,511. Due le schede bianche, non indicate sul sito, www.comunecostermano.it, dove i dati sono pubblicati. Il referendum regionale consultivo, per essere valido, non prevede quorum: ma questo lo avrebbe avuto.Commenta il sindaco Stefano Passarini, che ha vinto la sua causa iniziata quand'era assessore al turismo nel 2011, osteggiata dalla minoranza «Cittadini consapevoli per Costermano». «Risultato straordinario. Innanzi tutto sono soddisfatto per la partecipazione: non era scontato che, per un referendum locale, in una giornata quasi estiva, tanti partecipassero. Poi il risultato straordinario del sì. Pure non scontato perché l'argomento era molto delicato. Questo voto guarda avanti. Testimonia che i cittadini chiedono all'amministrazione scelte coraggiose perché la preoccupazione per il futuro dei propri giovani
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è assai sentita. Ringrazio tutti, anche chi ha votato "no", voto che rispetto e che servirà all'amministrazione per fare ancora meglio. Grazie ovviamente chi ha votato sì».A Castion e Marciaga il 75% circa, Ad Albaré il 68 %, a Costermano il 57%. Tutte le località hanno avvalorato la bontà del progetto «che rilancia il paese a costo 0». Aggiunge l'assessore al turismo Sara Squarzoni: «Sono felice di condividere coi cittadini il successo di questo referendum che porterà a Costermano maggiore visibilità e senso di appartenenza al Garda. Abbiamo ricevuto tanti complimenti e ringraziamo quanti sono stati con noi».Claudio Cabilli, vicepresidente della Confcommercio e portavoce dei ristoratori di Costermano, aggiunge: «Il sì è una buonissima decisione. Significa che i cittadini hanno capito che la specificazione "sul Garda" avrebbe dato più visibilità al paese suoi siti internet. Io e i miei fratelli lavoriamo nei settori ristorativo ed alberghiero e abbiamo riscontrato che l'80 per dei nostri ospiti, soprattutto a livello camere, ci contatta dopo aver cliccato "Garda". Avviene ora che la specificazione non appare. Quando apparirà, la caratteristica turistica di Costermano sarà ancora più evidente. Essendo il paese più esposto al turismo, tutti ne guadagneranno in termini di lavoro». Francesco Tondini, rappresentante degli albergatori del paese: «Scelta strategica per le strutture alberghiere per le quali il "Garda" è un "marchio". Decisione che andrà a vantaggio anche degli altri commercianti. Inoltre, creando più turismo, si lavorerà maggiormente, per cui si avrà più bisogno di forza lavoro». Chiude Barbara Gelmetti, dell'opposizione: «Siamo dispiaciuti per il risultato ma abbastanza soddisfatti della percentuale ottenuta. Un terzo dei residenti ha detto "no" alla variazione del nome. Siamo soprattutto contenti della percentuale nel capoluogo (43%), che esprime il pensiero degli abitanti originari: qui i residenti sono soprattutto cittadini nati e cresciuti nel paese da generazioni. Siamo invece amareggiati per come si è svolta la compagna elettorale, con giornate di propaganda sovrapposte alle nostre e volantinaggio nelle scuole statali, spiaciuti che il sindaco abbia scritto che la nostra posizione è frutto di disinteresse e chiusura preconcetta. Ma abbiamo diritto a pensarla diversamente. Attendiamo i fatti concreti della variazione, che, secondo le promesse del sindaco, dovrà portare 60mila presenze turistiche in più, aumento dell'occupazione e un futuro migliore per i nostri figli. In ogni caso la percentuale di chi non è andato, circa il 50%, indica che non era interessato alla variazione». E adesso? «L'esito va comunicato in Regione. Sarà cura del Consiglio Regionale chiudere l'iter della legge 110, sul mutamento di denominazione. Iter che dovrebbe concludersi in un paio di mesi», ragguaglia Passarinio domenica 22 maggio 2016 – PROVINCIA – Pagina 35 FERRARA DI MONTE BALDO. In fase conclusiva gli interventi per ripristinare il tracciato chiuso per una frana dal 2012. Strada Graziani presto aperta Barbara Bertasi Si montano reti di protezione contro i crolli. Agibilità quasi certa per la festa al Sacrario «La Provincia sta lavorando a pieno ritmo puntando a riaprire la Strada Graziani alla viabilità per il tradizionale Raduno provinciale dei combattenti e reduci al Sacrario del Baldo che sarà il 19 giugno». Lo fa sapere il presidente della Provincia, Antonio Pastorello che il 10 maggio ha fatto un sopralluogo dove si stanno eseguendo i lavori di stabilizzazione della parete rocciosa e ripristino delle opere di protezione sulla strada provinciale sp 8 dir «Del Baldo», in località Dosso Struzzenà di Ferrara di Monte Baldo. Con lui il sindaco Paolo Rossi, il consigliare provinciale e comunale Serena Cubico, l'ingegnere Riccardo Castegini capo dell'area manutenzione e gestione del patrimonio edilizio e rete viaria provinciale, il collega Alessandro Baglioni direttore ai lavori, rappresentanti della ditta che in aprile ha iniziato le opere.Si parla della strada che da Spiazzi (Caprino), passando appunto davanti al Sacrario del Baldo con le sue 98 lapidi che corrispondono al numero dei Comuni veronesi, prosegue fino al bivio Al Cacciatore salendo poi a Novezzina, Novezza e Bocca di Navene. Via che, nel tratto tra il Sacrario e il bivio per località Moie, è stata off limits tra il 2008 e il 2010 per una frana e lo è ora, dal 3 ottobre 2012, per un altro crollo finito sull'asfalto dopo aver abbattuto un tratto della barriera paramassi posta nel 2010 a protezione della provinciale stessa. Nuove cadute si sono ripetute quest'anno e così, dopo tanta attesa per un lavoro ormai urgente, si è finalmente partiti. Con previsioni ottimistiche. Spiega Castegini: «E' stato fatto il disgaggio delle pareti rocciose, ossia si sono fatti cadere i massi instabili eliminando le situazioni di maggior friabilità. Inoltre, utilizzando un "ragno" escavatore, sono stati tolti i sassi malfermi dal conoide
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detritico tra la parete e le barriere paramassi. Ora, con l'ausilio di un elicottero, si stanno montando le reti corticali sulla falesia: lavoro che richiederà un paio di settimane, secondo tempi fortemente vincolati dal meteo. Si tratta», precisa Castegini, «della fase più delicata per cui, quando sarà ultimata riteniamo di aver raggiunto un grado di sicurezza tale da permettere alle maestranze di intervenire nella parte bassa del cantiere dove si inizierà a realizzare il vallo e a montare le barriere paramassi sopra la carreggiata. Proprio considerando di aver conseguito coefficienti di sicurezza tali da consentire agli operai di lavorare, la strada potrà essere riaperta per il 19 giugno, garantendo la manifestazione al Sacrario del Baldo. I lavori proseguiranno nel periodo estivo. Vista la tipologia del intervento qualche disagio potrà essere generato da autocarri che impiegheranno la provinciale». Commenta il sindaco: «In questo sopralluogo ho notato gran determinazione a risolvere il problema da parte sia del presidente sia dei funzionari della Provincia, che ringrazio. Confido dunque che per il 19 giugno la strada sarà riaperta garantendo una viabilità molto più scorrevole anche a residenti, commercianti, agricoltori, allevatori e turisti che frequentano questa via panoramica».Cubico: «Il sopralluogo ha permesso di valutare le possibilità di sviluppo dei lavori nelle prossime settimane. Col sindaco Paolo Rossi condivido la soddisfazione di sentire che, salvo grandi problemi meteo, la strada sarà percorribile per l'evento al Sacrario del Baldo, momento molto sentito dagli amministratori veronesi e dalle associazioni dei reduci che saranno così accolti da una migliore viabilità della provinciale».Chiude il cavalier Giancarlo Rama, presidente della Sacrario del Baldo Onlus che organizza il Raduno con la federazione provinciale di Verona dell'Associazione nazionale combattenti e reduci (Ancr): «Noi ci stiamo organizzando per il raduno e saremo certamente lieti se per il 19 giugno la Strada Graziani sarà riaperta al traffico» sabato 21 maggio 2016 – PROVINCIA – Pagina 42 MALCESINE. Assemblea dei soci con una trasformazione decisiva all'ordine del giorno: un tavolo tecnico per fissare tempi e modalità La Funivia sarà società di capitali Emanuele Zanini Pastorello: «Passo verso la modernità». Il bilancio incoraggia: mezzo milione di passaggi La funivia di Malcesine è pronta a cambiare pelle e trasformarsi da consorzio in società di capitali. È stato questo uno dei punti salienti all'ordine del giorno dell'assemblea dei soci di Atf, Azienda trasporti funicolari di Malcesine, tenutasi ieri mattina nella sede della Provincia in via delle Franceschine, a cui hanno partecipato il presidente della Provincia Antonio Pastorello, il vice presidente della Camera di Commercio Andrea Prando, il sindaco di Malcesine Nicola Marchesini, il membro del consiglio di amministrazione della funivia Fernando Morando, delegato dal presidente Daniele Polato.Per quanto riguarda la trasformazione in società di capitali, eventualità stabilita dalle recenti disposizioni normative in materia, l'assemblea dei soci di Atf ha deciso di istituire un tavolo tecnico, coordinato dalla Provincia, per stabilire le tappe del percorso in seguito all'assenso a procedere da parte dei tre soci (Provincia con il 45 per cento delle quote, Comune di Malcesine con il 30 per cento e Camera di Commercio con il 25 per cento). Con ogni probabilità il consorzio si trasformerà in una srl, società a responsabilità limitata. Non si sanno ancora con esattezza le tempistiche, visto che l'iter è ancora nella sua fase iniziale, anche se probabilmente si effettuerà entro fine anno.Nel corso dell'assemblea è stato inoltre approvato il bilancio 2015 e quello preventivo 2016. Il consuntivo dello scorso anno è il primo del cda presieduto da Daniele Polato, nominato nel dicembre 2014, e composto da Ivano Bommartini, Paolo Formaggioni, Ferdinando Morando e Carlo Sartori. La funivia nel 2015 ha ottenuto un utile netto di 789.428 euro, oltre 450mila euro in più dei 334.539 euro ricavati l'anno precedente. Positivi anche i quasi 500mila passaggi sugli impianti di risalita che hanno segnato un aumento degli utenti del 13 per cento. Il positivo risultato di bilancio deriva anche dall'incremento del valore alla produzione, che è stato di 7.304.663 euro contro i 6.529.921 dell'anno precedente (+11,86 per cento).Nel frattempo alla funivia sono al lavoro per rendere operative a breve le prenotazioni on line delle corse. In questo modo sarà pienamente funzionale la nuova biglietteria con due percorsi, uno dei quali dedicato proprio a chi è già in possesso del ticket acquistato via internet.Per Pastorello, presidente dell'assemblea dei soci, soddisfatto per il bilancio positivo e il buon utile netto, la trasformazione societaria avvia un processo «che
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sicuramente renderà l'azienda più moderna. La Provincia adesso farà tutti i passi necessari per arrivare velocemente al nuovo assetto, anche sulla base della documentazione che ci è stata fornita dal cda e dei pareri giuridici necessari. Un territorio come quello veronese», ha concluso il presidente della Provincia, «che ha il turismo come suo primo settore economico, ha bisogno di aziende che attraggano flussi di visitatori e che siano dinamiche nelle strategie di investimento».Per Prando il passaggio in società di capitali consentirà alla funivia di disporre di una struttura più agile per accelerare il percorso e rendere completamente fruibili tutte le aree montane a ridosso del Garda. Una zona che, adeguatamente servita e valorizzata, potrà rendere ancora più appetibile la destinazione lago, per tutto l'anno, prolungando anche la durata della stagione turistica».Soddisfatto pure il sindaco Marchesini, concorde sulla trasformazione societaria: «È un passaggio da fare per legge e nel quale ho chiesto che vengano tutelate le prerogative territoriali attuali previste nello statuto. Penso agli investimenti della funivia che devono continuare ad essere reaizzati sul nostro territorio e al giusto peso che il Comune deve avere nella società».Morando, infine, ha sottolineato l'incremento dei passaggi, ottenuti grazie anche ad azioni di marketing e comunicazione, e all'importante riavvicinamento dei veronesi al Baldo e alla funivia. «Tutto questo ci incoraggia ad andare avanti nei molti progetti a cui stiamo lavorando per il 2016» Torna all’elenco dei quotidiani
da L’ADIGE Pronta la nuova guida trilingue Il Garda Trentino in 212 pagine Turismo È disponibile da martedì l'ottava edizione di «Look Around», la guida ufficiale trilingue edita da Garda Trentino e giudicata da visitatori e addetti ai lavori lo strumento più efficace per scoprire l'offerta turistica del Garda trentino. Un lavoro sempre aggiornatissimo che anno dopo anno riscuote un successo crescente. Le 212 pagine della guida, in un comodo formato, sono una miniera di informazioni su percorsi storico culturali, passeggiate nella natura, attività outdoor, sport, shopping, enogastronomia, benessere, divertimento a tutto campo, da tenere sempre a portata di mano. La guida Look Around 2016 è stata stampata in oltre 75.000 copie e sarà disponibile in modo capillare e gratuito in tutto l'ambito da martedì 24 maggio, attraverso uffici informazioni, strutture ricettive, pubblici esercizi, biglietterie di pullman e battelli e altri punti di grande afflusso turistico, fornendo tutte le informazioni di pratica utilità per i visitatori del Garda Trentino. L'edizione 2016 contiene diverse novità. Nel capitolo «Storia» ci sono le nuove mappe dei comuni dell'ambito, con nuovi colori e icone più chiare e riconoscibili dei vari punti di interesse. Nel capitolo «Sport, wellness e relax» sono state rinnovate le mappe degli itinerari e delle escursioni. Sviluppato anche il capitolo "Time for kids", con l'inserimento di due nuovi percorsi adatti a famiglie con bambini e passeggini, info sul parco giochi cittadino a Riva del Garda ampliato con giochi riservati a bambini con disabilità e le ultime proposte del Parco Busatte relative alle attività per i più piccoli. Look Around è sfogliabile anche online sul sito del Garda Trentino gardatrentino.it/it/lago-di-garda 22/05/016 La storia dei 2 fratelli incarcerati nel 1595 Scoperta e pubblicata da una classe Enaip Quando la tenacia e la curiosità di un professore portano alla realizzazione di un progetto importante, che resterà per sempre nella memoria della città. Christian Giacomozzi, insegnante di lettere al Centro di formazione professionale Enaip di Arco, ha rinvenuto un documento inedito riguardante il castello di Arco e la storia di due fratelli lì incarcerati
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nel 1595, e con una delle sue classi - la Prima B - ha realizzato un progetto che poi è diventato - grazie alla collaborazione con l'amministrazione comunale e alla Cassa rurale Alto Garda - un libretto divulgativo dal titolo «La carcerazione nel Castello di Arco attraverso il registro di Bartolomeo Coal (1595)». Pubblicazione presentata ieri mattina alla lizza del maniero, dove si è svolta una piccola cerimonia alla presenza delle autorità: il sindaco Alessandro Betta, il consigliere con delega al castello e all'olivaia Roberto Zampiccoli, l'assessore alla cultura Stefano Miori, il presidente di Assocentro Bruno Lunelli, il sindaco di Drena Tarcisio Michelotti, lo storico Romano Turrini, Carlo Omezzolli della Cassa Rurale Alto Garda, il direttore del CFP Enaip di Arco Paola Coccia e, naturalmente, alcune classi dell'istituto e il professor Christian Giacomozzi, vero fulcro dell'iniziativa e curatore della pubblicazione. La storia è alquanto suggestiva e ricca di fascino: siamo nella primavera del 1595 e Bartolomeo Coal si trova imprigionato nel Castello di Arco assieme al fratello Zuan. Egli decide di registrare puntualmente, giorno per giorno, per un mese intero, dal 18 aprile al 19 maggio, il trattamento alimentare riservato a lui e al fratello da due osti, Domingo e Francesco Masenzi, e dall'amministrazione del castello: in merito alla condizione dei due detenuti vengono formulati costantemente dei pesanti giudizi, che assumono talvolta il tono di vero e proprio sfogo esistenziale. Questo è ciò che emerge dall'accurata e scrupolosa ricerca storica promossa dal professor Giacomozzi e dai suoi studenti. «L'estate scorsa - racconta Giacomozzi - sono stato in carcere ad insegnare come volontario. Da lì è nata l'idea di portare il tema del carcere a scuola e l'ho legato poi a un aspetto di valorizzazione del territorio; ho pensato subito al castello, anche perché il tema delle carceri non era mai stato approfondito più di tanto. Lo scorso dicembre ho scoperto poi dell'esistenza di questo documento inedito durante un'iniziativa svoltasi all'archivio provinciale, a Trento. Lo abbiamo riletto e interpretato insieme agli studenti: ne emerge una vita al castello che era bello far tornare in luce». «È un modo particolarmente attento e produttivo di fare didattica - ha spiegato Zampiccoli durante la cerimonia avete fatto un servizio a voi stessi e a tutta la comunità, ora abbiamo un documento in più». «Sono davvero contento di questo importante risultato - ha aggiunto il sindaco - questo è un modo concreto di fare comunità». ROBERTO VIVALDELLI - 21/05/016 Torna all’elenco dei quotidiani
dal TRENTINO Dro e drena Santoni: «Se si vuole la fusione vanno cambiate le modalità» DRO E DRENA «Consiglierei ai nostri amministratori di andarci cauti nel pensare di riproporre il referendum con lo stesso schema con cui è stato presentato e quindi fallito. Da semplice cittadino ritengo che andrebbero cambiate le modalità, se si vuole favorire la partecipazione della gente, preferendo l'iniziativa popolare alla delibera del consiglio comunale». Marco Santoni, per dieci anni vice del sindaco Fravezzi ed oggi osservatore esterno della politica droata, interviene sull'esito del referendum di domenica che non ha dato il via alla fusione fra Dro e Drena. Santoni, nei suoi anni da amministratore, è sempre stato uno dei più attivi nel cercare l'unione con il comune vicino. «L'esito del referendum – commenta l'ex vicesindaco di Dro – ha lasciato l'amaro in bocca a chi, per tanti anni, si è speso per il raggiungimento di quell'obiettivo. Si è svolto tutto così repentinamente che ci vorrà un po' di tempo per somatizzare le cause di una mancata partecipazione ad un quesito così importante per il futuro della nostra comunità». Marco Santoni, nella sua nota, si sofferma su quelli che a suo dire, e parlando con alcuni cittadini, sono stati i due grandi limiti di questa campagna referendaria: il ruolo dei partiti e l'eccessiva personalizzazione nella figura del sindaco. «I veri assenti in questa chiamata al voto – spiega – sono stati proprio i partiti che dopo aver avviato l'iter di fusione, con votazione unanime in consiglio comunale, se ne sono disinteressati lasciando al solo sindaco il compito di presentarlo
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alla cittadinanza. Non ci sono state né serate, né chiamate al voto, né dibattiti promossi dai partiti rappresentati in consiglio comunale ma nemmeno quell'operazione di sensibilizzazione porta a porta che di solito sanno mettere in campo quando ci sono le votazioni amministrative. Dall'altro verso si è caricato oltremodo la figura del sindaco con il rischio di personalizzare un quesito che, invece, non riguardava il singolo ma il futuro della nostra comunità». 26/05/016 Stivo, Malga Campo, Tremalzo e Caprino Veronese le basi: chi percorre più chilometri, si aggiudica la competizione Parapendio, cresce il contest «Xcbusa»: in gara per 12 mesi di Sara Bassetti wALTO GARDA Un contest dedicato agli appassionati del parapendio. Per volare sul territorio del lago di Garda. Il campionato di cross-country “Xcbusa” è l’iniziativa nata nel 2014 da un’idea di Michele Marchi Vidi e della “Busa Team”, decisi a sostenere e sviluppare la disciplina del volo libero nell’Alto Garda. «Ho organizzato il primo contest dalla chiesetta dell’eremo di San Giovanni, sul monte Stivo, per capire chi, tra noi amici, fosse il pilota più forte – ha spiegato Michele Marchi Vidi - La seconda edizione è stata aperta a più settori, e con la terza stiamo facendo sul serio». Il contest 2016, inaugurato a gennaio, proseguirà fino al prossimo 31 dicembre. Il campionato, che adotta le regole dell’”Xc Contest Italia”, è aperto a tutti i piloti brevettati. Quattro i settori interessati: la chiesetta sul monte Stivo, Malga Campo, Tremalzo e Caprino Veronese. I partecipanti che effettuano i voli, devono comunicare le loro tracce. Queste vengono, poi, inserite in una classifica e, a fine anno, viene decretato il vincitore, ossia colui che, con i diversi voli, ha percorso più chilometri totali. Alla prima edizione hanno partecipato undici piloti, che sono aumentati, nel 2015, a ventotto. «Ora siamo in trentasei – ha precisato l’ideatore – e contiamo di arrivare presto alle cinquanta unità». Molti gli appassionati locali: Matteo Marega, attualmente al primo posto del contest 2016, Roberto La Fauci, Italo Miori, Denis Santoni, Giorgio Righi, Paolo Pesarini, Andrea Pandini, Fabrizio Risatti, Stefano Sottroi, e molti i piloti provenienti dalla Vallagarina e dalla zona del veronese. Marchi Vidi, al momento, occupa la quinta posizione della classifica: «Ho iniziato a praticare questo sport nel 2013 e mi sono appassionato tantissimo – ha dichiarato - mi piace il cross country, il volo di distanza. Mi piace poter sfruttare le termiche per volare il più lontano possibile». Il parapendio permette di effettuare voli di oltre dieci ore, e, quanto a distanza, il record del mondo supera, ad oggi, i quattrocento chilometri. 25/05/2016 Torna all’elenco dei quotidiani
dalla GAZZETTA DI MANTOVA Turismo, soggiorni più lunghi in provincia. Confesercenti: promozione all’estero Alto Mantovano batte capoluogo L'effetto Mantova capitale si fa sentire. A ribadirlo sono i dati presentati ieri alla Cervetta dall'Osservatorio per il turismo, a due giorni di distanza dal rapporto di Confcommercio. Nel primo quadrimestre dell’anno, per Mantova città, le cifre ufficiali rispecchiano in sostanza quelle già presentate. Gli arrivi sono stati 25.353, con una crescita del 28,96% (+5.693) rispetto al gennaio-aprile 2015, quando furono 19.660. In crescita anche le presenze: 43.338 quelle dei primi quattro mesi di quest'anno contro le 34.329 del 2015, con un incremento del 26,24% (+9.009). Ciò che cala, di un lievissimo 0,04%, è la presenza media, il numero di notti trascorse in alberghi e strutture. Siamo passati da 1,75 notti del primo quadrimestre del 2015 a 1,71 notti dei primi quattro mesi dell'anno in corso. Questo, secondo la Provincia, il problema con cui fare i conti. L'obiettivo a breve è innalzare la presenza media del turista ad almeno due notti, per generare lavoro e ricchezza. In questo senso il raffronto con l'Alto Mantovano è impietoso: i comuni a nord del capoluogo hanno chiuso il 2015 con 3,02 notti di presenza media nelle loro strutture, nonostante gli arrivi rispetto al 2014 siano calati del 7,1%. Il motivo? La vicinanza con il lago di Garda, grande catalizzatore di turisti che si fermano
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più a lungo. Nei primi quattro mesi del 2016 in crescita anche i dati dei comuni confinanti al capoluogo, che vedono gli arrivi passare da 7.771 a 9.820 (+26,37%) e le presenze da 12.051 a 15.656 (+29,91%), con una presenza media in leggerissima crescita da 1,55 a 1,59 notti. Spostando lo sguardo sull'intero territorio provinciale, e limitandoci al 2015, si registra un +3,01% negli arrivi, con 244.548 unità contro le 237.399 del 2014. In leggero calo invece le presenze, che passano da 526.818 a 525.091, con il 2015 che si chiude a -0,33%. Si conferma in calo (-3,24%) la permanenza media, lo scorso anno a 2,15 notti (2,22 nel 2014 e 2,24 nel 2013). Dal 2011 si confermano sempre in crescita gli arrivi, mentre le presenze sono per la prima volta in calo negli ultimi cinque anni. Per gli arrivi italiani, la nostra provincia si conferma più adatta a un turismo di prossimità, con Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna e Veneto ai primi quattro posti. Gli arrivi internazionali vedono in vetta la Germania (26%), seguita da Francia (9,65%) e Austria (6,15%). Il primo paese extraeuropeo è Israele (4,44%). Tra il 2013 e il 2015 gli arrivi stranieri sono stati il 28,8% del totale: «È prioritario progettare campagne di promozione per il turismo internazionale, ancora ben lontano dal 50% di media nazionale – dice Gianni Rebecchi, presidente di Confesercenti – serve un'agenzia unica di promozione del turismo. In calo anche gli alberghi (-5,26%), mentre crescono affittacamere e agriturismi». (nart) 21/05/016 Torna all’elenco dei quotidiani
dal CORRIERE DELLA SERA Domenica 22 Maggio, 2016 CORRIERE DEL VENETO - VERONA Turismo, aumento record degli stranieri Le proiezioni del Ciset parlano di una stagione migliore del 2015, già su livelli molto alti. Ieri primo assalto al mare Le spiagge: «Si annuncia un aumento di presenze del 100%». Dal 15 giugno al 31 luglio tutto esaurito. Bene il lago VENEZIA L’assalto al mare scattato ieri, dopo dieci giorni di freddo e pioggia, ha aperto ufficialmente la stagione calda, che per il Veneto si preannuncia su valori superiori all’estate 2015, già eccezionale. L’anno scorso si è chiuso con il record di 17.250.925 di arrivi e 63.232.098 di presenze, che dovrebbe essere ritoccato al rialzo di un altro 4%-5%, stando alle prime previsioni del Ciset, il Centro internazionale di studi sull’economia turistica di Ca’ Foscari. Spiega Federica Montaguti, ricercatrice: «Gli attentati terroristici stanno penalizzando la sponda meridionale del Mediterraneo, a beneficio di quella settentrionale, che vede Spagna, Italia e persino la Francia, con la Costa azzurra, sostituire altre mete considerate a rischio. Per il mare si prevede un incremento di flussi e di redditività, ma è in crescita pure il lago di Garda e ci sono buoni segnali per le città d’arte». Insomma, le bombe a Parigi e a Bruxelles non hanno rallentato i flussi verso l’Italia, tanto è vero che il Ciset prevede un +4,4% di stranieri nelle città d’arte, un +2,9% al lago, un +2,1% alle terme, un +2% al mare e un +1,4% in montagna. L’aumento più significativo, rispetto a una media del +3,4% di arrivi stranieri, riguarda il +5,7% di turisti provenienti da fuori Europa. Al primo posto ci sono gli americani (+12%), seguiti dai giapponesi (+3,3%). Ma la parte del leone, come presenze, la fanno sempre i tedeschi, che nel 2015 in Veneto hanno toccato quota 14,6 milioni. «Dobbiamo fare di meglio, riappropriandoci della clientela di Amburgo, Francoforte e Berlino, che ha la maggior capacità di spesa — riflette Marco Michielli, presidente di Confturismo —. E’ il concetto dell’ultimo miglio che ancora manca al nostro sistema. Ovvero il coordinamento tra scali e un servizio di navette strutturato, non lasciato alla libera iniziativa a macchia di leopardo, che porti il turista dall’aeroporto all’albergo. Quanto alla nuova stagione è vero, anche per quanto riguarda gli alberghi le proiezioni parlano di un +5%-8% di prenotazioni in più. Siamo ancora in stand by per giugno, a causa della falsa partenza di una Pentecoste invernale, ma dal 15 del prossimo mese scatterà la guerra per accaparrarsi una camera».
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Secondo lo studio del Ciset, in Veneto il 69,2% dei turisti pernotta in albergo, il 14,7% in campeggio, l’1,7% in B&B, l’1,5% in agriturismo e un 12,9% in appartamento o in altre sistemazioni. «Il meteo ha spostato a fine maggio, con il corpus domini, il cuore delle prenotazioni iniziali — illustra Sandro Rizzante, presidente degli albergatori di Jesolo —. Poi ci sarà il bel ponte lungo tra il 2 e il 5 giugno, ma il vero clou si attende tra il 15 giugno e il 31 luglio, con un +30% di stranieri. Per agosto invece siamo ancora fermi, perchè è il mese di vacanza degli italiani, che preferiscono spezzare i giorni di ferie, non fare più 15 giorni consecutivi». Insomma, «il difficile» è coprire le prime due settimane di giugno, quando le scuole devono ancora finire, e la seconda e la terza di settembre, condizionate dal tempo. Discorso diverso per il lago. «Noi possiamo prolungare la stagione fino a ottobre — assicura Marco Lucchini, presidente di Federalberghi Garda — anche perché l’area attira due tipi di turismo: quello balneare e quello sportivo, oltre agli amanti dei parchi divertimenti, numerosi nella zona. Di solito sotto la Pentecoste gli alberghi erano già tutti pieni ma quest’anno ci ha penalizzato il tempo. Dal 10 luglio però siamo già al completo, soprattutto grazie a tedeschi e olandesi. Nel 2015 il Garda ha attirato 13 milioni di turisti». Ne hanno invece registrati 24,6 milioni le spiagge, che con la partenza di ieri sono decollate. «Le previsioni parlano di un +100% rispetto alla stagione passata — azzarda Flavio Maurutto, portavoce di Bibione Spiagge — un boom legato anche al ricco calendario di eventi e manifestazioni, sportive e di intrattenimento. Basti pensare che solo oggi (ieri, ndr), ai lidi ci sono 30mila persone: un bel colpo per l’esordio al sole, considerando che a Ferragosto se ne contano 110mila. Le prenotazioni di ombrellone e posto spiaggia sono aumentate del 3% da parte di agenzie e alberghi e del 10% on line, tanto è vero che possiamo mantenere il personale del 2015 ed è già un bel risultato». Si aprono invece nuove possibilità di lavoro a Venezia, per la nascita di nuove strutture. «Anche se i Bed and Breakfast e gli affittacamere abusivi stanno rubando una fetta di mercato agli hotel — nota Claudio Scarpa, direttore di Assoalberghi Venezia —. La nostra città accusa inoltre un effetto sostituzione degli americani, i visitatori con maggiore capacità di spesa, che stanno diminuendo. Sul fronte delle prenotazioni adesso siamo tutti al completo per la Biennale e lo saremo anche per il ponte del 2 giugno, ma per il resto del mese prossimo e luglio i segnali non sono positivi. Si preannuncia una stagione non paragonabile all’estate 2015, c’è ancora un grosso punto interrogativo, non sappiamo come andrà». Sono invece sicuri i meteorologi quando prevedono un’estate ancora più torrida e infuocata di quella passata, parlando addirittura della più calda degli ultimi vent’anni. Con questa prospettiva, tanti amanti del mare stanno seriamente pensando di virare sulla montagna. «E infatti contiamo già molte prenotazioni — confida Gherardo Manaigo, past president degli albergatori di Cortina e ora nel direttivo dell’associazione — tutti i weekend di luglio e agosto sono pieni. Merito pure del fitto carnet di appuntamenti sportivi e culturali spalmati su tutti e quattro i mesi estivi. La media di permanenza resta di 3-4 notti, ma forse in previsione dell’afa annunciata più di qualcuno inizia a fermare la stanza per una settimana o dieci giorni». Michela Nicolussi Moro Domenica 22 Maggio, 2016 CORRIERE DEL TRENTINO - TRENTO Acque: pesticidi oltre il limite nel 18% dei siti Rapporto Ispra sui fiumi, Trentino quinto negli sforamenti. Il comitato: Noce, quattro punti pericolosi TRENTO Come ogni moneta ha due facce, così mele e vini del Trentino non potrebbero arrivare agli scaffali dei supermercati senza i fitosanitari. L’uso di pesticidi in agricoltura comporta un certo gradi di inquinamento delle acque, di superficie e sotterranee, che l’Ispra (Istituto superiore per la protezione e ricerca ambientale) monitora regolarmente in tutta Italia. La pubblicazione da parte dell’ente di ricerca del rapporto 2013-14 vede le acque di superficie contaminate in Trentino oscillare fra il 18 e il 23 per cento del totale. Se Trento e Bolzano hanno reti di monitoraggio estese e controlli più accurati della media nazionale, cosa che potrebbe spiegare il dato di inquinamento elevato, resta vero che poche regioni fanno peggio: nel 2013 Trento era al terzo posto nella graduatoria dei tassi di
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maggiore inquinamento, l’anno successivo al quinto. La provincia autonoma, inoltre, è insieme al Veneto il territorio che acquista più pesticidi per ogni ettaro coltivato: 10kg, contro una media nazionale di 4,6kg. Il Comitato per il diritto alla salute della val di Non e il Circolo culturale ‘78 lanciano l’allarme: «Le acque contaminate, rilevate in 13 punti del Trentino, 4 dei quali lungo il fiume Noce, sono un pericolo. In un territorio che vive di turismo, inoltre, non sono certo una buona pubblicità». Per discutere il tema, hanno organizzato per venerdì una serata informativa a Mezzolombardo con agricoltori locali e tecnici, per valutare «alternative e rischi» e trovare «soluzioni al peggioramento della qualità dell’acqua in Trentino e in Italia». Dal 2001 al 2014 le vendite di fitosanitari in Italia sono scese del 12%, segno di «un più cauto impiego delle sostanze chimiche in agricoltura» si legge nel rapporto. Le acque superficiali trentine in cui è risultata la presenza di sostanze chimiche, tuttavia, rimangono numerose: nel 2013 era il 46,5%, nel 2014 il 54,3% del totale. Tali dati, però, riguardano anche le rilevazioni di contaminazione al di sotto della soglia di allarme. I numeri critici sono altri e riguardano i punti di monitoraggio in cui sono stati sforati gli standard di qualità ambientale (Sqa): la media italiana è passata dal 19,9% al 21,3%. Maglia nera per la Lombardia, dove oltre la metà delle acque monitorate ha sforato le Sqa, seguita dal 40% del Lazio. Nel 2013 il terzo posto era della provincia di Trento (23%), che nel 2014 è scesa al quinto posto (18%). Le acque sotterranee di Trento e Bolzano, invece, risultano pulite, anche se le due province hanno pochissimi punti di monitoraggio. Dei 1284 punti di controllo verificati nel 2014 in Italia, pesticidi sono stati rilevati in 821. Nel 41% dei casi, l’acqua analizzata non era potabile a causa delle sostanze chimiche. I fitosanitari rilevati più di frequente rimangono gli erbicidi, che si depositano direttamente sul suolo, ma è «aumentata notevolmente la presenza di fungicidi e insetticidi». L’area a maggior concentrazione rimane la pianura padana; ciò sembra essere dovuto al fatto che, soprattutto al sud, «la copertura territoriale è limitata o assente» e le sostanze cercate sono poche. L’inquinamento nel Meridione, dunque, rischia di essere un dato sottorappresentato. Fabio Parola Torna all’elenco dei quotidiani