COMUNE DI RHO PROVINCIA DI MILANO
AREA 3 LAVORI PUBBLICI
PROGETTO ESECUTIVO
RISTRUTTURAZIONE EDIFICI SCOLASTICI DIVERSI CUP C43B10000170004
CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO 2^ PARTE
Il PROGETTISTA
IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO
_____________________________ Arch. Lostumbo Franco
___________________________________ Ing. Giovanni Battista Fumagalli
ELABORATO
C2
AGGIORNAMENTI
……………………………………………………………
DATA
Marzo 2011
Pag. 1
SOMMARIO
Capitolo 1 - PREMESSA _________________________________________________________________________ 3 CAPO 1 – DESIGNAZIONE SOMMARIA DELL’OPERA ________________________________________________ 3
Art. 1.
Oggetto dell’Appalto ________________________________________________________________ 3
Art. 2.
Descrizione dei lavori e delle somministrazioni ____________________________________________ 3
Art. 3.
Opere necessarie all’allestimento del cantiere ed alla delimitazione delle aree interessate dall’intervento 3
Art. 4.
Descrizione complessiva delle lavorazioni ________________________________________________ 4
Art. 5.
Requisiti del sistema di copertura _______________________________________________________ 8
Art. 6.
Variazioni alle opere progettate ________________________________________________________ 9
CAPO 2 – ORDINE DA TENERSI NELL’ANDAMENTO DEI LAVORI _____________________________________ 10
Art. 7.
Ordine da tenersi nell'andamento dei lavori ______________________________________________ 10
Capitolo 2 - QUALITA’ DEI MATERIALI E DEI COMPONENTI______________________________________ 11 CAPO 1 – MATERIALI PER OPERE EDILI ________________________________________________________ 11
Art. 8.
Materiali in genere _________________________________________________________________ 11
Art. 9.
Materiali inerti per conglomerati cementizi e per malte _____________________________________ 11
Art. 10.
Elementi di laterizio e calcestruzzo___________________________________________________ 11
Art. 11.
Prodotti per coperture _____________________________________________________________ 12
Art. 12.
Prodotti per impermeabilizzazioni e coperture piane _____________________________________ 14
Art. 13.
Prodotti diversi ( sigillanti, adesivi e geotessili ) ________________________________________ 18
Art. 14.
Prodotti per isolamento termico _____________________________________________________ 20
Art. 15.
Prodotti per cupole e lucernari ______________________________________________________ 23
CAPO 2 – IMPIANTI - ( IMPIANTI ELETTRICI E DI ILLUMINAZIONE ) _________________________________ 25
Art. 16.
Generalità ______________________________________________________________________ 25
Art. 17.
Comandi e prese a spina ___________________________________________________________ 26
Art. 18.
Contrassegni guaine conduttori (CEI 16-1/16-4) ________________________________________ 26
Art. 19.
Tubi protettivi per installazioni elettriche, canali e canalette esterne _________________________ 27
Capitolo 3 - MODALITA’ DI ESECUZIONE DELLE OPERE _________________________________________ 28 CAPO 1 – DEMOLIZIONI IN GENERE____________________________________________________________ 28
Art. 20.
Demolizioni ____________________________________________________________________ 28
CAPO 2 – OPERE E STRUTTURE DI MURATURA___________________________________________________ 29
Art. 21.
Murature in genere : criteri generali per l’esecuzione_____________________________________ 29
CAPO 3 – OPERE DI COPERTURA ______________________________________________________________ 30
Art. 22.
Esecuzione coperture continue ( piane ) _______________________________________________ 30
Art. 23.
Opere di impermeabilizzazione _____________________________________________________ 34
Capitolo 4 – VALUTAZIONE E NORME PER LA MISURAZIONE DEI LAVORI_________________________ 36 CAPO 1 – OPERE EDILI _______________________________________________________________________ 36
Art. 24.
Murature in genere _______________________________________________________________ 36
Art. 25.
Intonaci ________________________________________________________________________ 37
Art. 26.
Tinteggiature, coloriture e verniciature________________________________________________ 37
Art. 27.
Tubi e pluviali___________________________________________________________________ 37
CAPO 2 – IMPIANTI ELETTRICI ________________________________________________________________ 38
Art. 28.
Canalizzazioni e cavi _____________________________________________________________ 38
CAPO 3 – OPERE DI ASSISTENZA, MANO D’OPERA NOLEGGI E TRASPORTI IN TUTTE LE CATEGORIE DI LAVORO ___________________________________________________________________________________ 38
Art. 29.
Opere di assistenza agli impianti ____________________________________________________ 38
Art. 30.
Mano d’opera ___________________________________________________________________ 39
Art. 31.
Noleggi ________________________________________________________________________ 39
Art. 32.
Trasporti _______________________________________________________________________ 40
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Capitolo 1 - PREMESSA
CAPO 1 – DESIGNAZIONE SOMMARIA DELL’OPERA
Art. 1.
Oggetto dell’Appalto
L'appalto ha per oggetto l'esecuzione di tutte le opere e provviste occorrenti per eseguire e dare completamente ultimati i lavori di: “ Ristrutturazione edifici scolastici diversi ( copertura della scuola materna e asilo nido di Via Grazia Deledda e asilo nido di Via San Martino nel comune di Rho ) “
Art. 2.
Descrizione dei lavori e delle somministrazioni
Le opere che formano oggetto dell'appalto possono riassumersi come appresso, salvo le modificazioni che sopraggiungeranno che potranno essere impartite dalla Direzione dei Lavori e che saranno oggetto di variante in corso d’opera, tenendo conto, per quanto possibile, delle vigenti normative C.N.R.-U.N.I.
Opere di rimozione demolizione e trasporto alle pubbliche discariche
Opere di isolamento termico
Opere di copertura metallica
Opere di realizzazione lucernari
Opere formazione impianti elettrici di comando ed equipotenzialità
Opere edili in genere ( murature, intonaci, pitturazioni )
Opere di giardinaggio
Le forme e dimensioni e le quantità da assegnare alle varie strutture sono indicate negli elaborati grafici costituenti il progetto esecutivo, nel computo metrico estimativo e nell’elenco prezzi unitari.
Art. 3.
Opere necessarie all’allestimento del cantiere ed alla delimitazione delle aree interessate dall’intervento
realizzazione di recinzione di cantiere costituita da rete in plastica stampata, altezza min. 200cm, realizzata con struttura portante in elementi di metallo o legno, opportunamente controventata, compreso relativi elementi di sostegno della struttura portante; oppure con recinzioni di cantiere a pannelli modulari; compreso montaggio-smontaggio, ogni onere per eventuale noleggio dei materiali necessari ad eseguire il lavoro a regola d'arte, compreso relativi accessi, cartellonistica di cantiere e sicurezza, luci di segnalazione ecc.
delimitazione di zone di lavoro (percorsi, aree interessate da vincoli di accesso,...) realizzata con la stesura di un doppio ordine di nastro in polietilene stampato bicolore (bianco e rosso), sostenuto da appositi paletti di sostegno, altezza 1,2 m, fissati nel terreno a distanza di m 2, compresa fornitura di materiale, compreso montaggio e smontaggio. 3
Posizionamento di eventuale baracca di cantiere - spogliatoi e servizi; realizzazione di impianti tecnologici di servizio in genere, fornitura energia elettrica, acqua ecc.,
fornitura e posa di barriere di protezione perimetrali, ed ove non possibile posare le anzidette barriere fornitura, di ponteggio tubolare di facciata completo in opera, compresi i trasporti, montaggio e smontaggio, misurato in proiezione verticale di facciata, compreso eventuali elementi di raccordo e di sostegno ad integrazione, compresa messa a terra, illuminazione del ponteggio e parapetto finale di m 1,2 oltre l'ultimo piano di lavoro; compreso disegni, relazione firmati da tecnico abilitato oltre ad eventuali schemi e calcoli nel caso di integrazione del ponteggio con elementi tubolari che creano strutture complesse, e nei casi contemplati dalla normativa vigente.
fornitura di piano di lavoro e relativo sottoponte, corredato di fermapiede parapetto regolamentari, compreso approntamento e disarmo, misurato in proiezione orizzontale per la lunghezza considerata per il ponteggio.
fornitura di eventuale gru o montacarichi; compreso ogni altro onere necessario per lavorare in condizioni di sicurezza.
fornitura di tra battello o ponteggio mobile per impedire la caduta nel vuoto nei tratti in cui si debba operare in assenza di ponteggio mobile
Art. 4.
Descrizione complessiva delle lavorazioni
Rimozione di strato di ghiaia o ghiaietto di zavorramento di manti sintetici. Compreso l'accumulo, la movimentazione con qualsiasi mezzo nell'ambito del cantiere; il carico e trasporto agli impianti di stoccaggio, di recupero o a discarica.
Rimozione di gabbia Faraday, compresi i tagli, l'eliminazione di eventuali blocchetti di calcestruzzo o di qualsiasi altro elemento di fissaggio, l'abbassamento e trasporto dei cavi, delle piattine e di tutte le macerie risultanti ad impianti di recupero o alle discariche autorizzate - da coperture piane
Rimozione di lucernari di qualunque natura, forma e dimensione. Comprese le opere provvisionali di sostegno e protezione; la movimentazione nell'ambito del cantiere; la cernita dei rottami, il carico e trasporto agli impianti di stoccaggio, di recupero o a discarica. Esclusi gli oneri di smaltimento.
Rimozione di lattonerie varie, compresi gli accessori di fissaggio e l'abbassamento al piano di carico dell'automezzo, carico e trasporto alle discariche, diritti di discarica, ogni altro onere: scossaline, converse e canali di gronda;
Rimozione di discendenti e canali di gronda in lamiera o pvc, compresa la rimozione di grappe e l'avvicinamento al luogo di deposito provvisorio, in attesa del trasporto allo scarico.
Realizzazione di muratura in blocchi di laterizio semiportanti con foratoni doppio UNI.
Realizzazione di intonaco completo a civile per esterni su pareti verticali in piano e orizzontale compreso l'eventuale isolamento del ponteggio: rustico in malta di cemento ed arricciatura in stabilitura di calce idraulica.
Rivestimento plastico ad applicazione continua, rustico, a base di resine sintetiche in emulsione, pigmenti e quarzi in tintechiare correnti di cartella, su superfici intonacate a civile con malta bastarda, gi preparate ed isolate escluso manovalanza e ponteggi: rasato (spatolato) oppure 4
graffiato medio, con granulometria sino a 2 mm.
Carotaggi eseguiti con carotatrici con motore elettrico o ad aria compressa, per forazione di strutture edili, per passaggio pluviali: su cemento non armato.
Fornitura e posa di BASAMENTI realizzato in lamiera zincata stampata spessore 15/10, H = cm 20/30, coibentatI con pannellI di materiale coibente dello spessore di 50 mm il quale presenta all'esterno una rifinitura catramata per un miglior accoppiamento alla guaina impermeabile da computarsi a parte.
Fornitura e posa di CUPOLE A PARETE DOPPIA forma a vela ribassata, ottenuta per termoformatura da lastra piana di Policarbonato non alveolare, del tipo protetto ai raggi UV per garantire maggiore durata nel tempo quanto ad ingiallimento, originale di sintesi esente da monomero di recupero con caratteristiche meccaniche ed ottiche tipiche del polimero puro. Prima della termoformatura le lastre saranno sottoposte ad un processo di essiccazione atto ad eliminare bolle superficiali e decadimento delle proprietà specifiche del prodotto, come riportato sui manuali tecnici dei principali produttori della materia prima. L'assemblaggio tra le due pareti avviene in stabilimento in ambiente secco per mezzo di un giunto plastico sigillante che ne assicura l'ermeticità. Completa di guarnizioni di tenuta in espansolene a cellula chiusa, ed accessori di fissaggio alla base in cemento, metallica o al basamento prefabbricato in PRVF. Il fissaggio è effettuato tramite morsetti brevettati in alluminio estruso a Norma UNI 9006/1 anodizzati color naturale, atti a sopportare per punto di fissaggio, un carico di strappo minimo di 100 kg. Questi sistemi di fissaggio trattengono l’elemento termoformato, alla base d’appoggio senza dover praticare forature all’elemento stesso che potrebbero provocare rotture e infiltrazioni. La cupola è idonea a sopportare un carico uniformemente distribuito pari a 1700N/m2 Colore standard : OPALE + TRASPARENTE .
Fornitura e posa di dispositivo per l'apertura manuale di CUPOLE costituito da telaio e controtelaio in profilo tubolare sagomato a sezione rettangolare di alluminio estruso (UNI 9006/1) con rompitratte trasversali e angolari pressofusi brevettati ad innesto allo scopo di evitare le cianfrinature che potrebbero essere causa di infiltrazioni d'acqua. Completo di cerniere ed accessori in alluminio fissati al telaio tramite piastrine scorrevoli, vengono così evitate forature e fresature che potrebbero essere causa di indebolimento del telaio e di infiltrazioni. L'apertura viene ottenuta azionando a distanza con asta manovella asportabile compresa, di lunghezza da 2.00 a 2,50 mt., un martinetto a sollevamento telescopico con vite senza fine, collegato al telaio e/o ad albero di trasmissione collegato ad una serie di cremagliere con corsa cm 75 che fungono da punti di spinta. Il tutto comprensivo di guarnizioni di tenuta e minuteria di fissaggio alla base in cemento, metallica o al basamento prefabbricato in PRVF.
Fornitura e posa di LUCERNARI CONTINUI forma con sezione ad arco ribassato, ottenuto per termoformatura da lastra piana, in Policarbonato non alveolare, del tipo protetto ai raggi UV per garantire maggiore durata nel tempo quanto ad ingiallimento, originale di sintesi esente da monomero di recupero con caratteristiche meccaniche ed ottiche tipiche del polimero puro. Prima della termoformatura le lastre saranno sottoposte ad un processo di essiccazione atto ad eliminare bolle superficiali e decadimento delle proprietà specifiche del prodotto, come riportato sui manuali tecnici dei principali produttori della materia prima. Autoportante (senza profili metallici), dotato di costolature d'irrigidimento ogni 30 cm, completo di terminali di chiusura, di guarnizioni di tenuta in 5
espansolene a cellula chiusa ed accessori di fissaggio alla base in cemento, metallica o al basamento prefabbricato in PRVF. Il fissaggio è effettuato tramite morsetti brevettati in alluminio estruso a Norma UNI 9006/1 anodizzati color naturale, atti a sopportare per punto di fissaggio, un carico di strappo minimo di 100 kg. Questi sistemi di fissaggio trattengono l’elemento termoformato, alla base d’appoggio senza dover praticare forature all’elemento stesso che potrebbero provocare rotture e infiltrazioni. Il lucernario è idoneo a sopportare un carico uniformemente distribuito pari a 1700 N/m2 Colore standard : OPALE + OPALE .
Fornitura e posa di dispositivo per l'apertura manuale parziale di due moduli di LUCERNARIO CONTINUO costituito da telaio e controtelaio in profilo tubolare sagomato a sezione rettangolare di alluminio estruso (UNI 9006/1) con rompitratte trasversali e angolari pressofusi brevettati ad innesto allo scopo di evitare le cianfrinature che potrebbero essere causa di infiltrazioni d'acqua. Completo di cerniere ed accessori in alluminio fissati al telaio tramite piastrine scorrevoli, vengono così evitate forature e fresature che potrebbero essere causa di indebolimento del telaio e di infiltrazioni. L'apertura viene ottenuta azionando a distanza con asta manovella asportabile compresa, di lunghezza da 2.00 a 2,50 mt., un martinetto a sollevamento telescopico con vite senza fine, collegato al telaio e/o ad albero di trasmissione collegato ad una serie di cremagliere con corsa cm 75 che fungono da punti di spinta. Il tutto comprensivo di guarnizioni di tenuta e minuteria di fissaggio alla base in cemento, metallica o al basamento prefabbricato in PRVF.
Fornitura e posa in opera di ARCARECCI di sostegno della struttura, per il nuovo manto di copertura, costituiti da profilati ad omega H mm. 50 in acciaio zincato sp. mm. 1.5 con isoseparatore in gomma se il sistema di copertura prevede il contatto diretto tra lastre di copertura ed arcarecci. Posti ad interasse di mt. 1,20 fissati alla struttura sottostante mediante tasselli ad espansione (per le solette con strutture in cls) e con viti autofilettanti per le solette in lamiera grecata o su struttura di elevazione, ferramenta dalle idonee dimensioni.
Sottostruttura di ELEVAZIONE per la formazione di pendenza, mediante staffe regolabili in acciaio zincato (per l'elevazione del supporto della struttura di sostegno della copertura) fissate al solaio mediante idonei tasselli, o in alternativa da supporti regolabili ad altezza crescente in profili di acciaio forati (tipo arcadar), sagomati e zincati a caldo (o verniciati con due mani di vernice epossidica), fissati alla soletta mediante idonea tassellatura, posti ad interasse di m 1,00 nel senso parallelo e m 1,20 nel senso ortogonale alla linea di gronda per ottenere una distribuzione dei carichi propri ed accidentali gravanti sulla copertura in modo puntiforme in ragione di n°1 appoggio ogni mq 0,60 ed ottenere una efficace controventatura nel senso della pendenza. Compreso ove necessario l'inserimento tra manto e piastra di un ripartitore di carico costituito da compensato fenolico da 200x200x20 mm. Particolare cura dovrà essere adottata nella scelta dei tasselli di fissaggio;
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Fornitura e posa di pannello semirigido di lana di roccia con conduttività = 0,035 W/m K spessore mm 60
Fornitura e posa in opera di sistema di COPERTURA PIANA (tipo riverclack o megaroof) per pendenze minime dell'1%, costituito da elementi metallici continui, di lunghezza pari alla lunghezza totale delle falde onde evitare giunti trasversali alla pendenza, realizzabili anche mediante diretta profilatura in cantiere; lastre con nervature, passo max mm 550 circa, completo di accessori di completamento e rifinitura (tamponi di colmo, profili di gocciolatoio, staffe laterali ecc.). Il fissaggio 6
delle lastre potrà essere ad incastro o mediante aggraffatura meccanica su apposite staffe rinforzate in poliammide o in alluminio (per le lastre ad aggraffatura meccanica le staffe dovranno essere del tipo in alluminio) opportunamente fissate con viti sugli arcarecci trasversali; fissaggio lastre eseguito senza forature delle lamiere. Al fine di evitare lo scivolamento delle lastre queste dovranno essere fissate alla staffa più vicina al colmo. Spessore lamiera di alluminio minimo mm 8/10, PREVERNICIATO colori standard;
Fornitura e posa all’intradosso delle coperture piane, in stabilimento di feltro anticondensa/antirombo in poliestere, applicato con colla poliuretanica, resistenza alla temperatura 85°C, Resistenza al fuoco: non propagante l'incendio, con funghicida, spessore minimo del feltro mm 3;
Fornitura e posa di CANALI DI GRONDA sagomati a disegno mediante pressopiegatura a raggio morbido antimicrofessurazione in pezzi modulari di lunghezza fino a mt. 10 completi di testate, imbocchi. Materiale acciaio inox spessore mm 8/10, liscio, compresi giunti e bocchette di scarico, rivettatura, sigillatura giunti mediante saldatura a stagno, ove necessario staffe e tiranti di sostegno. I nuovi canali di gronda, dovranno avere un’altezza utile (fianchi) minima di 12 cm, il rapporto tra fianchi e larghezza dovrà essere <= 1/3. Per i nuovi canali (non per le sostituzioni), prima della fornitura, la dimensione dovrà essere confermata dal Direttore dei Lavori.
Fornitura e posa di TROPPO PIENI in acciaio inox spessore 8/10 da applicare esternamente con scarico delle acque verso l'esterno dell'edificio, rivettatura, sigillatura giunti mediante saldatura a stagno o resine siliconiche previo trattamento con primer;
Assistenza muraria alla posa dei troppo pieni. Formazione di fori, attraverso elementi di cls per passaggio elemento del troppo pieno;
Fornitura e posa di LATTONERIE rette sagomate a disegno mediante pressopiegatura a raggio morbido antimicrofessurazione in pezzi modulari per la realizzazione di colmi, faldali, scossaline, cantonali, contorni di apertura. Materiale ALLUMINIO preverniciato spessore 10/10 mm. Fissaggio mediante rivettatura AR, viti autofilettanti inox e sigillatura dei giunti con rivettatura e siliconatura; fissaggio, ove previsto, a parete mediante tasselli ad espansione con relative sigillature. Sino ad uno sviluppo di mm 1250
Fornitura e posa di COLMO in alluminio preverniciato sp. mm. 1 fissato con rivettatura e sigillatura dei giunti meccanici con resine siliconiche completo di tamponi water stop/fazzoletti di chiusura aventi funzione di freno all'acqua, posti sotto il colmo, completi di lattoneria dentellata e di tutti gli accessori previsti dal sistema di copertura per garantire l'impermeabilità in caso di pendenza non superiore all'1%.
Fornitura e posa di discendenti ( PLUVIALI ) montati in opera compreso pezzi speciali ed ogni altro onere e magistero per dare l'opera finita a regola d'arte con i collari di sostegno: diametro fino a 150 mm in acciaio zincato preverniciato da 8/10 e compreso parafoglie bombate a protezione dei bocchettoni di scarico base diametro 10 cm in filo di ferro zincato o plastificato.
Revisione di canali di gronda, converse, scossaline, grembiali ed in genere tutti i manufatti da lattoniere, compreso pulizia, affrancatura, legatura,sigillatura con mastice ad elasticità permanente e fissaggio dove occorrenti. Esclusi ponteggi esterni o mezzi speciali.
Pitturazione velette lucernari nonché alcuni locali mediante le seguenti lavorazioni: raschiatura di vecchie tinteggiature a calce, tempera o lavabile da pareti e soffitti. Preparazione del fondo di 7
superfici murarie interne a pennello con l'applicazione di isolante acrilico all'acqua. Stuccatura saltuaria e parziale di superfici interne, fino a du massimo del 20% del totale, compresa scartavetratura delle parti stuccate, da valutare al mq per l'intera superficie. Applicazione di tinta a tempera comune in colore unico chiaro e corrente su superfici interne intonacate a civile o lisciate a gesso già preparate ed isolate: 2 strati. Pitturazione di superficie interne intonacate a civile o lisciate a stucco o a gesso, già preparate ed imprimite con una mano di pittura di fondo ed una mano di pittura in tinta unica corrente chiara di tipo smalto murale acrilico all'acqua.
Risanamento di calcestruzzo mediante le seguenti lavorazioni: demolizione di tutte le parti friabili, incoerenti o in fase di distacco; spazzolatura manuale o meccanica delle armature ossidate con rimozione di tutte le parti copriferro anche leggermente ammalorate e sfarinabili; pulizia del sottofondo per eliminare polveri, tracce di olii grassi e disarmanti; applicazione di boiacca per il trattamento anticorrosivo e la protezione di ferri di armatura da applicare a pennello dopo accurata spazzolatura; accurato lavaggio della zona di intervento e successivo ripristino volumetrico e strutturale con malta cementizia pronta alluso per riprese e stuccature a spessore, fibrorinforzata con microfibre sintetiche priva di componenti metallici, tixotropica, con elevate caratteristiche meccaniche, idonea per ripristino di travi, pilastri, ecc. e per ricostruzioni volumetriche su pareti verticali e su soffitti, posto in opera a cazzuola con una resa di 19 kg/mq per cm di spessore valutato al mq di singolo strato spessore 2 cm., rasatura di superfici in calcestruzzo e di parti ricostruite con malte speciali, effettuata conmalta cementizia monocomponente a base di cementi speciali, inerti fini selezionati, resine sintetiche e microsilicati, applicata a spatola con rifinitura a frattazzo di spugna, dello spessore non inferiore a 3 mm.
Verniciatura protettiva ed impermeabilizzante di superfici in calcestruzzo con vernice epossidica bicomponente applicata facilmente sia a pennello, che a rullo o spruzzo su sottofondo perfettamente pulito, solido ed asciutto in colore grigio e/o secondo quanto indicato dalla Direzione Lavori, compreso piano di lavoro e/o trabattello sino a mt. 2.00 ed ogni altro onere per dare il lavoro completo a regola d'arte.
Realizzazione di impianto di equipotenzialità ( o equalizzazione ) interessante tutte le superfici metalliche della copertura, mediante collegamento dei vari elementi per contatto, comprese le calate con relativa protezione per la parte ad altezza d'uomo, i collegamenti alla linea di messa a terra esistente, ed ove previsto ampliando l’anello esterno di messa a terra. Compreso ogni altro onere per dare il lavoro finito a regola d'arte.
Sistemazioni esterne dell’area di cantiere mediante ripristino del tappeto erboso
Compresa ogni altra lavorazione riportata in modo dettagliato nell’elenco prezzi unitario, per quanto concerne la descrizione, il modo di valutazione ed il relativo prezzo e nel computo metrico estimativo per quanto concerne le quantità da realizzarsi.
Art. 5.
Requisiti del sistema di copertura
La copertura in progetto, realizzata secondo gli interventi descritti all’articolo precedente, deve soddisfare i requisiti di seguito elencati. 8
Prima dell’esecuzione di quanto in progetto l’appaltatore avrà cura di fornire all’ufficio responsabile della direzione lavori documentazione tecnico-costruttiva che definisce nel dettaglio le soluzioni d’intervento in grado di soddisfare i requisiti richiesti; alla quale seguirà dopo l’ultimazione dei lavori, certificazione di esecuzione a regola d’arte secondo quanto indicato negli atti di progetto. Carichi sulla copertura: -
Sovraccarichi variabili (accidentali): Carico concentrato (pedonabilità) = 100DaN;
-
Carico Neve: Qneve 133 DaN/m2;
-
Azioni del vento: P= - 60 DaN/m2;
Le condizioni dovranno essere rispettate in generale per l’appoggio multiplo La freccia residua non dovrà essere >1/200L Caratteristiche tecniche del manto di copertura:
COPERTURE PIANE: Pendenza minima =1% Larghezza della lastra: max 550mm circa Materiale: alluminio, preverniciato, Spessore: minimo 8/10 Impermeabilità: assoluta del manto di copertura Arcarecci di sostegno: interasse non superiore ai 120cm L’appaltatore in base al tipo di lastra dovrà utilizzare le lastra ed i sistemi di fissaggio idonei a soddisfare i requisiti di carico ed i valori limite indicati nelle caratteristiche tecniche.
Art. 6.
Variazioni alle opere progettate
L'Amministrazione si riserva la insindacabile facoltà di introdurre nelle opere, all'atto esecutivo, quelle varianti che riterrà opportune, nell'interesse della buona riuscita e dell'economia dei lavori, senza che l'Appaltatore possa trarne motivi per avanzare pretese di compensi ed indennizzi, di qualsiasi natura e specie. Dovranno essere comunque rispettate le disposizioni di cui al Codice dei Contratti D.Lgs 12 Aprile 2006 n. 163, alle successive modifiche ed integrazioni previste dal D.Lgs. 26 Gennaio 2007 n. 6 (primo decreto correttivo), dal D.Lgs. 31 Luglio 2007 n. 113 (secondo decreto correttivo) e dal D.Lgs. 11 Settembre 2008 n. 152 (terzo decreto correttivo).
Non sono considerati varianti e modificazioni gli interventi disposti dal
direttore dei lavori per risolvere aspetti di dettaglio e che siano contenuti entro un importo non superiore al 10% per i lavori di recupero, ristrutturazione, manutenzione e restauro e al 5% per tutti gli altri lavori delle categorie dell'appalto, semprechè non comportino un aumento dell'importo del contratto stipulato per la realizzazione dell'opera. Le varianti derivanti da errori od omissioni in sede di progettazione sono quelle di 9
cui al Codice dei Contratti D.Lgs 12 Aprile 2006 n. 163, alle successive modifiche ed integrazioni previste dal D.Lgs. 26 Gennaio 2007 n. 6 (primo decreto correttivo), dal D.Lgs. 31 Luglio 2007 n. 113 (secondo decreto correttivo) e dal D.Lgs. 11 Settembre 2008 n. 152 (terzo decreto correttivo). Sono considerate varianti, e come tali ammesse, quelle in aumento o in diminuzione finalizzate al miglioramento dell'opera od alla funzionalità, che non comportino modifiche sostanziali e siano motivate da obbiettive esigenze derivanti da circostanze sopravvenute ed imprevedibili al momento della stipula del contratto. L'importo di queste varianti non può comunque essere superiore al 5% dell'importo originario e deve trovare copertura nella somma stanziata per l'esecuzione dell'opera. Se le varianti derivano da errori od omissioni del progetto esecutivo ed eccedono il quinto dell'importo originario del contratto, si dovrà andare alla risoluzione del contratto ed alla indizione di una nuova gara, alla quale dovrà essere invitato a partecipare l'aggiudicatario iniziale. La risoluzione darà luogo al pagamento dei lavori eseguiti, dei materiali utili e del 10% dei lavori non eseguiti calcolato fino all'ammontare dei 4/5 dell'importo del contratto. CAPO 2 – ORDINE DA TENERSI NELL’ANDAMENTO DEI LAVORI
Art. 7.
Ordine da tenersi nell'andamento dei lavori
Prima di dare inizio a lavori in progetto, l'Impresa è tenuta contattare sia i proprietari di eventuali aree private confinanti col cantiere che gli enti proprietari di sottoservizi, onde accertare se nell’ambito delle aree di intervento esistano cavi sotterranei (telefonici, telegrafici, elettrici) o condutture (acquedotti, oleodotti, metanodotti ecc.) che eventualmente possano ostacolare le lavorazioni in progetto. In caso affermativo l'Impresa dovrà comunicare alle suddetti soggetti la data presumibile dell'esecuzione delle opere nelle zone interessate, chiedendo altresì tutti quei dati (ubicazione, profondità) necessari al fine di potere eseguire i lavori evitando danni alle cennate opere. Il maggiore onere al quale l'Impresa dovrà sottostare per l'esecuzione delle opere in dette condizioni si intende compreso e compensato coi prezzi di elenco. Qualora nonostante le cautele usate si dovessero manifestare danni ai cavi od alle condotte, l'Impresa dovrà provvedere a darne immediato avviso mediante telegramma sia agli enti proprietari delle strade, che agli enti proprietari delle opere danneggiate ed alla Direzione dei lavori. Nei confronti dei proprietari delle opere danneggiate l'unica responsabile rimane l'Impresa, rimanendo del tutto estranea l'Amministrazione da qualsiasi vertenza, sia essa civile che penale. In genere l'Impresa avrà facoltà di sviluppare i lavori nel modo che crederà più conveniente per darli perfettamente compiuti nel termine contrattuale purché, a giudizio della Direzione dei lavori, non riesca pregiudizievole alla buona riuscita delle opere e agli interessi dell'Amministrazione. L'Amministrazione si riserva ad ogni modo il diritto di stabilire l'esecuzione di un determinato lavoro entro un congruo termine perentorio, senza che l'Impresa possa rifiutarsi o farne oggetto di richiesta di speciali compensi. Appena costatata l'ultimazione dei lavori, l’opera in progetto potrà aperta al pubblico. È facoltà dell’Amministrazione aprire al pubblico anche solo in parte le aree di progetto, sempre che risultassero già ultimate e che non interferiscano con le lavorazioni ancora in atto.
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Capitolo 2 - QUALITA’ DEI MATERIALI E DEI COMPONENTI
CAPO 1 – MATERIALI PER OPERE EDILI
Art. 8.
Materiali in genere
Quale regola generale si intende che i materiali, i prodotti ed i componenti occorrenti, realizzati con materiali e tecnologie tradizionali e/o artigianali, per la costruzione delle opere, proverranno da quelle località che l'Appaltatore riterrà di sua convenienza, purchè, ad insindacabile giudizio della direzione dei lavori, rispondano alle caratteristiche/prestazioni di seguito indicate. Nel caso di prodotti industriali la rispondenza a questo capitolato può risultare da un attestato di conformità rilasciato dal produttore e comprovato da idonea documentazione e/o certificazione.
Art. 9.
Materiali inerti per conglomerati cementizi e per malte
1 Gli aggregati per conglomerati cementizi, naturali e di frantumazione, devono essere costituiti da elementi non gelivi e non friabili, privi di sostanze organiche, limose ed argillose, di getto, ecc., in proporzioni non nocive all'indurimento del conglomerato o alla conservazione delle armature. La ghiaia o il pietrisco devono avere dimensioni massime commisurate alle caratteristiche geometriche della carpenteria del getto ed all'ingombro delle armature. La sabbia per malte dovrà essere priva di sostanze organiche, terrose o argillose, ed avere dimensione massima dei grani di 2 mm per murature in genere, di 1 mm per gli intonaci e murature di parametro o in pietra da taglio. 2) Gli additivi per impasti cementizi, come da norma UNI 7101, si intendono classificati come segue: fluidificanti;
aeranti;
ritardanti;
acceleranti;
fluidificanti-aeranti;
fluidificanti-ritardanti;
fluidificanti-
acceleranti; antigelo-superfluidificanti. Per le modalità di controllo ed accettazione il Direttore dei lavori potrà far eseguire prove od accettare, secondo i criteri dell'articolo "Materiali in Genere", l'attestazione di conformità alle norme UNI 7102, 7103, 7104, 7105, 7106, 7107, 7108, 7109, 7110, 7111, 7112, 7114, 7115, 7116, 7117, 7118, 7119, 7120. 3) I conglomerati cementizi per strutture in cemento armato dovranno rispettare tutte le prescrizioni di cui al decreto ministeriale 9-1-1996 e relative circolari esplicative.
Art. 10.
Elementi di laterizio e calcestruzzo
Gli elementi resistenti artificiali da impiegare nelle murature (elementi in laterizio ed in calcestruzzo) possono essere costituiti di laterizio normale, laterizio alleggerito in pasta, calcestruzzo normale, calcestruzzo alleggerito. Quando impiegati nella costruzione di murature portanti, essi debbono rispondere alle prescrizioni contenute nel decreto ministeriale 20-11-1987, n. 103 (Norme tecniche per la progettazione, esecuzione e collaudo degli edifici in muratura e per il loro consolidamento). 11
Nel caso di murature non portanti le suddette prescrizioni possono costituire utile riferimento, insieme a quelle della norma UNI 8942/2. Gli elementi resistenti di laterizio e di calcestruzzo possono contenere forature rispondenti alle prescrizioni del succitato decreto ministeriale 20-11-1987. La resistenza meccanica degli elementi deve essere dimostrata attraverso certificazioni contenenti risultati delle prove e condotte da laboratori ufficiali negli stabilimenti di produzione, con le modalità previste nel decreto ministeriale di cui sopra. E' facoltà del Direttore dei lavori richiedere un controllo di accettazione, avente lo scopo di accertare se gli elementi da mettere in opera abbiano le caratteristiche dichiarate dal produttore.
Art. 11.
Prodotti per coperture
Si definiscono prodotti per le coperture quelli utilizzati per realizzare lo strato di tenuta all'acqua nei sistemi di copertura e quelli usati per altri strati complementari. Per la realizzazione delle coperture discontinue nel loro insieme si rinvia all'articolo sull'esecuzione delle coperture discontinue. I prodotti vengono di seguito considerati al momento della fornitura; il Direttore dei lavori ai fini della loro accettazione può procedere a controlli (anche parziali) su campioni della fornitura oppure richiedere un attestato di conformità della fornitura alle prescrizioni di seguito indicate. Nel caso di contestazione si intende che le procedure di prelievo dei campioni, i metodi di prova e valutazione dei risultati sono quelli indicati nelle norme UNI citate di seguito. Copertura metallica in alluminio preverniciato sistema di copertura metallica a giunti drenanti avente caratteristiche di: - tenuta idrica del manto in qualsiasi condizione atmosferica, ivi comprese le condizioni di completo allagamento del manto stesso, e ciò senza l'utilizzo di guarnizioni; - abbattimento acustico del rumore causato da agenti atmosferici - insonorizzazione mediante applicazione all’intradosso della porzione piana della lastra metallica di membrana bituminosa; - rivestimento interno in tessuto non tessuto in poliestere ad alta grammatura, isotropa, imputrescibile Il fissaggio delle lastre di copertura sarà eseguito mediante gruppi composti da staffe in poliammide rinforzato vetro e viti in acciaio zincato, che consentiranno l'ancoraggio del manto agli arcarecci sottostanti senza alcuna perforazione delle lastre di copertura e permetteranno altresì il libero movimento per effetto delle dilatazioni e contrazioni termiche. Caratteristiche geometriche: - altezza nervatura : 46 mm - larghezza lastra : 550 mm - pendenza minima della copertura : 0,4% per falde fino a 30 m e 0,6% per falde oltre 30 m - pedonabilità eccellente con interasse appoggi 1.2 m 12
Caratteristiche meccaniche:
Materiale Materiale
Alluminio lega 5754 H 18/28 naturale liscio Spessore nominale: 0,7 - 0,8 mm
Alluminio lega 5754 H 14/24 naturale liscio Spessore nominale: 1 mm
Alluminio lega 5754 preverniciato Spessore nominale: 0,7 - 0,8 - 1 mm
Rame stato DHP crudo naturale Spessore nominale: 0,6 - 0,7 – 0,8 mm
Acciao INOX AISI 304 Spessore nominale: 0,6 mm
Carico di snervamento
Carico di rottura
Durezza brinnel
255 N/mm²
300 N/mm²
225 N/mm²
265 N/mm²
223 N/mm²
262 N/mm²
380 N/mm²
400 N/mm²
285 N/mm²
500 N/mm²
Carico Metodo di verifica di tenuta all’acqua:S Si utilizzano n° 5 elementi nervati (lunghezza minima 6500 mm) da assemblare tra di loro a scatto, su staffe in poliammide; gli elementi di bordo (lastra di partenza e lastra di arrivo) vengono risvoltati verso l’alto (piegati a 90°) per formare una vasca di contenimento dell’acqua; le tre lastre centrali sono standard. Le lastre devono essere esenti da qualsiasi residuo di lubrificante (oli, grassi, etc.) ed accuratamente sgrassate superiormente ed inferiormente nelle zone di sovrapposizione delle nervature ciò in quanto la presenza di sostanze grasse può avere funzione sigillante e falsare le prove; Sulle due estremità delle lastre assemblate si procede alla chiusura stagna con testate in metallo, sagomate per la formazione della vasca; I 5 elementi nervati vengono assemblati tra di loro e montati a scatto, (senza l’inserimento nelle nervature di sigillanti, grassi o guarnizioni) su una struttura orizzontale costituita da arcarecci in legno sezione 50x50 mm (o arcarecci in metallo) posti ad interasse di 1.20 m; le lastre devono appoggiare esclusivamente sugli arcarecci in legno o metallici anzidetti, con l’esclusione di altri supporti (es. isolanti rigidi, tavolato, ecc.). In corrispondenza di ogni arcareccio, per ogni nervatura, viene inserita una staffa in poliammide, fissata con nr. 2 viti all’arcareccio stesso. A montaggio ultimato e prima del riempimento della vasca formata con le lastre, si procede alla simulazione delle condizioni di montaggio in cantiere della copertura, con il pedonamento, volutamente tendente a provocare gravose sollecitazioni di carico dinamico concentrato, (ripetuto almeno 5 volte) per tutta la lunghezza di ogni lastra, prima nelle zone piane, quindi nelle immediate vicinanze delle nervature ed infine sulle nervature. 13
Si procede quindi al riempimento con acqua dell’intera superficie della copertura, posta in pendenza 0,4%, sommergendo per almeno 48 ore tutti i giunti per tutta la lunghezza delle lastre in colonna d’acqua di 300 mm; in tale condizione tutta la copertura deve essere a perfetta tenuta d’acqua. Il livello d’acqua massimo ammesso all’interno del canale di drenaggio, in prossimità dello stramazzo, non deve superare 1/5 dell’altezza di tracimazione.
Art. 12.
Prodotti per impermeabilizzazioni e coperture piane
1 - Si intendono prodotti per impermeabilizzazione e per coperture piane quelli che si presentano sotto forma di: membrane in fogli e/o rotoli da applicare a freddo od a caldo, in fogli singoli o pluristrato; prodotti forniti in contenitori (solitamente liquidi e/o in pasta) da applicare a freddo od a caldo su eventuali armature (che restano inglobate nello strato finale) fino a formare in sito una membrana continua.
a) Le membrane si designano descrittivamente in base: 1) al materiale componente (esempio: bitume ossidato fillerizzato, bitume polimero elastomero, bitume polimero plastomero, etilene propilene diene, etilene vinil acetato, ecc.); 2) al materiale di armatura inserito nella membrana (esempio: armatura vetro velo, armatura poliammide tessuto, armatura polipropilene film, armatura alluminio foglio sottile, ecc.); 3) al materiale di finitura della faccia superiore (esempio: poliestere film da non asportare, polietilene film da non asportare, graniglie, ecc.); 4) al materiale di finitura della faccia inferiore (esempio: poliestere non tessuto, sughero, alluminio foglio sottile, ecc.). b) I prodotti forniti in contenitori si designano descrittivamente come segue:
1) mastici di rocce asfaltiche e di asfalto sintetico; 2) asfalti colati; 3) malte asfaltiche; 4) prodotti termoplastici; 5) soluzioni in solvente di bitume; 6) emulsioni acquose di bitume; 7) prodotti a base di polimeri organici.
I prodotti vengono di seguito considerati al momento della loro fornitura, le modalità di posa sono trattate negli articoli relativi alla posa in opera. Il Direttore dei lavori ai fini della loro accettazione può procedere a controlli (anche parziali) su campioni della fornitura oppure richiedere un attestato di conformità della fornitura alle prescrizioni di seguito indicate. 2 - Le membrane per coperture di edifici in relazione allo strato funzionale (vedi norma UNI 8178) che vanno a costituire (esempio strato di tenuta all'acqua, strato di tenuta all'aria, strato di schermo e/o barriera al 14
vapore, strato di protezione degli strati sottostanti, ecc.) devono rispondere alle prescrizioni del progetto ed in mancanza od a loro completamento alle seguenti prescrizioni.
a) Le membrane destinate a formare strati di schermo e/o barriera al vapore devono soddisfare:
le tolleranze dimensionali (lunghezza, larghezza, spessore);
difetti, ortometria e massa areica;
flessibilità a freddo;
resistenza a trazione;
comportamento all'acqua;
permeabilità al vapore d'acqua;
invecchiamento termico in acqua;
le giunzioni devono resistere adeguatamente a trazione ed avere adeguata impermeabilità all'aria.
Per quanto riguarda le caratteristiche predette esse devono rispondere alla norma UNI 9380, oppure per i prodotti non normali, rispondere ai valori dichiarati dal fabbricante ed accettati dalla direzione dei lavori (Le membrane rispondenti alle varie parti della norma UNI 8629 per le caratteristiche precitate sono valide anche per questo impiego).
b) Le membrane destinate a formare strati di continuità, di diffusione o di egualizzazione della pressione di vapore, di irrigidimento o ripartizione dei carichi, di regolarizzazione, di separazione e/o scorrimento o drenante devono soddisfare:
le tolleranze dimensionali (lunghezza, larghezza e spessore);
difetti, ortometria e massa areica;
comportamento all'acqua;
invecchiamento termico in acqua.
Per quanto riguarda le caratteristiche predette esse devono rispondere alla norma UNI 9168, oppure per i prodotti non normati, rispondere ai valori dichiarati dal fabbricante ed accettati dalla direzione dei lavori (Le membrane rispondenti alle norme UNI 9380 e UNI 8629 per le caratteristiche precitate sono valide anche per questo impiego).
c) Le membrane destinate a formare strati di tenuta all'aria devono soddisfare: le tolleranze dimensionali (lunghezza, larghezza e spessore);
difetti, ortometria e massa areica;
resistenza a trazione ed alla lacerazione;
comportamento all'acqua;
le giunzioni devono resistere adeguatamente alla trazione ed alla permeabilità all'aria.
Per quanto riguarda le caratteristiche predette esse devono rispondere alla norma UNI 9168, oppure per i prodotti non normati, ai valori dichiarati dal fabbricante ed accettati dalla direzione dei lavori (Le membrane rispondenti alle norme UNI 9380 e UNI 8629 per le caratteristiche precitate sono valide anche per questo impiego). 15
d) Le membrane destinate a formare strati di tenuta all'acqua devono soddisfare:
le tolleranze dimensionali (lunghezza, larghezza, spessore);
difetti, ortometria e massa areica;
resistenza a trazione e alla lacerazione;
flessibilità a freddo;
stabilità dimensionale in seguito ad azione termica;
stabilità di forma a caldo;
impermeabilità all'acqua e comportamento all'acqua;
permeabilità al vapore d'acqua;
resistenza all'azione perforante delle radici;
invecchiamento termico in aria ed acqua;
resistenza all'ozono (solo per polimeriche e plastomeriche); - resistenza ad azioni combinate (solo per polimeriche e plastomeriche);
le giunzioni devono resistere adeguatamente alla trazione ed avere impermeabilità all'aria.
Per quanto riguarda le caratteristiche predette esse devono rispondere alla norma UNI 8629 (varie parti), oppure per i prodotti non normati rispondere ai valori dichiarati dal fabbricante ed accettati dalla direzione dei lavori.
e) Le membrane destinate a formare strati di protezione devono soddisfare:
le tolleranze dimensionali (lunghezza, larghezza, spessore); - difetti, ortometria e massa areica;
resistenza a trazione e alle lacerazioni;
punzonamento statico e dinamico;
flessibilità a freddo;
stabilità dimensionali a seguito di azione termica; stabilità di forma a caldo (esclusi prodotti a base di PVC, EPDM, IIR);
comportamento all'acqua;
resistenza all'azione perforante delle radici;
invecchiamento termico in aria;
le giunzioni devono resistere adeguatamente alla trazione;
l'autoprotezione minerale deve resistere all'azione di distacco.
Per quanto riguarda le caratteristiche predette esse devono rispondere alla norma UNI 8629 (varie parti), oppure per i prodotti non normati rispondere ai valori dichiarati dal fabbricante ed accettati dalla direzione dei lavori.
3 - Le membrane a base di elastomeri e di plastomeri dei tipi elencati nel seguente comma a) utilizzate per impermeabilizzazione delle opere elencate nel seguente comma b) devono rispondere alle prescrizioni elencate nel successivo comma c). I criteri di accettazione sono quelli indicati nel punto 1 comma c). a) I tipi di membrane considerate sono: 16
membrane in materiale elastomerico senza armatura; per materiale elastomerico si intende un materiale che sia fondamentalmente elastico anche a temperature superiori o inferiori a quelle di normale impiego e/o che abbia subito un processo di reticolazione (per esempio gomma vulcanizzata).
membrane in materiale elastomerico dotate di armatura;
membrane in materiale plastomerico flessibile senza armatura; per materiale plastomerico si intende un materiale che sia relativamente elastico solo entro un intervallo di temperatura corrispondente generalmente a quello di impiego ma che non abbia subito alcun processo di reticolazione (come per esempio cloruro di polivinile plastificato o altri materiali termoplastici flessibili o gomme non vulcanizzate).
membrane in materiale plastomerico flessibile dotate di armatura;
membrane in materiale plastomerico rigido (per esempio polietilene ad alta o bassa densità, reticolato o non, polipropilene);
membrane polimeriche a reticolazione posticipata (per esempio polietilene clorosolfanato) dotate di armatura;
membrane polimeriche accoppiate; membrane polimeriche accoppiate o incollate sulla faccia interna ad altri elementi aventi funzioni di protezione o altra funzione particolare, comunque non di tenuta.
In questi casi, quando la parte accoppiata all'elemento polimerico impermeabilizzante ha importanza fondamentale per il comportamento in opera della membrana, le prove devono essere eseguite sulla membrana come fornita dal produttore.
b) Classi di utilizzo: Membrane polimeriche accoppiate o incollate sulla faccia interna ad altri elementi aventi funzioni di protezione o altra funzione particolare, comunque non di tenuta. In questi casi, quando la parte accoppiata all'elemento polimerico impermeabilizzante ha importanza fondamentale per il comportamento in opera della membrana, le prove devono essere eseguite sulla membrana come fornita dal produttore. Classe A:
membrane adatte per condizioni eminentemente statiche del contenuto (per esempio, bacini, dighe, sbarramenti, ecc.).
Classe B:
membrane adatte per condizioni dinamiche del contenuto (per esempio, canali, acquedotti, ecc.).
Classe C:
membrane adatte per condizioni di sollecitazioni meccaniche particolarmente gravose, concentrate o no (per esempio, fondazioni, impalcati di ponti, gallerie, ecc.).
Classe D:
membrane adatte anche in condizioni di intensa esposizione agli agenti atmosferici e/o alla luce.
Classe E:
membrane adatte per impieghi in presenza di materiali inquinanti e/o aggressivi (per esempio, discariche, vasche di raccolta e/o decantazione, ecc.).
Classe F:
membrane adatte per il contratto con acqua potabile o sostanze di uso alimentare (per esempio, acquedotti, serbatoi, contenitori per alimenti, ecc.).
17
Nell'utilizzo delle membrane polimeriche per impermeabilizzazione, possono essere necessarie anche caratteristiche comuni a più classi, In questi casi devono essere presi in considerazione tutti quei fattori che nell'esperienza progettuale e/o applicativa risultano di importanza preminente o che per legge devono essere considerati tali.
c) Le membrane di cui al comma a) sono valide per gli impieghi di cui al comma b) purchè rispettino le caratteristiche previste nelle varie parti della norma UNI 8898. 4 - I prodotti forniti solitamente sotto forma di liquidi o paste destinati principalmente a realizzare strati di tenuta all'acqua (ma anche altri strati funzionali della copertura piana) e secondo del materiale costituente, devono rispondere alle prescrizioni seguenti. I criteri di accettazione sono quelli indicati nel punto 1 comma c). 1 Bitumi da spalmatura per impermeabilizzazioni (in solvente e/o emulsione acquosa) devono rispondere ai limiti specificati, per diversi tipi, alle prescrizioni della norma UNI 4157. 2 Le malte asfaltiche per impermeabilizzazione devono rispondere alla norma UNI 5660 FA 227. 3 Gli asfalti colati per impermeabilizzazioni devono rispondere alla norma UNI 5654 FA 191. 4 Il mastice di rocce asfaltiche per la preparazione di malte asfaltiche e degli asfalti colati deve rispondere alla norma UNI 4377 FA 233. 5 Il mastice di asfalto sintetico per la preparazione delle malte asfaltiche e degli asfalti colati deve rispondere alla norma UNI 4378 FA 234. 6 I prodotti fluidi od in pasta a base di polimeri organici (bituminosi, epossidici, poliuretanici, epossipoliuretanici, epossi-catrame, polimetencatrame, polimeri clorurati, acrilici, vinilici, polimeri isomerizzati) devono essere valutate in base alle caratteristiche seguenti ed i valori devono soddisfare i limiti riportati; quando non sono riportati limiti si intende che valgono quelli dichiarati dal produttore nella sua documentazione tecnica ed accettati dalla direzione dei lavori. I criteri di accettazione sono quelli indicati nel punto 1 comma c).
Art. 13.
Prodotti diversi ( sigillanti, adesivi e geotessili )
Tutti i prodotti di seguito descritti vengono considerati al momento della fornitura. Il Direttore dei lavori, ai fini della loro accettazione, può procedere ai controlli (anche parziali) su campioni della fornitura oppure richiedere un attestato di conformità della stessa alle prescrizioni di seguito indicate. Per il campionamento dei prodotti ed i metodi di prova si fa riferimento ai metodi UNI esistenti.
1 - Per sigillanti si intendono i prodotti utilizzati per riempire in forma continua e durevole i giunti tra elementi edilizi (in particolare nei serramenti, nelle pareti esterne, nelle partizioni interne, ecc.) con funzione di tenuta all'aria, all'acqua, ecc. Oltre a quanto specificato nel progetto, o negli articoli relativi alla destinazione d'uso, si intendono rispondenti alle seguenti caratteristiche:
compatibilità chimica con il supporto al quale sono destinati;
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diagramma forza deformazione (allungamento) compatibile con le deformazioni elastiche del supporto al quale sono destinati;
durabilità ai cicli termoigrometrici prevedibili nelle condizioni di impiego, cioè con decadimento delle caratteristiche meccaniche ed elastiche che non pregiudichino la sua funzionalità;
durabilità alle azioni chimico-fisiche di agenti aggressivi presenti nell'atmosfera o nell'ambiente di destinazione.
Il soddisfacimento delle prescrizioni predette si intende comprovato quando il prodotto risponde al progetto od alle norme UNI 9610 e 9611 e/o è in possesso di attestati di conformità; in loro mancanza si fa riferimento ai valori dichiarati dal produttore ed accettati dalla direzione dei lavori.
2 - Per adesivi si intendono i prodotti utilizzati per ancorare un prodotto ad uno attiguo, in forma permanente, resistendo alle sollecitazioni meccaniche, chimiche, ecc. dovute all'ambiente ed alla destinazione d'uso. Sono inclusi nel presente articolo gli adesivi usati in opere di rivestimenti di pavimenti e pareti o per altri usi e per diversi supporti (murario, terroso, legnoso, ecc.).Sono esclusi gli adesivi usati durante la produzione di prodotti o componenti.Oltre a quanto specificato nel progetto, o negli articoli relativi alla destinazione d'uso, si intendono forniti rispondenti alle seguenti caratteristiche:
compatibilità chimica con il supporto al quale essi sono destinati;
durabilità ai cicli termoigrometrici prevedibili nelle condizioni di impiego (cioè con un decadimento delle caratteristiche meccaniche che non pregiudichino la loro funzionalità);
durabilità alle azioni chimico-fisiche dovute ad agenti aggressivi presenti nell'atmosfera o nell'ambiente di destinazione;
caratteristiche meccaniche adeguate alle sollecitazioni previste durante l'uso.
Il soddisfacimento delle prescrizioni predette si intende comprovato quando il prodotto risponde ad una norma UNI e/o è in possesso di attestati di conformità; in loro mancanza si fa riferimento ai valori dichiarati dal produttore ed accettati dalla direzione dei lavori.
3 - Per geotessili si intendono i prodotti utilizzati per costituire strati di separazione, contenimento, filtranti, drenaggio in opere di terra (rilevati, scarpate, strade, giardini, ecc.) ed in coperture. Si distinguono in:
tessuti: stoffe realizzate intrecciando due serie di fili (realizzando ordito e trama);
nontessuti: feltri costituiti da fibre o filamenti distribuiti in maniera casuale, legati tra loro con trattamento meccanico (agugliatura) oppure chimico (impregnazione) oppure termico (fusione). Si hanno nontessuti ottenuti da fiocco o da filamento continuo.
(Sono esclusi dal presente articolo i prodotti usati per realizzare componenti più complessi). Quando non è specificato nel progetto, o negli articoli relativi alla destinazione d'uso, si intendono forniti rispondenti alle seguenti caratteristiche:
tolleranze sulla lunghezza e larghezza: ±1%;
spessore: ±3%;
Il soddisfacimento delle prescrizioni predette si intende comprovato quando il prodotto risponde ad una norma UNI e/o è in possesso di attestato di conformità; in loro mancanza valgono i valori dichiarati dal produttore ed accettati dalla direzione dei lavori. 19
Dovrà inoltre essere sempre specificata la natura del polimero costituente (poliestere, polipropilene, poliammide, ecc.). Per i nontessuti dovrà essere precisato:
se sono costituiti da filamento continuo o da fiocco;
se il trattamento legante è meccanico, chimico o termico;
il peso unitario.
Art. 14.
Prodotti per isolamento termico
Si definiscono materiali isolanti termici quelli atti a diminuire in forma sensibile il flusso termico attraverso le superfici sulle quali sono applicati (vedi classificazione tab. 1). Per la realizzazione dell'isolamento termico si rinvia agli articoli relativi alle parti dell'edificio o impianti. I materiali vengono di seguito considerati al momento della fornitura; il Direttore dei lavori, ai fini della loro accettazione, può procedere ai controlli (anche parziali) su campioni della fornitura oppure chiedere un attestato di conformità della fornitura alle prescrizioni di seguito indicate. Nel caso di contestazione per le caratteristiche si intende che la procedura di prelievo dei campioni, delle prove e della valutazione dei risultati sia quella indicata nelle norme UNI EN 822, 823, 824 e 825 ed in loro mancanza quelli della letteratura tecnica (in primo luogo le norme internazionali ed estere). I materiali isolanti si classificano come segue: A) MATERIALI FABBRICATI IN STABILIMENTO: (blocchi, pannelli, lastre, feltri ecc.).
1) Materiali cellulari -
composizione chimica organica: plastici alveolari;
-
composizione chimica inorganica: vetro cellulare, calcestruzzo alveolare autoclavato;
-
composizione chimica mista: plastici cellulari con perle di vetro espanso.
2) Materiali fibrosi -
composizione chimica organica: fibre di legno;
-
composizione chimica inorganica: fibre minerali.
3) Materiali compatti -
composizione chimica organica: plastici compatti;
-
composizione chimica inorganica: calcestruzzo;
-
composizione chimica mista: agglomerati di legno.
4) Combinazione di materiali di diversa struttura -
composizione chimica inorganica: composti "fibre minerali- perlite", amianto cemento, calcestruzzi leggeri;
-
composizione chimica mista: composti perlite-fibre di cellulosa, calcestruzzi di perle di polistirene.
20
5) Materiali multistrato (I prodotti stratificati devono essere classificati nel gruppo A5. Tuttavia, se il contributo alle proprietà di isolamento termico apportato da un rivestimento è minimo e se il rivestimento stesso è necessario per la manipolazione del prodotto, questo è da classificare nei gruppi A1 ed A4). -
composizione chimica organica: plastici alveolari con parametri organici;
-
composizione chimica inorganica: argille espanse con parametri di calcestruzzo, lastre di gesso associate a strato di fibre minerali;
-
composizione chimica mista: plastici alveolari rivestiti di calcestruzzo.
La legge 27-3-1992, n. 257 vieta l'utilizzo di prodotti contenenti amianto quali lastre piane od ondulate, tubazioni e canalizzazioni. B) MATERIALI INIETTATI, STAMPATI O APPLICATI IN SITO MEDIANTE SPRUZZATURA.
1) Materiali cellulari applicati sotto forma di liquido o di pasta - composizione chimica organica: schiume poliuretaniche, schiume di ureaformaldeide; - composizione chimica inorganica: calcestruzzo cellulare.
2) Materiali fibrosi applicati sotto forma di liquido o di pasta - composizione chimica inorganica: fibre minerali proiettate in opera.
3) Materiali pieni applicati sotto forma di liquido o di pasta - composizione chimica organica: plastici compatti; - composizione chimica inorganica: calcestruzzo; - composizione chimica mista: asfalto.
4) Combinazione di materiali di diversa struttura - composizione chimica inorganica: calcestruzzo di aggregati leggeri; - composizione chimica mista: calcestruzzo con inclusione di perle di polistirene espanso. 5) Materiali alla rinfusa - composizione chimica organica: perle di polistirene espanso; - composizione chimica inorganica: lana minerale in fiocchi, perlite; - composizione chimica mista: perlite bitumata.
Per tutti i materiali isolanti forniti sotto forma di lastre, blocchi o forme geometriche predeterminate, si devono dichiarare le seguenti caratteristiche fondamentali: a)
dimensioni: lunghezza - larghezza, valgono le tolleranze stabilite nelle norme UNI, oppure specificate negli altri documenti progettuali; in assenza delle prime due valgono quelle dichiarate dal produttore nella sua documentazione tecnica ed accettate dalla direzione dei lavori;
21
b)
spessore: valgono le tolleranze stabilite nelle norme UNI, oppure specificate negli altri documenti progettuali; in assenza delle prime due valgono quelle dichiarate dal produttore nella sua documentazione tecnica ed accettate dalla direzione dei lavori;
c)
massa areica: deve essere entro i limiti prescritti nella norma UNI o negli altri documenti progettuali; in assenza delle prime due valgono quelli dichiarati dal produttore nella sua documentazione tecnica ed accettate dalla direzione dei lavori;
d)
resistenza termica specifica: deve essere entro i limiti previsti da documenti progettuali (calcolo in base alla legge 16-1- 1991 n. 10) ed espressi secondo i criteri indicati nella norma UNI 7357 (FA 1 FA 2 - FA 3);
e)
saranno inoltre da dichiarare, in relazione alle prescrizioni di progetto le seguenti caratteristiche: - reazione o comportamento al fuoco; - limiti di emissione di sostanze nocive per la salute; - compatibilità chimico-fisica con altri materiali.
Per i materiali isolanti che assumono la forma definitiva in opera devono essere dichiarate le stesse caratteristiche riferite ad un campione significativo di quanto realizzato in opera. Il Direttore dei lavori può inoltre attivare controlli della costanza delle caratteristiche del prodotto in opera, ricorrendo ove necessario a carotaggi, sezionamento, ecc. significativi dello strato eseguito. Entrambe le categorie di materiali isolanti devono rispondere ad una o più delle caratteristiche di idoneità all'impiego, tra quelle della seguente tabella, in relazione alla loro destinazione d'uso: pareti, parete controterra, copertura a falda, copertura piana, controsoffittatura su porticati, pavimenti, ecc.
DESTINAZIONE D'USO CARATTERISTICA
UNITA' DI MISURA
A B C D VALORI RICHIESTI
Comportamento all'acqua Assorbimento all'acqua per capillarità Assorbimento d'acqua per immersione
% %
Resistenza al gelo e al disgelo
cicli
Permeabilità al vapor d'acqua
m
Caratteristiche meccaniche Resistenza a compressione a carichi di lunga durata
2
N/mm
Resistenza a taglio parallelo alle facce
N
Resistenza a flessione
N
Resistenza al punzonamento
N
Resistenza al costipamento
N
Caratteristiche di stabilità Stabilità dimensionale Coefficiente di dilatazione lineare Temperatura limite di esercizio
% mm/m °C
22
A= B= C= D=
Se non vegono prescritti valori per alcune caratteristiche si intende che la Direzione dei lavori accetta quelli proposti dal fornitore: i metodi di controllo sono quelli definiti nelle norme UNI. Per le caratteristiche possedute intrinsecamente dal materiale non sono necessari controlli.
Art. 15.
Prodotti per cupole e lucernari
Le cupole e i lucernari atti a consentire un sistema di aereo illuminazione naturale zenitale e sono prodotte mediante termoforatura di lastre acriliche compatte in metacrilato PMMA , policarbonato PC e policarbonato alveolare rinforzato. a) Lastre in metacrilato compatto PMMA, garantito originale di sintesi, in quanto materiale di prima qualità esente di qualsiasi monomero di recupero. Risultano inalterabili sia per le proprietà ottiche che fisico meccaniche tipiche del polimero puro.
Caratteristiche tecniche
Normativa di riferimento
Peso specifico apparente
DIN 5379
Resistenza a flessione
ISO 178
N/mm 105
Resistenza all’urto con intaglio Charpy Temperatura di rammollimento
Metacrilato PMMA
2
Gr/cm 1,19 2
ISO 180/1A
kJ/ m 1,6
2
ISO 306
° C 102
Coefficiente di allungamento lineare.
VDE 034/1
mm/m °C 0,07
Trasmissione della luce Trasp.+Trasp.
DIN 5036
90%
Trasmissione della luce Trasp.+Opale
DIN 5036
73%
Trasmissione della luce Opale+Opale.
DIN 5036
62%
Reazione al fuoco.
DIN 4102
Classe B2
b) Lastre in policarbonato compatto PC, garantito autoestinguente con certificazione di prova di reazione al fuoco “ Classe 1A” e originale di sintesi, in quanto materiale di prima qualità esente da qualsiasi monomero di recupero. Antisfondamento e garantite inalterabili, sia per le proprietà ottiche che fisico meccaniche del polimero puro. 23
Caratteristiche tecniche
Normativa di riferimento
Peso specifico apparente
DIN 5379
Resistenza a flessione
ISO 178
N/mm 90
Resistenza all’urto con intaglio Charpy Temperatura di rammollimento
Metacrilato PMMA
2
Gr/cm 1,20 2
ISO 180/1A
kJ/ m 10
2
ISO 306
° C 145
Coefficiente di allungamento lineare.
VDE 034/1
mm/m °C 0,07
Trasmissione della luce Trasp.+Trasp.
DIN 5036
84%
Trasmissione della luce Trasp.+Opale
DIN 5036
67%
Trasmissione della luce Opale+Opale.
DIN 5036
56%
Reazione al fuoco.
DIN 4102
Classe B1
c) Policarbonato alveolare rinforzato, in lastre da 10 mm a doppia camera che unisce la resistenza della lastra compatta alle proprietà di coibenzan della lastra alveolare. Il lato superiore esterno presenta uno spessore rinforzato di 1,5 mm e offre un’eccellente protezione contro la grandine ( resistenza 11 volte superiore a quella di un policarbonato alveolare normale ) I basamenti per cupole e lucernari possono essere realizzati in acciaio zincato, alluminio e/o acciaio preverniciato e in PVC. L’isolamento termico è garantito da un pannello di materiale coibente autoestinguente ad alta densità. I basamenti per cupole e lucernari possono essere realizzati inoltre per garantire una ventilazione naturale continua attraverso basi metalliche alettate con lamelle modulari. I sistemi principali di apertura possono essere :
aperture manuali
aperture a passo d’uomo
aperture elettriche
aperture elettriche con motore e cremagliera
aperture smoke out
Aperture manuali: questi dispositivi sono realizzati per le forme circolari, quadrate e rettangolari, con profilati di alluminio (UNI9006/1) e movimento tramite un martinetto a vite azionato da un’asta fornibile in diverse lunghezze. A secondo delle dimensioni del lucernario / cupola possono essere montati azionamenti singoli o a tandem ( composti da due martinetti a vite collegabili tra loro da un’apposita asta ). Nel caso di apertura a tandem i punti di spinta sono posizionati nel lato lungo del dispositivo. Aperture a passo d’uomo: questi dispositivi sono realizzati per le forme circolari, quadrate e rettangolari, e vengono utilizzati esclusivamente per permettere l’accesso occasionale alla copertura. L’apertura avviene 24
dall’interno agendo su una maniglia di blocco / sblocco, aiutata da una o due molle a gas a seconda della dimensione e per permettere un’apertura del telaio superiore fino al raggiungimento circa di 80° - 90°. Aperture elettriche: questi dispositivi sono realizzati per le forme circolari, quadrate e rettangolari ed applicabili a qualsiasi struttura di appoggio con profilati di alluminio (UNI9006/1) e movimento tramite un uno o due motori elettrici monofase a 230 Volt, IP 65, schermati, provvisti di relè, fine corsa incorporato e salvamotore. Aperture elettriche con motore e cremagliere: questi dispositivi simili alle aperture elettriche tradizionali, ma ne differiscono per il sistema di azionamento. Vengono usati nei lucernari continui di dimensioni sino a lunghezze di 14 metri e/o superiori mediante motore centrale e cremagliere con corsa d’apertura di circa 70 cm. Aperture smoke out: sono dispositivi di evacuazione naturale di fumo e calore ( ENFC ) a norma UNI EN 12101 – 2:2004. Il loro funzionamento si basa sull’azionamento tramite gas compresso CO2. Tutti i lucernari e le cupole possono essere dotati in optional di centralina di rilevamento vento e pioggia per la chiusura in caso di avverse ed improvvise condizioni meteo in assenza dell’operatore. CAPO 2 – IMPIANTI - ( IMPIANTI ELETTRICI E DI ILLUMINAZIONE )
Art. 16. Generalità
Ai sensi dell'Articolo 7 della Legge 5-3-1990, n. 46, dovrà essere utilizzato materiale elettrico costruito a regola d'arte, recante un marchio che ne attesti la conformità (per esempio IMQ), ovvero dovrà essere verificato che abbia ottenuto il rilascio di un attestato di conformità da parte di uno degli organismi competenti per ciascuno degli stati membri della Comunità Economica Europea, oppure sia munito di dichiarazione di conformità rilasciata dal costruttore. I materiali non previsti nel campo di applicazione della Legge 18 ottobre 1977, n. 791 e per i quali non esistono norme di riferimento dovranno comunque essere conformi alla Legge 1 marzo 1968, n. 186. Tutti i materiali e gli apparecchi impiegati negli impianti elettrici devono essere adatti all'ambiente in cui sono installati e devono avere caratteristiche tali da resistere alle azioni meccaniche, corrosive, termiche o dovute all'umidità alle quali possono essere esposti durante l'esercizio. Tutti i materiali e gli apparecchi devono essere rispondenti alle relative norme CEI e le tabelle di unificazione CEI-UNEL, ove queste esistono. Per i materiali la cui provenienza è prescritta dalle condizioni del capitolato speciale d'appalto, potranno pure essere richiesti i campioni, sempre che siano materiali di normale produzione. Tutti gli apparecchi devono riportare dati di targa ed eventuali indicazioni d'uso utilizzando la simbologia del CEI e la lingua Italiana.
25
Art. 17. Comandi e prese a spina
Comandi (interruttori, deviatori, pulsanti e simili) e prese a spina Sono da impiegarsi apparecchi da incasso modulari e componibili. Gli interruttori devono avere portata 16 A; è ammesso negli edifici residenziali l'uso di interruttori con portata 10 A; le prese devono essere di sicurezza con alveoli schermati e far parte di una serie completa di apparecchi atti a realizzare un sistema di sicurezza e di servizi fra cui impianti di segnalazione, impianti di distribuzione sonora negli ambienti ecc. La serie deve consentire l'installazione di almeno 3 apparecchi nella scatola rettangolare; fino a 3 apparecchi di interruzione e 2 combinazioni in caso di presenza di presa a spina nella scatola rotonda. I comandi e le prese devono poter essere installati su scatole da parete con grado di protezione IP40 e/o IP55.
Art. 18. Contrassegni guaine conduttori (CEI 16-1/16-4)
I cavi saranno contrassegnati in modo da individuare prontamente il servizio a cui appartengono; inoltre, i singoli conduttori saranno contrassegnati in modo da individuare la funzione; l'individuazione potrà essere effettuata con codice alfanumerico o con colori. L'individuazione dei conduttori con simbolo alfanumerico sarà effettuata secondo il seguente codice:
Alimentazione fase 1 = R Alimentazione fase 2 = S Alimentazione fase 3 = T Alimentazione neutro = N Utenza fase 1 = U Utenza fase 2 = V Utenza fase 3 = W Negativo corrente continua = L Positivo corrente continua = L+ Mediano corrente continua = M Conduttore di protezione = FE Terra = E Terre logiche = LE L'individuazione dei conduttori con colore sarà effettuato secondo il seguente codice:
Fase 1 = bianco - marrone Fase 2 = rosso - grigio Fase 3 = verde - nero 26
Neutro = azzurro - blu chiaro Negativo corrente continua = azzurro - blu Positivo corrente continua = rosso Mediano corrente continua = nero Terra = giallo rigato di verde Terre logiche = giallo rigato di verde, con banda supplementare gialla Per i conduttori facenti parte di cavi multipli le fasi potranno avere colore a scelta, ma saranno identificate con simboli alfanumerici in corrispondenza alle morsettiere. Il conduttore giallo/verde non sarà mai utilizzato per il trasporto di energia, ma esclusivamente come conduttore di protezione di terra. Quando il conduttore di terra farà parte dei cavi, avrà la guaina giallo/verde; non si utilizzerà il conduttore azzurro blu chiaro, nemmeno se contrassegnato con nastro adesivo giallo/verde. In ogni caso la colorazione delle guaine eseguita dal costruttore dei conduttori dei cavi multipolari, sarà in accordo con la tabella CEI UNEL 00722. I cavi nelle canaline varranno contrassegnati ogni 50 metri con targhetta in PVC, fissata con collare plastico, indicante il tipo di impianto e di servizio. Nelle cassette di derivazione dove transiteranno più di un circuito, verranno indicati i vari circuiti tramite targhette.
Art. 19. Tubi protettivi per installazioni elettriche, canali e canalette esterne
Nella scelta del sistema di canalizzazione che conterranno i conduttori elettrici si dovrà prevedere un adeguato grado di protezione meccanica contro gli urti ; il livello di protezione contro la penetrazione dovrà corrispondere almeno al valore di IP65. Per il tratto di posa interrata, tali apparati di canalizzazione dovranno essere conformi alle Norme Europee EN 50086-2-4. Per tutte le tratte di canalizzazione è necessario prevedere tubi protettivi con le seguenti caratteristiche minime di protezione : Caratteristiche meccaniche : Descrizione : Tubo molto pesante Caratteristiche meccaniche : Compressione su 5 cm. N400, urto J 20 Campo della temperatura di utilizzo : Campo della temperatura di utilizzo in Gradi Centigradi :-15 +60 Minima temperatura di magazzinaggio e trasporto in Gradi Centigradi : -25 Minima temperatura durante l’installazione in Gradi Centigradi : -15 Attitudine alla piegatura : Descrizione :Tubo rigido
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Caratteristiche elettriche : Descrizione :Tubo adatto per isolamento supplementare Caratteristiche elettriche :Tenuta a 2000 V per 15 minuti Caratteristiche elettriche :Condutture di Classe II Grado di protezione contro l’ingresso dell’acqua : Descrizione : Protezione contro le ondate Caratteristiche :Equivalente al grado IP X 6 Grado di protezione contro l’ingresso di corpi solidi : Descrizione : Stagno alla polvere Caratteristiche : Tenuta totale alla polvere Protezione contro la corrosione : Descrizione :Alta protezione esterna ed interna Protezione contro le radiazioni solari : Descrizione :Media resistenza Il tubo protettivo dovrà quindi essere di tipo rigido, isolante, per installazioni in vista, con adeguato grado di protezione meccanica contro gli urti e conforme alle Norme Europee EN 50086-2-1.
Per quanto non precisato nella presente stesura del documento di Progetto dell’impianto elettrico, riguardo ai sistemi di canalizzazione, è necessario fare riferimento alle Norme Europee EN 50085 e EN 50086 nonché alle specifiche Norme CEI.
Capitolo 3 - MODALITA’ DI ESECUZIONE DELLE OPERE CAPO 1 – DEMOLIZIONI IN GENERE
Art. 20.
Demolizioni
Le demolizioni di murature, calcestruzzi, ecc., sia parziali che complete, devono essere eseguite con ordine e con le necessarie precauzioni, in modo da non danneggiare le residue murature, da prevenire qualsiasi infortunio agli addetti al lavoro e da evitare incomodi o disturbo. Rimane pertanto vietato di gettare dall'alto i materiali in genere, che invece devono essere trasportati o guidati in basso, e di sollevare polvere, per cui tanto le murature quanto i materiali di risulta dovranno essere opportunamente bagnati. Nelle demolizioni e rimozioni l'Appaltatore deve inoltre provvedere alle eventuali necessarie puntellature per sostenere le parti che devono restare e disporre in modo da non deteriorare i materiali risultanti, i quali
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devono ancora potersi impiegare nei limiti concordati con la direzione dei lavori, sotto pena di rivalsa di danni a favore della stazione appaltante. Le demolizioni dovranno limitarsi alle parti ed alle dimensioni prescritte. Quando, anche per mancanza di puntellamenti o di altre precauzioni, venissero demolite altre parti od oltrepassati i limiti fissati, saranno pure a cura e spese dell'Appaltatore, senza alcun compenso, ricostruite e rimesse in ripristino le parti indebitamente demolite. Tutti i materiali riutilizzabili, a giudizio insindacabile della direzione dei lavori, devono essere opportunamente puliti, custoditi, trasportati ed ordinati nei luoghi di deposito che verranno indicati dalla direzione stessa, usando cautele per non danneggiarli sia nella pulizia, sia nel trasporto, sia nei loro assestamenti e per evitarne la dispersione. Detti materiali restano tutti di proprietà della Amministrazione appaltante, la quale potrà ordinare all'Appaltatore di impiegarli in tutto od in parte nei lavori appaltati, ai sensi del vigente Capitolato generale, con i prezzi indicati nell'elenco del presente Capitolato. I materiali di scarto provenienti dalle demolizioni e rimozioni devono sempre dall'Appaltatore essere trasportati fuori del cantiere nei punti indicati od alle pubbliche discariche. CAPO 2 – OPERE E STRUTTURE DI MURATURA
Art. 21.
Murature in genere : criteri generali per l’esecuzione
Nelle costruzioni delle murature in genere verrà curata la perfetta esecuzione degli spigoli, delle volte, piattabande, archi, e verranno lasciati tutti i necessari incavi, sfondi, canne e fori per:
ricevere le chiavi ed i capichiavi delle volte: gli ancoraggi delle catene e delle travi a doppio T; le testate delle travi (di legno, di ferro); le pietre da taglio e quanto altro non venga messo in opera durante la formazione delle murature;
il passaggio delle canalizzazioni verticali (tubi pluviali, dell'acqua potabile, canne di stufe e camini, scarico acqua usata, immondizie, ecc.);
per il passaggio delle condutture elettriche, di telefoni e di illuminazione;
le imposte delle volte e degli archi;
gli zoccoli, dispositivi di arresto di porte e finestre, zanche, soglie, ferriate, ringhiere, davanzali, ecc.
Quanto detto, in modo che non vi sia mai bisogno di scalpellare le murature già eseguite. La costruzione delle murature deve iniziarsi e proseguire uniformemente, assicurando il perfetto collegamento sia con le murature esistenti, sia fra le parti di esse. I mattoni, prima del loro impiego, dovranno essere bagnati fino a saturazione per immersione prolungata in appositi bagnaroli e mai per aspersione. Essi dovranno mettersi in opera con i giunti alternati ed in corsi ben regolari e normali alla superficie esterna; saranno posati sopra un abbondante strato di malta e premuti sopra di esso in modo che la malta rifluisca all'ingiro e riempia tutte le connessure. La larghezza dei giunti non dovrà essere maggiore di otto nè minore di 5 mm. I giunti non verranno rabboccati durante la costruzione per dare maggiore presa all'intonaco od alla stuccatura col ferro. 29
Le malte da impiegarsi per la esecuzione delle murature dovranno essere passate al setaccio per evitare che i giunti fra i mattoni riescano superiori al limite di tolleranza fissato. Le murature di rivestimento saranno fatte a corsi bene allineati e dovranno essere opportunamente collegate con la parte interna. Se la muratura dovesse eseguirsi con paramento a vista (cortina) si dovrà avere cura di scegliere per le facce esterne i mattoni di migliore cottura, meglio formati e di colore più uniforme, disponendoli con perfetta regolarità e ricorrenza nelle connessure orizzontali, alternando con precisione i giunti verticali. In questo genere di paramento i giunti non dovranno avere larghezza maggiore di 5 mm e, previa loro raschiatura e pulitura, dovranno essere profilate con malta idraulica o di cemento, diligentemente compresse e lisciate con apposito ferro, senza sbavatura. Le sordine, gli archi, le piattabande e le volte dovranno essere costruite in modo che i mattoni siano sempre disposti in direzione normale alla curva dell'intradosso e la larghezza dei giunti non dovrà mai eccedere i 5 mm all'intradosso e 10 mm all'estradosso. All'innesto con muri da costruirsi in tempo successivo dovranno essere lasciate opportune ammorsature in relazione al materiale impiegato. I lavori di muratura, qualunque sia il sistema costruttivo adottato, debbono essere sospesi nei periodi di gelo, durante i quali la temperatura si mantenga, per molte ore, al disotto di zero gradi centigradi. Quando il gelo si verifichi solo per alcune ore della notte, le opere in muratura ordinaria possono essere eseguite nelle ore meno fredde del giorno, purchè al distacco del lavoro vengano adottati opportuni provvedimenti per difendere le murature dal gelo notturno. Le impostature per le volte, gli archi, ecc. devono essere lasciate nelle murature sia con gli addentellati d'uso, sia col costruire l'origine delle volte e degli archi a sbalzo mediante le debite sagome, secondo quanto verrà prescritto. La direzione dei lavori stessa potrà ordinare che sulle aperture di vani e di porte e finestre siano collocati degli architravi (cemento armato, acciaio) delle dimensioni che saranno fissate in relazione alla luce dei vani, allo spessore del muro ed al sovraccarico. Nel punto di passaggio fra le fondazioni entro terra e la parte fuori terra sarà eseguito un opportuno strato (impermeabile, drenante, ecc.) che impedisca la risalita per capillarità. CAPO 3 – OPERE DI COPERTURA
Art. 22.
Esecuzione coperture continue ( piane )
1) Si intendono per coperture continue quelle in cui la tenuta all'acqua è assicurata indipendentemente dalla pendenza della superficie di copertura. Esse si intendono convenzionalmente suddivise nelle seguenti categorie:
copertura senza elemento termoisolante, con strato di ventilazione oppure senza;
copertura con elemento termoisolante, con strato di ventilazione oppure senza strato di ventilazione.
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2) Quando non è diversamente descritto negli altri documenti progettuali (o quando questi non sono sufficientemente dettagliati) si intende che ciascuna delle categorie sopracitate sarà composta dai seguenti strati funzionali (definiti secondo la norma UNI 8178). Nelle soluzioni costruttive uno strato può assolvere ad una o più funzioni. a) La copertura non termoisolata non ventilata avrà quali strati di elementi fondamentali:
l'elemento portante con funzioni strutturali;
lo strato di pendenza con funzione di portare la pendenza della copertura al valore richiesto;
l'elemento di tenuta all'acqua con funzione di realizzare la prefissata impermeabilità all'acqua meteorica e di resistere alle sollecitazioni dovute all'ambiente esterno;
lo strato di protezione con funzione di limitare le alterazioni dovute ad azioni meccaniche, fisiche, chimiche e/o con funzione decorativa.
b) La copertura ventilata ma non termoisolata avrà quali strati ed elementi fondamentali:
l'elemento portante;
lo strato di ventilazione con funzione di contribuire al controllo del comportamento igrotermico delle coperture attraverso ricambi d'aria naturali o forzati;
strato di pendenza (se necessario);
elemento di tenuta all'acqua;
strato di protezione.
c) La copertura termoisolata non ventilata avrà quali strati ed elementi fondamentali:
l'elemento portante;
strato di pendenza;
strato di schermo o barriera al vapore con funzione di impedire (schermo) o di ridurre (barriera) il passaggio del vapore d'acqua e per controllare il fenomeno della condensa;
elemento di tenuta all'acqua;
elemento termoisolante con funzione di portare al valore richiesto la residenza termica globale della copertura;
strato filtrante;
strato di protezione.
d) La copertura termoisolata e ventilata avrà quali strati ed elementi fondamentali:
l'elemento portante con funzioni strutturali;
l'elemento termoisolante;
lo strato di irrigidimento o supporto con funzione di permettere allo strato sottostante di sopportare i carichi previsti;
lo strato di ventilazione;
l'elemento di tenuta all'acqua;
lo strato filtrante con funzione di trattenere il materiale trasportato dalle acque meteoriche; 31
lo strato di protezione.
e) La presenza di altri strati funzionali (complementari) eventualmente necessari perchè dovuti alla soluzione costruttiva scelta, dovrà essere coerente con le indicazioni della UNI 8178 sia per quanto riguarda i materiali utilizzati sia per quanto riguarda la collocazione rispetto agli altri strati nel sistema di copertura. 3) Per la realizzazione degli strati si utilizzeranno i materiali indicati nel progetto; ove non sia specificato in dettaglio nel progetto od a suo completamento si rispetteranno le prescrizioni seguenti:
per l'elemento portante, a seconda della tecnologia costruttiva adottata, si farà riferimento alle prescrizioni già date nel presente capitolato sui calcestruzzi, strutture metalliche, sulle strutture miste acciaio calcestruzzo, sulle strutture o prodotti di legno, ecc.;
per l'elemento termoisolante si farà riferimento all'articolo sui materiali per isolamento termico ed inoltre si curerà che nella posa in opera siano realizzate correttamente le giunzioni, siano curati i punti particolari, siano assicurati adeguati punti di fissaggio e/o garantita una mobilità termoigrometrica rispetto allo stato contiguo;
per lo strato di irrigidimento (o supporto), a seconda della soluzione costruttiva impiegata e del materiale, si verificherà la sua capacità di ripartire i carichi, la sua resistenza alle sollecitazioni meccaniche che deve trasmettere e la durabilità nel tempo;
lo strato di ventilazione sarà costituito da una intercapedine d'aria avente aperture di collegamento con l'ambiente esterno, munite di griglie, aeratori, ecc. capaci di garantire adeguato ricambio di aria, ma limitare il passaggio di piccoli animali e/o grossi insetti;
lo strato di tenuta all'acqua sarà realizzato, a seconda della soluzione costruttiva prescelta, con membrane in fogli o prodotti fluidi da stendere in sito fino a realizzare uno strato continuo.
a) Le caratteristiche delle membrane sono quelle indicate all'articolo prodotti per coperture. In fase di posa si dovrà curare: la corretta realizzazione dei giunti utilizzando eventualmente i materiali ausiliari (adesivi, ecc.), le modalità di realizzazione previste dal progetto e/o consigliate dal produttore nella sua documentazione tecnica, ivi incluse le prescrizioni sulle condizioni ambientali (umidità, temperature, ecc.) e di sicurezza. Attenzione particolare sarà data all'esecuzione dei bordi, punti particolari, risvolti, ecc. ove possono verificarsi infiltrazioni sotto lo strato. b) Le caratteristiche dei prodotti fluidi e/o in pasta sono quelle indicate nell'articolo prodotti per coperture. In fase di posa si dovrà porre cura nel seguire le indicazioni del progetto e/o del fabbricante allo scopo di ottenere strati uniformi e dello spessore previsto, che garantiscano continuità anche nei punti particolari quali risvolti, apserità, elementi verticali (camini, aeratori, ecc.).
Sarà curato inoltre che le condizioni ambientali (temperatura, umidità, ecc.) od altre situazioni (presenza di polvere, tempi di maturazione, ecc.) siano rispettate per favorire una esatta rispondenza del risultato finale alle ipotesi di progetto.
Lo strato filtrante, quando previsto, sarà realizzato, a seconda della soluzione costruttiva prescelta, con fogli di nontessuto sintetico od altro prodotto adatto accettato dalla direzione dei lavori. Sarà curata la 32
sua corretta collocazione nel sistema di copertura e la sua congruenza rispetto all'ipotesi di funzionamento con particolare attenzione rispetto a possibili punti difficili.
Lo strato di protezione, sarà realizzato secondo la soluzione costruttiva indicata dal progetto.
I materiali (verniciature, granigliature, lamine, ghiaietto, ecc.) risponderanno alle prescrizioni previste nell'articolo loro applicabile. Nel caso di protezione costituita da pavimentazione quest'ultima sarà eseguita secondo le indicazioni del progetto e/o secondo le prescrizioni previste per le pavimentazioni curando che non si formino incompatibilità meccaniche, chimiche, ecc. tra la copertura e la pavimentazione sovrastante.
Lo strato di pendenza è solitamente integrato in altri strati, pertanto si rinvia per i materiali allo strato funzionale che lo ingloba. Per quanto riguarda la realizzazione si curerà che il piano (od i piani) inclinato che lo concretizza abbia corretto orientamento verso eventuali punti di confluenza e che nel piano non si formino avvallamenti più o meno estesi che ostacolino il deflusso dell'acqua. Si cureranno inoltre le zone raccordate all'incontro con camini, aeratori, ecc.
Lo strato di barriera o schermo al vapore sarà realizzato con membrane di adeguate caratteristiche (vedere articolo prodotti per coperture continue). Nella fase di posa sarà curata la continuità dello strato fino alle zone di sfogo (bordi, aeratori, ecc.), inoltre saranno seguiti gli accorgimenti già descritti per lo strato di tenuta all'acqua.
Per gli altri strati complementari riportati nella norma UNI 8178 si dovranno adottare soluzioni costruttive che impieghino uno dei materiali ammessi dalla norma stessa. Il materiale prescelto dovrà rispondere alle prescrizioni previste nell'articolo di questo capitolato ad esso applicabile.
Per la realizzazione in opera si seguiranno le indicazioni del progetto e/o le indicazioni fornite dal produttore ed accettate dalla direzione dei lavori, ivi comprese quelle relative alle condizioni ambientali e/o le precauzioni da seguire nelle fasi di cantiere.
4)Il Direttore dei lavori per la realizzazione delle coperture piane opererà come segue:
a) nel corso dell'esecuzione dei lavori (con riferimento ai tempi ed alle procedure) verificherà l'adozione dei criteri per la sicurezza degli operatori come da norma UNI 8088 e che i materiali impiegati e le tecniche di posa siano effettivamente quelle prescritte ed inoltre, almeno per gli strati più significativi, verificherà che il risultato finale sia coerente con le prescrizioni di progetto e comunque con la funzione attribuita all'elemento o strato considerato. In particolare verificherà: il collegamento tra gli strati; la realizzazione dei giunti/sovrapposizioni (per gli strati realizzati con pannelli, fogli ed in genere con prodotti preformati); la esecuzione accurata dei bordi e dei punti particolari. Ove sono richieste lavorazioni in sito verificherà con semplici metodi da cantiere: - le resistenze meccaniche (portate, punzonamenti, resistenze a flessione); - adesioni o connessioni fra strati (o quando richiesta l'esistenza di completa separazione); - la tenuta all'acqua, all'umidità, ecc.
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b) A conclusione dell'opera eseguirà prove (anche solo localizzate) di funzionamento formando battenti di acqua, condizioni di carico, di punzonamento, ecc. che siano significativi delle ipotesi previste dal progetto o dalla realtà. Avrà cura di far aggiornare e raccogliere i disegni costruttivi più significativi unitamente alla descrizione e/o schede tecniche dei prodotti impiegati (specialmente quelli non visibili ad opera ultimata) e le prescrizioni attinenti la successiva manutenzione.
Art. 23.
Opere di impermeabilizzazione
Si intendono per opere di impermeabilizzazione quelle che servono a limitare (o ridurre entro valori prefissati) il passaggio di acqua (sotto forma liquida o gassosa) attraverso una parte dell'edificio (pareti, fondazioni, pavimenti controterra, ecc.) o comunque lo scambio igrometrico tra ambienti. Esse si dividono in:
impermeabilizzazioni costituite da strati continui (o discontinui) di prodotti;
impermeabilizzazioni realizzate mediante la formazione di intercapedini ventilate.
Le impermeabilizzazioni, si intendono suddivise nelle seguenti categorie: a) impermeabilizzazioni di coperture continue o discontinue; b) impermeabilizzazioni di pavimentazioni; c) impermeabilizzazioni di opere interrate; d) impermeabilizzazioni di elementi verticali (non risalita d'acqua).
Per la realizzazione delle diverse categorie si utilizzeranno i materiali e le modalità indicate negli altri documenti progettuali; ove non siano specificate in dettaglio nel progetto od a suo completamento si rispetteranno le prescrizioni seguenti: 1) per le impermeabilizzazioni di coperture, vedere gli articoli "Esecuzione di Coperture Continue" e "Esecuzione di Coperture Discontinue". 2) per le impermeabilizzazioni di pavimentazioni, vedere l'articolo "Esecuzione delle Pavimentazioni". 3) per la impermeabilizzazione di opere interrate valgono le prescrizioni seguenti:
a) per le soluzioni che adottino membrane in foglio o rotolo si sceglieranno i prodotti che per resistenza meccanica a trazione, agli urti ed alla lacerazione meglio si prestano a sopportare l'azione del materiale di reinterro (che comunque dovrà essere ricollocato con le dovute cautele) le resistenze predette potranno essere raggiunte mediante strati complementari e/o di protezione ed essere completate da soluzioni adeguate per ridurre entro limiti accettabili, le azioni di insetti, muffe, radici e sostanze chimiche presenti nel terreno. Inoltre durante la realizzazione si curerà che i risvolti, punti di passaggio di tubazioni, ecc. siano accuratamente eseguiti onde evitare sollecitazioni localizzate o provocare distacchi e punti di infiltrazione. b) Per le soluzioni che adottano prodotti rigidi in lastre, fogli sagomati e similari (con la formazione di interspazi per la circolazione di aria) si opererà, come indicato nel comma a) circa la resistenza 34
meccanica. Per le soluzioni ai bordi e nei punti di attraversamento di tubi, ecc. si eseguirà con cura la soluzione adottata in modo da non costituire punti di infiltrazione e di debole resistenza meccanica. c) Per le soluzioni che adottano intercapedini di aria si curerà la realizzazione della parete più esterna (a contatto con il terreno) in modo da avere continuità ed adeguata resistenza meccanica. Al fondo dell'intercapedine si formeranno opportuni drenaggi dell'acqua che limitino il fenomeno di risalita capillare nella parete protetta. d) Per le soluzioni che adottano prodotti applicati fluidi od in pasta si sceglieranno prodotti che possiedano caratteristiche di impermeabilità ed anche di resistenza meccanica (urti, abrasioni, lacerazioni). Le resistenze predette potranno essere raggiunte mediante strati complementari e/o di protezione ed essere completate da soluzioni adeguate per ottenere valori accettabili di resistenza ad agenti biologici quali radici, insetti, muffe, ecc. nonchè di resistenza alle possibili sostanze chimiche presenti nel terreno. Durante l'esecuzione si curerà la corretta esecuzione di risvolti e dei bordi, nonchè dei punti particolari quali passaggi di tubazioni, ecc. in modo da evitare possibili zone di infiltrazione e/o distacco. La preparazione del fondo, l'eventuale preparazione del prodotto (miscelazioni, ecc.), le modalità di applicazione, ivi comprese le condizioni ambientali (temperatura ed umidità), e quelle di sicurezza saranno quelle indicate dal Produttore nella sua documentazione tecnica ed accettate dalla direzione dei lavori.
4) Per le impermeabilizzazioni di elementi verticali (con risalita d'acqua) si eseguiranno strati impermeabili (o drenanti) che impediscano o riducano al minimo il passaggio di acqua per capillarità, ecc. Gli strati si eseguiranno con fogli, prodotti spalmati, malte speciali, ecc., curandone la continuità e la collocazione corretta nell'elemento. L'utilizzo di estrattori di umidità per murature, malte speciali ed altri prodotti similari, sarà ammesso solo con prodotti di provata efficacia ed osservando scrupolosamente le indicazioni del progetto e del produttore per la loro realizzazione.
Il Direttore dei lavori per la realizzazione delle opere di impermeabilizzazione opererà come segue:
a) Nel corso dell'esecuzione dei lavori, con riferimento ai tempi ed alle procedure, verificherà via via che i materiali impiegati e le tecniche di posa siano effettivamente quelle prescritte ed inoltre, almeno per gli strati più significativi, verificherà che il risultato finale sia coerente con le prescrizioni di progetto e comunque con la funzione attribuita all'elemento o strato considerato. In particolare verificherà i collegamenti tra gli strati, la realizzazione di giunti/sovrapposizioni dei singoli prodotti costituenti uno strato, l'esecuzione accurata dei bordi e dei punti particolari ove sono richieste lavorazioni in sito. Per quanto applicabili verificherà con semplici metodi da cantiere le resistenze meccaniche (punzonamenti, resistenza a flessione, ecc.) la impermeabilità dello strato di tenuta all'acqua, le continuità (o discontinuità) degli strati, ecc. b) A conclusione dell'opera eseguirà prove (anche solo localizzate) per verificare le resistenze ad azioni meccaniche localizzate, la interconnessione e compatibilità con altre parti dell'edificio e con eventuali opere di completamento.
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Avrà cura di far aggiornare e raccogliere i disegni costruttivi unitamente alla descrizione e/o schede tecniche dei prodotti impiegati (specialmente quelli non visibili ad opera ultimata) e le prescrizioni attinenti la successiva manutenzione.
Capitolo 4 – VALUTAZIONE E NORME PER LA MISURAZIONE DEI LAVORI CAPO 1 – OPERE EDILI
Art. 24. Murature in genere
Tutte le murature in genere, salvo le eccezioni in appresso specificate, saranno misurate geometricamente, a volume od a superficie, secondo la categoria, in base a misure prese sul vivo dei muri, esclusi cioè gli intonaci. Sarà fatta deduzione di tutti i vuoti di luce superiore a 1,00 m² e dei vuoti di canne fumarie, canalizzazioni, ecc., che abbiano sezione superiore a 0,25 m², rimanendo per questi ultimi, all'Appaltatore, l'onere della loro eventuale chiusura con materiale in cotto. Così pure sarà sempre fatta deduzione del volume corrispondente alla parte incastrata di pilastri, piattabande, ecc., di strutture diverse nonché di pietre naturali od artificiali, da pagarsi con altri prezzi di tariffa. Nei prezzi unitari delle murature di qualsiasi genere, qualora non debbano essere eseguite con paramento di faccia vista, si intende compreso il rinzaffo delle facce visibili dei muri. Tale rinzaffo sarà sempre eseguito, ed è compreso nel prezzo unitario, anche a tergo dei muri che debbono essere poi caricati a terrapieni. Per questi ultimi muri è pure sempre compresa l'eventuale formazione di feritoie regolari e regolarmente disposte per lo scolo delle acque ed in generale quella delle immorsature e la costruzione di tutti gli incastri per la posa in opera della pietra da taglio od artificiale. Nei prezzi della muratura di qualsiasi specie si intende compreso ogni onere per la formazione di spalle, sguinci, canne, spigoli, strombature, incassature per imposte di archi, volte e piattabande. Qualunque sia la curvatura data alla pianta ed alle sezioni dei muri, anche se si debbano costruire sotto raggio, le relative murature non potranno essere comprese nella categoria delle volte e saranno valutate con i prezzi delle murature rette senza alcun compenso in più. Le ossature di cornici, cornicioni, lesene, pilastri, ecc., di aggetto superiore a 5 cm sul filo esterno del muro, saranno valutate per il loro volume effettivo in aggetto con l'applicazione dei prezzi di tariffa stabiliti per le murature. Per le ossature di aggetto inferiore ai 5 cm non verrà applicato alcun sovrapprezzo. Quando la muratura in aggetto è diversa da quella del muro sul quale insiste, la parte incastrata sarà considerata come della stessa specie del muro stesso Le murature di mattoni ad una testa od in foglio si misureranno a vuoto per pieno, al rustico, deducendo soltanto le aperture di superficie uguale o superiori a 1 m², intendendo nel prezzo compensata la formazione di sordini, spalle, piattabande, ecc., nonché eventuali intelaiature in legno che la Direzione dei lavori ritenesse opportuno di ordinare allo scopo di fissare i serramenti al telaio anziché alla parete.
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Art. 25. Intonaci
I prezzi degli intonaci saranno applicati alla superficie intonacata senza tener conto delle superfici laterali di risalti, lesene e simili. Tuttavia saranno valutate anche tali superfici laterali quando la loro larghezza superi 5 cm. Varranno sia per superfici piane che curve. L'esecuzione di gusci di raccordo, se richiesti, negli angoli fra pareti e soffitto e fra pareti e pareti, con raggio non superiore a 15 cm, è pure compresa nel prezzo, avuto riguardo che gli intonaci verranno misurati anche in questo caso come se esistessero gli spigoli vivi. Nel prezzo degli intonaci è compreso l'onere della ripresa, dopo la chiusura, di tracce di qualunque genere, della muratura di eventuali ganci al soffitto e delle riprese contro pavimenti, zoccolatura e serramenti. I prezzi dell'elenco valgono anche per intonaci su murature di mattoni forati dello spessore di una testa, essendo essi comprensivi dell'onere dell'intasamento dei fori dei laterizi. Gli intonaci interni sui muri di spessore maggiore di 15 cm saranno computati a vuoto per pieno, a compenso dell'intonaco nelle riquadrature dei vani, che non saranno perciò sviluppate. Tuttavia saranno detratti i vani di superficie maggiore di 4 m², valutando a parte la riquadratura di detti vani. Gli intonaci interni su tramezzi in foglio od ad una testa saranno computati per la loro superficie effettiva, dovranno essere pertanto detratti tutti i vuoti di qualunque dimensione essi siano ed aggiunte le loro riquadrature. Nessuno speciale compenso sarà dovuto per gli intonaci eseguiti a piccoli tratti anche in corrispondenza di spalle e mazzette di vani di porte e finestre.
Art. 26. Tinteggiature, coloriture e verniciature
Nei prezzi delle tinteggiature, coloriture e verniciature in genere sono compresi tutti gli oneri prescritti nelle norme sui materiali e sui modi di esecuzione del presente capitolato oltre a quelli per mezzi d'opera, trasporto, sfilatura e rinfilatura di infissi, ecc. Le tinteggiature interne ed esterne per pareti e soffitti saranno in generale misurate con le stesse norme sancite per gli intonaci.
Art. 27. Tubi e pluviali
I tubi pluviali potranno essere di plastica, metallo, ecc. I tubi pluviali di plastica saranno misurati al metro lineare in opera, senza cioè tener conto delle parti sovrapposte, intendendosi compresa nei rispettivi prezzi di elenco la fornitura a posa in opera di staffe e cravatte di ferro. I tubi pluviali di rame o lamiera zincata, ecc. saranno valutati a peso, determinato con le stesse modalità di cui al punto relativo ai "Lavori in Metallo"e con tutti gli oneri di cui sopra.
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CAPO 2 – IMPIANTI ELETTRICI
Art. 28. Canalizzazioni e cavi
I tubi di protezione, le canalette portacavi, i condotti sbarre, il piatto di ferro zincato per le reti di terra, saranno valutati al metro lineare misurando l'effettivo sviluppo lineare in opera. Sono comprese le incidenze per gli sfridi e per i pezzi speciali per gli spostamenti, raccordi, supporti, staffe, mensole e morsetti di sostegno ed il relativo fissaggio a parete con tasselli ad espansione. I cavi multipolari o unipolari di MT e di BT saranno valutati al metro lineare misurando l'effettivo sviluppo lineare in opera, aggiungendo 1 m per ogni quadro al quale essi sono attestati. Nei cavi unipolari o multipolari di MT e di BT sono comprese le incidenze per gli sfridi, i capi corda ed i marca cavi, esclusi i terminali dei cavi di MT. I terminali dei cavi a MT saranno valutati a numero. Nel prezzo dei cavi di MT sono compresi tutti i materiali occorrenti per l'esecuzione dei terminali stessi. I cavi unipolari isolati saranno valutati al metro lineare misurando l'effettivo sviluppo in opera, aggiungendo 30 cm per ogni scatola o cassetta di derivazione e 20 cm per ogni scatola da frutto. Sono comprese le incidenze per gli sfridi, morsetti volanti fino alla sezione di 6 mm², morsetti fissi oltre tale sezione. Le scatole, le cassette di derivazione ed i box telefonici, saranno valutati a numero secondo le rispettive caratteristiche, tipologia e dimensione. Nelle scatole di derivazione stagne sono compresi tutti gli accessori quali passacavi pareti chiuse, pareti a cono, guarnizioni di tenuta, in quelle dei box telefonici sono comprese le morsettiere. CAPO 3 – OPERE DI ASSISTENZA, MANO D’OPERA NOLEGGI E TRASPORTI IN TUTTE LE CATEGORIE DI LAVORO
Art. 29.
Opere di assistenza agli impianti
Le opere e gli oneri di assistenza di tutti gli impianti compensano e comprendono le seguenti prestazioni:
- scarico dagli automezzi, collocazione in loco compreso il tiro in alto ai vari piani e sistemazione in magazzino di tutti i materiali pertinenti agli impianti; - apertura e chiusura di tracce, predisposizione e formazione di fori ed asole su murature e strutture di calcestruzzo armato; - muratura di scatole, cassette, sportelli, controtelai di bocchette, serrande e griglie, guide e porte ascensori; - fissaggio di apparecchiature in genere ai relativi basamenti e supporti; - formazione di basamenti di calcestruzzo o muratura e, ove richiesto, la interposizione di strato isolante, baggioli, ancoraggi di fondazione e nicchie; - manovalanza e mezzi d'opera in aiuto ai montatori per la movimentazione inerente alla posa in opera di quei materiali che per il loro peso e/o volume esigono tali prestazioni; 38
- i materiali di consumo ed i mezzi d'opera occorrenti per le prestazioni di cui sopra; - il trasporto alla discarica dei materiali di risulta delle lavorazioni; - scavi e rinterri relativi a tubazioni od apparecchiature poste interrate; - ponteggi di servizio interni ed esterni; - le opere e gli oneri di assistenza agli impianti dovranno essere calcolate in ore lavoro sulla base della categoria della mano d'opera impiegata e della quantità di materiali necessari e riferiti a ciascun gruppo di lavoro.
Art. 30.
Mano d’opera
Le Gli operai per i lavori in economia dovranno essere idonei al lavoro per il quale sono richiesti e dovranno essere provvisti dei necessari attrezzi. L'Appaltatore è obbligato, senza compenso alcuno, a sostituire tutti quegli operai che non soddifino alla direzione dei lavori. Circa le prestazioni di mano d'opera saranno osservate le disposizioni e convenzioni stabilite dalle leggi e dai contratti collettivi di lavoro, stipulati e convalidati a norma delle leggi sulla disciplina giuridica dei rapporti collettivi. Nell'esecuzione dei lavori che formano oggetto del presente appalto, l'Appaltatore si obbliga ad applicare integralmente tutte le norme contenute nel contratto collettivo nazionale di lavoro per gli operai dipendenti dalle aziende industriali edili ed affini e negli accordi locali integrativi dello stesso, in vigore per il tempo e nella località in cui si svolgono i lavori anzidetti. L'Appaltatore si obbliga altresì ad applicare il contratto e gli accordi medesimi anche dopo la scadenza e fino alla sostituzione e, se cooperative, anche nei rapporti con i soci. I suddetti obblighi vincolano l'Appaltatore anche se non sia aderente alle associazioni stipulanti o receda da esse e indipendentemente dalla natura industriale della stessa e da ogni altra sua qualificazione giuridica, economica o sindacale. L'Appaltatore è responsabile in rapporto alla Stazione appaltante dell'osservanza delle norme anzidette da parte degli eventuali subappaltatori nei confronti dei rispettivi loro dipendenti, anche nei casi in cui il contratto collettivo non disciplini l'ipotesi del subappalto. Il fatto che il subappalto sia o non sia stato autorizzato, non esime l'Impresa dalla responsabilità di cui al comma precedente e ciò senza pregiudizio degli altri diritti della Stazione appaltante. Non sono, in ogni caso, considerati subappalti le commesse date dall'Impresa ad altre imprese: a) per la fornitura di materiali; b) per la fornitura anche in opera di manufatti ed impianti speciali che si eseguono a mezzo di Ditte specializzate.
Art. 31.
Noleggi
Le macchine e gli attrezzi dati a noleggio debbono essere in perfetto stato di servibilità e provvisti di tutti gli accessori necessari
per
il
loro
regolare funzionamento.
Sono
a carico esclusivo dell'Appaltatore la
manutenzione degli attrezzi e delle macchine. Il prezzo comprende gli oneri relativi alla mano d'opera, al combustibile, ai lubrificanti, ai materiali di consumo, all'energia elettrica ed a tutto quanto occorre per il funzionamento delle macchine. 39
Con i prezzi di noleggio delle motopompe oltre la pompa sono compensati il motore, o la motrice, il gassogeno, e la caldaia, la linea per il trasporto dell'energia elettrica ed, ove occorra, anche il trasformatore. I prezzi di noleggio di meccanismi in genere si intendono corrisposti per tutto il tempo durante il quale i meccanismi rimangono a piè d'opera a disposizione dell'Amministrazione e cioè anche per le ore in cui i meccanismi stessi non funzionano, applicandosi il prezzo stabilito per meccanismi in funzione soltanto alle ore in cui essi sono in attività di lavoro; quello relativo a meccanismi in riposo in ogni altra condizione di cose anche per tutto il tempo impiegato per riscaldare la caldaia e per portare a regime i meccanismi. Nel prezzo del noleggio sono compresi e compensati gli oneri e tutte le spese per il trasporto a piè d'opera, montaggio, smontaggio ed allontanamento dei detti meccanismi. Per il noleggio dei carri e degli autocarri il prezzo verrà corrisposto soltanto per le ore di effettivo lavoro rimanendo escluso ogni compenso per qualsiasi altra causa o perditempo.
Art. 32.
Trasporti
Con i prezzi dei trasporti si intende compensata anche la spesa per i materiali di consumo, la mano d'opera del conducente, e ogni altra spesa occorrente. I mezzi di trasporto per i lavori in economia debbono essere forniti in pieno stato di efficienza e corrispondere alle prescritte caratteristiche. La valutazione delle materie da trasportare è fatta a seconda dei casi, a volume od a peso con riferimento alla distanza.
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