2° NEWSLETTER AGOSTO - OTTOBRE 2010
Candeggio, 21 ottobre 2010 Ciao a tutti, nella prima newsletter ci eravamo fermati a fine giugno perché abbiamo preferito dare più spazio alla nostra scelta e come siamo arrivati qui; per questo includiamo in questa seconda anche alcune vicende di fine giugno-inizio luglio sebbene ci si proponga sempre di mantenere una cadenza trimestrale delle “uscite”. ESSERE GENITORI Il 4 ottobre (festa di San Francesco) Antea ha compiuto 4 mesi ed è cresciuta davvero tanto, soprattutto in lunghezza ancor più che in larghezza; ma con i piedoni che si ritrova e “due genitori spilungoni” non poteva forse che essere così… diciamo che la piccola ci sta dando delle belle soddisfazioni, modestia di neo genitori a parte. I sorrisi che elargisce e i piccoli gorgheggi fanno pensare a una bambina serena con tanta voglia di comunicare. Con nostra grande sorpresa dopo le prime 2 settimane in cui si svegliava una o due volte per notte, abbiamo assistito a un piacevole cambiamento: niente più sveglie notturne, un lungo sonno continuato di 6-8 ore ci ha permesso di passare notti davvero tranquille e riposanti. Ed è stata una vera benedizione, specialmente per Michela che ha potuto iniziare l’allattamento nelle migliori condizioni (adesso forse dovremmo scrivere diversamente, ma meglio attendere ☺). “Prendere il ritmo” o come si dice organizzare la giornata con un neonato si è rivelato assai meno complicato di quando credessimo; le letture fatte ci hanno incoraggiato a seguire il nostro intuito e trovare il modo di accontentare entrambe le parti, cioè noi e lei. Certo non sono solo rose, l’inesperienza fa sì che si debba trovare la propria personale interpretazione del tanto consigliato “allattamento a richiesta” che espone la povera mamma di “primo pelo” a non poche osservazioni e frecciatine sulla frequenza delle suzioni. Comunque, tenendo duro e cercando di ascoltare se stessi e il pupo, il ritmo si instaura con spontaneità perché ci si regola di mano in mano che i giorni passano e si acquista confidenza con il piccolo. Siamo sempre più convinti che non esiste una ricetta valida per tutti i genitori e tutti i bambini, l’importante è tenere sempre monitorati i bisogni e le reazioni del bambino senza trascurare i propri. Anche questo è importante, crediamo alla base di tutto c’è comunque da parte nostra la scelta di darsi il tempo di ascoltare, di provare, di sperimentare, di poter tornare anche sui propri passi, specie in questi primi mesi di reciproca conoscenza. Una questione su cui ci siamo lungamente soffermati (e ancora lo siamo) riguarda la somministrazione dei vaccini. Ci sembra che il dibattito esistente, anche nel mondo scientifico, sull’opportunità di vaccinare, sempre e 1
comunque, tutti i bambini secondo un calendario stabilito dalle autorità sanitarie, proponendo un unico vaccino polivalente, non sia una modalità valida di intervento rispetto alle diverse situazioni in cui ciascun bambino si trova. Nel nostro contesto di vita riteniamo che l’urgenza di vaccinare la bambina a partire dai 2 mesi non sia giustificata, troppi aspetti sulla vaccinazione obbligatoria rimangono “oscuri”: le reali conseguenze sul sistema immunitario di ogni singolo bambino, l’utilizzo degli eccipienti o conservanti in buona parte dei vaccini fa sorgere più di un interrogativo sulla reale “bontà” di questi interventi “a tappeto”, per finire, l’assenza di un serio e scientifico monitoraggio da parte delle autorità sanitarie su eventuali effetti collaterali, più o meno gravi, conseguenti alla somministrazione dei vaccini. Sappiamo bene di quali interessi sia portatrice l’industria farmaceutica, pertanto crediamo legittimo, nella attuali condizioni di vita igienico sanitarie, poter valutare con più oculatezza quanti e quali vaccini fare o non fare e quando. Il capitolo su Antea e il nostro diventare genitori potrebbe riempire pagine e pagine; chi ha vissuto l’esperienza di trovarsi accanto una nuova vita da custodire, proteggere, coccolare può capire come ogni giorno sia accompagnato da una nuova scoperta, riconoscimento, sorpresa. E’ stimolante e divertente tenere un diario a parte di questi primi passi. Una cosa è certa, Antea è molto curiosa e vive con gaudio la presenza di altre persone. Il contatto costante dei pellegrini in questi mesi estivi e i tanti amici e parenti che ci hanno raggiunto sono serviti a noi e a lei per capire che lo schiudersi verso stimoli esterni ci arricchisce tutti e accompagnano meglio la vita quotidiana Facciamo una chiosa su questo capitolo inserendo una foto del battesimo di Antea che si è appena tenuto. Abbiamo festeggiato questo momento con tanti cari amici venuti da lontano oltre che i nuovi e splendidi amici che ci stiamo facendo in zona. Naturalmente la scelta della madrina e padrino è caduta su Valentina e Riccardo la coppia che ha accolto dal primo istante Antea e che lei stessa sembra aver scelto (essendo nata in casa loro). E’ andato tutto magnificamente. Siamo riusciti a mangiare all’aperto sotto un sole che ricordava più l’estate che il compagno di avventura di adesso, l’autunno. Roberto ha preparato da mangiare nei quattro giorni precedenti, teglie di lasagne e torte salate da sfamare altre 20 persone. Buon per noi che ci ritroviamo la pappa pronta per i prossimi giorni. Padre Mario nel celebrare il battesimo di Antea e Mirko il figlio di Lucia, la nipote dell’Angiola ha dichiarato con un sorriso aperto: “ erano forse 50 anni che non si celebravano due battesimi in questa chiesa, che bellezza”. LA SCOPERTA DEL TERRITORIO La conoscenza del vicinato di Candeggio è proseguita con grande soddisfazione. Pueblo ha finalmente potuto ritrovare la sorella grazie all’incontro con Letizia e Marco, i suoi padroncini che abitano a Città di Castello, ma vengono spesso da queste parti dove abita il papà di Letizia che è l’omeopata nostro vicino. Poi c’è stato l’incontro con Marino e Angela, nostri dirimpettai che passano gran parte del periodo estivo qui, e che hanno assai gentilmente acconsentito a badare a Pueblo e Minù per un week end in cui siamo stati all’incontro del Rive a fine luglio (vedi seguito in “Eventi e raduni”). Poi c’è stata la conoscenza con Maria, che viene solo il week end e ci 2
ha invitato al battesimo della nipotina che c’è stato a fine agosto. Sono proseguite le visite dall’Angiola che ci dà spesso le sue belle uova fresche. E noi in cambio un vasetto di caponata. Scoprendo poi che l’Angiola ha un forno ci sarebbe piaciuto usarlo per fare un po’ di pane e pizza in occasione del campo di lavoro organizzato a settembre (vedi sezione “visite ed incontri”), ma purtroppo non è stato possibile perché avremmo dovuto chiedere il permesso alla Comunità Montana e non ce n’era il tempo. Pazienza, contiamo di costruire il nostro forno in terra cruda in primavera, assieme a una cucina esterna se possibile, forse una rocket stove. Nella prima metà di luglio, approfittando della visita di Daniela e Stefano di San Marino, incontrati alla festa di Aam Terranuova e successivamente al Rive, e alcuni amici e parenti, ci siamo per la prima volta inoltrati per il sentiero oltre Pagino, arrivando fino al palazzo San Martino e poi, anche in seguito, fino al Palazzo del Riccio. E’ stata l’occasione per vedere e soprattutto raccogliere diverse piante da frutto spontanee, more, mele, uva, fichi e tantissime varietà di prugne selvatiche. Dal racconto di un’altra coppia di vicini e colleghi hospitaleri de Il Pioppo conosciuti in questo periodo, abbiamo infatti saputo che fino a qualche decennio fa tutta questa zona collinare sopra Città di Castello era ricchissima di alberi da frutto spontanei oltre che di campi di pastorizia, poi però la forestale, nel momento in cui ha acquisito per poche lire le terre che si sono spopolate negli anni, ha tolto tutto per mettere soprattutto pino nero. Mah! A proposito di frutti spontanei: i due fichi davanti casa (i pochi amici alberi da frutto del momento) hanno prodotto tra luglio e settembre frutti in gran quantità per cui ci siamo specializzati con le marmellate di fichi in particolare, ma anche di prugne e sambuco raccogliendo suggerimenti dai vicini e dagli amici di passaggio. Anche questo è un modo di sperimentarsi e imparare. Sempre grazie agli incontri e le visite avute in questi mesi e grazie anche al fatto di vivere quotidianamente il luogo, abbiamo cominciato a conoscere qualche albero e fiore; è venuto fuori così l’olio di iperico ad uso delle scottature, ma anche come balsamico per le prime coliche di Antea e la bevanda rinfrescante con i fiori di sambuco. Quante cose da imparare e che bellezza farlo passo, passo. Quanti sentieri e cammini da scoprire per raccogliere, per aprirsi a nuovi odori, per addentrarsi in bici e quanti edifici ci appaiono davanti ogni volta che custodiscono storie e relazioni. Il più delle volte, chiedendo ai vicini veniamo a sapere che gli edifici recuperati e forse anche pronti per essere riabitati, appartengono alla Comunità Montana. Una ricchezza e un potenziale che ha stimolato noi e gli amici venuti su possibili percorsi di valorizzazione e “apertura”. Sono semi, idee che in forza dell’aiuto di altri potrebbero forse germogliare. Noi ce lo auguriamo così come ci auguriamo di avvicinarci a poco a poco alla realtà della Comunità Montana per capire il suo funzionamento, il suo progetto futuro e proporsi in modo costruttivo. Tra i vicini incontrati ricordiamo anche Giuseppe e la moglie Marisa, i custodi della Pieve dei Saddi, un luogo bellissimo perfetto anche per attivarlo come foresteria per l’accoglienza dei pellegrini.
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Poi c’è stata la visita all’azienda agricola Falcini, a Collevecchio, un po’ più giù rispetto a noi; un posto bellissimo e produttivissimo dove fanno olive, marmellate, confetture, mandorle, nocciole, ecc. La coppia è molto carina e affittano anche come B&B, oltre ad avere una sala kilometrica per cerimonie e banchetti. Quando ritorneremo da loro in occasione della “festa del frantoio” forse riusciremo a completare la visita dell’azienda e conoscere il figlio. Ci sarebbe sicuramente piaciuto peregrinare di più per l’Alta Valle Tiberina approfittando anche delle tante feste e sagre disseminate in questi mesi, ma ci è mancata la possibilità di muoverci quando volevamo (vedi Antea e ospitalità pellegrini); ci riteniamo comunque soddisfatti e il pensiero al bagno nel fiume a Borgo Pace nelle vicine Marche ci rende meno difficile la lontananza dal caro mare siciliano. La piccola e caratteristica Citerna è stata una meta frequente; una volta per il festival di fotografia e altre volte per conoscere e stare insieme alla comunità di Greppalto di Don Paolo; con il tempo speriamo di intrecciare di più le relazioni con loro. Scommetto che non sapevate che Città di Castello in passato si è chiamata, oltre a Tifernum al tempo dei Romani, anche Città della Felicità, bello vero? EVENTI E RADUNI Tra il 25 e il 27 giugno si è tenuto a Borgopace, al confine tra Umbria e Marche l’incontro organizzato dalla rivista Aam Terranuova con i propri abbonati. Noi abbiamo partecipato assieme alla piccola Antea di soli 22 giorni, seguendo, per quanto possibile alcuni workshop che venivano proposti: utilizzo di colori naturali, passeggiate nel bosco, comunicazione non violenta, fermentazione di verdure, panificazione, incontri dedicati a Thich Nhat Hanh. Il caldo si è fatto sentire bene in quei giorni ma per noi e per la piccola è stato un buon modo di cominciare a prendere contatto assieme col mondo esterno, scoprendo che Antea sembra decisamente apprezzare lo stare all’aperto e in compagnia, sentire voci e incrociare i teneri sguardi che la scrutano da sotto la fascia. Abbiamo potuto approfondire la conoscenza della rivista e lo scambio con i lettori tra i quali è stato piacevole cogliere un bel feeling spontaneo, incontrato le persone della redazione e posto le basi per possibili futuri contributi da parte nostra. A distanza di un mese è arrivata la partecipazione al Rive, il raduno degli eco villaggi italiani. Era da alcuni anni che volevamo seguirlo e così, organizzandoci anche con una sistemazione un po’ più comoda rispetto alla scelta in tenda, abbiamo avuto modo di essere partecipi di un evento quasi miracoloso. Spontaneamente viene da definirlo così se consideriamo la presenza di quasi 400 persone auto-organizzate nelle attività di scambio e nei laboratori di pratiche tipo: le costellazioni familiari, la comunicazione non violenta, l’orto sinergico, ect. Quale magica armonia regna quando in occasione dei pasti condivisi in cerchio ci si organizza per mangiare, per lavare i piatti e sbrigare le piccole faccende quotidiane. Sono eventi di questo tipo che aiutano a maturare l’idea di come gli uomini re-imparando a stare insieme possano crescere e migliorare; certamente serve liberarsi di pigri limiti ed ostacoli che continuamente frapponiamo tra noi e gli altri e dare voce ad un lato di sé più profondo e meno egoico. Il raduno ci ha fatto conoscere oltre che i progetti di eco villaggi che sono entrati o stanno entrando in una fase di maturità (il 4 settembre abbiamo 4
anche trascorso una piacevole giornata presso la Comune di Bagnaia), anche nuovi percorsi di realtà comunitarie. Ci piacerebbe confrontarci con queste anche in altre occasioni e forse l’esserci iscritti all’associazione Rive ci darà questa possibilità; contiamo inoltre di andare presto a trovare la comunità di Caimercati che abbiamo scoperto dista poco più di 30 km da noi. Nelle settimane in cui scrivevamo la prima newsletter abbiamo immaginato la festa di San Michele (il 29 settembre, ma anticipata al sabato prima 25) come un avvenimento per noi e l’associazione Che Passo! utile per farci conoscere e scambiare anche qualche nostro prodotto. Purtroppo non è stato così. Certe situazioni contingenti e alcune difficoltà organizzative hanno fatto saltare per quest’anno la festa vera e propria, ma speriamo che l’anno prossimo tutto questo possa realizzarsi. Contemporaneamente a queste date, si è svolto alla Zebrafarm vicino Orvieto il corso di Permacultura delle 72 ore. La conoscenza di Saviana e la fiducia reciproca che è nata ci hanno spinto ad andare; non potevamo e non volevamo mancare di fare questa esperienza formativa preziosissima. Roberto aveva già seguito il corso nel 2008 presso la Cascina Santa Brera di Milano, mentre per Michela era l’occasione finalmente di fare una full immersion nei principi della permacultura. Siamo andati via per due settimane lasciando qui a Candeggio la Minù, Pueblo e il nostro nuovo orto frutto dell’esperienza del campo di lavoro (vedi sezione seguente). Siamo stati in questo caso davvero fortunati. Il pellegrino Giulio e l’amico Massimo sono stati degli hospitaleri egregi; ci hanno sostituito in casa e hanno accolto i pellegrini che sono passati in quei giorni, ve ne siamo riconoscenti. L’esperienza per quanto bella possiamo dire sia stata anche molto impegnativa. Michela si è sottoposta al percorso di apprendimento sulle pratiche e conoscenze permaculturali, con gli orti, le manipolazioni dell’argilla, le sedute di studio sull’acqua e la terra come si con fà ad un corso, e naturalmente non interrompendo il suo stretto legame con Antea. Roberto da parte sua ha dovuto seguire il percorso dei ventitre corsisti cercando di documentare con la telecamere tutti i vari momenti, cercando anche di fare il papà e facendo in modo per quanto possibile di vivere per sé anche questa esperienza. Per Michela è stato un momento molto importante perché ha visto la possibilità concreta di compiere scelte e realizzare uno stile di vita realmente in sintonia con la natura e con i bisogni/desideri di ciascuno. Per Roberto questa è stata l’occasione di riprendere in mano i propri strumenti di lavoro con un rinnovato entusiasmo e fiducia e la sensazione di ritrovarsi su una strada desiderosa di essere percorsa. Tutto ciò è stato sicuramente molto aiutato dall’energia e dalla passione di Saviana, di Luca e anche altri, di trasmettere le loro conoscenze ed esperienze e dal crescente entusiasmo e feeling tra tutti i partecipanti del corso. Ci sembra che accada sempre più spesso che quando si incontrano persone che condividono l’amore per la natura e la ricerca di nuovi modelli di vita si crea spontaneamente il clima giusto per apprendere, per comunicare e soprattutto divertirsi. VISITE ED INCONTRI Questo delle “visite ed incontri” è una sezione della newsletter che andrebbe sviluppata per più pagine. Forse è una cosa ovvia da dire, ma se pensiamo ai tanti pellegrini che sono passati soprattutto nei mesi estivi e volendo riportare anche in breve alcuni degli scambi avuti, ci sarebbe tantissimo da riportare (nel sito speriamo di 5
avere una pagina dedicata). Quasi ogni volta cerchiamo anche di scattare una foto la mattina prima che riprendano il cammino. A noi serve certamente come promemoria visto che poi è facile confondersi con i nomi. Una frase, uno sguardo, un sorriso, un momento condiviso sono per noi dei piccoli regali che ogni tanto riprendiamo in mano per scambiarceli e riviverli. Spesso il momento insieme si limita a pochi minuti, il tempo di riempire la boraccia, mangiare un frutto, timbrare la credenziale del pellegrino. E’ così che si scambiano delle piccole gemme di conoscenza su di noi, le scelte fatte, il camminare con se stessi, la vita e il pensiero di Francesco, ma anche le fatiche, le difficoltà della tappa, gli incontri lungo la strada. Molte volte i pellegrini ci domandano perché siamo qua e verso quale direzione vogliamo andare e il tentativo per noi è quello di non ripetersi ed acquisire maggiore consapevolezza di quanto si dice e si vuole fare. Sono tanti i volti e le frase che ritornano alla memoria anche adesso che scriviamo e sono di giovanissimi, come di simpatici ed energici nonni e nonne, di emiliani, marchigiani, veneti (per noi la maggioranza), tedeschi, austriaci, svizzeri, francesi. Non credevamo di fare la conoscenza di così tante persone; sono questi momenti che ci fanno capire di essere veramente in cammino. Ci tornano in mente Frate Angelo con il compagno Riccardo che come Cyril e Marie erano in viaggio senza soldi con destinazione Roma, tanta energia e umiltà; il diacono di Brescia amante dei giovani e del percorso d’amore che è il matrimonio, Claudio e la sua giovane vita vissuta in india per riuscire a dare qualche risposta alla proprie domande, la coppia di futuri sposi verso la loro celebrazione ad Assisi, Roberto ed Emma alla ricerca di una nuova via più vicina ai propri ideali e valori, e sono tante le storie in cammino che riaffiorano guardando il registro dei nostri associati e il diario che teniamo nella valigia “scompensata” (dove si può prendere e lasciare). Al capitolo dei pellegrini, aggiungiamo quello degli amici in cammino, coppie e famiglie che stiamo imparando a conoscere che come noi vorrebbero fare una scelta di vita più consapevole, di ascolto attento dei propri bisogni e di armonia e collegialità tra i vari passaggi e momenti della vita come il lavoro, gli affetti familiari, gli studi e gli svaghi. Siamo contenti e grati di aver conosciuto Luca e Federica e le loro bimbe, Marta, Davide e la piccola Emma, Daniela e Stefano; per noi un’occasione di confronto importantissima per capire i passaggi necessari verso un percorso di decrescita felice. Speriamo presto di averli di nuovo qui. Gli inizi di settembre sono stata dedicati alla prima esperienza di vita comunitaria. Nel mese di luglioagosto abbiamo pubblicato un annuncio sulla rivista Aam Terra Nuova nella sezione “vivere insieme” proponendoci sia come coppia che come associazione ed invitando chi volesse a fare un’esperienza di vita insieme. Questo ha significato per prima cosa presentarsi, ascoltarsi e iniziare a mettere in sintonia i propri bisogni. Abbiamo preparato e presentato il primo giorno una bozza di programma e una serie di interventi che ci sarebbe piaciuto fare negli spazi esterni la casa tipo: il pollaio mobile, la sistemazione della recinzione, il semenzaio, l’orto invernale, la tettoia per la legna, ecc. Ci è piaciuto però, e siamo molto riconoscenti a Luca che ha accompagnato e guidato questo percorso, darci un approccio permaculturale alla progettazione e ai giorni da trascorrere in 6
compagnia. Se il primo giorno è passato nell’osservazione del luogo e nel cominciare a conoscere l’ambiente e le persone che lo stavano vivendo, il secondo e il terzo giorno sono seguiti lo studio e la progettazione e nei quattro giorni seguenti è avvenuta in modo sereno e disteso la messa in esecuzione di quanto deciso in modo collegiale e condiviso. L’esperienza ha superato ogni possibile aspettativa e forse ha stemperato ogni dubbio e/o perplessità che potevamo portarci da precedenti dinamiche di gruppo; nessuna voglia di prevaricare od imporsi, ma tanta empatia, amore e gioia. Ci siamo davvero divertiti condividendo la tavola, facendo il gioco di ruolo, martellando qua e là sul legno, eseguendo il saluto al sole. I risultati sono stati, le prime aiuole di orto sinergico che proseguiranno con movimenti a spirale da fare convergere nella parte più esposta al sole, una tettoia per la legna che risponde anche ad altre esigenze come coprire la parte a nord della casa sottoposta ai venti del nord e creare una dimora per le bici e altri oggetti. Grazie a tutti i nostri nuovi amici: Tao, Siddhi, Francesca, Giordano, Lucia, Ignazio, Katye, Giarrico, Alessio, Paolo, Anna Maria, Massimo, Luca, e anche a Remo che ci ha fatto dono di tanta legna e polistirolo. Con qualcuno è iniziato un ulteriore cammino che potrebbe portarci ad una scelta di vita insieme vera e propria, noi ce lo auguriamo e speriamo di lavorare perché questo possa avvenire. CHE COSA STIAMO FACENDO Diciamo che quanto scritto prima dice abbastanza di quello che stiamo facendo, ma forse a questo punto possiamo aggiungere qualcosa su quello che ci promettiamo di fare a breve e la direzione che ci vogliamo mettere. Iniziando dal cammino francescano è nostra intenzione intervenire in modo propositivo perché questo pellegrinaggio riceva un maggior sostegno e possa contare su una rete sempre più stabile ed armonica di assistenza e di ospitalità. Angela ha iniziato una nuova fase: sta lavorando al nuovo cammino di San Michele che da Poggio Bustone arriva a Monte Sant’Angelo in Puglia e ha intrapreso un percorso per il riconoscimento del proprio lavoro che passa anche dalla creazione di un’associazione (gli amici del cammino diquipassofrancesco). In tutto questo, con la festa degli hospitaleri del 23-24 ottobre, chiuderà l’ostello della Perfetta Letizia di Assisi e si dovrà lavorare per l’apertura di un nuovo luogo di accoglienza per i pellegrini. Noi abbiamo accompagnato la nascita di questa associazione e ci promettiamo di intervenire per sostenerne i suoi propositi e vorremmo anche iniziare la produzione di un film documentario sul cammino sostenuto anche da un finanziamento dal basso. Nei prossimi mesi ci piacerebbe presentare questo lavoro con una demo sia sul nostro sito (ancora in costruzione www.chepasso.org) e sia nel sito www.diquipassofrancesco.it, oltre che nel sito Produzioni dal basso. Il sito sarà anche il luogo in cui vorremmo dare visibilità ai progetti sui quali stiamo lavorando: l’acquisto di un terreno agricolo o di un bosco da cui poter ricavare qualche prodotto in più e forse anche un’entrata monetaria, il lavoro con l’Accademia di Permacultura italiana e Aam Terra Nuova per la documentazione delle realtà di 7
permacultura in Italia, gli spazi per le produzioni documentarie in corso e le economie condivise e solidali che vorremmo far sorgere in questo territorio. E tutto questo noi lo pensiamo come un percorso che può essere messo in condivisione così come le nuove idee e i propositi che potranno pervenire da altri ed entrare in dialogo con questi. Nei giorni dal 29 ottobre al 2 novembre abbiamo in programma “la festa dello scambio”. La scelta è quella di incontrarsi e di conoscersi attraverso lo scambio delle proprie esperienze e conoscenze. La finalità è quella di sperimentarsi nella vita comunitaria e scoprire la ricchezza dello stare insieme. Crediamo che nel momento in cui ciascuno potrà esprimere pienamente il proprio essere e si confronterà senza paure sui propri bisogni e necessità, il gruppo si creerà spontaneamente sia nel breve e sia nel lungo periodo. Per facilitare questo percorso speriamo di aprire uno spazio di forum sul sito anche per permettere un lavoro di studio a distanza e definire insieme un modello di ecovillaggio che possa piacerci. CHE COSA VOGLIAMO FARE NEI PROSSIMI MESI I mesi invernali serviranno a studiare e preparare questo percorso e immaginiamo di estendere il più possibile l’orto per permettere un’autosufficienza, di progettare a partire dalla primavera una serie di incontriworkshop specifici per la costruzione di un forno in terra cruda e/o una rocket stove, un pannello solare o una centralina eolica, una compost toilette e via di questo passo. Volendoci legare con il territorio sarebbe bello che venisse organizzata una festa che coinvolga in modo simpatico le persone che lo abitano. Nel frattempo prosegue il nostro studio e conoscenza di questi luoghi. La fine dell’anno sarà la prossima occasione per stare insieme. Sarà un momento che vorremo dedicare anche al cammino e alla riflessione partecipata con canti e balli. Vi aspettiamo a Capodanno. SALUTI Nell’attesa di ricevere presto un saluto, un commento, un invito, Roberto, Michela, la piccola Antea, il cucciolo Pueblo, la gatta Minù, i simpatici funghi di stagione e i colori autunnali vi mandano un affettuoso e luminoso abbraccio. Ci si ritrova (almeno lo speriamo anche nelle pagine del sito www.chepasso.org –
[email protected] – 075.852 6282 - Località Candeggio 1/B –Città di Castello 06012 (PG)
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