Segreteria Nazionale Via Farini, 62 - 00186 Roma Tel. +39 06 48903773 - 48903734 Fax: +39 06 62276535
[email protected] www.coisp.it COISP · COORDINAMENTO PER L’INDIPENDENZA SINDACALE DELLE FORZE DI POLIZIA
Prot. 925/13 S.N.
Roma, 1 settembre 2013
MINISTERO DELL'INTERNO DIPARTIMENTO DELLA P.S. UFFICIO PER LE RELAZIONI SINDACALI 00184 ROMA
OGGETTO: Personale della Polizia di Stato - Dispositivi di protezione individuale da
utilizzare negli impieghi di Ordine Pubblico. Richiesta aggiornamento e disposizioni sui riflessi operativi. Il Coisp ha chiesto, con note rispettivamente del 17 dicembre 2012 e 23 gennaio 2013, che fossero garantite le minime condizioni igienico sanitarie dei caschi Ubot, oltre che della utilizzabilità del materiale da OP in dotazione di reparto, il quale viene distribuito al personale, nonostante le condizioni d'uso spesso ne imporrebbero l'immediato ritiro. La situazione fotografata dalla risposta datata 14 marzo 2013 ed indirizzata a questa O.S. da parte di codesto Ufficio per le Relazioni Sindacali, sul punto specifico dei caschi Ubot, riferiva che erano state "rivisitate le specifiche tecniche per l'acquisizione dei caschi da O.P. caratterizzati dai più elevati standard qualitativi e dotati di calottina interna staccabile e lavabile. Sono state avviate da poco le procedure di acquisizione per n.3680 caschi, mentre già nel 2011, sono state acquisite n.5000 calottine di cotone per i caschi già approvvigionati" . La realtà di quanto accade sul territorio invece, non da riscontro di tanto ottimistico approccio. Viene infatti segnalato dalla Segreteria Provinciale di Rovigo, ma ciò vale anche per il personale della stragrande maggioranza delle Questure e dei Reparti Mobili di tutta Italia, che alla richiesta di delucidazioni sullo stato vergognoso dei caschi Ubot distribuiti al personale di uffici dipendenti, ci si trinceri dietro ad un "…..abbiamo inoltrato la richiesta, …..abbiamo rinnovato la domanda", come se fosse un problema sindacale e non del datore di lavoro la situazione igienica, funzionale e sanitaria che viene imposta al personale comandato di servizio. Non è compito del Sindacato, ma dei Questori e Dirigenti, di evitare rischi al personale di cui dispongono l'impiego! In assenza dei requisiti minimi di salubrità ed
idoneità dei caschi da ordine pubblico, i poliziotti NON possono essere impiegati! Chi lo fa mette a repentaglio la loro incolumità fisica e ciò NON può passare sotto silenzio! Il problema sembra toccare sempre e solo il singolo collega che può solo scegliere se indossare un casco sudicio o beccarsi una pietra in testa, ma mai chi pone il personale davanti a questa scelta indegna! Il Coisp non si attende solo una risposta da parte della Direzione Centrale dei Servizi Tecnico Logistici che riporti l'ennesimo resoconto di quanto lunghe diventano sperimentazioni che durano da anni, ma che questo Ufficio per le Relazioni Sindacali agisca e richiami alle proprie responsabilità coloro che dispongono l'impiego del personale, spesso senza curarsi dello stato dei materiali da O.P. che vengono distribuiti in occasione delle varie manifestazioni di ordine pubblico. Infine si rinnova la richiesta, già formulata con le note cui si fa seguito e tuttora senza esito, di mettere a conoscenza questa O.S. dello stato dei materiali da O.P. in dotazione di reparto, attualmente utilizzati o giacenti presso le Questure e gli Uffici territoriali, chiedendo l'immediato ritiro di tutto quel materiale ritenuto non più utilizzabile in quanto usurato o pericoloso Si attende cortese urgentissimo riscontro alla presente. Cordiali Saluti
La Segreteria Nazionale del COISP
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Prot. 82/13 S.N.
Roma, 23 gennaio 2013
MINISTERO DELL'INTERNO UFFICIO AMMINISTRAZIONE GENERALE DIPARTIMENTO DELLA P.S. UFFICIO PER LE RELAZIONI SINDACALI 00184 ROMA
OGGETTO: Personale della Polizia di Stato - Dispositivi di protezione individuale da utilizzare negli impieghi di Ordine Pubblico. Richiesta chiarimenti ed intervento. SEGUITO.
La presente fa seguito e riferimento alla nota pari oggetto prot 1451/12 S.N. datata 17 dicembre 2012, di cui si allega copia. Seguitano a giungere a questa Segreteria Nazionale segnalazioni relative all'estremo degrado igienico sanitario dei caschi Ubot in dotazione di reparto, i quali continuano ad essere distribuiti nonostante le condizioni ne obbligherebbero il ritiro immediato. Questa situazione risulta umiliante per i colleghi che si trovano costretti all'utilizzo di materiale che, oltre ad essere evidentemente antigienico, è quasi certamente compromesso anche nella tenuta strutturale e nella risposta e tenuta agli urti in termini di elasticità e protezione. La tutela della salute e dell'incolumità fisica degli Operatori di Polizia, non solo rientra tra gli obblighi primari in capo all'Amministrazione ma, nel caso di specie, dovrebbe far autonomamente intraprendere le necessarie azioni volte a scongiurare gli evidenti rischi di infezione cutanee a cui vengono esposti i poliziotti. Il Coisp, come già più volte sottolineato, non intende accettare passivamente l'inerzia ed il menefreghismo dipartimentale nei confronti dei colleghi che, oltretutto, vengono chiamati a fronteggiare situazioni di pesante criticità negli scenari sempre più foschi conseguenti alla crisi economica e sociale che sta attraversando l'Italia. Si rinnova la richiesta, già formulata con la nota cui si fa seguito, di mettere a conoscenza questa O.S. dello stato dei materiali da O.P. in dotazione di reparto, attualmente utilizzati o giacenti presso le Questure e gli Uffici territoriali, chiedendo l'immediato ritiro di tutto quel materiale ritenuto non più utilizzabile in quanto usurato o pericoloso. In attesa di cortese urgente riscontro, l’occasione è gradita per inviare i più Cordiali Saluti. La Segreteria Nazionale del COISP
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Prot. 1451/12 S.N.
Roma, 17 dicembre 2012 MINISTERO DELL'INTERNO UFFICIO AMMINISTRAZIONE GENERALE DIPARTIMENTO DELLA P.S. UFFICIO PER LE RELAZIONI SINDACALI 00184 ROMA
OGGETTO: Personale della Polizia di Stato - Dispositivi di protezione individuale da utilizzare negli impieghi di Ordine Pubblico. Richiesta chiarimenti ed intervento. Durante lo svolgimento di servizi di ordine pubblico il personale della Polizia di Stato impiegato si trova ad operare nelle medesime condizioni, sia esso appartenente alla forza territoriale che ai Reparti Mobili: solo questi ultimi Operatori però, sono qualificati e minimamente equipaggiati per fronteggiare le sempre più frequenti situazioni di grave criticità che ormai si ripetono quotidianamente in ogni angolo del Paese. Da tempo si constata che il numero dei feriti in conseguenza di incidenti durante le manifestazioni aumenta in modo esponenziale a causa della mancanza di equipaggiamento adeguato (protezioni al corpo e spesso anche per la mancanza di caschi e maschere antigas) oltre che di un addestramento sistematico volto a diminuire i rischi per l'incolumità fisica degli Operatori. Durante la recente audizione dinanzi la Prima Commissione Affari Costituzionali nell'ambito dell'indagine conoscitiva sui recenti fenomeni di protesta organizzata in forma violenta in occasione di manifestazioni e sulle possibili misure da adottare per prevenire e contrastare tali fenomeni., il rappresentante del Cocer dei Carabinieri ha avuto modo di sottolineare positivamente le scelte operate dal Comando Generale dell'Arma su questo fronte, adducendo proprio l'ammodernamento dei sistemi di protezione individuale quale causa del minore numero di feriti e l'attenuazione dell'intensità dei traumi riportati dal personale. Di converso, durante la medesima audizione, le rappresentanze sindacali della Polizia di Stato, hanno sottolineato proprio il numero crescente dei feriti tra i sempre più numerosi colleghi impiegati nei servizi di ordine pubblico. Le (non) scelte operate dal Dipartimento, obbligano a dover rappresentare non solo l'assenza di ammodernamento dei mezzi necessari all'espletamento dei servizi di ordine pubblico, ma anche la semplice sostituzione del materiale da O.P. ormai tanto usurato da risultare pericoloso per gli Operatori stessi. Il più banale degli esempi risulta essere l'antigienicità dell'utilizzo promiscuo di caschi Ubot per i quali non viene in alcun modo prevista in sede di fornitura degli stessi la possibilità della semplice sostituzione della calottina interna, allorquando la stessa si deteriori fino allo sfaldamento completo. Altro esempio è l'uso di scudi da O.P., i cui materiali di composizione sono giunti alla cristallizzazione tanto da rendere quasi certa la rottura degli stessi al contatto con lancio di pietre e/o l’espulsione di schegge e frammenti che vanno a incidere sulla sicurezza dell’Operatore. Tutto ciò, a dire dei tecnici dell’Amministrazione già nell'ottobre del 2011, sarebbe dovuto all’usura del tempo per cui tutti gli scudi sarebbero da sostituire. Queste situazioni sono ancora più scandalose perché fanno trasparire l'assenza di una qualsivoglia responsabilità finale di chi non si adopera nemmeno per fornire anche una semplice calottina da inserire nel casco Ubot, esponendo gli Operatori stessi ad inutili rischi sul fronte igienico sanitario. Il Coisp non intende accettare passivamente questo atteggiamento di assoluto menefreghismo nei confronti dei poliziotti italiani, soprattutto perché appare ancora più evidente che le altre Forze di Polizia ordinarie non soffrono di uguale atteggiamento, pur rispondendo a medesime esigenze operative e con risorse economiche che soffrono di altrettanti tagli alle risorse economiche. La scelta che appare obbligata, dinanzi alla pericolosità degli strumenti lavorativi posti a disposizione, è quella del non utilizzo e la conseguente assunzione di responsabilità dei Dirigenti i servizi di ordine pubblico che ne impongano l'uso. Il Coisp chiede con estrema fermezza a codesto Ufficio per le Relazioni Sindacali che vengano rese note a questa O.S. quale sia lo stato dei materiali da O.P. in dotazione di reparto, attualmente utilizzati o giacenti presso le Questure e gli Uffici territoriali, chiedendo l'immediato ritiro di tutto quel materiale ritenuto non più utilizzabile in quanto usurato o pericoloso. In attesa di cortese urgente riscontro, l’occasione è gradita per inviare i più Cordiali Saluti. La Segreteria Nazionale del COISP